Lombroso Mancinismo e Mancinismo Sensorio

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La traduzione in italiano di un articolo in inglese di Cesare Lombroso poco noto

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Di una ricetta a buon mercato per creare deviantiPrendete una manciata di statistiche inattendibili su un dato fenomeno. Aggiungete una teoria che si regge su fatti e dati altrettanto inattendibili e fatela concordare con le statistiche precedenti. Agganciatevi a opinioni e convinzioni negative mai provate su quel fenomeno, disseminate qualche proverbio popolare che legittimi il tutto e potrete dimostrare qualsiasi cosa. Sembra questa, in sintesi, la ricetta elaborata nel breve articolo di Cesare Lombroso, qui di seguito riportato, scritto in inglese per la North American Review nel 1903 e interamente consacrato ai rapporti tra mancinismo e criminalit. Al tema Lombroso aveva gi dedicato varie riflessioni, sparse nei suoi libri, e un articolo pi corposo nel 1884. Un interesse, dunque, ricorrente a testimoniare la non occasionalit dellarticolo del 1903. La sua convinzione irremovibile, pur considerando tutte le cautele espresse al riguardo, tanto lineare quanto apodittica: il mancinismo si riscontra soprattutto nei criminali e, insieme ad altri tratti psico-fisici, contribuisce a comporre uno dei peggiori tipi della specie umana. Come giunge Lombroso a questa stupefacente affermazione? Oppure, per esprimerci in termini diversi, con quali mezzi riesce a costruire la figura del mancino criminale?

La formula magica a cui fa ricorso il padre dellantropologia criminale italiana quella esposta nelle prime righe di questo scritto, che ora prover a sviluppare in maniera pi analitica. Le statistiche, innanzitutto. Nelle prime righe dellarticolo, Lombroso scrive:

Su 1.029 operai e soldati, ho rilevato una proporzione di mancini del 4% tra gli uomini e dall8 al 5% tra le donne. Tra i pazzi le proporzioni non sono molto diverse. Daltro canto, studiando un certo numero di criminali, la quota di mancinismo riscontrata risulta pi che triplicata tra gli uomini (13%), e quasi quintuplicata tra le donne (22%). Tuttavia, alcuni tipi di criminali, come, per esempio, i truffatori, fanno registrare percentuali molto superiori (33%), mentre assassini e stupratori fanno registrare percentuali del 9-10%. In ogni modo, questa nuova caratteristica collega i criminali ai selvaggi, e li distingue sia dai sani di mente sia dai pazzi. facile rilevare le insufficienze dei dati in possesso del medico veronese. Come e perch sono stati messi insieme 1.029 operai e soldati? Si tratta di un campione rappresentativo? E se s, di che cosa? Da dove viene fuori? Come si articola per et, sesso, mestiere ecc.? Come stato rilevato il mancinismo dei soggetti? Lombroso parla di pazzi e criminali. Siamo di fronte ad altri campioni? Se s, scelti con quale metodo? Quanti sono? Come si suddividono per sesso, et, tipo di reato compiuto? Come fa Lombroso a sapere che il mancinismo collega i criminali ai selvaggi, e li distingue sia dai sani di mente sia dai pazzi? Pi avanti, a proposito di mancinismo sensorio la maggiore sensibilit al lato sinistro del corpo , Lombroso riferisce di aver posto sotto sorveglianza fisiologica un certo numero di amici e colleghi, ai quali aggiunge un gruppo di operai. Non sappiamo molto di pi. Questo dovrebbe costituire un campione scientificamente selezionato? Che affidabilit possono avere una serie di osservazioni condotte su amici e colleghi? Fatto sta che, mettendo insieme questi dati assolutamente insufficienti, il criminologo conclude in maniera perentoria che il mancinismo pi diffuso tra i criminali, mentre il mancinismo sensorio pi comune tra i pazzi.

Non c che dire. Questo articolo riunisce e sintetizza i tratti peggiori della metodologia e delle osservazioni compiute da Lombroso. Assenza di indicazioni su come vengano scelti i soggetti da lui esaminati. Mancanza di qualsiasi criterio scientifico-statistico alla base della costituzione dei gruppi di soggetti. Mancanza di gruppi di controllo. Confusione tra carcerato e delinquente e tra pazzo istituzionalizzato e pazzo tout court (i carcerati non sono rappresentativi della intera popolazione delinquente; i pazzi in manicomio non sono rappresentativi di tutti i pazzi; e poi: chi il pazzo?). Metodi di indagine rozzi e mai veramente esplicitati. Non a caso Papini e Prezzolini, osservatori acuti della vita culturale italiana dellepoca, cos criticavano il metodo lombrosiano:

Quando si vede un uomo come Lombroso il quale fa delle percentuali sopra 4 casi; che trae le notizie sopra i grandi uomini dai pi infimi dizionari biografici; che mescola insieme delle notoriet di quartiere con dei geni europei; che moltiplica i tipi criminali per sfuggire alle eccezioni e alle smentite; che trasforma le spiegazioni possibili di casi particolari in casi universali; che scambia gli effetti che si riscontrano in certi geni come le cause di qualunque forme di genialit; come si pu acquistare o conservare la fede nella scuola antropologica italiana? (cit. in Merzagora Betsos, 2012, p. 139, n. 2).Non solo. Lombroso si affida a procedure ad hoc che, partendo dalla definizione penale del criminale che ha di fronte, vanno alla ricerca di segni, sintomi, tracce come il mancinismo che hanno lo scopo di confermare la criminalit sancita dal codice penale. Segni, sintomi, tracce che naturalmente trovano, perch, a furia di cercare, qualcosa si trova sempre. Lo spiega bene Renzo Villa, autore qualche anno fa di un bel testo sul metodo lombrosiano:

