Lo Spettacolo Viaggiante n. 1/2-2014

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DEMANIO: Qual è la tariffa applicabile? PARCHI DIVERTIMENTO: rapporto sulla stagione 2013 ACQUE SCENOGRAFICHE: i parametri da rispettare www.anesv.it n. 1-2 gennaio-febraio 2013 • anno LI1

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La rivista dell'ANESV che tratta di luna park e parchi di divertimento, parchi tematici, parchi acquatici e parchi avventura

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DEMANIO:Qual è la tariffa applicabile?

PARCHI DIVERTIMENTO:rapporto sulla stagione 2013

ACQUE SCENOGRAFICHE:i parametri da rispettare

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n. 1-2 gennaio-febraio 2013 • anno LI1

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Editoriale

In un clima di incertezza politica, la nostra Associazione sta seguendo questioni importanti. Tra esse la stesura dei decreti che regolamen-teranno l’erogazione dei contributi del Fondo Unico Spettacolo. Può apparire un tema poco interessan-

te per la Categoria, perché sono sempre meno gli esercenti che richiedono i fi-nanziamenti. Abbiamo tuttavia rappre-sentato l’esigenza che siano introdotte forme di sostegno all’adeguamento del-le attrazioni esistenti; riteniamo infatti che una riqualificazione delle attrez-zature risponda senz’altro all’interesse pubblico di sostenere il settore in modo efficace ed elevare i livelli di sicurezza. Inoltre, un adeguamento de-gli impianti delle attrazioni favorirebbe il risparmio energetico di un’attività soggetta a consumi elettrici vigenti. Altra richiesta che abbiamo sottoposto al Ministero è quella di prevedere forme di appoggio a iniziative che riguar-dino la formazione degli operatori, l’immagine del settore attraverso cam-pagne di marketing, oltre a progetti di carattere promozionale e editoriale. Riteniamo infatti che, accanto all’aiuto diretto alle singole imprese, sia ne-cessario rafforzare programmi che riguardino l’intero comparto, e contribu-iscano al suo sviluppo. È questo, infatti, lo spirito della legge 337\1968 che, nel riconoscere la funzione sociale dello spettacolo viaggiante, esercitato in forma itinerante o permanente, si pone appunto l’obiettivo del “consolida-mento e lo sviluppo del settore”. L’opportunità di una sostanziale revisione delle modalità di sostegno allo spettacolo viaggiante attraverso l’intervento pubblico deve essere colta anche per rafforzare l’intero settore con inter-venti efficaci e trasversali alle imprese che lo compongono.L’ANESV conosce le difficoltà delle imprese che rappresenta, alle prese con il rispetto delle normative. Due articoli di questa rivista – uno sui pa-rametri da rispettare nell’utilizzo di acque scenografiche delle attrazioni e l’altro sulle tariffe per l’occupazione di aree demaniali – fanno chiarezza su due temi più volte segnalati dai Soci. Sono piccoli passi, forse, ma van-no nella direzione di rispondere, attraverso le Amministrazioni competenti, alle difficoltà interpretative.Relativamente alle problematiche che riguardano gli aspetti fiscali delle strutture dotate di sistemi di biglietteria, ci sono interessanti aperture da parte dell’Agenzia delle Entrate. Sono in corso approfondimenti, e mi au-guro che alcuni elementi della disciplina fiscale siano aggiornati, a circa 14 anni dall’emanazione della disciplina fiscale che ha assoggettato il settore alla sola Iva, sopprimendo l’imposta sugli spettacoli. È un percorso lungo, quello intrapreso, ma perseguiremo con impegno l’obiettivo di rimuovere le difficoltà normative che impediscono ai parchi di divertimento di commer-cializzare i biglietti con le stesse modalità concesse ad altri contribuenti, attraverso iniziative di commercializzazione attualmente non consentite.Diamo infine notizia di iniziative imprenditoriali che mostrano come sia necessario affrontare i momenti di crisi con nuove idee e coraggio non comune. È il caso di Winter Wonderland a Ferrara. Una manifestazione dai numeri molto interessanti, che alla sua prima edizione ha dato agli eser-centi risultati significativi e confermato che l’intuizione di alcuni giovani circa i desideri del pubblico nelle stagioni invernali andava nella giusta direzione. Buona lettura.

di Evelina ChristillinPresidente dell’ANESV

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#1-2gennaio febbraio 2014

anno LII

Autorizzazione del Tribunaledi Roma n. 565/1996

Rivista bimestrale. Sped. Abb. Post.D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)

art. 1, comma 1, DCB RomaDirettore responsabileMassimo Piccaluga

VicedirettoreMaurizio Crisanti

Dalle sezioniAntonello Volpi, Amedeo Zanetti, Adriano Rossi,

Angelo Catellani, Franco Moruzzi,Fabio Mannello, Ciro Guida,

Cosimo Amato, Salvatore Speciale

Direzione, amministrazione e pubblicitàANESV–AGIS

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DEMANIO:Qual è la tariffa applicabile?

PARCHI DIVERTIMENTO:rapporto sulla stagione 2013

ACQUE SCENOGRAFICHE:i parametri da rispettare

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n. 1-2 gennaio-febraio 2013 • anno LI1 Sommario

IN COPERTINA

6 Demanio. Ma quale è la tariffa applicabile?16 Acque scenografiche: quali i parametri da rispettare?18 I parchi alle prese con il 2013. Un anno difficile. L’indagine evidenzia alcuni segnali positivi

ANESV Informa

8 Nuove idee per l’Inverno. Il successo delle manifestazioni indoor12 Genova ha ospitato anche quest’anno il grande luna park della Foce14 Gli esercenti delle Tre Venezie da Papa Francesco

Parchi di divertimento

28 Il Bilancio della Stagione 2013. La voce dei gestori.31 La miniera del divertimento. Un parco a 120 m di profondità32 Street View: le opportunità per le strutture del divertimento36 Gli stuntman fanno spettacolo. L’esperienza di Roberto Poggiali40 Youtube: il successo di Mirabilandia e qualche riflessione41 Un concorso di idee per l’immagine del parco veneziano42 Disneyland Resort Paris, ecco la fanzine45 192 metri per la ruota panoramica più alta del mondo, a New York, dal 2016

Parchi acquatici

46 Il lavoro negli spazi confinati dei parchi di divertimento

Parchi avventura

50 Parchi avventura negli USA. Uno standard ASTM ne regolamenta gli aspetti di sicurezza

Eventi

52 EAG 2014: dove l’amusement è business55 Il Natale alla Casa di Riposo55 1° Meeting Manfredini Day55 Arrivederci all’Epifania nella piazza più bella del mondo

Fuoricampo

58 Ottimizzazione delle immagini sui siti dei parchi divertimento. Due esempi per ragionare60 Visibilità low cost? È tempo di migliorare la presenza sul web62 Obbligatorio fotografare. Nei social network la condivisione è tutto64 Gestisci un’attività di “spettacolo” come associazione? Attenzione al tesseramento

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6 Lo spettacolo viaggiante gennaio febbraio 2014

Art. 11. Per le installazioni degli impianti dei circhi e dello spettacolo viaggiante sul suolo demaniale si applicano le tariffe previste per le occupazioni di suolo pubblico comunale.

osì recita la legge 337\1968. Dunque gli abbattimenti ottenuti dall’ANESV sulla TOSAP a livello nazionale, e sui canoni determinati da numerose Amministrazio-ni comunali, si applicano anche ai beni demaniali. Sembra facile no? Ma non è esattamente così. Si fa presto a dire “demanio”, che è invece suddiviso in de-manio degli enti locali (comunale, provinciale o regionale) e demanio dello Stato. Da questa classificazione conseguono diverse modalità di calcolo per la tariffa di occupazione. Per capire di più abbiamo chiesto un chiarimento all’Agenzia del demanio, che nella nota che pubblichiamo fa chiarezza riguardo ai canoni.L’Agenzia chiarisce che le tariffe per l’occupazione di suolo pubblico si applicano al suolo, ed ai beni demaniali, dei Comuni. Cosa diversa è il demanio dello Stato, marittimo in genere. La concessione di queste aree demaniali è soggetta a norme proprie. La categoria del demanio marittimo è individuata dall’art. 28 del codice della navigazione, ai sensi del quale “Fanno parte del demanio marittimo: a) il lido, la spiaggia, i porti, le rade; b) le lagune, le foci dei fiumi che sboccano in mare, i

Demanio. Ma quale è la tariffa applicabile?

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bacini di acqua salsa o salmastra che almeno duran-te una parte dell’anno comunicano liberamente con il mare; c) i canali utilizzabili ad uso pubblico marittimo”. La norma compie una specificazione ed un ampliamen-to di quanto disposto dall’art. 822, comma 1, del Codice Civile, che considera appartenenti al demanio pubblico il lido del mare, la spiaggia, le rade ed i porti.In sostanza, per l’occupazione di beni ed aree del de-manio comunale si applicano le tariffe per l’occupa-zione dei suolo pubblico, mentre per le aree site sul lungomare, nei porti, o per spazi gestiti dall’Agenzia del demanio, si fa riferimento ai canoni demaniali. Le funzioni amministrative in materia di Demanio Ma-rittimo, espletate dalle Capitanerie di Porto, sono state

Riassumendo

Per l’occupazione di beni ed aree del demanio comu-nale si applicano le tariffe comunali per l’occupazione dei suolo pubblico (TOSAP o COSAP) mentre per le aree site sul lungomare, nei porti, o per spazi gestiti dall’Agenzia del demanio, si fa riferimento ai canoni demaniali statali.

DISASTRO POSTE ITALIANE

Che tristezza: questa rivista, spedita il 22 dicembre, è arrivata a molti destinatari alla fine di gennaio. Di-spiace, per l’Associazione, che investe fatica e de-naro per produrla, e dispiace per questo Paese, che stenta a crescere a causa di servizi affidati senza concorrenza. Cambierà? Lo speriamo vivamente.Intanto gli Associati che non ricevono ancora l’e-dizione online – diffusa il giorno in cui la rivista viene data in stampa, comunichino alla casella [email protected] la loro email. Leggere una rivista di 64 pagine attraverso uno schermo non è pia-cevole, ma quanto meno consente di riceverla con settimane di anticipo (M.C.)

infatti conferite alle Regioni con D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 112, che le hanno poi trasferite in genere ai Comuni. La proprietà delle aree demaniali marittime, tuttavia, appartiene ancora allo Stato che riscuote, per il tramite dei Comuni, i canoni dovuti per l’uso delle aree dema-niali dello Stato. Tali canoni vengono calcolati dall’uffi-cio comunale in base a disposizioni di legge, applican-do tariffe stabilite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. (M. C.)

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8 Lo spettacolo viaggiante gennaio febbraio 2014

Luna park al coperto? Niente di nuovo, si potrebbe dire, perché la manifestazione più qualificante, il Natale in Giostra torinese, ha appena concluso la 36esima edizione. Eppure, come capita nel settore del divertimento, alcune buone idee ispirano ciclicamente gli esercenti. E quelli più avveduti stanno tornando a fare gli “organizzatori”. Ad inventare, cioè, nuove occasioni di lavoro, per compensare la carenza di aree e la crisi in cui versano alcune storiche manifestazioni.

atale in Giostra – ne abbiamo parlato diffusamente sullo scorso numero di questa rivista - è una manifestazione consolidata, con circa 50 attrazioni per bambini, e modalità di promozione – attraverso il coinvolgimento diretto di migliaia di studen-ti, la stampa locale, le affissioni ed il web, gli eventi gratuiti - che permettono di ottenere interessanti risultati. Le buone idee, però si moltiplicano, ed ecco Winter Wonderland, a Ferrara Fiere, alla sua prima edizione, presentato però con carat-teristiche diverse rispetto alla manifestazione piemontese. All’esterno dei quattro padiglioni sono state infatti collocate anche attrazioni per adulti, particolarmente

Nuove idee per l’InvernoIl successo delle manifestazioni indoor

di Maurizio Crisanti

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spettacolari. La fiera, distante 4 km dal centro stori-co, è stata collegata con un trenino turistico, operativo dalle 15 alle 23. L’evento, realizzato sul piazzale e nei padiglioni riscaldati, su ben 20.000 mq, è stato possi-bile grazie all’impegno di giovani esercenti, che hanno organizzato anche apprezzati eventi collaterali, come i mercatini, i fuochi d’artificio e la presenza di alcune mongolfiere, del Ferrara Balloons Festival. Gli organizzatori hanno scelto di introdurre il bigliet-to d’ingresso, e tre forfetizzazioni per bambini, fami-glie e ragazzi in cerca di emozioni forti. Sul piano del marketing e della comunicazione, la manifestazione è stata ampiamente promossa attraverso social network – 2.000 followers in pochi giorni - stampa e tv loca-li. Come ogni evento che si rispetti, il calendario degli eventi è stato adeguatamente pubblicizzato in prossi-mità dei fine settimana. Un comunicato stampa è stato diffuso al termine della manifestazione. Un vero pro-getto integrato di comunicazione, ben strutturato, che non è comune nelle manifestazioni organizzate dagli esercenti itineranti. Abbiamo chiesto a uno degli organizzatori, Luca Catter di raccontarci come è andata:

Avete deciso di avviare questa nuova manifestazione in grande stile, con superfici coperte mai occupate fi-nora dallo spettacolo viaggiante, e costi conseguenti. Un bel rischio d’impresa. Come è andata?

I rischi sono stati altissimi come i costi, si deve pianifi-care l’evento in modo razionale cercando innanzitutto di formare un gruppo che oltre dare delle garanzie di pro-fessionalità deve credere nell’idea e così si e già a buon punto. Per il resto, creare una manifestazione dal nulla non è assolutamente facile, presentare un luna park nel vecchio stile oggi non è assolutamente possibile, la dove non esiste una ricorrenza, una tradizione non può più funzionare anche perché noi di solito abbiamo l’abitudine di appoggiarci a qualcuno – i soliti comitati, pro loco, ed amministrazioni -quindi organizzare tutto dalla A alla Z, dalla pubblicità agli eventi, gli spetta-coli, l’animazione non è purtroppo nel nostro modo di pensare. Dunque è qui che questa manifestazione ha dato un segnale nuovo, di cambiamento, che finalmen-te con la buona volontà e idee nuove finalmente anche lo spettacolo viaggiante può brillare di una luce propria, naturalmente i costi sono più alti rispetto al luna park tradizionale, e ci sono più problemi da risolvere.

Comunque i risultati sono stati ottimi; siamo riusciti a

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ECCO WINTER WONDERLAND

veramente bassi, ottenendo anche un feedback sulle esigenze e raccogliere i consigli dei clienti.

È quella delle manifestazioni al coperto, una concreta possibilità di lavoro per gli esercenti nei periodo in-vernale?

Certo che è una strada da percorrere, con i dovuti ag-giustamenti si può fare ancora meglio ottimizzando i costi, anche perché nel periodo invernale non esistono alternative. Sempre che si cerchi di seguire una linea di professionalità.

fare pagare un ingresso solo per accedere alla manife-stazione, abbiamo coinvolto famiglie da fuori Ferrara, oltre che dalla regione, anche da Veneto, Lombardia, Marche, Lazio e Toscana. Abbiamo inoltre suscitato la curiosità dei media, grazie all’ufficio stampa della fiera di Ferrara che ci ha supportato in modo eccezionale, siamo stati tutti i giorni sulla stampa locale (La Nuova Ferrara, Resto del Carlino, tutti i giornali web) un ser-vizio su Rai tre oltre le tv locali Telestense sul digitale terrestre e idtv. Un altro mezzo che si è dimostrato im-portante è Facebook, attraverso il quale è stato possibi-le comunicare ed interagire con grandi risultati a costi

La prima edizione di Winter Wonderland-Natale in Giostra si è appena conclusa e i numeri certificano la straordinarietà e il successo dell’evento organiz-zato da Catterplanet e F.lli Bisi, in collaborazione con Ferrara Fiere Congressi.Un po’ di dati: Winter Wonderland è il parco diverti-menti in outdoor più grande d’Italia, con 20mila metri quadrati di superficie allestita con giostre e attrazioni. I 24 giorni consecutivi di durata (dal 20 dicembre al 12 gennaio) lo collocano in cima alla classifica delle manifestazioni fieristiche più prolungate. Imponente anche la quantità di risorse impiegate per realizzarlo: 300 mezzi pesanti utilizzati per il trasporto delle oltre 40 attrazioni presenti, 70 operatori quotidianamente impegnati per farle funzionare in condizioni di sicu-rezza, 40 abitazioni mobili per le famiglie coinvolte nell’organizzazione, 1.000 kW di potenza assorbita dalle giostre, 500 metri lineari di sviluppo delle mon-tagne russe, alte 15 metri, il tutto allestito nel tempo record di soli 5 giorni.Proporzionale allo sforzo profuso è la soddisfazione degli organizzatori. Luca Catter di Catterplanet rin-grazia “l’Amministrazione comunale di Ferrara, in generale, e l’assessore alle Attività Produttive Deanna Marescotti, in particolare, oltre a Ferrara Fiere Con-gressi, che ci hanno consentito di concretizzare il no-stro progetto. Non era affatto scontato che ci riuscissi-mo – prosegue Catter –, anche perchè il settore dello spettacolo viaggiante di solito viene messo un po’ in disparte. Questa sinergia ha, invece, prodotto un risul-tato eccellente, anche per la città: Winter Wonderland non ha richiamato solo dei ferraresi, ma anche un fol-to pubblico da fuori, che ha poi visitato il centro storico della città e ha colto ciò che Ferrara poteva offrire”.

