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Firenze, 17 maggio 2012 La Gestione dei Rifiuti Radioattivi La Gestione dei Rifiuti Radioattivi Ing. Stefano Giunti Esperto Qualificato III grado Leader nel settore dello smaltimento dei rifiuti radioattivi.

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Firenze, 17 maggio 2012 La Gestione dei Rifiuti Radioattivi

La Gestione dei Rifiuti Radioattivi Ing. Stefano Giunti

Esperto Qualificato III grado

Leader nel settore dello smaltimento dei rifiuti radioattivi.

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Obiettivi

Fornire indicazioni di base per la corretta ed efficace gestione dei rifiuti radioattivi

Fornire il quadro normativo di riferimento per la gestione dei rifiuti radioattivi

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Struttura della presentazione:

Normativa di riferimento, campo di applicazione e definizioni

Esempi pratici per una corretta e ottimizzata gestione dei rifiuti radioattivi

Criteri base di classificazione dei rifiuti

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Normativa di riferimento e campo di applicazione

Fonti tecniche IAEA

Fonti tecniche CEE

Direttive CEE (96/29)

D.Lgs. 230/1995, come modificato

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Esenzioni dal sistema regolatorio:

• Esenzione Si applica alle pratiche che non entrano nell’ambito di applicazione del D.Lgs. 230/1995 perché al di sotto di livelli di rischio stabiliti

• Clearance (non rilevanza radiologica) Si applica

a pratiche all’interno dell’ambito di applicazione del D.Lgs. 230/1995 ma che ne possono uscire perché presentano rischi irrilevanti

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Autorizzazioni:

• Art. 22. Comunicazione preventiva di pratiche (30 giorni prima dell’inizio della detenzione)

Art. 27. Nulla osta all’impiego di sorgenti di radiazioni

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Normativa sullo smaltimento:

• Art. 22. Smaltimento ai sensi dell’art. 154 o dell’art. 30

Art. 27. Smaltimento secondo quanto prescritto nel decreto autorizzativo o ai sensi dell’art. 154

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Smaltimento: • Art. 30 • L'allontanamento di materiali destinati ad essere

smaltiti, riciclati o riutilizzati in installazioni, ambienti o, comunque, nell'ambito di attività a cui non si applichino le norme del presente decreto, se non è disciplinato dai rispettivi provvedimenti autorizzativi, è comunque soggetto ad autorizzazione quando detti rifiuti o materiali contengano radionuclidi con tempi di dimezzamento fisico maggiore o uguale a 75 giorni o in concentrazione superiore ad 1 Bq/g.

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Smaltimento: • Art. 154 • Le norme del presente decreto non si applicano allo

smaltimento di rifiuti radioattivi nell'ambiente, né al loro conferimento a terzi ai fini dello smaltimento, né comunque all'allontanamento di materiali destinati al riciclo o alla riutilizzazione, quando detti rifiuti o materiali contengano solo radionuclidi con tempo di dimezzamento fisico inferiore a 75 giorni e in concentrazione non superiore ad 1 Bq/g, sempre che lo smaltimento avvenga nel rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni.

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Definizioni: • Art. 4, comma 2, lettera f Gestione del rifiuti: Insieme delle attività concernenti i rifiuti: raccolta, cernita, trattamento e condizionamento, deposito, trasporto allontanamento e smaltimento nell'ambiente • Art. 4, comma 3, lettera i Rifiuti radioattivi: qualsiasi materia radioattiva, ancorché contenuta in apparecchiature o dispositivi in genere, di cui non è previsto il riciclo o la riutilizzazione • Art. 4, comma 3, lettera n Smaltimento: collocazione dei rifiuti, secondo modalità idonee, in un deposito, o in un determinato sito, senza intenzione di recuperarli

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Normativa italiana:

Normativa di riferimento: D.Lgs 230/95 e s.m.i.

Campo di applicazione (estratto da art.1)

Il D.Lgs 230 si applica a tutte le attività che implicano un rischio dovuto a radiazioni ionizzanti provenienti da una sorgente artificiale o da una sorgente naturale nei casi in cui i radionuclidi naturali siano o siano stati trattati per le loro proprietà radioattive fissili o fertili

ossia:

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Alle attività che comportano produzione, trattamento, manipolazione, detenzione, deposito, trasporto, importazione, esportazione, impiego, commercio, cessazione della detenzione, raccolta e smaltimento di materie radioattive.

