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Tradi Michela (Scuola dell’Infanzia) Di Toma Emanuela(Scuola Primaria) Graziano Laura(Scuola Secondaria di I Grado)

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Tradi Michela (Scuola dell’Infanzia)Di Toma Emanuela(Scuola Primaria)

Graziano Laura(Scuola Secondaria di I Grado)

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“in classe ho un alunno d.s.a.”

… si possono, si devono salvare dal “coma scolastico”

quei ragazzi che cadono tramortiti come povere rondini

contro la barriera della lettura e della scrittura.

(Daniel Pennac “Diario di scuola”)

10 NORME DA RISPETTARE2

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(dedotte dalla C.M. n. 4099 del 05/10/2004 - n. 467 del 10/05/2007e dalla legge 170 8/10/2010)

PER DARE UNA PRIMA RISPOSTAA TUTTI I RAGAZZI

CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO(DISLESSIA)

Ecco già i primi scolari seduti nel primo vagone,pieni di sonno e d'ansia

perché non sanno se ciò che li aspetta a scuolanon sia qualcosa di orribile.

(T. Bernhard, Gelo)

IL VADEMECUM10 NORME FONDAMENTALI DA RISPETTARE CON I

RAGAZZI DSADOVE “IL TEMPO” È UN REGALO INDISPENSABILE

1. È NECESSARIO CHE I COMPITI VENGANO SCRITTI IN STAMPATELLO ALLA LAVAGNAaffinché tutti abbiano il tempo per scriverli sul diario, impiegando il tempo loro necessario. Spesso per i ragazzi con DSA , sono indispensabili copie o trascrizioni di compiti, appuntie comunicazioni.

2. MAI DARE ENFASI AGLI ERRORIsoprattutto a quelli grammaticali, ma valutare particolarmente i contenuti. Spesso i compiti in classe sono zeppi di segni rossi che non fanno altro che avvilire i ragazzi.Affinché siano recepiti devono essere pochi e significativi.

3. MAI INVITARE A LEGGERE A VOCE ALTApoiché potrebbero esserci difficoltà in tal senso. E non è sforzandosi che si migliorano le prestazioni.

4. LE INTERROGAZIONI E LE VERIFICHE VANNO PROGRAMMATEe mai più di una al giorno.

5. DARE METODI E STRUMENTI ADEGUATI3

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è compito della scuola (mappe, libro digitale, CD ecc…) come pure definire gli strumenti compensativi e le misuredispensative

6. LA LINGUA STRANIERA È SOPRATTUTTO UNA LINGUA PARLATA,deve quindi essere privilegiata la lingua orale e il dialogo, sia nello studio quotidiano, sia nella valutazione.

7. IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATOè per ogni ragazzo con difficoltà di apprendimento un diritto.Il PDP è da concordarsi con le famiglie e sottoscrivere da tutto il Consiglio di Classe.

8. NON SI DEVONO FARE DOMANDE DIRETTE E IMPROVVISE.ma comunicarne l’intenzione e lasciare che i ragazzi rispondano seguendo il proprio percorso mentale

9. SOLO SE LO DECIDE IL RAGAZZO SI PARLA DI DISLESSIAe ciò vale per ogni altra difficoltà di apprendimento.

10. LASCIARE CHE IL TEMPO SIA DI AIUTO AI RAGAZZI,non solo nello studio o nei compiti, ma in tutta la loroorganizzazione scolastica.

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MA SOPRATTUTTOPORRE ATTENZIONE ALL’AUTOSTIMA E AL CONCETTO

DI SÉ DELL’ALUNNO.NON SONO DISTRATTI, SVOGLIATI, SVANITI O…”CI

MARCIANO”…SONO DISLESSICI O CON DIFFICOLTÀ DI

APPRENDIMENTOE SPESSO LAVORANO PIÙ DEGLI ALTRI

DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTO: DIVERSE TIPOLOGIE

ESISTONO MODI DIVERSI DI NON APPRENDERE

CHE HANNO CAUSE DIVERSEI più comuni problemi di apprendimento derivano da:

FATTORI AMBIENTALI

FATTORI EMOZIONALI

FATTORI INTRINSECI AL SISTEMA COGNITIVO

Insufficiente qualità e quantità di stimoli culturali ed opportunità educative: “svantaggio socio-culturale”

Traumi, scarsa motivazione

Ritardo mentale, autismo, paralisi cerebrale infantile, epilessie

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Ma una DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTO come entità nosologica distinta emerge:

1. nel confronto scolastico2. in alunni apparentemente normali

Quindi individuiamo due tipologie di disturbi:

DISTURBI ASPECIFICI DISTURBI SPECIFICI

Difficoltà generiche“disagio scolastico”“difficoltà scolastiche”

sono attribuibili a: fattori ambientali condizioni morbose non

eclatanti

DislessiaDisortografia, disgrafiaDiscalculia

sono attribuibili a: natura endogena (base

neurobiologica)

Ma perché ciò è visibile proprio a scuola?