Di fronte allindividuo che altri e cio i magistrati hanno definito delinquente, egli [Lombroso] si pone in attitudine clinica. Ne esamina il corpo; lo osserva, palpeggia, misura, ricercando eventuali stigmate, segni cio, che possano esprimere anomalie, difetti di tipo costituzionale a loro volta interpretabili come segni atavici, attribuibili per via ipotetica a residui di primitivismo. Se non ne trova cercher altri segni che possano documentare una particolare forma di degenerazione. E difetti di nutrizione, o conseguenze di alcoolismo o elementi che possano essere fatti risalire a problemi di sviluppo, il rachitismo per esempio, non sono affatto infrequenti in una popolazione carceraria che raccoglie soprattutto elementi del sottoproletariato e comunque delle classi subalterne. E anche se nulla di anormale si potesse trovare, basteranno tracce minime ed usuali, la fisionomia per esempio, la postura, un segno qualsiasi, le cicatrici stesse, cos, ovviamente, comuni, per affermare che su quel corpo esistono tracce che dimostrano la causa dellessere delinquente. Causa appunto atavica, o degenerativa (Villa, 1985, p. 32).Linterpretazione di questi segni, sintomi, tracce osservati su gruppi scientificamente nebulosi di soggetti poi generalizzata a tutti i criminali, spesso con laiuto di disinvolte analogie animali, botaniche, etnologiche e di altro tipo (a seconda della convenienza), in modo da costruire una teoria universale che si suppone basata sui fatti, ma che in realt costruisce dei tipi per affastellazione quantitativa di dati: il delinquente pazzo, il delinquente nato, il delinquente epilettico, il delinquente occasionale e cos via, secondo una tipologia che sar di volta in volta modificata nelle successive edizioni della sua opera principale, Luomo delinquente. Tutti questi tipi non hanno alcuna consistenza, n fattuale n teorica: sono uomini di paglia, ma servono da pigeonholes per incasellare realt incomprensibili ai bravi borghesi dellItalia a cavallo tra XIX e XX secolo in categorie rassicuranti, che rimandano a entit altre, aliene dalla gente perbene, ma controllabili e prevenibili. Agendo in questo modo, Lombroso ha gioco facile nel dimostrare quello che vuole con i dati che ha a disposizione. Un gioco che gli permette di costruire, infine, la sua celebrata tesi dellatavismo, ossia del riemergere di tratti caratteristici di uno stadio pi primitivo dellevoluzione biologica della razza, nella quale, come in un puzzle, confluiscono finalisticamente tutti i segni-tessere in cui si imbattuto, assurti ormai a prove scientifiche definitive.

Sempre Villa:

Connessi gli elementi trovati, ed anche in relazione al delitto compiuto, ecco la diagnosi e la collocazione in un tipo criminale. Un delinquente nato, un delinquente per passione, un mattoide, un delinquente occasionale se, al limite, la persona del tutto normale (Villa, 1985, p. 32).

A tal fine qualsiasi segno fisico va bene: conformazione cranica, sutura frontale, sviluppo della mandibola, naso ricurvo, fronte sfuggente, orecchie grandi, cicatrici ecc. Ma anche qualsiasi segno sociale, repentinamente tradotto in segno naturale: tatuaggi, gergo, graffiti. Leggendo, dunque, le opere di Lombroso ci si trova di fronte a una mole incredibile di dati accumulati senza reale rigore, al di l delle dichiarazioni cautelative di consuetudine, e usati retoricamente per legittimare le proprie conclusioni. Vedete, sembra dire Lombroso, quanti fatti sono presenti qui. Forse, non tutti sono scientificamente importanti, ma tanti dati dimostreranno pur qualcosa!. Un atteggiamento molto simile a quello di certi difensori del paranormale che, ancora oggi, affermano: S, molti sensitivi sono stati sorpresi a frodare, ma se tante persone credono in quello che dicono, qualcosa di vero deve pur esserci!.

Ma che cosa emerge dalle opere e dalle parole del medico veronese a conclusione di questo gioco di prestigio criminologico? Che cosa rimane, una volta rimosse tutte le anormalit e deviazioni biologiche, fisiologiche, statistiche, psicologiche? Rimane, per via negativa, la figura delluomo bianco, adulto, civilizzato, borghese, europeo: il normale per eccellenza, latente parametro di giudizio di ogni scarto dalla sua normalit putativa. Lunico a non dover temere gli esiti di misurazioni craniometriche e di altro genere. Da esso si collocano a vari gradi di distanza, a segnare forme alquanto eterogenee di devianza, donne, negri, selvaggi, geni, pazzi, criminali. Tutte creature la cui unica colpa sostanzialmente quella di essere diverse dal loro parametro di riferimento.

Non sorprende, allora, che anche il mancino, che porta con s uno stigma visibile di anormalit, debba avere a che fare pi con le altre creature che con la creatura per eccellenza. E non un caso, dunque, che tra i tanti segni-tessere adoperati per costruire le sue tipologie, Lombroso metta nel calderone anche il mancinismo, che del resto aveva gi da tempo tutte le caratteristiche necessarie per entrare a far parte del freak show pi celebre della storia della criminologia. Condannando il mancino alla anormalit, infatti, Lombroso attingeva a un patrimonio di folklore, conoscenze, pregiudizi, senso comune, gi strutturato e risalente molto indietro nel tempo.

