LItalia e lAbruzzo Localizzazione dellarea di studio prescelta BARONIA DI CARAPELLE Parco Nazionale...
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L’Italia e l’AbruzzoL’Italia e l’Abruzzo
Localizzazione dell’area di studio Localizzazione dell’area di studio presceltaprescelta
BARONIA DI CARAPELLE
Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga
L’Aquila
LA BARONIA DI CARAPELLE
E’ un territorio compreso nel Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga
E’ costituito da otto comuni:
- Castel del Monte
- Santo Stefano di Sessanio
- Calascio
- Castelvecchio Calvisio
- Carapelle Calvisio
- Villa Santa Lucia degli Abruzzi
- Ofena
- Capestrano
MARGINALITA’MARGINALITA’
Indicatori di marginalità utilizzati:DemografiaServiziAttività produttiveLivello di vita
LA MARGINALITA’
DEMOGRAFIA: Popolazione residente
COMUNIPOPOLAZIONE RESIDENTE AL
21/10/2001POPOLAZIONE RESIDENTE AL
20/10/1991
VARIAZIONE % DIPOPOLAZIONE TRA IL 1991 E
IL 2001
CALASCIO 150 224 -33,00
CAPESTRANO 960 1.141 -15,90
CARAPELLE C. 95 125 -24,00
CASTEL DEL MONTE 527 707 -25,50
CASTELVECCHIO C. 198 246 -19,50
OFENA 611 757 -19,30
S.STEFANO D.S. 118 142 -16,90
VILLA S.LUCIA D.A. 206 305 -32,50
TOTALE ZONA 2.865 3.647 -21,44
REGIONE ABRUZZO 1.262.392 1.249..054 1,06
FONTE: ISTAT
LA MARGINALITA’
DEMOGRAFIA: Densità di popolazione
COMUNIDENSITÀ’ DI POPOLAZIONE
2001
CALASCIO 3,80
CAPESTRANO 22,30
CARAPELLE C. 6,60
CASTEL DEL MONTE 9,10
CASTELVECCHIO C. 13,10
OFENA 16,60
S.STEFANO D.S. 3,50
VILLAS.LUCIA D.A. 7,40
TOTALE ZONA 10,69
REGIONE ABRUZZO 116,90
FONTE: ISTAT
LA MARGINALIA’
DEMOGRAFIA: l’indice di vecchiaia
COMUNIINDICE DI VECCHIAIA
( POP. >65 ANNI / POP. < 14 ANNI )CALASCIO 700,00CAPESTRANO 483,56CARAPELLE C. 184,62CASTEL DEL MONTE 678,79CASTELVECCHIO C. 561,11OFENA 489,58S.STEFANO D.S. 800,00VILLAS.LUCIA D.A. 1585,71REGIONE ABRUZZO 146,87FONTE ISTAT
LA MARGINALITA’
IL SISTEMA PRODUTTIVO: E’ stato qualificato come:
medio per il comune di Ofena, debole per tutti gli altri;
DOTAZIONE DI SERVIZI: fortemente compromessa;
LIVELLO DI VITA: intermedio per Capestrano, basso per tutti gli altri comuni
LA MARGINALITA’
L’INDICATORE SINTETICO DI MARGINALITA’ DEFINISCE I COMUNI DELL’AREA PRESCELTA COME
Capestrano e Castel del Monte semimarginali
Tutti gli altri sono marginali
Nella regione in Abruzzo la Comunità Montana della zona è terza come marginalità
IDENTITA’forte
Storica
Antropologica Culturale
Ambientale
STORICA
NeoliticoNeoliticoUnità d’Italia
Medioevo Italico-romana
IDENTITA’AMBIENTALE
Paesaggio
ArchitetturaCentri storici
IDENTITA’Antropologica
Culturale
Tradizione religiosa
GastronomiaAgricoltura
Zootecnia
Agricoltura
Zootecnia
Varietà autoctone
Gastronomia Allevamento ovino
Prodotti Tipici
L’AGRICOTURA BIOLGICAL’AGRICOTURA BIOLGICACALASCIO
CAPESTRANO
CARAPELLECALVISIO
CASTELDEL
MONTE
CASTELV.CALVISIO
OFENAS.STEFANO
DISESSANIO
VILLAS.LUCIA
D.A.
TOTALEZONA
REGIONEABRUZZO
SAU CERTIFICATA(ANNO2002) - 162,22 10,09 914,80 8,41 17,17 45,66 - 1158,35 12.302
CEREALI - 84,47 2,74 45,06 2,7 2,17 9,33 - 146,47 4.122
ORTAGGI - 1,48 0 0,27 0,09 0,3 1,71 - 3,85 204
FRUTTIFERI - 0,55 0,13 0 0 0,48 2,17 - 3,33 414
VITE - 0,39 0,12 0 0 2,19 0 - 2,7 1.475
OLIVO - 5,24 1,26 0 2,55 3,75 1,05 - 13,85 1.527
FORAGGERE** - 24,49 2,45 833,45 0,46 6,25 8,86 - 875,96 3.652
N° AZIENDE CHEPRATICANOAGRICOLTURABIOLOGICA DI CUI
- 5 1 4 1 3 1 - 15 1.214
AZIENDE DIPRODUZIONE - 5 1 3 1 2 1 - 13 1.047
AZIENDE DIPRODUZIONE ETRASFORMAZIONE
- 0 0 0 0 0 0 - 0 73
AZIENDE DITRASFORMAZIONE
- 0 0 1 0 1 0 - 2 94
RAPP.AZ. BIOSU TOT. AZ.% *
- 4,54 6,67 26,67 3,12 2,42 7,69 4,02 1,46
RAPP. SAU BIO SUSAU TOT. %
- 13,21 1,50 23,40 6,31 0,93 2,56 - 8,70 2,85
* Il denominatore del rapporto è relativo ai dati del censimento ISTAT anno 2000.
