Lombardia

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LOMBARDIA LOMBARDIA CASSOEULA Ingredienti: 1 kg di maiale 400 g di luganega 3-4 cotenne fresche 1 piedino 4-6 verzini (salamini di verza) 1,5 kg di verza Sedano Patate Carote 1 cipolla 25 g di olio d’oliva 50 g di burro Vino bianco secco Brodo Salsa di pomodoro Sale Pepe . CASSOUELA Ingredienti per 4 persone:

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LOMBARDIA

LOMBARDIA – CASSOEULA

Ingredienti:

1 kg di maiale

400 g di luganega

3-4 cotenne fresche

1 piedino

4-6 verzini (salamini di verza)

1,5 kg di verza

Sedano

Patate

Carote

1 cipolla

25 g di olio d’oliva

50 g di burro

Vino bianco secco

Brodo

Salsa di pomodoro

Sale

Pepe

.

CASSOUELA

Ingredienti per 4 persone:

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Preparazione

Bollire lungamente il piedino e le cotenne, per sgrassarli. Far tostare in una

casseruola mezzo etto di burro (non margarina) con un po’ di cipolla.

Aggiungere le cotiche, il piedino e una discreta quantità di coste di maiale. Far

tostare il tutto e quindi aggiungervi un mezzo pomodoro tritato con una piccola

dose di patate tagliate a fatte e di sedano.

Dopo qualche minuto di rosolatura, aggiungervi acqua calda, abbastanza da

coprire tutto quanto è stato messo nella casseruola. Aggiungere quattro o

cinque o sei salamini appositi, detti appunto di verzata. Far cuocere quindi per

quasi due ore; aggiungervi verze ben lavate, in abbondanza, e lasciar cuocere

per un’altra mezzora.

CENNI SULL’ORIGINE DEL PIATTO

La Cassoeula, altrimenti casoeula, cassouela, casoela, cassuola o cazzuola

(diminutivo di cazza, tegame) deve, appunto, il suo nome alla casseruola

utilizzata per cucinarla. La stessa pietanza viene anche definita bottaggio,

mutuato dal francese “potage”, minestra e “pot”, pignatta. La preparazione,

così come la conosciamo oggi, risale ai primi del novecento, ma esistono

varianti ben più antiche e di controversa origine. La leggenda popolare

racconta che, al tempo della dominazione spagnola, un ufficiale dell’esercito

occupante, abbia insegnato alla sua amante, la cuoca di una nobile famiglia di

Milano, una ricetta a base di carne di maiale e verze, che riscosse un enorme

successo. Le versioni più verosimili e accreditate sono, però, altre.

Con tutta probabilità le origini della pietanza erano legate alla festività di San

Antonio, il 17 gennaio, che coincideva con la conclusione del periodo di

macellazione dei maiali. E’ dunque prevedibile che la grande disponibilità di

carne suina, abbia incentivato la preparazione di piatti che ne

considerassero l’impiego. E’ altresì plausibile, la versione che sostiene che

la cassoeula derivi da una ricetta barocca che, in origine, presupponeva

l’utilizzo di diversi tipi di carne, tra cui il maiale, e che le condizioni

economiche del popolo, per lo più composto da contadini, l’abbiano

trasformata, adattandola alle proprie necessità, prevedendo l’utilizzo

esclusivo del maiale e, peraltro, delle parti meno pregiate (cotenna, piedini,

testa e costine), più facilmente disponibili per le classi sociali meno abbienti.

Come ogni ricetta tradizionale, la preparazione varia di zona in zona:

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in provincia di Como, ad esempio, non si usano i piedini, ma solo la testa del

maiale e si aggiunge un bicchiere di vino, mentre nel pavese si usano

esclusivamente le costine; nella zona ovest di Milano, dalla Lomellina, fino al

Varesotto, la pietanza si chiama rago e si prepara con la carne d’oca. In alcune

versioni moderne è stato aggiunto il pomodoro, sicuramente non previsto nel

procedimento originale ed è stato abolito l’impiego del burro, sostituendolo con

l’olio di oliva; questo non rende certamente meno sostanzioso un piatto

tipicamente invernale e sicuramente molto calorico.

DOVE ASSAGGIARLA

Al Matarel, in corso Garibaldi, 75 a Milano - tel. (02) 654204, storica trattoria

meneghina, con piatti tipici milanesi e lombardi.

