LUCA 10:38 GESÙ VA A TROVARE MARTA E MARIA...diventare persone più spirituali, lo spirito santo ci...

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CAPITOLO 74| Lezioni sull’ospitalità e sulla preghiera LUCA 10:3811:13 GESÙ VA A TROVARE MARTA E MARIA. L’IMPORTANZA DI CONTINUARE A PREGARE Sulle pendici orientali del Monte degli Ulivi, a circa 3 chilometri da Gerusalemme, sorge Betania (Giovanni 11:18 ). Gesù si reca in questo villaggio e va a trovare due sorelle, Marta e Maria. Essendo amico di queste due donne e del loro fratello Lazzaro, Gesù viene accolto calorosamente in casa. Ospitare il Messia è un grande privilegio. Marta è ansiosa di dargli il meglio e quindi inizia a preparare un pasto elaborato. Mentre lei è impegnata nei preparativi, sua sorella Maria è seduta ai piedi di Gesù, intenta ad ascoltarlo. Dopo un po‟ Marta dice a Gesù: “Signore, non t‟importa che mia sorella mi abbia lasciata da sola a sbrigare le faccende? Dille di venire ad aiutarmi” (Luca 10:40 ). Anziché rimproverare Maria, Gesù suggerisce a Marta di non preoccuparsi eccessivamente delle faccende domestiche, dicendole: “Marta, Marta! Tu sei ansiosa e ti preoccupi di molte cose. Eppure solo poche cose sono necessarie, o una sola. Dal canto suo, Maria ha scelto la parte buona, e non le sarà tolta” (Luca 10:41, 42 ). Con queste parole Gesù fa capire che non è necessario impiegare molto tempo per preparare varie pietanze. Un pasto semplice è più che sufficiente. Le intenzioni di Marta sono buone: è suo desiderio mostrarsi ospitale. Ma l‟eccessiva ansia di preparare da mangiare la sta privando dell‟opportunità di ascoltare preziosi insegnamenti direttamente dal Figlio di Dio. Gesù mette in risalto che Maria ha fatto una scelta saggia che le permetterà di ricevere benefìci nel corso del tempo e che insegna a tutti noi un‟importante lezione. In un‟altra occasione Gesù impartisce una lezione altrettanto importante su un soggetto diverso. Un discepolo fa questa richiesta: “Signore, insegnaci a pregare, come ha fatto Giovanni con i suoi discepoli” (Luca 11:1 ). Circa un anno e mezzo prima, nel Discorso della Montagna, Gesù aveva già dato istruzioni in merito (Matteo 6:9-13 ). Forse però questo discepolo non era presente in quell‟occasione e quindi Gesù ripete alcuni punti principali. Poi fa un esempio per illustrare l‟importanza di continuare a pregare. “Immaginate di avere un amico e di andare da lui a mezzanotte per dirgli: „Per favore, prestami tre pani, perché è appena arrivato da me un amico che è in viaggio e non ho nulla da offrirgli‟. Ma quello da dentro risponde: „Smetti di darmi fastidio. La porta è già serrata e i miei bambini sono con me a letto. Non posso alzarmi e non posso darti niente‟. Io vi dico: se non basterà la loro amicizia a farlo alzare, di sicuro sarà per l‟insistenza dell‟amico che alla fine si alzerà per dargli ciò che gli occorre” (Luca 11:5-8 ). Gesù non intende dire che Geova sia riluttante a rispondere alle preghiere, come nel caso dell‟amico. Piuttosto vuol far capire che se un amico, pur essendo in un primo momento riluttante, alla fine risponde a delle richieste insistenti, a maggior ragione il nostro amorevole Padre celeste esaudirà le preghiere sincere dei suoi fedeli servitori. Gesù prosegue: “Vi dico: continuate a chiedere e vi sarà dato, continuate a cercare e troverete, continuate a bussare e vi sarà aperto, perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto” (Luca 11:9, 10 ). Per sottolineare ulteriormente il punto, Gesù fa un paragone tra Dio e un padre umano, dicendo: “Quale padre fra voi, se il figlio chiedesse un pesce, invece di un pesce gli darebbe un serpente? E se il figlio chiedesse un uovo, gli darebbe forse uno scorpione? Se dunque voi, pur essendo malvagi, sapete dare doni buoni ai vostri figli, quanto più il Padre che è in cielo darà spirito santo a quelli che glielo chiedono!” (Luca 11:11-13 ). Com‟è rassicurante sapere che abbiamo un Padre pronto ad ascoltarci e a soddisfare i nostri bisogni! Quali differenti priorità hanno Marta e Maria, e che lezione impariamo? Perché Gesù ripete le sue istruzioni sulla preghiera? Quale esempio fa Gesù per illustrare l‟importanza di continuare a pregare?

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CAPITOLO 74| Lezioni sull’ospitalità e sulla preghiera

LUCA 10:38–11:13

GESÙ VA A TROVARE MARTA E MARIA. L’IMPORTANZA DI CONTINUARE A PREGARE

Sulle pendici orientali del Monte degli Ulivi, a

circa 3 chilometri da Gerusalemme, sorge

Betania (Giovanni 11:18). Gesù si reca in

questo villaggio e va a trovare due sorelle,

Marta e Maria. Essendo amico di queste due

donne e del loro fratello Lazzaro, Gesù viene

accolto calorosamente in casa.

Ospitare il Messia è un grande privilegio. Marta

è ansiosa di dargli il meglio e quindi inizia a

preparare un pasto elaborato. Mentre lei è

impegnata nei preparativi, sua sorella Maria è

seduta ai piedi di Gesù, intenta ad ascoltarlo.

Dopo un po‟ Marta dice a Gesù: “Signore, non

t‟importa che mia sorella mi abbia lasciata da

sola a sbrigare le faccende? Dille di venire ad

aiutarmi” (Luca 10:40).

Anziché rimproverare Maria, Gesù suggerisce a

Marta di non preoccuparsi eccessivamente delle

faccende domestiche, dicendole: “Marta, Marta!

Tu sei ansiosa e ti preoccupi di molte cose.

Eppure solo poche cose sono necessarie, o una

sola. Dal canto suo, Maria ha scelto la parte

buona, e non le sarà tolta” (Luca 10:41, 42).

Con queste parole Gesù fa capire che non è

necessario impiegare molto tempo per preparare

varie pietanze. Un pasto semplice è più che

sufficiente.

Le intenzioni di Marta sono buone: è suo

desiderio mostrarsi ospitale. Ma l‟eccessiva

ansia di preparare da mangiare la sta privando

dell‟opportunità di ascoltare preziosi

insegnamenti direttamente dal Figlio di Dio.

Gesù mette in risalto che Maria ha fatto una

scelta saggia che le permetterà di ricevere

benefìci nel corso del tempo e che insegna a

tutti noi un‟importante lezione.

In un‟altra occasione Gesù impartisce una

lezione altrettanto importante su un soggetto

diverso. Un discepolo fa questa richiesta:

“Signore, insegnaci a pregare, come ha fatto

Giovanni con i suoi discepoli” (Luca 11:1).

Circa un anno e mezzo prima, nel Discorso della

Montagna, Gesù aveva già dato istruzioni in

merito (Matteo 6:9-13).

Forse però questo discepolo non era presente in

quell‟occasione e quindi Gesù ripete alcuni

punti principali. Poi fa un esempio per illustrare

l‟importanza di continuare a pregare.