“Abbiamo sfiorato di pochissimo l’obiettivo dei tren-tamila visitatori, che sicuramente coglieremo l’anno prossimo, ma abbiamo pienamente raggiunto il target delle famiglie”. La valutazione è del presidente della Fiera di Ferrara, Nicola Zanardi, contento di “aver con-tributo a una brillante operazione e di aver saldamente posizionato la Fiera come soggetto sensibile alle esi-genze delle famiglie e pronto a risolverle, grazie anche alla collaborazione delle istituzioni ferraresi”.Il truccabimbo, la babydance, le montagne russe, la Nave dei Pirati dei Caraibi, l’Autoscontro e il Brucomela, il Tagadà e il Castello Incantato, la Piovra, lo Shuttle e lo Space Star, le Gabbie Volanti, il Trenino del Far West e il Cinema 5D, per non parlare dei personaggi dei cartoni animati e di tutte le altre attrazioni che hanno scandito le quasi quattro settimane di Winter Wonderland, dan-no appuntamento al pubblico alla prossima edizione, mentre Catter Planet e F.lli Bisi stanno già preparando la tradizionale Fiera di San Giorgio, che partirà l’ultima settimana di marzo. (fonte: Estense.com)

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Oltre che organizzatore della manifestazione, sei an-che delegato nazionale ANESV. Cosa diresti ai giovani della categoria, spesso sfiduciati a causa del difficile momento economico in cui viviamo?

Lo spettacolo viaggiante in generale è piuttosto statico: si sentono soprattutto in piazza tante belle chiacchiere senza poi dare seguito agli intenti. Io mi sento di consigliare un po’ a tutti, soprattutto ai giovani di cercare l’unione anche tramite l’Associazione, di agire, di provare a cambiare le cose reinventandosi e mettendosi alla prova. Èarrivato il momento di rimboccarsi le maniche e darsi da fare di percorre i tempi il nostro mestiere è il più bello del mondo però dobbiamo farlo al meglio delle nostre possibilità, pren-dendo anche spunto dai nostri vecchi precorrendo i tempi. Accendiamo il cervello soprattutto in momenti di forte crisi economica, come quello che stiamo attraversando. Spero che Winter Wonderland, come Natale in Giostra a Torino, sia un esempio per tutto il nostro movimento e finalmente si possa lavorare in tutte le stagioni. Credo che se queste manifestazioni, in un momento particolare come questo, hanno riscosso successo, vuol dire che la gente, i ragaz-zi, le famiglie con i bambini ci seguono e continueranno

a seguirci, dipende da noi. Tutto questo non e possibile da soli ed è per questo che mi sento di ringraziare vivamente tutti quelli che hanno permesso che questa idea prendesse forma: il presidente di Ferrara Fiere dott. Nicola Zanardi, tutto lo staff di Ferrara Fiere, l’amministrazione comunale di Ferrara - in modo particolare l’assessore alle attività pro-duttive dott.ssa Deanna Marescotti - ma soprattutto i nostri colleghi dello spettacolo viaggiante.

Avete già programmato qualcosa per il Natale 2014?

Sicuramente salvo cause di forza maggiore Winter Wonderland Natale in giostra si ripeterà anche il pros-simo anno. Certamente ci saranno degli aggiustamenti, però l’ingresso a pagamento – lasciatemelo dire – è stato un successo, ed è motivo di orgoglio avere con-ferma del fatto che si è disposti a pagare un ingresso solo per accedere alle giostre, veramente un vanto per tutta la nostra categoria. Inoltre così si è qualificata in qualche modo anche la clientela stessa, creando auto-maticamente un ambiente in piena sicurezza pulito e frequentato da bella gente, cosa che purtroppo quasi non capita più nei nostri parchi divertimento itineranti.

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rea che dal lontano 1962, ininterrottamente, ospita questo grandioso complesso, vanto della città della Lanterna. Del resto, la presenza di giostre a Genova è docu-mentata già dai primi anni del secolo scorso.La manifestazione è imponente – occupa circa 47mila metri – e per la sua ge-stione gli esercenti hanno scelto di dotarsi di un amministratore, affinché ci sia un solo referente responsabile, il cui operato è soggetto al giudizio dei gestori. Quest’anno il parco divertimenti, grazie all’opera dell’Amministratore, Ferdinando Uga, si è caratterizzato per alcune iniziative molto belle. È stata infatti organizzata una giornata contro il femminicidio, organizzando il 14 dicembre un flash mob durante il quale le partecipanti hanno aperto simbolicamente decine di ombrelli bianchi con la scritta “Amore si, violenza no”, quasi a creare una difesa contro questa orribile sequenza di fatti tragici. Il 30 dicembre si è invece svolta la giorna-ta dedicata alle persone diversamente abili, durante la quale gli esercenti hanno dato prova di grande professionalità e generosità, nel gestire le attrazioni in piena sicurezza nonostante la presenza di ospiti con esigenze speciali. Dei due eventi ha dato ampio risalto la stampa locale, confermando il legame della manifestazione con la città, che non si sottrae, attraverso le istituzioni, a favorire questa iniziativa. Dirigenti e funzionari degli uffici comunali – in particolare la dott.ssa Gallo, la dott.ssa Mangili, il dott. Loiacono e la dott.ssa ferrando – lavorano infatti per mesi agli aspetti autorizzatori e di sicurezza della manifestazione, coordinati dal dott. Fran-cesco Oddone, Assessore al commercio, del quale gli esercenti hanno apprezzato la sensibilità e l’attenzione dedicata allo spettacolo viaggiante. L’edizione 2013 è stata particolarmente difficile, a causa del maltempo che ha condizionato le pre-senze nelle giornate di maggiore afflusso, e la vita degli esercenti, le cui abitazioni mobili hanno dovuto sopportare mareggiate e nubifragi. Genova è comunque una città accogliente per lo spettacolo viaggiante.

Genova ha ospitato anche quest’anno il grande luna park della FoceAperto il 30 Novembre, il Luna Park natalizio di Genova, composto da le oltre 150 attrazioni sul piazzale della Foce.

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14 Lo spettacolo viaggiante gennaio febbraio 2014

osì Papa Francesco, al termine dell’Udienza generale in Piazza San Pietro del 29 gennaio scorso, ha salutato i circa 300 rappresentanti dello spettacolo viag-giante. Prima dell’udienza, nel consueto giro tra i fedeli il pontefice si è fermato davanti a loro. Ad accompagnare il gruppo il card. Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e Mons. Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes, e gli operatori pastorali della Migrantes del Veneto – Monica Bergamini e Flaviano Ravelli – ai quali si deve la bella iniziativa. La maggioranza degli esercenti presenti proveniva dal Triveneto, in particolare da Bergantino (RO), conosciuto come “il paese della giostra” per la particolarità delle fabbriche di giostre, del Museo della giostra e dello spettacolo popolare e delle numerose famiglie che lavorano nello spettacolo viaggiante.

Gli esercenti delle Tre Venezie da Papa Francesco“Saluto i rappresentanti dello spettacolo viaggiante esortandovi ad essere testimoni gioiosi dei valori cristiani, della solidarietà e dell’ospitalità”.

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ontraddistinte da denominazioni in inglese – spillwater, watercoaster, splash battle ecc. – le grandi giostre acquatiche che fanno dell’acqua l’ elemento che le con-traddistingue e le fa preferire dal pubblico nelle stagioni più calde. Il contatto del pubblico con queste acque è in effetti solo eventuale ed accidentale, e rende inap-plicabili i parametri delle acque di balneazione delle piscine. Analoga interpreta-zione è stata fornita dal Gruppo di lavoro UNI 11 che si occupa della revisione della norma 10637, che ha risposto così al quesito formulato dall’ANESV: “I membri del GL “Piscine” fanno riferimento al punto 3.1 della UNI 10637:2006, che riporta quanto segue:3.1 piscina: Complesso attrezzato per la balneazione, costituito da una o più va-sche utilizzate per attività ricreative, formative, sportive e terapeutiche, dotate di impianti tecnologici per il trattamento dell’acqua, nonché dei servizi tecnici, sani-tari ed accessori eventualmente necessari.Pertanto i membri del GL 11 reputano che le acque scenografiche per parchi di divertimento non rientrino nella categoria dei complessi attrezzati per la balneazio-ne perché non c’è balneazione ma solo contatto occasionale. Si ritiene comunque corretto che debba essere effettuato un adeguato trattamento in accordo con l’au-torità sanitaria competente”.

Acque scenografiche:quali i parametri da rispettare?Abbiamo già parlato nel numero 7/8 – 2013 di questa rivista della difficoltà di individuare norme di riferimento per le acque scenografiche presenti in attrazioni di molti parchi di divertimento.

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Abbiamo quindi chiesto indicazioni al Ministero della Salute indicazioni sui parametri che i gestori di que-sta tipologia di attrazioni sono chiamati a rispettare. La Direzione generale per la prevenzione ha riscontrato il nostro quesito segnalando che, in attesa di più specifi-che indicazioni del consiglio Superiore di Sanità, è pos-sibile avvalersi dei parametri segnalati nella nota che pubblichiamo. Anche se la questione sarà riaffrontata, ecco i parametri di riferimento, ancora vigenti.

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18 Lo spettacolo viaggiante gennaio febbraio 2014

a stagione dei parchi permanenti, tematici ed acquatici, si è chiusa con la insod-disfazione di molti di loro: nei due ambiti molte strutture hanno registrato una flessione nel numero di visitatori e nel fatturato. Dunque un 2013 preoccupante, che ha inciso pesantemente, assai più dell’anno precedente, sui bilanci di oltre il 50% dei parchi di divertimento oggetto della rivelazione. Alcune note positive sono tuttavia presenti. Innanzi tutto il dato sulle presenze straniere. In genere il dato è stato confermato rispetto al 2012 – e non è cosa banale, rispetto al dato complessivo – ma in alcuni casi c’è una tendenza posi-tiva, la stessa che hanno registrato gli albergatori. Ancora una volta i parchi di divertimento si confermano ottimi attrattori turistici, e sul fronte delle presenze straniere, ove possibile, bisogna lavorare ancora, perché i risultati hanno margini di miglioramento in alcune aree del paese. Altro elemento interessante è il dato sulla vendita di biglietti online. Forse in nu-meri non sono ancora strabilianti, anche se in un caso si è raggiunto il 20%, ma la

di Maurizio Crisanti

I parchi alle prese con il 2013Un anno difficile. L’indagine evidenzia alcuni segnali positiviLe statistiche sono utili, e pur non essendo sempre pienamente indicative – i dati SIAE sui parchi di divertimento sono un esempio – evidenziano una tendenza, permettono agli imprenditori più accorti di interpretare il presente per orientare le scelte future.

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tendenza è inarrestabile, e non solo per i parchi temati-ci. Sulla presenza nel web e sulle opportunità di marke-ting molte strutture non hanno ancora fatto abbastan-za, ed il 2014 darà indubbie soddisfazioni a coloro che si orienteranno ad investire in questa direzione.Nel dettaglio, la ricerca ha evidenziato una generale flessione dei consumi interni, in media ovviamente, perché alcune strutture hanno invece ottenuto risultati di segno positivo. Sarebbe interessante analizzarne le scelte imprenditoriali, ma le statistiche in questo sono poco funzionali. Sempre di più appare essenziale una riflessione sull’offerta, soprattutto nella ristorazione, per individuare prodotti che possano essere ceduti a prezzi contenuti, senza intaccare troppo la marginali-tà. Se i visitatori non entrano nei bar e nei chioschi, dovranno essere quest’ultimi a dirigersi verso i clienti. Così come si fa da tempo nei parchi più grandi, dove nei viali compaiono strutture mobili che offrono crepes, popcorn e tante altre leccornie a prezzi interessanti.

PARCHI DI DIVERTIMENTOIndagine sull’andamentodella stagione 2013.

Al termine della stagione 2013 l’indagine analizza l’an-damento del settore dei parchi di divertimento italiani – intendendosi strutture permanenti con biglietto d’in-gresso, circa 200 strutture tra parchi tematici o mec-canici, acquatici e faunistici – visitati annualmente da oltre 18 milioni di visitatori (dati SIAE 2012). Obiettivo della ricerca è verificare l’andamento del settore nella stagione 2013 in relazione ai dati 2012. L’indagine è effettuata per il secondo anno, ed ha coinvolto 35 strut-ture del divertimento, suddivise percentualmente per tipologia in rapporto ai dati nazionali. L’esito della ricerca ha evidenziato che, per il secon-do anno, la stagione dei parchi di divertimento si è conclusa sostanzialmente con segno negativo. Riguar-do alle tipologie di strutture, l’indagine ha rilevato che i parchi tematici\meccanici hanno registrato un calo di visitatori fino al 10 per cento nel 57% dei casi, ed ad-dirittura maggiore per il 30% delle strutture. I parchi acquatici hanno subito una flessione media dell’8% ri-spetto alla scorsa stagione.Gli esiti della stagione 2013 dei parchi di divertimento, che si avvia in genere nel periodo delle festività pasqua-li, sono stati fortemente condizionati da una Primavera inclemente. L’indice relativo alla piovosità ha mostrato purtroppo alcuni record: l’osservatorio dell’Università di Parma ha registrato la primavera più piovosa dal 1831, analogamente a quello di Torino, dove la Primavera si

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divertimento sono divenuti infatti elementi essenziali dell’offerta turistica.Sia i dati sui consumi estivi delle famiglie, diffusi dalle maggiori Organizzazioni dell’ospitalità e dalle Confede-razioni del commercio, confermano che il calo vertica-le avrebbe subito una battuta d’arresto. È opportuno ricordare a riguardo che nel 2012 le Associazioni del commercio avevano definito i dati sui consumi dello scorso anno come i peggiori dal Dopoguerra.Il settore dei parchi di divertimento non è riuscito ad invertire la tendenza 2012, registrando dati con segno negativo.

Nel dettaglio alcuni elementi relativi alle diverse tipolo-gie analizzate:

A) PARCHI TEMATICI\MECCANICI:

Numero totale di visitatori

Riguardo al numero di visitatori, le grandi strutture del divertimento si avviano a concludere la stagione

è collocata al 12° posto tra le più piovose a partire dal 1801. Su scala nazionale la Primavera 2013 è stata la meno soleggiata degli ultimi 14 anni. La stagione esti-va è stata funestata da tempo perturbato nelle prime tre settimane di Luglio, nelle aree del paese dove sono maggiormente presenti i parchi di divertimento.In relazione agli altri settori, è opportuno segnala-re che il dato sulle presenze di turisti stranieri nelle strutture ricettive italiane, relativo alla scorsa stagione estiva, presenta il segno positivo, anche se per pochi decimi, rispetto alla stagione 2012, mentre la flessio-ne dei turisti italiani ha superato il 4% (dati Osser-vatorio nazionale del Turismo). Inoltre il pubblico dei parchi di divertimento non è composto solo da turisti ospitati in hotel, ma anche da coloro che cercano nella giornata al parco quella “vacanza in un giorno” che la difficile situazione economica costringe molte fami-glie a privilegiare. In tale contesto i dati sulle presenze straniere nei parchi di divertimento sono confortan-ti, evidenziando la valenza dei parchi di divertimen-to come attrattori turistici. In alcune aree del paese, come il Gardesano e la Riviera romagnola, i parchi di

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2012 con il segno negativo, che connota le prestazio-ni dell’86% delle strutture oggetto di rilevazione, con un calo fino al 10 per cento nel 57% dei casi, ed ad-dirittura maggiore per il 30% delle strutture. Un dato che, rapportato alla stagione 2012, nella quale il segno negativo connotava le prestazioni di oltre il 64% delle strutture, conferma una tendenza negativa in atto.