Raccontano i testi sulla storia dei mancini che, sin dai tempi di Origene (185-254), quelli della mano sinistra sono stati percepiti come esseri contrari alla natura per il semplice fatto di non servirsi della mano destra (Bertrand, 2003, pp. 48-49) . Esseri affetti da una sorta di infermit come diceva Eugene Mntz, parlando del mancinismo di Leonardo Da Vinci (ivi, p. 53). Il mancinismo stato universalmente biasimato perch giudicato anomalo rispetto a una normalit fisiologica legittimata dal numero i destrimani sono in numero superiore ai mancini e passata a simboleggiare ci che corretto, giusto, sano.

La natura anomala del mancinismo evidente innanzitutto dalle parole che lo designano: mancino deriva dal latino mancus che significa debole, imperfetto. Sinistro richiama evidenti denotazioni e connotazioni negative: infelice, infausto, triste, perverso, cattivo. Significati che sono praticamente i soli rimasti in altre lingue. Si pensi allinglese sinister, che oggi vuol dire solo infausto, di cattivo augurio, funesto. Sempre in inglese, right (destro) vuol dire anche giusto, corretto. In francese, gauche, oltre che sinistro, vuol dire anche goffo, sgraziato, mentre lo spagnolo izquierda deriva dal basco eskuerdi che significa la met di una mano. Per non parlare di espressioni e modi di dire: ad esempio, in inglese left-handed friend (un amico mancino) un nemico; una left-handed blessing (benedizione mancina) una maledizione. In italiano, si usa dire un tiro mancino o uno sguardo sinistro, che non hanno certo una connotazione positiva. E si potrebbe continuare. Una cospirazione nominale che condanna chi usa la mano sinistra a uno stigma tramandato nei secoli dei secoli. Inoltre, come fa notare lantropologo Robert Hertz, mentre per la destra esiste ununica parola di uso estremamente diffuso e di grande stabilit, il concetto di sinistra espresso attraverso parecchie denominazioni distinte, di limitata estensione, che sembrano continuamente destinate a sparire, sostituite da nuovi vocaboli; alcune di esse sono dei chiari eufemismi, altre di origine molto oscura (Hertz, 1994, p. 145).

Ancora Hertz fa notare che in diverse popolazioni pre-letterate, la destra costantemente associata al sacro, al regolare, al maschile, al benefico, alla vita, al mondo superiore, mentre la sinistra associata al profano, al debole, al femminile, al malefico, alla morte, al mondo inferiore. Ad esempio, presso i Maori la destra la parte sacra, sede dei poteri buoni e creatori; la sinistra quella profana che non possiede virt alcuna, ma solo poteri oscuri e sospetti (ivi, p. 146). Negli Indiani del Nord America, la mano destra designa lio, mentre quella sinistra designa il non-io, gli altri (ivi, p. 149). Secondo altre popolazioni, una sinistra troppo dotata e agile denota una natura contraria allordine, una disposizione perversa e demoniaca: ogni mancino un potenziale stregone di cui a giusto titolo si diffida (ivi, p. 151). In ultima analisi, la differenziazione obbligatoria dei lati del corpo un caso particolare e una conseguenza del dualismo proprio del pensiero primitivo (ivi, p. 155).

Ma non solo del pensiero primitivo, se vero che, venendo a tempi pi vicini a Lombroso, nel 1882, il biologo Gatan Delaunay, anticipando larticolo del criminologo italiano, esponeva la convinzione, non dissimile da quella di tanti popoli pre-letterati, che i mancini fossero esseri degenerati e inferiori:

Fra le razze superiori si contano assai pochi mancini. Al contrario, il mancinismo sar frequente presso certe razze inferiori. Il mancinismo pi frequente presso il sesso femminile che presso quello maschile. Molti idioti sono ambidestri o mancini. Molti epilettici sono mancini. Conclusione: nella specie umana levoluzione procede dal mancinismo al destrismo il quale caratterizza gli individui superiori (cit. in Bertrand, 2003, p. 66).Anche dopo Lombroso, e non necessariamente richiamandosi a lui, altri autori segnaleranno il binomio mancinismo-criminalit (o anormalit).

Per esempio, nel 1911 lo psichiatra E. Stier condusse uno studio sul mancinismo nellesercito, per conto dellAlto Comando tedesco. Stier aveva gi pubblicato sullargomento ed era convinto che il mancinismo fosse un carattere ereditario, particolarmente comune nei popoli primitivi. [] Stier calcol una percentuale media del 4 percento di mancini, con leccezione che, tra i soldati pi stupidi, scopr che ce nerano tre volte tanti. Abram Blau, psichiatra americano e flagello dei mancini, nel 1961 tuonava da un articolo di giornale rivolto ai giovani genitori: Non lasciate che vostro figlio diventi mancino! (Smits, 2013, pp. 190-191).Ancora, nel 1913 [] nelle pagine di un popolare settimanale inglese, un certo E.T. Brewster ammetteva, rifacendosi al dotto italiano [Lombroso], che la valorizzazione della parte sinistra era in ogni caso molto pi frequente nelle classi sociali inferiori che nelle classi superiori, presso i negri piuttosto che presso i bianchi, presso i selvaggi pi che presso le razze civilizzate (cit. in Bertrand, 2003, p. 67). Josfa Ioteyko, direttrice degli studi al Laboratorio di psicofisiologia dellUniversit di Bruxelles, affermava nel 1916:

