LoveWalk ITA

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Soul Trekking sulla Francigena del Sud da Roma e Terracina (LT) N.B. È vivamente consigliato l'uso di Adobe Reader per consultare l'E-Book da smartphone e tablet

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LoveWalk - Il Cammino dell’AmoreProgetto ideato e realizzato daIlaria Cusano e Sandro Pravisani

[email protected] - www.fareamore.blogspot.com

Tutti i diritti riservati, codice ISBN in corso di attribuzione.

L’amore è l’unica logica che abbia un senso.

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Gli Artigiani dell’Amore Introduzione

In principio Dio creò il cielo e la terra. Ma Dio non era unsingolo individuo, non regnava sull’universo da solo. Re-gnava insieme alla sua compagna, che era la sua diletta. E

così nel primo libro di Mosè, chiamato Genesi, il Signoredisse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somi-glianza» mentre parlava con la sua metà, la sua sposa. Poichéla creazione è un miracolo che avviene nel più perfetto deimodi solo quando vi è unione fra principio maschile e princi-pio femminile. E il Signore Dio disse: «Ecco, l’uomo è diven-tato come uno di noi».E il libro di Mosè narra: «Così Diò creò l’uomo a sua imma-gine, maschio e femmina li creò».Come avrebbe potuto Dio creare la donna a sua immagine senon aveva un’immagine femminile? Egli l’aveva, e in princi-pio era chiamata Athiret.Con il tempo, Athiret divenne nota agli ebrei come Asherah,la nostra Madre Divina, e il Signore fu conosciuto con il nomedi El, il nostro Padre Celeste.E fu così che El e Asherah desiderarono sperimentare il lorogrande e sacro amore in forma fisica e condividere tale felicitàcon i figli che avrebbero generato. Ogni anima creata venne

accoppiata, ricevette una gemella fatta della stessa essenza.Nel libro chiamato Genesi questo è narrato nell’allegoria dellacompagna di Adamo che viene creata dalla sua costola, vale adire dalla sua essenza, poiché ella è carne della sua carne eossa delle sue ossa, spirito del suo spirito.Quindi Dio disse: «Ed essi divennero una carne sola».Così nacque lo hieros-gamos, il matrimonio sacro fondatosulla fiducia e la consapevolezza che unisce gli amati in unacosa sola. Questo è il dono più sacro fattoci dal nostro Padree dalla nostra Madre celesti. Poiché quando ci ritroviamo in-sieme nella camera nuziale, scopriamo l’unione divina che Ele Asherah desideravano far provare a tutti i loro figli terrestrinella luce della pura gioia e nell’essenza del vero amore.

Chi ha orecchie per intendere intenda.

El e Asherah e le sacre origini dello hieros-gamosdal Libro dell’Amore, secondo la trascrizione del Libro Rosso

Dal romanzo La stirpe di Maria Maddalenadi Kathleen McGowan

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Il Maschile e il Femminile: la coppia sacra

La coppia: tanto scontata, bersagliata e in crisi quantofondamentale, irrinunciabile, predestinata.

A prescindere dai tempi, dalle mode e dalle tendenze indi-viduali, la coppia è sempre stata e sempre sarà la pietra mi-liare su cui si fonda l’intera società. Essa è l’istituzioneprimaria, il nucleo centrale, il cuore (in tutti i sensi) di qual-siasi unione più complessa: gruppi, associazioni, aziende,stati etc.La coppia non va intesa solo come incontro tra due personema anche come un simbolo, il simbolo base su cui tutta lacostruzione sociale si erge: il simbolo dell’unione tra ma-schile e femminile, tra gli opposti e complementari, tra leanime gemelle, tra i due principi archetipali che danno ori-gine alla creazione intera.

Nella mitologia di tutte le culture si trova lo stesso racconto,seppur in forme differenti: quando Dio o la divinità o il prin-cipio universale iniziarono a dare forma alla vita sulla Terrae agli esseri umani, ciò che crearono prima di ogni cosa fuuna coppia (Adamo ed Eva, Shiva e Shakti etc.). Dall’incon-tro tra maschile e femminile proviene il mondo intero.

Si può testare questa verità nella propria esperienza perso-nale. Si va verso la coppia istintivamente, sin dall’infanzia e dal-l’adolescenza: si è attratti da un’altra persona e, in modo piùo meno primitivo o raffinato, ci si muove verso di essa. Cre-scendo, in seguito a delusioni, ferite e condizionamenti, cisi struttura in un modo piuttosto che in un altro; in alcunicasi ci si costruisce delle vere e proprie corazze anti-coppia,spensando di poter decidere una volta per tutte che è megliotenersi a debita distanza dalla calamità della vita a due. Op-pure si costruisce un personaggio ad arte, con il precisoscopo di abitare la coppia in una sola maniera, quella che siè scelta.Sebbene forse sia possibile, entro certi limiti, farcela in que-ste imprese di auto-controllo, sicuramente si può osservareun fenomeno: quando non si è in grado di vivere la coppianon si riesce a dare vita a nessun’altra formazione socialecostruttiva, positiva e durevole.Intendiamoci: molti individui non fanno parte di una coppiama lavorano in un’azienda, escono con un gruppo di amicio frequentano un’associazione. Ciò a cui ci stiamo riferendoqui non è l’unione superficiale e ìmpari in cui le personefanno qualcosa insieme, forse anche in modo efficiente eproduttivo, ma senza mai essere insieme.

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Gli Artigiani dell’Amore Introduzione

Essere insieme vuol dire aprirsi all’altro con autenticità e to-talità, sentendosi al sicuro nel farlo, e anzi provando gioia egratitudine per l’opportunità che la vita offre; vuol dire co-municare ciò che si sente, pensa e vuole veramente, senzamaschere, strategie od omissioni. Essere insieme significaimparare a conoscersi, a rispettarsi, ad aggiustare continua-mente la propria distanza e vicinanza rispetto all’altro; si-gnifica essere se stessi senza riserve e, nel processo, dare ericevere in equa misura, come accade tra pari. Sembraun’utopia ma non lo è; chi vive all’interno di una coppia dilivello evoluto (molti ne fanno parte) lo sa benissimo. È possibile realizzare ciò anche in una realtà di gruppo diqualsiasi tipo, ma solo e soltanto se si è passati attraversol’esperienza di questo genere di coppia – altrimenti sì: è sol-tanto un’illusione.

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Gli Artigiani dell’Amore e il Soul Trekking.

Ogni coppia ha un fulcro centrale attorno al quale tutto ruota,un fulcro fatto di un certo tipo di percezione della realtà, unpreciso sentire, delle idee, dei valori, una direzione generaleche orienta l’azione.Gli Artigiani dell’Amore nascono da un potente elementounificante: il fatto di essere in un cammino spirituale. Questaappassionata ricerca contraddistingue Ilaria Cusano e SandroPravisani prima come individui e poi come nucleo, facendolivibrare sulla stessa lunghezza d’onda.Nel riconoscimento dell’importanza di questa fusione e nellagratitudine per poterla vivere, essi hanno immaginato cheun modo bello per celebrarla, prepandosi allo stesso tempoal loro matrimonio, fosse un pellegrinaggio. Così, nella pri-mavera del 2011, è nato il LoveWalk, e a settembre dellostesso anno Ilaria e Sandro si sono felicemente sposati.

Per prepararsi al matrimonio hanno creato un cammino adhoc, come un vero e proprio rito propiziatorio. Dal 2012,ogni estate condividono questa esperienza con un gruppo,per ripercorrere assieme l’eterna e universale Via del-l’Amore, per ricordare ciò che è più importante nel mondoe nella vita: l’unione, la bellezza e l’armonia, l’alleanza tra

Uomini e Donne.

Precedentemente gli Artigiani dell’Amore si occupavanodi vari progetti ma, dopo l’esperienza del LoveWalk, suc-cessivamente hanno deciso di specializzarsi in un solo am-bito, che hanno chiamato Soul Trekking.

Il Soul Trekking è un modo di vivere il cammino, in cuimondo esterno e interno si connettono tra loro, dialogandoe scambiandosi informazioni utili e vissuti interessanti. Èun’attività nel corso della quale, visitando dei particolari luo-ghi di potere (storici, culturali o naturali) intrisi di una pre-cisa qualità e atmosfera evocativa, si sperimentano dellepratiche semplici e sobrie volte a esplorare la propria inte-riorità e a comunicare con la propria anima. Lo scopo delSoul Trekking è migliorare il proprio rapporto con se stessie con l’ambiente e favorire così uno stile di vita sano e sod-disfacente, sotto tutti i punti di vista.

Cos’è l’Amore se non un continuo camminare?Una continua esplorazione.

Scoprire luoghi meravigliosi e fermarsi a respirarli, a viverli,ad assaporarne i mille sapori.

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Gli Artigiani dell’Amore Introduzione

Ritrovarsi nel fitto di un bosco mentre il vento ulula tra glialberi e fa sbattere i rami tra loro, lontano, in alto verso ilcielo, troppo lontano per poter individuare dove esattamente.Sentire la paura, fermarsi, guardarsi intorno, esitare, finchéi piedi di nuovo riprendono a muoversi, da soli, semplice-mente per un impulso spontaneo; e seguirli. Scoprire lidi così belli da non esser mai riusciti nemmeno afantasticarli, o tenebre così buie da non credere di potercelafare a sopravvivere, e poi ritrovarsi di nuovo a CAMMINARE.

Camminando nella storia, nella natura e nell’antica vita sicammina dentro di sé, insieme. In ogni momento la Terraparla agli uomini, e più passa il tempo e più si riesce a sentirechiaramente cosa essa dice. Pietre, alberi, panorami moz-zafiato, ma anche costruzioni, strade antiche o semplice-mente il terreno; tutto sussurra, suggerendo cosa c’ènell’aria, dentro e fuori di sé, ricordando agli esseri umanichi sono, e che non sono soli.

Queste suggestioni hanno portato Gli Artigiani dell’Amorea lavorare con il potere trasformativo del cammino. Hanno

iniziato svolgendo piccoli pellegrinaggi di mezza giornata;poi hanno deciso di cominciare a condividere con altre per-sone i luoghi e le pratiche che portano tanta magia nella lororelazione, strutturando queste camminate in modo cheognuno possa contattare il Femminile e il Maschile attra-verso l’evocazione della natura e della mano dell’uomo cheha costruito in armonia con essa. Gli Artigiani dell’Amore ideano e realizzano viaggi di ognigenere: vicino e lontano, a piedi, in barca, con vari mezzi,ma sempre a contatto con la Terra e gli esseri umani, semprea una velocità tale da consentire di assaporare luoghi, per-sone ed esperienze in profondità, senza fretta, senza parti-colari obiettivi se non quello di imparare a vivere e ad amare.

