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L’ASSAGGIATORE • 04/2009 L’ONAV cambia vestito Merano International Wine Festival & Culinaria Di Vini Profumi decima edizione In India con l’ONAV

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L’AssAggiAtore • 04/2009

L’ONAVcambia vestito

Merano International Wine Festival

& Culinaria

Di Vini Profumi decima edizione

L’ONAVcambia vestito

Merano International Wine Festival

& Culinaria

Di Vini Profumidecima edizione

In India con l’ONAV

Foto B. Murialdo

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SULLA TUA TAVOLA NON DEVE ARRIVARE UN VINO QUALSIASI.

CHIEDI A CHI SELEZIONA IL MEGLIO , DA 35 ANNI .CHIEDI A CHI SELEZIONA IL MEGLIO , DA 35 ANNI .

NON AFFIDARTI AL CASO.

SCEGLI I MIGLIORI VINI DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA

P R O V I N C I ADI

ALESSANDRIA

ITALIA A TAVOLA 193x287 16-06-2009 12:05 Pagina 4

Consiglio ONAV 2010-2013COmItAtO

eseCutIVO

COmItAtO

NAzIONAle

Membri di diritto

Membri cooptati

Prof. GiorGio CalabresePresidente

Via Verdi, 2 - 14100 ASTIUff. 0141/34980 - Fax 0141/353790

Cell. 335/1317825E-mail: [email protected]

Vito intiniPro Presidente

Via dei Mille, 33 - 20129 MILANOCell. 333/9734980 - E-mail: [email protected]

Cav. di Gran Croce lorenzo MarinelloVice Presidente

Via Marsala, 53 - 15100 ALESSANDRIATel. 0131/52763 - Fax 0131/317470

Cell. 335/5245718 - E-mail: [email protected]

enol. Gianni GiarDinaVice Presidente

Via Pagano 6 92024 CANICATTI’ (AG)Cell. 330/692321

E-mail: [email protected]

siMonetta CarMinatiConsigliere

Via Termopili 12 20127 MILANOCell. 334/6782033

E-mail: [email protected]

Prof. GiusePPe MeGlioliConsigliere

Via Calatafimi 26 42124 REGGIO EMILIATel. e Fax 0522/580767 - Cell. 335/343108

E-mail: [email protected]

ezio aliniConsigliere

Via Montenero 26 10052 BARDONECCHIA (TO)Cell. 347/9191698

E-mail: [email protected]

ing. Walter PoleseConsigliere

Via San Lorenzo 37 24129 BERGAMOCell. 320/6331454 - E-mail: [email protected]

enol. Fabio FinazziConsigliere

Via Matteotti 12/E 25030 CASTEL MELLA (BS)Cell. 334/6782034 - Cell. 335/7599009

E-mail:[email protected]

Dott. VinCenzo bionDoConsigliere

Via Pontano 22 09128 CAGLIARITel e Fax 070/492762 - Cell. 349/7646921

E-mail: [email protected]

Pierino GriGolatoConsigliere Via Buozzi 1 37069 VILLAFRANCA (VR)Cell. 347/9247403 - E-mail: [email protected]

Pasquale PorCelliConsigliere Via Gen. Amato 35 70056 MOLFETTA (BA)Tel. 080/3352069 - Cell. 335/6544642E-mail: [email protected]

Dott. roberto raMPoneVice PresidenteStradale per Asti, 40 - 14030 AZZANO (AT)Cell. 334/1607302 - E-mail: [email protected]

enol. alessanDria MiCheleDirettore GeneraleBorgata Roggeri, 50 12064 S. MARIA LA MORRA (CN)Tel. 0141/535251 - Fax 0141/535245Cell. 338/6087187E-mail: [email protected]

Dott. Gian Carlo MironeTesoriereVia Amendola, 4 - 15100 ALESSANDRIATel. 0131/251894 - Cell. 347/2248695E-mail: [email protected]

Mario saCCoPresidente C.C.I.A.A. di Astic/o C.C.I.A.A. di Asti Piazza Medici 8 14100 ASTITel. 0141/535241E-mail: [email protected]

Prof. renato GenDreDirettore L’Assaggiatore Reg. Scarassera 5 14018 VILLAFRANCA D’ASTI (AT)Tel. e Fax 0141/943171 – Cell. 338/7031257E-mail: [email protected]

Dott. VinCenzo Pietro CalValVal oVia Ferreri 27 96019 ROSOLINI (SR)Tel. 0931/502630 Cell. 339/4658611E-mail: [email protected]

Dott. Mario ubiGlic/o CRA - Centro di Ricerca per l’EnologiaVia P. Micca, 35 -14100 ASTITel. 0141/433815 - Cell. 338/6794712

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L’AssAggiAtore • 05/2009- 3 -

Gli Auguri del Presidente pag. 4

L’ONAV cambia vestito » 5

Merano International Wine Festival& Culinaria » 6

‘Di Vini Profumi’ decima edizione » 8

La vinificazione delle uve bianche » 10

Quando la moderazione diventa stile di vita » 12

Un ruolo per l’ONAV nella nuova OCM Vino? » 14

dalle Delegazioni » 16

Guida ONAV dei vini » 19

News » 22

Mario Castino » 31

Libri » 32

Che cosa c’è in agenda » 34

Infernotto » 34

EditorialeSommarioSommario

Non si può non parlare dell’ultima As-semblea dei Rappresentanti delle Regioni, convocata per imposizione

statutaria, al fine di rinnovare il consiglio Nazionale, che guiderà l’ONAV per il pros-simo triennio e nel cui seno è stato eletto il nuovo Presidente nella persona del prof. Giorgio Calabrese e sono state ricoperte tutte le altre cariche istituzionali.Non se ne può tacere, perché c’è stata una vera rivoluzione. Infatti i componenti il Con-siglio scaduto si sono divisi. Una parte, in-

sieme a un gruppo di Soci che si sono riconosciuti nelle proposte di un denso programma, è confluita nella lista che si presentava con lo scopo dichiarato di reggere l’Organizzazione in modo deci-samente diverso rispetto al passato, sulla spinta di una forte carica innovativa pur nel rispetto dei principi fondanti dell’Organizzazione. Altri invece si sono raccolti in una compagine che intendeva opera-re in nome della continuità, convinti della validità di un’azione, che aveva portato l’ONAV a tesserare parecchie migliaia di assaggiato-ri.Gli Elettori hanno premiato i primi, con un esito schiacciante e ora tutti i Soci attendono che il nuovo Consiglio attui quelle riforme in-dicate nel programma elettorale.A noi non resta e lo facciamo con sincerità che formulare al Presi-dente e a tutti i Membri del Consiglio gli auguri di buon lavoro, per una ONAV sempre piú e meglio inserita nel panorama vinicolo non soltanto italiano.

Renato Gendre

Periodico bimestrale dell’ONAV Per la cultura e la didattica del vino

Una copia E 1,00

Direttore ResponsabileRenato Gendre

RegistrazioneAutorizzazione del Tribunale di Asti

n. 5/79 del 16.05.1979

Impaginazione e stampaL’Artistica Savigliano

Via Togliatti, 44 - 12038 Savigliano

EditoreL’Artistica Editrice

Divisione editoriale de L’Artistica Savigliano S.r.l.

Via Torino 197 12038 Savigliano (CN)

Tel. + 39 0172.726622Fax + 39 0172.375904

[email protected] - www.edarpi.comIscr. al Registro R.O.C. n. 13187

RedazioneONAV Organizzazione Nazionale

Assaggiatori Vino - Asti

AbbonamentiL’Assaggiatore è inviato

esclusivamente ai Soci dell’ONAV in regola con la quota sociale.

L’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Vino ha sede ad Asti

presso la C.C.I.A.A., Piazza Medici, 8

Tel. 0141 535246 Fax 0141 535245

[email protected] • www.onav.it

Presidente: prof. Giorgio CalabreseDirettore: enol. Michele Alessandria

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L’AssAggiAtore • 05/2009- 5 -

Carissimi Colleghi e Amici dell’ONAV, desidero ringraziarVi tutti per l’espressione di fiducia che avete voluto rivolgermi consen-tendo la mia elezione a Presidente Nazionale del nostro presti-gioso Ente che dal 1951 porta avanti, idee, progetti e uomini di grande valore per la socialità.L’ONAV, come ogni istituzione che vive a lungo, ha necessità periodicamente di innovarsi non perché il passato non sia stato all’altezza, ma perché la globalizzazione nel mondo ci ha resi sempre più veloci e ancor più attenti alle modernità sia di espres-sione dei contenuti che della comunicazione degli stessi.L’ONAV ha sempre avuto grandi Presidenti che hanno dato fino ad oggi un significato sociale ad un gesto comune come quello di valutare un vino e, quindi poi, di berlo e gustarlo, senza esa-gerare.Il passato, fino ad oggi, ha costruito le fondamenta del nostro pensiero e del nostro sapere ma è preferibile non fermarsi a ri-flettere solamente sui fasti acquisiti anche a livello internazionale e invece procedere nell’adeguare il nostro Ente alle esigenze di

un mondo che in questo momento ha una visione negativa del campo enologico.In questi ultimi anni i media, a causa di tanti incidenti stradali capitati soprattutto ai nostri giovani specie nel fine settimana, invece di esaminare fino in fondo le vere cause di questa tragedia, chia-mando in causa droghe leggere e pesanti e poi superalcolici in grandi quantità, hanno attribuito al vino la colpa assoluta. Si tratta di una grande bugia che bisogna subito smentire non solo con le pa-role ma con i fatti, basati sugli approfondimenti scientifici.

Per fare ciò non bastiamo noi scienziati medici ma ci vogliono coloro che come Voi insegnano con competenza ai giovani cosa sia il vino e come bisogna berlo. Ci vogliono i Maestri che dia-

no al vino l’immagine di cultura e tradizione. Ci vuole colui che io amo definire arbiter vinorum, sì l’arbitro del vino, l’Onavista, che sottolinea che si “beve l’acqua e si gu-

sta il vino” come io amo definire da trent’anni il bere equilibrato e di gusto.

Vi chiedo di continuare ad aiutarmi a portare in alto il nome dell’ONAV, come hanno fatto i miei predecessori grazie sempre al Vostro lavoro

di qualità e pieno di buoni sentimenti.Spero in questi 4 anni che mi attendono di poterVi conoscere tutti personalmente, girando la nostra bella Italia e rinforzando il

grande affetto che deve unirci nello stare insieme nella nostra im-portante e spero sempre più internazionale ONAV.Colgo anche l’occasione per formulare a nome dell’Organizzazio-ne che ho l’onore di presiedere, del Consiglio Nazionale e della Direzione Generale che con me generosamente collaborano e

mio personale, gli auguri di trascorrere un buon Nata-le e un 2010 foriero per Voi e per tutte le persone

a Voi care, di gioie e soddisfazioni non effimere.

Fraternamente e CordialmenteGiorgio CALABRESE

Gli Auguri del Presidente

L’AssAggiAtore • 05/2009- 4 -

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L’AssAggiAtore • 05/2009- 5 -

Erano circa le 17,30 di sabato 24 ottobre, quan-do in una sala dell’Hotel Salera di Asti, terminato lo spoglio dei voti dei Rappresentanti delle Re-

gioni, i cosí detti Grandi Elettori, si è avuto la certezza, che quello che da tempo circolava in modo piú o me-no palese, era ormai una realtà. L’ONAV aveva cam-biato vestito. Il gruppo ‘storico’ arroccato intorno alla figura di Bruno Rivella era stato sconfitto in modo net-to, secondo noi anche con uno scarto di voti superio-re alle attese. Bruno Rivella, presente nel Consiglio Nazionale fin dal lontano 1973, ha occupato via via tutto il cursus honorum da Consigliere a Cancelliere (quando ancora l’ONAV era un Ordine) e dal 1998 Presidente, diventando così il più longevo Presidente, perché in conseguenza del cambio di statuto che al-lungò la durata del Consiglio Nazionale da tre a quat-tro anni, ha tenuto la carica per 11 anni. E in questi trentacinque anni circa di presenza nella gestione dell’Organizzazione ha dato un impulso notevole per il suo potenziamento e tale merito, in una forma o nell’al-tra, sicuramente gli verrà riconosciuto. Ma come c’è un inizio cosí c’è una fine. È nella logica delle cose umane. Tocca ora al nuovo gruppo dirigente, ricevuto il testimone dagli Elettori, guidare l’ONAV su quelle po-sizioni di visibilità per il grande pubblico e d’incidenza nella filiera produttiva che merita. E le premesse, al-meno quelle esposte nel documento programmatico che ha dato un senso preciso alla discesa in campo del gruppo di Soci, che ha prevalso nella contesa elet-torale, ci sono tutte perché si possano raggiungere gli obiettivi previsti.Un ONAV piú agile e più dinamico. Ricorrendo a un maggiore e migliore utilizzo a tutti i livelli delle risorse telematiche, nei rapporti tra la sede centrale e le dele-gazioni provinciali. Cercando un potenziamento delle strutture intermedie, cioè di quelle delegazioni regio-nali, che prima non si era riusciti, se non raramente, a rendere funzionanti e operative.Un ONAV piú attento e piú vicino al mondo della scien-za, per altro mai trascurato, sia per quanto riguarda le indicazioni con le quali migliorare l’esercizio tecnico dell’assaggio, sia per quanto concerne i rapporti via via piú chiari tra vino, salute, nutrizione.Un ONAV comunque, che si è posto come ‘linea del Piave’ il buon funzionamento delle delegazioni e la soddisfazione dei Delegati che gli dedicano tempo ed energie, nella sua strategia interna; la tutela del vino di

qualità come alimento che fa parte della nostra tradi-zione culturale, non soltanto del rito della tavola e la difesa di un consumo corretto e saggio non attraverso inutili campagne proibizioniste, ma attraverso una opera di educazione e di comunicazione, nella sua azione esterna.Ed ora lasciamo parlare i numeri. Erano 244 i Grandi Elettori che hanno eletto per il quadriennio (2010-2013) come Consiglieri Nazionali: Giorgio Calabrese, Simo-netta Carminati, Roberto Rampone, Vito Intini, Fabio Finazzi, Gian Carlo Mirone, Walter Polese, Giovanni Giardina, Lorenzo Marinello, Ezio Alini, Giuseppe Me-glioli, Vincenzo Biondo, Pasquale Porcelli, Pierino Gri-golato; come Revisori dei Conti: Marino Cattaneo, Giu-seppe Isacchi, Giuseppe Trovato; come Probiviri: Gianluigi Corona, Vincenzo Vasta, Giuliano Vergani.Il nuovo Consiglio, riunitosi il giorno 15 novembre, nella sede nazionale dell’ONAV (Palazzo Goria, Asti), ha poi adempiuto agli obblighi statutari eleggendo all’unani-mità il suo organigramma, che risulta cosí composto:Presidente: Giorgio Calabrese.Pro presidente: Vito Intini.VicePresidenti: Gianni Giardina, Lorenzo Marinello, Roberto Rampone.Tesoriere: Gian Carlo Mirone.I quali, con l’aggiunta del Direttore Generale e l’esclu-sione ‘naturale’ di G. Giardina, per la lontananza della sua residenza da Asti, formeranno il Comitato Esecu-tivo.Ai membri del Consiglio Nazionale eletti, vanno ag-giunti i due di diritto (Mario Sacco, Presidente della C.C.I.A.A. di Asti e Renato Gendre, Direttore dell’As-saggiatore) e i cooptati di cui uno (Vincenzo Pietro Calvo) su indicazione del Presidente e uno (Mario Ubi-gli) nominato dal Consiglio. A tutti componenti saran-no distribuite delle deleghe al fine di rendere più chiaro e sicuro l’impegno di ciascuno per un migliore funzio-namento dell’ONAV secondo le linee programmatiche indicate nel programma elettorale. Durante questa pri-ma riunione sono già stati assegnati i primi incarichi operativi: Organizzazione territoriale (Vito Intini); Didat-tica (Roberto Rampone); Ufficio stampa e immagine (Simonetta Carminati). Oggi, con il vestito rinnovato, l’ONAV di Giorgio Cala-brese cammina elegante alla ricerca di luoghi su cui fare sventolare la sua bandiera. Che l’incedere sia fruttuoso!

L’ ONAV cambia vestitoIl taglio sartoriale oggi è quello di Giorgio Calabrese

Renato Gendre

L’AssAggiAtore • 05/2009- 4 -

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Come per il vino anche per le manifestazioni espositive la ‘buona struttura’ si vede con gli anni: i 18 raggiunti con l’edizione 2009 dal

‘Merano International Wine Festival & Culinaria’ (7-9 novembre) non sono pochi, specie se - come suol dirsi per le signore - non li dimostra. La serata inau-gurale ha fatto rivivere i fasti del salone Kursaal con oltre 500 invitati in abito da sera. La cena è stata al-lietata, oltre che da una grande cucina, dalla voce del soprano Paola Sanguinetti accompagnata al pia-no dal maestro Davide Burani. La suggestione era tale che quasi quasi si attendeva l’ingresso della Principessa Sissi! Al termine della serata Helmuth Köcher (presidente del Festival) ha consegnato l’Award 2009 a Roberto Cipresso quale “miglior eno-logo italiano nel mondo” e a Enrico Derflingher quale “ambasciatore della cucina italiana nel mondo”. Il successo della manifestazione (circa 5.000 i visitato-ri con 4.500 biglietti staccati; 80 euro il costo del bi-glietto per una giornata) premia indubbiamente una formula coraggiosa che pone la ‘selezione’ come concetto guida a livello sia degli espositori sia dei vi-sitatori, creando un circuito virtuoso che assicura la qualità a tutti i protagonisti. Anche quest’anno il gra-do di soddisfazione delle aziende partecipanti è sta-to molto elevato per il numero e la tipologia dei con-tatti avuti e per l’interesse riscontrato nei visitatori. Il Kurhaus - edificio destinato a feste e cene danzanti inaugurato nel 1874 e simbolo con le sue splendide sale (bellissimo il Pavillon des Fleurs) di un’epoca e di una cultura che in pochi posti come a Merano si per-cepisce ancora nell’atmosfera - non poteva non ospitare il meglio della produzione vinicola interna-zionale: percorrere le sue sale ha significato compie-re un affascinante viaggio con il bicchiere in mano nelle migliori cantine italiane, francesi (interessante la selezione degli Champagne e affascinanti - come sempre - le proposte dei 31 produttori dell’Union des Grands Crus de Bordeaux: unica presenza in Italia oltre a quella di Roma), tedesche (con i 25 mi-gliori produttori di Riesling del Deutsche Prädikats - und Qualitätsweingüter) e austriache scoprendo an-che eccellenti prodotti di Paesi meno noti per il vino quali Croazia, Serbia, Slovenia e Montenegro. I vini presentati (1.314) sono stati il risultato di oltre 5 mesi di assaggi da parte di più di 50 commissari che han-

no valutato 4724 campioni ammettendo all’esposi-zione solo quelli che hanno ottenuto il punteggio mi-nimo di 86/100. I 322 produttori italiani selezionati sono stati articolati nelle tradizionali sezioni ‘Centum, Italia Excellentis, Extremis, Dulcis in fundo, Vini Futu-ri e Consortium’. Il Riesling è stato il protagonista di sabato 7 novembre con l’eccezionale possibilità di degustare vini leggendari come quelli di Egon Müller e - nel contiguo Hotel delle Terme - con una vertica-le dal titolo “L’eccezionale longevità del Riesling, il più grande vino bianco del mondo” con annate intro-vabili e inestimabili a partire dal 1959. Sempre il 7 novembre nel teatro Puccini di Merano un panel di professionisti enologi, ristoratori e sommelier ha pre-miato tra le aziende VDP presenti al Wine Festival il Riesling 2008 Birkweiler Kastanienbusch GG, Wein-gut Ökonomierat Rebholz quale miglior secco e il Ri-esling 2007 Kanzemer, Altenberg Trockenbeerenau-sleese, Weingut von Othergraven come miglior dolce. Di grande interesse domenica 8 la proposta Iuvenes, una selezione di 26 giovani aziende emer-genti (presenti sul mercato da meno di dieci anni),

Salvatore Longo

Merano International Wine Festival & Culinaria

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che ha permesso di fare vere scoperte e rassicurarsi sul futuro del vino italiano. Il ‘Meran Wine Festival & Gourmet’ è divenuto anche polo di riferimento di una serie di eventi interessanti e specifici che lo precedo-no o si svolgono in contemporanea. Ricordiamo in particolare ‘VinoCulti’ (vedi Box) a Castel Tirolo (16 ottobre - 5 novembre) con le due iniziative ‘Altissimo’ e ‘Dolcissimo’ e ‘Le giornate del Riesling’ a Naturno (27 ottobre - 7 novembre) nel cui ambito è avvenuta la consegna del Riesling Gold (concorso nazionale) alle cantine: Köfererhof, Meraner Kellerei, Eisacktaler Kellerei e Podere Provinciale Cantina Laimburg. Infi-ne domenica 8 all’Hotel Terme, Helmut Köcher (pre-sidente di Gourmet International) ha assegnato il Premio Terroir 2009 - Merano Wine & Culinaria Award per le categorie ‘bianco’, ‘rosso’ e ‘dolce’ a 17 vini italiani divisi per aree geografiche (Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud e Isole) e a due spumanti (uno Metodo Classico e uno Metodo Charmat).Il 6 novembre il ‘Wine Festival’ ha avuto un prologo con la 5ª edizione di bio&dinamica in cui 55 aziende certificate italiane ed estere hanno presentato vini prodotti in modo biologico e biodinamico. Notevole il successo riscontato da questi vini, talvolta oggetto di preconcette diffidenze, che hanno la comune ca-ratteristica di esaltare il territorio di provenienza.Ha completato questo trionfo dell’eccellenza ‘Culi-naria’ il settore dedicato all’alta qualità gastronomica

italiana: i 327 prodotti di 110 aziende che hanno su-perato la selezione hanno affascinato con i loro pro-fumi e sapori le migliaia di visitatori. Facevano parte di ‘Culinaria’ la sezione Aquavitae & Liquores con 33 prodotti di 11 aziende e quella dedicata alle birre ar-tigianali (Beer Passion). Nella vicina piazza Terme, un’affascinante iniziativa ‘collaterale’: ‘GourmetAre-na’ con CookingXWine ha offerto tre giorni di emo-zioni e qualità con l’esibizione in diretta degli chef selezionati da Luigi Cremona.Da ricordare il bellissimo catalogo che per comple-tezza dei dati presentati e la veste grafica è molto diverso dai soliti cataloghi fieristici: un vero strumen-to di lavoro e di informazione per tutti.