Poich la percentuale dei mancini appena del 2,8 per cento, bisogna vedere in questo dato la prova che il mancinismo deve essere considerato unanomalia anatomica, uneccezione. Il mancino, cos come il gigante o il nano, deve rimanere uneccezione perch la specie tende a conservarsi normale. Anche Galippe ammette che si mancini per eredit morbosa. Secondo lui, i mancini si discostano pi o meno dalla generalit degli uomini per entrare in quella classe alla quale Morel e Magnan hanno dato il nome di degenerata, e Lombroso ha espresso la stessa opinione in questi termini: il mancinismo un carattere atavistico e e degenerativo. I mancini [] hanno spesso uneredit pesante da portare; il mancinismo coesiste di frequente con lepilessia, frequente presso gli alienati, presso i criminali e infine... lo si incontra anche presso i geni. Il mancinismo [] si manterr sempre nelle proporzioni ristrette rilevate dalle statistiche, e non ci saranno popoli mancini perch esso non altro, nel corso della vita della specie, se non un problema accidentale in opposizione costante con una funzione normale (cit. in Bertrand, 2003, p. 47).Se cos stanno le cose, come ricorda il giornalista olandese Rik Smits, non sorprende che il mancinismo sia stato storicamente associato a patologie come ritardo mentale, alcolismo, asma, rinite allergica, omosessualit, cancro, diabete, insonnia, istinti suicidi e criminalit (Smits, 2013, p. 12). E perfino il famoso psicologo infantile Cyril Burt, nel 1938, pontificava dalle pagine del suo monumentale The Backward Child:

I bambini mancini, abbastanza spesso, hanno grandi difficolt in quasi tutte le forme di coordinazione muscolare delicate. Questo particolarmente vero per quelli che io qualifico ambisinistri: essi sono strabici, balbettano, trascinano i piedi, sciaguattano come foche fuori dallacqua. Impacciati nella vita quotidiana e scoordinati nei giochi, sono dei veri incompetenti, dei buoni a nulla: ed evidente che la loro inettitudine generalizzata proviene tanto dal loro carattere instabile, quanto dalla loro mancanza dintelligenza. Per la maggior parte di loro, il controllo e lequilibrio nervoso sono palesemente poveri in tutti i campi: tic, spasmi, manie bizzarre e incoercibili, ossessioni minori di ogni sorta sono continuamente osservate (cit. in Bertrand, 2003, p.71).In mezzo le argomentazioni di Lombroso che, ad esempio, ben prima del 1903, nelledizione del 1896 dellUomo delinquente cos si esprimeva a proposito dei mancini:

Nei criminali, [...], prevale il mancinismo anatomico e nella mano (5% prevalenza a d.; 25% a s.) e nel dito (10 a d.; 27 a s.) e pure nel piede (27 a d.; 35 a s.). Il mancinismo pi frequente quello del piede, ma in rapporto alla frequenza del destrismo appare pi spiccato il mancinismo della mano.

Pi evidente appare il mancinismo se consideriamo i risultati secondo il genere di criminalit.

La prevalenza della mano sinistra massima nei ladri (38%), media nei feritori (25%), borsaiuoli (35%), minima negli stupratori (14%) e truffatori (13%).

Pel dito medio notossi la massima frequenza del mancinismo nei ladri (30%), nei borsaiuoli (30%) e negli stupratori (28%), minima pur frequente nei feritori (25%) e truffatori (21%).

Il piede col massimo grado di frequenza pi lungo a sinistra nei feritori (55%). Vengono poi gli stupratori (35%), infine i truffatori (26%) ed i ladri (26%).

Il mancinismo motorio non corrisponde sempre con lanatomico.

Latavismo di questo carattere spicca ricordando che Rolle (Revue Scientifique, 17 agosto 1889) test riscontr nello scheletro una frequente asimmetria degli arti superiori negli uomini e negli antropoidi: ma mentre nei primi lasimmetria notossi nel 99% a destra, negli antropoidi risult pel 64% a sinistra: invece indifferente era lasimmetria dellarto inferiore nelluomo e nellantropoide (Lombroso, 1896, p. 231). evidente che, in questo clima culturale, Lombroso trovava un terreno estremamente fertile per rinforzare la sua teoria delluomo delinquente con i semi del mancinismo sparsi da uomini di cultura e gente comune. Non a caso il suo articolo del 1903 termina con un richiamo alla paremiologia dellepoca. Ed qui che si consuma lennesimo trucco da prestigiatore del criminologo. Lombroso, infatti, citando un antico detto italiano, sembra trovare conferma delle sue tesi nel sapere popolare, quando, al contrario, il sapere popolare a dare ispirazione e sostanza alle sue teorie. noto infatti che limmensa popolarit di cui godette al suo tempo e che, in parte gli sopravvisse ben oltre la morte, si deve innanzitutto al fatto che egli tradusse in termini (pseudo)scientifici conoscenze gi diffuse nel senso comune; conoscenze che, con le sue statistiche a raffica, finiva con il confermare e rassicurare. Basti pensare che, ancora oggi, dato ascoltare frasi come: Che faccia da delinquente! che testimoniano, in maniera indubitabile, di una certa tendenza spontanea di uomini e donne al giudizio lombrosiano irriflesso. Non fu, allora, la sua scienza a rilevare il rapporto tra mancinismo e criminalit. Fu invece il sapere comune a ispirare e sostanziare le sue ricerche che, in questo come in tanti altri casi, finirono con il confermare circolarmente le teorie folk dalle quali provenivano. Lombroso in definitiva non scopr un bel niente: si limit a passare e ripassare una vernice di scientificit su idee gi ben radicate nel patrimonio conoscitivo del popolo (ma anche degli scienziati suoi contemporanei). Conferendo con ci legittimit a costruzioni criminologiche tanto popolari quanto prive di fondamento.

