Loredana Capone - programma 2009/2014

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www.loredanacaponepresidente.it ci siamo della Provincia di Lecce PROGRAMMA per il mandato amministrativo 2009/2014

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Loredana Capone presenta il programma per il mandato amministrativo 2009/2014 per la provincia di Lecce

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ci siamo

della Provincia di Lecce

Programmaper il mandatoamministrativo

2009/2014

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Loredana CaponePresidente della Provincia di Lecce

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I principali risultatidel precedentemandato amministrativoNel quinquennio 2004/2009 la Provincia di Lecce, presieduta da Giovanni Pellegrino, ha assunto una crescente rilevanza nello sviluppo territoriale attraver-so la promozione e realizzazione di pro-grammi e progetti che hanno contribuito in maniera significativa alla sua crescita culturale, economica e sociale.

Diversi e importanti sono i risultati ot-tenuti nei settori della politica sociale, di quella educativa, della cooperazione interistituzionale, della programmazione strategica, della tutela e protezione del-l’ambiente, della pianificazione territoria-le, dello sviluppo turistico, delle relazioni internazionali, del rafforzamento dell’at-tività di concertazione e partenariato con i principali attori dello sviluppo.

Sono stati attivati, tra l’altro, numerosi strumenti di indirizzo programmatorio, tra questi rammentiamo, per la loro par-ticolare rilevanza:

• l’elaborazione, d’intesa con le parti sociali, datoriali e istituzionali, di un Programma Strategico finalizzato alla concertazione delle priorità del-lo sviluppo sociale ed economico per il territorio salentino, in relazione alle sue vocazioni storicamente consolida-te e alle possibili nuove prospettive di crescita;

• la realizzazione, d’intesa con le Provin-ce di Brindisi e Taranto, del progetto denominato grande Salento, fina-lizzato ad uno sviluppo multisettoriale integrato di un’area più vasta rispetto a quella provinciale, connotata oramai

come area trainante dell’intera econo-mia pugliese con dinamiche sociali ed economiche strettamente interdipen-denti e che ha dato vita ad una intensa attività di cooperazione e intese interistituzionali che ha permesso di ridisegnare, anche, il fabbisogno di do-tazione infrastrutturale e di servizi utile all’intera area sub regionale;

• la definitiva elaborazione ed appro-vazione del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia, divenuto operativo a tutti gli effetti con la pubblicazione sul BURP n. 8/09, che configura il Salento come un unico grande “Parco diffuso” e che permet-terà un armonico e coerente sviluppo dell’intero territorio salentino tramite il controllo di compatibilità tra i Piani Ur-banistici dei singoli Comuni ed il PTCP.

Il nuovo ruolodella ProvinciaUn nuovo rinascimento del Sud che parta dal Salento.La Provincia dovrà proporre un rinnova-to percorso di confronto con i cittadini e tutti gli attori/soggetti dello sviluppo lo-cale, in relazione al nuovo ruolo dell’ente all’interno dell’attuale architettura costi-tuzionale ed in virtù della legge regionale n. 36 del 19.12.2008 che fissa norme per il conferimento di compiti e funzioni am-ministrative al sistema della autonomie locali nei settori dell’ambiente, dell’ur-banistica, del turismo, della formazione professionale.

L’ente Provincia si caratterizzerà, nei prossimi anni, sempre più quale ente programmatorio generale, di coor-

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dinamento territoriale e di promo-zione/accompagnamento dei pro-cessi di sviluppo locale.

Nella nuova riforma federalista, infatti, la sostituzione della Regione allo Stato centrale, nelle materie e competenze della programmazione economica e so-ciale, congiuntamente al rafforzamento del principio di sussidiarietà, introdotto dalla recenti modifiche costituzionali (v. riforma titolo V della Costituzione) e dal decentramento amministrativo a favore delle municipalità, renderà maggior-mente significativo il ruolo delle Province.

Tale ruolo, se correlato, anche, ad un corretto esercizio della concertazione so-ciale e del partenariato istituzionale, po-trà dare un forte impulso alla program-mazione e pianificazione dei processi di sviluppo di area vasta, soprattutto in re-

lazione al rafforzamento del principio di sussidiarietà e del processo di attuazione del decentramento amministrativo.

Non a caso il ruolo del dimensionamen-to territoriale intermedio è definito come ambito ottimale in molti progetti rifor-matori avviati negli ultimi anni, ad es.: difesa del suolo, agricoltura, tutela delle acque, ciclo dei rifiuti, trasporto pubblico locale e dalla nuova programmazione dei fondi strutturali.

Queste riforme hanno creato i presuppo-sti perché le Province conquistino una dimensione più incisiva e visibile sul territorio quali enti di governo di tutte quelle funzioni amministrative che non possono essere svolte a livello comunale e sostengano con forza la rivendicazione di deleghe specifiche nei predetti settori di attività.

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Lo scenario socio-economicoOltre 800.000 abitanti, 300.000 famiglie, 60.000 imprese: sono il reale prezioso patrimonio del nostro territorio, con cui la Provincia di Lecce ha in questi anni lavorato per far crescere il Salento.

Gli anni dal 2004 ad oggi hanno visto la provincia di fronte ad una difficile con-giuntura economica di portata interna-zionale. L’impatto sul nostro sistema economico è stato inevitabile, basti pen-sare che oltre un quinto delle industrie della provincia erano attive nel “sistema moda”, comparto tra i più colpiti e spes-so trasformato da punto di forza ed ener-gia trainante del sistema produttivo, in fattore di vulnerabilità. Una congiuntura che non ha ancora del tutto esaurito i suoi effetti, come dimostra la dinamica imprenditoriale salentina dei primi mesi del 2009.

Nonostante ciò il sistema salentino ha per molti aspetti dimostrato di saper cre-scere e porre le basi di un tessuto im-prenditoriale più competitivo.

Anche se i dati 2008 certamente eviden-zieranno segnali negativi riconducibili alla ben nota crisi finanziaria mondale, i più recenti dati sul Valore Aggiunto pro-vinciale, riferiti al periodo 2004-2007, di-mostrano che la capacità produttiva del territorio è cresciuta, in termini moneta-ri, ad un tasso medio annuo del +4,2%, superiore rispetto a quello del Mezzo-giorno, risultato del +3,0%, e ben oltre il tasso di inflazione medio (+1,8%).

L’indicatore colloca la provincia di Lecce al primo posto in Puglia ed al quarto tra le province del mez-zogiorno.

La provincia tende gradatamente ad alli-nearsi agli standard regionali e meridio-nali: il PIL pro-capite provinciale, nel 2007, è pari al 90% della media del Mezzogior-no, mentre nel 2004 risultava esserne l’88%. Si riduce, anche se non è ancora azzerato, l’annoso gap nella capacità di produrre reddito del nostro territorio.

Le imprese attive nell’ambito dell’In-dustria e dei Servizi sono cresciute dal 2004 al 2008 del +3,9%. Ad una riduzione delle ditte individuali, in particolare nel commercio al dettaglio, si è affiancato un maggiore dinamismo delle società, ossia le imprese con forme di gestione maggiormente strutturate ed a maggior contenuto di capitale: il loro numero è aumentato del +29,5%, un tasso tra i più elevati in Italia.

In realtà la struttura produttiva è stata oggetto dal 2004-2008 di un marcato tur-nover, con tassi di natalità imprendito-riale tra i più elevati a livello nazionale e tassi di mortalità spesso altrettanto ele-vati. Il risultato è un sistema produttivo più “giovane”: delle 51.000 imprese atti-ve nell’industria e servizi, quasi 18.500, pari al 36,2% del totale, risultano aver avviato la propria attività nell’arco degli ultimi 5 anni.

Questi anni hanno visto da un lato una riduzione nel numero di imprese in set-tori quali il Manifatturiero (-5,3%) e il Commercio (-4,5%). Dall’altro il potenzia-mento di numerosi comparti, tra i quali quelli riconducibili al terziario avanzato e alla ricettività turistica: le “Attività im-mobiliari, noleggio, informatica, ricerca” aumentano del +24,4%, le attività di ”In-termediazione monetaria e finanziaria” del +9,2%, gli “Alberghi e Ristoranti” del

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+17,0%. Ad essi si aggiunge il comparto delle Costruzioni, nel quale le imprese sono aumentate del +21,7%.

