Lo strillo

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anno 2011 n. 1 G A volte capita di avere una classe non molto movata, svogliata, passiva. Gli insegnan si lamentano e cercano delle strategie per coinvolgere di più i ragazzi. Così quest’anno per le avità di laboratorio della classe a tempo prolungato (qui il prof sta parlando di noi, della nostra svogliata ma fantasca 2^B) abbiamo pensato di realizzare un giornalino scolasco per raccontare le avità del nostro Istuto (noi abbiamo pensato che nessuno lo leggerà, che non piacerà.. La nostra autosma è moooolto alta). Il primo passo è stato la scelta del tolo. Ci sono state diverse proposte (alcune assurde e incomprensibili, po il “Sabushna gazzeno” e lo “Zuccolo che rincorre Federico“). Alla fine abbiamo optato per Lo Strillo (in realtà lo ha scelto il prof). Abbiamo cominciato a lavorarci con entusiasmo e abbiamo organizzato alcune rubriche in base agli interessi di ciascuno. Abbiamo chiesto il contributo di altre classi e di altre sezioni. Ci ha guidato, spronato la professoressa Sabrina Monai, che ha poi curato anche l’impaginazione. Il giornalino raccoglie arcoli su vari argomen, riflessioni, poesie, oltre al resoconto credo abbastanza puntuale delle varie avità organizzate nel corso dell’anno (secondo il professore il giornalino doveva uscire a febbraio, invece il primo numero esce adesso, in maggio!). I redaori e invia sono: Elza, Ilenya, Elisa, Tommaso, Maeo, Elena, Alex, Veronica, Vitalik, Svetlana, Giacomo, Marna, Thomas, Federico, Simone (classe seconda B). Visto che andare a scuola talvolta è un po’ noioso, potrete rasserenarvi e rilassarvi con il nostro giornalino. Speriamo sia un’iniziava gradita, che possa interessare e diverre. Noi ci siamo diver a farlo (questo è l’unico punto sul quale sono d’accordo col prof! ). Cogliamo l’occasione per augurare buone vacanze a tu gli alunni delle scuole dell’infanzia, elementari e medie. Prof. Primus Con il commento di Elza Angeli, 2^ B Giornalino scolastico Istituto Comprensivo di Tavagnacco

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giornalino scolastico di Tavagnacco

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Page 1: Lo strillo

anno 2011 n. 1

G

A volte capita di avere una classe non molto motivata,

svogliata, passiva.

Gli insegnanti si lamentano e cercano delle strategie

per coinvolgere di più i ragazzi. Così quest’anno per le

attività di laboratorio della classe a tempo prolungato

(qui il prof sta parlando di noi, della nostra svogliata

ma fantastica 2^B) abbiamo pensato di realizzare un

giornalino scolastico per raccontare le attività del nostro

Istituto (noi abbiamo pensato che nessuno lo leggerà,

che non piacerà.. La nostra autostima è moooolto alta).

Il primo passo è stato la scelta del titolo. Ci sono state

diverse proposte (alcune assurde e incomprensibili,

tipo il “Sabushna gazzettino” e lo “Zuccolo che rincorre

Federico“). Alla fine abbiamo optato per Lo Strillo (in

realtà lo ha scelto il prof). Abbiamo cominciato a lavorarci

con entusiasmo e abbiamo organizzato alcune rubriche

in base agli interessi di ciascuno. Abbiamo chiesto il

contributo di altre classi e di altre sezioni. Ci ha guidato,

spronato la professoressa Sabrina Monai, che ha poi

curato anche l’impaginazione.

Il giornalino raccoglie articoli su vari argomenti,

riflessioni, poesie, oltre al resoconto credo abbastanza

puntuale delle varie attività organizzate nel corso

dell’anno (secondo il professore il giornalino doveva

uscire a febbraio, invece il primo numero esce adesso, in

maggio!).

I redattori e inviati sono: Elza, Ilenya, Elisa, Tommaso,

Matteo, Elena, Alex, Veronica, Vitalik, Svetlana, Giacomo,

Martina, Thomas, Federico, Simone (classe seconda B).

Visto che andare a scuola talvolta è un po’ noioso,

potrete rasserenarvi e rilassarvi con il nostro giornalino.

Speriamo sia un’iniziativa gradita, che possa interessare

e divertire. Noi ci siamo divertiti a farlo (questo è l’unico

punto sul quale sono d’accordo col prof! ).

Cogliamo l’occasione per augurare buone vacanze a tutti

gli alunni delle scuole dell’infanzia, elementari e medie.Prof. Primus

Con il commento di Elza Angeli, 2^ B

Giornalino scolastico

Istituto Comprensivo di Tavagnacco

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Settimana verde....quanto ci manchi!

Notizie dalla scuola

Abbiamo fatto un’incursione notturna nel bosco di Forni Di Sopra. Passeggiando ci siamo inoltrati nel bosco e abbiamo scoperto le meraviglie notturne della montagna. Girando gli occhi al cielo ci siamo accorti della bellezza di quel territorio. Sembrava che qualcuno avesse buttato tanti semini di stelle. In quello spazio di brillanti, i nostri occhi hanno notato la principessa delle dorate stelle che nascono in cielo: la sfavillante stella polare, accanto ad essa la nobile costellazione il cui nome è Orsa Minore. Ancora, il re dei pianeti, la più importante divinità romana: Giove. Infine due passanti, le graziose stelle cadenti.

Greta Fabris Martina Dotto 1E

Una poetica escursione notturna

Bar al Clarinet

to

Una giornata di sole… Entro entusiasta a scuola senza il solito zaino scolastico ma con un borsone da viaggio e uno zainetto preparato appositamente per un’avventura straordinaria e irripetibile. Tutti i ragazzi e le ragazze hanno un’“attrezzatura” simile alla mia. A dir la verità siamo quattro classi perché le altre tre stanno per finire la loro esperienza che sarà uguale alla nostra. Ooops, scusate! Non vi ho detto dove mi dirigo oggi: sto per iniziare il mio soggiorno verde in montagna!!!Ancora non ci conosciamo bene, quindi questa è un’ottima occasione per instaurare nuove amicizie. Fra poco partiamo con due corriere che ci porteranno a Forni di Sopra, un luogo situato in montagna, dove trascorrerò questa vacanza. Nel viaggio io e un altro mio ex compagno di classe cerchiamo di immaginare cosa potrà riservarci questa esperienza. Arrivati sul posto ci accoglie il direttore dell’albergo che ci detta le regole principali che sono molto severe e in seguito ci porta a visitare l’interno e l’esterno della centrale di biomassa.Poco dopo entriamo nell’albergo,

ritiriamo le tessere delle camere, prendiamo le valigie e saliamo le scale fino a raggiungere le nostre stanze. Mi piace la camera e anche i compagni con cui la condividerò. Stavo per dire tutto perfetto ma mi accorgo, durante il pranzo, che le cameriere sono un po’ sbrigative. Cosa che viene notata subito da quasi tutti gli altri compagni. Alcuni cominciano a brontolare sottovoce. Nelle ore successive inizia la parte più bella a cominciare dall’ADVENTURE PARK, un parco dove sono presenti percorsi avventurosi in cui si adoperano attrezzature con moschettoni e carrucole. È molto semplice e mi piace un sacco. In seguito mi godo la gita in mountain-bike. Salgo sui faticosi sentieri, mi dirigo giù dalle discese, cerco di centrare gli avvallamenti del suolo… è la parte più bella: l’attraversamento del fiume. Io lo attraverso per primo e mi bagno tutti i calzini e gli scarponi, ma sono troppo emozionato per lamentarmi. Questa è la mia avventura preferita! Super fantastica! Dopo raggiungo il castello di Sacuidic che, secondo me, è molto interessante. Raggiungiamo

poi la palestra dove un insegnante mette un’imbragatura ad ognuno di noi, e così equipaggiati cerchiamo di arrampicarci su una parete con degli appigli. È molto avventuroso! Alla sera andiamo a passeggiare nel bosco per sentire i rumori degli animali, ma non sentiamo niente, quindi ci fermiamo e guardiamo le stelle, prima di tornare in albergo. Successivamente faccio una camminata nel bosco che era ancora umido per la pioggia e mi sono bagnato le scarpe. Forte! E questa è l’ultima avventura che vi racconto perché, poche ore dopo, riparto con la corriera per tornare a casa. Sono dispiaciuto perché la vacanza mi piace un sacco ma allo stesso tempo sono felice perché torno a casa dai miei genitori. A risentirci alla prossima avventura!

Lorenzo Mossutto, prima FDisegno di Nathan Carassai

Sett imana verde... ci manchi!

Logo creato da Nathan

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3Notizie dalla scuola

Con il concerto per la Pace dell’otto ottobre, si è chiusa la Settimana nazionale della Pace, celebrata nel nostro Istituto con diverse iniziative, promosse e sostenute dall’Amministrazione comunale ed in modo particolare con la collaborazione del consigliere Marco Duriavig. Da oltre dieci anni ormai Scuola e Amministrazione condividono questi valori fondanti per la nostra società.Per alcune classi terze della scuola secondaria di primo grado è stato organizzato con il Cevi un percorso sul tema dell’accoglienza e delle strategie per risolvere i conflitti . In seguito tutti i ragazzi di terza hanno avuto l’opportunità di un incontro, indimenticabile ed emozionante,

con Don Pierluigi Di Piazza. A tutti gli studenti è stata distribuita la “Carta dei diritti fondamentali per i cittadini dell’Unione europea” ed alle classi dei più piccoli alunni della scuola primaria è stato donato il DVD del film di animazione “Azur e Asmar”, sul tema dell’amicizia pur nella diversità.Il bel concerto di canzoni per la Pace, tenutosi presso l’Auditorium di Feletto venerdì 8 Ottobre alle 20.30, ha chiuso il variegato percorso intrapreso per sensibilizzare cittadini e studenti sui temi della Pace, della Convivenza civile e della Solidarietà.Musicisti “speciali” insegnanti della scuola media, ex alunni avvicinatisi alla musica proprio durante gli anni delle medie, alunni attuali e figli dei proff.. Un bell’esempio concreto

di collaborazione gioiosa e di disponibilità !Le canzoni: dei classici indimenticabili per chi ha qualche anno in più, e per i più giovani pezzi da imparare a conoscere e ad amare. Si è suonato Dylan, Fossati, De Andrè, Tracy Chapman, Sam Cooke, Gino Paoli ed Endrigo. Un repertorio scelto con cura al quale hanno fatto da sfondo immagini di eventi importanti legati ai temi delle canzoni.

Inviato speciale

Concerto per la pace

Mercoledì 20 Ottobre 2010 nell’auditorium di Feletto Umberto, si è tenuto un incontro tra Don Pierluigi Di Piazza e i ragazzi delle classi terze della locale scuola media. Egli è il fondatore del centro Balducci, una struttura dove trovano riparo sia i profughi di guerra sia gli immigrati che hanno alle spalle situazioni difficili. L’accoglienza genera contrasti e paura, questo è umano, ma la paura non va alimentata”, ha sostenuto con tono inflessibile Don Di Piazza.Il sacerdote ha raccontato poi le storie di alcuni dei suoi ospiti. La prima riguarda una donna dell’Honduras alla quale hanno ucciso il marito, accusato di opposizione politica. La seconda, invece, è la vicenda di un ragazzo della Somalia che ha attraversato il deserto del Sahara e in seguito la Libia, dove è stato costretto a lavorare per pochi soldi come schiavo. Questi ultimi li ha poi usati per pagare il viaggio in Italia, dove ha trovato “salvezza”. Infine Don Di Piazza ha citato l’esperienza di una donna curda dell’Iraq alla quale hanno rapito uno dei figli e per pagare il riscatto ha venduto tutti i suoi averi. Giunta poi in Italia, al sud, è stata oggetto di derisione perché non conosceva la nostra lingua, atto gravissimo perché hanno approfittato della sua debolezza. La maggior parte delle persone, ogni giorno, si fa influenzare da qualcuno o da qualcosa in particolare dai pregiudizi che limitano i rapporti interpersonali. La domanda che tutti dovrebbero

porsi è:” Cosa faccio quando qualcuno mi dà degli ordini? Seguo il suo volere o il mio cuore?” Ecco la risposta:- Non ci si deve omologare agli altri per non essere esclusi, bisogna avere il coraggio delle proprie azioni. In questo interessante incontro Don Luigi Di Piazza ci ha trasmesso il messaggio che ognuno di noi deve agire secondo le proprie convinzioni, senza farsi condizionare dalle mode o dalle opinioni altrui. Condividiamo l’idea che si deve accettare l’essere umano in quanto tale indipendentemente dalle diversità delle tradizioni e della cultura. Tutto ciò va fatto con determinazione e collaborazione perché la pace si costruisce quotidianamente. Anzi la diversità deve diventare una ricchezza e una risorsa.

