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L’Italia e il Nucleare:una storia tra decisioni, incidenti e ripensamenti
11 giugno 2008 – Casa dell’Energia
Enrico Cerrai
L’Italia e il Nucleare:una storia tra decisioni, incidenti e ripensamentiL’Italia e il Nucleare:una storia tra decisioni, incidenti e ripensamenti
Mario SilvestriIL COSTO DELLA MENZOGNA
Italia nucleare 1945 – 1968Einaudi editore
Premessa
Paolo FornaciariIL PETROLIO, L’ATOMO E IL
METANOItalia nucleare 1946 – 1997
Edizioni 21°secolo
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Le originiIl contributo italiano prima della guerra
“Il navigatore italiano è sbarcato nel nuovo mondo”2 dicembre 1942
Per telefono Arthur Compton da Chicago University A James B.Conant ad Harvard
“Come si sono comportati gli indigeni?”“Molto amichevolmente”
FINE DELLA PRIMA TAPPA
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La meta è raggiunta
La prima reazione nucleare a catena autosostenentesi e controllata nel reattore
Chicago Pile n°1 (CP1) progettato e realizzato da Enrico Fermi sotto le gradinate
dello Stadio della Università di Chicago
CP1 grafite e uranio naturale
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Il cammino verso la fissione
Inizia in Italia all’Università di Roma col gruppo di Fermi nell’Istituto di Fisica
Enrico Fermi Edoardo AmaldiOscar D’Agostino Ettore MajoranaBruno Pontecorvo Franco RasettiEmilio Segrè
eGiulio Cesare Trabacchi
dell’Istituto di Sanità in collaborazione con
Enrico Persico Bruno Rasetti
dell’Università di Firenze
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Dal 1932 i fisici incominciano a provocare reazioni nucleari bombardando i nuclei degli atomi con particelle cariche (alfa e protoni)
veloci prodotte con acceleratori
All’inizio del 1934 i coniugi Curie annunciano di aver generato nuovi isotopi radioattivi
bombardando nuclei leggeri con particelle alfa
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L’INTUIZIONE DI FERMI
Le particelle cariche positivamente raggiungono con difficoltà il nucleo che pure ha carica positiva a causa della repulsione
coulombiana.
Usiamo una particella neutra di massa unitaria, scoperta due anni prima da
Chadwick e chiamata neutrone
La sorgente di neutroni (veloci) si ottiene sigillando in un piccolo contenitore un
miscuglio di particelle di Polonio con Berillio (Rasetti) o di Radio con Berillio (Trabacchi)
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L’ATTIVAZIONE NEUTRONICA
Fermi, con i suoi, irraggia in maniera sistematica con neutroni veloci
progressivamente gli elementi del Sistema Periodico.
Scopre che molti danno luogo ad un isotopo radioattivo.
E’ la tecnica della attivazione neutronica.
Le premesse dell’analisi degli elementi in tracce e della produzione di radioisotopi
artificiali
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SI IRRAGGIA L’URANIO NATURALE
Nell’estate del 1934 si giunge all’ultimo elemento del sistema periodico, l’Uranio (n°92)
Col bombardamento si genera una radioattività superiore alle aspettative
Si rileva che se i neutroni vengono “rallentati” per urti ripetuti in un materiale contenente idrogeno e/o carbonio l’effetto è maggiore
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Si ipotizza la produzione di due nuovi elementi 93 e 94 oltre l’Uranio e si chiamano
“Esperio” e “ Ausonio”
Inizia l’era dei transuranici
Non si sospetta la fissione del nucleo anzi viene ripetutamente esclusa dal gruppo
italiano
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METE RAGGIUNTE A FINE 1934 DAI RICERCATORI EUROPEI COL CONTRIBUTO DECISIVO DEL GRUPPO DI FERMI
