L’Italia ai tempi della crisi economica mondiale - 1-15/16-31 Luglio-Agosto 2011-AnnoXLV-NN.115...

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L’ acuirsi della crisi economica mondiale - che speriamo non si trasformi ben presto in un altro periodo di recessione glo- bale - ha costretto il Governo ita- liano a varare una manovra eco- nomica della portata di oltre 54 miliardi di euro al fine di ridurre drasticamente il deficit statale co- me caldamente raccomandato al nostro Paese dall’Unione Euro- pea. Per far fronte quindi al crol- lo estivo di tutte le Borse euro- pee e al calo della crescita del prodotto interno lordo di quasi tutte le economie degli Stati del- l’area Euro, il Governo ed il Par- lamento italiani hanno dovuto programmare in piena estate riu- nioni di commissioni, frenetiche tavole rotonde di tecnici al fine di poter sottoporre nel più breve tempo possibile alla discussione di Camera e Senato una nuova manovra economica di riallinea- mento dei conti che fosse in gra- do di raffreddare la febbre dei mercati e respingere l’attacco del- la speculazione internazionale sui titoli di Stato italiani. In tale provvedimento economi- co - approvato al Senato con 165 voti contro 141 - figurano diversi provvedimenti che porteranno importanti cambiamenti nella vita dei cittadini e delle Istituzioni del nostro Paese. Innanzi tutto l’IVA crescerà di un punto percentuale passando dal 20% al 21%, coloro che dichiara- no di guadagnare più di 300 mi- la euro all’anno dovranno versa- re un contributo di solidarietà del 3% fino al momento in cui il bi- lancio dello Stato non raggiunge- rà il pareggio e a partire dal 2014 ed infine verrà gradualmente equiparata l’età per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne a 65 anni ma solo nel settore priva- to e non in quello pubblico. Pre- visti pure dei tagli alle indennità percepite da Onorevoli e Senato- ri anche se in misura minore di quanto previsto all’inizio. Nel contempo il Consiglio dei Ministri è stato impegnato non solo nella discussione concer- nente la redazione della manovra finanziaria bis estiva ma anche al- la presentazione ed alla relativa approvazione di disegni di legge di modifica costituzionale ineren- ti sia l’inserimento nella Costitu- zione italiana del vincolo del pa- reggio del bilancio dello Stato, sia l’abolizione di tutte le Province, con l’eccezione di quelle di Tren- to e Bolzano. Le competenze provinciali saranno trasferite - una volta approvata la modifica costituzionale di merito - alle re- lative Regioni che a loro volta dovranno stabilire, attraverso op- portune leggi, come o attraverso quale ente proprio tali prerogati- ve dovranno continuare ad esse- re svolte. Tali eccezionali sforzi che gli italiani andranno ad af- frontare - apprezzati pure nelle sedi europee di competenza - hanno ricevuto il sincero plauso del Presidente della Repubblica il quale, nel bel mezzo dell’infuo- cato dibattito politico che ha pre- ceduto l’approvazione della ‘fi- nanziaria bis’ da parte del Gover- no Berlusconi, ha lanciato un ul- teriore duro monito a tutti i pro- tagonisti del dibattito politico e a ogni italiano allo scopo di far ca- pire che se non si rema tutti nel- la stessa direzione accantonando per il momento ciò che divide, si andrà dritti verso il baratro. Per Napolitano infatti è stato as- solutamente necessario ed im- procrastinabile varare tali decreti economici che - è la speranza - abbiano il fine di alleggerire il peso del debito pubblico italiano gravante sul sistema economico e produttivo del Paese . Ma l’avvertimento più apprezza- bile che il Capo dello Stato ha evidenziato e che più deve far ri- flettere tutte le forze politiche e sociali italiane è quello di riuscire finalmente a superare e mettere definitivamente da parte compor- tamenti e modi di pensare diffusi che hanno caratterizzato gli an- ni’70 e ‘80 e che attualmente so- no di ostacolo alla sana gestione dei mezzi finanziari disponibili al fine di riprendere su nuovi basi la crescita sociale, civile ed eco- nomica del Paese. Impossibile non pensare che Il richiamo di Napolitano fosse riferito, oltre che alla crescita esponenziale del peso immobilizzante della Pub- blica amministrazione sul tessuto produttivo italiano, all’ingessatu- ra presente nel mondo del lavo- ro causato pure dalla forza limi- tante di parte del sistema sinda- cale italiano come d’altronde me- glio evidenziatosi con l’inutile ul- timo sciopero generale dichiarato dalla sola CGIL. Il dispiacere è che a quanto pare il solo in Italia che sembra voler veramente per- seguire questi risultati, così come ottimamente delineati dal Capo dello Stato, sia il Presidente del Consiglio Berlusconi. Difficoltà ed ostacoli infatti ven- gono continuamente frapposti sia da qualche alleato di Gover- no, vedi la Lega recalcitrante ad accettare la ‘dismissione’ delle Province e pronta a duplicare inutili e costose sedi Ministeriali al Nord, oltre che da un Partito Democratico appiattitosi per pro- pria debolezza culturale e politi- ca sopra atteggiamenti propri dei talebani dell’antiberlusconismo, veci CGIL e Italia dei Valori. Il Cavaliere, superato l’ennesimo ostacolo costituito dalla negativa congiuntura economica mondia- le, durante un’importante mani- festazione organizzata dal Mini- stro Meloni a Roma, ha rassicura- to il popolo di centrodestra sulla naturale fine dell’attuale legislatu- ra nel 2013 con la stessa maggio- ranza politica con cui si era par- titi al momento delle trionfali ele- zioni politiche del 2008, confer- mando l’intenzione di realizzare nei prossimi 18 mesi le riforme del Fisco, del sistema giudiziario e di quello istituzionale. Anche in questo difficile frangen- te quindi, la maggioranza di cen- trodestra e Berlusconi, che ne tie- ne saldamente le redini, hanno saputo trovare la giusta sintesi per produrre ed approvare in tempi rapidissimi una serie di provvedimenti che almeno per il momento mettono al riparo il Paese dalle tempeste finanziarie, ponendo contemporaneamente le solide basi sopra le quali il mondo politico italiano può ini- ziare un serio dibattito riguardan- te il cambiamento dell’aspetto istituzionale del Paese. Insomma il duro lavoro fatto in occasione della presentazione dei provvedimenti di riallinea- mento dei conti dello Stato insie- me a Tremonti e a tutti i partiti che sostengono l’attuale Gover- no più che fiaccare la resistenza del Cavaliere ha dato ulteriore impulso alla sua volontà di cam- biare il Sistema Italia , lanciando in un futuro prossimo la volata al Popolo della Libertà e al proprio attuale segretario Angelino Alfa- no, nominato in pratica ‘delfino’ e successore politico da Berlu- sconi stesso. Ora bisogna solo stringere i tempi per vedere i ri- sultati di questa riacquistata ‘vis’ politica da parte del Presidente del Consiglio, in maniera tale che i sacrifici degli italiani non risulti- no inutili soprattutto per il bene e lo sviluppo sociale ed economi- co delle future generazioni. COPIA OMAGGIO Abb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romanina per la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-Italy — Fondato da Turchi — Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% - dcb-Roma 1-15/16-31 Luglio-Agosto 2011 - Anno XLV - NN. 115-116-117-118 E 0,25 (Quindicinale) POLITICA — a pagina 3 — ESTERI — a pagina 6 — LA PIAZZA D’ITALIA Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727 il rientro a cura di FRANZ TURCHI N el vedere quello che sta succedendo in casa nostra a livello economico, noi tutti restiamo allibiti dalla confusio- ne che si è generata a livello generale. Infatti il continuo stillicidio di notizie su una presunta mano- vra economica, per salvarci da una speculazione finanziaria sempre più aggressiva, ha fatto si, non solo di creare ancora più incertezze sul mercato ma di generare un incertezza psi- cologica a livello popolare. Quello che si vede e che si sente nel parlare con la gente è la mancanza della speranza che è forse la cosa peggiore che può colpire il paese. Oltre ai problemi ormai storici del nostro paese, infatti, e do- po una crisi che si sta portan- do avanti da più di tre anni (prima a livello finanziario, ora a livello industriale), si aggiun- ge una crisi di fiducia delle persone, delle imprese, dei la- voratori in generale. Diciamocelo, non stiamo fa- cendo una bella figura a livello istituzionale, con quello che stiamo motrando, o meglio, con l’incertezza che stiamo portando avanti sia nella ma- novra, sia nel progetto politico che sembra ogni giorno più evanescente. A questo punto spero in un ‘colpo di reni’ di questa mag- gioranza e di alcuni soggetti istituzionali, per far si che si possa ripartire o meglio alme- no credere che si possa spera- re in un paese migliore rispet- to a quello che abbiamo visto. Ricco, continuamente aggiornato: arriva finalmente sul web il nuovo punto di riferimento per i giovani e per un nuovo modo di fare politica in Italia www.lapiazzaditalia.it Una Piazza di confronto aperta al dibattito su tutti i temi dell’agenda politica e sociale per valorizzare nuove idee e nuovi contenuti La caduta degli dei L’Italia prima di tutto Il governo alle prese con l’ennesima manovra finanziaria L’Italia ai tempi della crisi economica mondiale www.lapiazzaditalia.it

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L’Italia ai tempi della crisi economica mondiale - il rientro - Napolitano e i politici nostrani - Pdl-Lega: attriti e passati amori - L’Italia prima di tutto - Grandi manovre nel PDL - La manovra che non t’aspetti! - Manovre d’estate - Le agenzie di rating accusate di aver manipolato il mercato - Mercati finanziari i apnea - La caduta degli dei - Somalia allo stremo - Biotestamento - Liberalizzazioni, cessioni e lavoro - Norberto Bobbio e il potere invisibile - L’identikit dell’enoturista

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L’acuirsi della crisi economicamondiale - che speriamo

non si trasformi ben presto in unaltro periodo di recessione glo-bale - ha costretto il Governo ita-liano a varare una manovra eco-nomica della portata di oltre 54miliardi di euro al fine di ridurredrasticamente il deficit statale co-me caldamente raccomandato alnostro Paese dall’Unione Euro-pea. Per far fronte quindi al crol-lo estivo di tutte le Borse euro-pee e al calo della crescita delprodotto interno lordo di quasitutte le economie degli Stati del-l’area Euro, il Governo ed il Par-lamento italiani hanno dovuto

programmare in piena estate riu-nioni di commissioni, frenetichetavole rotonde di tecnici al fine dipoter sottoporre nel più brevetempo possibile alla discussionedi Camera e Senato una nuovamanovra economica di riallinea-mento dei conti che fosse in gra-do di raffreddare la febbre deimercati e respingere l’attacco del-la speculazione internazionalesui titoli di Stato italiani.In tale provvedimento economi-co - approvato al Senato con 165voti contro 141 - figurano diversiprovvedimenti che porterannoimportanti cambiamenti nella vitadei cittadini e delle Istituzioni delnostro Paese.Innanzi tutto l’IVA crescerà di unpunto percentuale passando dal20% al 21%, coloro che dichiara-no di guadagnare più di 300 mi-la euro all’anno dovranno versa-re un contributo di solidarietà del3% fino al momento in cui il bi-lancio dello Stato non raggiunge-rà il pareggio e a partire dal 2014ed infine verrà gradualmenteequiparata l’età per la pensionedi vecchiaia tra uomini e donne a65 anni ma solo nel settore priva-to e non in quello pubblico. Pre-visti pure dei tagli alle indennitàpercepite da Onorevoli e Senato-ri anche se in misura minore diquanto previsto all’inizio.Nel contempo il Consiglio deiMinistri è stato impegnato nonsolo nella discussione concer-nente la redazione della manovrafinanziaria bis estiva ma anche al-la presentazione ed alla relativaapprovazione di disegni di leggedi modifica costituzionale ineren-ti sia l’inserimento nella Costitu-zione italiana del vincolo del pa-

reggio del bilancio dello Stato, sial’abolizione di tutte le Province,con l’eccezione di quelle di Tren-to e Bolzano. Le competenzeprovinciali saranno trasferite -una volta approvata la modificacostituzionale di merito - alle re-lative Regioni che a loro voltadovranno stabilire, attraverso op-portune leggi, come o attraversoquale ente proprio tali prerogati-ve dovranno continuare ad esse-re svolte. Tali eccezionali sforziche gli italiani andranno ad af-frontare - apprezzati pure nellesedi europee di competenza -hanno ricevuto il sincero plausodel Presidente della Repubblica ilquale, nel bel mezzo dell’infuo-cato dibattito politico che ha pre-ceduto l’approvazione della ‘fi-nanziaria bis’ da parte del Gover-no Berlusconi, ha lanciato un ul-teriore duro monito a tutti i pro-tagonisti del dibattito politico e aogni italiano allo scopo di far ca-pire che se non si rema tutti nel-la stessa direzione accantonandoper il momento ciò che divide, siandrà dritti verso il baratro.Per Napolitano infatti è stato as-solutamente necessario ed im-procrastinabile varare tali decretieconomici che - è la speranza -abbiano il fine di alleggerire ilpeso del debito pubblico italianogravante sul sistema economicoe produttivo del Paese .Ma l’avvertimento più apprezza-bile che il Capo dello Stato haevidenziato e che più deve far ri-flettere tutte le forze politiche esociali italiane è quello di riuscirefinalmente a superare e metteredefinitivamente da parte compor-tamenti e modi di pensare diffusiche hanno caratterizzato gli an-