VinoCultiNel suggestivo paese di Tirolo - sito nel Parco Nazionale di Tessa a circa 600 metri di altitudine e immerso in 60 ettari di vigneti e 400 di frutteti - si è svolto ‘VinoCulti’ (16 ottobre - 5 novembre), un complesso di appuntamenti con il buon bere che, insieme ad altre iniziative programmate in zona, collegandosi con il Merano International Wine Festival ne amplifica la presenza sul territorio. ‘VinoCulti’ è in realtà un contenitore di eventi con protagonista l’enologia locale. Il 16 ottobre (giorno d’apertura) vi è stata una degustazione di Pinot Bianco e il giorno 20 Mundus vini Tirolen-sis: entrambe le manifestazioni riservate ai vini altoatesini. In una terra dai prodotti genuini e dai grandi sapori non poteva mancare la gastronomia ‘regina’; così il 25 ottobre alla Festa della Via del Castello e del Vino, una manifestazione di strada con musica e specialità culinarie e il 28 ottobre e il 4 novembre a quella Sulle tracce delle Locande & Cultura Vinicola, un giro sul territorio parlando con esperti di vini e gastronomia. Gli eventi clou sono stati comunque Altissimo e Dolcissimo. Il primo, svoltosi il 30 ottobre, deve il suo nome al suo svolgersi a 1.361 m. di altitudine su una splendida terrazza panoramica che do-mina Merano e l’intera vallata: il menù contadino della festa è stato accompagnato da splendidi vini lo-cali. Con Dolcissimo il 5 novembre si è concluso VinoCulti. Si tratta di un concorso per il miglior vino dol-ce altoatesino. La Giuria (16 membri tra enologi, sommelier, albergatori esperti di vino e collaboratori del Merano Wine Festival) ha seleziona tra i 25 migliori vini dolci locali i 10 finalisti che hanno costituito il ban-co di assaggio della cerimonia di premiazione svoltasi nel salone di Castel Tirolo, storico punto di riferi-mento del Sud Tirolo. La scultura in bronzo dell’artista Irma Hölzl prevista per il vincitore è stata assegna-ta al vino Amadeus 2007 della Meraner Weinkellerei, seguito nelle piazze d’onore dal Terminium 2007 della Kellerei Tramin e da Serenade 2006 della Kellerei Kaltern. Il Cashmere 2007 di Elena Walch è stato premiato come rosato. La degustazione è stata arricchita e completata dagli splendidi formaggi locali ottimamente abbinati con i protagonisti della serata. [S.L.]

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L’AssAggiAtore • 05/2009- 8 -

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Sono poche le regioni nel mondo che possono vantare un bagaglio storico, ambientale, pae-saggistico e vitivinicolo come la Toscana. Sul-

la vite e sul vino, questa regione esprime, non solo in Italia, la maggiore cultura. Il vino, o meglio i vini, sono in simbiosi col territorio e aziende produttrici di vini hanno radici antiche, talvolta plurisecolari. Dunque, vini che superando l’usura dei tempi e delle mode, sono ancor oggi d’attualità. Vini blasonati con vertice il Chianti Classico e non, il Vino Nobile di Montepul-ciano, il Brunello di Montalcino, il Vernaccia di San Gimignano e, primo al mondo assieme ad altri tre, per delimitazione della zona d’origine (una sorta di disciplinare), il Carmignano. Infatti, nel famoso ban-do di Cosimo III de’ Medici emanato nel lontano 1716, erano già definiti i confini delle aree di produ-zione del Carmignano, del Chianti, del Pomino e del Valdarno Superiore. Definito il vino delle due Doc (1716 e 1975), nel 1990 ha ottenuto la Docg. C’è di più. I vitigni cabernet sauvignon e franc, vanto del Medoc, per la felice intuizione degli enologi invia-ti a Bordeaux dal Granduca, furono impiantati in loco già nell’700. Il Carmignano Docg è ottenuto dai se-guenti vitigni: sangiovese minimo 50%, cabernet franc e sauvignon dal 10 al 20%, canaiolo nero mas-simo 20%, trebbiano toscano, canaiolo bianco e malvasia del Chianti per un massimo del 10%, altri vitigni a bacca nera massimo 10%. In questi ultimi anni, i vitigni a bacca bianca son sostituiti con merlot e syrah.

La gradazione alcolica minima è di 12,50%, mentre l’invecchiamento prescritto è di 2 anni di cui 1 in bot-ti di rovere, mentre per il tipo riserva è di 3 anni di cui 2 in botti di rovere. Oggi il Carmignano rappresenta la più piccola Docg italiana, facendo salire a sette le Docg della Toscana. La sua zona di produzione comprende le aree voca-te dei comuni di Carmignano e Poggio a Caiano in provincia di Prato. La produzione di Carmignano Do-cg nel 2008 si aggira sui 2.400 ettolitri, mentre la su-perficie vitata è di oltre 150 ettari. La pregiata produzione vinicola della provincia di Prato, ha altre frecce al suo arco: i Doc Barco Reale di Carmignano (fratello più giovane del Carmignano; intelligente doc a ricaduta), che prende il nome dalla vasta proprietà medicea circondata per oltre trenta miglia dal Muro del Barco Reale. Rosato di Carmi-gnano, l’antico Vin ruspo, l’aureo o ambrato Vin San-to di Carmignano (secco e amabile) e il Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice. Mentre per gli IGT Toscana: il pregiato Pinot Nero del Marchese Pan-crazi, il sapido Bianco (da uve trebbiano toscano e malvasia del Chianti e, in minor misura, chardonnay e riesling renano) ed alcuni ottimi Super Tuscans, da uve cabernet franc e sauvignon, merlot e syrah. Tra le non poche manifestazioni di qualità legate al vino che si svolgono in Toscana, trova il giusto consenso “DI VINI PROFUMI”, che si tiene a Carmignano da ben dieci anni. Iniziativa finalizzata alla valorizzazione del Carmignano Docg e d’altri Doc ed IGT della pro-vincia di Prato, nonché dell’intero territorio, riservata ai giornalisti italiani e stranieri specializzati in enoga-stronomia. Una interessante e piacevole due giorni dedicata a vigneti, cantine e vini di Carmignano e della provincia di Prato, che si è tenuta dal 31 maggio all’1 giugno scorso. Nella splendida Villa della Tenuta di Capezzana, il fol-to gruppo della stampa ha potuto valutare 49 vini di varie tipologie e annate, serviti da impeccabili som-melier dell’AIS Toscana. Prima dell’inizio del tasting wine in maniera anonima o palese per chi lo vuole, il saluto del Sindaco Doriano Cirri e, quanto mai gradi-to, del conte Ugo Contini Bonacossi, perfetto padro-ne di casa e già Presidente della VIDE (Viticoltori Ita-liani Di Eccellenza).

‘Di Vini Profumi’ decima edizione

Virgilio Pronzati

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Entrando nel dettaglio, i quarantanove vini sono sta-ti serviti nel seguente ordine. Un Toscana IGT Treb-biano 2006; sei Rosato di Carmignano Doc 2008; dieci Barco Reale di Carmignano Doc di cui quattro del 2008, cinque del 2007 e una del 2006; quindici Carmignano Docg di cui otto del 2007, quattro del 2006 e tre del 2005; sette Carmignano Docg Riserva di cui uno del 2007, cinque del 2006 e uno del 2005; cinque Toscana IGT Rossi di cui tre del 2007, uno del 2006 e un altro del 2004; cinque Vin Santo di Carmignano Doc di cui due del 2005, due del 2003 (uno Riserva) e uno del 2002. Facendo una sintesi, quanto espresso dalla degustazione dei vari vini, in particolare i Carmignano, si può affermare che glo-balmente è salita la qualità, risultando più omogenea rispetto al passato.

Buono per sapidità e corpo l’unico bianco IGT. Dei sei Rosato di Carmignano 2008 cinque, es-sendo fruttati e freschi si attestavano sul buono, uno discreto per limitata armonia. Meno omo-geneità nei 10 Barco Reale di Carmignano. Buo-ni due dei quattro 2008: il primo in crescita, il secondo già abbastanza pronto; disarmonici i restanti due per sensibile astringenza e poca morbidezza. Dei cinque 2007, buoni due per corpo e schiettezza, sul medio-buono i restanti per eccesso di tannicità e fondo amaro. Buono l’unico 2006 già abbastanza equilibrato con no-te speziate. Passando ai 15 Carmignano, degli otto 2007 quattro d’ottimo livello qualitativo per bouquet, struttura e persistenza, tre sul buono per minori pregi rispetto ai precedenti, uno ap-pena discreto per eccessiva astringenza. Dei quattro 2006 due decisamente buoni tendenti all’ottimo per bouquet e struttura generale, uno sul medio-buono e l’altro discreto. Diversi i tre 2005: uno tendente al buono, uno medio-buo-no e l’altro sufficiente. Ora è la volta dei sette Carmignano Riserva. Dei cinque 2006 due sono ottimi (fini, persistenti, speziati, pieni e continui), due abbastanza buoni ed uno appena sufficien-te per carenza di freschezza ed equilibrio. Buo-ni, rispettivamente il 2005 e il 2007. Tra i cinque Toscana IGT Rosso, ottimo per armonia uno dei tre 2007, discreti gli altri due. Buoni rispettiva-mente, il 2006 già di buona armonia e il 2004, anche se già evoluto. Dulcis in fundo cinque Vin Santo di Carmignano: sul buono i due 2005 (uno un po’ opulento e grasso, l’altro forse me-no pieno ma sapido), mentre dei due 2003 otti-mo il Riserva per il ricco bouquet fruttato, strut-tura e persistenza; leggermente spento l’altro. Buono l’unico 2002 che, nonostante l’annata e l’evoluzione, ha mantenuto sapidità e un certo fruttato.

Cantine dei Colli NovaresiVia Cesare Battisti, 68/70 - 28073 Fara Novarese (NO)

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La vendemmia appena terminata è stata ecce-zionale sul piano qualitativo, in particolare per le uve a bacca bianca. Il collega P. Fenocchio, che

da molti anni cura la vinificazione alle cantine Pio Ce-sare, precisa: “Sono contentissimo degli chardon-nay, raramente ho visto uve così belle!” Un buon au-spicio per alcune osservazioni in tema di vinificazione bianchi, basate per lo più sull’esperienza di cantina. Oggi anche per un vino bianco il mercato globale, richiede una precisa identità territoriale, correlata a vitigno e territorio e una forte piacevolezza sensoria-le, intesa come armonia e persistenza di aromi e gu-sto. Il processo di vinificazione delle uve a bacca bianca inizia con le operazioni di pressatura. Da anni sono diffuse presse orizzontali, ma in questi ultimi anni hanno subito significative innovazioni. Appositi display permettono controlli visivi centralizzati su tut-to il processo di pressatura con possibilità di control-lo e modifiche. Le presse possono funzionare con acqua, o con aria. Inizialmente l’uva si scarica in una coclea, da qui con impianti razionali (pompe Mono e Rotho) è inviata alle presse per il carico. In caso di spumanti di alta qualità, l’uva si raccoglie in cassette e si pressa intera con scarico diretto nella pressa. Terminato il riempimento, inizia il ciclo di pressatura, oggi superautomatizzato. Vari cicli prevedono pres-sioni diverse secondo filosofia di pressatura scelta e dei mosti che si vogliono ottenere: in genere il mosto fiore è dato dallo sgrondo e sino a 0, 2 -0,5 atm., ol-tre e sino a 2 atm. ca. si avrà invece il torchiato. Il numero dei vari cicli varia in funzione delle caratteri-stiche dell’uva, dei tempi e delle pressioni. Terminato il ciclo di esaurimento, si procede allo scarico che avviene automaticamente per rotazione della gab-bia. Di fatto si provoca lo sgretolamento della vinac-cia che, per gravità, scende in basso tramite un’ap-posita portella.

Il trattamento del mosto grezzo Rapidità della floculazione e della sedimentazione, neutralità dei chiarificanti, temperatura e limpidezza del mosto sono i parametri principali in questa fase del processo. In genere la solforazione avviene sul mosto, in uscita dalla pressa, con dosaggi variabili da 25 a 50 mgr. x lt., in relazione alla presenza di lac-casi. I chiarificanti più utilizzati, oggi, sono sol di silice

e gelatina, in un rapporto 10 /1., cioè, mediamente 10 gr x hl. Oggi, invero, si tende a ridurre al minimo i trattamenti al mosto. Grazie a tecnologie adeguate (frigorie e spazi di acciaio inox adeguati), si cerca di conseguire una sedimentazione spontanea, al fine di ridurre molto e in qualche caso annullare l’uso dei chiarificanti.

La fermentazione Occorre iniziare subito il processo, avendo almeno 2-3 milioni di cellule di lievito per cc. di mosto. Il va-lore ottimale è ottenuto calcolando 300.000 cellule di lievito selvaggio come dosaggio normale nei mo-sti. Come è noto il lievito selezionato prevale sul sel-vaggio quando è 10 volte superiore. In genere si inietta un ‘piede de couve’ in volume pari al 5% della massa totale. Ma l’osservazione dice poco, mentre è indispensabile che il lievito abbia la parete cellulare spessa e questo si raggiunge solo con dosaggi di azoto, tiamina e ossigeno già in fase di preparazione piede de couve. PH non oltre 3.20 e temperatura di fermentazione sui 18-20 gradi sono necessari per ottenere profumi di buon livello, garanti di una certa tipicità. Importante è il nutrimento del lievito: 200 mg/l di APA è da considerare valore minimo ai fini pratici. Oggi sì da più importanza al contenuto in aminoacidi (almeno 1 grammo per litro). Dosaggi di 25- 30 gr. x qle di solfato - fosfato ammonico e 50 mgr x qle.le di tiamina danno un apporto di 60- 80 APA. Calcolando quello naturale dell’uva i conti tor-nano quasi sempre. Solo in annate piovose, con uve botritizzate, i dosaggi si possono aumentare del 20-30 per cento. In tal caso è anche utile aggiungere al mosto, quando ha raggiunto i 3-5 gradi di alcol, ben-tonite e caseinato di potassio, rispettivamente in do-si di 50 e 30 gr. x hl. Eliminiamo ossidasi e polifenoli in eccesso, le migliori condizioni del mezzo garanti-ranno anche profumi ottimali. A fine fermentazione con un residuo zuccherino di circa 5-10 gr./lt. è op-portuno travasare la massa in fermentazione. È una buona tecnica, in quanto riduce il problema com-plesso e non ancora ben chiarito della “inibizione da substrato”, allontanando i lieviti attivi da una parte delle cellule morte e dei cataboliti che possono ral-lentarne l’attività fermentativa. In tal modo si sono separate le cosiddette fecce grosse, ma da circa 10

La vinificazione delle uve bianche

Lorenzo Tablino

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anni prevale la tendenza a gestire le fecce fini in mo-do adeguato. Si tratta della pratica del ‘batonage’, giunta dalla Germania e senz’altro auspicabile, so-prattutto in annate buone. Il vino si arricchirà soprat-tutto in polisaccaridi e colloidi, inoltre acquisirà mag-giori profumi. Modalità: molto variabili, per sonalmente ho ottenuto buoni risultati con sollevamenti delle fec-ce per due- tre volte la settimana e per il primo mese se il vino è conservato in barriques, in seguito una volta alla settimana per 3-4 mesi. Le innovazioni Da circa mezzo secolo il settore dei vini bianchi ha visto proporre ed applicare innovazioni e sperimen-tazioni. Chi scrive le ha vissute quasi tutte; molte hanno creato illusioni, alcune rimangono, altre sa-ranno proposte. Nessuno ha la ricetta ideale e l’eno-logo sceglierà caso per caso in funzione di cosa vuol produrre e per quale consumatore finale. Uno stu-dioso tedesco-Muller Spaat-negli anni 1964-66 pre-conizzò l’utilizzo di ossigeno o in alternativa l’assen-za di anidride solforosa, al fine di ossidare fortemente i composti del mosto - fenoli in particola-re - garantendo così la stabilità finale al vino. Era la cosiddetta iperossidazione, oggi in Italia è pratica-mente abbandonata, anche se molti enologi l’appli-cano parzialmente eliminando l‘aggiunta di solforosa in fase di sedimentazione del mosto (metodo dell’os-sidazione controllata). La flottazione è un processo industriale alternativo alla sedimentazione. L’aria dis-solta nel mosto, provoca la spinta delle particelle so-lide - leggi floculo di chiarifica - in cima al recipiente; in seguito per sfioramento continuo avviene la sepa-razione rendendo limpido il mosto. Utilizzata venti anni fa, oggi è in disuso. Dall’Australia e Nuova Ze-landa è arrivata, qualche anno fa, la vinificazione in totale riduzione. Si basa sulla totale protezione dell’uva e del mosto in fase di scarico e pressatura, con l’ottenimento di vini bianchi più stabili e con pro-fumi di maggior finezza. Allo scopo si utilizzano ani-dride carbonica sotto forma di ghiaccio secco e/o

azoto, i promotori ritenevano insufficienti l’azione an-tiossidante dell’anidride solforosa e dell’acido ascor-bico. L’uva è pressata in atmosfera di azoto; detto gas entra ed esce all’interno della gabbia di pressa-tura, seguendo le fasi di compressione vinaccia o sgretolamento vinaccia (Brevetto Vaslin Bucher Iner-tys). Il processo, se ben applicato protegge dalle os-sidazioni i composti ossidabili, riuscendo anche ad estrarli e quindi ad eliminarli. Inoltre l’aggiunta di ani-dride solforosa e/o acido ascorbico nelle successive operazioni di conservazione e imbottigliamento è ve-ramente ridotto, in particolare se la cantina dispone di tecnologie che permettano di proseguire nelle successive fasi di processo in totale riduzione. Con la macerazione pellicolare si provocava un contatto tra mosto e parti solide dell’acino, a bassa tempera-tura (2-4 gradi) e per una durata di 18 - 24 ore. Si estraggono in tal modo più aromi. Ma il sistema ri-chiede complesse e costose attrezzature. Oggi è in disuso. Con la pratica dell’enzimaggio si facilita la decantazione e la pulizia dei mosti in quanto rompo-no le catene pectiche che rendono densi e viscosi i mosti. Alcuni enzimi “liberano anche profumi” in quanto “idrolizzano i glicosidi dei terpeni”. Questi ul-timi sono importanti aromi primari presenti nell’uva. Decisamente di moda e quasi d’obbligo in questi ul-timi anni, oggi sugli enzimi si levano voci critiche ed alcuni grossi produttori rinunciano ad usarli. Non posso non sottolineare che la pressione commercia-le su tali prodotti, veramente enorme, il buisness è “di circa 1000 miliardi di vecchie lire in tutto il mon-do”. Da anni il vino bianco è fatto fermentare, total-mente o parzialmente, in barriques. Preferisco la fer-mentazione parziale con eliminazione delle fecce pesanti, ovvero riempimento delle barriques quando il vino è a circa 5-6 gradi alcol. Ci sono meno rischi di ridotto e profumi più eleganti. Si toglie il vino dalle barriques a fermentazione ultimata, separando an-cora le fecce grossolane, si lavano bene le barriques che sono subito riempite dello stesso vino per poi procedere alla pratica del batonage delle fecce fini.