La nozione che il nucleo dell’atomo è costituito da un numero di protoni + un numero di neutroni (salvo l’Idrogeno di massa 1)La natura della radioattività naturale (fotoni gamma, particelle alfa, particelle beta)Le reazioni nucleari e la radioattività indotta per bombardamento con neutroni o con altre particelle)Il rallentamento dei neutroni in sostanze idrogenateLa generazione di radioisotopi artificiali da utilizzare come traccianti a scopi fisici, chimici e biologici (brevetto di Fermi e collaboratori)
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LE ULTIME TAPPE VERSO LA FISSIONE
Nel biennio 1935-1936 Fermi approfondisce la teoria del rallentamento e della diffusione dei neutronistabilisce il criterio della perdita logaritmica media di energia per urtoscrive l’equazione di diffusione dalla quale si ricava la misura della distanza percorsa dal neutrone dalla nascita fino al completo rallentamento
Nasce “ante litteram” la fisica neutronica del futuro reattore nucleare, futuro perché della fissione non si ha ancora nozione
N.B. per i fisici nucleari:Nel loro gergo letargia, età di Fermi
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ITALIA MATRIGNA………1937 - 1938
Non si accordano i fondi sufficienti per la ricerca di fisica nucleare e per le proposte di Fermi
Il gruppo aveva cominciato a disperdersi fin dal 1935
Solo Edoardo Amaldi rimane accanto a Fermi ed esegue con lui gli esperimenti
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……..MENTRE IL MONDO SCIENTIFICO RICONOSCE FERMI
Novembre 1938:Fermi riceve l’annuncio ufficiale del conferimento del premio Nobel per la fisica.E intanto l’Italia lo respinge
Egli riceve il premio il 10 dicembre a Stoccolma quindi con la moglie prosegue per gli Stati Uniti dove trova ad accoglierlo laboratori attrezzati, fondi sufficienti, giovani colleghi e vecchie conoscenze
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Per tutto il 1938 Lise Meitner, Otto Hann e Fritz Strassmann fanno indagini chimiche sulla natura dei
prodotti radioattivi a seguito dell’irraggiamento neutronico dell’Uranio
Confermano l’ipotesi dei transuranici e scoprono elementi più leggeri
LA FISSIONE NUCLEARE E’ PROVATA
Fermi giunto a New York ai primi del 1939 apprende la notizia
La fissione era nata in Italia ma ignorata fu battezzata in Germania e presto volò in America
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DALLA FISSIONE ALLA REAZIONE A CATENA
L’ultimo contributo italiano cha ha radici romane e che si è trasferito nei laboratori americani è il concetto della
reazione a catena autosostenentesi
FermiAccetta subito il fenomeno della fissioneOsserva che se con i prodotti di fissione si generano neutoni in un numero maggiore di due per ogni evento si può instaurare un processo a catena prolungato nel tempo che può essere controllato regolando il flusso dei neutroni
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DALLA REAZIONE A CATENA AL REATTORE
La scienza italiana cui si deve riconoscere una grande parte del merito di aver stabilito le fondamenta della fisica che sta alla base della combustione nucleare soprattutto per merito del gruppo di Fermi aveva
esaurito la sua spinta
Da quel momento inizia un poderoso sforzo di ricerca e sviluppo in tutti i campi della scienza e delle tecnologie in USA, Canada, Inghilterra e Russia i cui risultati sono
sia la bomba che il reattore nucleare
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L’INDUSTRIA E LA RICERCA NUCLEARE – IL CISE1945 – 1946
I fisici promotori:
Giuseppe BollaCarlo SalvettiGiorgio Salvini
con Edoardo Amaldi
L’Italia deve riprendere le ricerche di fisica nucleare e di fisica del reattore
Il ruolo di Mario Silvestri
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I PRIMI PASSI
L’industria………..La EDISON
Novembre 1946IL CENTRO INFORMAZIONI STUDI ESPERIENZE (CISE)
Srl senza fini di lucro fondata da:EDISON, MONTECATINI, FIAT, COGNE,
SADE, COMUNE DI MILANOseguono TERNI, OLIVETTI, AGIP NUCLEARE