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CARATTERISTICHE ENOGASTRONOMICHE E PRODOTTI TIPICI

Le vicende storiche della Lombardia, hanno visto per lungo tempo una netta

divisione tra le diverse città che, di volta in volta, cadevano sotto il dominio delle

potenze confinanti, subendone inevitabilmente l’influenza, anche per quanto

concerne la tradizione culinaria. E’, pertanto, impossibile parlare di un’unica

tradizione gastronomica lombarda, piuttosto di preparazioni tipiche diverse, che

trovano una propria collocazione nell’ambito delle numerose provincie e città

lombarde. Certo, esistono denominatori comuni, per lo più determinati dai tanti

prodotti che caratterizzano un territorio particolarmente fertile e vario, ricchissimo

di corsi d’acqua. La regione è collocata al centro della più grande pianura

italiana, dove è diffusa la coltivazione di cereali, tra cui il riso, largamente

impiegato nella cucina tradizionale. A Milano si preparano il Risotto alla

Milanese, con il midollo di bue e lo zafferano e il Risotto al Salto, il risotto alla

milanese avanzato, diviso in tortini e ripassato in padella, un tempo protagonista

indiscusso delle cene del dopo teatro a Milano. Tipico della zona del pavese è il

Risotto alla Certosina, con gamberi, funghi e piselli, ma anche il Risotto con le

Rane, offerto un po’ ovunque nelle zone risicole della Lomellina, dove le rane,

soprattutto fritte, sono spesso protagoniste anche dei secondi piatti.

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A Bergamo si usa il cuore di vitello per l’elaborazione del Vitello alla

Bergamasca. Vastissima la produzione di formaggi a pasta molle e stagionatura

breve, come stracchino, crescenza e mascarpone, oggi per lo più prodotti a livello

industriale, anche se non mancano eccellenze territoriali frutto di tradizioni locali e

lavorazioni artigianali, come il Pannerone di Lodi. Rinomatissimi anche il

Gorgonzola, prodotto nell’area milanese e nel pavese, il Bitto, formaggio storico

della Valtellina e il Valtellina Casera, impiegato per la preparazione dei famosi

Pizzoccheri della Valtellina. il Taleggio, il Branzi e l’Agrì di Valtorta sono

squisitezze delle alte valli bergamasche, così come lo Stracchino all’Antica. Nella

provincia di Brescia l’eccellenza nella produzione casearia si individua nel Bagòss

di Bagolino e nel Fatulì della Val Saviore, a base di latte di capra. Vanto della

omonima valle è invece la Robiola della Valsassina.

Nel lodigiano, invece, si prepara il Risotto alla Contadina, con fagioli, pomodori,

cotenna di maiale e salsiccia . A Brescia, il riso si usa per preparare il Riso alla

Pitocca (alla povera), detto anche minestra sporca, che prevede l’utilizzo di pollo

e fegatini, mentre nel mantovano i preziosi chicchi troneggiano in almeno tre

ricette tipiche: il Riso con i Trigoli, piante acquatiche perenni, chiamate anche

castagne d’acqua, il Risotto col Puntel (con costine di maiale con l’osso) e il

Risotto con la Zucca.

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Il Grana Padano è prodotto praticamente in tutte le provincie lombarde e

proprio nei territori della bassa Lombardia, nell’area compresa tra i fiumi

Adda e Mincio, ha avuto origine, nel lontano medioevo, a cura dei monaci

cistercensi dell’Abbazia di Chiaravalle. Il consumo di formaggio nella regione

è spesso abbinato a quello della polenta, un altro elemento caratterizzante

della cucina tradizionale del nord Italia, protagonista di piatti tipici, diffusi un

po’ in tutte le provincie lombarde. Assolutamente da provare la Polenta

Contadina, una ricetta a base di polenta, pasta di salame, formaggio locale,

panna e spinaci, che ha permesso al Ristorante La Trota di Laxolo, frazione

di Brembilla, piccolo paese della Valle Brembilla, non lontano da San

Pellegrino Terme, di raggiungere una certa notorietà. Nelle valli bresciane e

bergamasche e, soprattutto, in Valtellina è tipica la Polenta Taragna, fatta con farina di mais, farina di grano saraceno e formaggio.

