lo Spettacolo Viaggiante n. 7/8 2014

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In arrivo il POS Meteo terrorismo: cosa dice l’Aeronautica Inaugurazioni nei parchi di divertimento www.anesv.it n. 7-8 luglio-agosto 2014 • anno LI1

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Rivista dell'ANESV che tratta di luna park e parchi tematici, parchi acquatici e parchi avventura

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In arrivo il POS

Meteo terrorismo:cosa dice l’Aeronautica

Inaugurazioni nei parchi di divertimento

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n. 7-8 luglio-agosto 2014 • anno LI1

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ANESV-AGIS

ANESV e anche:

Editoriale

L’Estate sembra non de-collare. Fino alla metà di Luglio le temperatu-re sono state più basse della media stagionale, e continua a piovere in molte regioni. Un avvio non proprio ottimale per le attività che rap-

presentiamo, tutte fortemente condi-zionate dalle condizioni atmosferiche. A contribuire a queste difficoltà ci si mettono anche gli errori nelle previ-sioni meteorologiche, che continuano ad orientare le scelte degli italiani. Quello della inaffidabilità delle previsioni a lungo termine fornite da siti internet è un tema molto sentito dagli associati e l’ANESV ha intrapreso alcune iniziative. Ne parliamo nuovamente in questo numero.Alla metà dell’anno sono dovuti alcuni tributi locali, aumentati in modo eccezionale nel 2014 sia per quanto riguarda la tariffa per raccolta dei ri-fiuti, richiesta anche alle imprese itineranti, sia con riferimento alle tasse sulla proprietà degli spazi, lievitata in alcuni casi di tre volte, con importi a sei cifre per le strutture più grandi. La situazione è veramente preoccu-pante e ci ha spinti a intervenire presso i vertici dell’ANCI, affinché sia in-dividuata una modalità di tassazione più rispondente alle caratteristiche di un’attività – l’esercizio di attrazioni – che non produce rifiuti, e siano meglio calcolate le rendite catastali dei parchi di divertimento.

Sono attese novità anche dal MiBACT: sono in via di ricostituzione la Consulta per lo spettacolo e le commissioni di esperti che si occupano dell’aggiornamento dell’elenco delle attrazioni e dei contributi FUS. In fir-ma anche il decreto che modifica sostanzialmente la normativa del 2007, e quindi cambieranno i commissari e le modalità per l’assegnazione delle erogazioni. Al momento di andare in stampa non sono ancora pubblicati i provvedimenti che decretano la composizione di questi organismi né il testo della nuova disciplina, che diffonderemo appena saranno resi di-sponibili.

In questo numero della rivista anche notizie sulle tante inaugurazioni di questa stagione, dal nuovo parco di Roma – è intervenuto il Ministro Franceschini, ed è un segnale importante – ad attrazioni in Italia, Fran-cia e Stati Uniti. In un momento difficile sul piano economico, assistere a nuovi investimenti offre motivi di speranza. Concludo con l’augurio di buon lavoro, in un periodo particolarmente intenso per i nostri Associati. Buona lettura.

di Evelina ChristillinPresidente dell’ANESV

ERRATA CORRIGENello scorso numero della rivista, a a pag. 60 e 62, sono stati errone-amente citati gli indirizzi web del nuovo sito dell’ANESV Lazio che è www.anesvagisroma.com, e del portale Parchionline che è www.parchionline.it. Ce ne scusiamo.

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IN COPERTINA

6 Arriva l’obbligo del POS? Si, ma senza sanzioni per chi non se ne dota18 Ancora meteo terrorismo. Un venerdì da dimenticare

ANESV Informa

7 L’inchiesta: Luna Park e Circhi nell’era del divertimento 2.0 8 Oneri di urbanizzazione e scenografie, la parola ai Comuni10 Spettacolo viaggiante itinerante, una analisi per la Fondazione Migrantes

Parchi di divertimento

22 Fontane Danzanti, uno spettacolo in forte rilancio26 Fontane Danzanti, video mapping ed artisti per Illusion, il nuovo spettacolo serale di Rainbow Magicland28 Arriva Cinecittà World30 I vent’anni di Odissea 200032 Rapporto TEA 2013 sui parchi di divertimento. Settore in crescita, ma non in Europa37 Presentato a Miragica “Una Giostra Per Tutti”38 Ancora Harry Potter per gli Universal Studios

Speciale Parchi

40 La mini-land “Ratatouille”: un reale passo avanti per Walt Disney Studios Paris?44 “Ratatouille”, le ragioni per un’attrazione48 “Ratatouille: The Adventure” implementazione, esecuzione e considerazioni sulla novità più attesa per i Walt Disney Studios

Parchi acquatici

52 Il cloro contro tutti58 I furti negli spogliatoi delle piscine: profili di responsabilità

Parchi avventura

60 Gite scolastiche ed Oratori, Come raggiungere i referenti? La proposta Didatour

#7-8luglio agosto 2014

anno LII

Copertina: Odissea 2000(foto di ©2014 Gabriele Tolisano)

Autorizzazione del Tribunaledi Roma n. 565/1996

Rivista bimestrale. Sped. Abb. Post.D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)

art. 1, comma 1, DCB Roma

Direttore responsabileMassimo Piccaluga

VicedirettoreMaurizio Crisanti

Dalle sezioniAntonello Volpi, Amedeo Zanetti, Adriano Rossi,

Angelo Catellani, Franco Moruzzi,Fabio Mannello, Ciro Guida,

Cosimo Amato, Salvatore Speciale

Direzione, amministrazione e pubblicitàANESV–AGIS

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Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che desiderino colla-borare nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione che così recita: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione non costituen-do pertanto tale collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione autonoma».

In arrivo il POS

Meteo terrorismo:cosa dice l’Aeronautica

Inaugurazioni nei parchi di divertimento

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n. 7-8 luglio-agosto 2014 • anno LI1 Sommario

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6 Lo spettacolo viaggiante luglio agosto 2014

introdurre un onere, piuttosto che un obbligo giuridico, il cui campo di applicazione sarebbe limitato ai casi nei quali sarebbero i clienti a richiedere al professio-nista la forma di pagamento tramite carta di debito. In tal senso, sembra in effetti deporre il fatto che non risulta associata alcuna sanzione a carico dei profes-sionisti che non dovessero predisporre della necessaria strumentazione a garanzia dei pagamenti effettuabili con moneta elettronica”.

Camera dei Deputati – Commissione VI – 11 giugno 20145-02936 Causi: Problematiche relative all’obbligo per i soggetti che esercitano attività di vendita di prodotti e di presta-zioni di servizi di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito.

“Per quanto riguarda la circolare interpretativa del Con-siglio nazionale forense, ugualmente citata nell’interro-gazione, essa interpreterebbe la normativa nel senso di

Arriva l’obbligo del POS? Si, ma senza sanzioni per chi non se ne dotaAbbiamo dato notizia dell’obbligo di dotarsi di POS per accettare i pagamenti effettuati con bancomat e superiori a 30 euro. Ebbene, il Ministero dell’economia, in risposta ad una interrogazione parlamentare dell’11 giugno scorso, ha accolto l’interpretazione dell’Ordine professionale degli Avvocati, riconoscendo che il dotarsi di POS costituisce un semplice onere, non un obbligo giuridico. La norma c’è, ma non le sanzioni per chi non si adegua.

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Una bella inchiesta, quella di Fainotizia sul mon-do del luna park e del circo, realizzato e trasmes-so da Radio radicale TV e sul canale Youtube (http://youtu.be/NB6jN1cfhac). Dodici minuti di

interviste con tre protagonisti di questa attività. Er-mes Fornaciari, vicepresidente della Sezione ANESV di Bologna, ha descritto lo stile di vita degli esercenti itineranti, ricordando che “lo spettacolo viaggiante non è solo un lavoro, ma uno stile di vita”. Fornaciari ha descritto i cambiamenti affrontati dal luna park negli ultimi anni, evidenziando che “È cambiato il pubblico, sono cambiati i mezzi, la tecnologia e le attrazioni, ma se non c’è la gente il luna park è il posto più triste del mondo, perché sono le persone che contano”. Walter Nones, patron del circo di Moira Orfei, ha ricorda-to che “per fare questo mestiere ci vuole grande passio-ne, e per fare il proprietario e il direttore del circo bisogna addirittura amarlo”. Nones ha parlato anche dell’inseri-mento dei dipendenti ed artisti stranieri, nel rispetto del-la loro religione e tradizioni. Nell’intervento di Antonio Buccioni, presidente dell’ENC, è stato richiamato il tema della carenza di aree ed il valore di queste attività, che invitano i cittadini ad uscire di casa. In un paese dove il 90 per cento dei comuni è privo di locali di spettacolo, ha ricordato Buccioni, lo spettacolo viaggiante continua a svolgere la funzione sociale riconosciuta dalle legge 337/68. Si è parlato anche di Fondo Unico Spettacolo, degli spettacoli con animali, e delle difficoltà e della bel-lezza della vita itinerante, nella quale lavoro, famiglia e stile di vita sono indissolubilmente legati.Un servizio interessante, che racconta il mondo dello spettacolo viaggiante e circense nel modo più vero, la-sciando la parola ai protagonisti e senza posizioni ide-ologiche.

L’inchiesta: Luna Park e Circhi nell’era del divertimento 2.0

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8 Lo spettacolo viaggiante luglio agosto 2014

uesti oneri sono stati infatti introdotti dalla legge 10\1977 (legge Bucalossi) e richiamati dal Testo unico dell’edilizia (DPR 380/2001), che prevede che per le opere soggette a permesso di costruire, il richiedente debba versare il contributo di costruzione. Due le voci che lo compongono, gli oneri di urbanizzazione ed il costo di costruzione. Questi oneri sono dovuti alle Amministrazione comunale per interventi di nuova costruzione o ristrutturazione.Cosa dice il Ministero delle infrastrutture? In risposta ad uno specifico quesito viene risposto dalla Direzione Generale per lo sviluppo del territorio, la program-mazione e gli interventi internazionali che “la scrivente Direzione Generale non

Ci è stata segnalata dai gestori di alcune strutture la richiesta di oneri concessori da parte dei Comuni, anche solo per interventi scenografici di scarsa entità.

Oneri di urbanizzazione e scenografie, la parola ai Comuni

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può fornire alcun chiarimento in merito, in quanto la valutazione della assoggettabilità agli oneri di urbaniz-zazione ed al contributo di costruzione degli elementi scenografici all’interno di parchi divertimento di genere tematico o acquatico, investe aspetti di stretta compe-tenza del Comune, cui è attribuita la disciplina dell’at-tività edilizia”. Dunque in un contesto di competenze estremamente decentrate, come la materia edilizia, il Ministero non ritiene di poter svolgere la funzione interpretativa della norma. Gli interlocutori di ogni parco divertimenti sono necessariamente le Amministrazioni comunali, alle quali bisognerebbe far notare che spesso gli interventi scenografici minori riguardano spesso le attrazioni, e sono parti delle stesse. È possibile in ogni caso ricor-rere, entro 60 giorni, qualora non si ritengano legittime le richieste del comune. Se infine l’intervento previsto non venga realizzato, si può richiedere il rimborso degli oneri versati. Sono numerosi i siti web che, pur nella differenziazione degli importi deliberati dalle singole amministrazioni comunali, consentono di preventivare gli oneri relativi ai nuovi interventi edilizi. (M.C.)

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eligiosi ed operatori laici si sono confrontati sulle problematiche del settore del circo e luna park in termini economici e sociali, per analizzare gli indirizzi della pastorale. “Senza una comunità di riferimento, senza una Chiesa non può esserci pastorale, in genere, né una pastorale specifica”, ha detto il direttore di Migrantes, mons. Giancarlo Perego. Evangelizzazione e promozione umana sono i due cardini di questa pastorale: “scindere i due aspetti significa dimenticare che la fede non è un’idea, ma un’esperienza di vita”. Il circo ha “un futuro assicurato, ma ancora una volta sarà necessario rimboccarsi le maniche e puntare al meglio”, ha ribadito il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni sottolineando la “vici-nanza” della Chiesa accanto ai circensi e ai lavoratori dello spettacolo viaggiante che in questo periodo vivono momenti di difficoltà. Fino a qualche anno fa, la vita itinerante – ha spiegato il segretario dell’Anesv, Maurizio Crisanti – “poteva fondarsi su alcuni elementi di stabilità, legati ad un calendario di manifestazioni, al classico giro di piazze”. Una modalità che “consentiva agli esercenti ed alle

La Fondazione Migrantes della C.E.I. ha organizzato a Roma dal 7 al 9 luglio scorso un Incontro del Coordinamento nazionale della pastorale dello Spettacolo Viaggiante.

Spettacolo viaggiante itinerante, una analisi per la Fondazione Migrantes

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loro famiglie di stabilire legami con colleghi, gli abitanti del posto, i responsabili di uffici pubbliche o istituzioni scolastiche”. Una situazione che oggi è difficile ripete-re, perché spesso queste strutture trovano spazio solo lontano dai centri abitati. E questo comporta una difficoltà nella pastorale, come hanno evidenziato diversi operatori, anche se in diverse diocesi si è istaurata una tradizione con la presenza, nei periodi di permanenza, di diversi vescovi e un lavoro di catechesi e incontri in cui si trasmettono, soprattutto ai ragazzi e ai giovani, i principi fondamentali di fede. Percorsi che si ritrovano nel recente documento del-la Cei “Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia” e illustrato ai partecipanti dal responsabile del Servizio nazionale per il Catecumena-to della Cei, don Paolo Sartor, secondo il quale “non è più possibile fare catechesi senza partire dall’evange-lizzazione”. Oggi c’è bisogno di proposte di laboratori sull’annuncio che spingono a “moltiplicare quelle già avviate” e la richiesta di una “adeguata formazione del-le figure educative”, anche nel mondo dello spettacolo viaggiante.Pubblichiamo l’intervento di Crisanti, al quale è stato chiesto di tracciare un quadro della situazione degli esercenti itineranti.

SPETTACOLO VIAGGIANTE:DIFFICOLTÀ E PROSPETTIVE

Come sta lo spettacolo viaggiante? Difficile nascon-dere il fatto che questo tempo sia vissuto con preoc-

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12 Lo spettacolo viaggiante luglio agosto 2014

Altra difficoltà è quella di introdurre elementi di novità nelle attrezzature, o nel modo di gestirle. È difficile in-trodurre elementi innovativi quando non si hanno risor-se, o non si ritiene opportuno impiegarle, per aggiorna-re le proprie attrezzature. Attualmente è molto costoso sostituire un’attrazione: alcuni giochi per bambini non sono cari, ma le attrazioni più complesse superano facilmente il milione di euro. Come qualsiasi manife-stazione, il luna park vive solo se al suo interno ci sia-no elementi di forte richiamo. Accanto a tiri a segno e rotonde a premio o giostre per bambini, è necessario inserire una o più attrazioni di maggiore spettacolarità

cupazione dagli esercenti dello spettacolo viaggiante. Il momento economico è difficile, e questo condiziona certamente la vita delle famiglie e le scelte imprendi-toriali. Nello spettacolo viaggiante – che tecnicamente ricomprende gestori del luna park, di parchi giochi cit-tadini fino ai parchi di divertimento - gli esercenti del luna park sono i soggetti più vulnerabili. Fino a qual-che anno fa, la vita itinerante poteva fondarsi su alcuni elementi di stabilità, legati ad un calendario di mani-festazioni, al classico “giro di piazze” che ritmava la sequenza dei luna park secondo un ciclo preordinato e già noto all’inizio dell’anno. Questa modalità consen-tiva agli esercenti ed alle loro famiglie di stabilire le-gami con colleghi, gli abitanti del posto, i responsabili di uffici pubbliche o istituzioni scolastiche. Nell’ultimo periodo, tuttavia, non sono molti gli esercenti che non abbiano dovuto affrontare cambiamenti nel calendario di spostamenti, o nella localizzazione del luna park. Ci sono inoltre segnali di crisi del sistema basato sui criteri di anzianità di frequenza alle singole manifesta-zioni, messi in discussione dalla disciplina della libera circolazione dei servizi, e conseguente mancanza di stabilità negli impegni di lavoro.