Numero di visitatori stranieri

La rilevazione ha registrato un dato interessante. In circa il 30% delle strutture si è registrato un aumento delle presenze straniere, non superiore al 10%. Il dato conferma la tendenza su scala nazionale, che ha regi-strato nei mesi estivi un +4,7 % di turisti stranieri (dati Federalberghi). Il dato offre elementi di valutazione per le strutture italiane, i cui ospiti stranieri provengono da aree nelle quali è più radicata la cultura dei parchi di divertimento.

Fatturato 2013

Il fatturato complessivo della stagione 2013 nei parchi

invariati

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tematici presenta una significativa flessione, che coin-volge quasi il 60% delle strutture. La tendenza conti-nua a preoccupare, in quanto fino al 2009, la maggior parte delle strutture presentava un fatturato stabile o con segno positivo. Il calo degli incassi della stagione 2013 è dovuto alla flessione nel numero di visitatori, e condizionato dall’andamento della spesa pro capite per ristorazione e merchandising all’interno del parco. Nel settore dei parchi di divertimento la spesa pro capite per f&b e merchandising incide infatti per una percen-tuale che supera il 40% sugli incassi complessivi.

Spesa per ristorazione

La stagione 2013 ha registrato una flessione significa-tiva in circa il 50% dei parchi tematici e meccanici. Nel 2012 il dato era equivalente, e la tendenza non sembra arrestarsi. Nei parchi di divertimento si assiste infatti ad una generale tendenza a ridurre la spesa all’interno, ed il settore del food & beverage non è immune dal fenomeno. Tuttavia la metà delle imprese oggetto della rilevazione è riuscita a confermare il dato 2012 o ha ottenuto un au-mento del fatturato. In questo caso, presentando propo-ste che, per qualità e prezzo, hanno tentato di intercettare la minore propensione alla spesa da parte dei visitatori.

Anche nella stagione 2013 è stata infatti rafforzata la presenza di prodotti che presentano una forte margi-nalità, quali le granite, e si è avviato l’inserimento di elementi tipici della ristorazione veloce da sala cinema-tografica, come il pop corn fresco. L’ottimizzazione dei costi è stata perseguita anche attraverso la presenta-zione di panini, focacce e prodotti da fast food da frigo, rigenerabili al momento.

Esercizi commerciali interni

Oltre il 50% dei parchi tematici ha registrato un calo del fatturato degli esercizi commerciali interni. Un’attenta politica dei prezzi ha limitato le perdite, che incidono tuttavia fortemente, per alcune decine di punti percen-tuali, sul fatturato complessivo delle imprese. Oltre il 40% delle strutture ha tuttavia confermato il dato del-la stagione 2012 o registrato un lieve aumento. Viene quindi confermata la tendenza 2012, e la scarsa pro-pensione del pubblico ad effettuare acquisti all’interno del parco.

PARCHI ACQUATICI:

Numero di visitatori

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I parchi acquatici, circa 100 in Italia, avevano supe-rato la stagione 2012 con una tenuta sostanziale ri-spetto all’anno precedente. Il dato 2013 si presenta con il segno negativo per l’80% delle strutture. Hanno sicuramente influito sul dato complessivo le condizioni meteorologiche, che in alcune aree del Paese hanno condizionato le presenze fino alla prima metà del mese di Luglio. Se si considera che un parco acquatico realizza fino a quel periodo oltre il 35% del fatturato, il dato su base stagionale ha fatto registrare nella maggior parte delle strutture una perdita che non supera il 10%, eviden-ziando un lieve recupero in corso di stagione.

Numero di visitatori stranieri

Interessante è il dato sulle presenze straniere. Tutte le strutture oggetto del sondaggio hanno registrato una conferma del dato 2012 e per circa la metà di esse un valore positivo. Si conferma dunque il fenomeno regi-strato nei parchi tematici, evidenziando la valenza dei parchi di divertimento come attrattori turistici.

Fatturato complessivo

I dati sul fatturato sono in linea con quelli relativi al nu-mero di visitatori. Circa il 57% del campione registra un segno negativo, presente relativamente all’esito della stagione 2012.

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Modalità di vendita dei biglietti

Nei questionari somministrati ai parchi di divertimento è stato richiesto anche il dato relativo ai sistemi di ven-dita dei biglietti.

Tutti i parchi tematici e meccanici intervistati hanno di-chiarato di vendere online una percentuale superiore al 15% del totale dei titoli venduti, e la metà di essi ha registrato un dato relativo di + 25% rispetto al 2012. Un dato estremamente interessante, che conferma la tendenza nazionale: secondo la ricerca dell’Osserva-torio eCommerce B2C di Netcomm e della School of Management del Politecnico di Milano, il mobile com-merce registrerà un +225% rispetto al 2012, con un totale acquisti che passa da 144 a 510 milioni di euro, il 43% dei quali è relativo ai servizi turistici.

Il dato è meno significativo nel settore dei parchi ac-quatici, nel quale solo le imprese più virtuose raggiun-gono con le vendite online il 6% del dato complessivo. La tendenza è comunque in crescita, e conferma l’im-portanza di essere ben presenti sul web.

Alle domande sui canali di vendita utilizzati, l’80% del-le strutture intervistate ha dichiarato di avvalersi di si-stemi di vendita online attraverso i siti di couponing e social deal.

Spesa per ristorazione

Anche i parchi acquatici confermano il dato registrato nei parchi tematici, segnalando un segno negativo nel 70% dei casi. Nel settore del divertimento acquatico, nel quale il pubblico ha maggiore facilità a rinunciare ad un pasto completo, il 2013 si chiude con un dato che dovrà indurre ad una riflessione sulla proposta di food & beverage, inserendo nell’offerta prodotti ad elevata marginalità e costi contenuti.Del resto il meteo ha condizionato fortemente anche le vendite del gelato industriale: secondo le rilevazio-ni di Iri, le vendite di gelato nella grande distribuzione nei primi sette mesi dell’anno sono calate del 7,7%. Ad agosto la situazione è lievemente migliorata con un -6,5%. Il solo mese di giugno ha segnato un calo delle vendite del 13%.

Esercizi commerciali interni

Il dato sul fatturato dei negozi all’interno dei parchi ac-quatici, negativo per il 50% delle imprese, conferma la scarsa propensione alla spesa da parte del pubblico. Nei parchi acquatici l’incidenza degli esercizi com-merciali sul fatturato complessivo è tuttavia inferiore a quella dei parchi tematici e faunistici.

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a situazione economica delle famiglie italiane ormai è nota a tutti ed è dunque superfluo rimarcare le difficoltà insite nell’operare in un mercato che non può certo definirsi come appartenente al genere dei “beni di prima necessità”.Questo non significa che le famiglie nel 2013 abbiano completamente rinunciato allo svago. Tanto è vero che sommando una sostanziale tenuta del mercato ita-liano, unita alle buone performance ottenute sul fronte dei turisti stranieri e ad un luglio e agosto sicuramente favorevole dal punto di vista climatico, il risultato non è poi così catastrofico come si poteva immaginare.Come sempre, poi, è necessario sottolineare che all’interno di così tante ed ete-rogenee realtà sparse sul territorio italiano si possano registrare picchi positivi o negativi di notevole rilievo, frutto di variabili specifiche che non possono essere generalizzate.Per meglio capire cosa dunque è accaduto nelle singole realtà, abbiamo inter-vistato direttamente alcuni gestori di parchi ponendo a tutti le stesse domande:

Il Bilancio della Stagione 2013 La voce dei gestori

Con l’arrivo dell’inverno si è chiusa anche la stagione 2013 dei parchi di divertimento e come di consueto abbiamo chiesto ai gestori di tracciare un bilancio di un altro anno di attività nel settore.

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glio le previsioni davano possibilità di pioggia nell’area geografica di nostro interesse, mentre in realtà abbia-mo avuto scarsi fenomeni piovosi.Il recupero evidenziatosi dalla metà di luglio in poi sul fronte degli ingressi ci ha permesso di segnare a fine stagione solo un 6% in meno rispetto al 2012. Per quanto riguarda poi la spesa pro-capite all’interno della nostra struttura, ci siamo assestati sul -9%.Per quanto riguarda la terza domanda, riscontriamo ormai da qualche anno una maggiore attenzione alla spesa da parte dei nostri visitatori. A fronte della volontà di conce-dersi comunque una giornata di divertimento, si cerca di contenere il più possibile la spesa cercando di usufruire di un qualche sconto o scegliendo i giorni in cui il biglietto di ingresso ha un costo più contenuto. La stessa attenzio-ne si rileva per la spesa all’interno del parco.Per finire, sul fronte degli investimenti futuri la nostra scelta è di investire per la prossima stagione perché riteniamo comunque indispensabile, seppur con molti sacrifici, mi-gliorare e potenziare l’offerta al fine di mantenere sempre vivo l’interesse del pubblico verso il nostro parco”.

Secondo Domenico Guidazzi, legale rappresentante

Pare che dopo una partenza lenta per quasi tutti, vi sia stata una ripresa da luglio in poi. Se questo corrisponde a verità, quali pensate siano i motivi? In concreto, rispetto alla stagione 2012, che percen-

tuale in positivo o negativo avete registrato sul numero di ingressi e sulla spesa pro-capite all’interno del parco (food & beverage +merchandise + foto)? Considerazioni sulla stagione appena passata, dichia-

razioni, problemi da segnalare? C’è l’intenzione/possibilità di investire ulteriori risor-

se in vista della prossima stagione o è necessaria una pausa di riflessione? Perché?

Iniziamo con Milena Marino, proprietaria del parco ac-quatico Odissea 2000 di Rossano Calabro (CS): “Ab-biamo anche noi notato una notevole flessione fino alla metà di luglio e pensiamo che le cause siano da ascri-versi alle incerte previsioni meteorologiche che hanno dissuaso il pubblico dalla visita. Purtroppo spesso ab-biamo rilevato una discrepanza tra le previsioni meteo e le reali condizioni del tempo nella nostra zona. Per tutta la seconda metà di giugno e la prima metà di lu-

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concomitanza con il primo periodo di ferie, sia stato determinato dalla scarsa capacità di spesa delle fami-glie che ha fatto rimandare alle vacanze vere e proprie ogni spesa superflua. Rispetto alla stagione preceden-te abbiamo registrato un calo di presenze dell’ordine di -26%, che si contrappone ad un segno positivo di +28% sulla spesa pro-capite del pubblico all’interno del parco.I problemi economici hanno determinato una contra-zione iniziale degli ingressi ed il prolungato periodo di maltempo sopraggiunto in pieno agosto ha seppellito ogni speranza sulla stagione 2013 che è stata la peg-giore in assoluto nella storia del parco.

Penso che la pausa di riflessione sia saggio desiderio di molti, ma la ritengo assolutamente controproducen-

te per noi specialmente nella prossima stagione. Gli investimenti continueran-no quindi secondo programma”.Il riassunto dell’intera stagione ci viene fornito da Fabio Amicabile, proprietario di Movieland (Lazise, VR): “Il mese di aprile decisamente male sul fronte de-gli ingressi, maggio mediocre, giugno pessimo, luglio in linea col 2012, ago-sto sotto tono (con una temperatura di 3° inferiore alla media), settembre in deciso incremento e ottima chiusura in ottobre. In totale abbiamo dunque regi-strato un calo del 10% rispetto ai nu-meri dell’anno precedente.Possiamo dunque affermare che il Me-teo ha influito per il 70%, la crisi per il 30%, ma soprattutto che non è da sottovalutare l’incidenza sul bilancio dell’incremento dei costi delle utenze e delle tasse per l’azienza, che incido-no quest’anno per un’ulteriore 3% sul fatturato. In ogni caso per il 2014 sono previsti ulteriori investimenti da parte nostra”.

Massimo Lanza, direttore Marketing e Comunicazione di Aqualandia (Jesolo Lido, VE), fa notare come “Nel nostro caso, ad un recupero del mese di luglio è seguito un calo in agosto e settem-bre, dovuto esclusivamente a condizioni climatiche penalizzanti. La performance sugli ingressi rispetto alla spettacolare

del parco acquatico Acquajoss (Conselice, Ravenna) “Sono state esclusivamente le condizioni meteorologi-che a condizionare la prima parte della stagione dal momento che con il recupero di luglio e agosto alla fine abbiamo comunque registrato un +8% sul numero totale di ingressi rispetto al 2012. Parimenti abbiamo però registrato un calo del 20% sui consumi interni”. Analizzando dunque i risultati riteniamo di avere ope-rato utilizzando strategie corrette che hanno dato i loro frutti. Questo ci ha portato anche a programmare cor-posi investimenti per importanti ristrutturazioni da ef-fettuarsi molto a breve”.

Francesco Russello, direttore di Etnaland (Catania) punta il dito sulla crisi: “Ritengo che la leggera ripre-sa di luglio per quanto riguarda il parco acquatico, in

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stagione 2012 è negativa del 10% (198.000 i biglietti staccati nel 2013), ma abbiamo ricevuto grandi sod-disfazioni dalla spesa pro-capite all’interno del parco, che ha registrato un +6,3 sfiorando quindi l’importante traguardo dei 10 euro.Anche in questa stagione si è dunque evidenziato come i costanti investimenti nei prodotti e nei servizi con-sentano di incrementare, nelle giornate di bel tempo, gli ingressi al parco senza dover intervenire su inizia-tive di taglio prezzo ma, al contrario, incrementando il prezzo medio d’acquisto. Sempre più, interrompere gli investimenti non vuole dire fermarsi, ma addirittura indietreggiare. Per questa ragione anche nel 2014 pre-senteremo al mercato alcune novità molto importanti”.Simone Cavaliere, membro del CdA di Aquafollie (Ca-orle, VE) osserva come “Dal mese di luglio in avanti si è avuto un netto miglioramento delle condizioni atmosfe-riche. Questo ha consentito alla stagione di decollare, sebbene con oltre un mese di ritardo. Molto importanti sono stati però, almeno nel nostro caso, gli eventi sera-li che - pur rivolgendosi ad un pubblico obiettivamen-te differente - hanno fatto da volano al decollo della stagione. Gli ingressi alla fine hanno avuto una con-trazione del 2,8%, mentre la spesa media nel parco è aumentata del 2%.Considerando dunque la stagione positiva che abbiamo appena concluso, anche per la prossima stagione sono previsti investimenti che riguarderanno non solo l’or-dinaria manutenzione, ma anche il parco. Sono inoltre previsti investimenti di manutenzione straordinaria. Il motivo che spinge il management ad investire è la vo-lontà di migliorare anno dopo anno la struttura al fine di creare un prodotto sempre più emozionale e quindi apprezzato dal pubblico”.

Massimiliano Freddi, direttore di Minitalia Leolandia (Bergamo) non ha dubbi: “Il clima migliore da un punto di vista atmosferico di luglio e agosto ha salvato la sta-gione. Tanto è vero che da metà settembre a fine otto-bre una nuova ondata di brutto tempo reale – o anche solo previsto - nei weekend ha nuovamente peggiorato l’affluenza. Tutto sommato è andata anche abbastanza bene, con un calo del 4% sulle presenze annuali e del 2% sulla spesa media dentro il parco”.Ribadendo dunque come l’informazione errata e su-perficiale sul Meteo possa provocare danni irreparabi-li al nostro settore, il parco non può mai fermarsi nel suo processo di rinnovamento e innovazione. Pertanto anche nel 2014 continueremo ad investire per creare nuove esperienze per i LeoOspiti”.

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“Alcuni ospiti si sono portati nel parco, oltre ai clas-sici contenitori refrigerati contenenti ogni ben di Dio, addirittura un fornelletto da campeggio e una grossa pentola. Li abbiamo sorpresi mentre, utilizzando l’ac-qua prelevata da un lavandino delle toilette, cuocevano addirittura la pasta. Ci hanno anche chiesto se voleva-mo favorire... Mitici!”.