Nella Pianura Padana sono numerose le coltivazioni di frutta, ortaggi e foraggio,

che ha certamente incentivato l’allevamento bovino e una ricca produzione di

latte e derivati, primo fra tutti il burro, che resta l’elemento distintivo tra la cucina

del nord e quella del sud Italia. La carne bovina, in particolare il vitello, è

protagonista di piatti tipici milanesi, come gli Ossi Buchi, il Vitello Tonnato e la

celebratissima Cotoletta alla Milanese; le frattaglie di bovino sono invece

l’ingrediente fondamentale della Trippa alla Milanese, in dialetto “Busecca”,

piatto storico, dalle umili origini, che i contadini solevano preparare la notte di

Natale e durante le fiere e i mercati del bestiame.

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La tradizione gastronomica regionale privilegia cotture lente, per questo

motivo, stracotti e stufati sono largamente diffusi un po’ in tutte le provincie.

Celebratissimo lo Stracotto d’Asino, cucinato nella zona di Bergamo, ma

soprattutto a Mantova, dove l’influenza della fastosa corte rinascimentale dei

Gonzaga, si ritrova anche nel gusto per le spezie e per i sapori agrodolci,

basta pensare alla Mostarda, ai Gnocchi e ai Tortelli di Zucca, spesso serviti

in un inedito accostamento con il cioccolato. La pasta ripiena trionfa un po’

in tutta la regione; i “Casonsei” (casoncelli), di carne o di magro, sono tipici

della bergamasca. A Cremona si mangiano i Marubini, ripieni di midollo di

bue, cotti in brodo di manzo, e i Tortelli Cremaschi, farciti con, uova,

formaggio, uva sultanina e cedro candito, mentre a Mantova predominano gli

Agnoli, ravioli con ripieno di cappone bollito, solitamente serviti con lo stesso

brodo di cappone. I “Caicc” sono grossi ravioli imbottiti con brasato di manzo

e conditi con burro e parmigiano, tipici della Val Camonica, mentre i

Cappellacci, ripieni di stufato di manzo e salamini conservati nello strutto, si

possono facilmente reperire nella zona della Lomellina. Tra i formati di pasta

non ripiena, spiccano le “Bardele coi Marai” (tagliatelle con la borraggine),

disponibili nei territori al confine con il veneto, i Malfatti, preparati con farina e

spinaci e, nel bresciano, i Brofadei, realizzati con un impasto di farina, burro,

uova e latte, fritto, ritagliato in quadratini e, infine, cotto nel brodo.

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Il Grano Saraceno, che ha rappresentato fin dall’inizio del secolo scorso, un

elemento fondamentale della dieta dei contadini valtellinesi, è uno dei presidi

slow food della Lombardia, nonché interprete di un’altra preparazione tipica

valtellinese: gli “Sciatt”, frittelle morbide, preparate con grano saraceno,

grappa e un altro formaggio tipico valtellinese, lo Scimudin. Nella provincie di

Bergamo e Como, si usa mangiare “Polenta e Osei”, polenta di farina gialla

con gli uccellini, per lo più tordi, allodole e beccafichi, mentre a Brescia si

cucina la Polenta Pasticciata, una terrina realizzata con strati di polenta,

formaggio locale e prosciutto, poi “passata” al forno. La “Polenta Rustida”,

cioè la polenta avanza e arrostita nel burro, è diffusa nelle provincie di Varese

e Como. Gli animali da cortile e la selvaggina (pollo, oca, lepre, capriolo)

trovano largo impiego nella tradizione gastronomica regionale. A Mantova,

dove convivono tradizioni contadine, ma anche elementi di grande raffinatezza

della cucina di corte dei Gonzaga, è possibile assaggiare l’Anatra Selvatica

in umido, la Lepre alla Cacciatora e la Folaga (uccello acquatico) in umido.

A Varese si prepara la Faraona alla Creta (la ricetta originale prevede la

cottura in un impasto di creta), mentre nel bresciano si cucina l’Oca ai Ferri.

