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L’INSONNIA DIAGNOSI E TERAPIA NELLA MEDICINA OCCIDENTALE E CON AGOPUNTURA Dott.ssa Maria Paola Brugnoli

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L’INSONNIADIAGNOSI E TERAPIA

NELLA MEDICINA OCCIDENTALEE CON AGOPUNTURA

Dott.ssa Maria Paola Brugnoli

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IL SONNO

Clinicamente si intende il sonno come un fenomeno fisiologico

caratteristico di tutti gli esseri e consistente

in una interruzione spontanea

delle attività nervose e psichiche connesse con la vita di relazione.

Parlare di insonnia vuol dire in primo luogo parlare di un bisogno

fondamentale dell'uomo: il sonno.

Vediamo dunque che cosa vuol dire dormire

e quanto questo sia importante per l'economia

psicofisica del corpo umano.

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Durante il sonno variano alcuni parametri fisiologici del corpo umano: sono diminuiti

•il tono muscolare, •la pressione arteriosa,

•la frequenza del battito cardiaco, •il metabolismo energetico raggiunge valori inferiori a quelli propri

dello stato di veglia; •diminuisce la diuresi;

•aumenta la frequenza degli atti respiratori • si riduce la frequenza cardiaca.

Ma il sonno non è soltanto questo. Dai moderni fisiologi esso è considerato come un processo attivo a

cui presiedono certe parti ben note del cervello. Il sonno nei più comuni dizionari viene definito anche come:

sospensione periodica delle più appariscenti nostre attività fisiche e intellettuali, per ricaricare di energie il nostro corpo; quiete raccolta e

silenziosa; profondo abbandono e isolamento.

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LA NEUROFISIOLOGIA DEL SONNOL'EEG E GLI STADI FISIOLOGICI DEL SONNO

La maggior parte delle indagini sul sonno è stata condotta da moderni ricercatori nei "laboratori del sonno", dove dei volontari accettano di passare una o più notti

collegati a vari strumenti elettronici di registrazione, tra cui l'EEG (elettroencefalogramma), utili a registrare le onde elettriche cerebrali.

C’è molta differenza tra le attività mentali nel sonno e quelle svolte nella veglia.

L’elettroencefalogramma (EEG) è il metodo d'indagine strumentale consistente nell'espressione grafica dell'attività elettrica legata alla funzione

cerebrale e registrata da un apparecchio detto elettroencefalografo.In ogni cellula funzionante del cervello si stabilisce una differenza di

potenziale fra il corpo della cellula il neurone e i prolungamenti da essa emanati:

i dendriti e l’assone.L'elettroencefalografo registra la somma delle correnti prodotte dalle migliaia di

cellule dell'intera massa cerebrale. Viene a costituirsi, così, un tracciato che varia nel tempo, producendo determinate onde, che corrispondono all'andamento e alle

variazioni dei potenziali elettrici misurati da elettrodi appoggiati al cuoio capelluto e corrispondenti a determinate aree cerebrali.

A seconda della forma di tale onde (misurata dalla loro ampiezza e dalla loro frequenza) si può desumere lo stato di maggiore o minore attivazione dell'area della

corteccia cerebrale registrata.

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Ma nel meccanismo dell'addormentamento entrano in gioco anche altri fattori: le perturbazioni che arrivano dall'esterno o dall'interno: disturbi patologici o emozionali quali l’ansia e lo stress, ossia quei segnali che riescono a infiltrarsi impedendo l'instaurarsi di questo

equilibrio.

Adam Elsheimer(1578-1611)

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ONDE ELETTROENCEFALOGRAFICHE DEL CICLO VEGLIA-SONNO:

"onde alfa", di bassa ampiezza e di frequenza compresa fra i 9 e gli 11 cicli al secondo, caratteristiche della veglia rilassata;

"onde beta", di ampiezza poco minore ma di frequenza maggiore e

corrispondenti a stati di veglia attiva;

"onde delta o theta", molto ampie ma anche assai lente , predominanti nel sonno profondo.

La registrazione di queste onde permette oltre che di registrare le varie fasi del sonno, anche d'individuare disturbi e patologie del sistema nervoso.

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ONDE CEREBRALI MISURABILI ALL’ELETTROENCEFALOGRAMMA (EEG)NEL CICLO SONNO-VEGLIA

ONDE CEREBRALI CARATTERISTICHE

BETA12-21 cicli sec.

Stato di vegliaOcchi apertiSensi attentiPensiero logico-razionaleTensione-concentrazione

ALPHA8-12 cicli sec.

Pre-sonnoCoscienza interioreRilassamento psico-fisicoPensiero intuitivo-creativo

TETA4-7 cicli sec.

Sonno Stati di incoscienza, coma

DELTA0-3 cicli sec.

Sonno profondoStati di coma

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FASI DEL SONNO:

Fase 1: fase dell'addormentamento; pre-sonno molto leggero in cui dominano onde alfa irregolari.

Fase 2: verso il sonno più profondo; le onde alfa si disorganizzano e compaiono gruppi di onde più ampie e più lente.

Fase 3: sonno profondo; aumento delle onde e rallentamento del tracciato EEG.

Fase 4: sonno ancora più profondo; compaiono onde delta e theta.

Tutti questi stadi sono compresi nella categoria del son no non REM. La sigla REM sta per Rapid Eye Movement, perché in questa fase, sotto le palpebre chiuse, i nostri occhi si muovono molto rapidamente. Questa è la parte del sonno durante la quale sogniamo. Anche durante la fase non-REM possiamo occasionalmente sognare, ma – essendo i nostri

pensieri brevi e frammentati - non sogniamo con quella vivida componente immaginativa della fase REM.

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La fase 1 è quella di transizione tra la veglia e l’assopimento ed è la più leggera. In questa fase alcune parti del nostro cervello sono

sveglie e altre no.

La fase 2 è quella che inizia subito dopo essersi addormentati. È la fase che dura di più: circa il 45% del sonno.

Le fasi 3 e 4 sono quelle in cui il sonno è più profondo.