L'APPRENDIMENTO SCOLASTICO

NON E' UN FENOMENO UNITARIO

APPRENDIMENTO DI ABILITA'

APPRENDIMENTO DI CONCETTI

Decodifica del testoScrittura sotto dettaturaEsecuzione di calcoli

Esempi Comprensione del testoStesura di un testo coeso e coerenteComprensione di un problema

AutomaticiInconsciPre-attentiviBasso consumo di energiaRigidi

Processi coinvolti

VolontariConsciAttentiviAlto dispendio di energieFlessibili

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Ma come mai si deve parlare di abilità nell'apprendimento?

Le abilità sono le “porte di ingresso” per gli apprendimenti concettuali e si definiscono, quindi, strumentali.

In situazioni normali l'apprendimento di abilità e l'apprendimento di concetti procedono in modo integrato.

In situazione patologica si possono osservare due tipi di dissociazioni:

l'apprendimento delle abilità è integro, mentre è compromesso l'apprendimento concettuale: RITARDO MENTALE

l'apprendimento concettuale è integro, mentre è compromesso l'apprendimento di abilità: DSA

Ora vediamo più da vicino quali possono essere i disturbi specifici di apprendimento (DSA)

1. DISTURBO DI SCRITTURA e riguarda due componenti:

una di natura linguistica (deficit nei processi di cifratura)

una di natura motoria (deficit nei processi di realizzazione grafica)

È un disturbo specifico dell'apprendimento 7

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DISGRAFIA

che si manifesta con la difficoltà di riprodurre sia segni alfabetici che numerici: RIGUARDA SOLO IL GRAFISMO E NON LE REGOLE ORTOGRAFICHE E SINTATTICHE, anche se spesso influisce negativamente sulla loro acquisizione.

Essa compromette la forma del messaggio scritto e rende difficoltosa o impossibile l'interpretazione dei segni, ma è un problema solo di forma.

DISORTOGRAFIA

È un disturbo specifico dell'apprendimento che crea difficoltà nel tradurre correttamente in simboli grafici i suoni che compongono le parole.

Nella scrittura disortografica gli errori interferiscono con il contenuto e sarebbero visibili anche se scritti al computer senza l'utilizzo del correttore

Ma come si manifestano la disgrafia e la disortografia?

DISGRAFIA

1. Emerge nel bambino quando la scrittura inizia la sua fase di personalizzazione, indicativamente (e solo genericamente) alla terza elementare quando il gesto è abbastanza automatizzato da lasciar spazio alla spontaneità

2. In genere il problema della scrittura disorganizzata viene sollevato dagli insegnanti della scuola primaria che lamentano la difficoltà di seguire il bambino nel suo disordine

1. Il bambino commette un numero di errori 8

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DISORTOGRAFIA

nella scrittura maggiore di quanto previsto in base alla sua età , intelligenza e livello di istruzione.

2. Il bambino commette numerosi errori nella scrittura di parole, di frasi e periodi.

Nella scrittura di parole troviamo:elisionisostituzioniinversioniassenza di doppie

Nella frase e nel periodo troviamo:alterazioni della struttura sintatticacattivo uso dei funzionali, dei tempi, dei modi dei verbielisione di paroledisordine temporale nella descrizione degli eventiuso errato della punteggiatura o non separazione delle parole

Ma se per la disortografia l'errore balza all'occhio, come possiamo individuare la disgrafia? Ci sono delle caratteristiche peculiari?

Ecco alcune caratteristiche della difficoltà relativa alla riproduzione di grafemi:

posizione del corpo inadeguata prensione scorretta dello strumento grafico scarsa capacità di utilizzo dello spazio a

disposizione (non rispetto dei margini del foglio, spazi irregolari tra i grafemi e le parole, difficoltà nel seguire il rigo)

non adeguata regolazione della pressione della mano sul foglio

frequenti inversioni della direzionalità del gesto grafico

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difficoltà nella riproduzione grafica di figure geometriche e livello di sviluppo del disegno inadeguato all'età

difficoltà nella copiatura di parole dalla lavagna scarso rispetto delle dimensioni delle lettere legatura inadeguata tra le lettere alterazioni del ritmo di scrittura (scarsa armonia del

gesto e frequenti interruzioni)

Inoltre, ci sono alcuni criteri per riconoscere una scrittura di tipo disgrafico attraverso un protocollo di osservazione:

velocità di scrittura pressione (debole o eccessiva) esercitata sul foglio discontinuità nel gesto ritoccatura del segno già tracciato direzionalità della scrittura andamento del tracciato: scrittura in senso orario

anziché antiorario, occupazione dello spazio nel foglio

inesatta legatura dei segni distanza tra le parole

Cosa si può somministrare per individuare la disgrafia e disortografia?

E' necessario per la loro individuazione somministrare prove standardizzate; in particolare:

per la disortografia è condiviso il parametro di valutazione della correttezza, costituito dal numero di errori e dalla relativa distribuzione percentilare (al di sotto del 5° centile)

per la disgrafia, i principali parametri di valutazione riguardano la fluenza (-2 dev. Stand) e l'analisi qualitativa delle caratteristiche del segno grafico

UN ALTRO DISTURBO: LA DISCALCULIA10

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La discalculia si distingue in due componenti:

1. nella strutturazione cognitiva delle componenti di cognizione numerica (cioè intelligenza numerica basale: meccanismi di quantificazione, comparazione, seriazione, strategie di calcolo a mente),

2. nelle procedure esecutive (lettura, scrittura e messa in colonna dei numeri) ed il calcolo (recupero dei fatti numerici e algoritmi del calcolo scritto).