“Immaginate di avere un amico e di andare da

lui a mezzanotte per dirgli: „Per favore, prestami

tre pani, perché è appena arrivato da me un

amico che è in viaggio e non ho nulla da

offrirgli‟. Ma quello da dentro risponde: „Smetti

di darmi fastidio. La porta è già serrata e i miei

bambini sono con me a letto. Non posso alzarmi

e non posso darti niente‟. Io vi dico: se non

basterà la loro amicizia a farlo alzare, di sicuro

sarà per l‟insistenza dell‟amico che alla fine si

alzerà per dargli ciò che gli occorre” (Luca

11:5-8).

Gesù non intende dire che Geova sia riluttante a

rispondere alle preghiere, come nel caso

dell‟amico. Piuttosto vuol far capire che se un

amico, pur essendo in un primo momento

riluttante, alla fine risponde a delle richieste

insistenti, a maggior ragione il nostro amorevole

Padre celeste esaudirà le preghiere sincere dei

suoi fedeli servitori. Gesù prosegue: “Vi dico:

continuate a chiedere e vi sarà dato, continuate a

cercare e troverete, continuate a bussare e vi

sarà aperto, perché chiunque chiede riceve, e chi

cerca trova, e a chi bussa sarà aperto” (Luca

11:9, 10).

Per sottolineare ulteriormente il punto, Gesù fa

un paragone tra Dio e un padre umano, dicendo:

“Quale padre fra voi, se il figlio chiedesse un

pesce, invece di un pesce gli darebbe un

serpente? E se il figlio chiedesse un uovo, gli

darebbe forse uno scorpione? Se dunque voi,

pur essendo malvagi, sapete dare doni buoni ai

vostri figli, quanto più il Padre che è in cielo

darà spirito santo a quelli che glielo chiedono!”

(Luca 11:11-13). Com‟è rassicurante sapere che

abbiamo un Padre pronto ad ascoltarci e a

soddisfare i nostri bisogni!

Quali differenti priorità hanno Marta e

Maria, e che lezione impariamo?

Perché Gesù ripete le sue istruzioni sulla

preghiera?

Quale esempio fa Gesù per illustrare

l‟importanza di continuare a pregare?

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Lezioni per noi:

w19 ottobre pp. 20-25 Geova può farci diventare qualsiasi cosa!

4. In che modo Geova può darci la forza di agire? 4 Geova può darci anche la forza di agire (Isa. 40:29). Può affinare le

nostre doti naturali tramite lo spirito santo (Eso. 35:30-35). Attraverso la sua organizzazione può

insegnarci a svolgere certi compiti. Se ci capita di non sapere bene come assolvere un certo

incarico, chiediamo a qualcuno di aiutarci. Possiamo anche chiedere al nostro generoso Padre

celeste “potenza oltre il normale” (2 Cor. 4:7; Luca 11:13). Nella Bibbia sono riportati molti esempi di

uomini e donne a cui Geova ha dato il desiderio e la forza di agire. Vediamone alcuni e pensiamo a

come Geova può usare anche noi in modo simile.

mwb19 febbraio p. 8 Continuiamo ad attendere con perseveranza

Continuiamo ad attendere con perseveranza Da quanto tempo aspetti che venga il Regno di

Dio? Forse stai perseverando con pazienza nonostante grandi difficoltà (Ro 8:25). Alcuni cristiani

vengono odiati, maltrattati, imprigionati o addirittura minacciati di morte. Molti altri affrontano

difficoltà come malattie croniche o vecchiaia. Cosa può aiutarci a continuare ad attendere

indipendentemente dalla prova che dobbiamo affrontare? Dobbiamo rafforzare la nostra fede ogni

giorno leggendo la Bibbia e meditando su quello che leggiamo. Dobbiamo concentrarci sulla nostra

speranza (2Co 4:16-18; Eb 12:2). Inoltre dobbiamo supplicare Geova in preghiera e implorarlo di

darci il suo potente spirito santo (Lu 11:10, 13; Eb 5:7). Il nostro amorevole Padre può aiutarci a

“perseverare pienamente con pazienza e gioia” (Col 1:11).

mwb19 gennaio p. 7 “Paolo ringraziò Dio e si fece coraggio”

Sii ospitale. Potresti offrire loro un alloggio o un pasto? Questi sono modi in cui puoi dimostrare il

tuo affetto al sorvegliante di circoscrizione e a sua moglie. Tieni conto che loro non si aspettano

niente di elaborato (Lu 10:38-42).

w19 gennaio pp. 8-13 Lodiamo Geova nella congregazione

15. In che modo possiamo prepararci bene per le adunanze? 15 In che modo possiamo prepararci bene? Prima di

iniziare a studiare, chiediamo a Geova il suo spirito santo (Luca 11:13; 1 Giov. 5:14). Poi

dedichiamo alcuni minuti a farci un‟idea generale dell‟argomento: analizziamo il titolo, i sottotitoli, le

immagini e i riquadri. Quando iniziamo a studiare i paragrafi, cerchiamo di leggere più versetti

possibili tra quelli citati. Meditiamo sulle informazioni soffermandoci in particolare sui punti che

vorremmo menzionare in un commento. Più impegno ci mettiamo per prepararci, più quello che

studiamo ci sarà utile e più ci verrà facile commentare (2 Cor. 9:6).

w18 novembre pp. 28-30 La benignità: una qualità che va mostrata con parole e azioni

COME DIVENTARE PIÙ PAZIENTI Per coltivare la qualità della pazienza, dobbiamo pregare per

ricevere lo spirito santo, che Geova dà a quelli che si affidano a lui (Luca 11:13). Comunque, per

quanto lo spirito sia potente, è importante che facciamo la nostra parte agendo in armonia con le

nostre preghiere (Sal. 86:10, 11). Quindi, se vogliamo che la pazienza diventi parte di noi, dobbiamo

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impegnarci per manifestarla nella vita di tutti i giorni. Ma a volte potrebbe essere necessario fare

anche qualcos‟altro. Di cosa si tratta? Riusciremo a diventare più pazienti prendendo in esame e

imitando l‟esempio perfetto di Gesù. Infatti, dopo aver descritto la “nuova personalità”, che

comprende la “pazienza”, l‟apostolo Paolo ci esortò a far in modo che “la pace del Cristo regni nel

[nostro] cuore” (Col. 3:10, 12, 15). Questa pace „regnerà‟ nel nostro cuore se, come Gesù, avremo

l‟assoluta fiducia che al momento giusto Dio correggerà la situazione che ci preoccupa. In questo

modo, indipendentemente da quello che succederà intorno a noi, non perderemo facilmente la

pazienza (Giov. 14:27; 16:33).

w18 luglio pp. 12-16 A chi è rivolto il nostro sguardo?