ni’70 e ‘80 e che attualmente so-no di ostacolo alla sana gestionedei mezzi finanziari disponibili alfine di riprendere su nuovi basila crescita sociale, civile ed eco-nomica del Paese. Impossibilenon pensare che Il richiamo diNapolitano fosse riferito, oltreche alla crescita esponenziale delpeso immobilizzante della Pub-blica amministrazione sul tessutoproduttivo italiano, all’ingessatu-ra presente nel mondo del lavo-ro causato pure dalla forza limi-tante di parte del sistema sinda-cale italiano come d’altronde me-glio evidenziatosi con l’inutile ul-timo sciopero generale dichiaratodalla sola CGIL. Il dispiacere èche a quanto pare il solo in Italiache sembra voler veramente per-seguire questi risultati, così comeottimamente delineati dal Capodello Stato, sia il Presidente delConsiglio Berlusconi.Difficoltà ed ostacoli infatti ven-gono continuamente frappostisia da qualche alleato di Gover-no, vedi la Lega recalcitrante adaccettare la ‘dismissione’ delleProvince e pronta a duplicareinutili e costose sedi Ministerialial Nord, oltre che da un PartitoDemocratico appiattitosi per pro-pria debolezza culturale e politi-ca sopra atteggiamenti propri deitalebani dell’antiberlusconismo,veci CGIL e Italia dei Valori.Il Cavaliere, superato l’ennesimoostacolo costituito dalla negativacongiuntura economica mondia-le, durante un’importante mani-festazione organizzata dal Mini-stro Meloni a Roma, ha rassicura-to il popolo di centrodestra sullanaturale fine dell’attuale legislatu-ra nel 2013 con la stessa maggio-

ranza politica con cui si era par-titi al momento delle trionfali ele-zioni politiche del 2008, confer-mando l’intenzione di realizzarenei prossimi 18 mesi le riformedel Fisco, del sistema giudiziarioe di quello istituzionale.Anche in questo difficile frangen-te quindi, la maggioranza di cen-trodestra e Berlusconi, che ne tie-ne saldamente le redini, hannosaputo trovare la giusta sintesiper produrre ed approvare intempi rapidissimi una serie diprovvedimenti che almeno per ilmomento mettono al riparo ilPaese dalle tempeste finanziarie,ponendo contemporaneamentele solide basi sopra le quali ilmondo politico italiano può ini-ziare un serio dibattito riguardan-te il cambiamento dell’aspettoistituzionale del Paese.Insomma il duro lavoro fatto inoccasione della presentazionedei provvedimenti di riallinea-mento dei conti dello Stato insie-me a Tremonti e a tutti i partitiche sostengono l’attuale Gover-no più che fiaccare la resistenzadel Cavaliere ha dato ulterioreimpulso alla sua volontà di cam-biare il Sistema Italia , lanciandoin un futuro prossimo la volata alPopolo della Libertà e al proprioattuale segretario Angelino Alfa-no, nominato in pratica ‘delfino’e successore politico da Berlu-sconi stesso. Ora bisogna solostringere i tempi per vedere i ri-sultati di questa riacquistata ‘vis’politica da parte del Presidentedel Consiglio, in maniera tale chei sacrifici degli italiani non risulti-no inutili soprattutto per il bene elo sviluppo sociale ed economi-co delle future generazioni.

COPIA OMAGGIOAbb. sostenitore da EE 1000 - Abb. annuale EE 500 - Abb. semestrale EE 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina

In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romaninaper la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-Italy

— Fondato da Turchi —

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% - dcb-Roma 1-15/16-31 Luglio-Agosto 2011 - Anno XLV - NN. 115-116-117-118 E 0,25 (Quindicinale)

POLITICA

— a pagina 3 —

ESTERI

— a pagina 6 —

LA PIAZZA D’ITALIA

Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727

il rientro

a cura di FRANZ TURCHI

Nel vedere quello che stasuccedendo in casa nostra

a livello economico, noi tuttirestiamo allibiti dalla confusio-ne che si è generata a livellogenerale.Infatti il continuo stillicidio dinotizie su una presunta mano-vra economica, per salvarci dauna speculazione finanziariasempre più aggressiva, ha fattosi, non solo di creare ancorapiù incertezze sul mercato madi generare un incertezza psi-cologica a livello popolare.Quello che si vede e che sisente nel parlare con la genteè la mancanza della speranzache è forse la cosa peggioreche può colpire il paese.Oltre ai problemi ormai storicidel nostro paese, infatti, e do-po una crisi che si sta portan-do avanti da più di tre anni(prima a livello finanziario, oraa livello industriale), si aggiun-ge una crisi di fiducia dellepersone, delle imprese, dei la-voratori in generale.Diciamocelo, non stiamo fa-cendo una bella figura a livelloistituzionale, con quello chestiamo motrando, o meglio,con l’incertezza che stiamoportando avanti sia nella ma-novra, sia nel progetto politicoche sembra ogni giorno piùevanescente.A questo punto spero in un‘colpo di reni’ di questa mag-gioranza e di alcuni soggettiistituzionali, per far si che sipossa ripartire o meglio alme-no credere che si possa spera-re in un paese migliore rispet-to a quello che abbiamo visto.

Ricco, continuamente aggiornato:arriva finalmente sul web il nuovo punto

di riferimento per i giovani e per unnuovo modo di fare politica in Italia

www.lapiazzaditalia.itUna Piazza di confronto aperta aldibattito su tutti i temi dell’agenda

politica e sociale per valorizzare nuoveidee e nuovi contenuti

La cadutadegli dei

L’Italia prima di tutto

Il governo alle prese con l’ennesima manovra finanziaria

L’Italia ai tempi della crisi economica mondiale

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Impaginato La Piazza d'Italia 15-09-2011 16:36 Pagina 1

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Come troppe altre volte èaccaduto, il Capo dello

Stato si dimostra un vero eproprio faro per le nostre isti-tuzioni e per quei cittadiniche ancora credono che qual-cosa di buono si possa fare.Dal convegno di Comunionee Liberazione le parole delPresidente Napolitano hannoil peso di un macigno che fra-na addosso a tutta la classepolitica italiana.Dopo gli inascoltati appelli al-la responsabilità e all’unitàdella nazione lanciati nel vuo-to nei mesi scorsi, quello chetraccia il Presidente della Re-pubblica è un desolante iden-tikit del politico italiano che,a suo dire, trascura totalmen-te il bene del Paese laddovel’interesse di parte gli richiedeuna scelta. Gli si può daretorto?L’accusa al Governo ed allamaggioranza che lo sostienedi non aver usato il linguag-gio chiaro della verità in que-sti mesi di crisi e quella al-l’opposizione di incolpare ditutto quello che accade l’at-tuale governo, rende agli ita-liani un quadro disarmante diimmobilità di una classe diri-gente che rifiuta, se non co-stretta dall’esterno, di com-piere quelle scelte coraggiosenecessarie ed indispensabiliper la sopravvivenza del no-stro sistema.Come scritto più volte sullepagine di questa testata, èprofondo il convincimentoche qualora un Governo nonriesca ad affrontare con lagiusta attenzione una o piùdifficoltà, spetta all’opposizio-ne suonare l’allarme, in Parla-mento.In questo si vede in cosa èmancata la nostra opposizio-ne, dedita a fomentare l’opi-nione pubblica contro la figu-ra personale del Capo delGoverno prima che contro lapolitica attuata dallo stesso.L’interesse di Bersani & C. èsempre stato mirato a sovver-

tire l’esito di una democraticaconsultazione elettorale senzaincidere su quelli che sonostati argomenti veramente im-portanti. Come si fa a chiede-re tutti i giorni, con i mercatisotto attacco, le dimissionidell’attuale capo del Gover-no, è da incoscienti e questohanno dimostrato di essere,avvoltoi che si avventano suquello che secondo loro è unanimale morente prima chestatisti.Il ruolo di equilibrio dell’op-posizione da noi non è maistato interpretato, è stato fattoproprio invece, ad interim,dalla Presidenza della Repub-blica costretta dalla situazionee all’inizio riluttante tanto dachiedere ripetutamente dinon essere tirata per la giac-

ca. Ora non hanno neanche ilcoraggio di fare ciò.Solo un dubbio sul fatto cheuna figura di garanzia nondovrebbe esplicitare con tan-ta forza il proprio giudiziosulle dinamiche politiche delnostro sistema ma il periodoè anomalo, quindi...Questo ovviamente è solouna parte del problema per-ché nella radicalizzazionedello scontro il centro-destraci ha sguazzato commettendoil medesimo errore e postici-pando decisioni vitali all’ap-prossimarsi del punto di nonritorno.Sebbene sia estremamentecomplesso poter prevedere unattacco speculativo come quel-lo in atto, i campanelli d’allar-me ci sono stati con, ad esem-

pio, la messa in discussionedella categoria politica italianaper la sua ‘poca pragmaticità’ ela conseguente affidabilità si-stemica ed economica del si-stema Paese, da parte di sog-getti internazionali.Ci sarebbe stato bisogno diuna presenza più forte da

parte del Presidente dei Con-siglio, di una presa di respon-sabilità, davanti all’intero po-polo (non con conferenzestampa di tipo ‘tecnico’), perle difficili ed impopolari mi-sure da attuare per ridare cre-dibilità all’Italia.Ma è anche complicato farlo e

ottenere un risultato accettabi-le se si è continuamente sottogli irresponsabili attacchi me-diatici di avversari politici e distampa, decisi a non percorre-re la strada del bene comune,magari mandando momenta-neamente giù qualche bocco-ne amaro, ma scegliendo, conla delegittimazione di un’ele-zione democratica, la mortifi-cazione di un intero Paese,mettendolo sotto un attaccospeculativo senza precedentie ponendolo in svendita aisaldi di fine estate.Di fatto di questo poi si trat-terà: chi comprerà le nostrebanche, le nostre aziendecol 50% di sconto? C’è da es-sere certi che la fila nonmancherà.

Gabriele Polgar

Pag. 2 1-15/16-31 luglio-agosto 2011

LA PIAZZA D’ITALIA - POLITICA

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Dal meeting di Comunione e Liberazione il Capo dello Stato ne ha per tutti ed ha ragione

Napolitano e i politici nostrani

Sarà stato l’esito poco posi-tivo - per il centrodestra -

delle elezioni amministrativelocali dello scorso mese dimaggio o l’altalena delle bor-se mondiali ed europee e del-la conseguente situazioneeconomico-finanziaria italia-na che influenza pure gliumori della politica nostranama il dato di fatto certo è checon l’arrivo del solleone esti-vo il ‘duo’ Popolo della Liber-tà – Lega Nord sembra volerscoppiare come fosse unaqualsiasi coppia di amanti.Sintomatiche di questa nuovafase di rapporti conflittuali trai due partiti più importantidel centro destra italiana sonostate sia le votazioni parla-mentari riguardanti l’autoriz-zazione agli arresti per il de-putato PdL Papa, sia le pole-miche politiche inerenti il tra-sferimento di alcune sedi mi-nisteriali periferiche al nord.Le prime avvisaglie di tale de-terioramento di rapporti si so-no avute soprattutto grazie al-la querelle scatenata dallo sta-to maggiore leghista riguardola pretesa di creare in NordItalia - a Monza in particolare- sedi distaccate dei Ministeridelle Riforme federali e diquello della SemplificazioneNormativa, scelta effettiva-mente avvenuta all’indomanidell’imboscata tesa alla Came-ra dai ‘Lumbard’ al momentodel voto segreto riguardantel’arresto di Papa.Le polemiche scatenate da ta-le avvenimento hanno coin-volto, oltre che partiti di mag-gioranza e di opposizione,anche il Quirinale stesso cheattraverso una lettera inviataal Cavaliere aveva espressopreoccupazione per un attoconsiderato al di fuori dellacostituzione e configgentecon altre leggi dello Stato. PerNapolitano - che rappresentasempre l’Unità nazionale e lagaranzia dei precetti e deifondamenti costituzionali insoldoni, la legittima e condi-visibile volontà di avvicinare i

cittadini alla macchina ammi-nistrativa centrale non puòtravalicare al punto di imma-ginare una ‘capitale’ diffusamagari al posto di quella checostituzionalmente esiste, Ro-ma, attraverso degli atti am-ministrativi peraltro neppurepubblicati sulla Gazzetta Uffi-ciale. Il Presidente Napolita-no, nella sua missiva, ha fattoinoltre notare che l’inoppor-tunità di tale provvedimentova visto pure nell’ottica dellapolitica del contenimento del-le spese da parte della Pub-blica Amministrazione in unperiodo di forte crisi econo-mica come quello che il Pae-se sta attualmente attraver-sando: insomma la bocciaturadelle sedi ministeriali decen-trate al Nord fortemente volu-ti dallo stato maggiore leghi-sta ed estorto a tutto il restodella coalizione di centro-de-stra è stata netta e senza ap-pello.La testimonianza che tali rilie-vi sono stati poi effettivamen-te presi nella giusta conside-razione è data dal fatto che lostesso Berlusconi in Consigliodei Ministri ha rivolto unaraccomandazione a tutta lacompagine governativa a te-nere in debito conto le osser-vazioni giunte dal Presidentedella Repubblica, come inprecedenza egli stesso avevafatto al momento della nomi-na del nuovo Guardasigilli -Nitto Palma - preferito nellascelta al posto di un qualsiasialtro Ministro del Governo,nelle settimane precedenti siera fatto il nome di Frattini, inmaniera da non creare unadannosa riproposizione dellacorsa alle poltrone liberatesiper l’effetto domino delle no-mine con ripercussioni dolo-rose sulla stabilità dell’interamaggioranza in un periodocongiunturale così critico.In ogni caso la richiesta leghi-sta di aprire sedi di rappre-sentanza nella villa Reale diMonza ha provocato rimo-stranze non solo da parte del-