“La situazione più comica, ma allo stesso tempo em-blematica di questi tempi di crisi, l’abbiamo avuta con un centro estivo parrocchiale. Il responsabile di questo centro, un frate, con tanto di megafono urlava ai suoi ragazzi di non spendere neppure un centesimo in gad-get, nei punti ristoro e nella sala giochi. E il tutto davanti allo sguardo sbigottito non solo nostro, ma anche del pubblico presente. Siamo dovuti intervenire chiedendo di dare le informazioni ai partecipanti del suo gruppo a voce moderata e soprattutto senza il megafono...”.

Concludiamo dunque con una risata che non seppellirà il mondo dei parchi - Bakunin ci perdoni - ma che ci accompagnerà verso una nuova stagione che, Meteo permettendo, potrebbe rivelarsi foriera di buone novità e di una discreta risposta da parte del pubblico. Ce lo auguriamo tutti.

Valentina Sugo del parco avventura Selva del Buffar-dello (San Romano in Garfagnana, LU) segnala un + 10% sul fronte delle presenze rispetto all’anno prece-dente, ma denuncia che “Le strutture corollarie al Par-co lavorano sempre meno (punto ristoro, bar, etc); le famiglie per risparmiare si portano da casa il cibo e consumano piuttosto caffè e gelati. Si è inoltre qua-si azzerata la vendita dei gadget e gli ospiti chiedono sempre maggiormente sconti sull’ingresso. Per incen-tivare gli ingressi abbiamo inserito a calendario diverse giornate promozionali per ciascuno dei mesi estivi. Da rimarcare infine che uno dei nostri target di riferimento, i turisti in vacanza, nel mese di settembre sono lette-ralmente spariti.Sul fronte degli investimenti, ribadendo che la manu-tenzione ordinaria è obbligatoria e necessaria, biso-gna comunque investire sempre in piccole novità per richiamare un po’ di pubblico nuovo. La pubblicità poi rimane essenziale”.Per chiudere con un sorriso, abbiamo chiesto a due no-stri interlocutori, che ovviamente rimarranno anonimi, di raccontare un episodio particolarmente divertente ca-pitato nel parco o una situazione che vale la pena rac-contare perché curiosa o sintomatica di problematiche tipiche riscontrabili nel proprio o nei parchi in generale.

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el giacimento di sale, nel quale l’attività estrattiva era stata avviata in modo importante già dall’anno 1.000 e dismessa negli anni ’40 del secolo scorso, sono state infatti collocate una ruota panoramica, un campo da calcetto, un minigolf ed una pista da bowling. È inoltre possibile affittare delle barche per scoprire il lago sotterraneo, giocare a ping pong ed assistere agli spettacoli proposti nell’anfitea-tro. Inoltre, in superficie, il lago salato creato dai depositi dei minerali di salgem-ma, attrezzato con servizi termali, solarium e ristorazione, propone in estate la possibilità di nuotare e rinfrescarsi. Ma la miniera, che si trova nel distretto di Cluj, nei pressi della città di Turda, è anche un’attrazione turistica: la visita guidata consente di raggiungere gli 850 metri di profondità – ma alcuni dei 5 pozzi di cui si compone la miniera supe-rano i 1.250 metri – e visitare spettacolari laghi sotterranei e gallerie ricche di stalattiti. La temperatura costante di 10° e l’aria estremamente pura e prova di allergeni, apprezzata dalle persone con problemi respiratori, rendono la visita piacevole e rilassante, grazie ad un ascensore in vetro che riporta gli ospiti in superficie. Durante il tour guidato vengono anche presentate le antiche modalità di estrazione e trasporto del minerale, avvalendosi di argani a trazione animale, e di comunicazione vocale, grazie ad una fantastica eco. Il salgemma presente a Turda fa parte di un enorme giacimento di sale che compone la Transilvania, con profondità che oscillano tra i 400 e gli oltre 1.000 metri di profondità. La miniera, già in parte sfruttata dai Romani tra il secondo e terzo secolo d. C. A giudicare dalle recensioni dei visitatori della miniera su Tripadvisor – tutte estremamente positive – questo parco di divertimento immerso in un contesto naturale così suggestivo, è certamente da vedere.

La miniera del divertimento. Un parco a 120 m di profonditàPer divertirsi bisogna scendere 176 gradini. Succede in Romania, dove la miniera di Salina Turda ospita una sorta di parco di divertimento.

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al 2009 questo prodotto include anche i più noti parchi di divertimento, tra i quali Disneyland Resort Paris. Anche alcune strutture italiane – tramite l’ANESV, in con-tatto con i responsabili italiani del servizio – alcune sono state visitate dal triciclo di Mountain View, ed è possibile passeggiare, ad esempio nei viali di Mirabilandia, di Rainbow Magicland, del Cavallino Matto e di Zoomarine.

Ma perché essere presenti su Street View? Una sequenza di immagini a 360° può fare la differenza? Se lo chiedono in molti, ma un motivo ci deve essere se supermercati, come Carrefour, ed aeroporti dele dimensioni del londinese He-athrow, hanno scelto di essere presenti sulle mappe più consultate del mondo. Fare marketing attraverso una visita virtuale non è cosa da poco: musei e gal-lerie d’arte ci provano da tempo, e la notizia della possibilità di visitare Pompei su Street View ha fatto il giro del mondo. Nel settore dei parchi divertimento non è proprio così. I siti delle strutture presenti su Street View non lo comunicano

di Maurizio Crisanti

STREET VIEW: le opportunità per le strutture del divertimento

Street View, il prodotto di Google che permette di visitare virtualmente strade e luoghi sta crescendo. Tra le cose più recenti delle mappe fotografiche a 360° c’è il volo in mongolfiera su Matera, un giro sul Tamigi, il panorama dalla Torre Eiffel ed una Venezia eccezionale, da percorrere a piedi o sul battello nel Canal Grande. Non solo Street View è utile per individuare meglio i luoghi da raggiungere, ma propone ormai visite immersive in musei, sottomarini, aeroporti e contesti di carattere turistico.

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operando anche sulla scelta delle parole-chiave che me-glio connotano la nostra attività, scegliendone anche di non troppo utilizzate. È consigliabile inserire foto, video ed informazioni su come trovare parcheggio e buoni sconto. Quale il risultato? Prendiamo ad esempio Mirabilandia, un parco che ha una gestione professionale della presenza sul web e sui social network: digitandone il nome su Goo-gle appare la piccola mappa, con la classica icona rossa, che apre una card già ricca di informazioni. Vengono subi-to offerte le informazioni sui recapiti, è possibile valutare le recensioni, accedere alla visita virtuale con Street View e – se si clicca su qualche link – viene aperta, ovviamen-te, la pagina di Google + del parco, che ospita immagini, oltre 100 recensioni di clienti ecc. Tutto materiale che il motore di ricerca con la G considera molto interessante sul piano del posizionamento nei risultati. Insomma, con qualche attenzione, si può ricevere maggiore traffico in entrata sul proprio sito, migliorare il posizionamento ed offrire al potenziale cliente infor-mazioni ed immagini che possono conquistarlo. Se si è già presenti su Google Maps, un aggiornamento della scheda – magari compilata frettolosamente due anni fa – e nuovi materiali possono migliorarne l’utilità. È un lavoro da fare, ne vale la pena.

specificamente attraverso il web, né hanno inserito nel proprio sito la visita virtuale. Eppure, per gli appassio-nati, passeggiare a Mirabilandia sotto Katun è un pas-satempo che fa venire una gran voglia di salire a bordo. E un parco avventura, in genere realizzato in un bosco fuori dal centro abitato, che non fornisca adeguate in-dicazioni sulla sua localizzazione, rischia di attendere inutilmente nuovi clienti.Una mappa come quella offerta dal servizio di Go-ogle, così evoluta – assolutamente in linea con il prodotto “parco di divertimento”, perché in grado di evocare sensazioni – può diventare strumento di marketing, basta volerlo. A volte nel settore del di-vertimento sottovalutiamo l’utilità delle mappe per la promozione del nostro lavoro. Se pensiamo che alcu-ne strutture di medie dimensioni non sono neanche adeguatamente inserite in Google Maps… eppure è semplice, e gratuito. Essere inseriti in nelle mappe di Big G ha conseguenze notevoli nel ranking, ed otte-nere le migliori posizioni tra i risultati di ricerca nelle mappe può fare la differenza rispetto ai concorrenti. In questo contesto, offrire anche una “visita” a 360° della propria attività può conquistare l’attenzione di nuovi clienti. Siamo certi che non sia utile curare la presenza su Google Maps? Un dato: la posizione ANESV su Google Maps ha conseguito negli ultimi 30 giorni 2807 impressioni, è stata cioè visualizzata nell’ambito di una ricerca con il motore di Mountain View. Sono poche, ovviamente, ma utili in ogni caso ad aumentare le visite al sito associativo.Una volta registrata la propria attività su Google Maps, sarà bene inserire una buona quantità di informazioni,

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li spettacoli con gli stuntman sono giunti nel nostro Paese dalla fine degli anni ’60, secondo una tendenza importata dagli Stati Uniti. I piloti, fino a qualche anno fa tutti di estrazione circense, sono in genere professionisti provenienti dal mon-do delle discipline sportive motoristiche, che alcuni continuano a praticare, e si esibiscono nel corso di manifestazioni ed eventi, ma anche nel campo cinema-tografico. Alcune troupe continuano la tradizione realizzando spettacoli itineranti, ma da tempo i parchi di divertimento ospitano le evoluzioni di professionisti, che pilotano automobili, moto, quad, grandi trucks, fino a mezzi militari. Il tutto in mezzo a fiamme ed uso di articoli pirotecnici.

Gli stuntmanfanno spettacoloL’esperienza di Roberto Poggiali

Tra gli spettacoli realizzati nei parchi di divertimento, quello con le evoluzioni motorizzate degli stuntman rimane uno dei più apprezzati dal pubblico. In Italia è famoso quello di Mirabilandia, che con “Scuola di Polizia” rappresentato dal 1997 e continuamente aggiornato, vale da solo il costo del biglietto del parco.

di Maurizio Crisanti

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zione per tutta l’esibizione per evitare di cadere e farsi male seriamente.

In cosa è diverso essere stuntman rispetto allo svolgere attività agonistica?

Ma cosa spinge una persona ad intraprendere questa difficile professione? Lo chiediamo a Roberto Poggiali, 26enne Cervese, che da vari anni si esibisce con il suo quad in eventi e spettacoli nei parchi di divertimento europei.Molti guidano una moto, ma pochissimi diventano stuntman. Cosa ti ha spinto a imparare questa discipli-na e cimentarti in questa attività?La mia passione per i motori la porto fin dalla nascita. H praticato amatorialmente il moto cross per tanti anni e mi sono avvicinato a questo mondo specializzandomi con un corso in una accademia di stuntman. Ho deciso di intraprendere questa disciplina per il calore del pub-blico: è indescrivibile ciò che trasmette lo stupore o il sorriso nel viso della gente nel guardarti.Al contrario di chi guida la moto in strada per passione, noi ci esibiamo in strutture chiuse al traffico e ci met-tiamo ogni giorno in gioco, praticando manovre com-plesse e pericolose per soddisfare chi ci guarda.È un vero e proprio lavoro che alle volte si deve fare anche se stressati o stanchi - cosa che sicuramente avviene in un qualsiasi lavoro - ma lo stuntman deve saper ge-stire la propria vita privata mantenendo la concentra-

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Chi è ROBERTO POGGIALI

Roberto Poggiali, classe 1987, sale sulla moto a 13 anni con il cross che pratica per vari anni, fino a che si convince a frequentare la scuola di stuntman a Roma dove apprende le tecniche del mestiere, approfondendo la guida estrema con le auto e il Fi-reman, l’uomo-fiamma. Questa esperienza lo porterà a girare scene di nu-merosi film, fino al Demolition Derby evento orga-nizzato al Motor Show di Bologna in cui Roberto si è classificato al 4° posto su 20 stunt rider profes-sionisti.Nel 2009 per la prima volta prova un quad e deci-de di applicare alle quattro ruote quanto appreso negli anni precedenti, dedicandosi a questa nuova disciplina lontana dalle classiche gare e dai tempi sul giro, ma ricca di evoluzioni in pochi metri d’a-sfalto. Poggiali ha lavorato al fianco di professionisti dello sport e dello spettacolo come Valentino Rossi, Vittorio Brumotti, Capitan Ventosa, Travis Pastrana, Cal Crutchlow, Marco Melandri, Tony Cairoli, Guido Meda, Paolo Cevoli, Jorge Lorenzo, Marc Marquez, Andrea Dovizioso, RingoDJ e il campione Marco Si-moncelli, che Roberto tutt’ora ricorda partecipando ai più importanti Memorial in suo ricordo.Il pilota Romagnolo in sella al suo Kymco partecipa a gare ed eventi importanti, come il Verona Motor Expo, RuotandoShow a Cesena, My Special Car al Rimini fiera, Safety Day a Bolzano, Turisport alla fie-ra della Sardegna, Scuola di Polizia a Mirabilandia considerato lo stunt show numero uno in Europa, Super Quad Show di Fano per il campionato Euro-

peo di quad cross, il Motor Show di Bologna, al Misano World Circuit prima di gare internazionali legate ai mo-tori e al Milano Fiera per l’Eicma, il Salone della Moto più grande al mondo.Le sue prodezze sono state riprese da giornali italiani e stranieri e dalla televisione, con servizi speciali di tantissime emittenti televisive come Mediaset, Nuo-vaRete, Dahlia, TeleMadrid, La7, Nuvorari, Icaro TV e AutoMoto Tv di Sky che ha persino dedicato al pilota un minireality sulla propria vita.Poggiali si è esibito anche all’estero, dal Doha Center per il Qatar Motor Show al Paris Expo come pilota uffi-ciale Kymco per l’evento Internazionale Le Salon de la Moto e per finire in Spagna per il Parque Warner Bros di Madrid dove Poggiali si è esibito per 8 mesi prendendo parte allo show principale del parco. Oggi Roberto Pog-giali collabora con team di spettacoli e contest leader nel settore ed è considerato uno dei migliori stunt rider Europei al Quad. Per saperne di più è possibile visitare www.quadevolution.it.

di fare bene il proprio ruolo per creare uno spettacolo unico nel suo genere con il coinvolgimento di più mezzi, come a Scuola di Polizia di Mirabilandia che offre uno spettacolo unico in Europa.Talvolta la difficoltà esiste, perché sottoposti al caldo estivo e ai numerosi spettacoli giornalieri la concentra-zione cala col rischio di farsi male, rovinare lo show e mettere a rischio anche la vita degli altri piloti; anche solo una semplice manovra preparata per fare ridere al pubblico necessita di una grande preparazione, e lo spettacolo ha una riuscita così spettacolare proprio per l’assemblaggio di più mezzi in una sola scena. La diffi-coltà più grossa è ottenere il sincronismo di tutti i vei-coli, con posizioni definite un mese prima sia nell’area dell’esibizione, che nel back stage.

L’attività agonistica è una competizione con altre perso-ne con l’obbiettivo di vincere, lo stuntman è basato sul mettersi in mostra con spettacoli o controfigure in scene cinematografiche, entrambe le discipline comportano rischi ma lo stuntman è esposto maggiormente, proprio per il compiere manovre difficili che nei film, come con-trofigura di un personaggio noto non potrebbe eseguire.

Deve essere faticoso esibirsi più volte al giorno, magari in piena estate. Ti piace lavorare nei parchi di diverti-mento?La soddisfazione di lavorare in un parco divertimenti è data dal grande afflusso di gente che viene a vederci. Mi piace la sintonia che si crea nel cast, perché du-rante lo show vada tutto per il meglio con l’obbiettivo

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in un ufficio tutto il giorno: preferisco qualche giorno di ospedale a una vita dietro ad una scrivania.

Fai un lavoro apprezzato, e che ti piace: lo consiglieresti ad un ragazzo appassionato di motori?Lo stunt show è divertente da vedere e dà soddisfazioni nel praticarlo, ma ogni cosa va affrontata con la giusta preparazione, protezioni adeguate che ti proteggano il corpo, casco ben allacciato e allenamenti costanti in luoghi chiusi al traffico con persone preparate. Non si scherza su questa disciplina, ogni pilota ha la sua assi-curazione personale contro infortuni ed è preparato su eventuali cadute. Chi vuole affrontare questo mestiere deve affidarsi a professionisti che lo praticano da vari anni, o a scuole specializzate che possono illustrare come evitare i tanti rischi.