Nel 1955 si aggiunge una finanziaria pubblica (FINSAS)e il capitale è diviso tra pubblico e privato
Nel 1963 l’ENEL rileva oltre il 99% del capitale e la trasforma in Spa
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I PRIMI PASSI
L’industria………..Le attività del CISE alle origini
Fisica nucleare, chimica nucleare e radiochimica, elettronica strumentale, ingegneria del reattore, tecnologia dei materiali
nucleari
In seguito si aggiungeranno
Ottica fondamentale ed applicata (LASER), materiali per l’elettronica dello stato solido, dispositivi e celle
fotovoltaiche, indagini ambientali, controlli dell’inquinamento e delle ricadute radioattive
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I PRIMI PASSI
L’insegnamento universitario
Il CISE fin dagli inizi - ad opera del Prof. Bolla, docente di Fisica Superiore prima all’Università poi al Politecnico – ha contribuito con i suoi ricercatori a svolgere attività di
insegnamento nelle materie nucleari negli atenei sia a Milano che altrove (Pavia e Parma)
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I PRIMI PASSI
L’insegnamento universitario
Nel Politecnico di Milano dal 1950-51 al 1960-61 furono svolti corsi di perfezionamento in Fisica Nucleare Applicata per
laureati
Dal 1955-56 veniva istituita la laurea in Ingegneria NucleareNel 1955 il Prof. Bolla promuoveva la costituzione del Centro
Studi Nucleari Enrico Fermi (CESNEF) presso il Politecnico di Milano
Il Centro fu dotato di un piccolo reattore da ricerca
Obiettivo perseguito anche dal CISE ma senza successo
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VERSO LA CHIUSURA DEL CISE
L’industria………..Il grande sogno
IL CIRENE1956 – 1986
CISE REATTORE A NEBBIA
Completamente progettato e costruito in Italia
Un cammino tormentato che non ebbe mai compimento.Il CISE veniva chiuso nel 1998
Il 7 novembre 2007 nasce l’associazione CISE2007www.cise2007.eu
Il contributo italiano dopo la guerra
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La prima Conferenza Mondiale sull’uso pacifico dell’energia nucleare
GINEVRA 1955
Il messaggio “ATOMS FOR PEACE”
L’industria si muove in tutto il mondo, anche in Italia
Le tecnologie appena affermate(sistemi gas/grafite ed acqua naturale in pressione o bollente)
divengono disponibili
Le prime tre centrali
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L’ITALIA……INIZIATIVE INDUSTRIALI SEPARATE
NESSUNA OPPOSIZIONE LOCALE
Le prime tre centrali
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COSTRUITE DALLE SOCIETA’
Le prime tre centrali
LatinaModello Inglese
GariglianoModello USAGeneral Electric
Trino VercelleseModello USAWestinghouse
SIMEA – Società Italiana Meridionale perl’Energia Atomica (ENI, AGIP)
SEN – Società Elettronucleare Nazionale (IRI)
EDISONVOLTA – Gruppo Edison
COSTRUITE DALLE SOCIETA’
TERZI NEL MONDO PER LA PRODUZIONE ELETTRONUCLEARE DOPO USA E UK
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Le prime tre centrali
L’ENELDurante l’esercizio delle tre centrali con legge del
dicembre 1963 veniva istituito l’Ente Nazionale per l’Energia Elettrica (ENEL)
Le tre centrali venivano trasferite all’ENEL
Centrale Data Pagata milioni di lire
Costo del kWh lire
LATINA Dicembre 1964 64.814 7,29 di cui1,90 combustibile
GARIGLIANO 1965 41.870 7,29 di cui2,18 combustibile
TRINO VERCELLESE
Febbraio 1966 44.762 5,39 di cui1,39 combustibile
L’arresto del Garigliano fu dovuto ad un guastotecnico nel 1978 ritenuto troppo costoso da riparare
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La quarta centrale
UN LUNGO CAMMINOLa quarta centrale è la prima dell’ENEL (e l’ultima)
Reattore ad acqua bollente – Potenza 860 MWe
Dopo 10 anni dall’inizio della costruzione di Trino Vercellese (1961) inizia la costruzione della centrale di Caorso
Agosto 1971 – ordinata nel 1969