le opposizioni ma soprattuttoda parte di importanti espo-nenti dello stesso Popolo del-la Libertà - soprattutto Polve-rini ed Alemanno - a dimo-strazione che la ripresa diquesto interventismo sfrenatodella Lega non potrà che por-tare ad alti livelli di scontro ildialogo politico interno allastessa coalizione che sostieneil Governo. Malumori che tut-tavia sembrano assolutamen-te non preoccupare Bossi ilquale si è affrettato ad affer-mare, in contrasto con quan-to dichiarato da Napolitano,che i Ministeri del Nord ora-mai sono stati fatti e là ver-ranno lasciati poiché tale de-centramento rappresenteràuna nuova opportunità perl’intero Paese.Quale fosse questa presuntaopportunità per l’intera Na-zione il Senatur non l’ha chia-rito ma certamente il decen-tramento ministeriale rappre-sentano una boccata d’ossige-no per la politica leghista inaffanno dopo le elezioni am-ministrative di maggio e costi-tuiscono comunque un mo-mento di unità per il Partitodal momento che anche al-l’interno della Lega si vannosempre più affermando movi-menti vicinissimi al Ministrodegli Interni Maroni e in con-flitto con la leadership bossia-na.Questa lotta sotterranea tra idue gruppi di potere politicosi è appalesata da una parteattraverso il rinnovato interes-se del fondatore della Lega disoddisfare le storiche esigen-ze della base tradizionale le-ghista attraverso la concessio-ne di una qualche forma difederalismo più spinto - lacreazione monzese dei mini-steri decentrali risponde perl’appunto a questa esigenza -al fine di rinnovare e rigene-rare il rapporto fiduciariosempre esistito tra Bossi ed ilpopolo del Nord in contrap-posizione al tentativo ‘maro-niano’ di depotenziare e smi-

nuire il ruolo ed il potere delpadre padrone della Lega.Questa rinnovata sete di mar-care le differenze sostanzialiesistenti con gli alleati di coa-lizione per fini tutti interni siè concretizzata ad esempiocon la bocciatura in commis-sione del decreto sui rifiuticampani mentre la diarchiaBossi – Maroni si è mandatamessaggi non proprio ami-chevoli - anche nell’ottica diuna normale dialettica politi-ca che dovrebbe sussisterecon gli alleati di coalizione -attraverso l’imboscata parla-mentare voluta dal ministrodegli Interni in funzione ‘antibossiana’ in occasione dellagià citata votazione alla Ca-mera per autorizzare l’arrestodel deputato PdL Papa.Maroni insomma sta lenta-mente muovendo scacco alRe leghista attraverso il reclu-tamento costante di sindaci,parlamentari, sottosegretari,Governatori regionali e presi-denti di Provincia e a dimo-strazione della massa criticaoramai raggiunta dal suogruppo c’è stato il fatto chequalche mese fa la grandemaggioranza dei deputati le-ghisti erano disponibili a so-stituire il presidente del grup-po parlamentare della Legaalla Camera Reguzzoni, scu-diero di Bossi, con Stucchiuomo di fiducia di Maroni.Certo è che il Capo del Vimi-nale deve stare attento amuoversi in un campo cosìpericoloso anche in conside-razione del fatto che già qual-che polpetta avvelenata gli èstata lanciata da chi non siaspettava - il Presidente dellaCamera Fini - che ha dichiara-to che voterebbe di corsa unGoverno Maroni in sostituzio-ne del Cavaliere pure conl’appoggio di PD e Lega ov-viamente: ultimi tentativi difar scomparire Berlusconi e diritagliarsi almeno il ruolo di‘king-maker’ da parte di unuomo politico che oramai hapoche possibilità di emergere

o l’appalesarsi di una possibi-le alleanza politica spuria?In ogni caso chi sta subendo idanni d’immagine maggiorida questa contesa interna allaLega che si materializza conatti forzati nei confronti delresto della maggioranza, oltreche le Istituzioni italiane, è ilPopolo della Libertà che vedela propria azione politicacompressa e fortemente ridot-ta dall’ attivismo leghista e dalriposizionamento delle cor-renti interne al Partito al mo-mento dell’annuncio dellamancata ricandidatura del Ca-valiere alle politiche del 2013e della nomina a coordinatorenazionale del PdL del’ex Mini-stro della Giustizia Alfano.Quali sono i rimedi che po-trebbero ovviare in tempi ra-pidi a tali incongruenze chevanificano la necessaria azio-ne riformatrice del Governo?Il primo potrebbe essere l’in-tervento diretto di Berlusconivolto a modificare la compa-gine di Governo sostituendogli elementi più appannaticon forze fresche e competiti-ve e attraverso l’impulso a va-rare, in questi ultimi mesi cherestano fino alla fine della le-gislatura, la riforma del siste-ma fiscale o di quello giudi-ziario, ad esempio. Il secondoscossone lo deve per forzadare Alfano riorganizzando intempi il brevi il partito ripor-tandolo a contatto con la gen-te e le sue legittime istanzeanche attraverso l’utilizzo del-l’istituto delle primarie per lascelta degli uomini che an-dranno a guidare il PdL in tut-te le sue funzioni ed espres-sioni come vivamente auspi-cato da Frattini per esempio.L’unica raccomandazione checi sentiamo di fare, anche esoprattutto nell’interesse delPaese, è di fare presto perchéla Nazione intera non può ul-teriormente permettersi que-sta letale fase di stasi nellaprogrammazione politica e dilatente crisi politica perma-nente.

I contrasti all’interno dei partiti di governo rischiano si indebolire ulteriormente l’azione di governo

Pdl-Lega: attriti e passati amori

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Estate caldissima per il Po-polo della Libertà stretto

tra le solite ‘uscite’ della LegaNord e la difficoltà di tenerela barra a dritta del Governocentrale in un frangente eco-nomico finanziario semprepiù complicato, con i normalimovimenti strategici insiti nel-la politica italiana a fare dacontorno.Ma evidentemente il Cavalie-re avendo subodorato l’avvi-cinarsi di momenti particolar-mente difficoltosi per lui stes-so, per il Paese e per la tenu-ta della maggioranza di cen-trodestra da Lui guidato, cer-ca di dare quelle sicurezze equella stabilità di cui il siste-ma politico italiano ha gran-demente bisogno.Berlusconi quindi per primacosa ha messo su, con l’aiutodi Tremonti, una manovra fi-nanziaria da quasi cinquantamiliardi di Euro che una voltamigliorata e approvata defini-tivamente dal Parlamentoavrà la capacità di tenere al ri-paro l’Italia dalle turbolenzespeculative dei mercati finan-ziari mondiali grazie anche al-la rapidità con cui essa verràapprovata dai due rami delParlamento italiano.A causa dell’attacco incrocia-to a cui il sistema economi-co-finanziario del nostroPaese è stato sottoposto ne-gli ultimi giorni, con parec-chi titoli - soprattutto banca-ri - che hanno perso in Bor-sa molti, lo stesso Presidentedella Repubblica si è trovatocostretto a invocare una con-vergenza bipartisan riguardola rapidissima approvazionedel Decreto Finanziario per

tenere al riparo l’economiaitaliana.Come poche volte era succes-so nella recente vita repubbli-cana, tutti gli schieramentipolitici, alcuni pur confer-mando e conservando le pro-prie opposizioni e critiche alprovvedimento, hanno rispo-sto positivamente al risolutorichiamo della più alta caricadello Stato garantendo la ra-pida approvazione della Leg-ge senza frapporre tutti que-gli ostruzionismi parlamenta-ri, a partire dalle migliaia diemendamenti che solitamenterallentano il percorso di talidisposizioni legislative; in-somma tutti aiuteranno la cor-sa contro il tempo della leggeaffinché essa sia approvataprima della riapertura delleBorse mondiali di lunedìprossimo.Tra le decisioni più importan-ti contenute dal provvedi-mento appena licenziato dalConsiglio dei Ministri e appe-na arrivato sul tavolo del Pre-sidente Napolitano ci sono illivellamento delle remunera-zioni dei parlamentari e dei

Ministri italiani rispetto aquanto guadagnano la mediadei colleghi dei Paesi del-l’Unione Europea, il tagliosulle dotazioni finanziarie diCamera e Senato, una strettasulle rivalutazione delle pen-sioni più elevate, una tassasulle auto di grossa cilindrata,aumento della tassazione suiproventi di Banche ed istitutiassicurativi, il blocco delle as-sunzioni e degli aumenti sala-riali per i dipendenti pubblici.Assicurati quindi i mercati in-ternazionali e nazionali, ilCavaliere, viste le sconfitterimediate dalla coalizione dicentrodestra alle recenti ele-zioni amministrative delloscorso maggio e ai quesiti re-ferendari di metà giugno, haposto la sua attenzione allasituazione politica interna alPopolo della Libertà malgra-do la recentissima sentenzadella Corte di appello di Mi-lano che ha condannato laFininvest a risarcire di 560milioni di euro la Cir di DeBenedetti per il lodo Monda-dori e alle tempeste giudizia-rie che - direttamente o indi-

rettamente - stanno interes-sando personaggi di spiccodel PdL.Infatti già da qualche settima-na il Presidente del Cosiglio,per meglio puntellare la suaultima ‘creatura’ - il PDL - erenderla quindi più solida neiconfronti di eventuali attacchisia di stampo politico chegiudiziario, ha iniziato, attra-verso pubbliche dichiarazionie passi concreti, a gettare ilseme di una nuova classe di-rigente che sappia accompa-gnare con mano ferma ilmaggior partito italiano e tut-to il centro-destra verso unanuova stagione alla guida delPaese.Per tali motivi il Presidentedel Consiglio, ha prima indi-cato come suo possibile delfi-no l’attuale Guardasigilli, An-gelino Alfano, per poi desi-gnarlo coordinatore unico delPopolo della Libertà in vistadella stagione dei congressilocali del Partito che designe-ranno la nuova struttura orga-nizzativa del PdL, infine spin-gendosi ancora oltre Berlu-sconi ha dichiarato che non siricandiderà alla guida dell’Ita-lia alle prossime elezioni legi-slative scartando comunquetutte le ipotesi di dimissionianticipate fatte trapelare daqualcuno.Un Berlusconi quindi prontoa farsi da parte per lasciare ilposto a politici più giovani,ma sollecito come da lui stes-so affermato in una recentissi-ma intervista concessa a ‘LaRepubblica’, ad indossare gliabiti del ‘padre nobile’ delPdL e farsi in quattro per aiu-tare Alfano a vincere le politi-

che del 2013 oltre che cercaredi costruire anche in Italia unPartito di ispirazione popolarecome lo è il PPE in alcuni im-portanti stati dell’Unione Eu-ropea.Alfano non ha perso tempo ealla luce dell’investitura otte-nuta dal Cavaliere prima edal comitato centrale del par-tito poi, ha fatto conoscerequali saranno le sue primemosse da segretario politicodel PdL: sue dimissioni dalloscranno di Ministro dellaGiustizia e individuazione at-traverso l’istituzione delleprimarie, aperte agli iscritti,della futura leadership delPartito e del candidato alleelezioni politiche del 2013,confermando sino a quelmomento l’importanza e lacentralità della figura del Ca-valiere all’interno delloschieramento dei partiti checompongono l’attuale allean-za di centro destra.Parimenti il Presidente delConsiglio, pure se con le do-vute premure e cautele, pareessere intenzionato pure a va-riare l’assetto della propriasquadra di Governo al fine diarrivare alla scadenza naturaledella legislatura senza scosso-ni di sorta. Sempre più insi-stenti infatti si fanno le vociche riguardano un certo raf-freddamento dei rapporti traBerlusconi e il Ministro del-l’economia Tremonti il quale èstato indicato dal Cavaliere co-me l’unico della compagineministeriale che non fa giocodi squadra.In ogni caso la tempesta fi-nanziaria abbattutasi sull’eco-nomia italiana e il caso Mila-

nese - lo stretto collaboratoredel super ministro dell’Econo-mia al centro di una intricatavicenda giudiziaria - sembra-no giocare a sfavore dellapermanenza di Tremonti alproprio posto. Inoltre a breveBerlusconi si troverà di fronteal dilemma della sostituzionedi Alfano al posto di Guarda-sigilli a causa delle sue an-nunciate dimissioni per l’av-venuta elezione a segretariodel PdL: per il suo posto si fainsistentemente il nome diFrattini la cui ascesa al mini-stero della Giustizia aprirebbedi conseguenza la corsa allapoltrona lasciata libera allaFarnesina.In tutto questo ‘risiko’ mini-steriale ovviamente vannoaggiunte il riempimento dicaselle altrettanto importanticome quelle lasciate apposi-tamente libere da tempo neiposti di vice ministro o disottosegretariato che Berlu-sconi attenderà ancora qual-che mese a far occupare ma-gari in vista di qualche altropassaggio eccellente in mag-gioranza. In ogni caso la spe-ranza è che in tutto questobailamme di sostituzioni per-sone capaci vadano ad occu-pare tali posizioni di presti-gio a prescindere dal loro at-tuale peso parlamentare, po-litici insomma che abbiano lereali capacità di dare un con-tributo di idee e valori pergiungere alla concreta stesu-ra delle riforme, ad iniziareda quella fiscale e dell’asset-to istituzionale dello Statoche il Paese aspetta da trop-po tempo.