Durante il viaggio Gli Artigiani dell’Amore propongonodelle semplici pratiche, in modo da “amplificare” l’effettodella voce, dello spazio, dell’energia della terra e del cielo.

Ilaria Cusano si è formata e ha lavorato come artista (dan-zatrice e attrice) sin da giovanissima, intraprendendo la car-riera di Personal Coach nel 2005. Insegna yoga, Tantra e

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tecniche per l’integrazione dell’anima nella vita. Ha ideatoil metodo S-Coaching® per il risveglio dell’IntelligenzaSpirituale/Sociale. È laureata in Sociologia con indirizzo an-tropologico-interculturale.

Sandro Pravisani è un ricercatore e un insegnante di Geo-grafia Sacra. Conduce seminari esperienziali per la connes-sione con gli elementi della natura e l’esplorazione dellacoscienza, integrando tra loro tecniche energetiche di diversetradizioni (taoista, tantrica, egizia, andina ed europea). È ap-passionato di archeologia e studi religiosi comparati dall’in-fanzia; nell’arco della vita ha sperimentato varie vie perunificare queste due passioni e proporle agli altri.

Sandro e Ilaria sono uniti nel totale amore per la natura, iviaggi e l’avventura. Vivono la vita come un meravigliosocammino in cui maturare attraverso consapevolezza, alle-gria, leggerezza e profondità. Credono fermamente che lemigliori chiavi per farlo siano l’amore e la sensibilità, versose stessi, gli altri esseri umani e la natura. Per questo lavo-rano nell’ambito della crescita personale e del sociale: pertrasmettere a chi lo desidera gli strumenti necessari per mi-gliorare la propria vita in questo senso.

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Gli Artigiani dell’Amore LoveWalk2011 e 2012

Il LoveWalk 2011.

Nel 2011 il LoveWalk ha avuto luogo dal 21 al 28 giugno,seguendo queste tappe:

1a tappa - 21/06: Dal Santuario del Divino Amore (Roma) aCastel Gandolfo (RM) 2a tappa - 22/06: Da Castel Gandolfo (RM) a Velletri (RM) 3a tappa - 23/06: Da Velletri (RM) a Cori (LT) 4a tappa - 24/06: Da Cori (LT) a Sermoneta (LT) 5a tappa - 25/06: Da Sermoneta (LT) a Priverno (LT) 6a tappa - 26/06: Da Priverno (LT) a Terracina (LT) 7a tappa - 28/06: Tempio di Giove Anxur, Terracina.

L’aspetto interiore di questo pellegrinaggio aveva diversesfumature. La prima è nascosta nei numeri: 7 tappe.

Il 7 è un numero sacro, legato in ogni cultura ai cicli dellospirito: in 7 giorni Dio crea il mondo, 7 sono i passi versol’illuminazione nel sistema dei chakra indiani, 7 i vizi capi-tali, 7 gli Angeli dell’Apocalisse; 7 i giorni della settimana,

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i mari e le pleiadi. Per Pitagora il 7 stabilizzava l’unione deldivino con l’umano. Altro significato stava nel giorno della partenza, quello delsolstizio d’estate. In questo momento dell’anno la luce è almassimo della sua presenza sulla Terra; lo spirito è al cul-mine della sua manifestazione, donando bellezza, calore eprosperità, benedicendo ogni essere vivente con gioia, ener-gia e nutrimento indiscriminati. E’ questa l’impronta cheSandro e Ilaria desideravano per la loro unione!Poi c’erano le tappe. Si partiva dal Santuario del DivinoAmore perché esso rappresentava l’intento primario del pel-legrinaggio. Questo luogo di culto è dedicato a due esseriumani, una coppia, che con il suo operato ricco d’amore, de-dizione e generosità, ha donato tantissimo alla comunità,passando alla storia proprio per la bellezza e l’elevazionedel loro legame, tra loro e con Dio. Al di là dell’ambito incui si sceglie di operare, Sandro e Ilaria desideravano rega-lare un tributo a questa coppia, ispirandosi a essa per la lorovita insieme.

Si proseguiva lungo un tratto della Via Francigena del Sud,da Castel Gandolfo (RM) a Terracina (LT). Questa antica viaè molto conosciuta dal nord fino a Roma, ma va avanti ancheverso il sud Italia, raggiungendo la Puglia e la Sicilia.

L’intenzione era camminare sulla via degli avi, in modo daraccogliere i preziosi insegnamenti e le memorie racchiusiin una tradizione che non parla, ma sussurra ai cuori di chisa ascoltare. Passo dopo passo, come le radici di un albero,“succhiando” dalla strada l’antica saggezza degli antenatiassorbendola, affinché sostenga e nutra.La tappa finale era Terracina (LT) poiché essa è sul mare. Inquesto modo, tuffandosi nelle immense acque da cui emergela Terra, Sandro e Ilaria hanno immerso tutti i tesori raccoltilungo il cammino nell’inconscio personale e nella coscienzacollettiva, simboleggiati proprio dal mare.Facendo ciò, hanno regalato un inestimabile contributo alloro matrimonio e, in generale, alla Sacra Coppia, a dispo-sizione di chiunque vi voglia attingere.

Ogni giorno hanno realizzato e pubblicato un video, comeresoconto del cammino:

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1a tappa 2a tappa3a tappa

4a tappa5a tappa6a tappa

7a tappa

Epilogo

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Gli Artigiani dell’Amore LoveWalk2011 e 2012

Il LoveWalk 2012.

Nel 2012 è stata realizzata la 2ª edizione del LoveWalk (dal31 agosto al 7 settembre), che è stata offerta gratuitamentea un piccolo gruppo di persone. Si è camminato sullo stessotratto di strada, scoprendone piccole deviazioni nuove, chene hanno incentivato bellezza e percorribilità.

Il gruppo ha modificato sostanzialmente l’esperienza, arric-chendola e fornendo nuovi spunti di ispirazione a Ilaria eSandro, che così sono andati avanti nella loro espressionecreativa. Sono state sperimentate pratiche diverse rispetto al2011: il tema dell’unione tra Maschile e Femminile è statomesso al servizio della comunicazione e connessione digruppo. Le persone si sono incontrate, hanno dialogato, hanno con-diviso un’esperienza profondissima, piena di incanto e me-raviglia, difficile da descrivere a parole.

Sono tornati cambiati, fisicamente e interiormente.Ci sono state anche sfide e difficoltà da superare: il carente

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allenamento di diverse persone le ha messe in crisi, costrin-gendole a muoversi lentamente e accompagnate da forti do-lori corporei. Per questo motivo nella 3ª edizione, quella del2013, si è suggerito ai partecipanti di seguire un programmadi preparazione del corpo, fondamentale per godere del-l’esperienza e per mantenere l’armonia del gruppo.Problemi fisici, intemperie e dinamiche logistiche (tempi,telefoni etc.) hanno messo alla prova la sensibilità e il sensod’adattamento di tutti, donando la possibilità di re-imparareun pochino a vivere insieme.

Di seguito i link ai video del LoveWalk 2012:

Nel corso della 2ª edizione Ilaria e Sandro, finanziando quasitutto di tasca propria, hanno fatto il possibile per coinvolgerele persone presenti nel territorio, invitandole a camminare,a offrire un pasto o un pernottamento al gruppo in cammino,a incontrarlo per qualche ora per percorrere un pezzo distrada insieme. Diverse realtà hanno risposto immediata-mente e ne sono nati eventi, articoli di giornale e sul web.

Come istituzioni si è distinta la Chiesa, che ha offerto ripe-tutamente e in varie tappe ospitalità gratuita e generosità.Ma al di là delle strutture e delle attività lavorative, il veroincontro è avvenuto tra persone, tutte unite dalla sensibilitàrispetto a certe tematiche.

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1a tappa2a tappa3a tappa

4a tappa5a tappa6a tappa

7a tappa

Epilogo

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I temi del LoveWalk.

Il LoveWalk nel corso degli anni si sta definendo in partico-lare come veicolo di alcuni temi specifici:

1) Le relazioni di tipo spirituale. Non si tratta di religione o

di Dio, ma di avere un certo tipo e grado di sensibilità neiconfronti degli esseri viventi, della Terra e della vita in ge-nerale. Molte persone hanno sviluppato tale genere di deli-catezza, molte altre la cercano. Sostanzialmente si tratta diimparare a sentire oltre che a pensare, a essere oltre che afare; di ri-connettersi con il piano invisibile della realtà, in

Gli Artigiani dell’Amore LoveWalk2011 e 2012

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cui vivono emozioni, sentimenti, intuizioni, visioni etc. -piano importante per la serenità umana tanto quanto quellovisibile, materiale, tangibile.

2) Il rapporto con il territorio. Nel LoveWalk si pratica ildialogo con gli elementi della natura e con particolari luoghidi potere. Si può transitare in un posto senza stabilire alcuncontatto con esso oppure attivarsi consapevolmente per esserepresenti nel viaggio, nei passi e nell’ambiente. Così si apprendecome scambiarsi informazioni con il pianeta, acquisendo au-tomaticamente una modalità del tutto nuova, trasformata, rin-novata per stare al mondo, nella realtà, sulla Terra.

3) La connessione culturale. Ogni zona della Terra raccontaqualcosa; ogni area geografica è un bacino di memorie precise,le quali sono importantissime per il proseguimento dell’evo-luzione della specie umana. Quando si passa attraverso tutte leculture restando chiusi e impermeabili, si perde un’opportunitàpreziosissima: quella di crescere e maturare. La Via Francigenadel Sud racconta il Mediterraneo, terra di approdi e partenze,di sofisticate arti, di incontri tra i popoli e di preziosi commerci;racconta degli Italici, persone aperte, generose, solidali e ac-coglienti. Il tratto da Roma a Terracina (LT) è quello che vaverso Gerusalemme, ad attraversare il mare, a incontrare l’al-

tro, un diverso continente, una cultura vicina eppure lontana,sui passi di milioni di persone che nell’arco di millenni di storiahanno mosso i loro passi esattamente sulle stesse vie, lascian-dovi un’impronta insondabile oggettivamente, ma importantetanto quanto i reperti archeologici. Collegarsi con tale bacinodi informazioni fa bene sia a coloro che sono originari dell’Ita-lia e che vogliono fare pace con le proprie radici storiche e cul-turali, sia per tutti quelli che, venendo da altre zone del globo,sentono il richiamo di questa meravigliosa terra.