3. Perché potrebbe capitarci di non avere lo sguardo fisso su Geova? 3 Anche se sappiamo quanto sia importante

tenere lo sguardo fisso su Geova, a volte potremmo distrarci. Questo è esattamente quello che

successe a Marta, una cara amica di Gesù. In una circostanza Marta “era distratta dalle molte

faccende di cui si stava occupando” (Luca 10:40-42). Se questo è successo a una persona fedele

mentre Gesù era fisicamente lì con lei, non dovremmo sorprenderci del fatto che lo stesso potrebbe

accadere anche a noi. Ma cosa può distrarci dal continuare a tenere lo sguardo fisso su Geova? In

questo articolo vedremo come il comportamento di altri potrebbe distrarci, e impareremo cosa fare

per rimanere concentrati su Geova.

w18 febbraio pp. 23-27 Continuiamo a crescere spiritualmente

12, 13. (a) Cosa ci aiuterà ad „avere la medesima attitudine mentale che ebbe Cristo‟? (b) In che

modo possono esserci utili l‟esempio e i consigli di Pietro? (c) Cosa possiamo fare per diventare

persone più spirituali? (Vedi il riquadro “Chi vuole crescere spiritualmente...”) 12 Quando ci impegniamo per

diventare persone più spirituali, lo spirito santo ci dà la forza di trasformare la nostra mente. Con l‟aiuto dello

spirito possiamo pensare in modo sempre più simile a quello di Cristo (Rom. 15:5). Inoltre, lo spirito

ci permette di sradicare desideri carnali e sviluppare qualità che piacciono a Dio (Gal. 5:16, 22, 23).

Se riscontriamo che la nostra mente tende a concentrarsi su ragionamenti materialistici o su

desideri carnali, non dobbiamo arrenderci. Continuiamo a chiedere spirito santo, e Geova ci aiuterà

a rivolgere nuovamente i nostri pensieri su ciò che è giusto (Luca 11:13). Pensiamo all‟apostolo

Pietro. Più volte nella sua vita non reagì come ci si aspetterebbe da un uomo spirituale (Matt. 16:22,

23; Luca 22:34, 54-62; Gal. 2:11-14). Ma non si diede per vinto, e con l‟aiuto di Geova un po‟ alla

volta imparò a pensare come Cristo. Possiamo riuscirci anche noi. 13 Pietro, infatti, in seguito elencò degli aspetti

specifici su cui possiamo lavorare. (Leggi 2 Pietro 1:5-8.) „Compiendo ogni premuroso sforzo‟ per sviluppare

qualità come padronanza, perseveranza e affetto fraterno, diventeremo persone sempre più

spirituali. Ogni giorno potremmo chiederci: “Su cosa posso lavorare oggi per progredire in senso

spirituale?”

bhs cap. 17 pp. 174-184 Dio ascolta le preghiere?

11. Quali sono alcune cose di cui potremmo parlare a Geova? 11 Per cosa possiamo pregare? Possiamo pregare per

qualunque cosa non vada contro le norme di Geova. La Bibbia dice: “Qualunque cosa chiediamo in

armonia con la sua volontà, lui ci ascolta” (1 Giovanni 5:14). Possiamo pregare per cose personali?

Certo. Pregare Geova dovrebbe essere come parlare a un nostro caro amico. Possiamo dire a

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Geova qualunque cosa abbiamo nella mente e nel cuore (Salmo 62:8). Possiamo chiedergli di darci

il suo potente spirito santo per aiutarci a fare ciò che è giusto (Luca 11:13). Possiamo chiedergli la

sapienza di cui abbiamo bisogno per prendere buone decisioni e la forza per affrontare le difficoltà

(Giacomo 1:5). Dovremmo chiedere a Geova anche di perdonare i nostri peccati (Efesini 1:3, 7).

Inoltre dovremmo pregare per gli altri, compresi i nostri familiari e i fratelli e le sorelle della

congregazione (Atti 12:5; Colossesi 4:12). 11. Quali sono alcune cose di cui potremmo parlare a

Geova? 11 Per cosa possiamo pregare? Possiamo pregare per qualunque cosa non vada contro le norme di Geova. La Bibbia

dice: “Qualunque cosa chiediamo in armonia con la sua volontà, lui ci ascolta” (1 Giovanni 5:14).

Possiamo pregare per cose personali? Certo. Pregare Geova dovrebbe essere come parlare a un

nostro caro amico. Possiamo dire a Geova qualunque cosa abbiamo nella mente e nel cuore

(Salmo 62:8). Possiamo chiedergli di darci il suo potente spirito santo per aiutarci a fare ciò che è

giusto (Luca 11:13). Possiamo chiedergli la sapienza di cui abbiamo bisogno per prendere buone

decisioni e la forza per affrontare le difficoltà (Giacomo 1:5). Dovremmo chiedere a Geova anche di

perdonare i nostri peccati (Efesini 1:3, 7).

Inoltre dovremmo pregare per gli altri, compresi i nostri familiari e i fratelli e le sorelle della

congregazione (Atti 12:5; Colossesi 4:12). 12. Cosa dovrebbe avere il primo posto nelle nostre

preghiere? 12 Cosa dovrebbe avere il primo posto nelle nostre preghiere? Geova e la sua volontà. Dovremmo ringraziare

sinceramente Dio per tutto quello che ha fatto per noi (1 Cronache 29:10-13). Lo capiamo da quello

che disse Gesù quando, mentre era sulla terra, insegnò ai suoi discepoli come pregare. (Leggi

Matteo 6:9-13.) Disse che per prima cosa avrebbero dovuto pregare che il nome di Dio venisse

santificato, cioè considerato sacro o trattato come santo. Poi avrebbero dovuto pregare che venisse

il Regno di Dio e che su tutta la terra si realizzasse la volontà di Geova. Solo

dopo aver menzionato queste cose così importanti, Gesù disse di pregare per le necessità

personali. Quindi, se nelle nostre preghiere mettiamo al primo posto Geova e la sua volontà,

dimostriamo cosa è più importante per noi. 13. Quanto dovrebbero essere lunghe le nostre

preghiere? 13 Quanto dovrebbero essere lunghe le nostre preghiere? La Bibbia non lo dice. Le nostre preghiere possono

essere brevi o lunghe in base alla circostanza. Ad esempio, prima di mangiare forse faremo una

preghiera breve ma, se vogliamo ringraziare Geova o parlargli di quello che ci preoccupa, la nostra

preghiera sarà più lunga (1 Samuele 1:12, 15). Non dovremmo fare preghiere lunghe solo per far

colpo sugli altri, come facevano alcuni al tempo di Gesù (Luca 20:46, 47). Sicuramente Geova non

si lascia impressionare da preghiere del genere. Per lui la cosa importante è che le nostre preghiere

vengano dal cuore. 14. Con che frequenza dovremmo pregare? E cosa ci insegna questo riguardo a

Geova? 14 Con che frequenza dovremmo pregare? Geova ci invita a parlargli regolarmente. La Bibbia dice che

dovremmo „pregare di continuo‟ ed „essere costanti nella preghiera‟ (Matteo 26:41; Romani 12:12; 1

Tessalonicesi 5:17). Geova è sempre pronto ad ascoltarci. Possiamo ringraziarlo ogni giorno per il

suo amore e per la generosità che ci mostra. Possiamo anche chiedergli di darci guida, forza e

conforto. Se consideriamo la preghiera un grande privilegio, cercheremo di parlare a Geova ogni

volta che è possibile. 15. Perché dovremmo dire “amen” alla fine di una preghiera? 15 Perché dovremmo

dire “amen” alla fine di una preghiera? La parola “amen” significa “sicuro” o “così sia”, e pronunciarla alla fine di una

preghiera è un po‟ come dire che pensiamo davvero quello che abbiamo detto e che quindi siamo

sinceri (Salmo 41:13). La Bibbia insegna che dire “amen”, dentro di sé o ad alta voce, alla fine di

una preghiera pubblica è un buon modo per dimostrare di essere d‟accordo con quello che è stato

detto (1 Cronache 16:36; 1 Corinti 14:16). COME RISPONDE DIO ALLE NOSTRE PREGHIERE?