Giuliano Leo

Quando le condizioni politi-che ed economiche si fan-

no molto difficili e quando unintero Paese è asfittico, è la suaclasse dirigente a dover dimo-strare la sua caratura dandoprova di maturità e pragmati-smo. Doti che dovrebbero es-sere fondamentali per un qual-siasi statista.Quanto accade in questi giorninegli Stati Uniti dove il Presi-dente Obama (malgrado il suoconsiderevole potere) chiedeai cittadini di fare pressione perportare i repubblicani ad accet-tare un aumento del tetto deldebito e la fine di alcuni privi-legi per chi potrebbe farne ameno, dimostra che anche nel-la più moderna e riconosciutademocrazia del mondo c’è ilvirus della partigianeria chepotenzialmente potrebbe por-tare nel baratro anche i sistemiai nostri occhi più solidi. Labattaglia tra democratici e re-pubblicani non è altro che il

preludio della campagna per lepresidenziali, per questo l’at-tuale opposizione sta portandolo scontro così vicino a quelladead line che sancirebbe il de-fault degli USA.L’Italia, ben lontana dal sistemabipolare americano e assai lon-tana dall’etica che determina ilimiti che ogni singolo non do-vrebbe oltrepassare quando sioccupa della cosa pubblica,soffre da sempre di una classepolitica litigiosa e di una fortecarenza di amore per il benecomune. È evidente che è unqualcosa di profondamente ra-dicato che ci lascia sempre aguardare gli altri da dietro. Nonesiste nessun altro Paese cheparla male di se stesso all’ester-no bene come il nostro.Inutile dare la colpa a questo oa quel esponente politico o diqualsiasi altra categoria, il pro-blema è generale e si manifestasia in ignobili paginate deni-gratorie prese da italiani sugiornali stranieri, sia con com-portamenti poco sobri che cimettono sulla bocca di tutto ilmondo e in tanti altri compor-tamenti ed azioni che quotidia-namente portiamo avanti.L’Italia in questo momento habisogno di unità e di unacomplessa cura per poter es-

sere rilanciata nel mondo del-le democrazie e delle econo-mie avanzate.La politica come la stiamo ve-dendo oggi e da decenni hafallito: non ci ha garantito unfuturo ma continua a farci gal-leggiare sfruttando la precarie-tà del sistema che essa stessaha generato e la mantiene.Le promesse che le coalizionidi governo, susseguitesi neglianni, non hanno mantenuto,quelle riforme a noi tanto ne-cessarie, piuttosto che il conti-nuo provocare conflitti e litigiper accecare il popolo, sonoora la priorità. Ora i conti chenon tornano da anni chiedonodi essere pagati.La minaccia economica al no-stro sistema è sempre più con-sistente e gli allarmi lanciati daimercati sono assordanti.A questo punto più che maiqualcuno dovrebbe dimostra-re che il bene dell’Italia è piùimportante di qualsiasi inte-resse di parte e che la neces-sità di fare riforme concrete enon di facciata è la base perla rinascita del nostro Paesealle prossime consultazionielettorali del 2013.Ora serve una Grande Coali-zione che per prima cosa di-mostri ai cittadini, ai mercati e

a tutto il resto del mondo chein Italia gli italiani remano nel-la stessa direzione malgrado leovvie divergenze tra le partipolitiche.Ora il Governo Berlusconi do-vrebbe rimettersi in giocochiedendo al PD di fare insie-me un intervento a cuoreaperto al sistema Italia. Bastacon i teatrini ed i conteggi de-gli indagati, basta con i distin-guo snob di una parte e il di-fensivismo ad oltranza dall’al-tra. Una brusca, violenta e do-lorosa inversione di marciache darebbe una responsabili-tà enorme al principale partitodi opposizione e che spacche-rebbe le attuali alleanze mache garantirebbe i numeri perfare le cose importanti.Arrivare a dividere i ministeritra i partiti della nuova coali-zione con inquadrate e pro-grammate tutte le riforme dafare, non troppe , servono in-terventi mirati per far tornare acorrere il nostro Paese.La legge elettorale: tornare alcollegio uninominale, anchese, per rifondare veramente ilParlamento, sarebbe più logicotornare alla preferenza per im-porre ai candidati di andare aprendere i voti elettore perelettore mettendoci la faccia,

non rimanendo in panciollecomodamente piazzati nella li-sta che il partito ha deciso, de-legando solo al capo la campa-gna elettorale e vivendo conconseguente responsabilità ilmandato, una volta eletto.Riformare il sistema bicame-rale ormai superato e lento:fare quei cambiamenti chepermettano tempi brevi perl’approvazione o la modificadi una legge.Rientro del debito pubblico:programmarlo realmente vistoche fino ad ora è stato perse-guito solo il pareggio di bilan-cio; quello che dobbiamo pa-gare al giorno solo di interessisul debito accumulato valecentinaia di milioni di euro. Perquesto serve ripensare allachiusura, da parte del centrodestra, nei confronti di una pa-trimoniale che ora come oraappare come l’unica strada perridurre il peso che frena e fre-nerà il nostro sviluppo. Chia-miamola tassa per l’Italia, con-tributo per la sopravvivenzanon importa, basta che qualco-sa in tal senso si faccia e chenon venga fagocitato dal siste-ma politico.Le liberalizzazioni e privatizza-zioni: togliere inutili carrozzoniche limitano alcune professioni

preservando i privilegi di pochie non servono a nulla, non co-me tentato di fare qualche gior-no fa ma con intelligenza perpermettere al nostro Paese dicontinuare a fare parte delledemocrazie degne di questonome e per tornare ad essereun motore del mondo civile emonetizzare e rendere efficien-ti organi ora con partecipazio-ne delle Stato che rinascerbbe-ro in mano ai privati.Un’alleanza fantascientifica co-me quella poco fa paventataha un precedente ed è l’appro-vazione dell’ultima manovra fi-nanziaria: dolorosissima, ne-cessaria per i mercati quantoinutile per lo sviluppo del Pae-se ma segno che quando qual-cosa è percepito come assolu-tamente necesario l’accordopolitico si trova.Tutto questo perché la minac-cia del populismo non possarealmente materializzarsi comesuccesso alle amministrative aNapoli e per permettere aduna nuova classe dirigente digovernare un Paese nuovo sianegli apparati che nello spiritogarantendo un novo corso ve-ramente senza dover arrivarealla sesta repubblica.

Gabriele Polgar

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LA PIAZZA D’ITALIA - POLITICA

Berlusconi ‘incorona’ Alfano suo successore

Grandi manovre nel PDL

Litigi e teatrini portano poco lontano e i risultati sono sotto gli occhi di tutti

L’Italia prima di tutto

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LA PIAZZA D’ITALIA - ECONOMIA

Questa volta la fine del-l’estate è stata una buona

consigliera per i vertici delPdl e della Lega i quali riunitiad Arcore hanno cambiatomarcia al decreto sulla mano-vra. Non era pensabile preve-dere un aumento delle ali-quote Iva al 20% e al 10% ri-spettivamente di un puntopercentuale perché questo si-curamente avrebbe provocatouna drastica riduzione deiconsumi ed un ulteriore im-poverimento per i titolari dipartita Iva, invece tutto que-sto sta diventando purtroppouna realtà. In pratica l’aumen-to dell’Iva di un punto per-centuale dell’aliquota al 20%configura un vero e proprioulteriore prelievo fiscale ed intermini reali sottrae ulterioreliquidità a coloro i quali pos-seggono una partita Iva, im-prese, professionisti ecc. L’ef-fetto sull’economia nazionalesarà sicuramente di caratteredepressivo.Il decreto sulla manovra in-terviene sulle pensioni che ri-guardano il recupero deglianni relativi al servizio milita-re ed al corso di laurea. Lagenerazione che paga per ar-rivare all’età pensionabile èquella degli uomini nati pri-ma del 1985, che dovrà lavo-rare un anno e mezzo in più.Anche i laureati sono interes-

sati dall’intervento contributi-vo, sia donne che uomini, intal caso per l’età pensionabilenon contano più gli anni diuniversità, il calcolo del mon-te contributivo sarà, infatti, ef-fettuato in base agli effettivianni di lavoro.Il decreto prevede un’altramodifica relativa al contributodi solidarietà, che verrà appli-cato soltanto ai parlamentari.Per quanto concerne, invece,il dimezzamento del numerodei parlamentari potrà avve-nire solamente dopo un’ap-posita modifica della leggecostituzionale che ovviamen-te dovrà seguire un iter tem-porale specifico e a sè stante.Tremonti nell’impianto dellamanovra mantiene la RobinTax e vi saranno nuove misu-re fiscali finalizzate ad elimi-nare l’abuso di intestazioni einterposizioni patrimonialielusive alle società cooperati-va in sostituzione dell’elimi-nazione del contributo di so-lidarietà. Per queste nuovemisure fiscali bisognerà atten-dere qualche altro giorno inquanto nel vertice di Arcoresono state solo annunciate intermini previsionali.Superata la previsione di in-trodurre un aumento dell’Ivae affrontata una conseguentecrisi depressiva del sistemaeconomico nazionale, da Ar-

core emergono misure alme-no soddisfacenti anche senon ancora aventi un caratte-re strutturale. Finchè non siprevederanno misure a so-stengo dell’occupazione, omeglio interventi volti a crea-re le condizioni favorevoli al-l’inserimento nel mondo dellavoro dei giovani che nonhanno ancora una occupa-zione e che non hanno anco-ra avuto la possibilità di fareun tirocinio o seguire un pro-getto di formazione, il siste-ma economico italiano nonriceverà quella spallata ne-cessaria per uscire dalla sta-gnazione.Il Governo commette ungrosso errore se continua aprevedere interventi per i la-voratori che hanno già un po-sto di lavoro, il dramma delsistema economico italiano ri-siede nella crescita del Pil,che in questa particolare con-giuntura internazionale equindi nazionale potrà realiz-zarsi solo a seguito di inter-venti volti all’aumento del-l’occupazione, che di conse-guenza allargherebbe la pla-tea di consumatori e produr-rebbe un impatto positivosulla propensione alla spesa,insomma bisogna creare nuo-vi posti di lavoro facendo ri-partire gli investimenti, leopere pubbliche le infrastrut-

ture, eliminando i vincoli edi-lizi, in modo tale da rimetterein moto il sistema economico.Visto che non è opportuno,per motivi di bilancio, muo-vere la spesa pubblica, altri-menti l’indebitamento pubbli-co lieviterebbe ulteriormente,sarebbe, invece corretto pen-sare ad un rilancio del siste-ma infrastrutturale del Paese,mediante interventi di ammo-dernamento.L’opposizione rileva che iconti non quadrano, che c’èconfusione, a dirlo è statoBersani. ‘Nell’insieme misembra una soluzione debo-le, ha aggiunto, spero nonvenga valutata troppo pesan-temente da chi ci osserva nelmondo’. È vero anche che lacontromanovra dell’opposi-zione getta la situazione ita-liana ancor più nel caos diquanto non lo è stata finora.Il Premier Silvio Berlusconi siè pronunciato sulla manovra,approdata in Aula alla Came-ra per il voto di fiducia, defi-nendosi sostanzialmente tran-quillo, ‘tuttavia le dichiarazio-ni delle opposizioni differentidai fatti e dalla verità ci co-stringono a rassicurare le isti-tuzioni europee sui contenutidella manovra e sulle previ-sioni che noi facciamo’ ha poisottolineato il premier. ‘Si trat-ta di una manovra da 54 mi-

liardi, il voto rappresenta unsegnale importante, perché isaldi di finanza pubblica sonostati migliorati nel passaggioparlamentare. In tre giorni emezzo abbiamo formulatouna manovra per 5 punti diPil e abbiamo raccolto le sug-gestioni di tutti, anche da par-te del Pd’, ha detto Berlusco-ni. Il pareggio di bilancio ver-rà raggiunto nel 2013, è unimpegno che il Presidente delConsiglio ha preso con il Pre-sidente Van Rompuy. Inoltre‘noi sentiamo l’euro come no-stra moneta, è un compito dinoi tutti difenderlo, perché èsulla moneta unica che si stacostruendo un processo diunificazione che va oltre l’Eu-ropa. Il pacchetto di misureadottate nella manovra vannosostanzialmente nella direzio-ne di raggiungere il pareggiodi bilancio nel 2013 e nellasalvaguardia dell’Italia nel-l’Eurozona’.Sicuramente non si tratta diun cambio strutturale per lacrescita, il decreto prevedemisure che dovrebbero tam-ponare la situazione di crisi,stabilizzarla, soprattutto dalpunto di vista dei conti pub-blici ma sarà molto difficileprevedere una stabilizzazionedella finanza pubblica senzapensare di introdurre misureche stimolino le imprese, le

famiglie ed i lavoratori ad in-vestire e a consumare, insom-ma che facciano ripartire imotori della ripresa economi-ca e che riportino quel climadi fiducia soprattutto nei gio-vani sperando in un futuromigliore fatto di lavoro, diprogettualità, di certezze. Seun Governo non è in grado diincidere sulle aspettative deicittadini, difficilmente il qua-dro economico di un Paesepuò mutare nel breve perio-do e può quindi, costituireuna vera e propria leva per lacrescita e per lo sviluppo.L’Italia dovrà prima risollevar-si, cioè uscire dalla crisi, do-vrà poi stabilizzarsi e forsesoltanto dopo queste due fasipotrà sperare di mettere incampo quelle leve necessariea far ripartire la crescita. Man-cano tre fasi importanti perfar ripartire il sistema econo-mico, e se si pensa che que-ste bisogna superarle in uncontesto internazionale anco-ra fortemente ancorato alloshock finanziario degli ultimimesi, anche i più ottimistinon possono non essere rea-listi e cioè sperare in inter-venti strutturali seri da partedel Governo che possano in-cidere profondamente sui ca-vi del circuito economico na-zionale.