Nell’ultimo periodo, tuttavia, non sono molti gli esercenti che non abbiano dovuto affrontare cambiamenti nel calendario

di spostamenti, o nella localizzazione del luna park.

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nati dal centro e dalla festa. Una localizzazione in periferia comporta anche la difficoltà di far accedere il pubblico. Molti adolescenti non hanno mezzi di locomozione, e fati-cano quindi a raggiungere il luna park, così come le mam-me con i bambini. In genere anche sotto il profilo del suc-cesso della manifestazione, e della sua redditività, la scelta di trasferire il luna park in pe-riferia è perdente. A rimetterci non sono solo gli esercenti: ci perde sicuramente la riusci-ta della festa cittadina, che da oltre mille anni riempie i centri storici di suoni e colori.

È sempre più difficile che un amministratore pubblico disponga l’utilizzo di un parcheggio per ospitare tem-poraneamente il parco, perché teme di diventare im-popolare. I cittadini, che una volta attendevano la fiera annuale con grande entusiasmo, oggi non sono disposti a sacrificare le comodità per qualche giorno. La festa quindi si frammenta, e ciò che è più ingombrante o rumoroso viene collocato in aree decentrate: l’evento perde di organicità e partecipazione.

perché il luna park abbia suc-cesso. La tendenza è invece quella di limitare gli ingombri e l’investimento, scegliendo attrazioni più facili da tra-sportare e montare, con ri-dotti costi di gestione. Questa tendenza condiziona l’intera manifestazione, che attrae di meno un pubblico sempre più consapevole ed in grado di scegliere come trascorrere il proprio tempo libero. Il luna park, che una volta costituiva l’unico momento di diverti-mento per intere popolazio-ni della provincia italiana, si trova infatti a competere con altre proposte, sia in casa, con le console per giochi, che fuori dall’abitazione, nei centri commerciali ad esempio. Anche la periferizzazione del luna park, che continua a perdere ogni anno qualche battaglia per restare al cen-tro delle località che lo ospitano, contribuisce a separa-re il momento del divertimento dalla festa cittadina. Pe-riferizzazione che è quindi fisica, ma anche psicologica: gli esercenti - che in alcuni casi vengono addirittura ospitati sul piazzale del cimitero - si sentono emargi-

Anche la periferizzazione del luna park, che

continua a perdere ogni anno qualche battaglia

per restare al centro delle località che lo ospitano,

contribuisce a separare il momento del divertimento

dalla festa cittadina. Periferizzazione che è

quindi fisica, ma anche psicologica

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Ancora sulle difficoltà: l’esercente dello spettacolo viaggiante è un imprenditore che vive del proprio la-voro, un professionista che amministra le proprie cose. Ha indubbiamente la capacità di relazionarsi con le altre persone, perché vive a continuo contatto con il pubblico e con i colleghi, ma ha un’attitudine a vivere, direi, come padrone di se stesso. Il luna park lo obbliga tuttavia ad una vita di relazione. Come in tutte le cate-gorie professionali, il collega è amico, ma anche con-corrente. In momenti economici in cui ognuno trova la propria soddisfazione dal lavoro, i problemi si risolvono ma oggi, che ogni singolo esercente deve combattere per sostenere la propria attività – che è sinonimo di azienda, ma anche di famiglia, legata indissolubilmente

alla vita del luna park – le cose si complicano. Aumenta dunque la conflittualità, le possibilità di lavorare si ridu-cono, e a volte la concorrenza costringe ad usare tutti i mezzi per garantire i propri diritti. Non a caso alcuni “si fermano”, come si dice nel settore, realizzano cioè parchi fissi nelle aree cittadine. Lasciano in sostanza la vita itinerante per garantirsi un maggior numero di giornate di lavoro, con un flusso di cassa più costante. In questo caso c’è chi continua a vivere nelle abitazioni mobili, ma altri iniziano a vivere come i “fermi”, in case tradizionali. Non è facile, ovviamente, cambiare stile di vita, abituarsi a spazi più grandi e perdere quel continuo contatto con gli elementi naturali – temperatura, piog-gia, vento – che la vita in carovana propone nell’arco della giornata. Vivere stabilmente in una località cam-bia ovviamente la prospettiva, si deve necessariamente stabilire legami stabili e coltivarli assiduamente.In questo contesto le donne del luna park collabora-no attivamente nella conduzione dell’attrazione e ge-stiscono la vita familiare e l’educazione dei figli. Sono una grande risorsa in una categoria di esercenti, forse l’unica, nella quale impresa e famiglia sono elementi

Le donne sono una grande risorsa in una categoria di

esercenti, forse l’unica, nella quale impresa e famiglia sono elementi ormai quasi

fusi in un’unica realtà. Sono loro il fulcro dei rapporti con

le famiglie dei colleghi e con i parenti sparsi in tutta Italia.

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di un modello che possa ancora trovare riscontri po-sitivi nel 2014 e per il futuro. Se l’obiettivo è intercet-tare nuovo pubblico, il linguaggio da utilizzare è ne-cessariamente quello del web. Internet è ormai entrato prepotentemente nella vita della metà degli italiani, i giovani e molti adulti sono costantemente connessi con i loro cellulari e tablet. Il web, una “piazza virtuale” è lo strumento, il luogo, dove intercettare i nuovi uten-ti. Promozioni, pubblicizzazione di eventi organizzati all’interno del luna park, nuovi prezzi ed orari, forme di forfetizzazione che garantiscano al visitatore di ac-cedere alle attrazioni sulla base di una spesa program-mata, sono le idee da esplorare. Nei momenti difficili gli esercenti hanno sempre saputo trovare la chiave per reinventare il loro lavoro, e questo è il tempo di speri-mentare nuove modalità. Se non si riesce a rinnovare

ormai quasi fusi in un’unica realtà. Sono loro il fulcro dei rapporti con le famiglie dei colleghi e con i parenti sparsi in tutta Italia. Senza le donne l’attività dello spet-tacolo viaggiante itinerante non potrebbe essere svolta.Anche i giovani vivono un momento storico che presen-ta qualche criticità: essi vivono la incertezza sul futuro, che li accomuna ai giovani delle famiglie dei “fermi”, ma che in un settore dove molti sperano di proseguire l’attività di famiglia assume dimensioni preoccupanti. Ormai molte famiglie fanno quanto meno diplomare i propri figli, ma l’innalzamento dell’obbligo scolastico oltre la scuola secondaria di primo grado comporta dif-ficoltà, in quanto non è semplice frequentare la scuola superiore durante i continui spostamenti. Un esercente poco scolarizzato potrà certamente far bene il proprio lavoro, ma potrebbe trovare alcuni ostacoli nei rapporti con le istituzioni e il rispetto delle normative, sempre più complesse.Parlare di prospettive, in questo settore, non è sempli-ce: da una parte la attività tradizionale stenta ad intro-durre elementi di novità, ma ha ancora un pubblico che mostra di apprezzare questa forma di popolare diverti-mento. Dall’altra, però, è necessario iniziare a parlare i linguaggi di questo tempo. Da un po’ sentiamo parlare di “Luna Park 2.0”, cioè

Da un po’ sentiamo parlare di “Luna Park 2.0”, cioè di un modello che possa ancora trovare riscontri positivi nel

2014 e per il futuro.

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marine non ancora servite o in inverno, all’interno di padiglio-ni riscaldati. Il futuro lo si deve costruire, ed alcuni esercenti stanno tentando di riprendere in mano le sorti della loro impresa, senza contare solo sulle mani-festazioni tradizionali.In quale direzione andrà il luna park? Certamente nelle località

turistiche c’è ancora bisogno di manifestazioni tem-poranee, così come nel corso delle feste patronali e cittadine. Inoltre c’è spazio per nuove forme di parchi invernali, in spazi al coperto, e luna park in aree non servite. Per alcuni esercenti c’è la possibilità di rea-lizzare installazioni fosse in giardini pubblici o locali commerciali, ospitando feste per bambini. Qualcuno parla di una selezione naturale che sta colpendo que-sta, come tutte le altre attività imprenditoriali. Forse at-tualmente gli esercenti italiani sono in numero troppo elevato rispetto al ridursi delle opportunità di lavoro. Chi ama le regole del mercato sostiene che questo, in qualche misura, si autoregoli nel rapporto tra domanda ed offerta. Staremo a vedere e ne riparleremo: intanto le giostre continuano a girare, facendo felici i bambini ed offren-do a giovani e famiglie un momento di serenità. È un bel mestiere, quello dello spettacolo viaggiante…

sostanzialmente le attrezzatu-re – peraltro le giostre sono in genere molto longeve se ben manutenute – è però possibile presentarle in modo nuovo, mo-dificandone l’aspetto i colori e inserendo elementi scenografici, nuove luci a led ed elementi di richiamo. Sul piano gestionale è necessario coinvolgere ancora di più i media località che ospitano il parco – tv, radio locali e giornali - magari ospitando iniziative congiunte. Sul piano dell’impegno sociale il luna park è attento da sempre alle persone meno fortunate, ma gli eventi benefici a favore di soggetti deboli devono trovare ade-guata pubblicizzazione. Fare del bene è meraviglioso, e farlo sapere in giro non sarà un precetto cristiano, ma è certamente un obiettivo da perseguire da parte di un imprenditore. La funzione sociale dello spettacolo viaggiante, riconosciuta dalla legge 337/1968, va svol-ta con il cuore, ma anche con la testa.Voglio segnalare un fenomeno incoraggiante di questi ultimi mesi: giovani esercenti che cercano di realizzare nuove iniziative. Si è persa infatti, nella categoria, la figura dell’”organizzatore”, una sorta di impresario che anni fa si occupava di realizzare nuovi luna park in aree o periodi inesplorati. Dopo decenni di immobilismo in questo senso, ecco qualche luna park nuovo, in località

Nei momenti difficili gli esercenti hanno sempre saputo trovare la chiave

per reinventare il loro lavoro, e questo è il

tempo di sperimentare nuove modalità.

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18 Lo spettacolo viaggiante luglio agosto 2014

revisioni meteo riprese dai giornali, che hanno parlato di “Summer Storm” pa-ventando disastri ovunque hanno scoraggiato fortemente le presenze. Molte le di-sdette da parte di gruppi organizzati. I responsabili delle strutture che – nel week end di metà giugno – abbiamo sentito, tra Lazio, Toscana e Lombardia, ci hanno parlato di danni ingenti. Strutture che hanno perso 3.000 persone – oltre 60.000 euro senza contare i consumi interni - rispetto alle presenze previste, parchi che hanno ricevuto disdette da oltre 50 gruppi prenotati, località nelle quali non è piovuto che qualche minuto durante la notte tra sabato e domenica.I danni sono enormi, provocati dalla spettacolarizzazione delle previsioni meteo, artatamente lanciate dai titolari dei siti web che vivono di banner pubblicitari, ed erogano previsioni realizzate al computer.

Cosa fare? Protestare, innanzi tutto. Ci stanno provando, ad esempio gli alber-gatori di Rimini aderenti ad AIA, con iniziative di comunicazione e giudiziarie. Poi continuare a segnalare all’Autorità Garante della Concorrenza ed il Mercato, la quale ha tra i suoi compiti al tutela dei consumatori da messaggi ingannevoli, la situazione.

Ancora meteo terrorismo.Un venerdì da dimenticareAnche venerdì 20 giugno è stato problematico per i parchi di divertimento. Una giornata con condizioni meteorologiche ottimali in molte aree del Paese.

di Maurizio Crisanti

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Purtroppo, lo conferma in una nota l’Ufficio generale Spazio Aereo e Meteorologia dell’Aeronautica Militare, in Italia non esiste la figura professionale del meteoro-logo. Di fatto, come per gestire un ottovolante, chiun-que può improvvisarsi tale. Si legge nella nota che “In Italia l’informazione meteorologica non è regolamenta-ta, ed è pertanto disciplinata dalle leggi sull’ esercizio del diritto di libera espressione. Ne consegue che l ’AM non è titolata a esprimere giudizi sulla modalità con cui operano i soggetti pubblici e privati nel settore della comunicazione meteorologica”.Dunque si può fare liberamente informazione mete-orologica, ma non parliamo di diffusione di ricette di cucina. Qui in ballo è la gestione del tempo libero degli Italiani, e le conseguenti ricadute sulle attività econo-miche. L’Aeronautica Militare sul proprio sito presenta previsioni fino a tre giorni, ed una tendenza – senza pit-togrammi - fino a cinque giorni. I siti più noti (Ilmeteo.it, Meteo.it ecc.) invece hanno la pretesa di spacciare come previsioni del tempo informazioni sui prossimi 15 giorni, addirittura su base oraria. Tutti i veri meteorolo-gi affermano che queste indicazioni hanno affidabilità scarsissima. Come quella degli oroscopi, aggiungo io.

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ontane per tutti i gusti, dall’evento cittadino alla festa patronale, fino al parco di divertimento. Le fontane danzanti, pur essendo indubbiamente attrazioni da spettacolo, presenti in numerosi parchi tematici e corollario di feste patronali a fianco del luna park, non sono ancora tecnicamente “spettacolo viaggiante”. Tut-tavia esse costituiscono un elemento fortemente scenografico, particolarmente suggestivo nelle ore serali.Abbiamo chiesto a Viorica Badareu, titolare di Viorica Fontane Danzanti di rac-contarci qualcosa di questa attività:

FONTANE DANZANTI, uno spettacolo in forte rilancio

È tempo di fontane danzanti. Si, perché dalla fine dell’800 le fontane che fanno spettacolo non hanno mai spento i loro getti d’acqua. Una moda? Basti pensare che nel 2014 due importanti parchi tematici italiani hanno speso complessivamente circa 3 milioni di euro per dotarsi di impianti fortemente spettacolari.

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Quello delle fontane danzanti è una forma di spet-tacolo molto apprezzata dal pubblico. Come è nata l’attività di Viorica in questo settore?

La mia attività nasce dalla passione e l’esperienza ma-turata nel settore delle fontane e dello spettacolo. Nel 2006 io e mio marito Antonio Longo decidiamo di fonda-re “Viorica Fontane Acqua e Fuoco” un’azienda giovane, dinamica e soprattutto tecnologicamente innovativa, in grado di soddisfare le richieste più esigenti. Oggi Viorica è leader di questo settore, crea spettacoli sia a livello nazionale che internazionale e ha collezionato diversi riconoscimenti per le migliori coreografie messe in sce-na. A Baku in Azerbaijan, alla Viorica gli e stata affida-ta la gestione, sviluppo, programmazione produzione creative di tutte le fontane musicali e danzanti. Brillanti capolavori realizzati in Russia, Gelendzhik, Nalchik, Pja-tigorsc, Romania, Tunisia, Svizzera.

Dalla festa di matrimonio all’evento aziendale, fino al grande spettacolo: l’acqua può veramente dare risalto ad una manifestazione?

L’acqua è un elemento positivo, nobile, elegante che trasmette vitalità e freschezza. Lo spettacolo di fonta-ne danzanti oggi è diventato uno show di tendenza ed è molto richiesto. E una forma d’intrattenimento atta ad attrarre, emozionare ed impressionare i visitatori, proponendosi come un efficace mezzo di promozio-ne turistica e culturale convogliando grandi numeri di spettatori e turisti, creando cosi un importante indotto economico che va ad incidere sui diversi settori dell’e-conomia. Anche i fuochi d’artificio sono uno spettacolo molto amato dallo spettatore e noi collaboriamo con le più grandi aziende di questo settore. A volte la location sconsiglia l’utilizzo della pirotecnica.