Una preparazione tipica cremonese, di origine rinascimentale, è il Timballo di

Piccione, un involucro di pasta frolla dolce, che accoglie un pasticcio di pasta

corta, condita con un intingolo di piccione disossato. Nella provincia di

Bergamo, trionfano le Terrine di Cacciagione, ma anche il Capriolo in

Umido. Una vera leccornia di Mortara, in provincia di Pavia è il Salame d’Oca

IGP; Esiste anche una versione del salame d’oca crudo e preparato senza

l’aggiunta di carne di maiale, che viene definito Salame Ecumenico d’Oca o

salame della pace, perché ingredienti e lavorazione consentono al prodotto di

essere consumato dagli osservanti delle tre principali religioni monoteiste:

Cristiana, Musulmana ed Ebraica. Altri insaccati tipici lombardi, prodotti con

carne di maiale sono, il Salame di Cremona e il Salame Milano, che unisce a

quella di maiale anche la carne bovina

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Molto diffuso sul territorio, il consumo di cotechini, anche se con lo stesso

nome, si identificano spesso prodotti dalle caratteristiche e dal gusto

notevolmente diversi, a seconda della città di provenienza. Da assaggiare il

Cotechino cucinato con la Mostarda di Cremona, ma anche il Cotechino

Mantovano, dal delizioso aroma di vaniglia

A nord, la Pianura Padana è delimitata da una fascia collinare e montuosa

che consente la coltivazione di vigneti e frutteti, mentre i laghi, che occupano

una piana di origine alluvionale, che copre quasi la metà del territorio e i

numerosi fiumi, favoriscono la preparazione di ricette a base di pesce d’acqua

dolce, come lavarello, alborelle e agoni, impiegati sia per i primi, che per i

secondi piatti. Tipico il pesce fritto con la polenta, ma anche i ravioli ripieni

di pesce e il classici risotti abbinati alla tinca e al persico. Ottima l’anguilla

di fiume, proveniente dall’Adda, protagonista di un altro piatto tipico, le

Anguille alla Lombarda, insaporite con un condimento tradizionale a base di

funghi secchi e filetti di acciughe. Tra i pesci di fiume si distingue il luccio,

inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari lombardi da tutelare. E’ un

pesce predatore d’acqua dolce, pescabile nel Mincio, che ha dato origine a

due ricette rivaltesi, considerate prodotti tradizionali dal Ministero delle

Politiche Agricole, Alimentari e Forestali: il Luccio in Salsa e il Luccio in

Bianco, che prevede l’insolito abbinamento con il Grana Padano. I pesci di

lago vengono molto frequentemente preparati “in carpione”, ovvero fritti e

coperti con una salsa fatta con verdure, aceto e vino, metodo che serve anche

per la conservazione. Niente a che vedere con il Carpione del Garda che è,

invece, un pesce prelibato, simile alla trota, ormai quasi totalmente

scomparso, tanto è vero che rappresenta uno dei presidi Slow Food della

Lombardia; in Italia i pochi esemplari rimasti si trovano solo nel Lago di Garda

e la loro pesca è regolamentata con norme molto rigide. Nelle zone lacustri

della Lombardia, I pesci di acqua dolce vengono spesso conservati tramite

essiccatura, famosissimo il Missoltino del Lago di Como e la Sardina

essiccata del lago d’Iseo , entrambi presidi slow food

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La presenza dei laghi concorre, inoltre, a mitigare il clima continentale e

permette la coltivazione di prodotti, che solitamente trovano habitat ideale

nelle zone del meridione d’Italia, come ulivi, limoni e cedri; rinomatissimo

l’Olio Extravergine di Oliva DOP Garda.

Tra i dolci spicca il tradizionale Panettone milanese, tipico dolce natalizio, da

comperare nelle pasticcerie che offrono prodotti artigianali, come la

Pasticceria Martesana di Milano e la Pasticceria Busnelli di Arluno, pizza

Cammilo Cavour, 3 Arluno (MI) – tel. 02 9017690. Altri classici sono la Torta

Paradiso, il Pan dei Mei, preparato con farina bianca, farina gialla e fiori di

Sanbuco, la Torta Sbrisolona mantovana, a base di mandorle, la Bisciola

Valtellinese, simile al panettone, ma preparata anche con farina di segale e

molta frutta secca , i tradizionali Amaretti di Saronno e la Miascia, tipica

torta lariana, a base di pane e frutta, fresca e secca.