Cosa si può somministrare per individuare la discalculia?

Anche per il Disturbo Specifico del Calcolo è necessario somministrare prove standardizzate che forniscano parametri per valutare la correttezza e la rapidità e di applicare il criterio di -2ds dai valori medi attesi per l'età e/o la classe frequentata nelle prove specifiche.

Per la valutazione delle competenze di cognizione numerica si raccomanda di tenere conto soprattutto del parametro rapidità.

Per l'analisi dei disturbi della cognizione numerica si raccomanda l'individuazione precoce di soggetti a rischio tramite l'analisi di eventuali ritardi nell'acquisizione di abilità inerenti alle componenti di intelligenza numerica (possibile già in età prescolare).

La Dislessia Evolutiva: cosa è?

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La Dislessia Evolutiva è una disabilità che si manifesta nella difficoltà di effettuare una lettura accurata e/o fluente e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica.

È un disturbo di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in corrispondenti fonologici che si manifesta nel momento in cui il bambino comincia a imparare a leggere e a scrivere.

Essa non dipende da deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici, e si manifesta nonostante il bambino abbia avuto normali opportunità scolastiche.

Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacità e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica. I bambini dislessici sono bambini intelligenti, vivaci ecreativi. Il bambino che presenta un disturbo specifico dell’apprendimento compie spesso alcuni errori caratteristici nella lettura e nella scrittura, come ad esempio inversione di lettere e numeri (21-12), sostituzione di lettere (m/n, v/f, b/d). A volte non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza (lettere dell’alfabeto, giorni della settimana, …) o presenta difficoltà nei rapporti spaziali e temporali.Spesso il bambino dislessico appare disorganizzato nelle sue attività sia a casa che a scuola, può perdere fiducia in se stesso e provare un senso di frustrazione e sofferenza.

Come si manifesta la Dislessia Evolutiva?

Le prime fasi (inizio elementare):

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1. Difficoltà e lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e nella applicazione delle “mappature” Grafema-Fonema e viceversa.

2. Controllo limitato delle operazioni di analisi e sintesi fonemica con errori che alterano in modo grossolano la struttura fonologica delle parole lette o scritte.

3. Accesso Lessicale limitato o assente anche quando le parole sono lette correttamente.

4. Capacità di lettura come riconoscimento di un numero limitato di parole note.

SINTESI DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

DSA TIPOLOGIA

DISLESSIA È il disturbo specifico di lettura e si caratterizza per la difficoltà a effettuare una lettura accurata e fluente in termini di velocità e correttezza; tale difficoltà si ripercuote, nella maggioranza dei casi,

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sulla comprensione del testo.

DISORTOGRAFIA È il disturbo specifico che riguarda la componente costruttiva della scrittura, legata quindi ad aspetti linguistici, e consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto.

DISGRAFIA È il disturbo specifico che riguarda la componente esecutiva, motoria, di scrittura; in altre parole, ci riferiamo alla difficoltà di scrivere in modo fluido, veloce ed efficace.

DISCALCULIA Riguarda il disturbo nel manipolare i numeri, nell'eseguire calcoli rapidi a mente, nel recuperare i risultati delle tabelline e nei diversi compiti aritmetici.

Alcuni campanelli d'allarmeLETTURA

Il bambino:1. confonde le lettere che appaiono simili graficamente

(m-n, b-d-q-p, a-e) o che suonano simili per punto e modo di articolazione, ma che si differenziano per il tempo di inizio della vibrazione delle corde vocali (t-d, f-v, p-b)

2. inverte le lettere (“introno” per “intorno”), ne omette, ne aggiunge;

3. legge una parola correttamente all'inizio della pagina, ma può leggerla in modi diversi prima di arrivare alla fine del testo;

4. commette errori di anticipazione, cioè legge la prima o 14

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le prime lettere e “tira a indovinare” la parola, a volte sbagliandola;

5. salta le righe e/o le parole;6. legge lentamente, a volte sillabando.

SCRITTURAIl bambino:

1.scambia suoni simili per forma (m-n, b-d) o suono (p-b, v-f)

2.opera riduzioni di gruppo (“pota” per “porta”)3.compie fusioni o separazioni illecite (“lape” per

“l'ape”)4.omette lettere, sillabe o parti di parole o ne aggiunge

(“tvolo” per “tavolo”)5.compie errori ortografici6.può avere un tratto grafico poco leggibile, con

difficoltà soprattutto nel corsivo7.commette numerosi errori in compiti di copiatura da

un altro quaderno o dalla lavagna8.può usare in modo non armonico lo spazio sul foglio.