Il turismo ha assunto in questi anni un peso crescente nell’economia provincia-le. Nel 2007 le presenze turistiche hanno superato i 3,6 milioni di unità, risultando superiori del +19,0% a quelle del 2004; i dati provvisori del 2008 confermano un’analoga tendenza alla crescita. Una dinamica decisamente superiore alla me-dia italiana, che ha prodotto evidenti ef-fetti positivi sul sistema imprenditoriale locale e sulle sue capacità occupazionali.

Nell’estate 2008 risultano attivi in provin-cia circa 240 alberghi, strutture di qua-lità prevalentemente medio-alta. Ben 44 in più di quelli attivi nel 2004 (+19,0%). Nello stesso arco temporale sono più che raddoppiate le strutture extra-alberghie-re, per effetto soprattutto del boom dei bed&breakfast che, passando da 330 a 915 unità, sono pressoché triplicati.

Il territorio ha dimostrato maggiori capa-cità di attrarre non solo turisti, ma anche realtà imprenditoriali, come dimostrano le 1.074 imprese con sede fuori provincia che hanno insediato proprie unità pro-duttive in questo territorio: un dato au-mentato dal 2004 al 2008 del 20%.

Tra i potenziali fattori di attrazione rien-tra senza dubbio l’Università del Salento dove in numerosi campi si sono raggiunti livelli di eccellenza di rilievo internazio-nale e nel solo triennio 2006-2008 si sono laureati poco meno di 12.000 studenti. Altro elemento importante sono le oltre 1.300 imprese High-Tech oggi attive nella provincia.

Nel 2008 il numero di occupati della pro-vincia è, secondo l’ISTAT, di 247,2 mila unità. L’incremento, rispetto al 2004, è del +0,6% (+1,6 mila unità), in linea con la variazione ottenuta dal complesso del-le province meridionali (+0,8%). La tenu-ta del sistema è dovuta essenzialmente

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al settore dei servizi che, con un tasso di variazione del +4,3% (pari a +7 mila unità) rispetto ad una media meridionale del +2,8%, ha fatto in modo che il tasso di disoccupazione provinciale rimanesse pressoché invariato (15%), nonostante l’espulsione di lavoratori generata dai comparti in crisi.

Anche il comparto agricolo ha dimostrato negli ultimi anni un drastico calo nel nu-mero di imprese e nel numero di occupa-ti. Tuttavia elementi quali un incremento del +35,3% nel valore delle esportazioni agricole nel periodo 2004-2008, lanciano evidenti segnali di un comparto capace di conquistare spazi competitivi.

Si tratta di risultati che si inseriscono in un globale miglioramento del grado di infrastrutturazione del territorio, che ha visto la dotazione della provincia passare

dal 68,8% della media nazionale nel 2004 al 74,6% nel 2007.

Rimane ancora inferiore alla media ita-liana, rispetto alla quale sconta in modo pesante la minore accessibilità a porti ed aeroporti. Assume tuttavia valori ben al di sopra della media nazionale per quanto riguarda aspetti altrettanto stra-tegici quali le “Strutture per l’istruzio-ne” (109,2% della media nazionale) e le “Strutture e reti per a telefonia e la tele-matica” (132,0% della media nazionale).

Dai dati evidenziati l’economia salentina appare segnata da processi di trasforma-zione e riposizionamenti aziendali non più monosettoriali, ma caratterizzati dal-la presenza di diversi comparti produttivi, abbastanza vivaci e dinamici, che posso-no produrre reali opportunità di sviluppo ed occupazione nei prossimi anni.

Verso un nuovomodello di sviluppoLo scenario socio-economico soprade-scritto, richiede la programmazione degli interventi, a diversi livelli di responsa-bilità e competenza, da orientare verso la promozione di un nuovo modello di sviluppo territoriale fortemente inclusivo, ecocompatibile, compe-titivo e socialmente sostenibile.

Gli interventi da promuovere e sostenere, in considerazione, soprattutto, del com-pletamento del processo, attualmente in atto, di delegazione regionale alle Province di importanti funzioni amministrative, del-l’attuazione del federalismo fiscale e della conseguente necessaria razionalizzazione

e riqualificazione della spesa pubblica, dovranno essere compatibili e coeren-ti alla promozione e affermazione di tale modello di sviluppo.

Le possibilità di crescita del Salento sono legate alla capacità di competere con altri territori locali nell’attrarre risorse imprenditoriali, tramite, soprattutto, il superamento delle diseconomie esterne dovute a carenze della dotazione infra-strutturale, quale ad es. la incompleta copertura della cd “banda larga”, lo svi-luppo asfittico della portualità, un siste-ma di trasporti intermodali ancora irra-zionale, il ritardo nell’ammodernamento degli assi stradali ritenuti strategici (ad es. quello Lecce-Taranto, la S.S. n. 275 e la c.d. bradanico-salentina).

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La Provincia di Lecce, viceversa, presen-ta opportunità importanti per un rilancio del proprio sistema economico basato sui fattori chiave dello sviluppo endogeno (capitale umano e infrastrutture) potendo orientare i processi di sviluppo verso nuo-vi settori, quali l’agroalimentare di quali-tà, la meccanica fine, la ricerca scientifica, il turismo, senza peraltro rinunciare ad una nuova fase di sviluppo del comparto manifatturiero, con un TAC ristrutturato, competitivo e ulteriormente qualificabile.

Pur senza abbandonare i vecchi settori, occorre però puntare sui settori nuovi, in linea con le evoluzioni tecnologiche e con i nuovi bisogni delle comunità, an-che con l’obiettivo di offrire una risposta alla disoccupazione intellettuale di diplo-mati e laureati che difficilmente riescono a trovare opportunità di lavoro in un si-stema manifatturiero a basso contenuto di tecnologia come quello Salentino.

In generale, i principi ispiratori della politica economica che la coalizione di centro-sinistra si impegnerà a perse-guire, ai diversi livelli di responsabilità e competenza, saranno i seguenti:

a) L’equità distributiva è il presup-posto dello sviluppo economico. Un assetto distributivo più equo, che consenta di ridurre le più marcate di-sparità di reddito alleviando le condi-zioni di povertà, è anche un assetto nel quale è maggiore l’efficienza del sistema economico. Ciò a ragione del fatto che provvedimenti di ridistribuzione, accre-scendo i consumi, determinano, a seguire, aumenti di produzione e di occupazione.

Ciò riguarda anche l’accesso all’istru-zione, dal momento che – come ampia-mente documentato – a più elevati tassi di istruzione corrisponde una maggiore

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produttività del lavoro e, non da ultimo, il contrasto alla precarietà del lavoro. Af-finché il circolo virtuoso di aumento della domanda e della produzione si verifichi in loco, occorre contestualmente pro-muovere un ‘salto tecnologico’ delle imprese locali, che possa consentire loro di espandere i volumi di produzione e di competere innovando, su scala naziona-le e internazionale.

Più in generale, appare necessario pre-disporre azioni di contrasto alle piccole dimensioni aziendali che caratterizzano l’assetto produttivo locale, dal momento che, in qualunque settore merceologico, il ‘nanismo’ impedisce l’innovazione tec-nologica ed è spesso fonte di redditi non dichiarati e di disoccupazione nascosta. Si può osservare che, grazie anche alla ricerca applicata oggi disponibile, l’au-

mento della produzione può essere con-seguito nel pieno rispetto dell’am-biente e del paesaggio.

b) La solidarietà organizzata gene-ra sviluppo economico.È ampiamente dimostrato, sul piano teo-rico ed empirico, che la solidarietà or-ganizzata, ad es. mediante le organiz-zazioni non-profit, può consentire di raggiungere obiettivi di soddisfacimento di bisogni essenziali che il settore pri-vato non è in grado di soddisfare, data la non profittabilità dell’investimento, e che l’operatore pubblico può soddisfare solo in modo indifferenziato e dunque meno efficace, giacché è nelle condizioni di fornire beni e servizi di carattere ‘uni-versalistico’, ma non di incidere sulle specifiche situazioni di bisogno.

