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L’organismo umano è composto da cellule che,

per vivere e svolgere le proprie attività,

necessitano di ossigeno, sostanze nutritive e di

eliminare le sostanze di scarto.

Tale processo viene reso possibile:

• dal sangue che trasporta le sostanze nutritive

e di scarto,

• dal cuore che pompa il sangue,

• dai vasi (arterie, capillari e vene) che si

diramano in tutto il corpo e che veicolano il

sangue e altri liquidi.

Il CUORE è posto circa al centro del torace,

tra i due polmoni e sopra il diaframma. E’

suddiviso in 4 camere, due atri e due

ventricoli e pompa il sangue a tutto il corpo.

Il SANGUE viene trasportato dal cuore

all’organismo attraverso dei vasi che

vengono chiamati ARTERIE e VENE.

Le arterie portano il sangue dal cuore alla

periferia, viceversa le vene trasportano il

sangue dalla periferia verso il cuore.

Le CORONARIE sono le arterie che

irrorano il cuore ed una loro ostruzione

causa ANGINA e INFARTO.

DOLORE CARDIACO

•Dolore costrittivo

•Senso di “peso”

•Irradiazione spalle, braccia

•Irradiazione collo, mandibola

•Irradiazione al dorso

•Insorge a riposo o sotto sforzo

SINTOMI ASSOCIATI

•Ansia o angoscia

•Pallore cutaneo

•Sudorazione fredda

•Debolezza

•Polso irregolare

•Nausea e vomito

•Respiro superficiale e irregolare

Le CORONARIE sono le arterie che irrorano e ossigenano il cuore. Uno spasmo o una trombosi delle coronarie causa ANGINA o INFARTO.

DOLORE TORACICO e

SINTOMI ASSOCIATI

Irradiazione

DOLORE CARDIACO

1. Monitorare le funzioni vitali (PA, Fc, SpO2)

2. Evitare movimenti

3. Posizione semiseduta

4. Allentare indumenti

5. Somministrare O2

6. Evitare dispersione di calore

7. Supporto psicologico

8. ESSERE PREPARATI ALL’RCP

La sincope è un sintomo caratterizzato dalla transitoria e completa

perdita di coscienza con spontaneo, rapido e completo suo

recupero, che di solito causa caduta.

Fase prodromica (può non esserci): scotomi, nausea, sudorazione,

debolezza, turbe della visione.

La durata della perdita di coscienza è di solito breve (secondi):

negli episodi vasovagali tipici la completa perdita della coscienza in

genere non dura più di 20 secondi.

CAUSE

•Calo pressorio

•Cambio di posizione repentino

•Sforzo fisico

•Iperventilazione

•Forti emozioni

•Farmaci

•Ipoglicemia

METTERE IN

POSIZIONE

ANTISHOCK

VERIFICARE ABC

•DISPNEA

•ORTOPNEA

•GASPING

•CIANOSI

•ALTERAZIONE COSCIENZA

•AGITAZIONE

•VIE AEREE

inspirazione ed espirazione,

•POLMONI

scambio di gas con il sangue a livello degli alveoli.

•la gabbia toracica

12 paia di coste, 12 vertebre toraciche e sterno, che

fornisce il supporto strutturale,

•i muscoli

in particolare diaframma e muscoli intercostali, che

permettono l'allargamento della gabbia toracica e quindi

l'espansione polmonare.

Dal punto di vista della struttura l'apparato respiratorio è costituito da:

naso e cavità orale, faringe, laringe, trachea, bronchi e bronchioli,

polmoni costituiti da alveoli polmonari, pleura (costituito da pleura

interna ed esterna,all'interno dei 2 strati c'è il liquido pleurico).

Osservo (espansione, simmetria, colorito)

PAlpo (dolore, scrosci)

Conto (FR= frequenza respiratoria)

Saturimetria

(valori normali >97%, ipossia <90%))

DISPNEA

o fame d'aria, è il sintomo di una respirazione difficoltosa.