AMBITO DEI NUMERI E DEL CALCOLO

Il bambino ha difficoltà:1. nella scrittura dei numeri e fa confusione tra i

simboli matematici2. nell'enumerazione, nei cambi di decina e/o omette

numeri3. nel recupero dei risultati nei calcoli rapidi come

2+2=4 o delle tabelline4. nelle procedure (calcoli in colonna, espressioni)5. di gestione dello spazio, con conseguenti problemi

nell'incolonnamento delle operazioni6. nella risoluzione dei problemi nonostante l'integrità

delle capacità logiche

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ALTRE DIFFICOLTA’

Il bambino ha difficoltà:1.nel riconoscere destra e sinistra e le confonde2.nella memorizzazione e nel recupero di sequenze:

giorni della settimana, mesi dell'anno, stagioni, alfabeto e quindi non è in grado di usare il dizionario cartaceo e l'elenco telefonico

3.nel dire l'ora e nel leggere l'orologio4.in compiti di memoria a breve termine5.a memorizzare termini specifici delle discipline, date,

epoche storiche, elementi geografici6.a orientarsi nello spazio e nel tempo7.motorie fini e impaccio motorio (allacciarsi le scarpe o i

bottoni).8.motorie fini e impaccio motorio (allacciarsi le scarpe o i

bottoni).

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FASI DELLA DISLESSIA EVOLUTIVA

Prime fasi di acquisizione (1° classe scuola primaria)

Difficoltà e lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e nell’apprendimento dell’associazione grafema – fonema.

Controllo limitato delle operazioni di analisi e sintesi fonemica con errori che alterano la struttura fonologica delle parole lette.

Accesso lessicale limitato, anche quando le parole sono lette correttamente.

Capacità di lettura (riconoscimento) di un numero limitato di parole note.

Fasi successive (2° - 4° classe scuola primaria)

Graduale acquisizione del codice alfabetico e dell’associazione grafema – fonema, ma difficoltà nella loro automatizzazione.

Frequente persistenza di difficoltà nel controllo delle “mappature” ortografiche più complesse.

L’ analisi e la sintesi fonemica avvengono con dispendio attentivo e sono scarsamente automatizzate.

Migliora l’accesso lessicale, anche se rimane limitato alle parole note e ad alta frequenza.

Fase di stabilizzazione (5° scuola primaria - inizio scuola secondaria)

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Completa padronanza del codice alfabetico e stabilizzazione delle “mappature” grafema – fonema.

L’analisi, la sintesi fonemica e l’accesso lessicale cominciano ad automatizzarsi a partire dalle parole ad alta frequenza.

Limitato accesso al lessico ortografico. Scarsa integrazione dei processi di “decodifica” e

“comprensione” : la lettura rimane stentata e richiede l’impiego di risorse attentive per i processi che non sono stati automatizzati.

COME SI RICONOSCE LA DISLESSIA

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SCUOLA DELL’INFANZIA /PRIMI MESI SCUOLA PRIMARIA

Comportamento Problematico rilevato

Risorse per verificarlo/Esercizi correttivi

Inadeguata manualità fine (il bambinonon riesce a colorare entro i margini, adisegnare sui quadretti, seguire le righedel quaderno…)

Schede di pregrafismo

Goffaggine accentuata Fare percorsi di vario genere, giochi con lapalla, schemi crociati (gambe, braccia, mani)

Difficoltà nella copia da modello

Le figure geometriche con pregrafismoTangram per i piccoli

Disordine nello spazio del foglio

Difficoltà nell’utilizzo della memoria abreve termine

Esercizi per la memoria

Difficoltà nell’attenzione

Difficoltà nell’imparare le filastrocche,poesie e informazioni in sequenza come igiorni della settimana, i mesi dell'anno...

I 12 mesi dell’annoI giorni della settimana

Difficoltà nella memorizzazione dei nomi

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degli oggetti

Difficoltà nel richiamo dei nomi deglioggetti conosciuti

Difficoltà a riprodurre ritmi e a mantenereil ritmo per un tempo prolungato

Esercizi ritmici

COME SI RICONOSCE LA DISLESSIANei primi anni (dalla 1 alla 2) della scuola primaria sono evidenti le difficoltà nello sviluppo del linguaggio:

Comportamento Problematico rilevato

Risorse per verificarlo/Esercizi correttivi

Confusione di suoni a livello fonetico(pronuncia)Frasi incomplete

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Sintassi inadeguata

Sostituzione di lettere s/z - r/l – p/b(Scarsa discriminazione di grafemi diversamente orientati nello spazioDifficoltà nel discriminare grafemi uguali o simili, ma diversamente orientati, adesempio, confondere la "p" e la "b"; la "d" e la "q"; la "u" e la "n"; la "a" e la "e"; la "b"e la "d"..)Scarsa discriminazione di grafemi che differiscono per piccoli particolariDifficoltà nel discriminare grafemi che presentano somiglianze, ad esempioconfondere la "m" con la "n"; la "c" con la "e"; la "f" con la "t"...)

Scheda “S o Z?”

Scarsa discriminazione di fonemi sordi efonemi sonori:F-V; T-D; P-B; C-G; L-R; M-N;

S-Z(Scarsa discriminazione di grafemi che corrispondono a fonemi sordi efonemi sonoriL'alfabeto è composto di due gruppi di fonemi: i fonemi sordi e i fonemi sonori che, traloro risultano somiglianti. Le coppie di fonemi simili sono le seguenti:F-V; T-D; P-B; C-G; L-R; M-

Cruciverba VFScheda D o T?Scheda C o G?Scheda M o N?

