Lo stato della ricerca in parodontologia: il panorama italiano
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articolo originale
0011-8524/5 - see front ma
doi: 10.1016/j.cadmos.2011
PARODONTOLOGIA
Lo stato della ricerca in parodontologia:il panorama italianoResearch in periodontology: the italian scenario
R. Farina, L. Trombelli*
Universit�a degli Studi di Ferrara, Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo Studio delle Malattie Parodontalie Perimplantari (Direttore: prof. L. Trombelli) con il patrocinio della Giunta Didattica di Parodontologiadel Collegio dei Docenti di Odontoiatria (Presidente: prof. S. Matarasso)
Ricevuto il1 giugno 2011
Accettato il21 luglio 2011
Disponibile online19 ottobre 2011
*Autore di riferimento:Leonardo Trombelli
leonardo.trombelli@
unife.it
Riassunto
Obiettivi. Valutare la produzione scientifica e il relativo impatto sulla
comunit�a scientifica degli italiani impegnati nella ricerca e nell’attivit�a
clinica in campo parodontale.
Materiali e metodi. Sono stati caratterizzati, in termini di numero di
pubblicazioni (complessivo e in campo parodontale), numero di citazioni
e indice H, 73 docenti universitari e 71 liberi professionisti soci attivi della
Societ�a Italiana di Parodontologia (SIdP).
Risultati e conclusioni. Il numero mediano di pubblicazioni �e 16, di cui il
50% di pertinenza parodontale. I ricercatori italiani sono autori di 4 pub-
blicazioni (valore mediano) citate almeno 4 volte (indice H = 4). I docenti
hanno produzione e impatto scientifico superiori, mentre i liberi professio-
nisti mostrano una maggiore specificit�a in campo parodontale nell’ambito
delle pubblicazioni.
Parole chiave: * Analisi delle citazioni * Indici bibliometrici* Parodontologia * Ricerca scientifica * Rivista scientifica
tter � 2011 Elsevier Srl. Tutti i dirtti riservati.
.07.005
Abstract
Objectives. To evaluate the scientific production and its impact on the
community of Italian researchers and practitioners working in the field of
periodontology.
Materials and methods. We evaluated active members of the Italian
Society of Periodontology (SIdP) (73 who held academic positions and
71 private practitioners) in terms of the number of scientific publications
(total and those related specifically to periodontics), number of citations,
and the H-Index.
Results and conclusions. The median number of publications was 16,
and 50% of these were in the field of periodontology. The researchers had a
median of 4 publications cited at least 4 times (H-Index = 4). Members who
held academic positions had a greater scientific production and impact,
while the publications of the private practitioners showed a higher speci-
ficity for the periodontal field.
Keywords: * Citation analysis * Bibliometric indexes * Periodontology* Scientific research * Scientific journal
1. Introduzione
Il prodotto finito dell’attivit�a di un ricerca-
tore, cos�ı come quello di un’unit�a di
ricerca o di un’istituzione che aggreghi
pi�u ricercatori, �e la pubblicazione dei risul-
tati dei suoi progetti su riviste scientifiche,
possibilmente internazionali e di prestigio.
Questa considerazione rappresenta
l’assunto di base della valutazione della
produzione scientifica di un ricercatore,
procedura necessaria sia per l’alloca-
zione delle risorse e dei finanziamenti di
ricerca, sia per la definizione dei requisiti
per il reclutamento e la progressione della
carriera dei ricercatori. In questa prospet-
tiva, l’analisi bibliometrica consente di
valutare, in termini sia quantitativi sia
DENT
qualitativi, la performance di un ricerca-
tore, analizzandone le pubblicazioni. Il
censimento delle pubblicazioni e delle
citazioni avviene attraverso l’accesso a
opportuni database dedicati, che pos-
sono consentire la valutazione della
ricerca mediante indicatori di perfor-
mance o “indici bibliometrici”. Tali indici
rappresentano strumenti immediati che
AL CADMOS | 2011;79(10):663-672 | 663
R. Farina et al.
consentono una rapida comparazione fra
riviste, articoli o singoli ricercatori.
Gli indici bibliometrici sono derivati
essenzialmente dall’analisi delle citazioni,
ovvero dalla valutazione del numero di
citazioni che ciascun lavoro pubblicato
riceve. L’assunto �e che un alto numero
di citazioni ottenute possa fornire una
stima quantitativa e obiettiva circa
l’influenza reale esercitata da un autore
o da una rivista scientifica sulla comunit�a
scientifica. Il conteggio delle citazioni, a
sua volta, �e reso possibile dalla disponi-
bilit�a, fin dagli anni Sessanta, di un parti-
colare tipo di repertorio bibliografico che,
a partire da un documento, consente di
risalire a tutti gli articoli pubblicati su un
gruppo selezionato di riviste scientifiche
internazionali che lo hanno citato in
bibliografia.
