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Lo Sport in

Marina

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2 Atleti di Marina 3Atleti di Marina

Questo mese il Notiziario è andato alla scoperta degli Atletidi Marina per raccontarvi, con foto inedite,

le vite di giovani che dello sport hanno fatto la loro regola enella Marina Militare hanno trovato la propria squadra,

crescendo e vincendo con la grande famiglia marinara.

Lo sport in Marina Militare èagonismo, ma non solo. In-nanzi tutto, lo sport deve es-

sere per ogni marinaio ladeclinazione di uno stile di vita sanoed equilibrato, così come previstodalla normativa, infatti la profes-sione militare richiede a tutti i cit-tad in i in a rmi d i mantenere

di Carlo Disma

Anzio, 20 febbraio 2014. Il sergente GabrioZandonà con la sua prodiera Giulia Zappa-costa (Reale Circolo canottieri Tevere Remo),al timone dell ’imbarcazione classe olimpicaNacra 17. (foto di Silvio Scialpi)

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un’adeguata preparazione fisica persvolgere nel modo più efficace gli in-carichi ricevuti.Per la propria natura, la Marina Mi-litare presta grande attenzione aglisport a connotazione acquatica, di-ventando il principale punto di rife-rimento per la diffusione dellacultura marinaresca e per la sensibi-lizzazione al rispetto del mare sia trale famiglie dei militari che nellemolte iniziative realizzate con asso-ciazioni per la tutela dell’ambiente.Tra le iniziative volte a promuoverela cultura marinaresca all’esternodella Forza Armata, sono di fonda-mentale importanza i Corsi Veliciestivi grazie ai quali ogni anno perdieci giorni si aprono le porte del-l’Accademia Navale di Livorno edella Scuola Sottufficiali di LaMaddalena per quasi mille giovanidelle scuole medie superiori, chepossono così entrare in contatto conla tradizione e la vita di mare dovequesta affonda le proprie radici. Allostesso modo, 850 studenti dellescuole medie ogni anno possonopartecipare ai Corsi Velici organiz-zati in collaborazione con la LegaNavale Italiana presso le strutturedella Marina Militare di Sabaudia eTaranto. Anche le prestigiose navi avela della Marina (Vespucci, Pali-nuro, Stella Polare, Corsaro II, Ca-pricia e Caroly) sono messe adisposizione della collettività nei pe-riodi in cui non sono impegnate perle Campagne Veliche estive degliistituti di formazione, così i giovanifino a 25 anni iscritti alla SailingTrading Association Italia ed allaLega Navale Italiana possono sco-prire il fascino ed i segreti della na-vigazione a vela dove questa vieneancora praticata.Ma la divulgazione marinaresca nonsignifica solo corsi. La Forza Ar-mata promuove anche l’aggrega-zione dei giovani tra i dieci ed idiciotto anni intorno alle attività

Lago di Garda 2009. Sottocapo Laura Linaresimpegnata nel raduno collegiale per la preparazione olimpica. Classe olimpica RS:X.(foto archivio Marina Militare)

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Lago di Paola (Sabaudia) settembre 2013. Campionati italiani assoluti . In primo piano il sottocapoPietro Ruta, canottaggio singolo pesi leggeri. Sullo sfondo l’equipaggio di canottaggio specialità quattrodi coppia. In primo piano: i sottocapi Andrea Cereda, Catello Amarante, Andrea Carmignani e JosèCasiraghi. Sotto: l ’equipaggio due senza i sottocapi Luca Parlato e a sinistra Davide Babboni. (foto archivio Marina Militare)

marinare delle Sezioni giovanili ve-liche, costituite all’interno delle Se-zioni dello Sport Velico MarinaMilitare, mentre ai giovani affetti dadisagio dedica importanti attivitàche prendono forma grazie alla col-laborazione della Marina Militare edello Yacht Club Italiano, unitenella onlus “Tender to Nave Italia”.Nave Italia, goletta di 61 metri, conil suo equipaggio di militari dellaMarina, diventano così i protagoni-sti di progetti di ricerca, formazione,educazione e terapia che permet-tono ai giovani meno fortunati di vi-vere il mare in tutta la sua bellezza.