Avanzino Capponi

Nella manovra di ferrago-sto sono state previste ul-

teriori misure urgenti per lastabilizzazione finanziaria eper lo sviluppo e per il conte-nimento della spesa pubblicaal fine di garantire la stabilitàdel Paese. Non è soltanto unproblema di stabilità ma an-che di crescita e di sviluppoin riferimento all’eccezionalesituazione di crisi internazio-nale e di instabilità dei merca-ti e soprattutto per rispettaregli impegni assunti in sede diUnione Europea. Tenendoconto delle esigenze priorita-rie di raggiungimento degliobiettivi di finanza pubblicaconcordati in sede europea, adecorrere dal 2011 e fino al2013, sul reddito complessivodi importo superiore a 90.000euro lordi annui, è dovuto uncontributo di solidarietà del5% sulla parte eccedente ilpredetto importo fino a150.000 euro, nonché del10% sulla parte eccedente150.000 euro.In tema di liberalizzazioni,privatizzazioni all’art. 3 dellamanovra è prevista l’abroga-zione delle indebite restri-zioni all’accesso e all’eserci-zio delle professioni e delleattività economiche. In atte-sa della revisione dell’art. 41della Costituzione, Comuni,Province, Regioni e Stato,entro un anno dalla data dientrata in vigore della leggedi conversione del presentedecreto, adeguano i rispetti-vi ordinamenti al principiosecondo cui l’iniziativa el’attività economica privata

sono libere ed è permessotutto ciò che non è espressa-mente vietato dalla legge.C’è la previsione dell’obbli-go per il professionista diseguire percorsi di forma-zione continua permanentepredisposti sulla base di ap-positi regolamenti emanatidai consigli nazionali.All’art. 4 è previsto l’adegua-mento della disciplina deiservizi pubblici locali al refe-rendum popolare e alla nor-mativa dell’UE. Gli enti localinel rispetto dei principi diconcorrenza, di libertà di sta-bilimento e di libera presta-zione dei servizi, verificanola realizzabilità di una gestio-ne concorrenziale dei servizipubblici locali, liberalizzandotutte le attività economichecompatibilmente con le ca-ratteristiche di universalità e

accessibilità del servizio e li-mitando, negli altri casi, l’at-tribuzione di diritti di esclusi-va alle ipotesi in cui, in basead una analisi di mercato, lalibera iniziativa economicaprivata non risulti idonea agarantire un servizio rispon-dente ai bisogni della comu-nità. Per quanto concerne lenorme in materia di societàmunicipalizzate, una quotadel Fondo infrastrutture è de-stinata ad investimenti infra-strutturali effettuati dagli entiterritoriali che procedano,entro il 31 dicembre 2012 e31 dicembre 2013 alla dismis-sione di partecipazioni azio-narie in società esercenti ser-vizi pubblici locali di rilevan-za economica, diversi dal ser-vizio idrico.All’art. 8 sono previste, inve-ce, le misure a sostegno del-

l’occupazione. I contratti col-lettivi di lavoro sottoscritti alivello aziendale o territorialeda associazioni dei lavoratoriovvero dalle rappresentanzesindacali possono realizzarespecifiche intese finalizzatealla maggiore occupazione,alla qualità dei contratti di la-voro, alla emersione del lavo-ro irregolare, agli incrementidi competitività e di salario,alla gestione delle crisi azien-dali e occupazionali, agli in-vestimenti e all’avvio di nuo-ve attività. Le specifiche inte-se possono riguardare la re-golazione di materie inerentil’organizzazione del lavoro edella produzione. Nel titoloIV della manovra è prevista lariduzione dei costi degli ap-parati istituzionali partendodal trattamento economicodei parlamentari e dei mem-

bri degli altri organi costitu-zionali, finendo con la ridu-zione delle spese per i refe-rendum. Ai membri degli organi costi-tuzionali si applica una ridu-zione delle retribuzioni o in-dennità di carica superiori a90.000 euro lordi annui in mi-sura del 10% per la parte ec-cedente i 90.000 euro e fino a150.000 euro, nonché del20% per la parte eccedente150.000 euro. L’indennità par-lamentare viene ridotta del50% per i parlamentari chesvolgono qualsiasi attività la-vorativa per la quale sia per-cepito un reddito uguale osuperiore al 15% dell’indenni-tà medesima. La carica di par-lamentare è incompatibilecon qualsiasi altra carica pub-blica elettiva. È stata inoltreprevista anche la riduzionedel numero dei consiglieri eassessori regionali e delle re-lative indennità. All’art. 15della manovra è stata inoltreprevista la soppressione diProvince diverse da quelle lacui popolazione relativa alcensimento generale dellapopolazione del 2011 sia su-periore a 300.000 abitanti o lacui superficie complessiva siasuperiore a 3.000 chilometriquadrati.La manovra anticrisi è dun-que pari a 45,5 miliardi di eu-ro. Dopo il varo della stessacontinuano i dibattiti, soprat-tutto all’interno della maggio-ranza di governo, dal qualescaturiranno sicuramente ul-teriori modifiche. Una dellequali potrebbe essere quella

relativa all’aumento dell’IVAche consentirà un gettito perle casse dello Stato di ulterio-ri 6 miliardi di euro per ognipunto di aumento con aliquo-ta al 20%, oppure di 15 mi-liardi di euro con aliquota al10%. L’opposizione ha pre-sentano una contromanovrain dieci punti. Interventi voltiallo snellimento ed al tagliodei costi della politica in mo-do tale da ristrutturare l’asset-to istituzionale e territoriale,un piano quinquennale di di-smissione e valorizzazione diimmobili demaniali in parte-nariato con gli enti locali peralmeno 25 miliardi di euro,un pacchetto di misure effica-ci contro l’evasione fiscale,l’introduzione di una impostaerariale ordinaria sui grandivalori immobiliari, basata sucriteri fortemente progressivi,il contributo di solidarietà daicapitali scudati, cioè una im-posta patrimoniale una tan-tum del 15% sull’ammontaredei capitali esportati all’esteroillegalmente e condonati at-traverso lo scudo fiscale del2003 e del 2009 e interventiper l’efficienza della giustiziae per il lavoro il Mezzogiornoe per lo sviluppo sostenibile.Una manovra che comunqueva nella direzione giusta eche è conforme ai suggeri-menti dell’UE, anche se di in-terventi strutturali non v’ètraccia. La contromanovradell’opposizione va, invece,nella direzione sbagliata per-ché non porta il Paese sullavia della crescita e dello svi-luppo.

Si ricambia rotta con interventi sulle pensioni e con l’aumento indesiderato di un punto percentuale dell’IVA al 21%

La manovra che non t’aspetti!

Manovre d’estate

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LA PIAZZA D’ITALIA - ECONOMIA

Ad appesantire lo scenarioglobale mancavano al-

l’appello l’imprudenza e la in-fondatezza dei giudizi fornitidalle principali agenzie di ra-ting internazionali sulla situa-zione economica e finanziariadel sistema bancario italiano.Secondo la Procura di Trani,le agenzie di rating Standard& Poor’s e Moody’s avrebbe-ro manipolato il mercato, esono state accusate di reatoproprio per aver diffuso noti-zie false sulla tenuta del siste-ma economico e bancario ita-liano. È noto che le agenziedi rating sono società privateche, al termine di studi e ri-cerche, forniscono giudizi, ra-ting, appunto, su titoli obbli-gazionari e imprese. Semplifi-cando, tali giudizi fanno rife-rimento all’affidabilità degliinvestimenti: un rating bassocorrisponde a un rischio piùalto e viceversa. Esistono di-verse agenzie di rating e lagran parte di queste si occu-pano di declassare o promuo-vere i titoli di società quotatein borsa. Ce ne sono tre, pe-rò, che fanno la stessa cosacon i titoli di Stato. Sono leagenzie di rating più grosse einfluenti: Standard & Poor’s,Moody’s e Fitch Ratings. Taliagenzie sono indubbiamente

tra le protagoniste più in-fluenti dell’economia mondia-le. È in qualche modo ano-malo che l’economia mondia-le debba sottostare o essereinfluenzata dal giudizio diqueste agenzie, anche perchétale giudizio come si è verifi-cato in passato e in questoperiodo non è sempre fonda-to e veritiero, infatti, si parladi giudizi falsi ed infondati.Per esempio, in passato, ilmodello era già stato criticatoda analisti e stampa, le agen-zie avevano dato rating alti eaffidabili a titoli e prodotti fi-nanziari tutt’altro che solidi,rendendosi in qualche modocorresponsabili dei disastriprovocati dal loro collasso. Sipuò agevolmente immaginarecosa può accadere in questaparticolare situazione finan-ziaria dove molti stati fannoregistrare debiti pubblici ele-vati, giudizi falsi sui titoli diStato potrebbero ingannare ilrisparmiatore, potrebberodanneggiare il rendimentodegli investimenti e potrebbe-ro scatenare una crisi finan-ziarie nella crisi ancor piùgrave di quella attuale. Non èpensabile, dunque, che un si-stema economico nazionale omondiale debba incagliarsi inquesta rete di giudizi falsi. Si

mette praticamente a rischiotutta la credibilità e l’affidabi-lità del sistema finanziario diun Paese.Rimane però una situazioneanomala e non controllabile,a cui l’Europa sta cercando datempo un’alternativa. Si è di-scusso per molto tempo diun’agenzia di rating comuni-taria, chi la propone insistesul fatto che per essere effica-ce debba essere indipenden-te, ma non si capisce come sidovrebbe garantire questa in-dipendenza.Ritornando al caso recentedel 20 maggio 2011, venivadivulgato in un report l’avve-nuto taglio dell’outlook deldebito sovrano dell’Italia dastabile a negativo, con giudizie previsioni falsi, infondati eimprudenti, dalle agenzie dirating suindicate, oltre chedal Ministero dell’Economiache smentiva, il giudizio diS.&P. che stava provocandouna sensibile perdita di titoliazionari, obbligazionari e deititoli di Stato nazionali.Ulteriori turbolenze sono sta-te poi determinate il giornodopo quando queste agenzieelaboravano e divulgavanogiudizi negativi sulla manovrafinanziaria presentata in Con-siglio dei Ministri, quanto il

testo della medesima non eraancora definitivo. La Procuradi Trani ha accusato questeagenzie di manipolazione delmercato sentendo Prodi, Dra-ghi e Tremonti, e acquisendocopiosa documentazione.I responsabili delle Agenziedi Rating suindicate sonosotto inchiesta, questo pro-babilmente porrà un primotassello nella ricerca di colo-ro che da tempo stanno di-vulgando notizie false sul-l’andamento dei mercati na-zionali. Queste notizie falsefanno sicuramente male almercato rappresentano veree proprie distorsioni del mer-cato e vanno eliminate im-

mediatamente. Bisogna libe-rare il sistema economico daquesti giudizi e da questomodello a dir poco inutile.La soluzione è creare unastruttura indipendente daogni interesse e da ogni lega-me con il sistema economicodi riferimento alla base dellaquale debbono sorvegliarepersone neutrali nominateappositamente per controlla-re la veridicità, l’attendibilitàdel giudizio espresso.Quando i sistemi economicihanno bisogno di valutazionicorrette viene sempre meno ilrequisito dell’attendibilità uni-co requisito direttamente con-nesso con la reputazione dei

responsabili delle agenzie dirating. Ancora una volta èl’uomo a danneggiare il mer-cato, perché questo può qual-che volta non essere in equi-librio, può talvolta entrare incrisi, ma non può essere mes-so in discussione da coloro iquali dovrebbero riportare ilsistema in ordine.La crisi del debito sovrano,l’appesantimento dei contipubblici, l’enorme debitopubblico italiano stanno fa-cendo collassare il mercato fi-nanziario. Sicuramente ciònon accadrà ma intanto per-manere in uno stato di crisiprofonda e nutrire aspettativenegative non giova all’econo-mia nazionale che avrebbe bi-sogno di crescita e di svilup-po. Non può esserci crescita esviluppo se i requisiti di credi-bilità e affidabilità del sistemavengono sistematicamentemessi in discussione da un ri-stretto gruppo di società chegoverna il meccanismo di ren-dimento finanziario. Un mer-cato finanziario prigioniero diqueste società potrebbe col-lassare e danneggiare irrepa-rabilmente l’economia nel suocomplesso. I rimedi sono l’eli-minazione di questi gruppi atutti costi!