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Nelle politiche per la salute pubblica, in questi ultimi anni, la prevenzione sta acquistando un’importanza crescente. La possibilità di in-

tervenire o influire sull’adozione di abitudini poten-zialmente dannose, attraverso la comunicazione e promozione di stili di vita virtuosi rappresenta un effi-cace strumento nell’attuazione di questa strategia. In primo piano, quindi, anche il ruolo svolto dall’ali-mentazione, intesa come consumo corretto di cibi e bevande. All’interno di questo contesto è evidente come il consumo di vino comporti delle necessarie considerazioni. Soprattutto sulla scorta dell’identifi-cazione del suo consumo scorretto o abuso quale fattore di rischio – in quanto bevanda a contenuto alcolico – in termini di danni sanitari ed economici, sia al consumatore sia all’intera società.È all’interno di questo nuovo scenario politico e so-ciale che si situano le premesse che hanno portato alla nascita di un innovativo programma preventivo-educativo a favore del “bere sano”, che per la prima volta ha visto protagonista il settore vitivinicolo euro-peo nella sua globalità.Il 18 marzo 2008 a Bruxelles è stata infatti presenta-ta ufficialmente la campagna Wine in moderation – Art de vivre, promossa dal Comitato europeo delle imprese vitivinicole (Ceev), dal Comitato degli agri-coltori e delle cooperative europee (Copa e Cogeca) e dalla Confederazione europea dei viticoltori indi-pendenti (Cevi).

Contrastare gli abusi“Il vino se consumato in maniera corretta è un ele-mento positivo e i materiali informativi del progetto Wine in moderation - Art de vivre mettono in eviden-za pericoli e danni dell’abuso e, contemporanea-mente, promuovono l’arte del bere con moderazio-ne, sottolineando come il vino sia positivamente legato alla salute, perché realmente uno-due bic-chieri di vino al giorno bevuti regolarmente possono svolgere un’azione preventiva nei confronti di alcune patologie. Sono sicura che questa campagna contri-buirà a contrastare la crescente tendenza al binge drinking (il bere ripetutamente in modo compulsivo con lo scopo di ubriacarsi, ndr)”. Così il commissario europeo all’Agricoltura, Mariann Fischer Boel. “Quest’iniziativa – ha specificato invece il presidente

del Ceev, Lamberto Vallarino Gancia - intende pro-muovere concretamente il consumo responsabile a tutti i livelli (consumatori, operatori commerciali e mondo produttivo), ridurre l’abuso e i danni collegati a un utilizzo improprio, preservando al contempo la posizione culturale, sociale, economica e ambientale che il vino occupa nella società europea. Wine in moderation – ha concluso – è il nostro contributo e impegno alla strategia Ue per ridurre i danni collega-ti all’abuso dell’alcol”.

Quattro assi portantiIl programma, in sintesi, si propone di promuovere il senso di responsabilità nel consumo di vino, difen-dere l’immagine della bevanda di Bacco come pro-dotto di prima qualità da degustare lentamente e a piccole dosi, per apprezzarne pienamente aromi e profumi, informare sui rischi sociali e sanitari legati a un consumo scorretto ed eccessivo, attuare una svolta culturale facendo della moderazione qualcosa “alla moda”Per raggiungere questi obiettivi, Wine in moderation - che verrà diffuso e comunicato in tutta l’Europa, adattandosi alle differenti situazioni e culture di ogni Stato membro - poggia su quattro assi portanti prin-cipali.1) La diffusione di un comune messaggio di “mode-razione”, attraverso comunicazioni destinate alle di-verse fasce di età.2) La realizzazione di programmi di educazione ac-comunati dallo slogan Art de vivre mirati all’industria, agli operatori commerciali e ai consumatori per inco-raggiare il cambio di cultura di cui si diceva sopra.3) La promozione di specifiche “Norme di comunica-zione sul vino” per le comunicazioni commerciali.4) La costituzione di un Wine information council (Consiglio per l’informazione sul vino), con lo scopo di raccogliere in una sorta di banca dati centrale tut-te le informazioni scientifiche su aspetti sanitari, so-ciali e culturali legati al vino, per condividere tra gli Stati membri le “migliori pratiche” di consumo. Que-ste informazioni saranno messe a disposizione di tutte le parti interessate e del grande pubblico attra-verso una banca dati in linea (www.wineinformation-council.eu). Il Wim – questo il suo acronimo - fornirà anche delle informazioni sulle migliori pratiche e le

Quando la moderazionediventa stile di vita

Redazione del ‘Corriere Vinicolo’

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iniziative che incoraggiano modelli di consumo re-sponsabile applicati in tutta l’Unione europea nel quadro del programma “Wine in Moderation - Art de Vivre”.“Ciascuno - ha dichiarato Nicolai Worm, direttore e portavoce del gruppo consultivo scientifico del pro-getto - può facilmente trovare delle informazioni di natura scientifica valide e aggiornate che riguardano gli aspetti sanitari e sociali del consumo di vino. Tale strumento aiuterà ciascuno a trovare un equilibrio e a effettuare scelte informate e responsabili”. Il Wine In-formation Council costituisce un partenariato unico tra gli organi scientifici e accademici e gli esperti nella ricerca sugli aspetti “vino e salute” e “vino e società”, all’interno e all’esterno dei vari Stati membri. Questo strumento faciliterà il coordinamento delle informa-zioni tra i membri della rete e aiuterà a individuare de-gli ambiti che dovranno formare oggetto di ricerche supplementari da parte di esperti indipendenti.

Esempi made in ItalyIl nostro Paese sta muovendo i primi passi sul sen-tiero tracciato da Wine in moderation. Diversamente da altri Paesi europei in cui l’ente attuatore del pro-getto è uno solo, l’Italia per ora sconta in termini di operatività la pluralità dei soggetti coinvolti: Osserva-torio giovani e alcol, Enoteca Italiana di Siena, Os-servatorio vino e salute di Grinzane Cavour, Comune di Montalcino, Unione Italiana Vini, Federvini, Feder-doc, Accademie (Vite e vino, dei Georgofili, Pontifi-cia), Confagricoltura, Cia e Confcooperative. Un pri-mo passo concreto, tuttavia, per muoversi in maniera unitaria in uno sforzo congiunto, può però ad esempio essere rintracciato nella recente realiz-zazione, ai primi di ottobre, del convegno “Il vino è moderazione”. L’evento – che, basandosi anche su interventi di carattere scientifico, ha avuto l’intenzio-ne di dare un contributo ulteriore nella diffusione di un chiaro messaggio di consumo responsabile e moderato, compatibile con uno stile di vita sano – ha infatti visto lavorare fianco a fianco Unione Italiana Vini, Federvini, l’Osservatorio Giovani e Alcol e l’Ac-cademia della Vite e del Vino.

In nome di una sana Art de vivre è stata poi ripropo-sta, nei mesi scorsi, la nuova edizione di Vino e gio-vani, iniziativa per i giovani dai 18 ai 30 anni del mini-stero delle Politiche agricole in collaborazione con le Università e le Regioni e di cui è esecutore l’Enoteca Italiana di Siena. Inoltre, la pubblicazione di Enotria 2009, annuario di Unione Italiana Vini, dedicata alla presentazione det-tagliata del progetto Wine in moderation, con indagi-ni approfondite anche a quanto si sta facendo negli altri Paesi Ue coinvolti, ha rappresentato sicuramen-te un momento significativo per la realizzazione del progetto stesso. Cosa si sta facendo in alcuni Paesi europeiFrancia: Vin & Société ha realizzato il portale www.vinetsociete.fr, il cui leit motive è “La moderazione è il gusto migliore” e che si avvale di simpatici consigli in pillole su come consumare il vino e come adottare buone abitudini alla guida, in gravidanza e con i pro-pri figli. Spagna: l’industria vitivinicola che aderisce alla Fev (Federación Española del Vino) ha varato un ‘Codice di autoregolamentazione del vino in materia di pub-blicità e comunicazione commerciale’, operativo dal 1° gennaio 2009. Germania: la Deutsche Weinakademie sta imple-mentando una campagna di formazione e aggiorna-mento permanente in quei settori dove il vino è ma-teria di studio e di insegnamento.Gran Bretagna: la Wsta (Wine and spirit trade asso-ciation) sta promuovendo tra gli operatori commer-ciali un approccio di vendita che contrasti il consumo eccessivo. Nel portale della Wsta sono poi riportate una serie di azioni volontarie implementate dall’indu-stria del vino per ridurre la dannosità dell’alcol.

L’Alcol e la UEIl 24 ottobre 2006 la Commissione europea ha adottato la ‘Strategia europea per la riduzione dei danni correlati all’alcol’ con l’obiettivo di fa-vorire stili di vita sani da parte di fasce sempre più ampie di popolazione. Cinque le aree priori-tarie: proteggere giovani e bambini; ridurre inci-denti e decessi causati dalla guida in stato di eb-brezza; ridurre l’impatto negativo sull’economia; incrementare la consapevolezza dell’impatto sulla salute dell’abuso di alcol; contribuire alla condivisione di statistiche attendibili.Il 7 giugno 2007 è stato istituito ufficialmente il Forum europeo su alcol e salute – cui partecipa anche Wine in moderation - un organismo rap-presentativo di tutti gli stakeholder, i quali si im-pegnano a portare il proprio contributo in termini di azioni concrete per ridurre i danni alcol-corre-lati.

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Come noto, nella primavera dell’anno 2009 la Comunità ha completato la riforma dell’Orga-nizzazione comune di mercato per il settore vi-

tivinicolo (OCM Vino). Molto si è discusso al riguardo. Sino ad oggi, però, non è forse emerso che la nuova normativa europea reca alcuni elementi verosimilmen-te in grado di attribuire alle organizzazioni degli assag-giatori – quali l’ONAV – una rilevante funzione con rife-rimento ad uno dei momenti più significativi e delicati dell’intero meccanismo di tutela delle indicazioni di qualità (denominazioni di origine ed indicazioni geo-grafiche): la procedura per il loro riconoscimento ovve-ro per la loro cancellazione. Per illustrare i concreti spazi di attività, che paiono aprirsi anche per la nostra associazione, bisogna par-tire da un presupposto: la tutela del consumatore rap-presenta un elemento giustificativo e – conseguente-mente – un obiettivo dell’intera disciplina. Sebbene tale presupposto sussistesse già in passato a sorreg-gere l’esistenza della normativa comunitaria per il set-tore vitivinicolo, i protagonisti della scena erano però i soli produttori e le loro associazioni professionali. Il loro ruolo appariva peraltro cosa perfettamente legittima, siccome la stessa normativa era pacificamente detta-ta anche nel loro interesse e andava a disciplinare tut-ti gli aspetti sensibili della loro attività aziendale e delle loro relazioni economiche. La tutela del consumatore, invece, veniva assicurata essenzialmente mediante l’attività delle autorità amministrative competenti in materia, a livello sia nazionale sia comunitario, nonché dei vari organismi privati di controllo. Ciò continua a valere anche tutt’oggi, ma – ed è questa la novità – non in modo così assoluto. Al fine di controbilanciare un poco i poteri molto ampi giustamente riservati ai produttori, la recente riforma consente ai consumatori – ma forse non solo a loro – di intervenire nell’ambito della procedura per la registrazione, la modificazione ovvero la cancellazione delle indicazioni di qualità.Le stesse facoltà spettano forse anche alle organizza-zioni degli assaggiatori. Sinteticamente, cerchiamo di capire come (per un ap-profondimento, mi permetto di rinviare al mio articolo “La posizione del consumatore nella nuova OCM Vi-no”, in corso di pubblicazione su Contratto e Impresa / Europa, II, 2009).

Per ciascuna di dette operazioni – relative ad un’indi-cazione di qualità riconducibile ad uno Stato membro – la procedura è oggi strutturata su due livelli: dappri-ma dinanzi alle competenti autorità nazionali e suc-cessivamente avanti la Commissione, che chiude l’in-tero procedimento con una propria decisione sull’istanza pendente. Qualora si tratti invece di un’in-dicazione di qualità appartenente ad uno Stato terzo, tutto avviene invece solo in sede comunitaria. Nella fase nazionale preliminare, relativa all’esame di una di dette domande, “ogni persona fisica o giuridica avente un legittimo interesse … può fare opposizione alla proposta presentando allo Stato membro una di-chiarazione debitamente motivata”, a condizione che detto soggetto sia stabilito o residente sul territorio di tale paese. Allo scopo, è altresì previsto che la doman-da in questione venga adeguatamente pubblicizzata e sussista un termine congruo (almeno 2 mesi) per la presentazione delle opposizioni. Superato favorevol-mente tale stadio, si apre la fase comunitaria centraliz-zata. In tale contesto, dopo una nuova pubblicizzazio-ne della domanda pendente, è nuovamente previsto che “ogni persona fisica o giuridica avente un legittimo interesse” possa opporsi, in questo caso a condizione che tale soggetto sia stabilito o residente in uno Stato membro diverso da quello cui è riconducibile l’indica-zione di qualità ovvero in un paese terzo (Art.40, com-ma 1, del regolamento CE del Consiglio n.479/2008). Segue la decisone finale adottata dalla Commissione. Per quanto poi concerne le domande di cancellazio-ne, è altresì stabilito che “su richiesta debitamente motivata … di persona fisica o giuridica avente un le-gittimo interesse”, può essere adottata tale decisione. Così sancisce il regolamento “base” del Consiglio (n.479/2008/CE), senza nulla specificare in merito alla natura dell’interesse che conferisce la legittimazione a presentare sia le opposizioni alle registrazioni concer-nenti nuove indicazioni di qualità, sia le domande per la cancellazione di indicazioni già riconosciute. Pure nulla viene detto in merito ai dettagli dell’analoga pro-cedura per tutelare le menzioni tradizionali.Tuttavia, tale provvedimento offre forse qualche ulte-riore indizio al riguardo.Iniziamo a rilevare che, sebbene legittimati a presen-tare le domande di protezione per le indicazioni di

Un ruolo per l’ONAVnella nuova OCM Vino?

Ermenegildo Mario Appiano

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qualità siano le sole associazioni dei produttori, al lo-ro fianco è prevista la compartecipazione di “altre parti interessate”. Maggiori elementi si evincono dal-le norme che stabiliscono il contenuto di tali doman-de di protezione. Queste ultime vanno infatti corre-date con un fascicolo tecnico, contenente il disciplinare di produzione, il quale rappresenta il ful-cro per l’intero sistema delle indicazioni di qualità. Orbene, il disciplinare in questione deve permettere “agli interessati di verificare le condizioni di produzio-ne relative alla denominazione di origine o all’indica-zione geografica”, contenendo fra l’altro le seguenti indicazioni. In ogni caso, la delimitazione della relati-va zona geografica; le rese massime per ettaro; l’in-dicazione delle varietà di uva con cui il vino è ottenu-to. Inoltre, se il vino è a denominazione di origine, esso va descritto, indicando le sue principali caratte-ristiche analitiche ed organolettiche. Bisogna poi evi-denziare gli elementi in virtù dei quali le sue qualità sono essenzialmente o esclusivamente riconducibi-li all’ambiente geografico ove è prodotto. Se il vino è invece ad indicazione geografica, la sua descrizione prevede sempre di citarne le principali caratteristiche analitiche, mentre per quelle organolettiche basta una loro semplice valutazione o indicazione. Va poi esplicitata la ragione per cui la qualità, la notorietà ovvero altre caratteristiche del prodotto discendono dalla sua origine geografica. Da suddetta previsio-ne, sembra evincersi che i soggetti “interessati” non sono unicamente i concorrenti dei produttori benefi-ciari dell’indicazione di qualità, e cioè coloro che sul medesimo territorio vinificano senza rispettare il di-sciplinare ovvero che, a prescindere dal luogo di pro-duzione, hanno diritto a fregiare i loro vini con indica-zioni di qualità o marchi omonimi. A ben vedere, si direbbe che i soggetti in questione nemmeno si limi-tano ai titolari di un mero interesse economico, ma si identificano con i portatori dell’interesse stesso che ha giustificato l’adozione delle norme sulle indica-zioni di qualità: dunque non solo i produttori, ma an-che i consumatori, entrambe posti sul medesimo piano! Valga infatti ricordare che le regole sulle tecni-che di cantina, sulle denominazioni di origine e indi-cazioni geografiche, sull’etichettatura “sono basate sulla protezione dei legittimi interessi dei consumato-ri e dei produttori”. Alla luce di quanto sopra, dunque, sembra lecito sostenere che le associazioni dei consumatori siano pienamente legittimate ad intervenire in oppo-sizione nelle procedure per il riconoscimento di nuo-ve indicazioni di qualità nonché a promuovere la cancellazione di quelle già esistenti. In tale ottica, al-lora, detta legittimazione a maggior ragione andreb-be forse attribuita alle associazioni che hanno come scopo sociale promuovere e tutelare le tradizioni enogastronomiche ovvero si occupano della valuta-zione organolettica dei vini. Ciò a condizione che il

loro statuto consenta di esperire simile intervento: si tratta però di un ostacolo meramente interno all’as-sociazione e, dunque, superabile. Ammettere la le-gittimazione in questione gioverebbe anche al buon esito della fase istruttoria davanti alla Commissione concernente l’esame delle domande di protezione o di cancellazione delle indicazioni di qualità. In tale se-de, infatti, l’apporto delle associazioni dei consuma-tori e di quelle equiparabili contribuirebbe verosimil-mente a raggiungere un risultato il più oggettivo possibile, posto che le opposizioni alle richieste di protezione ovvero le istanze di cancellazione vanno debitamente motivate, fornendo informazioni detta-gliate sui fatti e sulle prove rilevanti. Siffatto contribu-to alla fase istruttoria potrebbe verosimilmente in-centrarsi sulla descrizione dell’interazione causale fra il territorio e le caratteristiche del prodotto, per quanto concerne le domande di protezione (così evi-tando il fenomeno delle indicazioni di qualità esisten-ti solo “sulla carta”, frutto di creazione sul piano am-ministrativo per mera volontà politica locale, ma senza una reale corrispondenza nel mondo produtti-vo) ovvero sull’effettivo rispetto del disciplinare, per quanto concerne quelle di cancellazione. Va infatti ricordato che su siffatte materie la Commissione non è dotata di poteri d’indagine autonomi, ma decide sempre “in base alle prove di cui dispone”.Una strada da seguire?

In India con l’ONAV dal 15 al 21 aprile 2010

Un Paese affascinante, ricco di storia e di culture diverse che si sono mescolate nel tempo. Un Paese che sta diventando uno dei protagoni-sti della grande economia mondiale, dove la col-tivazione della vite, iniziata secoli fa e sospesa du-rante il dominio islamico, oggi dà vini di pregio.Durante il viaggio si visiteranno, oltre a luoghi di grande richiamo turistico, alcune aziende vinico-le che si trovano nell’area vitivinicola più interes-sante: quella di Nasik.Le persone interessate potranno richiedere il pro-gramma che si sta definendo alla Segreteria Na-zionale ([email protected]; tel. 0141 535246).

Foto Archivio L’Artistica Savigliano

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dalle DelegazioniNOTIZIE, AVVISI E CURIOSITÀ DALL’ASSOCIAZIONE

Brescia Il 4 e 5 ottobre la delegazione di Brescia ha organizzato un ‘Educa-tional Tour’ in Toscana a cui hanno aderito 30 soci. Nell’occasione so-no state visitate le aziende Petra e Rubbio dei Colli di Suvereto (LI) e l’azienda Badia di Morrona di Ter-ricciola (PI) degustando i migliori vi-ni prodotti dalle stesse.