Esempio: marcatura radiologica per ricerca e sviluppo, terapia, diagnostica Utilizzo di macchinari contenenti sorgenti radioattive (misuratori di spessore, misuratori di livello, gascromatografi)

Alle attività che comportano l’utilizzo di macchine radiogene.

Esempio: applicazioni mediche ed industriali di tubi a raggi X (Controlli non distruttivi, …)

Normativa di riferimento e campo di applicazione:

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Esclusioni.

Attività che comportano esposizione: •Al radon nelle abitazioni •Al fondo naturale di radiazione •Ai radionuclidi contenuti nell’organismo umano •Alle radiazione cosmica presente al livello del suolo •In superficie ai radionuclidi presenti nella crosta terrestre non perturbata. Tutte le attività di aratura, scavo o riempimento diverse dai casi in cui dette operazioni siano svolte nell’ambito di interventi per il recupero di suoli contaminati con materie radioattive.

Normativa di riferimento e campo di applicazione:

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Definizioni:

Definizione di materiale radioattivo

si parla di “materiale radioattivo”, quando sono superati il limite di concentrazione di 1Bq/g e il limite di attività, specifico per ogni nuclide (all I D.Lgs 230/95)

Se non si verificano mai le condizioni per cui un materiale possa essere classificato come radioattivo, allora il rifiuto che ne deriva deve essere trattato come rifiuto convenzionale ed eventualmente come rifiuto speciale ed è soggetto alle disposizioni del D.Lgs. 152/2006.

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Altre definizioni di interesse:

Definizioni:

Rifiuto radioattivo: qualsiasi materia radioattiva, ancorché contenuta in apparecchiature o dispositivi in genere, di cui non è previsto il riciclo od il riutilizzo (D.Lgs. 230/1995, come modificato).

Smaltimento di rifiuti radioattivi: collocazione dei rifiuti, secondo modalità idonee, in un deposito, o in un determinato sito, senza intenzione di recuperarli.

Smaltimento nell’ambiente di rifiuti radioattivi: Immissione pianificata dei rifiuti radioattivi nell’ambiente in condizioni controllate, entro certi limiti autorizzati o stabiliti.

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Guida Tecnica 26 ENEA

Contiene informazioni relative a: - Criteri generali di gestione; - Classificazione del rifiuto; - Criteri di gestione per categoria;

Riferimento

Oltre alla normativa nazionale in materia di radioprotezione (D.Lgs. 230/95 come modificato)

Criteri di classificazione dei rifiuti

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Classificati in diverse categorie in funzione delle caratteristiche e delle concentrazioni dei radionuclidi

AD OGNI CATEGORIA CORRISPONDE UNA DIVERSA MODALITA’ DI GESTIONE

Per avere una gestione più facile

Per ridurre i tempi di stoccaggio

Criteri di classificazione dei rifiuti

Per ridurre i rischi connessi alla loro manipolazione e detenzione

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La selezione ed il confezionamento differenziato devono essere attuati sulla base di:

• Tempo di dimezzamento dei radionuclidi

• Concentrazione e tipologia dei radionuclidi

• Composizione chimico-fisica

Criteri di classificazione dei rifiuti

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PRIMA CATEGORIA

Rifiuti che richiedono tempi dell’ordine di mesi, sino ad un massimo di alcuni anni per decadere a concentrazioni di radioattività inferiori ai valori del D.M. 14 luglio 1970

Dalle procedure operative ENEA in genere:

T1/2 < 75gg Concentrazione< 16,5kBq/gr

TERZA CATEGORIA

SECONDA CATEGORIA

Rifiuti che richiedono tempi da qualche decina di anni fino ad alcune centinaia di anni per raggiungere concentrazioni dell’ordine di alcune centinaia di Bq/g

Dalle procedure operative ENEA In genere:

T1/2 > 75gg Concentrazione

dipendente dal T1/2

Rifiuti di origine elettronucleare (non pertinenti al corso)

Criteri di classificazione dei rifiuti

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STATO FISICO

Solido •combustibili; •comprimibili; •frantumabili;

Criteri di classificazione dei rifiuti

Liquido •soluzioni acquose: soluzioni o composti inorganici o organici in acqua;