Fontane danzanti nei parchi di divertimentoLe fontane costituiscono un elemento scenografico fin dall’antichità. In tutte le civiltà l’acqua ha caratteriz-zato i giardini più famosi, da quelli pensili di Babilo-nia, alla Reggia di Versailles. In Italia sono note quelle di Villa d’Este o alcune romane, come la Fontana di Trevi. E nel nostro settore? Quest’anno Mirabilandia, Rainbow Magicland e Cinecittà World propongono sofisticati water show con grandi fontane danzanti di notevoli dimensioni, proiezioni, musica, giochi di luce ed artisti. Una tendenza che non si arresterà.Fontane scenografiche sono presenti da un secolo nei parchi di divertimento, a cominciare dagli Stati Uniti. Nel Nuovo Continente esse costituiscono vere attrazio-ni turistiche: è famosa quella di Las Vegas che davanti all’Hotel Bellagio occupa uno specchio d’acqua di tre ettari. Anche in Oriente e nel mondo arabo le fontane danzanti sono particolarmente apprezzate. Ad oggi la più grande è quella di Dubai, realizzata dalla stessa società che ha progettato quella di Las Vegas, che può lanciare in aria contemporaneamente fino ad 83mila litri d’acqua, superando i 150 metri d’altezza. A Di-sney California Adventure è famosa la fontana World of Color, che compete per il terzo posto nel mondo con Aquanura di Efteling. Sempre in Europa, sono note quelle di Europa Park e Disneyland Paris.

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videoproiezioni ed effetti laser, ma l’evoluzione asso-luta e il fuoco – alte fiamme che prendono vita diret-tamente dall’interno della fontana. L’acqua e il fuoco danno vita a figure e coreografie inedite. Con questa combinazione vincente abbiamo dato vita a un prodotto unico Fontane Acqua e Fuoco ® Viorica. La novità di

Come si è modificato lo spettacolo di fontane dan-zanti negli ultimi anni ?

Lo spettacolo delle fontane danzanti negli ultimi anni ha avuto un’evoluzione importante, sia dal punto di vista creativo che quello tecnico. Viorica oggi propone una vasta gamma di spettacoli classificati tra loro come spettacoli base e spettacoli combinati. Tra quelli base proponiamo il connubio di Acqua Fuoco e fumo pro-fumato: Spettacolo “Classico”, “Medievale”, “Princess “Rock”. Gli spettacoli combinati sono quelli che intera-giscono con altre espressioni creative: gruppi di danza, attori del teatro, compagnie di acrobati, aggiungendo effetti speciali come fuochi d’artificio, laser show, vi-deo proiezioni ecc… Uno di questi show al quale hanno assistito oltre trentamila persone è lo spettacolo “Festa del sole 2011: Aria, acqua, terra, fuoco e meraviglia” e stato un evento pirotecnico-musicale-acrobatico-teatrale davvero unico, un format ideato e organizzato da Ruggero Pegna per la produzione della Provincia di Catanzaro. La nuova tecnologia da noi utilizzata ci ha permesso di inserire nei nostri spettacoli nuovi movimenti, nuo-vi giochi d’acqua, ad esempio: le raffiche lineari e di-vergenti che creano effetti bidimensionali, lo schermo d’acqua che ci permette di inserire nello spettacolo

Le fontane danzanti, pur essendo indubbiamente attrazioni da spettacolo,

presenti in numerosi parchi tematici e corollario di feste patronali a fianco del luna

park, non sono ancora tecnicamente “spettacolo viaggiante”. Tuttavia esse costituiscono un elemento fortemente scenografico,

particolarmente suggestivo nelle ore serali.

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quest’anno sono i nuovi “tzunami jet” getti pneumatici che sparano l’acqua ad un’altezza di mt.35 circa, un grande effetto speciale esclusivo VIORICA. Movimento, Dinamica e Precisione ogni atto espressivo merita at-tenzione e qualità.

Quale è stato lo spettacolo più difficile da realiz-zare?

Certamente il Carnevale di Venezia edizione 2014. Per la prima volta l’Arsenale di Venezia apriva le porte al Carnevale. Lo spettacolo era diretto da Davide Ram-pello, che ha creato una performance di coreografia e narrazione che rievocava la storia dell’Arsenale. Era una storia tratta dalle memorie di un anonimo galeotto veneziano. Il galeotto scarcerato partecipa alla batta-glia di Lepanto del 1571 e narra le vicende della batta-glia. Alla conclusione del racconto cita i festeggiamenti a Venezia per quella storica vittoria, e noi assieme ai fuochi d’artificio dovevamo rappresentare i grandi fe-steggiamenti. Tutto l’allestimento era stato organizza-to su zattere in mare aperto – ma non era questa la difficoltà perché avevamo già realizzato spettacoli di fontane danzanti sull’acqua – la difficoltà era dovuta alla permanenza di 6 giorni e alle condizioni meteoro-logiche non tanto favorevoli. Lo show veniva replicato due volte, in orario aperitivo e in serata, siamo abituati a lavorare con l’acqua, sapevamo che dovevamo stare a mollo per 6 giorni. È stata per noi una sfida entu-siasmante ed al tempo stesso una grande esperienza, impegno organizzativo e di collaborazione, un progetto spettacolare e culturale di altissimo livello.

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Uno spettacolo, Illusion, a livello di quelli dei parchi divertimenti più famosi, realizzato coinvolgendo le nuove fontane danzanti – installate nel grande

Lago delle Fate, che ospita anche lo Splash Battle – ed un palcoscenico sull’acqua, con scenografia, sul quale danzano nove ballerini con 40 costumi.È stato realizzato anche uno schermo d’acqua di 20 metri di diametro, che consente di proiettare immagini che sembrano emergere magicamente dall’acqua. An-che il fondale del palco diventa parte dello spettacolo, perché continuamente modificato dalle proiezioni in video mapping. Le fontane, capaci di raggiungere i 30 metri d’altezza, gli schermi d’acqua e le fiamme impo-nenti sono state realizzate, per un costo a sei zeri, da Aquatique, azienda leader mondiale per gli spettacoli acquatici – ha collaborato in Dreams, per Disneyland Resort Paris, e ad Europa Park – e di Gilles Papain, videodesigner di fama internazionale, che ha realizza-to, tra l’altro, lo spettacolo “Celine” con Celine Dion al Caesars Palace Las Vegas e “Romeo e Giulietta ama e cambia il mondo”, il musical di David Zard. La super-visione dello spettacolo è curata dal direttore artistico del parco, Paolo Lanfredini, mentre regia e coreografie sono di Marco Chiodo.

L’evento di presentazione di Illusion si è aperto nel gran-de teatro del parco, nel quale Marina Cipriano, diret-tore marketing del parco – già a Disneyland Paris Italia – ha consegnato a Lorella Cuccarini in rappresentanza di ‘Trenta ore per la vita’, un assegno di oltre diecimila euro per sostenere il ‘Progetto Home’. La somma è il risultato di alcune attività di raccolta fondi promosse dal Parco divertimenti nel 2013, e sarà impiegata per la re-alizzazione di uno spazio attrezzato, per la riabilitazione dei bambini malati di tumore all’interno della Casa Fa-miglia Trenta Ore per la Vita di Pescara gestita dall’AGBE (Associazione Genitori Bambini Emopatici).Gli ospiti hanno quindi assistito allo spettacolo “Tutti Pazzi per il Musical”, nel quale dodici artisti, tra cantan-ti e ballerini, rappresentano alcune delle più belle can-zoni delle commedie musicali, alcune delle quali tratte dal repertorio Disney, per il piacere dei più piccoli. I 150 costumi usati dagli artisti rendono questo spettacolo particolarmente bello. Ma il momento più atteso è stata l’anteprima di Illusion, uno spettacolo che diventa at-trazione, per la qualità delle tecnologie impiegate – le fontane danzanti operano nel parco anche di giorno, con grande frequenza – e conclude nel modo migliore la serata a Rainbow Magicland. (M.C.)

Fontane Danzanti, video mapping ed artisti per Illusion, il nuovo spettacolo serale di Rainbow Magicland L’attrazione è stata presentata nel corso di una preview che si è svolta lo scorso 27 giugno, alla presenza di oltre 500 ospiti.

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ella presentazione del 10 luglio, con la mattina riservata alla stampa ed una sera-ta ad inviti per le autorità, è stato possibile visitare la struttura, realizzata nell’area degli studi ex Dinocittà, creati dal produttore De Laurentis negli anni ’60 per rea-lizzare film come Barabba, Waterloo e il felliniano la Voce della Luna. Cinecittà World si mostra ai visitatori con la riproduzione del portale d’ingresso, del 1937, dei noti studi cinematografici di Cinecittà, del 1937 – collocati in effetti a 25 km dal parco, che si trova di fronte all’Outlet di Castel Romano – dal quale al parco, con un secondo portale, splendidamente scenografato, per il cui bozzetto il premio Oscar Dante Ferretti si è ispirato al film Le notti di Cabiria di Federico Fellini. Vi sono collocate le quattro biglietterie, i servizi e l’accoglienza. Ecco quin-di la main street, per la cui realizzazione Ferretti ha riproposto la sua Brodway anni ’30, realizzata per girare Gangs of New York, di Martin Scorsese. Imponenti le facciate degli edifici, che ospitano punti vendita ben tematizzati anche al loro interno, tra i quali un ristorante. La via principale è uno degli 8 “set”, secondo la

20 attrazioni, oltre 20 spettacoli e 500 addetti, questi i numeri di Cinecittà World, il nuovo parco divertimenti romano che aprirà il 24 luglio prossimo

Arriva Cinecittà World

di Maurizio Crisanti

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denominazione delle aree del parco, nel quale si vuole immergere i visitatori in un’atmosfera cinematografica, con animazioni e spettacoli a tema.

Ci si affaccia quindi sulla grande area centrale, la Piazza Dino De Laurentis, omaggio al fondatore degli Studios. La piazza è il fulcro del parco ed ospiterà, oltre agli spettacoli, concerti ed animazione. L’area è caratteriz-zata dalla presenza di una fontana spettacolare, una delle più lunghe d’Europa – ben 95 mt di lunghezza per 13 mt di larghezza - produce numerosi effetti: il labi-rinto d’acqua, il water tunnel, gli zampilli danzanti e un water screen, dove il pubblico potrà godersi un filmato proiettato sullo schermo d’acqua.Sulla destra l’accesso all’area bambini, con numerose

Evento del 10 luglioL’evento del 10 luglio si è svolto in un contesto inte-ressante. Presentato da Luigi Abete, con un curriculum che va dalla presidenza di Confindustria a quella della LUISS e di Assonime, presidente di IEG, il gruppo al quale appartiene Cinecittà Parchi. Tra gli intervenuti,i soci, i fratelli Della Valle, Aurelio De Laurentis ed altri investitori, i due premi Oscar Dante Ferretti ed Ennio Morricone, il ministro Franceschini, ed esponenti po-litici tra i quali il sindaco Marino, Veltroni, Zingaretti e tanti altri esponenti della politica nazionale e locale e del mondo del cinema. Abbiamo incontrato, tra gli altri, Beppe Costa (Costa Edutainment), Christian von Elverfeldt e Kurt Mack-Even (Mack \ Europa Park), An-tonio Zamperla (Zamperla), Massimiliano Freddi (Le-olandia), Danilo Santi (Gardaland), Claudio Di Capua (Zoomarine), Stefano Carassai (Hydromania), Enrico Ghinato (Aquardens) Gianni Chiari (ANCASVI). (M. C.)

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un grande edificio romano del I secolo. A fianco il più grande dei 4 ristoranti, Il Roma (Apicius) ambientato in una domus romana, un classico free flow che offre cucina tipica italiana con particolare attenzione ai primi piatti, che verranno preparati di fronte al cliente.

A seguire Altair, un inverted coaster Intamin di alto 33 metri, con 10 inversioni a 360°. Un loop, due cobra roll e un corkscrew sono i punti di forza di questa attrazio-ne, il cui tracciato è lungo 875 metri, da compiere in ben 90°. Bella l’astronave che contiene la stazione di imbarco. Dalla grande piazza sono visibili i due grandi studi ci-nematografici, di altezza impressionante: lo Studio 1, quello in cui sono stati girati colossal come La Bibbia, ospita un teatro di 1.300 posti, le cui gradinate telesco-piche permettono di modificare l’assetto interno, che ospiterà uno spettacolo di alto livello, Enigma – pro-dotto dalla Filmaster, società del gruppo che realizza grandi eventi e spettacoli inaugurali di appuntamenti sportivi di rilevanza mondiale – che non è stato possi-bile visionare nella presentazione del 10 luglio. Il trailer

attrazioni destinate ai più piccoli, di produzione Zam-perla, ben tematizzate e lo Spash battle di Preston e Barbieri. L’area è denominata Sognolabio, ispirata ai sogni, ed ospiterà anche animazione e laboratori crea-tivi per gli ospiti più piccoli. Dalla grande piazza è visi-bile Aktium, uno Super splash Mach, con altezza di 22 metri e 520 metri di percorso. Ferretti ha qui riprodotto

Quattro lustri, e non sentirli. Odissea 2000, il parco ac-quatico calabrese festeg-gia i vent’anni di attività con “Skyron Rocket” (in copertina), un looping ro-cket realizzato da Polin,

alto 23 metri , con un percorso che si snoda per quasi 100 metri.Alla partenza è pre-

sente una botola che dopo alcuni secondi di attesa si apre all’improvviso e fa precipitare l’ospite per circa dieci metri in caduta verticale. Il parco ha ospitato lo scorso 12 luglio un “Odissea 2000, Vent’anni di pro-posta turistica, la forza di un brand di successo per il territorio” moderato da Lenin MONTESANTO, sono in-tervenuti l’Assessore al Turismo della Città di Rossano Guglielmo CAPUTO, Maria Francesca CEO, Assessore al Turismo del Comune di Corigliano, Giuseppe NACCA-RATO CEO di Viaggiart, Alfonso COSENTINO Presidente della Sezione Turismo di Confindustria Cosenza e For-tunato AMARELLI AD della storica ed omonima Fabbri-ca di Liquirizia. A concludere gli interventi è stato l’On. Giuseppe CAPUTO, Presidente della I Commissione af-

I vent’anni di Odissea 2000

fari istituzionali del Consiglio Regionale e già Sindaco di Rossano in quel lontano 21 giugno del 1995 quando veniva ODISSEA 2000 veniva inaugurato. Odissea 2000 – ha detto Milena MARINO, introducendo il dibattito – ha rappresentato e rappresenta per la mia famiglia una sfida. Quando più di venti anni fa mio padre Saverio e mio fratello Luigi hanno voluto questo investimento ed hanno immaginato questo complesso turistico, impe-gnando tutti i loro sforzi prima nella progettazione e poi nella realizzazione hanno incontrato e dovuto superare difficoltà e diffidenze, ma oggi in tutto il nostro com-plesso le presenze annue superano le 300.000 unità.

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giochi e tanta animazione, tra duelli e ballerine di Can Can.Tra le altre attrazioni una pista Indoor per vetture, un sommergibile, riprodotto perfettamente, al cui interno il pubblico è coinvolto in un combattimento da attori e tanti spazi che ospiteranno un grande playground per bambini e laboratori creativi.Il parco, attualmente di dimensioni non eccezionali, preve-de un ampliamento importante per la prossima stagione. Le attrazioni più importanti sono di ottimo livello, così come quelle per bambini. Nella conferenza stampa e nel corso della serata sono stati evidenziati, tra i punti di forza della struttura, una ristorazione di alto livello – non sono presenti fast food – che abbiamo potuto apprezzare già nella sera-ta di presentazione, e spettacoli che per qualità e quantità potranno competere con quelli dei grandi parchi di diver-timento. Si parla infatti di 120 artisti, un numero rilevante anche per un parco di divertimento li livello europeo.