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Spumante DOCG e il Franciacorta Saten, l’Oltrepò pavese, con una produzione

vastissima, tra cui: Oltrepò Pavese Buttafuoco, Oltrepò Pavese Sangue di Giuda,

Oltrepò Pavese rosso e tra i bianchi, l’Oltrepò Pavese metodo classico DOCG e

l’Oltrepò pavese Malvasia fermo e frizzante. Dai territori montani della Valtellina,

area di elezione con le tipiche coltivazioni a terrazzamenti, provengono il

Valtellina Rosso, lo Sforzato e il Valtellina Superiore. L’area del Viadanese e del

Sabbionetano è riconosciuta per la produzione del Lambrusco Mantovano, con

caratteristiche assolutamente distintive rispetto a quello dell’Emilia Romagna,

mentre dalla bergamasca proviene uno dei doc più rari del territorio: il Moscato di

Scanzo. Nella Provincia di Milano è presente un unico doc: il San Colombano al

Lambro. Una menzione particolare va al Lugana, vino bianco proveniente da una

piccola e preziosa area vinicola sulla sponda meridionale del Garda.

Per quanto riguarda la tradizione vitivinicola, la Lombardia vanta una produzione

ampia e diversificata, grazie alla varietà di terreni e di climi. Le zone di elezione

sono la Franciacorta, nota soprattutto per gli spumanti, come il Franciacorta

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L’OGGETTO

Zangola

La Zangola è un attrezzo che serve per la produzione del burro. Detta

anche panégia, in dialetto lombardo e penac, in bergamasco, è costituita

da un contenitore di legno con un coperchio bucato in cui si inserisce uno

stanfuffo per sbattere la panna e ricavarne il burro. La versione più antica è

quella appena descritta. Relativamente più recente, benché sempre

appartenenti alle zangole manuali, quella rotatoria, cioè fornita di

manovella. Oggi, si usano le zangole elettriche, ma è possibile vederne

ancora nelle zone rurali della Lombardia, regione che vanta da sempre

un’ampia e abbondante produzione di latte e di burro e una cucina che

apprezza particolarmente i condimenti di origine animale.

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DA NON PERDERE

CHIESA DI S.ANTONIO A CASTELVECCANA

Nemmeno la maestria dei migliori pittori e' in grado di catturare l' incomparabile

bellezza di Castelveccana.

Amata dai turisti stranieri e non solo, alle pendici del Monte S. Antonio, sulle

sponde lombarde del Lago Maggore, il paese domina la vallata e il lago,

offrendo un panorama impareggiabile, un affresco naturale dalle mille

sfaccettature. Percorrendo la suggestiva strada della valle della Froda,

tra boschi e panorami mozzafiato che si aprono all’improvviso tra gli alberi, si

accede all' Eremo di Sant’Antonio, situato a 640 metri , uno scenario che dà il

massimo di sè proprio sul sagrato della chiesa, dal quale si ammira uno degli

scorci e delle vedute più spettacolari del Verbano. Anche l’architettura e l’interno

della chiesa stessa sono degni di nota, in particolare l’antico edificio del

romitorio che la leggenda vuole nel 1550 sia stato teatro di una sanguinosa e

truculenta vicenda, ovvero l’assassinio di uno dei tre eremiti, per opera di soldati

disertori.I ripidi e scoscesi tornanti della montagna furono tra l'altro teatro di

molte epiche tappe del Giro d'Italia, come ancora oggi testimoniano le scritte di

incoraggiamento ai corridori rimaste incise sull'asfalto. Al cartello del decimo

chilometro, da un piccolo parcheggio inizia il sentiero che conduce in 10 minuti

alle Cascata della Froda.

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ITINERARI (IN) CONSUETI

Situata all’estremità settentrionale della penisola al confine con la

Confederazione Elvetica, la Lombardia e' una delle regioni italiane più estesa.

Dalle Alpi alla bassa Pianura Padana, dà vita a una vasta gamma di

paesaggi. Di singolare fascino è lo scenario della catena alpina con

la Valchiavenna, la Valtellina e la Valcamonica.

Agli appassionati di sport invernali, la Lombardia propone impianti e

attrezzature moderne nelle frequentatissime località

del Tonale, Bormio, Livigno e Madesimo.

Caratteristico della regione è anche l 'altro panorama offerto dalle distese di

colline tra cui si evidenzia l’area di Franciacorta, famosa per i vigneti e la

produzione di vino.E poi, il fascino dei grandi laghi. Il versante occidentale

del lago di Garda, con Sirmione e altre rinomate località, è una meta turistica

di forte richiamo; di estrema bellezza sono anche il Lago di Como e il Lago

Maggiore, circondato da ville nobiliari, parchi, borghi e suggestive localita' tra

cui spicca Castelveccana, che per la spettacolarita' delle sue attrattive naturali

, e' rinomata come la " Portofino " del Lago Maggiore.