L’evoluzione dell’agricoltura biologica e/o multifunzionale nel territorio
-In generale la presenza di agricoltura biologica nel territorio è poco percepita, ne sanno qualcosa solo quelli che la praticano, molti, quasi tutti, si definiscono “biologici naturalmente”.
-Da alcune interviste in particolare si denota la carenza di assistenza tecnica su questo tema: non si sa esattamente cosa significa fare agricoltura biologica
-Non viene vista come una tecnica agricola innovativa ma semplicemente come un “non fare” o un ritorno ai metodi “di una volta”.
Il ruolo delle imprese nelle attività produttive, di accumulazione e di innovazione
-Produzione bio.L’unica innovazione apportata dal biologico, percepita da molti, è nelle tecniche di difesa delle colture.Per il resto non si sa proprio cosa sia. Addirittura l’azienda biologica di punta della zona ammette che è nella commercializzazione la novità del biologico, più che nella tecnica agronomica.
Il grado di correlazione tra le produzioni realizzate e la vocazione del territorio
C’è una diffusa percezione sulla tipicità dei prodotti locali. Indipendentemente dalla presenza o dallo sviluppo dell’agricoltura biologica tutti gli intervistati pensano di produrre o di avere in zona un buon “serbatoio” di prodotti tipici, tra questicereali: frumento tenero “Solina”; farro;legumi: lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, cicerchia;olio di oliva;
I processi di integrazione intersettoriali e intra-settoriali
L’unica forma di interazione che viene in mente a tutti è quella con i ristoranti che consumano i prodotti locali.
In diverse interviste si fa riferimento alla mancanza di figure rappresentative del territorio, tutti si sentono poco rappresentati, anzi, un po’ orfani.
Emerge in modo costante la scarsa attiutudine degli operatori, ma anche degli amministratori a “fare sistema”.
Le relazioni interpersonali e gli aspetti istituzionali
Il primo dato che emerge in modo netto è la totale mancanza di collegamento e di rapporti tra gruppi di interesse ed istituzioni locali, anzi, i primi non esistono affatto. Si è appena costituita l’associazione degli operatori turistici di S. Stefano di Sessanio.
Quasi tutti gli intervistati percepiscono il binomio agricoltura-turismo come una risorsa e parecchi sollecitano degli studi per avere una maggiore quantità e qualità di “materiale” su cui lavorare
Ancora una volta viene rimarcato lo scollamento tra la produzione locale ed il consumo: tutte le produzioni della zona perdono la loro identità e non rimangono sul posto a disposizione di un’eventuale offerta turistica.
Valutazione integrata dell’area pilota (analisi SWOT)
OPPORTUNITA’
In generale tutta l’agricoltura della zona è ad un basso livello di input cosa che dovrebbe favorire la conversione all’agricoltura biologica.
La Baronia, è particolarmente ricca di varietà autoctone (legumi, olio, cereali) dalle quali si ottengono ottimi prodotti tipici.
Tipico-Biologico-Autoctono potrebbe essere il motto per lo sviluppo della zona
Valutazione integrata dell’area pilota (analisi SWOT)
OPPORTUNITA’
La mancanza su buona parte del territorio, soprattutto in quella più in quota, di detrattori ambientali.I centri storici molto ben conservati, in alcuni casi perfettamente integri.
Presenza di un elemento unificante a livello decisionale politico rappresentato dalla Comunità Montana, una sua più incisiva presenza potrebbe sostituire la mancanza, sentita da molti, di leader politici rappresentativi dell’area.
Valutazione integrata dell’area pilota (analisi SWOT)
OPPORTUNITA’
La zootecnia può mettere a disposizione degli agricoltori biologici notevoli quantità di sostanza organica.
La disponibilità, nella zona di valle, dell’acqua di irrigazione distribuita con condotte in pressione. Attualmente l’acqua è utilizzata solo per la produzione di foraggi (mais e erba medica), questa risorsa potrebbe essere anche utilizzata per una redditizia orticoltura biologica.
Valutazione integrata dell’area pilota (analisi SWOT)
VINCOLI
Un vincolo, avvertito soprattutto in riferimento ai terreni di monte, è quello della loro scarsa fertilità, della limitata profondità e dell’eccesso di scheletro.
Per tutta la zona è fortemente limitante la brevità della stagione vegetativa
ll vincolo maggiore da punto di vista strutturale, emerso con chiarezza da tutte le interviste, è quello del frazionamento fondiario.
Valutazione integrata dell’area pilota (analisi SWOT)
VINCOLI
Viene sentita come una occasione persa l’impossibilità di trasformare o manipolare in loco le materie prime di origine agricola: latte, olio, cereali, legumi. L’agroindustria è lontana e le produzioni locali diventano anonime nel grande fiume delle produzioni di massa.
Mancano le strutture ricettive (agriturismi, ristoranti, bed&brekfast, alberghi) in grado di sostenere flussi turistici più sostenuti degli attuali, anche se il rapporto tra operatori agrituristici ed albergatori è in linea con quello regionale
Valutazione integrata dell’area pilota (analisi SWOT)
VINCOLI
Scarsa ricaduta dei programmi di sostegno comunitari sulla economia della zona (Leader).Esistono forti sbilanciamenti nella programmazione del PSR regionale in relazione a specifici settori dell’agricoltura e dello sviluppo rurale.