E’ normale quando si compie uno sforzo pesante, ma diventa

patologico se si verifica in situazioni inaspettate.

CAUSE

•Asma

•Polmonite

• Ischemia cardiaca

•Malattia polmonare

•Insufficienza cardiaca congestizia

•BPCO

•Cause psicogene.

1. Garantire pervietà vie aeree

2. Posizione semiseduta

3. Slacciare abiti stretti

4. Somministrare O2

5. Rivalutazione costante

NON SOMMINISTRARE O2 AD ALTI

FLUSSI IN CASO DI PAZIENTI CRONICI

Max 2-3 L/min

1. Capacità bombola in litri

2. Pressione bombola

3. Litri/minuto di O2 erogato

Capacità bombola X Pressione bombola

Litri/min di O2 erogato

EMERGENZA MEDICA

aumento dei liquidi nello spazio extravascolare

(interstizio e alveoli) a livello dei polmoni.

Cosa fare: •VALUTARE FC E PA

•VALUTARE TURGORE DELLE GIUGULARI

•PORRE IL PAZIENTE SEDUTO

•DARE O2 ALTI FLUSSI

L'asma è una malattia idiopatica infiammatoria ostruttiva cronica a decorso

subacuto caratterizzata da riacutizzazioni (crisi asmatiche) diurne e notturne.

SINTOMI

•DISPNEA

•CIANOSI (labbra, unghie)

•ATTIVAZIONE MUSCOLI

RESPIRATORI ACCESSORI

COSA FARE

1. Posizione semiseduta

2. Tranquillizzare la persona

3. Dare O2

PRESENZA DI ARIA NELLO SPAZIO PLEURICO

•PNEUMOTORACE APERTO

•PNEUMOTORACE CHIUSO

•PNEUMOTORACE IPERTESO

Ferita soffiante:

MEDICAZIONE CON TRE LEMBI!!!

ATTENZIONE ALLE GIUGULARI

• TRAUMATICA

• NON TRAUMATICA

CRISI CONVULSIVA ICTUS

FASI

1.Tonica (irrigidimento, apnea, rilascio sfinteri)

2.Clonica (movimenti violenti e incontrollati, perdita di coscienza <2min, cianosi)

3.Post-clonica (cessano i movimenti, ripresa conoscenza, cefalea, affaticamento)

FATTORI DI RISCHIO:

•Stress

•Ipossia

•Ipertermia

•Ipoglicemia

•Danni strutturali cerebrali

Cosa FARE:

•Adagiare a terra in fase clonica

•Fare spaio attorno alla persona

•In fase post-clonica valutare

•Pervietà delle vie aeree

•Somministrazione O2

•Monitoraggio costante

VALUTARE:

•ABC

•AVPU

•PUPILLE

SINTOMI:

1. Alterazione coscienza

2. Paralisi parziale o totale

3. SenSibilita’ alterata

4. Alterazioni della parola (afasia)

5. Difficolta’ respiratoria

6. Anisocoria

7. Nausea, sudore, vomito

•ALLUCINAZIONI VISIVE E UDITIVE

•ALTERAIONE DELL’UMORE

•AGGRESSIVITA’

•STATO CONFUSIONALE

•AGITAZIONE PSICO-MOTORIA

•EPILESSIA

•TRAUMA

•DROGHE O ALCOL

•DIABETE

SICUREZZA PER SE’ E PER L’EQUIPAGGIO

Cosa NON fare:

1. Legare la persona

2. Costringere la persona a far qualcosa

1. SUPPORTO PSICOLOGICO

2. FRONTEGGIARE LE COMPLICANZE

•Vomito

•Diarrea

•Epistassi

•Ematemesi

•Ematuria

•Emottisi

•Melena

•Otorragia

•Metrorragia

VIE DI INTRODUZIONE

1. INGESTIONE

2. INALAZIONE

3. ASSORBIMENTO CUTANEO

4. INIEZIONE

Overdose oppiacei

Non somministraere o2

ASSISTENZA VENTILATORIA

Cosa NON FARE

1.Non somministrare bevande

2.Non procurare il vomito

1.Colpo di calore

2.Ipotermia

3.Dolori non traumatici (coliche)

4.Parto

Avviene in seguito al contatto con un ALLERGENE.