Sviluppi ulteriori e conclusioniChe ne oggi del nesso mancinismo-criminalit? Dopo Lombroso e i suoi epigoni lidea che i mancini siano pi propensi a comportamenti delinquenziali stata relegata tra la junk science del passato? Come per molte altre intuizioni e supposizioni lombrosiane, anche in questo caso la risposta negativa. Nel 1980, uno studio condotto da Gabrielli e Mednick tra il 1972 e il 1978 su 129 soggetti tra i 18 e i 21 anni ipotizzava che il mancinismo potesse spiegare il futuro comportamento criminale di alcuni di essi, escludendo perentoriamente che fattori intellettivi, sociologici e neurologici avessero un qualche ruolo concausale (Gabrielli e Mednick, 1980). Nello stesso anno, uno studio di Andrew (1980), rilevava invece che, allinterno di un gruppo di detenuti, i mancini esibivano una minore propensione alla violenza rispetto ai destrimani. Pochi anni dopo, uno studio di Hare e Forth (1985) metteva ancora in dubbio le conclusioni della ricerca di Gabrielli e Mednick. 258 detenuti etichettati come psicopatici di alto, medio e basso livello non dimostravano di avere particolari predilezioni per la sinistra n tra loro n rispetto a un gruppo di 1.211 maschi non criminali. Anzi, tra i criminali si evidenziava una leggera preferenza per la destra rispetto ai non criminali. In una sorta di rassegna non accademica di vari studi sullargomento, il periodico Lefthander Magazine (Rucker, 1986) concludeva che i risultati in argomento erano spesso contraddittori, al punto che la scienza non sembrava in grado di dire qualcosa di definitivo sul nesso tra mancinismo e criminalit. In effetti, anche a voler prendere sul serio questi studi, pare davvero difficile isolare in maniera pura il fattore mancinismo e valutarne il ruolo causale nella commissione di un qualsiasi comportamento delinquenziale, escludendo in maniera definitiva il ruolo di altri fattori. Bisognerebbe poi prendere in considerazione il livello di stigma associato al mancinismo. Ad esempio, un delinquente mancino potrebbe essere tale non perch mancino, ma perch lo stigma legato alla sua predilezione per la mano sinistra potrebbe aver avuto delle conseguenze sulle sue scelte di vita.

In alcuni casi, ad esempio, possibile che il mancinismo sia causa di delinquenza a causa del noto meccanismo della profezia che si autoavvera (Capuano, 2003). Questo accade quando il tentativo di rettificare la tendenza ad adoperare la mano sinistra attraverso forme di coercizione brutale, umiliazione e colpevolizzazione (ancora oggi si ricorda che, in talune famiglie, ai figli mancini era legata la mano sinistra dietro la schiena a scopo pedagogico) induce una reazione nel mancino che pu esprimersi anche in forme delinquenziali; forme delinquenziali che finiscono con il confermare la profezia iniziale secondo la quale i mancini sono criminali. Un esempio del genere riportato da Pierre-Michel Bertrand:

Emerge in modo incontestabile dalle nostre osservazioni che certi mancini osteggiati hanno reazioni di una natura talmente esasperante o mortificante che arrivano a commettere, fra altri misfatti, diversi piccoli furtarelli, o perfino dei delitti. Limportanza dello stato emotivo nella genesi dei fatti delittuosi gi riconosciuto. Altri mancini osteggiati, per contro, divengono in apparenza amorfi e sembrano non reagire a tutte le costrizioni dellambiente che li circonda, tanto da diventare dei montoni arrabbiati; difficile prevedere la piega che allora potr prendere la loro rivalsa e la maniera con la quale essa si esteriorizzer (cit. in Bertrand, 2003, p. 91). In questo caso, il meccanismo non dissimile da quello che agisce talvolta sulle persone brutte che una convinzione che risale almeno a Platone, e che fu ripresa a vario titolo da Lombroso e alcuni suoi epigoni, vuole che siano anche pi propense a essere cattive. Alcune ricerche hanno, ad esempio, dimostrato che chi non ha un aspetto gradevole pu essere penalizzato dal mercato del lavoro ed essere costretto a ricorrere al crimine per sbarcare il lunario. Oppure pu faticare sin dai tempi della scuola a costruire il proprio capitale umano (capacit di relazionarsi con gli altri ecc.), circostanza che pu spingerlo in futuro verso comportamenti antisociali o criminali (specie se donna) (Mocan, Tekin, 2006).

In questi esempi, il fattore fisico non agisce direttamente sulla propensione alla criminalit, ma circolarmente, attraverso un meccanismo psico-sociale quello, appunto, della profezia che si autoavvera che genera conseguenze inaspettate. Il comportamento delinquenziale, in altre parole, funzione delle interazioni sociali in cui gli esseri umani sono coinvolti. Interazioni che costruiscono la devianza nel corso del loro svolgimento. Anche il mancino criminale di Lombroso, come abbiamo visto, lesito di una costruzione. Una costruzione alla quale contribuiscono teorie preconcette, dati statistici tanto poco scientifici quanto convenienti, legittimazioni popolari e pseudoscientifiche. E una forte dose di pressapochismo. Come quella che Lombroso esib nel corso della scrittura di una sua importante opera dedicata alla criminalit femminile:

A quanto pare, Lombroso, nellattendere alla stesura del suo La donna delinquente, scritto in collaborazione col genero Ferrero (!), avrebbe chiesto e ottenuto dallallora capo della gendarmeria parigina, tal Goron, delle foto di donne delinquenti. Quando per il libro era ormai andato in stampa, e ciascuna di queste foto era stata debitamente corredata di un accurato profilo psicologico, il Goron, che era stato nel frattempo omaggiato di una copia del libro, si accorse di essersi confuso e di aver fatto pervenire al Lombroso delle foto di mercantesse che avevano inoltrato alla questura la consueta richiesta per il rilascio dei regolari permessi (Montaldo, Tappero, 2009, p. 36, n. 85).Insomma, tout se tient nel sistema di Lombroso. Perfino il falso. Anche se le conseguenze di questo sistema hanno condannato allanormalit migliaia e migliaia di esseri umani, colpevoli solo di essere diversi. E tra questi i mancini.