4) Il sociale. Il LoveWalk si pone come luogo di aggregazionetra le persone. Persone che camminano insieme, che sono pre-senti nel web intorno a questo evento, che scrivono, che infor-mano e ispirano. Persone che donano un contributo perché ilprogetto possa andare avanti, che offrono ospitalità, un pasto,due piacevoli chiacchiere sotto una pergola o fuori a un bar.Persone che indicano la via migliore, un antico tratturo ancorainesplorato, un pezzo di bosco in cui pascolano i tori solari, unsentiero mai segnato sulle mappe eppure ancora ricordato. Per-sone. Genti di ogni età, sesso e orientamento che comunicano,si relazionano, si uniscono attorno a un piccolo/grande gesto:il camminare insieme.

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Il LoveWalk 2013.

Il LoveWalk 2013 avrà luogo dall’1 al 7 luglio. La 3ª edizione è stata strutturata come un vero e proprio wor-kshop, a cui le persone possono partecipare pagando una pic-

cola somma, che consentirà al progetto di andare avanti neltempo. Cercando, inoltre, il modo più fecondo per coinvol-gere le realtà presenti nel territorio e contemporaneamenteper offrire loro qualcosa di utile, è nato questo E-Bookguida. Al suo interno sono rese visibili, con immensa grati-tudine, tutte le attività che in qualche modo hanno contri-buito al LoveWalk, facilitandone o migliorandone larealizzazione. Con grande gioia, così, viene messa in risaltoquella fetta di società attiva, che partecipa vivacemente allacostruzione collettiva, mettendo a disposizione risorse, co-noscenze e disponibilità personali, investendo in maniera di-retta e concreta in un progetto e in un potenziale umani.

Nel LoveWalk c’è l’umanità che cammina, che si muove, sievolve, comunica, cambia, crea, si confronta; l’umanità chevive nella natura, che incontra il toro solare, che di genera-zione in generazione, onorata, si passa la staffetta; l’umanitàa cui batte il cuore, i cui piedi non riescono a star fermi, lecui menti volano lontano.

Gli Artigiani dell’Amore LoveWalk2013

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LINK• Gli Artigiani dell’Amore

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Gli Artigiani dell’AmoreDa Roma (Santuario del Divino Amore) a Castel Gandolfo (RM)

1ª tappaKM TOTALI: 12 CIRCA

DISLIVELLO 260 m (SALITA 260 m, DISCESA 0 m)

Dal santuario, prendere Via Ardeatina, direzione Pomezia. Dopo 2,5km sulla sinistra si incrocia Via della Falcognana. Prenderla e per-correrla tutta - in seguito diventa Via del Divino Amore. Quando que-sta strada incontra Via Nettunense Nuova, imboccare quest’ultimagirando a sinistra. Dopo 100 m, sulla destra, c’è V.lo del DivinoAmore; entrarci e camminare fino in fondo, fino a incrociare ViaAppia Nuova. Girare a destra e prenderla. Andare avanti per 850 m,finché sulla sinistra non inizia Via Spinabella. Alla destra di questac’è Via Pascolaro; proseguire in quest’ultima. Percorrere Via Pasco-laro fino alla fine, poi voltare a sinistra. Andare dritti per 160 m; sulladestra si troverà Via A. Toscanini; farla tutta e, al suo termine, girarea sinistra. Proseguire sulla statale, e poi ancora avanti, su V.le A.Costa. Quasi alla fine di questa, scendendo sulla destra, comincia ViaPrati, dove c’è l’oratorio salesiano Don Bosco, dove noi siamo statiospitati (chiedere di Padre Diletti).

1° chakra (Muladhara, chakra della radice)

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19LINK• La mappa della prima tappa

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Ilaria1° giorno, 1° chakra (Muladhara, chakra della radice) –31/08/2012, da Roma a Castel Gandolfo (RM). Sin da quando ci siamo incontrati con Carla e Gigi a SanGiovanni a Roma per prendere l’autobus insieme, è statochiaro che saremmo stati un gruppo pacifico, unito soprat-tutto dal desiderio di trascorrele una piacevole settimana.Quando sul luogo di partenza del cammino, il santuario delDivino Amore, abbiamo conosciuto anche Alessandra, ab-biamo avuto la conferma definitiva: tutto sarebbe filato lisciocome l’olio!Il Cammino dell’Amore si chiama così perchè è innanzi-tutto un percorso di riunificazione tra maschile e femminilesul piano relazionale, attraverso le energie degli elementidella natura e la comunione di uomini e donne nell’ambitodi un viaggio insieme – quale migliore metafora del cam-mino può rappresentare la danza tra i due archetipi fonda-mentali che, in tutte le culture e in ogni tempo, creanol’universo? Per questo il punto di partenza è il santuario delDivino Amore: esso è dedicato a una coppia laica distintasiper aver dedicato la sua intera vita al benessere collettivo.

Un esempio per tutti coloroche oggi cercano un’unioneuomo-donna che abbia va-lore ed eco non solo in dueindividui, ma anche nellasocietà.La prima percezione riguar-dante il 1° chakra che hovissuto è stata il forte sensodi appartenenza che può su-scitare l’esperienza digruppo, quando è piacevole - e questa per fortuna lo è!Stiamo tutti molto bene insieme, o almeno così mi sembra;si respira un’atmosfera tranquilla e serena, sono certa chetutti ci sentiamo perfettamente a nostro agio.Altro tratto emerso dall’oceano del 1° chakra è l’istinto dibase che spinge ognuno ad avvicinarsi a tutti gli altri, sin-golarmente e come insieme, per inserirsi, misteriosamentemosso da un’energia invisibile, nella perenne danza dellacoscienza collettiva in cui ogni persona recita la sua parte.Si tratta di movimenti molto profondi e sottili, che alcuni dinoi riescono a captare chiaramente grazie a una dote parti-colare o all’esperienza; spesso, tuttavia, ne siamo protago-nisti senza esserne consapevoli.

Gli Artigiani dell’AmoreDa Roma (Santuario del Divino Amore) a Castel Gandolfo (RM)

1ª tappaKM TOTALI: 12 CIRCA

DISLIVELLO 260 m (SALITA 260 m, DISCESA 0 m)

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Per cena siamo stati al ristorante Arte e Vino di Castel Gan-dolfo. Avevamo pattuito una cena con primo e contorno per10€ a testa, invece per la stessa cifra ci hanno offerto milledelizie!!! 1° chakra: nutrimento di base, sopravvivenza, pia-ceri atavici. Servizio strepitoso, bellezza intorno, nell’arre-damento tutto rosso (colore di Muladhara!!) e, rullo ditamburi, ci avevano riservato la sala cosiddetta della grappae dei giochi, piena di giocattoli! Pinocchi, Biancaneve, Gep-petti, vecchi tricicli, fatine, carillon e tutto ciò che si può im-maginare nel paese dei balocchi. Per la prima volta hocompreso con estrema chiarezza la sensazione duplice chesorge in me al cospetto di tanta abbondanza materiale: dauna parte contentezza e gratitudine per poterne godere, dal-l’altra una sostanza viscida e melmosa che serpeggia nelfondo. Il paese dei balocchi, esattamente: stupendo ma pe-ricoloso, per una tentazione che, a seconda del grado di con-dizionamento interiore con cui la si vive, può nutrire orendere schiavi, regalare i privilegi dell’avere privando dellalibertà dell’essere. Tutto 1° chakra: cibo, soldi, casa.È sempre meraviglioso, per quanto possiamo esserci abi-tuati, osservare come l’universo risponde agli input che glidiamo con i nostri intenti.Dopo cena abbiamo visitato l’affascinantissima grotta cheva da una parte all’altra della strada nei sotterranei del risto-

rante. Antichi oggetti di ogni sorta: bilance, utensili, lavatoi,casseforti, di tutto. Per me di nuovo due visioni, contempo-raneamente: preziose testimonianze del passato, della quo-tidianità dei nostri antenati, e feticista attaccamento aglioggetti, a un’eredità soltanto materiale. La cosa curiosa?Sempre 1° chakra: terra, sotterranei, radici culturali, mate-rialità.Ma tutto ciò, ovviamente, sono solo io, non le cose in sé.

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Gli Artigiani dell’AmoreDa Roma (Santuario del Divino Amore) a Castel Gandolfo (RM)

1ª tappaKM TOTALI: 12 CIRCA

DISLIVELLO 260 m (SALITA 260 m, DISCESA 0 m)

SandroIl LoveWalk ripercorre una rete viaria che, fin dalla nottedei tempi, ha veicolato un incessante flusso di persone, ani-mali, merci e cultura lungo la costa tirrenica dell’Italia cen-trale.Oggi alcune di queste strade sono state riscoperte, riadattatee riunite sotto un unico nome: Vie Francigene del Sud.Utilizzate in epoca cristiana per recarsi in pellegrinaggio dalSud Italia verso Roma, raccoglievano tutti i viandanti che sirecavano alla tomba di San Pietro nella direzione Nord equelli che, a partire dall’anno 1000, dalla città dei sette collicontinuavano il viaggio alla volta della Terra Santa, in dire-zione Sud, verso i porti della Puglia. Prendono il nome di Francigene in quanto naturale prose-guimento del famoso itinerario che i Franchi percorrevanodal nord Europa per andare alla città eterna.

L’idea di base che accompagna i viandanti lungo questo per-corso è quella dell’Amore inteso come capacità empatica diconnessione con il mondo che ci circonda e che si fonda sulrapporto con il territorio e le persone che lo abitano.

Fin dall’inizio, il luogo che rappresenta questa forza allaquale vogliamo collegarci risuona profondamente con questavibrazione: il santuario del Divino Amore, interamentecreato sulla figura di due coniugi che dedicarono tutta la pro-pria esistenza all’espressione e realizzazione dell’unione tramaschile e femminile (metaforicamente paragonata, nellebrochure del santuario, ad una maglia fatta di Trama e Or-dito).

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Il percorso lungo la via Ardeatina è accompagnato da ritmie suoni metropolitani che, con vero senso di liberazione, sce-mano man mano che ci si inoltra nelle campagne. Bisognastare attenti, gli automobilisti non sono abituati ai pedoni aibordi delle strade. Lentamente si ritorna a velocità e cadenzepiù umane. I piedi puntano ai colli Albani. Lì ci attende ilsacro bosco dove il seme della civiltà Romana ha trovatoterreno fertile per germogliare.