Coperte da specchi d'acqua e coltivate a risaie, tipiche della regione sono le

grandi distese pianeggianti della bassa Pianura : è il paesaggio tipico

della Lomellina, la terra delle mondine, ricca di folclore e tradizioni.

Per la sua configurazione la Lombardia è una terra particolarmente ricca dove

natura, storia, arte e cultura si coniugano con moda - tecnologia - innovazione -

ed - evoluzione -

LOMBARDIA STORIA DI UNA REGIONE SEMPRE IN CRESCITA

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Per una vacanza a contatto con la natura - le montagne, le pianure e le grandi

valli della Lombardia costituiscono lo sfondo ideale.

Le vette alpine accolgono gli appassionati dello sci e dello snowboard in

famosi comprensori sciistici; tra questi ricordiamo la Valcamonica e

la Valtellina con le frequentatissime stazioni di Livigno, Bormio, Aprica e

centinaia di chilometri di piste.

In estate la montagna diventa il luogo ideale per gli amanti dell’arrampicata

(particolarmente apprezzate le cime dell’Adamello), del rafting, del trekking e

della mountainbike; il ghiacciaio dello Stelvio offre invece anche nei mesi più

caldi avventurose discese.

Spazio anche al benessere sui rilievi lombardi. Ci sono infatti diversi e

apprezzati centri termali ricchi di acque dalle proprietà terapeutiche, come

le Terme di Boario o quelle di Bormio, immerse in un magnifico parco.

Il lago di Garda, quello di Como e quello di Iseo assicurano soggiorni di riposo e

divertimento escursioni e gite in battello. Chi desidera praticare

vela, windsurf, sci d’acqua, canoa, ciclismo, trekking si troverà perfettamente a

proprio agio.

Svariati gli itinerari che conducono alla scoperta di alcuni dei luoghi più

caratteristici della Lombardia: i Sacri Monti, sito UNESCO, in cui è possibile

effettuare percorsi spirituali e naturalistici di singolare valore; in Valchiavenna si

scoprono le tradizioni di una terra che per secoli è stata il punto di contatto tra

l’Italia e l’Europa del nord; i parchi naturali dell’area dei Navigli rivelano tanti

paesaggi diversi, dalle colline della Brianza alle verdi rive dell’Adda.

Numerose strade del vino appagheranno la golosita' dei palati piu' esigenti

dalla Valtellina al Lodigiano, all’Oltrepò Pavese, al territorio mantovano per

finire nella terra di Franciacorta, le cui bollicine sono rinomate in tutto il

mondo.

Tra terrazzamenti e colline coperte di vigneti, con soste nelle cantine e nelle

aziende per degustare i deliziosi vini e assaggiare le rinomate specialità locali il

viaggio si rivelera' unico ed ineguagliabile.

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EVENTI ENOGASTRONOMICI, SAGRE E FIERE

Le sagre del maiale e dell'oca in Lombardia

L'elemento più importante della gastronomia lombarda è sicuramente la carne,

in particolare quella di maiale da cui si ricavano ottimi salami come quello di

Varzì protagonista della"Sagra del salame di Varzì" organizzata dalla Pro

Loco di Varzì a Giugno (0383.545221); ottimi salami si possono gustare

anche nella "Sagra del salame" organizzata adInverno e Monteleone (PV)

dalla Pro Loco (0382.73220) aGiugno; bandiera della gastronomia valtellinese

è la bresaola della Valtellina Igp, protagonista della "Sagra della

bresaola" organizzata dalla Pro Loco di Chiuro(0342.484038) a Luglio; una

specialità della Lomellina è il salame d'oca che si può gustare nella "Sagra del

salame d'oca" che si svolge a Mortara (PV) a Settembre (Info:Comitato

Organizzatore 0384.99356-358);