[Fabio Finazzi]

Cuneo Lunedì 22 ottobre in Alba, presso la sede della Famija Albeisa, è stata organizzata una serata di assaggio di vini toscani. La degustazione dei vini, presentati in forma anonima, è stata guidata dall’enol. Giovanni Bailo che si è soffermato anche sull’aspetto geografico e climatico dei territori di provenienza.Questi i campioni: N. 1 Morellino di Scansano DOCG 2007 Val delle Rose dell’Az. Poggio la Mozza, Val delle Rose (Castellina in Chianti, SI); N. 2 Toscana Rosso IGT 2006 N’Antia dell’Az. Badia di Morrona (Terricciola, PI); N. 3 Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2006 dell’Az. Fattoria del Cerro (Montepulciano, SI); N. 4 Sangiovese di Toscana IGT 2006 Vigna Alta dell’Az. Badia di Morrona (Terricciola, PI); N. 5 Brunello di Montalcino DOCG 2004 dell’ Az Agraria Lisini (Montalcino, SI).Tutti i vini assaggiati hanno avuto un favorevole consenso da parte degli oltre 35 soci presenti. Da sot-

storica e gastronomica dei piatti è stata fatta da chi scrive, mentre la cucina è stata curata da un gruppo di mogli di onavisti, coordinate da Patrizia Viarengo.Il 3 e 4 Ottobre, quaranta soci asti-giani si sono recati a Comacchio per l’undicesima sagra dell’anguil-la. Gli argomenti da approfondire erano due: i vini del Bosco Eliceo e la gastronomia dell’anguilla. Questi vini, che sono DOC dal 1989, sono veri ‘vini della sabbia’ prodotti nelle pianure tra il Delta del Po e le valli di Comacchio. Il più rappresentativo tra loro è sicuramente il Fortana, un rosso ruvido, giovane e monello, che difficilmente otterrebbe alte vo-tazioni in una degustazione ufficia-le. Tuttavia, se su di una ipotetica scheda di abbinamento cibo-vino fissassimo il giudizio di un bicchiere di Fortana con un piatto di anguilla al forno, come ce l’ha servita Fran-co Scalambra nel suo Agriturismo ‘Cortemadonnina’ o con un piatto di anguilla fritta, come quella gusta-ta alla Trattoria ‘del Borgo’ nel cuo-re di Comacchio, questo risultereb-be sicuramente ampiamente positivo. La gita è stata completata con la visita all’Abbazia di Pompo-sa e alla Manifattura dei Marinati in Comacchio, vera testimonianza di archeologia industriale, oggi recu-perata per una piccola produzione tradizionale di anguilla marinata.

[Giancarlo Sattanino]

Asti La tradizionale “serata d’assaggio” affidata alla sezione ONAV di Asti, nell’ambito della 43.ma edizione della Douja d’or ha avuto un titolo provocante: “Colombo Cristoforo di Cuccaro ovvero i regali gastrono-mici di un monferrino alla nostra cucina.” Infatti il 13 Settembre 2009, con la scusa di celebrare, trenta giorni dopo, l’anniversario della scoperta delle Indie Occiden-tali, dell’America cioè, da parte dell’Ammiraglio Cristoforo Colom-bo e tirando in ballo una sua pre-sunta origine da Cuccaro, in pieno Monferrato, si è imbastita una sera-ta centrata sui vini di quella zona e sui piatti che non avremmo mai avuto senza la sua coraggiosa na-vigazione. Durante la serata il Delegato Mario Redoglia ha descritto nell’ordine il Gavi D.O.C.G. 2008 dei Produttori di Gavi, il Barbera Monferrato 2008 della Cantina Sociale Barbera dei Sei Castelli e il ‘Trentasei’ Brachetto d’Acqui D.O.C.G. di Isolabella della Croce, vini per i quali è stato studia-to l’abbinamento con piatti ‘ameri-cani’: granturco e fagioli in insalata con peperoni e peperoncino; gran-de tacchino al forno ‘del ringrazia-mento’ con purè di patate e, per chiudere tocchetti di Boston Brow-nie un dolce americano tipico a ba-se di cioccolato. La presentazione

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contraddistingue il nuovo Consiglio Direttivo.

[Luigi Paleari]

Lombardia

La sezione regionale lombarda dell’ONAV e La Maison de la Région Languedoc-Roussillon di Milano hanno organizzato per il 26 ottobre una degustazione di 10 etichette speciali firmate Sud de France, vini che esprimono la ricchezza di un territorio impregnati di generosità e di carattere. La degustazione si è in-serita nel contesto del Festival Sud de France, che dal 26 ottobre all’8 novembre ha permesso alla città di Milano (poi si sposterà a Roma) di immergersi nell’universo dei vini del Languedoc-Roussillon.

Giovedì 12 novembre è stato orga-nizzato sempre presso la sede re-gionale un incontro sul tema: ‘Alla scoperta dei vini neozelandesi con gli All Blacks’ in collaborazione con il consolato generale della Nuova Zelanda cui hanno partecipato una serie di ospiti importanti come il console generale a Milano Bruce Gadd e l’enologo neozelandese dell’azienda Marchesi di Gresy di Barbaresco (CN). Durante la serata

CN); Vintage Integral 2004 Carlo Gancia (F.lli Gancia & C., Canelli, AT).La serata si è conclusa con il saluto del Direttore Generale, enol. Miche-le Alessandria che si è complimen-tato per il lavoro e la passione che

dalle Delegazioni

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tolineare che i campioni n. 3 e n. 5 hanno sfiorato il punteggio di 90/100.

Lunedì 16 Novembre 2009 presso la Cantina Comunale di La Morra, un nutrito numero di assaggiatori ha partecipato ad una degustazio-ne di spumanti ‘Alta Langa’. Il Pre-sidente dell’omonimo consorzio, l’enol. Carlo Bussi, ha illustrato in modo sintetico la storia del vino na-to nel 1990 con l’intenzione di con-fermare la vocazione delle colline del Monferrato e delle Langhe per la produzione di uve Pinot Nero e Chardonnay da spumante metodo classico. Dopo l’interessamento ed il supporto dell’istituto Sperimentale per la Viticultura, sezione di Asti, le ricerche hanno permesso di indivi-duare le zone di produzione sulle quali è stato stilato il disciplinare. Nel 2001 si è costituito il Consorzio Tu-tela ‘Alta Langa’ e nell’ottobre 2002 è stata ottenuta la DOC. La compo-sizione delle uve per la produzione prevede: Pinot Nero e/o Chardon-nay dal 90% al 100%, l’eventuale 10% da uve della zona non aromati-che ed il sistema di vinificazione pre-vede la rifermentazione in bottiglia secondo il metodo classico. Ecco i vini: Atelié Brut 2004 (Giovanni Bo-sca Tosti, Canelli, AT); Riserva Mon-telfra (Martini e Rossi, Pessione, TO); Bera Brut 2004 (Az.Agr. Bera, Nevi-glie, CN); Contessa Rosa 2006 (Fon-tanafredda, Serralunga d’Alba, CN); Enrico Serafino 2004 (Davide Cam-pari, Canale, CN); Aurora Brut 2003 (Vigne Regali, Strevi, AL); Cocchi Al-ta Langa Brut 2005 (Cocchi Giulio Spumanti, Cocconato, AT); Ettore Germano Brut 2005 (Az. Agr. Ger-Germano Brut 2005 (Az. Agr. Ger-Germano Brut 2005 (Az. Agr. Germano Ettore, Serralunga d’Alba,

La bella cornice della Tenuta Luisa in Corona di Mariano del Friuli è stata prescelta dal Rotary Club di Monfalcone per chiudere tutta una serie di eventi del 2008 con un Seminario

dedicato alla storia ed alla cultura del sistema agroalimentare e vi-tivinicolo della Mitteleuropa, coordinato dal dott. Claudio Fabbro, al quale per il suo impegno a favore del mondo agricolo, sia in campo tecnico sia della comunicazione, è stato conferito il presti-gioso ‘Paul Harris Fellow’ della Fondazione Rotary International. All’amico Claudio Fabbro, che è anche apprezzato collaboratore dell’Assaggiatore, gli auguri più sinceri.

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i grandi vini rossi e la domenica po-meriggio gli autoctoni. Dare il giusto valore alle produzioni di qualità, tro-vare nuovi canali commerciali ed esteri per i prodotti tipici, fare sco-prire agli operatori professionali e ai consumatori i tesori dell’agroali-mentare italiano sono gli obiettivi che persegue ‘Il Bon Tà’, che si mette al servizio delle aziende del settore come interprete delle miglio-ri produzioni enogastronomiche del nostro Paese. Anche per questo l’ONAV non poteva mancare.

[Simonetta Carminati]

al meglio la delegazione regionale dell’ONAV ha curato un denso ca-lendario di iniziative al fine di comu-nicare a tutti, e ai giovani in partico-lare modo la cultura del vino e del bere consapevole. Presso lo spazio dell’ONAV nell’area Cis, sono stati promossi i corsi per assaggiatori or-ganizzati su tutto il territorio nazio-nale ma anche le altre attività dell’as-sociazione. Inoltre l’ONAV ha presentato una scaletta di degusta-zioni guidate così organizzata: il sa-bato mattina i vini spumanti, il saba-to pomeriggio i grandi vini bianchi e

dalle Delegazioniè stata condotta una degustazione mirata alla scoperta del patrimonio enologico della terra dei kiwi attra-verso la presentazione di 7 etichet-te: Sauvignon Blanc (Auntsfield), Ri-esling (Konrad), Pinot Gris (Villa Maria), Gewürztraminer (Vinoptima), Pinot Noir (CoalPit), Syrah (Kai Schubert), Merlot Cabernet Franc (Craggy Range).Un ruolo importante è stato giocato dal vino, senza dubbio una delle presenze d’eccellenza al salone ‘Il Bon Tà’ che si è svolto il 13-16 no-vembre a Cremona. Per presentarlo

Nella presentazione dei risultati ottenuti dai vini messi a disposizio-ne dal Consorzio di Tutela dei Nebbioli dell’Alto Piemonte, per esse-re assaggiati da una apposita Commissione dell’ONAV, per un erro-re tecnico non sono comparsi sul numero scorso dell’Assaggiatore, i vini di due Aziende. Li pubblichiamo ora, scusandoci con i Produt-tori e i Lettori.

Az. Agr. MirùPiazza Antonelli, 2428074 Ghemme (NO)Tel 0163.840032Fax 0163.840518 – [email protected]

Ghemme DOC 2003Vista: rosso granatoOlfatto: leggermente chiuso con note animaliGusto: intenso, asciutto, leggermente disarmonicoEvoluzione: prontoPunteggio: F

Rovellotti Viticoltori in GhemmeInterno Castello, 2228074 Ghemme (NO)Tel 0163.841781Fax [email protected]

Ghemme DOC 2001Vista: rosso granatoOlfatto: pieno, con sentori di frutta maturaGusto: buon corpo, speziato, leggermente evolutoEvoluzione: prontoPunteggio: F

Ghemme DOC 2004Vista: rosso rubino con riflessi granatoOlfatto: franco, con sentori di frutta rossaGusto: intenso, persistente, piacevole.Evoluzione: positivoPunteggio: FF

Errata CorrigeLe bollicine Ferrari al G8

Le bollicine Ferrari non man-cano mai nei grandi appunta-menti con la storia!È stato, infatti, con le bollicine Trentodoc Ferrari che sono iniziati i pranzi ufficiali del G8 a L’Aquila. Ed è sempre con il Ferrari che i Capi di stato e di governo hanno brindato in occasione della cena di gala conclusiva. E non soltanto, perché è stato scelto altresì come omaggio ufficiale per i grandi della terra presenti al summit: a loro, la casa trenti-na ha riservato l’anteprima della nuova annata, il 2003, del rarissimo Ferrari Perlé Ne-ro, affiancato dal più italiano dei distillati, la grappa Solera Selezione della Distilleria Se-gnana.

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Guida ONAV dei ViniLe Denominazioni di Origini Bresciane: una panoramica

Fabio Finazzi

BotticinoPiccolissima area DOC limitrofa a Brescia e famosa nel Mondo per il suo marmo, utilizzato anche per la costruzione della Casa Bianca e dell’Altare della Pa-tria a Roma. Qui i vigneti aggrappati alle soleggiate pendici delle prealpi sopravvivono eroicamente alle pressioni urbanistiche, salvaguardando oltre all’am-biente l’inestimabile patrimonio di tradizione e cultu-ra legati al vino. Il clima caldo e le favorevoli esposi-zioni dei terreni creano l’ambiente ideale per la produzione di vini rossi di notevole struttura, adatti al medio invecchiamento. Il Botticino è ottenuto da un uvaggio di Barbera (min. 30%), che conferisce strut-tura, Marzemino (min. 20%), che contribuisce al co-lore, alla tipicità aromatica ed al corpo, Sangiovese (min. 10%), che fornisce eleganza aromatica e pia-cevole morbidezza e Schiava Gentile (min. 10%) che aggiunge un tocco di freschezza.Le migliori partite di Botticino possono acquisire la denominazione ‘Riserva’ se invecchiate, anche in botti di legno, per almeno due anni.

Capriano del ColleA sud della Città di Brescia, nel territorio dei Comuni di Capriano del Colle e di Poncarale, si erge nel bel mezzo della Pianura Padana un altopiano formato da terreni calcareo argillosi, il Monte Netto. Grazie alle caratteristiche dei suoli ed alle ottime esposizio-ni, si ottengono vini molto piacevoli. Il Capriano del Colle Bianco o Trebbiano è ottenuto dal medesimo Trebbiano di alta qualità enologica, (min. 85%), che contribuisce in modo determinante ai profumi delicati floreali, al gusto secco, sapido e strutturato. Nella tipologia Frizzante, il Bianco di Ca-priano si scopre come vino fresco e piacevole. Il Capriano del Colle Novello, che nasce da un’accu-

rata cernita vendemmiale delle uve rosse e dalla tec-nica di vinificazione a ‘macerazione carbonica’, è un vino che sprigiona delicati profumi di frutti di bosco. Il Capriano del Colle Rosso, ottenuto da un uvaggio di Sangiovese (min. 40%) Marzemino (min. 35%) e Barbera (min. 3%), con possibili aggiunte di Merlot e/o Incrocio Terzi, vitigno originato dall’incrocio tra Barbera e Cabernet Franc (max. 15%), è un vino de-licato, morbido e di buon corpo. Dalle migliori selezioni, vinificate e affinate in botti di rovere per almeno due anni, nasce il Capriano del Colle Riserva, vino ampio, avvolgente, giustamente tannico, di ottima ed elegante struttura.

CellaticaQuest’area giace sulle colline rocciose calcareo-ar-gillose immediatamente ad Ovest di Brescia ed è parzialmente coincidente con la Franciacorta. Nell’ambito dei territori dei Comuni di Cellatica, Col-lebeato, Gussago e Rodengo Saiano la viticoltura è tanto difficoltosa per le pendenze talvolta addirittura impervie dei colli coltivati, quanto determinante per la salvaguardia del territorio e per l’armonia del pae-saggio, fin da essere giustamente considerata un fattore irrinunciabile per la sopravvivenza stessa del-la stupenda area da essa interessata. Marzemino (min. 30%) e Barbera (min. 30%), insieme a piccole percentuali di Incrocio Terzi (min. 10%) e Schiava Gentile (min. 10%), intervengono nella produzione del vino Cellatica DOC, contribuendo ciascuna con le proprie particolari attitudini alle caratteristiche fina-li del prodotto: un vino rosso molto piacevole, ricco e ben strutturato, elegante ed equilibrato. Le selezio-ni più importanti, vengono affinate almeno un anno e destinate alla tipologia ‘Superiore’.

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La Maddalena Soc. Agricolavia Parrochia, 5725020 Capriano del Colle (BS)Tel. 030/9748580 Fax 030/[email protected]

Capriano del Colle Doc Rosso 2008 San Michele

Vista: rosso rubino carico.Olfatto: molto intenso, con sentori erbacei e di frutta rossa e una pre-senza di tostatura.Gusto: lungo, corposo, di buona armonia, asciutto con note erba-cee e un retrogusto piacevole.Evoluzione: positiva.Punteggio: FF

Podestà Pietro VitivinicolaVia Chiesa 46/a25020 Capriano del Colle (BS)Tel. 030/9748464 Fax 030/[email protected]

Capriano del Colle Doc Rosso 2007 Dioniso del Parco Monte Netto

Vista: rosso granato di buona inten-sità.Olfatto: elegante, etereo, con sen-tori di frutta sciroppata (albicocca) e tabacco.Gusto: sapido, di buon corpo, per-sistente, armonico con retrogusto ammandorlato.Evoluzione: pronto.Punteggio: FFF

Bertolotti Ivan Az. Agr. Via Mella 2225020 Capriano del Colle (BS)Tel. 030/9748001 [email protected]

Capriano del Colle Doc Rosso 2007

Vista: rosso rubino con riflessi gra-nati.Olfatto: delicato, gradevole, si co-glie la frutta rossa (ciliegia).Gusto: fresco di acidità, di buon equilibrio e di media struttura.Evoluzione: positiva.Punteggio: F

La vigna di Botti Anna Az. Agr. C.na La Vigna 3125020 Capriano del Colle (BS)Tel. 030/9748061 Fax 030/[email protected]

Cellatica Doc Rosso 2004 Superiore

Vista: rosso rubino intenso.Olfatto: leggermente chiuso, con note vegetali.Gusto: di buon corpo, ma si coglie una leggera disarmonia.Evoluzione: pronto.Punteggio: F

Bonzi Lucianovia Calango 9325080 Botticino (BS)Tel. 030/2692291 Fax 030/2692291

Botticino Doc 2006 Colle del Calango

Vista: rosso granato.Olfatto: di buona intensità, si colgo-no note di tamarindo.Gusto: asciutto, armonico, di buo-na struttura.Evoluzione: pronto.Punteggio: FF

Cantine Franzoni Pierino di Giuseppe e Figli S.n.c.Via Mazzini 825080 Botticino (BS)Tel. 030/2691135 Fax 030/2691135

Botticino Doc 2006

Vista: rosso rubino con riflessi gra-nati.Olfatto: pulito, con sentori di sotto-bosco.Gusto: asciutto, di media struttura.Evoluzione: pronto.Punteggio: FF

Musatti Valentinovia Marconi, 2325080 Rezzato (BS)Tel. 030/2590127

Botticino Doc 2006

Vista: rosso rubino intenso.Olfatto: pulito, intenso, con sentori fruttati.Gusto: morbido, di buona struttura, abbastanza lungo.Evoluzione: pronto.Punteggio: FF

Tognazzi Benedetto Az. Agr.Via S.Orsola 21325135 Caionvico Brescia (BS)Tel. 030/2692695 Fax 030/2692695

Botticino Doc 2005 Cobío

Vista: rosso granato carico.Olfatto: netto, intenso, etereo.

Capriano del Colle Doc Rosso Riserva 2006 Montebruciato

Vista: rosso granato intenso.Olfatto: penetrante, con note di prugna secca e di vaniglia.Gusto: asciutto, tannico, corposo, persistente con un retrogusto am-mandorlato.Evoluzione: positiva.Punteggio: F

La Contessa Az. Vitiv.Cascina Colombaroli25020 Capriano del Colle (BS)Tel. 030/9748745 Fax 030/9747373

Capriano del Colle Doc Rosso 2006

Vista: rosso rubino con riflessi gra-nati.Olfatto: tenue ma pulito, con sento-ri di frutta fresca.Gusto: equilibrato, di media struttura.Evoluzione: positiva.Punteggio: F

Rinaldi Paolo Az. Agr.Via Coleretto 1525020 Poncarale (BS)Tel. 030/2541220 Fax 030-2541220

Capriano del Colle Doc Rosso

Vista: rosso rubino carico.Olfatto: intenso con sentori di frutta matura (ribes).Gusto: sapido, di media struttura e di discreta freschezza.Evoluzione: positiva.Punteggio: F

C.V.C.G. Cooperativa Vitivi-nicola Cellatica-Gussago S.c.a.Via Caporalino 2525060 Cellatica (BS)Tel. 030/2522418 Fax 030/2527492

Cellatica Doc Rosso 2005 Superiore

Vista: rosso granato scarico con ri-flessi aranciati.Olfatto: di media intensità.Gusto: asciutto, non molto lungo.Evoluzione: pronto.Punteggio: F

Cà del Vent S.r.l. Az. Agr.Via Stella 225060 Cellatica (BS)Tel. 030/3450180 Fax 030/[email protected]

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Gusto: sapido, fresco, armonico, di buona struttura.Evoluzione: positiva.Punteggio: F

Antica Tesa di Noventa Pierangelo Az. Agr.via Merano, 2825080 Botticino (BS)Tel. 030/2691500 Fax 030/2691500

Botticino Doc 2005 Vigna degli Ulivi

Vista: rosso granato.Olfatto: pulito, intenso, con sentori di frutta rossa matura.Gusto: fresco, pieno, lungo.Evoluzione: positiva.Punteggio: FFF

Gorni Galeazzo di G.R. Az. Agr.via Fontanone 425080 Botticino (BS)Tel. 030/2691233

Botticino Doc 2001Vista: rosso granato con note aran-ciate.Olfatto: pulito, si colgono sentori di frutta secca e cuoio.Gusto: buon corpo, asciutto, lun-go, armonico.Evoluzione: pronto.Punteggio: FF

Cantine Scarpari Felice di Michelangelo ScarpariVia Tito Speri 14925082 Botticino (BS)Tel. 030/2691285 Fax 030/2691285www.cantinascarparifelice.itcontatti@cantinascarparifelice.itBotticino DocVista: rosso granato intenso, con sfumature aranciate.Olfatto: tenue, delicato, con legge-ro sentore di liquirizia.Gusto: media struttura, asciutto, equilibrato.Evoluzione: pronto.Punteggio: F

Legenda:

F: da 80/100 a 84/100

FF: da 85/100 a 89/100

FFF: da 90/100 in poi

Premio Assoenologi 2010

Il ‘Premio Assoenologi per la ricerca scientifica in viticoltura ed enologia’, con ‘Grappolo d’Oro’ e ‘Targa d’Oro’, rappresenta dal 1976 uno dei tre massimi riconoscimenti che l’Associazione attri-buisce a chi si è particolarmente distinto nel comparto tecnico, in quello della stampa di larga diffusione in quello della ricerca. “As-segnato 14 volte in 33 anni, questo Premio è uno dei maggiori ri-conoscimenti che a livello europeo si possa ricevere nel panorama della ricerca in ambito viticolo” ha affermato il ministro Luca Zaia, presidente onorario del premio e della commissione giudicatrice, composta di 13 membri e costituita da imprenditori, da docenti universitari e da dirigenti ministeriali. “Tale concorso – ha commen-tato il ministro – non può che trovare il plauso incondizionato della comunità enologica nazionale e internazionale, perché contribui-sce a sviluppare la conoscenza e la ricerca in ambito vitivinicolo, comparti nei quali si giocano le sfide future dell’agricoltura”. Per il 2010 il valore del premio è di € 9.000 ed è destinato ai migliori la-vori sperimentali, editi o inediti, degli ultimi tre anni. Possono partecipare i cittadini italiani sia singolarmente sia in équi-pe, con lavori tecnici esclusivamente di viticoltura e di enologia.Il bando di concorso completo può essere richiesto telefonando allo 02. 99785721 oppure collegandosi al sito internet www.asso-enologi.it.Ne presentiamo i punti salienti:“4. Le opere edite dovranno essere apparse su uno o più periodici

tecnici o scientifici, italiani o stranieri, pubblicate anche in note successive negli anni 2007, 2008, 2009. Per i lavori editi in lin-gua straniera è necessario produrre la relativa traduzione in lin-gua italiana anche di eventuali grafici, tabelle, ecc. L’assenza o la non conformità della traduzione anche di una sola parte del lavoro implica l’esclusione del medesimo dal premio. Saranno considerati lavori editi anchele relazioni presentate a simposi, congressi scientifici, seminari, ecc., purché pubblicati su atti o riviste di resoconto dei medesimi.