Difficoltà nelle autorizzazioni e interruzione dei lavori allungano i tempi
Entra in servizio nel maggio 1978 (9 anni dall’ordine)
Da maggio 1978 a ottobre 1986 produce 29,03 TWh con un fattore di utilizzazione del 63%
All’ENEL è costata 306 miliardi di lire con un costo del kWh di 15,77 lire di cui 6 lire per il combustibile
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Dopo la quarta centrale
I SOGNI – PROGRAMMA ENEL DEL 1969“Una centrale da 800-1000 MWe ogni anno nel
quinquennio 1970-1974”
MONTALTO DI CASTRO
1971 – Delibera del CdA ENEL per l’acquisto di unacentrale BWR da circa 1000 MWe
1974 – febbraio, il CIPE decide la zona: ALTO LAZIO1975 – nell’Alto Lazio si individua Montalto di Castro1979 – febbraio, permesso di costruzione rilasciato
dal Ministero dell’Industria1980 – 10 febbraio, iniziano i lavori di costruzione1980 – marzo, i lavori vengono sospesi1980 – i lavori vengono ripresi e non saranno mai
terminati
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Nel frattempo
LA PRIMA CRISI ENERGETICA DEL 1973 RIDESTA OVUNQUE L’INTERESSE PER IL NUCLEARE
“Potenziare il nucleare in Italia!”Ferri – Ministro dell’Industria
All’esortazione l’ENEL reagisce nel 1975 con il sogno di
5500 MWe per il 198047.000 – 62.000 MWe per il 1990
MANCANO LE AUTORIZZAZIONI LOCALI, I SITI, I PROGETTI ED I FINANZIAMENTI
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IL PRIMO INCIDENTE
THREE MILE ISLAND28 MARZO 1979
La centrale di Three Mile Island N°2 (TMI-2) munita di un PWR da circa 850 MWe subisce un incidente
severo per il blocco delle pompe di alimentazione al generatore di vapore
L’impianto è distruttoIl contenimento è completo
L’esplosione chimica è scongiurataNon si contamina l’esterno
Si scaricano solo 15 Curie di Iodio 131Diversi anni per la decontaminazione
Oltre un miliardo di dollari il costo
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IL PRIMO INCIDENTE
L’esame degli eventi e la diagnosi dei guasti portò a modificare in meglio e ad integrare le soluzioni
impiantistiche sui PWRNe giovò anche la centrale di Trino Vercellese
Gli americani costituirono l’INPO (Institute of Nuclear Power Operators) per lo scambio di informazioni e di
esperienze sull’esercizio degli impianti
In Italia si corse a convocare la Conferenza Nazionale sulla Sicurezza Nucleare (Venezia – 25, 26, 27 febbraio 1980)
Il CIPE aveva posto una serie di quesiti ad una commissione di esperti che alla fine assolse il nucleare occidentale ma gli interventi degli antinucleari furono
molto pesanti
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I PIANI ED IL PROGETTO UNIFICATO
FINALMENTE IL 6 NOVEMBRE 1985
ENEL ordina all’ANSALDO la costruzione della centrale TRINO-2 (2 unità PWR da 1000 MWe ciascuna)
Le caratteristiche fondamentali si rifanno al progetto unificato (PUN)
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I PIANI ED IL PROGETTO UNIFICATO
Di fronte all’esperienza operativa dei diversi tipi di reattori installati nei paesi occidentali l’Italia finalmente si propose di
scegliere un unico modello e l’ENEL fu il promotore della definizione di un progetto unificato – il PUN – già dal 1976
Il consenso cadde sul tipo PWR con la benedizione del Ministro dell’Industria Pandolfi, che il 17 marzo 1981 dette l’avvio ai
lavori di progetto
I lavori furono sospesi il 23 dicembre 1987 dopo aver impegnato 23 milioni di ore-uomo oltre a spese effettuate per 670
miliardi di lire
Il progetto, basato su un reattore PWR da 1000 MWe conteneva tutti i più aggiornati criteri e i requisiti, sia per l’esercizio del
reattore, sia per la sicurezza dell’impianto e della popolazione
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LA SITUAZIONE INTERNAZIONALEAL DICEMBRE 1985
Si reputa superato l’effetto negativo di Tree Mile Island – 2