è comunque emozionante e le tecnologie utilizzate, tra le quali laser ed ologrammi, indurranno lo spettatore a domandarsi se la scena che ha davanti sia finzione o realtà. Nello Studio 2, di analoghe dimensioni, è sta-to realizzato un family coaster indoor Intamin – family mica poi tanto - con una scenografia impressionante che riporta i visitatori nell’immaginario dell’Inferno Dantesco, nel quale emergono dal buio le celebri in-cisioni di Gustave Dorè. Il percorso si snoda con curve e drop emozionanti. Lungo il tragitto, una sorpresa: la vettura “cade” per 5 metri e riprende il binario. A destra dei due edifici due attrazioni non ancora visibili, un Im-mersive Tunnel Simworks, con uno schermo a 360°ed immagini 3D, nel quale i visitatori saranno ospitati in tre vetture da 30 posti ed un Flight Simulator Intamin, che aprirà in corso di stagione. Poi la torre Erawan, anch’essa di produzione Intamin, di 54 metri. Si trat-ta di 4 gondole, con sedute diverse, tra le quali quella nella quale si è inpiedi, senza pavimento e con tilt di 20° verso il basso, partico-larmente emozionante. I freni magnetici intervengono piuttosto tardi, rendendo questa attrazione una delle migliori del parco, anche per l’imponente sceno-grafia, ispirata ai film di Salgari, con un elefante di 16 metri d’altezza e coda im-mersa in una vegetazione che riproduce una foresta di bambù.Infine Ennios’ Creeck, l’area western con un ristorante a tema, negozi, una sala

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a ricerca registra l’andamento delle principali strutture del divertimento nelle varie aree geografiche mondiali. Tra i dati significativi il sorpasso, in termini di visitatori, di Europa Park rispetto ai Walt Disney Studios, posizionandosi così al secondo posto in Europa. Il rapporto integrale è prelevabile all’indirizzo http://ow.ly/xPCwl

Rapporto TEA 2013Quale è stato l’andamento del settore dei parchi di divertimento nel 2013?Abbiamo assistito ad una buona crescita, con i principali operatori dei parchi tematici che hanno registrato una crescita complessiva del 5,4 per cento, ed i primi 25 parchi a tema con un tasso simile, del 4,3 per cento . Questo dato è eccezionale, considerando la crescita modesta delle principali strutture del Nord America e del mercato europeo.

Rapporto TEA 2013 sui parchi di divertimento. Settore in crescita, ma non in Europa

AECOM, che realizza ogni anno il rapporto per conto di TEA, ci ha concesso di pubblicare la traduzione di alcune parti del Theme and Museum Index Report 2013.

di Maurizio Crisanti

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Ci sono tendenze alle quali prestare attenzione?Credo che ci sia un aumento globale dell’importanza del tempo libero, che influenza la cultura e l’economia. Negli Stati Uniti l’industria del tempo libero è ora al secondo posto come produttore di posti di lavoro nel settore privato, dopo l’assistenza sanitaria . In Cina , In-dia, e sempre più nell’America Latina , questa industria sta crescendo ad un tasso molto rapido. E salvo gravi eventi di carattere economico o sociale, questa tenden-za dovrebbe continuare in futuro . Infine , la società post -moderna dell’Occidente continua a cambiare , internet consente l’immediatezza nella conoscenza e la globalizzazione si diffonde, molte strutture tradizionali della società e sicurezze sono in crisi, creando incer-tezza e, in qualche caso, vera preoccupazione . Il tempo libero e la cultura sono, e continueranno ad essere, un antidoto perfetto per queste circostanze.

Quali le tendenze rispetto alle nuove attrazioni?Stiamo assistendo ad un nuovo livello di attenzione ri-spetto alla proprietà intellettuale ed alla tutela del mar-chio a livello internazionale nelle nostre attrazioni.Molte delle nuove attrazioni e spettacoli di maggiore successo si ispirano a popolari prodotti multimediali, in aggiunta ai quali molte delle aziende globali del mon-do dei media sono attive nel realizzare grandi progetti in tutto il mondo.Esempi notevoli sono il nuovo progetto della Fox in Ma-lesia , Warner Bros. ad Abu Dhabi , ed i progetti della Dreamworks per le attrazioni, ispirati ai personaggi dei film d’animazione. E poi, naturalmente, Disney e Uni-versal, che continueranno ad espandersi .Credo quindi che una tendenza da tenere d’occhio è la trasformazione di parchi a tema in destinazioni turi-stiche, con l’aggiunta di hotel a tema, “ second gate” (n.d.t.: termine che indica la realizzazione di nuovi par-chi adiacenti, o aree ad ingressi separati) con negozi al dettaglio, ristoranti e intrattenimenti. Questo ha un pro-fondo impatto sull’economia di queste strutture . Euro-pa Park è un grande esempio di questa trasformazione.

L’EUROPALe prestazioni complessive dei parchi a tema a livello europeo sono state oscillanti, dando luogo a un altro anno tendenzialmente statico per i primi 20 parchi. Nonostante i massicci investimenti operati da molte strutture prima della stagione 2013, il dato aggregato mostra una presenza di 58 milioni di visitatori.Quest’anno si è registrata la netta divisione tra le pre-stazioni dei parchi del Nord Europa e parchi del Sud

Dove si è registrata la crescita?Coerentemente con questi ultimi anni , l’Asia ha regi-strato una crescita del 7,5 per cento con il continen-te americano in crescita del 3\4 per cento. Il Medio Oriente sta cominciando a crescere nuovamente grazie ad alcuni progetti importanti come Warner Bros. Abu Dhabi.La crescita complessiva in Europa è rimasta piatta ancora una volta , ma ci sono segnali che fanno in-travedere qualche luce alla fine del tunnel, con alcu-ne buone performance in gran Bretagna, Germania e Danimarca. L’Europa meridionale viene superata dalle economie più sfidati .Quale è il dato dei parchi acquatici e dei musei?Sorprendentemente positivo. I parchi acquatici sono cresciuti complessivamente di oltre il 9 per cento, con risultati interessanti provenienti dall’Asia , ed in cre-scita in America Latina, con Beach Park in Brasile che cresce del 14 per cento ed è tra i primi 20 parchi ac-quatici a livello globale.I Musei hanno avuto un anno interessante, con incre-menti di oltre il 7 per cento rispetto allo scorso anno . La Gran Bretagna ha ottenuto buoni risultati, con il nu-mero di musei in aumento del 15/20 per cento. Anche i musei asiatici sono in crescita.

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vestire in spettacoli o modificando la programmazione, al fine di mantenere bassi i costi. Disney , per esempio, ha investito in spettacoli notturni per il suo parco pari-gino. Queste attrazioni aggiungono fascino al resort, ed estendono la giornata degli ospiti, con l’obiettivo finale di aumentare le visite, limitando i costi.

Le strutture hanno realizzato anche ricerche di merca-to al fine di interpretare le esigenze dei loro visitatori. Questo aiuta a comprendere quale sia il valore percepi-to rispetto alla spesa, ed orientare la revisione di alcuni progetti. La capacità di Merlin di diversificare il rischio, operando con strutture presenti in un gran numero di paesi serve a compensare le oscillazioni. Un eccessivo affidamento su un particolare segmento di mercato o paese può esporre gli operatori a fluttuazioni economi-che di misura molto maggiore.

Alcuni parchi hanno compiuto grandi progressi nel numero di visitatori. Che cosa hanno fatto per rag-giungere questo obiettivo ?Merlin Entertainments , operatore di circa un terzo dei primi 20 parchi europei, ha ottenuto ottimi risultati nel 2013. I parchi inglesi sono andati particolarmente bene. Fattori chiave alla base di questa sono stati la

Europa . I primi sono stati in una posizione migliore grazie soprattutto ad una economia forte e a favorevoli condizioni atmosferiche. Il settore del turismo in Inghil-terra ha registrato un anno fantastico. Ma nell’Europa meridionale i parchi non hanno potuto raggiungere il loro pieno potenziale a causa della difficile situazione economica (aumento delle tasse , tagli salariali , tagli di posti di lavoro, incertezza dell’Euro). Inoltre in Spagna la tassazione è aumentata del 13 per cento. Dopo un periodo di stagnazione post-recessione, stiamo assi-stendo ad un ritorno di un interesse per lo sviluppo in una vasta gamma di aree in Medio Oriente , in parti-colare negli Emirati Arabi Uniti. Anche Dubai, essendo stata scelta per ospitare 2020 World Expo, può vivere una nuova ondata di sviluppo. Un’altra economia emer-gente da osservare è la Russia.

Cosa possono fare i parchi a tema europei per rima-nere solvibile e competitivi in momenti così difficili?In attesa che aumenti la spesa per il tempo libero, previ-sta in Europa per il medio termine, molti stanno adottan-do un approccio prudente, concentrandosi su strategie di marketing , limitando gli acquisti e individuando mo-dalità per aumentare la spesa pro capite dei visitatori. Le strutture con mezzi limitati stanno scegliendo di in-

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alcuni parchi cominciano a progettare modi innovativi per superare il problema. Con il bilanciamento tra at-trazioni indoor ed outdoor, le strutture sono in grado di mantenere un andamento più stabile durante tutto l’an-no . Diversificando il portafoglio di parchi su una vasta diffusione geografica gli operatori più grandi riescono a ridurre alcuni dei rischi causati dal maltempo. Inoltre la strategia di incoraggiare la prevendita con promozio-ni mirate è una strategia utilizzata da Merlin come un modo per compensare l’impatto della scarsa presenza a causa di cattive condizioni meteorologiche.

Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, l’a-pertura invernale di Europa Park è stata una enorme calamita per i visitatori. L’apertura invernale è stato uno stimolo per la crescita con quasi 500.000 visitatori. La percentuale di visitatori alla prima esperienza nel parco è stata in realtà più alta in inverno che in estate nel 2013.

Qual è il significato della seconda posizione di Eu-ropa Park nella classifica 2013 ?Un cambiamento particolarmente interessante in que-sto rapporto è la sostituzione di Walt Disney Studios Park con Europa Park come secondo parco a tema più visitato in Europa. Dopo aver sperimentato una crescita presenze negli ultimi cinque anni, il risultato comples-sivo dei due parchi Disney è scivolato di nuovo ad un livello non visto dal 2007. La crisi economica in Francia e in Europa meridionale è considerata la causa, con il numero di visitatori da queste aree , in particolare, in calo rispetto agli anni precedenti. Oltre 100.000 per-nottamenti in meno sono stati venduti al Disney Village nel 2013 , riducendo i tassi di occupazione e la fre-quenza nel resort. Oltre a questo, i parchi Disney stan-no attraversando un periodo di rifinanziamento al fine di per ridurre il peso del debito . l’implicazione di que-sto incide negativamente sulla capacità di reinvestire pesantemente in nuove attrazioni , spesso la chiave per rinnovare l’appeal del parco.

Tuttavia, sappiamo che la costruzione di una dark ride a tema ‘Ratatouille’, è in programma di aprire a Walt Disney Studios Park a metà del 2014 (n.d.t. aprirà a fine Giugno).

Ci sono tendenze significative rispetto all’acquisi-zione di parchi e gruppi in Europa ?Il mercato europeo dei parchi a tema resta frammen-tato, con un grande numero di strutture indipendenti.

trasformazione di semplici parchi a tema in località di destinazione, i continui investimenti di capitale in nuo-ve attrazioni e lo sfruttamento delle sinergie tra le strut-ture. Chessington World of Adventure ha goduto di un anno eccezionale, con presenze in aumento di oltre il 15 per cento a 1,5 milioni di visitatori. Il driver principa-le dii questo risultato è stato l’aggiunta di ‘ Zufari - Ride in Africa’ percorso safari fuori strada.

Puy du Fou, parco a tema basato sugli spettacoli, con-tinua a crescere nel mercato dell’Unione europea, re-gistrando un altro anno di forte crescita, registrando un quasi nove per cento. L’aumento dell’occupazione degli alberghi dell’area ha aumentato significativamente le presenze. Puy du Fou ha anche beneficiato di una forte pubblicità e di un’accresciuta notorietà internazionale, come parco che presenta un prodotto unico, con prez-zo relativamente modesto. Sembra che le persone ap-prezzino fortemente parco che si differenzi dalla folla !

Che tipo di investimenti e implementazioni sono previsti nei parchi europei?L’attuale mercato europeo dei parchi a tema è caratte-rizzato da nuove aperture nell’Europa dell’Est ed am-pliamenti in Europa occidentale , questi ultimi caratte-rizzati da espansioni e “second gates” per aumentare le performance dei parchi. L’obiettivo è di trasformare semplici parchi tematici in destinazione, veri villaggi turistici , offrendo ai visitatori la possibilità di rimanere più a lungo presso le loro strutture con la costruzio-ne di nuovi alberghi per incoraggiare i pernottamenti. Questa tendenza è ulteriormente accentuata dalla pro-secuzione della tendenza alla “staycation” (n.d.t. termi-ne contrapposto a vacation, che indica lo stare a casa effettuando giornalmente gite o visite a parchi e musei) che favorisce brevi pause invece di vacanze lunghe. Le destinazioni che già offrono una vasta gamma di at-trazioni possono beneficiare di questo. I nuovi investi-menti sono concentrati su misure low cost, come nuovi spettacoli.

Thorpe Park non ha offerto una nuova grande attra-zione nel 2013 , ma si è concentrato sull’ estendere la giornata con l’organizzazione di eventi serali durante i mesi estivi e Ministry of Sound, discoteca serale. Il parco inoltre ha introdotto un nuovo servizio di mobile ticketing e lanciato varie iniziative di social media mar-keting. Il maltempo è spesso responsabile di crolli nelle presenze di un parco a tema, e forse per un più pruden-te modo di pensare in un periodo di post-recessione,

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far questo si deve attrezzare con una maggiore offer-ta di esperienze per i visitatori. Questo concetto è alla abse dello sviluppo conoscenza è alla base dello svi-luppo di Saadiyat Island con i suoi musei (n.d.t. Zayed National Museum, il Louvre Abu Dhabi e il Guggenheim Abu Dhabi), ed è sempre stato uno dei concetti princi-pali dietro i progetti di attrazioni turistiche negli Emirati Arabi Uniti. In Russia i grandi progetti, spesso molto ambiziosi, sono stati fermati dalla recessione. Anche se nulla ha ancora aperto, sta prevalendo una sorta di bilanciamento di realismo e ambizione e gli opera-tori stanno iniziando a cercare partner locali. Sono in cantiere alcune realizzazioni indoor, come Mosca Oce-an Park e Sochi Park. La presenza di visitatori stranieri sarà un po’ limitata da problemi di visto, e ci aspettia-mo che la domanda sia guidata dal mercato locale.

La TEA (Themed Entertainment Association) è un’orga-nizzazione internazionale senza scopo di lucro, fondata nel 1991 e con sede a Burbank, in California. TEA rap-presenta circa 8.000 specialisti creativi, dagli architetti a progettisti, tecnici specializzati, scenografi, esperti nelgli studi di fattibilità, che operano in circa 1.000 aziende in 40 paesi diversi. TEA presenta organizza il premio Thea Awards e il TEA Summit, e ospita la Con-ferenza annuale SATE (Storia, Architettura, Tecnologia, Experience). TEA produce anche una serie di pubblica-zioni cartacee ed elettroniche, compreso il TEA / AE-COM Theme Index, la TEA Annual & Directory e il Thea Awards Program.

Per informazioni www.TEAconnect.org. Su Twitter: @ tea_connect.

Tuttavia è diventato evidente che l’aura di sfiducia che circonda le società di private equity è stato finalmente sollevato. Nel novembre 2013, KKR ( una società di pri-vate equity US) ha raccolto il 49,9 per cento del capitale di PortAventura, in Spagna, in un accordo che ha dato alla società una valutazione di € 439.000.000 . Questa acquisizione aggiunge peso ad un trend crescente par-chi di proprietà di fondi di private –equity, come quelli gestiti da Merlin Entertainments ( Blackstone e CVC-Capital) e Parques Reunidos ( Arle Capital Partners) . L’IPO di Merlin nel mese di novembre 2013 si è rivelata di successo, debuttando a $315 per azione alla Borsa di Londra (n.d.t. è a circa $365 a metà giugno). Questa non è solo una tendenza europea, è globale .

Qual è la tendenza verso azioni di branding nei par-chi a tema in Europa e Medio Oriente?Come in Nord America, il branding è anche una grande tendenza dei parchi europei. Marchi leader stanno di-ventando sempre più vicini ai parchi di divertimento, sia su parchi interi ( come per Ferrari World di Abu Dhabi e Angry Birds in Finlandia ), o singole attrazioni e part-nership strategiche per scopi di marketing . Merlin En-tertainments quest’anno ha una nuova collaborazione strategica con Kellogg , mediante l’offerta buoni sconto per le loro attrazioni sul retro dei pacchetti di cereali . Questo è solo uno dei tanti marchi chiave legate a Mer-lin. Le aziende sono in grado di sponsorizzare eventi , esperienze, attrazioni e anche camere d’albergo .

