Lo Spettacolo Viaggiante

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Bolkestein e registrazione delle attrazioni Tempo di meeting per i parchi acquatici ed i parchi avventura Conferenza sulle attrazioni a Reggio Emilia n. 11-12 www.anesv.it 2011 nov. dic. a. XLIX

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Organo associativo dell' ANESV AGIS, organizzazione di categoria che rappresenta al suo interno lo spettacolo viaggiante, i parchi di divertimento ed i parchi avventura.

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Bolkestein eregistrazione

delle attrazioni

Tempo di meetingper i parchi acquaticied i parchi avventura

Conferenzasulle attrazionia Reggio Emilia

n.11-12

www.anesv.it2011nov. dic.

a. XLIX

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Presidenza NazionaleVia di Villa Patrizi, 1000161 RomaTel 0688473-273 o 274Fax 064403612www.anesv.it • [email protected]

Sezioni Territoriali

Sezione Piemonte, Valle d’AostaVia dei Mille, 9 • 10123 TorinoTel. 0118127637 / Fax 0118127632

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Sezione Sicilia, SardegnaVia Nicolò Gallo, 2\e • 90139 PalermoTel. 091582377 / Fax 091589965

EditorialeANESV-AGIS

ANESV e anche:

Le ultime settimane so-no state particolarmen-te impegnative per l’As-sociazione. Un nuovo Governo è alle prese con una crisi di dimensioni eccezionali, ed in questo

quadro complesso l’ANESV è chiama-ta a confrontarsi con i problemi delle imprese che rappresenta. In questa situazione un Fondo Unico Spettacolo 2012 di 428 mi-lioni di euro, con oltre 6 milioni destinati ai contributi per le attività circensi e lo spettacolo viaggiante, costituisce indub-biamente un segnale positivo, ottenuto anche grazie all’attivi-tà dell’AGIS. La nostra Associazione ha affrontato il tema del-le connessioni temporanee con particolare determinazione, ed ENEL, nei tempi consentiti dalle dimensioni aziendali, ha fi-nalmente accolto la nostra richiesta di riduzione delle cauzio-ni, come riportato in questa rivista. Ne beneficeranno tutte le imprese itineranti. I contatti con la Direzione Generale e con gli uffici dell’Autorità per l’energia porteranno certamente a risol-vere nei primi mesi del prossimo anno alcune problematiche, come quelle dei tempi di allacciamento, del versamento delle cauzioni su ogni singola fornitura, ed alcune complessità nella modulistica. A chi continua a chiedersi se sarà possibile tornare al forfait, devo rispondere che non ci sono le condizioni, perché sono numerose le norme che lo impediscono. L’Associazione sta tentando di ottenere il miglior risultato possibile, nell’ambito del quadro normativo di riferimento. Non sono state tuttavia tralasciate iniziative di sensibilizzazione nei confronti del nuo-vo Governo, affinché sia affrontato il problema dell’approvvi-gionamento energetico delle carovane-abitazione. Sul piano associativo sono molte le iniziative messe in campo: per tutte cito il meeting dei parchi acquatici, del quale diamo notizia in questo numero, e di quello dei parchi avventura, che sarà commentato nella prossima rivista. Alle due riunioni han-no preso parte, complessivamente, oltre 120 persone, e credo che in un periodo di difficoltà per l’associazionismo, assistere ad eventi così partecipati costituisca un segnale evidente di in-teresse per le tematiche categoriali. Anche le attività di tesseramento per il 2012 sono avviate. È un momento non facile per le associazioni di categoria di qualsiasi settore imprenditoriale, ma sono convinta che le categorie pro-fessionali non possano rinunciare ad una rappresentanza uni-taria dei problemi generali, senza la quale la voce delle impre-se non sarebbe ascoltata. Invito tutti a fare la propria parte per sostenere l’Associazione, e con essa l’esercizio della propria at-tività. Desidero in questa occasione augurare a tutti i lettori un sereno Natale ed un 2012 che veda finalmente premiati gli sforzi com-piuti per restare sul mercato in un momento economico così sfavorevole.

di Evelina Christillin

Presidente dell’ANESV

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Sommario

#11-12novembre dicembre 2011

anno XLIX

Autorizzazione del Tribunaledi Roma n. 565/1996

Rivista bimestrale. Sped. Abb. Post.D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)

art. 1, comma 1, DCB Roma

Direttore responsabileGianni Da Ronche

VicedirettoreMaurizio Crisanti

Dalle sezioniMassimo Piccaluga, Amedeo Zanetti,

Adriano Rossi, Franco Moruzzi,Fabio Mannello, Ciro Guida,

Cosimo Amato, Salvatore Speciale

Direzione, amministrazione e pubblicitàANESV–AGIS

Via di Villa Patrizi, 10tel. 0688473-273 o 274 – Fax 064403612

[email protected]

www.parchipermanenti.it

GraficaMassimiliano D’[email protected]

StampaEccigraphica S.r.l.

Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che de-siderino collaborare nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione che così recita: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusio-ne non costituendo pertanto tale collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione autonoma».

Bolkestein eregistrazione

delle attrazioni

Tempo di meetingper i parchi acquaticied i parchi avventura

Conferenzasulle attrazionia Reggio Emilia

n.11-12

www.anesv.it2011nov. dic.

a. XLIX

64 Giostre, Camper, Roulotte e tante altre occasioni

Occasioni

8 Autorizzazioni, registrazioni e regolamenti comunali. Non è tutto scontato

16 Investire sul fotovoltaico: l’Italia paese del sole, e il solare?

ANESv Informa

42 Trasformare la fantasia in realtà produttiva

52 39a ENADA. Fiera più piccola, business più grande

54 Un vescovo al luna park

Eventi

24 Un successo il Meeting dei parchi acquatici italiani

26 Buttafuori nei parchi di divertimento, sì o no?

28 L’Associazione in linea con i Soci

30 La gestione della criticità nelle giornate di alta affluenza

Mondo dei parchi

38 Il terzo Meeting dei parchi avventura

Parchi avventura

56 Il cuore per strada

58 Luci ed ombre nelle fiere del 2011

Fuoricampo

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8 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011

ANESv Informa

In una recente edizione di Ena-da, la fiera del trattenimento che si svolge a Rimini, è sta-to lanciato il grido d’allarme da parte dei titolari degli sta-bilimenti balneari in quanto sembrerebbe che anche i gon-fiabili (o gommosi) debbano

essere assoggettati agli adempimenti previsti dal d.m. 18 maggio 2007. Ep-pure qualche dubbio che questa inter-pretazione sia corretta non può che sorgere, come dubbi permangono sull’ap-plicazione della disciplina relativa allo spettacolo viaggiante ai soggetti a dondo-lo noti anche come kiddie rides, relativa-mente a quelli collocati nelle sale giochi, nelle aree aperte al pubblico nei centri

commerciali ed in tanti bar da nord a sud del territorio nazionale. Insomma, forse sarebbe il caso di iniziare a scoprire qual-che velo e smetterla di ritenere oro colato, tutte le parole che escono, in via formale ed informale dal Ministero dell’interno. Come recentemente è successo con il pa-

Autorizzazioni, registrazioni e regolamenticomunali.Non tutto è scontato

Abbiamo chiesto a Marilisa Bombi di farci conoscere il suo punto di vista sulla registrazione delle attrazioni e sull’applicabilità della Direttiva Bolkestein al nostro settore.

Marilisa Bombi ha diretto per molti anni il Ser-vizio attività economiche di un comune capo-luogo ed ha maturato una significativa espe-rienza presso il Comando della Polizia locale del medesimo ente. È autrice di diverse opere a ca-rattere giuridico ed ha pubblicato diversi saggi ed articoli su riviste specializzate. È stata, inol-tre, relatrice in numerosi convegni scientifici e di studio riguardanti le problematiche della di-sciplina delle attività economiche. Collabora con un noto quotidiano economico e cura, per un Editore specializzato in testi giuridici, la ras-segna delle decisioni del Consiglio di Stato.

L’autrice

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9www.anesv.it

rere fornito ad un Comune del Friuli Ve-nezia Giulia per il tramite della Prefettura di Pordenone, con la nota di data 30 ago-sto 2011 nel quale si afferma la necessità di sottoporre a registrazione tutti i sogget-ti a dondolo ovunque essi siano collocati. Perché l’interpretazione logica e sistema-tica della disciplina porterebbe a ritenere che è soggetta alla disciplina del compar-to dello spettacolo viaggiante, dm 18 mag-gio 2007 incluso, l’apparecchio impiegato nello spettacolo viaggiante. Nel senso che le attrazioni, piccole medie e grandi esse siano, sono tali se impiegate nello spet-tacolo viaggiante. Non lo sono, in prati-ca, “per loro natura”. Se così non fosse, dovrebbero ottenere la registrazione an-che le seguenti piccole attrazioni, rego-larmente iscritte nell’elenco di cui all’ar-ticolo 4 della legge 337/1968, il che sarebbe evidentemente un paradosso:

BIGLIARDINI CALCIO BALILLAPiano orizzontale fisso rappresentante un campo di football in cui una pallina viene colpita da calciatori infissi su aste poste in senso ortogonale al piano e manovrati allo scopo di far entrare la pallina in due buchi posti all’estremità del piano.

BIGLIARDINI CON STECCA O A MANOTiro con stecca o a mano di palle su piano orizzontale, in marmo con buche.

BIGLIARDINI VARIBigliardi in miniatura di foggia diver-sa con i quali si effettuano trattenimen-ti vari (carambole, carambola funghetto, carambola all’italiana o all’americana, ecc.).

Lo spettacolo viaggiantee la disciplina dicompartoLa legge che disciplina il comparto dello spettacolo viaggiante è la legge 18 marzo 1968, n. 337 “Disposizioni sui circhi eque-stri e sullo spettacolo viaggiante”. Tale legge, nel premettere, all’articolo 1, che lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggian-te e, pertanto, sostiene il consolidamen-to e lo sviluppo del settore, precisa, all’ar-ticolo 2, che “Sono considerati «spettacoli viaggianti» le attività spettacolari, i trat-

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le attività spettacolari, dei trattenimenti e delle attrazioni, con l’indicazione delle particolarità tecnico-costruttive, delle ca-ratteristiche funzionali e della denomina-zione.”Rilevante, nel tentativo di ricostruire la disciplina che regola l’attività degli ope-ratori dello spettacolo viaggiante è l’arti-colo 9 della medesima legge 337/1968. Tale articolo dispone che:“Le amministrazioni comunali devono compilare entro sei mesi dalla pubblicazione della presente legge un elenco delle aree comunali disponibili per le installazioni dei circhi, delle attività dello spet-tacolo viaggiante e dei parchi di divertimento.L’elenco delle aree disponibili deve essere aggior-nato almeno una volta all’anno. La concessione delle aree comunali deve essere fatta direttamen-te agli esercenti muniti della autorizzazione del Ministero del turismo e dello spettacolo, senza ri-corso ad esperimento di asta.È vietata la concessione di aree non incluse nell’elenco di cui al primo comma e la subconces-sione, sotto qualsiasi forma, delle aree stesse.Le modalità di concessione delle aree saranno de-terminate con regolamento deliberato dalle am-ministrazioni comunali, sentite le organizzazioni sindacali di categoria.Per la concessione delle aree demaniali si applica il disposto di cui al terzo comma del presente ar-ticolo”.

Dalla lettura del sopraindicato articolo 9 si ricava, inequivocabilmente, una prima certezza, ed è quella che le attrazioni in uso da parte degli operatori dello spetta-

tenimenti e le attrazioni allestiti a mez-zo di attrezzature mobili, all’aperto o al chiuso, ovvero i parchi permanenti, an-che se in maniera stabile.” L’articolo 4, della suddetta legge, a sua volta, dispo-ne che “È istituito presso il Ministero del turismo e dello spettacolo un elenco del-

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colo viaggiante possono essere installate soltanto nelle aree appositamente indivi-duate, in quanto adeguatamente attrezza-te. Ma allora, se così fosse, nessuna attra-zione potrebbe essere installata al di fuori di dette aree. E questo, di per se, dovrebbe escludere l’ipotesi che ogni attrazione sia, di per se, spettacolo viaggiante.

Il sostegno dello StatoPer comprendere, invece, il senso del soprarichiamato articolo 4 della leg-ge 377/1968, che prevede l’istituzione dell’elenco delle attrazioni, è necessaria la lettura dell’articolo 8 del d.m. 20 novem-bre 2007 “Criteri e modalità di erogazione di contributi in favore delle attività circen-si e di spettacolo viaggiante, in corrispon-denza degli stanziamenti del Fondo uni-co per lo spettacolo, di cui alla L. 30 aprile 1985, n. 163.” Già la rubrica dell’articolo 8 (Elenco di cui all’art. 4 della legge 18 mar-zo 1968, n. 337 ) di tale decreto che, peral-tro, abroga il precedente del 21 dicembre 2005 dal medesimo oggetto, anticipa il significato che le disposizioni intendono mettere in atto. Questo il testo dell’arti-colo 8 del citato decreto ministeriale «Cri-teri e modalità di erogazione dei contribu-ti alle attività di spettacolo viaggiante, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo di cui alla legge 30 marzo 1985, n. 163, ed in materia di autorizzazione all’esercizio dei parchi di divertimento»8. Elenco di cui all’art. 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337.1. Ai fini dell’intervento finanziario dello Stato, è istituito presso la direzione generale l’elenco delle attività spettacolari, dei trattenimenti e delle at-trazioni di cui all’art. 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337.2. L’aggiornamento dell’elenco è effettuato con de-creto del direttore generale, di concerto con il di-rettore generale della pubblica sicurezza del Mi-nistero dell’interno, su conforme parere della Commissione.Competenti all’accertamento degli aspetti tecni-ci di sicurezza e di igiene al fine dell’iscrizione nel suddetto elenco, ai sensi dell’art. 4, comma 2, del decreto legislativo 8 gennaio 1998, n. 3, e dell’art. 141, lettera d) del regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, modificato dal decreto del Presidente della Repubblica 28 maggio 2001, n. 311, sono le Commis-sioni di vigilanza (3).3. L’inserimento di nuove attrazioni è effettuato su presentazione, da parte dei soggetti interessa-

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ti (operatori del settore, associazioni di categoria, ditte costruttrici), di domanda in bollo con l’indi-cazione della denominazione dell’attrazione, del-le caratteristiche tecnico-costruttive e funzionali, nonchè della categoria (grande, media, piccola) nella quale si chiede l’inserimento della stessa at-trazione. La domanda deve essere corredata della relazione di un professionista abilitato, di adegua-ta documentazione fotografica e tecnica, nonchè del verbale della Commissione di vigilanza compe-tente da cui risulti il parere favorevole sugli aspetti tecnici, di sicurezza e di igiene.4. Può essere richiesta, con domanda in bollo, an-che la modifica della denominazione e/o della de-scrizione delle caratteristiche tecnico-funzionali di attrazioni già inserite in elenco, corredata di rela-zione contenente i motivi della richiesta, suppor-tati, nel caso di modifiche rilevanti, di adeguata documentazione tecnica. In quest’ultimo caso può essere richiesto il parere favorevole della Commis-sione di vigilanza.La modifica dell’elenco viene effettuata su confor-me parere della Commissione.5. La cancellazione di attrazioni già iscritte in elen-co è effettuata su richiesta dei soggetti interessati di cui al comma 3 del presente articolo, su conforme parere della Commissione.

Come risulta palese dal comma 1 della so-praindicata disposizione, l’elenco del-le attività spettacolari, dei trattenimen-ti e delle attrazioni di cui all’art. 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337 è stato istitu-ito ai fini dell’intervento finanziario del-lo Stato. Di conseguenza questa disposi-zione consente di affermare una seconda certezza, ovvero che gli esercenti attività di spettacolo viaggiante possono ottene-re il contributo statale soltanto per le at-trazioni che sono iscritte nell’elenco di cui all’articolo 4. La lettura del d.m. 18 maggio 2007 del re-sto, rende o meglio dovrebbe di per se ren-dere inequivocabilmente palese che tutta l’impostazione del decreto è stata esegui-ta senza tenere in alcuna considerazione il sistema complessivo del comparto ben-sì con un’operazione di copia/incolla del contenuto dell’articolo 1 della circolare del Ministero del turismo e dello spettaco-lo del 27 settembre 1989 n. 4803/TB30 in GU del 24 novembre 1989, il cui titolo ri-guarda prevedibilmente l’“Autorizzazio-ne all’esercizio dell’attività di spettaco-lo viaggiante e concessione dei contributi agli operatori del settore”. È ben noto, or-mai, che detta autorizzazione ministeria-le è stata soppressa sull’onda lunga delle

Il nostro punto di vistaLa nota della dott.ssa Bombi esprime il pun-to di vista di una professionista assai esper-ta nella disciplina della attività economiche, e dello spettacolo viaggiante. L’articolo fornisce alcuni spunti interessanti, che vogliamo com-mentare. Sulla registrazione delle attrazioni, con riferimento agli apparecchi automatici, la tesi sostenuta ci lascia perplessi. In genere le norme che affrontano temi legati alla sicurez-za degli impianti, ancorchè di carattere ammi-nistrativo come il DM 18 maggio 2007, riguar-dano aspetti oggettivi relativi ai macchinari in quanto tali. Sarebbe infatti contraddittorio ri-tenere che sia necessario regolamentare gli aspetti di sicurezza di un soggetto a dondolo, o kiddie ride, se installato a fianco di una giostra e non se operante all’esterno di una gelateria. O c’è un problema di sicurezza della macchina - e lo si affronta normativamente imponendo degli adempimenti - o il problema non esiste, a prescindere dalla collocazione della macchina stessa. Assistere alla verifica sul posto di un bi-gliardino da parte della Commissione Provin-ciale di Vigilanza di Roma – che applica corret-tamente la procedura - costituisce certamente un’anomalia, che il Ministero dell’interno ha promesso di eliminare modificando la norma-tiva. Questa interpretazione legata al sogget-to che gestisce, e non all’attrazione, è – pur-troppo - favorita da un’anomalia presente nel DM 20 novembre 2007, che, in materia di elen-co delle attrazioni recita “Ai fini dell’interven-to finanziario dello Stato, è istituito …” facen-do dire alla legge 337\1968 quello che la legge non dice. L’elenco fu infatti creato soprattutto per rispondere ad aspetti fiscali, autorizzatori e previdenziali, visto che il FUS fu istituito qua-si vent’anni dopo.