Per una buona politicaLa Provincia dovrà prevedere una significativa riduzione di quelle spese, ritenute superflue ed eccessive, connesse ai cosiddetti “costi della politi-ca” ed al funzionamento e alla gestione del personale e delle società partecipate.

Principali linee d’azione:

• riduzione del numero degli Assessori per una Giunta dinamica ed efficace;

• riduzione del numero dei membri di ciascun consiglio di amministrazione e dei costi di funzionamento delle socie-tà partecipate e allargamento della par-tecipazione femminile nei diversi ruoli previsti all’interno delle società;

• rafforzamento del ruolo di indirizzo, re-gia e controllo della Provincia in tutte

le società partecipate al fine di attuare politiche coerenti con la visione com-plessiva dell’Ente;

• razionalizzazione del sistema delle par-tecipate, evitando duplicazioni societa-rie e strutture aziendali incompatibili con i compiti istituzionali dell’Ente e non idonee a creare “valore aggiunto” rispetto alle funzioni e compiti già svol-ti dalla tecnostruttura dell’Ente;

• contenimento e riduzione dei costi complessivi di funzionamento della P.A. tramite un loro costante monitoraggio ai fini di una drastica razionalizzazio-ne delle spese, ad esempio, tramite la riduzione del numero delle commissio-ni, di consulenze ed incarichi esterni, l’abolizione di partecipazioni in enti e/o società ritenute non rilevanti.

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Le politiche di genere e per le pari opportunitàIn questi anni, il tema delle differenze di genere si è imposto all’attenzione delle istituzioni locali alle quali viene chiesto di attivare una nuova dimensione poli-tica finalizzata ad una più approfondita comprensione di tale tema.

Tale scopo potrà essere raggiunto con-trastando, attraverso specifiche azioni e interventi, la logica binaria che esclude gli opposti e sostenendo con decisione una politica di riconoscimento delle ete-rogeneità.

La realizzazione degli interventi di segui-to indicati potrà consentire di raggiunge-re un’efficace livello d’integrazione della dimensione di genere nelle dinamiche di crescita territoriale.

Principali linee d’azione:• Incentivare le politiche per le pari op-

portunità, focalizzando l’attenzione sugli obiettivi di conciliazione mater-nità/lavoro e la gestione del tempo libero.

• Attivare maggiori sinergie tra l’Ufficio Provinciale e quello Regionale della Consigliera di Parità e puntare sulla promozione dell’imprenditoria femmi-nile.

• Realizzare annualmente un bilancio di genere (sulla buona prassi già attivata per l’esercizio finanziario 2007-2008)

• Avviare, attraverso specifiche intese, un fattivo coordinamento delle azio-ni positive programmate dalle muni-cipalità.

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Il rapporto con i ComuniLa Provincia di Lecce intende promuo-vere un salto di qualità nel rapporto di collaborazione/cooperazione con i Co-muni, con particolare attenzione alla collaborazione e cooperazione si-stematica con i piccoli Comuni che, a volte carenti di adeguate competenze professionali, riscontrano una più debole capacità programmatoria.

Il rapporto tra Provincia e Comuni si potrebbe concretizzare, ad es., in una condivisione sistematica dell’azione di riqualificazione della spesa pubblica fi-nalizzata a interventi in aree omogenee, di dimensione più ampia di quella comu-nale, i cui riferimenti istituzionali posso-no essere rappresentati nell’ambito di un Tavolo permanente di confronto e concertazione tra Provincia e Co-muni.Il rafforzamento dell’assistenza tec-nica ai Comuni nei settori strategici di attività può consentire un concreto sviluppo e innovazione dell’azione del-le città. Il contributo alla formazione del personale attraverso l’Agenzia di Assi-stenza Tecnica, la creazione di uno Eu-

rope Center provinciale a supporto dei Comuni per la progettazione europea e di un Innovation Center per le politiche di innovazione di tutti i settori di attività, possono consentire un salto di qualità dell’azione amministrativa comunale.

La nuova programmazione regionale 2007/2013, impone alle varie comunità la selezione di una gerarchia di interessi e di priorità di obiettivi, che una volta indi-viduati e condivisi all’interno delle stes-se, potranno agevolare la Provincia di Lecce nella sua azione di coordinamento, programmazione e razionalizzazione del-l’uso delle risorse pubbliche.

L’attività di programmazione della Pro-vincia di Lecce dovrà strutturarsi per confrontarsi in maniera permanente con il sistema delle autonomie locali, ascol-tando le loro esigenze e promuovendo iniziative e programmi tesi a formare e consolidare una sistematica attività di monitoraggio delle realizzazioni previste e dei fabbisogni rilevati. Ciò consentirà di sostenere le attività delle municipali-tà tramite l’individuazione di particolari strategie e degli strumenti di promozione dello sviluppo locale.

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Asse n. 1InnovazioneFare del Salento una tra le Provin-ce più innovative d’Italia, questo l’obiettivo. Per rispondere alle sfide del futuro e qualificare il nostro territorio dobbiamo puntare sulla modernizzazio-ne del nostro apparato produttivo.

Per questo la Provincia riterrà strategica e centrale la promozione di progetti che sostengano l’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica, in sinergia con l’Università del Salento, con il C.N.R. e al-tri enti e strutture pubbliche e private di ricerca (anche interne alle grandi e me-die aziende), allo scopo di favorire, con-solidare e sviluppare i processi territoriali di crescita economica, nonché lo svilup-po di tecnologie a supporto dei settori strategici e dell’innovazione di prodotto e/o di processo delle imprese salentine, nella consapevolezza che il Salento può assumere in questa direzione un nuovo posizionamento strategico. La nuova sfi-da è quella di potenziare la qualità dell’intero “sistema amministrati-vo e produttivo” salentino.

Principali linee d’azione:• Promozione e creazione, d’intesa con

l’Università del Salento (con la quale è già stato costituito il Distretto Tecno-logico High-Tech) e con gli Istituti del C.N.R. operanti a Lecce, di un Parco del-l’Innovazione (“Innovation Park”), polo di eccellenza per formazione, ricerca e sviluppo nei settori delle energie alter-native, dell’innovazione eco-ambienta-le, dell’agricoltura biologica e delle bio e nanotecnologie.

• Copertura dell’intero territorio provin-ciale (anche d’intesa con il Consorzio di Imprese che già stanno realizzando gli investimenti previsti da un apposito accordo di programma) con connes-sione internet veloce, anche in modalità VoIP e Wireless, a di-sposizione dei cittadini e delle realtà imprenditoriali.

• Promuovere e organizzare, d’intesa con l’Università del Salento e gli Enti di Ri-cerca, pubblici e privati, con cadenza annuale, una Fiera dell’Innovazione

Assi strategiciIl programma di lavoro dei prossimi cinque anni punta su sei assi strategici: innovazione, occupazione e sviluppo eco-nomico, qualità e coesione sociale, ambiente, infrastrutture, turismo e cultura.

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presso le strutture della Fiera del Salen-to e di Galatina Spa.

• Promuovere e sostenere percorsi di formazione d’eccellenza in grado di accompagnare lo sviluppo delle reti imprenditoriali locali. In correlazione alle specificità distrettuali ed in rete con centri di eccellenza, università e par-chi scientifici, occorrerà realizzare una specifica convenzione con le imprese ed i Comuni che offriranno la loro di-sponibilità, per l’assunzione dei giovani manager formati, in modo da favorire il ritorno nel Salento dei talenti specializ-zati nelle migliori realtà esterne.

• Sostenere la rete di soggetti che operano nella r&S in collabo-razione con molte Università e Centri di ricerca di livello nazionale ed internazionale, in connessione con l’Università degli Studi del Salento e

con il CNR, che operano in settori inno-vativi quali quelli delle nanotecnologie, biotecnologie, ITC.

• Promuovere e sostenere l’avvio di spin-off da ricerca con un raccordo istituzionale (Province - Università del Salento - Centri di Ricerca) finalizzati a favorire la nascita di nuove iniziative imprenditoriali, la ricerca industriale ed il trasferimento tecnologico quale fat-tore determinante per la competitività delle imprese.