16. Geova risponde davvero alle nostre preghiere? Spiega. 16 Geova risponde davvero alle nostre preghiere? Sì, infatti la

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Bibbia dice che Geova „ascolta le preghiere‟ (Salmo 65:2). Oltre ad ascoltare le preghiere sincere che milioni

di esseri umani gli rivolgono, Geova risponde a queste preghiere e lo fa in molti modi diversi.

17. In che modo Geova risponde alle preghiere attraverso gli angeli e i suoi servitori sulla terra? 17

Geova risponde alle nostre preghiere attraverso gli angeli e i suoi servitori qui sulla terra (Ebrei 1:13, 14). Ad esempio, poco

dopo aver pregato per essere aiutate a capire la Bibbia, molte persone hanno ricevuto la visita di un

testimone di Geova. Queste esperienze dimostrano che l‟opera di predicazione della “buona notizia”

viene svolta in tutto il mondo sotto la guida degli angeli. (Leggi Rivelazione 14:6.) Inoltre molti di

noi, dopo aver pregato Geova riguardo a un problema o a un bisogno specifico, hanno ricevuto

l‟aiuto necessario da un fratello o da una sorella (Proverbi 12:25; Giacomo 2:16). 18. In che modo

Geova usa il suo spirito santo e la Bibbia per rispondere alle preghiere? 18 Geova risponde alle nostre preghiere

anche attraverso lo spirito santo. Quando preghiamo per essere aiutati ad affrontare un problema,

Geova potrebbe servirsi dello spirito santo per darci la sua guida e la forza di cui abbiamo bisogno

(2 Corinti 4:7). Inoltre, Geova risponde alle nostre preghiere e ci aiuta a prendere decisioni sagge

attraverso la sua Parola. Leggendo la Bibbia, infatti, potremmo trovare dei versetti che ci saranno

d‟aiuto. Geova può anche spingere chi fa un commento durante un‟adunanza a dire proprio quello

che avevamo bisogno di sentire, o può spingere un anziano a considerare insieme a noi un pensiero

dalla Bibbia (Galati 6:1). 19. Perché a volte potrebbe sembrarci che Geova non risponda alle nostre

preghiere? 19 A volte però potremmo chiederci: “Perché Geova non ha ancora risposto alla mia preghiera?

” Ricorda che Geova sa quando e come rispondere alle nostre preghiere. Sa di cosa abbiamo

bisogno. Forse per un po‟ sarà necessario continuare a pregare per dimostrare che siamo sinceri e

che abbiamo davvero fede in lui (Luca 11:5-10). In alcuni casi Geova risponde alle nostre preghiere

in modo inaspettato. Ad esempio potremmo pregare riguardo a una situazione difficile, ma invece di

eliminare il problema Geova potrebbe darci la forza di perseverare. (Leggi Filippesi 4:13.) 20.

Perché dovremmo pregare spesso? 20 La preghiera è un privilegio davvero speciale che Geova ci ha dato! Possiamo essere

sicuri che lui ci ascolta (Salmo 145:18). Pregando Geova sempre più spesso e dicendogli quello che

abbiamo nel cuore, rafforzeremo l‟amicizia che abbiamo con lui.

w17 maggio pp. 22-26 “Mi ami tu più di questi?”

10. Quale importante lezione impariamo da ciò che Gesù disse a Marta? 10 Gesù ci ha fatto capire cosa significa

mantenere il giusto equilibrio tra le attività quotidiane e quelle spirituali. In un‟occasione andò a casa di Maria e di

sua sorella Marta. Mentre quest‟ultima era impegnata a preparare da mangiare, Maria preferì

sedersi ai piedi di Gesù ad ascoltarlo. Quando Marta si lamentò perché sua sorella non la stava

aiutando, Gesù le disse: “Maria ha scelto la parte buona, e non le sarà tolta” (Luca 10:38-42). Marta

imparò un‟importante lezione. Che dire di noi? Per evitare di farci distrarre dalle attività quotidiane e

per dar prova del nostro amore per Cristo, anche noi dobbiamo continuare a scegliere “la parte

buona”, ovvero mettere le cose spirituali al primo posto. UN CONCETTO EQUILIBRATO DELLO

SVAGO 11. Cosa dicono le Scritture sull‟importanza di riposarsi? 11 Dato che lavoriamo duramente e siamo molto

impegnati, tutti abbiamo bisogno di un po‟ di relax. La Parola di Dio afferma: “Per l‟uomo non c‟è

nulla di meglio che mangiare e in realtà bere e far vedere alla sua anima il bene a causa del suo

duro lavoro” (Eccl. 2:24). Anche Gesù riconobbe l‟importanza di concedersi un po‟ di riposo. Infatti,

dopo una campagna di predicazione particolarmente intensa, disse ai suoi discepoli: “Venite in

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privato, voi, in un luogo solitario, e riposatevi un po‟” (Mar. 6:31, 32). 12. Parlando di svago e

divertimenti, a cosa bisogna stare attenti? Fate un esempio.

12 Soddisfare il nostro bisogno di riposo e di svago è senza dubbio importante, ma c‟è il pericolo che divertirsi diventi

l‟obiettivo principale della nostra vita. Nel I secolo molte persone adottarono l‟atteggiamento

riassunto in queste parole: “Mangiamo e beviamo, poiché domani moriremo” (1 Cor. 15:32). Anche

oggi questo modo di pensare è molto diffuso. Per esempio, anni fa un ragazzo dell‟Europa

occidentale iniziò ad assistere alle adunanze, ma era talmente attratto dai divertimenti che smise di

stare in compagnia dei servitori di Geova. Col tempo, però, si rese conto che concentrarsi così tanto

sui divertimenti gli aveva causato solo problemi e delusioni. Così riprese a studiare la Bibbia e in

seguito divenne un proclamatore della buona notizia. Dopo il suo battesimo disse: “Rimpiango

soltanto di aver perso così tanto tempo prima di capire che servire Geova dà molta più felicità che

dedicarsi ai divertimenti di questo mondo”.

13. (a) Perché dedicarsi troppo a svago e divertimenti è pericoloso? Fate un esempio. (b) Cosa

potrebbe aiutarci a mantenere un punto di vista equilibrato dello svago? 13 Lo scopo dello svago dovrebbe essere

quello di riposarsi e rigenerarsi. Ma se vogliamo raggiungere questo obiettivo quanto tempo dovremmo dedicarvi?

Facciamo un esempio. A molti di noi piace mangiare un dessert ogni tanto, ma sappiamo che una

dieta fatta solo di dolci danneggerebbe la nostra salute. Per questo mangiamo principalmente cibi

nutrienti. In maniera simile, una “dieta” fatta solo di svago e divertimenti indebolirebbe la nostra

salute spirituale. Per evitare che questo avvenga partecipiamo regolarmente alle attività teocratiche.