Acsinte Cristina GabrielaBraganò Federica

Matiz Giorgia, classe terza F

Don Di Piazza racconta …

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4Notizie dalla scuola

Il giorno 15 Dicembre 2010 i ragazzi e gli insegnanti della Scuola secondaria di primo grado di Feletto hanno incontrato il prof. Victor Hugo Paz Alvarez, promotore della sua cultura indios-indiana delle Americhe, impegnato per recuperare gran parte di tale cultura tramite incontri, convegni spirituali, danze, canti e musica Il prof. Paz Alvarez ha scelto di farsi chiamare “Ichu”, parola che nella sua lingua e cultura significa “pianta che non muore mai”.Nel 2006 è stato nominato Ambasciatore per la Pace a Ginevra.L’incontro con gli studenti che gremivano l’auditorium è stato semplice ed emozionante.Ichu ha parlato con il cuore, ricordando quanto sia importante valorizzare le proprie radici e le proprie tradizioni, come siano fondamentali le cose semplici, conquistate con il proprio lavoro, con cura e pazienza e come i doni e gli oggetti abbiano un

significato speciale, non basato sul valore economico, bensì su quello affettivo. Concetti importanti che possono aiutare tutti noi a pensare in maniera diversa, affrancandoci dal consumismo, dall’abitudine allo spreco e dalla mancanza di pazienza e di rispetto verso gli altri, verso la natura, verso noi stessi.Come sempre questi incontri, per quanto brevi, sono occasioni preziose per aprire le menti, per offrire spunti di riflessione e di ulteriore approfondimento durante il successivo lavoro in classe.

Inviato speciale

Ichu, la pianta che non muore mai

Il Consiglio Comunale dei ragazzi

Il 18 febbraio 2011 , in occasione della Giornata nazionale del Risparmio energetico, alcune classi della Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo di Tavagnacco hanno avuto la possibilità di osservare da vicino e di sperimentare di persona la bicicletta che produce energia, costruita presso l’Istituto D’Aronco di Gemona del Friuli. L’assessore alle Politiche energetiche Lorenzo Beltrame e Marco Tonetto, assessore al Bilancio, hanno colto l’occasione di questa data simbolica per parlare agli studenti di temi fondamentali quali il risparmio energetico, la responsabilizzazione di ogni singolo cittadino e l’importanza della collaborazione tra le istituzione per raggiungere traguardi importanti.A tale scopo l’Amministrazione

comunale di Tavagnacco e l’Istituto scolastico comprensivo si apprestano a trovare un accordo che prevede comportamenti rispettosi nei riguardi dell’ambiente e finalizzati ad un concreto risparmio in termini economici.

La redazione

La bicicletta che produce energia Davide Milani, proveniente dalla scuola elementare di Colugna, è il nuovo presidente del Consiglio Comunale Ragazzi. Egli avrà il difficile compito di sostituire Kevin Mozzo, ex presidente. Il vice presidente sarà Nicolò Badnjal, proveniente dalle elementari di Tavagnacco. Il CCR si occupa di quattro grandi aree: viabilità, ambiente, solidarietà e sport cultura tempo libero. In queste quattro aree ci sono due assessori per argomento: la viabilità va ad Irene Bonomi e Alessandro Ponton, rispettivamente dalle elementari di Colugna e dalle medie di Feletto. La solidarietà è nelle mani di Tommaso Cappellari e di Federico Ticconi. Gli assessori all’ambiente sono Roberto Vergallo e Gaia Feruglio, lo sport invece è affidato ad Arianna Asquini e Cristiano del Magro.

Federico Ticconi, seconda B

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5Notizie dalla scuola

Una mattinata intensa quella vissuta dagli studenti delle classi terze della Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo di Tavagnacco mercoledì 16 Febbraio 2011. Sul palco si sono alternati numerosi ospiti con ruoli e percorsi personali indubbiamente molto diversi, ma tutti capaci di trasferire ai ragazzi un unico importante messaggio: la Vita è un grande dono, va vissuta con gioia, ma anche con responsabilità, prevenendo con comportamenti consapevoli ogni forma di rischio.Questo il tema, declinato in modo chiaro grazie ai numerosi richiami a situazioni conosciute e spesso vissute dagli studenti.Gianluca Maiarelli, Assessore alla viabilità del Comune di Tavagnacco ed il Comandante della Polizia Municipale Floreancig hanno raccomandato a tutti di applicare quanto appreso nei corsi di educazione stradale frequentati sin dalle elementari e di circolare sempre in maniera responsabile per se stessi e per gli altri. Si è riflettuto anche su quanto

sia determinante per la salute nostra e del Pianeta scegliere di spostarsi a piedi o in bicicletta, utilizzando la rete di piste ciclopedonali presente sul territorio comunale.E’ seguita la visione del film “Le solite parole”, realizzato dagli studenti delle scuole superiori di Udine sotto il patrocinio dell’ADO e destinato in particolare agli adolescenti. Le situazioni narrate nel film hanno coinvolto i ragazzi, portandoli a riflettere su quanto il rischio sulla strada sia sempre incombente e su ciò che si può fare per prevenirlo, ed hanno introdotto con misura e delicatezza il tema della donazione degli organi.Il dott. Peressutti, Direttore del Centro Regionale Trapianti, ha spiegato con grande chiarezza quanto l’alcool influisca negativamente sulla nostra capacità di agire consapevolmente al lavoro ed alla guida di qualsiasi mezzo, riducendo il campo visivo e la reattività nel caso di un imprevisto. Proprio per questo l’alcool è causa di numerosi e spesso gravissimi incidenti.

La Dirigente dell’Istituto Gloria Aita, Presidente regionale dell’ADO, insieme al dott. Peressutti ha ribadito quanto la prevenzione sia fondamentale per proteggere quel dono incommensurabile che è la vita. A volte, però, tutto questo non basta e accade l’imponderabile. Ecco che la scelta generosa di donare gli organi può permettere ad altre persone di proseguire la loro esistenza o di condurre una vita migliore. La conclusione della mattinata è stata affidata a tre ospiti, accompagnati dal professor Bardini.Eros, Rosanna e Cristiano, ciascuno sulla sua carrozzina, hanno raccontato la propria storia ad una platea silenziosa ed attentissima, suscitando emozioni e riflessioni profonde e comunicando a tutti i presenti coraggio, determinazione, amore per la vita, capacità di riscatto attraverso lo sport ed il grande desiderio di parlare ai ragazzi, affinché gli eventi che hanno colpito loro non debbano travolgere le vite di altri giovani.

Inviato speciale

L’importanza della vita, incontro con l’ADO

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6Notizie dalla scuola

Una giornata dedicata al Pi grecoChi ci credeva ha vinto la scommessa: grande successo per la Festa del Pi greco. L’intera giornata è stata dedicata al “magico numero” e alla Matematica per dimostrare che questa disciplina non è rigida, noiosa e difficile come spesso viene considerata. La frase di Lewis Carroll, famoso matematico ed autore di Alice nel paese delle meraviglie, riassume molto bene il senso delle iniziative realizzate durante la giornata del 14 Marzo : “ Non credo proprio che possa esistere nell’universo della scienza un campo più affascinante, più ricco di tesori nascosti e di deliziose sorprese, di quello della matematica.”Durante la mattinata i ragazzi si sono cimentati in gare matematiche, in giochi logici, in gare sportive sempre ispirate al pi greco; le classi terze sono stati seguite e stimolate da tutor molto speciali: gli studenti universitari di Matematica dell’Università degli Studi di Udine, accompagnati dal prof. Zanolin. Nel pomeriggio il giardino della scuola ha visto una folla di ragazzi ed adulti partecipare curiosa e divertita a giochi, sfide e lezioni

tenute dagli alunni delle elementari e delle medie. Alle 17.00, conclusione del Pi day in auditorium: premiazione da parte del Sindaco Pezzetta, della Dirigente Aita e del prof. Tommasi dei vincitori della gara di memorizzazione del maggior numero di cifre decimali di pi greco e poi rap, balletti, pezzi teatrali, canzoni, antichi indovinelli del ‘400 e tanto altro. Tutto rigorosamente in tema, perfino le magnifiche torte offerte a tutti alla fine della serata e generosamente preparate da mamme e insegnanti.Un grazie speciale è stato rivolto all’Università di Udine, che da anni sostiene e promuove le iniziative dell’Istituto comprensivo di Tavagnacco, anche attraverso il Progetto Lauree scientifiche, di cui è attualmente responsabile la prof. Rossana Vermiglio, intervenuta gentilmente alla serata.Un ricordo accorato e riconoscente è andato al prof, Giorgio Bagni, prematuramente scomparso.La realizzazione di questa bella festa, per dirla con linguaggio matematico, si può davvero considerare il

prodotto di tanti fattori determinanti: l’entusiasmo del prof. Battistutta, che l’ha proposta, la collaborazione attiva dei docenti dei vari ordini di scuola, la partecipazione entusiastica degli alunni e il sostegno concreto e generoso delle famiglie.

Elza Angeli, seconda B

Negli ultimi mesi abbiamo svolto con la prof. Anna Spironelli un progetto legato alle emozioni; inizialmente questa attività ci è sembrata insolita e alternativa alle solite lezioni. L’attività è stata divisa in cinque giornate ed era finalizzata a migliorare il clima in classe e le relazioni tra i compagni. Alcune attività sono state svolte in palestra dove abbiamo lavorato a coppie; uno dei due era bendato e l’altro aveva il compito di accompagnarlo nell’ambito di uno spazio preciso evitando qualsiasi scontro con altri compagni e accertandosi della sua tranquillità. Tutto questo avveniva senza l’utilizzo delle parola ma solamente con il contatto del corpo

ed era finalizzato a creare un clima di fiducia. A mio parere quest’ ultimo intervento è stato il più interessante e divertente perché ci ha permesso di approfondire meglio le nostre sicurezze e i nostri timori e ci ha aiutato a fidarci un po’ di più dei compagni.Tutto il progetto è stato coinvolgente soprattutto perché abbiamo imparato a conoscerci meglio e a esprimere le nostre opinioni attraverso dei giochi; ognuno a suo modo si è rivelato per le sue caratteristiche personali, chi si è divertito come me, chi ha approfittato per esprime il suo disagio all’interno della classe, chi ha cercato di comprendere e capire il punto di vista dell’altro e anche chi

ha disturbato perché non riusciva a trovare un ruolo nelle attività; infatti mi dispiace che alcuni compagni non abbiano capito il senso di tutto questo, credo però che tutti abbiano trovato un modo nuovo per migliorare se stessi e i rapporti con gli altri.

Tommaso Cavallo, seconda B

Progetto sulle emozioni

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7Notizie dalla scuola

Dalla parte degli animaliNel nostro Istituto l’educazione alla convivenza civile comprende tantissime sfaccettature: i nostri insegnanti hanno cercato di insegnare il rispetto per le persone ed anche il rispetto e l’attenzione per l’ambiente e per gli animali. Le iniziative a scopo educativo sono state tantissime. Abbiamo avuto l’esperienza indimenticabile ed estremamente formativa della Pet therapy, numerose sono state le visite alle fattorie didattiche e utilissimi gli incontri con gli esperti su tematiche legate all’educazione ambientale. Nel nostro Istituto sono intervenuti anche i volontari dell’Enpa, quelli del Gruppo cinofilo Matajur, la signora Daniela Castellani, grande conoscitrice di cani e studiosa del loro comportamento. Tutte esperienze molto coinvolgenti, che speriamo di ripetere. Già da qualche anno è entrata

nella nostra scuola la LAV (Lega antivivisezione), con il suo materiale, le sue interessanti proposte educativo-didattiche, con le sue campagne sostenute e spiegate ai ragazzi da alcuni docenti. Il Settore Educazione della LAV nasce con la chiara consapevolezza del peso che hanno le giovani generazioni in ogni cambiamento culturale. Promuove nelle scuole interventi didattici e formativi finalizzati a diffondere una conoscenza più profonda del mondo animale e dei suoi diritti. Noi alunni siamo sensibili e attenti verso il mondo degli animali: ci interessiamo, vogliamo sapere, ci impegnano in prima persona con l’entusiasmo ed il rifiuto dei compromessi, che caratterizza la nostra giovane età e che dovrebbe illuminare anche le scelte di vita di tutti gli adulti.