Ampiamente condivisibili sono, invece, le ri-flessioni sul d.lgs 59/2010 (Direttiva Bolke-stein). Il ragionamento è chiaro: le attività di spettacolo viaggiante, in quanto “spettaco-lo”, nelle quali è evidente il legame con la cul-tura popolare, la forte personalizzazione del-le attrazioni negli aspetti estetici e sonori che rende le attrazioni diverse l’una dall’altra – a differenza di quanto avviene, ad esempio, nel commercio ambulante - rende la Direttiva Bol-kestein inapplicabile. Le altre attività di spet-tacolo, anch’esse di competenza del Ministe-ro per le attività culturali, sono infatti escluse. (Maurizio Crisanti)

Riassumendo

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13www.anesv.it

te in forma itinerante, nei luna park o in sede fissa, nelle aree pubbliche delle cit-tà, in occasione di sagre e manifestazioni, secondo i dati forniti dall’associazione di categoria (l’ANESV).Come si è già accennato, l’articolo 9 della legge 18 marzo 1968, n. 337, prevede che le amministrazioni comunali individuino le aree idonee per lo svolgimento di questa specifica attività ed approvino un regola-mento di concessione delle stesse.I regolamenti comunali che regolano la concessione di aree allo spettacolo viag-giante, in forma temporanea o perma-nente, individuano tra i criteri di priori-tà nell’assegnazione quello dell’anzianità di partecipazione alle precedenti edizioni dei luna park, ovvero la presenza plurien-nale sull’area da assegnare. Tenuto conto che alcuni comuni ritengono necessario revisionare le disposizioni regolamentari alla luce del d.lgs 59/2010, risulta oppor-tuno sviluppare alcune considerazioni.

Il D.Lgs. n. 59/2010, che recepisce la “di-rettiva Bolkestein” si propone di evitare

semplificazioni della fine del secolo appe-na concluso.Chi scrive è assolutamente convinto che in materia di sicurezza ogni disposizio-ne debba essere rispettata, e con rigore; ma ben diverso deve essere l’approccio nei confronti di una disciplina che viene a far parte dell’ordinamento in un settore già di per se gravato da un coacervo di disposi-zioni, e che quindi non può essere tratta-ta in maniera pressappochista. Interpre-tare, quindi, correttamente l’ambito di applicabilità della disciplina in materia di spettacolo viaggiante, diventa, a questo punto, inderogabile, a partire dal fine che la complessa legislazione intendeva ed in-tende perseguire.

Il comparto dello spettacolo viaggiante ed il ruolo del ComuneIn Italia sono oltre 5.000 le imprese che svolgono attività di spettacolo viaggian-

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parchi permanenti mediante l’utilizzo delle attrazioni registrate dal Comune ed iscritte nell’elenco di cui all’articolo 4 del-la legge 337/1968 è che essa non rileva, dal punto di vista giuridico, come attività im-prenditoriale. Tanto per fare un esempio, non ha nulla a che vedere con la disciplina in materia commerciale o artigianale. Se così non fosse, l’aggiornamento dell’elen-co stesso non rientrerebbe tra le funzioni assegnate al Ministero dei beni culturali, bensì a quello dello sviluppo economico. È ultroneo, in questa sede, ricordare di qua-li e quante agevolazioni a carattere fisca-le lo spettacolo viaggiante beneficia pro-prio in considerazione del fatto che, pur essendo un un’attività economica eserci-tata in forma d’impresa, esprime delle pe-culiarità che la sottraggono alla discipli-na comunitaria e, a scalare, nazionale, in materia concorrenziale. Insomma, se non viaggiasse su un proprio binario, lo spet-tacolo viaggiante non potrebbe certamen-te fruire di specifici contributi, a fondo perduto, che vengono erogati direttamen-te dal Ministero dei beni culturali.In pratica, le disposizioni regolamen-

le discriminazioni e prevede che l’acces-so alle attività o il rilascio di autorizza-zioni non possa essere subordinato a re-quisiti riguardanti la nazionalità o che possano escludere di fatto il libero svolgi-mento della propria attività. Ebbene, al-cune Amministrazioni comunali, nel mo-dificare il regolamento per lo spettacolo viaggiante, stanno sostenendo che crite-ri di priorità basati sulla cittadinanza ita-liana e soprattutto basati sulle anzianità di partecipazione siano in contrasto con al norma citata. Non risulta possibile condi-videre tale orientamento per i motivi qui di seguito esposti.

Lo spettacolo viaggiante è disciplinato ma non in quanto attività imprenditorialeUna prima considerazione da fare, a pro-posito dell’attività di spettacolo viaggian-te, a prescindere dal fatto se essa sia svol-ta in forma itinerante o all’interno di

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15www.anesv.it

applicazione del d.lgs 59/2010 che sono da considerarsi attività economiche in senso stretto e, quindi, protette dalla discipli-na in materia pro-concorrenziale. La leg-ge 30 aprile 1985, n. 163 “Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo” infatti, si applica, come pun-tualmente recita l’articolo 1:Per il sostegno finanziario ad enti, istituzioni, asso-ciazioni, organismi ed imprese operanti nei settori delle attività cinematografiche, musicali, di danza, teatrali, circensi e dello spettacolo viaggiante, non-ché per la promozione ed il sostegno di manifesta-zioni ed iniziative di carattere e rilevanza naziona-li da svolgere in Italia o all’estero, è istituito, nello stato di previsione del Ministero del turismo e dello spettacolo, il Fondo unico per lo spettacolo

Insomma, ancora una volta si è dimostra-to come nell’affrontare una problematica sia necessario guardare al di là delle appa-renze. Come in uno stereogramma, una disposizione va inquadrata all’interno di un più vasto contesto per scoprire che il reale disegno che il legislatore ha imma-ginato non sempre riguarda ciò di cui, a prima vista, si è ritenuto di vedere.

Marilisa Bombi

tari che il Comune è tenuto a predispor-re in base alla più volte richiamata legge 337/1968 non hanno subito (e non devo-no subire) alcuna revisione in conseguen-za del decreto legislativo 59/2010 di rece-pimento della direttiva Servizi 2006/123/CE. Peraltro, dovrebbe essere sufficiente la lettura dei primi due commi dell’artico-lo 1 del succitato decreto per avere chiaro l’ambito di applicazione dello stesso, che risulta qui opportuno richiamare:1. Le disposizioni del presente decreto si applicano a qualunque attività economica, di carattere im-prenditoriale o professionale, svolta senza vincolo di subordinazione, diretta allo scambio di beni o alla fornitura di altra prestazione anche a carattere in-tellettuale.2. Le disposizioni della Parte prima del presente de-creto sono adottate ai sensi dell’articolo 117, comma 2, lettere e) ed m), della Costituzione, al fine di ga-rantire la libertà di concorrenza secondo condizio-ni di pari opportunità e il corretto ed uniforme fun-zionamento del mercato, nonché per assicurare ai consumatori finali un livello minimo e uniforme di condizioni di accessibilità ai servizi sul territorio na-zionale.

In sostanza, dovrebbe essere sufficien-te richiamare il fatto che le attività dello spettacolo viaggiante fruiscono dei finan-ziamenti del FUS, per escludere automa-ticamente le attività stesse dall’ambito di

Assemblea annuale ed incontro alMinisteroBilancio preventivo e forniture di energia sono i temi dibattuti nel corso dell’Assemblea Generale dei De-legati che si è tenuta a Roma il 28 ottobre scorso. In apertura di riunione la presidente Christillin ha com-mentato la più recente attività associativa, orientata ad affrontare il problema dei contratti per forniture di energia elettrica. Il vicepresidente Piccaluga ha rela-zionato sugli incontri con i dirigenti di ENEL ed Auto-rità per l’energia, e sulle richieste presentate dall’ANESV. È stato quindi letto ed approvato unanimemente il bilancio preventivo 2012. Nelle “varie” si è trattato della direttiva Bolke-stein, e delle modalità di trasmissione telematica delle istanze tramite i SUAP. Presenti alla riunione i rappresentanti delle Sezioni Piemonte Valle d’Aosta, Triveneto, Toscana, La-zio Abruzzo e Molise, Campania Calabria e Sicilia e Sardegna. Nel pomeriggio al presiden-za dell’ANESV è stata ricevuta da esponenti della Direzione Generale per lo spettacolo dal Vivo, alla presenza della nuova dirigente del settore, dott.ssa Donatella Ferrante. Nel cor-so dell’incontro si è parlato della possibilità di accedere ai contributi per acquisti effettuati in leasing, e dell’aggiornamento dell’elenco delle attrazioni.

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16 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011

ANESv Informa

te inquinanti, il fotovoltaico consente di produrre energia senza alcuna emissio-ne di gas serra. Tradotto in numeri, si calcola che in Italia, per ogni chilowatto-ra di energia fotovoltaica prodotta, si evi-ta l’emissione in atmosfera di oltre 500 grammi di anidride carbonica. Non male. Inoltre l’impianto fotovoltaico produce elettricità là dove serve, non richiede pra-ticamente manutenzione, non danneg-gia l’ambiente ed è costruito secondo le reali necessità dell’utente.Indubbiamente rappresenta una delle fonti alternative del futuro – se ne è fat-to un gran parlare in occasione del proget-

Il fotovoltaico, ci avete pensato? La produzione di energia solare è un argomento che, periodicamen-te, torna alla ribalta, ma spesso in termini discorsivi e mai troppo approfonditi.In parole povere, gli impianti fo-tovoltaici consentono di trasfor-

mare, direttamente e istantaneamente, l’energia solare in energia elettrica sen-za l’uso di alcun combustibile. Vale a dire che, a differenza delle fonti energetiche tradizionali (cosiddette fossili) altamen-

Investiresul fotovoltaico:l’Italia paese del sole, e il solare?

di M. Cristina Cesa

Per approfondire

www.sunlite.itwww.gse.it

L’installazione di pannelli solari sulla giostra a cavalli del

Woodland Park Zoo di Seattle.

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17www.anesv.it

to di legge che prevedeva il ricorso alla co-struzione di impianti di energia nucleare e a ridosso del conseguente Referendum Popolare abrogativo, che, come sappia-mo, ha visto la vittoria del Sì e scongiu-rato, almeno per 5 anni, la costruzione di centrali nucleari nel nostro paese. Ma perché si dovrebbe decidere di adottare un sistema fotovoltaico e quali sarebbero i vantaggi specifici se a fare questa scelta è un parco divertimenti?

Il motivo principale, che non può essere ignorato, è ovviamente il problema del crescente fabbisogno di energia elettrica in Italia, un problema reale e sentito vi-sto che ci rende troppo dipendenti da altri produttori europei di energia, e non può quindi risultare indifferente ad un setto-re come quello dei parchi divertimento e spettacoli viaggianti che di energia vivo-no. Ci sono dei vantaggi economici, in for-ma di incentivi e di futuro risparmio in bolletta, ma quello che ci preme mag-giormente sottolineare e da cui andre-mo a iniziare in questa nostra analisi, è l’aspetto dell’immagine. Oggi il pubblico è molto più attento al fattore ambientale e dimostra sensibilità nei confronti di te-matiche come quella delle energie rinno-vabili. E poi ovvio che a meno che non sia un’automobile che riduce sensibilmente l’emissione di gas di scarico, per la mas-sa è ancora indifferente sapere se il te-lefonino che sta acquistando è prodotto o meno con energie rinnovabili. Ma nel caso di una struttura che accoglie il pub-blico al suo interno e di esso vive, il discor-so è profondamente diverso. Non stiamo parlando di stabilimenti il cui prodotto viene poi venduto altrove, magari in un normale supermercato, ma di strutture nelle quali il pubblico usufruisce diretta-mente dell’energia elettrica prodotta con impianti alternativi, grazie ad una politi-ca aziendale che dimostra in questo modo grande attenzione al fattore ambientale. E questo sì, può fare la differenza e influen-zare positivamente la scelta del pubblico. Può essere, insomma, un’ottima pubbli-cità, soprattutto se si riesce a comunicare in modo adeguato . Perché allora non pen-sarci seriamente?

Oltretutto non va dimenticato che il foto-voltaico si inserisce in maniera poco inva-siva nel contesto ambientale circostante,

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l’impatto acustico è inesistente, mentre l’impatto visivo è ampiamente ridotto ri-spetto ad impianti tradizionali e si annul-la completamente quando viene integra-to nel progetto architettonico, ad esempio sostituendo la copertura dei tetti con i moduli e i pannelli solari.Oltretutto non vengono richieste opere civili importanti, ma anche queste sono ridotte al minimo anche perché con la produzione direttamente nel sito di con-sumo, non c’è bisogno di costruire una

rete di distribuzione. Il che rende l’inte-ro sistema anche facilmente rimovibile in caso di cessata attività.

E i risvolti economici? In Italia, il 19 feb-braio del 2007, è stato emanato un Decre-to Ministeriale, noto come la legge italia-na di incentivazione del fotovoltaico. Tale legge prevede l’erogazione per 20 anni di contributi in euro per ogni chilowatto-ra di energia prodotta tramite impianti fotovoltaici connessi a rete. Tali contri-buti variano attualmente sulla base del-le dimensioni e del grado di integrazione architettonica dell’impianto. Oltre a que-sti incentivi, il proprietario beneficia di ulteriori vantaggi economici, che pos-sono essere più o meno elevati a seconda della scelta tra regime di scambio sul po-sto (che prevede una compensazione tra energia prodotta e prelevata per i propri consumi), o di cessione dell’energia alla rete. Questi ricavi contribuiscono a ren-dere l’impianto fotovoltaico una forma di investimento ad alto rendimento e basso rischio, con valori di rendita an-nua fino al 20% e tempi di ritorno sull’in-vestimento iniziale tra i 6 e i 13 anni. Infine, per quanto riguarda l’energia consumata per la produzione dei modu-li fotovoltaici, si stima che venga restitu-ita in misura 9 volte maggiore dai modu-li stessi nell’arco della loro vita utile.