Le ricerche sulla funzione delle varie fasi del sonno non sono ancora arrivate a una risposta definitiva. Le fasi 3 e 4 sembrano essere

quelle che permettono al corpo di rigenerarsi. È l’unico momento in cui il nostro cervello è completamente off-line, si riposa.

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PRINCIPALI DIFFERENZE TRA SONNO NON-REM E REM(modificato da: Harvey A. et al., The principles and practice of medicine.

Appleton-Century-Crofts, U.S.A.)

SONNO NON-REM SONNO REM

EEG Attività lenta (delta)Di voltaggio considerevole

Attività mista per lo più da lento a medio voltaggio(range alfa-beta)

Movimenti oculari

Non considerevoliDi solito molto lenti

Rapidi movimenti oculari (REM) Con carattere irregolare

Tono muscolareEMG

Grado costantemente moderato di attività EMG Marcata ipotonia o atonia muscolareDiminuita attività EMG

Respirazione Regolare Moderatamente irregolare

Ritmo cardiaco Regolare Talvolta aritmie

Movimenti del corpo Assenti Spesso presenti (anche se come intervalli durante l’ipotonia generalizzata)

Sogni Talvolta Molto frequentemente

Meccanismi neurofisiologici e neurochimici attivati

Tronco cerebrale serotoninergico, prevalentemente nuclei del rafe e strutture del mesencefalo

Pontino non adrenergico (locus ceruleo) e strutture del tronco cerebrale

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I DISTURBI NEUROFISIOLOGICI DEL SONNO IN MEDICINA OCCIDENTALE

I disturbi del sonno si distinguono in tre categorie principali che sono:

1. le dissonnie

2. le parasonnie

3. in disturbi del sonno correlati ad altri disturbi mentali, dovuti ad una condizione medica generale o indotti da sostanze.

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1. le dissonnie, nelle quali si verifica un’alterazione della quantità, della qualità o del ritmo del sonno;

2. le parasonnie, caratterizzate da comportamenti anomali o da eventi fisiopatologici che si verificano durante il sonno;

3. disturbi del sonno secondari a malattie medico-psichiatriche, cioè disturbi legati a patologie psichiatriche, a malattie neurologiche o ad

altre patologie mediche

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SONNO ED INSONNIA

Viene definita insonnia la difficoltà ad addormentarsi e a mantenere il sonno, o la disposizione a svegliarsi troppo presto la mattina.

Con il termine insonnia si indica la sensazione soggettiva di non aver

tratto sufficientemente riposo dal proprio sonno, perché non adeguatamente lungo o perché privo di sufficienti capacità ristoratrici.

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Tre sono i tipi di insonnia:

1. il primo è detto "insonnia iniziale", cioè è presente una difficoltà ad addormentarsi a cui può seguire un sonno anche prolungato ma riferito

oggettivamente insoddisfacente;

2. il secondo tipo è "l’insonnia centrale", caratterizzata da numerosi e a volte prolungati risvegli;

3. infine il terzo tipo (insonnia terminale), spesso conseguenza del secondo, ma definito come un mancato ripristino del sonno dopo un risveglio precoce notturno.

Tutti e tre i tipi di insonnia possono essere episodi sporadici oppure cronici.

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LE CARATTERISTICHE CLINICHE DELL’INSONNIA

TIPO CARATTERISTICHE DURATA

INIZIALEDifficoltà nell’induzione del sonno Transitoria

CENTRALE Buona induzione, ma risveglio durante il sonno

Intermedia

TERMINALE Risveglio precoce, senza possibilità di riaddormentarsi

Cronica

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I FATTORI SCATENANTI L’INSONNIA

CAUSE CARATTERISTICHE

DISTURBI EMOTIVIAnsia Depressione Mania

Difficoltà ad addormentarsi, risveglio precoceRisveglio precoce con pensieri morbosi e ricorrentiRisveglio precoce con iperattività fisica

DISTURBI FISICIDolore, fame, sete, caldo, freddo, tosse e disturbi respiratori, ipertiroidismo,patologie cardiache, urinarie, cerebrali.

Difficoltà ad addormentarsi con sonno irregolare eagitato.

VARIAZIONI DI ABITUDININuove condizioni ambientaliTempi diversi per il sonnoSindrome da fuso orario

Difficoltà ad addormentarsi

TOSSINE E FARMACICaffè, thè, alcool, sostanze stupefacenti, farmaci di vario tipo.

Difficoltà ad addormentarsi con perdita del ritmo del sonno, sonno totale diminuito.Con le sostanze stupefacenti sonno irregolare ed agitato.

LESIONI CEREBRALI (Ipotalamo e Mesencefalo)Encefalite, traumi, neoplasie

Perdita del ritmo del sonno, associato ad ipersonnia.

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ANSIA E INSONNIA

Lo stress costituisce una delle più comuni componenti della normale reazione emozionale dell’uomo a svariate risposte ambientali.

Lo stress protratto, e ripetuto, nell’uomo genera l’ansia.

L’ansia è una condizione emozionale particolare caratterizzata da stato di apprensione, disagio, aumento della tensione fisica e o psichica, preoccupazione, stato di attesa, senso di anticipazione del pericolo,

senso di paura e ridotto senso di controllo da parte del soggetto.

I sintomi fisici e o psichici sono molto personali, e possono essere di intensità variabile da caso a caso.

Possono essere presenti tipiche manifestazioni psichiche, quali apprensione, senso di attesa e di pericolo, tensione soggettiva, paura

immotivata, irrequietezza motoria, crisi di panico, o manifestazioni quali intensa affaticabilità fisica e psichica, distraibilità, difficoltà alla

concentrazione, insonnia.