Tra i tanti veicoli sui quali sai fare evoluzioni, in questo periodo hai scelto il quad. In cosa è diversa una esibi-zione su questo mezzo rispetto a quella con le moto?La moto da cross e la guida con le auto mi hanno sem-pre dato grandi soddisfazioni, ma il grande afflusso di piloti e gli esercizi ripetuti da tutti non mi davano più adrenalina nel compierli, così nel 2009 ho preso la decisione di specializzarmi al Quad, portando quanto imparato in questa nuova disciplina, differenziandomi da tutti e proponendo trick pericolosi e unici che tutt’o-ra nessuno ha eguagliato. Le difficoltà, le cadute e le spese sostenute in questi anni molte volte mi hanno scoraggiato, ma la voglia di realizzare sempre qualco-sa di inedito e lo stare davanti a migliaia di persone mi ha sempre motivato, ora mi ritrovo a lavorare per tv nazionali e ad essere pilota ufficiale Kymco, la casa motoristica di Taiwan, che crede in me e mi sostiene in vari progetti Europei.

Quando assistiamo a questi spettacoli, molti di noi se-guono le evoluzioni con qualche paura. Come vivi la difficoltà di questi esercizi?Questo mestiere comporta tanti rischi nello svolgerlo e la paura, se devo essere sincero, la maggior parte delle volte mi assale. Penso che a nessuno piacerebbe cadere e farsi male ma non riuscirei mai a rinchiudermi

Valentino Rossi e Roberto Poggiali

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la sorte – costa di più, in termini relativi. È comunque ne-cessario “emozionare” i propri utenti, creando contenuti di qualità, che possano essere ricordati perché spettacolari, o divertenti. Un esempio, relativo al laser game, è un video sul canale Youtube di Garmin che promuove la Virb - una video-camera per attività outdoor - che ha quasi 4.500 visualizza-zioni. Un buon video che si condivide volentieri.Se invece si desidera generare traffico verso il proprio sito, migliorarne il posizionamento ed aumentare le con-versioni – ovvero l’acquisto di biglietti – la questione si complica. Youtube viene sempre più utilizzato come “mo-tore di ricerca”, e può così cannibalizzare le visite al sito. Per Mirabilandia, ad esempio, un video sul canale di The-me Park Review ha, da solo, oltre 4 milioni di visualizza-zioni: ottimo in termini di brand awareness, ma non così tanto per le visite al sito internet del parco.È evidente che non si può certamente rinunciare ad essere presenti su Youtube, che è terzo nelle visite mondiali, dopo Google e Facebook, con un proprio canale, anche per intercet-tare i visitatori che, altrimenti, troverebbero solo video ama-toriali. Bisogna dunque rischiare, tentando di produrre video che invoglino l’utente a visitare il sito del parco. È utile tenere presente che in termini di SEO – cioè di ottimizzazione per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca – fare video marketing inserendo semplicemente sul proprio sito il video dal canale Youtube va fatto con qualche accortezza, altrimenti il risultato in termini di visite sarà a beneficio dei contenuti su Youtube, e non su quelli del nostro sito. Non a caso per “em-beddare” un video sul proprio sito, alcuni SEO consigliano di utilizzare altri player (come JW Player, ad esempio, presente anche come plugin di Wordpress) attraverso i quali è possibile personalizzare l’immagine in anteprima del video, linkandola direttamente al video ospitato sulle pagine web del sito.

Il parco francese ha infatti meno di 7,5 milioni di visualiz-zazioni. È un risultato sorprendente, ottenuto anche gra-zie al nuovo spot, che ha superato da solo i 2 milioni di visualizzazioni. Per trovare in Italia dati comparabili basta visitare il canale del principale competitore del parco ra-vennate, che ha 2,5 milioni di visualizzazioni.

Ma sono utili i video nel marketing delle strutture del divertimento? Certamente si, basti considerare che il ca-nale di Parksmania.it, che ospita oltre 500 video di parchi divertimento italiani ed europei, ha raggiunto i 10,5 milioni di visualizzazioni. Del resto, Youtube non solo permette di visionare i video, ma è sempre più social, perché consente commenti – da qualche tempo integrati direttamente con Google+ – e condivisioni su Facebook e Twitter. I parchi di divertimento, piccoli o grandi che siano, sono contenitori di esperienze, ed una promozione attraverso un video ben realizzato, con una colonna sonora adeguata, è quasi sempre più coinvolgente di una immagine statica. Ci sono controindicazioni nell’utilizzo di Youtube? Dipende dagli obiettivi: se si vuole potenziare la conoscenza del mar-chio, nessun problema. Un video su Youtube è molto utile nella promozione di tutte le attività del tempo libero e nel marketing turistico. Lo si può realizzare con il “fai da te” o attraverso una nota agenzia, come ha fatto Mirabilandia, e consente un costo\contatto assolutamente non paragona-bile a forme di marketing tradizionali, nelle quali anche il più economico volantino – del quale non conosceremo mai

Youtube: il successo di Mirabilandiae qualche riflessione Mirabilandia, con oltre 8 milioni di visualizzazioni su Youtube, sorpassa Disneyland Paris.

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concorso di idee è indubbiamente positivo, perché evi-denzia la strategia di condividere un progetto aziendale coinvolgendo l’universo del web. Ne guadagna l’imma-gine del committente, perché mostra un’azienda orien-tata a non chiudersi nella propria sede, ma disposta ad usare nuove modalità di elaborazione creativa.Il tema è molto stimolante: Venezia è una città nota nel mondo, ricca di immagini iconiche, come le gondole ed il Carnevale. È facile prevedere che il logo di que-sto polo turistico ricomprenderà elementi facilmente riconducibili all’immagine della città. Quanto al nome, questa è una vera sfida. Addio dunque a “Venezialand” o al “Parco dei Dogi”, secondo le denominazioni asse-gnate dai giornali al progetto? Lo sapremo al termine del contest, che si concluderà il prossimo 28 marzo. Il concorso – ospitato su Zoopa, una delle community più qualificate per questo tipo di contest creativi - darà certamente risultati interessanti. Li aspettiamo. (M.C.)

Una scelta importante, anche per il premio messo in palio, di €12.000 per il logo, €6.000 per il naming e pay-off, e €2.000 come menzione d’onore per il secondo classificato.Dunque l’azienda leader della realizzazione di attrazio-ni si affida ad un concorso per la comunicazione del parco invece di avvalersi agenzie specializzate. Una scelta coraggiosa ed innovativa, tanto più se assunta da grandi brand, come Zamperla, dotato peraltro di un reparto interno di creativi particolarmente bravi. In so-stanza si tratta di dare un nome e costruire l’immagine di una sorta di moderno parco di divertimento – al cui interno sono ospitati spettacoli, attrazioni tematizzate, percorsi didattici ed eccellenze italiane quanto ad ar-tigianato e cibo – recuperando un’isola artificiale che ospitava un inceneritore ed una discarica. Tutto questo andrà interpretato graficamente, riassumendo con un pay-off che descriva in una frase l’esperienza offerta dal parco divertimenti veneziano.Perché un contest? Forse perché in questo modo è possibile ricevere idee da tutto il mondo. Le modalità di partecipazione, e l’importo del premio, richiameran-no giovani creativi e grafici affermati, a vantaggio della qualità delle proposte. Ma già la scelta di affidarsi ad un

Un concorso online per il logo delle nostre attività? Perché no?Non sempre è necessario un grosso investimento per scegliere il logo delle nostre attività: l’associazione ha recentemente promosso un contest per la creazione del logo del gruppo di laser game che aderiscono all’ANESV. Il costo? Solo 130 euro. Anche un parco giochi cittadino, uno spazio per feste per bambini o una pista di pattinaggio su ghiaccio possono creare una propria immagine senza costi eccessivi. Sono tanti i siti ai quali affidare il lancio del contest, che può riguardare anche magliette, depliants ecc. Tra questi segnaliamo Crowdsite.it e Designcrowd.com.

Un concorso di idee per l’immagine del parco venezianoUn contest per la scelta del nome, del logo e del pay-off di un parco di divertimento. Questa l’idea della Antonio Zamperla spa per il polo turistico di prossima realizzazione a Venezia, sull’isola di San Biagio, della quale abbiamo già parlato nel numero di dicembre di questa rivista.

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ella la pubblicazione, 78 pagine con un tocco déco, ed immagini curate all’in-verosimile. Perché una rivista? Perché, scrivono i redattori, “amiamo il parco, la bellezza e la cura dei dettagli. Ci piacciono le sensazioni che proviamo passeg-giando lungo la Main Street e tornando con la fantasia al 1912. Siamo sognatori, fotografi e viaggiatori nel tempo, e vogliamo condividere la nostra passione con chiunque sia interessato e ricerchi la magia e le atmosfere dei giorni passati”. Un progetto ambizioso, che la rivista realizza ospitando articoli e notizie sul resort europeo del gruppo che ha inventato i parchi a tema. I testi del primo numero descrivono alcune delle attrazioni più note, commentano gli spettacoli ed offrono alcuni elementi sulla storia di alcune attrazioni – interessante a questo riguardo la nota sul Nautilus – o splendide immagini, come quelle che illustrano l’articolo dedicato a Phantom’s Manor, con singolari fotografie con filtro infrarosso. Il magazine si legge con piacere, ed ospita anche ricette di cucina ed alcune pubblicità, che riguardano ovviamente negozi e ristoranti del parco. Nella rivista c’è anche un po’ dell’universo Disney, con articoli a tema storico, che partendo

Disneyland Resort Paris, ecco la fanzinePromuovere un parco con una rivista. Lo hanno fatto alcuni appassionati del parco più visitato d’Europa, pubblicando il primo numero di una fanzine.

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Forse la risposta sul perché della creazione di un ma-gazine del parco è racchiusa nella citazione che apre la rivista “Puoi sognare, concepire, disegnare e realizzare il più bel luogo del mondo, ma è necessaria la gente per trasformare il sogno in realtà” (Walt Disney).

dall’insegna di uno shop sulla Main Street descrivono, ad esempio, l’impresa dei fratelli Wright, pionieri del volo. C’è spazio anche per un po’ di storia della produ-zione di cartoni animati di Walt Disney e dei suoi illu-stratori.Tante le illustrazioni, su una pubblicazione che non è stampabile ma si sfoglia volentieri da pc, tablet e smartphone. Il prossimo numero è previsto per la fine di novembre, e tratterà il Natale del parco. Da non perdere.

I dati 2013 di Disneyland Resort Paris,

Nonostante la crisi – si afferma nel comunciato che commenta il dato 2013 - in Francia e Sud Europa, i ricavi sono di-minuiti solo dell’1% a € 1,3 miliardi, registrando comunque un aumento di spesa pro capite e la crescita dei visitatori del Regno Unito. I costi sono aumentati dell’1%, in linea con l’inflazione. Il risultato netto si è ridotto di € 22.000.000 a € 78.000.000, e la maggiore spesa per ospite riflette la continuità degli investimenti del Gruppo in qualità e servi-zi. Commentando i risultati, Philippe Gas, amministratore delegato di Euro Disney SAS, ha affermato:” Il 2013 è sta-to un anno difficile per il turismo e l’industria del divertimento in Europa. Abbiamo sentito questo nel parco, sia nelle presenze che nell’occupazione delle camere d’albergo, in particolare con il calo degli ospiti provenienti dalla Francia e dall’Europa meridionale. Tuttavia, nonostante la crisi economica, il nostro continuo miglioramento dell’offerta del Re-sort ci ha permesso di soddisfare l’ospite, che ha aumentato la spesa, aiutando a mitigare l’impatto del calo dei vi-sitatori”. Nel 2014, con la nuova attrazione Ratatuille, da 150 milioni di euro, il parco recupererà prevedibilmente ciò che ha perso nel 2013. Questi i numeri della stagione 2013: Visitatori (in milioni) 14.9 (16.0 nel 2012); Spesa per ospite (in €) 48.14 (46.44 nel 2012); Percentuale di occu-

pazione degli hotel 79.3% (84.0% nel 2012); Spesa per camera (in €) 235.01 (231.33 nel 2012) [M.C.]

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Una rivista non ufficiale che assomiglia a una fanzine ufficiale, con materiale fotografico di grande qualità.Qual è il rapporto tra questa pubblicazione e la stam-pa e la comunicazione del parco?

Grazie, ad essere onesti non abbiamo davvero mai pen-sato di contattare l’ufficio stampa e comunicazione Di-sney prima di pubblicare questo primo numero. È stato piuttosto emozionante vedere se la Disney avrebbe permesso una rivista come questa. Dopo questa prima pubblicazione, che ha ricevuto un sacco di reazioni, tra cui alcune ufficiali dalla Disney, che ci ha offerto aiuto e informazioni per future pubblicazioni. Credo che sia stato uno dei più graditi complimenti che abbiamo ri-cevuto.

La fanzine è parte di un complesso progetto di co-municazione web. Che tipo di pubblico vi rivolgete ? Navigatori del web, lettori, visitatori…

Puntiamo a tutti i tipi di appassionati Disney , i fan del parco a tema e davvero tutti, che abbiano il minimo interesse per la Disney e Disneyland Paris. È un numero enorme di persone, dal momento che un sacco di gente ama il brand Disney. In un certo senso speriamo di mo-strare alla gente le storie ed i dettagli nascosti, per far si che apprezzino i parchi ancora di più. Sarebbe bello ottenere che tutti coloro che visitano Disneyland Paris percepiscano che sono nel luogo in cui “si lascia l’oggi e si entra in mondi di storia, di scoperte e della fantasia senza età”.

Quale sarà l’evoluzione della pubblicazione e del sito?

A questo punto è difficile da prevedere, il numero spe-ciale per il Natale sta per essere pubblicato e il secondo numero sarà rilasciato il prossimo Gennaio. La rivista è ancora molto giovane e Disneygraphy.com si evolverà con ogni nuova uscita della fanzine. Abbiamo ragionato molto sul progetto grafico che ci piacesse e fosse fun-zionale agli obiettivi, ed ogni cambiamento sarà per mi-gliorare. Per ora noi continuiamo a tornare a Disneyland Paris per trovare nuove storie da raccontare e nuovi scorci per le nostre fotografie. Non ci aspettiamo di es-sere a corto di storie presto, ma se accadesse, non ci resta che visitare un altro parco a tema Disney, Tokyo Disney Sea sembra piuttosto interessante…

La rivista è prelevabile all’indirizzo:http://issuu.com/disneygraphy/docs/magazine_-_issue__1#

Abbiamo comunque posto qualche domanda a Joost van Liesut e Stefan Bruin, i creatori della fanzine.

Disneygraphy è un prodotto editoriale realizzato con gusto e professionalità. Chi sono le persone che stan-no facendo?

Beh, è solo noi due siamo entrambi fotografi ed en-trambi abbiamo una formazione nel design, siamo grandi fan di Walt Disney e delle sue creazioni. La sua visione ha cambiato tanti aspetti dell’industria dell’in-trattenimento, tanto che sarebbe difficile immaginare che cosa sarebbe stata l’animazione, il marketing ed il merchandising dei parchi di divertimento senza Walt. Questa rivista è la nostra prima esperienza in editoria digitale.Abbiamo creato la rivista che avremmo piacere di leg-gere noi stessi. Disneygraphy Magazine è un modo per esprimere la nostra ammirazione per la bellezza di Di-sneyland Paris e tutte le storie che Disney Imagineering ha inserito in ogni singola creazione. Con Disneygraphy Magazine speriamo di condividere questo e rendere le persone consapevoli che tutto questo è stato avviato da sogno di un uomo e realizzato da un team fantastico di progettisti, artigiani e artisti.

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Manhattan, Brooklyn, Queens e Bronx. Alla ruota pano-ramica si affiancherà un complesso da 260 milioni di dollari in negozi, hotel, ristoranti che dovrebbero creare migliaia di posti di lavoro risollevando così le sorti eco-nomiche dell’isola.