Fino a poco tempo fa, la famiglia Mack, proprietaria di Europa Park in Germania, ha progettato ogni area del parco con caratteri di paesi dell’Unione europea . Tutta-via, il parco ha accolto Arthur e i Minimei nel parco per attrarre specificamente i visitatori francesi, segmento in più rapida crescita negli ultimi anni.

Ci parli delle tendenze negli Emirati Arabi Uniti, e in Russia come tema.I progetti fermi per la recessione come Dubai Land stanno tornando a vivere, con modalità più compatibili e dimensioni realistiche rispetto a prima.Lo sviluppo delle attrazioni negli Emirati Arabi Uniti sarà probabilmente più orientato ai turisti, con meno pre-senze della popolazione residente. Il Paese capisce il bisogno di sviluppare e sostenersi con un turismo com-petitivo globale.

Il Paese ha compreso che deve sviluppare e sostenere un turismo globale per diventare destinazione, e pèer

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opo l’interesse suscitato tra gli addetti ai lavoro nei meeting di Parigi, Orlando, Dubai e Goteborg, anche il parco di Molfetta – i cui responsabili hanno collaborato alla ricerca insieme alla direzione di Leolandia (BG), mettendo a disposizione le attrazioni per le giornate di test – ha ospitato lo scorso 11 luglio l’incontro incontro “Disabilità e turismo in Puglia: sport, cultura e divertimento”, al quale hanno preso parte la dottoressa Stefania Mandurino dell’Assessorato Regionale al Turismo Puglia – Puglia Promozione, il dottor Vitangelo Dattoli, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Giovanni XXIII di Bari, il Professor Biagio Moretti, coordinatore della facoltà di Scienze Motorie dell’Università, Giuseppe Pinto, presidente regionale del Comitato Italiano Para-limpico, Andrea Gasperoni, direttore generale di Rainbow Magicland e Miragica, e Dui-lio Spolador, direttore tecnico dei due parchi del gruppo Alfapark, oltre a rappresentanti del Consorzio C.A.S.A. (Consorzio Attività Specialistiche per le diverse Abilità) e della FINP (Federazione Italiana Nuoto Paraolimpico).Il progetto pilota, in un periodo di sperimentazione, ha visto il coordinamento scientifico del professor Stefano Vicari, neuropsichiatra Infantile del Bambin Gesù di Roma, il coor-dinamento tecnico è stato affidato a Gianni Chiari, membro di comitati tecnici nazionali e internazionali e segretario dell’associazione italiana dei costruttori di attrazioni ANCASVI, la dottoressa Stefania Cerino, psichiatra e psicoterapeuta di Roma, referente all’inter-no del progetto per la disabilità intellettivo relazionale e il dottor Francesco Manfredi, ortopedico e fisiatra del Giovanni XXIII di Bari, referente per la disabilità fisica, anch’essi intervenuti alla presentazione delle linee guida.Al termine della presentazione i ragazzi presenti hanno potuto accedere alle attrazioni del aprco, per qualche ora di divertimento.

Presentato a Miragica il progetto “Una Giostra Per Tutti”

Accessibilità dei parchi di divertimento. Se ne è discusso a Miragica, il parco pugliese, nel quale sono state presentate le “linee guida per l’accessibilità dei parchi divertimento”, realizzate nell’ambito del progetto “Una Giostra Per Tutti” (Vedi Lo Spettacolo Viaggiante n. 5/6-2014).

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uesta mini land è collegata all’area inaugurata nel 2010, con Hogsmeade e Hogwarts, attraverso una ferrovia, sulla quale viaggia il treno espresso per Hogwarts. Il tutto per una spesa di circa €190milioni di euro. La nuova attrazione più significativa dell’a nuova area è “Harry Potter and the Escape from Gringotts”, una dark ride 3D (con proiezioni di risoluzione 4K) su vetture da roller coaster, ambientata nella “banca dei maghi”. Molti i video, nei quali ad interpretare i personaggi sono stati chiamati alcuni attori del cast del

Ancora Harry Potter per gli Universal Studios

Non solo Europa per le novità nei parchi di divertimento. La più attesa realizzazione del 2014 è l’ampliamento dell’area The Wizarding World of Harry Potter, negli Universal Studio di Orlando (FL). Dalla metà di luglio è visitabile la nuova area Diagon Alley – la immaginaria strada londinese, piena di negozi di magia - ed altri luoghi della saga, come la banca di Gringotts, il Paiolo Magico (Leaky Cauldron), la Notturn Alley e il negozio dei fratelli Weasley.

di Maurizio Crisanti

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Warbeck, la cantante-strega preferita da Molly Wesleay. Anche il Nottetempo, il bus a tre piani, al cui interno c’è il famoso autista dalla testa piccola. Infine un cambia valute con le banconote emesse dalla banca londinese, utilizzabili negli shop dell’area.La nuova realizzazione è stata presentata anche sulla rete NBC con un documentario di un’ora in prima sera-ta. Questa opportunità offre un vantaggio competitivo ai parchi Disney ed Universal, che sono inseriti in gruppi che possiedono rispettivamente le reti ABC e NBC, ri-spetto ai concorrenti. Entrambi i gruppi hanno infatti girato documentari e serie televisive nei propri parchi, ed ospitano trasmissioni ad essi dedicate.Questa nuova area completa The Wizarding World of Harry Potter, la grande area tematica del 2010, dedi-cata ai libri del maghetto inglese. La mini land sorge all’interno di Islands of Adventure, il parco a tema del gruppo Universal Pictures. Diagon Alley, in soft opening dall’8 luglio scorso, è composta da tre grandi attra-zioni: Dragon Challenge, il Flight of the Hippogriff ed “Harry Potter and the forbidden journey”. Per visitare entrambe le sezioni dedicate ad Harry Potter è richiesto il biglietto per i due parchi, per 136 dollari (adulto) e 130 dollari (bambino).

(un ringraziamento a Robert Niles di Theme park Insider)

film: Warwick Davis per Unci-Unci, Helena Bonham Carter nella parte di Bellatrix e Domhnall Gleeson che interpreta Bill Weasley. Rupert Grint ha interpretato nuovamente Ron, e Ralph Fiennes è nei panni di Vol-demort. L’attrazione è stata realizzata con un sistema di tra-scinamento e vetture Premier Rides, con alcune basi che consentono movimenti di spinning e single-tilt in alcuni punti del percorso. E’ presente anche un braccio robotizzato di produzione Kuka che gestisce lo scher-mo a cupola nella scena ambientata nel freddo, rive-lando la sezione successiva. 12 le persone ospitate in ogni vettura, per un giro di circa 4 minuti. L’attrazione è considerata un’attrazione family, in quanto l’acces-so è limitato alle persone con altezza superiore a 108 centimetri. Ci sarà anche spazio per l’intrattenimento a Diagon Al-ley: lo spettacolo le Fiabe di Beda il Bardo, nel quale quattro “maghi” usciti dalla Accademia di arte Magica racconteranno le favole dell’autore del XV° secolo. Poi uno spettacolo con musica dal vivo, nel quale Celestina

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al 2007 in poi, però, la Disney Company ha messo in atto nel parco sorto a fianco del glorioso Disneyland di Anaheim un’operazione colossale sul fronte degli investimenti allo scopo di migliorarne la qualità. Operazione perfetta-mente conclusa nel 2012 con l’apertura di “Cars Land”, una delle più spettac-olari aree mai realizzate dagli Imagineers della Mouse Company.E Walt Disney Studios Paris? Nel 2007 è stato introdotto uno spinning coaster

La mini-land “Ratatouille”: un reale passo avanti per Walt Disney Studios Paris?

Walt Disney Studios a Parigi è da sempre considerato, fin dalla sua inaugurazione nel 2002, il cugino povero dei parchi Disney. Ancora più di quell’incredibile occasione mancata riconducibile al parco californiano Disney California Adventure inaugurato nel 2001.

a cura di Roberto Canovi – Parksmania.it

NOVITÀ DISNEY

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nografico ci si trova davanti all’ennesima prova di forza della Disney. Spettacolare l’ambientazione, che ad un abitante di Parigi può ovviamente risultare familiare, ma che per il resto del numeroso pubblico che affolla costantemente i due parchi risulta accattivante, ricca di particolari e decisamente spaziosa nonostante le ri-dotte dimensioni totali.La piazza con la fontana su cui si affacciano il risto-rante, il negozio e l’attrazione è un vero gioiellino e tutto intorno – particolare importante – sono dissem-inate panchine che permettono agli ospiti di riposarsi e godere di un’atmosfera particolarmente suggestiva e perfettamente in linea con quella del film originale. Al calare della sera, poi, l’intera area assume una dimen-sione ancora più coinvolgente e magica.Il ristorante alla carta “Bistrot Chez Remy” è altrettanto spettacolare e presenta alcune soluzioni stilistiche par-ticolarmente divertenti e sotto diversi aspetti geniali. Le sedie che ricordano i tappi di champagne, la grande pen-tola di rame trasformata in lampadario, i giganteschi pi-atti che fungono da separè per i tavoli posti al centro della sala ne sono solo un piccolo ma significativo esempio. Il costo di un pranzo, pur se decisamente alto, è co-munque in linea con quello degli altri punti ristoro di pari categoria all’interno del Resort Disney e dunque per chi ama concedersi una pausa culinaria insaporita da una tematizzazione d’impatto, “Chez Remy” rappre-senta un’ottima soluzione.Il negozio era ancora inagibile all’atto dell’inaugurazi-one per la Stampa, ma non sussistono dubbi sulla qual-ità realizzativa che lo caratterizzerà una volta aperto al pubblico tra qualche tempo. Anche in questo caso Disney è una garanzia.L’ingresso dell’attrazione “Ratatouille The Adventure” è collocato in posizione strategica, defilato ma ben vis-ibile tra il ristorante, i servizi igienici e il negozio. Le uniche note stonate sul fronte della coerenza con la tematizzazione che poi si troverà all’interno della dark-ride sono la facciata con l’insegna e le porte, che ricor-dano quelle di un Teatro.Sgombriamo subito il campo da ogni possibile frainten-dimento: l’attrazione riscuoterà certamente un grande successo nei confronti delle famiglie perchè proprio ad esse è principalmente dedicata e i bambini ne resteran-no incantati e sicuramente soddisfatti. I loro genitori, lo saranno di conseguenza, così come accadrà per i nu-

ispirato al cartoon “Nemo” e nel 2008 è stata inaugu-rata “Tower of Terror”, attrazione di altissimo livello presente già in altri parchi Disney. Nel 2010 è stata poi la volta dell’area “Toon Studio”, con alcune attra-zioni dedicate al mondo di “Toy Story”, ma, in tutta onestà, anche dopo questa implementazione il parco ancora non poteva definirsi appagante e completo per gli ospiti. Tanto è vero che ancora oggi gli ospiti del Resort trascorrono la maggioranza del proprio tempo nel Disneyland Park a fianco e gli Studios continuano a non decollare. Quest’anno, con l’inaugurazione pro-prio all’interno degli Studios di una nuova mini-land che catapulta i visitatori all’interno del mondo di “Rata-touille”, la Disney ha compiuto un altro passo in avanti verso uno standard d’offerta più in linea con il proprio riconosciuto leggendario livello qualitativo. Ma quanto avanti è stato questo passo? E quanto ha influito in re-altà la strategia commerciale sull’appetibilità finale del prodotto?Varcato uno dei due accessi alla nuova area risulta immediatamente chiaro che dal punto di vista sce-

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la gigante, dal momento che gli ospiti stanno vivendo l’avventura del topo Remy assumendone le medesime dimensioni.L’effetto “cartoon” di questo tipo di scenografia è sicur-amente buono, ma risulta palese un certo disappunto per chi preferirebbe uno stile più aderente ai classici canoni Disney.La storia raccontata durante i 4 minuti abbondanti del percorso si riallaccia perfettamente a quella raccontata nel film e il 3D è decisamente buono, se si eccettuano un paio di passaggi in cui, causa l’estrema vicinanza allo schermo e l’azione concitata, può sopraggiungere un breve ma fastidioso senso di nausea in alcuni soggetti.Infine, interessante anche se non certamente innovativo, l’uso di alcuni aromi che si abbinano ad esempio alla pre-senza di arance nella stanza della dispensa o del cibo in preparazione nelle pentole sui fornelli della grande cucina.Un’esperienza a 360° dunque, che se abbinata alla fruizione dell’intera mini-land, non può che consider-arsi positiva. La risposta alla domanda iniziale è però d’obbligo: questo passo in avanti ha dotato veramente i Walt Disney Studios di un’attrazione memorabile desti-nata a sollevare ulteriormente le sorti del parco?

merosi fans delle produzioni “Pixar”. Il punto – e andia-mo subito al sodo – è che quest’attrazione è molto più “Pixar style” di quanto non sia “Imagineer Disney style”.Interessante, anche se già visto, il sistema trackless - senza binario - di movimentazione delle vetture, che si muovono a gruppi di 3 compiendo ben 72 combinazioni di percorso diversi. All’atto pratico, le differenze sostan-ziali si riducono però solamente al posizionamento più o meno decentrato della singola vettura in alcuni tratti del percorso e solo la collocazione delle 3 “topomobili” - da 6 posti ciascuna - di fronte ai vari schermi (destra, centro, sinistra) consente effettivamente una visione prospettica variabile dei filmati per gli ospiti a bordo.Stiamo parlando di filmati perché contrariamente alle grandi classiche attrazioni Disney, “Ratatouille” non è caratterizzata da scenografie dettagliate e popolate da animatronici. In questo caso si è optato per una serie di schermi cinematografici su cui avvengono proiezioni in 3D che i passeggeri delle vetture possono osservare indossando gli appositi occhialini.Il passaggio tra le varie scene – e schermi – è carat-terizzato da una scenografia di contorno decisamente minimalista che raffigura ambienti e oggetti in sca-

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Da un punto di vista strettamente commerciale – e questi erano evidentemente gli intendimenti della Company – si tratta sicuramente di un’operazione molto ben costrui-ta che arricchisce gli Studios con un’area in cui le fa-miglie saranno ben felici di spendere molto denaro. Non manca nulla: la zona relax, il ristorante di forte impatto e richiamo, il negozio inserito all’interno di un tema ben contestualizzato e un’attrazione totalmente family senza alcun tipo di vincolo di altezza, peso o età. Ma all’atto pratico risulta abbastanza evidente non esservi mai stata l’intenzione di creare un’attrazione veramente da antolo-gia quanto piuttosto un tassello, pur se fondamentale, del puzzle che costituisce l’intera mini-land.Infatti, da un punto di vista più tecnico, e se voglia-mo anche un po’ nostalgico, l’attrazione non convince al 100% se confrontata con le più recenti attrazioni marchiate Universal – “Harry Potter and the Forbidden Journey” su tutte - o addirittura con la disneyana “Mys-tic Manor” appena inaugurata a Hong Kong.Chi ama le attrazioni classiche Disney, quelle che han-no fatto e continuano a fare anche dopo decenni la storia dei parchi di divertimento, non collocherà “Rata-touille” neppure nei primi tre posti nella classifica delle attrazioni del Resort di Parigi. Il giudizio rimane positi-vo, ma il consiglio è di non visitarla subito dopo avere goduto dell’atmosfera e degli animatronici dei “Pirati dei Caraibi” e di “Phantom Manor” o della particolareg-giata scenografia condita da abbondante adrenalina di “Tower of Terror”.Ecco, se proprio vogliamo trovare una nota negativa, pur nella sua eccellenza, in “Ratatouille The Adven-ture”, possiamo evidenziare che durante tutta l’espe-rienza sul percorso non si verifica mai con forza il co-siddetto “Effetto Uahooo”.La sorpresa, lo stupore, l’ammirazione; quello che ti fa amare alla follia la medesima attrazione per anni e anni, perchè ogni volta scopri particolari nuovi e ogni volta ti chiedi come è possibile, se non con un immen-so talento artistico e vera passione, realizzare un tale capolavoro.“Ratatouille” non è, almeno per chi scrive, quel tipo di capolavoro, anche se l’impegno economico sostenuto è stato di altissimo livello. Allo stesso tempo si rivela, anche grazie al formidabile appeal del film e della sua atmosfera, un simpatico, divertente, utile e soprattutto gradito ulteriore passo in avanti verso la consacrazi-one definitiva di questo controverso parco. Per tutto ciò dovremo però attendere ancora qualche anno e l’arrivo di qualche attrazione magari più “Disney style” e con un maggiore “Effetto Uahooo”.