Dopo il convegno “A Learning Experience”Ottobre 1985 – AMERICAN NUCLEAR SOCIETY
HERSHEY (PENNSYLVANIA)Sembra che in USA si riprenda il cammino nucleare
ENERGIA NUCLEARE – editoriali:Dicembre 1985
“ANCORA UNA LEZIONE” Aprile 1986
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IL DISASTRO DI CHERNOBYL
La notizia in Italia nella notte fra il 28 e il 29 aprile29 aprile 1986 ore 6.45 del mattino, per il GR2 delle 7,30 il giornalista Giulio Rajola telefona a Enrico Cerrai29 aprile mattino: il CISE aggiunge ai dispositivi di raccolta delle ricadute umide e secche destinate alle misure di controllo anche una CAMERA A IONIZZAZIONE per la misura della radioattività ambientaleL’opera del CISE: misure, consulenze, interventi30 aprile pomeriggio il primo aumento del fondo a SegrateL’incidente: le prime ipotesi sulla base della conoscenza del tipo di reattore RBMK da 1000 MWe. Seminario e assemblea al CISE 5 maggio 1986L’accaduto: operazioni e manovre sull’impianto condotte con la massima imperizia e in spregio alle più elementari regole di sicurezza. Inizio ore 1,00 della notte del 25 aprile efine ore 1,24 della notte del 26 aprile con collasso del reattore ed esplosioni
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IL DISASTRO DI CHERNOBYL
LE CONSEGUENZERadioattività Totale rilasciata nell’atmosfera oltre 50 milioni di Curie (esclusi i gas nobili)
Evacuazione a partire dalle 11 del 27 aprile dei 49.000 abitanti di Pripyat (4 km dall’impianto) e di altri 135.000 abitanti
Ricoverate circa 250 persone in ospedale di cui 31 poi decedute e 208 ospedalizzate
I deceduti provenivano dal personale dell’impianto e dalle squadre dei soccorritori
Effetti sulla tiroide dello Iodio 131 soprattutto nei bambini di età inferiore ai 14 anni
Somministrazione di Iodio stabile, controlli medici ed interventi
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IL DISASTRO DI CHERNOBYL
Secondo la documentazione portata alla conferenza IAEA (Vienna) 2–12 aprile 1996
“Dieci anni dopo Chernobyl: sintesi delle conseguenze dopo 10 anni”
Riconferma dei 31 decessi. Gli effetti tardivi (leucemie e tumori con periodi di incubazione rispettivamente di 2 e 5-10 anni) possono portare una alterazione della statistica della incidenza tumorale, nell’arco di 25 anni, dell’ordine del 3,6% in più (670 casi) rispetto a quanto atteso normalmente nella stessa popolazione
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IL DISASTRO DI CHERNOBYL
GLI EFFETTI: EVENTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI NEL 1986
15 e 16 maggio: costituzione a Mosca del WANO World Association of Nuclear Operators28-30 maggio: Conferenza internazionale “Il rischio nucleare nella teoria e nella pratica” Roma, Teatro Eliseo, Amici della Terra ed Espresso16-18 luglio: “Incontro Internazionale sulla sicurezza degli impianti nucleotermoelettrici” Venezia, Isola di San Giorgio, ENEL e Ministeri interessati25-29 agosto:“Post accident review meeting on the Chernobyl accident”Vienna IAEA6-11 ottobre: XIII Congresso della World Energy Conference(WEC) “Sviluppo ed uso delle diverse fonti energetiche”
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IL DISASTRO DI CHERNOBYL
GLI EFFETTI: EDITORIALI DI “ENERGIA NUCLEARE”Rivista fondata dal CISE ed edita dall’ENEA dal dicembre 1984
CHERNOBYL – settembre 1986
VERSO LA CONFERENZA DELL’ENERGIA – dicembre 1986
DOPO LA CONFERENZA – aprile 1987
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IL REFERENDUM
IL CONTESTO 8 novembre 1987Abrogare SI o NO
Nella legge n° 856 del 18 dicembre 1973La facoltà dell’ENEL di
“promuovere la costituzione di società con società od enti stranieri, o assumersi partecipazioni che avessero per oggetto “la realizzazione e l’esercizio di impianti elettronucleari”
Dalla legge n.° 8 del 10 gennaio 1983La facoltà dell’ENEL di