Non a caso l’amministrazione comunale ha approvato un progetto da ben 320 milioni di dollari per costruire un’attrazione destinata - secondo le prime stime - ad attrarre quattro milioni di visitatori all’anno. Ispirata al London Eye sul Tamigi ed alla ruota panoramica di Singapore, che attualmente detiene il primato globale, aprirà al pubblico nel 2016.Alta 192 metri e con una capacità da 1.440 persone in 38 capsule, prevede un ‘viaggio’ da 38 minuti con vista sullo skyline di Manhattan, la Statua della Libertà, Bro-oklyn e il porto di New York. Verrà costruita nella par-te a nord di Staten Island, quello meno sviluppato dei cinque quartieri che costituiscono New York, insieme a

192 metri per la ruota panoramica più alta del mondo, a New York, dal 2016New York City avrà la più grande ruota panoramica al mondo. Un nuovo record per la Grande Mela, che non vuole essere seconda a nessuno in fatto di altezza.

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realtà l’ambito di applicazione si estende a TUTTI gli ambienti che rispondono alle definizioni che meglio spiegheremo nel seguito degli articoli, ambienti che si ri-trovano frequentemente nei parchi di divertimento: vasche (anche aperte), cavedi, locali tecnici particolarmente angusti, con accesso tramite botola, e altro.

l lavoro negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati può rappresentare, in generale, un grave rischio per i lavoratori, siano questi dipendenti della struttura oppure dipendenti delle varie imprese che sono chiamate a intervenire per le atti-vità di manutenzione necessarie per il corretto funzionamento degli impianti.Tale rischio deve essere valutato in modo specifico.

Il lavoro negli spazi confinati dei parchi di divertimentoNell’autunno del 2011, a seguito di numerosi incidenti mortali plurimi, è stato emanato il D.P.R. n.177 che disciplina la sicurezza degli operatori negli spazi confinati o sospetti di inquinamento. L’entrata in vigore di questo decreto è passata in sordina per quanto riguarda ambienti non palesemente correlate alle situazioni specifiche che avevano originato gli incidenti, quasi sempre cisterne o silos.

di Rossana Prola*

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incarico della Procura della Repubblica di Velletri ab-biano stabilito che l’incidente fu causato da idrogeno solforato proveniente dal sottosuolo che si è incanalato nella piscina e ha riempito le vasche di compensazione, appare evidente come l’intervento non fosse stato cor-rettamente progettato e il personale addetto non fosse preparato a gestire interventi in ambienti sospetti di in-quinamento o confinato.

Il DPR 117/2011 (entrato in vigore il 23/11/2011) pre-vede i criteri di qualificazione che devono essere in possesso delle aziende che possano operare nell’am-

La definizione di tali ambienti è da ricercarsi nel D.P.R. 177/2011, nel quale si precisa che sono definiti am-bienti sospetti di inquinamento quelli ricompresi negli articoli 66 e 121 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. (pozzi, pozzi neri, fogne, cunicoli, camini, fosse e fosse in genere, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condut-ture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri), mentre sono definiti ambienti confinati quelli previsti al punto 3 dell’allegato IV dello stesso Decreto Legislativo (vasche, canalizzazioni, tubazioni, serbatoi, recipienti, silos).

La classificazione di questi ambienti è caratterizzata dal fatto che sono spazi circoscritti, non progettati per la presenza continua di un lavoratore, che presentano aperture di accesso con dimensione limitate (difficoltà di accesso e/o di uscita) e da una ventilazione naturale sfavorevole, in cui può accadere un evento incidenta-le importante, che può portare a un infortunio grave o mortale, in presenza di condizioni che possono essere immediatamente pericolose per la salute o la sicurezza del lavoratore (agenti chimici pericolosi, sotto ossige-nazione, rischio di elettrocuzione, annegamento, ecc.).

Appare quindi evidente che diversi interventi nei locali tecnici ospitanti gli impianti di trattamento acqua delle piscine / locali dei prodotti chimici, oppure gli acces-si nelle vasche di compenso e, in alcune condizioni, anche nelle vasche vuote, rientrano tra quelli soggetti all’applicazione del D.P.R. 177/2011. Nei parchi di di-vertimento vi possono poi essere molti altri ambineti che prevedono la presenza di lavoratori, seppure sal-tuaria, che possono essere definiti spazi confinati, ba-sti pensare ai cavedi che alloggiano macchinari che ogni tanto necessitano di manutenzione o di ispezioni.

Un recente caso ha visto quattro operai rimanere gra-vemente intossicati mentre stavano lavorando in un locale sotterraneo per la manutenzione della piscina dell’Asd Country Club di Lavino in provincia di Roma. Al lavoro c’erano uno dei titolari e gli operai per la manutenzione di fine stagione. Il primo è sceso nella vasca di decantazione - alta circa 1,5 metri e lunga 4 - per la pulizia ed è subito svenuto; un altro che era dietro di lui non ce l’ha fatta a risalire, due colleghi si sono lanciati in loro soccorso e anch’essi si sono acca-sciati al suolo. Il quinto, vista la situazione, ha avuto la prontezza di allontanarsi e di dare l’allarme. Sebbene il caso sia particolare, tenuto conto che le perizie svolte dal dipartimento di geologia dell’Università Roma 3 su

RiassumendoPer operare negli spazi confinati o sospetti di inquina-mento il datore di lavoro deve: Provvedere ad individuare una squadra operativa

che sia composta per almeno il 30% da personale che abbia maturato almeno tre anni di esperienza nei luoghi confinati;Provvedere alla adeguata formazione teorico-pratica della squadra; Provvedere alla predisposizione dei sistemi di sicu-

rezza durante le fasi lavorative e di recupero in caso di incidente o malessere; Assicurare la presenza di un addetto che vigili sulle

operazioni e garantisca che avvengano in sicurezza:Far certificare il contratto di lavoro di eventuali addetti parasubordinati; Far certificare l’eventuale contratto di subappalto

dei lavori.

Il committente deve invece:

Verificare la corretta qualificazione della ditta ap-paltatrice;Provvedere ad una adeguata informazione sui rischi specifici ai lavoratori della azienda impiegata, della durata di almeno un giorno.

Appare quindi evidente la necessità, prima di tutto, di eliminare laddove sia possibile la esistenza stessa di luoghi confinati, mettendo in atto ristrutturazioni ed interventi che escludano il problema alla radice.In secondo luogo è necessario effettuare la scelta dell’utilizzo di personale proprio o di appaltare i lavori ad una ditta esterna. In entrambi i casi le responsabilità sono pesanti e le incombenze da non sottovalutare.

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sonale e/o della ditta appaltatrice (e del suo personale), il Decreto prevede precisi obblighi:

1) in relazione alle attività lavorative in ambienti so-spetti di inquinamento o confinati non è ammesso il ricorso a subappalti, se non autorizzati espressamente dal datore di lavoro committente e certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del decreto legislativo 10 settem-bre 2003, n. 276, e successive modificazioni e inte-grazioni. Le disposizioni si applicano anche nei riguardi delle imprese o dei lavoratori autonomi ai quali le lavo-razioni sono subappaltate

2) prima dell’accesso nei luoghi nei quali devono svol-gersi le attività lavorative tutti i lavoratori impiegati dall’impresa appaltatrice, compreso il datore di lavo-ro ove impiegato nelle medesime attività, o i lavoratori autonomi, devono essere puntualmente e dettagliata-mente informati dal datore di lavoro committente sulle caratteristiche dei luoghi in cui sono chiamati a opera-re, su tutti i rischi esistenti negli ambienti, ivi compre-si quelli derivanti dai precedenti utilizzi degli ambienti di lavoro, e sulle misure di prevenzione ed emergen-za adottate in relazione alla propria attività. L’attività di cui al precedente periodo va realizzata in un tempo sufficiente e adeguato all’effettivo completamento del trasferimento delle informazioni e, comunque, non in-feriore a un giorno.

3) il datore di lavoro committente individua un proprio rappresentante, in possesso di adeguate competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro e che abbia comunque svolto le attività d’informazione, formazione e addestramento di cui all’articolo 2, comma 1, lettere c) ed f), a conoscenza dei rischi presenti nei luoghi in cui si svolgono le attività lavorative, che vigili in funzio-ne d’indirizzo e coordinamento delle attività svolte dai lavoratori impiegati dall’impresa appaltatrice o dai la-voratori autonomi durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati dev’es-sere adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o, ove im-possibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva dell’eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emer-genza del Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco.

*(Professioneacqua.it) in collaborazione con Adriano Paolo Bac-chetta (www.spazioconfinato.it)

bito degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati. IIl comma 3 dell’articolo 1 puntualizza che il provve-dimento si applica a tutti i datori di lavoro, compresi quelli che svolgano “in proprio” (vale a dire con propri lavoratori che operino nel proprio ciclo produttivo) i la-vori. Anche lo stesso datore di lavoro, a differenza da quanto prevede il D.Lgsl.81/08, viene considerato alla stregua degli altri lavoratori.

In tal modo, da un lato – tramite le misure di portata “generale” – si impone a tutte le realtà produttive nelle quali si svolgano lavori del tipo preso in esame il rispet-to di livelli di formazione, addestramento etc., superiori a quelli oggi imposti, determinando un innalzamento dei livelli di tutela, e dall’altro, s’identificano procedure di particolare rigore nel caso (particolarmente frequen-te) di affidamento dei lavori a un’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi.

Nello specifico, quindi, il personale addetto alla manu-tenzione degli impianti e che può svolgere attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati dovrà es-sere sottoposto a un adeguato programma di informa-zione/formazione e addestramento (D.P.R. 177/2011 art. 2 c1 lettera d) aggiuntivo rispetto a quello già previsto dal D.Lgs. 81/08 e disporre di dispositivi di protezione individuale, strumentazione e attrezzature di lavoro idonei alla prevenzione dei rischi propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati per le quali dovrà seguire specifiche attivi-tà di addestramento all’uso corretto di tali dispositivi, strumentazione e attrezzature, coerentemente con le previsioni di cui agli articoli 66 e 121 e all’allegato IV, punto 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

Inoltre almeno il 30% della forza lavoro deve vantare più di tre anni di esperienza in tali attività. Tutto ciò vale sia per il personale dipendente sia per il personale delle imprese o lavoratori autonomi cui viene affidata l’attività.

Bisogna tenere presente che ove siano impiegati in attività rientranti nel campo di applicazione del D.P.R. 177/2011 lavoratori atipici (contratti a progetto, con-tratti sportivi, voucher), il loro contratto di lavoro dev’essere certificato ai sensi del D.P.R. 177/2011 art.2 c1 lettera c). Da un punto di vista operativo, una volta verificato il possesso dei requisiti di qualificazione del proprio per-

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Lo scopo della norma ASTM F2959 è quello di fornire ai progettisti, costruttori, gestori e collaudatori i criteri e riferimenti da utilizzare nella progettazione, fab-bricazione, installazione, funzionamento, manutenzione, revisione e per effettuare modifiche rilevanti dei percorsi avventura.La norma, secondo ASTM, porta vantaggi per tutto il settore: i collaudatori avranno un punto di riferimento che distingue i percorsi aerei dai parchi di divertimento, i gestori di parchi avventura avranno un’uniformità di applicazione delle procedure operative. Infine il pubblico avrà garanzia che le strutture che rispettano lo stan-dard sono veramente sicure.“Queste attività sono uno dei segmenti in più rapida crescita nel settore del diver-timento” ha dichiarato Mike Teske, direttore servizi tecnici, Skyline Eco - Adventu-res, e presidente del gruppo di lavoro che ha sviluppato ASTM F2959. Teske rileva che la prima linea zip commerciale nel mondo è stato installata in Maui, Hawaii, nel 2002, ora si stima che ce ne siano 400 solo nell’America del Nord.Anche James L. Seay, presidente del Comitato F24 e titolare della Premier Rides di Baltimora è soddisfatto del lavoro svolto “Il successo dello sforzo per la definizione dello standard F2959 dimostra come il Comitato F24 può reagire rapidamente

Parchi avventura negli USAUno standard ASTM ne regolamenta gli aspetti di sicurezza

Uno standard ASTM per percorsi avventura, zip line, percorsi trekking aerei. L’ente di normazione americano detta quindi lo stato dell’arte per la progettazione, costruzione e gestione di queste strutture. Il nuovo standard ASTM F2959 è stato recentemente sviluppato dalla sottocommissione F24.60 sulle Attrazioni, parte del comitato F24 che si occupa anche di attrezzature per parchi divertimento.

di Maurizio Crisanti

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è particolarmente vaga sulla gestione delle attività. Lo standard ACCT è un documento molto più utilizzabile e completo. Negli Stati Uniti le Autorità statali o provinciali hanno il potere di decidere, se del caso, quale sia lo standard di riferimento nel loro territorio.

In Europa abbiamo la norma EN15567 che regola anche la gestione dei parchi avventura: Cosa dice lo standard ASTM per quanto riguarda la supervisione dei percorsi? Lo standard ASTM rinvia le decisioni sulla supervisio-ne dei percorsi al progettista, al costruttore o alle in-dicazioni che l’ente di formazione rilascia al gestore. Lo standard non entra nel dettaglio riguardo a figure professionali specifiche.

È soddisfatto dello standard appena emanato?In effetti la norma è un “work in progress” e ci vorrà un po’ perché sia completata. Uno standard incompleto non è soddisfacente perché lascia dettagli importanti senza indicazioni. Gli standard ACCT offrono molte risposte a questioni che non sono trattate negli standard ASTM e sono molto più semplici da applicare per gli utenti.

Cita spesso gli standars ACCT: cosa sono in costanza?L’ACCT (www.acctinfo.org) è un’associazione creata 20 anni fa per rappresentare gli interessi delle imprese che hanno costruito percorsi acrobatici, e in particolare per creare norme tecniche. Ora l’associazione è cre-sciuta, e rappresenta non solo le imprese, ma tutte le parti interessate in questo settore: titolari, operatori e fornitori. La settimana scorsa si è tenuta al conferen-za annuale, alla quale hanno preso parte circa 1.000 i partecipanti. ACCT lavora con i governi nello sviluppo di regolamenti e promuovere l’adozione di standard ACCT, che riteniamo siano i migliori standard per tutti i tipi di percorsi aerei, incluse le Zip Line. Un certo numero di Stati americani hanno richiamato gli standard ACCT nei loro regolamenti. Non direi che ACCT è in diretta concorrenza con ASTM, ma gli standard sono struttu-rati in modo molto diverso e ASTM F2959 è più diretto a parchi di divertimento, anche se può essere utilizzato in altri ambiti di carattere commerciale.

alla necessità di elaborare norme tecniche quando un nuovo prodotto entra nel mercato dell’industria del divertimento. Il lavoro co-mune è stato impressionante, ed i soggetti coinvolti nella elaborazione di standard di sicurezza – collaudatori, produttori e gestori – meritano riconoscenza per il loro lavoro, svolto a titolo di volontariato”. Lo standard è acquistabile sul sito www.astm.org.

MODIFICHE ALLA NORMA EN15567

Richard Klajnscek è un ingegnere che si occupa di parchi avventura da 24 anni. Nella ACCT (Associa-zione per la tecnologia dei percorsi acrobatici) è presidente del Comitato per la progettazione e l’ispezione. È membro del comitato ASTM per lo studio della norma tecnica per i per-corsi avventura (F2959) per gli ultimi

3 anni; In Sea Fox Consulting, ispeziona molti parchi av-ventura ogni anno. Gli abbiamo posto alcune domande:

Avete elaborato uno standard ASTM per i parchi av-ventura: da quale esigenza siete partiti?Il processo di elaborazione della norma ASTM per il no-stro settore è stato avviato dai maggiori costruttori di attrazioni per il divertimento per affrontare la crescita delle zip line e dei percorsi acrobatici negli Stati Uniti, con una impostazione orientata al divertimento. Poiché l’ industria dei parchi di divertimento utilizza gli stan-dard ASTM per la progettazione, la fabbricazione e il funzionamento delle attrazioni, si è ritenuto che vi fosse la necessità di adottare uno standard equivalente per questa “ nuova” cosa (per loro ovviamente).

Chi erano i componenti del comitato che ha ela-borato la norma?Il gruppo ASTM che ha lavorato sul nuovo standard F2959 – 12 è stato costituito principalmente da pro-gettisti e costruttori. Tuttavia, qualsiasi membro della ASTM può partecipare alle riunioni e votare la norma.

La norma F 2959 regola la progettazione, la co-struzione e la gestione dei percorsi e zip-line ?La norma è stata pubblicata alla fine dello scorso anno, ma non è completa. L’intenzione è quella di trattare la progettazione, la fabbricazione e il funzionamento dei parchi avventura. Ci sono molte sezioni mancanti che devono essere sviluppate in futuro. Si tratta quindi di una norma difficile da applicare in questo momento ed

Il Cen ha comunicato che la pubblicazione delle modifiche alla

norma europea saranno diffuse non prima dell’inverno 2014.