Bibliografia

Andrew, J.M., 1980, Are Left-handers Less Violent?, Journal of Youth and Adolescence, vol. 9, n. 1, pp. 1-9.

Bertrand, P.-M., 2003, Storia dei mancini ovvero sulla gente fatta a rovescio, Edizioni Magi, Roma.Burt, C.L., 1938, The Backward Child, University of London Press, London.Capuano, R.G., 2003, Oracoli quotidiani. Cos e come funziona la profezia che si autoavvera, ESI, Napoli.

Gabrielli, Jr., W.F., Mednick, S.A., 1980, Sinistrality and Delinquency, Journal of Abnormal Psychology, vol. 89, n. 5, pp. 654-661.

Hare, R.D., Forth, A.E., 1985, Psychopathy and Lateral Preference, Journal of Abnormal Psychology, vol. 94, pp. 541-546.

Hertz, R., 1994, La preminenza della destra, Einaudi, Torino.

Lombroso, C., 1884, Sul Mancinismo motorio e sensorio nel sano, nel pazzo, sordo-muto, cieco nato e nel criminale, Giornale della Reale Accademia di Medicina di Torino, Vol. 32, Anno 47, n. 8, pp. 433-461.Lombroso, C., 1896, Luomo delinquente in rapporto allantropologia, alla giurisprudenza ed alle discipline carcerarie, Fratelli Bocca Editori, Torino, vol. I, V edizione.

Lombroso, C., 1903, Left-Handedness and Left-Sidedness, The North American Review, vol. 177, n. 562, pp. 440-444.Merzagora Betsos, I., 2012, Colpevoli si nasce? Criminologia, determinismo, neuroscienze, Raffaello Cortina Editore, Milano.Mocan, N., Tekin, E., 2006, Ugly Criminals, NBER Working Paper No. 12019, Cambridge, Massachusetts.Montaldo, S., Tappero, P. (a cura di), 2009, Cesare Lombroso cento anni dopo, UTET, Torino.

Rucker, M.K., 1986, Criminality and Lefthandedness, Lefthander Magazine, vol. 11, n. 4.

Smits, R., 2013, Lenigma della mano sinistra, Odoya, Bologna.

Villa, R., 1985, Il deviante e i suoi segni, Franco Angeli, Milano.

Cesare Lombroso

Mancinismo e mancinismo sensorio

The North American Review,

(1903, vol. 177, n. 562, pp. 440-444)Come universalmente noto, adoperiamo la mano destra molto pi spesso della sinistra, tanto che il numero di persone che si sente a proprio agio con la mano sinistra relativamente esiguo. Queste si trovano, di solito, tra le donne, i bambini e i selvaggi, e sono oggi meno numerose di un tempo. Molto stato scritto su queste persone, ma dal momento che nessuno ha prima dora provato a stabilire la loro frequenza per via statistica, ho deciso di intraprendere questo compito con laiuto del mio amico professor Marro.

Su 1.029 operai e soldati, ho rilevato una proporzione di mancini del 4% tra gli uomini e dall8 al 5% tra le donne. Tra i pazzi le proporzioni non sono molto diverse. Daltro canto, studiando un certo numero di criminali, la quota di mancinismo riscontrata risulta pi che triplicata tra gli uomini (13%), e quasi quintuplicata tra le donne (22%). Tuttavia, alcuni tipi di criminali, come, per esempio, i truffatori, fanno registrare percentuali molto superiori (33%), mentre assassini e stupratori fanno registrare percentuali del 9-10%. In ogni modo, questa nuova caratteristica collega i criminali ai selvaggi, e li distingue sia dai sani di mente sia dai pazzi.

Poich lappetito vien mangiando (come recita il proverbio), mentre compievo queste prime scoperte, ho voluto verificare se potessi spingermi un po pi in l con le mie ricerche. Fino a oggi, ho ragionato, stato studiato solo il mancinismo. Varrebbe la pena indagare se esiste anche ci che potremmo chiamare mancinismo sensorio, ossia se ci sono uomini che hanno una maggiore sensibilit al lato sinistro piuttosto che a quello destro del corpo. Avendo questo obiettivo, ho tenuto, per cos dire, sotto sorveglianza fisiologica un certo numero di amici e colleghi, ai quali ho aggiunto un gruppo di operai. Ho riscontrato che il mancinismo sensorio molto pi diffuso del mancinismo, essendo presente in non meno del 26% delle persone normali. Il fatto curioso, poi, che i mancini non esibiscono questo mancinismo sensorio in misura maggiore dei destrimani, e anzi, almeno per quanto riguarda il tatto, non superano nemmeno i criminali, i quali fanno registrare, in media, una percentuale del 27%, anche se esibiscono una certa variabilit nellintensit del senso del tatto. La percentuale di individui con mancinismo sensorio tra i criminali, tuttavia, aumenta di molto se si prende in considerazione la sensibilit al dolore, che in essi molto pronunciata al lato sinistro, e lacutezza della vista, che, secondo i calcoli del dr. Bono, non solo pi sviluppata in essi che nelle persone oneste, ma pi accentuata nellocchio sinistro che in quello destro. Nei pazzi, come rivelano le ricerche di Tonnini e Amadei, questo mancinismo sensorio quasi pi la regola che leccezione, essendo presente nel 44% dei casi. Sembra, dunque, che il mancinismo sia pi diffuso tra i criminali, e il mancinismo sensorio tra i pazzi.