In tale contesto Scopus�, database lan-
ciato nel novembre 2004 e accessibile
attraverso la piattaforma SciVerse di
Elsevier, indicizza le citazioni bibliografi-
che di migliaia di riviste scientifiche inter-
nazionali con copertura (per l’analisi cita-
zionale) dal 1995. Tale database con-
sente il calcolo di uno tra i pi�u attuali indici
bibliometrici di un ricercatore, ovvero
l’indice h, introdotto dal fisico Jorge E.
Hirsch nel 2005 [1]. In accordo con la
definizione di Hirsch, “uno scienziato ha
indice h se h delle sue Np pubblicazioni
sono state citate almeno h volte, mentre
le altre (Np – h) pubblicazioni hanno � h
citazioni ciascuna” [1]. La comunit�a
scientifica ha manifestato grande inte-
resse per questo indice attraverso diverse
pubblicazioni [2–8]. L’applicazione del-
l’indice H spazia dalla biomedicina [9] alla
fisica [1], alla scienza dell’informazione
[10]. Oltre che per la valutazione della
produzione scientifica di un singolo indi-
viduo, come nel presente lavoro, l’indice
664 | DENTAL CADMOS | 10/2011
H pu�o essere utilizzato per la valutazione
di una rivista [11], per la descrizione com-
parativa di topiche di ricerca [12] e per
l’assegnazione di premi per la ricerca [13].
Il principale vantaggio dell’indice H deriva
dalla possibilit�a di combinare una misura
di quantit�a e una di impatto in un singolo
indicatore numerico. Inoltre, come sug-
gerito da Hirsch [1], l’indice H consente
di caratterizzare con obiettivit�a la produ-
zione scientifica di un ricercatore e,
quindi, trova campo di applicazione
anche nel processo decisionale per la
progressione delle carriere e l’allocazione
delle risorse; ha una performance
migliore di altri indici numerici comune-
mente impiegati per valutare la produ-
zione scientifica di un ricercatore (per
esempio l’Impact Factor, IF); �e di facile
comprensione e reperimento sul web.
Dati recenti indicano che i ricercatori
italiani impegnati nel campo della paro-
dontologia forniscono un contributo rile-
vante alla comunit�a scientifica. In uno
studio condotto su 55 “classici” della
letteratura parodontale (ovvero articoli
citati almeno 100 volte), pubblicati tra il
1990 e il 2005 su 4 tra le riviste pi�u diffuse
nel settore della parodontologia, oltre il
10% dei lavori (7 pubblicazioni su 55)
mostra come primo autore un ricercatore
italiano. I classici della parodontologia
pubblicati da autori italiani, inoltre, deri-
vano sia dal mondo accademico sia da
quello libero-professionale [14]. A oggi,
tuttavia, non sono disponibili informazioni
che caratterizzino globalmente, e non
solamente in termini di eccellenza, la pro-
duzione scientifica del nostro Paese in
campo parodontale. Il presente studio �e
stato eseguito al fine di:
*
valutare quantitativamente la produ-zione scientifica degli italiani atti-
vamente impegnati nella ricerca e
nell’attivit�a clinica in campo parodon-
tale, docenti universitari e liberi profes-
sionisti soci attivi della Societ�a Italiana
di Parodontologia (SIdP);
*
valutare quale sia l’impatto scientificodella produzione scientifica italiana in
campo parodontale sulla comunit�a
scientifica;
*
comparare la produzione scientifica trale diverse fasce di docenti e tra docenti
e liberi professionisti soci attivi della
SIdP.
2. Materiali e metodi
2.1. Popolazione di studio
I soggetti sono stati selezionati dall’e-
lenco dei soci attivi della SIdP (N = 95
soggetti) e dall’elenco del Collegio dei
Docenti di Discipline Odontostomato-
logiche (N = 410 soggetti), associazione
della quale fanno parte accademici (pro-
fessori ordinari, professori associati e
ricercatori) afferenti ai settori scientifico-
disciplinari (SSD) MED/28 (malattie odon-
tostomatologiche), MED/29 (chirurgia
maxillo-facciale) e MED/50 (scienze tec-
niche mediche applicate). Il Collegio,
privo di carattere politico e senza fini di
lucro, si occupa di promuovere il pro-
gresso scientifico delle scienze odonto-
stomatologiche, nonch�e di coordinare
la didattica, la ricerca e l’attivit�a clinico-
assistenziale nei corsi di formazione pre e
postlaurea di aree pertinenti alle scienze
odontostomatologiche. Il professore
ordinario (o professore di prima fascia)
�e il titolare di uno specifico insegnamento
universitario e rappresenta il grado pi�u
alto della carriera della docenza universi-
taria. Il professore associato (o profes-
sore di seconda fascia) �e associato alla
Lo stato della ricerca in parodontologia: il panorama italiano
cattedra di un professore ordinario;
svolge attivit�a didattica e di ricerca ma
non pu�o ricoprire alcune cariche accade-
miche, quali quella di Rettore o di Preside
di Facolt�a, che sono riservate ai profes-
sori ordinari. Il ricercatore contribuisce
allo sviluppo della ricerca scientifica e
assolve a compiti didattici integrativi dei
corsi di insegnamento ufficiali.