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Alterazioni fisiologiche nella reazione d’ansia:

•aumento della tensione muscolare generale e/o distrettuale•aumento della frequenza cardiaca•possibili aritmie•aumento della pressione arteriosa sistolica•vasocostrizione periferica•diminuzione della temperatura cutanea•aumento della frequenza e irregolarità respiratorie•modifica della secrezione e motilità gastrointestinale•dilatazione pupillare•aumento della sudorazione•aumento dei riflessi osteo-tendinei•aumento del consumo di ossigeno•aumento dei livelli di adrenalina e noradrenalina•aumento dei livelli ormonali di ACTH e di cortisolo•aumento dell’ormone GH somatotropo•aumento della prolattina•aumento di ormoni tiroidei

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I DISTRURBI DI ORGANI E APPARATIASSOCIATI ALL’ANSIA NELL’INSONNIA

1) Cardiovascolare2) Gastrointestinale3) Urogenitale4) Muscolare5) Respiratorio6) Cutaneo7) Neurologico - Psichico

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ANSIA, INSONNIA ED EMOZIONI

Che cos’è l’emozione? Sebbene l’emozione si realizzi all’interno della complessa relazione tra l’individuo e l’ambiente, è utile, per chiarirne gli aspetti, considerarla

come indotta da una specifica condizione stimolo.

In altre parole, l’emozione è un esempio di comportamento rispondente, comportamento cioè dove può essere individuato uno stimolo scatenante,

legato alle motivazioni profonde.

L’emozione può essere definita come quella complessa catena di eventi compresa tra la comparsa dello stimolo scatenante (INPUT) e l’esecuzione del

comportamento rispondente (OUTPUT).

Concludendo, l’emozione risulta essere un “insieme di risposte”.

Quante e quali sono le emozioni?

Possiamo ipotizzare che la moltitudine delle esperienze emotive sia spiegabile mediante una decina di emozioni fondamentali o primarie.

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Plutchik (1970, 1980) ha suggerito un modello efficace (parzialmente verificato sul piano empirico per la classificazione delle espressioni facciali).Tre sono le fondamentali dimensioni rappresentate in questo modello: intensità, polarità e somiglianza.

Il cerchio rappresenta la somiglianza e la polarità delle otto emozioni primarie.

L’intensità può variare su un asse ortogonale al cerchio, per esempio la paura aumentando può divenire terrore, diminuendo può divenire apprensione.

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Il modello sembra essere in grado di spiegare la maggior parte delle emozioni umane, ciascuna delle quali può essere considerata come una combinazione di queste emozioni primarie. Questi modelli ci aiutano a capire anche le situazioni d’ansia nell’insonnia.

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I DISTURBI PSICOPATOLOGICI DEL SONNO IN MEDICINA OCCIDENTALE

LA PERSONALITA’ DEL PAZIENTE E L’INSONNIA

Nel considerare il paziente, è importante distinguere:

1. I DISTURBI DI PERSONALITA’ (= personalità patologiche)

2. I TRATTI DI PERSONALITA’ (= le caratteristiche individuali della personalità)

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1) I disturbi di personalità

(DSM-IV TR) American Psychiatric Association

“Un Disturbo di Personalità rappresenta un modello di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle

aspettative della cultura dell’individuo, ed è quindi considerato patologico, in quanto determina disagio o addirittura menomazione

psichica” (DSM-IV TR).

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TIPO DI DISORDINEDELLA PERSONALITA’

CARATTERISTICHE

1) disturbo antisociale di personalità

Spesso fallimenti , cattivo rendimento lavorativo,scarsa affidabilità, conflitti con la legge, truffe, relazioni umanesuperficiali, inosservanza e violazione dei diritti degli altri

2) disturbo narcisistico di personalità

Quadro caratterizzato da grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia

3) disturbo schizotipico di personalità

Disagio acuto nelle relazioni strette, distorsioni cognitive o percettive, eccentricità nel comportamento

4) disturbo borderline di personalità

Instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e degli affetti, e da marcata impulsività

5) disturbo istrionico di personalità

Tendenza ad essere eccitabile, istrionico, seducente, egocentrico: ricerca l’attenzione, emotività eccessiva.

6) disturbo evitante di personalità

Tendenza ad essere inetto, inefficace, con poca capacità di giudizio e scarsa autostima, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità ai giudizi negativi

7) disturbo ossessivo-compulsivo di personalità

Tendenza abnorme all’obbedienza e al perfezionismo: soggettoinibito; preoccupazione per l’ordine, perfezionismo ed esigenze di controllo

8) disturbo paranoide di personalità

Comportamento sospettoso; le motivazioni degli altri vengono interpretate come malevole

9) disturbo schizoide di personalità

Tendenza a mutismo, testardaggine, distacco dalle relazioni socialie gamma ristretta di espressività emotiva

10) disturbo dipendente di personalità

Scarsa fiducia in se stesso, indecisione, bisogno di rassicurazione, comportamento sottomesso e adesivo legato ad un eccessivo bisogno di essere accuditi.

Disturbo di personalità non altrimenti specificato

- Sono presenti tratti di disturbi di personalità diversi- disturbi di personalità non inclusi nella classificazione

I DISTURBI DELLA PERSONALITA’ E LORO CARATTERISTICHE DSM-IV Text Revision American Psychiatric Association

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2) I TRATTI DI PERSONALITA’

(= le caratteristiche individuali della personalità)

I tratti di personalità sono modi normali e soggettivi di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti

dell’ambiente e di se stessi, che si manifestano in un ampio spettro di contesti sociali e personali.