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N; S-Z)

Omissione di lettere e parti di parola

(Omissione di grafemi e di sillabeIl soggetto omette la lettura di parti della parola; può tralasciare la decodifica diconsonanti (ad esempio può leggere "fote" anziché "fonte; oppure "capo" anziché"campo"...) oppure di vocali (può leggere, ad esempio, "fume" anziché "fiume;"puma" anziché piuma" ...e, spesso, anche di sillabe, può leggere "talo" anziché"tavolo"; "paro" anziché "papavero")

Software didattici Erickson

Parole usate in modo inadeguato alcontestoSalti di parole e salti da un rigo all'altro(difficoltà a procedere sul rigo e adandare a capo)Inversioni di sillabe(Spesso la sequenza dei grafemi viene invertita provocando errori particolari didecodifica della sillaba (il soggetto può, ad esempio, leggere "li" al posto di "il"; "la" alposto di "al", "ni" al posto di

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"in"...) e della parola (può leggere, ad esempio, "talovo"al posto di "tavolo"...).Aggiunte e ripetizioni(La difficoltà a procedere con lo sguardo nella direzione sinistra - destra può dareorigine anche ad errori di decodifica caratterizzati dall'aggiunta di un grafema o di unasillaba, ad esempio "tavovolo" al posto di "tavolo"...).Scarsa abilità nei giochi linguistici e nellestorielle inventateDifficoltà nel riconoscimento e nellacostruzione di rimeDifficoltà nell’isolare il primo suono delleparole o l’ultimo

Software didattici Erickson

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GIOCHI DI ASCOLTO

Per la scuola dell’infanzia ed il primo anno della scuola primaria

Giochi d’ascolto Come si gioca

Tombola con i versidegli animali

Scopo del gioco è quello di riconoscere i versi degli animali, cercando la corrispondenza tra carte – foto e immagini sulle cartelle che rappresentano gli animali.1. controllare la conoscenza di tutti gli animaliesaminando preventivamente insieme ai bambini le cartelle e le carte, nominare gli animali, soffermandosi soprattutto su quelli meno conosciuti.2. distribuire le cartelle, disporre sul tavolo le carte con le foto degli animali scoperte e ben visibili;3. ascoltare i versi degli animali.I bambini dovranno individuare gli animali e cercare le relative immagini sulle cartelle in loro possesso, prendere la carta-foto corrispondente e porla sulla propria cartella.4. Vince chi completa la sua cartella... cioè tutti, perché chi è in difficoltà viene aiutato da chi è più bravo

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Telefono senza fili

I partecipanti devono disporsi in fila. Uno dei giocatori inizia il gioco bisbigliando una parola o una frase all'orecchio del suo vicino. Questi deve ripetere la stessa frase al prossimo giocatore, e così via fino all'ultimo della fila, che ripete la frase ad alta voce

Ascolta e rispondi

Due gruppi di bambini vengono disposti su due righe parallele, con le spalle girate; al primo gruppo si distribuiscono gli stessi strumenti del secondo, ma disposti in ordine diverso; il bambino del primo gruppo suona lo strumento e quello del secondo deve individuarlo e rispondere

Caccia al suono

Mostrare uno alla volta le immagini degli animali, mezzi di trasporto, oggetti che producono rumore; chiedere di imitarli

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GIOCHI DI ASCOLTO

Per la scuola dell’infanzia ed il primo anno della scuola primaria

Giochi sul ritmo Come si gioca

Gioco delle corse deglianimali

Si dividono i bambini in due gruppi. Si assegna ad ogni bambino il ruolo di un animale del quale deve imitare l'andatura. Al suono del tamburello e seguendo il ritmo e le pause i bambini devono camminare all'interno di un tracciato segnato sul pavimento

Imitazionedell’andatura

L'insegnante o un compagno camminano secondo un' andatura particolare, il bambino deve imitarla partendo al suono di uno strumento.

Gioco dei cavalliniI bambini sono tutti cavallini, a seconda del ritmo del tamburello devono andare al passo, al trotto, al galoppo

Varie andature aseconda del suono I bambini camminano liberamente

accompagnati dalla musica. Quando la musica si ferma anche loro si fermano, ripartono quando la musica riparte, oppure variano l'andatura con il variare del suono.- Si possono proporre diverse andature come il cammino in avanti, all’indietro e lateralmente, cammino sulle punte o sui talloni, saltare su un piede solo, camminare portando un piede

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davanti all’altro, con una palla inmano...- Si può riproporre lo stesso gioco ma con la corsa.

Bans (canti con gesti)Trovate molti bans corredati anche da video sul sito:http://www.bansiamo.it

GRAFICA DA USARE NEI TESTI PER DISLESSICI

1. Corredare il testo di immagini, schemi, tabelle, ma in modo chiaro e lineare, senza "affollare" le pagine.

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2. Usare le intestazioni di paragrafo per i testi lunghi.3. Usare se possibile lo STAMPATO MAIUSCOLO. E' più

facilmente leggibile perché stanca meno la vista, per chiunque!