Il parcheggio di Rainbow Magicland

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Parliamo ovviamente di dati puramente ge-nerici, ma, con una breve ricerca in internet, è possibile anche trovare piccole applicazioni per avere un preventivo in termini di ritorno di investimenti ad hoc per la propria attività.Insomma, detta così, la scelta di installare impianti fotovoltaici sembra la migliore e la più vantaggiosa. Ma allora perché ancora ci si pensa ancora tanto? Indubbiamente negli ultimi anni il fotovoltaico si sta diffondendo sempre di più, ma ancora molto c’è da fare ed a nostro avviso è importante che siano le grandi strutture a indirizzarsi in questo sen-so. Perché questo accada bisogna sfatare mol-ti miti ed eliminare diversi pregiudizi che esi-stono su questo argomento, ed un modo per farlo è non nascondere gli eventuali “svan-taggi” che ancora ci sono. Primo fra tutti è il costo ancora elevato dell’investimento iniziale. Perché se è vero, come è vero, che alla lunga il ritorno arriva e il risparmio pure, è anche vero che l’esborso iniziale non è indifferente e va ben pianifica-to. Gli stessi incentivi o il risparmio in bollet-ta potrebbero non essere sempre a livelli co-stanti, ma nel caso di parchi divertimenti o di strutture ricettive è ovvio che la convenien-za è sicuramente maggiore rispetto a quella che potrebbe avere, ad esempio, una abita-zione privata. Non fosse altro per il fatto che un privato che decide di fare questo tipo di in-vestimento ha una prospettiva futura sicura-mente ridotta rispetto ad una struttura ricet-tiva, e quindi meno tempo per rientrare delle spese e trarre beneficio del risparmio. Ma an-che qui va considerato che oggi quasi tutte le società che si occupano di impianti fotovol-taici propongono ulteriori incentivi per inco-raggiare l’utenza sia privata che industriale e indirizzarla a questa scelta. Bisogna quindi avere tempo e coraggio di studiare il proget-to nei minimi dettagli e intraprendere que-sta strada.C’è poi una scelta di legare il proprio marchio ad un’immagine attenta alla tutela ambien-tale. Abbiamo detto che il principale vantag-gio del fotovoltaico è proprio la drastica ridu-zione di emissioni di anidride carbonica, a tutto vantaggio dell’ambiente. Tuttavia non si può nascondere che il processo di produ-zione dei pannelli solari è altamente inqui-nante e non sono poche le voci che continua-no a ripeterlo, come fosse un controsenso, o un imbroglio, la immancabile “fregatura” di un prodotto presentato come perfetto. Anche questo aspetto non va nascosto, ma va ricor-dato che tutti i processi dell’industria elettro-nica, almeno al giorno d’oggi, sono altamen-

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a ridurre l’inquinamento nei processi pro-duttivi. Altri svantaggi? Un campo fotovoltaico, che pure rimane funzionante sempre, non può essere utilizzato al 100% in tutti i mesi dell’anno e neanche a tutte le latitu-dini, ma l’Italia è il paese del sole e rispet-to a tanti altri paesi potrebbe trarre il van-taggio maggiore da installazioni di questo tipo. E allora, di nuovo, perché non farlo?Forse perché siamo sempre un po’ diffi-denti quando si tratta di cambiamenti, forse perché il momento economico mon-diale non invita certo a forti investimen-ti, o forse perché se ne parla ancora trop-po poco e sempre sull’onda emotiva di eventi drammatici come l’incidente nella centrale nucleare di Fukushima o l’ormai eterno tira e molla tra nucleare sì e nucle-are no.Oggi la nostra Rivista ha voluto dare il proprio contributo informativo, cercan-do di fare chiarezza su alcuni punti basi-lari, anche perché riteniamo che i parchi divertimento possano fare molto in questi termini, con un ritorno vantaggioso per la propria struttura non solo economico. I parchi di divertimento stanno facendo la propria parte: Rainbow Magicland ha il più grande impianto italiano presente in

te inquinanti e quello di produzione dei pannelli solari non può essere da meno. Ma in quest’ultimo caso è il prodotto fi-nito a non essere inquinante ed è qui che sta la differenza. Una riduzione di inqui-namento c’è comunque e si può star certi come la ricerca scientifica arriverà anche

Il puntosulle connessioni temporaneeIl 12 ottobre si è tenuto a Milano, presso l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, un incontro con le organizzazioni di categoria dello spettacolo viaggiante. L’ANESV ha se-gnalato le difficoltà che si sono presentate nelle prime settimane di applicazione dei misuratori e proposto alcuni aggiustamen-ti. I dirigenti dell’Autorità hanno fatto pre-sente che su alcuni punti quali, ad esempio, quello della tempistica massima per gli al-lacciamenti, l’Autorità assumerà alcune de-cisioni. Le complesse procedure che regola-no la emanazione dei provvedimenti fanno tuttavia ritenere che sia necessario atten-dere ancora qualche settimana.L’ANESV ha incontrato il 5 dicembre scor-so i dirigenti dell’ENEL, presso la Direzione

Generale di Roma. Nel corso del colloquio, durato oltre due ore, sono stati segnalati i disservizi prospettati all’Associazione dagli esercenti, e proposte delle soluzioni. I diri-genti dell’ENEL hanno assicurato che è in corso un approfondimento sulle cauzioni/ fideiussioni, per pervenire ad un’unica pre-stazione annuale, sull’attivazione di call center “evoluto”, che sia in grado di gestire disservizi e mancati allacci, e semplificazio-ne della modulistica, nelle parti non obbli-gatorie per legge.La cauzione è attualmente di 1€/Kw/gior-no per allacci fino a 40Kw e di 2€/Kw/giorno per potenze superiori.

INFO ANESV

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un parco, con ben 6Mw e 60.000 mq, a quel-li nei parcheggi di Fiabilandia, ad Italia in Miniatura con i suoi 6.000mq, ad Acquavil-lage, con 200 Kw/h. Sarebbe auspicabile che tutti ne seguissero l’esempio, a totale bene-ficio del nostro bel pianeta Terra che già vive di sole, e che potrebbe beneficiarne ancora di più se solo i suoi abitanti facessero scelte importanti con lungimiranza e rispetto per le generazioni future.

Fotovoltaicosulle attrazioni?Pannelli sulle attrazioni? Per gli esercenti itineranti non sarebbe semplice, ma coloro che gestiscono attrazioni permanenti pos-sono veramente valutare la convenienza di realizzare impianti ad energia solare. Ma conviene? Lo chiediamo all’ing. Lorenzo Fasanelli, consulente nel campo delle ener-gie rinnovabili e titolare della Sunlite srl di Roma.

Pannelli solari sul tetto di attività com-merciali. Come vede questa scelta?(potresti parlare del fatto che un imprendi-tore, a differenza di un privato, deve valuta-re una serie di parametri, tra i quali anche il ritorno d’immagine che ha un’attività “pu-lita”).Sono sempre più numerosi gli imprendito-ri che decidono di realizzare un impianto fotovoltaico al servizio delle utenze elettri-che legate alla propria attività: realizzazio-ni su coperture di capannoni industriali, sulle tettoie dei distributori di benzina, su parcheggi aziendali sono sempre più diffu-se. Tre sono i fattori che concorrono a que-sta rapida crescita: l’esigenza di ridurre i co-sti relativi all’energia elettrica - che spesso, tra quelle fisse, costituiscono la voce di spe-sa più importante - la possibilità di sfruttare ampie superfici ben esposte a disposizione e infine il contributo alla riduzione di CO2. Questo elemento è un beneficio diretto alla comunità, che qualifica l’impresa come vir-tuosa agli occhi della comunità stessa, sem-pre più attenta ai temi ambientali.

Gli esercenti si chiedono se ci sia una rea-le convenienza in termini economici.I costi di un impianto sono scesi enorme-mente negli ultimi anni. Nel 2008 i prezzi

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L’impianto non è utile solo per l’“au-toconsumo”, ma consente di ottenere una rendita nei momenti di minore as-sorbimento dell’attività. Come funzio-na il meccanismo?L’energia solare è ovviamente disponibi-le in maggiore quantità nei mesi estivi e ovviamente non è disponibile di notte. L’energia che non viene autoconsumata istantaneamente dall’utenza, viene im-messa in rete, contabilizzata e infine rim-borsata dal Gestore dei Servizi Energetici (lo stesso che provvede agli incentivi per la produzione) attuando il meccanismo noto come “Scambio sul Posto”.

Realizzare un impianto conviene anche se si hanno superfici poco rilevanti? La dimensione minima di un impianto, per poter rientrare nel sistema incenti-vante è di 1 kWp - o chilowatt picco, uni-

tà di misura della potenza teorica massima producibile da un genera-tore di energia elettrica - ed occupa, a seconda dell’efficienza dei pan-nelli usati, tra i 5 e gli 8 mq. L’im-portante è che la copertura non sia ombreggiata e sia ben orientata. L’esposizione ottimale è a Sud anche se con alcune tecnologie (come il si-licio amorfo) che lavorano bene an-che con la luce diffusa questo fattore è meno determinante.

E chi disponesse di un ampio par-cheggio, come un parco acquati-co, potrebbe dotarlo di pensiline fotovoltaiche? Le pensiline fotovoltaiche sono tra le applicazioni più comuni quando non si ha a disposizione una coper-tura ben esposta, basta viaggiare in autostrada e fermarsi in autogrill per vederlo con i propri occhi. Con le nuove norme entrate in vigore a metà 2011, gli incentivi sono legger-mente meno generosi, ma conside-rando che chi si dota di pensiline generalmente ha grandi spazi a di-sposizione e quindi più potenza da installare, grazie alle economie di scala, i tempi di recupero dell’inve-stimento (break-even) sono parago-nabili a quelli di un piccolo impian-to residenziale.

si aggiravano sui 20.000 Euro per un im-pianto da 3 kWp (tipico impianto residen-ziale) che occupava 25 mq. Oggi lo stesso impianto costa sotto i 10.000 Euro occu-pa circa 20mq e tra incentivi, rimborsi e autoconsumo si ripaga in meno di 7 anni. Poi, per i 13 anni successivi si continuano a percepire gli incentivi e ad azzerare i co-sti energetici. Dopodiché terminano gli incentivi, ma l’impianto continua a fun-zionare. Insomma, una convenienza che dura nel tempo: i produttori dei pannel-li ormai forniscono garanzie di durata su-periore ai 25 anni. Insomma, questo è il motivo per cui nel momento in cui sto ri-spondendo a queste domande, il numero di impianti in esercizio sfiora le 300.000 unità, per una potenza complessiva di ol-tre 11 milioni di kW installati. Ed è un nu-mero che sta crescendo in modo esponen-ziale.

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normato il settore. In sostanza – ha riba-dito Prola – la mancanza di una uniformi-tà d’intenti, dovuta alla frammentazione causata dalle modifiche alla Costituzione del 2001, che ha introdotto la competen-za concorrente, nella quale lo Stato fissa principi e le regioni legiferano. La compe-tenza regionale, ha fatto sì che medesimi impianti, magari distanti qualche chilo-metro, debbano sottostare a diverse disci-pline, a seconda della regione in cui sono realizzati. “Uno degli esempio di questa confusione – ha affermato al relatrice - è la presenza degli assistenti bagnanti, al generico obbligo introdotto dall’accor-do, sono seguite leggi regionali e delibe-

Imprese che vogliono crescere. Questa l’immagine del settore dei parchi acquatici che è emersa nel corso del Meeting che si è tenuto a Roma, nella sede sociale, il 23 novembre scorso. Circa quaranta partecipanti hanno accolto l’invi-to dell’ANESV-Parchi Permanen-

ti Italiani, tra i quali titolari e gestori di strutture acquatiche, costruttori di pisci-ne ma anche rappresentanti di due parchi tematici, interessati al trattamento delle “acque scenografiche” ovvero dell’acqua presente in attrazioni acquatiche. L’even-to è stato introdotto dal Massimo Piccalu-ga, il quale ha portato il saluto della Pre-sidente Christillin, occupata a Torino in altra manifestazione, ed ha sottolineato l’interesse dell’associazione per questa ti-pologia di imprese, 35 delle quali associa-te. La relazione di apertura è stata svolta da Rossana Prola, la quale ha riassunto la complessa disciplina delle piscine, con l’Accordo Stato Regioni del 2003, il cui te-sto rinviava alla competenza concorren-te delle regioni, alcune delle quali hanno

Un successo il Meeting dei parchi acquatici italiani

I relatoriLa dott.ssa Rossana Prola, è componente del Gruppo di lavoro Piscine, per la revisione della norma UNI10637. È stata amministratore di so-cietà di gestione di piscine e gestisce il porta-le Professioneacqua.it. È autrice di numerose pubblicazioni tecniche e partecipa come rela-trice a numerosi corsi e convegni.Il dott. Fabrizio Crestani di Prominent Italiana, leader europeo nel trattamento acque. Il Grup-po ProMinent, fondato nel 1960, ha realizzato le più famose piscine dei Giochi Olimpici e nu-merosi parchi Acquatici in tutto il mondo.

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to che è intendimento della Commissione non stravolgere l’impianto del provvedi-mento, ma operare con alcune modifiche al testo. Dall’intervento è emersa una re-ale possibilità di operare a livello regiona-le, affinché sia riconosciuta al settore una specificità rispetto alle piscine degli hotel o dei centri sportivi, così come è avvenu-to in alcune regioni a vantaggio di alcuni settori, come i bed and breakfast. La seconda relazione è stata tenuta da Fa-brizio Crestani, il quale ha presentato le novità nell’ambito delle metodologie per la sanificazione dell’acqua delle piscine. Nella esposizione, ricca di elementi tecni-ci e capace di soddisfare anche i più com-petenti ascoltatori, sono stati valutati co-sti e benefici dell’utilizzo di impianti ad ozono, con lampade a raggi UV e dell’elet-trolisi per la produzione di cloro. Nume-rosi sono stati i quesiti posti a Crestani, anche perché numerose strutture hanno impianti realizzati con tecnologie di alcu-ni anni fa, e necessitano di adeguamenti. I parchi acquatici sono considerati luoghi di spettacolo, soggetti pertanto al rilascio dell’agibilità da parte delle Commissio-ni di vigilanza ed alla registrazione del-le attrazioni introdotta dal DM 18 maggio 2007. Molti sono stati i quesiti che han-no riguardato i rapporto con le Commis-sioni, relativamente alle prescrizioni sul punto di primo soccorso, e sui rapporti

con le Ausl, relativa-mente agli esiti dei prelievi.Un evento categoria-le nella sede associa-tiva costituisce l’oc-casione per parlare anche della rappre-sentanza del settore, ancora frammenta-ta. Se ne è parlato in-formalmente, sotto-lineando soprattutto l’esigenza di una rap-presentanza forte e coesa.

re di Giunta che hanno dato indirizzi di-versi”. Rossana Prola ha segnalato che è in corso, presso il Ministero della salute, una revisione dell’Accordo Stato Regio-ni, ed è quella la sede per operare sui pa-rametri che riguardano la qualità dell’ac-qua e le altre tipologie di prescrizioni. Tra gli aspetti segnalati nell’intervento, quel-lo dell’obbligo di realizzare un “piano di autocontrollo” - che non è quello previsto dalle norme per la sicurezza dei lavoratori, bensì un adempimento derivante dall’Ac-cordo Stato regioni del 2003 – con l’indi-viduazione del responsabile della piscina e degli impianti tecnologici, la registra-zione dei controlli e delle manutenzioni e l’indicazione delle procedure da seguire. Nel corso del dibattito è stato evidenzia-to che le piscine dei parchi acquatici sono state classificate nell’Accordo con auto-noma definizione (A/3), alla quale non è però seguita una specifica regolamenta-zione. Si è discusso anche della previsio-ne della norma UNI che impone un ricam-bio dell’acqua del 5% al giorno, ritenuto eccessivo per i parchi acquatici. Riguar-do alla norma UNI10637 Prola ha informa-

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Addetti alla vigilanza nei parchi di diverti-mento devono esse-re iscritti al Registro prefettizio? Questo il tema affrontato nel quesito dell’ANE-SV presentato al Mi-

nistero dell’interno. La questione si è posta con l’emanazione del decre-to 6 novembre 2009, che imponeva un generico obbligo di avvalersi di personale di vigilanza, debitamente formato, in tutte le attività di spetta-colo e nei pubblici esercizi. Nei suc-cessivi aggiornamenti del decreto e nel le circolari applicative il ministe-ro dell’interno ha via via esonerato i pubblici esercizi – modificando con una semplice circolare un obbligo in-trodotto con decreto – poi sono stati sottratti all’obbligo i cinema, i teatri e gli spettacoli viaggianti, preveden-do invece che “Per i parchi di diverti-menti, di cui alla predetta lettera i), le disposizioni del presente decreto si applicano al solo personale addet-to a svolgere tutte le attività indivi-duate dall’art. 5.”. Ad una interpre-tazione letterale, potrebbe sembrare che tutti gli operatori che svolgano

di Maurizio Crisanti

Buttafuori nei parchi di divertimento,sì o no?

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soggetti pubblici o privati; c.2) concorso nelle procedure di primo intervento, che non comporti l’esercizio di pubbliche fun-zioni, nè l’uso della forza o di altri mez-zi di coazione o l’esposizione a profili di rischio, volto a prevenire o interrompere condotte o situazioni potenzialmente pe-ricolose per l’incolumità o la salute delle persone. Resta fermo l’obbligo di imme-diata segnalazione alle Forze di polizia e alle altre Autorità o strutture pubbliche competenti, cui, a richiesta, deve essere prestata la massima collaborazione.”Ha prevalso invece il buon senso, ed il Mi-nistero ha confermato l’interpretazio-ne dll’ANESV, ovvero che con l’espressio-ne “tutte” si intende “coloro che svolgono unitariamente tutte le funzioni previste dall’art. 5” sottraendo così all’obbligo gli addetti alla biglietteria ed all’assistenza al pubblico.

una delle attività indivi-duate dall’articolo 5 sia-no tenuti all’iscrizione nel registro prefettizio. L’art. 5 prevede infatti che “1. Nell’esercizio dei compiti di controllo, il personale di cui all’art. 1 del presente decreto pro-cede alle seguenti attivi-tà: a) controlli prelimi-nari: a.1) osservazione sommaria dei luoghi per verificare la presenza di eventuali sostanze ille-cite o oggetti proibiti, nonchè di qualsiasi al-tro materiale che possa essere impropriamen-te utilizzato mettendo a rischio l’incolumità o la salute delle persone, con obbligo di immedia-ta comunicazione alle Forze di polizia e alle al-tre Autorità o struttu-re pubbliche competen-ti; a.2) adozione di ogni iniziativa utile ad evita-re che sia creato ostaco-lo o intralcio all’accessi-bilità delle vie di fuga e comunque a garantire il regolare svolgimento delle attività di intratte-nimento; b) controlli all’atto dell’acces-so del pubblico: b.1) presidio degli ingres-si dei luoghi di cui al precedente art. 4 e regolamentazione dei flussi di pubbli-co; b.2) verifica dell’eventuale possesso di un valido titolo di accesso qualora previ-sto e, nel caso di biglietto nominativo o di un’età minima prevista per l’accesso, ve-rifica del documento di riconoscimento, e del rispetto delle disposizioni che regola-no l’accesso; b.3) controllo sommario visi-vo delle persone, volto a verificare l’even-tuale introduzione di sostanze illecite, oggetti proibiti o materiale che comun-que possa essere pericoloso per la pubbli-ca incolumità o la salute delle persone, con obbligo di immediata comunicazio-ne alle Forze di polizia ed alle altre Auto-rità o strutture pubbliche competenti; c) controlli all’interno del locale: c.1) attivi-tà generica di osservazione per la verifica del rispetto delle disposizioni, prescrizio-ni o regole di comportamento stabilite da

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essere inseriti nell’archivio e ricevere le informazioni sui propri dispositivi.Ricordiamo inoltre la presenza dell’as-sociazione su Facebook, con gli spazi ri-servati all’ANESV, a Parchi Permanen-ti Italiani ed a Parchi Avventura Italiani. Questi strumenti consentono di confron-tarsi con i colleghi e con l’organizzazione di categoria, in modo immediato.Infine la pubblicazione online dello scor-so numero di questa rivista – effettuata in via sperimentale - ha raggiunto le 1.100 visualizzazioni. In sostanza, ai lettori del-la rivista in formato cartaceo, stampata in 2.800 copie, si sono aggiunti altri 1.100 lettori.