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DEPRESSIONE E INSONNIA:

la depressione è correlataa una condizione di tristezza e di sfiducia che troviamo, spesso, accompagnate da:

-Irritabilità-Ansia-Sintomi psicosomatici-Disturbi della personalità-Perdita di interesse per le attività quotidiane;-Alterazione dell’alimentazione (anoressia o bulimia)-Alterazioni del ciclo del sonno;-Senso di affaticamento e di perdita di energia vitale;-Incapacità di concentrarsi -Diminuita performance mentale-Incapacità di prendere decisioni;-Insoddisfazione generale-Scarsa autostima-Uso smodato di farmaci-uso di alcolici o di sostanze stupefacenti-Nelle forme gravi pensieri ricorrenti di suicidio e morte

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I meccanismi della depressione:

I meccanismi della depressione, possono essere indotti da vari fattori:

1)STRESS FISICO E PSICHICOLa frequente esposizione agli stress e agli sforzi fisici nella vita normale di un individuo è una componente importante dell’insorgenza di sindromi depressive.Lo stress costituito da un superlavoro fisico, tiene tutti i meccanismi fisiologici e biomeccanici sotto tensione. Non esiste pertanto un margine di sicurezza: bisognerà valutare da caso a caso, perché il “collasso” psichico, a certi livelli è sempre in agguato. Dal mpunto di vista clinico, la sintomatologia è costituita da un acuto disinteresse e da astenia intensa; a riposo si verifica una tachicardia, perché il tono parasimpatico viene sopraffatto dai segni adrenergici dello stress; sono altresì presenti sintomi fisici e psichici quali: inappetenza, perdita di peso, insonnia, incapacità di concentrazione, ansia, algie e dolenze acute, un quadro tipico della depressione ansiosa.2)MANCANZA DI AUTOSTIMA3)PERDITE AFFETTIVE4)PROBLEMI RELAZIONALI NELL’AMBIENTE DI VITA DEL PAZIENTE (LAVORO O FAMIGLIA)

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LA TERAPIA DELL’INSONNIA IN MEDICINA OCCIDENTALE

1) Il trattamento psicoterapeutico dell’insonnia

2) la terapia farmacologia dell’insonnia

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Il trattamento psicoterapeutico dell’insonnia

I problemi psichici e la cura psicoanalitica: l’inconscio di Freud

L'inconscio di Freud nasce per motivi terapeutici. Riportando alla coscienza contenuti dimenticati, alcuni

soggetti cessano di avere determinati sintomi, guarendo da disturbi che non avevano un'origine fisica ma psichica (la paralisi di un arto, tanto per

citare il caso che diede inizio alla ricerca di Freud, può avere cause fisiche ma anche cause psichiche).

Tecnicamente, la psicoanalisi è questo. "Un metodo di cura consistente essenzialmente nell'esplicitare il

significato inconscio dei discorsi, delle azioni, delle produzioni immaginarie (sogni, fantasmi, deliri) di un

soggetto. Questo metodo si fonda principalmente sulle associazioni libere del soggetto, che sono la granzia

della validità delle interpretazioni." ( Freud).

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Cortecciaassociativad'uscita Corteccia

premotoria

Cortecciamotoria

Cortecciaassociativad'ingressoCortecce

sensorialisecondarie

Corteccesensorialiprimarie

MuscoliSensi

Sistema limbico

Unità d'ingresso (Inconscio) Unità d'uscita

Inconscio personale

Inconsciocollettivo

Parola A

Significato ovvio di ASignificato simbolico di A (a)

(b)

L'inconscio collettivo di Jung

Per il cervello non esistono oggetti ma solo collegamenti tra neuroni. Ogni suddivisione di essi in classi da origine ad una verbalizzazione. Ci sono infinite verbalizzazioni possibili, ma non c'è la verbalizzazione. Arriviamo così alla definizione di simbolo data da Jung. Una parola (o un'immagine) è simbolica se implica qualcosa che sta oltre al suo significato ovvio (fig.3a). Cosa implica non si può dire, o non sarebbe più un simbolo ma solo un segno che rimanda a quel contenuto. Fig. 3 - (a) significato ovvio e simbolico della parola A. (b) L'organizzazione gerarchica della corteccia su tre livelli principali (cortecce primarie, secondarie e terziarie) mostra la differenza fisica tra unità d'ingresso e unità d'uscita: il segnale percorre la prima salendo nella gerarchia, mentre percorre la seconda scendendo nella gerarchia.Le manifestazioni dell'inconscio sono simboliche e, per questo, ammettono infinite traduzioni in parole e nessuna in particolare. In fig. 3b è mostrato il motivo per cui l'unità d'ingresso si manifesta in un modo molto diverso da quella d'uscita. In quest'ultima il segnale va dall'alto al basso e tende ad essere preciso. Nell'unità d'ingresso, il segnale segue il cammino opposto. I possibili punti di approdo di un'eccitazione in una zona sono molti, e questo è caratteristico del linguaggio simbolico (fig.3a).Le manifestazioni simboliche dell'inconscio sono tanto diverse da quelle usuali che spesso ci appaiono prive di senso.

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Gli stessi comportamenti anomali che accompagnano una patologia psichica si possono considerare manifestazioni dell'inconscio, un discorso decifrabile se si riesce a capire il linguaggio simbolico in cui sono scritte.

APPROCCIO PSICOLOGICO NELL’INSONNIA

a) Psicoterapia cognitivo comportamentale:

Con questo nome è definita una psicoterapia breve che si basa sul concetto che i sintomi dell’insonnia sono perpetuati da credenze irrazionali, da atteggiamenti distorti verso se stessi, verso l’ambiente circostante e verso gli eventi futuri. L’obbiettivo di questa forma di psicoterapia è quello di modificare queste convinzioni e comportamenti che hanno un effetto negativo sul depresso.

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b) Psicoterapia interpersonale.

Questa forma di psicoterapia è indicata nelle forme di insonnia nella depressione.Si basa sul concetto che un disturbo delle relazioni con gli altri può perpetuare o precipitare in una depressione e che a sua volta una depressione può rendere più difficili queste relazioni. Questa forma di psicoterapia aiuta i pazienti depressi a meglio comprendere la malattia e le connessioni che essa ha relativamente al rapporto con gli altri.

c) psicoterapia dinamica ad orientamento analitico.

L’intervento con una terapia dinamica o a orientamento analitico per il paziente insonne, si è dimostrato utile ed efficace, questo ha il suo riferimento nella tecnica e nella teoria psicoanalitica.