Come facciamo a capire se abbiamo un punto di vista equilibrato dello svago? Potremmo tenere il

conto di quante ore dedichiamo in una settimana alle attività spirituali, come adunanze, ministero e

studio della Bibbia a livello personale e familiare. Poi potremmo confrontare questa cifra con il

numero di ore che durante la stessa settimana dedichiamo ad attività ricreative, quali sport, hobby,

programmi televisivi o videogiochi. Cosa potremmo scoprire? Dovremmo forse rinunciare a qualche

“dessert”? (Leggi Efesini 5:15, 16.) 14. Da cosa dovremmo farci guidare nella scelta di svago e

divertimenti?

14 I singoli cristiani e i capifamiglia sono liberi di decidere cosa fare nel tempo libero, sempre che i divertimenti che scelgono siano

in armonia con i princìpi biblici.* Lo svago sano è un “dono di Dio” (Eccl. 3:12, 13). È ovvio che in

questo campo ognuno di noi fa scelte diverse (Gal. 6:4, 5). Ad ogni modo, qualsiasi tipo di

divertimento scegliamo, è importante tenere lo svago al giusto posto. Gesù disse: “Dov‟è il tuo

tesoro, là sarà anche il tuo cuore” (Matt. 6:21). Quindi, se nutriamo profondo amore per Gesù, i

nostri pensieri, le nostre conversazioni e le nostre azioni saranno concentrati in primo luogo sugli

interessi del Regno, invece che sulle normali faccende quotidiane (Filip. 1:9, 10). COMBATTIAMO

IL MATERIALISMO 15, 16. (a) In che modo il materialismo potrebbe diventare un laccio per i

cristiani? (b) Quale saggio consiglio diede Gesù riguardo alle cose materiali? 15 Oggi molti sono ossessionati

dall‟idea di avere sempre le ultime novità nel campo della moda, dell‟elettronica e così via. Perciò ogni cristiano

dovrebbe regolarmente esaminare i propri desideri, chiedendosi: “Le cose materiali sono diventate

troppo importanti per me? Passo più tempo a informarmi e a fantasticare sull‟ultimo modello di

automobile o sulle ultime mode che a prepararmi per le adunanze? Mi faccio assorbire così tanto

dalle attività quotidiane

che dedico meno tempo alla preghiera o alla lettura della Bibbia?” Se ci rendiamo conto che il nostro

amore per le cose materiali sta diventando più forte del nostro amore per Cristo, dovremmo riflettere

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su queste parole di Gesù: “Guardatevi da ogni sorta di concupiscenza” (Luca 12:15). Perché diede

questo serio avvertimento?

16 Gesù affermò che “nessuno può essere schiavo di due signori”. E aggiunse: “Non potete essere schiavi di Dio e della

Ricchezza”. Il motivo è che entrambi questi “signori” richiedono esclusiva devozione. Chi vuole

essere schiavo di due signori “o odierà l‟uno e amerà l‟altro, o si atterrà all‟uno e disprezzerà l‟altro”

(Matt. 6:24). Essendo imperfetti, tutti noi dobbiamo continuare a combattere “i desideri della nostra

carne”, incluso il materialismo (Efes. 2:3). 17. (a) Perché le persone che hanno una mentalità

carnale trovano difficile sviluppare un concetto equilibrato delle cose materiali? (b) Cosa ci aiuterà a

combattere i desideri materialistici? 17 Le persone che hanno una mentalità carnale trovano difficile sviluppare un concetto

equilibrato delle cose materiali, perché la loro sensibilità spirituale è intorpidita. (Leggi 1 Corinti

2:14.) Dato che le loro “facoltà di percezione” sono annebbiate, fanno fatica a distinguere il bene dal

male (Ebr. 5:11-14). Di conseguenza, alcuni hanno un desiderio smodato di possedere beni

materiali, desiderio che però non potranno mai soddisfare completamente (Eccl. 5:10). Comunque,

esiste un antidoto a questo modo di pensare materialistico: nutrirsi regolarmente della Parola di Dio,

la Bibbia (1 Piet. 2:2). Meditare sulle verità rivelate da Dio diede a Gesù la forza di resistere alle

tentazioni; allo stesso modo, applicare i princìpi biblici ci aiuterà a combattere i desideri materialistici

(Matt. 4:8- 10). Se lo faremo, dimostreremo a Gesù che lo amiamo più delle cose materiali. 18.

Cosa siamo determinati a fare? 18 “Mi ami tu più di questi?” Quando fece questa domanda a Pietro, Gesù gli stava

ricordando l‟importanza di mettere le cose spirituali al primo posto nella sua vita. Il nome Pietro

significa “frammento di roccia”, e l‟apostolo visse senz‟altro all‟altezza del suo nome perché

manifestò qualità simili a quelle della roccia (Atti 4:5-20). Anche noi oggi siamo determinati a

mantenere forte il nostro amore per Cristo, tenendo al giusto posto il lavoro, lo svago e i beni

materiali. Con le nostre scelte vogliamo dimostrare di avere gli stessi sentimenti di Pietro, che disse

a Gesù: “Signore, tu sai che ho affetto per te”.

w16 dicembre pp. 19-23 Gettiamo tutte le nostre preoccupazioni su Geova

LO SPIRITO DI DIO PRODUCE IN NOI QUALITÀ DIVINE 7. Quali benefìci riceviamo quando Dio ci

dà lo spirito santo che gli chiediamo? 7 Come promesso da Gesù, il nostro Padre celeste concede spirito santo a quelli che glielo

chiedono (Luca 11:10-13). Abbiamo quindi a disposizione un terzo potente mezzo per ridurre

l‟ansia: il frutto dello spirito. Queste qualità, prodotte dalla forza attiva di Dio, riflettono la personalità

del nostro Dio Onnipotente (leggi Galati 5:22, 23; Col. 3:10). Se coltiviamo il frutto dello spirito, i

nostri rapporti con gli altri miglioreranno. Inoltre sarà più facile evitare che sorgano situazioni che

potrebbero causare ansia. Riflettiamo brevemente sui modi in cui il frutto dello spirito ci aiuta. 8-12.

In che modo il frutto dello spirito santo di Dio può aiutarci a gestire o a evitare situazioni stressanti?

8 “Amore, gioia, pace”. Se ci sforziamo di trattare gli altri in modo rispettoso, probabilmente sarà più facile gestire i

nostri sentimenti negativi. Infatti, mostrando agli altri amore fraterno, tenero affetto e onore

eviteremo di creare situazioni che potrebbero causarci ansia (Rom. 12:10). 9 “Longanimità, benignità, bontà”. La

Bibbia dice: “Divenite benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberalmente gli uni

gli altri” (Efes. 4:32). Seguendo questo consiglio promuoveremo rapporti pacifici con gli altri e

impediremo a situazioni potenzialmente stressanti di aggravarsi. Inoltre affronteremo meglio i

problemi che possono sorgere a causa dell‟imperfezione. 10 “Fede”. Oggi l‟ansia scaturisce spesso dalla preoccupazione

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per il denaro o per i beni materiali (Prov. 18:11). In questo caso la forte fede nell‟amorevole cura di Geova

può aiutarci a gestire o a evitare l‟ansia.

