Dislessia n

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22 gennaio 2005 Moncalieri (To) Che cos’è la lettura? Per lettura si intende un processo che consente di comprendere un testo scritto. E’ il risultato di una serie di processi complessi, che comprendono: un’attività di decodifica o transcodifica; il processo di comprensione

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22 gennaio 2005 Moncalieri (To)

Che cos’è la lettura?

Per lettura si intende un processo che consente di comprendere un testo scritto. E’ il risultato di una serie di processi complessi, che

comprendono:– un’attività di decodifica o

transcodifica;– il processo di comprensione

22 gennaio 2005 Moncalieri (To)

Che cos’è la lettura?

– L’attività di decodifica o transcodifica comprende:• il riconoscimento dei segni dell’ortografia;• la conoscenza delle regole di conversione

dei segni grafici in suoni;• la ricostruzione delle stringhe di suoni in

parole del lessico

22 gennaio 2005 Moncalieri (To)

Che cos’è la lettura?

– il processo di comprensione è composto da:• la comprensione del significato delle

singole frasi• la comprensione del significato del testo

nel suo complesso.

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Ferreiro e Teberosky: chi sono costoro?

Le ricercatrici argentine Ferreiro e Teberosky, agli inizi degli anni ‘80, hanno studiato bambini dell’ultimo periodo della scuola dellinfanzia e hanno constatato che, nelle civiltà che usano il codice alfabetico, l’apprendimento della letto-scrittura procede secondo tappe fisse collegate strettamente una all’altra.

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Le tappe dell’apprendimento della letto-scrittura

– Fase degli scarabocchi– Fase preconvenzionale– Fase sillabica preconvenzionale– Fase sillabica convenzionale– Fase sillabica alfabetica– Fase alfabetica convenzionale

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Modello di lettura a due vie - Sartori 1984

Stimolo Analisi visiva

Via fonologica

Via lessicale

Semantica o non semantica

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Modello di apprendimento della lettura - Uta Frith 1985

Il modello di apprendimento della lettura di Uta Frith (1985) spiega come i bambini passino da una totale ignoranza dei rapporti tra linguaggio orale e linguaggio scritto all'automatizzazione dei processi di lettura. Secondo questo modello, l'acquisizione della lettura avviene attraverso 4 fasi tra loro indipendenti.

Ciascuno stadio è caratterizzato dall'acquisizione di nuove procedure e dal consolidamento e automatizzazione delle competenze già acquisite.

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Modello di apprendimento della lettura - Uta Frith 1985

• Stadio logografico: coincide solitamente con l'età prescolare. Il bambino riconosce e legge alcune

parole in modo globale, perché contengono delle lettere o degli elementi che ha imparato a

riconoscere, tuttavia egli non ha né conoscenze ortografiche né fonologiche sulle parole che

legge. • Stadio alfabetico: il bambino impara a discriminare le varie lettere ed è in grado di

operare la conversione grafema-fonema, potendo in questo modo leggere (attraverso la via fonologica) le parole che non conosce.

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Modello di apprendimento della lettura - Uta Frith 1985

Stadio ortografico: il bambino impara le regolarità proprie della sua lingua. Il meccanismo di conversione grafema-fonema si

fa più complesso ed il bambino diviene capace di leggere suoni complessi (sillabe) rendendo più veloce la lettura.

Stadio lessicale: il bambino riconosce in modo diretto le parole. Il bambino, a questo livello, ha formato un vocabolario

lessicale che gli permette di leggere le parole senza recuperare il fonema (suono) associato ad ogni grafema

(simbolo o lettera). Ora il bambino controlla bene l'attività della lettura che é diventata automatica e veloce. E'

comunque ancora in grado di utilizzare le modalità di lettura degli stadi precedenti e, in effetti, le utilizza quando si trova ad affrontare la lettura di parole nuove, di cui non conosce il

significato, o la lettura di parole senza senso.

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Modello di apprendimento della lettura - Uta Frith 1985

In sostanza, la completa acquisizione delle prime tre fasi rende completa la modalità di lettura tramite la via fonologica. Mentre, il raggiungimento della quarta fase permette al bambino di utilizzare correttamente la via lessicale e di leggere le parole conosciute senza bisogno di operare la conversione grafema-fonema.

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La dislessia

La dislessia è un disturbo che ostacola il normale processo di interpretazione dei segni grafici con cui si rappresentano per iscritto le parole. In breve, viene definito un disturbo della capacità di leggere.

La dislessia interessa solo l’attività di transcodifica e non riguarda la fase di comprensione della frase o del testo.

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La dislessia

I bambini dislessici sono lenti, troppo lenti, commettono errori, saltano parole e righe.

Spesso sostituiscono, in lettura e scrittura, lettere con grafia o suoni simili (es. p/b/d/g/q -a/o-a/e t/d-r/l-d/b-v/f)

E’ difficile che riescano ad imparare l’alfabeto, le tabelline o altre sequenze come i giorni della settimana o i mesi.

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La dislessia

In molti casi non sanno quando è Natale, o il loro compleanno o le stagioni.

Possono presentare problemi di lateralizzazione e difficoltà nella comprensione del tempo.

In molti casi, anche la fluenza verbale è scarsa e le prestazioni grammaticali sono inadeguate.

Possono essere anche discalculici, sicuramente hanno molte difficoltà con le lingue straniere.

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La dislessia o le dislessie?