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Gli Artigiani dell’AmoreDa Castel Gandolfo a Velletri (RM)

2ª tappaKM TOTALI: 21,8 CIRCA

DISLIVELLO 171 m (SALITA 131 m, DISCESA 171 m)

N.B. La partenza qui è l’oratorio salesiano Don Bosco. Salire le scalette su Via Prati, che portano su V.le B. Buozzi,e girare a sinistra. Camminare pochi metri (circa 50) e im-boccare Via M. D’Azeglio, che inizia sulla destra. Farla tuttae proseguire dritti, su Via galleria di sopra. All’altezza de Lefratte ignoranti (un posto dove si mangia, lo si trova sullapropria sinistra), entrare nel sentiero che inizia sulla sinistra,verso il bosco. Andare avanti; ogni volta che il sentiero sibiforca, restare sulla destra. Sulla sinistra si intravede il lagoAlbano. Arrivati al punto rappresentato nella FOTO 1, gi-rare a sinistra. E’ un destra-sinistra nel raggio di 5 m. Il sen-tiero si fa più ripido, tra grossi sassi, fino a riprendere unapiù modesta pendenza. Fare molta attenzione alla prima di-ramazione a destra: a volte con la folta vegetazione è assaidifficile notarla. Se vi ritrovate in un prato l’avete superata;tornate indietro e cercatela a sinistra. Si arriva a un incrociodi 4 sentieri; prendere quello di destra. Alla fine di un per-corso costellato di affioramenti di roccia, svoltare a sinistra.

Seguire in leggera pendenza fino a un tunnel (FOTO 2), checonsente di passare sotto la famosa “salita-discesa”, chedalla Via dei laghi porta a Genzano di Roma-Albano Laziale.Seguire i segnali bianco-rossi del percorso C.A.I., costeg-giando la Via dei laghi. Si arriva a un trivio con una stradaal centro, in discesa. Imboccarla, fino a raggiungere la co-siddetta “Fontana Tempesta”. Proseguire a destra per 20 me girare a sinistra, nella direzione opposta al segnale dellaVia Francigena del Sud. Pochi metri più in là, tenere la de-stra, scendendo. Mantenere il sentiero, che poco dopo pre-senterà affioramenti di roccia. Si comincia a intravedere,sulla destra, il Lago di Nemi (RM). Giunti sulla strada car-reggiabile fatta di sampietrini, imboccatela andando a sini-stra. L’arco segnala l’entrata a Nemi. Attraversare il centrodel paese e dirigersi verso la piazza principale. Andare verso2° chakra (Svadhisthana, chakra del bacino)

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FOTO 1

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destra, dove c’è la Chiesa del crocifisso, su Via Nemorense.Raggiungere il bivio per il cimitero (lo si trova sulla sinistra,dopo circa 1 km) e prenderlo. Andare dritti, entrando nelbosco. Dopo 2 radure, dove sulla sinistra c’è la segnaleticadella Via Francigena del Sud, appena si sentono le macchinepercorrere la vicina Via dei laghi, girare nel sentiero a destra- se passate davanti a una casa-magazzino gialla tornate in-dietro di circa 40 m, avete superato il sentiero; in alcuni pe-riodi dell’anno la vegetazione è al massimo del suosplendore e lo nasconde. Seguendo il sentiero si arriva a unadiscesa costeggiata, sulla destra, da un massiccio muro asecco. Dopo una curva a 90° verso destra, si sbuca in Viafontana fiume; girare a sinistra. Superare le scuole elemetari(si trovano sulla sinistra) e imboccare Via ponte veloce, unalunga discesa che si apre sulla destra. Percorrerla tutta, finoa incrociare Via Appia Nuova. Prenderla andando a sinistra;in questo tratto è denominata Via Roma. Andare avanti finoa P.zza Garibaldi; si è giunti al centro di Velletri (RM). Svol-tare a sinistra su Via Lata e dopo 100 m prendere Via degliatlantici, sulla destra. Andare dritti e proseguire su Via V.Vezzi; al termine di questa girare a sinistra. 100 m e ci sitrova di nuovo su Via Appia, che in questo tratto si chiamaVia dei Volsci. Proseguire diritti fino alla rotatoria; qui im-boccare la prima a sinistra, Via C. Cesaroni. Si raggiungerà

una seconda rotatoria, in cui bisogna andare nella primastrada a destra, Via M. Johns. Percorrendola tutta si giungein Via F. Parri. Svoltando a destra e all’incrocio a sinistra,dopo 150m si trova il bivio per Via Piazza di Mario dovetroverete al n.49 il B&B l’Acquerello. L’indomani si ritornain Via F. Parri e si prosegue per Via troncavia; alla dirama-zione, si prende Via Le Corti - Giulianello.

25FOTO 2

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LINK• La mappa della seconda tappa

Gli Artigiani dell’AmoreDa Castel Gandolfo a Velletri (RM)

2ª tappaKM TOTALI: 21,8 CIRCA

DISLIVELLO 171 m (SALITA 131 m, DISCESA 171 m)

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Ilaria2° giorno, 2° chakra (Svadhisthana, chakra del bacino,dolcezza) – 01/09/2012, da Castel Gandolfo a Velletri (RM).Oggi è stata dura, ma grazie alla vicinanza delle personemeno di quanto pensavo. Ho passato una delle notti peggioridella mia vita, devo aver dormito circa un’ora e mezza; ilresto insonnia, rumori, persone che russavano, una scomo-dità insopportabile e, nel barlume di sonno che sono riuscitaa conquistare, pure gli incubi! Un treno sull’acqua (elementodel 2° chakra) che non si capiva a che ora dovesse passare,ansia, paura di perderlo; poi una gelosia folgorante, immo-tivata, totalmente irrazionale. La preparazione al lavoro conSwadistana. La mattina, infatti, mi ha messa di fronte a una serie di“morti” interne, che naturalmente hanno lasciato dei vuoti,dei silenzi che ora invocano l’alchimia della trasformazionee del rinnovamento, per conoscere una nuova vita ancora.Stranezza, umidità, sensazione di freschezza; elfi e follettinel bosco, vocine sconosciute e impalpabili, l’insondabilemistero di cui la natura si fa perfetta manifestazione. Acquadappertutto: il lago Albano, gli antichi canali scavati nellaroccia, l’acquedotto delle cento bocche nel bosco di CastelGandolfo, il lago di Diana a Nemi (RM) e, nelle campagnedi Velletri, vecchi lavatoi e fontane in disuso.

In questo giorno cosìassurdo e a suo mododifficile è stato moltorincuorante, di soste-gno, tutto il nutri-mento ricevuto conestrema magnanimitàdalle persone: ilForum dei CastelliRomani, Slow Fooddi Albano (RM), ilMercato Contadinodei Castelli Romani, e poi Eva e Marco, Gianna e Daniela,Cristiano e Silvana, e la sera il gruppo della Confraternita diSant’Antonio da Padova di Velletri! Ospitalità, sorrisi, cibo,abbracci, foto, passaggi, interviste, solidarietà, veramentetanta! 2° chakra: amore materno, creatività, vita che finiscee ricomincia, inarrestabile nel suo eterno flusso. E così passo dolcemente attraverso le piccole ossessionidella mia pancia e dei miei lineamenti, nei quali non mi ri-conosco più. Voglio un’altra sagoma.

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Gli Artigiani dell’AmoreDa Castel Gandolfo a Velletri (RM)

2ª tappaKM TOTALI: 21,8 CIRCA

DISLIVELLO 171 m (SALITA 131 m, DISCESA 171m)

SandroLa seconda tappa attraversa il parco dei Castelli Romanidove secondo il mito, Ascanio figlio di Enea, a 30 anni dallosbarco dei Troiani sulle coste laziali fondò Albalonga, me-tropoli di Roma (da Meter - madre e Poleis - città).

L’eco di questi racconti vivifica le pietre che spuntano dalverde rinfrescante del bosco. Il sentiero che inizia di fronteal convento dei Cappuccini di Albano (RM), serpeggiandotra castagni, carpini e noccioli, digrada all’interno dell’anticacaldera che oggi ospita il lago Albano. Poco prima di incon-trare le rovine dell’eremo di Sant’Angelo in lacu, attraver-sando il tunnel sotto la famosa strada in salita-discesa(fenomeno ancora non del tutto spiegato), si passa sulla costadell’altro lago dei colli Albani, lo “specchio di Diana”.

Lungo tutto il percorso, simboli e miti ci riportano all’incon-tro tra opposti e complementari. La “Via Sacra” che conduce alla sommità della montagna(unione dell’alto e del basso), dove sorgeva il tempio diGiove e, una volta all’anno, la lega Latina rinsaldava i le-

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gami tra le popolazioni che la costituivano (incontro tra po-poli diversi); sulle rive del lago di Nemi, dove avveniva ilcruento rituale dell’avvicendamento del re-custode dellasacra quercia narrato nel famosissimo saggio di Frazer “Il

ramo d’oro” (simbolo del potere rigenerativo di Virbio, Diodella natura e compagno di Diana); e ancora, nei moltissimiluoghi dedicati a San Michele arcangelo, che con un’armaappuntita (spada o lancia a seconda dei casi) trafigge il dia-

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Gli Artigiani dell’AmoreDa Castel Gandolfo a Velletri (RM)

2ª tappaKM TOTALI: 21,8 CIRCA

DISLIVELLO 171 m (SALITA 131 m, DISCESA 171m)

volo, rappresentato come un essere metà uomo e metà ser-pente che nell’immaginario simbolico rappresenta le forzeoscure, di origine sotterranea, riproponendo ancora una voltal’incontro/scontro tra forze celesti (l’angelo alato) e terrestri(il demone infernale). Inoltrandosi nel bosco tra Nemi, Ariccia, Albano e Rocca diPapa, il richiamo all’elemento acqua è fortissimo. Sotto lechiome di enormi alberi scorgiamo antiche fonti presso lequali la tradizione dice che Numa Pompilio si recasse perincontrare la sua ninfa ispiratrice “Egeria”; ovunque anti-chissimi cunicoli scavati nella roccia per centinaia di metriche fornivano di acqua luoghi di culto, ville e paesi di tuttoil circondario compresa Roma.

La vista dall’alto dei due laghi (Albano e di Nemi) è unospettacolo unico che suscita forti emozioni.