4. NON usare l'allineamento giustificato: lo spazio variabile tra le parole non aiuta i loro movimenti saccadici (movimenti oculari rapidi volontari).

5. Non spezzare le parole per andare a capo.6. Andare spesso a capo, magari dopo ogni punto di

sospensione (capoversi)7. Distanziare sufficientemente le righe (usare

un'interlinea abbastanza spaziosa).8. Non usare il Times New Roman ma il Verdana o il

Comics9. Creare un testo chiaro visivamente10. Sottolineare in grassetto le parole chiave

ED INOLTRE SUL PIANO LINGUISTICO:

1. Usare frasi brevi dal lessico essenziale, evitando le subordinate.2. Non usare doppie negazioni.3. Fare attenzione alle frasi con troppi pronomi: costringono ad inferenze ed aumentano il carico cognitivo, a scapito della strumentalità di lettura.4. Creare testi concisi, per blocchi tematici.5. Nei testi narrativi sostituire gli eventuali flash-back con un più semplice: ordine cronologico.6. Cercare di evitare testi troppo lunghi: max 250 parole per pagina.7. Per quanto possibile, usare forme attive e al modo indicativo.

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MISURE DISPENSATIVELa normativa prevede che il bambino dislessico sia dispensato da alcune prestazioni quali:

lettura a voce alta, lettura di consegne, uso del vocabolario, a meno che egli non lo richieda espressamente;

dispensa dalla copiatura alla lavagna; scrittura veloce sotto dettatura; studio mnemonico(verbi, tabelline, formule, poesie); dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma

scritta, a causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia;

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tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante una adeguata organizzazione degli spazi ed un flessibile raccordo tra gli insegnanti;

organizzazione di interrogazioni programmate; assegnazione di compiti a casa in misura ridotta; possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma

per quantità di pagine (come già avviene in vari paesi europei tra i quali la Gran Bretagna dove esiste lo stesso testo ampio oppure ridotto per i dislessici).

MISURE COMPENSATIVE“Sono, misure che non violano l’imparzialità, ma al contrario mettono il dislessico sullo stesso piano dei suoi compagni” (Giacomo Stella)

Mappe concettuali; Sintesi delle lezioni; Linea del tempo; Uso di parole-chiave; Glossari specifici; Formulari di algebra, geometria, trigonometria; Tabelle dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei vari

caratteri; Registratore; Fasi dello svolgimento del problema Calcolatrice; Tavola pitagorica; Tabella dei numeri e delle misure; Computer:

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o Sintesi vocaleo Dizionari elettronicio Enciclopedia multimedialeo Traduttore.

STRUMENTI COMPENSATIVI DIGITALI

STRUMENTO PERCHE' E' UTILE RISORSE

Word processor

(elaboratore di testi)

con correttoreortografico

L’elaboratore di testi è un software che permette di creare e modificare testi, di formattarli (testo in grassetto,in corsivo, sottolineato), di usare caratteri di dimensioni e font diversi.Offre anche notevolissimi vantaggi, tra cui il correttore ortografico (chesegnala gli erro ri ortografici) e la sintesi vocale (che legge ad alta voce i testi digitati o importati).

OpenOffice

OpenOffice for kidsVersione semplificata diOpen Office per i bambinitra i 7 ed i 12 anni

Enciclopedie

e dizionarimultimedia

li

Le enciclopedie multimediali e idizionari on line sono menocomplessi da usare per i soggetticon DSA, in quanto risolvono ilproblema della ricerca da elenco diparole e consentono la lettura deirisultati tramite lettori di testo

Sapere.it enciclopediaTreccani enciclopediawikipedia enciclopediaOVO enciclopedia videoGarzanti dizionario

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Presentazioniinterattive

Presentazioni interattive (anche in versione pdf) con brevi testi, schemi ed immagini utili per le discipline di studio

Africa, culla dell'umanitàNeolitico: clima eallevamentoNeolitico: la scopertadell'agricoltura

primi_uomini.pps

Audiolibri

Un audiolibro è la registrazione audio di un libro letto ad alta voce da uno o più attori, un lettore, oppure da un motore disintesi vocale. Riduce al minimo lo sforzo di lettura e sfrutta l'ascolto per studiare e acquisire informazioni.

Pinocchioliberliberaudiolibri in diversi formati

VERIFICHE E INTERROGAZIONI ORALI

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Programmare le interrogazioni e le verifiche, evitando la sovrapposizione di compiti e interrogazioni di più materie, fissandole preferibilmente nelle prime ore della settimana e solo sul programma effettivamente svolto.

Per le verifiche scritte programmare tempi più lunghi o materiale ridotto. In alternativa è anche possibile suddividere la verifica in due o più parti.

In qualunque situazione (test, verifica,esercizio in classe) leggere per più volte per la classe a voce alta.

Sostituire gli esercizi di scrittura con esercizi di riconoscimento.

Le domande aperte dovrebbero chiedere risposte precise e non troppo lunghe.

I testi delle verifiche dovrebbero essere scritti in modo chiaro e nitido, possibilmente al pc con carattere 14 e interlinea 2, sarebbe consigliabile evitare la scrittura a mano.