“erogare, mediante apposite convenzioni fra le parti, contributi a favore dei comuni e delle regioni sedi di centrali elettriche alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi
La funzione del CIPENell’essere “responsabile della determinazione delle aree suscettibili di insediamenti delle centrali nei casi in cui, nelle sedi competenti, non siano state prese decisioni entro i termini stabiliti dalla legge”
Commento sugli EDITORIALI settembre 1987-dicembre 1987
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IL REFERENDUM
L’ESITO E LE CONSEGUENZEL’esito del Referendum portò all’abrogazione dei commi di legge
posti in questioneRisultato: L’ABBANDONO DEL NUCLEARE sancito nel Piano
Energetico del 1988
Commenti “ DOPO IL REFERENDUM” editoriale dicembre 1987“In attesa di un nuovo Piano Energetico Nazionale” aprile 1988“Un passo avanti” settembre 1988“Perdura l’attesa” dicembre 1988
Il 10 agosto 1988 il Consiglio dei Ministri approva il testo del nuovo Piano Energetico Nazionale
A fine 1988 il Parlamento non ha ancora promulgato le norme attuative del PEN
“Continua l’attesa” settembre 1989A fine 1989 il PEN è ancora lettera morta
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VENT’ANNI DOPO
LA SITUAZIONE MONDIALE DELL’ENERGIA ELETTRONUCLEARE
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VENT’ANNI DOPO
IN SINTESI: NEL MONDO E IN EUROPA
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VENT’ANNI DOPO
L’ITALIA RIPRENDE IL CAMMINO?Abbiamo imparato dal passato?
Quali azioni per il “ritorno al nucleare”?
Avere coscienza delle conquiste della nostra storiaFare cultura scientifica fin dalle scuole dell’infanziaInsegnare a ragionare fuori dagli schemi ideologiciComunicare in modo corretto e onesto e stimolare i mezzi di comunicazione a fare altrettantoEvitare fughe in avantiRiprendere in esame il problema dei siti nucleareRazionalizzare e snellire gli iter autorizzativi stabilendo contenuti e tempi certiMobilitare le forze intellettuali, scientifiche, tecniche e industriali verso un obiettivo raggiungibileIncrementare tutte le iniziative in essere che consentano alle nostre forze industriali produttive di partecipare alla realizzazione e alla gestione di nuovi impianti nucleari
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VENT’ANNI DOPO
QUALI IMPIANTI OGGI?
Gli impianti del tipo più diffuso, provato ed esercito, nella loro versione più attuale
Il PUN, con il progetto del PWR da 1000 MWe era già pronto per TRINO-2
Il tempo e l’esperienza hanno consentito di migliorare ancora le prestazioni e l’affidabilità dei PWR
La Terza Generazione+Le versioni attuali fino alla taglia dei 1600 MWe (EPR) sono da considerare al momento progetti concreti che sarebbe possibile realizzare, entro un decennio da oggi, anche nel nostro paese
ottenendo un consenso serio e convinto di forze politiche, industriali, finanziarie e scientifiche mobilitate ed organizzate
verso un obiettivo ben preciso
Consideriamo dunque la terza generazione
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E LA QUARTA GENERAZIONE?
GENERATION IVAccordo quadro di cooperazione per lo sviluppo di una futura generazione di reattori nucleari sottoscritto nel gennaio 2002 da
Argentina, Brasile, Canada, Francia,Giappone, Corea del Sud, Svizzera, Regno Unito, USA, con l’aggiunta di EURATOM
Obiettivi: Alta economicità, Sicurezza accresciuta, Minimi rifiuti, Resistenza alla proliferazione
Da 100 idee di sistemi di reattori se ne scelgono 6:Reattore veloce raffreddato a gas GFRReattore veloce raffreddato a Piombo LFRReattore a Sali fusi MSRReattore veloce raffreddato a Sodio SFRReattore supercritico raffreddato ad acqua SCWRReattore ad altissima temperatura VHTR
L’Italia è interessata al sistema LFRScala dei tempi: verso il 2040
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