Sia l’elenco dei soci attivi della SIdP
sia quello del Collegio dei Docenti di
Discipline Odontostomatologiche erano
aggiornati all’anno 2010.
Dall’elenco del Collegio dei Docenti di
Discipline Odontostomatologiche sono
stati inclusi, nel presente lavoro, sola-
mente i docenti membri della Giunta
Didattica di Parodontologia (organo del
Collegio dei Docenti che riunisce i docenti
universitari e i ricercatori di parodontolo-
gia), ovvero soggetti cui gli autori hanno
discrezionalmente riconosciuto un inte-
resse didattico e/o di ricerca in parodon-
tologia, afferenti al SSD MED/28.
2.2. Database
La raccolta dei parametri sperimentali �e
avvenuta mediante l’accesso ai database
Scopus� (www.scopus.com; Elsevier) e
PubMed (www.pubmed.gov; National
Library of Medicine, National Institute of
Health).
In accordo con le istruzioni per effettuare
una ricerca per autore con Scopus�, per
ciascun soggetto sono stati inseriti i
seguenti dati nella sezione “Author
Search”(http://www.scopus.com/search/
form.url?display=authorLookup&clear=t&
txGid=ZoC5qWFn9mnF3A2WcpCXfq2%
3a10): cognome, nome, affiliazione (per
esempio Rossi, Mario, Universit�a di
Milano).
In accordo con le istruzioni per effettuare
una ricerca per autore con PubMed, per
ciascun soggetto sono stati inseriti i
seguenti dati: cognome, iniziale/i del
nome (per esempio Rossi, M).
2.3. Parametri sperimentali
Tutti i parametri sperimentali sono stati
reperiti e registrati da un singolo opera-
tore (R.F.) dal 7 al 16 marzo 2011.
L’analisi statistica dei dati �e stata effet-
tuata dal 17 al 24 marzo 2011.
2.3.1. Caratterizzazione della
produzione scientifica
Per ciascun soggetto, i seguenti parame-
tri sperimentali sono stati ricavati dalla
ricerca per autore con Scopus�:
*
numero di pubblicazioni;*
numero di coautori (numero comples-sivo di coautori, variabile da 0 a un
massimo di 150, con i quali il soggetto
ha condiviso le sue pubblicazioni).
Per ciascun soggetto, �e stato reperito
l’abstract delle pubblicazioni identificate
dalla ricerca per autore effettuata con
PubMed. Sulla base della valutazione
soggettiva dell’operatore, sono state
identificate le pubblicazioni di pertinenza
parodontale. Nei casi in cui l’abstract non
era disponibile o era insufficiente per la
valutazione, �e stata ottenuta ed esami-
nata la versione full-text della pubblica-
zione. �E stato, quindi, registrato il numero
di pubblicazioni in campo parodontale,
includendo sia i lavori originali (in vitro e
in vivo) sia le revisioni della letteratura
(narrative e sistematiche).
2.3.2. Impatto della produzione
scientifica sulla comunit�a scientifica
Per ciascun soggetto, i seguenti parame-
tri sperimentali sono stati ricavati dalla
ricerca per autore con Scopus�:
DENT
*
AL
numero di citazioni ricevute (numero
totale di citazioni ricevute dalle pubbli-
cazioni del soggetto, includendo le
autocitazioni);
*
indice H (numero massimo di studipubblicati che �e stato citato almeno
per lo stesso numero di volte) [1].
3. Analisi statistica
Il soggetto ha rappresentato l’unit�a stati-
stica. L’analisi statistica �e stata effettuata
con un software dedicato (STATISTICA�,
Statsoft, Vigonza, PD). I dati sono stati
registrati in un database unico ed
espressi comemediana, range interquar-
tile (IR), minimo (min)-massimo (max).
I confronti statistici sono stati effettuati tra
i gruppi DOCENTI e SIdP ed entro il
gruppo DOCENTI (ovvero professori ordi-
nari vs professori associati vs ricercatori)
con il test U di Mann-Whitney. Per verifi-
care il rapporto tra la produzione scienti-
fica in campo parodontale nel complesso
della produzione scientifica del singolo
ricercatore, �e stato anche calcolato il rap-
porto percentuale tra numero di pubbli-
cazioni in campo parodontale (derivato
dal database PubMed) e numero di pub-
blicazioni totale (ottenuto dal database
Scopus�). Nel caso in cui il numero di
pubblicazioni totale fosse uguale a 0, il
soggetto �e stato escluso dall’analisi.