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d) la terapia ipnotica:

Alcune terapie, come quella ipnotica, intervengono sui pensieri che non consentono alla mente di rilassarsi; quella comportamentale cerca di migliorare la qualità del sonno attraverso tecniche

di rilassamento, di meditazione, di ricondizionamento (il corpo viene ricondizionato gradualmente ad associare il letto e l’ora di andare a dormire con il sonno), di limitazione del

sonno (spesso le persone che soffrono di insonnia trascorrono troppo tempo a letto cercando di dormire inutilmente, così si diminuiscono le ore di sonno per poi aumentarle gradualmente).

Se ci si interessa veramente a tutto quello che rivelano o anche nascondono gli stati modificati di coscienza definiti come ipnosi, si nota, come negli ultimi tempi, esista sempre più la tendenza ad utilizzare tali stati per scopi che possono essere i più vari ed anche alcuni molto interessanti

e ricchi di prospettive future molto allettanti.Vogliamo alludere soprattutto a quelle ricerche, non solo di tipo speculativo ma anche

sperimentale, sottese al grande dibattito attuale su mente, coscienza ed intelligenza artificiale.Dibattito che coinvolge molti settori della scienza, della filosofia, della morale, dell’etica, della

medicina, della psicologia, dell’antropologia ecc.Non è certo questo il luogo per avviare anche noi un dibattito in questo senso, ma, se siamo

onesti, parlando di mente e coscienza sarà meglio interrogarci almeno sul punto cruciale se la mente conglobi o no anche la coscienza.

Attraverso l’ipnosi la guarigione diventa così frutto delle possibilità creative dell’inconscio ravvivato e, in parte, pilotato dalle immagini suggerite dall’ipnotista. Con queste tecniche in soggetti recettivi si può arrivare anche all’ipnosi profonda e cioè ad un funzionamento della

mente a livello inconscio, senza che la parte cosciente interferisca. Se si adoperano le capacità del paziente ad un utilizzo creativo, conformemente alla sua volontà di autorealizzazione, non si

può dire che l’ipnosi sia un metodo coercitivo; tanto più che le suggestioni hanno un effetto terapeutico se si accordano ai bisogni interni del paziente, ai suoi modelli di apprendimento e

alle sue motivazioni.( vedi : Erickson-Rossi – Hypnotherapy- AnExploratory Casebook- New York – Irwington –1979 e ancora

Erickson-Rossi – Experiencing Hypnosis – New York- Irwington- 1981 )

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e) I gruppi di Auto-Aiuto.

Un gruppo di autoaiuto è un gruppo di circa 10-15 persone con esperienza diretta od indiretta del disturbo che, dopo un breve corso di formazione, si riuniscono con frequenza regolare (in genere settimanale) per discutere di problemi e situazioni

comuni, esperite o vissute dai suoi membri. Non vi è presenza di operatori sanitari o professionisti della materia. Incontri tra il gruppo e uno specialista avvengono ogni 4-8

settimane per portare informazioni e rispondere a specifici quesiti.

Vi sono gruppi per coloro che soffrono o hanno sofferto di ansia e/o depressione e gruppi per familiari.

L’esperienza dimostra che i gruppi di auto-aiuto sono un adeguato complemento (e non un’alternativa) alla terapia classica. Essi permettono una migliore comprensione

del disturbo, una migliore aderenza al trattamento, un più rapido recupero ed una miglior ripresa della capacità sociale del paziente. Nel gruppo il paziente depresso

trova ascolto, comprensione e motivazione, abbandona un ruolo totalmente passivo e, gradualmente, nelle interazione con gli altri membri del gruppo assume un ruolo attivo

e responsabilizzante. Inoltre il gruppo di auto-aiuto è spesso un modo di rompere la propria solitudine,

l’isolamento cui si sente condannato a volte un paziente e gli permette di ritrovare un dialogo con gli altri.

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2) I farmaci nel trattamento dell’insonnia

La terapia dell'insonnia è stata al centro di un'evoluzione notevole nell'ultimo secolo. Dal 1860 fino al 1900 gli unici farmaci contro l'insonnia erano i barbiturici,

anche se il loro utilizzo è stato piuttosto diffuso anche in tempi più recenti, fino agli anni sessanta. Gli inglesi li chiamavano 'hammer pills' che tradotto, significa più o

meno 'pillole-martellata' a causa del loro forte effetto ipnotico, prolungato però intensamente anche il giorno successivo.

Sono stati causa di un numero notevole di incidenti sulle strade e nel lavoro, ma anche di moltissimi casi di dipendenza farmacologica.

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Benzodiazepine (flurazepam, lorazepam, triazolam, ecc.)

Hanno fatto la loro comparsa come farmaci induttori del sonno nei primi anni del novecento e a partire dagli anni sessanta sono stati considerati lo

standard per il trattamento dell'insonnia, grazie alla loro efficacia e al minore potenziale d'abuso e dipendenza rispetto ai barbiturici.

I difetti delle benzodiazepine sono dovuti al fatto che inducono un sonno definito spesso dagli stessi pazienti come 'artificiale' e che hanno una durata

d'azione piuttosto variabile a seconda del farmaco impiegato. Esistono infatti benzodiazepine a lunga, intermedia o breve durata, a

seconda della loro 'emivita', cioè del loro tempo di permanenza nell'organismo.

Quando possibile, nella terapia dell'insonnia, la scelta della benzodiazepina cade su farmaci a emivita breve, in modo da limitare gli effetti al periodo

notturno.Le benzodiazepine costituiscono ancora un punto di riferimento importante nell'armamentario terapeutico dell'insonnia, anche se nel corso degli anni

numerose sono state le segnalazioni di casi di dipendenza ed effetti negativi diurni, legati soprattutto a dosaggi sbagliati e prolungati

e a inadeguato o inesistente controllo medico.

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Farmaci ipnotici non-benzodiazepinici

Essi (zolpidem, zopiclone, zaleplon) hanno la caratteristica di essere induttori del sonno, senza esercitare azioni ansiolitiche (di riduzione

dell'ansia), anticonvulsivanti (alcune benzodiazepine vengono usate contro le convulsioni febbrili) e miorilassanti (di riduzione del tono muscolare).