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a perché “Ratatouille” è cosi importante per il parco? Perché è stato scelta pro-prio questo tema? Questa tecnologia? Perché è stato investito cosi tanto denaro (più di 150 milioni di Euro) in “solo due attrazioni” (dark ride e ristorante)?Se anni fa le attrazioni nascevano da una visione, da un’istinto, da un’idea. Ormai però anche la Walt Disney Imagineering non è altro che una azienda controllata al 100% da un’azienda molto più ampia (la Walt Disney Parks and Resorts) che a sua volta è un’azienda controllata al 100% dalla Walt Disney Company. WD Ima-gineering viene incaricata dalla Walt Disney Parks and Resorts di fornire al suo cliente (i parchi Disney) delle nuove attrazioni, spettacoli o anche soluzioni a vari “bisogni” che i parchi segnalano al loro management.Nel 2010, ad esempio, Disneyland Parigi si trovava a dover pensare al suo evento per celebrare nel 2012 i 20 anni di attività e Joe Schott (allora Direttore Generale del Parco) capì che il parco aveva bisogno di arricchire la sua offerta con uno spet-tacolo notturno che avesse lo scopo di permettere agli ospiti di cenare nel parco, restare magari un giorno in più negli hotel e soprattutto che fosse diverso da ogni altro show visto prima.Perché diverso? Perché il reparto commerciale - l’ufficio vendite se cosi voglia-

Vorrei provare a portare l’analisi di un attrazione “faro” per il parco Walt Disney Studios su un piano un po’ meno convenzionale; tutti noi che abbiamo avuto il piacere di provare questo nuovo, indiscutibile capolavoro di Walt Disney Imagineering, siamo sicuramente rimasti colpiti dalla tematizzazione, dalla tecnica e dalla qualità realizzativa nel suo complesso sia dell’attrazione che dell’area.

di Andrea Monti

“Ratatouille”,le ragioni per un’attrazione

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PortAventura punta molto più sul concetto di Resort e quindi chiede ai suoi creativi aree immersive, attrazioni “per tutti”, e ampliamenti di second gate (parchi satel-lite) acquatici e non, proprio per ampliare al massimo l’offerta. La Universal deve puntare su attrazioni con grandissimo Brand (“Harry Potter”, “Transformers”, “Simpson”) per permettere al proprio reparto marke-ting di “vendere” facilmente il parco come “nuovo”, “moderno”, “alla moda”, tecnologico” e “secondo a nessuno” (soprattutto riferendosi all’eterno rivale e nu-mero uno Disney).Valutiamo ora il Resort parigino con particolare atten-zione per il Second Gate (Walt Disney Studios), che ave-va la missione, alla sua apertura nel 2002, di indurre gli ospiti a rimanere almeno una notte in più negli hotel del Resort, con conseguente aumento della spesa media in ristorazione, merchanding, etc. Concentriamoci dunque su un’analisi dei problemi reali del parco e del perché viene percepito universalmente come il parco meno ri-uscito della storia di WD Imagineering. I Walt Disney Studios sono infatti un parco che presenta:

Poca Tematizzazione - questo problema porta a re-stare meno tempo nel parco e a far sentire l’ospite meno coinvolto emotivamente e di conseguenza a spendere molto meno nelle boutique e nei ristoranti. Un tema sconnesso - collegato direttamente alla

mo chiamarlo - aveva bisogno di qualcosa che potesse esser venduto come “unico” nel suo genere in Europa e forse nel mondo. Schott commissionò a WD Imagineer uno spettacolo notturno che doveva essere innovativo, unico in Europa e che con un basso costo operativo po-tesse essere eseguito ogni sera alla chiusura del parco. Per di più, quello che poi sarebbe diventato “Dreams” avrebbe dovuto poter essere modificato con costi (re-lativamente) bassi e doveva avere le caratteristiche per potere essere “venduto” dall’ufficio marketing come “Unico” e “Disney style”.Citiamo ora un altro esempio prima di addentrarci in un’analisi di “Ratatouille”. La spettacolare “Tower of Terror” venne inaugurata nel 2008 ma non poteva esse-re venduta come la prima drop tower d’Europa, e nep-pure come una novità assoluta trattandosi sostanzial-mente di un clone della versione presente ad Anaheim. Oltretutto non poteva neppure considerarsi family orien-ted dato che aveva delle limitazioni di età e altezza per le quali non poteva essere venduta come un’attrazione per tutta la famiglia. Uso la parola “venduta” apposta in quest’analisi, per quanto antipatica, proprio per ripren-dere ed enfatizzare quel concetto espresso all’inizio di quest’analisi; i parchi “commissionano” ai creativi (Imagineering nel caso della Disney, Universal Creative nel caso della Universal) una “soluzione” a un proprio bisogno; bisogno valutato attentamente dal manage-ment del parco in base ad un’analisi dell’offerta e della domanda che il parco valuta costantemente.

Gardaland (Merlin) ad esempio chiede ai suoi creativi di costruire attrazioni più adrenaliniche ogni 3/4 anni proprio per rendere facile la promozione della novità e allo stesso tempo riempie gli anni in cui questo non av-viene con aree o attrazioni dedicate a tutta la famiglia.

“i parchi “commissionano” ai creativi (Imagineering nel

caso della Disney, Universal Creative nel caso della

Universal) una “soluzione” a un proprio bisogno; bisogno valutato attentamente dal management del parco in

base ad un’analisi dell’offerta e della domanda che il parco

valuta costantemente.

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scarsa tematizzazione, un tema sconnesso rende tut-to più difficile per l’ospite; dalla fruizione del parco, al senso di appartenenza. Poche aree di sosta/relax - particolare non secondario,

soprattutto in un parco Disney. All’interno di un Magic King-dom (il classico Disneyland) l’ospite sente subito la voglia di esplorare i vicoli nascosti dietro la Main Street o Fron-tierland, o si può rilassare guardando il lago sorseggiando un the ad Epcot. I Walt Disney Studios non avevano alcuna aree che portasse l’ospite a “sedersi e guardare il mondo che va avanti”. Questo a sua volta influenza il tempo di permanenza e successivo ritorno nel parco. Nessuna attrazione di punta per tutta la famiglia

- per quanto il parco abbia alcuni gioielli per tutta la fa-miglia, nessuna attrazione di punta è completa per ogni fascia di età. La Tower, per quanto di richiamo, presen-ta un problema di altezza ed età per alcuni ospiti e lo stesso dicasi per “Rock’n rollercoaster”. “Cinemagique è un gioiellino, ma difficile da vendere come attrazione di punta e “Crush’s coaster” sembra per le famiglie ma non lo è affatto in realtà. Senza dimenticare che la coda di questa attrazione è sempre esageratamente lunga - causa la bassa portata oraria - e di conseguenza pe-

nalizza l’esperienza e non invoglia affatto a ripeterla. Nessuna attrazione di punta collegabile a un per-

sonaggio - qualcuno potrebbe obiettare che esistono “Crush’s Coaster” (legata a “Nemo”) o l’area “Toy Story Playland”, ma la prima, come già sottolineato, è si una splendida attrazione ma non arriva oltre a un D-Ticket (classificazione che indica il valore effettivo di un’attrazio-ne per il pubblico), ha una portata oraria bassissima (900 persona all’ora) e in Europa è comunque già vista come tecnologia (si tratta di uno spinning coaster presente in diversi parchi). “Toy Story Playland” non è un’attrazione, ma un’area con 3 attrazioni altamente tematizzate ma comunque di livello poco più che mediocre. Tecnologicamente il parco non ha nulla di innovativo

- quante volte ci siamo trovati a chiederci all’interno di un parco “Ma come hanno fatto?” o a rimanere stupiti per un certo effetto speciale? Questo agli Studios purtroppo non è possibile, se non, parzialmente, in “Cinemagique”. Un’offerta di ristorazione assolutamente non

completa - il parco non aveva nessun ristorante che potesse offrire un servizio al tavolo di qualità. Un luogo dove trascorrere un’ora e mezza a tavola avvolti da un ambiente altamente tematizzato.

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La differenza sta nella “necessità” e “percezione” che i guest devono facilmente avere. A Hong Kong infatti i visitatori locali hanno molta meno dimestichezza con i personaggi Disney, che sono arrivati sul territorio col contagocce e quindi sono decisamente meno conos-ciuti. Questo ha permesse agli Imagineers di creare per Hong Kong una storia originale attorno a personaggi appositamente creati per l’attrazione (Lord Henry Mys-tic e la scimmietta Albert). A Parigi invece gli ospiti sono perfetti conoscitori dell’universo Disney e non sussiste il problema dell’introduzione dei personaggi; era quindi appropriato l’abbinamento con Remy, topo sognatore e piccolo chef francese.Due parchi diversi, due necessita simili, problemi af-frontati in modo diverso con soluzioni diverse ma al-trettanto valide. Questa analisi dovrebbe permetterci di entrare un po’ di più nel cosiddetto “Inner Working Log-ic” della Walt Disney Company e di altri parchi. Un’at-trazione come “Ratatouille” non nasce per caso, ne dal “puro istinto” (purtroppo i tempi degli Imagineers che sognavano i “Pirati dei Caraibi” o la “Haunted Mansion” sono finiti) ma da un’attenta analisi di marketing e po-sizionamente strategico.

Il management di Parigi si trovava quindi nella posizione di dover tradurre questi problemi in “necessità per una nuova attrazione”. Una nuova attrazione che fosse per tutta la famiglia (nessun limite di età/altezza), facile da vendere per l’ufficio marketing, quindi creata attorno a un personaggio/a una storia conosciuta e apprezzata (facile da vendere), innovativa, proprio per poter ripo-sizionare il parco (senso di innovazione), che potesse dare vita a un’area completa e coerente (senso di luo-go) e infine che avesse nel suo progetto un’integrazione con un punto ristoro che fornisse al parco qualità e capi-enza. (problema offerta ristoro nel parco).Mi piace molto l’idea adesso di aprire una parentesi su quella che personalmente ritengo l’attrazione più bella realizzata dal-la Disney negli ultimi 30 anni: “Mystic Manor” a Hong Kong. Paragoniamola dunque per un attimo a “Ratatouille”. Entram-be hanno una mini-land, entrambe hanno veicoli innovativi, un ristorante integrato (“Counter Service” nel caso di Hong Kong), sono uniche nel loro genere e facili da vendere. C’è però una differenza fondamentale, e non è solo del tutto insita nell’uso a Parigi del 3D (ben riuscito, ma noioso dopo un po’) contrari-amente ai set scenografici e audioanimatronici di Hong Kong (peraltro di qualità veramente incredibile).

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no splendido weekend di sole ha fatto da cornice all’evento di presentazione uffi-ciale per stampa e ospiti VIP della nuova ed attesissima espansione del parco Walt Disney Studios, ovvero una mini-land dedicata interamente al film di animazione Disney-Pixar “Ratatouille”, che apre ufficialmente il 10 luglio 2014 e che include un ambiente tematico di ispirazione parigina (Place de Remy), un ristorante a tema con servizio al tavolo (Bistrot Chez Remy), un negozio di souvenirs e merchan-dise (Chez Marianne - Souvenirs de Paris, apertura in autunno) e, immancabile e benvenuta, una nuova e grande attrazione che si ispira ai fatti narrati nel film (Ratatouille: The Adventure).Tralasciando di sottolineare ancora una volta l’importanza strategica per Disney-land Paris e soprattutto per Walt Disney Studios di questo intervento, l’idea di una nuova attrazione dedicata a “Ratatouille”, ovvero ad un film di animazione molto apprezzato dagli europei e ancor più dai francesi, si inserisce perfettamente nel programma pluriennale di crescita di quello che, a tutti gli effetti, è un parco che deve ancora trovare una sua completa identità nei più puri canoni della tradizione Disney, ma che pian piano sta percorrendo la giusta strada e rimediando ai suoi errori di gioventù.L’idea di questo intervento circola in realtà da parecchi anni, ma solo dopo alcune manovre finanziare necessarie a trasferire la gestione del debito di Euro Disney s.c.a. dalle banche alla The Walt Disney Company, il progetto ha ricevuto il tanto atteso semaforo verde e si è potuto quindi concretizzare. Nasce così, in circa due anni di lavori di costruzione e altri due di pianificazione, la sessantesima attrazione

di Francesco Fabris – Parksmania.it

“Ratatouille: The Adventure”implementazione, esecuzione e considerazioni sulla novità più attesa per i Walt Disney Studios

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La stazione di imbarco è molto ampia e comprende due postazioni, ognuna delle quali ospita fino a 18 persone da suddividere su tre vetture (da 6 passeggeri cad.). La tematizzazione prosegue l’idea anticipata nel pre-show di trovarsi sui tetti di Parigi, ma a differenza della coda di attesa, qui la scala è ancor più distorta. Tutto ciò è funzionale nel mantenere la coerenza narrativa che pre-vede che gli ospiti vengano ridotti alle dimensioni di un topolino e che quindi si trovino ad osservare il mondo da un punto di vista del tutto particolare ed inedito, scelta che, comunque, poteva forse essere sviluppata in manie-ra un po’ più chiara durante la coda di attesa.Una piacevole e mai invasiva colonna sonora accompa-gna l’attesa, e il tutto trasmette una sensazione molto gradevole, mai frenetica, in perfetta linea con l’aspetto quasi sofisticato ma soprattutto molto elegante del film. L’idea di non eccedere mai dal punto di vista visivo e so-noro pervade tutta l’attrazione e ciò, se da un certo punto di vista è decisamente benvenuto in senso lato, è eviden-temente una scelta legata anche al target di fruitori che comprende bambini piuttosto piccoli e quindi più sensi-bili. In attesa di imbarcarsi sulle vetture, che viaggiano a gruppi di tre, si assiste al “balletto” che le stesse com-piono per posizionarsi nei punti di accesso: tra vetture che arrivano ed altre che partono si tratta a tutti gli effetti, assieme all’uscita, del punto più trafficato e l’impressione che se ne ricava è quella di un’ottima silenziosità, di una fluidità di movimento eccellente, ma soprattutto di una programmazione dei percorsi estremamente funzionale.La storia dell’attrazione si ispira a quella del film ma non ne ricalca pedissequamente lo svolgimento: sareb-be stato impossibile condensare i fatti che si sviluppano in 2 ore, nei quattro minuti e mezzo a disposizione de-gli Imagineer, ed intelligentemente la scelta è ricaduta sul ricreare un percorso narrativo alternativo. La scelta appare coerente e vede comunque presenti tutti i prota-gonisti principali già apprezzati nel film, ma che vengo-no collocati in una dimensione “ad hoc” per questa at-trazione. L’incontro con Remy, l’adorabile piccolo Chef, avviene fin da subito: come risaputo ama sempre trarre

di Disneyland Paris: un’esperienza per tutta la famiglia supervisionata dallo stesso John Lasseter e Brad Bird (regista del film e vincitore dell’Oscar) e che fa largo uso di proiezioni 3D oltre ad un innovativo sistema di tra-sporto senza rotaie, concepito a Glendale in California da Walt Disney Imagineering.L’attrazione vera e propria è stata inserita in un am-biente tematico molto ben realizzato, quasi una sorta di salotto per il parco, dove risulta piacevole anche solo sedersi e trascorrere qualche minuto di relax chiacchie-rando o stuzzicando la vista con i molteplici dettagli inseriti dai creativi. L’ispirazione è puramente parigina, ovvero la città che ospita la storia del piccolo chef Remy, ma design e aspetto sono influenzati dallo stile Pixar e quindi con una propria originale identità. La coda si sviluppa principalmente all’esterno, ma comunque al riparo, e può ospitare persone per circa 45 minuti di attesa (esclusa la parte indoor).