Per comprendere il significato esatto di queste ricerche, necessario sapere che le specie animali pi vicine alluomo e pi perfette esibiscono una pi spiccata tendenza allasimmetria. Secondo Livingstone, i pappagalli sono mancini e lo sono anche gli animali selvatici (leoni ecc.). Camerano ha scoperto che i tentacoli sinistri dei crostacei decapodi pesano 200 grammi pi di quelli destri, mentre Rollet (Revue Scientifique, 1889) ha rilevato in ventisette scimmie antropomorfe la maggior pesantezza della spalla sinistra rispetto a quella destra. Parot ha osservato che, nel neonato, il peso degli arti del corpo uguale e che il bambino usa indifferentemente gli uni o gli altri; solo a partire dal secondo anno di vita che comincia a preferire gli arti destri; in et matura la differenza duso molto grande, mentre diminuisce in vecchiaia. Inoltre, facile osservare che lasimmetria aumenta in proporzione alla nobilt dellorgano e allattivit a cui sottoposto; , dunque, naturale che, nelluomo, un lato del corpo prevalga sullaltro, e ci vero soprattutto del cervello. Il motivo per cui la parte destra predomina nella maggior parte dei casi, soprattutto nelle estremit e, in particolare, nelle braccia, si spiega con il fatto che i movimenti degli arti sono sotto la direzione suprema del cervello che, come tutti sappiamo, uno degli organi pi nobili, il meno simmetrico e si compone di due parti che non sono perfettamente simili. Infatti, il lobo sinistro prevale su quello destro. Ricevendo il sangue dal cuore pi direttamente e in quantit maggiori rispetto al destro, il primo a svilupparsi nellembrione, pi attivo ed il pi voluminoso dei due, tanto che potremmo dire che il lobo destro serve solo ad assistere o rafforzare laltro.

Grazie alla minore attivit del lobo destro, le parti sinistre che da esso traggono la propria forza (nel mondo dei nervi gli organi si incrociano sempre, e le membra destre del corpo ricevono i nervi dalla parte sinistra del cervello e viceversa) sono meno agili e robuste di quelle destre. Poich lincremento dellasimmetria sempre proporzionale allo sviluppo, ed essendo il cervello uno degli organi che si sviluppa maggiormente, pi esso attivo, pi diventa asimmetrico. Di conseguenza, con il progresso della civilt e della cultura, luomo esibisce un destrismo sensorio sempre pi grande rispetto ai selvaggi; negli uomini tale destrismo superiore rispetto a quello delle donne, negli adulti superiore rispetto a quello dei bambini. Cos, donne e selvaggi, anche quando non sono mancini, esibiscono gesti e movimenti che sono un tipo di mancinismo. Un po di tempo fa, Delaunay osserv che luomo stende il braccio destro che la donna afferra con il sinistro; che la donna si abbottona i vestiti dalla destra alla sinistra, mentre luomo fa il contrario; e che quando donne e bambini tracciano una linea o girano, ad esempio, la chiavetta di un orologio, iniziano il movimento da destra a sinistra, mentre luomo adulto procede sempre da sinistra a destra. Ci spiega perch, in passato, e ancora oggi tra popoli poco civilizzati come gli arabi, la scrittura procede preferibilmente da destra a sinistra, una abitudine che i bambini conservano fino a quando qualcuno non li corregge. Nelle sue osservazioni, Delaunay si spinse al punto di scoprire che gli antichi cronometri venivano caricati da destra a sinistra, mentre quelli moderni vengono caricati da sinistra a destra.

Quando i due lobi del cervello non funzionano normalmente, si assiste a una maggiore difficolt nel controllo delle emozioni o al verificarsi di fenomeni straordinari, come, ad esempio, la doppia personalit, che, fino a oggi, non sono mai stati spiegati in maniera soddisfacente. Ho menzionato un caso del genere in Genio e follia a proposito di un individuo soggetto ad allucinazioni, che asseriva di udire voci da destra e da sinistra e confessava che quelle provenienti da destra non erano autentiche, ma erano frutto della sua immaginazione, perch evidentemente il disturbo era meno grave da quel lato e arrecava danni minori al sistema nervoso. Ball descrive il caso di un altro individuo, il quale, essendo impazzito per uninsolazione, udiva una voce che gli chiedeva informazioni sulla sua salute. In seguito, alla voce si aggiunse un fantasma, dotato di barba lunga e occhi neri, che, un po alla volta, divenne il suo padrone o, pi esattamente, il suo carceriere. Il fantasma gli ordin di gettare un orologio nel fuoco, ed egli esegu; gli ordin di avvelenare una donna e un bambino ed egli, sebbene con ribrezzo, li uccise. Come spieg al suo medico: Ho due cervelli, uno destro che mio, e uno sinistro che del mio tiranno; purtroppo, questo che ha sempre la meglio su di me. Forse cos che possiamo spiegare quello stato di dubbio parossistico, in cui il s e il no contendono tra loro nella testa, che affligge taluni incapaci di prendere una decisione, i quali supplicano altri, con gesti e parole, di farlo al posto loro. In questo caso i due lobi del cervello sono in contraddizione, come pu succedere a due cavalli dei quali uno intenda andare in una direzione e il secondo in unaltra, e i cui grossi sforzi siano vanificati da uninerzia completa, se non interviene un agente estraneo a ristabilire lordine. Provo a spiegare allo stesso modo un altro e pi curioso fatto che accade a certi vecchi pazzi, i quali scrivono alla rovescia come succede nella litografia. Sin da bambini, immaginiamo e probabilmente acquisiamo le forme delle lettere correttamente nel lobo sinistro e alla rovescia nel destro, e le riproduciamo nella maniera dettata dal lobo dominante. Vogt, nel corso di un interessante esperimento condotto su circa cento bambini, osserv che, quando veniva chiesto loro di scrivere una parola con la mano destra e poi con la sinistra, le due parole non si assomigliavano quasi mai; se, invece, la parola era scritta alla rovescia con la sinistra e poi vista allo specchio, era possibile notare una somiglianza.