– Dislessia acquisita: si presenta in soggetti in grado di leggere normalmente, di solito in seguito a qualche evento patologico che ha determinato lesioni nelle aree corticali che sono coinvolte nel processo di transcodifica

– Dislessia evolutiva: si manifesta all’inizio del processo di apprendimento della lettura. Il processo di transcodifica dei segni grafici in suoni rimane lento e faticoso.

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I criteri diagnostici (OMS)

– Il livello intellettivo del soggetto con disturbo di lettura deve essere nella norma.

– Il livello di lettura deve essere significativamente distante da quello di un bambino di pari età o classe frequentata.

– Il soggetto non deve presentare disturbi neurologici o sensoriali che possano giustificare la difficoltà di lettura come conseguenza indiretta.

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I criteri diagnostici (OMS)

E ancora:– Il disturbo deve essere persistente,

nonostante la scolarizzazione adeguata e interventi didattici specifici.

– Il disturbo di lettura deve presentare conseguenze sulla scolarizzazione o sulle attività sociali in cui è richiesto l’impiego della letto-scrittura.

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Le basi biologiche della dislessia

Due le principali ipotesi:– un deficit del sistema fonologico e,

quindi, delle aree che processano il linguaggio verbale;

– un deficit del sistema di elaborazione visiva, in particolare un difetto del sistema magnocellulare, che ha il compito di processare le informazioni in movimento.

In alcuni casi, potrebbero essere coinvolti entrambi i meccanismi

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Si può prevedere la dislessia?

Due sono i principali fattori di rischio:– la presenza di un ritardo o di un deficit

di linguaggio;– la familiarità, ossia la presenza di

antecedenti familiari.Attenzione, però, a non confondere un

ritardo con un deficit, nella fretta di fare una diagnosi!

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Solo dislessia?

I bambini dislessici possono anche presentare:

– disgrafia;– discalculia;– problemi di attenzione e iperattività;– problemi emotivi (come conseguenza e

non come causa).

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L’ambiente che aiuta

Nella scuola dell’infanzia– pareti “parlanti” con scritte chiare in

stampato maiuscolo– simboli chiari e scritteNel I ciclo– una parete per la scrittura, lettere e

difficoltà ortografiche– una parete per i numeri, cifre, linea dei

numeri..

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L’ambiente che aiuta

Nel II ciclo - medie - superiori– pareti attrezzate con riferimenti visivi e

scritti per lingua, matematica, storia, geografia, ecc.

Per tutti, dotare l’aula di:– orologio– calendari– datari– cartine

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La scrittura

– Iniziare ad insegnare con lo stampato maiuscolo

– Non presentare più caratteri contemporaneamente

– Usare i giochi linguistici(il bastimento, parole che iniziano o terminano allo stesso modo, parole che fanno rima, la trasformazione da piccolo a grande e viceversa)

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La scrittura

– Iniziare lo stampato minuscolo solo dopo aver presentato tutti i suoni, anche i più complessi

– Usare più tempo per i suoni difficili, lavorandoci e giocandoci su

– Manipolare le lettere, costuirle con la carta, la creta, i colori

– Corsivo: indicazioni anche motorie e quadernino delle prove

– Uso creativo della scrittura

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La lettura

– Lettura per anticipazione in fase di apprendimento

– Biblioteca variata anche come livelli– Lavoro sulle sillabe– Lavoro in coppia e tutoraggio– Spazio per la lettura dell’insegnante– Spazio per la lettura individuale– Lettura ad alta voce per

“appuntamenti”, ma non per tutti

22 gennaio 2005 Moncalieri (To)

La lettura

– Permettere ai ragazzi di ascoltare la lettura dell’insegnante senza “tenere il segno”

– Niente lettura ad alta voce per i dislessici

– Niente lettura dei ragazzi sulle materie specifiche

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Le abilità di studio

– Percorsi specifici– Simulare un’interrogazione– Uso degli appunti e degli schemi– Uso di materiali e sussidi diversi– Lavoro di gruppo– Ciò che deve essere studiato a casa

deve essere stato prima presentato– Il lavoro sullo studio è fondamentale,

non solo nella scuola primaria!

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Le lingue straniere

– E’ facile per un dislessico imparare a parlare una lingua straniera, ma la difficoltà aumenta molto nell’apprendimento di una lingua straniera scritta

– L’apprendimento della lingua straniera deve essere fatto solo dopo aver raggiunto la massima sicurezza possibile nell’italiano

– Meglio una lingua a base latina, perchè la scrittura è più trasparente

– Se deve essere l’inglese, meglio puntare sul parlato!

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La valutazione

– Separare l’errore dal contenuto– Indicazioni su come migliorare– Premiare l’impegno e usare pochi segni

rossi!– Verifiche scalari– Utilizzo di strumenti dispensativi– Uso del computer in classe– Valutazione che riflette il percorso e

registra i progressi

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Software specifici

Per i più piccoli– Facilissimo

– Mio mondo 2– Giochiamo con le immagini

– Corso di letturaTraining fonologico

– Il pescatore– Bachi spaziali

Training globale– Tachistoscopio

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Software specifici

Training globale– Tachistoscopio

– Il gioco della rana– Battaglia navale

Comprensione del testo– Cloze

– Anafore– Labirinto

CARLO II: uno strumento per apprendere

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Software per “stimolare”

Libri interattiviProgrammi creativi

Enciclopedie e atlanti multimediali

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Software per “stimolare”

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