La redazione

Per i ragazzi delle classi terze della Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Tava-gnacco importante appuntamento con l’Educazione alla legalità. I Cara-binieri hanno incontrato gli studen-ti, presentando un video sul ruolo e le attività dell’Arma ma soprattutto colloquiando con loro, chiarendo la gravità e le possibili conseguenze di certi comportamenti troppo fre-quenti sia negli ambienti scolastici che fuori.Particolare rilevanza è stata data agli aspetti legati all’uso delle nuove tec-nologie, spesso improprio, scorretto e pericoloso. Si è chiarito il significa-to legale di termini quali offese, in-giurie, diffamazione. I ragazzi sono stati invitati a riflettere su quanto Internet amplifichi ogni gesto irre-sponsabile fatto con superficialità, fino a renderlo un reato, e su quanto male si possa recare agli altri spesso senza averne l’intenzione.Studenti e docenti sono intervenu-ti con numerose domande e ciò ha permesso di trattare anche altri temi molto legati al vissuto dei giovani: l’uso corretto e la manutenzione dei ciclomotori ed i piccoli furti, temati-che pericolosamente sottovalutate.L’incontro ha fornito informazioni molto utili ai nostri ragazzi ed ha proposto utili spunti per ulteriori ap-profondimenti in classe.Positivo e importante il messaggio conclusivo degli ospiti, estremamen-te disponibili e capaci di coinvolgere una affollata platea di adolescenti : questo è un momento fondamen-tale della vostra esistenza, è la fase in cui dovete imparare a scegliere la strada giusta per costruire il vostro futuro.

La redazione

Educazione alla legalità

La mamma di Stefano, un nostro compagno, è venuta a scuola per raccontarci la sua esperienza di volontariato in Eritrea, più precisamente ad Asmara. La signora si chiama Cristina e fa la caposala nel reparto di Ematologia dell’ospedale di Udine. I sanitari che con lei sono partiti da Udine per la missione erano tecnici, infermieri e medici; il gruppo ha allestito una sala operatoria con macchinari, medicinali e strumenti portati dall’Italia e poi ha eseguito dodici interventi, su persone giovani con gravi problemi di cuore.Cristina ci ha spiegato che, a causa della malnutrizione e delle scarse condizioni igieniche, in quei luoghi esistono ancora malattie, da noi scomparse da anni, che colpiscono il cuore. Ci ha raccontato che l’ esperienza dei volontari è stata emozionante per tanti motivi. E’ stato bello per loro poter salvare le vite di quelle persone ma anche dare

la possibilità ai colleghi di Asmara di apprendere l’utilizzo di strumenti moderni e di nuove tecniche. Importante e significativo, secondo la signora Cristina, è stato anche potersi confrontare con una realtà così distante dalla nostra che, nonostante tutti i disagi, li ha molto arricchiti. Le fotografie che ci ha presentato ci hanno fatto capire che per essere felici non occorre possedere molte cose. Vedere i bambini e gli abitanti di Asmara che, nonostante la povertà e la sofferenza, riescono ad essere sorridenti ed ospitali, è stata per noi la più bella testimonianza.

Prima D

In Eritrea per salvare i giovani cardiopatici

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8Notizie dalla scuola

La Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Tavagnacco, insieme all’Amministrazione comunale di Tavagnacco, ha riproposto la terza edizione del progetto “Giornate della Musica”, che ha riscosso grande successo negli anni precedenti.I ragazzi hanno vissuto giornate davvero speciali nel mese di Maggio, assistendo ogni giorno a lezioni-concerto, durante le quali si sono avvicinati a molti e diversi generi di Musica. Dalla Musica classica all’Opera, dal Jazz al Rock. Hanno osservato i musicisti mentre suonavano, hanno potuto ascoltare le loro spiegazioni, colloquiare con loro, apprezzare i loro percorsi e la loro professionalità..E’ un progetto di ampio respiro culturale, che ha coinvolto positivamente sia i ragazzi che le loro famiglie.Il primo concerto della settimana della musica lo abbiamo apprezzato molto. E’ bella l’idea che con

la musica si riesca a spiegare la storia. I musicisti hanno cominciato a suonare con riferimento alla piantina che ci hanno consegnato all’ingresso dell’auditorium. Nella piantina c’erano vari viaggi segnati con delle frecce: una rossa, che indicava la tratta degli schiavi africani, una blu, che indicava la colonizzazione Europea delle Americhe e una verde, con il nostro percorso musicale. Ci hanno poi suonato delle musiche africane tradizionali e significative. Ci hanno presentato varie canzoni di vari generi, dalla musica africana ai generi moderni, quelli che sinceramente ci sono piaciuti di più. Poi si sono soffermati molto a spiegarci come è nata la musica e come ha contribuito con la storia. Il gruppo musicale era composto da cinque musicisti e una cantante. Alcuni ragazzi hanno chiesto gli autografi a questi musicisti e noi invece siamo andati in classe.

Ilenya Bertoni, Elisa Cardin, seconda B

La settimana della musica PROGRAMMA DELLE MATTINATELUNEDI’ 9 maggio: DJ Tubet “RAP in Friulano e non solo”MARTEDI’ 10 maggio Orchestra giovanile del Liceo musicale “C.Percoto”VENERDI’ 13 maggio Orchestra giovanile della Scuola ad indirizzo musicale di StaranzanoMERCOLEDI’ 25 maggio Mattinata dedicata all’opera: “Le nozze di Figaro” organizzato dall’Accademia di Canto Lirico di Santa Croce di Trieste in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Tavagnacco e la Scuola Manzoni di Udine.GIOVEDI’ 26 maggio Monky Park Trio brani della tradizione Jazz e libera improvvisazione su tessiture sonore e grooves funk-soul.PROGRAMMA DELLE SERATEVENERDI’ 13 maggio 20.30 concerto dei Carnicats con special guest dj TubetSABATO 14 maggio 20.30 Serata di parole e musica: l’Orhestra a Plettro Tita Marzuttini e il Teatro della Sabbia presentano: “Di-versi e di parole” VENERDI’ 20 maggio 20.30 “Un sorriso per ogni donna” - serata di solidarietà dedicata a “Smile again” - spettacolo di parole, danza e musica organizzato dall’Istituto Comprensivo di Tavagnacco, con l’intervento del gruppo vocale KALLIOPE MERCOLEDI’ 25 maggio 20.00 REPLICA dello spettacolo “Le nozze di Figaro”

Venerdì 19 novembre, durante la prima ora di lezione, i miei compagni ed io ci siamo recati in auditorium per incontrare il vicedirettore della Confindustria di Udine, il dott. Roberto Ganzitti. All’inizio ci ha subito descritto di cosa si occupa la Confindustria; essa aiuta tutte le aziende associate (grandi, medie o piccole) ad essere “al passo con i tempi”. La Confindustria di Udine è l’organizzazione di riferimento per l’industria friulana: ha lo scopo di promuovere lo sviluppo del sistema economico provinciale e regionale, anche all’estero. La provincia di Udine ha un tasso di imprenditorialità molto alto e questo la colloca fra le province con un buon livello di sviluppo.

Il relatore ci ha spiegato che per capire veramente cos’è la Confindustria bisogna sapere che cosa sono le aziende, le quali vengono gestite da un imprenditore, che assume operai, impiegati, dirigenti e organizza il loro lavoro. Le aziende associate alla Confindustria si suddividono in due grandi gruppi: aziende manifatturiere e aziende di servizio. Le aziende manifatturiere utilizzano le materie prime per poi costruire un prodotto finito: le materie prime variano a seconda del risultato che si vuole ottenere (per esempio le aziende che producono mobili, usano come materia prima il legno); queste aziende vengono dette “di trasformazione”. Le aziende di servizio hanno vari compiti,

come per esempio aiutare le aziende manufaturriere a lavorare meglio oppure offrire servizi al territorio. Dopo questo interessante discorso, il dott. Ganzitti ha risposto in modo completo alle nostre domande. Ci ha spiegato che le figure professionali più richieste dal mercato del lavoro sono quelle che vengono formate da istituti tecnici, meno facile è trovare un impiego se si seguono percorsi umanistici.Il messaggio più importante che ci ha trasmesso è che bisogna sfruttare le nostre abilità, applicandole nel lavoro che faremo e che nella vita bisogna essere ambiziosi, ma anche umili. della scuola superiore.

Classe terza D

La Confindustria incontra i ragazzi di terza

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9Stiamo crescendo

Che cosa farò da grande?Fin dalla prima media noi ragazzi stiamo svolgendo n’importante attività d’orientamento per la scelta della scuola superiore organizzata dalla professoressa Silvia Magri.Cosa farò da grande?Vi siete mai posti questo quesito? Vi siete mai chiesti che cosa potreste fare da grandi?Effettivamente la scelta è molto ampia, potremmo ritrovarci a difendere

qualcuno in tribunale o seduti alla guida di un enorme autobus!Questa impegnativa scelta dev’essere fatta tenendo presente ciò che ci piace e ciò che ci diverte. Pensate anche alle vostre materie preferite: italiano, matematica, musica, quale di queste vorreste approfondire?Questi, non sono altro che semplici suggerimenti, ma dovete ricordare che i primi a dover scegliere siete voi, ed

è per questo che noi vi consigliamo di intraprendere una professione che faccia emergere quelli che, secondo voi, sono i vostri talenti e faccia avverare i vostri sogni! Buona fortuna!!!

La redazione

Mercoledì 17 novembre 2010 abbiamo avuto la grandissima possibilità di far visita allo stabilimento Quality Food Group di Martignacco, per l’attività di orientamento alla scuola superiore.Era la prima volta che visitavamo un’industria ed eravamo davvero incuriositi. Siamo partiti alle 9.00 con una corriera messaci a disposizione della Confindustria di Udine. Siamo arrivati dopo un breve tragitto e subito un addetto ci ha fatto entrare in un atrio dove campeggiava su una parete una grande immagine d’epoca, che riproduceva un carro, che trasportava biscotti, trainatola cavalli. In una stanza ci hanno fatto lasciare gli zaini, le borse e anche la bigiotteria e tutti gli oggetti che potevano contaminare l’ambiente produttivo. Ci hanno fatto accomodare in una stanza attigua dove abbiamo visto un filmato che descriveva l’azienda e la sua struttura, di cosa si occupa e di quali marchi è produttrice. Questa azienda produce biscotti dal 1891, a Martignacco. La bontà dei prodotti ha portato all’affermazione del marchio nel mondo, diventato famoso anche come fornitore della Casa Reale e della Santa Sede. Ma non produce solo biscotti, wafer e crakers ma anche caramelle.Negli anni ’70 ha iniziato a dotarsi di apparecchiature sempre più moderne. Nel 2001 per adeguarsi ai cambiamenti del mercato ha cambiato il suo nome da Delser a Quality Food Group.

Alla fine del filmato siamo ritornati nell’atrio e ci hanno fatto indossare camici, cuffie e copriscarpe per poter accedere allo stabilimento di produzione vero e proprio. Ci hanno diviso in tre gruppi, in base alle classi. Il nostro, con la presenza del dottor Ganzitti, vicedirettore della Confindustria, è iniziato il giro partendo dal magazzino dove sono custoditi tutti gli imballi dei biscotti e crakers pronti per essere consegnati,poi ci hanno fatto lavare le mani e siamo entrati nella zona di produzione. Siamo rimasti veramente sbalorditi: decine e decine di macchine si affiancavano, numerosi rulli si spostavano di qua e di là in un concerto di rumori per noi nuovi. Il nostro accompagnatore ci ha illustrato tutte le frasi della preparazione: dall’impasto, alla cottura, all’imballaggio. Abbiamo analizzato la varie materie prime utilizzate: uova, farina, zucchero, lievito, latte, panna, olio di palma.La guida era molto abile: spiegava in modo corretto e comprensibile e rispondeva a tutte le nostre domande. Le materie prime vengono inserite nella giusta dose nell’ impastatrice, che le mescola fino ad ottenere un impasto di varia consistenza, a seconda del tipo di alimento prodotto. L’impasto viene fatto lievitare per molte ore in delle stanze contenenti anidride carbonica per facilitarne la lievitazione e in seguito entra in lunghi forni,che possono superare anche gli ottanta metri!Tutti noi eravamo affamati.