B&B “L’ACQUERELLO”Via piazza di Mario, 49

00049 Velletri (RM)Tel. +39 06 9627743 +39 335 8274068 +39 346 5194770

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Gli Artigiani dell’AmoreDa Velletri (RM) a Cori (LT)

3ª tappaKM TOTALI: 14,5 CIRCA

DISLIVELLO 168 m (SALITA 168 m, DISCESA 132 m)

N.B. La partenza qui è daVia Le Corti - Giulianello.Restare su Via Le Corti-Giulianello, proseguire dritti fino alla fine diquesta strada. Il suo naturale proseguimento è Via Crocefissi (noncompare sulle mappe ma esiste); in fondo alla strada voltare a destrae poi subito a sinistra, su Via dell’artista. Percorrerla fino alla fine,dove sulla sinistra c’è un cancelletto che dà su un prato incolto; en-trarvi. Seguendo il sentiero portarsi fino al ponticello di legno (fotoin alto), attraversarlo e prendere la strada bianca verso destra. Co-steggiare verso ponente le colline; superare 2 ponti. La strada sterrataconduce a sinistra e passa davanti a una vecchia cava di tufo. Risalirlafino all’avio-superficie. Da qui, dirigersi a est dei capannoni; attra-versare il campo e imboccare, sulla sinistra, una stradina in terra bat-tuta tenendo la destra. Raggiunto l’incrocio successivo con un’altrastrada bianca, voltare a sinistra e, dopo circa 500 m, superato il prin-cipio del fosso, passare a destra (cercando il passaggio tra i rovi),oltre il muretto di un antico tratturo. Girare a destra e, dopo pochimetri, risalire la carrareccia sulla sinistra (foto in basso), fino a rag-giungere la sommità del colle. Voltare a destra e scendere seguendola carrareccia sulla sinistra. Attraversare il ponte in pietra e stare sulsentiero fino alla strada asfaltata; all’altezza dell’incrocio entrarenell’uliveto che ci si trova davanti. Percorrerlo tutto, in discesa; allafine svoltare a sinistra e, in corrispondenza di una sbarra rossa, im-boccare il sentiero a destra, fino al fosso. Al termine di questo c’è un

passaggio che ne consente l’attraversamento; passare dall’altra partedel fosso. Risalire fino alla strada bianca, seguirla verso sinistra finoal centro abitato di Giulianello di Cori. Si sbuca su Via Anita Gari-baldi. Da qui andare in direzione Cori. Proseguire dritti finché sullasinistra si incrocia Via di San Nicola (c’è l’indicazione stradale “Corialto”); prenderla e proseguire fino a P.zza Signina. Da lì, andare versodestra seguendo le indicazioni per il santuario della Madonna del Soc-corso.

3° chakra (Manipura, chakra dell’ombelico)

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Ilaria3° giorno, 3° chakra (Manipura, chakra dell’ombelico, lacittadella impreziosita).02/09/2012, da Velletri (RM) a Cori (LT). Un dettaglio cu-rioso sta nel fatto che, nel lavoro con i chakra, ho notato unoschema ricorrente, per me e in parte anche per il gruppo: lamattina prove e il pomeriggio rassicurazioni. Oggi, come glialtri giorni, la prima parte della giornata è stata segnata dallasfida: ci siamo svegliati benissimo ma ognuno aveva almenoun dolore fisico acuto e, quando ci siamo trovati nelle dunedi Giulianello (frazione di Cori), immersi nel giallo del 3°chakra, sebbene fossero splendide, in qualche modo ci hannodisorientati e inghiottiti. Ci siamo persi e, per riprendere lagiusta via, abbiamo camminato circa un’ora e 2 km in piùdel previsto – il che, con lo zaino in spalla e il corpo dolo-rante, fa la differenza! C’era, inoltre, un altro segnale che hointerpretato come un ammonimento collegato alla praticaenergetica: un’area assai ampia era completamente bruciata.Possibili effetti del fuoco, elemento del 3° chakra. D’al-tronde l’incendio aveva portato alla luce meravigliose tracce

archeologiche sulle pietre della zona, prima nascoste.Dopo questo tratto ci siamo trovati in un punto dove biso-gnava attraversare un ruscello e un dirupo; il sentiero chedovevamo percorrere, inoltre, era invaso dai rovi. Bastonialla mano, i due uomini del gruppo si sono generosamenteprodigati per aprire la strada. Mi hanno fatto pensare al prin-cipe azzurro de La bella addormentata nel bosco: il maschileche per riunificarsi al suo femminile deve superare la forestadi rovi – il 3° chakra è maschile! Morale della favola: ab-biamo raggiunto Giulianello e il pranzo alle 15!!! Per graziadivina lì Tonino e Simona (Osteria Dal Contadino) ci hannorifocillati per benino: minestra con fagioli, pecorino e cipolla

Gli Artigiani dell’AmoreDa Velletri (RM) a Cori (LT)

3ª tappaKM TOTALI: 14,5 CIRCA

DISLIVELLO 168 m (SALITA 168 m, DISCESA 132 m)

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Page 35: LoveWalk ITA

fresca grattuggiata, salsiccia e friggitelli, tutto delizioso ecucinato ad arte!Alle 16.30 ci siamo rimessi in cammino; il resto del viaggioè stato fluido. Sulla strada verso Cori abbiamo sperimentatouna pratica di connessione tra ombelichi (l’ombelico è il cen-tro e corrisponde al 3° chakra); ci ha caricati, sostenuti e resipiù agili e rapidi, tanto che alle 18.30 avevamo già raggiuntola destinazione!Siamo stati ospiti della chiesa di San Francesco, un luogomeraviglioso in cui ci sono state riservate ben 3 stanze, 2bagni e 5 letti, più stendino, acqua, vino e vista panoramicamozzafiato! D’altronde il senso collegato al 3° chakra è pro-prio la vista!

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Gli Artigiani dell’AmoreDa Velletri (RM) a Cori (LT)

3ª tappaKM TOTALI: 14,5 CIRCA

DISLIVELLO 168 m (SALITA 168 m, DISCESA 132 m)

SandroLe testimonianze archeologiche e mitologiche accomunanoil percorso a quello di un altro grande eroe dell’antichità:Ercole. Troviamo segni del passaggio e della devozione aquesto semidio da parte delle popolazioni che vivevano neipaesi che attraversiamo nei resti di grandi templi a lui dedi-cati come quello posto in posizione altamente scenograficasulla sommità della città di Cori (LT). Si dice che Ercoleabbia attraversato l’Italia dopo aver rubato i buoi di Gerionead occidente fondando città e templi lungo il suo passaggio. La figura dell’eroe è legata ad antichissimi siti di fondazioneoperati probabilmente da gruppi di popolazioni migranti del-l’antichità. Presso le più antiche vie di mezza Europa tro-viamo personaggi che condividono caratteristiche simililegate a fondazioni di antiche colonie di mercanti e pionieri(Noè è uno di questi); una delle più famose è la “via Eraclea”che percorreva fin dalla preistoria la pianura Padana da Esta Ovest mettendo in comunicazione le popolazioni del marNero e dell’Adriatico con quelle dell’odierna Provenza eSpagna. Ercole è inoltre strettamente collegato alla pratica della tran-

sumanza tra le popolazioni italiche e il suo culto rivestivaun importante ruolo anche per i coloni Romani e Latini stan-ziati lungo tutta la costa tirrenica. Percorrere la Via Francigena equivale a seguire un fil rougeche collega tra loro i molti siti storici e archeologici che siincontrano lungo l’itinerario. Siti quasi del tutto sconosciutiai più ma le cui particolarità li rendono unici nel mondo. Basti pensare alle colossali mura in opera poligonale, dette“ciclopiche”, che sono presenti quasi esclusivamente in Gre-cia/Albania, Perù e Italia Centrale. Questo tipo di mura com-posto da enormi massi (da qui il termine ciclopiche)poligonali messi in opera senza l’uso di malta o altro collantesono ancora quasi del tutto intatte e ben visibili in città come

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Page 37: LoveWalk ITA

Cori, Norma e Sezze mentre alcuni tratti isolati appaionoall’improvviso nei boschi dei Castelli Romani, Sermoneta edal basamento del tempio di Giove Anxur a Terracina. Questa particolare forma di costruzione non è ancora statadatata con certezza; alcuni storici la considerano di fatturaRomana mentre molti altri, anche a livello internazionale, ladatano all’epoca delle grandi migrazioni provenienti dallazona Egeo-Anatolica del XII/XVI Sec. a.C. Camminare a fianco di queste possenti mura dona un’espe-rienza duplice: lo sbigottimento nel trovarsi difronte a co-struzioni tanto incredibili da far sentire piccoli piccoli e lostupore per il fatto che in Italia non si parli di tali meraviglieche non hanno nulla da invidiare a quelle di Cuzco in Perù.

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Page 38: LoveWalk ITA

Gli Artigiani dell’Amoreda Cori (LT)a Sermoneta (LT)

4ª tappaKM TOTALI: 18,5 CIRCA

DISLIVELLO 153 m (SALITA 26 m, DISCESA 153 m)

N.B. La partenza qui è il Santuario della Madonna del Soccorso.Una volta scesi dalla grande scalinata che conduce al santuario dellaMadonna del Soccorso ci si ritrova nuovamente aP.zza Signina. Poco prima di raggiungerla, però, bi-sogna girare a sinistra, su Via G. Leopardi. Conti-nuare a scendere rimanendo sulla strada, finché nonsi arriva al punto raffigurato nella foto 1; qui bisognagirare a destra. Se possibile, chiedere a qualche vec-chietto indicazioni per Via delle fontanelle - non èindicata come tale nelle mappe, questo è il nome an-tico. Parlando il linguaggio di Google Maps, imboc-care Via delle vallecchie e delle cupe epercorrerla tutta. Arrivati al piazzaletto,sulla destra c’è una strada; NON prenderla.Andare in fondo al piazzaletto,

dove c’è un incrocio a T, e girare a destra. Allo svin-colo immediatamente dopo, voltare a sinistra, su Viaper Norma. Andare avanti su quest’ultima. All’al-tezza del punto rappresentato nelle foto 2 - 3- 4 pren-dere la vecchia mulattiera che comincia sulla sinistra– in una decina di minuti si raggiungerà il centro diNorma. Proseguire e attraversare il paese su Via passeggiataSan Giovanni. Una volta raggiunta la fontana, che compare sulla si-nistra (foto 5), e superatala, la strada si biforca (foto6); prendere la ramificazione che va verso sinistra,Via delle svolte. Andare dritti mantenendo la destra;si arriva nei pressi di una carrozzeria, dove finiscela strada asfaltata (foto 7). Imboccare il sentiero sullasinistra e seguirlo mantenendosi sul lato destro della

4° chakra (Anahata, chakra del cuore)

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LINK• La mappa della quarta tappa

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valle (foto 8). Raggiunta la strada asfaltata proveniente da Norma,proseguire verso sinistra, in discesa. Andare dritti fino a una ro-tonda in cui sono indicate Sermoneta e l’Abbazia di Valvisciolo.Superata quest’ultima, proseguire per Sermoneta centro (NONSermoneta scalo). Alla finedella strada girare a sinistra, suVia Madonna delle grazie;dopo una salita e un tornante,si raggiunge il centro di Ser-moneta. Appena si sbuca inpaese, dove Via Madonnadelle grazie incrocia Via Ser-monetana, voltare a destra. InVia G. Matteotti 1, molto cen-trale, si trova l’ostello San Ni-cola.