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n altro colpo andato a segno per gli organizzatori, con buona pace di quanti, 5 anni fa, non hanno visto di buon occhio il divorzio dai “cugini” del Gaming e Gambling, riunitisi per la ICE 15 giorni dopo, sempre all’ExCel.Dopotutto le esigenze tra i due settori sono ben diverse e le aziende che hanno il proprio core business nel puro amusement erano stanchi di sentirsi considerati come la parte numericamente debole della fiera. “La EAG è nata perché l’industria dell’amusement richiedeva una propria identità” ci spiega il General Manager Martin Burlin. In poche parole è meglio una fiera più piccola, ma concentrata e dedicata esclusivamente al divertimento, che stand che si perdono negli immensi padiglioni che oggi caratterizzano la ICE e che rischie-rebbero effettivamente di far sfigurare gli altri. È davvero così? Evidentemente sì. “Il successo di questa edizione dimostra che avevamo ragione. Già nel 2013 il numero di espositori alla EAG International è stato superiore a quello registrato nell’ultimo anno di vita dell’ATEI e quest’anno i dati ufficiali ci parlano di un incre-mento anche dei visitatori” ci spiega ancora Burlin “Dopotutto bisogna anche con-

EAG 2014:dove l’amusement è businessBen 5.460 visitatori hanno varcato le soglie dell’ExCel di Londra in occasione della EAG 2014 (21-23 gennaio), numero record in quanto leggermente superiore all’edizione 2013.

di M.Cristina Cesa

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informale e proficuo raccordo tra tutti quelli che parte-cipano, sia dentro che fuori dagli stand. Il marketing della EAG, inoltre, è ben orientato sia verso chi espone che verso il pubblico. La fiera si occupa di tutti i settori del mercato, e si è rivelata un “marchio molto forte”, per usare ancora le parole di Burlin. “At-traverso il Comitato Consultivo riusciamo a lavorare a stretto contatto con i nostri Espositori e quindi a pre-sentar loro una fiera che è tagliata sui loro obiettivi e le loro ambizioni. Questo è il motivo per cui espositori e visitatori arrivano numerosi, contribuendo a rendere grande l’evento”.

Per L’Italia la nota di grande importanza che riaccende le speranze degli operatori, è che quest’anno a Lon-

siderare che la fiera è proprietà della BACTA (Associa-zione degli Operatori Inglesi), il che assicura una base di soci solida sia per i visitatori che per gli espositori. La EAG ha anche un buon sistema di tracciamento per quanto riguarda i risultati conseguiti dai propri esposi-tori, uno strumento da non sottovalutare”.

Già, l’attenzione agli espositori, altra mossa rivelatasi vincente degli organizzatori. Comunicati stampa dira-mati a ritmo serrato, pubblicità dei prodotti garantita attraverso newsletter e messaggi pubblicitari e, last but not least, il First Night Party, la cena offerta ad esposi-tori e visitatori che contribuisce a dare all’evento un senso di familiarità e comfort, oltre che a garantire un

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in attesa di qualcuno che le andasse a provare, per il calciobalilla non c’è stata tregua. Teatro di sfide dell’ul-timo minuto, altamente socializzanti e divertenti, non ha potuto non attirare la nostra attenzione.

Un particolare che chi fa del divertimento e della so-cializzazione il proprio punto di forza può interpretare con orgoglio e soddisfazione: un’icona del divertimento che, nell’enorme casinò che è stata la ICE 2014, brilla-va di luce propria pur senza led e lampadine.

dra si sono visti i dirigenti dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, in trasferta per conoscere meglio il settore e ampliarne le prospettive grazie alla panoramica in-ternazionale che la EAG offre. È risaputo infatti che nel nostro paese il settore degli apparecchi senza vincite in denaro – quelli rientranti nel comma 7 del TULPS – non hanno vita facile da un po’ di tempo a questa parte e in molti stanno spendendo tempo e risorse per sbloccare la situazione e vedere finalmente pubblicato un decreto che possa siglare la rinascita di un intero settore produttivo. La visita dei Monopoli fa ben sperare in un atteggiamento collaborativo, di studio e di ascol-to, nel cercare di conoscere più a fondo le dinamiche di un settore ancora poco noto alle Autorità ma che tanto avrebbe da dare in termini di intrattenimento sano e senza rischi.Questa è stata la EAG. Della fiera ICE non parliamo, ov-viamente. Un altro pianeta in quanto a metrature, sce-nografie, investimenti e ritorni. Valga però una nota di colore, da chi scrive che c’era e l’ha vista. Girando tra stand che offrivano quanto di meglio e all’avanguar-dia offre oggi il mercato del gioco online e dei casinò spiccava per “simpatia” un calciobalilla, esposto allo stand della Betting Promotion per il puro divertimento dei visitatori e forse dello staff. E di fronte a macchi-nette sfolgoranti di luci e pulsanti, di jackpot e fiches

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Tradizionale scambio di auguri con gli ospiti della casa di Riposo di Scandicci. Una vera famiglia – quella degli amici della bella Istituzione – che è ritrovata lo scorso 20 dicembre, composta dalle istituzioni locali, dall’A-NESV – rappresentata da Massimo Piccaluga – vice-presidente vicario – e da Giancarlo Falorni – presidente della Sezione Toscana – oltre a don Piergiorgio Saviola, attuale Direttore, e don Mario Pini. Presenti anche nu-merosi esercenti toscani, che non perdono mai l’ap-puntamento. Quella del 20 dicembre scorso è stato un incontro cordiale e partecipato.

19 Febbraio, si è tenuto il 1° raduno della famiglia Man-fredini che vanta una presenza storica nel mondo dello spettacolo viaggiante. Il capostipite della famiglia, Er-nesto, fu il primo, agli inizi del Novecento a portare le montagne russe in Italia dalla Germania.

Da oltre un secolo poi i Manfredini occupano le più im-portanti piazze d’Italia con i loro ottovolanti ed altre importanti attrazioni. Tra queste, lo straordinario nume-ro del “Muro della morte”, il grande spettacolo che la troupe acrobatica dei 17 fratelli Manfredini ha portato in tutta Europa.

La location prescelta per l’evento è il Cavallino Matto acquistato da Riccardo, Nando, Alan e le loro rispettiva famiglie nel 2006 dopo l’esperienza di Lignano Sab-biadoro.

1° MeetingManfredini Day

Il Natale alla Casa di Riposo

La famiglia più bella del Luna Park

Il Parco è stato completamente rivoluzionato e trasfor-mato ed oggi è uno dei Parchi più interessanti ed eco-sostenibili d’Italia.

Per riunire “la Grande Famiglia” i Manfredini hanno pensato di organizzare un raduno al quale partecipe-ranno quasi duecento persone, un’occasione per rive-dersi, riallacciare i rapporti, tenere viva la cultura di un grande mondo, quello dello spettacolo viaggiante che affonda radici profonde nel nostro Paese.

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le soddisfazioni. Storie che accomunano lo spettacolo viaggiante tutto, da sempre.La partecipazione delle autorità municipali ha denotato, senza comunque che vi fossero dubbi in merito, l’atten-zione e la sensibilità che le stesse riservano alle nostre attività. Ciò rappresenta pure il totale gradimento che lo Spettacolo Viaggiante riesce a suscitare in tutte le componenti interessate. Allo stesso livello del gradi-mento che il pubblico riserva ai cosiddetti “Bersagli” ed alla Giostra a Cavalli, vera ciliegina sulla torta (come si dice) di tutta la manifestazione.Molto apprezzato è stato l’intervento del Vice Presi-dente del Municipio, nonché Assessore al Commercio, Jacopo Emiliani Pescetelli che ha espresso il desiderio, per le prossime edizioni, di vedere arrivare dall’alto la Befana, magari con una coreografia pirotecnica, per la gioia dei bimbi e non solo. Tutto condivisibile.Nel corso della serata sono state consegnate targhe e qua-dri ai rappresentanti municipali. Le consegne sono state effettuate da Antonello Volpi in qualità di Presidente della Sezione ANESV e da Teresa Panizza, Enzo Pecorella e Alga Castagnoli, in qualità di esercenti anziani, sia di Categoria che di partecipazione alla Fiera della Befana. In particolare il Presidente Antonello Volpi ha fatto riferimento a Piazza Navona quale Piazza più bella del mondo. E, se concesso, con le giostre acquista un dolce alone di poesia in più.

Nelle foto un momento della se-rata e, sulla giostra, Jacopo Emi-liani Pescetelli, Vicepresidente del I° Municipio, e Marta Leonori, Assessore al commercio. (A.V.)

Il 15 gennaio 2014, dopo le fatiche di Piazza Navona, tutti i parteci-panti alla tradizionale e famosa Fiera della Befana, da poco con-clusasi, si sono ritrovati convivial-mente presso un noto ristorante del centro di Roma, proprio nelle vicinanze della bellissima e fa-mosa piazza al centro delle qua-le svetta la splendida fontana dei quattro fiumi, opera del Bernini.

Una serata che ha visto anche la partecipazione di au-torevoli esponenti del Municipio I di Roma Capitale e della nostra Associazione.È stato un momento di cordiale aggregazione. Un mo-mento in cui ognuno ha potuto rivivere tra amici e pa-renti, non solo gli accadimenti dell’ultima edizione della Fiera, ma anche - e soprattutto - le storie di vita di cui è stata teatro nel corso dei tanti anni la Fiera della Befa-na, con le attese, le preoccupazioni, i sacrifici ed anche

Arrivederci all’Epifania nella piazza più bella del mondo

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arta stampata, web, social network, tutto è fatto di fotografie ed infografiche, ma anche in questo ambito vale il criterio “content is king”. Il contenuto è tutto, affer-mava Bill Gates nel 1996, e questo concetto è quanto mai attuale, soprattutto sul web, dove conta la qualità dell’immagine o del messaggio che sottende.Comunicare attraverso le immagini è la scelta di molte aziende: non tutti hanno tempo di leggere messaggi, ma possono restare colpiti da un’immagine ben rea-lizzata. Lo conferma il successo di social network, alcuni del quali, come Pinterest (250milioni di utenti) e Istagram (150 milioni di utenti) sono basati solo sulle imma-gini mentre su Facebook , secondo il centro studi dell’Harvard Business School il 70% delle attività si concentra sulle foto, così come per Twitter, dove è dimostrato che la massima interazione si raggiunge in tweet corredati da foto.Curiamo questo aspetto nella nostra comunicazione? Forse si, ma dedichiamo un po’ di tempo a verificare il nostro sito internet, la presenza sui social network, i dépliant e il materiale di comunicazione che stampiamo. Ci convince ancora? Le immagini ci appaiono un po’ datate? E i colori? Hanno colpito la nostra fantasia o siamo davanti a fotografie poco accattivanti?Magari sono belle, le fotografie, è solo che sono molto simili a quelle dei nostri competitori. Avete presente i dépliant o i siti di alcuni parchi acquatici? Acqua tur-chese e ragazze carine, ma le foto sono spesso simili tra loro. Come per gli hotel di montagna, la cui comunicazione è ricca di prati verdissimi, mucche e cieli az-

Ottimizzazione delle immagini sui siti dei parchi divertimento.Due esempi per ragionareSiamo bombardati da immagini, migliaia al giorno, alcune le ignoriamo, altre ci colpiscono, su altre ancora ci soffermiamo. Da cosa dipende? È facile, dalla qualità: una foto bella o evocativa.

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selezionare solo alcuni scatti, delle decine che abbia-mo a disposizione. C’è però sempre il rischio “hotel di montagna”, prima segnalato. Esistono anche professionisti che si occupano dell’otti-mizzazione dell’immagine in modo “artigianale”, utili so-prattutto alle realtà di minori dimensioni, le quali magari realizzano da sole le immagini da inserire nella propria co-municazione. Su una sola immagine, ben corretta e resa unica, può essere costruita un’intera campagna di comuni-cazione, sia per la stampa che sul web e sui social network.

A chi affidarsiTra i servizi, abbiamo testato quello offerto da due gio-vani fotografi (http://baophoto.myshopify.com), che hanno ritoccato per noi alcune immagini tratte dai siti istituzionali di parchi divertimento. Ne valeva la pena di spendere qualche euro? Giudichino i lettori… La bella foto della Val di Fassa è ripresa con una macchi-na particolare, è di circa 500mb, ed ha una definizione che consente di stamparla anche su dimensioni di al-cuni metri. Ottima per fare pubblicità in spazi grandi.

zurri: immagini fortemente evocative, ma spesso prive di carattere. Cosa fare? Certo una piscina è una piscina, ma è comun-que possibile dare un’impronta alla nostra comunicazione per immagini. Tutti noi scattiamo foto – cellulari e fotoca-mere digitali hanno reso la cosa un gioco da ragazzi – ed utilizziamo qualche software per la loro ottimizzazione. Al computer chiediamo solo una generica ottimizzazione, e ci accontentiamo di colori più saturi e contrasto accen-tuato automaticamente. Nella nostra comunicazione, in-vece, le immagini della nostra comunicazione sono forni-te, in genere dal nostro fotografo, ed ottimizzate da coloro che curano la grafica del sito e del materiale a stampa.Si può fare di più? Forse si. I webmaster hanno compe-tenze in campo fotografico e grafico, orientate però ad ot-timizzare le immagini per renderne veloce il caricamento e farne uno strumento per migliorarne l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca. Se vogliamo comunicare per immagini, dobbiamo tuttavia fare di più: stupire. La fotografia dalla quale partire è ovviamente, la ma-teria prima. La composizione dell’immagine, la qualità degli obiettivi utilizzati, il gusto del fotografo ci fanno

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Visibilità low cost? È tempo di migliorarela presenza sul web

Visibilità low cost? È quella che cercano i gestori di attrazioni nelle città, arene per laser game, parchi avventura o parchi acquatici. Tra le azioni possibili c’è quella di migliorare la presenza sul web, e renderla fruibile da tablet e smartphone.

di Maurizio Crisanti

È davvero ora di pensarci, perché gli esperti internazionali sono concordi nel pre-vedere nel 2014 un traffico sul web da dispositivi mobili pari a non meno del 38% del totale. Un’azienda che non abbia una cura adeguata della presenza sul web mobile, rischia di perdere visibilità e contatti preziosi, soprattutto in tempi di crisi.

Cosa fare? Prendiamo alcune idee da un bell’articolo di Bridget Randolph (http://t.co/Ry9gteIP7y) che inizia mostrando come aziende del livello di Apple, Starbucks e New York Times, abbiano siti non perfettamente ottimizzati per la navigazione da dispositivi mobili. Perché? Secondo l’esperta SEO americana ci sono due risposte possibili, o per-ché queste aziende “non ne capiscono il valore. Tuttavia i dati recenti, relativi a sondaggi effettuati negli Stati Uniti, confermano, ad esempio, che l’84% delle piccole imprese ha visto un incremento del proprio business grazie all’impegno nel web mobile marketing” Dunque “È più probabile un secondo motivo: conoscono il valore del web mobile, ma non sanno da dove cominciare.”

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infatti, a non più di 60 euro, modelli di siti in WordPress già ottimizzati per tutti i dispositivi, ed alcuni vengono proposti nell’articolo. Nel frattempo, consiglia l’autrice “se non altro, assicuratevi di avere una pagina di Face-book e Google+ per la vostra attività, perché sono già mobile-friendly”.

Una seconda indicazione è quella di preoccuparsi di “facilitare la ricerca, rendendo semplice farvi trovare dagli utenti con dispositivi mobili” attraverso, ad esem-pio, azioni SEO se si è scelto di avvalersi di un sito se-parato per il mobile, e non di un sito responsive.Molti altri gli stimoli offerti dall’articolo, con proposte di semplici azioni sui social network e su siti e directory locali. Tutto questo, però, solo se si decide una strate-gia sul web mobile. Chi non ha pratica con WordPress può rivolgersi al proprio webmaster. È il momento, per chi non l’abbia fatto, di pensare a come essere sempre più visibili sul web. I costi sono bassissimi in relazione al numero di contatti. L’immagine della propria attività ha tutto da guadagnare: un’azienda che ha una presen-za web curata e user-friendly, mostra di aver conside-razione dei suoi clienti e di saper essere nel mercato. Lasciate che siano i vostri concorrenti ad offrire siti vecchi e faticosi da consultare…

Ha ragione Bridget Randolph: è un problema, quello della corretta presenza sul web, che riguarda molte imprese italiane, tanto più quelle che operano nei vari settori del divertimento, che devono raggiungere un target giova-ne, composto di “nativi digitali”. Non ci credete? Provate a navigare su alcuni siti di parchi di divertimento, laser game e parchi avventura per verificarlo. Ed i parchi giochi cittadini, o i locali per feste di compleanno? La prima cosa da fare e provare dal proprio cellulare o dal tablet a visita-re il proprio sito per verificarne la navigabilità.