INALANTI

ALIMENTI

IMENOTTERI

SINTOMI

•NASO

•OCCHI

•VIE AEREE

INFERIORI

•PELLE

•GENERALI

COSA FARE •Indicare la sostanza che ha dato reazione

•Rimuovere pungiglione senza strizzare la parte

•Dare O2

•Mettere in POSIZIONE ANTISHOCK

Ipertermia:

• COLPO DI CALORE

• COLPO DI SOLE

COSA FARE

1. Metodi raffreddamento rapido

2. Luogo fresco e ventilato

3. Idratare

4. Controllo condizioni generali

Ipotermia:

• CONGELAMENTO

• ASSIDERAMENTO

COSA FARE

1. Scaldare la persona lentamente

2. Togliere vestiti bagnati

3. Fornire cibo e bevande calde

NON alcoliche

4. NON usare borse d’acqua calda

IPERTERMIA

I colpi di calore si possono evitare seguendo alcune precauzioni dettate dal

buonsenso per evitare il surriscaldamento e la disidratazione. Portare vestiti

leggeri e ampi per facilitare la traspirazione, mettere cappelli di colori chiari e a

tesa larga per tenere fresca la testa, evitare di fare lavori pesanti o esercizi

fisici durante le ore più calde, evitare gli interni delle automobili e gli spazi

ristretti. Altrettanto importante è tenere l'organismo bene idratato, bevendo

molto per reintegrare i liquidi persi con la traspirazione.

IPOTERMIA

Gran parte del calore corporeo si disperde attraverso la testa; quindi l'ipotermia

si può prevenire con efficacia con un cappello. I vestiti di cotone o di altri

materiali igroscopici sono un rischio per l'ipotermia, perché se la persona che li

indossa suda, l'umidità che evapora attraverso i vestiti può portare via molto

calore. È molto meglio usare vestiti in tessuti sintetici o comunque in grado di

allontanare l'umidità dalla pelle

Il fenomeno meglio conosciuto come "scossa" elettrica, viene propriamente detto ELETTROCUZIONE, cioè condizione di contatto tra corpo umano ed elementi in tensione con attraversamento del corpo da parte della corrente. Condizione necessaria perchè avvenga l'elettrocuzione è che la corrente abbia rispetto al corpo un punto di entrata e un punto di uscita. La gravità delle conseguenze dell'elettrocuzione dipende da: •Intensità della corrente che attraversa l'organismo •Durata di tale evento •Organi coinvolti nel percorso •Condizioni del soggetto. Effetti: •TETANIZZAZIONE •ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE •FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE •USTIONI

•CONTATTO DIRETTO •CONTATTO INDIRETTO •ARCO ELETTRICO

•INTERROMPERE CORRENTE SE

INTERRUTORE VICINO

•ALLONTANARE VITTIMA CON UN

CATTIVO CONDUTTORE

•CONTROLLARE RESPIRAZIONE

•CONTROLLARE POLSO

•CONTROLLARE CONDIZIONI

GENERALI VITTIMA

•ALLERTARE 118

MADRE:

•Valutare periodicamente

•Calcolare tempo tra le doglie

•Sostenere psicologicamente

•Valutare eventuali perdite

•Invitare all’automassaggio

NEONATO:

•Accoglierlo su un telino sterile

•Aspirare

•Copritelo

•Adagiatelo sulla madre

•Riscaldare ambulanza

•Spostatelo con cura

Da riferire in PS

•DATA E ORA DI NASCITA

•ORA DEL SECONDAMENTO

•VALORI DEL POLSO

•PERDITE DI SANGUE

CHIUSURA DEL CORDONE

1. Prima pinza a 2/3 del cordone verso la madre

2. Seconda ad 1/3 del cordone verso il neonato

SECONDAMENTO

• Raccogliere la placenta

• Portarla in PS