Viene utilizzata una diversa quantità di ingredienti, diversi tipi di pasta e olii per creare i vari biscotti, che vanno da quelli per neonati a quelli per celiaci. Dall’inizio della cottura all’imballaggio, abbiamo capito che ogni macchina ha un compito preciso; una controlla se ci sono corpi estranei, una verifica il grado di cottura e così via. Infine siamo tornati nella sala dove avevamo visto il filmato e dove ci hanno offerto un assaggio della loro produzione di biscotti. Con la mente e la pancia piena siamo poi tornati a scuola. La visita è stata davvero interessante. Abbiamo per la prima volta visto un ciclo produttivo e siamo rimasti veramente impressionati. Ho potuto constatare che alcune aziende oggi sono molto meccanizzate e moderne. La presenza dell’uomo è fondamentale per controllare migliorare il ciclo produttivo. L’uomo supervisiona le varie fasi, controlla i macchinari in caso di guasto, verifica la cottura di biscotti, e sperimenta nuove ricette. Le figure professionali all’interno di un’azienda sono molte e ognuna ha un compito ben preciso. Forse anche noi un giorno, con ruoli diversi a seconda delle nostre predisposizioni, lavoreremo in un’azienda così ben organizzata.

Classe terza D

Visita alla Delser

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10Stiamo crescendo

Il 26 novembre 2010 alcuni alunni delle classi 3°F, A e E della Scuola Media di Feletto Umerto hanno potuto osservare come funziona un mulino. I ragazzi sono partiti da scuola e, con una corriera, si sono diretti a Trivignano Udinese; il lungo viaggio è stato accompagnato dalla pioggia. Quando sono arrivati, si sono trovati di fronte a un alto edificio, con una grande insegna “Mulino Moras”. I ragazzi sono stati divisi per classi, una guardava un video, un’altra poteva far “shopping” nel negozietto attiguo e l’ultima visitava il mulino. La visita ha mostrato ai ragazzi come avvengono i vari passaggi per la produzione della farina. La lunga storia comincia dell’arrivo del grano: dopo la trebbiatura, arriva al mulino e viene versato nel deposito. Il mulino acquista in regione grano nazionale, ai mercati di Treviso e Bologna acquista grani esteri: il Manitoba canadese, in fine, in Austria un grano molto buono, Halbturn proveniente dal Burgenland. Arriva il chicco da campi e campicelli e pensa poverino: “Qui mi fan barba e capelli!” Infatti, pian piano il grano viene pulito dalle polveri, dai semi estranei, da erbe e pagliuzze, dai sassolini e dalla terra. I chicchi vengono lavati con l’acqua e con spazzole. Il chicco pensa: “No! Nell’acqua non mi piace e vorrei scappare via, quelle spazzole non mi dan pace. Che mania di pulizia! Ma ora sono proprio stanco, voglia ho di riposare, son molliccio e un po’ più bianco e tranquillo mi fan stare.” Successivamente il grano va pesato, poi, passa attraverso sei macchine per macinatura. Ogni macchina macina i chicchi per due volte. Queste macchine sono formate da due cilindri di metallo, messi uno di fronte all’altro, che ruotano velocemente in senso contrario, avvicinandosi sempre di più e macinano il materiale. Il nostro amico chicco a questo punto dice: “Tra due rulli corro, salto e mi sento un po’ schiacciato vado in basso, vado in alto ormai farina son diventato.” Il prodotto macinato viene introdotto in

una macchina che contiene 180 setacci, chiamata Plansichter. La macchina, con un movimento particolare, spinge il materiale contro i setacci, che separano la farina di tipo 0, 00, crusca, cruschello e farinaccio. Questa macchina è quella più ammirata dai ragazzi perché sembra che balli, difatti il nostro chicco ci esprime tutto il suo divertimento: “Oh! Che allegra questa festa, sarà samba? Asereiè? Mi è venuto mal di testa, ballo, danzo, non sto in piè!” I prodotti finiti sono classificati nei modi che seguono. La farina di tipo 00, bianchissima, è chiamata “fior di farina”; proviene direttamente dalla prima macinazione, dal cuore del chicco. La farina tipo 0 è la prima scelta. Non è esatto dire che la 00 è più buona della 0, perché sono la stessa farina, cambia solamente la granulazione. La farina tipo integrale contiene l’intero chicco macinato, compresa la crusca. La crusca è la parte più esterna del chicco, la buccia, e viene utilizzata come mangime per animali (mucche, maiali, galline) nonché come integratori di fibre in alcuni alimenti per l’uomo. Cruschello e farinaccio sono sottoprodotti, più fini, sempre destinati al bestiame (vitellini, maialini). I prodotti finiti vengono deposti nelle celle, le fariniere. Il confezionamento della farina avviene meccanicamente: i sacchi vengono prelevati uno alla volta e la macchina ci mette la giusta quantità di farina. I sacchi pieni passano su nastri che li trasportano e li accatastano sui bancali. Il nostro amico testimonia: “Nei sacchetti mi han versato e viaggio emozionato. Ora felice scendo in pista di una pizza saporita io sarò protagonista.” Sempre dai nastri trasportatori e con meccanismi particolari i sacchi vengono raggruppati su bancali più grandi e fissati con la pellicola trasparente. Vengono, infine, caricati sul camion con il muletto. La farina è pronta per essere consegnata ai panifici, alle pasticcerie ed alle pizzerie. Salutiamo ora il nostro amico che conclude: “Ecco qua la storia vera del minuscolo semino

che ad inverno o primavera è la gioia del bambino.” Così si conclude il giro e si procede con la visione del filmato, che riassume la visita e aggiunge qualche notizia storica. Moras, famiglia di mugnai da generazioni, si stabilì in Friuli ai primi del Novecento. Il Mulino, prima di proprietà comunale poi dei Calligaris, viene preso in affitto e poi acquistato dai Moras. All’epoca il mulino funzionava con le mole, due grosse superfici grezze e rotonde che, fregate tra loro, riducono i chicchi in polvere. Sono state sostituite, poi, con rulli rigati simili agli attuali laminatoi. Col passare degli anni il mulino è stato rinnovato continuamente, modernizzando i macchinari che fanno la possibilità non solo di aumentare la produzione e di offrire un prodotto migliore, ma anche di limitare la fatica degli operai. Il video si conclude con il seguente messaggio: l’ingrediente fondamentale dei prodotti da forno è la farina, e di conseguenza, la bontà di un prodotto da forno dipende in larga misura dalla bontà della farina. Una domanda ricorrente, nei ragazzi, è la definizione di bontà e qualità della farina. La qualità della farina è la capacità di dare un prodotto finale di eccellenti caratteristiche organolettiche quali il sapore e l’odore, di buon valore nutritivo, di aspetto appetitoso e invitante. Per produrre farine di qualità c’è bisogno di grani di qualità. Per determinare la qualità del grano è importante conoscere il contenuto in proteine. Finito il filmato i ragazzi si sono recati nel negozietto del mulino, dove potevano acquistare farine, biscotti, grissini…Quando sono usciti hanno trovato una sorpresa: ha cominciato a nevicare. Per tutto il viaggio si è potuto osservare, fuori dal finestrino, i bellissimi paesaggi ricoperti da una coltre bianca! Questa visita è servita ai ragazzi a mostrare il mondo del lavoro e a far riflettere sulla loro scelta.

Desiré Fadini, 3^F

Dal grano alla farina: visita al Mulino Moras

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11Salute e benessere

Il rifiuto categorico, indomabile, protratto con volontà ostinata fino alle estreme conseguenze, di ogni alimento. L’anoressia mentale.Molti adolescenti, soprattutto ragazze, soffrono di anoressia, pur non ammettendolo. Non confidano mai di stare male e neppure di avvertire un qualsiasi stimolo, soprattutto quello di cibarsi. Sostengono che per vivere a lungo, felicemente e in buona salute, l’essenziale è non mangiare e che il corpo deve mantenersi sottile, perché così è sano e inaccessibile a qualsiasi malattia. Basta non ingrassare e tutto è risolto. Importanti responsabilità hanno anche i fattori culturali. La pubblicità in primo con l’eccessiva esaltazione della linea e la presenza di donne sempre magre e bellissime, che fanno sentire le adolescenti

inadeguate e con il doloroso rammarico di non essere flessibili e filiformi, nonché la promozione di prodotti volti a mantenere una certa magrezza. Tutto questo porta le adolescenti al rifiuto di consumare cibo e mangiare solo quello che possa fornire loro il minimo delle calorie, per paura di aumentare il peso. Spesso non bevono neppure l’acqua, causa anch’essa di aumento di peso che spesso le porta alla disidratazione. Le adolescenti anoressiche sono magrissime, con una corporatura scheletrica. Hanno infatti perduto molto del loro peso originario, talora fino a un terzo. Hanno crisi improvvise di bulimia, con consumo eccessivo di cibo che dura poco. Subito dopo, infatti, subentra la

paura di ingrassare e il ricorso di conseguenza a clisteri, lassativi e vomito, tutto quanto può far “svuotare” il proprio corpo. Inoltre hanno un desiderio smisurato di muoversi con lunghe passeggiate o sport praticati fino ai limiti della propria resistenza. Per fortuna questa malattia evolve in senso favorevole, verso una guarigione completa e definita. Però nella fase più grave va sicuramente affrontata con decisioni e cure adeguati.

Di Fonzo Mark, terza D

Anoressia. Una malattia subdola

Lo sapevate che in una sigaretta si trovano sostanze altamente dannose.La nicotina è una sostanza che agisce sul sistema nervoso, molte persone con il fumo hanno una dipendenza psicofisica. Il monossido di carbonio è un gas generato dalla combustione del tabacco; per colpa del monossido di carbonio la pelle si ingiallisce, i muscoli e i capelli si indeboliscono e accelera l’invecchiamento. Vi sono sostanze cancerogene come il catrame, molto dannoso per l’ apparato respiratorio ed è responsabile di molte patologie. Inoltre fumando inaliamo sostanze irritanti che favoriscono lo sviluppo d’infezioni.A posto di comprare pacchetti di sigarette vai a mangiare una pizza, vai al cinema con i tuoi amici, vai in discoteca, ricaricati il cellulare, fai un bel regalo ai parenti.Se inizi a fumare i tuoi sogni si bruceranno e non potrai avere un futuro sereno.

Michelle Poleacova

Togliamoci il fumo dagli occhiLa dieta è l’insieme degli alimenti,

nella giusta quantità, di cui necessita l’organismo durante l’attività giornaliera.Non tutti hanno le stesse necessità alimentari, ogni organismo richiede una dieta particolare.I neonati, per esempio, ricevono dal latte materno tutti i principi nutritivi necessari al loro sviluppo.I bambini e gli adolescenti, date le loro esigenze di crescita, richiedono un’alimentazione ricca di zuccheri e di proteine.Gli adulti, a seconda delle diverse attività, richiedono diete diverse. Per esempio, per un lavoro sedentario come può essere quello dell’impiegato, la dieta sarà di poche calorie mentre, nel caso di un lavoro pesante, come può essere quello del minatore, l’apporto calorico sarà superiore.

Michelle Poleacova, seconda B

L’alimentazione

Lo SBADIGLIO è un atto riflesso che spesso realizziamo, quando abbiamo sonno o fame. Una possibile spiegazione dello sbadiglio può essere quella che il cervello, quando è mezzo addormentato, necessita di un aumento di sangue che con lo sbadiglio affluisce in maggiore quantità.Il SINGHIOZZO è una ripetuta inspirazione, come uno spasmo, seguita da una chiusura molto rapida delle corde vocali e dipende dalla troppo aria inspirata che fa contrarre il diaframma.

Michelle Poleacova

Curiositàdisegno di Pellegrina Sharon

La frutta è importante!

Cosa fa un gallo in chiesa?Chiricchiretto

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12Moda e tendenze

Care lettrici,in questo articolo vogliamo illustrarvi la nuova moda autunno/inverno 2011 e darvi dei consigli su come vestirvi.Non vi è un colore unico, ma quasi tutti i colori saranno alla moda.Via libera quindi al rosso, nero, arancione, turchese, marrone, grigio e verde. In ogni caso andranno forte i colori naturali e tenui come il beige e marrone. Il grigio, in tutte le sue tonalità verrà usato su abiti dalle linee classiche ed essenziali.I cappotti, dalle calde lane, avranno spesso fantasie geometriche e useranno colori molto intensi come il verde oliva e il tabacco.Il rosso, meglio se vermiglio, sarà presente sia negli abiti da giorno che in quelli lunghi da sera, mentre il verde, in tutte le sue tonalità fa da padrone nei modelli stile militare.E’ di moda il vintage. Lo stile eterogeneo, che racchiude l’insieme di ciò che è vissuto e passato, sta emergendo dalle strade; gli stilisti e i designer, hanno colto la necessità di poter tirare fuori un vestito dall’armadi, piuttosto di comprarne un altro d’ultimo grido.Quest’anno torna di moda anche il tartan, lo stile “scozzese”.Ma ricordate, ognuno di noi dovrà scegliere il suo stile in base ai propri gusti:CLASSIC CHIC classico ed eleganteURBAN CHIC giornaliero ma di tendenzaROCK CHIC rock ma fineCASUAL semplicePRETTY stile collegialeMOODE stile rivista di modaROCK deciso e alternativoHIP HOP stile urbanoRAPPER molto molto laroBOEMIEN anticonformistaBOEMIEN CHICH anticonformista ma fine

Elza Angeli, Veronica Paranavo, seconda B Marieme Faye, Irene Sangoi terza D

O

MIE

Qualche anticipazione...