• Garantire il sostegno alle PmI indu-striali, artigianali e commerciali del ter-ritorio che intendono perseguire l’obiet-tivo della riqualificazione attraverso lo sviluppo di innovazione produttiva (di processo o di prodotto), gestionale, or-ganizzativa o commerciale e la certifi-cazione di prodotto.

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Asse n. 2Sviluppo economico,occupazione e formazioneFavorire la logica del sistema Salento so-stenendo le imprese che intendono inve-stire in innovazione e qualità, supportan-done l’azione con una rete di servizi ed infrastrutture e agevolandone l’accesso al credito. Bisogna puntare su una forma-zione finalizzata alla reale occupazione e sostenere i Comuni, specie quelli piccoli, nella semplificazione delle pratiche.

Ci sono i talenti e le energie giuste per far crescere l’economia locale. Ci sono imprese salentine d’eccellenza intorno alle quali costruire un gioco di squadra e ci sono settori da sostenere con interventi che favoriscano l’attrazio-ne di investimenti e la creazione di nuo-

ve attività. Il compito della Provincia dovrà essere quello di stimolare l’aggregazione tra imprese, so-stenerne lo sviluppo organizza-tivo-manageriale e agevolare la commercializzazione dei prodotti locali. Il tutto con importanti investi-menti, approfittando anche delle risorse comunitarie, su infrastrutture e servizi comuni.

Una comunità per migliorare ha bisogno di nuova e buona occupazione. Per lavo-rare di più e meglio e vivere serenamente è necessario orientare l’aumento dell’oc-cupazione verso quei settori a maggiore valore aggiunto, riducendo l’emigrazione dei talenti, il lavoro nero e il precariato.

La Provincia punterà sull’ulteriore incre-mento dell’occupazione nei servizi,

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nell’artigianato e nell’agricoltura di qualità, nell’e-business e nei lavori verdi e fornirà aiuti e servizi alle imprese e ai ricercatori che vorranno puntare su questi ambiti.

Al contempo la Provincia punterà sull’at-trazione di investimenti attraverso l’offerta di pacchetti localizzativi di con-certo con i comuni volti a offrire servizi e convenienze insediative a imprese pro-venienti dall’esterno.

Per sostenere e incentivare l’economia della tipicità territoriale si dovrà dare nuovo impulso al progetto “marchio d’area Salento d’amare”, quale ele-mento centrale e strategico di intercon-nessione tra la promozione del territorio e il sostegno al sistema delle PMI.

Questo marchio, che già contraddistin-gue numerose aziende salentine, dovrà sempre più certificare la qualità ambien-tale e quella di prodotti e servizi, tramite la sottoscrizione di rigorosi protocolli che assicurino e certifichino standard quali-tativi che associno efficienza e genuità alla tipicità salentina, garantendo, nel contempo, al consumatore e al turista un prodotto e un servizio di qualità ad un prezzo giusto.

A tale proposito anche la Fiera di Galati-na potrà offrire un importante contributo tramite la promozione, ad es, di iniziati-ve quali la Fiera del Salento d’amare che dovrebbe funzionare quale un vero e proprio centro servizi a favore delle PMI con un portale SALENTO, costruito come “soggetto” erogatore di servizi concreti e predisposto per il commercio elettro-nico, la verifica della logistica, il collega-mento a fiere ed eventi internazionali, show-room periodici, l’inserimento degli spazi riservati alle agenzie turistiche e di

marketing, la vendita di pacchetti ed iti-nerari certficati.

Principali linee d’azione:• Incentivazione dell’agricoltura trami-

te il sostegno ad un piano agricolo locale, concertato, che punti alla va-lorizzazione delle produzioni tipiche e all’innovazione delle tecniche in uso e alla realizzazione di un polo salenti-no per la ricerca e la sperimen-tazione in agricoltura allo scopo di diffondere le innovazioni di processo e di prodotto ed il ri-orientamento qualitativo delle produzioni agri-cole. Per questo si ribadisce la neces-sità che la Regione attui la legge delega sul trasferimento delle competenze in materia di agricoltura alle Province.

• Promozione di interventi di soste-gno a Consorzi di settore riguar-danti la filiera dell’artigianato artistico di produzione (cartapesta, ferro battu-to, ceramica, pietra, etc..) e dell’agro-alimentare di qualità, per sostenere la produzione e il commercio.

• Promozione dei poli floricoli di Taviano e Leverano, attraverso il potenzia-mento e il rilancio del Consorzio mercaflor, e tramite, anche, l’organiz-zazione di grandi eventi che coinvolga-no anche gli altri poli nazionali ed inter-nazionali del settore.

• Definizione di pacchetti loca-lizzativi di concerto con i Comuni, l’Università, gli Istituti tecnici, i Centri territoriali per l’impiego, l’ex Sviluppo Italia ora Invitalia e ove possibile con gli Istituti di credito, volti a offrire con-venienze insediative a imprese prove-

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nienti dall’esterno della Puglia. La Pro-vincia concorrerà, attraverso l’uso e il finanziamento dei tirocini formativi e le ricerche di personale compiute tramite i Centri territoriali per l’impiego, alla lo-calizzazione di imprese provenienti da altre parti d’Italia e dall’estero.

• Promozione sui mercati interna-zionali delle produzioni locali at-traverso la promozione e la partecipa-zione con quote associative a consorzi all’esportazione mono o plurisettoriali di imprese locali ai sensi della legge 83/89 e il rafforzamento del sistema fieristico provinciale ampliandone le attività e le funzioni. La Provincia - in concorso con lo sportello internazio-nalizzazione della Regione e la Came-ra di Commercio - potrà partecipare in quanto socio sovventore alla struttura finanziaria degli organismi consortili. La Provincia potrà contribuire alle spese di funzionamento di consorzi di imprese locali che vogliano anche – di concer-to con l’Ice, l’Unioncamere e la Simest – avviare propri insediamenti in Paesi esteri.

• alimentazione della doman-da aggregata per imprese locali produttrici di materiali da costruzione e per imprese edili attraverso l’attiva-zione di una massa di lavori pubblici per strade, scuole, strutture sportive e restauri finanziati dal bilancio provin-ciale. Il bilancio consuntivo annuale do-vrà documentare con ricchezza di dati la quantità di lavori pubblici promossi dall’Ente Provincia nel corso degli anni. Dei singoli lavori, poi, andranno valu-tate le giornate di cantiere previste e a consuntivo, il valore delle forniture dei materiali posti in opera e gli altri costi

previsti dai singoli appalti (sicurezza, se e quando previsti).

• Supportare l’attività dei Comuni per quanto riguarda la gestione degli Spor-telli Unici per le attività Produt-tive, nella direzione di una maggiore semplificazione delle procedure ed uno snellimento del rapporto con le Impre-se, attuando anche il più intenso coin-volgimento degli enti statali di rilievo provinciale.

• Promozione delle produzioni lo-cali sul mercato interno al fine di favorirne, in esclusive logiche di mer-cato, la riconquista dei consumatori. La Provincia potrebbe partecipare con la Camere di Commercio, emittenti Tele-visive e gruppi di qualificate imprese locali produttrici di beni largo consumo a campagne promopubblicitarie radio-televisive intitolata “Consuma pro-dotti locali” da mandare in onda per mesi sulle emittenti locali.

• Partecipazione con quote asso-ciative di minoranza a Fondi chiu-si costituiti da banche per investimenti in piccole e medie imprese locali. La Provincia potrebbe partecipare ai fondi e favorirne l’impiego in piccole azien-de, anche di giovani e soggetti svan-taggiati, meritevoli di sostegno per una crescita qualificata alla luce di business plan rigorosi.

• Individuazione dei segmenti mancanti nelle filiere produttive insediate sul territorio al fine di fa-vorirne la creazione, stimolando azien-de locali ed esterne all’area a cogliervi opportunità di investimenti con azioni di advisory e montaggio di iniziative di investimento. I casi delle imprese che

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si sono insediate in alcuni Comuni del Leccese - come ad esempio alcune nel settore tessile, meccanico e dell’Ict, completando, o almeno arricchendo al-cune filiere locali con beni e lavorazioni intermedie - dimostrano che, lavorando di concerto con i Sindacati e il territorio, è possibile ottenere risultati concreti con incremento dell’occupazione.