5. La commissione giudicatrice è presieduta dal presidente dell’Associazione, enologi enotecnici italiani, coadiuvato dai vi-cepresidenti dell’Assoenologi e composta, oltre che dalle tre persone prima indicate, da: a) i due responsabili scientifici della rivista ‘L’Enologo’ organo ufficiale di stampa dell’Associazione enologi enotecnici italiani; b) un docente universitario del settore viticolo; c) un docente universitario del settore enologico;d) tre enologi con incarichi manageriali di grande livello;e) tre alti dirigenti ministeriali.

[…]

6. Il giudizio della commissione è insindacabile. Esso sarà assun-to a maggioranza. I verbali della commissione non saranno resi noti.

8. Il termine ultimo per la presentazione dei lavori scade il 28 feb-braio 2010. Pertanto i lavori che perverranno o saranno con-segnati dopo detta data saranno esclusi dal premio e rispediti al mittente”.

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NOTIZIE DAL MONDO VITIVINICOLO

NEWS Anteprima Novello in partnership con FieracavalliI visitatori che sono giunti a Verona il 5-6 novembre per ammirare gli oltre 2.600 cavalli presenti alla Fieraca-valli, hanno potuto prendere un bus navetta ed entrare gratuitamente al-la Gran Guardia in piazza della Brà, dove li aspettava il Giardino del Gu-sto per valorizzare i prodotti agroali-mentari di qualità e gli abbinamenti con il primo vino della nuova stagio-ne enologica.Un evento pensato per promuovere il Novello che è diventato salotto per il dopo Fieracavalli. Anche questo è stato Anteprima Novello: una gran-de opportunità che è stata offerta agli espositori della più grande fiera europea dedicata al mondo del ca-vallo “grazie al ruolo di organizzatori diretti di molte delle più importanti fiere nazionali e internazionali”, co-me ha affermato Giovanni Mantova-ni, Direttore generale di Veronafiere. In vendita già poco dopo la fine del-la vendemmia, il Novello è una pro-duzione di nicchia e di qualità (meno del 2% della produzione enologica italiana), con una stagionalità molto marcata. «Questo aspetto da punto di debolezza dovrebbe diventare punto di forza, attraverso eventi pro-mozionali che richiamino l’attenzio-ne», ha affermato Bruno Trentini, di-rettore generale della Cantina di Soave. Per questo ad Anteprima Novello è stato affiancato quest’an-no il Giardino del Gusto. Qui, chef di fama hanno offerto in degustazione piatti preparati con le materie prime delle varie merceologie agroalimen-tari presenti, in abbinamento con i novelli delle cantine espositrici. «Am-pie – ha aggiunto Lorenzo Zonin, dell’omonima casa vinicola – le pos-sibilità: dall’aperitivo al piatto veloce, dal panino, alla pizza, alla pasta. Il Novello si abbina pure a sushi ed al-tri piatti leggeri, anche speziati, per la sua piacevole intensità aromatica. È un vino dunque adatto anche ai giovani e che si abbina bene ai fin-

ger foods». Proprio per queste ca-ratteristiche, al Consorzio di tutela vino Bardolino, che per primo ha avuto il riconoscimento della doc per il Novello, considerano questo vino “un simpatico diversivo che an-ticipa i sapori dell’ultima vendem-mia”. Così il presidente Giorgio Tom-masi.

[Mario Enrietti]

La magia del turismo enogastronomico in PugliaSe la tavola è lo specchio di una cultura, la Puglia condensa nei suoi piatti il carico di storia e di bellezza che la caratterizza. Chi la visita per la prima volta, chi è emigrato e tor-na ogni anno, chi ci vive da sempre trova in ogni sua espressione occa-sioni per stupirsi. Sopratutto a ta-vola, dove i prodotti tipici sono l’es-senza di un piacere che si rinnova quotidianamente. Per accogliere emozioni dall’anima contadina o evocate dalla magia del mare che la circonda è stata organizzata dall’Associazione Enogastronomi-ca ‘Terra di Puglia’ e dall’Agenzia ‘Never Before’ la seconda edizione di Tipica, il festival dell’enogastro-nomia e delle tipicità pugliesi, a Ca-stellana Grotte dal 18 al 26 luglio. Una fiera del gusto che in questa edizione 2009 ha voluto sedurre e deliziare i turisti e i visitatori locali grazie ad una combinazione perfet-ta di prodotti tipici, gourmet e co-micità.

[Mario Enrietti]

Stregati... dalle bollicineFestival del Durello 2009 Giovedì 22 ottobre a partire dalle ore 18.00 a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, il Consorzio del Lessini Durello ha proposto ‘La sala della Morte e gli altri misteri delle Priare’, che ha anticipato il Fe-stival del Durello, all’interno della prima edizione del Festival dell’Eno-turismo, in programma a Vicenza dal 23 al 25 ottobre. L’evento è sta-to inserito nel ‘Festival dei Misteri

del Veneto’ e ha avuto come sfon-do le Priare, l’importante comples-so ipogeo che – nato come sito per l’estrazione della pietra e nel tempo diventato anche rifugio bellico – ospita al suo interno, nella parte più profonda la ‘Sala della morte’, così chiamata dagli scheletri umani rin-venuti durante le operazioni di sca-vo. All’insegna della paura e del buio, ma consolati dalla fragranza e raffinatezza del Lessini Durello, che è stato servito al termine del per-corso, si è potuto visitare uno dei luoghi più affascinati del Veneto a due passi dai Castelli di Giulietta e Romeo, a Montecchio Maggiore, che secondo il novellista Luigi Da Porto, ospitarono il dramma d’amo-re più celebre al mondo. Moltissimi gli appuntamenti in calendario per le tre giornate. Dai barman che hanno proposto per i più giovani sfiziosi e colorati cocktail a base di bollicine autoctone per le loro sera-te di festa, al recupero delle antiche tradizioni popolari. Dal baccalà alla vicentina agli happy hour, il Durello è stato il vino della ‘comunicazione intragenerazionale’, proprio perchè per sua natura sa mettere d’accor-do sia i puristi del metodo classico sia gli amanti della sperimentazio-ne.

[Adriano Barbieri]

‘Spirito ... femminile’ per una cena a base di grappaMercoledì 22 luglio 2009 presso il ristorante ‘Il Bagatto’ a Grazzano Badoglio (AT) si è svolta, a cura del-le Donne della Grappa, la prima se-rata conviviale facente parte di un tour al femminile che, nei prossimi mesi, toccherà varie regioni d’Italia. Alla serata hanno preso parte le molte socie, ed anche le tante ami-che Piemontesi, che si sono lascia-te conquistare dai profumi della Grappa - utilizzata per tutte le pre-parazioni gastronomiche della se-rata, dall’aperitivo al dolce (da se-gnalare il risotto al profumo di grappa e il filetto di maialino da latte in crema di grappa). Freschi e dis-setanti i cocktails preparati dalla BarLady A.I.B.E.S. Elena Melchiorri e presentati dalle due distillerie pie-montesi sponsor della serata: Maz-zetti d’Altavilla - Distillatori dal 1846, con l’innovativo ‘Mosquito’ a base

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NEWS di Grappa di Moscato invecchiata, e Distilleria Magnoberta, con ‘Grap-pa Sunrise’ a base di Grappa di Malvasia. La serata si è conclusa con una degustazione della ‘Grap-pa Morbida’ di Magnoberta e della ‘Grappa di Malvasia’ di Mazzetti d’Altavilla - Distillatori dal 1846. “Una piacevole serata all’insegna del gusto all’italiana dove il distillato di bandiera ha saputo ancora una volta entusiasmare e a sottolineare come la Grappa che fino a qualche anno fa era considerata prodotto unicamente destinato al palato ma-schile, oggi viene sempre più ap-prezzato, anche dall’‘altra metà del cielo’” ha commentato con soddi-sfazione la Presidente Claudia Maz-zetti dell’omonima Distilleria.

[Jacopo Gendre]

XVI Rassegna del Botticino DOCIn data 6 Settembre 2009 presso Villa Fenaroli, stupenda Villa Sette-centesca, si è svolta la XVI Rasse-gna del Botticino DOC. Scopo di tale manifestazione è stato quello di presentare tale DOC, una realtà enologica di grande valore ma an-cor oggi purtroppo poco conosciu-ta fuori dalla Provincia di Brescia. E bene hanno fatto gli organizzatori ad inserire nel programma una de-gustazione riservata esclusivamen-te ai giornalisti, che si è tenuta subi-to dopo l’inaugurazione ufficiale e ha dato modo agli esperti del setto-re di valutare direttamente i vini di tutti i produttori della DOC. Nella pausa pranzo, i giornalisti sono sta-ti graditi ospiti presso il Ristorante di Villa Fenaroli e così nel pomerig-gio hanno potuto assistere alle va-rie manifestazioni musicali e folclo-ristiche previste nel programma della manifestazione.

[Adriano Barbieri]

Un riconoscimento per due viticoltori dell’Acquese. Sabato 12 settembre nei locali dell’Enoteca regionale di Acqui Ter-me, nell’ambito delle manifestazioni cittadine “ Festa delle Feste” si è svolto un incontro con i fratelli An-drea e Antonio Ponte, che hanno

trascritto in un apposito documen-to il loro vissuto a testimonianza del lavoro da loro svolto per la vite di Brachetto d’Acqui. Per l’occasio-ne, chi scrive ha sottolineato la va-lenza storica e culturale di quella te-stimonianza, mentre la Presidente dell’Enoteca Michela Marenco, do-po avere rimarcato la tenacia e la professionalità dei fratelli Ponte nel valorizzare il vero Brachetto d’Ac-qui, ha consegnato loro una targa, quale piccolo gesto di riconoscen-za nei confronti di chi, tanto ha fatto per questo vitigno prezioso, dell’Ac-quese. Non privo di emozioni è sta-to il momento in cui Antonio Ponte ha iniziato a raccontare la sua attivi-tà in vigna: dalle prime difficoltà nel reperire marze sicure, agli entusia-smi per le vendite delle prime bar-batelle di brachetto. Ascoltare i fra-telli Ponte è stato un grande piacere, nonché una lezione di sto-ria vissuta della viticoltura del terri-torio, che forse troverà riscontro in una pubblicazione a cura dell’Eno-teca di Acqui.

[Lorenzo Tablino]

Enoturismo: indagine e festivalSecondo i dati emersi nella Con-vention di primavera delle Città del Vino gli enoappassionati sono circa 6,5 milioni in continuo aumento e le Strade del Vino e dei Sapori 140 e coinvolgono 400 denominazioni, 3.300 cantine oltre a 4.000 risto-ranti e quasi 33.000 prodotti. Il giro d’affari, nonostante le crisi, è stabi-le intorno ai 2,5 miliardi di euro. Si tratta di cifre rilevanti che incidono

sulla crescita dei flussi turistici di un territorio tra il 18 e il 20% rappre-sentando nel mondo del turismo una componente di rilievo il cui compito è “fare più sistema, svilup-pando strategie … per rafforzare i territori” come ha sostenuto il Pre-sidente delle Città del Vino Valenti-no Valentini, precisando giusta-mente che “ciascun territorio deve essere facilmente identificabile e fruibile da parte dei suoi potenziali visitatori in un contesto d’insieme che permetta di dire addio alla ca-sualità”. Il turismo del vino ha come logica conseguenza l’acquisto di una o più bottiglie in una delle can-tine visitate, ma come e dove l’eno-turista le conserva a casa? A que-sto interrogativo ha risposto un’inchiesta condotta da Vinitaly e WineNews. I risultati forniscono un dato sorprendente vista l’attuale edilizia residenziale: circa 64% de-gli intervistati ha dichiarato di pos-sedere una cantina in cui custodire le bottiglie; gli altri le conservano nell’abitazione, il 17% in apposite cantinette, il 19% preoccupandosi unicamente di difenderle dalla luce e dagli sbalzi di temperatura. E quante bottiglie possiede in media un enoappassionato in quella can-tina che si è costruita con tanta passione e a volte con sacrifici? Per quasi il 50% la consistenza è tra circa 50 e 100, vi è poi una fascia

NOTIZIE DAL MONDO VITIVINICOLO

NEWS

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NEWS tra i vigneti del Chianti (per chi vuol fare dell’agonismo vi sono i 42,195 km dell’Ecomaratona) che ha per-messo di ‘assaporare’ con tutta calma alcuni dei punti più belli della campagna senese, come il viale di cipressi che porta a Villa Arceno. Si tratta di un percorso di 9 km acces-sibile a tutti. L’iscrizione dava diritto a partecipare gratuitamente a uno dei tre itinerari di Domeniche in Chianti predisposti dal comune di Castelnuovo per far conoscere i luoghi di maggior significato del ter-ritorio della Berardenga con i suoi castelli e le sue cantine. È stata un’occasione per visitare posti soli-tamente non accessibili al pubblico e soprattutto per incontrare i grandi vini e i prodotti tipici del territorio. Quei sapori delle tipicità chiantigia-ne saranno protagonisti dei Pasta Tosca Party predisposti per gli iscritti all’ecopasseggiata.

[Salvatore Longo]

A cena con i DOC Colli Berici e VicenzaL’incontro tra i vini DOC Colli Berici e Vicenza e l’alta ristorazione vicen-tina è stato possibile grazie ai Con-sorzi di Tutela Vini DOC Colli Berici e Vini Vicenza DOC Vicenza che hanno organizzato, in collaborazio-ne con la Trattoria Zamboni di La-pio di Arcugnano e del ristorante La Peca di Lonigo, tre cene nel mese di ottobre (2, 16, 23) con proposte diverse ma tutte espressione dei prodotti tipici della zona, sapiente-mente accostati ad una selezionata carta dei vini. Con queste serate all’insegna di ‘A cena con i Vini DOC Colli Berici e Vicenza’ si è vo-luto dimostrare come i vini vicentini possano abbinarsi anche a menù complessi e raffinati riuscendo ad accompagnare tutte le portate di una cena di alto livello, dalle bollici-ne per l’antipasto ai vini dolci per il dessert, passando per vini fermi bianchi, vini rossi leggeri e vini rossi più strutturati ed invecchiati.

[Adriano Barbieri]

Asta del BaroloSuperato il traguardo delle dieci edizioni, l’Asta del Barolo Gagliardo presenta alcune novità. Innanzitut-to, la cadenza da annuale diventerà

del 21% che arriva a 250: oltre co-minciano a manifestarsi anche pro-blemi di spazio (ed economici) per cui se un 27% possiede tra le 250 e le 1.000 bottiglie, solo il 6% supe-ra questa soglia che d’altra parte raggiungono e superano solo pochi ristoranti famosi per la carta dei vi-ni. Molti custodiscono anche qual-che etichetta ‘preziosa’di grandi vi-ni francesi (frutto di viaggi nelle mitiche regioni vinicole d’Oltralpe) o dei classici italiani, bottiglie spesso conservate per essere stappate alla prima ‘grande occasione’ … che non viene mai.Al mondo degli enoturisti è stato dedicato il 1° Festival Nazionale dell’Enoturismo (Fiera di Vicenza, 23 - 25 ottobre) cui hanno parteci-pato Strade del Vino, Consorzi di tutela, Enti turistici, Cantine, Enote-che e Distillerie che hanno presen-tato le proprie offerte al pubblico e agli operatori del settore, ai quali è stato dedicato un apposito work-shop. L’ingresso era libero così co-me al contemporaneo Festival del Durello che ha proposto una serie di degustazioni di quest’ottimo spumante autoctono veneto.

[Salvatore Longo]

Conosciamo il Riesling Renano?(e quello dell’Alto Adige?)

Forse ne abbiamo sentito parlare da qualche appassionato, forse ne abbiamo degustato qualche botti-glia specialmente nelle versioni al-toatesine, trentine e dell’Oltrepò pavese, ma raramente abbiamo assaporato il Riesling Renano otte-nuto dalle uve della regione da cui prende il nome: l’importazione di vi-ni dalla Germania è infatti, di solo un milione di bottiglie l’anno nelle diverse tipologie. Ha rivestito quindi grande importanza la manifestazio-ne svoltasi in tarda primavera al Goethe Institut di Roma in cui 20 produttori tedeschi hanno presen-tato l’intera gamma produttiva (dal secco al dolce) del Riesling Rena-no. È stata forse la prima occasio-ne in Italia per avere una visione completa e comparativa delle diffe-renze determinate dalle caratteristi-

che geologiche dei terreni delle di-verse zone renane in cui il vitigno è coltivato. Dei circa 34.000 ettari nel mondo coltivati a Riesling Renano 22.434 sono in Germania (di cui 14.250 in Renania Palatinato). Lo spettro aromatico che caratterizza questo vitigno è determinato dal microclima (che varia anche di mol-to da zona a zona) e dalla pietra d’origine del terreno. Per esempio se è basalto, si hanno sentori di agrumi (limone e pompelmo), acidi-tà rotonda e mineralità; se è calca-rea, gli aromi sono mango, pesca, miele e caramello. Sono 5 le aree di produzione: Pfalz, Rheinhessen, Mittelrhein, Nahe e Mosel, la regio-ne internazionalmente più cono-sciuta e la cui viticoltura si definisce ‘eroica’ a causa dei vigneti - dispo-sti sull’anfiteatro naturale della Mo-sella in posizione alta e ripida - che raggiungono pendenze anche del 60% e per questo richiedono l’uso di funi di sicurezza per chi vi lavora. Nelle degustazioni grande succes-so ha riscosso il Riesling Kabinett (la versione di base) che, pur aven-do un alcol ridotto (meno del 12%), ha struttura ricca, fruttata e con una piacevole acidità che lo rende molto ‘beverino’. Il Riesling Renano è ottimo anche in cucina: tra i piatti più intriganti la ‘zuppa al Riesling’ con crostini alla cannella e la ‘pan-na cotta al Riesling’. Nel corso delle giornate romane è stato abbinato con successo anche alla nostra ga-stronomia.Per quanto riguarda quello dell’Alto Adige l’occasione è stata fornita dalle Giornate del Riesling Alto Adi-ge che si sono svolte a Naturno dal 24 ottobre al 21 novembre con de-gustazioni guidate dei migliori Rie-sling e con la possibilità di visitare due cantine particolarmente inte-ressanti per questo vino così parti-colare: la Falkenstein e la Unterortl/Juval. Particolarmente intrigante si è presentata la verticale di 10 anna-te di Riesling della cantina Unte-rortl/Juval in Val Venosta.