L’ANESV si è dotata di stru-menti per essere vicina agli Associati, infor-mandoli con imme-diatezza sulle novi-tà che riguardano il settore. In questo modo i tempi della

comunicazione, che la rivista bi-mestrale dilata a volte in modo ec-cessivo, vengono ottimizzati. Attualmente ci sono alcune ini-ziative che consentono una veloce e continua relazione con gli uffici nazionali.Da qualche tempo è stato adottato l’invio ai Soci di SMS con le novi-tà per il settore. Da anni ai parchi permanenti ed ai parchi avven-tura viene inoltre inviata perio-dicamente una newsletter edi-ta dall’Associazione, attraverso la posta elettronica, e dal mese di Gennaio l’ANESV pubblicherà una newsletter specificamente riser-vata allo spettacolo viaggiante. I Soci che desiderino segnalare il proprio numero di cellulare e l’in-dirizzo di posta elettronica pos-sono sufficiente contattare la Se-zione di appartenenza o scrivere direttamente alla casella email [email protected] o al fax 064403612, per

L’Associazione in linea con i Soci

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per soddisfare il suo desiderio di trascorre-re una giornata divertente e, soprattutto, non stressante.Purtroppo a volte è inevitabile che una giornata storta capiti anche in un par-co divertimenti e la conseguenza è – spe-cialmente in quest’epoca dominata da in-ternet – che le lamentele degli ospiti più delusi e insoddisfatti assumano grande rilevanza veicolandosi tramite i forum e i blog. Questo può generare su una par-te del pubblico che legge questi commenti la convinzione di trovarsi di fronte ad una struttura deficitaria tot court e non solo in giornate così particolari, che con un po’ di buonsenso si potrebbero anche prevedere ed evitare.Commenti al vetriolo che a volte, premes-so che chi paga per ricevere un servizio ha

L’incappare in una giornata di altissima affluenza è si-curamente una delle pau-re più ricorrenti per tutte le persone che programmano di visitare un parco di diver-timenti. Ma, come vedre-mo, può essere altrettanto

indesiderabile per chi è chiamato ad ope-rare all’interno del parco stesso.Iniziamo con il punto di vista dell’ospi-te, che ripone legittime forti aspettative nell’esperienza che andrà a vivere con gli amici o con la propria famiglia all’interno di una struttura che nasce appositamente

I picchi di presenze all’interno di un parco sono fonte di notevoli disagi sia per il pubblico, sia per gli operatori che si trovano, pur nella necessità di garantire le funzionalità principali della struttura, a dover gestire una crescita esponenziale delle problematiche correlate. Quali i presupposti per prevenirle o mitigarle e quali soluzioni adottare per un intervento sul campo?

La gestione delle criticità nelle giornate di alta affluenza

A cura di Roberto CanoviParksmania.it – Amusement Project

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Chi è chiamato a gestire queste situazio-ni, dal direttore generale ai vari respon-sabili operativi d’area, è perfettamente a conoscenza dei disservizi che possono verificarsi in giornate come ad esempio quelle dei ponti primaverili o in occasio-ne di eventi ormai particolarmente attesi come Halloween del 31 ottobre.E altrettanto perfettamente ne sono a co-noscenza i progettisti di parchi; il che ci permette di fare un iniziale breve excur-sus in merito alle problematiche insite nella realizzazione di una nuova struttura del divertimento relativamente alla capa-cità di soddisfare quanto più possibile al meglio i propri visitatori. Non si deve poi dimenticare un particolare importante: il parco deve essere sinonimo di divertimen-to per l’ospite, ma allo stesso tempo è an-che business per chi lo realizza e gestisce, dove costi e ricavi devono avere e mante-nere il giusto equilibrio per garantire la continuità all’impresa.La conseguenza è che nel progettare una struttura decisamente complessa come un parco, di qualsiasi tipologia esso sia, una delle prime valutazioni da farsi è pro-prio quella relativa al potenziale bacino di utenti che potranno usufruirne e la con-seguente capacità di accoglierli dimen-sionando il più possibile correttamente

il pieno diritto di lamentarsi qualora non lo ritenga proporzionato alla spesa effet-tuata, travalicano però anche il limite di un buonsenso che mai dovrebbe essere su-perato.Questo accade anche perché la stragran-de maggioranza degli ospiti, come peral-tro è normale che sia, ignora quali siano le enormi problematiche che devono af-frontare le persone che stanno “dall’altra parte della barricata”.Asserendo questo non si vogliono certo giustificare tutti i disservizi, alcuni im-putabili anche ad errori di chi gestisce, ma del tentativo di fare comprendere a tutti, anche ai non addetti ai lavori, con quanti diversi punti di vista si possa af-frontare questo argomento.Il problema maggiore - lato ospite - è si-curamente quello delle lunghe code da affrontare prima di potere accedere alle attrazioni, ma si registrano sovente la-mentele che interessano la pulizia dei servizi igienici, i disservizi legati alla ri-storazione, il rapporto con il personale front-line, il deflusso dei veicoli in uscita dai parcheggi e - non ultimo - regolamen-ti che comprendono prima di tutto le limi-tazioni di accesso alle attrazioni in termi-ni di altezza, di età, di condizioni fisiche, etc.

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Parchi di divertimento

zazione o ampliamento, ci si deve infatti confrontare con due parametri molto im-portanti: design day e in-ground crowd.Molto sinteticamente, il design day rap-presenta il numero complessivo di perso-ne che usufruiscono del parco nel corso di una giornata di media affluenza, utile per definire il dimensionamento generale del parco, mentre l’in-ground crowd rappresenta il numero massimo delle persone contem-poraneamente presenti all’interno del parco in una giornata di media affluenza e sul quale vengono tarati il numero, il di-mensionamento e la portata oraria di at-trazioni e servizi.Risulta dunque assai evidente come nei giorni di bassa affluenza i costi fissi di ge-stione della struttura non vengono coper-ti dagli incassi, mentre, altrettanto cri-ticamente, nei giorni di alta affluenza il parco vada incontro all’insoddisfazio-ne dell’ospite e a difficoltà organizzative e gestionali tali da annullare completa-mente i benefici del maggior incasso: si pensi infatti, come già sottolineato, al passaparola negativo che una giornata di questo tipo provoca.Non essendo quindi sostenibile economi-camente una struttura che sia costante-mente sovradimensionata nel numero di attrazioni, servizi e personale, la possibi-lità che, in taluni casi, si oltrepassi la “so-glia di vivibilità”, risulta purtroppo fisio-logica.Detto questo, dal momento che comun-que il parco stesso non ha alcun interes-se a lasciare insoddisfatti i propri ospiti, quali soluzioni, compatibilmente con il

gli spazi, i servizi, le attrazioni e il perso-nale preposto alla completa funzionalità dell’intero complesso, sia front-line che backstage.Tutto questo in linea teorica. Infatti dal momento che non è possibile avvaler-si - contrariamente a quanto accade ad esempio per un nuovo Centro Commer-ciale - di previsioni di afflusso determi-nabili e costanti, rimangono ampi spazi di errore, che amplificano, come abbia-mo già visto, il livello già elevato di dif-ficoltà gestionale. Le case history pre-senti in Italia, ma non solo, dimostrano come ogni parco abbia storia a sé e soprat-tutto come aldilà degli indici di penetra-zione che vengono comunemente utiliz-zati per stabilire un dimensionamento il più possibile congruo, le variabili che concorrono a produrre l’esperienza più o meno positiva dell’ospite” sono molte. Tra queste, alcune addirittura ingoverna-bili, come il meteo; altre solo parzialmen-te, come i picchi massimi di presenze. Per quanto riguarda il meteo, Disneyland Paris ha dimostrato come in fase di pro-gettazione si possano creare numerosi e utilissimi percorsi al coperto e attrazio-ni al chiuso, ma risulta ovvio che la spe-sa maggiore conseguente sia meno giu-stificata in parchi con numeri di ospiti decisamente minori e oltretutto posizio-nati, come ad esempio quelli italiani, in aree climaticamente più favorevoli. Mol-to più complicato mitigare l’effetto “picco di presenza”.Nel dimensionare inizialmente un parco, ma anche nel suo restyling, razionaliz-

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gione: qui ogni realtà aziendale ha una sua propria “soglia del dolore”, ossia il numero di presenze oltre il quale si moltiplicano in modo esponenziale le disfunzioni nel ser-vizio e in modo direttamente proporziona-le cala la soddisfazione dell’ospite.I mezzi per affrontare questi momenti di crisi da alta affluenza sono più numerosi ma anche meno efficaci, se singolarmente presi, tanto la conflittualità – dettata dalla giusta sensazione di aver buttato il denaro – prevale sempre e comunque su una ben-ché minima razionale accettazione e sulla assoluta chiusura a riconoscere che, a vol-te, l’errore è commesso dal visitatore stes-so nella fase di programmazione della visi-

budget a disposizione, può dunque adot-tare? E con quali strumenti?Lo abbiamo chiesto a Danilo Santi, diret-tore generale di tutti i parchi marchiati Gardaland in Italia:“Possiamo sicuramente affermare che le due situazioni di troppo bassa e troppo alta affluenza sono agli antipodi sia per come si affrontano a livello gestionale che per le soluzioni adottate che, va im-mediatamente chiarito, possono comun-que essere sempre e solo parziali.Se partiamo dall’assunto che l’obietti-vo fondamentale è assicurare la maggior soddisfazione dell’ospite – e quindi rega-largli un’esperienza memorabile – par-lando della bassa affluenza possiamo affermare che da un punto di vista orga-nizzativo questa sia la situazione meno ostica ma anche con un minor numero di possibili stratagemmi adottabili. La sod-disfazione dell’ospite è fatta salva, anzi tende ad essere più che accentuata dall’as-senza di code, mentre gestionalmente la flessibilità del personale – concordata e non imposta – può si limitare i danni eco-nomici derivati dal break even giornaliero non raggiunto, ma mai annullarli.Questa azione si estrinseca praticamen-te nell’adeguare le fonti di servizio al nu-mero di ospiti previsto, ottimizzando, ad esempio:

il numero di casse aperte, sia bigliette-rie che commerciali

il numero di persone addette ai servizi di pulizia o di controllo

il numero di esercizi commerciali aperti in alternativa si può avere anche il ricor-

so più massiccio allo strumento delle ferie

Alla base di tutto rimane però l’assunto che le attrazioni debbano funzionare tut-te, con il relativo e cruciale supporto ma-nutentivo. Assunto che già di per sé defi-nisce e determina dove porre l’asticella del break even. Su questo, nulla incide l’even-tuale diminuzione della portata oraria del-le attrazioni attraverso l’utilizzo parziale dei convogli perché gli operatori impiegati sono sempre i medesimi. Un elemento fondamentale a supporto dell’organizzazione e della capacità di far fronte a queste “criticità” sono i dati sto-rici di affluenza, che danno vita alla pre-visione giornaliera di affluenza che, a sua volta, può dettare tempi e metodi con cui affrontare giornate o periodi di bassa sta-gione ma anche e soprattutto di alta sta-

La presidenza IAAPAa Roland MackRoland Mack è il primo tedesco ad assumere la pre-sidenza dell’Associazione Internazionale dei parchi di divertimento e attrazioni IAAPA (International Association of Amusement Parks and Attractions). Martedì 15 novembre 2011 Roland Mack ha accet-tato il prestigioso l’incarico nella cornice della fiera specialistica di settore più grande al mondo, IAAPA Attractions Expo svoltasi a Orlando, USA.In futuro lavorerà a fianco dei colleghi del consiglio di amministrazione concentrando l’impegno in modo particolare sullo sviluppo strategico del set-tore, lo scambio internazionale di esperienza e, so-prattutto, l’armonizzazione degli standard di sicu-rezza. “L’ottimizzazione e l’unificazione mondiale degli standard di sicurezza nell’industria del tempo libero sono due temi che mi stanno particolarmen-te a cuore”, ha sottolineato Roland Mack.

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Parchi di divertimento

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e nei punti nevralgici di pulizia e si-curezza

utilizzo delle attrazioni “a pieno carico”

potenziamento delle occasioni di intrattenimento come show artisti-ci, animazione itinerante, etc. Vi sono poi anche idee non realizzabi-li come il sempre richiesto “numero chiuso” sul quale vale la pena spen-dere una parola: non è praticabile mai per motivi di ordine pubblico e organizzativi insieme. Ad esempio, chi accetterebbe di essere “respinto” all’ingresso dopo aver fatto centina-ia di km in auto, con i figli che ago-gnano da mesi di visitare il parco? Qual’è lo strumento comunicativo per informare che raggiunto il nu-mero “x” di visitatori il parco chiu-

de? Con un numeratore a scalare?Le prenotazioni come dovrebbero avveni-re? Via web, forse, ma non tutti lo usano, lo conoscono, lo utilizzano. E poi l’azien-da come potrebbe regolare la propria or-ganizzazione? Sui prenotati e poi nessun altro? Come potrebbe poi informare le per-sone di NON venire il tal giorno al parco perché “esaurito”?Per esperienza diretta, pur apponendo cartelli informativi alle biglietterie che sconsigliano l’ingresso per alta affluenza, nessuna famiglia ha mai cambiato idea. Per essere propositivi, ritengo che la solu-

ta, più che dal parco e da eventuali pecche organizzative. Ad esempio, quando sceglie i ponti, le feste comandate, i quindici gior-ni a cavallo di Ferragosto, etc, nonostante le molteplici forme di informazione a di-sposizione.Questi, in sintesi, gli strumenti utilizzabi-li sono:

ampliamento dell’orario di apertura, con lo spostamento in avanti dell’orario di chiusura

uno staff potenziato per questi periodi o giornate “top”, specialmente nei presidi commerciali, food & beverage soprattutto,

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differenti politiche economiche. Ciò non significa che questo tipo di intervento sia sempre impraticabile e soprattutto sba-gliato, anzi. I fatti lo dimostrano, dal mo-mento che a fronte dei successi di Europa Park sui tempi di attesa nelle code, una delle cause principali delle enormi diffi-coltà che ha incontrato Rainbow Magi-cLand nel corso del suo primo anno di atti-vità è stata proprio la bassa capacità oraria delle attrazioni realizzate.Nel caso specifico, si è trattato di errori – anche clamorosi, come nel caso di “Drak-kar” – compiuti su tipologie di attrazioni che normalmente hanno altissima capa-cità oraria e dunque nel corso dell’inverno sicuramente verranno adottate soluzioni correttive sulle attrazioni stesse in modo da permettere agli ospiti di godere in fu-turo di un’esperienza di visita migliore.Ma in ogni caso, l’unica soluzione vera-mente consigliabile per chi decide di in-vestire il proprio tempo libero nel diverti-mento che solo un parco sa dare, è quella di essere suoi ospiti nelle giornate di me-dia affluenza evitando, proprio come si fa in autostrada, i giorni da “bollino rosso”.

zione più praticabile e utilizzabile sia l’in-formazione quanto più in tempo reale, sia all’ingresso del parco che sul sito. Non è certo una soluzione perfetta, ma può far evitare di spendere i soldi scorrettamente. Oltretutto non dimentichiamoci mai che è un chiaro obiettivo aziendale quello di fare in modo che le persone ripetano nel tempo la visita e quindi è un vantaggio anche nostro il fare spendere bene e con soddisfazione i soldi ai potenziali ospiti.Dunque:

affluenza giornaliera prevista segnalata anche direttamente online, usando il si-stema del bollino rosso, giallo e verde;

call center che informino sia su meteo che afflusso previsto;

tempi di attesa alle attrazioni on line o esposti alle biglietterie tramite maxi schermi. Non ultima, la soluzione più razionale: la stagione di apertura è di oltre 200 giorni, di cui ad alta affluenza non più del 25%; basta una telefonata o un’occhiata al sito internet per avere tutte le informazioni sui 150 giorni rimanenti ed evitare quello che tutti noi vogliamo evitare: una gior-nata memorabile al negativo”.Dopo avere registrato il parere di chi ogni giorno, sul campo, cerca di applicare le soluzioni possibili sull’esistente, resta una considerazione finale che attiene sia all’aspetto progettuale che alla gestione economica.Se, come abbiamo visto, in linea teorica quasi tutti i disagi potrebbero essere eli-minati con un sovradimensionamento già in fase progettuale – o nel corso degli anni a parco operativo – del numero di at-trazioni e servizi, risulta chiaro che il co-sto conseguente del biglietto d’ingres-so porterebbe il parco fuori del mercato. L’unica soluzione adottabile, almeno per quanto riguarda il problema delle code, è data dall’inserimento di attrazioni ad al-tissima portata oraria – superiore alle 1200 unità – così come ha fatto sistematica-mente Europa Park negli ultimi 10 anni. Il parco tedesco, e non a caso, ha nel frat-tempo ulteriormente aumentato il nume-ro dei visitatori, ma nonostante questo, ha abbassato comunque la media dei tem-pi di attesa.È chiaro che Europa Park rappresenta un caso particolare, anche perché da sempre reinveste praticamente tutto l’utile di ge-stione nella struttura stessa, potendosi permettere interventi ad altri preclusi da

Edenlandia, bando europeo dopo ilfallimentoEntro il 31 gennaio prossimo sarà emanato il ban-do di gara internazionale per affidare l’area Di En-delnadnia e dello zoo a soggetti qualificati, i quali dovranno realizzare la nuova città del divertimen-to, che dovrà sorgere sui 138mila metri quadrati di Edenlandia, zoo ed ex cinodromo. «Siamo interve-nuti su una situazione critica durata per anni e do-vuta al fallimento della società privata che gestiva le strutture — ha commentato il sindaco de Ma-gistris — Ora, con questo atto, si evita la chiusu-ra e si tutelano posti di lavoro, oltre a perseguire l’obiettivo di disegnare un programma di interven-to che cambi il quartiere. Con il progetto, la zona sarà inoltre rilanciata anche sul fronte del turismo: potremmo avere una nuova area del divertimen-to al servizio di napoletani e visitatori. Per quan-to riguarda lo zoo, sensibili alle sollecitazioni che arrivano da tutta Italia per un suo superamento, stiamo lavorando per garantire il diritto alla salute degli animali presso idonee strutture, puntando su una completa riconversione».