Possiamo essere molto meno ansiosi se seguiamo l‟ispirato consiglio dell‟apostolo Paolo di

“[accontentarsi] delle cose presenti”. Possiamo anche essere rassicurati dalle sue successive

parole: “Poiché [Dio] ha detto: „Non ti lascerò affatto né in alcun modo ti abbandonerò‟. Così

possiamo aver coraggio e dire: „Geova è il mio soccorritore; non avrò timore. Che mi può fare

l‟uomo?‟” (Ebr. 13:5, 6). 11 “Mitezza, padronanza di sé”. Mostrare simili qualità dà buoni risultati perché ci permette di evitare

“acrimoniosa amarezza e collera e ira e clamore e parola ingiuriosa”, come pure altri comportamenti

che potrebbero causarci stress (Efes. 4:31). 12 Naturalmente serve umiltà per sottomettersi alla “potente mano di Dio” e „gettare

su di lui tutta la nostra ansietà‟ (1 Piet. 5:6, 7). Ma coltivare l‟umiltà ci permetterà di ottenere il favore

e il sostegno di Dio (Mic. 6:8). Se riconosciamo i

nostri limiti a livello fisico, mentale ed emotivo confideremo in Dio anziché in noi stessi. Di

conseguenza sarà meno probabile sentirsi sopraffatti dall‟ansia. w16 maggio pp. 18-22 La Bibbia sta

ancora cambiando la nostra vita? LASCIAMO CHE LA BIBBIA CONTINUI A CAMBIARE LA

NOSTRA VITA 14, 15. Cosa possiamo fare per coltivare qualità che piacciono a Geova? (Vedi il

riquadro “La Bibbia e la preghiera hanno cambiato la loro vita”.) 14 Cosa dovremmo fare per coltivare le qualità che

piacciono a Geova? Non basta cercare di migliorare da soli. Dobbiamo continuare a sforzarci di

seguire le istruzioni di Dio. Infatti Romani 12:2 dice: “Cessate di conformarvi a questo sistema di

cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, per provare a voi stessi la buona e

accettevole e perfetta volontà di Dio”. Grazie alla sua Parola e allo spirito santo Geova ci aiuta a

comprendere la sua volontà, a compierla e a fare i cambiamenti necessari per soddisfare i suoi

requisiti. Perciò dovremmo fare del nostro meglio per leggere ogni giorno la Bibbia, meditare su di

essa e pregare per ricevere lo spirito santo (Luca 11:13; Gal. 5:22, 23). Man mano che ci lasciamo

guidare dallo spirito e mettiamo il nostro modo di pensare in sintonia con quanto espresso nella

Bibbia, le nostre azioni, le nostre parole e i nostri pensieri rifletteranno sempre più quelli di Dio.

Tuttavia, dovremmo sempre essere attenti a non lasciarci andare alle nostre debolezze (Prov. 4:23).

15 Oltre a leggere ogni giorno la Bibbia, dobbiamo studiarla insieme alle nostre pubblicazioni con l‟obiettivo di imitare le

meravigliose qualità di Geova. Ci sono versetti biblici e articoli della Torre di Guardia e di

Svegliatevi! che sono particolarmente utili per coltivare qualità cristiane o combattere una certa

debolezza; alcuni ne hanno fatto una raccolta e la consultano di tanto in tanto. 16. Perché non

dovremmo scoraggiarci se non riusciamo a fare cambiamenti in poco tempo? 16 Se ci sembra che i nostri

progressi vadano a rilento, dobbiamo ricordare che la crescita spirituale richiede tempo e che coltivare qualità cristiane

è un processo continuo. Dobbiamo avere pazienza mentre lasciamo che la Bibbia continui a

produrre cambiamenti nella nostra vita. All‟inizio ci vuole disciplina da parte nostra per fare ciò che è

giusto dal punto di vista biblico. Col tempo, però, pensare e agire nel modo che piace a Dio

probabilmente diventerà più facile e più naturale: i nostri pensieri e le nostre azioni saranno sempre

più in linea con quelli di Geova Dio (Sal. 37:31; Prov. 23:12; Gal. 5:16, 17).

w16 maggio pp. 3-7 Risolviamo i contrasti con amore

6, 7. (a) Perché è importante risolvere subito i contrasti? (b) Su quali domande dovremmo riflettere?

6 Tutti noi preghiamo, andiamo alle adunanze, partecipiamo al servizio di campo e ci impegniamo in altri modi per servire

Dio. Ma i nostri sforzi sarebbero inutili se ci rifiutassimo di fare pace con gli altri (Mar. 11:25). Non

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possiamo essere amici di Dio se non siamo disposti a perdonare gli altri. (Leggi Luca 11:4; Efesini

4:32.)

7 Dobbiamo esaminarci con onestà per vedere se perdoniamo e se riusciamo a mantenere rapporti pacifici con gli

altri. Chiediamoci: “Perdono i miei compagni di fede? Sono felice di stare insieme a loro anche se

penso che mi abbiano fatto un torto?”

Geova si aspetta che i suoi servitori siano disposti a perdonare. Se la nostra coscienza ci dice che

dobbiamo migliorare sotto questo aspetto, ricerchiamo in preghiera l‟aiuto di Geova per fare i

cambiamenti necessari. Il nostro Padre celeste ascolterà le nostre umili preghiere e ci risponderà (1

Giov. 5:14, 15). w16 gennaio pp. 7-11 Che “il vostro amore fraterno continui”! 11, 12. Cosa significa

mostrare ospitalità? (Vedi l‟immagine iniziale.) 11 “Non dimenticate l’ospitalità”. (Leggi Ebrei 13:2.) Nella lingua originale

l‟espressione resa “ospitalità” significa “amore (affetto, benignità) per gli estranei”. Questo ci può far

pensare ad Abraamo e a Lot: entrambi mostrarono benignamente ospitalità a persone che non

conoscevano e che si rivelarono degli angeli (Gen. 18:2- 5; 19:1-3). Paolo allude a questi esempi

per incoraggiare i cristiani ebrei a mostrare amore fraterno essendo ospitali. 12 E noi? Mostriamo ospitalità

invitando altri a casa nostra per mangiare qualcosa insieme o per stare un po‟ in compagnia e incoraggiarci

a vicenda? Non occorre fare niente di elaborato o costoso; né vorremmo invitare solo chi potrebbe

in qualche modo ricambiare (Luca 10:42; 14:12-14). Il nostro obiettivo dovrebbe essere

incoraggiare, non far colpo sugli altri! Anche se forse non conosciamo molto bene il sorvegliante di

circoscrizione e sua moglie, abbiamo il desiderio di mostrare loro ospitalità? (3 Giov. 5-8).

Nonostante gli impegni e lo stress quotidiano, è molto importante non dimenticare di essere ospitali.

w15 15/10 pp. 18-22 Serviamo Geova senza distrazioni

1, 2. Perché Gesù amava Marta, ma cosa mostra che Marta non era perfetta? COSA vi viene in

mente quando pensate al personaggio biblico di nome Marta? La Bibbia afferma che Gesù amava

Marta, e lei è l‟unica donna menzionata per nome di cui si dice questo. Senza dubbio, però, Gesù

provava lo stesso sentimento puro e altruista anche per altre donne devote, come Maria, la sua cara

madre terrena, e Maria sorella di Marta (Giov. 11:5; 19:25-27). Ma perché Gesù amava Marta? 2 Gesù

la amava perché era ospitale e laboriosa, ma soprattutto perché era una donna spirituale. Marta credeva sinceramente agli

insegnamenti di Gesù e aveva notevole fede nel fatto che fosse il promesso Messia (Giov. 11:21-

27). Come tutti noi, però, Marta non era perfetta. Una volta, mentre Gesù era ospite in casa sua,

Marta si prese la libertà di chiedergli di correggere una situazione che secondo lei non andava bene.