• Sostenere la realizzazione di un Tavo-lo di confronto tra le parti sociali, da-toriali ed istituzionali per promuovere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.

• Favorire progetti di “Incubatore di im-presa” per il terzo settore, di servizi alle imprese in generale e di auto im-prenditorialità.

• Favorire e promuovere progetti di ri-orientamento qualitativo delle produ-zioni agricoli , di adozione di sistemi di

qualità, di diversificazione delle attività produttive e di ‘applicazione dei me-todi di produzione compatibili con la conservazione ed il miglioramento del paesaggio, con la tutela dell’ambiente ed il benessere degli animali.

• Sviluppare il Bilancio Sociale quale stru-mento di valorizzazione e comunicazio-ne del sistema produttivo locale ed isti-tuire un Osservatorio dei bilanci sociali territoriali.

• Diffondere il marchio collettivo etico della produzione salentina “Buon La-voro” di cui è già dotata la Provincia di Lecce, sostenendo l’etica d’impresa quale fattore di riconoscibilità del tes-suto produttivo del territorio salentino attraverso la promozione del marchio.

• Elaborazione e perseguimento di piani operativi dettagliati per l’emersione del lavoro del lavoro sommerso. La Com-

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missione provinciale per l’emersione del lavoro sommerso dovrà condurre nei prossimi anni ulteriori esperienze significative in tal senso, dopo l’eccel-lente lavoro svolto negli anni scorsi.

• Produzione di analisi strutturali e monitoraggi congiunturali dei settori trainanti e a più elevato tasso di occupazione. La Provincia promuo-verà - di concerto con l’Osservatorio Banche-Imprese, l’Ipres, il proprio Uffi-cio statistica, la Camera di Commercio e l’Unioncamere, i Centri per l’impiego e il Consorzi Sisri - analisi strutturali e congiunturali sui settori della mecca-nica, dell’agroalimentare, del tessile-abbigliamento-calzaturiero, del legno-mobilio e dell’information tecnology (di recente la Provincia ha curato nella sua Rivista Salento Economia accurate ana-lisi di alcuni settori economici).

Le politiche per il lavoro richiedono una efficace riorganizzazione e costante ri-qualificazione dei Centri per l’Impiego (C.P.I.) attraverso, anche, la creazione di un’ Agenzia Provinciale per il Lavoro e la Formazione , quale punto di riferimento pubblico per le aziende e le persone in cerca di lavoro, formazione ed orienta-mento.

Politiche educativee formativeLe politiche educative e formative da mettere in atto rivolgeranno particola-re attenzione alla razionalizzazione e il dimensionamento della rete scolastica provinciale e alle azioni di orientamento che saranno intraprese insieme ai Cen-

tri Territoriali per l’Impiego, cercando di coniugare l’orientamento scolastico con una reale prospettiva lavorativa. Lo Spor-tello Orientamento fisico e telematico, costituito da “orientatori” esperti farà da supporto ai giovani studenti per so-stenere l’accesso al lavoro preparandoli all’analisi di mercato, alla valutazione delle attitudini, alla stesura dei curricula, ai colloqui con le aziende.

A tale proposito si ritiene utile perseguire l’obiettivo di facilitare lo scambio di buo-ne prassi (best practise) con le altre Pro-vince ai fini anche di una possibile repli-cabilità degli interventi e a ciò potrebbe essere funzionale la realizzazione di una banca dati delle principali esperienze e dei progetti già realizzati in altri territori.

Principali linee d’azione:• Procedere a costanti verifiche del di-

mensionamento ottimale della rete scolastica provinciale e della razio-nalizzazione dell’offerta formativa.

• Adeguare le strutture scolastiche, con l’obiettivo di utilizzarle anche nel perio-do estivo, come accade nei college in-glesi, per accogliere a prezzi accessibili gli studenti che vengono a trascorrere le vacanze nel Salento e riutilizzare gli utili per la manutenzione degli edifici.

• riqualificare gli edifici scolastici e realizzarne di nuovi promuoven-do, ove possibile, la realizzazione di una serie di Campus delle scuole supe-riori, aggregando in un unico luogo fisi-co gli edifici scolastici, con l’obiettivo di ottenere economie di scala e creazione di nuovi servizi, con auditorium aperti all’aggregazione per la promozione nel

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territorio di una cittadinanza attiva e responsabile.

• Qualificare ulteriormente l’attività dei CPI, tramite, anche, l’informatizzazione della raccolta dati e la creazione di un Data-Base permanente sulla situazione del mercato del lavoro e la pubblicazio-ne di indagini periodiche su fabbisogni formativi.

• Rafforzare l’orientamento al lavoro.

• Promuovere progetti, interventi e offer-ta di servizi nei settori della : accoglien-za e prima informazione, orientamento, colloqui, bilancio di competenze, coun-selling, obbligo formativo, tirocini for-mativi e di orientamento, consulenza alla creazione di impresa, consulenza alle imprese, rilevazione delle vacan-cies e Matching.

• Promuovere un network provincia-le della formazione, al fine di faci-litare la proposta dell’attività formativa nella direzione dei fabbisogni del siste-ma produttivo rilevati periodicamente, garantire l’informazione, formazione e innovazione, in coerenza con le azien-de nate, ampliate e consolidate benefi-ciarie degli incentivi regionali. .

• Realizzare progetti di valutazione e valorizzazione delle competenze, di riqualificazione professionale e di “ou-tplacement” per la ricollocazione dei lavoratori in esubero.

• Promuovere un laboratorio-collettore per l’erogazione di servizi nel campo dell’orientamento strutturando una rete di istituzioni.

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Asse n. 3Qualità e coesione socialePer migliorare la qualità della vita è necessario puntare sul benessere delle persone e delle famiglie offrendo mag-giori servizi, migliori e più fruibili. Tutti obiettivi che nei prossimi anni dovranno essere perseguiti con particolare atten-zione alle così dette “nuove povertà”.

Le politiche sociali che la Provincia intende promuovere saranno, pertan-to, mirate all’affermazione di un nuovo modello di welfare così come previsto e avviato con una buona sintonia con la Regione.

Si dovrà puntare, altresì, a migliorare l’attuale tasso di qualità di vita della terza età, favorendo l’assistenza domi-ciliare integrata e attuando politiche di inclusione e coesione sociale.

Una puntuale mappatura delle principa-li situazioni di disagio condotta su tutto il territorio, avvalendosi di dati forniti dai vari Comuni, permetterà, inoltre, di elaborare ed attuare efficaci politiche di intervento capaci di sanare sacche di fragilità sociale, marginalità ed indi-genza.

L’obiettivo sarà quello di avviare un confronto (benchmarking) tra le miglio-ri prassi amministrative e di favorire la loro condivisione e diffusione, ad esem-pio, sui temi inerenti: visione strategica e innovazione, prestazioni e formazione del personale, efficacia delle procedure e qualità dei servizi, processi di ascol-to dei cittadini (Customer Satisfaction), Carta dei Servizi e sistemi di indicatori per la performance dei servizi delegati.

Principali linee d’azione:• Rilancio dell’iniziativa del microcre-dito di Solidarietà e di Credito al Consumo (piccoli prestiti, a lunga sca-denza e senza interessi a carico dei ri-chiedenti) alle famiglie salentine meno abbienti e ai cittadini bisognosi per con-sentire di affrontare meglio la crisi.

• Potenziamento dei servizi e delle strut-ture socio assistenziali finalizzate all’in-tegrazione dei diversamente abili ed al sostegno ai soggetti deboli (immigrati, anziani).

• Realizzazione e coordinamento di una rete di Centri Antiviolenza Provinciali, con il sostegno dei fondi comunitari e dei Piani Strategici di Area Vasta in cui li abbiamo inseriti.

• Potenziamento del Centro Risorse per la famiglia.

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• Realizzazione di una Casa di ricovero e accoglienza per i senzatetto.

• Intervento straordinario in favore dei comuni per l’eliminazione delle barrie-re architettoniche.