Avanzino Capponi

Secondo la Procura di Trani le agenzie di rating Standard & Poor’s e Moody’s avrebbero manipolato il mercato

Le agenzie di rating accusate di aver manipolato il mercato

Nervosismo ed alta tensio-ne sono questi i principali

sintomi che stanno manife-stando i mercati finanziari nel-le ultime settimane. Sotto ac-cusa gli scandali politici. A talproposito è intervenuta laConsob per infondere maggio-re trasparenza alle vendite alloscoperto varando una serie dimisure anti speculazione. Gli

attacchi speculativi , il debitopubblico, la crisi politica inter-na e le agenzie di rating fannoprecipitare la Borsa. La perditaè stata del 3,47% alla Borsa mi-lanese, Piazza Affari apre conl’FTSE MIB a -1,26% e sale l’al-lerta ai vertici dell’Unione Eu-ropea. La crisi debitoria in Eu-ropa è spaventosa e preoccu-pante e quello che si deve su-bito evitare sono gli attacchispeculativi che ne conseguo-no.Le operazioni di vendita alloscoperto sono quelle che mag-

giormente alimentano la spe-culazione in particolare nelsettore bancario. Tali operazio-ni consistono nella vendita dititoli non ancora posseduti dalvenditore detto ‘scopertista’ esono conosciute anche con iltermine di ‘short selling’ o di‘vendita a nudo’. Lo scopertistavende titoli allo scoperto in cuiprevede un futuro calo di valo-

re. Il futuro calo di valore saràdeterminato da fattori politici,economici che caratterizzanola congiuntura del momento.In questo periodo, infatti, talifattori stanno producendomolte criticità nel sistema e afarne le spese è in particolarela trasparenza dei mercati fi-nanziari offuscata dalla intui-zione di investitori che sfrutta-no queste criticità per massi-mizzare i loro profitti median-te vere e proprie operazionispeculative. Come si sa, però,la speculazione configura un

meccanismo a catena moltopericoloso per il mercato di ri-ferimento.La motivazione è molto sem-plice: la speculazione è l’attivi-tà dell’operatore che entra sulmercato nel momento presen-te, presumendo degli sviluppiad alto rischio il cui esito, po-sitivo o negativo, dipenderàdal verificarsi o meno di certieventi su cui egli ha formulatole sue aspettative. Se l’eventoaleatorio si manifesterà in lineacon le aspettative, l’operazionespeculativa avrà esito positivo,cioè produrrà un profitto, nelcaso contrario si avrà una per-dita. La speculazione può es-sere rialzista o ribassista. Si ve-rifica un evento speculativo alrialzo quando si acquista subi-to un bene per rivenderlo infuturo ad un prezzo maggiore,al ribasso quando si vende su-bito un bene il cui prezzo si ri-tiene diminuirà in futuro. At-tualmente sotto accusa sono lespinte ribassiste degli specula-tori di Borsa in previsione dieventi molto critici e di svilup-pi molto negativi legati agliscandali politici ed alla situa-zione debitoria degli Stati. Leoperazioni speculative alloscoperto sono dunque quellerelative alla vendita di stru-menti finanziari che hannouna forte volatilità, ovvero chepossono variare il loro prezzoin modo consistente anche nelgiro di pochi giorni di tempo.

Gli strumenti derivati rientranoin questa categoria.Per arginare la massimizzazio-ne dei profitti e l’onda specu-lativa che sta investendo l’Italiala Consob ha varato un pac-chetto di misure tendente adintrodurre un nuovo regime ditrasparenza in materia di ven-dite allo scoperto. Tutti gli in-vestitori che detengono posi-zioni ribassiste sui titoli aziona-ri negoziati sui mercati regola-mentati italiani sono obbligatia darne comunicazione allaCommissione. Il provvedimen-to è entrato in vigore dall’11luglio fino al 9 settembre 2011.Tale provvedimento, spiegal’autorità di vigilanza ‘rafforza ipoteri di vigilanza della Con-sob nell’attuale fase di merca-to, caratterizzata da un elevatolivello di volatilità nell’anda-mento delle quotazioni. Inparticolare, dovranno essererese note alla Consob le posi-zioni nette corte relative ai tito-li azionari delle società quota-te in Italia, quando superinodeterminate soglie quantitati-ve. Il primo obbligo di comu-nicazione scatta al raggiungi-mento di una posizione nettacorta uguale o superiore allo0,2% del capitale dell’emitten-te. Successivamente l’obbligosi attiva per ogni variazionepari o superiore allo 0,1% delcapitale’.Nell’agenda europea dunque, itemi principali in vista della

riunione dell’Eurogruppo dilunedì saranno quelli relativialla crisi del debito nell’Euro-zona e agli attacchi speculativiall’Italia.Nel nostro Paese mancava orasolo la speculazione sui mer-cati finanziari ad appesantire ilquadro generale. La specula-zione è un’attività minatoriaper i mercati, li danneggia eprovoca situazioni di squilibriomolto gravi. Gli operatori chesi avventurano nelle operazio-ni finanziarie determinano unaperdita di valore delle azionivendendole e poi riacquistan-dole quando il valore dei titoliè crollato massimizzano i pro-fitti. Tutto ciò è davvero distor-sivo per il sistema. Per argina-re queste distorsioni bisognaregolamentare il sistema. Ilmercato è irrazionale e feroce,e quindi c’è bisogno che qual-che autorità intervenga e loponga sotto controllo comeper esempio sta tentando di fa-re in questi giorni la Consob. Afinire però sotto il fuoco dellacritica è il c.d. naked short sel-ling, che permette di operareallo scoperto e anche venderetitoli che non si posseggono:ovviamente pagandone loscotto nel caso in cui tali titolisi rafforzino. Bisogna ricordareperò che gli speculatori fannoparte di un complesso sistemaeconomiche che include an-che quanti, avendo qualche ri-sparmio, cercano investimenti

che offrano un buon rapportotra rischi e benefici. E se il ca-os politico ed economico del-l’Italia non promette un futuroroseo o produce percezioninegative sul futuro, è chiaroche i potenziali acquirenti deiBot italiani esigono interessipiù elevati.L’attuale sistema economicoitaliano non funziona, non ga-rantisce prospettive di crescita,e per i suoi intrecci tra Stato emercato, ha molti difetti e me-rita interventi più coraggiosi estrutturali. Non è certo conte-stando l’azione degli specula-tori e invocando un’ulterioreregolamentazione che ci simuoverà nella direzione giu-sta. Ogni accadimento che ri-guarda alcuni attori del merca-to diventa un problema nuovoda regolamentare per lo Stato.Questo meccanismo deleterioper uno Stato che intenda con-trollare il mercato stesso. Sfug-ge dalla vigilanza e dal con-trollo ogni tentativo di monito-rare l’andamento di un merca-to che presenti problematicheimpreviste, impreviste perchénon tempestivamente regola-mentate a tempo debito. Il so-lito circolo vizioso del tempoche determina il nodo. Se tuttii nodi verranno al pettine nonbasterà sicuramente un solopettine a scioglierli perché lacomposizione dei nodi è dav-vero molto intrecciata ed in-garbugliata.

Gli attacchi che stanno colpendo i mercati finanziari nelle ultime settimane hanno determinato l’intervento della Consob

Mercati finanziari i apnea

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LA PIAZZA D’ITALIA - ESTERI

Lo scandalo che ha colpitoil colosso Murdoch è tale

da far pericolosamente scric-chiolare un impero con 53mila dipendenti ricavi annua-li per 32 miliardi di dollari as-sieme alla sua reputazione.La reputazione di un imperocon 51.000 dipendenti e ilsupporto degli investitori perla famiglia Murdoch.In Gran Bretagna News Corp.controlla il 40% delle venditedi carta stampata e con lapropria quota in BskyB, il 6%dell’audience televisivo.I legami fra Murdoch e la po-litica inglese sono da semprestretti. Già prima dello scan-dalo delle intercettazioni,l’opinione del pubblico e del-la politica inglese nei con-fronti di Murdoch era scissa:la fusione fra media e politi-ca, ha causato l’ira del pubbli-co quando il suo impero con-tinuava a crescere. Ad esem-pio, il presidente della com-missione che ha ascoltatoMurdoch sarebbe amico diLes Hinton, l’amministratoredelegato di Dow Jones che siè dimesso venerdì, e avrebbecenato con Rebekah Brooks ealtri dipendenti News Corp.Assai discutibile.Dal canto suo, il magnate haadottato la linea della coster-nazione: ‘Ho scoperto la veri-tà sui comportamenti illecitidi alcuni giornalisti di Newsof the World solo due setti-

mane fa e sono rimasto scioc-cato, indignato e imbarazzato’- ha detto - somigliando unpo’ al presidente della ‘Mega-ditta’ Balabam di fantozzianamemoria, riferendo - propriocome il ‘duca-conte’ - che ilvertice non può per forza dicose essere al corrente di tut-to. In riferimento alle duebambine scomparse e poi ri-trovate morte i giornalisti di‘News of the World’ avevanofatto intercettare il cellularedelle bambine scomparse ecancellato alcuni messaggiper fare spazio nella segrete-ria telefonica. Inqualificabile.Spostandoci negli Usa, RupertMurdoch anche qui sotto as-sedio, ha dichiarato sommes-samente:‘Non c’è prova che le vittimedell’11 settembre siano statespiate da giornalisti di NewsCorp. Non posso credere chepossa essere successo a nes-suno in America. Se dovessiavere elementi aprirei un’in-chiesta’.Gli Usa sono strategici perl’impero di Rupert Murdoch,molto più di Londra. E il ri-schio più grande per il ma-gnate viene proprio dagli Sta-ti Uniti, dove News Corpora-tion ha il proprio quartier ge-nerale, la stragrande maggio-ranza dei propri interessi e ilmercato più vasto. Perciò, ilsalto da Londra a Washin-gton, potrebbe mettere seria-

mente a rischio l’esistenza delgruppo. La senatrice demo-cratica Barbara Boxer ha pa-ventato senza mezzi termini ilritiro della licenza per opera-re nel mondo dei media ame-ricani. Il che comporterebbeil collasso definitivo del grup-po-Murdoch (il secondo almondo dopo Walt Disney), ilcolpo di grazia.I legami di News Corporationcon gli Stati Uniti sono sepossibile ancor più stretti diquelli con la Gran Bretagna.Del resto, si tratta di gruppoamericano, registrato in Dela-ware. La sua sede sta al 1211dell’Avenue of the Americas,nel complesso del RockefellerCenter. Come detto, gli StatiUniti sono di gran lunga il

mercato più importante e red-ditizio di News Corp, che quipossiede studi e canali televi-sivi, la 20th Century Fox, FoxBroadcasting Company, ilnetwork più visto negli StatiUniti e ‘braccio armato’ delpartito repubblicano, oltre adiversi media locali e a DowJones, che controlla il WallStreet Journal.Sono due le inchieste che sisono abbattute contro il grup-po. L’indagine che più fa tre-mare i polsi è stata avviatadall’FBI di Robert Mueller,che cerca prove sulle intercet-tazioni dei telefoni delle vitti-me dell’11 settembre e sullacorruzione di funzionari dipolizia per accedere ai datiprivati delle stesse vittime.

Tutto messo in atto dal ta-bloid News of the World,chiuso de imperio da Mur-doch dopo lo scoppio delloscandalo inglese.Murdoch, che dal 1984 è cit-tadino statunitense (la leggeamericana impone che soloun cittadino USA possa esse-re proprietario di stazioni te-levisive del Paese), potrebbeaddirittura finire sotto in-chiesta attraverso il ‘ForeignCorrupt Practices Act’, la leg-ge che punisce gli atti di cor-ruzione commessi all’estero(in questo caso, la corruzio-ne e le intercettazioni messein atto in Gran Bretagna).Murdoch potrebbe evitare ilgiudizio grazie al pagamentodi una somma consistente al

governo federale, che fareb-be cadere ogni accusa (comeavvenuto nel passato con laSiemens, che pagò 800 mi-lioni di dollari per evitarel’apertura di un’indagine percorruzione a suo carico).In questo caso, però, pagare,non sembra assolutamente lapanacea in grado di salvare ilmagnate australiano dagli at-tacchi politici.È stato Peter King, repubbli-cano di ferro di New York acapo della Commissione sullaSicurezza Nazionale della Ca-mera, a chiedere l’apertura diun’inchiesta dell’FBI sulle in-tercettazioni a danno dellevittime dell’11 settembre. Di-versi congressmen, democra-tici e repubblicani, hanno au-spicato l’intervento della SEC- l’organo di controllo deimercati USA - per valutare leaccuse di corruzione nei con-fronti di News Corp.Scaricato anche da coloro chegli erano più strettamente le-gati a tutt’oggi non si vedecome il gruppo possa uscireindenne da questo marasma.Simul stabunt, simul cadunt.Certo è che quando - e se -l’impero di Murdoch cadrà, lofarà così rovinosamente daprovocare un rumore assor-dante, sollevando un polve-rone così accecante da stordi-re tutto il mondo dei media edella finanza.Lasciando un vuoto, un enor-me vuoto da accaparrarsi.Il momento ideale per pesce-cani e burattinai per istallarenuovi assetti mediatici e diconsenso che si spera nonsfuggano alla comprensionedei cittadini-utenti.