Le frasi dovrebbero essere brevi, semplici, evitando di gravare il testo con troppe informazioni, è importante evitare doppie negazioni per non creare confusioni.

Nelle verifiche è necessario non tenere conto degli errori di trascrizione, degli errori di ortografia, del tempo impiegato, l’ideale sarebbe tener conto del punto di partenza e dei risultati conseguiti, premiando progressi e sforzi dell’alunno.

L’ideale è l’utilizzo in maniera ridotta dei segni rossi di correzione e la rassicurazione, attraverso indicazioni precise su come attuare i miglioramenti, che gli errori possono essere sempre corretti.

Nel caso di verifica scritta con risultato negativo o non corrispondente alla preparazione dell’alunno, sarebbe consigliabile ripetere la verifica in forma orale.

Per quanto riguarda le interrogazioni orali, è necessario considerare che molti soggetti con DSA hanno difficoltà nell’organizzazione sequenziale di un discorso. E’ quindi consigliabile da parte dell’insegnante che vengano fatte domande mirate, se possibile, supportandole con strumenti visivi (schemi, diagrammi, tabelle, ecc.).

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Nel commentare un’interrogazione, puntare soprattutto sugli aspetti positivi, dimostrando ottimismo sulle possibilità di recupero degli errori.

Ricordare che il tempo per i soggetti DSA è fondamentale, hanno bisogno di tempi più lunghi per la risposta in quanto presentano anche problemi di disnomia, evitare quindi di mettergli fretta durante le interrogazioni ed evitare di ammonirlo davanti alla classe.

Nelle interrogazioni orali è importante accettare anche risposte concise e aiutare l’alunno nell’ argomentazione se si trova in difficoltà a causa della compromissione della memoria a breve termine.

Molto utile per questi alunni avere la possibilità di consultare durante l’interrogazione o la verifica lo schema o mappa dell’argomento studiato, che potrà consultare in caso di necessità (ad esempio per recuperare un termine che non riesce a ricordare).

Fondamentale per l’autostima degli alunni con DSA sottolineare il miglioramento rispetto al livello di partenza senza soffermarsi troppo sul voto.

CONSIGLI APPLICABILI A TUTTE LE MATERIE

Gli alunni con disturbi specifici di apprendimento non godono di una capacità di attenzione “selettiva” e sono quindi attenti a più cose contemporaneamente.Data l’alta “distraibilità” lo studente D.S.A., dovrebbe essere posizionato nei primi banchi delle prime file, in posizione perpendicolare alla lavagna.

Tenere presente che lo studente con disturbi specifici di apprendimento può dare di sé un’idea negativa rispetto a quella reale a causa delle difficoltà che vive nell’ambito scolastico e delle lacune accumulate negli

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anni tende a volte a sminuirsi per attenuare il proprio senso di inadeguatezza rispetto ad un eventuale nuovo fallimento.

Tenere sempre conto della difficoltà dell’alunno D.S.A. che non ha una buona cognizione spazio-temporale, nella gestione del diario e del materiale scolastico, ricordando che queste problematiche non derivano da distrazione o poco interesse, ma da problemi reale, è quindi molto importante aiutarlo nel controllo del diario.

Consigliabile l’uso del metodo fonologico (o fonemico) per l’apprendimento della letto-scrittura, evitando il metodo globale.

Assegnare regolarmente compiti a casa su ogni singolo argomento, in minima quantità, focalizzando gli aspetti fondamentali di ciascun apprendimento ed eliminando le parti di pura ripetizione ricordando che lo studente dislessico ha diritto ad una riduzione sul carico del lavoro anche nei compiti assegnati per casa, è quindi consigliabile personalizzare l’assegnazione dei compiti.

Lo studente D.S.A. trova grandi difficoltà a mettere in ordine le sequenze (anche temporali), a ricordare, a ricordare termini grammaticali e ha bisogno di più tempo per leggere e comprendere ciò che gli viene richiesto.

La scrittura in molti casi non è automatizzata, di ciò deriva molto affaticamento o brutta grafia quando è stanco( anche quando non è disgrafico)

Evitate di far scrivere o copiare se non è strettamente necessario, soprattutto nei compiti a casa.La copiatura alla lavagna è controproducente perché può capitare che ometta delle parti della lezione.E’ consigliabile usare lo stampatello maiuscolo anche nelle spiegazioni alla lavagna e consegnare una mappa della lezione che si sta per spiegare.Evitare di far prendere appunti, ricopiare testi o espressioni matematiche.

Il docente, nel caso di un dettato di più pagine, o durante le spiegazioni dovrebbe fornire le fotocopie o permettere all’alunno di registrare o affiancare il

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ragazzo con D.S.A.ad un compagno che possa scrivere gli appunti per lui o possa aiutarlo.

Per gli studenti che non sono accurati nel copiare, ma che devono fare pratica, l’ideale sarebbe fornire un testo con un ampio spazio sotto ogni parola per dargli modo di copiare le parole direttamente sotto e non di lato.

Molto importante è insegnare a sottolineare le parti più importanti, mostrare schemi, mappe e aiutare gli alunni nell’organizzazione del lavoro.

Utile l’uso di materiale audiovisivo e di tutti i sussidi possibili.