…Ormai se ne parla sempre più ....I ragazzi di oggi passano troppo tempo davanti alla tv e ai videogiochi, più di 15 ore alla settimana, mediamente.La tv può educare alla violenza, ti fa diventare passivo e se guardata eccessivamente diventa quasi una droga. In ogni scena sullo schermo, siamo bombardati da colori, inquadrature sempre diverse, slogan da ogni parte, personaggi in continuo cambiamento: la nostra attenzione non ha riposo e riceve in maniera acritica moltissimi input.E anche vero che la tv può essere educativa, mi riferisco ai documentari, ai telegiornali e anche allo sport, ma sono programmi che riescono a malapena a sopravvivere in mezzo ad un mare di spazzatura.Io guardo 45 minuti di televisione al giorno, poi esco in giardino, parlo al telefono con le mie amiche, vado a ginnastica, vado al cinema, insomma non rimango ipnotizzata per ore davanti ad uno schermo. Quando fuori piove, magari di domenica, prendo un film a noleggio. In alcune occasioni speciali mi reco a fare shopping, solitamente con mia madre o con le mie amiche.Penso che un’ora al giorno di

televisione sia sufficiente.Ci sarebbero altre centinaia di tematiche di cui parlare: ma concluderò con una poesia di Roald Dahl, rivolta a tutte le persone, ma soprattutto ai genitori, che sintetizza in modo molto efficace il mio pensiero.“Perché un bambino sia bene educatouna cosa importante abbiamo imparato:non permettete mai e poi MAI, onde evitare un sacco di guai, che il miserello se ne stia fermo davanti a un qualche teleschermo.Anzi, il consiglio più pertinente sarebbe non istallare per niente questi apparecchi che rendon cretinisia i più grandi che i più piccini.”

Angela Betancourt, terza D

Spegni la televisione e accendi la testa....

Buone vacanze a tutti, ci vediamo il prossimo anno

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13Letteratura e Cinema

Due sono i libri di questo autore che vi segnalimo: Io e te e Non ho Paura.Il primo parla di un ragazzo di 14 anni, di nome Lorenzo, che si inventa di andare in settimana bianca ma in realtà si nasconde nella cantina del suo palazzo. Lorenzo è un ragazzo molto introverso e chiuso in sé, e perciò per lui è molto difficile fare amicizie con i suoi compagni di classe. Fa tutto questo solo per fare un piacere a sua madre, e quando lei piange per la gioia lui non ha più coraggio di dirle la verità.Nella sua settimana in cantina viene a trovarlo sua sorellastra Olivia che vuole dormire lì tutta la settimana. Questa cosa però non piace affatto a Lorenzo e la vuole cacciare. Ma lei non se ne va e, alla fine fanno amicizia. Lorenzo scopre che Olivia è tossicodipendente e cerca di aiutarla.Insieme si raccontano le vicende

della loro infanzia passata.Alla fine della settimana Olivia e Lorenzo si promettono di rivedersi un giorno.Piccolo capolavoro, che in appena un centinaio di pagine ci fa capire quanto sia breve eppur complicato quel metro che separa l’adolescenza dal mondo degli adulti.“Io non ho paura” è un romanzo di formazione che narra dell’amicizia nata tra Michele Amitrano e Filippo, un ragazzino rapito dai suoi genitori. Michele si affezionerà così tanto a Filippo che lo farà persino scappare prima che lo possano uccidere.La vita di Michele cambia, si trova a dover affrontare le paure della sua età e i rischi che derivano da quella scoperta, in un viaggio alla scoperta di sé, che lo conduce alla consapevolezza della realtà, così diversa dall’età dei giochi.

Thomas Sirch e Vitalik Paziak, II B

Nicolò Ammaniti

Benvenuto nel mio mondo

Preghi di non poterla più vedere,Ma lei è sempre lìPreghi che smetta questo supplizio,Ma mai questo cesseràPreghi che la memoria ti abbandoni,Ma ricordi più di primaPreghi di poter essere qualcuno,Qualcuno che non sia te stessoPreghi di non andare avanti,Ma ancora ce la fai, arrancando.E quando arrivi a questo puntoPregherai di avere una spiegazione,Che mai però ti sarà dataPregherai di non poterne incrociare più lo sguardo,Ma non riuscirai a staccarle gli occhi di dosso.A questo punto ti chiederaiPerché a me,Ma mai avrai rispostaCosa le ho mai fatto,Ma non otterrai risposta alcuna.Allora pregherai di morire,Ma ancora vivrai.Pregherai di non svegliarti, Ma il tuo cuore batterà ancora.Puoi credere che questo sia l’ inferno,Ma non è così, ad ogni modo:Benvenuto nel mio mondo. Nei tuoi occhi

Guardo i tuoi occhi, vedo l’onestà,L’onestà di qualcuno che mi ha cambiato la vita. Un sole senza tramonto.Guardo i tuoi occhi e vedo la tua gioia,Quella che esprimi ogni giorno, anche in un solo sguardo.

Guardo i tuoi occhi e posso vedere i miei,un riflesso sul tuo volto.Vedo me stesso nei tuoi occhi,ma non so se mi vedo nel tuo cuore.

Alessandro Buttazzoni, terza C

Giovani poeti

Mi chiamo Micelle Poleacova. La mia passione per le poesie è nata da quando ho iniziato a leggere e mi è venuta voglia di diventare una scrittrice.La poesia non è solo un testo che a volte è in rima, ma è un testo pieno di emozioni, pieno di vita che a volte noi non capiamo.Ecco alcune delle mie poesie .

L’amore

Noi l’amorelo vediamo comeuna soffice piumadolce, lisciae morbidainvecea volte è comeuna spina trafiori delicati.

L’errore

Da un errorenoi impariamotante cosea voltenon ce ne rendiamo contoma se ci concentriamopossiamo capireche i nostri errori di primasono svaniti nel nullacome una nuvolache viene portatavia dal ventoe spezzata in tantissimi pezzifino a quandonon la vediamo più.

Micelle Poleacova

Giovani poeti

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14Letteratura e cinema

Alcuni consigli di lettura

disegno di Natnan Carassai

Se siete dei fanatici della lettura vi consiglio di leggere questa top ten, se invece leggere vi pesa e allo stesso tempo vi annoia spero di consigliarvi dei libri che vi emozionino e vi facciano restare con il fiato sospeso.Questa è la mia TOP-TEN che comprende vari generi letterari, ma tutti molto avvincenti. Al decimo e ultimo posto, ma solo perchè si tratta di una top ten, troviamo “L’ATLANTE DEI MISTERI” di Voyager, un ottimo libro per gli amanti della storia e dei fenomini naturali ancora inspiegabili dall’uomo.In nona posizione dalla trilogia di Eddie Dickens “L’ECO DELLA SCIAGURA”, anche questo molto divertente, ricco di suspance. All’ottavo posto ho deciso di riportare un libro adatto a quelle persone che odiano leggere e a cui piacciono solo libri semplici e divertenti come “CAPITAN MUTANDA CONTRO I GABINETTI PARLANTI” di Dav Pilkey; un libro molto divertente e comico.Al settimo posto dalla saga di Herry Potter abbiamo “HERRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO” che come ogni avventura di questo famoso maghetto fa restare con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. In sesta posizione troviamo “IL GGG” il grande gigante gentile di Roald Dahl. Io non ho avuto ancora l’occasione di leggerlo, ma mi è stato consigliato da un’ amica che mi ha detto che è tutto un concentrato di avventura ed emozioni.

In quinta posizione abbiamo un altro libro della saga di Herry Potter e più precisamente “HERRY POTTER E I DONI DELLA MORTE”, mentre al quarto posto entra senza esitazione un altro libro di J.K. Rowling con “LE FIABE DI BERDA E IL BARDO”. Se siete dei fanatici della fantasia, ma i libri decisamente grandi non vi convincono, eccovi accontentati: un ottimo libro di fantasia e non troppo lungo. Questi due libri sono decisamente straordinari adatti ad una lettura quotidiana poco impegnativa.Siamo giunti quasi alla fine e al terzo gradino del podio ho inserito un libro tratto dalla saga scritta da Rick Riordan “PERCY JACKSON E GLI DEI DELL’OLIMPO - IL MARE DEI MOSTRI”.Al secondo posto abbiamo “IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI”, un classico che narra le avventure di un giovane gentiluomo inglese nel corso di un lungo viaggio intrapreso per scommessa. Gli unici “contro” sono i discorsi ampli e complessi adatti a persone innamorate della lettura, invece i “pro” sono gli splendidi paesaggi descritti meticolosamente dall’autore. E per concludere, al primo posto troviamo “PERCY JECKSON E GLI DEI DELL’OLIMPO - IL LADRO DI FULMINI”, un libro emozionante, avventuroso ma, allo stesso tempo, utile per lo studio della storia greca e della mitologia.Lo so nella top ten ci sono 2 libri di Rick Riordan, ma cosa posso farci se il nostro caro scrittore ha un talento straordinario nel rendere affascinante ogni suo racconto. Per cui credetemi in parola se vi dico che ogni suo capolavoro, è intrigante e decisamente sbalorditivo in ogni suo paragrafo.

Loredana Mottola, prima F

Alcune classi seconde della scuola secondaria di primo grado di Feletto Umberto e alcune classi delle scuole superiori hanno preso parte alla rappresentazione teatrale di un’opera di Goldoni.Lo spettacolo si è svolto mercoledì 24 novembre 2010 al teatro Zanon a Udine.È stata un’occasione per approfondire la conoscenza della letteratura e della società del Settecento. “ La Locandiera”, questo il titolo dello spettacolo, è stata messa in scena da una compagnia di sei attori, chiamata “ il carro di Tespi”.La commedia, suddivisa in tre atti, ha come protagonista la bella locandiera Mirandolina. Quest’ultima è “oggetto di desiderio” sia del ricco conte di Albafiorita che dello spiantato marchese di Forlipopoli, entrambi attratti dalla sua bellezza. A essi si aggiungono Fabrizio, il cameriere della locanda, e poco dopo il cavaliere di Ripafratta, che si dichiara “nemico delle donne “. Mirandolina cerca di punire la superbia misogina del Cavaliere attirandolo con la sola arma che possiede: la capacità di seduzione. Quando il cavaliere si rivela perdutamente innamorato della donna, esplode la gelosia di Fabrizio. A questo punto, la locandiera, che facendo innamorare di sè il cavaliere aveva raggiunto il suo scopo, dichiara il suo amore al cameriere.Nel finale il cavaliere deluso e amareggiato, riconferma la sua opinione sulle donne.Grazie alla bravura degli attori nel recitare ciascuno la propria parte, lo spettacolo è risultato omogeneo e molto interessante; il pubblico ha partecipato entusiasta con applausi e molte risate.Viene messa in evidenza anche l’astuzia della donna: Mirandolina infatti è riuscita a sedurre il cavaliere, nonostante lui affermasse di essere nemico delle donne.È stato interessante e suggestivo “fare un salto nel passato” per capire come, nonostante la donna fosse considerata inferiore, in realtà si sia rivelata capace e scaltra.