Ma quali azioni mettere in campo? L’articolo che ci-tiamo propone innanzi tutto di “Creare di un sito web mobile-friendly (o aggiornare quello esistente in un sito mobile-friendly). Il sito web è l’elemento di base della presenza online. È il luogo dove i clienti intera-giscono principalmente con l’impresa. È quindi fonda-mentale renderlo accessibile a tutti i visitatori, non solo agli utenti desktop”. Una statistica riportata dall’autri-ce conferma infatti che “il 61% degli utenti mobili che sbarcano su un sito non- mobile-friendly lasciano il sito, per navigare su quello di un concorrente”. Impres-sionante, no? Il peggior risultato per un imprenditore è quello di favorire involontariamente la concorrenza… Ma come fare a realizzare un sito responsive, che si adatta cioè al dispositivo attraverso il quale è visita-to? Secondo l’autrice ”Ci sono tre principali approcci si possono adottare per la creazione di un sito web mo-bile -friendly. Utilizzare un responsive design, che ha un solo indirizzo web e gli stessi contenuti, ma utilizza semplicemente diversi CSS per riorganizzare gli ele-menti di una pagina ed adattarli alle diverse dimensioni dello schermo. Creare un sito dynamic serving (detto anche adaptive design o RESS) che conserva una sola URL, ma lavora su contenuti diversi, basati su user agent” ovvero su riconoscimento da parte del server che ospita il sito della tipologia del dispositivo dal quale si naviga, con specifici contenuti ottimizzati, “Oppure creare un sito separato per il web mobile (es. www.domain.com/m) cioè un sito completamente separata, con URL diversa”, come.

Nessuno di questi approcci è il migliore, e la decisione dovrebbe essere basata su tre cose: i vostri obiettivi, le vostre capacità tecniche, e le esigenze degli utenti” La nota prosegue con alcune interessanti infografiche, che portano ad affermare “che ogni azienda è diversa… Tuttavia, per una piccola impresa con un piccolo sito web (e un piccolo budget), consiglio di utilizzare un mo-dello responsive con un CMS come WordPress “Ci sono

LAURA COMI ALL’ANESV LOMBARDIA

Si è svolto lo scorso 18 dicembre un incontro all’A-NESV Lombardia, con l’On.le Comi, parlamentare europeo, per affrontare alcuni temi categoriali. Nella foto, da sinistra Amedeo Zanetti, presidente del’ANESV Lombarda, l’On.le Comi, Maurizio Crisanti e Francesco Novarese.

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Si, il contrario di quello che ci si aspetterebbe, in contesti nei quali il diritto sulle immagini delle opere d’arte è un bene da tutelare. Perché si cambia registro? Probabilmente perché lo sfruttamento delle immagini di opere minori o contesti più innovativi rende di meno – in termini economici e di promozione - rispetto ai benefici offerti dalla possibilità, offerta agli ospiti, di condividere le immagini. Il photo – o video – sharing sui social network costituisce infatti una potente leva di marketing. Le immagini ed i video, a differenza del testo, hanno infatti un’immediatezza che si presta a costruire contenuti a forte viralità.Anche nel settore del divertimento, nel quale le attrazioni sono particolarmente “fotogeniche”, si può fare ancora molto di più per sfruttare i vantaggi del media sharing. Tutti i gestori possono creare contesti nei quali sia particolarmente piace-vole realizzare foto e video, dall’attrazione più spettacolare di un parco tematico, al parco avventura, alla giostra a cavalli installata in una piazza cittadina, al luna park, al laser game o al pattinaggio su ghiaccio. Tante le possibilità: basta navigare sul web per ispirarsi a foto in compagnia di una mascotte, o realizzate con una piccola scenografia – basta un trono, un bel pupazzo, un fondale ben tematizzato – ed invitare le persone a scattare foto. Nelle attività più adrenaliniche – dalla teleferica del parco avventura, allo

Nei social network la condivisione è tutto“Obbligatorio fotografare”, questo il cartello che comincia ad apparire in mostre e piccoli musei.

OBBLIGATORIOFOTOGRAFARE

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scivolo acquatico, al kartodromo – la realizzazione di immagini può diventare una parte del business. Lo fanno già gli organizzatori di rafting fluviale, bun-gee jumping o zip-line estreme, inserendo nel costo del biglietto anche il file con il video girato dall’utente, o realizzato da fotocamere collocate in posti chiave du-rante il percorso. Mettere a disposizione dei visitato-ri, gratuitamente o dietro compenso, una telecamera per uso sportivo – ce ne sono anche a meno di 100 euro – già installata su un casco, magari prevedendo condizioni economiche di favore per coloro che condi-vidano immagini e video sui propri social network, può consentire di far apparire il logo della propria attività su centinaia, forse migliaia, di profili “social” ogni giorno. È infatti sufficiente che un paio di ragazzi che abbiano un profilo Facebook con 500 “amici” condividano la foto o il video, per raggiungere un migliaio di persone in pochi minuti. Se poi il contesto in cui è stato realizzato il video o la foto è particolarmente divertente o spettacolare, il contenuto sarà più volte commentato e condiviso. Perché non provare? Ogni tipologia di prodotto da pro-muovere ha le sue specificità, ma in genere si tratta di realizzare una sorta di set fotografico accattivante, senza costi eccessivi. Perché non provare?Intanto ricordiamo di applicare un cartello “obbligatorio fotografare”!

IN ARRIVO LA FOTOCAMERA SOCIALSono tante le fotocamere in commercio già in grado di connettersi ai social network. Particolarmente in-teressante è quella presentata in questi giorni, al CES2014 di Las Vegas da Polaroid. La Socialmatic è una macchina fotografica digitale particolarmente orientata alla condivisione delle immagini sui social network. La fotocamera, che opera in ambiente Android, consente di scattare foto e stamparle immediatamente – al-trimenti che Polaroid sarebbe? – condividendole poi sui social network.Immaginiamo di realizzare una scenografia accattivante, con il logo della nostra attività. Installiamo la fo-tocamera e regaliamo la foto stampata a coloro che la condivideranno immediatamente sui nostri e sui propri profili personali dei vari so-cial network. Con $299 – questo il prezzo comunicato a Las Vegas – avremmo creato contenuti che possono raggiungere quotidiana-mente migliaia di potenziali utenti. L’attrazione più spettacolare, ma anche una partita al laser game, una festa di compleanno in un par-co di giochi gonfiabili, un kartodro-mo, una bella giostra diventeranno contesti nei quali si creeranno, con pochissimo impegno da parte dei gestori, contenuti condivisi.

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Lo ricorda una recente sentenza (Tar Lazio, Roma, Sezione II ter, sentenza 9013 depositata lo scorso 18 ottobre). Ma vediamo il caso: si tratta di un circolo pri-vato, affiliato ARCI, sottoposto a verifica dalla Polizia Municipale della Capitale. Si legge nella sentenza che durante il sopralluogo degli agenti è emerso che “il Presidente dell’Associazione “sotto la parvenza di As-sociazione culturale ha attivato una somministrazione al pubblico di alimenti e bevande di cui all’art. 3 della L. n. 287 del 1991 congiuntamente all’attività di ese-cuzioni musicali al pubblico senza essere in possesso delle relative autorizzazioni amministrative …All’atto del sopralluogo il locale era in piena attività; all’ester-no del locale stazionavano n. 20 persone intente a bere … e che venivano riconosciuti come clienti dell’asso-ciazione dallo stesso Presidente e dalla persona ad-detta al tesseramento… All’interno del locale, presso il bar, vi era una persona addetta al tesseramento… la quale… rilasciava le tessere al momento dell’ingres-so degli avventori senza alcuna formalità, procedendo contemporaneamente alla compilazione delle stesse ad alla trascrizione dei nominativi sul libro dei soci e sul verbale di assemblea che peraltro riportava la data del 12/10/2006. …Da un controllo delle tessere associative è emerso che su un campione di n. 12 av-ventori, n. 11 erano in possesso di tessera rilasciata la sera stessa, al momento dell’ingresso, senza alcuna formalità, come dagli stessi dichiarato verbalmente… le tessere sono prive di data di rilascio…”. Insomma, siamo davanti alla classica situazione in cui un circo-lo privato gestisce un’attività di somministrazione con intrattenimento.

Nel testo della sentenza il Collegio giudicante ricorda che “Il decreto 235 del 2001 chiarisce che nei confronti dei circoli privati “Resta ferma la possibilità per il co-mune di effettuare controlli ed ispezioni”… I controlli presso il circolo potranno riguardare, tra gli altri aspetti:

Gestisci un’attività di “spettacolo” come associazione? Attenzione al tesseramentoSi fa presto a dire “associazione”, ma gestire un’attività di spettacolo e intrattenimento, sia essa una ludoteca, un laser game o altro, con questa formula comporta il rispetto di alcune regole essenziali.

la richiesta dell’elenco dei soci; la verifica che i presenti siano tutti regolarmente

iscritti (ossia in regola con il pagamento dell’iscrizione annuale); la verifica che i presenti cui è destinata la sommini-

strazione siano tutti regolarmente associati; la verifica degli indici funzionali all’accertamento del-

la eventuale trasformazione dell’attività in una attività a fine di lucro. Tra gli indici verificatori si annoverano: pagamento del biglietto, rilascio senza formalità del-la tessera di socio, pubblicità delle iniziative svolte nel locale, dimensione del locale ed evidente fine impren-ditoriale, elevato numero di persone; la presenza di intrattenimenti danzanti e, quindi, l’e-

sistenza delle autorizzazioni ex art. 68 e 80 Tulps, vale a dire l’autorizzazione del sindaco per dare spettacolo ed intrattenimento; l’agibilità dei locali rispetto a tali spettacoli”.

Nel caso in esame, concludono i giudici “Le modali-tà di rilascio delle tessere – senza alcuna formalità di identificazione della persona al momento dell’ingresso e con data anteriore a quella di effettivo rilascio (risa-lente al 12 ottobre precedente), con evidente finalità di alterazione del registro dei soci – appaiono al Collegio congruenti indici rivelatori di un espediente volto in re-altà a consentire, nel locale, l’ingresso indiscriminato del pubblico senza alcun effettivo collegamento stabile con l’associazione”.Qualche consiglio? Sarà bene che coloro che gestisco-no situazioni ludico-sportive nella forma del circolo pri-vato valutino bene: cosa prevede il loro Statuto ai fini dell’ammissione di

nuovi Soci (ovvero se siano necessarie particolari deli-bere degli organi direttivi) se sia prevista l’ammissione di Soci minorenni e con

quali formalità (firma del genitore?) se l’elenco dei Soci sia aggiornato, e facilmente ag-

giornabile, direi in tempo reale rispetto al rilascio delle

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Allorquando un circolo privato sia aperto a chiunque abbia provveduto al tesseramento e non solo ai soci e a qualche ospite occasionale o aspirante socio, lo svolgimento della sua attività richiede l’autorizzazione del Questore di cui agli artt. 68,80 e 86 R.D. n. 773 del 1931 (relativi all’apertura dei circoli e alla sicurezza degli edifici che ospitano spettacoli pubblici e sommi-nistrazione di bevande e cibo) nonché quella del Sinda-co ai sensi degli artt. 45 e 54, D.Lgs. n. 152 del 1999 (relativo all’autorizzazione scarichi).

T.A.R. Sicilia Catania Sez. II, 14-02-2003, n. 228

Il locale dove vengono dati spettacoli ai quali può assi-stere chiunque, previo acquisto al botteghino della tes-sera di socio e del biglietto di ingresso, non può essere considerato un circolo privato, ma è un luogo aperto al pubblico, sottoposto alla disciplina degli spettacoli pub-blici. E invero, la possibilità di immediato e indiscrimi-nato accesso da parte di chiunque indica che il rilascio della tessera di socio costituisce un mero espediente diretto ad eludere l’obbligo di munirsi della prescritta licenza. Ne consegue che l’attività diretta a realizzare lo spettacolo deve essere considerata vera e propria at-tività imprenditoriale in frode alla legge. (Fattispecie in tema di sequestro preventivo di un immobile adibito a sede di un club privato nel quale erano stati organizzati, ad uso di quanti volessero divenire soci, trattenimenti danzanti senza l’autorizzazione comunale).

Cass. pen. Sez. I, 12-05-1997, n. 3314

tessere, le quali dovranno riportare la data di rilascio. Ricordo che in situazioni analoghe sono state sanzio-nate anche tessere “temporanee” rilasciate cioè prima della ratifica dell’adesione da parte del direttivo del cir-colo privato. se siano rispettati termini e modalità di convocazione

dell’Assemblea dei Soci, quanto meno per l’approva-zione dei rendiconti annuali. se la cartellonistica metta in evidenza che l’ingresso

è riservato ai soli Soci.

Alcune indicazioni tratte da massime di sentenze:Perché un circolo privato possa essere considerato pubblico esercizio, non è sufficiente che in detto circo-lo vengano somministrati ai soci ed occasionalmente a soggetti ad essi equiparati alimenti e bevande. Detta trasformazione sussiste solo nel caso in cui l’accesso al circolo sia consentito ad una indistinta generalità di persone, le quali possano usufruire dei predetti servizi in seguito ad ammissione, che può avvenire a richiesta e dietro pagamento di un canone annuo di importo mi-nimo; in sostanza, deve essersi in presenza di un non effettivo circolo privato culturale o ricreativo, ma di un pubblico esercizio che intende qualificarsi in tal manie-ra al precipuo fine di eludere le limitazioni poste dalla legge e dai regolamenti locali all’apertura di nuovi eser-cizi di somministrazione al pubblico (T.A.R. Lazio, sez. II, 2 settembre 2005, n. 6538; sez. II, n. 5477 del 2005; T.A.R. Lombardia, Milano, sez. III, n. 1135 del 2005).

T.A.R. Toscana Firenze Sez. II, 30-05-2006, n. 2629

Si è spenta a metà dicembre Bruna MANFREDINI, moglie di Licio Cavaliere, consigliere ANESV. Appartenente ad una delle più note famiglie dello spettacolo viaggiante, Bruna Manfredini è stata

l’unica artista ad af-frontare il Muro della Morte a bordo di un go-kart, nell’attra-zione condotta con i numerosi fratelli. Alla acrobata hanno tributato articoli al-cuni quotidiani del Veneto. Ai congiunti le più sincere con-doglianze.

NECROLOGI

Ecco una nuova nata nella famiglia dello spettacolo viag-giante, “EMANUELA” figlia di Giuseppe Ciriminna e di Lo Nardo Maria Grazia, nipoti del compianto Giuseppe Arini. Alla piccola Emanuela, ben arrivata, ed alle Famiglie Ciriminna, Lo Nardo e Arini, felicitazioni!

Sariana e Marco oggi (finalmente sposi). Nel lontano (ma non troppo 1998) a Diano Marina nella piscina del bowling, si sono conosciuti due giovani adolescenti. Marco Jannolo, diciassettenne di origine calabrese, ultimo di quattro fratelli, subito ambientati nel contesto commerciale Ligure e Sa-riana Castagna, quindicenne figlia di un conosciuto e ap-prezzato imprenditore Ligure. Il 3 ottobre 2013 si sono uniti felicemente in matrimonio, coronando così il loro sogno damore. È interventuta la loro bellissima bambina Sharlin. Marco e Sariana fanno ora parte più che mai di una “grande famiglia”. Vi auguro che il tempo possa portarvi gioia e felicità in-sieme alla piccola Sharlin e che l’amore si possa sempre rafforzare. Lo zio Mario.

LIETE

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DEMANIO:Qual è la tariffa applicabile?

PARCHI DIVERTIMENTO:rapporto sulla stagione 2013

ACQUE SCENOGRAFICHE:i parametri da rispettare

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n. 1-2 gennaio-febraio 2013 • anno LI1