“Signore”, disse Marta, “non t‟importa che mia sorella mi abbia lasciata sola ad accudire alle

faccende? Dille, dunque, d‟aiutarmi”. (Leggi Luca 10:38-42.) Cosa impariamo da questo episodio?

„MARTA ERA DISTRATTA‟ 3, 4. In che senso Maria scelse “la parte buona”, e di quale lezione

Marta fece senza dubbio tesoro? (Vedi l‟illustrazione iniziale.) 3 In segno di riconoscenza per l‟ospitalità

ricevuta, Gesù vuole lasciare a Marta e a Maria un dono spirituale. Non volendosi perdere

l‟opportunità di essere istruita direttamente dal grande Insegnante, Maria si mette a sedere “ai piedi

del Signore, ascoltando la sua parola”. Marta avrebbe potuto fare la stessa cosa e senza dubbio

Gesù l‟avrebbe lodata per questo. 4 Invece è tutta indaffarata a preparare qualcosa di speciale e a sbrigare altre faccende per

rendere la visita di Gesù il più piacevole possibile. Ma tutto questo lavoro le sta causando inutile

apprensione e alla fine se la prende con Maria. Gesù nota che Marta sta facendo più del necessario

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per cui le dice benignamente: “Marta, Marta, tu sei ansiosa e ti preoccupi di molte cose”. Poi

aggiunge che anche una sola pietanza sarebbe stata sufficiente.

Quindi Gesù, lasciando intendere che Maria non era stata negligente, dice: “Dal canto suo, Maria

ha scelto la parte buona, e non le sarà tolta”. Probabilmente Maria dimenticò in fretta il pasto

consumato in quella occasione speciale, ma di sicuro non dimenticò la lode e l‟eccellente cibo

spirituale che ricevette prestando la massima attenzione alle parole di Gesù. Più di

60 anni dopo, l‟apostolo Giovanni scrisse: “Gesù amava Marta e sua sorella” (Giov. 11:5). Queste

parole ispirate indicano al di là di ogni dubbio che Marta fece tesoro dell‟amorevole correzione di

Gesù e si sforzò di servire fedelmente Geova per il resto della sua vita. 5. Che paragone si può fare

tra il mondo di oggi e quello dei tempi biblici, e quale domanda fa sorgere questo? 5 Parlando di distrazioni,

che paragone si può fare tra il mondo dei tempi biblici e quello in cui viviamo noi? “Mai nella storia l‟umanità ha vantato

superiori mezzi di comunicazione, veloci rotative, riviste illustrate a profusione, la radio, il cinema, la

televisione. [...] Ci bombardano quotidianamente di nuove distrazioni. [...] Non tanto tempo fa si

accarezzava l‟idea che la nostra fosse „L‟Epoca dell‟Illuminismo‟. Essa sta diventando sempre più

„L‟Epoca della Distrazione‟”. Queste parole furono rivolte a un gruppo di studenti negli Stati Uniti più

di 60 anni fa. “Le distrazioni”, affermava La Torre di Guardia del 15 maggio 1959, “probabilmente

aumenteranno mentre questo mondo si avvicina alla sua distruzione”. Come si è dimostrata vera

questa previsione! Sorge quindi un‟importante domanda: Cosa possiamo fare per evitare inutili

distrazioni e assomigliare maggiormente a Maria, non perdendo di vista le cose spirituali? „USIAMO

IL MONDO MA NON APPIENO‟ 6. In che modo i servitori di Geova hanno fatto buon uso della

tecnologia? 6 La parte terrena dell‟organizzazione di Dio ha sempre fatto buon uso della tecnologia per promuovere la vera

adorazione. Pensiamo, ad esempio, al “Fotodramma della Creazione”, un programma di diapositive

e filmati a colori accompagnati da una colonna sonora. Prima e durante la Grande Guerra, milioni di

persone in tutto il mondo ricevettero conforto da questo programma, che si concludeva con la

descrizione del pacifico Regno millenario di Gesù Cristo. In seguito il messaggio del Regno fu

trasmesso per radio e venne udito da milioni di altre persone in tutta la terra. Oggi computer e

Internet vengono impiegati in modo efficace per diffondere la buona notizia, facendola arrivare

persino negli angoli più remoti del pianeta. 7. (a) Perché è pericoloso fare pieno uso del mondo? (b)

A cosa dovremmo prestare particolare attenzione? (Vedi la nota in calce.) 7 La Bibbia avverte del pericolo di fare

eccessivo uso di ciò che il mondo offre. (Leggi 1 Corinti 7:29-31.) Un cristiano potrebbe facilmente sprecare troppo

tempo in cose che non sono errate di per sé, come dedicarsi a un hobby, leggere, guardare la TV,

fare gite, guardare le vetrine ed essere alla costante ricerca di novità nel campo dell‟elettronica e dei

beni di lusso. Anche star dietro a social network, messaggi di testo e posta elettronica, come pure

controllare di continuo le ultime notizie e i

risultati sportivi, sono cose che possono farci perdere tempo e potrebbero addirittura diventare

un‟ossessione (Eccl. 3:1, 6).* Se non poniamo un limite alla quantità di tempo che dedichiamo a

cose non essenziali, potremmo ritrovarci a trascurare la più importante di tutte: l‟adorazione che

rendiamo a Geova. (Leggi Efesini 5:15-17.)

8. Perché il consiglio di non amare le cose del mondo è particolarmente prezioso? 8 Satana ha concepito il

suo mondo per attirarci e distrarci. Questo valeva nel I secolo e vale ancora di più oggi (2 Tim. 4:10). Per questo

facciamo bene a mettere in pratica il seguente consiglio: “Non amate [...] le cose del mondo”.

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Sforzandoci di vivere in armonia con queste parole, eviteremo di lasciarci distrarre e riusciremo a

crescere nell‟“amore del Padre”. Di conseguenza ci sarà più facile fare la volontà di Dio e rimanere

vicini a lui (1 Giov. 2:15-17).

MANTENIAMO „L‟OCCHIO SEMPLICE‟ 9. Cosa disse Gesù sull‟occhio simbolico, e che esempio

diede al riguardo? 9 Le parole gentili che Gesù rivolse a Marta erano perfettamente in armonia con i suoi insegnamenti e con il

suo esempio. Gesù incoraggiò i suoi discepoli a mantenere “semplice [“a fuoco”, nt.]” il loro occhio

simbolico così da potersi impegnare senza distrazioni nell‟opera del Regno. (Leggi Matteo 6:22,

33.) Gesù aveva pochi beni materiali; non possedeva né una casa né terreni (Luca 9:58; 19:33- 35).

10. Che esempio diede Gesù all‟inizio del suo ministero? 10 Durante il ministero di Gesù si verificarono molte cose che

avrebbero potuto distrarlo, ma lui non si fece mai prendere la mano. All‟inizio del suo ministero, dopo che

ebbe insegnato alle folle e compiuto miracoli a Capernaum, la gente lo implorò di non lasciare la

città. Come reagì Gesù a questa richiesta lusinghiera? “Anche ad altre città devo dichiarare la

buona notizia del regno di Dio”, disse, “perché per questo sono stato mandato” (Luca 4:42-44).