[Salvatore Longo]

Ecopasseggiata in Chianti Si è svolta il 18 ottobre con parten-za dalla frazione di San Gusmè (SI) e arrivo a Castelnuovo Berardenga (SI) la passeggiata non competitiva

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NEWS

biennale, quindi non ci sarà quella di quest’anno ma ritornerà nel 2010, mentre per quanto riguarda l’impo-stazione generale, la manifestazio-ne ricalcherà la formula già speri-mentata, e cioè la sede sarà sempre a La Morra, in località Serra dei Tur-chi presso la cantina Gagliardo e l’appuntamento cadrà come tradi-zione nell’ultima domenica del mese di settembre, anche per mantenere l’evento nell’affascinante pe riodo vendemmiale. Per quanto concerne i lotti, le botti-glie saranno come sempre selezio-nate tra le migliori firme del Barolo, con preferenza per le partite da al-meno 3 o 6 bottiglie o per i conteni-tori maggiori come il Magnum (litri 1,5), il Doppio Magnum (litri 3,00) oppure ancora con contenitori spe-ciali delle capacità comprese tra i 5 e i 15 litri. Il Barolo di casa Gagliardo sarà esclusivamente proposto con i Lot-ti in barrique da 228 litri del cru Ser-ra dei Turchi, annata 2008. Gli ac-quirenti ritireranno il vino al termine del periodo di invecchiamento, im-bottigliato e confezionato in manie-ra speciale e concordata con l’azienda. Per quanto concerne il numero dei Lotti, con molta probabilità si atte-

sterà tra i 35-40 pezzi, oltre al Lotto di beneficenza, che dovrebbe con-fermare l’impostazione delle ultime due edizioni. Considerato il forte legame che la famiglia Gagliardo ha stabilito con Padre Roberto Panetto, originario del Roero, il ricavato della benefi-cenza andrà ancora a sostenere lo sviluppo della particolare ‘scuola al-berghiera’ che il missionario albese ha realizzato nelle terre meno fortu-nate della Cambogia per aiutare i giovani di quelle zone a trovare una strada alternativa e migliore per il lo-ro futuro. In conclusione, l’Asta del Barolo si orienterà verso una veste sempre più professionale e di so-stanza, limitando il numero delle edizioni e selezionando sempre me-glio lotti e partecipanti, che include-rà, oltre alla presenza di molti stra-nieri, un parterre di professionisti dell’enogastronomia tra i più signifi-cativi e attenti d’Italia.

[Teresa Enrica Baccini]

La vendemmia a Monteoliveto di Casà

Otto ettari vitati tra Arneis, Barbera e Nebbiolo, questo è il primo risulta-to concreto che l’Azienda Agricola Monteoliveto di Casà ha conseguito da quando ha iniziato a lavorare sull’omonima collina a Monticello d’Alba. I primi vini sono apparsi in tavola nell’estate del 2009, eleganti e fruttati, una conferma della qualità dell’origine. Nei primi giorni d’autun-

no, tra la metà di settembre e la pri-ma decade di ottobre 2009, si è svolta la seconda vendemmia a Monteoliveto di Casà, cha ha inte-ressato solo i cinque ettari già in età da produzione, ma che ha portato in cantina grappoli sani e ben matu-ri, capaci di produrre vini di bella struttura e piacevole fragranza. Le vicende climatiche 2009 sono inizia-te con le grandi nevicate dell’inver-no, che hanno portato riposo alle piante e riserve idriche al terreno; poi, la primavera è iniziata con le piogge di aprile e si è conclusa con il caldo di maggio e inizio giugno. L’estate ha prodotto le giuste alter-nanze climatiche tra periodi caldi e intermezzi rinfrescanti, fino al 10 di agosto quando ha preso il soprav-vento il sole che ha accompagnata gli ultimi 45-50 giorni prima della raccolta. Con settembre, si è inse-diato un andamento climatico per-fetto, caldo e ventilato di giorno e freddo di notte. Sono state le uve Arneis a dare il via quest’anno alla vendemmia a Monteoliveto di Casà: 13.150 chilogrammi che hanno da-to luogo a 9.205 litri di vino Roero Arneis Docg. Poi, la raccolta è pro-seguita con le Barbere, in tutto 6.520 chilogrammi da cui si sono fatti 4.564 litri di Barbera d’Alba Doc. Infine, il Nebbiolo, 7.760 chilo-grammi di grappoli che daranno luogo a circa 2.500 litri di Langhe Nebbiolo Doc e altrettanti di Roero Docg. Terminata la vendemmia e la vinificazione, ora in cantina i vini sonnecchiano in attesa che il tempo compia i suoi miracoli e ci regali l’eleganza più adatta ai calici della festa.

[Teresa Enrica Baccini]

La cucina del lago in vignetoValpolicella e Lago di Garda per un giorno assieme. È la proposta dell’Azienda Gerardo Cesari, che sabato 3 ottobre ha inaugurato un’originale sinergia con due chef simbolo della sponda veronese del Lago. Non è mancato l’evento più goloso dell’intera gardesana: ‘Ciot-tolando con Gusto’, caccia al teso-ro dei sapori lungo le strade di Mal-cesine. La giornata ha preso il via nei vigneti di proprietà dell’Azienda. Dopo la spiegazione delle peculiari-

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tà di questo terroir e qualche antici-pazione della qualità 2009 da parte dell’enol. Luigi Biemmi, i filari si so-no trasformati in palco per uno show - lezione tenuta da Isidoro Consolini, chef e patron del Risto-rante Al Caval di Torri del Benaco sul tema dei prodotti del lago e sull’uso dell’extravergine d’oliva in cucina. I giornalisti si sono spostati poi a Cavaion Veronese, sede della cantina di affinamento della Gerar-do Cesari. Qui Leandro Luppi, chef e patron del Ristorante Vecchia Malcesine, ha preparato in diretta un menù provocatorio per proporre l’Amarone in versione “casual”, adatta cioè alle esigenze del con-sumatore di oggi, che raramente mangia cacciagione o stracotti. È seguita la visita in cantina e la de-gustazione, in anteprima, dell’Ama-rone dei Giornalisti. “L’Amarone è un grande vino e in questi anni sta riscuotendo un crescente interesse – ha affermato Franco Cesari, Pre-sidente dell’Azienda – Quando ho iniziato a proporlo, la cucina era molto diversa da oggi. Il mondo è cambiato e anche noi produttori dobbiamo saper evolvere senza perdere l’identità dei nostri vini. Per questo, abbiamo pensato ad un evento giocato sulla cucina e gli abbinamenti provocatori, light, qua-si da picnic, capaci di proporre l’Amarone a nuovi consumatori. Per questa iniziativa la Gerardo Ce-sari ha scelto quindi di sposare non solo i sapori del lago ma anche il suo territorio. E così i partecipanti, concluso il programma in cantina, si sono spostati a Malcesine per “Ciottolare”, ovvero partecipare all’evento gourmet più atteso del Lago di Garda: una caccia al tesoro per scoprire gli angoli più belli di Malcesine e sostare per assapora-

un consumo moderato e con la guida sicura. La giornata si è aperta con la conferenza stampa dove i soci fondatori hanno toccato i prin-cipali elementi distintivi del prodot-to. Si è anzitutto sottolineato come essa sia il simbolo di un’identità tut-ta italiana. “Il mondo della grappa è fatto di aziende mediamente picco-le, che custodiscono un patrimonio di sapere. Le dimensioni ridotte fanno sì che, solo attraverso il dia-logo e l’unione, sia possibile affron-tare il mercato in modo incisivo. Per questo è nata l’Accademia della Grappa e delle Acquaviti” ha affer-mato il Presidente Roberto Casta-gner. “Grazie ad una continua evo-luzione la grappa è un prodotto sempre più moderno e vicino al mondo del vino. Per questo abbia-mo voluto investire in ricerca, pre-sentando e avviando il piano sulla grappa varietale, il più importante progetto sul prodotto mai finanzia-to dal Ministero delle Politiche Agri-cole.”E se da un lato la qualità del pro-dotto ha un ruolo fondamentale, dall’altro bisogna anche saperlo proporre, non solo sul mercato na-zionale, ma anche su quello estero. L’export, infatti, è oggi ancora mol-to marginale. Dei 30 milioni di botti-glie prodotte solo il 10% viene esportato. Di questa quota, il 60% è rappresentato dalla Germania, seguita dalla Svizzera, ma in molti paesi la grappa è ancora conside-rata un prodotto di bassa qualità. Fare sistema e fare cultura saranno le vie per permettere alla grappa di divenire un prodotto di successo internazionale. Le sfide per la grap-pa, dunque, sono molte e devono essere vinte.

[Jacopo Gendre]

Vino 2010. Annunciato il programmaLuca Zaia, Ministro dell’Agricoltura italiano, ha partecipato il 23 ottobre a una degustazione per festeggiare la fine del Vinitaly US Tour, coglien-do l’occasione per annunciare il programma di VINO 2010 - la Set-timana del Vino Italiano a New York, creato ed attuato con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura e del Ministero dello Sviluppo Economi-co italiani, è sponsorizzato da Buo-

re un piatto abbinato ad un vino del territorio.Lunedì 12 ottobre invece, presso il Four Seasons di Milano le etichette più rappresentative dell’Azienda sono state illustrate dal Presidente Franco Cesari, che ha fatto vivere attraverso aneddoti divertenti il ‘die-tro le quinte’ della storia della Val-policella e dell’Amarone in Italia e nel Mondo, mentre l’enologo Luigi Biemmi, ha presentato la filosofia della ‘Gerardo Cesari’ in cantina e ha dato le anticipazioni sulla qualità della prossima annata, spiegando altresì la filosofia dei cru. Un mo-mento importante è stata la vertica-le di Amarone Bosan, con le annate 1997, 1998, 2001, cui sono segui-te le proposte di pesce e di ciocco-lato preparate da Sergio Mei.

[Mario Enrietti]

Grappa, un valore italiano La grappa non è un prodotto che guarda al passato ma un bere mo-derno, frutto di ricerca, non solo da “bere col naso”, ovvero degustare, ma anche da leggere in un vero e proprio trattato, rivolto a tutti, pro-fessionisti e appassionati. È questo il messaggio presentato dall’Acca-demia della Grappa e delle Acqua-viti alla giornata “Grappa: l’Accade-mia innova lo spirito italiano”, tenutasi a Roma presso l’Hotel Ca-valieri il 22 ottobre. In questa occa-sione le aziende socie Carpenè Malvolti, Distillerie del Doge – Alino-vi, Distillerie Francoli, Frattina – F.lli Averna, Roberto Castagner Acqua-viti, Segnana – F.lli Lunelli hanno per la prima volta presentato “Grap-pa: trattato Moderno delle grappe e delle acquaviti”, volume edito da Bibenda, prima opera dedicata in-teramente alla grappa, dalla sua storia all’evoluzione, dal marketing alla ricerca, fino ai suggerimenti di servizio e agli abbinamenti più mo-derni. Durante la giornata, l’Acca-demia ha anche testimoniato che la grappa ascolta le esigenze della società di oggi. Uno dei momenti più apprezzati, infatti, è stato l’an-golo dedicato alla prova dell’etilo-metro, dove i sommelier Ais hanno dimostrato al pubblico come 30 gr di grappa contengano meno alcool di una lattina di birra e, quindi, sia-no assolutamente compatibili con

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NEWS nitalia SpA, ICE e Veronafiere. “So-no molto lieto di partecipare a questo entusiasmante world tour, vetrina di rappresentanza dei mi-gliori vini d’Italia,” ha commentato il Ministro Zaia. “E sono anche molto orgoglioso di VINO 2010, lo sforzo innovativo in collaborazione tra tre delle organizzazioni leader in Italia nella promozione e informazione a livello mondiale di uno dei maggiori patrimoni d’Italia: i nostri vini e la nostra cucina”. Mentre Lidia Ba-stianich, presentatrice di program-mi TV, ristoratrice e comproprietaria del ristorante Del Posto, che ha preparato il menù per la degusta-zione di ieri, ha detto “L’Italia fa par-te della mia eredità e la cucina ita-liana è la mia passione, per questo sono onorata di essere coinvolta in questo importante evento e di pre-stare la mia voce agli sforzi per edu-care gli americani e il mondo a co-noscere i nostri meraviglioso cibi e vini”. Walter Brunello, Presidente di Buonitalia SpA, ha poi aggiunto: “La nostra missione è quella di edu-care gli amanti del buon mangiare in tutto il mondo alla qualità dei no-stri cibi tradizionali e alle rigorose normative applicate alla loro produ-zione”. Per quanto riguarda VINO 2010 che si terrà la prima settima-na di febbraio 2010 a New York, Aniello Musella, Commissario per il Commercio Italiano e Direttore Ese-cutivo per gli USA, non vede l’ora “di lavorare con Veronafiere e Buo-nitalia per fare di questa manifesta-zione una delle migliori espressioni dei vini italiani viste negli Stati Uniti”. Giovanni Mantovani, Direttore Ge-nerale di Veronafiere, ha affermato “che cosa sarebbe il buon cibo senza la compagnia di un bicchiere di buon vino? In Italia, il cibo ac-compagna il vino e viceversa, e sia-mo determinati a diffondere questa abitudine nel mondo”. Per aiutare gli americani a meglio capire l’uni-verso dei vini italiani, Vinitaly ha pubblicato il libro di Hugh Johnson ‘Mini-Guida ai Vini Italiani’ che sarà distribuita in tutte le città dove il Vi-nitaly Tour farà tappa, fra cui New York, San Francisco, Hong Kong, Pechino, Tokio, Mosca. “Gli amanti del vino, ha detto l’Autore, spesso

lamentano la difficoltà di compren-dere i prodotti italiani perché oltre 100 vitigni sono utilizzati in modo regolare e altri centinaia su scala più limitata”.

[Jacopo Gendre]

Claudio Rosso presidente del CEPVI rappresentanti professionali dell’As-semblea delle Regioni Europee del Vino (AREV) a cui aderiscono 70 re-altà di vari Paesi costituendo una sorta di “Parlamento Europeo della Vite e del Vino” si sono riuniti il 14 ottobre a margine del Salone “Viteff” di Epernay (Francia) per eleggere il Comitato Direttivo. Alla carica di Presidente del CEPV (Consiglio Eu-ropeo Professionale del Vino) è sta-to designato all’unanimità Claudio Rosso, presidente del Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Roero, che assume così automaticamente anche la carica di Vice-Presidente dell’AREV. “Mi fa piacere - ha dichiarato il neo eletto - che il Piemonte abbia un ruolo prestigioso e ringrazio l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco che ha avanzato la candidatura. Predi-sporre documenti, sia pur consulti-vi, per Bruxelles e venire in contatto con le più svariate regioni viticole europee è un onore ed un impegno che cercherò di svolgere al meglio senza dimenticare che nelle prossi-me settimane si gioca una impor-tante partita Nazionale in occasio-ne della riforma della Legge 164 sulle Denominazioni di Origine e di eventuali Decreti che snelliscano il settore e lo mettano nelle condizio-ni di sopravvivere alle difficoltà del momento”. Il dibattito di due giorni di incontro ha portato a sottolineare che la riforma dell’OCM-Vino con-dotta dalla danese Mariann Fischer Boel va rivista perché non si può fa-

re a meno di una regolamentazione dei diritti d’impianto che invece si vorrebbe abolire. Anche la tenden-za a favorire i gruppi industriali va accompagnata dal sostegno alle piccole e medie dimensioni che so-no il tessuto dello sviluppo duraturo di ogni Regione. Si è accettato la complessità della certificazione per i vini e condiviso le misure volte a promuoverli a livel-lo internazionale ma ora è necessa-rio operare davvero qualche sem-plificazione amministrativa e dare in mano le risorse alle imprese e alle loro as so cia zio ni.

[Jacopo Gendre]

Emozioni dal mondo: Merlot e Cabernet insiemeA conclusione del Quinto Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet in-sieme”, Sabato 17 Ottobre 2009 alle ore 9.30 presso il Palamenti, sede del CAI di Bergamo, si è tenu-to il convegno dal titolo “L’innova-zione in momenti di crisi: come im-postarla e renderla redditizia”. Sono intervenuti in qualità di relatori A. De Bellis (Innovazione è metodo), M. Giordani (Innovare la comunicazio-ne con il digitale), F. Gallucci (Meto-di innovativi di esplorazione in gdo), G. Andrianò (Innovazione nei punti vendita per la gestione del cliente), L. Odello (La struttura dei piani spe-rimentali per l’innovazione in enolo-gia) e R. Zironi (Tre cose che in eno-logia non dovrebbero essere più le stesse).Moderatore del convegno è stato il professor M. Fregoni dell’Università Cattolica di Piacenza. Al termine del convegno sono stati resi noti gli esiti delle degustazioni che si sono tenute nella giornata di venerdì 16 ottobre 2009. Questi i numeri: 204 i campioni presentati; 198 quelli ammessi, provenienti da 16 paesi (Italia, Sud Africa, Serbia, Croazia, Argentina, Turchia, Slovacchia, Malta, Francia, Israele, Australia, Germania , Austria, Spagna, Cile, Repubblica Ceca); 65 i membri del-le commissioni; 59 medaglie asse-gnate (1 gran medaglia d’oro e 58 d’oro) con molti vini con il punteg-gio superiore ad 85/100 che non hanno ottenuto la medaglia per la severità del regolamento che vuole

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solamente premiato il 30 % dei campioni partecipanti. La gran me-daglia d’oro è andata al Colli Apru-tini IGT Merlot Marina Cvetic dell’azienda agricola Masciarelli (Abruzzo) mentre le 58 d’oro sono state distribuite tra 13 nazioni (8 alla Croazia, 4 all’Austria, 3 all’Argenti-na, 1 all’isola di Malta).

[Adriano Barbieri]

La Donna nel calendario d’autore della Mazzetti d’Altavilla Distillatori dal 1846Dodici mesi in compagnia di Maz-zetti d’Altavilla - Distillatori dal 1846. La storica azienda fondata oltre 160 anni fa da Filippo Mazzetti si affida oggi alle opere di Franco Bre-scianini da Rovato per la quarta edizione della Collezione di Calen-dari d’Autore, veicolo di Arte e... del buon bere, presentato al pub-blico e alla stampa l’11 settembre 2009 in concomitanza alla serata inaugurale dell’VIII edizione della rassegna ‘Teatro in Distilleria’. Co-me già per le tre precedenti edizioni la scansione temporale del calen-dario non segue l’anno solare, ben-sì va da settembre, periodo di inizio della vendemmia, all’agosto dell’an-no successivo, che per convenzio-ne è considerato l’ultimo mese del-la filiera produttiva. In primo piano gli splendidi quadri del noto e illu-stre artista Franco Brescianini da Rovato (BS) in cui la grafia ondosa, l’impasto tra densità meditate e tra-sparenze otticamente avvertibili tra le maglie del colore ben si sposano con le forme, le trasparenze e le cromie delle opere d’arte prodotte da Mazzetti d’Altavilla mediante pri-ma la distillazione in discontinuo di

selezionate vinacce Piemontesi e poi la cura quasi maniacale del packaging. ‘La Grappa è Donna’ - spiega Claudia Mazzetti responsa-bile marketing e comunicazione dell’Azienda – ‘abbiamo sempre sostenuto qui alla Mazzetti d’Alta-villa e, guarda caso, l’arte figurativa femminile è quella prediletta dall’ar-tista che ritiene la donna essere il vero e unico ‘Motore dell’Univer-so’.

[Jacopo Gendre]

Piemonte: ‘Anteprima Vendemmia’‘Anteprima Vendemmia’, l’annuale appuntamento promosso da Re-gione Piemonte e Vignaioli Piemon-tesi per presentare dati e valutazioni sulla vendemmia da poco conclusa e tracciare una previsione sull’anda-mento dell’annata, si è tenuta mer-coledì 18 novembre presso il Ca-stello di Barolo (CN). A partire dalle 9,00, dopo i saluti delle autorità lo-

cali, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Mino Taricco ha fatto il punto nella sua relazione su ‘Dati e prospettive del Piemonte vi-tivinicolo’, mentre Daniele Dellavalle e Giulio Porzio della Vignaioli Pie-montesi nella loro hanno illustrato ‘L’andamento della maturazione delle uve e previsioni sulla qualità’. È seguito un talk show animato da Giancarlo Montaldo con la parteci-pazione di rappresentanti di orga-nizzazioni economiche e professio-nali espressione della filiera vitivinicola piemontese, tra cui Gian-franco Berta, Lorenzo Giordano, Mauro Colombo, Enzo Gerbi, Alfeo Martini, Paolo Ricagno, Claudio Rosso, Mario Sacco, Davide San-dalo, Giovanni Satragno, Lamberto Vallarino Gancia, Andrea Faccio e altri. Durante la giornata, condotta da Carlo Cerrato, responsabile della testata regionale del Tg3, è stato anche consegnato il premio ‘Pie-monte Anteprima Vendemmia 2009’ a Sergio Miravalle, Presiden-te dell’Ordine dei Giornalisti del Pie-monte, per avere saputo nel corso della sua attività, raccontare con passione e attenzione il vino e gli uomini di questo territorio. “Come ogni anno, l’Anteprima Vendemmia sarà l’occasione per fare il punto sullo stato e le prospettive del setto-re vitivinicolo – ha sottolineato nel suo intervento d’apertura l’Asses-sore Taricco – che conferma in Pie-monte la sua vocazione alla qualità e all’eccellenza, ma deve trovare nuovi sbocchi in termini di mercato e di competitività. Stiamo lavorando per il rilancio delle nostre denomina-zioni più estese (Barbera e Dolcetto) pensando un piano promozionale all’interno di un discorso più ampio

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NEWS che abbraccia il sistema agroali-mentare piemontese di qualità”.