Qualora il numero di pubblicazioni paro-
dontali eccedesse il numero di pubblica-
zioni totali, al soggetto �e stato attribuito
comunque il valore 100%. La relazione tra
il numero di pubblicazioni e 1) il numero di
pubblicazioni in campo parodontale o
2) l’indice H �e stata valutata con un’analisi
di correlazione per ranghi di Spearman.
Il livello di significativit�a statistica �e stato
fissato a 0,05.
CADMOS | 2011;79(10):663-672 | 665
[(Fig._1)TD$FIG]Fig. 1
Fig. 1 Distribuzione
per numero di
pubblicazioni totali
(database: Scopus�)
dei soggetti nella
popolazione di studio
R. Farina et al.
4. Risultati
4.1. Popolazione di studio
Settantatre docenti del SSD MED/28
(gruppo DOCENTI) e 71 soci attivi della
SIdP (gruppo SIdP) sono stati inclusi nel
presente studio. Il gruppo DOCENTI era
composto da 37 professori ordinari,
20 professori associati, 15 ricercatori,
1 professore a contratto. Nel gruppo
DOCENTI, 43 soggetti erano membri
della Giunta Didattica in Parodontologia.
Ventiquattro soggetti del gruppo
DOCENTI (14 professori ordinari, 7 pro-
fessori associati, 2 ricercatori, 1 profes-
sore a contratto) erano anche soci attivi
della SIdP. Nel gruppo DOCENTI �e
stato arbitrariamente incluso un profes-
sore a contratto affinch�e tutti gli atenei
italiani fossero rappresentati da almeno
un docente per l’insegnamento di
Parodontologia.
4.2. Caratterizzazione della
produzione scientifica
Il numero di pubblicazioni �e 16 (IR: 3-39;
min: 0; max: 303) (fig. 1). Il gruppo
Tabella I Numero di pubblicazioni totali (dat
e nel gruppo SIdP
Gruppo DOCE
Mediana 33
IR 16-58
Min-max 1-303
Professori
ordinari
Profes
assoc
Mediana 48 26
IR 25-84 15,5
Min-max 1-303 2-6
666 | DENTAL CADMOS | 10/2011
DOCENTI ha un numero significativa-
mente maggiore di pubblicazioni rispetto
al gruppo SIdP (p < 0,001, tab. I). I pro-
fessori ordinari hanno un numero
significativamente maggiore di pubbli-
cazioni rispetto ai professori associati
(p = 0,007) e ai ricercatori (p < 0,001)
(tab. I).
Il numero di pubblicazioni in campo
parodontale �e 5 (IR: 2-14; min: 0; max:
141) (fig. 2). Il gruppo DOCENTI e il
gruppo SIdP hanno un numero di pub-
blicazioni in campo parodontale pari a
8 (IR: 3-22; min: 0; max: 80) e 2 (IR:
0-10; min: 0; max: 141), rispettivamente
(p < 0,05).
Il rapporto tra numero di pubblicazioni
in campo parodontale e numero di
abase: Scopus�) nel gruppo DOCENTI (complessi
NTI Gruppo SIdP
3
1-14
0-138
sori
iati
Ricercatori
16
-42 8-23,5
6 1-77
pubblicazioni totale �e 50% (IR: 18,5-
82,5%; min: 0%; max: 100%). Tale
rapporto �e risultato significativamente
maggiore nel gruppo SIdP (mediana:
75,0%; IR: 30,8-100%; min: 0%; max:
100%) rispetto al gruppo DOCENTI
(mediana: 35,7%; IR: 12,5-60,3%; min:
0%; max: 100%) (p < 0,001). Il numero
di pubblicazioni di pertinenza parodon-
tale �e significativamente correlato in
modo diretto al numero di pubblicazioni
totali (r = 0,721; p < 0,001).
Il numero di coautori �e 33 (IR: 7-71; min:
0; max: � 150). Il gruppo DOCENTI e il
gruppo SIdP hanno un numero di coau-
tori pari a 67 (IR: 43-105; min: 3; max:
� 150) e 8 (IR: 0-29; min: 0; max:� 150),
rispettivamente (p < 0,001).
vo e suddiviso in fasce docenti)
Significativit�a statistica del confronto
tra gruppi
p<0,001
Professori ordinari vs professori associati:
p=0,007
Professori ordinari vs ricercatori: p<0,001
Professori associati vs ricercatori: p=0,149
[(Fig._2)TD$FIG]Fig. 2
Fig. 2 Distribuzione per
numero di pubblicazioni
in campo parodontale
(database: PubMed)
dei soggetti nella
popolazione di studio
Lo stato della ricerca in parodontologia: il panorama italiano
4.3. Impatto della produzione
scientifica sulla comunit�a scientifica
Il numero di citazioni �e 73 (IR: 5-229; min:
0; max: 2.729) (fig. 3). Il gruppo DOCENTI
e il gruppo SIdP hanno un numero di
[(Fig._3)TD$FIG]Fig. 3
[(Fig._4)TD$FIG]Fig. 4
citazioni pari a 156 (IR: 59-360; min: 0;
max: 2.339) e 8 (IR: 0-89; min: 0; max:
2.729), rispettivamente (p < 0,001).