Ricordare che i tempi di attenzione sono molto ridotti, è necessario quindi prevedere pause frequenti.

Per sapere se l’alunno ha capito l’argomento, porre spesso domande si verifica di comprensione.

Utilizzare forme di gratificazione, ma evitare la menzogna (non dire di un testo che è scritto male che è scritto bene, ma premiare l’impegno e il miglioramento).

Se l’alunno vuole registrare la lezione, fargli capire che non serve registrare tutta la lezione, ma fare un sunto finale a fine spiegazione e far registrare solo quello.

INGLESE E LINGUE STRANIERE

Privilegiare l’apprendimento e le verifiche orali Utilizzare i CD allegati ai testi E’ consigliabile usare la lingua straniera in classe

affiancando, alla spiegazione in lingua, appunti della lezione in italiano o traducendo ciò che è stato spiegato nella lingua straniera.

Privilegiare l’apprendimento visivo con immagini, video, esempi pratici.

Seguire il programma in modo lineare. Introdurre nuovi concetti singolarmente per non creare

confusione. Assicurarsi che un argomento sia stato acquisito prima

di passare ad un altro.36

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Riprendere sempre all’inizio della lezione quanto è stato spiegato la volta precedente.

Evitare lo studio mnemonico di parole e dati, soprattutto se in successione cronologica.

Far ripetere spesso gli argomenti alla classe, prima delle verifiche, per dar modo allo studente D.S.A. di apprendere ascoltando i compagni.

Evitare, se possibile, test di tipo grammaticale o di traduzione.

Nelle verifiche scritte leggere la consegna ad alta voce ed accertarsi della comprensione del testo da parte dell’alunno D.S.A.

Negli esercizi proposti fornire l’esempio oltre alla consegna.

Predisporre verifiche che si attengano al lessico utilizzato sul libro di testo.

Programmare lezioni di gruppo per correggere le verifiche e spiegare gli eventuali errori.

MATEMATICA

Le difficoltà che possono manifestarsi a scuola sono la comprensione o l’acquisizione di termini, operazioni, concetti o simboli matematici, copiare correttamente numeri o figure, incolonnare, seguire sequenze di passaggi matematici.

Anche se il ragazzo dislessico non ha difficoltà in matematica, bisogna sempre tener presente che i tempi di esecuzione potrebbero comunque essere più lenti rispetto ai compagni.

Sono da evitare situazione di competizione all’interno della classe per non mortificare l’alunno (come prove a tempo o gare senza l’utilizzo degli strumenti compensativi).

È controproducente che si richiedano ad un soggetto D.S.A. continui esercizi di calcolo.

È importante lavorare sul problem-solving, utilizzando strategie alternative per la comprensione del testo (esempi pratici, utilizzo di materiale concreto, uso di immagini).

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Utilizzare metodi di insegnamento sull’uso di materiale concreto: regoli, linea dei numeri, blocchi logici ed aritmetici, tavola dei numeri, abaco, pallottoliere, bottoni, biglie, gettoni) e non proibire l’uso delle dita come supporto al calcolo.

Usare filastrocche in musica per favorire l’apprendimento della sequenza dei numeri, dei giorni, dei mesi, per fissare il significato delle operazioni aritmetiche, per la memorizzazione della tavola pitagorica.

ITALIANO Presentare esercizi sulla discriminazione fonologica:

esercizi sulla riproduzione di ritmi e giochi fonologici. Presentare, all’inizio della classe prima della scuola

primaria, solo lo stampato maiuscolo, passando allo stampato minuscolo solo quando si è sicuri che i bambini hanno interiorizzato e padroneggiano i vari suoni.

Evitare di presentare contemporaneamente i tre caratteri.

Lavorare molto sulla discriminazione fonologica anche mediante giochi linguistici.

Lasciare per ultimo nella presentazione delle consonanti, le occlusive (p, b, t, d, c, g).

Fare spesso lavori di scrittura di gruppo in modo da favorire la crescita cognitiva.

Dotare lo studente di schemi compensativi, utilizzare forme e colori per indicare le parti del discorso e complementi, mettere in evidenza le parole chiave. Far esaminare un elemento alla volta aiuta a strutturare il testo.

DISEGNO

Per gli alunni con D.S.A. il disegno geometrico, tecnico o artistico, può risultare particolarmente difficile.

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AMBIENTE

Anche l’ambiente dell’aula scolastica può essere utilizzato per inserire elementi facilitanti.

Nella scuola dell’infanzia:creare delle “pareti parlanti”, con la presenza di scritte chiare ed in stampato maiuscolo. Anche sugli arredi scolastici inserire simboli e scritte chiari.

Nelle classi prima e seconda della scuola primaria: creare delle “pareti parlanti”, con la presenza di riferimenti espliciti chiari sulle varie lettere, sulle difficoltà ortografiche e sui vari caratteri della scrittura. Allestire delle linee dei numeri e delle quantità.

Nelle restanti classi della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado:creare delle “pareti attrezzate” CON RIFERIMENTI VISIVI per le diverse discipline, mediante grafici, mappe, schemi.

Munire l’aula (qualunque sia l’età dell’alunno) di un orologio grande e dal quadrante leggibile e di un calendario.

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