Francesca Mingolo, seconda F

Tutti a teatro

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15Letteratura e cinema

disegno di Natnan Carassai

Bruno è un bambino tedesco di otto anni, che nel 1942, durante la seconda guerra mondiale vive una vita agiata e confortevole in una bella casa di Berlino. Suo padre Ralf è un ufficiale nazista autoritario che, dopo una promozione, si trasferisce con la famiglia in campagna per incarichi di lavoro. Bruno non è affatto contento di questo trasferimento: deve lasciare la sua bella casa e i suoi amici. Nella nuova casa non ha nessuno con cui giocare; sua mamma gli proibisce di “esplorare” i dintorni, vietandogli anche solo di andare nel giardino sul retro. Dalla finestra della sua camera, però, Bruno vede ogni giorno delle persone all’interno di un recinto, tutte uguali e vestite con un “pigiama a righe”. La mamma, a disagio di fronte alle sue domande, gli lascia credere

che siano “contadini” al lavoro in una “fattoria”. A Bruno però viene espressamente vietato di andare alla fattoria per giocare con i bambini che si trovano lì, perché sono “strani” e “diversi” da lui. Intanto a casa di Bruno arriva un nuovo tutore, che educa lui e la sorella maggiore Gretel di 12 anni secondo l’ideologia nazista. Gretel, affascinata anche da un giovane tenente delle SS, comincia ad aderire a questa ideologia; Bruno, invece, non riesce a capire perché gli ebrei debbano essere considerati cattivi, anche perché Pavel, un prigioniero ebreo che lavora in casa, è molto gentile con il bambino. Finalmente Bruno scopre il modo per “evadere” da casa e si lancia nell’esplorazione del bosco vicino, fin quando non arriva alla tanto agognata fattoria, in realtà un campo di concentramento, dove conosce Shmuel, un bambino ebreo rinchiuso nel campo.I due bambini diventano subito amici. Bruno va a trovarlo tutti i giorni portandogli del cibo. Un giorno,

Bruno scopre di poter oltrepassare il filo spinato che lo separa dal campo, e si offre così di aiutare Shmuel a trovare il suo papà, che non vede da tre giorni. Shmuel procura un altro “pigiama” e Bruno, mimetizzato, entra nel lager. Ad un certo punto scoppia un gran trambusto: le guardie armate di bastone spingono gli ebrei e li fanno entrare in un edificio di cemento. Dopo essersi spogliati pensando si dovessero fare una doccia, Bruno e Shmuel, tenendosi per mano, vedono aprire una botola sul tetto dell’edificio da dove entra un gas nocivo all’uomo. La madre di Bruno si accorge dell’assenza del figlio quando non lo vede più in giardino, sull’altalena; pensa subito al peggio e avverte il marito che lo fa cercare dai suoi uomini anche vicino al campo di concentramento dove trovano un passaggio aperto nella recinzione di filo spinato e i vestiti di Bruno. Quando il papà di Bruno arriva alla camera a gas c’è solo silenzio…

Anna e Lara, prima F

Il bambino con il pigiama a righe

Nella nostra classe alcune volte si sentono insulti che non mi sento di ripetere.Stufo di sentire questi epiteti il nostro professore di italiano, Leonardo Primus, ha detto basta e ci ha fatto vedere un film che di sicuro ci ha cambiati profondamente. L’ottavo giorno, film di Jaco van Dormael, racconta la storia dell’incontro tra Georges, un ragazzo down fuggito dal suo istituto per riabbracciare la madre in realtà morta da quattro anni, ed Harry, un manager stressato e divorziato con due figlie, che insengna agli imprenditori principianti di una

banca chiamata Future Bank. Questo lo impegna troppo per occuparsi abbastanza della propria famiglia e dei propri sentimenti. I due diventeranno grandi amici e Georges, il ragazzo down, farà capire il senso della vita ad Harry. L’incontro cambierà le loro esistenza, ma ad un caro prezzo. Questo film ci ha insegnato che ognuno di noi è speciale e diverso. Come dice una frase del film: “Harry, io sono diverso dagli altri” dice Georges. “No Georges, tu sei meglio degli altri” risponde Harry.

Federico Ticconi, seconda B

L’Ottavo giornoAlberto è un responsabile delle poste della Lombardia a un passo dal tanto atteso trasferimento nel centro di Milano. Quando gli comunicano che il trasferimento gli è stato annullato per dare precedenza a un collega disabile, Alberto, per non deludere la sua famiglia, decide di fingersi anche lui disabile. Durante la visita di controllo, commette però un errore e, come punizione, gli viene dato un trasferimento in Campania, in un piccolo paese vicino Napoli. Per un lombardo con tantissimi pregiudizi sul Sud Italia come lui, la prospettiva di vivere almeno due anni in quei luoghi rappresenta un incubo, cui si prepara con un nuovo guardaroba di vestiti leggeri e giubbotto antiproiettile.Questo film, oltre che ad essere bello, insegna a non avere pregiudizi. Difatti Alberto non vuole più ritornare al nord.

La redazione

Benvenuti al sud

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16Letteratura e cinema

Super Size Me è un film-documentario del 2004 diretto ed interpretato da Morgan Spurlock, attore e regista statunitense.Il documentario narra di un esperimento che consiste nel mangiare unicamente cibo della nota catena mondiale di fast food McDonald’s tre volte al giorno, prediligendo la porzione più grande (super size), per un mese, interrompendo contemporaneamente ogni attività fisica e documentando tutti i cambiamenti fisici e psicologici avvenuti. In questo modo Spurlock scopre l’enorme potere della catena McDonald’s sull’industria dei fast food e come questa incoraggi un’alimentazione disequilibrata e nociva per ogni individuo che ne usufruisce.La narrazione del documentario prende spunto da un episodio di cronaca del 2002. Due ragazze statunitensi accusarono la società

dichiarando: -Se siamo obese è colpa sua-. La difesa di McDonald’s puntò sul fatto che non c’erano prove che un’alimentazione basata esclusivamente o principalmente sui fast-food provocasse l’obesità. Per contestare quest’osservazione, l’attore statunitense ha deciso di diventare la cavia del folle esperimento.Al termine degli infernali 30 giorni, Morgan è ingrassato di 11 kg, incrementando la sua massa grassa del 13 % . Tra i sintomi collaterali più gravi la scorretta alimentazione gli ha provocato tachicardia e danni al fegato.Tutto ciò non ha cambiato di molto le sorti della catena di fast food. È stata solo tolta dal mercato la porzione super size.È risaputo in tutto il mondo che il cibo prodotto dalle cucine di McDonald’s non è del tutto salutare. Tuttavia, sono convinto che se le

persone che frequentano questa catena dimostrassero molta più moderazione, la situazione non sarebbe quella odierna e l’ America non sarebbe il continente con il più alto tasso di obesità al mondo.Questa esperienza mi spinge, comunque, a dire che non solo in questo contesto rischiamo di avere dei problemi. E’ fin troppo facile sottolineare l’importanza che la parola “moderazione” deve avere in tanti momenti della nostra quotidianità. Penso a come abusiamo nell’utilizzo della televisione, a come troppo spesso si ecceda nel bere, a malattie come l’anoressia, dove la privazione diventa sofferenza e rischio di morte.Lo strumento per combattere tutte queste forme di esasperazione rimane l’equilibrio, principio che dovrebbe divenire una regola di vita per tutti.

Inviato speciale, Federico Vuanello

Il grande tritacarne

Magnifico film del 1999 sotto la direzione di William Boyd, uno sceneggiatore britannico di origini scozzesi.Della durata di 98 minuti, “The Trench” è un film ambientato in Francia nel luglio del 1916, durante la Prima Guerra Mondiale. “The Trench” racconta la vita in trincea di un gruppo di giovani soldati britannici che aspetta di ricevere il segnale dal sergente per passare all’offensiva contro lo schieramento opposto, quello tedesco.Dopo l’ordine di preparare le baionette e di scavalcare le barricate, questi soldati spaventati sono spinti fuori della trincea in un terrificante scenario di sangue, fumo e morte.Questo terribile avvenimento non è

nient’altro che la vera conclusione della “Battaglia della Somme”, che fu una delle più grandi battaglie della prima guerra mondiale con più di un milione fra morti, feriti e dispersi. Inoltre, fu il primo teatro bellico a vedere l’utilizzo del carro armato.Indubbiamente “The Trench” è un film di genere storico perché rispecchia quasi completamente la realtà del tempo. Dico “quasi” perché molti critici hanno constatato l’irreale ambiente all’interno della trincea, come facce pulite senza un filo di barba, basette e sopracciglia perfettamente rifinite, denti bianchi, divise pulite estirate, trincee vuote ed ordinate...Io, però, credo che sia uno di quei film permette alle nuove generazioni

a capire i sacrifici che hanno fatto i nostri nonni, perché oltre a descrivere gli ambienti di guerra, “The Trench” racconta e illustra i comportamenti e i sentimenti degli uomini all’interno di una trincea. Questo aspetto è particolarmente importante, perché riesce a far provare le medesime emozioni dei soldati in guerra agli spettatori.Per questo considero questo film particolarmente adatto a capire la terribile tragedia della prima guerra mondiale. E allora buona visione!

Invitao speciale, Emanuele NoninoDisegno Nathan Carrassai

The Trench

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Musica

LOVE THE WAY YOU LIE di Eminem feat. Rihanna.

JUST THE WAY YOU ARE di Bruno Mars.

OMG di Usher feat. Will.I.Am.

FIREFLIES di Owl City.

AIRPLANES di B.o.B. feat. Hayley Williams.

CALIFORNIA GURLS di Katy Perry feat. Snoop Dogg.

WE SPEAK NO AMERICANO di Yolanda Be Cool vs. DCUP.

EVERYBODY HURTS da Helping Haiti.

ONLY GIRL (IN THE WORLD) di Rihanna.

PASS OUT di Tinie Tempah.

Strillo’s Hit Parade

Gli AC/DC sono un gruppo Hard Rock, che si è formato a Sydney nel il 31 dicembre del 1973. I fondatori della band, Malcolm Young e il fratello Angus Young, si trasferirono assieme alla famiglia di origine scozzese in Australia alla fine degli anni Cinquanta. All’ inizio la band era formata da i due fratelli Young alle chitarre solista (Angus) e d’accompagnamento (Malcolm), alla voce c’era Dave Evans, al basso Larry Van Kriedt mentre alla batteria Collin Burgess. Il modo di cantare di Dave Evans non soddisfaceva i fratelli Young che si misero in cerca di un nuovo cantante per la band. Per puro caso gli AC/DC si imbatterono in Bonn Scott, anch’egli originario della Scozia. Scott era stato ingaggiato solo per guidare l’autobus della band e fu a quel punto che venne a sapere che alla band serviva un nuovo cantante. In quel momento decise di proporsi come candidato ideale. Con l’album T.N.T. la band raggiunse un buon successo e così iniziò a nascere il loro stile: l’Hard Rock. I pezzi di maggior successo furono “It’s a long way to the top” e “T.N.T.”, oltre a “The Jack” e “High Voltage”. Con l’avvento

dell’album “High Voltage” giunse un nuovo batterista, Phill Rudd, e un nuovo bassista, Mark Evans. Nel 1976 fu pubblicato un nuovo album su scala internazionale:“Dirty Deeds Done Dirt Cheap”. Nel 1977 l’album “Let There Be Rock” comparse nella scena internazionale e spazzò definitivamente le sfumature Pop. Con l’avvento di Powerage, nel 1978, il bassista Mark Evans fu sostituito da Cliff Wililams; sfortunatamente questo album non riscosse grandissimo successo. Nel 1789 fu pubblicato Highway to Hell, album di grandissimo successo. Il 19 febbraio 1980 si consumò il giorno più triste della storia degli AC/DC: Bonn Scott fu rovato morto nell’auto di un suo amico per overdose. Quando gli AC/DC trovano il maggior successo, la morte di Bonn Scott pareva aver chiuso l’avventura della band. Ma i fratelli Young non si diedero per vinti e così cercarono un nuovo cantante. Un fan degli AC/DC mandò una cassetta con la registrazione di Brian Johnson. Dopo l’audizione gli AC/DC ufficializzarono la scelta di Brian Johnson come cantante. Con Johnson gli AC/DC si recarono alle Bahamas

per registrare un nuovo album che fu intitolato Back in Black; quest’album uscì il 25 luglio 1980. Questo fu l’album che consegnò la band alla storia. Le canzoni migliori furono: “Hells Bells” (in memoria di Bonn Scott, infatti la canzone si apre con un rintocco di campane), “You Shook Me All Night Long” ( fu molto conosciuta dal pubblico internazionale); infine “Back in Black”che ha quasi connotazioni da concept album. Seguiro anni di successo. Nel 1989 Simon Wright fu sostituito da Chris Slade. Nel 1990 uscì un nuovo album: “The Razors Edge”; la gran parte del merito del successo di questo album fu “Thunderstruck”, ma anche “Are You Ready?” e “Moneytalks”. Nel 1995 Phill Rudd tornò nella band a causa dell’abbandono di Slade. Il 17 ottobre 2008 uscì “Black Ice”; quest’ultimo ha debuttato al primo posto in 29 paesi. Di quest’album le canzoni più conosciute sono “Rock‘n’Roll Train”, “Big Jack”, “Black Ice” e “War Machine”. Nel 2010 uscì l’ultimo album, “Iron Man 2”, che raccoglie le migliori canzoni .