L’indice H �e pari a 4 (IR: 1-8; min: 0; max:
32) (fig. 4) ed �e correlato positivamente
al numero di pubblicazioni (r = 0,775;
[(Fig._5)TD$FIG]Fig. 5
Fig. 3 Distribuzione
per numero di citazioni
ricevute dei soggetti
nella popolazione di studio
Fig. 4 Distribuzione
per indice H dei soggetti
nella popolazione di studio
Fig. 5 Correlazione
individuale tra il numero
di pubblicazioni totali
(database: Scopus�)
e l’indice H
DENT
p < 0,001) (fig. 5). Il gruppo DOCENTI
ha un indice H significativamente mag-
giore rispetto al gruppo SIdP (p < 0,001,
tab. II). I professori ordinari hanno un
indice H significativamente maggiore
rispetto ai ricercatori (p = 0,005, tab. II).
5. Discussione
Il presente studio �e stato eseguito al fine
di:
*
AL
valutare quantitativamente la produ-
zione scientifica degli italiani attiva-
mente impegnati nella ricerca e nell’at-
tivit�a clinica in campo parodontale,
docenti universitari e liberi professioni-
sti soci attivi della SIdP;
*
valutare quale sia l’impatto scientificodella produzione scientifica italiana in
campo parodontale sulla comunit�a
scientifica;
*
comparare la produzione scientifica trale diverse fasce di docenti e tra docenti
e liberi professionisti soci attivi della
SIdP.
Settantatre docenti universitari (SSD
MED/28) e 71 liberi professionisti soci
attivi della SIdP sono stati inclusi nel pre-
sente studio e caratterizzati in termini di
CADMOS | 2011;79(10):663-672 | 667
Tabella II Indice H (database: Scopus�) nel gruppo DOCENTI (complessivo e suddiviso in fasce docenti) e nel gruppo SIdP
Gruppo DOCENTI Gruppo SIdP Significativit�a statistica del confronto
tra gruppi
Mediana 7 1
p<0,001IR 3-9 0-5
Min-max 0-26 0-32
Professori
ordinari
Professori
associati
Ricercatori
Mediana 7 7 3 Professori ordinari vs professori associati:
p=0,697
Professori ordinari vs ricercatori: p=0,005
Professori associati vs ricercatori: p=0,054
IR 4-10 4-11 2-7
Min-max 0-26 0-17 0-14
R. Farina et al.
numero di pubblicazioni (complessivo e in
campo parodontale), numero di citazioni
ricevute e indice H.
I parametri sperimentali del presente
lavoro sono stati estrapolati da due data-
base di ampio utilizzo nella ricerca biome-
dica: PubMed e Scopus�. PubMed �e un
database open access di abstract di
natura prevalentemente biomedica, sog-
getto ad aggiornamenti giornalieri [15].
L’utilizzo di PubMed ha consentito il repe-
rimento delle pubblicazioni di pertinenza
parodontale di ciascun soggetto, identifi-
cate attraverso una valutazione degli
abstract di tutte le pubblicazioni dell’au-
tore. Tale procedura �e stata eseguita
da un singolo operatore (R.F.) con espe-
rienza nel campo della ricerca bibliogra-
fica, a partire da una ricerca per autore
che fosse il pi�u inclusiva possibile (ovvero
effettuata inserendo solamente cognome
e iniziale del nome, senza dettagli aggiun-
tivi). �E ragionevole ritenere, pertanto, che
la ricerca effettuata con PubMed sia stata
caratterizzata da un’elevata accuratezza.
Nonostante PubMed contenga oltre
20 milioni di record bibliografici, tuttavia,
�e necessario tenere in considerazione
che il database ha una copertura sola-
mente parziale delle riviste biomediche
668 | DENTAL CADMOS | 10/2011
esistenti. Solo le riviste per le quali l’edi-
tore si �e applicato per l’indicizzazione in
MedLine (e, quindi, in PubMed) e che
hanno superato tale processo di valuta-
zione da parte di una commissione dedi-
cata della National Library of Medicine
(Literature Selection Technical Review
Committee), infatti, vengono incluse in
PubMed. Gli elementi critici del processo
di valutazione sono rappresentati da
diversi elementi caratterizzanti la rivista
candidata, per esempio scopi, tipologia
e qualit�a dei contenuti, qualit�a del lavoro
editoriale, qualit�a della produzione,
audience, lingua, copertura geografica.
Rimane, inoltre, un margine di errore
intrinseco del database legato a errori di
indicizzazione delle pubblicazioni [16,17].