•soluzioni organiche: solventi e soluzioni o sospensioni di composti inorganici o organici;

ORIGINE del RIFIUTO

•ospedaliera •ricerca •industriale •ecc

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TIPOLOGIA

•Rifiuti medicali •Filtri •Sorgenti sigillate •Sorgenti non sigillate •Parafulmini •Rivelatori di fumo •Metalli contaminati

Criteri di classificazione dei rifiuti

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Per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi oggetto della Linea Guida possono essere attuate varie procedure:

Modalità di gestione dei rifiuti radioattivi

detenzione fino al completo decadimento dei rifiuti;

rilascio controllato in ambiente;

affidamento a smaltitore autorizzato (ai sensi dell’art. 31 D.Lgs. 230/1995);

Gli stessi principi di gestione devono essere applicati per tutte le modalità di smaltimento

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Modalità di gestione dei rifiuti radioattivi

Per migliorare la gestione dei rifiuti radioattivi si deve procedere all’identificazione dei processi di produzione con l’obiettivo di individuare:

•i nuclidi utilizzati; •lo stato fisico; •le tipologie dei materiali in cui il nuclide è disperso; •la composizione chimica del rifiuto; •il quantitativo prodotto e, di conseguenza, il piano di smaltimento dei rifiuti.

devono essere separati per classi omogenee suddividendoli per stato fisico, per categoria e, se i quantitativi prodotti lo consentono, per nuclide, per matrice del rifiuto e per composizione chimica. La suddivisione per nuclide è obbligatoria nel caso di smaltimento di sorgenti radioattive.

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Altri rischi connessi al rifiuto e alla matrice contaminata dai radionuclidi devono essere

comunque evidenziati (es rischi connessi alla presenza di prodotti chimici pericolosi)

in parte esclusi (es. esplosività, elevata piroforicità…)

in parte ridotti alla fonte (rifiuti sottoposti a disinfezione o sterilizzazione prima del trasporto)

Modalità di gestione dei rifiuti radioattivi

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PRODUTTORE Separazione dei rifiuti in

base ai criteri forniti dallo smaltitore

Identificazione di “altri rischi”

Riduzione degli “altri rischi”

Imballaggio e etichettatura

Compilazione documenti (annotazione sul registro, compilazione scheda identificativa, doc.

di trasporto)

Temporanea detenzione

Preparazione per trasporto

Attività a carico del produttore

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Attività a carico del trasportatore

TRASPORTATORE

Controlli presenza

documenti Carico dei fusti

sul mezzo di trasporto

Trasporto

Controlli idoneità imballo

Intervento in caso di

incidente

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Attività a carico dello smaltitore

SMALTITORE RIFIUTI

RADIOATTIVI

Ulteriore classificazione

Ubicazione

Lavorazioni e manipolazioni

Controlli in accettazione

Smaltimento- conferimento

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Base per una buona gestione dei rifiuti

per LIMITARE i RISCHI e i problemi di GESTIONE è fondamentale eseguire adeguati

CONTROLLI in ACCETTAZIONE

1. Presenza dei documenti

2. Integrità del fusto

3. Contaminazione superficiale

4. Irraggiamento

5. Stato fisico

6. Correttezza documenti

Gestione delle NON

CONFORMITA’

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Attività a carico del produttore

Temporanea detenzione Il deposito temporaneo deve essere un locale autorizzato ai fini del D.Lgs. 230/1995 e identificato dall’Esperto Qualificato.

I livelli di irraggiamento esterno e di contaminazione superficiale del locale di deposito, devono essere conformi alla classificazione del locale e dei lavoratori (esposti o non).

Il locale da adibire a deposito temporaneo dei contenitori deve essere tale da garantire: a) la protezione dagli agenti meteorici e dall’allagamento: b) una opportuna prevenzione e protezione contro l’incendio; c) la non accessibilità da parte dei non addetti.

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Attività a carico del produttore

Identificazione di altri rischi e loro riduzione Oltre al rischio radiologico, si devono considerare anche altri rischi quali: la pericolosità chimica dei prodotti contaminati (anche per la definizione del rischio secondario ai fini ADR) la presenza di prodotti non compatibili o che provocano reazioni violente o fortemente esotermiche (è vietato inserirle in uno stesso contenitore) il rischio biologico dovuto a rifiuti potenzialmente infetti. Tale rischio deve essere ridotto o eliminato con opportuni trattamenti di disinfezione o sterilizzazione. Parti taglienti o appuntite vanno confezionate in appositi contenitori.