• Sostegno alle politiche di integrazione e inclusione sociale per gli immigrati.

• Valorizzazione del ruolo delle imprese del terzo settore e delle associazioni di volontariato.

• Sostegno alle politiche a difesa dei con-sumatori e dei risparmiatori.

• Mettere in rete tutte le strutture ter-ritoriali, sostenere la richiesta di cura e assistenza per gli anziani realizzando la mappa socio-sanitaria, rafforzare la rete di strutture e servizi socio assi-stenziali di accoglienza per portatori di handicap e prive di adeguata assisten-za familiare attivando a supporto delle

varie categorie di utenti un sistema di teleassistenza.

• Attivare una rete dei servizi per la tute-la socio sanitaria dei bambini immigrati e delle loro famiglie e lo sviluppo cultu-rale della seconda generazione.

• Promuovere e realizzare, d’intesa an-che con le associazioni di volontariato, progetti sovrambito di assistenza alle categorie svantaggiate.

• Rafforzare e qualificare il ruolo dell’os-servatorio delle Politiche Sociali per monitorare sulle povertà e sul disa-gio abitativo.

• Sviluppare progetti di inserimento lavo-rativo dei soggetti deboli.

• Garantire continuità d’intervento ai pro-getti, sperimentati da anni, di assisten-za agli audiolesi e videolesi e alle don-ne vittime della cosiddetta “tratta”.

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Politiche giovaniliLe politiche giovanili saranno finalizzate alla promozione di progetti di partecipa-zione e socializzazione, con particolare attenzione ai percorsi di crescita perso-nale, alla qualificazione del tempo libero, allo sviluppo e sperimentazione di nuove forme di rappresentanza e cittadinanza attiva.

Saranno sostenute le azioni mirate a creare spazi creativi-espressivi in cui sarà possibile attivare percorsi di maturazio-ne e di riappropriazione , in controten-denza rispetto alle pulsioni omologanti che spesso agiscono all’interno delle più diffuse forme di aggregazione giovanile.

In questo contesto, la programmazione provinciale privilegerà la realizzazione di progetti integrati che coinvolgano più scuole, più operatori e diversi linguag-gi espressivi e possano creare rapporti sinergici fra le differenti esperienze del mondo giovanile.

Intendiamo esaltare i valori sani del-lo sport, in linea con quanto contenuto nella Dichiarazione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi dell’Unione Europea del 5 maggio 2003 intitolata “Il valore sociale dello sport per i giovani”, quali lealtà, ri-spetto delle regole, solidarietà, educazio-

ne alla salute, integrazione sociale, par-tecipazione attiva alla vita pubblica con il conseguente rafforzamento dei valori democratici e dei diritti di cittadinanza. La cultura sportiva inoltre rappresenta un fattore fondamentale per contrastare fenomeni sociali allarmanti quali la de-vianza minorile ed il bullismo.

Principali linee d’azione:• Attivazione di un Forum permanente

dei giovani e creazione di un Osserva-torio sui comportamenti e sulle culture giovanili.

• Realizzazione di specifici progetti per il coinvolgimento dei giovani sugli abusi di sostanze alcoliche e tossiche, non-ché sulla sicurezza stradale.

• Incremento della dotazione di impianti sportivi pubblici.

• Realizzazione del Music Center all’inter-no dell’ex Mercato dei Fiori di Trepuzzi. In collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Puglia, rientra nel programma Bollenti Spiriti, e l’Unione dei Comuni del Nord Salento, verranno allestite sale di registrazione, laboratori musicali e sale di prova, che faranno dell’immobile una vera e pro-pria cittadella della musica.

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Cooperazione internazionaleLa Provincia continuerà a sostenere, al-tresì, la promozione di progetti che pos-sano favorire la pace e la comprensione tra i popoli del Mediterraneo e di coope-razione internazionale.

Principali linee d’azione:• Promuovere a livello locale e, soprat-

tutto in ambito giovanile, progetti di Educazione alla pace e alla solidarietà.

• Garantire continuità alla promozione e organizzazione del Forum Euromediter-raneo per la Pace.

• Favorire e consolidare la partecipa-zione, il sostegno e la promozione di progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo e di dialogo con i Paesi dell’area euromediterranea.

Asse n. 4AmbientePerseguire la qualità ambientale significa conservare il capitale naturale e gli ambi-ti entro i quali tale azione può esprimersi sono principalmente tre:

1. Qualità dell’ambiente naturale e dell’ecosistema: la tutela dell’ecosi-stema viene garantita attraverso il rispet-to della qualità dell’aria, della qualità del suolo e della qualità delle risorse idriche, viene assicurata attraverso un utilizzo eco-compatibile di risorse energetiche.

2. Spazi Urbani: la qualità degli spazi urbani si esprime nella vivibilità della città, nella presenza nel tessuto urbano di aree pubbliche e spazi verdi, nelle riqualificazioni delle periferie, nell’effi-cienza della mobilità e della dotazione tecnologica, nella tutela delle risorse architettoniche.

3. Sicurezza e coesione: la qualità ambientale è anche coesione sociale del territorio; è esclusione dei fenomeni di marginalizzazione della popolazione.

Il Salento è una terra bellissima e dobbia-mo continuare a preservarla. Ne va del-la qualità della nostra vita e del nostro sviluppo.

Proprio per questo la lotta all’inqui-namento sarà una priorità assoluta dei prossimi anni. Per assicurarci una terra più verde e più sana è necessario incen-tivare l’uso delle energie rinnovabili, im-plementare la raccolta differenziata e chiudere il ciclo dei rifiuti, razionaliz-zare l’uso dell’acqua e bonificare i siti inquinati, con particolare riguardo alla contaminazione da amianto, pro-blema sul quale la Provincia ha già da tempo concentrato la propria attenzione.

La Provincia si impegnerà su questi fron-ti, anche attraverso il rafforzamento della delega regionale, mantenendo alto il controllo sul processo di coor-dinamento tra tutte le istituzioni territoriali, anche in virtù dell’auto-revolezza dimostrata in questi anni, in modo da armonizzare gli interventi e evi-tare inutili sovrapposizioni.

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Principali linee d’azione• Attivazione di corsi di formazione sui nuovi mestieri verdi, per au-mentare le possibilità di impiego sul territorio provinciale: esperti in tecniche forestali, tecnici dell’efficienza energe-tica, biologi specializzati in ecosistemi, professionisti del ciclo dei rifiuti e delle fonti di energia rinnovabili.

• Realizzazione degli impianti di com-postaggio per la trasformazione dei rifiuti organici in Compost, ottimo ferti-lizzante per l’agricoltura biologica.

• Promozione della “mobilità dolce” in-centivando l’uso pubblico, tramite an-che tariffe agevolate, del trasporto su ferro e promuovendo, altresì, un Piano Provinciale delle Piste Ciclabili.

• Incentivazione della produzione ener-getica alternativa (eolica, biomasse e solare), compatibilmente con le voca-zioni territoriali e gli strumenti urbani-stici vigenti e con le previsioni ed indi-cazioni del P.E.A.R.

• Razionalizzazione della gestione del ciclo integrato delle risorse idriche e riutilizzo a scopo agricolo delle acque reflue depurate e tutela delle acque sotterranee e superficiali.

• Promozione di Comprensori e/o Distretti rurali Integrati che dovran-no assumeranno il ruolo di coordina-mento degli interventi in campi come l’agricoltura, l’ambiente, il patrimonio storico-culturale, l’occupazione ed il tu-rismo.

• Promozione e monitoraggio de-gli interventi di completamento della realizzazione del sistema impiantistico per la chiusura del

ciclo di gestione dei rifiuti urbani e di bonifica dei siti inquinati, in attuazione del relativo Piano Regiona-le, con particolare attenzione alla rea-lizzazione di impianti di compostaggio di qualità ed alla raccolta differenziata e separata di specifiche tipologie di ri-fiuti.

• Promozione di progetti atti a favori-re il compostaggio della frazione umida dei rifiuti ad uso domestico, tramite la diffusione alle famiglie dei cd “Composter“ e in apposite stazio-ni pubbliche a disposizione delle A.T.O. presenti in Provincia per favorire, altresì la produzione di concime e fertilizzante per l’agricoltura e diminuire drastica-mente la quantità di rifiuti consegnati in discarica.