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Parchi avventura

che si è aperta con il saluto di Massimo Pic-caluga, vicepresidente vicario dell’ANE-SV. Franco Di Carlo, presidente di Parchi Avventura Italiani, ha introdotto la gior-nata segnalando le più recenti iniziative intraprese nei primi mesi del suo nuovo mandato. Di Carlo ha presentato l’inizia-tiva inerente la cartellonistica turistica, che comporta una integrazione al Codi-ce della Strada e l’accordo con il Collegio Nazionale delle Guide Alpine, inerente la formazione degli addetti. Ha quindi pre-so la parola Giorgio Gozzi, che ha trattato il tema delle coperture assicurative di re-sponsabilità civile per attività a carattere ludico sportivo. Gozzi ha presentato la po-lizza che copre gli infortuni degli sporti-vi che aderiscono ad alcuni enti di promo-zione sportiva riconosciuti dal CONI. “Nei U

n buon meeting, quello dei parchi avventura, or-ganizzata da Parchi Av-ventura Italiani, che si è tenuto nella sede dell’AGIS lo scorso 1° dicembre. Cir-ca 80 partecipanti hanno preso parte alla giornata,

Il terzo meeting dei parchi avventura

di Maurizio Crisanti

È possibile ascoltare

gli interventi in MP3

collegandosi al sito www.

parchiavventuraitaliani.it

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39www.anesv.it

nendo alla vostra attenzione il tema della cooperativa. Questa non era stata prevista dal legislatore, ma con la legge 128/2004 ha esteso alle cooperative le agevolazioni dell’ambito sportivo. Il vantaggio è che, a differenza della società, per diventare soci di una cooperativa non sono necessari gli adempimenti notarili connessi alle socie-tà. È sufficiente una domanda: se divento socio della cooperativa e questa è affilia-ta ad un ente di promozione, in sostanza vengono estesi i benefici già descritti”. In conclusione Silvestri ha tuttavia ribadito il carattere esclusivo di attività di promo-zione o istruzione e formazione sportiva per usufruire delle agevolazioni del setto-re sportivo.

parchi avventura – ha ricordato Gozzi – non c’è obbligo di assicurazione. Tuttavia è indispensabile avere una copertura assi-curativa. Tuttavia mentre negli infortuni tipici dell’attività sportiva il risarcimento avviene sulla base di somme individuate da un’apposita tabella, nella responsabili-tà civile è un ginepraio. La responsabilità civile copre infatti il mancato guadagno, i danni morali, il danno estetico, il dan-no morale, il danno che non finisce mai.. e le richieste sono spesso ingiustificate. Le compagnie resistono pochissimo alle richieste sconsiderate perché conviene transare, magari con il 10 per cento della richiesta, che accantonare somme ingen-ti, come prevede la legge, per anni, fino a che il magistrato non decide”. Ne è segui-to un dibattito con il quale si è conclusa la prima parte dell’evento. Dagli interventi sono emerse le difficoltà delle Compagnie a assicurare rischi di questa natura, ed al-cune criticità emerse nella gestione della polizza che numerosi associati hanno sti-pulato con SARA Assicurazioni. Su questo aspetto sono in corso approfondimenti, che coinvolgono l’ISVAP. Nella ripresa pomeridiana, Luigi Silve-stri, commercialista, ha presentato am-piamente il regime fiscale delle asso-ciazioni sportive dilettantistiche e delle società sportive. Sono stati numerosi gli spunti derivanti dall’esposizione del con-sulente fiscale, alcuni dei quali saranno approfonditi dall’Associazione per verifi-care se, e a quali condizioni, sia possibile gestire percorsi acrobatici attraverso que-sto tipo di inquadramento aziendale. “Dai verbali che ho visto il problema principale è che in questi casi l’Agenzia delle entra-te contesta la temporaneità dell’adesio-ne, perché magari la prestazione avvie-ne una volta all’anno, o una volta nella vita”. Silvestri ha commentato inoltre la risoluzione 38/E del 2010, con la quale è stato confermato che non solo le attività delle ASD fruiscono della presunzione del-la non commerciabilità delle prestazioni, ma anche la società sportiva dilettanti-stica può svolgere attività a favore di non soci, “in quanto l’agevolazione si applica lo stesso, a condizione che coloro che usu-fruiscono della struttura sportiva, anche se non soci, sono affiliati ad un ente di promozione sportiva. In sostanza, l’age-volazione relativa alla non commercialità dei proventi e come tale gode dei benefici relativi. Concludo – ha detto Silvestri – po-

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Parchi avventura

promuovere la stipula di un contratto col-lettivo nazionale di lavoro che regolamen-ti le prestazioni degli addetti ai parchi avventura. Franco Di Carlo ha concluso i lavori ricordando che l’Associazione sta studiano una diversa modalità di organiz-zazione di eventi di questo tipo, che uni-sca l’aspetto informativo alle esigenze di una associazione di categoria ed all’inte-resse per i partecipanti riguardo alla pre-sentazione di prodotti destinati al settore.Nel corso della giornata, particolare inte-resse ha riscosso infatti l’esposizione di prodotti C.A.M.P., Ferriere G.Cima, Bor-nack e Edelridl, con i loro sistemi di “mo-schettoni intelligenti”.

Bruno Molea, presidente di AICS, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, ha presentato le attività della sua organizzazione, ed i vantaggi derivanti dall’affiliazione. “Abbiamo cinquant’an-ni, 860mila soci e 111 sedi provinciali. Tra le nostri punti di forza le coperture assicu-rative, l’aspetto legislativo e fiscale, l’in-formazione ai soci, attraverso numerosi strumenti stampati ed online, e in segui-to quindi l’intervento di Andrea Russo, avvocato e giurista d’impresa, che ha evi-denziato le principali tipologie di rapporti di lavoro, segnalandone vantaggi e criti-cità di ogni singola tipologia di inquadra-mento. Sul contratto di lavoro intermit-tente e sul contratto di lavoro ripartito il relatore si è soffermato in modo partico-lare, segnalandoli per la flessibilità e op-portunità di adottarli per attività stagio-nali a carattere ludico o turistico. Russo si è soffermato anche sul nuovo contrat-to di apprendistato “che è estremamente conveniente per il datore di lavoro, e mol-to flessibile. Dal punto di vista contributi-vo è un contratto quasi a costo zero. Inol-tre ora questa formula è rivolta non più ai giovani, ma è stato esteso a qualsiasi set-tore produttivo e agli inscritti alle liste di mobilità, a prescindere dall’aspetto ana-grafico”. All’intervento dell’avv. Russo è seguito un dibattito, nel corso del quale sono emersi i vantaggi derivanti dall’uti-lizzo dei buoni-lavoro e l’opportunità di

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Eventi

boratore del parco nel corso di un collo-quio con l’ospite, nel quale alcuni pitto-grammi illustrano le capacità fisiche dei circa 65.000 ospiti annui con disabilità. Le attrazioni del parco sono fruibili se-condo il grado di abilità, e classificate in attrazioni per tutti ed attrazioni per il cui utilizzo sono richieste particolari abilità e condizioni fisiche. A seguire Sergio Silve-stre, coordinatore del Coordown, ha pre-sentato la Sindrome di Down e ricordato le difficoltà di accesso ad alcuni parchi di divertimento. Successivamente Baraz-zoni ha presentato l’attività di progetta-zione dei parchi di divertimento. Alber-to Zamperla ha presentato l’esperienza dell’apertura del parco di Coney Island, a New York, riaperto in 100 giorni con enor-me impegno e e massima disponibilità da parte dell’Amministrazione e del Sindaco

Oltre 140 persone hanno partecipato alla seconda conferenza internaziona-le sulle attrazioni si è te-nuta a Reggio Emilia il 25 ottobre scorso. La riunio-ne, aperta dall’interven-to di Andrea Munari, pre-

sidente dell’ANCASVI, ha consentito di fare il punto della situazione sul compar-to della produzione di attrazioni. Nume-rosi i temi trattati dai relatori, tra i quali Jean Pier Lacour, proveniente da Disney-land Resort Paris, il quale ha presentato i criteri con i quali le persone con disabilità vengono ammesse alla fruizione delle at-trazioni. La normativa francese, che im-pone l’obbligo di dare priorità nelle file, viene gestita mediante il rilascio di una sorta di tesserino, compilato da un colla-

Trasformare la fantasia in realtà produttivaConferenza internazionale del settore. Attrazioni per parchi divertimento

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quello di aver offerto un apporto essenzia-le alla emanazione della norma EN13814. Attualmente i rappresentanti dei costrut-tori italiani stanno elaborando il testo per la revisione della norma europea, parte-cipano ai lavori di armonizzazione con le norme ASTM e sono rappresentati nel co-mitato che sta elaborando un progetto di norma ISO. Una giornata di studio, quel-la di Reggio Emilia, che ha visto presenti i rappresentanti delle imprese costruttri-ci, di tutti i più grandi parchi di diverti-mento italiani ed ospiti internazionali di grande rilievo.

Bloomberg. I numeri con Karen Stanley, per IAAPA Europe, ha presentato le atti-vità dell’associazione europea, Molto at-teso anche l’intervento di Giulio De Pal-ma, in rappresentanza del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, il quale ha presenta-to le proposte di modifica del decreto 18 maggio 2007, con la semplificazione delle procedure per la registrazione delle Picco-le attrazioni. Gli aspetti assicurativi sono stati trattati da alcuni esponenti della JTL e della compagnia QBE. Ha concluso gli interventi Gianni Chiari, segretario dell’AiCE, che ha organizzato l’evento per ANCASVI, il quale ha ricordato il ruolo dei rappresentanti italiani, il cui merito è

L’interventodi Andrea Munari

Sono lieto di incontrarvi qui a Reg-gio Emila in occasione di que-sta conferenza internazionale, in questo nuovo e moderno Audito-riom – “L. Malaguzzi “

Una breve premessa circa questo luogo… in particolare per informare i ns. Ospiti internazionali…Quando la D.sa Bartoli, della Camera di Commercio di Reggio Emilia ci ha propo-sto di tenere la conferenza in questo pre-stigiosa sede, sede di Reggio Children, io e Gianni Chiari abbiamo fatto un sopral-luogo allorché ho provato una certa emo-zione nel ricordare che, è in questo quar-tiere di Reggio Emilia che avevano la sede ed operavano le ditte storiche del ns setto-re (ed alcune hanno ancora la sede) – come la Soli, la SDC, la Flli Barbieri, la I.E.Park. Il mio pensiero corre nel pensare che sia-mo di fianco alla sede storica delle ex-Of-ficine Reggiane ove molti dei fondatori di queste ditte sono stati operai specializza-ti. Questo per richiamare il legame stori-co che il settore ha con questo territorio, Oggi alcune di queste ditte non ci sono più ma in realtà continuano, riorganiz-zate in nuove e più moderne compagini societarie rinvigorendo questa tradizione che per la città di Reggio Emilia ha avuto inizio oltre 80 anni fa.

Se la prima conferenza, due anni fa, era tutto sommato introduttiva del settore, oggi vogliamo addentrarci, spiegare e ca-pire meglio certi problemi e le sue poten-zialita’. Il titolo della conferenza non cre-do abbia bisogno di tante spiegazioni ci è sembrato eloquente – “trasformare la fan-tasia in realtà produttiva”; Ricorderete la citazione del prof.basini dell’univ.di Par-ma, …siamo quel settore, sospeso tra l’in-dustria e l’artigianato dei “costruttori dei sogni dei bambini” – “grandi maestri arti-

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Eventi

giani” che risolvono problemi delicati con l’inventiva vulcanica dello scienziato uni-ta al tocco del pennello più fine dell’artista

Scenario post crisi– diamo un po’ dinumeri…Nell’anno considerato il peggiore nell’eco-nomia mondiale, quantomeno da 60-70 anni a questa parte, il 2009 abbiamo ac-cusato, un pesante – 20%; ma nel corso del 2010 abbiamo arrestato la flessione. Quest’anno è in corso la ripresa. I dati di giungo sono confortanti. Vedremo come si conclude-rà il secondo semestre 2011.Dai dati ufficiali export, di ICE aggiornati al 30/6/11 e proiettati sulla fine di que-sto anno, dicono che do-vremmo essere, comples-sivamente, prossimi al raggiungimento di livelli pre-crisi.Tra questi dati credo vada segnalato che è in atto una ripresa nonostante l’ulteriore crollo delle esportazioni verso il medio oriente, avve-nuta pesantemente nel 2010 e continuata anche nel 2011. (ricordo che, dati ICE pre-crisi, il medio oriente valeva circa il 25% nei livelli di export) – pertanto questo è un segnale importante da tenere in conside-razione per i prossimi mesi ed anni. Dal sondaggio curato dal collega della segrete-ria tecnica, Claudio Boni di ANCASVI, che ringrazio a nome di tutta l’associazione, possiamo ricavare altri dati interessanti riguardanti i costruttori di attrazioni per i parchi divertimento italiani (dati da 32 ditte italiane):

– oltre il 70% delle imprese ha avuto un calo dal 1 al 20%;– un 18% non ha avuto cali oppure ha avu-to incrementi di export.– 56% delle ns. Ditte esporta oltre il 60% del fatturato.– 25% esporta dal 30 al 60% del fatturato– 18% esporta fino al 30% del fatturato– 53% delle ns. Aziende ha fatto assunzio-ni nel 2009/10. – 8% delle ns. Imprese hanno fatto ricorso al cio o licenziamenti– Il 90% delle ns ditte confermano o incre-mentano il livello occupazionale;

– Il 93% delle ns ditte prevedono per il 2012 stessi livelli occupazionali (68%) o incre-menti (25%)2/3 delle imprese hanno da 1 a 20 dipen-denti; 1/3 da 20 a 50 dipendenti, alcune ditte superano i 50 dipendenti diretti.

INDOTTOLa valutazione dell’indotto è fondamenta-le, ed è ancora argomento da approfondi-re (72% lo reputa importante) ma è un dato da approfondire in modo più scientifico che nessuno ha avuto modo di fare.

Problemi delle ditte italiane:

REPERIBILITà PERSONALE TECNICOIl 65% delle imprese ha difficoltà a reperi-re personale specializzato. Montatori spe-cializzati – progettisti e disegnatori tec-nici meccanici ed elettrici – tornitori ed addetti alle macchine utensili e/o cnc.Riteniamo che, come spesso è successo in passato, con il dialogo concreto tra le par-ti (costruttori, operatori, amministrazio-ni, enti locali e nazionali), molte delle quali sono riunite qui oggi, potremo risolvere tut-ta una serie di problemi che oggi sentiamo…La crisi internazionale non è risolta, anzi potrebbe ulteriormente aggravarsi, quindi serve massima at-tenzione e coesione.Mi chiedeva una giornalista nei giorni scorsi, cosa serve al vs. settore? La prima cosa che ho risposto è stata, lasciateci fare gli imprenditori. Vogliamo fare impresa, in uno stato che apprezzi e tuteli l’impresa. Non ci sono ricette speciali. Serve buon senso, sem-plicemente buon senso; l’Italia è un grande ed im-portante paese. Deve solo trovare spirito di unità, di squadra per affermarsi meglio. La concorrenza internazionale non ci deve spaventare più di tanto, ritengo che alla lunga qualità dei ns. Prodotti ed il loro design prevarremo nei mercati. Non è facile rea-lizzare queste macchine. Necessitiamo di coordina-re meglio, con minori sprechi e più efficienza le ns. Azioni… in poche parole essere più competitivi.Ci stiamo presentando, credo in un modo nuovo e migliore al ministero dello svi-

Adempimenti burocratici 87,5%Concorrenza internazionale paesi emergenti 68,8%Vendite nel mercato nazionale 53,1%

Troppe fiere/esposizioni e/o alti costi 56,3%Alti costi di promozione 50,0%Accesso al credito 28,1%Internazionalizzazione 9,4%

Formazione e/o ricerca del personale specializzato 43,8%

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luppo economico, le Camere di Commercio, le associazioni di categoria come Cna, Associazio-ne Industriali, Api, ed il mondo finanziario. Anche questo potrà portare risultati. Solo così potremo mantenere (quello che Marco Fortis – docente Università Cattolica di Milano nel 2005 ha chiamato “primato di produzione ed espor-tazione di giostre” che è riconosciuto tra le ec-cellenze del Made in Italy.