Queste, tuttavia, sono mere ipotesi; ci che certo che i criminali sono mancini pi spesso degli uomini onesti, mentre i pazzi presentano un mancinismo sensorio superiore sia rispetto ai criminali sia rispetto agli onesti. Questo fatto indica che, nei criminali e nei pazzi, il lobo destro risulta dominante molto pi frequentemente che nelle persone normali. Mentre luomo sano pensa e sente con il lobo sinistro, lanormale pensa, decide e sente pi con il lobo destro: pensa storto, come recita in modo veritiero il proverbio popolare. Posso dire che le poche ricerche da me condotte sui cervelli e sui crani dei criminali mostrano una singolare prevalenza del lobo destro. Nellunico cervello di un criminale pesato da Bischoff, il lobo destro pesava ventuno grani pi di quello sinistro. Su quindici cervelli di ladri omicidi, pesati dal professor Giacomini, otto facevano registrare un lobo destro pi pesante di ventuno grani, e solo sette presentavano un lobo sinistro pi pesante, in media di trenta grani. Ho esaminato quarantaquattro teste di criminali nel mio museo di Torino, e ho riscontrato una asimmetria molto pronunciata del lobo destro nel 44% e del sinistro nel 20% dei casi. Ci concorda (in maniera negativa) con quanto Boyd e Ireland (The Brain, 1880) hanno constatato nei cervelli normali, il cui lato sinistro presenta un maggiore sviluppo, e con Bastian, che ha rilevato un maggiore peso specifico della materia grigia dellemisfero sinistro in confronto alla materia grigia di quello destro.

A questo punto possiamo chiederci: come mai una persona mancina, unaltra presenta un mancinismo sensorio, ma le due circostanze non si ritrovano nello stesso individuo? Come mai esistono al mondo mancini che non sono n pazzi, n idioti n tanto meno criminali? Ci si spiega con il fatto che i meccanismi del cervello che influenzano i movimenti sono completamente diversi dai meccanismi che agiscono sui sensi, e quindi pu facilmente darsi che i primi prevalgano sui secondi.

Inoltre, la presenza di un solo tratto ereditario in un individuo non significa affatto che tutto il suo organismo versi in una condizione di sviluppo bloccato o di inferiorit. Finch non abbiamo altro che mancinismo o mancinismo sensorio, come se avessimo una nota musicale che, presa da sola, non significa nulla e non d vita a una melodia; in altre parole, se questi segni di pazzia o di criminalit non sono associati ad altri sintomi, come uneccessiva asimmetria craniale, allucinazioni ecc., non hanno alcun significato. Non difficile, dunque, imbattersi in brave persone che sono veri mancini, o in grandissimi criminali che non possiedono questa caratteristica. Non mi sogno affatto di affermare che tutti i mancini siano malvagi, ma che il mancinismo, associato a molti altri tratti, pu contribuire a comporre uno dei peggiori tipi della specie umana.

Vorrei qui aggiungere una curiosit. Molto prima che io, dopo aver condotto tante osservazioni tecniche, giungessi a questa conclusione, la gente dellEmilia, della Lombardia e della Toscana, aveva gi espresso la stessa convinzione, quando formul e adott il detto sinistro per dire che una persona non degna di fiducia.

Titolo originale

Cesare Lombroso, 1903, Left-Handedness and Left-Sidedness, The North American Review, vol. 177, n. 562, pp. 440-444 (settembre)Traduzione di Romolo Giovanni Capuano (novembre 2013) Lombroso, C., 1884, Sul Mancinismo motorio e sensorio nel sano, nel pazzo, sordo-muto, cieco nato e nel criminale, Giornale della Reale Accademia di Medicina di Torino, Vol. 32, Anno 47, n. 8, pp. 433-461.

Si pensi che Lombroso ridurr progressivamente la diffusione del delinquente nato nella popolazione criminale totale dal 70% al 40% al 30%, sminuendo, in sostanza, laspetto pi innovativo delle sue teorie.

Robert Hertz racconta che nelle Indie olandesi di fine Ottocento era possibile osservare i bambini indigeni con il braccio sinistro legato in modo che non potesse essere utilizzato (Hertz, 1994, p. 139).

Si preferito tradurre loriginale del titolo left-sidedness con mancinismo sensorio per coerenza con la traduzione del termine nel resto dellarticolo, sebbene mancinismo sensorio non corrisponda propriamente a left-sidedness.

Lombroso fa riferimento a una delle sue opere pi celebri: Lombroso, C., 1864, Genio e follia, Tipografia Chiusi, Milano. A questa edizione ne seguirono col tempo molte altre, sempre pi ponderose.