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Ilaria4° giorno, 4° chakra (Anahata, chakra del cuore, il non col-pito).03/09/2012, da Cori a Sermoneta (LT). Oggi giornata strana.Stanotte ho fatto un sogno surreale, in cui Sandro ed io ave-vamo due corpi totalmente diversi da quelli reali e davamoun’enorme festa in una villa immensa; sembrava essere unaricorrenza annuale. Io ero del tutto distaccata da qualsiasifaccenda materiale, camminavo a 10 cm da terra, come sisuol dire. Entrambi eravamo leggeri e spensierati. Quandomi sono svegliata avevo una sensazione indecifrabile, moltoparticolare: tra lo smarrito e lo stupito, il ricordo di un’espe-rienza fresca e vivida, gioiosa e libera. Poi invece ho trascorso la giornata in uno spazio completa-mente differente: avevo voglia di solitudine e silenzio, eroriflessiva e presa nella morsa di questa terribile gelosia chemi possiede talvolta. È assurdo perché penso che o si è ge-losi, per carattere, oppure no; io invece per 363 giorni al-l’anno non vengo neanche sfiorata da questo stato, ma per irestanti 2 giorni sono letteralmente rapita da questa condi-

zione e la sperimento a intensità incredibili! È un mistero.Ho preferito starmene il più possibile a contatto con mestessa, evitando accuratamente di proiettare tutto ciò nellerelazioni – sarebbe stato inutile e dannoso. A proposito di 4°chakra, forse vivo un senso di separazione dagli altri, ed èda questo che scaturisce la gelosia: divento gelosa perchépenso di non poter partecipare – pensiero conosciuto tantevolte da bambina. Avrebbe senso, anche perché il 4° chakraè collegato anche all’identità sociale.

Gli Artigiani dell’Amoreda Cori (LT)a Sermoneta (LT)

4ª tappaKM TOTALI: 18,5 CIRCA

DISLIVELLO 153 m (SALITA 26 m, DISCESA 153 m)

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Mi è venuto spontaneo evitare delle pratiche mirate. Razio-nalizzando ho capito che per me effettivamente la connes-sione con il cuore ha due caratteristiche principali: il silenzioe l’essere, lo stare contrapposto al fare. Ho seguito questalinea; in fondo le azioni più di cuore sono proprio le più sem-plici, e indicibili.

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Gli Artigiani dell’Amoreda Cori (LT)a Sermoneta (LT)

4ª tappaKM TOTALI: 18,5 CIRCA

DISLIVELLO 153 m (SALITA 26 m, DISCESA 153 m)

SandroPercorrendo i vecchi tratturi e le strade che prima delle pro-vinciali asfaltate univano i centri urbani ci si immerge in sce-nari mozzafiato con improvvisi cambi di prospettiva. Lungotutto il cammino, uno degli aspetti in cui ci si imbatte piùspesso è il collegamento visivo tra i luoghi che si attraver-sano. Muovendosi nel territorio, ci si rende conto di come monta-gne, campanili, templi, pozzi, etc. costituiscono un vero eproprio schema di riferimento e triangolazione creato nel-l’antichità per orientarsi e muoversi nello spazio. A ogni cambio scenografico si incontrano una serie di luoghisacri legati all’antica scienza del territorio, molti dei qualioggi sono diventati edicole mariane o chiese rurali, ma cheleggende e tradizioni svelano essere punti di riferimento diun sistema di lettura del territorio in grado di creare un’effi-cientissima mappa.La sacralità di questi luoghi sta proprio nella connessionevisiva dell’ambiente che è in grado di mantenerlo unito, or-ganizzato e orientato (da “orientare” - volgere a Oriente).L’esperienza di questo senso di unione tra parti apparente-

mente distinte che costituiscono un solo territorio permettedi sentire, a livello più profondo, il collegamento tra i singoliindividui di una comunità.Il senso di appartenenza si espande parallelamente alla vi-sione che le persone hanno dell’ambiente in cui vivono. Unavera e propria espansione di coscienza che nel corso dellastoria è passata attraverso la famiglia, il clan allargato, le re-gioni e le nazioni e che oggi sta arrivando a comprenderel’intero pianeta. Il tipo di visione che si sta sviluppando viag-gia a pari passo con la globalizzazione tecnologica, culturaleed economica.Le montagne più alte sono sempre state venerate fin dall’an-tichità come catalizzatrici e garanti dell’ordine che dal cielo

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fluiva sulla terra.Ne sanno qualcosa gli astronauti che durante i loro viaggiavvertono una sorta di crisi mistica (studiata da eminenti ri-cercatori della NASA) mentre si allontanano dal pianeta os-servando territori vastissimi senza confini e linee didemarcazione.

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Page 44: LoveWalk ITA

Gli Artigiani dell’AmoreDa Sermoneta (LT) a Priverno (LT)

5ª tappaKM TOTALI: 27 CIRCA

DISLIVELLO 168 m (SALITA 62 m, DISCESA 168 m)

N.B. La partenza qui è l’Ostello San Nicola.Dal centro di Sermoneta prendere la strada che va verso il cimitero,Via San Francesco; proseguire dritti mantenendo la destra, poi im-boccare Via Casai. Al bivio siuccessivo tenere la sinistra ed entrarein Via Antignana (foto 1 - 2 - 3). Proseguire dritti finché non si arrivaa uno spiazzo con 2 antiche colonnine e, sulla destra, un container(foto 4). A questo punto non bisogna farsi ingannare dal cartellinodella Via Francigena, che indirizza a sinistra, verso Bassiano; oltre-passare, invece, le colonnine e attraverssare tutta la valle, in un’ampiastrada di terra battuta (foto 5). Al termine di questa, seguire il sentieromantenendo la sinistra, fino a raggiungere una strada asfaltata cheporta direttamente ai piedi di Sezze: Primo Tratto Via Casali (foto 6).Restare su questa strada, attraversare il ponticello subito dopo il barche è sulla destra (foto 7), risalire su Via Collemeso e andare avanti.Dopo questa zona si trovano 2 rotatorie; alla prima proseguire versodestra, in direzione di Via Fanfara e alla seconda imboccare Viapiagge marine. Una volta incamminatasi in quest’ultima, andare sem-pre dritti fino al km 16,500, quando si incrocia sulla destra il bivioper Priverno, prenderlo; ci si troverà in una piccola strada secondariabianca, in località Mezzagosto. Camminare poche centinaia di metri,superare il ponticello che passa sopra alla SS 156; poco dopo sullasinistra c’è il B&B Mezzagosto (Via Limaccette, 3).

5° chakra (Visuddha, chakra della gola)

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Ilaria5° giorno, 5° chakra (Visuddha, chakra della gola, la puri-ficazione).04/07/2012, da Sermoneta a Priverno (LT). Terrificante! Seprendo in considerazione l’intero percorso, devo ammettereche i miei chakra stanno raggiungendo la cosiddetta ultimaspiaggia!! Non ne ho trovato neanche uno in salute finora;tutti devastati, sfiancati, zoppicanti. Oggi, a proposito di be-nessere psico-fisico, ho raggiunto l’apice della mia oscuritàinteriore: saranno stati la pioggia e il vento incessanti che ciè toccato affrontare, sarà stato l’affondo perenne dei piedinel fango della Via Antignana, sarà stata la zeppa che si for-mava sotto le suole rendendo ogni gamba pesante il doppio,fatto sta che il mio senso di malessere e solitudine ha cono-sciuto picchi estremi. Dulcis in fundo, tutte le mie buone in-tenzioni di non proiettare i pensieri negativi sulle personesono andati a farsi benedire e ho ricordato che sono una po-tenziale assassina! Fortuna che ci sono orde di psichiatri chesostengono che più siamo consapevoli della nostra forzaomicida, meno siamo pericolosi (e viceversa: più pensiamo

che non potremmo mai uccidere, più siamo fuori controllo)– le ultime frontiere del delirio, sigh... Stendiamo un velopietoso.In ogni caso, in questo frangente ho realizzato che o parlavodi ciò che mi pesava oppure si sarebbe scatenato dentro dime un vulcano dalle conseguenze imprevedibili. Così ho at-tivato il 5° chakra e mi sono espressa nella mia autenticità,rivelando coraggiosamente la mia fragilità e portando alloscoperto uno dei mostri che mi ha causato più dolore neglianni passati. All’inizio ho sperimentato la mia debolezza, lapaura di essere in pericolo, ma col passare delle ore mi è ri-sultato chiaro che per attivare un processo di purificazione(è questo che si fa nel 5° chakra) l’unica via è l’onesta ester-nazione della verità che si custodisce - è un primo passo, dacui poi bisogna andare avanti, ma senza di esso si mente ase stessi e agli altri, e nessuna reale trasmutazione può avereluogo. Le maschere e le sovrastrutture ci proteggono finchénon siamo abbastanza forti e stabili da sostenere l’impetodella realtà; quando arriva questo sacro momento, tuttavia,esso va onorato e attraversato con nobiltà d’animo, altri-menti si viaggia solo sullo strato più superficiale (e menointeressante) dell’esistenza.Oltre all’inferno che mi tocca fronteggiare interiormente,anche il corpo sta lanciando un grido - e non solo il mio!

Gli Artigiani dell’AmoreDa Sermoneta (LT) a Priverno (LT)

5ª tappaKM TOTALI: 27 CIRCA

DISLIVELLO 168 m (SALITA 62 m, DISCESA 168 m)

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Quattro di noi sono letteralmente a pezzi, tanto che domanici toccherà percorrere l’ultima tappa del cammino in autobus- meglio rinunciare umilmente a completare il percorso apiedi che rischiare di farsi seriamente male a qualche tendineod osso! Anche questo è un messaggio del 5° chakra (corpofisico), che ci ricorda i nostri limiti, l’importanza della qua-

lità (più che della quantità) delle esperienze e dell’espres-sione del meglio di sè. Responsabilità: abilità a rispondere.Rispondendo abilmente a questo input sottile riceveremo ilvigore necessario a proseguire nel nostro cammino, passodopo passo.