[Mario Enrietti]

Lugano, la capitale del MerlotNelle sale di Villa Principe Leopoldo Hotel & Spa di Lugano, si è svolto dal 13 al 15 novembre la seconda edizione del ‘Mondial du Merlot’, concorso dei migliori vini da vitigno Merlot al mondo, che da questo an-no può fregiarsi del titolo di ‘interna-zionale’ riconosciutogli da VINOFED (Fédération Mondiale des Grands Concours de vins et spiritueux). Or-ganizzato da ISICOM SA di Lugano, in collaborazione con Vinea (Sierre) e con il sostegno principale di: UNi-verre ProUva SA, leader elvetico nel settore del vetro cavo, e la Città di Lugano, gode altresì del patrocinio congiunto dell’OIV (Office interna-tionale de la Vigne et du Vin) e dell’UIOE (Union internationale des oe nologues) e del sostegno dell’USOE (Union Suisse des oenologues). Il comitato del concorso è composto da D. Maffei (presidente), da P. Ten-ca (co-presidente) e dal presidente dell’USOE M. Favre, mentre quello organizzativo da A. Rota, direttore della ISICOM SA, da E. Pasquier e D. Rouvinez di VINEA. Nel corso della tre giorni, il team in-ternazionale di giurati-degustatori, ha avuto l’opportunità di assaggia-re circa 300 campioni di vino pro-venienti da paesi del Vecchio Mon-do (80%) e del Nuovo Mondo (20%), suddivisi in quattro catego-rie: gli assemblaggi (51% minimo di Merlot), i Merlot vinificati in bianco (85% minimo di Merlot), Merlot ros-si in purezza (85% minimo di Mer-lot), vecchie annate (anteriori al 2003, con 85% minimo di Merlot). La cerimonia di consegna dei premi si è svolta nella serata di venerdì 27 novembre, all’Hotel Eden di Luga-no- Paradiso.

[Adriano Barbieri]

Nuovi Maestri AssaggiatoriIl giorno 4 giugno presso la sede nazionale di Asti dell’ONAV si è svolta la prima sessione d’esame per quei candidati che, in possesso

dei requisiti richiesti, intendevano ottenere il titolo di Maestro Assag-giatore. Le prove consistevano nell’illustrare per quanto riguarda la parte vinicola e la tecnica enologica un vino V.Q.P.R.D. a sua scelta e della sua macrozona (Italia Setten-trionale, Centrale, Meridionale e In-sulare) conducendo una degusta-zione guidata e illustrare altri due vini della stessa zona scelti dalla commissione in un elenco dei dieci principali vini preventivamente indi-cati dal candidato. Secondo il giu-dizio di una commissione compo-sta da Bruno Rivella, Mario Menconi, Roberto Rampone, Mi-chele Alessandria, Leonardo Mon-temiglio, Gianni Giardina, Benito Trolese, e suddivisa in due sotto-commissioni, sono risultati idonei: Ezio Alini (TO), Carlo Restagno (TO), Alberino D’Olimpio (CH), An-gela Pomponio (CH), Antonio Ge-retto (VE), Andrea Mattiello (VI), Walter Polese (BG), Giuseppe Tro-vato (CT), Fernando Zanoni (PD).

[Jacopo Gendre]

Marche: patto del gusto tra terra e mareMenù di terra o di mare? Nelle Mar-che entrambi. Immersa nel verde, questa regione è da sempre croce-via di un mix di sapori delle gastro-nomie di nord e sud Italia, unito a forti tradizioni e ad una grande e diffusa cultura dell’ospitalità. Una pagella a pieni voti pertanto, quella espressa all’unanimità dagli oltre sessanta ‘gitanti’ della Strada del Vino ‘Monferrato Astigiano’ che hanno inaugurato il mese di no-

vembre (dal 2 al 4) consolidando un appuntamento ormai istituzionaliz-zato sul calendario della formazio-ne turistica degli Enti astigiani: il Viaggio Studio autunnale. E dal canto loro, le Marche hanno saputo offrire un’ottima risposta, sia in termini di accoglienza, sia per la grande interpretazione della cu-cina tipica e nell’abbinamento con le maggiori doc del territorio. “Una sesta edizione di particolare successo – ha affermato il Presi-dente della Strada del Vino ‘Mon-ferrato Astigiano’ Mario Sacco - che conferma la verità enologica dell’Italia del vino in tutte le sue sfu-mature e peculiarità regionali”. Grande l’interesse suscitato dagli incontri-confronti con alcuni nomi importanti dell’enologia locale, gra-zie anche all’apporto professionale del Prof. Vincenzo Gerbi. Oltre alle cantine ‘Mancinelli’ (Morro d’Alba - Ancona), ‘Illuminati’ (Controguerra - Teramo, Abruzzo), ‘Lepore’ (Co-lonnella - Teramo, Abruzzo), ‘Ciu-ciu’ (Offida - Ascoli Piceno) e ‘Ga-rofoli’ (Loreto - Ancona), il folto gruppo di operatori astigiani ha visi-tato anche le prestigiose Enoteche Regionali dell’Emilia Romagna (Dozza - Bologna) e delle Marche, denominata ‘Vinea’ (Offida - Ascoli Piceno). Un iter di ‘cerniera’ tra la viticoltura di tre regioni confinanti, Emilia-Romagna, Marche e Abruz-zo, che ha restituito ai partecipanti l’immagine di un’enologia forte-mente vocata all’export senza venir meno al mercato locale e naziona-le. In particolare, nell’ultimo venten-nio il versante vitivinicolo marchigia-no ha assunto un ruolo ‘leader’ nell’economia agricola regionale, seguito dalla produzione di olio che qui beneficia delle stesse condizio-ni pedoclimatiche ottimali dei vi-gneti. Una regione, tra terra e mare, rac-contata dalle sue undici doc che in modo marcato esprimono la ric-chezza e insieme la varietà del pa-trimonio geografico dei luoghi. Numerosi e interessanti anche gli incontri istituzionali, in particolare quelli promossi dall’Unpli provincia-le di Asti grazie alla sua presidente Luisella Braghero, rispettivamente con la Pro Loco di San Benedetto del Tronto e la Pro Loco di Loreto.

[Adriano Barbieri]

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NEWS Consegnati i Diplomi degli ‘Ottimi 2009’Sabato 17 ottobre l’Enoteca Re-gionale della Serra, nella splendida cornice del Salone delle Feste del Castello di Roppolo, ha celebrato gli ‘Ottimi 2009’, i migliori vini dell’Alto Piemonte e della Valle d’Aosta, consegnando i diplomi ai produttori intervenuti. Alla cerimonia, che ha preso il via alle ore 19.30 con un aperitivo pres-so le cantine dell’Enoteca, hanno preso parte le più alte istituzioni del territorio e numerosi rappresentanti degli enti associati all’Enoteca. La cerimonia di premiazione, che si

è tenuta nel corso della cena di ga-la presso il Ristorante Castello di Roppolo, è stata condotta dal Pre-sidente dell’Enoteca e Assessore all’Agricoltura della Provincia di Biella Guido Dellarovere e dal Diret-tore Sara Colombera. “La cerimo-nia di premiazione degli ‘Ottimi’ – ha sottolineato il neo Presidente Guido Dellarovere – vuole costituire un tributo al lavoro svolto dai nostri viticoltori nella produzione di vini di sempre maggiore qualità, alla com-missione di degustazione dell’Eno-teca, che si è impegnata quest’an-no nella valutazione di oltre 150 campioni pervenuti, e al nostro staff, impegnato quotidianamente nella promozione dei vini del territo-rio”. Gli ‘Ottimi 2009’, che saranno og-getto nei prossimi mesi di un’azio-

ne di promozione che si terrà pres-so Eataly, il più grande mercato di prodotti enogastronomici di qualità del mondo, con sede a Torino, so-no: Erbaluce di Caluso doc Spu-mante Metodo Classico ‘Berenice’ 2004 (Cantine Briamara); Erbaluce di Caluso doc 2008 (Az. Agr. ‘La Campore’); Erbaluce di Caluso doc 2008 (Az. Agr. Pastoris Massimo); Erbaluce di Caluso doc 2008 (Az. Agr. Favaro Benito); Valle d’Aosta doc Chardonnay 2008, Valle d’Ao-sta doc Müller Thurgau 2008, Valle d’Aosta doc Fumin 2008 (Cave des Onze Communes); Coste della Se-sia doc Rosato ‘Majoli’ 2008, Les-sona doc 2005 (Az. Agr. Sella); Val-le d’Aosta doc Enfer d’Arvier Superieur ‘Clos de l’Enfer’ 2007

(Cooperative De L’Enfer); Sizzano doc 2004 (Dessilani Luigi e Figlio); Gattinara docg ‘Tre Vigne’ 2004 (Travaglini Giancarlo); Collina Tori-nese doc Cari 2008 (Az. Vitivin. Balbiano); Collina Torinese doc Malvasia ‘La Deliziosa’ 2008 (Az. Agr. Rossotto Stefano); Caluso Passito doc Vigneto ‘Cariola’ 2004 (Az. Vitivin. Ferrando); Valle d’Aosta doc Chambave Moscato passito 2007 (La Crotta di Vegneron).

[Jacopo Gendre]

L’ultimo nato nel Canavese: il GiösIl 28 Agosto 2009 a Settimo Vittone (Torino) l’associazione Settima Pie-tra, che si è costituita nel 2006 e che si propone di invertire la ten-denza all’abbandono dei fondi e sal-

vaguardare i vigneti terrazzati ed i loro muri a che rappresentano un’importante forma di manteni-mento dell’ambiente montano, ha presentato il suo primo vino deno-minato Giös, abbreviazione dell’es-pressione piemontese Giösmaria (Giuseppe e Maria). Le uve sono conferite dai trenta so-ci dell’associazione e vinificate dell’enoogo Alberto Cugnetto nella cantina del produttore Giacone Da-niele di Cesnola (Settimo Vittone, TO). La composizione è: 30% di Nebbiolo, 20% di Barbera, 17% di Vernassa, 13% di Croatina e 20% di altre uve locali non aromatiche. Si fa una selezione di due tipi di vendemmia: precoce e tardiva, se-gue poi il taglio dei due vini in post fermentazione malolattica e affina-mento sur lies per 6-8 mesi in ac-ciaio e un anno di maturazione in bottiglie coricate. Il risultato è un vi-no fresco, gradevole, dal profumo caratteristico, con una leggera e piacevole acidità. Nel 2007 si sono prodotte le prime 1.000 bottiglie ed altrettante nel 2008. Questo primo Giös rappresenta per l’associazione la speranza di salva-guardare il territorio, creando un circuito virtuoso che coinvolga i gio vani nei progetti e sensibilizzi tutti gli attori della filiera, dagli agri-coltori ai vinificatori, ai ristoratori ed ai consumatori.

[Mario Enrietti]

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Mario CastinoRicordo di un caro amico…

Torinese, dopo studi liceali, sotto la guida del prof. Clemente Tarantola, si laureò con lode in Scienze Agrarie presso l’Università di Torino

nel 1959. Dopo un periodo come borsista del CNR presso la stessa Università, ha sempre svolto la sua attività presso l’istituto sperimentale per l’enologia di Asti. Vincitore nel 1964 di un concorso per Speri-mentatore, dal 1977 sempre per concorso assume la direzione della Sezione di Tecnologia Enologica, che tiene fino al pensionamento (1998) Dal 1976 al 1985 è stato anche incaricato della Direzione della Sezione operativa periferica di Velletri, e dal 1995 al 1997 ha svolto altresì le funzioni di Direttore dell’Isti-tuto sperimentale per l’Enologia di Asti. È autore di oltre 170 pubblicazioni, quasi tutte di carattere spe-rimentale (dalla messa a punto di nuovi metodi ana-litici, alla valutazione dei risultati conseguibili con le diverse tecnologie di vinificazione, in bianco, con macerazione e di spumantizzazione).È altresì autore del volume Vini bianchi. Tecnologia di produzione, edito dall’Edagricole nel 1993 e coauto-re di Statistica applicata (con E. Riletto) Piccin 1991; Guida pratica dell’enologo (con C. Saracco e A.Goz-zellino) Edagricole, 1996; (con C. Saracco, G. Gay, A.Gozzellino) Edagricole, 2002. Negli anni più recenti si è intensamente dedicato alla divulgazione con articoli che, pur mantenendo il rigore scientifico, risultano di fruttuosa e piacevole lettura. Citiamo al-meno la rubrica ‘Assaggi nel mondo’ su ‘L’Assaggia-tore’. Grazie alla sua indiscussa competenza è stato relatore a numerosi congressi e convegni in Italia ed all’estero. Per il suo sapere e il prestigio scientifico gli è stato conferito, nel 1982, da parte dell’A. E. I., il premio per la ‘Ricerca scientifica in enologia’. Socio Ordinario, dal 1984, dell’Accademia Italiana della Vi-te e del Vino, era vice-presidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino nella quale era stato accolto nel 1978. Era membro del Consiglio Direttivo dell’OIC-CE e dell’ONAV.Dopo una lunga collaborazione con la Scuola di spe-cializzazione in Scienze viticole ed enologiche, dall’a.a. 1998-99 al 2007-08 è stato professore a contratto di Chimica Enologica nel Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia presso la Facoltà di Agraria dell’Università d Torino. Persona di grande affabilità, sempre disponibile, dotato di simpatica ironia, lascia un gran vuoto nel mondo enologico ed un ricordo indelebile in quanti hanno avuto la fortuna di cono-scerlo e soprattutto di collaborare con Lui. Noi siamo stati tra questi ultimi. Ci siamo incontrati chissà quan-

do, ma per lui è come ci fossimo sempre conosciuti e quando quel mattino è giunta in redazione la noti-zia della sua improvvisa e inaspettata scomparsa abbiamo provato un sincero e profondo dolore. Ave-vamo perso per sempre un collaboratore che sape-

va coniugare il rigore del dato scientifico con una na-turale capacità di offrirlo alla totale comprensione anche di chi non possedeva gli strumenti del mestie-re. E questa è una qualità rara che s’incontra soltan-to in chi è studioso egregio e docente vero. Vorrei però soffermarmi ancora su un aspetto del profilo umano di Mario, di cui già si è fatto cenno. Il piacere che gli procurava la conversazione intelligente, tra-puntata di quell’ironia sottile, talvolta come una la-ma, che coinvolgeva sempre però l’interlocutore che, come nel nostro caso, ricavava con gemme di sano buonsenso pratico, luminose scintille di piacere intellettuale. Si dice che sono sempre i migliori che se ne vanno per primi. Nel caso di Mario la massima si è fatta verità.

Renato Gendre, Vincenzo Gerbi

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L’AssAggiAtore • 05/2009

Libria cura di Renato Gendre

Salvatore D’AgostinoAnnuario della filiera vitivinico-la siciliana, Palermo, Istituto re-gionale della vite e del vino – Re-gione Sicilia, 2009, pp. 159, distribuzione gratuita.

Questo lavoro che fa onore a chi l’ha preparato e a chi l’ha voluto, non può mancare nella biblioteca di chiunque voglia conoscere viti, vino, produttori, prezzi, statistiche ma anche enoteche, ristoranti, e altro ancora della Sicilia. Si tratta infatti, di una radiografia completa ed esaustiva della filiera vitivinico-la siciliana ed è lí a testimoniare il posto di rilievo nazionale e inter-nazionale ormai consolidato della Sicilia enoica.

Federico Infascelli, Massimo Ro-scia (a c.)La carne di bufalo, Innova. Azienda Speciale Servizi e For-mazione, C.C.I.A.A. di Frosinone, 2009, pp. 40, pubblicazione non venale.

Dopo la Prefazione di F. Buffardi, presidente di Innova, lo studio di F. Infascelli sulla Carne di bufalo e l’appendice gastronomica sulla sua utilizzazione in cucina di M. Roscia.

Donato LanatiLa storia del vino, Fubine (AL), , Fubine (AL), Enosis, Cascina Meraviglia, s.a., Enosis, Cascina Meraviglia, s.a., pp. 55, s.i.p.

Questo bel libro è nato dall’incon-Questo bel libro è nato dall’incon-tro tra due affermati personaggi: tro tra due affermati personaggi: un enologo di fama mondiale, Do-un enologo di fama mondiale, Do-nato Lanati e una vignettista graf-nato Lanati e una vignettista graf-fiante e di successo, Laura Pelle-fiante e di successo, Laura Pelle-grini (ElleKappa). È destinato ai grini (ElleKappa). È destinato ai bambini? Noi l’abbiamo guardato bambini? Noi l’abbiamo guardato bambini? Noi l’abbiamo guardato bambini? Noi l’abbiamo guardato e letto con interesse e piacere.e letto con interesse e piacere.e letto con interesse e piacere.e letto con interesse e piacere.

Michele RuggieroMichele RuggieroMichele RuggieroPiemonte. La storia a tavola, To, To-rino, La bela Gigogin, 2007, pp. rino, La bela Gigogin, 2007, pp. rino, La bela Gigogin, 2007, pp. rino, La bela Gigogin, 2007, pp. 172, 172, €€ 14,00. 14,00.

È una cavalcata, condotta con È una cavalcata, condotta con È una cavalcata, condotta con È una cavalcata, condotta con

garbo e arguzia, attraverso le specialità culinarie del Piemonte intrecciate con personaggi noti e meno noti della storia civile e poli-tica. C’è uno spazietto anche per i vini. Ma che quello d’Acqui sia “il più noto” (p. 151) tra i Dolcetti ci ha lasciato di stucco.

Gabriele Gasparro, Carlo MagniIl marketing del consumatore. Strategie e strumenti delle scel-te gastronomiche, Milano, Ac-cademia Italiana della Cucina, 2007, pp. 165, s.i.p.

La materia è divisa in due parti. Nella prima si sottolineano le strategie con cui l’impresa si presenta al consu-matore. Nella seconda si danno in-vece le linee guida per le sue scelte.

Aldo Lorenzoni (a c.) Terre d’Arcole. La storia, i luo-ghi, le vigne, i vini, Soave (VR) Consorzio di Tutela del vino Arco-le DOC, 2005, pp. 290, s.i.p.

È uno studio a piú mani, dodici per la precisione, che insieme o da sole tracciano un profilo com-pleto (storico, ampelografico, zo-pleto (storico, ampelografico, zo-nale, vinicolo, giuridico, ecc.) del-nale, vinicolo, giuridico, ecc.) del-la DOC Arcole che nasce nel la DOC Arcole che nasce nel territorio tra San Martino Buon Al-bergo (VR) e Sossano (VI).

AA.VV.Enorandum La tua collezione pri La tua collezione pri-vata di etichette di vino, Soveria vata di etichette di vino, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 2007, Mannelli (CZ), Rubbettino, 2007, Mannelli (CZ), Rubbettino, 2007, pp. 96, pp. 96, € 18,00; 18,00; Ristorandum. La tua guida personale di ricordi gatua guida personale di ricordi gatua guida personale di ricordi gatua guida personale di ricordi ga-stronomici, Soveria Mannelli (CZ), stronomici, Soveria Mannelli (CZ), stronomici, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 2007, pp. 96, Rubbettino, 2007, pp. 96, Rubbettino, 2007, pp. 96, € 18,00; 18,00; 18,00; Daniela Ferraresi, Daniela Ferraresi, Daniela Ferraresi, Thègustandum. La tua guida personale per la deguLa tua guida personale per la deguLa tua guida personale per la degu--stazione del thé, Catanzaro, Rubstazione del thé, Catanzaro, Rubstazione del thé, Catanzaro, Rub-bettino, 2008, pp. 96, bettino, 2008, pp. 96, bettino, 2008, pp. 96, € 18,00. 18,00.