AGONISMO INMARINASe lo sport fa parte della quotidia-nità di ogni marinaio e le disciplinemarinaresche fanno parte dell’impe-gno sociale che la Forza Armataprofonde verso l’esterno, l’Atletadella Marina rappresenta l’eccel-lenza, orgoglio della Forza Armata,che con i colori italiani partecipa allevarie competizioni sportive interna-zionali.La preparazione di un Atleta dellaMarina nasce all’interno dei CentriSportivi Agonistici, poli specialisticiper le singole discipline.A Roma si allenano gli atleti dellediscipline acquatiche per antonoma-sia, nuotatori e tuffatori, a Sabaudiai canoisti (canoa e kayak) ed i canot-tieri, oltre ad i pentathlonisti, men-tre Luni è la sede scelta per ifluvialisti (canoa e kayak fluviale).Gli altri sport individuali della Ma-

DISCIPLINE SPORTIVEPRATICATE DAGLI

ATLETI DELLA MARINA

Canoa e Kayak Canottaggio Nuoto Nuoto Sincronizzato Nuoto per SalvamentoTiro a segno Tiro a volo Tiro con l’arcoTuffi Vela classi olimpiche Vela d’altura

CANoA - Sabaudia (LT)CANoA FLuVIALe - Luni (SP)NuoTo - RomaReMI - Sabaudia (LT)TIRo - Le Grazie (SP)VeLA - Napoli

I CENTRI SPORTIVIAGONISTICI DELLA MARINA MILITARE

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rina sono il tiro a volo ed il tiro asegno che, pur non essendo acqua-tici, ben si collocano nell’ambito delComsubin, al Centro sportivo ago-nistico di tiro di Le Grazie.Lo sport di squadra più marittimo èinvece la vela, classe olimpica e d’al-tura. A Napoli ha sede il Centro Ve-lico Agonistico, che raccoglie lalunga e gloriosa tradizione velicadella Marina Militare, scritta da ve-listi come Agostino Straulino, am-miraglio di squadra ma anchemedaglia d’oro alle olimpiadi diHelsinki del ’52, argento a quelle diMelbourne del ’56 e vincitore di benquattro campionati del mondo, diecieuropei e dodici italiani assoluti.

la Marina svolge una capillare azione di diffusione della cultura

marinaresca e dell’amore per il mare,promuove nel contempo

la pratica di discipline sportive aconnotazione acquatica,

soprattutto fra i più giovani

Al-Ain Dubai (Emirati Arabi Uniti), febbraio 2014. Il sottocapo Andrea Romeo canoa fluviale K1slalom. (foto di Andrea Romeo).

Fiume Magra 7 febbraio 2014. SottocapoMarlene Ricciardi, canoa fluviale C1.

(foto Silvio Scialpi)

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la preparazione di un Atletadella Marina nasce all’internodei Centri Sportivi Agonistici,poli specialistici per le singole

discipline

“ “ A destra: Idroscalo di Milano,campionati italiani assoluti

velocità 2013. I sottocapi Cri-stina Petracca e Alessandra

Galiotto campionesse italianeK2 mt 200 e K2 mt 1000.

Sotto, da sinistra a destra: Da-nilo Auricchio (sezione giova-

nile canoa MariremoSabaudia) e il sottocapo LucaIncollingo, campioni italianiC2 mt 1000 canoa canadese. (foto Ufficio stampa FICK)

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In alto: Roma, campionati mondiali di nuoto 2009. I fratelli Tommaso e Nicola Marconi nella specialitàtuffi sincro dal trampolino 3 metri. Sopra: il sottocapo Matteo Furlan, nuoto di fondo alla Faros Mara-thon, gara internazionale svoltasi il 31 agosto a Starigrad (Croazia). A destra: Centro Sportivo Federale di Roma, 20 febbraio 2014, il sottocapo Tommaso Rinaldi duranteun allenamento di tuffi dal trampolino. (foto: Silvio Scialpi /archivio Marina Militare)

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Centro Sportivo Federale di Roma, 20 febbraio2014. Due immagini del sottocapo Michele Be-nedetti durante un allenamento di tuffi daltrampolino. (foto: sIlvio Scialpi)

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di determinati settori operativi di Forza Armata (piloti, in-cursori, sommergibilisti, truppe da sbarco etc.) che prevedonodapprima uno standard fisico superiore a quello del militare“standard”, ed in seguito un livello fisico-addestrativo ben de-terminato per il mantenimento delle specializzazioni acquisite.L'addestramento è per tutti e a tutte le età ed è finalizzato almantenimento di elevati standard fisici, verificati annual-mente nei previsti test. La pratica regolare aiuta a mantenereun adeguato equilibrio psicofisico nel personale in servizio. In-fine l'Agonismo come espressione del vertice prestazionale, chesi appoggia su una solida base divulgativa e formativa.

Incontriamo il capitano di vascello RobertoBottazzi Schenone, responsabile dello sportdella Marina Militare

Comandante, la formazione, l’addestramento e l’agoni-smo sono le fasi che caratterizzano il metodo applicativodello sport in Marina, ce li può spiegare meglio?