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Gli Artigiani dell’AmoreDa Sermoneta (LT) a Priverno (LT)

5ª tappaKM TOTALI: 27 CIRCA

DISLIVELLO 168 m (SALITA 62 m, DISCESA 168 m)

SandroLasciato il borgo di Sermoneta inizia un lungo tratto in salitache porta, in breve tempo, a un luogo dove il tempo pare fer-marsi. Davanti ai nostri occhi si apre uno spazio altamentescenografico; un corridoio naturale che scorre tra due altemontagne dove si celano antichi insediamenti che svolserofunzioni produttive, difensive e cultuali.La zona non è mai stata oggetto di studi sistematici anchese nel tempo ha consegnato reperti e testimonianze impor-tanti per la storia dell’intero paese. Basti pensare che all’in-terno di una grotta (riparo Roberto) che si apre sul versantedella pianura pontina sono state trovate pitture rupestri rap-presentanti rinoceronti, cervi e alcune figure antropomorfementre più a valle, in direzione di Priverno è stata trovatal’unica figura antropomorfa a “Phi” d’Italia.Il rinvenimento testimonia l’estrema antichità della frequen-tazione di questi luoghi da parte di gruppi nomadi che forse,in attesa del passaggio delle mandrie di animali nella pianurasottostante, officiavano rituali propiziatori per una fortunatabattuta di caccia.Sulle creste delle montagne che accompagnano il cammino

verso Sezze si trovano resti di antichi incastellamenti con ar-gini che raggiungono i 5m di spessore e 60m di diametro,probabili insediamenti di controllo e osservazione del cielo.E’ attualmente in corso uno studio sull’orientamento astro-nomico di tali strutture che dimostrano come le antiche po-polazioni di questi luoghi fossero dotate di avanzateconoscenze e strumenti in grado di misurare il tempo tramiteil movimento degli astri.Sembra che all’estremità meridionale della valle, esistesseun’ampia piattaforma composta da enormi massi lavorati (al-cuni dei quali ancora visibili nelle vicinanze) da dove è tut-tora possibile osservare l’effetto del sole che all’alba delsolstizio invernale - 21 Dicembre - sorge dal centro esattodi due vette che all’orizzonte si stagliano a destra e a sinistradel monte Trevi, l’altura che sovrasta Sezze.Sulle origini del nome di questa valle nascosta ci sono dueprincipali versioni, una colta e una popolare. Storici ed eru-diti dello scorso secolo hanno visto un collegamento tra iresti di una villa rustica romana e il castrum dell’Acqua-puzza degli Antonini (la famiglia di Caracalla), edificato inposizione strategica per il controllo della viabilità tra Roma

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e il sud d’Italia per tutto il periodo dell’impaludamento dellavia Appia (dal IV sec. al 1700). Leggende e tradizioni oralitramandate dagli anziani della zona narrano di Frate Antonioche costruì un eremo sulla sommità dei monti che separanola valle dalla sottostante pianura Pontina.

Entrambe sono “vere” poiché evidenziano da un lato l’im-portanza della morfologia del territorio che si presta a pas-saggi protetti di merci e pellegrini in viaggio tra Roma e leregioni del sud che con i loro porti mettevano in comunica-zione con i paesi del Mediterraneo e la Terrasanta; dall’altro

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Gli Artigiani dell’AmoreDa Sermoneta (LT) a Priverno (LT)

5ª tappaKM TOTALI: 27 CIRCA

DISLIVELLO 168 m (SALITA 62 m, DISCESA 168 m)

la possibilità di trovare un luogo appartato dove condurreuna vita di contemplazione a diretto contatto con le forzedella natura e con il movimento “perfetto” degli astri, dasempre metafora dell’ordine cosmico che più avvicina allavoce di Dio.

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Gli Artigiani dell’AmoreDa Priverno (LT) a Terracina (LT)

6ª tappaKM TOTALI: 25,7 CIRCA

DISLIVELLO 151 m (SALITA 0 m, DISCESA 151 m)

N.B. La partenza qui è il B&B Mezzagosto.Usciti dal B&B dirigersi a sinistra, sulla strada sterrata; alla fine diquesta girare a destra e poi, appena c’è il ponticello che permette diattraversare il fiume Amaseno sulla sinistra, prenderlo. Al termine del ponte andare a sinistra e incamminarsi sul lungoarginedell’Amaseno; proseguire sempre dritti, rimanendo accanto al fiumeper qualche chilometro. Quando si giunge a un punto in cui si ramificano diverse strade, girarea destra e, una volta sulla strada asfaltata, a sinistra. Questa deviazione consente di raggiungere l’Abbazia di Fossanova,se non si vuole visitarla si può rimanere sul lungoargine. Una voltalasciata l’Abbazia, riprendere la strada asfaltata proseguendo nellastessa direzione in cui si stava camminando prima; imboccare laprima via che si incrocia sulla sinistra.

Appena si incontra il fiume, immettersi di nuovo sul lungoargine, gi-rando a destra – da dove si viene bisogna prendere il primo lungoar-gine, non il secondo. Da qui rimanere sull’Amaseno fino araggiungere prima Terracina e poi il mare.

6° chakra (Ajna, il terzo occhio)

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Ilaria6° giorno, 6° chakra (Ajna, il terzo occhio).05/09/2012. Oggi come previsto non ero in condizione dicamminare a causa di un fortissimo dolore ai legamenti cro-ciati; così mi sono unita a Carla, Gigi e Alessandra e ab-biamo percorso l’ultimo pezzo di strada in autobus, mentreSandro e Božena hanno proseguito a piedi. Il 6° chakra mirammenta quanto è preziosa la mia capacità di concentrarmi,di viaggiare fermamente raccolta in un punto, come unfiume che procede solo all’interno del suo letto. Anche se soche in momenti come questo agli altri posso sembrare di-stante, misteriosa, indecifrabile, persino fredda e scostante,per me è un passaggio indispensabile per mantenermi lucidae uscire dal flusso di pensieri distorti. In questi momenti stobene da sola, che siano presenti altre persone oppure no, ioalle mie crisi ci penso da me, gli altri non solo non mi sonoutili in nessun modo, ma spesso addirittura mi confondonoe distraggono con le loro idee e percezioni, che non sono lemie. Questa chiarezza di pensiero e di visione è frutto dellebuone condizioni del 6° chakra.

Altra rimembranza di Ajna: la potenza della preghiera. Neicasi disperati essa salva, orienta la mente verso la luce. Ioprego spesso, per gratitudine o per darmi una direzione, macome si percepisce la forza creativa della preghiera quandosi è disperati è impareggiabile, assolutamente convincente!Il cammino mette alla prova fisicamente, mentalmente e spi-ritualmente. Fisicamente perché bisogna fare i conti con ipropri limiti, con lo stato di salute e con la gestione delleproprie energie; mentalmente perché a un certo punto si pa-lesa con chiarezza disarmante quanto potente è l’uso dellamente nella vita e quanto, in alcune situazioni-prova, è fon-damentale imparare a metterlo in campo in modo intelligentee costruttivo; spiritualmente infine, perché quando si escedal proprio “spazio di comfort” (in cui tutto è ordinario, co-nosciuto e familiare), si può prendere coscienza che nellavita non ci sono solo obiettivi, volontà e capacità, ma anchefato, speranza e fede – quanto presenti sono questi nella pro-pria vita? Camminando per un periodo continuativo di al-meno una settimana si ha modo di porsi questa domanda edi accedere alla risposta.

Gli Artigiani dell’AmoreDa Priverno (LT) a Terracina (LT)

6ª tappaKM TOTALI: 25,7 CIRCA

DISLIVELLO 151 m (SALITA 0 m, DISCESA 151 m)

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Gli Artigiani dell’AmoreDa Priverno (LT) a Terracina (LT)

6ª tappaKM TOTALI: 25,7 CIRCA

DISLIVELLO 151 m (SALITA 0 m, DISCESA 151 m)

SandroIl cammino da Priverno a Terracina (loc. porto Badino) sisvolge quasi interamente lungo l’argine del fiume Amasenoaccompagnati dallo scorrere lento e sinuoso dell’acqua.Raggiunta l’abbazia di Fossa Nova, l’ambiente cambia ra-dicalmente passando ad una prospettiva completamente di-versa che dall’alternanza di alture, boschi, scorci e panoramisi allarga e appiattendosi nell’uniformità dell’agro Pontino.Lasciando alle spalle i Lepini, l’unico riferimento all’oriz-zonte rimane il monte Circeo che si erge nel mezzo della di-stesa, maestoso, immerso nell’atmosfera particolare e tipicadella pianura, caratterizzata da una maggiore densità e umi-dità.La vicinanza delle acque in movimento permette di goderedi una costante brezza che stempera il clima più pesante. Cambiano i suoni, la luce e i suoi riverberi, gli insediamentiumani; si entra in un ambiente ovattato.Lo sguardo ritorna spesso a cercare i profili delle alture chesi allontanano e il monte di Circe, alla nostra destra, diventaun ancora nel mare della pianura.Una sensazione simile devono averla avuta quegli antichi e

primi navigatori che, provenendo dalle coste dell’Africa edal vicino Oriente dopo l’ultima glaciazione, si avventura-rono in mare alla ricerca di nuove terre fertili e quegli stessipionieri che alla testa di popolazioni ricche di tradizione ecultura, per primi, diedero un nome a quei monti che per laloro particolare forma e posizione diventarono fondamentaliper l’orientamento e quindi sacri.Sulle vette del Circeo sono ancora presenti due di questi luo-ghi, l’acropoli di San Felice circondata da gigantesche murain opera poligonale (per l’appunto chiamate “ciclopiche”) eil cosiddetto tempio di Circe (sacerdotessa del culto dellaGrande Madre o Dea della terra che gestiva il ciclo della vitae il potere femminile mediatore tra l’umano e il divino), coleiche nell’Odissea trasforma i compagni di Ulisse in porci eche svela all’eroe i pericoli da superare nel viaggio di ritornoin patria.

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Gli Artigiani dell’AmoreTerracina (LT)Tempio di Giove Anxur

7ª tappaKM TOTALI: 8,5 CIRCA

DISLIVELLO 227 m (SALITA 227 m)

Dal lungomare di Terracina è possibile raggiungere il tempio con di-verse navette; è inutile che scriviamo numeri e orari, visto che ognianno possono cambiare. Sarà sufficiente domandare ai gestori delcampeggio/albergo/B&B in cui si pernotta, sicuramente ne sono prov-visti. In alternativa, ovviamente, si può camminare! Noi in quest’ul-tima tappa abbiamo optato per la navetta, abbiamo avutol’impressione che per ogni settimana di cammino un giorno di riposoè necessario, oltre che benefico e rigenerante. In caso si volesse pro-seguire l’esperienza in cammino, magari per un giorno senza gli zainiin spalla, di seguito ci sono le informazioni su chilometri e dislivello.KM TOTALI: 8,5 circa solo andata (17 con il ritorno)DISLIVELLO: 227 m (salita: 227 m – discesa 0 m/227 m con il ritorno)

7° chakra (Sahasrara, la corona)