Trema un impero fino a poco fa ritenuto granitico

La caduta degli dei

Fa situazione in Somalia acirca 20 anni dalla missio-

ne internazionale Restore Ho-pe – miseramente fallita – ap-pare oggi ‘gattopardianamen-te’ la stessa, se non peggiora-ta. Tutto è cambiato affinchènulla cambiasse. La fame re-sta una costante, così come lelotte interne, l’empasse politi-ca. Un tempo imperversava-no i signori della guerra, ca-paci di mettere in fuga persi-no le truppe Onu (1994). Ainostri giorni sono le Cortiislamiche e il loro assalto apaesi come la Somalia adaver condotto la popolazioneallo stremo – oltre ad aver in-garbugliato ancora di più lasituazione politica, che dal‘91 è spalle al muro. In piùc’è la fame, la fame atavica diuna popolazione disperatache inasprisce ancor più gliscontri.Senza pane è sempre guerra.Verso la fine degli anni no-vanta ci fu un momento discambi diplomatici impor-tante, e con le ventisei fazio-ni impegnate a trovare unaccordo per giungere allasospirata pacificazione si dif-fuse un po’ di ottimismo. Il-lusorio.Le istituzioni erano deboli, in-capaci di governare il paese,anche a causa dell’opposizio-ne dei ‘signori della guerra’ diMogadiscio per la maggior

parte componenti del gover-no stesso.La fragilità del nuovo edifi-cio politico somalo era nellefondamenta. Infatti né il Par-lamento, né il Governo era-no stati eletti, erano figli diuna trattativa lunga 2 annitra i vari signori della guerra.Mr. Yusuf, il più potente si-gnore della guerra, è statonominato Presidente. Ma laconcordia non era che difacciata, fasulla. Difatti, i va-ri signori della guerra al co-mano del paese erano in re-altà gelosi dei propri poteri ediffidavano di coloro cheavevano combattuto per an-ni. E più che unità di intentisi poteva parlare al massimodi tregua.Finchè non hanno dovuto farfronte comune davvero, penala loro esistenza. Al Qaida,tramite le Corti Islamiche hainiziato la penetrazione nelterritorio somalo intorno al2006, incontrando un certofavore tra la popolazione or-mai stufa della situazione nonsolo politica, ma soprattuttoeconomico sociale.Quale terreno migliore su cuiattecchire?E su questo terreno fertile gliintegralisti islamici sono riu-sciti ad insediarsi sul territorioarrivando a controllare ancheMogadiscio. Ecco allora che ilgoverno provvisorio si è uni-

to andando in cerca di alleati,trovandone a iosa e tutti inte-ressati a contrastare l’avanza-ta islamica: Usa, Ue, Etiopiain primis. La quale Etiopia –col sostegno Usa – è interve-nuta militarmente a sostegnodel governo somalo.

Il mix fame - divisione inter-na è micidiale è causa la pro-liferazione dell’integralismoislamico. Questo è un fatto.Inutile citare i ‘casi’ Algeria eSudan.Ecco allora che il sostegno adei feudatari sanguinari - talierano e continuano ad esserei rappresentanti del governoprovvisorio somalo -può sem-brare discutibile, ma rappre-senta in realtà il male minore.Si tratta di rafforzare in qua-

lunque modo chi si opponeall’ondata dell’integralismoislamico che conta sulla de-bolezza e la divisione dellesocietà in cui come un tumo-re prospera e si diffonde.In questa fase, i terroristi fa-centi capo ad Al Qaida – la

più potente e citata – e ad al-tre sigle hanno ormai adotta-to l’Africa a terreno di scontroideale per estendere il pro-prio potere globale.In paesi come la Somalia, ilreclutamento è agevole, e lacapacità di impossessarsi diintere nazioni compresi i lorogoverni concreto.A causa delle divisioni inter-ne, delle faide e della famediffusa in lungo e in largoche fa sì che ingenti fasce di

popolazione disperate si get-tino a cuor leggero nelle ma-ni di ‘aguzzini’ travestiti da‘salvatori’ la crisi non ha maifine.E nella società somala proto-tipo di tutto ciò che non va inAfrica - in termini di dirittiumani e livello di vita in pri-mis – farne maggiormente lespese sono coloro che versa-no in condizioni di assolutavulnerabilità. Su tutti donne ebambini. Se gli uomini muo-iono di guerra e fame (piagatrasversale), le donne muoio-no anche di parto e i bambi-ni di malattie infantili e legatealla denutrizione.In considerazione della care-stia catastrofica che ha colpi-to triangolo Kenia, Somaliaed Etiopia, il programma ali-mentare mondiale dell’ONU(PAM) ha avviato un ponteaereo nella capitale somalaMogadiscio. Lo scopo è ali-mentare in primo luogo ibambini denutriti di meno dicinque anni.Volti scavati e corpi filiformivagano ovunque in cerca dicibo. I più fortunati viaggianopigiati su minibus fatiscenti osul dorso di muli dopo unamarcia disperata che sfiora i200 km. Destinazione Kenyao Etiopia. Non certo dei para-disi, no. Piuttosto una speran-za. Digiuni e con scorte d’ac-qua super centellinate, ven-

gono spesso e volentieri de-predati dai banditi. Nei campiprofughi del Kenya ne arriva-no ormai quasi 2mila al gior-no, in Etiopia più di mille. Ilflusso non ha tregua.Fuggono dalla guerra e dallasiccità, che li ha letteralmen-te messi in ginocchio. Il be-stiame, unica fonte di so-pravvivenza è decimato. Lasiccità una delle più graviche ha colpito il Cornod’Africa mette a rischio la so-pravvivenza di ben 11 milio-ni di persone.Le aree colpite hanno supera-to il livello 4 del Sistema diAllerta Precoce dell’Unità diAnalisi della Sicurezza Ali-mentare e della Nutrizioneper la Somalia (FSNAU). Insoldoni: raggiungere il livello5 significa ‘ catastrofe umani-taria’, aumento del 30% dimalnutrizione acuta per ibambini inferiori ai 5 anni,tasso di mortalità giornalierodi 2/10mila, l’accesso a menodi 4 litri d’acqua pro-capite algiorno e meno di 1.500 kilo-calorie al giorno.Certo è che al cospetto di ta-le disastro che sembra nontoccare mai il fondo, il declas-samento degli Usa, la crisi deimercati azionari, il pericolodeficit non sembrano nulla dipiù che barzellette di mezzaestate.

Francesco di Rosa

La più grande siccità degli ultimi 60 anni minaccia 11 milioni di persone

Somalia allo stremo

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In caso di malattie gravi oterminali quante persone

possono decidere sulla sortedel paziente, chi decide chideve rappresentarlo, perchè èmeglio che siano altri adesprimersi per il diretto inte-ressato, perché è assodatoche il caso da soggettivo deb-ba essere oggettivo, cioè, per-ché se la condizione divita/non vita vale per un sin-golo individuo, è più oppor-tuno che intervengano esterniper dettare le modalità percome morire o per come con-tinuare ad esistere? Perché ègiusto che sia un medico, unpolitico o un giudice a sce-gliere come una persona deb-ba rapportarsi alla propriamalattia, piuttosto che colui ilcui destino è incatenato allagravità della vita?Infine, può il libero arbitrioessere considerato a sensounico? Cioè si può essere li-beri di dire si, ma non di direno?Tutti questi interrogativi sonoleciti se si vuole riflettere sulbiotestamento, perché ognu-no è portatore delle proprieopinioni, perché ognuno è li-bero di esprimersi.A riguardo, è costruttivo ri-cordare l’equilibrato articolo32 della Costituzione Italianache si riferisce ad ogni cittadi-

no, che si esprime per il benecomune aldilà di ogni parti-colarismo e che recita: ‘.. nes-suno può essere obbligato aun determinato trattamentosanitario se non per disposi-zione di legge. La legge nonpuò in nessun caso violare ilimiti imposti dal rispetto del-la persona umana’.Il 12 Luglio la Camera ha da-to il via libera al disegno dilegge sul testamento biologi-co; il testo, votato a scrutiniosegreto, è stato approvatocon 278 sì, 205 no e 14 aste-nuti. Il ddl ritornerà al Senatoper l’ultimo esame in seguitoalle modifiche apportate aMontecitorio.Il suo nome è ‘Disposizioni inmateria di alleanza terapeuti-ca, di consenso informato edichiarazioni anticipate ditrattamento (Dat)’ ed è com-posto di 8 articoli:

1. Riconoscimento della tute-la della vita umana, garan-tito anche nella fase termi-nale dell’esistenza e finoalla morte accertata, nelcaso in cui la persona nonsia più in grado di intende-re e volere. È vietata ogniforma di eutanasia e ogniforma di assistenza o di

aiuto al suicidio, conside-rando l’attività medica equella di assistenza finaliz-zate esclusivamente allatutela della vita e all’alle-viamento della sofferenza.

2. Salvo i casi previsti dallalegge, ogni trattamento sa-nitario è attivato previoconsenso informato espli-cito ed attuale del pazien-te prestato in modo liberoe consapevole.

3. Nelle dichiarazioni antici-pate di trattamento, le vo-

lontà sull’alimentazione el’idratazione artificiale nonpotranno essere espresse;la nutrizione artificiale po-trà essere sospesa sola-mente in casi eccezionali,ossia quando il paziente instato terminale non è piùin grado di assimilarle equando le stesse non risul-tano più efficaci.

4. La Dat, ossia il biotesta-mento scatterà solo quan-do sarà accertata assenzadi attività cerebrale inte-

grativa cortico-sottocorti-cale.

5. Sarà valida solo la Datespressa nelle forme previ-ste dalla legge. Nelle Dat sipotranno indicare solo itrattamenti che si desideraattivare.

6. Ai pazienti in stato vegeta-tivo sarà assicurata l’assi-stenza ospedaliera, resi-denziale e domiciliare.

7. In assenza della nomina diun fiduciario, la Dat preve-de che i suoi compiti sianoadempiuti dai familiari in-dicati dal Codice Civile.Viene soppresso il collegiodei medici, inizialmenteprevisto per dirimereeventuali controversie tramedico e fiduciario.

8. Le volontà espresse dal pa-ziente nella Dat non sonovincolanti per il medicocurante.

La legge ha avuto un cammi-no lungo due anni e mezzo,iniziato con il ddl Calabrò aseguito del caso Englaro;PDL, Lega, UDC hanno vota-to compatti, mentre per il nosi sono schierate le opposi-zioni compreso il Fli (le cuidivergenze sui temi etici conl’UDC erano sicuramente evi-

denti fin dall’inizio dell’alle-anza).Dal testo si evince che le par-ti salienti della legge riguar-dano il ruolo del medico cheviene decisamente rinforzatoperché non più vincolato aseguire le dichiarazioni delpaziente e la riduzione dellaplatea dei destinatari del bio-testamento perché le Dat siapplicheranno solo per chi sitroverà in condizioni di as-senza totale di attività cere-brale oltre al deciso no allasospensione della nutrizioneforzata, che potrà essere in-terrotta solo in casi estremi.Il ddl rappresenta un risultatodecisivo per la maggioranza,poiché ora, anche in Italia c’èun testo a cui si possa far ri-ferimento in una materia tan-to difficile e certamente carat-terizzata da opinioni noncondivise; un disegno di leg-ge questo, che però deve at-tendere ancora il terzo pas-saggio in Senato.Tutto è discutibile ma in unoStato civile è la legge che re-gola e non gli uomini. Ora inItalia finalmente una leggeper un argomento tanto diffi-cile ci sarà.

Ilaria Parpaglioni

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LA PIAZZA D’ITALIA - ATTUALITÀ

Disposizioni politiche in materia di ‘vita’

Biotestamento

La BCE non intende piùaspettare l’Italia. Per que-

sta ragione Trichet e Draghihanno recapitato al Presiden-te del Consiglio Silvio Berlu-sconi un vero e proprio dik-tat di governo per invertire ilsenso di marcia. Occorre in-tervenire sui titoli di Statomediante liberalizzazioni,cessioni e lavoro. Per quantoconcerne il tema delle libera-lizzazioni nella lettera si indi-cano i passaggi da seguire esoprattutto si suggerisce diagire per decreto, un modusche permette di accelerare itempi di intervento visto chein Europa sono convinti che itempi del governo italianosono troppo lunghi. La spie-gazione della tempistica ac-celerata è molto chiara:quando un mercato è in diffi-coltà o rischia di mettere indifficoltà l’intero sistema eco-nomico gli interventi debbo-no essere immediati, tempe-stivi e mirati. Ogni manovraadottata in ritardo potrebbedeterminare un inasprimentodella problematica fino allacompromissione della stessacon ripercussioni gravi sulmercato oggetto di interven-to. Le criticità in questa parti-colare fase economica sonomolte e concatenate, si deverilevare che l’argine del go-verno non è tanto forte dapoter allungare i tempi di in-tervento. La crisi finanziariache sta travolgendo i mercatiha ormai dimensione mon-diale, questo in generale dà il

senso e la misura alla gravitàdella situazione. La finanzamondiale per colpa deglispeculatori è a rischio e stamettendo a rischio la credibi-lità e l’affidabilità dell’in-tero sistema. Il rischio diinsolvenza dei titoli diStato rappresentano laprincipale preoccupazio-ne dei Governi soprattut-to di quello italiano. Pertale ragione bisogna inter-venire con tempestività econ decisione. Dalla lette-ra di Draghi e Trichetemerge in tutta chiarezzal’emergenza della situa-zione italiana anche sultema delle privatizzazio-ni: si arriva a considerareperfino l’ipotesi cessionianche per le società pub-bliche locali. Di fronte aquesta opportunità si tro-vò qualche anno fa anchela Grecia. La Grecia nonla colse e quando si ac-corse in riardo che avreb-be dovuto per forza cede-re, le partecipazioni stata-li persero il loro valore dimercato e il governo in-cassò la metà di quantoavrebbe potuto incassare. LaBce per questo motivo fa in-tendere nella lettera che unconto è privatizzare ora unconto è farlo nel 2013.L’altro argomento non menoimportante che viene affron-tato nella lettera che da segre-ta è ormai diventata pubblica,riguarda il mercato del lavo-ro. Un settore storicamente ri-

masto fuori dalle competenzeeuropee. Trichet questa voltasi occupa direttamente dellamateria, ribadendo il concettodella flessibilità in luogo della

rigidità. I licenziamenti deicontratti a tempo indetermi-nato debbono poter avvenirecon meno rigidità. Ridimen-sionamento della estremaflessibilità e precarietà deigiovani un modello che devepuntare invece, sulla prote-zione di questi che rappre-sentano il futuro del Paese.Un punto molto importante èpoi quello relativo alla con-