• Promozione di un Piano di smal-timento degli “scarti verdi” (erba-cei e legnosi, ad es.: sfalci di potatura e ramaglie) tramite l’organizzazione e l’offerta ai cittadini di appositi ser-vizi. Le amministrazioni pubbliche, ad esempio, potrebbero dotarsi di biotri-turatori e cippatrici che ridurrebbero il legname in scaglie per poi avviare il prodotto triturato verso un impianto di compostaggio comunale o intercomu-nale che potrebbe valorizzarlo e com-mercializzarlo.

• Promozione e realizzazione degli inter-venti per la riduzione del rischio idrogeologico nelle aree sensibili e progetti di riqualificazione del-le coste, di ripascimento delle spiagge e di rinaturalizzazione di particolari siti.

• Promozione e realizzazione di attività di controllo sulla gestione dei ri-

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fiuti, sulle emissioni in atmosfe-ra di sostanze pericolose, in particolare dagli impianti di trattamento dei RSU e sulla tutela delle acque sotterranee e delle acque superficiali.

• Monitoraggio delle problematiche lega-te alla gestione del ciclo integrato delle risorse idriche e promozione di progetti, di concerto con gli altri Enti competenti, per il riutilizzo a scopo agricolo delle acque reflue depu-rate.

• Sostegno a progetti per la produzio-ne energetica alternativa (eoli-ca, biomasse e solare), compati-bilmente con le vocazioni territoriali e

gli strumenti urbanistici vigenti e con le previsioni ed indicazioni del P.E.A.R. e del P.T.C.P. da realizzarsi prefe-ribilmente nelle zone industriali e di alcun pregio paesaggistico e naturalistico.

• Promozione e gestione dei parchi na-turali e delle aree protette, anche attraverso la realizzazione di Corridoi Ecologici che funzionino quali partico-lari percorsi di collegamento tra que-ste aree ed altre di particolare valenza ambientale e naturalistico esistenti nel territorio circostante o nell’entroterra, fino a diventare così dei corridoi coast to coast dall’Adriatico allo Ionio.

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Asse n. 5Infrastrutture Il dinamismo delle nostre imprese e dei nostri talenti deve essere supportato da una rete infrastrutturale all’altezza: gli effetti di una rete infrastrutturale non adeguatamente sviluppata assu-mono in provincia di Lecce una forte rilevanza in termini di impatto sociale ed economico.

Le inefficienze delle reti della mobilità, infatti, incidono negativamente sulla competitività del sistema economico e produttivo e sulla qualità della vita delle aree urbane della provincia.

Per tali motivi, in questi anni, la Provin-cia ha investito in mobilità dolce (tra-sporto su ferro, piste ciclabili e trasporti collettivi) e ha avviato il progetto delle Strade Parco.

Ora possiamo fare un salto di qualità valorizzando la naturale vocazione del-la provincia salentina ad essere piat-taforma logistica del mediterra-neo verso l’Europa e l’Asia: l’obiettivo è quello di creare un sistema integrato ed intermodale (gomma-rotaia-mare) in collaborazione con le province limitrofe per il trasporto di merci e passeggeri, coinvolgendo Regione, Ferrovie Sud-Est e Trenitalia.

La Provincia di Lecce dovrà dotarsi di una propria infrastrutturazione terri-toriale nella logica del Grande Salento, promuovendo, ad esempio, il rilancio dell’Aeroporto Salentino, attraverso un coinvolgimento forte di importanti ope-ratori privati in grado di investire risorse e di costruire connessioni e relazioni con altre regioni d’Europa e del Mondo.

L’esperienza di altri aeroporti italiani, come quello di Bergamo, dimostra che intorno ad un aeroporto si possono co-struire economie ed opportunità in grado di creare sviluppo e posti di lavoro, oltre ad offrire un servizio di trasporto più mo-derno ed efficiente.

Per questo diviene fondamentale colle-gare l’Aeroporto con tutto il territorio del Grande Salento, valorizzando le Ferrovie Sud Est anche attraverso la costruzione di nuove linee di binari.

Inoltre, è necessario strutturare un effi-ciente sistema portuale che abbia negli scali di Taranto e Brindisi i suoi terminali internazionali, e negli scali di Otranto e di Gallipoli, porti di raccordo e di suppor-to per il traffico commerciale e turistico.

Nell’ambito di questa possibile dotazio-ne infrastrutturale, rivestono particolare importanza le piattaforme logistiche e di movimentazione merci, l’integrazione delle forme di trasporto urbano ed ex-traurbano, la costruzione di parcheggi di interscambio.

Esistono numerosi progetti di do-tazioni infrastrutturali, a diversi livelli di elaborazione e con diffe-renti soggetti attuatori, che rive-stono carattere centrale rispetto alla visione strategica che la Pro-vincia di Lecce intende persegui-re e la cui realizzazione si ritiene prioritaria nel corso del prossimo mandato amministrativo.

Principali linee d’azione:• Realizzazione di nuove arterie viarie ca-

ratterizzata dalla costruzione di vere e proprie “Strade-Parco”: strade eco-

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logiche a basso impatto ambientale, sulla scia di quanto maturato, ad esem-pio, per la progettazione del tratto fi-nale della S.S. n.275, coniugando, cioè, elementi di tradizione dell’edilizia sa-lentina all’innovazione, come indicato, anche, dal PTCP e prevedendo, altresì, misure di mitigazione ambientale e di integrazione alla morfologia dei luoghi (muretti a secco, rotatorie alberate, pi-ste ciclabili complanari, cartellonistica turistica, etc.).

• Completamento dell’ammoder-namento e della infrastruttura-zione delle zone industriali di competenza del Consorzio aSI e delle più importanti zone PIP co-munali, dotandole di servizi essenziali quali, ad esempio, i collegamenti Inter-net tramite “Banda Larga”, la realizza-zione di impianti per lo smaltimento/trattamento di rifiuti industriali, la faci-litazione all’accesso a fonti energetiche non tradizionali.

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• Potenziamento, completamento e mes-sa a regime delle Piattaforme Logi-stiche Intermodali di movimenta-zione delle merci (gomma-ferro) da collocarsi una nell’area di Casarano, nella zona Taviano-Melissano (dove già esiste uno scalo merci attrezzato del-le Ferrovie Sud-Est) e l’altra nell’area centro-nord del Salento, nella zona di Lecce- Surbo (dove già opera una scalo merci delle FF.SS.).

• Completamento della infrastruttura-zione portuale con l’obiettivo, con-tenuto nel Piano Regionale dei Porti, della realizzazione nel Salento di 4.000 posti barca che dovrebbero esse-re sufficienti a soddisfare il fabbisogno di approdi turistici nel nostro territorio, tramite soprattutto il potenziamento di tutti i porti ed approdi esistenti nel Sa-lento (Gallipoli, Leuca, Otranto, San Foca e San Cataldo), favorendo il loro in-serimento nei grandi circuiti cro-ceristici del mediterraneo.

• Promozione di collegamenti via mare tra le principali località costiere salentine, tramite la realizzazione di una “Strada dei due mari (Jonio e adriatico)“ a finalità principalmente turistiche.

• Completamento dell’ammodernamento e ristrutturazione delle Ferrovie del Sud-Est, tramite la realizzazione di una metropolitana veloce di su-perficie, come da motivazioni e indi-cazioni contenute nell’apposito Proto-collo d’Intesa sottoscritto il 25.3.2006 da: Provincia di Lecce, Regione Puglia e Ferrovie del Sud-Est, già in parte finan-ziata e in corso di realizzazione a valere di risorse sul P.O. FESR 2007-2013.

• Realizzazione di una linea ferroviaria che colleghi direttamente l’aeroporto di Brindisi “Papola Casale” con la stazio-ne ferroviaria di Lecce e riposiziona-mento della stazione ferroviaria di testa della Città capoluogo e pro-mozione all’uso della “mobilità dolce” incentivando l’uso del traspor-to su ferro, delle piste ciclabili e dei tra-sporti collettivi.