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Ilaria7° giorno, 7° chakra (Sahasrara, il loto dai mille petali).06/09/2012, Terracina (LT), tempio di Giove Anxur. Tuttosi è concluso per il meglio. Stamattina Sandro ed io abbiamoparlato ampiamente, per tirare le fila del cammino, per va-lutare insieme l’intera settimana, scambiandoci impressionie riflessioni. È stata una conversazione molto feconda. Im-prevedibilmente il clima ci ha graziati, per l’ennesima voltain questo viaggio, con una piacevole giornata: mattinata almare a riposare e godere del relax, pomeriggio al tempio diGiove Anxur, per concludere il nostro ciclo con le praticheper il 7° chakra. Abbiamo consultato l’oracolo attraverso la pietra oracolareche c’è lì; ho suggerito di chiedere qual è stato il proprioruolo all’interno del gruppo in questo cammino. Mi è sem-brato che tutti abbiano avuto un momento di raccoglimentoe connessione profondi e facili. Al termine, ognuno ha dettoal gruppo quale responso aveva ricevuto; è subito stato piùchiaro per tutti quali erano i vari contributi personali allacollettività. È stato, da parte mia, un modo semplice per ri-

chiamare l’attenzione sulla sfera comune, mettendo per qual-che minuto da parte quella individuale. Dopo ha piovigginato un po’, così Sandro ed io abbiamoavuto a disposizione la sincronicità perfetta per fare il nostrorituale di conclusione di coppia – due strani sacerdoti, o stre-goni, o maghi del ventunesimo secolo! È stato emozionantee gioioso, ho vissuto attimi di perfetta connessione col mioruolo “cosmico” - suona tutto terribilmente new age, lo so,ma è l’inconveniente dell’uso delle parole: a volte non ce nesono di veramente adatte! Assieme alla pioggia sono arrivati cieli mozzafiato, e unospettacolare tramonto ha definitivamente suggellato il ter-mine del LoveWalk di quest’anno. Ognuno ha avuto la suaesperienza, quella che inconsciamente cercava forse, di si-curo quella di cui aveva profondamente bisogno per cre-scere. Assieme ci siamo resi conto che la magia del camminoè estremamente impalpabile, indescrivibile, difficilissima datrasmettere con un racconto; eppure mette in moto dei cam-biamenti e delle prese di coscienza interiori portentosi! Cal-pestare la terra, battervi sopra musica coi propri passi;respirare alberi, cieli e colori; sentirsi un tutt’uno con le altrepersone, assieme alle quali si crea un’orchestra, un’animaunica... sono esperienze semplici ma essenziali, ancestrali,che riportano all’origine dell’essere Umani.

Gli Artigiani dell’AmoreTerracina (LT)Tempio di Giove Anxur

7ª tappaKM TOTALI: 8,5 CIRCA

DISLIVELLO 227 m (SALITA 227 m)

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Gli Artigiani dell’AmoreTerracina (LT)Tempio di Giove Anxur

7ª tappaKM TOTALI: 8,5 CIRCA

DISLIVELLO 227 m (SALITA 227 m)

SandroL’ultima tappa del cammino prevede un’ascesa rituale allavetta di monte Sant’Angelo dove sorge il monumentale tem-pio di Giove Anxur, a sua volta edificato su precedenti luo-ghi di culto italici.Sul lato meridionale della base su cui poggia il complessotemplare si aprono 12 enormi archi di un portico lungoquanto la struttura. Osservata dalla sottostante Terracina,l’intera struttura è davvero suggestiva e richiama antichiculti legati a divinità celesti. Da lassù la vista spazia su tuttala pianura pontina fino ad abbracciare a nord-ovest i CastelliRomani e il Monte Cavo.Scendendo con lo sguardo verso sud ritroviamo il MonteCirceo del quale si distinguono chiaramente le due vette delcosiddetto tempio di Circe e l’acropoli di San Felice. Recenti studi di eminenti ricercatori (tra i quali Jean Richer,membro della prestigiosa Académie Française) stanno evi-denziando alcuni straordinari allineamenti tra antichi luoghisacri che si affacciano sull’agro pontino e il tempio di GioveAnxur, il cui nome potrebbe essere collegato alla radice san-scrita sur (sole) che evidenzia uno speciale rapporto tra que-

sto famosissimo centro oracolare dell’antichità e la privile-giata posizione per l’osservazione dell’orizzonte.Tracciando una linea lungo la direzione del tramonto del 21giugno (solstizio estivo) e prolungandola verso nord-ovestsi incrociano con spettacolare precisione due dei luoghi sacripiù importanti dell’antichità; il tempio di Satricum in localitàLe Ferriere nei pressi di Latina e del Sol Indiges a Pratica dimare, l’ultimo mitico approdo di Enea, progenitore della cul-tura Romana.Più a nord, invece, è possibile tracciare una linea che collegale acropoli di tutte le città saturnie (circondate da mura ci-clopiche in opera poligonale) che si affacciano sul versanteoccidentale dei Monti Lepini; Sezze, Norba e Cori (LT).La struttura non era collegata solamente con il cielo maanche con le forze del sottosuolo. Sul fianco occidentale deltempio è ancora visibile la pietra del santuario oracolare: unaroccia naturale isolata, con cavità all’interno collegate traloro, che permettevano di far arrivare soffi d’aria all’esterno.Sappiamo che in questa zona era venerata la Dea Feronia,antica divinità italica spesso affiancata, nei luoghi a lei de-dicati, a un paredro con caratteristiche solari (cfr. il lucus fe-

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roniae nei pressi del Monte Soratte – sur).Ci ritroviamo in un santuario dove il maschile incontra ilfemminile in un’unione di forze del cielo e della terra.Siamo partiti dal Divino Amore a Roma, passando nel boscosacro di Diana, sovrastato dalla vetta del Monte Cavo dovesorge il tempio di Giove e in un continuo di sali e scendi, diconnessioni con elementi maschili e femminili, di cielo e

terra, siamo giunti a destinazione, al santuario di Terracinadove, ripercorrendo le orme di antichi pellegrini, portiamoin offerta la nostra più pura essenza messa a nudo dalle forzeplasmanti del viaggio.

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Dove mangiarePRIMA TAPPA

• «LE BONTÀ» di Patrizia Corbi & C. sncPiazza Signina, 904010 Cori (LT)Tel. 392 6936075E-Mail: le.bontà@yahoo.it

TERZA TAPPA• Ristorante Trattoria «DA CHECCO»Via Repubblica, 17404010 Cori (LT)Tel. +39 06 9678336 +39 333 6916586Fax +39 06 9678336E-mail: [email protected]

• Bar «AURORA»Via casali SNC04018 Sezze (LT)

QUARTA TAPPA• «AL RISTORO DELLE FATE»CUCINA TIPICAVia del Corso, 5604010 Norma (LT)Tel. +39 0773 488358+39 331 9925900www.lefatedellago.it

Dove dormirePRIMA TAPPA

• B&B «LA TARTARUGA»V.lo del laghetto, 1900040 Castel Gandolfo (RM)Tel. +39 06 9311298 +39 339 3280438E-mail: [email protected]

SECONDA TAPPA• B&B «L’ACQUERELLO»Via piazza di Mario, 4900049 Velletri (RM)Tel. +39 06 9627743 +39 335 8274068 +39 346 5194770E-mail: [email protected]

QUARTA TAPPA• B&B «L’ALBERETO»Via pozzo di guerra, 204010 Norma (LT)Tel. +39 0773 354886+39 333 7326443+39 331 3732772E-mail: [email protected]

Informazioni utili

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• RELAIS B&B«LE FATE DEL LAGO»Via del Corso, 5604010 Norma (LT)Tel. +39 0773 488358+39 366 3820494www.lefatedellago.itE-mail: [email protected]@libero.it

SESTA TAPPA• «HOTEL CASA YVORIO»Via Bad Homburg, 304019 Terracina (LT)Tel. +39 0773 730249Fax +39 0773 790751E-mail: [email protected]

AltroTERZA TAPPA

• Farmacia VILLANI UMBERTOVia Achille Grandi, 1004010 Giulianello di Cori (LT)Tel. +39 06 9664000 +39 06 9665325

QUINTA TAPPA• Prodotti erboristici - T.M. gemmoderivati«REGIFLOR NATURA» s.r.l.Via montagna, 5604018 Sezze (LT)Tel. +39 0773 887007+39 347 3169531Fax +39 0773 887007E-mail: [email protected]

• Prodotti per l’agricoltura biologica«BIOFARM»Strada macchia grande, 115/a04100 LatinaTel. +39 0773 423581+39 392 9360456E-mail: [email protected]

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Da visitare

Castel Gandolfo (RM)

• Eremo di Sant’Arcangelo in lacu video

Il sentiero non è segnato ma con un po’di fortuna e spirito d’avventura lo si puòtrovare. Ci si arriva dal sentiero cheparte dal convento di Palazzolo o da unadeviazione dalla Francigena a metà trail colle dei Cappuccini e il tunnel sottoalla statale 218 tra Rocca di Papa eAriccia.Velletri (RM)

• Museo Civico Archeologico “OresteNardini” • Museo Civico di Geopaleontologiae Preistoria dei Colli Albani

Palazzo ComunaleVia Goffredo Mameli 4-600049 Velletri (Roma)www.velletrimusei.it

Tel. +39 0696158268Orari: i Musei sono aperti tutti i giorni, festiviinclusi, escluso il lunedì, 1° Gennaio,Pasqua, 15 Agosto e 25 Dicembre09.00/13,00 e 15.00/19.00.Accesso/percorsi per diversamenti abili.L’abbattimento delle barriere architetto-niche rende entrambi i Musei Civici ac-cessibili a tutti.

Cori (LT)

• Chiesa di Sant’Oliva

Piazza di Sant’Oliva (centro storico)Lasciando un documento si possonochiedere le chiaviall’adiacente bar, nelle ore di apertura.

• Tempio di ErcoleVia del Tempio di Ercole (centro storico)Sempre visitabile dall’esterno

• Tempio di Castore e PolluceVia delle Colonne (centro storico)

• Cappella dell’Annunziata (link)Via Annunziata, 5904010 Cori (LT)Chiedere le chiavi alla Cartoleria difronte alla cappella al civico 61.Orari:9.00/11.00 e 15.00/18.00Festivi 9.00/11.00

Informazioni utili

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Norma (LT)

• Parco e Museo archeologico dell’acropoli dell’antica NorbaOrari:Lunedì - Venerdì 9.00/12.30Sabato, Domenica e Festivi 9.00/12.30e 15.00/18.30Info: 0773.353806

Sermoneta (LT)

• Abbazia di Valvisciolo (link)Via Badia, 14 04010 Sermoneta (LT)Tel. 077330013Orari:Sabato 15.00/18.00Domenica 9.00/12.00 - 15.00/18.00feriali su richiesta.

Priverno (LT)

• Abbazia di Fossanova (link)Via San Tommaso D’Aquino, 104015 Priverno (LT)Tel: 0773.939061(+39) 340.3289592 Orari:7.00/12.00 e 15.00/18.00 (ora solare)16.00/19.30 (ora legale)Sabato e Domenica l’Abbazia è apertatutta la giornata.

Terracina (LT)

• Tempio di Giove Anxur (link)Piazzale Loffredo04019 - Terracina (LT) Tel: +39 06 88522480

Orari:da Giugno a Settembre 9.00/24.00da Ottobre a Maggio 9.00/17.00

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