Molti gli elementi grafici che riprendono personaggi e situazioni del film, fino a culminare ad una dedica al talento dello chef Paul Bocuse, considerato uno dei mi-gliori cuochi francesi. E’ già stata ipotizzata l’estensione all’interno di un secondo edificio ma ciò avverrà se e solo quando ve ne sarà la reale necessità. La parte in-terna di coda è invece piuttosto breve e pur non essen-doci un vero e proprio pre-show, una sala ben tematiz-zata e che rappresenta i tetti di Parigi ospita un’insegna animata del ristorante da Gusteau, e che non mancherà di strappare qualche sorriso durante l’attesa.Sono presenti anche due ulteriori code di attesa per i possessori di biglietto Fastpass e per i single rider, ov-vero gli utenti che accettano di fungere da “tappabuchi” per riempire i posti vacanti lasciati a bordo delle vetture. Per queste due code non vi sono ambienti tematizza-ti ma dirigono il visitatore direttamente alla stazione di imbarco. In tutti e tre i casi, poco prima di raggiungere l’imbarco, un’ampia finestra permette di ritirare i propri occhiali per la visione 3D. Gli occhiali sono forse un po’ piccoli di dimensioni, probabilmente per avere una mi-sura unica da condividere fra adulti e bambini, ma ciò rappresenta un piccolo fastidio per chi porta occhiali da vista, in quanto la sovrapposizione è un po’ difficoltosa.

L’attrazione vera e propria è stata inserita in un ambiente tematico molto ben realizzato, quasi una

sorta di salotto per il parco

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frigorifero e fra i muri degli edifici che lo separano dalla sua cucina e dal suo gruppo di amici.Disney ha voluto, con quest’attrazione, realizzare un pro-dotto per un target davvero molto ampio: non vi sono re-strizioni di altezza o età e ciò significa che anche i bambini più piccoli, target dal quale il film è stato particolarmente apprezzato, possano partecipare. Questa scelta, dettata dal fatto che Walt Disney Studios aveva estremo bisogno di proporre nuove esperienze da condividere con tutta la famiglia, implica sicuramente il fatto che non possa rien-trare decisamente nella categoria di attrazioni thrill. Quindi nessuno “spavento” o nessuna forte emozione e guai a paragonarla ai vari Spiderman e Transformers con i quali condivide più o meno solo l’idea tecnologica di base ma di certo non l’ampiezza di target di fruitori, qui molto più estesa. Si tratta davvero di un’esperienza a portata di tutti e semmai l’unica controindicazione è legata a chi trova fasti-

diosa la visione delle proiezioni in 3D, qui ampiamente utilizzate in quanto rappre-sentano un buon 80% della narrazione.L’uso delle proiezioni 3D, oltre che ren-dere al meglio il look&feel del film ori-ginale, è stata una scelta legata ad un preciso motivo, come ci illustrano Beth Clapperton (Art Director) e Bjorn He-erwagen (Show Designer e Production Manager) di Walt Disney Imagineering, ovvero quello di poter tradurre l’idea di essere rimpiccioliti alle dimensioni di un topo e vedere con i suoi occhi e dal suo punto di vista ciò che accade nel mondo reale. Questo implica che tut-to appaia gigante e ciò sarebbe stato logicamente impossibile da realizzare fisicamente e credibilmente se non rincorrendo, appunto, alla tecnologia di proiezione ad alta definizione. Ciò non toglie che vi siano anche alcuni ambienti tematizzati nella maniera più classica, tipo l’enorme cella frigorife-ro, ma è la proiezione che rappresenta l’elemento caratterizzante e quanto si vede sugli schermi, tra i quali alcuni estremamente imponenti ed immersi-vi, è di qualità eccellente. Le clip sono ovviamente prodotte per mano del-la stessa Pixar e il livello di dettaglio è quello a cui ci ha abituati nel corso del tempo: sono stati usati gli stessi modelli impiegati nel film del 2007 ma tutto è stato prodotto in formato ultra

ispirazione dal celebre ristorante Gusteau, ed è proprio lì, sui tetti vetrati delle cucine del ristorante che lo ritro-viamo non appena lasciamo la stazione di imbarco. In questa rivisitazione però, Remy cerca di trarre ispirazio-ne dal lavoro degli umani per portare poi l’esperienza in quello che, scopriremo alla fine, è il suo personale ristorante a misura di topo.Il ristorante Gusteau è sempre gestito dallo chef Skin-ner, e al suo interno troviamo anche Alfredo Linguini, imbranato e impacciato come sempre, che però sarà di fondamentale aiuto quando Remy, assieme agli ospiti, cadrà accidentalmente dentro le cucine e dovrà fuggir-ne prima di subire le ire dello Chef. Dalle cucine quin-di le vicende si sposteranno in maniera rocambolesca all’interno della sala del ristorante, dove tra l’altro com-pare anche il critico Anton Ego, e quindi nel ristorante di Remy, passando attraverso altri ambienti come la cella

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nel ristorante di Remy, la transizione fra il mondo digi-tale, rappresentato dalle proiezioni, e quello reale fatto di scenografie e oggetti tangibili, si esprime in maniera molto convincente. La visione del ristorante reale che af-fianca l’attrazione, una volta sbarcati, rappresenta la per-fetta conclusione di un percorso narrativo magistralmen-te architettato dai creativi che hanno saputo stuzzicare la voglia di tradurre in realtà quanto raccontato nella storia e quindi di sedersi a pranzare o cenare nell’ambiente fanta-sioso e fatto a misura di topo appena visto.In alcune stanza l’imponenza degli schermi, unita al 3D e agli elementi scenografici, crea sicuramente un risul-tato piacevole e funzionale, in altre un po’ meno, ma nel complesso tutto il valore produttivo è molto elevato e determina un risultato gradevole e mai cacofonico. Tut-ta questa moderazione e pulizia forse lascia solo poco spazio alle sorprese e ai colpi di scena, ma date le pre-messe e quanto detto fino ad ora, ciò non rappresenta un particolare problema, almeno per la maggior parte dei visitatori che la affolleranno, ne siamo certi, in ma-niera cospicua fin dalla sua apertura. Immancabile la presenza di inside-jokes e di Hidden Mickey (sagome di Topolino nascoste negli elementi scenografici) durante il percorso. Ma lasciamo ai lettori la bravura e l’attenzione di scoprirli tutti.

HD (4K) per soddisfare le esigenze di visione richieste da Walt Disney Imagineering.Sebbene la scelta di usare pochi elementi scenografici possa far storcere un po’ il naso, in realtà è ben motiva-ta: molte delle scene proiettate si svolgono tra ambienti differenti (in apertura e in conclusione della clip) e il fat-to di riempire la stanza che ospita lo schermo con una scenografia fisica avrebbe soddisfatto solo una delle due condizioni (quella iniziale o quella finale). Così la scelta è ricaduta sull’ingrandire lo schermo il più possibile af-finché diventasse predominante e coprisse quasi tutto il campo visivo. Anche se il risultato non è sempre perfetto al 100% rimane comunque un buon compromesso.La transizione fra le scene è invece estremamente gra-devole, fluida e priva di difetti: ciò è dovuto sia alla rapi-da mobilità e reazione delle vetture che accompagnano le scene anche con sussulti, vibrazioni e rotazioni, sia ad una perfetta sincronizzazione fra video e audio della colonna sonora realizzata da Michael Giacchino, sempre presente senza stacchi e miscelata in maniera molto convincente. Sono presenti anche effetti fisici più clas-sici (profumi, aria, calore, spruzzi d’acqua etc.) inseriti in quantità non particolarmente eccessiva ma comunque al posto giusto e sempre nella situazione più opportuna.Anche nella parte conclusiva, ovvero quando si arriverà

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IL CLORO CONTRO TUTTI

on sono rari, oggi, i casi di pediatri che si rifiutano di sottoscrivere un certificato medico per mandare in piscina un bimbo molto piccolo.In effetti i composti del cloro pericolosi per l’uomo sono molti, e di mol-ti ancora non si conosce nulla. Si stima che più del 60% dei composti organo alogenati del cloro non siano ancora stati individuati. Il cloro è sicuramente il disinfettante migliore utilizzabile in piscina sotto tutti i punti di vista. Ma non vi è dubbio che una protratta espo-sizione produce sui bagnanti effetti indesiderati – se fosse un farmaco si direbbe in alcuni casi anche gravi – soprattutto su pelle, capelli, mucose e polmoni. Esattamente come agisce un farmaco, il cloro ci protegge efficacemente dai rischi di infezioni ma ci chiede un prezzo che sempre più frequentemente gli utilizzatori delle piscine sono poco

disponibili a pagare. Per questo negli ultimi anni è in atto una continua ricerca a prodotti e sistemi alternativi, più naturali, altrettanto efficaci ma meno aggressivi del cloro. Parallela-mente la ricerca sta andando nella direzione di sistemi ed apparecchiature che consenta-no, affiancandosi al cloro, di utilizzarne un quantitativo inferiore.

Negli ultimi anni sono state pubblicate numerose ricerche, quasi tutte straniere, sui danni provocati dalla prolungata esposizione al cloro e ai composti da esso derivati. Molte di queste ricerche sono state effettuate in piscina, sia su nuotatori occasionali che su nuotatori professionisti. I più colpiti da questi effetti indesiderati sono i bambini, che sviluppano precocemente asma bronchiale, lo stesso disturbo per combattere il quale viene consigliato il nuoto!

di Rossana Prola – Professioneacqua.it

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il cloro fa parte del gruppo degli alogeni. In natura si presenta sotto forma liquida. Ha un odore molto for-te, poco piacevole, infatti il suo nome deriva dal greco bromos (puzza). Paradossalmente viene utilizzato per la disinfezione dell’acqua di piscina poiché non si sente l’odore tipico del cloro, né alcun altro odore! In realtà la composizione chimica del prodotto utilizzato in piscina è chiaramente diversa da quella dell’elemento bromo. Il nome del composto chimico in commercio è bromo metil idantoina, che contiene anche cloro. Il bromo uti-

I PRODOTTI CHIMICI

Va fatta una fondamentale premessa e cioè che, per quanto riguarda la disinfezione delle piscine ad uso pubblico, il cloro è l’unico prodotto ammesso dalla normativa italiana. Oltre al cloro è consentito utilizzare l’ozono, ma solamente come supporto ad una disinfe-zione che in vasca va effettuata ancora e comunque con prodotti a base di cloro.

Nonostante ciò, vi sono alcuni prodotti che sono entrati nell’uso saltuario per la disinfezione anche di grandi piscine. Va sempre tenuto presente che non sempre sostituire il cloro con un altro prodotto chimico riduce i problemi. Anzi, in molti casi la situazione si complica perché situazioni ambientali, come ad esempio l’as-senza o la riduzione di odori sgradevoli, possono far diminuire la attenzione nel dosaggio, con conseguenze ancora più gravi rispetto all’utilizzo del cloro.

Il bromo

Il bromo è un elemento chimico - come il cloro - e come

I più colpiti da questi effetti indesiderati sono i bambini, che sviluppano

precocemente asma bronchiale, lo stesso disturbo per combattere il quale viene

consigliato il nuoto!

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e quindi la tossicità per l’uomo è praticamente nulla. Va tenuto in concentrazioni piuttosto elevate rispetto al cloro, almeno 30 ppm, e nonostante ciò l’azione ossi-dante è molto ridotta rispetto a quella del cloro, come è possibile constatare misurando il potenziale redox dell’acqua che rimane intorno a 300 mV contro i 700 mV di un’acqua trattata con cloro. È comunemente uti-lizzato, più che per la disinfezione continua dell’acqua, per i trattamenti shock.

Gli ioni argento e rame

Sia il rame che l’argento sono stati utilizzati per i secoli a causa del loro meccanismo biocida. I Vichinghi usavano strisce di rame sulle loro navi per impedire lo sviluppo di al-ghe e conchiglie. Le navi mo-derne usano ancora la stessa

lizzato per la disinfezione dell’acqua si presenta sotto forma di pastiglie, molto facile da utilizzare e da do-sare. L’assenza della puzza di cloro è dovuta al fatto che i composti del bromo con l’ammoniaca, le bromo-ammine, sono meno stabili delle cloroammine e quindi non se ne avverte la presenza. Chimicamente è meno efficace del cloro e quindi va dosato ad una concentra-zione maggiore, intorno a 2-4 ppm. Rispetto al cloro è meno sensibile al valore di pH ed alla temperatura.

Il perossido di idrogeno

Comunemente noto come ac-qua ossigenata, il perossido di idrogeno è un forte ossidante. Ha un effetto piuttosto debole sui microrganismi ma ossida efficacemente le sostanze or-ganiche. Il perossido una vol-ta che ha agito diventa acqua

Ma non vi è dubbio che una protratta esposizione

produce sui bagnanti effetti indesiderati

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sigeno attivo una volta disciolto in acqua. Attraverso la sua forte azione ossidante inattiva parte dei microrga-nismi e ossida le sostanze organiche. L’azione del per-solfato non è influenzata dal pH. I prodotti commerciali attualmente sul mercato contengono una percentuale di sali poliquaternari, per ampliare lo spettro di azione biocidi del prodotto.

I SISTEMI E LE APPARECCHIATURE

Sicuramente la strada più effi-cace da percorrere per ridurre i danni derivati dall’utilizzo dei prodotti chimici è quella di non usarli, o comunque di usarne una quantità ridotta rispetto a quella attuale.

Il primo, fondamentale, aspetto da tenere in considerazione è quello della riduzione delle so-

stanze organiche in acqua. Ciò si può ottenere solo in due modi: con l’igiene dei bagnanti e con un sistema di filtrazione in grado di rimuovere lo sporco in modo davvero efficace.

Per il primo aspetto si tratta di investire impegno e fati-ca sulla educazione degli utenti. Per il secondo è invece necessaria una crescita della cultura tecnica e tecnolo-gica dei gestori dei parchi acquatici che consenta loro di riconoscere un ottimo impianto di filtrazione da uno molto scarso, situazione quest’ultima che sempre più spesso capita di incontrare nelle sale macchine delle piscine, anche in quelle più importanti.

Fatta questa importante premessa, va detto che la spinta del mercato verso un acqua trattata efficace-mente senza prodotti chimici spinge molte aziende ad immettere sul mercato tecnologie non sufficien-temente sperimentate e spesso purtroppo non effi-caci, che spariscono come meteore. Sicuramente è importante che alla base di una nuova proposta ci sia sempre un fondamento tecnico chiaro, comprensibile a chiunque (magari il trattato di fisica quantistica lo lasciamo da parte...) e possibilmente sperimentato a sufficienza.

tecnologia. I nomadi usavano monete d’argento per migliorare la qualità dell’acqua potabile, poiché l’ac-qua contenente monete di rame e argento è molto brillante, grazie all’effetto biocida di questi metalli. Ioni rame elettricamente caricati (Cu2+) contenuti nell’acqua vanno alla ricerca di particelle di polarità opposta, come batteri, virus e funghi. Gli ioni rame positivamente caricati formano composti elettrostatici con pareti cellulari dei microorganismi, negativamente caricate. Questi composti alterano la permeabilità della parete delle cellule e provocano la cessa-zione dell’assorbimento dei nutrienti. Gli ioni di rame pe-netrano la parete delle cellule e di conseguenza provoca-no un’entrata di ioni argento (Ag+). Essi penetrano il nucleo dei microorganismi, si legano alle varie parti delle cellule, come DNA ed RNA, alle pro-teine cellulari ed agli enzimi respiratori, provocando l’immobilizzazione di tutti i si-stemi di sopravvivenza nelle cellule. Di conseguenza, non avvengono più la scissione o la crescita cellulare, inducendo i batteri a non moltiplicarsi più e quindi a morire. Gli ioni rimangono attivi fino a quando sono assorbiti da un microrganismo. La ionizzazione Ra-me-Argento non dipende dalla temperatura, e’ attiva nell’intero sistema idrico.

Come la biguanide, gli ioni argento e rame non hanno potere ossidante ma solamente biocidi. Devono quin-di essere abbinati ad un’altra sostanza. Non sono però incompatibili con il cloro e quindi possono essere usati in abbinamento a questo ultimo, oppure al perossido di idrogeno. Abbinati al cloro ne aumentano l’efficacia e consentono quindi di ridurne la concentrazione.