trattazione aziendale che de-ve incentivare la produttività.I livelli di produttività nelleimprese italiane sono al disotto della media europea. Le

cause sono da ricercare nelrapporto contrattuale tra da-tore di lavoro e lavoratore. Èindispensabile per innalzare illivello di produttività contrat-tualizzare l’incentivo a pro-durre di più. Occorrono sti-moli al lavoratore, che invecesi trova spesso a percepire ilsuo rapporto di lavoro comeun vero e proprio rapportoprecario, oggi c’è domani

non si sa. Questa incertezzache governa il mercato del la-voro non fornisce alcun in-centivo alla produttività e de-termina un ridimensionamen-

to delle performancesaziendali. In un mercatosempre più globale la ri-sorsa umana è in costoma non un vincolo di bi-lancio, e come tale deveessere minimizzato manon penalizzato.Se l’Italia dovesse disat-tendere il merito della let-tera, può dimenticarsi l’in-tervento della BCE per so-stenere i titoli del debitopubblico. D’altronde co-me giustamente ha ribadi-to il Presidente della Re-pubblicaGiorgio Napolitano sel’Italia è arrivata a questopunto è per colpa delleclassi dirigenti degli ultimidecenni che non hannorisolto mai i problemi.Problemi connaturati almodello repubblicano ealla nostra storia.La sacrosanta ragione delnostro Presidente è giu-

stificata dal fatto che troppevolte i governi che si sonosucceduti negli ultimi annihanno si sono fatti portavocedei problemi economici e fi-nanziari dell’Italia ma nessu-no ha mai veramente prov-veduto a risolverli nel verosenso della parola. In Italiamanca quel pragmatismo de-cisionale che è tipico di unGoverno forte che sa quando

e dove intervenire per rag-giungere l’obiettivo della cre-scita e dello sviluppo. Non sipossono sempre fare procla-mi del tipo il modello finan-ziario dell’Italia è solido eper questo è al riparo daogni crisi quando Piazza Af-fari perde il 5% scatenandouna vendita di titoli spaven-tosa. E poi non è pensabileche un mercato finanziariopossa sempre essere ricattatodalla speculazione. L’ecce-zione che governa la regola.Un Governo forte deve inter-venire, deve decidere confermezza misure anche c.d.impopolari ma per tempo econ cognizione di causa.L’accumulo di debito pubbli-co non è sicuramente un fat-to dell’ultimo ora, questamassa è cresciuta in modospaventoso negli ultimi annisenza che nessuno ne argi-nasse la crescita. Questa è ve-ra e propria irresponsabilitàistituzionale. Ed è anche ver-gognoso farsi arrivare delleletterine dall’Europa con sug-gerimenti su come l’Italia de-ve comportarsi e quali misuredeve prendere se vuole l’in-tervento della BCE. Nella sto-ria istituzionale di un Paeseavanzato ed ‘industrializzato’come quello italiano occorre-rebbe anche un po’ di digni-tà. Quella per esempio chel’Italia ogni volta è chiamata adover dimostrare nei momen-ti più difficili. Ed è proprio inquesti che si vede la forza edil DNA di uno Stato.

L’indirizzo di Trichet e Draghi a Berlusconi e Tremonti per ottenere l’intervento della BCE sui titoli italiani

Liberalizzazioni, cessioni e lavoro

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Probabilmente non c’èbisogno di alcuna anali-

si, di alcuna introduzioneper illustrare ciò che è difronte agli occhi di tutti: inItalia è diffusa la presunzio-ne di utilizzare la politicacome mezzo di gestione delpotere privato e affaristico;questo contesto deve peròcerto confrontarsi con unaferma presunzione di inno-cenza. La giustizia farà ilsuo corso.La politica spendacciona eviziata si muove in base aciò che le conviene fare omeno, la società civile viveuna realtà quotidiana lonta-nissima e per niente condi-visa dai vari generali, fac-cendieri e dirigenti di statoche pare si impegnino benea gestire la spartizione deidenari e delle cariche e più

sù della politica o oltre lapolitica, si svelano arcaniburattinai che sembrano es-sere il collegamento tra lanostra classe dirigente e al-tri misteriosi poteri.Questo è il teatrino dellapolitica, un teatrino nel ve-ro senso della parola: siaprono i sipari, si va in sce-na, ognuno ha il suo mo-mento di gloria sotto i riflet-tori, ognuno recita la suaparte, ogni tanto si escefuori dal copione afferman-do il contrario di ciò che siè detto il giorno prima e in-fine si scopre che era tuttoun gioco, una finzione, per-ché in finale, lo show servead evadere, a incantare; mase sfugge per un istante unariflessione involontaria fuoridalla normalità, la rappre-sentazione sembra preoccu-pante, perché essa stessapare quasi volerci suggeriretra le righe, in maniera vela-ta e ironica, che assistiamoda anni ad un probabileabuso di potere.Però se le cose fossero dav-vero come solo per un atti-mo si è insinuato, sarebbestato opportuno fare diver-samente, sarebbe stato le-gittimo avere un approcciopiù costruttivo alla gestione

della cosa pubblica; insom-ma meno teatro tra le partiin scena e più responsabili-tà.Quindi sereni, la politica èciò che è, è quella che ap-pare, nessun significato sot-tointeso.Norberto Bobbio ( Torino18 Ottobre 1909 – Torino 9Gennaio 2004) è stato un fi-losofo, uno storico e un po-litologo, uno degli intellet-tuali più influenti dell’Italiadel ventesimo secolo, unoche pensava al futuro dellademocrazia al di là dellerappresentazioni.Il Futuro della Democraziaè un testo che raccogliemolti temi cari a Bobbio:l’etica, la politica, la cultura,la pace, la guerra, la sostan-za del liberalismo, i governidei cittadini e dei tiranni.Il potere invisibile nella de-mocrazia è un argomentoda lui toccato e descritto inquesto libro, dove la vigilepresenza dei cittadini arginai pericoli che possono mi-nare il buon funzionamentodella Res Publica.La democrazia è con tutti isuoi limiti e i suoi difetti, lamigliore forma di governopossibile, è caratterizzata daun insieme di regole prima-

rie, fondamentali che stabi-liscono chi è autorizzato aprendere decisioni e conquali procedure, ma allostesso tempo, può essereperò inquinata dai ‘sottogo-verni’, dai clientelismi rapa-ci, dalla corruzione e dalcriptogoverno, quest’ultimointeso come l’insieme delleazioni compiute da forzepolitiche che agiscono nel-l’ombra.Ma nel corso della storia,l’istituzione democraticanon ha mantenuto dellepromesse e tra queste quel-le che più riguardano ilcontesto italiano presente,sono la mancata eliminazio-ne delle oligarchie e la per-sistenza dei poteri invisibili.In Italia, denuncia Bobbio,non si è riusciti a sconfigge-re il potere delle oligarchiee delle mafie, delle loggemassoniche anomale, deiservizi segreti incontrollati eprotettori dei sovversivi chedovrebbero essere neutra-lizzati. Questo è il doppiostato, doppio perché accan-to ad uno stato visibile neesiste uno parallelo e invisi-bile.L’intento democratico inizia-le era quello di frugare persempre dalle società i poteri

invisibili per dare vita ad unapolitica le cui azioni fosserocompletamente trasparenti,controllate dai cittadini attra-verso la pubblicità degli attidi governo per distinguereciò che è lecito da ciò chenon lo è.Chi controlla i controllori?Questa è la domanda cheda sempre storici e filosofisi pongono e che Bobbio ri-propone in queste pagine,affermando che se non sitrova alcuna risposta allorasi va verso una concezionecontraria alle premesse stes-se della democrazia: la dire-zione non sarà più quelladel massimo controllo deicittadini sul potere, ma siandrà verso il massimo con-trollo del potere sui sudditi.La pubblicità degli atti edelle azioni è la regola inuno stato civile e visto cheil popolo è sovrano, deveconoscere come si gestisceil potere e come le decisio-ni vengono prese; di conse-guenza, il carattere pubbli-co del potere è uno dei cri-teri fondamentali per con-traddistinguere lo stato co-stituzionale rispetto allo sta-to assoluto.Bobbio si chiede anche co-sa è che costituisce uno

scandalo e a riguardo, diceche si ha uno scandalo pub-blico quando viene reso no-to un atto o una serie di at-ti che sino ad allora eranostati tenuti nascosti perchése fossero stati noti nonavrebbero potuto esserecompiuti. Si considerino,prosegue il filosofo, le varieforme di corruzione pubbli-ca, come il peculato, la mal-versazione, la concussione,l’interesse privato in atti diufficio, che se un dirigentedello stato affermasse diperseguire pubblicamente,sarebbe immediatamente al-lontanato dalla vita politicae da qualsiasi amministra-zione.‘Il criterio della pubblicitàper distinguere il giusto dal-l’ingiusto, l’illecito dal leci-to, non vale per chi, come iltiranno, pubblico e privatocoincidono in quanto gli af-fari dello stato sono i suoiaffari personali e viceversa’(‘Il futuro della democrazia’pag. 100).In conclusione, la segretez-za in generale e, la segre-tezza in relazione al dirittodi altri uomini in particola-re, non va nella direzione diun reale compimento dellademocrazia.

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LA PIAZZA D’ITALIA - APPROFONDIMENTI

In Italia, l'offerta relativa al-l'attività di enoturismo è

ampia. Sono numerose leaziende del settore enoico dimedie dimensioni che punta-no a tale servizio, generandocosì una grande proposta di-versificata.Il Presidente del Censis Ser-vizi Spa Fabio Taiti, nel2003, ha tracciato quattroprofili dei turisti amanti delvino: i talent scout ( coloroche collezionano mete eno-turistiche e vivono il vinocome un'esperienza ), gliopinion leader (coloro chedispongono di un redditoelevato, sono molto compe-tenti, conoscono luoghi, eti-chette, prezzi), i turisti delvino ( sono in prevalenzamaschi adulti, con una buo-na capacità di spesa, possie-dono discrete conoscenzesul vino, hanno interesse avisitare le cantine) e gli eno-turisti per caso (coloro chehanno un'età che oscilla tra35-45 anni, si recano in can-tina solo se c'è l'evento oun'occasione).Mentre da una ricerca trattada EtaMeta, eseguita nelfebbraio del 2007 e promos-sa da Vinitaly – Ente Fiere diVerona, si nota come il wi-nelover sia conoscitore delsettore enoico, passando co-sì dalla categoria di sempli-ce degustatore estempora-neo a quella di appassiona-to di vino. L'indagine è inte-

ressante perché tratteggiaun profilo dei comporta-menti dei winelover: uomo,con età media di 40 anni,con disponibilità economi-che, con un grado di istru-

zione medio alto, attento al-la qualità della vita, chevuole vivere bene, ama ilbuon vino e ne è conoscito-re, in alcuni casi ancheesperto ed, ad ogni modo,aperto alle nuove esperien-ze di degustazione. Ritieneche gli elementi che concor-

rono alla scelta del vino sia-no il gusto personale, la de-nominazione d'origine e ilterritorio di provenienza.Tiene conto del rapportoqualità-prezzo per i consumi

ordinari quotidiani, ma lavariabile prezzo diviene in-fluente quando si trova difronte a una bottiglia di vinoricercata, rendendosi dispo-nibile a spendere oltre cin-quecento euro. Preferiscebere vino italiano, in casa incompagnia di amici e paren-

ti e tiene conto del correttoabbinamento vino-cibo. Mail winelover non disdegna latecnologia, utilizza internetcome fonte di aggiornamen-to sul mondo del vino

Analizzando anche il rap-porto annuale 2008 'L'auto ei turismi tematici' realizzatoda Aci –Censis Servizi SpAsi possono evidenziare lefasi evolutive del turismoenogastronomico in Italiasono racchiudibili in tre fa-si: anni '80 il risveglio del-

l'offerta ad opera di pionie-ri innovatori e grazie a mo-tivazioni di tipo movimenti-sta (Città del Vino, Slow Fo-od...); anni '90: lo sviluppodi una moda attraverso una

crescita della domanda gra-zie ai media e alla crescitaconsumi outdoor (riferi-mento capitolo primo); anni2000 e oltre: la galassia deiterritori che hanno prodottouna concentrazione dell'of-ferta generando una evolu-zione della domanda per

quanto riguardava i distrettievoluti (come il Piemonte,la Toscana, il Triveneto el'Umbria).L'enoturismo permette alviandante di entrare in con-tatto con il luogo di produ-zione degli alimenti che con-suma godendo della qualitàdel paesaggio che divieneuna marcia in più di motiva-zione, ma esso permette an-che di constatare l'autenticitàdei valori ancorati al vino,come il concetto di territorio,di tradizione, di tipicità, diidentità...I dati riportati delineano co-me i consumi culturali neltempo libero negli anni sia-no cambiati, e come il vinorientri tra i consumi definibi-li outdoor (ossia quei con-sumi che sono fruiti dagliindividui fuori dalle muradomestiche come ad esem-pio il teatro o un corso didegustazione). Scopriamoanche che oggi il turista delvino è molto più informatoche in passato (facilitato an-che all'ingresso dei new me-dia come internet o telefonicellulari), ha una propensio-ne per la qualità; egli è con-temporaneamente esigentee curioso, ma anche un po'pellegrino e buongustaio,cerca i tesori nascosti ma re-sta forte nel suo cuore il de-siderio di ritrovare il piaceredella tavola.

Alice Lupi

Sulla segretezza degli atti pubblici

Norberto Bobbio e il potere invisibile

L’identikit dell’enoturista

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