Sono pertanto farmaci maggiormente selettivi sul sonno e sembrano essere caratterizzati da una minima quantità di effetti sedativi diurni e da un minimo

potenziale d'abuso e dipendenza.L'uso dei farmaci induttori del sonno richiede comunque attenzione. La terapia va seguita da un medico e non va protratta per periodi troppo

prolungati: esistono insonnie legate alla dipendenza dagli ipnotici. Gli insonni non dovranno mai curarsi da soli perché il trattamento richiede competenza

e cautela.

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I farmaci nell’insonnia-depressione

I farmaci usati nel trattamento dei disturbi dell’umore sono noti sotto il nome di antidepressivi e di stabilizzatori dell’umore.

Vi sono molte classi di antidepressivi con caratteristiche ed effetti diversi. È importante che il paziente depresso ed i suoi familiari siano consapevoli del fatto che spesso è necessario un certo tempo per trovare il farmaco ottimale, e cioè quello che è più efficace e più

facile da assumere per quella particolare persona. Bisogna quindi avere pazienza ed essere consci che il trattamento “giusto”, adeguato darà un

beneficio reale. Per non dire poi della difficoltà dei dosaggi e della varietà dei protocolli. I farmaci agiscono normalizzando l’equilibrio biochimico che accompagna la sindrome depressiva ed esercitano la loro azione su alcune sostanze specifiche (dette neurotrasmettitori) che sono

responsabili della trasmissione dei segnali e degli impulsi tra le varie aree e strutture cerebrali. Vi sono numerose classi di antidepressivi. Queste includono gli antidepressivi triciclici e tetraciclici (quali imipramina, amitriptilina, clomipramina, mianserina, ecc.,), gli inibitori

irreversibili delle monoaminossidasi (IMAO) (quali la tranilcipromina), gli inibitori reversibili delle monoaminossidasi (RIMA) (quali la moclobemide).

Per quanto concerne gli antidepressivi triciclici essi sono poco indicati nell’anziano a causa dei numerosi effetti collaterali di tipo anticolinergico che ne rendono difficile l’uso in chi soffre di ipertrofia prostatica, di glaucoma, di transito intestinale rallentato. Inoltre, per il loro effetto

anticolinergico centrale, possono influenzare negativamente memoria ed altri processi cognitivi. Sono inoltre cardio-tossici e possono alterare ulteriormente una funzione cardiaca già compromessa. Negli ultimi anni è divenuto disponibile un nuovo gruppo di farmaci che

sembrano agire in modo più selettivo sui neurotrasmettitori. Ricordiamo tra questi: gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) (quali la fluoxetina, la fluvoxamina, la

sertralina, la paroxetina ed il citalopram); gli inibitori selettivi della ricaptazione della noradrenalina e serotonina (SNRI) (quali la venlafaxina e la mirtazapina) e gli inibitori selettivi

della cattura della noradrenalina (NARI) (quali la reboxetina).

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DIAGNOSI E TRATTAMENTO

DELL’INSONNIA

IN AGOPUNTURA CINESE

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I PRINCIPI DELL’AGOPUNTURA L’agopuntura è un antichissimo metodo di terapia, forse inventato dall’Imperatore Rosso, che visse nel 2700 a.C.

Alla base dell’Universo, secondo l’antica medicina cinese, agiscono due forze cosmiche, Yang e Yin. Yang è l’elemento attivo e maschile caratterizzato dal caldo, dalla luce, dalla salute e dalla vita;

Yin è l’elemento passivo e femminile, contrassegnato dal freddo, dall’oscurità, dalla malattia e dalla morte.

Tutto ciò che avviene nell’Universo è il risultato degli equilibri esistenti tra queste due forze, le quali governano: i cinque elementi (legno, fuoco, terra, metallo e acqua).Per quanto riguarda il corpo, a questi cinque elementi corrispondono cinque organi: cuore, polmoni, rene, fegato e milza; da questi dipendono altri cinque organi:intestino tenue, crasso, uretere, vescica e stomaco.

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L’agopuntura è intesa ad agire sul flusso di energia vitale e tende a ripristinarne l’equilibrio perduto, sottraendo energia laddove è in eccesso e apportandone laddove è carente.

Questa metodica si basa sul concetto che la malattia di un organo può esprimersi esternamente su di un’area della superficie corporea, stimolando la quale l’agopuntura influenza favorevolmente l’organo malato.

L’energia vitale viaggia lungo canali e collaterali (Ching-luo) sui canali sono disseminati i punti (ahshi) in cui vengono inseriti gli aghi (ten).

Esistono 12 meridiani principali e due secondari in ciascuna delle due metà del corpo, metà dei quali sono Yang, l’altra Yin: ad essa corrispondono altrettanti organi. Nel libro Nei Ching sono indicati 365 agopunti, ma ne sono altrimenti descritti anche sino a 1200.

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Basi neurofisiologiche dell’Agopuntura

Lo stimolo dovuto all’infissione dell’ago, eccita i nocicettori cutanei (meccanocettori ad alta soglia ed a lento adattamento) e muscolari; a livello muscolare sembrano essere coinvolti anche i fusi neuromuscolari. Il primo livello di integrazione dello stimolo agopunturale è quello segmentario spinale, dando luogo ai cosiddetti riflessi somato- autonomici e somato- viscerali che costituiscono il primo e più immediato effetto terapeutico di tale tecnica. lo stimolo agopunturale viene integrato in seguito a livelli più centrali originando una risposta di neurotrasmettitori e neuroormoni che intervengono nella modulazione della nocicezione della sofferenza dolorosa.L’agopuntura è un sistema di cura complesso, la cui azione è riconducibile a più meccanismi, inquadrabili nei seguenti tre punti:- 1) Regolazione neuroendocrina.- 2) Azione riflessa.- 3) Analgesia.

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ELETTROAGOPUNTURA

L’elettroagopuntura costituisce una speciale sintesi tra pensiero medico orientale e biotecnologia medica occidentale (Leonhardt, 1982; Kenyon,1983; Ionescu-Tirgoviste,1990; Lencioni,1994).