L’ossigeno attivo (Monospersolfato)

L’ossigeno è indispensabile per sopravvivere. Se com-pare in altra concentrazione su forma attiva (radicale libero), è adatto per la disinfezione e l’eliminazione di batteri, virus e rifiuti del metabolismo. Tutti i prodotti chimici ossidanti producono radicali liberi.

La sostanza prodotta, commercializzata e conosciuta nel settore delle piscine come ossigeno attivo è in re-altà monopersolfato di potassio (KHSO5), che libera os-

Negli ultimi anni è in atto una continua ricerca

a prodotti e sistemi alternativi, più naturali, altrettanto efficaci ma

meno aggressivi del cloro.

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più delle volte infatti gli utenti si vedono negata dal gestore, una qualsivoglia forma di risarcimento sulla scorta dell’asserita presenza di cartelli di esonero responsabi-lità. Ma ciò è sufficiente a determinare il detto esonero, oppure il gestore è in ogni caso tenuto a rispondere del danno patito dall’utente?La questione configura in primo luogo l’aspetto della responsabilità contrattuale in capo al gestore a fronte del perfezionamento di un contratto con l’utente perfetto in ogni sua forma. Infatti, colui che paga il biglietto stipula un contratto con chi gesti-sce la piscina, in virtù del quale questi è tenuto a consentire al pagante l’ingresso e l’utilizzo dell’impianto in ogni sua struttura (vasche, palestre, spogliatoi ecc.). Si tratta di una fattispecie contrattuale complessa, ove il gestore, con il medesimo contratto si assume anche l’onere di custodire i beni depositati dagli avventori. Nel caso di furto all’interno dell’impianto occorre dunque valutare quale sia la responsabilità del gestore per la custodia delle cose da parte del soggetto pagan-te il biglietto di ingresso. La giurisprudenza maggioritaria ritiene che al deposito

I furti negli spogliatoi delle piscine:profili di responsabilità

Tra gli utenti degli impianti sportivi spesso viene sollevato il seguente quesito: chi risponde nel caso in cui un utente, dopo aver pagato il biglietto di ingresso, lascia i propri effetti negli spogliatoi e/o nell’armadietto e questi gli vengono sottratti?

di Maura Bridarolli– Professioneacqua.it

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re la responsabilità del soggetto proprietario o gestore dell’impianto sportivo, cui accede lo spogliatoio, per la mancata restituzione del bene sottratto, con il correlati-vo obbligo di risarcirne il danno. Il ragionamento logico/giuridico che ha portato alla pronuncia si basa sostan-zialmente sulle seguenti considerazioni: il bene era depositato negli spogliatoi e di detta circo-

stanza il gestore l’impianto non ha formulato specifica contestazione;

mancavano indicazioni ap-pariscenti, quali per esempio cartelli, che dissuadessero gli utenti dal depositare gli in-dumenti o altri beni personali negli spogliatoi (peraltro chiusi con lucchetto); per aversi deposito è sufficien-

te che il custode riceva il bene e che questo venga posto con il suo consenso in una sfera di disponibilità e con-trollo.

Pare evidente dunque che l’obbligazione di custodia in capo al gestore, pur non potendosi considerare principa-le, bensì accessoria, nel caso di inadempimento quest’ul-timo è tenuto al risarcimento dell’eventuale danno arre-cato, secondo le modalità stabilite dalla norma.

Relativamente all’esonero di responsabilità determina-ta dalla presenza di cartelli con i quali il gestore non si assume specificamente la responsabilità per la custo-dia dei beni sorgono delle perplessità. Infatti, il dispo-sto di cui all’art. 1785 quater cc è chiaro: sono nulli i preventivi patti di limitazione di responsabilità in capo al gestore. Sulla scorta di tale norma ci si chiede infatti come potrebbe essere possibile e lecito un atto unila-terale di esonero di responsabilità da parte del gestore, in merito ad una obbligazione accessoria (custodia) in-scindibilmente connessa con l’obbligazione principale (biglietto/servizio). Peraltro, il detto esonero di respon-sabilità, nella maggior parte dei casi, verrebbe a co-noscenza dell’utente (identificabile quale consumatore) solo dopo aver pagato il biglietto ovvero nel momento dell’accesso agli spogliatoi, con la conseguente man-canza in capo a questi della possibilità di svolgere la sua espressa accettazione della clausola. A ben vedere la detta limitazione (lo si ribadisce vietata dal codice) andrebbe anche a collidere con i principi di cui al co-dice del consumo volti alla sempre maggior tutela del consumatore nei confronti dei comportamenti vessatori da parte del soggetto forte (imprenditore).

presso gli armadietti di un impianto sportivo si applichi la medesima disciplina disposta per il deposito in al-bergo di cui agli artt. 1783 e seguenti del codice civile. All’uopo preme evidenziare come il legislatore, con la richiamata disciplina codicistica abbia voluto attribuire l’obbligo di custodia caratteristico del deposito, anche ai casi del deposito in albergo o in stabilimenti o locali assimilati, quali le case di cura, gli stabilimenti di pub-blici spettacoli, stabilimenti balneari, sportivi, pensioni, trattorie, carrozze letto e simili (per esempio circoli sportivi in cui i frequentatori depositino indumenti ed oggetti personali mentre si allenano).

La materia – disciplinata dagli artt. 1783 ss. Cod. civ. – è stata completamente modificata per effetto della L. 10 giu-gno 1978, n 316, adottata per aderire ad una conven-zione internazionale. In forza di tali disposizioni occorre distinguere tra le cose affidate in custodia all’alber-gatore (o che questi abbia illegittimamente rifiutato di ricevere in consegna) e quelle portate in albergo, ma non affidate alla custodia dell’albergatore, ovvero af-fidate in custodia fuori dall’albergo od anche in alber-go, ma durante le operazioni precedenti o successive all’esecuzione del contratto. Nel primo caso (art. 1784 cod. civ.) l’albergatore (o il gestore), salvo che ricorra un’ipotesi di forza maggiore o di colpa del cliente, è illimitatamente responsabile del deterioramento, di-struzione o sottrazione della cosa; nel secondo caso la responsabilità dell’albergatore non può superare, al massimo, l’equivalente di cento volte il prezzo di loca-zione dell’alloggio per giornata (art. 1783 ult comma) (a meno che il danno sia dovuto a colpa sua o dei suoi ausiliari, art. 1785 bis cod. civ.). Sono altresì nulli i patti di limitazione preventiva della responsabilità dell’alber-gatore (art. 1785-quater cod. civ.).

Di recente, sulla annosa questione, una pronuncia della Suprema Corte, a conferma dei principi sopra richia-mati, ha accolto quanto disposto dal Giudice di Pace di Bari il quale ha ritenuto: “che l’utilizzo dello spogliatoio di un centro sportivo secondo il corretto intento degli utenti assolve normalmente alla esigenza di ottenere la custodia degli indumenti depositi dai medesimi dopo aver indossato la divisa”(Cass. Civile sez. III n. 11579 del 19/05/2009). Per un verso dunque, inquadrata la fattispecie nell’ambito del deposito, il Giudice di prime cure (e la Cassazione a conferma) ha fatto discende-

Colui che paga il biglietto stipula un contratto con chi gestisce la piscina

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noltre la presenza di studenti in viaggio d’istruzione, anche se provenienti da cen-tinaia di chilometri distanza, consente di fare marketing territoriale e consolidare la zona come destinazione per questa tipologia di turismo, consolidando il rapporto con el agenzie di viaggi specializzate. I gruppi di ragazzi in gita di un giorno per-mettono invece di fare marketing locale in modo molto efficace: i visitatori torne-ranno a casa e racconteranno alle famiglie un’esperienza divertente all’aria aperta, e magari torneranno al parco con genitori e fratelli. In questo senso è un’ottima idea quella di consegnare ai ragazzi un depliant ed un voucher con una qualche forma di riduzione, in modo da incentivarne il ritorno. In questo modo è possibile

Gite scolastiche ed Oratori, Come raggiungere i referenti?La proposta Didatour

Gite scolastiche e oratori? Un ottimo pubblico, soprattutto all’avvio della stagione per i parchi avventura. È vero, questi gruppi chiedono riduzioni consistenti, ma è innegabile che essi costituiscano un’ottima occasione per aumentare le visite nei giorni feriali.

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per tutti i docenti alle prese con la programmazione dei viaggi d’istruzione e che necessitano di avere informa-zioni, viene distribuito i primi giorni di Settembre in tutte le scuole primarie e secondarie, pubbliche e paritarie. La distribuzione della rivista verrà rafforzata da azioni dirette svolte dai 22 coordinatori regionali che, dialo-

entrare nelle case di centinaia di famiglie della zona, attraverso testimoni inconsapevoli della propria attività. Non è semplice però entrare nel circuito dei viaggi di istruzione e degli oratori. Si tratta di svolgere un lavoro capillare con le scuole e con le parrocchie, individuare per ciascuna istituzione il referente per l’organizza-zione di questo tipo di eventi - altrimenti si rischia di sprecare francobolli inviando documentazione pubbli-citaria al generico indirizzo della scuola – e raccogliere una serie di contatti aggiornati, telefonando alle singole scuole o parrocchie.C’è però un sistema che negli anni ha mostrato di fun-zionare. Si tratta della proposta di Didatour, una società specializzata in queste forme di turismo. L’annuario Di-datour – all’interno del quale sono già presenti parchi avventura e parchi di divertimento – ha caratteristiche interessanti, perché permette di promuovere la propria struttura in modo efficace. Il valore aggiunto di Dida-tour è quello di disporre di un contact center di diciotto persone, che si occupa di aggiornare costantemente il database di 250mila indirizzi, 80mila docenti, dirigen-ti scolastici e rappresentati dei genitori, veicolando la proposta dei partner ai referenti di scuole e parrocchie. La promozione avviene attraverso la rivista e il sito, ma è possibile avvalersi anche di servizi di promozione at-traverso operatori telefonici specializzati e newsletter, indirizzate alle aree geografiche di interesse dei clienti. L’Annuario è ormai un punto di riferimento consolidato

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62 Lo spettacolo viaggiante luglio agosto 2014

Quanto agli Oratori, il progetto “Oing – Oratori in Gita” sta dando risultati interessanti: Ditatour ha infatti stipu-lato un protocollo d’intesa con il FOI (www.oratori.org), “Forum degli Oratori Italiani”, l’organo di coordinamen-

to nazionale degli oratori del quale fanno parte tut-te le organizzazioni che si occupano di oratori in Italia (ACI, ANSPI, San Paolo Ita-lia, NOI, CSI, Figlie di Ma-ria Ausiliatrice, Salesiani Don Bosco, Canossiani, ecc.) realizzando il kit di-dattico “LabOratorio”, di-stribuito da La Fabbrica in tutti gli oratori. Si tratta di circa 6.000 strutture che coinvolgono annualmen-te 1,5 milioni di giovani e 200.000 educatori. E’ stato quindi realizzato il portale www.oing.it, uno strumento che si adatta

alle esigenze degli oratori e delle parrocchie, in tutte le stagioni, supportando gli educatori e i responsabili parrocchiali proponendo idee per organizzare gite, sog-giorni e altre attività.

Con Didatour l’Associazione ha stipulato una conven-zione, per ottenere condizioni di favore per le imprese associate. La convenzione è stata inviata ai Soci attra-verso la newsletter e può essere richiesta agli uffici.

gando costantemente con docenti, possono consegna-re eventuali copie aggiuntive e soddisfare richieste di informazioni e chiarimenti. La rivista verrà inoltre distri-buita anche ai 1.000 responsabili di agenzie di viaggio qualificate per il turismo scolastico, in 25.000 plessi scolatici (l’80% del totale) con 126.000 copie nomi-nali, profilate per nominati-vo, ruolo, potere decisiona-le nell’organizzazione dei viaggi d’istruzione. Inoltre il sito Didatour.it è il porta-le dedicato al turismo sco-lastico più visitato in Italia. All’interno del portale sono caricate le schede delle singole realtà, suddivise sia per criteri tematici che territoriali. Nell’ultimo anno scolastico il sito è stato uti-lizzato da 35.000 docenti per la programmazione dei viaggi d’istruzione e il tempo di permanenza medio sul sito dimostra un utilizzo approfondito del portale.All’interno del sito sono caricate, suddivise sia per cri-teri tematici che territoriali, le schede delle varie realtà che hanno aderito al progetto. Ogni scheda presenta una descrizione dettagliata delle attività e dei servizi, la galleria fotografica, materiale scaricabile in formato PDF, uno spazio dedicato a news ed eventi e le infor-mazioni di contatto.

Il valore aggiunto di Didatour è quello di disporre di un contact center di diciotto persone, che si occupa di

aggiornare costantemente il database di 250mila indirizzi,

80mila docenti, dirigenti scolastici e rappresentati dei genitori, veicolando la proposta dei partner ai referenti di scuole e

parrocchie.

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64 Lo spettacolo viaggiante maggio giugno 2014

Ugo GUALENI (detto Ughetto) È venuto a mancare all’affetto dei suoi cari all’ età di 58 anni. La sua disponibilità per tutti, l’amore per il suo lavoro e la sua inconfondibile risata, rimarrà nel cuore di tutti. CIAO CARO UGHETTO!” La Sezione Piemonte Valle d’Aosta invia sentite condoglianze.

È partito per il suo ultimo viaggio, Defendente DELLA FER-RERA, per tutti (Fandin). Quarto di 5 figli, della vecchia famiglia di “Viaggiatori”, di Bartolomeo Della Ferrera. Un uomo anche dal carattere, magari difficile, ma con un cuore colmo di generosità. Qualsiasi persona, lo conoscesse o no , se chiedeva aiuto, lui era sempre disponibile. Una persona che con le sue , anche negative esperienze, a saputo crescere, in compagnia della moglie Anto-nietta Bianchi, una buona famiglia. Un uomo dalle moltissime capacità, sia lavora-tive che culturali , nonostante il solo diploma di 5a Elementare. Una persona molto legata alla famiglia, con tantissima umiltà, mai appariscente, sempre contenuto e per questo molto ammirato e rispettato. Un uomo che come tanti Viaggiatori - non riscontrava difficoltà - per lui niente era irrisolvibile.Dei suoi moltissimi lavori , risaltano le costruzioni di 2 Autoscontri per adulti, uno dei quali di ultima generazione, su rimorchio, tutt’ora in funzione. Per elencare parte dei suoi ottimi lavori, bisognerebbe scrivere un libro intero. Una sola cosa resta da dire in questi casi: è venuto a mancare un grande Uomo.Unico suo Hobby -oltre il lavoro - era la pesca sia lungo i torrenti che al mare, unica alternativa al distacco del lavoro. Lo stesso hobby non a mancato di darle le sue soddisfazioni. Una fra tutte, la cattura di un Branzino (Spigola) di 13 KG. Il racconto di tale cattura lo inorgogliva, non poco. Ancora oggi, ne detiene il record, nella provincia di Imperia, con pesca fatta dalla riva, con una canna da lui chiamata “Luassina” ( luasso è il branzino ). Chi scrive queste poche righe, a nome della famiglia, composta dalla figlia ,Rossella Della Ferrera, la nuora , Patrizia Secchi, i nipoti , Micol e Fabio Della Ferrera, Manuel e Matteo Ros, e il figlio Marco Della Ferrera. Lo stesso , per rin-graziamento, al sopra citato papà FANDIN, vorrebbe avere a disposizione, non poche righe, ma moltissime pagine. La famiglia tutta vuole ringraziare, veramente di cuore, tutti coloro che hanno voluto condividere, questo grande ed incolmabile dolore. Un grazie particolare, alla sede A.N.E.S.V del Piemonte e Valle D’Aosta, dove Fandin è sempre stato iscritto, come del resto tutta la sua famiglia. La presenza del Presidente (amico) Sig. Massimo Piccaluga ha sicuramente inorgoglito, questo piccolo ma gran-de anzi grandissimo Viaggiatore. CIAO PAPA’.

La famiglia Della Ferrera.

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