Scopus� �e un database di citazioni biblio-
grafiche accessibile a pagamento e sog-
getto ad aggiornamenti settimanali [15].
Cos�ı come per PubMed, anche l’indiciz-
zazione in Scopus� necessita, per una
rivista scientifica, di requisiti specifici. Le
riviste proposte per l’inserimento in
Scopus� vengono vagliate da una com-
missione internazionale e indipendente
(Content Selection & Advisory Board) su
base continua. Le riviste che soddisfano i
criteri di eligibilit�a (pubblicazione su base
regolare; contenuti peer-reviewed, rile-
vanti e accessibili a un’audience interna-
zionale) vengono valutate in modo pi�u
approfondito dalla commissione ed even-
tualmente incluse nel database. Tra i
diversi database citazionali disponibili, la
scelta di Scopus� �e stata effettuata sulla
scorta della maggiore copertura rispetto
a Web of Science� e di una maggiore
accuratezza rispetto a Google� Scholar
[15]. Per quanto riguarda la ricerca per
autore con Scopus�, il limite pi�u rilevante
�e rappresentato dal fatto che l’identifica-
zione dell’autore non �e sempre attendi-
bile. Autori omonimi (anche di discipline
diverse) possono essere individuati come
un unico autore con un unico codice
identificativo. Altri autori possono essere
individuati con pi�u codici identificativi, cia-
scuno dei quali ha diverse caratteristiche.
Tuttavia, anche se facilmente riconoscibili
durante una ricerca bibliografica, tali
incongruenze non possono essere supe-
rate, in quanto il database pu�o essere
modificato solamente dal personale tec-
nico preposto, in seguito a segnalazione.
L’analisi condotta �e stata interamente
basata sull’utilizzo di indici bibliometrici.
L’assunto di base, che pu�o essere repu-
tato un limite intrinseco alla nostra
Lo stato della ricerca in parodontologia: il panorama italiano
ricerca, �e stato di considerare la qualit�a e
quantit�a di pubblicazioni come indicatori
del valore scientifico di un ricercatore. La
nostra valutazione, infatti, ha tralasciato
tutte le altre forme di diffusione, codificate
(per esempio testi scientifici, pubblica-
zioni elettroniche, protocolli di ricerca,
brevetti) e non codificate (per esempio
partecipazioni attive a eventi scientifici,
attivit�a didattica in corsi di formazione
postlaurea, servizi tecnici), per le quali
non esiste, a oggi, un database elettro-
nico che ne consenta l’archiviazione in
modo standardizzato per tutti i ricercatori
italiani.
Al meglio delle nostre conoscenze, que-
sto studio rappresenta uno dei pochi
lavori disponibili che caratterizzino la pro-
duzione scientifica dei ricercatori italiani in
campo parodontale. Abbiamo osservato
come siano in numero di 16 le pubblica-
zioni di ricercatori e clinici con interesse
parodontale, di cui il 50% (valore
mediano) presenta contenuti di preva-
lente pertinenza parodontale. Inoltre,
abbiamo rilevato la presenza di autori
altamente produttivi, con un massimo
di 303 pubblicazioni complessive e di
141 pubblicazioni in campo parodontale.
Abbiamo anche riscontrato una forte cor-
rispondenza tra produzione scientifica, in
generale, e produzione specifica paro-
dontale. Questo dato sembra attestare
l’appropriatezza dei criteri con cui sono
state selezionate le popolazioni di studio,
docenti universitari e liberi professionisti.
A tal riguardo, �e bene evidenziare che
solo una piccola frazione (8%) dei docenti
universitari selezionati, a priori, in base al
loro presunto interesse in campo paro-
dontale non presentava alcuna pubblica-
zione pertinente (fig. 1).
Il numero di citazioni e l’indice H suggeri-
scono che la produzione scientifica degli
italiani con interesse didattico e/o di
ricerca nel settore della parodontologia
ha un impatto sul panorama scientifico
internazionale. In accordo ai valori
mediani registrati, i ricercatori italiani sono
stati citati 73 volte e sono autori o coautori
di 4 pubblicazioni citate almeno 4 volte.
Anche per l’impatto sulla comunit�a scien-
tifica, tra i ricercatori italiani esistono punti
di riferimento a livello internazionale,
con 4 ricercatori (2 docenti universitari e
2 liberi professionisti soci attivi della SIdP)
che hanno indice H � 20 (fig. 4).
Coerentemente, i dati di uno studio
precedente indicano che l’Italia vanta
ricercatori eccellenti nel panorama inter-
nazionale della ricerca in parodontologia.
Su 55 “classici” della letteratura parodon-
tale (ovvero articoli citati almeno 100
volte), pubblicati tra il 1990 e il 2005 su
4 tra le riviste pi�u diffuse nel settore della
parodontologia, pi�u del 10% dei lavori
(7 pubblicazioni su 55) ha come primo
autore un ricercatore italiano [14]. Nel
presente studio �e anche interessante
la correlazione positiva osservata tra
numero di pubblicazioni e indice H, che
rivela come, almeno per la popolazione di
studio considerata, quantit�a e qualit�a
della produzione scientifica siano stretta-
mente associate.