Dell’agopuntura cinese sono usate le vie di conduzione dell’energia, come i meridiani ed i punti che giacciono sopra di essi. Delle conoscenze e metodiche elettroniche vengono usate quelle che consentono

di utilizzare la resistenza cutanea con appropriate condizioni di voltaggio e di intensità di corrente.Il principio fondamentale di questo tipo di metodiche sta nel fatto che pochi punti, possono essere utilizzati

come “porta” per accedere al sistema intero, sfruttando alcuni principi derivati in parte dalla medicina orientale e in parte dalla medicina occidentale:

- l’organismo reagisce come totalità integrata allo stimolo esterno- il campo elettromagnetico comunica a lunghe distanze con estrema rapidità

- l’organismo presenta una aumentata conduttanza elettrica cutanea sui punti di agopuntura- questa conduttanza non è stabile, ma sarebbe influenzata dallo stato di salute o malattia del soggetto nel suo insieme e degli organi che, secondo la concezione agopunturistica,

sono a ciascun punto collegati - la conduttanza elettrica potrebbe essere alterata, dall’introduzione in circuito da sostanze

farmacologiche e/o tossiche.I campi bioelettrici presenti nell’organismo, creano delle differenze di potenziale e quindi delle micro-

correnti elettriche costituite da un flusso di elettroni e/o di elettroliti.

Attraverso processi di diffusione nel tessuto cutaneo, si può interagire elettricamente dall’esterno, con stimolazioni grazie all’ausilio di elettrodi posti sull’ago infisso nella cute: essa svolge funzione di

interfaccia fra l’interno del corpo (sistemi biochimici) ed il mondo esterno(sistema bioelettrico).L’applicazione terapeutica delle metodiche bioelettroniche prevede la somministrazione di

impulsi elettrici ed elettronici selezionati, amplificati e modulati e, secondo la precedente premessa teorica questi impulsi sono biologicamente attivi. Non sono stati descritti effetti collaterali.

In corrispondenza della maggioranza dei punti di agopuntura (considerati tali secondo la localizzazione della Medicina Tradizionale Cinese) si riscontra una zona cutanea in cui cala la resistenza ed aumenta la

conduttanza (Chan,1984; Reichmanis e coll.1975). Da alcune ricerche, si è osservato che nel tessuto sottostante i punti classici di agopuntura,vi sono, oltre alle terminazioni nervose libere, corpuscoli sensoriali e vasi di grosso calibro (Ciszek e coll.); sembrano rivestire una certa importanza anche i

legamenti,i tendini e le capsule (Dung,1984).

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ELETTROAGOPUNTURA, SCHEMI TERAPEUTICI GENERALI:(Cheng Xinnong “Chinese Acupuncture and Moxibustion” Foreign Languages Press, Beijing,1987)

ELETTROAGOPUNTURA A BASSA FREQUENZA (4 Hz) – ALTA INTENSITA’ - attivazione del sistema endorfinergico- analgesia ad induzione lenta- effetto analgesico di lunga durata- effetto analgesico generalizzato (analgesia diffusa)- effetto cumulativo- analgesia Naloxone reversibile- lunga persistenza dopo il termine dello stimolo- stimola i recettori sensoriali della muscolatura profonda, attiva il nucleo del rafe ed il nucleo reticolare magnocellulare, attiva il sistema PAG- endorfine-analgesia principalmente metionina- segmentari

ELETTROAGOPUNTURA AD ALTA FREQUENZA (200 Hz) – BASSA INTENSITA’ - attivazione di monoamine- rapida induzione dell’analgesia- effetto analgesico di breve durata ma intenso (utile nell’anestsia)- analgesia distribuita segmentariamente (localizzata)- assenza di effetto cumulativo- analgesia non Naloxone reversibile- non persistenza dopo la terminazione dello stimolo- attiva i nervi sensoriali e stimola direttamente il sistema inibitorio discendente DLF-serotonina- norepinefrina, (bypassando il sistema PAG endorfina)- analgesia principalmente A-dinorfina e parzialmente serotonina

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L'origine delle malattie in Medicina Tradizionale Cinese

Che la storia di una malattia, dell'offesa successiva degli apparati fisiologici in un certo ordine abbia per causa profonda l'attacco degli

elementi tra di loro, questo può logicamente concepirsi, ma il problema si pone quando si vuol sapere perché l'elemento causale diviene d'un tratto

aggressivo, trasmettendo per una sorta di contagio la sua aggressività lungo tutto il ciclo K'eu.

I Cinesi descrivono tutta una serie di energie « esterne », che essi classificano secondo la legge dei cinque elementi e che rispondono

conseguentemente ai cinque settori energetici dell'organismo. Noi qui non riporteremo che i principali: da una parte le energie

atmoSferiche, dall'altra quelle degli alimenti, carni e cereali. Queste energie esterne corrispondono agli elementi secondo la tavola riportata

di seguito

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CORRELAZIONE TRA I 5 ELEMENTI E L’UOMO IN MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

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Questo quadro ci mostra che, per i Cinesi, alcune energie esterne convengono elettivamente ad un settore organico ed

energetico particolare, soprattutto durante la stagione corrispondente.

Così ad esempio, in primavera, la carne di cortile e gli alimenti a base di grano tonificano l'elemento Legno, cioè il fegato metabolico e vascolare (Kan), la funzione biliare (Tan), il

sistema muscolare e la funzione della fecondazione (dinamismo della nascita del Legno), per non citare che i

principali elementi del settore.

Si comprende che le energie atmosferiche esercitano una influenza preponderante, e vi è poca differenza tra la

climatologia cinese e quella occidentale.