Tenendo fede alle sue parole, Gesù predicò e insegnò in lungo e in largo in tutta la Palestina.

Sebbene perfetto, era un uomo, e in quanto tale aveva le stesse necessità di tutti;

a volte si sentiva molto stanco perché non si risparmiava nel servizio che rendeva a Dio (Luca 8:23;

Giov. 4:6). 11. Cosa disse Gesù a un uomo che lo voleva coinvolgere in una controversia familiare,

e quale avvertimento diede? 11 In un‟altra occasione, mentre Gesù stava insegnando ai suoi seguaci come far

fronte all‟opposizione, un uomo lo interruppe dicendo: “Maestro, di‟ a mio fratello di dividere con me

l‟eredità”. Gesù comunque non si lasciò coinvolgere in questa controversia. “Uomo”, rispose, “chi mi

ha costituito giudice o ripartitore su di voi?” Quindi continuò a insegnare ai suoi ascoltatori

avvertendoli che il desiderio di cose materiali avrebbe potuto distrarli dal servizio che rendevano a

Dio (Luca 12:13-15). 12, 13. (a) Cosa suscitò l‟interesse di alcuni proseliti greci poco prima della

morte di Gesù? (b) Come si comportò Gesù quando Filippo gli chiese di incontrare alcuni proseliti

greci? 12 L‟ultima settimana di Gesù sulla terra fu davvero logorante (Matt. 26:38; Giov. 12:27). Aveva ancora molte cose da fare

e stava per affrontare un processo umiliante e una morte crudele. Consideriamo, per esempio, cosa

accadde domenica 9 nisan del 33. Come predetto, Gesù entrò a Gerusalemme in groppa a un

puledro e le folle lo acclamarono come “Colui che viene come Re nel nome di Geova” (Luca 19:38).

Il giorno dopo Gesù entrò nel tempio e scacciò con coraggio gli avidi commercianti che usavano la

casa di Dio per estorcere denaro ad altri ebrei (Luca 19:45, 46). 13 A Gerusalemme, tra le folle, c‟erano alcuni proseliti

greci i quali evidentemente furono così colpiti da Gesù che chiesero all‟apostolo Filippo di organizzare un

incontro con lui. Comunque, Gesù si rifiutò di lasciarsi distrarre perché c‟erano delle questioni più

importanti che lo attendevano. Il suo intento non era certo quello di acquistare popolarità al fine di

evitare una morte di sacrificio per mano dei nemici di Dio. Pertanto, dopo aver spiegato che ben

presto sarebbe morto, disse ad Andrea e a Filippo: “Chi ha affetto per la sua anima la distrugge, ma

chi odia la sua anima in questo mondo la salvaguarderà per la vita eterna”. Anziché soddisfare la

curiosità di quei greci, Gesù raccomandò di imitare la sua vita di sacrificio e promise: “Se uno mi

serve, il Padre lo onorerà”. Filippo poteva trasmettere questo incoraggiante messaggio a quei greci

(Giov. 12:20-26). 14. Pur mettendo l‟opera di predicazione al primo posto nella vita, in che modo

Gesù dimostrò di essere equilibrato? 14 Anche se Gesù non si lasciò distogliere dal suo principale obiettivo, cioè predicare la

buona notizia, non pensava solo a quest‟opera. Accettò almeno un invito a un matrimonio e

addirittura contribuì alla gioia dell‟occasione trasformando miracolosamente l‟acqua in vino (Giov.

Page 12: LUCA 10:38 GESÙ VA A TROVARE MARTA E MARIA...diventare persone più spirituali, lo spirito santo ci dà la forza di trasformare la nostra mente. Con l‟aiuto dello spirito possiamo

2:2, 6-10). Accettava anche inviti per mangiare un pasto insieme ad amici stretti e potenziali

discepoli (Luca 5:29; Giov. 12:2).

Cosa ancora più importante, spesso Gesù riscattava il tempo per pregare, per meditare e per

concedersi il necessario riposo (Matt. 14:23; Mar. 1:35; 6:31, 32). “DEPONIAMO [...] OGNI PESO”

15. Quale suggerimento diede l‟apostolo Paolo, e in che modo fu di esempio?

15 “Deponiamo anche noi ogni peso”, scrisse l‟apostolo Paolo, che paragonò la vita di un cristiano dedicato a una corsa di

resistenza. (Leggi Ebrei 12:1.) Senza dubbio Paolo agiva in armonia con ciò che predicava, tanto è

vero che rinunciò a una carriera promettente nel giudaismo che lo avrebbe potuto rendere ricco e

famoso. Si concentrò sulle “cose più importanti” e non si risparmiò nel servizio, viaggiando avanti e

indietro tra Siria, Asia Minore, Macedonia e Giudea. “Dimenticando le cose che sono dietro e

protendendomi verso quelle che sono davanti, proseguo verso la meta per il premio”, scrisse

riguardo alla sua speranza di vivere per sempre in cielo (Filip. 1:10; 3:8, 13, 14). Avvalendosi

pienamente della sua condizione di non sposato, Paolo riuscì a mostrare “costante assiduità verso il

Signore senza distrazione” (1 Cor. 7:32-35). 16, 17. Come possono sia i single che gli sposati

seguire l‟esempio che Paolo diede come discepolo di Cristo? Narrate un‟esperienza. 16 Come Paolo, alcuni

servitori di Dio decidono di non sposarsi in modo da avere meno responsabilità familiari e spendersi maggiormente

nell‟opera del Regno (Matt. 19:11, 12). I servitori di Dio che sono sposati spesso hanno più

responsabilità familiari. Sia single che sposati, comunque, possono „deporre ogni peso‟ e servire Dio

con il minor numero di distrazioni possibile.

Per riuscirci forse occorre ridimensionare le cose che fanno perdere tempo e prefiggersi mete che

permettano di aumentare la partecipazione al servizio. 17 Prendiamo il caso di Mark e Claire, una coppia del Galles.

Intrapresero il servizio di pioniere appena finite le scuole e continuarono a svolgerlo anche dopo il

matrimonio. “Riuscimmo a semplificarci ulteriormente la vita rinunciando alla nostra casa con tre

camere da letto e al nostro lavoro part time, e diventammo volontari nei progetti di costruzione

internazionali”, spiega Mark. Negli ultimi 20 anni sono stati in molti posti dell‟Africa per aiutare nella

costruzione di Sale del Regno. Una volta rimasero con poco più di 10 euro in tasca, ma Geova si

prese cura di loro. “È davvero soddisfacente usare ogni giorno per servire Geova”, dice Claire.

“Abbiamo amici dappertutto e non ci manca nulla. Le poche cose a cui abbiamo rinunciato non

reggono il confronto con la felicità che deriva dal servire Geova a tempo pieno”. Molti altri che

servono Geova a tempo pieno hanno avuto esperienze simili.* 18. Quali domande potremmo farci?

18 E noi? Cosa possiamo fare se ci accorgiamo che, a causa di inutili distrazioni, non stiamo più perseguendo gli interessi del

Regno con lo stesso entusiasmo di un tempo? Forse la risposta sta nel rendere più efficaci la nostra

lettura e il nostro studio della Bibbia.