Ancasvi 2011, 25 anni!La ns associazione celebra quest’anno 25 anni dal-la fondazione avvenuta nel 1986. Oggi abbiamo 50 ditte associate e speriamo di incrementare il numero di ditte associate nel prossimo semestre. Stiamo cercando di fare fede alla ns. missione, ovvero di favorire e promuovere tutte le attivi-tà volte allo sviluppo del settore, affrontando te-matiche comuni alle aziende associate e di por-ci come autorevole rappresentanza nel settore ed agevolare creazione di proficui rapporti con le va-rie istituzioni.I miei colleghi negli interventi che seguiran-no fino al pomeriggio inoltrato e come descrit-to nell’agenda della conferenza vi potranno me-glio illustrare ed in modo approfondito gli aspetti specifici nei quali siamo occupati o che abbiamo promosso, ed altri che portiamo avanti non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Tale mole di lavoro, è in parte descritto nel newsletter che trovate distribuito tra gli atti della conferenza e lo troverete pubblicato su internet nel ns. sito.Non posso, non ricordare e ringraziare il concreto appoggio che la Camera di Commercio di Reggio Emilia ci sta dando a beneficio delle aziende reg-giane, ma anche beneficio di tutto il settore na-zionale ed internazionale nell’avere co-promos-so questa conferenza; senza di loro non avremmo potuto tenere questa giornata.Spero che questa migliore collaborazione tra An-casvi e Camere di Commercio continui, sia di esempio e sia imitato anche fuori provincia di RE. Siamo appoggiati anche dalla CNA e da IN-DUSTRIALI REGGIO EMILIA. Dalla Banca Popola-re dell’Emilia Romagna e nel mondo assicurati-vo JLT che sono nostri Sposor per questa giornata; solo con questa sinergia, potremo meglio orga-nizzarci per imporci nel mercato iper-competiti-vo di oggi.

Ministero sviluppoeconomicoSapete che è iniziato un dialogo concreto con ministero sviluppo economico. Come Ancasvi siamo stati invitati agli stati generali dell’ex-

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Eventi

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port che si terranno a Roma, al palazzo dei congressi tra 3 giorni. Nel corso del 2010 abbiamo concordato un programma per il biennio 2011-2012; ma nel momento di essere messo in atto, come voi tutti sape-te ICE che è il braccio operativo di MSE è stata soppressa e quindi attendiamo di ri-prendere, le attività.

Proprietà IntellettualeUn argomento importante è la difesa pro-prietà intellettuale da parte dei ns. im-prenditori; è fondamentale per lo svilup-po futuro del ns settore. Riteniamo vada affrontato su due piani, da una parte una migliore comprensione del problema a li-vello nazionale, ma contestualmente ma il problema è comune a tutto il settore eu-ropeo, …ai ns. Colleghi tedeschi, olande-si e non solo….l’aggressione che il settore sta subendo, in modo particolare dai pae-si asiatici – Cina in primis è un argomento che ci preoccupante. Di questo argomen-to ne parlerà il collega di Aice Gerry Ro-binson, anche in rappresentanza di Eaa-si, quindi a nome di tutta le ditte europee del settore.Per il 2013 speriamo di vedere conclusa la fase di revisione della norma tecnica eu-

ropea del settore. È stato fir-mato meno di un mese fa a

Londra, a margine della fiera EAS, l’accordo

tra le associazio-ni Iaapa-Aice-

Eaasi ed An-

casvi, che terrà la segreteria del comitato tecnico normativo europeo CENTC152. Di questo argomento vi parlerà il collega Gianni Chiari.

Prospettivedei costruttoriCi sono le premesse per continuare ad es-sere un settore vigoroso credo che valuta-re bene il settore di attività sia un aspet-to molto importante; operiamo al servizio dell’industria del turismo e del tempo li-bero, oggi il “divertimento” è un concetto universalmente condiviso e recepito. Mi spiego meglio…La funzione sociale del divertimento è ac-cettata e si è consolidata ovunque. È per questo che esportiamo prodotti pratica-mente in tutti i paesi del mondo; l’accre-scimento di domanda e di sicurezza dei prodotti per i parchi divertimento, asso-ciati alla fantasia dei tanti ns. Creativi (designer), coniugata ad una offerta siste-mica che includa finanza e servizi si potrà consolidare e mi auguro migliorare i dati export del made in italy dell’amusement, possibilmente… senza trascurare un pun-to fondamentale… La domanda interna ! Permane il vero ed irrisolto problema – il punto che più mi ha colpito della prima conferenza di due anni fa.Questa leadership produttiva potrà con-tinuare ad affermarsi, ma ha anche biso-gno della domanda interna, e qui mi ri-volgo ai parchi italiani, che acquistino il made in italy, ma chiedo agli operato-ri italiani ed alle istituzioni italiane che contribuiscano a spezzare quel circolo vi-zioso che sta affossando taluni settori del mercato nazionale ripensando ai propri ruoli. La fantasia ed il tempo libero, sono anche opportunità di lavoro e di creazione di valore aggiunto.Circa la necessità di reperire competenze

professionali, tecniche diamo mag-giore peso a forme più snelle di lun-go apprendistato; non è semplice per noi formare personale adatto al ns settore. Per noi il rapporto con il terri-torio è fondamentale qui troviamo le migliori professionalità e componen-ti di alta qualità verificare bene e me-glio com’e articolato la subfornitura nel ns. Settore è un aspetto importan-tissimo per essere competitivi.

La burocrazia italiana: è

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il primo problema, che assilla il 87% del-le ns ditte. È molto difficile sostenere la competizione internazionale con questo gravame di adempimenti burocratici. Ci uniamo con tutti coloro che chiedono, con forza, meno burocrazia e semplificazione, mentre ciò si aggrava anno dopo anno.Proveniamo da una crisi internazionale che ha messo a dura prova i ns margini di resistenza e tutto sommato, grazie all’ab-negazione di veri imprenditori, siamo ri-masti abbastanza competitivi, ma urge liberare nuove energie in modo tale da consentirci di poter esprimere al meglio il ns. Potenziale.

ConclusioniIn questi due anni abbiamo iniziato un dialogo tra imprese-consorzi-associazioni per valorizzare appieno e meglio un pro-getto di leadership italiana dell’amuse-ment. Vogliamo tutelare il Made in Italy dell’amusement anche con una migliore visibilità.Ancasvi ha migliorato la ns massa critica, siamo passati da 30 a 50 associati e presto mi auguro che si possa raggiungere e su-perare i 60 associati.Continueremo nel sviluppare una proget-tualità condivisa con ministero sviluppo economico.Monitoriamo come possa essere sbloccato il mercato interno insieme alle associazio-ni degli esercenti.C’è un esigenza di fare adottare nei mer-cati emergenti spesso sprovvisti di norma-tive, le normative europee. Ciò porterebbe al miglioramento della sicurezza in gene-rale e creare maggiore interesse per l’ac-quisto del nuovo o di un buon materiale usato.Concentriamoci sui mercati emergenti del BRIC. Ci sono problematiche doganali segnalate ed irrisolte da molto tempo. Au-torizzazioni e/o problematiche doganali (dazi). Ci sono paradossi per i quali alcuni paesi tra i mercati emergenti non possono ricevere materiali usati (ancorché venga-no richiesti dagli operatori). Sono gli stes-si paesi che oggi ci fanno concorrenza nei mercati mondiali ed anche in italia, (con prodotti spesso copiati) e fin qui di fatto è normalità. Ma sono gli stessi paesi che ci impediscono di esportare là i nostri mate-riali usati) per vetuste normative naziona-li spesso dovute a ragioni più protezioni-stiche legate a vecchi modelli economici.

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Eventi

nuerà a creare lavoro-occupazione e ric-chezza, come è avvenuto, almeno per que-sta città a Reggio Emilia da oltre 80 anni a questa parte.Concludo leggendovi un breve ma profon-do pensiero di GAETANO TALARICO – pre-sidente ANSVA-CONFESERCENTI – Regio-ne Sicilia – dicembre1991, che ho avuto modo di conoscere ed a cui mando un caro saluto, tratto da una pubblicazione di sue lettere e pensieri sul mondo dei parchi di-vertimento:

Sarebbe meraviglioso poter dimostrare a noi stessi ed a coloro ce gestiscono il potere che noi siamo un a forza lavoro che è riuscita e riesce a trasformare la fantasia in realtà produttiva, che siamo operatori da considerare seriamente e che vuole il diritto di la-vorare e vivere. Sarebbe motivo di orgoglio poter dire che noi siamo uniti per costruire il nostro futuro.

Bisogna lavorare su questa mancanza di reciprocità commerciale in certi mercati e necessitiamo del supporto delle istituzio-ni nazionali. Manteniamo aggiornate ed allineate le normative nazionali/europee/ ed ameri-cane. Mentre stiamo partecipando al pro-getto di norma mondiale ISO.Proprietà intellettuali: finora nel nostro settore pochi hanno avuto lungimiran-za tutelandosi su questo fronte. Oggi ri-schiamo di pagare un caro prezzo. Spesso le dimensioni aziendali e le competenze non sono sufficienti per fronteggiare que-sto problema. Dobbiamo trovare aiuto su questo fronte. Sarebbe bello premiare le ditte innovatrici che investono in sicurez-za e nuovi prodotti.Studiamo meglio il settore dell’amuse-ment, il legame con il territorio, orga-nizziamolo meglio in modo più moderno lungimirante e professionale; si conti-

L’interventodi Evelina Christillin

Evelina Christillin aveva confermato la presenza, ma una forma influenzale non le ha permesso di raggiungere Reggio Emi-lia. Massimo Piccaluga ha quindi portato il saluto della Presidente dell’ANESV e dato lettura del suo intervento.

È già un anno, in questi giorni, che sono presidente dell’ANE-SV. Lo sono diventata perché ho accettato l’invito di un ami-co, Massimo Piccaluga, a colla-

borare con un’associazione che, da oltre sessant’anni, rappresenta il mondo del-lo spettacolo viaggiante itinerante ed i grandi parchi di divertimento. Un mon-do variegato, composto da piccole im-prese familiari ed aziende con oltre mil-le dipendenti. Un comparto che svolge un’attività in condizioni difficili, con costi rilevanti. In questi dodici mesi ho partecipato a numerose riunioni in varie

città d’Italia, ed ho preso contatto con il mondo dello spettacolo viaggiante, che conoscevo solo per le mie esperienze di mamma. Ho incontrato persone capaci di far divertire la gente, con una natu-rale vocazione alla fatica, alla creatività ed alla manualità. Una categoria, quella degli esercenti itineranti, che è chiama-ta continuamente a confrontarsi con le nuove forme di divertimento, quelle che trattengono le persone a casa, davanti a enormi schermi televisivi, al computer o alle console per i giochi elettronici. Que-ste nuove abitudini si pongono all’oppo-sto dell’attività svolta nei parchi di di-vertimento, temporanei o permanenti, che svolgono ancora oggi quella “funzio-ne sociale”, riconosciuta nel 1968 dalla legge 337. Le giostre, come tutti le chia-miamo, inducono le persone ad incon-trarsi in un contesto nato per la socializ-zazione. Famiglie, gruppi di adolescenti, nonni e nipoti, costituiscono un pub-

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Eventi

blico intergenerazionale, ormai attrat-to non solo dallo spettacolo viaggiante, ma dalle nuove cattedrali della Domeni-ca, i centri commerciali, nei quali – non a caso – vengono installate attrazioni da parco di divertimento. Il confronto tra lo spettacolo viaggiante e le nuove forme di impiego del tempo libero è perdente? Da-gli elementi di valutazione che raccolgo conversando con gli esercenti, non direi. Porto un esempio di questi giorni: vivo a Torino, dove recentemente ha aperto alla Pellerina un luna park composto da circa cento esercenti. Nelle ultime quattro Do-meniche, complice il bel tempo, il par-co ha registrato un successo inaspettato. Probabilmente dipende dal fatto che nel-le città c’è l’esigenza di fruire degli spazi verdi, di muoversi con i propri familiari ed amici per vivere esperienze da ricorda-re. Non credo, francamente, che un bam-bino possa dimenticare, anche a distanza di anni, una bella giornata sulle giostre, siano esse installate in una sagra di pa-ese o un grande parco di divertimenti. È questo il grande valore, anche sul pia-no direi, della ”offerta commerciale”, di questo settore. Un valore che va assoluta-mente protetto e sviluppato, conforman-dosi all’evoluzione che stanno subendo le attrazioni da divertimento. Lo scorso Ot-tobre, qualche minuto prima di assume-re la presidenza dell’ANESV, ho visitato a Roma la fiera europea, ed ho conosciuto alcuni tra i più importanti produttori di attrazioni, o costruttori, come vengono definiti nel settore, valorizzando il pas-sato direi “artigianale” di alcune impre-se. Ho apprezzato le belle realizzazioni e sono rimasta sorpresa nell’apprendere alcuni dati relativi al valore delle esporta-zioni. Anche la ricerca appena presentata da Andrea Munari mi conferma che non sbagliavo quando, visitata l’esposizione, avevo percepito l’importanza di questo comparto produttivo, nel contesto non solo italiano, ma internazionale. La ma-nifestazione di oggi lo conferma.Dobbiamo fare veramente qualcosa per questo settore, nel quale è importante creare sinergie tra il mondo della produ-zione e quello dell’esercizio. Come pre-sidente dell’Associazione dei gestori, ho affrontato alcune problematiche, che ri-guardano gli aspetti autorizzatori e le normative di sicurezza, fino a quello più recente, relativo alle tariffe elettriche, ma credo che una più assidua interlo-

cuzione con i Ministeri competenti pos-sa restituire al settore una nuova imma-gine, maggiormente rispondente ai dati produttivi ed occupazionali, ed alla rispo-sta del pubblico. Attualmente disponia-mo solo dei dati della SIAE, non comple-ti, dai quali emerge comunque che oltre 13 milioni di persone visitano annual-mente i parchi di divertimento soggetti alla raccolta dati dell’ufficio statistico. È facile immaginare che i numeri siano molto più grandi e che, di conseguen-za, troppo piccola sia ancora l’attenzio-ne delle istituzioni verso questo settore. A livello ministeriale stiamo operando affinché anche le imprese che acquista-no le attrazioni attraverso un leasing sia-no ammesse al contributo tratto dal Fon-do Unico Spettacolo. So che questo è un tema particolarmente sentito in tutto il settore, anche dalle imprese costruttri-ci. Negli ultimi anni, anche a causa del ridotto numero di istanze, gli acquisti sono stati finanziati dal Ministero per i beni e le attività culturali con aliquote di circa il 30 per cento, assolutamente non disprezzabili, visto il quadro economi-co preoccupante. Credo che sia chiaro a tutti che questi contributi, senza un as-sociazione di categoria che ne rivendi-chi continuamente il diritto e la neces-sità, sarebbero stati soppressi da anni, a favore di altre attività di spettacolo verso le quali il mondo politico mostra da sem-pre maggiore attenzione. La nostra Asso-ciazione ha da sempre contribuito all’ac-quisizione di nuove consapevolezze negli esercenti, a promuovere scelte orientate a maggiore professionalità, a formare gli esercenti sui temi della sicurezza. Credo che attualmente la missione dell’ANESV sia quella di operare su due fronti. Quel-lo interno, categoriale, nel quale c’è ne-cessità di nuove regole e di potenziare le conoscenze di alcune imprese, alle prese con la presentazione delle domande onli-ne negli Sportelli Unici per le attività pro-duttive, o con l’assegnazione dei codici identificativi delle attrazioni. Indubbia-mente, il problema maggiormente senti-to dagli esercenti itineranti è la sempre più difficile tutela degli spazi tradizio-nalmente concessi, e la creazione di nuo-vi eventi. Il concetto di festa popolare è sempre meno valorizzato dalle Ammini-strazioni comunali negli aspetti di recu-pero delle tradizioni, di socializzazione, del riappropriarsi dei centri storici, an-

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che se questo comporta inevitabilmente qualche disagio ai residenti. Si sceglie di spostare le manifestazioni in aree periferiche, facendo perdere ad esse la centralità della festa popolare nella vita della città, influendo sulla localizzazio-ne. È una scelta, quella dell’allontana-re il luna park dai centri storici, che fa perdere alla festa quella organicità che è alla base del successo di ogni mani-festazione. Anche nel settore dei gran-di parchi di divertimento la nostra or-ganizzazione, che ne rappresenta oltre cinquanta, ai quali si aggiungono cin-quanta parchi avventura, abbiamo ope-rato, ottenendo ad esempio l’estensione dell’utilizzo dei buoni lavoro, che dimi-nuiscono fortemente alcuni costi, e il riconoscimento di imprese turistiche, con l’estensione ai parchi delle con-dizioni agevolative previste dalle nor-me nazionali ed europee. C’è ancora da fare, anche nel tutelare gli interessi dei soggetti più grandi, ma la rappresenta-tività che abbiamo raggiunto dimostra che siamo apprezzati anche da questo importante settore imprenditoriale. Questo sul piano categoriale, ma credo che in questo momento sia ancor più ne-cessario rivolgere attenzione all’ester-no, restituendo al settore l’immagine che merita, nello spettacolo viaggian-te valorizzando la presenza di esercenti di indubbia professionalità, e nell’am-bito dei parchi di divertimento per con-solidare in Italia quella che definisco “la cultura dei parchi di divertimento”, ov-vero l’abitudine delle persone a recarsi in luoghi ancora non del tutto conosciu-ti. In Italia i visitatori dei parchi sono circa 12 milioni e un parco si avvicina ai 3 milioni di visitatori, mentre in Ger-mania i visitatori sono oltre 22 milioni e ben più numerose le strutture che si posizionano nella intorno ai tre milio-ni di visitatori. C’è quindi un problema culturale, che associativamente siamo chiamati a tentare di risolvere, in siner-gia con altre imprese del settore del tu-rismo. Mi fermo qui, e ringrazio l’AN-CASVI e il suo presidente Munari per l’invito, in un consesso così autorevole e rappresentativo, e confermo la disponi-bilità della mia associazione, e mia per-sonale a collaborare per uno sviluppo di un settore che sto imparando ad amare. Grazie.