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Attività a carico del produttore

Imballaggio e etichettatura I contenitori utilizzati per il rifiuto radioattivo devono:

•costituire una valida barriera per il contenimento delle sostanze durante le operazioni di riempimento, movimentazione e di stoccaggio nel deposito temporaneo; •costituire (eventualmente) uno schermo per le radiazioni; •garantire la tenuta per il trasporto, secondo quanto previsto dalle prove standard stabilite a livello internazionale (ONU).

Normalmente forniti dallo smaltitore, i contenitori sono e identificati da un codice univoco per garantire la rintracciabilità del rifiuto durante tutta la sua vita e sono marcati con il nome del produttore.

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Attività a carico del produttore

Imballaggio e etichettatura Il produttore deve provvedere:

all’imballaggio dei rifiuti attenendosi alle istruzioni fornite dallo smaltitore

all’etichettatura e marcatura del collo ai fini ADR. Partendo da: •Attività contenuta nel collo •Rateo di dose a contatto •Indice di trasporto (IT) determina il numero ONU ai fini del trasporto ADR e procede alla corretta marcatura ed etichettatura

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Attività a carico del produttore

Marcatura con numero ONU

UN 2915 materiali Radioattivi, Collo di Tipo A, non in fornma speciale, non fissili o fissili esenti

Type A 1A2/X65/S/03-05-26

Per colli di massa superiore a 50 kg

Etichettatura (2 etichette per collo)

massa lorda ammissibile …..kg

2008003344 Cliente X via xxxxxx

Città

Identificazione del produttore e codice fusto

omologazione

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Attività a carico del produttore

Compilazione documenti Ogni fusto è accompagnato da una scheda identificativa che contiene le seguenti informazioni:

•nome del produttore del rifiuto •nome del referente: •numero identificativo del contenitore; •tipo di rifiuto:sorgente, rifiuto medicale, rottame contaminato, ecc; •stato fisico: solido, liquido, vials; •categoria del rifiuto •periodo di utilizzo: data a cui si riferisce l’attività dichiarata; •tipo di nuclide: un fusto può contenere più di un nuclide della stessa categoria (secondo gli accordi con lo smaltitore);

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Attività a carico del produttore

Compilazione documenti •attività di ogni nuclide e relativa unità di misura: dedotta dal quantitativo di materiale che viene introdotto nel fusto, attraverso un’analisi del rifiuto o, in sua mancanza, da un suo valore stimato; •peso: si deve indicare il peso lordo del fusto; •concentrazione di attività; •indice di trasporto (IT): •rateo di dose a contatto: •indicazioni sulla presenza di rischi secondari diversi da quello radiologico: •dichiarazione di eventuale disinfezione o sterilizzazione •timbro e firma del produttore del rifiuto.

Devono essere inoltre compilati i registri di carico e scarico di materiale radioattivo

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Attività a carico del produttore

Compilazione documenti per il trasporto

Il trasporto di materiale radioattivo deve rispettare quanto riportato nel regolamento AIEA. Tale regolamento è incorporato nei regolamenti internazionali per il trasporto aereo (IATA), ferroviario (RID) e stradale (ADR). La classe 7 è quella di riferimento per il materiale radioattivo.

Facendo riferimento all’ADR, il produttore deve presentare al trasporto dei colli corredati della documentazione prevista dal cap 5.4: •Documento di trasporto su strada di materiale radioattivo •Istruzioni scritte di sicurezza (Schede di Sicurezza) da consegnare al trasportatore prima del trasporto e al conducente al momento della consegna dei colli

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Attività a carico del produttore

Compilazione documenti per il trasporto Se il produttore/speditore non è in grado di stendere il Documento di

trasporto deve fornire al trasportatore tutte le informazioni necessarie per la corretta stesura del documento, ossia, per ciascun collo:

• Numero ONU; • Eventuali rischio sussidiario • Categoria; • Etichettatura; • Massimo livello di radiazione in ogni punto della superficie

esterna del collo • Indice di trasporto (IT) • Peso.