Alex GennaroBruno Moreale, classe terza D

AC/DC

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18Musica

Intervista a Stefano Amerio (Artesuono) C’è uno studio di registrazione ormai conosciuto in tutta Italia per la qualità del suo lavoro, che è guidata da Stefano Amerio, che abbiamo il piacere di intervistare.Nato e vissuto a Cavalicco. Vent’anni fa ha fondato nel suo paese uno studio di registrazione musicale da cui sono passati i migliori musicisti della nostra regione, da U.T.Gandhi ai W.I.N.D., da Enrico Rava (trombettista di fama internazionale) a Manfred Eicher (che è un grande discografo dello studio ECM).

(1) E’ stato difficile iniziare il lavoro da musicista?E’ difficile iniziare qualsiasi lavoro (2) E’ stato difficile iniziare la sua carriera?Fortunatamente non molto(3) Come va con i musicisti?Bene, è piuttosto divertente!(4) Ha conosciuto tanti musicisti?Sì, più di cento musicisti(5) Cosa hanno detto i suoi genitori? Erano mlto felici che io iniziassi

questo lavoro(6) Quanto è costato tutto lo studio di registrazione?Cose personali, comunque tanto(7) E’ stato facile costruirlo?C’è voluto tanto sacrificio(8) Come va con il lavoro?In questo momento abbastanza bene (10)E’ stato facile convincere Stefano Bollani a venire alla nostra scuola?Ho dovuto solo chiamarlo e parlarci, quindi è stato facile(11)Chi ha intenzione di invitare per la prossima settimana della musica?Non ci ho ancora pensato(12)Quali artisti con cui ha lavoratopreferisce?Manfred Eicer, W.I.N.D , Enrico Rava.(13)Ha intenzione di fare un disco anche con Gianni Iardino?Penso di divertirmi molto, glielo devo chiedere(14)Qual è lo strumento più costoso che possiede?Lo strumento più costoso è il pianoforte (15)Qual è il suo strumento preferito?

La mitica tastiera(16)Già da quando era piccolo desiderava fare questo lavoro?Sì, avevo già pensato a questi progetti(17)Da piccolo suonava qualche strumento?A sei anni ho incominciato a suonare il pianoforte(18)Quale il suo cantante preferito?James Brown(19)A quanti anni ha iniziato il suo lavoro?Circa quando avevo ventitre anni(20)Ha mai prodotto un suo disco ?Sì, molti(21)Che progetti ha per il futuro?Continuare il mio lavoro(22)E’ stato mai intervistato da qualcuno?Sì, tante volte(23)Ha fatto viaggi per lavoro?Sì, tantissimi(24)Se si, anche all’ estero?Sì, anche in America

Vitalik Paziak, seconda B

1 Com’è iniziata la sua carriera ?E’ iniziata giovanissima più o meno alla nostra età, avevo una grandissima passione per il coro.2 Che sensazioni si provano nel dirigere un coro ?E’ una bellissima sensazione perché si riesce con il gesto e con lo studio a plasmare le voci.3 Da quanti anni ha la passione della musica ?Da sempre, ho iniziato ad avere la passione per la musica a circa cinque anni.4 Con quale strumento ha iniziato a suonare ?Ho iniziato a suonare con il piano forte e con esso mi sono diplomata.5 Dove dirige il suo coro ?A Ruda, nella bassa friulana.6 Che tipo coro dirige ?

Dirigo un coro maschile polifonico.7 Quando è sul palco ha un po’ di paura ?Quando sono sul palco non ho pienamente paura ma emozione.8 Com’è essere una donna in un coro di soli uomini ?E’ bello perché la sensibilità femminile unita alla potenza delle voci maschili forma un insieme di particolare effetto.9 Come mai ha deciso di diventare insegnante ?Perché credo sia importante trasmettere la passione della musica ai ragazzi ai quali, anche se non faranno i musicisti spero che rimanga la curiosità per questa magnifica arte.10 Com’è essere famosi ?Ciò che conta non è essere famosi ma cercare di fare sempre il proprio lavoro

con grande serietà e deduzione.11 Qual è il suo genere di musica preferita ?Il mio genere di musica preferito è la classica, ma ascolto qualunque genere di musica sia eseguito che composto con bravura.12 Qual è il suo genere che non le piace ?Forse l’ unico genere di musica che non ascolto con passione è la musica da discoteca.13 Qual è la sua canzone preferita o il suo cantante preferito ?Il mio cantante preferito è Michael Boublè perché ha una voce stupenda e una classe notevole nell’ interpretare i brani.

Tommaso Cavalllo, Martina Stella, seconda B

Intervista a Fabiana Noro

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19150anni

Il 2011 è il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Se si chiede ai giovani un’opinione, molti lo ritengono poco attuale. Un po’ per indifferenza, ma soprattutto perchè se ne parla a scuola e quindi se ne sentono distanti.Certamente in questi anni la politica e la scuola hanno mancato di creare una vera identità nazionale tra i giovani e di mantenerla salda negli adulti. Fino a pochi anni fa sventolare il tricolore creava imbarazzo, ancora oggi, tra alcuni politici e non solo si fa fatica a intonare l’inno nazionale.Certamente non si può parlare di un Paese davvero unito. Le divisioni sono ancora tantissime, tra Nord e Sud c’è una differente concezione di nazione e di società. Si pensa solo

agli aspetti economici e politici del nostro Paese, mentre dovremmo puntare sull’orgoglio culturale che ci accomuna, proprio come era avvenuto tanti secoli fa. Oggi il senso di appartenenza è più regionale che nazionale, siamo ancora pieni di pregiudizi reciproci.E infine, forse, i giovani sono proiettati più a pensare all’Europa che alla stessa Italia.Perchè non approfittare invece di queste celebrazioni per accrescere questo spirito di appartenenza all’Italia?Lo si potrebbe fare coinvolgendo i giovani in maniera più emotiva.Affidandosi a grandi spettacoli, ancor meglio se di richiamo internazionale: concerti, manifestazioni sportive,

feste, occasioni di incontro e di scambio, dove potersi divertire.Sarebbe un’occasione per migliorare i rapporti Nord-Sud e per allargare i nostri confini, offrendo all’estero una immagine più pulita che riesca a cancellare i soliti preconcetti, per migliorare l’integrazione degli immigrati, per favorire gli scambi generazionali, per conoscere meglio la Costituzione, per aprirsi all’Europa.Per creare dunque una corretta identità nazionale e poter guardare al futuro, all’Europa e al mondo, innanzittutto orgogliosi di essere italiani.Per arrivare un giorno tutti, giovani e meno giovani a essere veramente orgogliosi di essere italiani e fieri di dire: “Viva l’Italia”.

Di Fonzo Mark, terza D

I giovani e l’unità d’Italia

Quest’anno si festeggia il compleanno dell’Italia; infatti compie 150 anni!Esattamente 150 anni fa, nel 1861, l’Italia è diventata una Nazione. Il 17 marzo di quell’anno, Vittorio Emanuele II diventa il primo re d’Italia.Poco prima, il 26 ottobre 1860, un uomo di nome Garibaldi consegna al futuro re d’Italia le conquiste compiute al sud.Giuseppe Verdi e Goffredo Mameli sono due riferimenti importati quando si parla dell’unità del nostro paese.Giuseppe Verdi nasce a Busseto nel 1813. Presto Verdi s’innamora della musica e, già da ragazzo, inizia a frequentare raffinati corsi musicali. Verdi diventa un ottimo musicista e in poco tempo anche una delle persone più popolari di quella che sarebbe diventata l’Italia. Inoltre, Verdi iniziò a scrivere moltissimi brani per incitare l’Unità ed ebbe così un gran successo, tanto che nel 1848 la sua musica diventò la “colonna sonora” nelle

more della realizzazione dell’Unità d’Italia. Proprio per questo motivo viene considerato il secondo uomo d’arte italiano più importante dopo Leonardo da Vinci.Un altro personaggio di spicco nel periodo risorgimentale è stato Goffredo Mameli, il quale partecipò alla formazione completa dell’Italia scrivendone, inconsciamente, l’Inno Nazionale, chiamato originariamente “Canto degl’Italiani”.Più conosciuto con il nome di Inno di Mameli, quest ultimo è stato scritto nel 1847 e subito è risultata la più famosa delle sue composizioni, tra le quali ricordiamo “Il giovane crociato”, “L’ultimo canto”, “La vergine” e “L’amante”.L’intenzione iniziale di Mameli non era quella di creare un inno per l’Italia, bensì quella di comporre all’amico Michele Novara, di 25 anni, una poesia, dalla quale traspariva il suo spirito patriottico. Fu il Novara stesso che la mise in musica.Purtroppo Mameli non riuscì a

godersi la sua fama a lungo, perché morì accidentalmente a soli 21 anni.Nonostante la sua perfezione, la composizione diventò l’Inno Ufficiale dell’Italia solo il 14 ottobre 1946, vincendo la concorrenza dei brani “Va pensiero” e “Canzone del Piave”. Anche poco tempo fa, è stato ripreso e modificato da cantanti contemporanei come Elisa e da musicisti come Accardo.Questi avvenimenti assieme a tutta la storia della nostra tanto amata Italia, continueranno ad essere tramandati alle generazioni future, affinché non si verifichi quanto citato da Marc Bloch: “L’incomprensione del presente nasce dall’ignoranza del passato”!

Inviato speciale, Nonino Emanuele

Buon compleanno Italia

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20Sport

Campionesse provinciali!Dopo le due vittorie ottenute nei turni precedenti ai danni delle rappresentative scolastiche di Majano e Tarvisio, il 2 marzo, presso la palestra della scuola media Egidio Feruglio di Feletto Umberto si è disputata la fase finale dei campionati provinciali di calcetto femminile. Nel corso della mattinata si sono disputate sia le semifinali che la finale per l’assegnazione dell’ambito titolo di campionesse provinciali. I favori del pronostico erano tutti per la squadra di casa, nelle cui file militano diverse giocatrici ed ex giocatrici della Graphistudio Tavagnacco (questa squadra nei turni precedenti non aveva subito nemmeno un gol!). Tutta questa attesa ha però finito per pesare un po’ sulle giocatrici che

sono comunque riuscite a vincere la semifinale per 4-2, sudando un po’ più del previsto. Nell’altra semifinale, intanto, si era imposta la squadra di Cividale con il punteggio di 5-3.La tensione saliva alle stelle al momento del fischio di inizio della finale, dove la squadra di casa appariva da subito più serena, riuscendo così a dominare il campo. Da subito la partita è apparsa senza storia ed il risultato finale è stato di 12 a 3 per il Tavagnacco. Le giocatrici saranno ora attese ad un impegno ancora più difficile, le finali regionali, dove però le nostre ragazze potranno contare anche sul rientro di una forte giocatrice che, per un infortunio al ginocchio, non ha potuto partecipare alla fase finale provinciale.

Loredana Mottola

Il gioco del golf è anche per ragazzi?Ciao ragazzi! Mi chiamo Paolo sono un giocatore di golf e ve ne vorrei parlare, visto che lo pratico da quasi tre anni.La forma moderna del gioco è nata in Scozia 400 anni fa circa. I giocatori colpiscono una pallina con una mazza da un punto di partenza che si chiama “tee”, mirando a una buca situata ad una certa distanza che può essere compresa tra i 100 e i 600 metri. I campi moderni hanno 18 buche. Lo scopo del gioco consiste nel mandare la pallina in ciascuna delle buche e completare così il giro, usando il minor numero possibile di colpi.Da molti ritenuta erroneamente una disciplina statica, quindi adatta alle persone attempate, il golf è da considerarsi viceversa uno sport a tutti gli effetti, adatta ad ogni tipo d’età, sia per i giovani sia per le persone più mature.Giocare a golf significa innanzi tutto eseguire un difficile movimento con la mazza (lo “swing”) che richiede grande coordinazione, flessibilità e forza per colpire, e lanciare a grandi distanze e con la massima precisione, una piccola pallina. Significa anche fare lunghe camminate di 4 e più ore, su meravigliosi percorsi che permettono al giocatore di riscoprire un più intimo contatto con la natura, ricevendo un benefico effetto per la salute e per la mente. Degno di menzione è l’attuale campione americano Tiger Woods, ....... che tiri ragazzi !! Un giorno anch’io spero di diventare una vera e propria “tigre” di questo sport!