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Eventi

Le premesse non erano delle migliori: dopo il cambio di padiglioni per prendere uno spazio minore, l’accresciu-ta richiesta aveva fatto ri-tornare l’organizzazione sui propri passi, ai tradizionali padiglioni 1 e 3 (30.000 mq)

con un terzo padiglione in opzione. Poi un nuovo ridimensionamento, soprattutto negli ultimi mesi, ha fatto sì che il giorno dell’inaugurazione, il 12 ottobre, ci trovas-simo di fronte ad una fiera “concentrata”. Stand più piccoli nella superficie esposi-tiva, molti nomi illustri in meno, ma, a conti fatti, con tanto business in più. Gli espositori sono stati circa 200, tra questi, c alcuni fedelissimi e convinti, altri parti-ti con poca convinzione e aziende alle pri-me esperienze. Eppure, alla chiusura di venerdì 14, le voci raccolte stand per stand

39a ENADA. Fiera più piccola, business più grandedi M. Cristina Cesa

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somma un autunno ricco di promesse per tutti. La cerimonia inaugurale ha visto la par-tecipazione del Sottosegretario all’Econo-mia con Delega ai Giochi Alberto Giorgetti che, dopo il taglio del nastro, ha preso par-te alla conferenza d’apertura dal titolo “Il ruolo delle imprese di gestione per l’affer-mazione del gioco lecito e per il contrasto dell’illegalità”, che ha visto la presenza anche del Presidente Sapar Raffaele Cur-cio, del Presidente di Rimini Fiera Loren-zo Cagnoni e dei rappresentanti di AAMS Diego Rispoli e Davide Diamare. Prossimo appuntamento a Rimini, in marzo.

sono state di grande (e inaspettata) sod-disfazione. Forse proprio essere “meno” ha fatto sì che le attenzioni dei visitatori fossero meno disperse e più dirette a chi c’era. Anche perché l’afflusso di gente c’è comunque stato: i dati ufficiali di Rimini Fiera parlano di 14.702 visitatori, vale a dire un +2,1% rispetto al 2010. Non solo, anche i giornalisti accreditati sono prati-camente raddoppiati e l’attenzione delle TV accresciuta da servizi su grandi testate come Rai, Mediaset, La7 e Sky.Lo Spettacolo Viaggiante, di solito a ran-ghi ridotti rispetto all’edizione primaveri-le, ha potuto contare comunque su grandi nomi del settore: ATM Modena, Franchini Toys, Play Casoria oltre a grandi aziende che si stanno concentrando su di noi, spostando il focus dal-le sale giochi ai grandi parchi, come Elmac e Faro Games. Ol-tre, ovviamente, all’Anesv, presente con uno stand per la distribuzione della Rivista Lo Spettacolo Viaggiante. Questa 39^ edizione dell’Ena-da, di proprietà della Sapar ma organizzata da Rimini Fie-ra, ha visto quindi una brusca riduzione degli espositori tra i produttori di Newslot e video-giochi a vincita, a tutto van-taggio dell’intrattenimento di natura diversa. Hanno con-cluso un buon business, oltre ai nostri associati, anche chi si dedica a calciobalilla, ven-ding e servizi di vario tipo. In-

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Eventi

reti fra la gente, a cui do-nate non soltanto il diver-timento, ma soprattutto la gioia e la serenità d’ani-mo. Sono fra i doni più belli per l’uomo del nostro tempo». Così il vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi, si è rivolto, lo scor-so 1 settembre, a 70 fami-glie di lunaparkisti, du-rante una messa celebrata sulla pista degli autoscon-tri, evento pressoché uni-co nella diocesi di Berga-mo. Insieme al vescovo hanno concelebrato il par-roco di Celadina, don Ma-rio Carminati, il Diretto-re dell’Ufficio Migrantes della diocesi don Massimo Rizzi, il cappellano del-la missione Santa Rosa da Lima don Mario Marassi e don Mathieu.Erano presenti 150 perso-ne di ogni età e con loro

anche suor Franca Stevanato, dell’istitu-to delle suore di Carità, da sedici anni im-pegnata in questa pastorale. Le parole di saluto di Carlo Manucci, rappresentan-te del lunapark hanno ricordato al vesco-vo la difficoltà di un lavoro come questo, che non rende facile studiare e che fa del-la piazza una grande scuola. Ha concluso, poi, mettendo al centro i bambini, spe-ranza e futuro per ognuno: “Finché ci sarà un bambino, le nostre giostre gireranno”, strappando un applauso ai presenti. “Il vostro lavoro vi porta a cambiare spesso luogo, ma ovunque troverete una chiesa che vi accoglie. Anche facendo bene il vo-stro lavoro potete vivere la vostra fede”, ha detto ancora Mons. Beschi invitando i lu-naparkisti a non gettare la spugna. Dopo la Messa c’è stato un momento di convi-vialità aperto a tutti che ha visto il vescovo tagliare una bellissima torta raffigurante Piazza Vecchia e il lunapark di Celadina, per poi terminare con uno scatto fotogra-fico su un autoscontro. Un messaggio fi-nale viene dalle parole di don Rizzi che, ri-volto al presule ha evidenziato come “con le sue parole ci ha fatto gioiosamente tor-nare un po’ bambini e ha detto a questa cara gente di continuare ad essere sempre missionari della gioia”.

In ogni territorio in cui approdate, c’è sempre una chiesa che, come una casa aperta, vi accoglie come fratelli. La vostra vita è faticosa, avete tante preoccupazioni, spes-so il vostro lavoro dà poco risultato e avete la tentazione di smettere. Non arrendetevi, gettate le vostre

A Bergamo mons. Beschi ha fatto visita al luna park. Riprendiamo da Migranti, organo della Fondazione Migrantes, una nota sull’incontro, pubblicando anche l’indirizzo di saluto di Carlo Manucci.

Il salutodi Carlo ManucciSono onorato di rendere a Lei, Eminenza, a nome dei pre-senti un caloroso saluto. Benvenuto nella “città della fe-sta”. Mi esprimerò con parole semplici, non abbiamo ef-fettuato molti studi, la nostra scuola è stata la piazza. E non siamo stati ancora promossi, perché gli esami non fi-niscono mai. Anni fa un grande regista, Federico Fellini, appassionato del nostro mondo ci definì “Viaggiatori del-la luna”, definizione geniale per far capire che c’è qualco-sa di surreale nella vita che conduciamo. Se si considera solo che quando ci spostiamo da una città all’altra portia-mo sulle strade tutti i nostri averi, i nostri cari anche con i pericoli che esistono. Ma in fondo siamo certi che, per noi che cerchiamo di trasmettere con al nostra attività un po’ di allegria e serenità in giro per il mondo, esiste un ange-lo custode che ci protegge. Ed oggi lei, con al sua gradita presenza, ci fa sentire ancora di più la sua vicinanza. Ha di fronte persone che hanno vissuto tante esperienze, mo-menti di tribolazione, e tante volte hanno pensato di cam-biare vita, sconfortati dalle difficoltà e dai pochi guada-gni. Alla fine restiamo, perché sappiamo che finché ci sarà un bambino, ci sarà una giostra a girare per lui.

Un vescovo al luna park

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Fuoricampo

Si appoggia al mio braccio e l’accompagno nel giardino pieno di aiuole curatissime, vasi e fiori, prospiciente le colline di Vingo-ne, a Scandicci: «guardi bello laggiù», mi indica la Vincenzina, puntando il dito ver-so l’autostrada, una striscia di asfalto che come una ferita attraversa i campi e i pra-ti antistanti, percorsa da macchine e Tir

che scorrono veloci. Rimango allibita, ma mi viene in aiu-to la direttrice della Casa, Ma-ria Grassi: «osservare le mac-chine in movimento è una cosa che li rende felici». Sì, perché a questi nomadi dello spetta-colo, sempre in giro di città in città, di piazza in piazza, quello che più manca è questo stile di vita itinerante. Non a caso di-stinguono le persone “normali” da quelle del circo chiamandole “fermi”.

«Anch’io ero una ferma», mi racconta Vincenzina che è di Rovigo e che a 16 anni, per via di un patrigno cattivo, ha mol-lato famiglia e tutto il resto, e se ne è andata con il circo del po-

Vincenzina ha gli occhi az-zurri, i capelli a posto, e sul-le spalle porta uno scialle di colore blu notte. È piccoli-na e cammina appoggian-dosi ad una stampella: «ero una contorsionista - mi dice - e facevo la spaccata, così mi

sono rovinata le anche». Ha 84 anni ma lo sguardo da bambina; è uno degli ospiti del-la casa di riposo della gente dello spettacolo viaggiante, cioè dei circensi e dei giostrai.

Il cuore per stradaLa casa di riposo per gli artisti dello spettacolo viaggiante, circensi e giostrai, sulle colline di Vingone; la malinconia e il ricordo di una vita itinerante

Un po’ di storiaLa Casa di riposo per gli anziani dello spet-tacolo viaggiante, in via di Vingone 10 a Scandicci (Fi), nacque per volontà di don Dino Torregiani e di Semiramide Cerchi, madre del Gratta, celebre clown a cui Fi-renze ha dedicato anche una piazza. Oggi appartiene ad una associazione in parte religiosa e in parte formata da gente del-lo spettacolo viaggiante. In ogni diocesi ci sono dei responsabili, sia religiosi che laici, che si occupano e offrono assistenza a chi non ha fissa dimora, fra cui circensi e gio-strai. Nella Casa di Vingone gli ospiti sono tutti residenti e hanno una pensione so-ciale con cui contribuiscono alle spese.

Approfondimenti

Di Rossana De Caro

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circo che si trovava vicino a casa, decise di partire e di abbandonare la famiglia; una passione che non lo lascia neppure oggi, al-meno nei ricordi. La casa di riposo, in cui lavorano volontari e dipendenti, fra cui una cuoca, un giardiniere (quasi una fami-glia), pur bella e accogliente, con gradevo-li stanze comuni in cui “i nonni” possono stare insieme, non potrà mai essere come una roulotte con le ruote, pronta a parti-re verso nuove mete. Al massimo ci si può sedere davanti alla finestra a guardare le macchine che passano.«C’era Ugo, un tedesco luterano - ci rac-conta Maria -, che andava a Lourdes pur di muoversi e spostarsi, e Eugenio, un vero piccione viaggiatore, che ogni tanto spa-riva e prendeva un treno. Molti sono soli e senza una famiglia che hanno abbandona-to tanti anni fa».Indubbiamente è la magia del circo che manca: i suoni, gli odori, gli animali, gli spostamenti. Anche se i circhi odierni sono assai diversi da quelli familiari di tanti anni fa, dove ogni membro della famiglia sapeva fare più cose. Oggi ci sono i tecni-ci del suono, delle luci, gli effetti speciali, il regista! Insomma manca quell’empatia e quella vicinanza fra lo spettatore e i prota-gonisti, a cominciare dai costumi magari riadattati e rattoppati e dal sapore artigia-nale: oggi sembra di essere al cinema in 3D o ad uno spettacolo holliwoodiano: con uo-mini e donne bellissimi, alti, slanciati, con sorrisi luccicanti. Non c’è la donna canno-ne, la trapezista di coscia forte e corta. E non c’è più neppure la suspence del trape-zista che vola: tanto sotto c’è una bella rete di protezione!

sto, il Pelleroni. Qui ha fatto la trapezista, la contorsionista, il numero con gli anelli e quello sul tamburo rullante (da cui è an-che caduta mentre era incinta di sei mesi) e ha trovato marito: «un gran bell’uomo», un vero circense, più giovane di lei di otto anni e un dongiovanni («mi ha messo pure qualche cornino»). E anche le sue bambi-ne facevano le equilibriste sul filo, ricorda. Ma quello che le manca di più sono le gio-stre per i bambini e fare lo zucchero filato. Perché, forse non tutti lo sanno, ma molta gente del circo si è riciclata con le giostre. «I titolari di piccoli circhi a conduzione fami-liare, per via di tutta una serie di normati-ve restrittive, hanno dovuto rinunciare alla loro attività - ci spiega la direttrice - e han-no continuato ad andare in giro con le gio-stre, un lavoro anch’esso itinerante, per far divertire il pubblico». Ma il momento è difficile anche per i giostrai: «ci sono po-chi spazi, tante tasse da pagare per l’occu-pazione del suolo pubblico e per la sicurez-za. Il lavoro d’estate ancora c’è, ad esempio al mare, ma d’inverno la situazione è sem-pre più critica. Insomma sono mestieri che probabilmente andranno a scomparire», afferma Maria Grassi.

Intanto però la casa di riposo nata negli anni ‘50, in una splendida villa che fu ac-quistata grazie all’impegno di don Dino Torregiani, sopravvive grazie alle dona-zioni. Oggi gli ospiti, chiamati i “nonni”, sono solo 15 di un’età compresa fra i 65 e i 90 anni; vengono da tutta Italia, ma ci sono anche stranieri, tedeschi, spagnoli e francesi, come Luigi, 65 anni, operaio ca-duto per un colpo di vento mentre montava un tendone e rimasto paraplegico. «Prima arrivavano più numerosi e soprattutto più giovani: la vita adesso si è molto allunga-ta, inoltre le roulotte sono più calde e co-mode, e anche le persone più anziane, pure se non sono più in grado di effettuare i loro numeri, possono stare alla cassa o guarda-re i bambini», prosegue la direttrice.

Ad esempio abbiamo conosciuto Mario, 66 anni, ancora molto in gamba e con una grande nostalgia di tendoni e roulotte: «il circo è tutta la mia vita, ci ho lavorato per oltre 40 anni». È stato pattinatore e cuoco del circo sul ghiaccio di Moira Orfei, ma i reni difettosi e la dialisi lo hanno bloccato. Quando parla del circo, sorride e abbando-na la sua aria un po’ burbera. Anche lui era un “fermo” e a 18 anni, affascinato da un

Per gentile concessione dell’autrice e di Coop Tirreno, pubblichiamo un bell’artico-lo apparso sull’Informatore, periodico edi-to dalla cooperativa.

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È sempre difficile par-lare di una fiera a cui non si   è preso parte, lo è ancora di più per l’edizione 2011 della IAAPA di Orlando, la più im-portante del settore

dei parchi e delle grandi attrazioni, che si è svolta dal 14 al 18 novembre a Orlando. A leggere i numeri del comunicato stampa finale c’è da ri-manere senza parole: 1.106 esposi-tori e 25800 visitatori provenienti da 118 paesi. Tra questi, all’incirca 15.300 erano “executives e buyers” in rappresentanza di 6,975 struttu-re come parchi divertimento e ac-quatici, family entertainment cen-ters (FECs), zoo, acquari etc. Nel 2010 erano stati circa 14.600, quin-di la crescita di 5 punti percentuali è stata davvero notevole, considera-

di Maria Cristina Cesa

Luci ed ombre nelle fieredel 2011

Fuoricampo

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trastanti su afflusso del pubblico, ne ho senti-to parlare relativamente ad Eas Londra, ma non per la IAAPA. Su EAS Londra credo vi sia stata un qualche errore. Vi era meno pubblico senza ombra di dubbio”.

Anche Martini è d’accordo sull’assenza di visitatori europei, ma dissentisce dal-le presunte cause ipotizzate dalla rivista inglese. “Nei quattro giorni di fiera abbiamo la-vorato molto di più rispetto alla EAS, ma in ef-fetti non abbiamo visto clienti europei, non so se dipenda dalla crisi, ma per quanto ci riguarda di certo non dipende dalla distanza dall’ultima fie-

to anche il momento economico attuale. Numeri alla mano, il movimento non è certo mancato, ma a questi numeri è cor-risposto un business equivalente? Alcu-ne riviste del settore gioco, una per tutte Intergame, ha parlato di un brusco calo di presenze tra gli europei, da addebita-re, secondo loro, all’eccessiva vicinanza con altri appuntamenti fieristici del set-tore: la EAS (che quest’anno si è tenuta a Londra in settembre) e la prossima EAG (sempre a Londra, ma a gennaio 2012, or-ganizzata proprio da Intergame).

Abbiamo pensato di chiedere un riscon-tro sui dati a chi la fiera la vive in pri-ma persona. Ne abbiamo quindi parlato con Andrea Munari, titolare della I.E. Park nonché presidente Ancasvi, e Fabio Martini, titolare della Technical Park. In definitiva, quello che è emerso è che il pubblico c’è stato e il business anche e che la nazionalità dei visitatori, alla fine, ha un valore relativo.

“Vi era più pubblico degli anni scorsi, sicuramen-te” esordisce Munari “Effettivamente ho la sensazione che gli Europei non siano andati in massa oltreoceano, quest’anno. Circa i dati con-

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60 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011

Fuoricampo

sembrano ora prese in considerazione. È un processo che va avanti da 10 anni. Fino al 2000 la IAAPA era solo un’associazione internazionale soprattutto americana”.