Per quanto concerne la formazione, lo sport contribuisce sianegli aspetti generali che in quelli professionali. La maggiorparte dei nostri sforzi è diretto verso gli sport che sono legati almare e all'acqua e la cui pratica contribuisce tradizionalmentea formare il marinaio. La voga, ne è un esempio. Fino a menodi un secolo fa rappresentava il sistema di propulsione princi-pale per tutti i piccoli scafi, oggi è una disciplina sportiva.Quando parliamo di formazione, c'è da considerare l'aspetto le-gato allo sviluppo del carattere attraverso il confronto agoni-stico con gli elementi, i compagni di squadra e gli avversari.Accanto alla formazione sportiva di massa vi è quella specifica

Parlando di agonismo, perché la Marina ha voluto co-stituire un gruppo sportivo militare, al pari delleFiamme Gialle o delle Fiamme Oro. Qual è il razionaleche c’è dietro e perché è importante che una Forza Ar-mata competa anche nel settore sportivo?Il Gruppo sportivo Marina Militare non è affatto una re-

Savona, 10 febbraio 2014. I comuni di 1^ classe Linda Cerruti e CostanzaFerro in allenamento, nuoto sincronizzato specialità “Duo”. (foto Silvio Scialpi)

di Michele Carosella

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cente istituzione a similitudine di quanto effettuato da altreForze Armate e Corpi dello Stato, ha bensì una storia lunga,ed è nato contestualmente al Gruppo Sportivo Esercito ed alGruppo Sportivo della Guardia di Finanza (FiammeGialle). Atleti che facevano parte dell ’Esercito italiano, dellaMarina Militare e della Guardia di Finanza hanno parte-cipato a competizioni sportive agonistiche fin dalla fine del-

della Regia Marina. Inoltre, se in passato lo sport agonisticopoteva convivere con un’attività lavorativa che garantisseuna dignitosa sicurezza economica per l ’atleta di vertice, oggi,la ricerca di sempre migliori prestazioni e la sfida a superarei limiti raggiunti in passato, impone all ’atleta di vertice difare della propria professione il proprio lavoro. La ricercadella massima professionalità dell ’atleta avviene in un mo-mento storico in cui nasce, per ragioni assolutamente assimi-labili a quelle appena ricordate, la figura del soldatoprofessionista. La figura del professionista, declinato sia pergli aspetti militari che per quelli sportivi; apre oggi una pa-gina nuova nell'ambito dello sport militare ed in particolarein quello di eccellenza. La ragione alla base di questo approc-cio è quella di garantire agli atleti di massimo livello, reclutaticon i concorsi per ferma prefissata, l ’opportunità di fare dellosport la propria professione e quindi competere a livello in-ternazionale e mondiale. In generale i Gruppi Sportivi Mi-

l ’Ottocento, inizialmente organizzati in squadre speciali o inreparti che si dedicavano principalmente all ’attività sportivaall ’interno di ogni singolo corpo. Nelle prime edizioni delleOlimpiadi c’erano atleti di quei tre corpi: ad esempio alleOlimpiadi del 1908, svoltesi a Londra, l ’Italia vinse una me-daglia d ’oro, con Enrico Porro, nella lotta greco-romana.Porro era un marinaio del Cacciatorpediniere Castelfidardo

litari rappresentano un grande supporto allo sport agonisticonazionale e del CONI in particolare. Il rilancio di questo set-tore offre ottime opportunità alla Forza Armata. Da essil'Istituzione si attende un significativo contributo al consoli-damento dello Spirito di Corpo nonché di fungere da stimoloper l'attività sportiva di massa, anche attraverso il potenzia-mento del numero e della qualità degli istruttori.

Ritiene che i gruppi sportivi militari abbiano contribuitoalla valorizzazione delle discipline sportive meno popo-lari? Se sì, in che modo?Sicuramente ,sia attraverso il meccanismo descritto prima che

Roma, Centro sportivo agonistico della Ma-rina Militare di Tor di Quinto, 18 febbraio2014. Tiro con l ’arco, il sottocapo AnastasiaAnastasio in allenamento. (foto Silvio Scialpi)

Bordo di nave Luigi Durand de La Penne, settembre 2013. Il sottocapoFerdinando Rossi al campionato interforze di Tiro a volo Double Trap.(foto archivio Marina Militare)

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Karzan (Russia) 16 luglio 2013. Il sottocapo Antonino Barillà alle Uni-versiadi, medaglia d’oro nella specialità Tiro a volo Double Trap. (foto archivio Marina Militare)

attraverso i centri sportivi sparsi sul territorio. Basta pensarealle 13 sezioni veliche della Marina che localmente hannopromosso, e spesso in passato avviato, lo svolgimento di atti-vità velica a tutti i livelli. Ma la stessa cosa viene fatta nellestrutture sportive delle altre forze armate. Alcune discipline,poichè in base alle regole del mercato non avrebbero grandipossibilità di sviluppo, hanno trovato nei gruppi sportivi mi-litari delle nicchie protette che ne aiutano la sopravvivenza etalvolta la crescita. Questo dovrebbe essere ricordato più spesso.