I dati di questo studio indicano che, in
Italia, sia le figure istituzionalmente
impegnate nel campo della didattica e
della ricerca, sia le figure professionali
impegnate prevalentemente sul ver-
sante clinico sono attivamente coinvolte
nella produzione di letteratura scientifica
in campo parodontale. Come atteso, i
docenti universitari pubblicano di pi�u
(sia complessivamente sia in campo
parodontale) e, attraverso le loro pubbli-
cazioni, hanno in generale un impatto
maggiore (indice H) sulla comunit�a
DENT
scientifica. Nell’interpretazione di tale
dato �e bene sottolineare che una certa
quota di liberi professionisti soci attivi
della SIdP non risulta essere attiva (cio�e
numero di pubblicazioni = 0) nel settore
della ricerca in generale (25%) o della
ricerca in ambito parodontale (30%) in
particolare (figg. 1,2, rispettivamente).
Il rapporto tra pubblicazioni in campo
parodontale e pubblicazioni totali �e risul-
tato maggiore tra i liberi professionisti
(75,0%) rispetto ai docenti universitari
(35,7%), e ci�o testimonia una maggiore
specificit�a di interesse per i primi. A tale
proposito, sono opportune alcune
considerazioni:
*
AL
l’universit�a italiana non dispone, a
oggi, di percorsi formativi specifici
(ossia Scuola di Specialit�a) per la for-
mazione postlaurea in campo paro-
dontale che sostengano anche una
ricerca specifica;
*
i docenti universitari sono inseriti in unnetwork che facilita collaborazioni e
contatti anche interdisciplinari, come
indirettamente indicato dal numero
maggiore di coautori fra i docenti uni-
versitari rispetto ai liberi professionisti;
*
i docenti universitari, talvolta, rivestonoincarichi manageriali e/o assistenziali
che richiedono competenze multidi-
sciplinari, con possibile riverbero
anche sull’attivit�a di ricerca.
La nostra analisi indica che i professori
ordinari hanno un numero maggiore di
pubblicazioni rispetto ai professori asso-
ciati e ai ricercatori, e un indice H mag-
giore rispetto ai ricercatori. La maggiore
produzione e il pi�u elevato impatto scien-
tifico dei professori ordinari possono
essere ricondotti, almeno in parte, ad
alcuni fattori. Studi precedenti suggeri-
scono che la produzione scientifica,
misurata in termini di numero di
CADMOS | 2011;79(10):663-672 | 669
R. Farina et al.
pubblicazioni, �e positivamente associata
all’anzianit�a di carriera [18]. Inoltre, anche
la capacit�a del docente di attrarre finan-
ziamenti di ricerca e di costruire un net-
work di collaborazioni, condizioni che
possono pi�u facilmente associarsi alla
progressione di carriera, sembra influen-
zare positivamente la produzione scienti-
fica [19,20]. Poich�e �e verosimile che l’et�a
media del professori ordinari sia pi�u alta di
quella dei ricercatori, tale differenza di et�a
pu�o in parte spiegare le differenze in
indice H riscontrate tra fasce dei docenti
(si veda oltre).
L’utilizzo di database a fini valutativi pone
limitazioni tecniche che possono aver
influenzato l’accuratezza delle rilevazioni
bibliometriche effettuate. Tali limitazioni
sono principalmente legate agli errori di
attribuzione delle pubblicazioni e delle
relative citazioni, essenzialmente ricon-
ducibili a:
*
67
errato inserimento nel database delle
informazioni caratterizzanti la pubblica-
zione (per esempio enti di affiliazione,
anagrafiche autori, citazioni ecc.);
*
estrema variabilit�a nella modalit�a concui �e registrata l’affiliazione di uno
stesso autore o, di converso, indica-
zioni identiche per enti diversi, come
nel caso di pi�u universit�a associate alla
medesima citt�a;
*
indicazione dell’affiliazione con riferi-mento a centri di ricerca che sono
parte integrante di un ente/istituzione
di dimensioni maggiori;
*
indicazione di un’errata affiliazione daparte dell’autore stesso.
La prevalenza di pubblicazioni erronea-
mente attribuite pu�o rappresentare, tal-
volta, il 30% delle pubblicazioni di un
autore [21].
Nel presente lavoro, l’indice H [1] �e stato
utilizzato per valutare l’impatto delle
0 | DENTAL CADMOS | 10/2011
pubblicazioni di ciascun soggetto sulla
comunit�a scientifica internazionale. Il
principale vantaggio dell’indice H deriva
dalla possibilit�a di combinare una misura
di quantit�a e una di impatto in un singolo
valore numerico. La semplicit�a e l’imme-
diatezza dell’informazione insita nell’in-
dice H determina, tuttavia, una scarsa
sensibilit�a al numero di citazioni. L’indice
H, inoltre, risente dell’influenza di alcuni
fattori, di seguito specificati.