La redazione

La collaborazione tra l’Istituto Comprensivo di Tavagnacco e il Funny Center di Feletto Umberto, oltre ad essere di lunga data (attraverso l’Azzurra Danze prima ed il Funny Center in seguito) ha dato e sta dando ottimi risultati.Per tutti noi è di forte orgoglio annoverare tra gli associati molti bimbi e ragazzi del comune di Tavagnacco, ed è con molto orgoglio che siamo in grado di affermare che la nostra realtà è sia per numero di iscritti che per la qualità espressa una delle più grosse della regione e tutto questo grazie anche e soprattuto a coloro che credento nel nostro progetto ci sostengono.Ci auspichiamo che anche la nostra idea di poter ospitare i ragazzi durante il periodo estivo, per stare assieme all’interno della nostra struttura, possa essere accolta con lo stesso entusiasmo che ha contraddistinto il nostro intervento all’interno delle scuole mediede ed elementari questa primavera.La nostra intenzione è quella di occupare per cinque settimane i pomeriggi dei ragazzi con ballo, canto, recitazione, danza e molto altro, il tutto diretto naturalmente dai nostri docenti che con la loro professionalità fornisocno una garanzia per tutti gli allievi ed i genitori.Non possiamo far altro che dire a tutti voi che vi aspettiamo e che sicuramente continueremo a collaborare per divulgare la danza a tutti i ragazzi del comune.

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21Gli astri

O

Oroscopo

ARIETE: segno testardo e caparbio, per il 2011 i momenti più difficili

saranno una sfida da vincere.

TORO: la sua forza non lo fa fermare davanti a niente.

GEMELLI: la coordinazione li renderà capaci di imprese uniche.

CANCRO: riuscirà ad aggrapparsi a tutto per superare i momenti difficili.

LEONE: “ruggisce” sempre, si muove in branco e lo comanda, quest’anno

sarà quello decisivo in termine di relazioni.

VERGINE: armoniosa e delicata in ogni passo, farà molte conquiste.

BILANCIA: attenzione al peso, potresti ingrassare.

SCORPIONE: guardati le spalle e difenditi in ogni occasione.

SAGITTARIO: la fortuna ti assiste, sei speciale perché sei diverso e non

segui la massa.

CAPRICORNO: usa le corna per difenderti nel momento del bisogno

ACQUARIO: ama la verità, cercherà di farla “emergere” sempre.

PESCI: guizzano dappertutto, non possono stare fermi. Anche se non

parlano, sono pericolosiA cura di Elisa Cardin,

Ilenya Bertoni Classe seconda B

disegni di Sharon Pellegrina

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La Repubblica, edizione straordinaria: TORINO: ragazza stufa scappa di casa, i genitori muoiono dal freddo...

FIRENZE: Donna sposata uccide il marito con un ferro da stiro perché il matrimonio aveva preso una brutta piega..

ROMA: rubate 200 mila saponette da una fabbrica, la polizia se ne lava le mani....

Un vecchietto di 80 anni seduto sulla panchina vede passare una bella ragazza di 20 anni e sospirando esclama: “-eh se avesse 60 anni di più!”.

Due uomini si scontrano frontalmente in un centro commerciale. - Mi scusi – dice uno. - Scusi lei, – fa l”altro – ma dove sta andando in modo così trafelato? - Guardi, sto cercando mia moglie… - Non mi dica!?! Anch”io sto cercando la mia. - Ma pensi, e com”è sua moglie? - Beh, mia moglie è alta 1 metro e 75, capelli rossi a caschetto con le punte rivolte verso il viso, due gambe perfette, un seno florido e alto, un sedere sodo. Ma, mi dica, e la sua com”è? - Lasci stare… andiamo a cercare sua moglie!

Gino e Luigia hanno 5 anni. Gino chiede a Luigia - da grande mi vuoi sposare? E Luigia - mi piacerebbe, solo che da me in famiglia ci si sposa solo tra di noi: mamma ha sposato papà, nonna ha sposato nonno e così via!

A cura di Elisa Cardin, Ilenya Bertoni

Classe seconda B

Sudoku

Rilassiamoci un po’

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5 3 4 8 7

8 9 3 5 2 4

4 7 3 8 6

2 7 4 9

6 8 2

9

4 3

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1 2 3 4

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QUELLE STRANE DEFINIZIONIQuesto piccolo cruciverba ha delle particolarità: le otto parole (quattro orizzontali e quattro verticali) non sono normalmente definite ma... sono contenute nella parola che sta al posto della definizione. Ad esempio: se la parola da inserire fosse PERA la parola collocata al posto della definizione potrebbe essere comperare (comPERAre), oppure esperanto (esPERAnto) e così via. Buona ricerca !

OrizzontalePrenotareCheroseneEremitaIsraeliano

VerticaleTenerezzaSorellaAtomicaVespasiano

Giochi di Daniel Costantino

Cruciverba da strillo

Le barzellette

Disegno di Michele Corrà

Un po’ di concetrazione ...

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23Rilassiamoci un po’

NosTale è un videogioco MMORPG (multiplayer) freeware (gratuito), sviluppato da Entwell Co., Ltd e pubblicizzato in Italia dall’azienda tedesca Gameforce.Il gioco è in grafica manga.All’inizio del gioco tutti sono Avventurieri, personaggi dotati di clava e fionda, essi devono sventare uno sciopero indetto dai Kovolt (deboli minatori presenti molte volte nell’inizio della storia).Dopo questa prima fase, al livello 15 di battaglia e 20 di lavoro, si può cambiare mestiere e diventare:Arciere, abile e veloce negli spostamenti e negli attacchi a distanza, classe equilibrata;Spadaccino, forte negli scontri corpo a corpo, possiede molti HP (punti vita) e pochi MP (punti da usare per abilità e mosse più potenti rispetto alle normali), esso è l’unità più potente;

Mago; esperto nella magia, è la classe che infligge più danni; possiede pochi HP, ma molti MP.Ogni personaggio può usufruire di varie mosse speciali e abilità che, però, consumano MP; esse infliggono maggiore danno rispetto all’attacco normale, in casi eccezionali anche il quadruplo. Alcune possono aumentare le proprie statistiche.Progredendo nel gioco si possono ottenere le carte SP (carte specialista); esse trasformano il proprio personaggio nello specialista stesso: ogni classe ha differenti carte.Il Mago può essere:Mago Rosso (Red), elemento fuoco; si ottiene al livello 36;Mago Sacro (Sakro), elemento luce; si ottiene al livello 46;Mago Blu (Blue), elemento acqua; si ottiene al livello 56;Mago Oscuro (Dark Gunner, DG),

elemento oscurità; si ottiene al livello 65.Agli stessi rispettivi livelli, gli arcieri e gli spadaccini ottengono:Arciere, Ranger, Assassino, Destroyer, Custode selvaggio, Spadaccino, Guerriero, Samurai, Criociato, BerserkerOltre a queste, esistono altre tre SP uguali per tutte le classi.Questo gioco è divertente, secondo noi, ed entusiasmante.Lo consigliamo agli appassionati di videogiochi multigiocatore on-line.PROLa giocabilità è molto buona e c’è una grande varietà di specialisti.CONTROE’ statico.PIATTAFORMAPERSONAL COMPUTER (PC)

Cernotta, Tarondo, Zuliani, terza D

Angolo dei videogiochi

Need for Speed NitroDiversamente dagli altri giochi di auto, in questo è stato aggiunto il “TAG”,uno speciale adesivo che permette, solo se primi nella gara, di essere distinto dagli altri colorando i vari edifici e palazzi del proprio simbolo.PROOttima giocabilità.CONTROGrafica scadente.PIATTAFORMAWii – Nintendo DS (NDS) – Playstation 2 (PS2) – Personal Computer (PC) – Playstation Portable (PSP).

Burnout ParadiseIn totale si possono utilizzare ben 75 automobili e 4 motoNel gioco ci sono 4 tipi di gare : strada rovente, uomo nel mirino , prova stunt e gara.

Ogni veicolo può possedere 3 tipi di turbo: stunt, velocità e aggressività.Durante le corse, si possono trovare delle aree nascoste, che sono invisibili nella normale minimappa.Fortunatamente, esiste anche una modalità multigiocatore on-line (bisogna dotarsi di una connessione a Internet), in cui si può giocare con altri 5 giocatori; oltre a questa, c’è anche la modalità multigiocatore normale, Il gioco è molto divertente e appassionante.PROGrafica stupenda, giocabilità buona.CONTROIl gioco diventa monotono dopo la patente A.PIATTAFORMA PC – XBOX360 – PS3

Cernotta, Tarondo, Zuliani, terza D

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logo di Carassai Nathan e Gardellini Riccardo

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Buone vacanze a tutti!

La posta

Redazione: Classe seconda B

Direttore: Primus Leonardo

Impaginazione: Monai Sabrina

Vi scrivo per chiedervi qualche consiglio per inserirmi meglio in questa nuova scuola e vincere la nostalgia di quella di Cormons…Matteo

Caro Matteo,stai tranquillo, è normale sentirsi un po’ esclusi e sentire la mancanza della tua vecchia scuola! Sicuramente giocare a calcio con i tuoi compagni di classe ti aiuterà ad approfondire i legami ed a renderli più solidi. Imparerai ad apprezzare anche i professori , vedrai che sono simpatici e disponibili. A presto e fammi sapere come ti trovi qui… !

Ciao Elena!sono Simone, credo di essere un bravo ragazzo, ma a volte non riesco a trattenere la rabbia e tutti i miei sentimenti più intensi. Vorrei riuscire a controllarmi così potrei essere accettato e potrei anche riuscire a condividere con i miei compagni momenti belli o brutti..Aiutami tu!

Caro Simone, per trattenere la rabbia prova a controllarti contando fino a dieci…Comunque molto spesso le persone che reagiscono in questo modo lo fanno per attirare l’attenzione perché o si sentono sole oppure hanno bisogno di interagire di più con gli altri. Quindi cerca di trattenerti e vedrai che molti dei tuoi problemi svaniranno…

Ciao,sono Lara, ti scrivo per chiederti un consiglio; sono una ragazza molto timida e a volte ho timore di aprirmi alle persone, non riesco a capire il motivo. Come potrei sconfiggere la mia paura?...Help Lara

Carissima Lara se spesso hai paura delle persone

magari significa che hai poca fiducia in te stessa….non preoccuparti di quello che pensa la gente, rimani sempre come sei e gli altri impareranno ad apprezzarti.

Cara Elena,sono un insegnante di questa scuola e quest’anno sono in difficoltà perché ho una classe in cui la maggior parte degli alunni non ha voglia di lavorare ed è triste per me accorgermi che non riesco a motivarli. Cosa mi suggerisci per convincere questi ragazzi a studiare di più?Un grosso sabushna a tutti, un prof. in crisi

Prof,Questa è una delle domande più difficili che in una lettera mi sia arrivata, mi dispiace ma le devo dire subito che è molto difficile e stancante far comprendere e studiare le sue materie a dei ragazzi svogliati oppure ai quali le vostre lezioni non interessano. Comunque dalla descrizione dei suoi alunni penso di aver capito chi sono … e le posso confermare con sicurezza che non dipende da lei perché lei è il prof che stimano e che in classe li sgrida ma li sa anche far divertire più di chiunque altro. Penso che il loro disinteressamento nei confronti di certe materie dipenda soltanto dai gusti, infatti credo che gli altri studenti che non ha nominato siano volenterosi o almeno ci provino. L’unico consiglio che le posso dare e di rendere le suo lezioni più coinvolgenti magari in prospettiva ai gusti di questi distratti.

Gentile Elena,Come dovrebbe atteggiarsi un insegnante verso i suoi alunni (specie quelli più terribili) per farsi obbedire (non pretendo studio costante ma perlomeno silenzio in aula)? Un insegnante della scuola

Prof,Credo che se i suoi alunni non mantengono il silenzio in classe bisognerebbe essere più severi o rendere le proprie lezioni più coinvolgenti oppure trattare argomenti che loro apprezzino di più, alternandoli con quelli più “noiosi”….

Ciao Elena,sono una bidella di questa scuola e sono incerta se andare in pensione o meno il prossimo anno. Da un lato vorrei avere più tempo libero per me e la mia famiglia, dall’altro penso che mi mancherete molto. Secondo te cosa devo fare?

Nooooooooooooo! Non se ne vada, lei è il “capo” delle bidelle e a noi sta molto simpatica, vada in pensione l’anno dopo, quando finiamo la terza!