Senza considerare il settore agonistico, qual è il valoreche attribuirebbe alla disciplina sportiva nella vita di unmilitare?Come dicevo all'inizio, lo sport è fondamentale nella crescitae nella formazione perché è un terreno di confronto con sestessi e con gli altri, nel quale aggressività, correttezza e al-truismo (negli sport di squadra) devono trovare il loro equi-librio per portare il militare alla migliore prestazione eraggiungere il risultato. Nella pratica ognuno trova i propri

limiti e viene stimolato a superarli.

Se un giovane volesse diventare uno sportivo e compe-tere con i colori della Marina, cosa deve fare?L’attività sportiva giovanile nell ’ambito della Marina Mi-litare è disciplinata da apposite normative. Tale attività, oltrea favorire l ’avviamento dei giovani alla pratica degli sportacquatici e consentire di diffondere la cultura marinaresca el ’amore per il mare, costituisce un vivaio privilegiato di “ta-

lenti” da far confluire nei pertinenti gruppi sportivi dellaForza Armata. Inoltre, indipendentemente dalle società spor-tive di provenienza, siano esse militari o civili, ogni anno,attraverso il concorso per i volontari in ferma prefissata qua-driennale (VFP4) arruoliamo 5 o 6 atleti nelle discipline di

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Roma, poligono federale di Tiro a segno di Tor di Quinto, 21 febbraio2014. Il comune di 1^ classe Martina Pica in allenamento. (foto Silvio Scialpi)

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interesse. Selezioniamo i migliori, anche grazie al contributodi CONI e Federazioni sportive, formandoli militarmente einviandoli nei gruppi sportivi di competenza. Al terminedella loro vita agonistica saranno impiegati come formatorie istruttori fisici.

C’è una disciplina sportiva tra quelle nelle quali gli atletidella Marina competono che lei ritiene essere la disci-plina principale o quella dove bisognerebbe assoluta-

mente primeggiare?Qui sono di parte, perché vado in barca a vela da oltre qua-rant'anni. Comunque questo è lo sport che ritengo più vicinoalle esigenze di formazione professionale di un marinaio, cosìcome di un Comandante. Il confronto con gli elementi, le re-sponsabilità dello skipper, la gestione dell ’equipaggio e delmezzo, la tensione verso il risultato in un contesto mutevolema con regole ben precise: direi che non ci si può sbagliare.Questo senza togliere nulla agli altri sport che come detto in-

segnano comunque molto... E primeggiare in tutti quelli incui siamo impegnati è il nostro obiettivo.

In conclusione, parlando di sport nella Marina Militare,cosa assolutamente non si deve dimenticare?Che lo sport è nello stesso tempo divertimento, impegno, di-sciplina e tensione verso il risultato, sempre nel rispetto diregole ben precise e chiare. Aggiungerei, per concludere, chepersonalmente considero un vero sportivo quello che non ac-

campa alibi per un suo fallimento, ma ne cerca le cause percapire come migliorare e superarle. Questo potrebbe essereanche la metafora per descrivere un militare. n

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Roma, piscina federale del Foro Italico, 20 febbraio 2014. Nuoto per sal-vamento 50 mt trasporto manichino. Il comune di 1^ classe SamanthaFerrari in allenamento. (foto Silvio Scialpi)

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Golfo di Arzachena, 1 giugno 2012. L’equipaggio J24 della Marina Militare ITA416 “La Superba”, campione europeo 2012,formato da sinistra: dal sottocapo SimoneScontrino (tailer), sergente Ignazio Bonanno(timoniere), sottocapo Massimo Gherarducci(tattico), sottocapo Francesco Linares (drizzista) e di spalle il secondo capo AlfredoBranciforte (prodiere), alla boa di bolina inissata di spinnaker al campionato europeo diclasse. (foto archivio Marina Militare)

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Golfo della Spezia, ottobre 2013. Il sottocapo Andrea Pendibene e GiovannaValsecchi, classe Minitransat 6,50, in allena-mento in occasione della Festa della Marineria,sullo sfondo la nave scuola Amerigo Vespucci. (foto archivio Marina Militare)

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Allegato al numero di febbraio 2014 del

NOTIZIARIO DELLA MARINA

Direttore ResponsabileAntonio COSENTINO

in redazioneDavide GALLI,Carlo DISMA,

Silvio Scialpi, Pasquale PRINZIVALLI

testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma n. 396/1985

in data 8 agosto 1985

Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile la realiz-zazione della presente pubblicazione

Direzione e Redazione: Marina Militare Ufficio Pubblica Informazione

e Comunicazione piazzale della Marina, 4 - 00196 Roma

tel.06.36805556 - [email protected]