*
Database di riferimento: l’indice Hmostra una sensibile variazione intrain-
dividuale a seconda del database di
riferimento utilizzato per il calcolo. Nel
presente lavoro, l’indice H �e stato cal-
colato con Scopus�, che considera
solo pubblicazioni dal 1996 a oggi.
*
Et�a dell’autore: maggiore �e l’et�a del-l’autore, pi�u esteso �e il tempo durante
il quale i suoi lavori possono essere letti
e citati da altri autori. I giovani ricerca-
tori non sono favoriti dall’indice H.
*
Settore scientifico-disciplinare: a se-conda del settore scientifico-discipli-
nare e della rivista in cui pubblica
l’autore, l’uso delle citazioni e, di con-
seguenza, gli indici bibliometrici pos-
sono essere molto variabili.
*
Autoreferenzialit�a: l’indice H pu�oessere calcolato includendo o esclu-
dendo le autocitazioni; ciascuna delle
modalit�a di calcolo, considerata da
sola, fornisce informazioni incomplete.
Le autocitazioni, tuttavia, sembrano
svolgere un ruolo marginale nella
determinazione degli score citazionali
di un ricercatore, che appaiono preva-
lentemente legati al numero di citazioni
esterne [22].
Nel tentativo di correggere l’indice H per i
limiti sopra riportati, �e stata elaborata una
serie di varianti dell’indice H, quali l’indice
G, l’indice HG, l’indice A e l’indice M [23].
La caratterizzazione della qualit�a della
produzione scientifica dei soggetti inclusi
nel presente lavoro non ha compreso la
valutazione di uno degli indici bibliometrici
pi�u noti e diffusi, ossia l’IF. L’IF si riferisce
a una rivista scientifica e corrisponde al
numero medio di citazioni degli articoli
pubblicati sulla stessa rivista nei due anni
precedenti. Tale limitazione temporale
rende l’IF di una rivista suscettibile a varia-
zioni nel tempo [24] e, pertanto, inadatto
alla valutazione della produzione scienti-
fica di un individuo. Inoltre, se si caratte-
rizza la produzione scientifica attraverso
la valutazione dell’IF delle riviste sulle quali
sono pubblicati i suoi lavori, si assume
che la qualit�a di ogni pubblicazione rifletta
la qualit�a media della rivista sulla quale �e
pubblicata. La media, tuttavia, �e una
misura cruda che non tiene in considera-
zione la reale distribuzione delle pubblica-
zioni di una rivista in termini di interesse
suscitato nella comunit�a scientifica.
Valutare un ricercatore mediante l’IF,
quindi, pu�o portare a una sottostima o a
una sovrastima del reale impatto scienti-
fico delle sue pubblicazioni.
6. Conclusioni
I risultati dello studio indicano che:
*
la mediana del numero di pubblicazionidi ricercatori e clinici italiani con inte-
resse parodontale �e 16, di cui il 50%
presenta contenuti di prevalente perti-
nenza parodontale;
*
tale produzione scientifica ha unimpatto sul panorama scientifico inter-
nazionale. In accordo con i valori
mediani registrati, i ricercatori italiani
sono stati citati 73 volte e sono autori
o coautori di 4 pubblicazioni citate
almeno 4 volte;
*
i docenti universitari pubblicano di pi�u(sia complessivamente sia in campo
parodontale) e hanno un impatto mag-
giore (indice H) sulla comunit�a scienti-
fica rispetto ai liberi professionisti soci
attivi della SIdP, mentre questi ultimi
mostrano un maggior rapporto tra
pubblicazioni in campo parodontale e
pubblicazioni totali, e quindi una mag-
giore specificit�a di interesse, rispetto ai
docenti universitari.
Ringraziamenti
I contenuti del presente lavoro sono
un estratto della relazione La ricerca
parodontale in Italia: stato attuale e pro-
spettive future, tenuta dal professor
L. Trombelli durante la sessione organiz-
zata dalla SIdP in occasione del Collegio
Nazionale dei Docenti di Discipline
Odontostomatologiche (Siena, 15 aprile
2011). Si ringrazia la Giunta Didattica di
Parodontologia del Collegio dei Docenti
di Odontoiatria (presidente: professore
S. Matarasso) per aver patrocinato il
presente lavoro.
Conflitto di interessi
Gli autori dichiarano di non aver nessun
conflitto di interessi.
Finanziamento dello studio
Il presente studio �e stato supportato dal
Centro Interdipartimentale di Ricerca per
lo Studio delle Malattie Parodontali e
Perimplantari, Universit�a degli Studi di
Ferrara.
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