Questi tre ‘memorandum’ sono Questi tre ‘memorandum’ sono utili album sui quali si possono re-utili album sui quali si possono re-gistrare tutti i dati utili per classifi-gistrare tutti i dati utili per classifi-gistrare tutti i dati utili per classifi-gistrare tutti i dati utili per classifi-care ciascun prodotto e fissare il care ciascun prodotto e fissare il care ciascun prodotto e fissare il giudizio su schede apposite, molto giudizio su schede apposite, molto giudizio su schede apposite, molto

particolareggiate (p. es. in Thégu-standum 12 disegnini consentono di indicare anche la teiera!) sulle quali si possono inoltre incollare gli adesivi che corredano ciascun al-bum (enolabel per trasferire l’eti-chetta del vino, tazzine per il thè e copertini per i ristoranti).

Stefano Pronti, Mario FregoniStoria e cultura del vino, Piacenza, Tip. Le. Co., 2008, pp. 330, s.i.p.

Il sottotitolo “Fonti inedite e casi esemplari sul vino piacentino dall’antichità ad oggi” chiarisce bene le finalità del libro che si pre-senta in una bella veste tipografi-ca e ampiamente illustrato. Due, di carattere storico, sono i contri-buti di M. Fregoni.

Adolfo MaffeiSalvatore Leone de Castris, Copertino (LE), Azienda Leone de Castris, 2008, pp. 142, Edizione non venale.

Il volume bilingue è la storia di tre generazioni di “una famiglia dedigenerazioni di “una famiglia dedi-cata alla vitivinicoltura” con cui Piercata alla vitivinicoltura” con cui Pier-cata alla vitivinicoltura” con cui Pier-cata alla vitivinicoltura” con cui Piernicola, l’attuale titolare dell’Azienda nicola, l’attuale titolare dell’Azienda Leone de Castris, ha voluto ricorLeone de Castris, ha voluto ricor-Leone de Castris, ha voluto ricor-Leone de Castris, ha voluto ricordare il padre e il nonno.dare il padre e il nonno.

Laura RangoniLaura RangoniTuristi per cacio, Roma, Newton , Roma, Newton Compton, 2008, pp. 508, Compton, 2008, pp. 508, Compton, 2008, pp. 508, € 22,90.

Divisi, com’è tradizione, in base Divisi, com’è tradizione, in base alla percentuale di sostanza sec-alla percentuale di sostanza sec-alla percentuale di sostanza sec-ca contenuta, L. Rangoni ci pre-ca contenuta, L. Rangoni ci pre-ca contenuta, L. Rangoni ci pre-senta circa 150 formaggi, corre-senta circa 150 formaggi, corre-senta circa 150 formaggi, corre-dati da una scheda tecnica e da dati da una scheda tecnica e da dati da una scheda tecnica e da una selezione di ricette, prevalen-una selezione di ricette, prevalen-una selezione di ricette, prevalen-temente, ma non esclusivamente temente, ma non esclusivamente italiane.

Annalisa RotondiAnnalisa RotondiAnnalisa Rotondi (a c.) (a c.)Oleum Castrocarj. L’oro verde nel cuore della Romagna, Ce-sena, Società Editrice «Il Ponte Vecchio», 2009, pp. 126, Vecchio», 2009, pp. 126, €€ 12,00. 12,00.È una raccolta di 10 saggi, che È una raccolta di 10 saggi, che danno notizie generali sull’olio d’olidanno notizie generali sull’olio d’oli-

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L’AssAggiAtore • 05/2009 L’AssAggiAtore • 05/2009- 33 -

va extravergine e specialmente su quello che si produce nel territorio comunale di Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC). Alla fine tre ri-cette locali a base di quest’olio.

Mario Busso et aliiVino è. Vitigni autoctoni d’Eu-ropa, Terzo (AL), Edizioni Gribau-do, 2006, vol. I; 2007, vol. II, pp. 455; pp. 239, s.i.p.

Come scrive G. L. Biestro “Au-toctoni sono quei vitigni presenti sul territorio da un tempo molto più lungo [di quello consentito dalla legge: mezzo secolo] idoneo a permettere alla selezione natu-rale di differenziarli e renderli ca-ratteristici della loro zona di atti-nenza”. Ad essi la Unavini ha dedicato questi due volumi, pre-sentando nel primo i vitigni del bacino del Mediterraneo e riser-vando il secondo a quelli dell’Eu-ropa continentale.

I TrimaniCentovini.Vigne, persone, cultu-re. Roma, Donzelli Editore, 2008, pp. 267, € 18,00.

Distribuiti in cinque sezioni la “fa-miglia di vinai più antica d’Italia” ha inteso con questo libro offrire “uno strumento di riferimento, di consultazione quotidiana, ma an-che una panoramica utile per qualificare le produzioni italiane di eccellenza. Cinque utili Indici ren-dono facile la consultazione.

Bianca Minerdo, Grazia NovelliniLe zuppe. 600 piatti delle cuci-ne regionali, Bra (CN), Slow Food Editore, 2009, pp. 576, Editore, 2009, pp. 576, €€ 18,00. 18,00.

È vero ciò che viene ribadito in È vero ciò che viene ribadito in apertura: la minestra e la zuppa apertura: la minestra e la zuppa non hanno mai goduto di grande non hanno mai goduto di grande popolarità. Eppure se noi sfogliamo popolarità. Eppure se noi sfogliamo e sopra tutto usiamo questo ricete sopra tutto usiamo questo ricet-tario siamo sicuri che non manchetario siamo sicuri che non manche-ranno sorprese piacevoli. Le proranno sorprese piacevoli. Le pro-poste sono tutte firmate dai cuochi poste sono tutte firmate dai cuochi di locali selezionati da Slow Food.di locali selezionati da Slow Food.di locali selezionati da Slow Food.di locali selezionati da Slow Food.

Ettore GobbatoEttore GobbatoGiuliano Bortolomiol. Il sogno del prosecco, Curnasco di Trevio, Curnasco di Trevio, Curnasco di Trevio-lo (BG), 2008, pp. 120, lo (BG), 2008, pp. 120, lo (BG), 2008, pp. 120, € 17,00. 17,00.Nella colonna ‘I protagonisti delle Nella colonna ‘I protagonisti delle Nella colonna ‘I protagonisti delle Nella colonna ‘I protagonisti delle culture materiali’ un volume dedi-culture materiali’ un volume dedi-culture materiali’ un volume dedi-culture materiali’ un volume dedi-

cato a Giuliano Bortomiol ci sta proprio bene. Anche perché rac-contando la vita di questo uomo, per tanti aspetti speciale, si pre-senta nel contempo il profilo di una generazione che ha saputo imporre sul mercato un prodotto di successo: il Prosecco.

Franco Morando (a c.)Ruché di Castagnole Monferra-to, Castagnole Monferrato, Azien-da Montalbera, 2009, pp. 24, pub-blicazione non venale.

È un contributo importante per cogliere quelle piacevoli e uniche sensazioni che un vino come il Ruché di Castagnole Monferrato sa dare. Naturalmente nell’inter-pretazione dell’Azienda che l’ha eletto a fiore all’occhiello.

[Alma Sinibaldi]Girapuglia, Bari, Edizioni Tirso-media, 2008, pp. 176, € 12,00.

È una guida utile per chi vuole visi-tare la Puglia seguendo i “12 itine-rari enogastronomici” tracciati da A. Sinibaldi appassionata esplora-trice dell’enogastronomia regiona-le. Insieme l’Editore ci ha inviato due brochures bilingui (Mappa dei territori dei vini di Puglia; I territori dei vini di Puglia).

Carlo CambiIl mangiarozzo 2010. 1000 e più osterie e trattorie d’Italia dove mangiare almeno una volta nel-la vita, Roma, Newton Compton Editori, 2009, pp. 908, € 20,00.

La filosofia di questa ‘antiguida’ è tutta nelle parole dell’Autore: “cuci-na di territorio e tradizionale, gestio-ne familiare (possibilmente), storici-tà del locale o comunque forte identità e forte tasso di autenticità, conto per un pasto completo be-vande escluse al di sotto dei 40 eu-ro”. Vale la pena di consultarlo, no?

Nell’ultimo numero dell’anno elenchiamo, come sempre, i libri giunti in reda-zione di cui non abbiamo potuto ancora dare notizia:M. Colapietra, L’uva da tavola. La coltura, il mercato, il consumo. Milano. Edagricole – Edizioni Agricole de Il Sole 24 ORE, 2004, pp. III – XIV + 379, € 64,50.AA.VV., Federdoc. 30 anni 1979/2009, Roma, Federdoc, 2009, pp. 89. Federdoc. 30 anni 1979/2009, Roma, Federdoc, 2009, pp. 89. Federdoc. 30 anni 1979/2009Pubblicazione non venale.S. Wacker, Dimagrire con la dieta acido-base, Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 127, €13,90.G. Brozzoni, 500 vini. Centro Italia, Castelnuovo Berardenga (SI), CI. VIN, 2009, pp. 400, € 18,00.G. Brozzoni, 500 vini. L’Italia del Nord Ovest500 vini. L’Italia del Nord Ovest, Castelnuovo Berardenga (SI), CI. VIN, , Castelnuovo Berardenga (SI), CI. VIN, 500 vini. L’Italia del Nord Ovest, Castelnuovo Berardenga (SI), CI. VIN, 500 vini. L’Italia del Nord Ovest2009, pp. 400, € 18,00.M. Ubigli, I profili del vino. Alla scoperta dell’analisi sensorialeI profili del vino. Alla scoperta dell’analisi sensoriale, Milano, Edagricole , Milano, Edagricole – Edizioni Agricole de Il Sole 24 ORE, 2009– Edizioni Agricole de Il Sole 24 ORE, 200933, pp. 248, €€ 23,00. 23,00.M. Murray, J. Pizzorno, L. Pizzorno, Enciclopedia della nutrizione. Dalla A alla Z tutti Enciclopedia della nutrizione. Dalla A alla Z tutti Enciclopedia della nutrizione. Dalla A alla Z tutti i cibi che guariscono, Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 714, , Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 714, € 59,00.J. Adrian, J. Potus, R. Frangne, Dizionario degli alimenti. Scienza e tecnicaDizionario degli alimenti. Scienza e tecnicaDizionario degli alimenti. Scienza e tecnica. Milano, . Milano, Tecniche Nuove, 20092, pp. 576, , pp. 576, €€ 99,00. 99,00.B. Brigo, G. Capano, Ipertensione: curarla a tavolaIpertensione: curarla a tavola, Milano, Tecniche Nuove, 2009, Milano, Tecniche Nuove, 20092, pp. 120, € 8,90.A. Buckingham, A. Buckingham, Il tuo orto naturale. Giardini, cortili, terrazzi, piccoli terreniIl tuo orto naturale. Giardini, cortili, terrazzi, piccoli terreniIl tuo orto naturale. Giardini, cortili, terrazzi, piccoli terreniIl tuo orto naturale. Giardini, cortili, terrazzi, piccoli terreni. Milano, Il tuo orto naturale. Giardini, cortili, terrazzi, piccoli terreni. Milano, Il tuo orto naturale. Giardini, cortili, terrazzi, piccoli terreniTecniche Nuove, 2009, pp. 352, Tecniche Nuove, 2009, pp. 352, Tecniche Nuove, 2009, pp. 352, Tecniche Nuove, 2009, pp. 352, €€ 24,90.L. Bracco, L. Bracco, DNE ®DNE ®. La dieta della nicchia ecologicaLa dieta della nicchia ecologica, Milano, Tecniche Nuove, 2009, , Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 120, pp. 120, € 8,90. 8,90.S. Grigson, S. Grigson, Equo & Solidale. Un ricettario per tutti i giorniEquo & Solidale. Un ricettario per tutti i giorniEquo & Solidale. Un ricettario per tutti i giorni, Milano, Tecniche Nuove, , Milano, Tecniche Nuove, Equo & Solidale. Un ricettario per tutti i giorni, Milano, Tecniche Nuove, Equo & Solidale. Un ricettario per tutti i giorni2009, pp. 224, 2009, pp. 224, € 19,90. 19,90.G. Capano, L. Caricato, G. Capano, L. Caricato, G. Capano, L. Caricato, Friggere beneFriggere bene, Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 136, , Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 136, , Milano, Tecniche Nuove, 2009, pp. 136, €€ 8,90. 8,90.A. Guigoni, A. Guigoni, Antropologia del mangiare e del bereAntropologia del mangiare e del bereAntropologia del mangiare e del bere, Torrazza Coste (PV), Edizioni Altra-, Torrazza Coste (PV), Edizioni Altra-, Torrazza Coste (PV), Edizioni Altra-vista, 2009, pp. 196, vista, 2009, pp. 196, vista, 2009, pp. 196, € 15,00. 15,00.M. Gigliotti (a c.), M. Gigliotti (a c.), Adotta un piatto Slow FoodAdotta un piatto Slow Food, Soveria Mannelli (CZ), Calabria Let-Adotta un piatto Slow Food, Soveria Mannelli (CZ), Calabria Let-Adotta un piatto Slow Foodteraria Editrice, 2008, pp. 143, teraria Editrice, 2008, pp. 143, €€ 12,00. 12,00.O. D’Alessio, Viaggio in LiguriViaggio in Liguria, Firenze, Florence Packaging, 2009, pp. 195, a, Firenze, Florence Packaging, 2009, pp. 195, a, Firenze, Florence Packaging, 2009, pp. 195, Viaggio in Liguria, Firenze, Florence Packaging, 2009, pp. 195, Viaggio in LiguriViaggio in Liguria, Firenze, Florence Packaging, 2009, pp. 195, Viaggio in Liguri € 17,00. 17,00.F. Mantelli, G. Temporelli, F. Mantelli, G. Temporelli, L’acqua nella storiaL’acqua nella storia, Milano, FrancoAngeli, 2007, pp. 359, , Milano, FrancoAngeli, 2007, pp. 359, €34,50.34,50.

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L’AssAggiAtore • 05/2009- 34 -

Che cosa c’è in AgendaFiori d’invernoDal 6 novembre 2009 Dal 6 novembre 2009 al 28 marzo 2010 si al 28 marzo 2010 si al 28 marzo 2010 si svolgerà la IIIª ediziosvolgerà la IIIª edizio-ne di ‘Fiori d’Inverno’. ne di ‘Fiori d’Inverno’. ne di ‘Fiori d’Inverno’. La rassegna gastroLa rassegna gastro-nomica itinerante che riunisce 11 eventi nati riunisce 11 eventi nati per promuovere il ra-dicchio (quello Rosso dicchio (quello Rosso di Treviso e quello Va-riegato di Castelfranriegato di Castelfran-co IGP) inizierà con la XXVIII Festa del Radicchio a Rio San Martino di Scorzé (VE).San Martino di Scorzé (VE).San Martino di Scorzé (VE).Per informazioni: tel. 0422.303042; [email protected] informazioni: tel. 0422.303042; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected].

Ritorna Gusto in ScenaDall’1 al 3 marzo 2010, presso il Molino Stucky Hilton Dall’1 al 3 marzo 2010, presso il Molino Stucky Hilton Venice a Venezia torna Gusto in Scena, format ideato Venice a Venezia torna Gusto in Scena, format ideato Venice a Venezia torna Gusto in Scena, format ideato dal giornalista Marcello Coronini, che propone tre dal giornalista Marcello Coronini, che propone tre eventi in uno: Chef in Concerto, il congresso di grandi eventi in uno: Chef in Concerto, il congresso di grandi cuochi, Seduzioni di Gola, la selezione di prodotti gacuochi, Seduzioni di Gola, la selezione di prodotti ga-stronomici di tutta Italia, e I Magnifici Vini rassegna di circa cento cantine italiane.circa cento cantine italiane.

The Italian Wine MasterBrunello di Montalcino, Chianti Classico, Nobile di Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Nobile di Montepulciano e Conegliano Valdobbiadene Prosecco Montepulciano e Conegliano Valdobbiadene Prosecco Montepulciano e Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore: saranno queste quattro importanti denomiSuperiore: saranno queste quattro importanti denomi-nazioni italiane al centro di un tour americano voluto nazioni italiane al centro di un tour americano voluto nazioni italiane al centro di un tour americano voluto dalla Federdoc che prenderà il via il 1 febbraio 2010 dalla Federdoc che prenderà il via il 1 febbraio 2010 dall’Hilton di Chicago per spostarsi poi il 4 febbraio al dall’Hilton di Chicago per spostarsi poi il 4 febbraio al dall’Hilton di Chicago per spostarsi poi il 4 febbraio al Metropolitan Pavilion di New York City con l’obiettivo di Metropolitan Pavilion di New York City con l’obiettivo di potenziare l’importante mercato degli States.

Vini ad Arte 2010LLL’anteprima della nuova annata del Sangiovese di ’anteprima della nuova annata del Sangiovese di Romagna avverrà, come gli altri anni, presso il Mu-seo Internazionale delle Ceramiche di Faenza il 21-seo Internazionale delle Ceramiche di Faenza il 21-seo Internazionale delle Ceramiche di Faenza il 21-22 febbraio 2010. Durante la manifestazione vi sarà 22 febbraio 2010. Durante la manifestazione vi sarà anzitutto l’opportunità di conoscere i soci del Convi-anzitutto l’opportunità di conoscere i soci del Convi-anzitutto l’opportunità di conoscere i soci del Convi-to di Romagna, un consorzio volontario che riunisce to di Romagna, un consorzio volontario che riunisce otto produttori di alta qualità, che hanno fatto del otto produttori di alta qualità, che hanno fatto del otto produttori di alta qualità, che hanno fatto del Sangiovese la loro bandiera, aziende di una certa no-Sangiovese la loro bandiera, aziende di una certa no-torietà nel mondo ma legate alla propria terra. Sarà torietà nel mondo ma legate alla propria terra. Sarà torietà nel mondo ma legate alla propria terra. Sarà inoltre l’occasione per conoscere un territorio ricco di inoltre l’occasione per conoscere un territorio ricco di giacimenti golosi, bellezze paesaggistiche ed artisti-giacimenti golosi, bellezze paesaggistiche ed artisti-che. Quindi i visitatori avranno accanto alla possibilità che. Quindi i visitatori avranno accanto alla possibilità di degustare i molti vini presenti, anche quella di par-tecipare alle visite guidate del Museo.tecipare alle visite guidate del Museo.

Simone ScalettaLoc. Manzoni, 61 - 12065 Monforte d’Alba (CN)Tel +39.348.4912733 - fax +39.011.8980549E-mail: [email protected]

Dolcetto d’Alba DOC 2007 ViglioniRosso rubino di bella intensità con venature violette. Al profumo è intenso, pulito, con nette note floreali. Sul pala-to si presenta di media struttura, asciutto, di buona fre-schezza e piacevolmente beverino.Barolo D.O.C.G. 2005 ChirletRosso rubino leggermente scarico con unghia aranciata. Al profumo è intenso, penetrante, con sentori prevalenti di vaniglia. Al palato si coglie una struttura moderata ma ben equilibrata, con note tanniche in evoluzione.

Statti Cantine e Frantoio Tenuta Lenti88046 Lamezia Terme (CZ)Tel. 0968.456138/453655 - Fax. 0968.453816www.statti.com - [email protected] DOC Bianco 2008Prodotto con greco bianco (50%) e malvasia (50%), si pre-senta di colore giallo con riflessi verdolini. Al profumo è inten-so, floreale, con sentori di frutta gialla e note speziate. Al pa-lato è sapido, caldo, di buona acidità e discreta persistenza.

Calabria I.G.T. Bianco 2008Prodotto con greco bianco in purezza, ha un colore giallo paglierino intenso. Al profumo è persistente, con note di frutta esotica (banana) e speziate. Al gusto si presenta per-sistente, di buon equilibrio e ben strutturato.

Calabria I.G.T. Rosso 2007 ArvinoProdotto con uva gaglioppo (60%) e cabernet sauvignon (40%). Al colore è rosso rubino intenso con unghia viola-cea. Al naso si presenta con uno spettro ampio di sensa-zioni, in cui prevalgono frutta sciroppata, marmellata e no-te speziate (chiodi di garofano). Al palato è armonico, asciutto con piacevoli sentori retrolfattivi vegetali.

Az. Agr. Abbona AnnamariaFraz. Moncucco, 21 - 12060 Farigliano (CN)Tel./Fax 0173.797228E-mail: [email protected]

Dogliani DOCG 2005 San BernardoRosso rubino carico con sfumature violette. All’olfatto è in-tenso, persistente, con piacevolissimi sentori di frutta ros-sa matura (ciliegia, prugna, mora) e leggere note vaniglia-te. Al gusto si presenta caldo, asciutto, di buon corpo e di lunga persistenza

InfernottoÈ un angolo che il Direttore si è riservato per presentare vini che giungono in Redazione e di cui si desidera dare notizia quando insieme alla commissione redazionale (Bruno Rivella, Michele Alessandria) li ritenga degni di segna-lazione.

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SULLA TUA TAVOLA NON DEVE ARRIVARE UN VINO QUALSIASI.SULLA TUA TAVOLA NON DEVE ARRIVARE UN VINO QUALSIASI.

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P R O V I N C I ADI

ALESSANDRIA

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