Se gli espositori sono tornati a casa soddisfatti, va da sé che an-che visitatori e compratori, hanno trovato quello che cercavano. Do-potutto la IAAPA resta la fiera più grande del settore, che si estende ad abbracciare anche tutti i setto-ri che ruotano intorno al mondo dei parchi (dal food and beverage ai gadget), è quindi ovvio che ri-chiami tantissima gente ma che poi, ogni singolo espositore, deb-ba fare i conti con la propria fetta di clienti.

“A noi interessano solo quelli che acqui-stano attrazioni e sono una minoranza te l’immagini 30.000 potenziali clienti? i nu-meri non contano ma conta la qualità” continua ancora Martini che spe-cifica anche che, in quanto ad at-trazioni esposte, bisogna fare una doverosa distinzione tra attrazioni per parchi mobili e attrazioni per parco fisso. “Nel parco mobile si cercano sempre più l’adrenalina, l’emozione, mentre nel parco fisso la fanno da padrone i costruttori dei grandi Roller Coaster e quelli che hanno investito nelle tematizzazioni. Poi stanno crescendo le attrazioni interattive… Penso che il futuro sia più orientato al parco fisso poiché ci si può sbizzarrire nelle invenzio-ni senza il problema di studiare un facile

montaggio e smontaggio per trasportare le attra-zioni da una città all’altra”.Munari parla di una domanda in crescita negli ultimi anni. “Vi è domanda di prodotti sicuri, tecnologicamen-te avanzati, originali, servizio pre e post vendita. Il settore ha talmente tanti ‘fronti’ di prodotti diver-si, che è difficile fare un elenco; tutti incorporano elementi innovativi e soprattutto uso di nuove tec-nologie. Il genio italico è particolarmente atten-to e flessibile. Vedo un’eccellente prospettiva per il Made in Italy nello scenario del mercato dei par-chi da divertimento. Nonostante la scarsa crescita dei paesi più sviluppati, l’economia mondiale è in positivo. I parchi divertimento e i FEC stanno svi-luppandosi in altri paesi. Vi è mercato. Se fossimo accompagnati anche da più finanza saremmo in un settore boom, in questi e prossimi anni”.Il settore quindi regge ai continui scos-

ra. È sempre la stessa distanza di tempo da anni oramai. Non leggo i numeri ma vedo i presenti, anche perché i numeri sono sempre gonfiati. È già accaduto a Londra dove, nonostante entusiasti-ci comunicati di chiusura, non abbiamo lavorato molto”.

Già queste dichiarazioni potrebbero ba-stare ad affermare che la fiera è stata un successo. Alla stessa associazione che la organizza viene riconosciuto un ruo-lo che Munari definisce fondamentale: “IAAPA ha la capacità di rappresentarci a livello internazionale. Si sta evolvendo, gradatamente, verso una vera rappresentatività internazionale. Ci organizza le principali fiere. C’è molta strada da fare ma il messaggio e le richieste, vere e reali, da parte di chi rappresenta oltre il 50% degli associa-ti (ovvero gli M&S Manufacturer and Suppliers)

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61www.anesv.it

na ad un programma di beneficenza che, quest’anno, ha permesso di raccoglie-re ben 81.000 dollari, a beneficio della Give Kids The World, una residenza sita a Kissimmee, in Florida che ospita bam-bini che soffrono di gravi patologie che ne mettono a rischio la vita. Un’iniziati-va lodevole da parte di un settore che di-mostra di avere a cuore un’intera fascia generazionale, sia quella meno fortuna-ta, che quella più sana e vitale che rap-presenta il target principale della pro-pria attività.

soni della Finanza mondiale e la IAAPA, resta un punto fisso, innegabilmente la più grande e la più completa esposizione di settore, solitamente anteposta nella scelta proprio dai visitatori europei. Che poi quest’anno il numero sia calato può dipendere da tanti fattori, come abbia-mo accennato all’inizio, ma non da una minore attrattiva. Come ipotizza Marti-ni potrebbe essere la crisi economica, lo scarso lavoro della passata stagione fu-nestata dal brutto tempo, oppure, gli eu-ropei potrebbero essersi “stufati di venire sempre a Orlando”. E questo potrebbe essere un elemento da prendere in seria consi-derazione. Già per la EAS si è optato per un format itinerante e non è detto che non possa tornare ad essere la formula vincente anche per la IAAPA. “Orlando alla lunga potrebbe stancare” afferma Martini “a parte 4 o 5 parchi di ottimo livello, non c’è nulla, magari cambiando città ci sarebbe uno stimolo in più per i clienti che da fuori America vengono alla Iaapa. Quest’anno in tanti hanno fatto tappa a New York o Miami”.In conclusione, europei o meno, se vo-lessimo dare un voto alla IAAPA, sareb-be quindi molto vicino al massimo, con qualcosa da migliorare come sempre ac-cade, anche perché a stare fermi e seder-si sugli allori non si cresce. E se abbiamo aperto l’articolo con i numeri, vogliamo anche concludere con delle cifre che, in questo caso, valgono doppio, perché van-no considerate con il cuore e non solo con la calcolatrice. È risaputo infatti che la IAAPA lega la propria edizione america-

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62 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011

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Page 63: Lo Spettacolo Viaggiante

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Page 64: Lo Spettacolo Viaggiante

64 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011

Il 4 dicembre ha raggiunto il suo amato Agostino e le care figlie Velia Cervi in Volpi. Era nata il 21 gennaio 1925. Alle esequie ha preso parte una folta rappresentanza di esercenti romani e rappresentanti della Sezione Lazio e della Presidenza ANESV. Il figlio Antonello ha ri-cordato la madre con questo scritto ed una foto significativa, che la ritrae con il marito e don Pistone durante un‘udienza con Giovanni Paolo II. Ad Antonello, valido collaboratore dell’ANESV, ed alla nipo-te Eleonora giungano sentire condoglianze da parte della Presiden-za, dei componenti degli organi sociali, e della Segreteria Nazionale.

Velia Cervi, mia madre, è stata un esempio di forza assoluta per tutti. Per me, per tutti i familiari ma anche per coloro i quali abbiano avuto la possibilità di frequentarla o soltanto di averla conosciuta.

La forza della semplicità e di tanti sorrisi dispensati in ogni momento, anche quelli più bui. Aveva la capacità di far nascere un fiore anche quando tutto poteva far pensare all’esatto contrario.

Per usare un’espressione sportiva, più precisamente dell’amato mondo del calcio - era infatti una grande tifosa del “Toro” - aveva la specifica peculiarità di “fare squadra” in ogni contesto ed in ogni occasione.

Aveva la forza di uno sguardo intenso ma comprensivo, ben più potente di qualsiasi parola, anche se ogni parola, per lei, aveva un significato importante, con quanto di evocativo ogni parola esprime.

Un’idea, un’intuizione e la capacità di sintesi per la miglior traduzione in pratica. Ecco, anche la forza della praticità attraverso la quale si è sempre espressa.

E poi, l’incredibile forza d’animo che le ha sempre permesso di reagire alle contrarietà della vita ed alle tante, troppe, tragedie fa-miliari. Guardava avanti, custodendo tutti i dolori nel più profondo del cuore.

Era una donna profondamente amante della vita e dei veri valori ad essa attribuiti. Questo lo ha dimostrato sempre e fino al suo ultimo respiro, fino all’ultima pulsazione del cuore. Forte di una profonda Fede cristiana, cattolica ha vissuto una vita semplice ma serena e, per quanto possibile, gioiosa.

La sua totale passione, la sua ragione di vita, è stata la famiglia alla quale si è donata totalmente e dalla quale ha ricevuto tutti i più incondizionati e sinceri affetti.

Aveva sempre voglia di sapere, capire, informarsi su tutto. Una mente fervida e sempre attiva.

È stata un esempio di forza, soprattutto, ma anche di bene, amore, sensibilità, capacità e dedizione in ogni atto della sua lunga, laboriosa e proficua vita. Uno sprone, questo, ad andare avanti.

Grazie mamma, per la vita vissuta insieme, per gli insegnamenti e per le tante cose belle che hai saputo donarmi anche a prezzo di enormi sacrifici, al pari di papà che - ahimé - ti ha preceduto nella vita ultraterrena.

Tuo, vostro Antonello

È mancata recentemente Emilia Piccaluga. La ricorda in uno scritto Mario Nannolo. Ciao Zia Emilia, Buon viag-gio. Il 4 ottobre del 1917 alle 11,20 a Genova nasceva una bambina che gli scritti lasciati ai poster) testimoniavano es-sere una bellissima bambina, figlia di Angelo e Giovanna Piccaluga, sì chiamava Emilia. Seconda di una grande fa-miglia, ha subito dimostrato di avere carattere ed ha cominciato In tenera età ad occuparsi dei fratelli, della casa e dei problemi che quest’ultima creava. Dopo tanto dedicarsi agli altri, un raggio di luce, conosce Armando Graffi, si innamorano e il 12 ottobre 1945 coronano il toro sogno, con molta umiltà ma con tanto amore si sposano ed inco-mincia così una vita in due, presto diventarono tre, poi quattro, cosi fino a sei. Il toro amore ha fruttato quattro figli: Angelo, Silvana, Denise e Germana. Così per la zia Emilia inizia la corsa alla sopravvivenza. Appena finita la guerra, periodo difficile ma la grinta e la tenacia, prerogative che fecero della zia Emilia esempio per la gente onesta con vo-glia di emergere dalla miseria ed il tempo le ha dato ragione. Lei ed il suo Armando sono riusciti, con molti sacrifici, a far crescere i figli con onesta e rispetto per gli altri, di questo ne erano fieri. L’ Oggi 8 giugno 2011 alle ore 19,00 alla veneranda età di 94 anni ha chiuso gli occhi la zia Emilia, sicuro che se n’è andata in pace perché sapeva che i suoi figli erano in grado di gestirsi da soli, facendo anche a meno dei suoi preziosi consigli, finalmente poteva intrapren-dere l’ultimo viaggio, andare ad unirsi al suo Armando che non vedeva dal 2 maggio 1983. Senz’altro se il viaggio non è troppo lungo, saranno già uno nelle braccia detl’altro. lo che scrivo queste poche righe ero molto affezionato alla zìa Emilia ed ho fatto con lei molte discussioni, sono uno con il carattere forte ma con lei non c’era niente da fare. Dio solo sa cosa darei per poter litigare ancora con lei, ma purtroppo la vita è fatta anche di queste cose. Grandi si diventa quando qualcuno ti piange e ti rimpiange perché non può godere della tua presenza, delle tue parole, dei tuoi consigli e degli attimi d’amore che ti ha sempre donato. Fu un dialogo tra alcuni dei suoi familiari, parole che mi sono rimaste impresse e mi hanno convinto a scrivere queste due righe, dicevano così: “se fossimo costretti a sce-gliere una mamma, una suocera, una nonna, una zia... la scelta sarebbe una sola: EMILIA PICCALUGA.” Emila e Ar-mando non dimenticatevi di noi tutti.

NECROLOGI

Page 65: Lo Spettacolo Viaggiante

Indicegenerale 2011

6 Registrazione delle attrazioni. Ecco la proroga

8 Mezzi pesanti. Emanato il calendario dei divieti alla circolazione nel 2011

12 Forniture straordinarie di energia. Quando è possibile evitare i contatori

16 Ammanchi di cassa nei parchi di divertimento. Il parere dell’Agenzia delle Entrate

21 Buttafuori? Intanto c’è la proroga per quelli in attività

23 Tavola rotonda: come investire oggi nel settore amusement

32 Un “Family Park” a L’Aquila dove i “primi attori” sono i bambini. Intervista a Claudio Mazzoli

39 Investire nel sociale. Ma i parchi dove sono?

Mondo dei parchi

44 A Milano il II° Meeting dei parchi avventura italiani

Parchi avventura

50 Parksmania Awards 2010. Ecco i vincitori

52 Natale nella casa di riposo

Eventi

53 Contributi ministeriali: bene il 2010 ma problemi per gli acquisti di quest’anno

Fuoricampo

54 Problemi di viabilità: negata una licenza. Importante pronun-cia del TAR Lombardia

Approfondimenti

ANESv Informa

ANESv Informa

6 Revisioni: dal 2012 cambiano le regole

8 Arriva lo sportello Unico per le Attività Produttive.

10 Distributori automatici. Serve la S.C.I.A.

12 Recepita la “Direttiva Giocattoli”. Nuove responsabilità per gli esercenti

15 Diritto d’autore. Nuovo accordo SIAE per le singole attrazioni

18 Le novità della stagione 2011

28 E nel resto d’europa? Ecco le nuove attrazioni

Mondo dei parchi

42 Nuovo sito internet per i Parchi Avventura Italiani

44 ENADA primavera

46 FARO GAMES a ENADA prima per i “ticket-redemption”

50 “Jody delle giostre”. Vince il David di Donatello

55 Filatelia in Belgio: la nostalgia delle giostre

58 Un Nobel per la rete

60 È tempo du Mobile Commerce

62 Sicurezza sul lavoro: nuovo decreto sulle attrezzature

Parchi avventura

Eventi

Fuoricampo

Approfondimenti

54 “Spesometro” chi, come, quando.

58 Arriva l’albo degli operatori di apparecchi con vincita in denaro

46 Premio Collalti. Tra i premiati Evelina Christillin

48 A Scandicci per la Pasqua

49 Ampliato il Museo della Giostra di Bergantino

42 Tutto Gonfiabili.

36 Cariche associative. Franco Di Carlo è il Presidente

38 Parchi Avventura Italiani a Rimini Wellness

40 Fly Emotion decolla, l’emozione

8 Storia degli Hotel a tema Disney

20 Mirabilandia, un parco che fa la… differenziata

22 Da Italia in Miniatura grande attenzione all’ambiente

26 Apre Rainbow Magicland. Magia alle porte di Roma

30 Tavola rotonda. Parchi di divertimento a Roma

Mondo dei parchi

Parchi avventura

Eventi

Aziende italiane

Approfondimenti

06 Energia elettrica. Un chiarimento dell’Autorità

ANESv Informa

52 Polemiche a Napoli. A che pro?

Fuoricampo

Page 66: Lo Spettacolo Viaggiante

6 Connessioni temporanee. Gli esercenti alle prese con il nuovo regime

11 A Roma Assemblea dei Soci

12 Dal 1° ottobre istanze attraverso il SUAP online. Sì ma anche no…

15 Nuovi siti per ANESV e PARCHI PERMANENTI

16 Gruppi elettrogeni, aggiornate le norme

18 Certificato di Prevenzione Incendi. Semplificata la disciplina.

22 Abilitazione al rilascio del CPI cambiano i requisiti

26 P.F.U.: pneumatici fuori uso. Ecco gli importi del contributo ambientale

ANESv Informa

28 I parchi di divertimento si nel Codice del Turismo

30 I parchi alle prese con le apps. Gli smartphone cambiano la comunicazione

36 Social Marketing per promuovere il parco

40 Euro Attractions Show 2011 di Londra: un successo su tutti i fronti

44 Quando la Magia ti segue anche in camera d’albergo

Mondo dei parchi

58 I parchi avventura sonosocial?

Parchi avventura

8 Autorizzazioni, registrazioni e regolamenti comunali. Non è tutto scontato

16 Investire sul fotovoltaico: l’Italia paese del sole, e il solare?

ANESv Informa

42 Trasformare la fantasia in realtà produttiva

52 39a ENADA. Fiera più piccola, business più grande

54 Un vescovo al luna park

Eventi

24 Un successo il Meeting dei parchi acquatici italiani

26 Buttafuori nei parchi di divertimento, sì o no?

28 L’Associazione in linea con i Soci

30 La gestione della criticità nelle giornate di alta affluenza

Mondo dei parchi

38 Il terzo Meeting dei parchi avventura

Parchi avventura

56 Il cuore per strada

58 Luci ed ombre nelle fiere del 2011

Fuoricampo

Bolkestein eregistrazione

delle attrazioni

Tempo di meetingper i parchi acquaticied i parchi avventura

Conferenzasulle attrazionia Reggio Emilia

n.11-12

www.anesv.it2011nov. dic.

a. XLIX

6 Forniture straordinarie. In arrivo il contatore

8 ANCASVI

10 Revisione della Norma ENI 3814

ANESv Informa

12 I parchi di divertimento si confrontano con le disabilità

15 Protocollo C+1

18 Una bella giornata di divertimento a Minitalia-Leonlandia Park

20 L’ingresso ai parchi divertimento si paga con il cellulare

Mondo dei parchi

24 L. 18 marzo, n.337. Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante

27 D.M. 20 novembre 2007. Criteri e modalità di erogazione di contributi in favore delle attività circensi e di spettacolo viaggiante

40 D.M. 18 maggio 2007. Norme di sicurezza per le attività di spettacolo viaggiante

44 Circ. RS 1° dicembre 2009. Chiarimenti e indirizzi applicativi

52 Circ. 15 ottobre 2010. Monitoraggio applicativo

56 T.U.L.P.S.

58 Elenco delle attrazioni

SPECIALE Normativa

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Bolkestein eregistrazione

delle attrazioni

Tempo di meetingper i parchi acquaticied i parchi avventura

Conferenzasulle attrazionia Reggio Emilia

n.11-12

www.anesv.it2011nov. dic.

a. XLIX