Le sagre dei formaggi in Lombardia

La Lombardia ha una casearia fra le più ricche d'Italia tra i formaggi più noti c'è

sicuramente il gorgonzola che viene festeggiato nella "Sagra nazionale del

gorgonzola"organizzata dalla Pro Loco di Gorgonzola (MI) nel mese

diSettembre; non meno importante è il Bitto DOC, raro formaggio d'alta

montagna, a cui sono dedicate la "Sagra del bitto" che si tiene a Gerola

Alta a Settembre e la "Mostra del bitto" organizzata a Morbegno ad Ottobre;

fiore all'occhiello della regione è la produzione del Grana Padano DOP, uno dei

formaggi più diffusi del mondo, a cui il comune di Goito (MN) dedica la "Fiera

del Grana Padano dei Prati Stabili" aNovembre (Info: Lombardia

Notizie: 0376.68332110); altro formaggio a marchio DOP è il provolone della

Valpadana protagonista nel mese di Giugno della "Festa del provolone

Valpadana DOP" che si svolge a Cavatigozzi (CR) per info: Consorzio di

tutela0372.30598; altri noti formaggi sono il taleggio a cui la Pro Loco di

Ballabio(348.8103699) dedica la "Sagra del taleggio" ad Aprile; la

mascherpa, gustosa ricotta, è protagonista nel mese di Giugno della "Sagra

della mascherpa" voluta dalla Pro Loco di Gerola; la grande varietà di prodotti

caseari della tradizione lombarda si può gustare nella"Festa dei

formaggi" organizzata a Pavia in località Zerbolò a Marzo, per info:Centro

Parco Cascina Venara 338.6320830.

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SAGRE

Le sagre degli ortaggi in Lombardia

Anche gli orti regalano ottimi prodotti come ad esempio l'asparago a cui la Pro

Loco diCilavegna (PV) dedica la "Sagra dell'asparago" che si tiene

a Maggio e la cipolla rossa protagonista della "Sagra della cipolla", che si

svolge a Breme (PV) a Giugno e della manifestazione "La signora degli

anelli: gastromagia della cipolla" che si svolge presso gli agriturismi del

mantovano a Giugno dove sarà possibile gustare specialità a base di cipolla.

Le sagre del riso e del risotto

Di prim'ordine è la pregiata produzione di riso in Lomellina e nel Mantovano, a

questo famoso cereale è dedicata la "Sagra del riso" che si svolge

a Giugno a Sannazzaro dè Burgondi (PV); la Lombardia è terra di grandi risotti,

il portabandiera è quello giallo, alla milanese, che è possibile gustare insieme

ad altri alla "Festa del risotto" organizzata a Villipenta (MN) a Maggio-

Giugno.

Le sagre dell'olio

Tra gli oli con riconoscimento DOP ottimo è quello del Sabino protagonista della

manifestazione "Dall'olivo...all'olio" che si svolge a Giugno a Marone (BS).

Le sagre dei vini

Dai vigneti lombardi vengono le più grandi soddisfazioni, la regione produce

tutte le tipologie di vino, rossi di grande classe, bianchi beverini, ecc. compreso

l'unico spumante DOCG in Italia.

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ALTRI EVENTI

La regione si pregia di ben 2 DOCG e 15 DOC protagonisti di numerose

manifestazioni tra cui: "Profumi di mosto" ad Ottobre in diverse

località; "Vininfesta" a Maggio aTraona - Costiera dei

Cech (info: Comunità Montana Valtellina di

Morbegno0342.613124); "Cantine aperte" a Maggio in tutte le cantine

associate, organizzata dalMovimento Turismo del Vino; "Il Lambrusco e i

sapori d'Italia" a Gonzaga (MN) aMarzo (0376.432432); "Calici di

stelle" ad Agosto a Volta Mantovana (MN)

Le sagre della cucina tipica lombarda

Tra le sagre tipiche della gastronomia locale che si svolgono annualmente

ricordiamo: la "Tortellata cremasca" che si svolge a Cremona in

località Crema ad Agosto, festa dedicata al tortello di Crema con ripieno di

amaretti, cedro, noce moscata, limone, marsala all'uovo, formaggio grana,

uva sultanina, mostaccino e conditi con burro, salvia e grana grattugiato; la

storica "Sagra del polentone" che si svolge a Retorbido (PV)

aMarzo (0383.74023) dove viene cucinata e poi servita ai presenti una

polenta gigante. In provincia di Mantova a Ponti sul Mincio il 7 agosto si

svolge la "Sagra di San Gaetano" . Risalente al XIX secolo, si protrae fino ai

giorni nostri. Sarà possibile degustare i prodotti tipici della zona: strangolini,

tortelli di zucca, risotto, costine, pollo e salamelle ai ferri.