• L’adeguamento e potenziamento del sistema interprovinciale (pubblico e privato) di trasporto su gomma, ur-bano ed extraurbano, finalizzato sia a fini turistici che a servizio dei cittadini e della popolazione studentesca, attra-verso la elaborazione di un Piano per l’Integrazione dei Trasporti, al fine anche di ricercare le opportune siner-gie ed integrazioni tra le varie società responsabili e i rispettivi enti pubblici (SGM, STP e Sud-Est) e sperimentare modalità di trasporto innovative ed ecosostenibili.

• Promozione di un Piano Plurienna-le di manutenzione, ordinaria e straordinaria, di tutti gli edifici scolastici di proprietà della Pro-vincia che, preveda un sostanziale aumento delle somme attualmente stanziate a tale proposito nel bilancio previsionale dell’ente, realizzando il completo adeguamento e la messa in sicurezza degli edifici e la progressiva dismissione di tutti gli immobili tenuti in affitto, tramite, anche, la possibile aggregazione degli istituti superiori, procedendo alle necessarie verifiche del dimensionamento ottimale della rete scolastica provinciale.

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Asse n. 6Turismo e CulturaNel Salento esistono aree territoriali a vocazione turistica potenzialmente di ri-lievo internazionale (Lecce-Melendugno, Otranto-Leuca, Gallipoli-Ugento, Nardò- Porto Cesareo) con profili di mercato significativi e con specifici riferimenti ad ambiti e tematiche turistiche ricono-scibili, che già ora si configurano come “Sistemi Turistici Locali” e che po-trebbero diventare, grazie ad appropriati interventi, veri e propri “Distretti Tu-ristici”.

Con la legge di bilancio 2009 recente-mente approvata dalla Regione Puglia, sono stati fissati al 15 ottobre p.v. i ter-mini di presentazione delle istanze di ri-conoscimento dei “Sistemi Turistici di territorio e di prodotto”.

Questi sistemi serviranno a garantire la promozione di aree omogenee e a evi-tare la dispersione di risorse finanziarie ed un suolo importante e determinate

per la loro definizione ed individuazione spetterà alle Province (insieme a Camera di commercio e Comuni) cui spetterà il compito di promozione, integrazione e coordinamento tra i diversi soggetti pub-blici e privati, le associazioni di settoree tutti gli altri organismi e imprese che col-laborano allo sviluppo e alla promozione del settore turistico-culturale.

L’esigenza primaria, oggi, risiede nella necessità di delineare un sistema inte-grato turismo-cultura che favorisca la valorizzazione dei centri storici, delle risorse naturali, architettoniche, archeo-logiche incidenti sul litorale adriatico e jonico, e nel contempo arricchire l’offerta di nuovi interventi nei servizi di ospita-lità e del tempo libero, con una caratte-rizzazione sempre più destagionalizzata e concentrata in aree particolarmente predisposte.

La Provincia di Lecce può già vantare si-gnificative esperienze di valorizzazione delle risorse turistico - culturali del ter-ritorio: pensiamo ad esempio al marchio

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“Salento D’Amare” che, trasformato da logo in vero e proprio marchio d’area, punta alla valorizzazione della qualità dei nostri prodotti e del nostro sistema ricettivo.

A tale proposito un grande contributo potrà venire dall’attuazione del Pia-no Territoriale di Coordinamento della Provincia, che ipotizza il Salen-to come un unico grande Parco e favorisce la promozione di un turismo responsabile ed ecocompatibile tramite, ad esempio, la realizzazione di alberghi diffusi nei centri storici, la riqualificazione dei centri urbani, la va-lorizzazione dell’entroterra agricolo, lo stop a nuovi insediamenti invasivi per salvaguardare la tipicità del paesaggio salentino.

Principali linee d’azione• Realizzazione di un Polo Turistico Integrato attorno al Polo Termale di Santa Cesarea Terme che comprenda anche i comuni limitrofi dell’entroterra,

nel più ampio contesto dell’opera di pro-mozione e valorizzazione del Parco Na-turale di “otranto, Tricase e S.m. di Leuca”, da far evolvere nel Distret-to Turistico “Salento orientale”.

• Favorire l’integrazione del modello di sviluppo turistico insediato solo lungo la costa con le potenzialità del paesaggio rurale, costituito da edifici rurali, ville, casini e masserie e facilitare, anche tra-mite l’erogazione di appositi contributi, le attività di tutela, recupero e valorizza-zione dei centri storici.

• Promuovere e favorire il turismo con-gressuale, quale attività di destagionaliz-zazione dei flussi, strutturando realizzan-do nella Città Capoluogo un grande Polo congressuale di livello Europeo, che può servire ad arricchire ed estendere l’offerta di turismo e di servizi della nostra provincia, con l’obiettivo di attrarre visita-tori anche nei periodi extra-estivi.

• Favorire la promozione dei siti e dei parchi archeologici e degli ecomusei creando interventi integrati dal punto di vi-

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sta della valorizzazione, tutela e fruizione.

• Portare a compimento il “Sistema museale e Bibliotecario Provincia-le”, attraverso il potenziamento di ac-cordi e/o intese ed interventi congiunti tra tutti i musei e le biblioteche presenti nel territorio.

• Garantire stabilità e continuità alla promozione di eventi artistici e culturali nel settore della musica, del teatro, della danza, delle tradizioni, po-polari, tramite l’organizzazione periodica di iniziative, eventi spettacolari e mani-festazioni di alto livello qualitativo (quali ad es.: Rassegna NegroAmaro, Rassegna Teatrale Strade Maestre, Festival La Notte della Taranta, Stagione Lirica, Capodanno dei Popoli, Festival del Teatro Antico a Vaste, etc…);

• Favorire il recupero e la gestione di immobili, storici e non, quali “con-tenitori” destinati a ospitare particolari eventi culturali e sedi permanenti di enti, associazioni e istituzioni operanti nel set-tore ( ad. es.: Convitto Palmieri, Officine ex CNOSS , Mercato dei Fiori etc..);

• Sostenere la realizzazione di un di-stretto dell’artigianato artistico di produzione realizzando anche appositi itinerari tematici.

• Creazione di un circuito coordinato dei musei, dei castelli, dei palazzi baronali, dei centri storici, dei siti archeo-logici e di particolare valore natu-ristico e paesaggistico e delle Chiese del Salento. Possibilità di favorire l’inseri-mento delle chiese rupestri e delle cripte basiliane nel patrimonio dell’UNESCO.

• Istituzione di una rete museale Provinciale che comprenda an-

che il museo diffuso dell’industria salentina, il museo ferroviario di Lecce, i frantoi ipogei restaurati e le testimonianze di archeologia in-dustriale (ad es. a San Cesario).• Nascerà un prezioso fondo mano-scritti di scrittori e poeti salentini preso la Biblioteca provinciale “Girolamo Comi” di Lucugnano, sezione staccata del-la Biblioteca di Lecce. L’iniziativa avrà così il duplice risultato di valorizzare la lette-ratura salentina e di affermare sempre più il ruolo di Palazzo Comi a Lucugnano, favorendone una migliore utilizzazione.

• Promozione e sostegno all’avio-turismo tramite, anche, progetti di valorizzazione delle avio superfi-ci già esistenti nel Salento (Lecce-San Cataldo,Torre dell’Orso, Maglie, Supersa-no, Ugento) e l’idrosuperfice di Santa Maria di Leuca.

• Promozione e realizzazione di un La-boratorio della Creatività: la Provin-cia potrebbe destinare un apposito luogo (ad es. la Masseria Torcito a Cannole) per ospitare gratuitamente artisti e creativi, nazionali e internazionali (designers mu-sicisti, scrittori, pittori, scultori, etc.) che localizzerebbero temporaneamente i loro atelier creativi nel Salento con l’impegno di lasciarvi in dono parte della loro pro-duzione.

• Previsione, di concerto con l’Universi-tà, la Soprintendenza, gli enti locali, pro loco, etc. di un piano di coordinamento dei beni culturali storico archeologico-ambientali al fine di censire organica-mente tutte le emergenze del Salento e stabilire le priorità di intervento.

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Page 32: Loredana Capone - programma 2009/2014

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