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EZIOPATOGENESI DELLE MALATTIE IN MTC

Tutto sarebbe perfetto se le energie esterne si adoprassero a tonificare l'elemento corrispondente. Ma, quando certe condizioni si verificano: da una parte un indebolimento del settore energetico, dall'altra e simultaneamente un eccesso di energie esterne, quelle, normalmente benefiche, divengono Hsieh Tch'i, energie viziose. Conoscendo l'armonia che regna in seno ad unostesso elemento, l'equilibrio necessario tra i differenti componenti di uno stesso settore energetico, siano essi esterni od interni, si comprende che un eccesso esterno va ad installarsi elettivamente nell'elemento interno che gli corrisponde allorché quegli è insufficiente. Il ruolo normale di questo elemento esterno sarà quello di sostenere, di rinforzare, di toni ficare l'elemento interno. Ma avviene che i risultati oltrepassino l'optimum e che l'elemento interno di venga troppo forte, depositario di una potente energia anormalmente accumulata; ed ancora più considere vole dal momento che prima era deficitario. Questo eccesso d'energia, paragonato dai Cinesi, sempre amanti della morale, ad « una madre troppo fiorente » o ad « un uomo troppo ricco », rende « vizioso » lo Tsang che lo detiene. Questo Tsang dimenticherà allora « di nutrire il suo bambino », cioè l'elemento che Io segue nel ciclo Cheng; attaccherà piuttosto l'elemento che domina con il ciclo K'eu. Per citare un esempio, un eccesso di vento in primavera, o ancora l'abuso del menu ove figurano i volatili, il pane o le gallette di grano, rischiano, se l'elemento Legno è deficiente, di creare un'energia viziosa in questo elemento, che non chiederà di più per attac care l'elemento Terra.

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L'insufficienza energetica a favore della quale s'installano le energie viziose in seno ad un elemento può essere normale. In effetti, quattro dei cinque elementi subiscono una variazione quantitativa d'energia durante l'anno, conservando sempre un potenziale

uguale e medio, rimanendo la Terra neutra. Gli elementi cardinali (o periferici), che sono il Legno, il Fuoco, il Metallo e l'Acqua,

presentano il loro maximum energetico durante la stagione alla quale essi corrispondono; in eclisse durante la stagione diametralmente opposta, si svegliano durante la stagione compresa tra quella della loro eclisse e quella del maximum, ed

infine si addormentano tra il loro maximum e la loro eclisse.

Nella MTC l’armonia tra queste entità, dipende dal loro “stato energetico” se c’è uno squilibrio energetico, può avere inizio una patologia.

Se si produce uno stress di origine esterna, quando l’equilibrio energetico è perturbato, esso trova un terreno propizio alla patologia

e aggrava lo squilibrio iniziale.I fautori della medicina occidentale riconosceranno nella situazione patologica stessa

in cui si trova il soggetto malato la causa stessa e prima della sua malattia; la medicina cinese, ci insegna invece a valutare molteplici fattori etiologici in una catena di produzione di fenomeni, come causa prima di ciò che ha provocato lo

squilibrio energetico preesistente la malattia: traumatismi, eccessi o carenze alimentari in quantità e/o in qualità, inquinamento ambientale, cause iatrogene, ereditarietà e non

da meno la psiche (lo shen).

In MTC quindi un uomo malato è un uomo sregolato nell’equilibrio della sua interezza psicofisica

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MEDICINA CINESE, SHEN E E PATOLOGIE PSICOSOMATICHE

Al momento del concepimento,.gli Spiriti, Shen, che si incarnano nella giunzione del jing dei genitori, dotano il nuovo essere tanto di spirito

quanto di corpo. Come vedremo, le modalità di sviluppo degli organi e delle loro funzioni, così come la costruzione dell'essere di coscienza ed emozioni, non sono

strade dai percorsi separati ma, anzi, una strada sola con pluralità di espressioni.

Per questo, nella dottrina e nella storia della cultura cinese tradizionale, verrà più volte sottolineato come non vi sia luogo del corpo che non sia

sede di corpo e anima e come non vi sia momento di salute o di malattia in cui i due aspetti non siano connessi.

Perciò, nella terapia si preciserà, con forza e ripetutamente, che si può

partire dalla cura dell'uno per raggiungere l'altra o che si deve tenere conto di entrambi per sanare un malato.

Questo modo di vita, rappresentato dallo psiche/soma, costituirà l'oggetto di studio dell’uomo della cultura tradizionale cinese,

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La nozione di Shen e la psiche in MTC

L'ideogramma Shen , di difficile traduzione nelle lingue occidentali, significa letteralmente: Spiriti, principio vitale.Il radicale di destra indica le forze della natura poste sotto l'autorità del Cielo, rappresentato dal radicale di sinistra.Nei libri classici, Libro delle Odi e Libro della Storia, vi è una concezione di Cielo come grande ordinatore, principio e fine dell'attività umana. In medi cina può essere inteso come il programma filogenetico, ontologico, psichico e sociale che un essere riceve, in cui si inserisce e che si propone come obiettivo del proprio modo di vita. Secondo la tradizione medica classica, al momento del concepimento gli Shen vengono ad animare l'embrione, costituendo così l'aspetto «celeste» dell'uomo e il fondamento di tutti i meccanismi che costituiscono la vita.«La Via della produzione e del compimento dei Diecimila esseri: nulla che non sia scambio yin/yang e radiazione luminosa degli Shen. È per questo che per la vita di un uomo è necessario che vi sia la congiunzione dei Soffi yin e dei Soffi yang, che vi sia l'unione delle essenze del padre e della madre. Due essenze si uniscono, allora forma corporea e Shen sono completati. Sono i Soffi uniti del Cielo e della Terra e il loro nome è uomo». Al momento dell'unione del jing del padre e della madre, quando questa trama di potenzialità vitale, di dinamismo, di forma e struttura si è realiz zata, gli Shen si fissano. Se l'insieme degli Shen, che si può definire come coscienza organizzatrice individuale, non si fissa sul feto, si ha un aborto.

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Gli Shen sono cinque, legati ciascuno ad un organo, di cui costituiscono la forza vitale.

Essi sono: 1. lo Shen che risiede nel Cuore; 2. lo Hun che risiede nel Fegato; 3. il Po che risiede nel Polmone; 4. Io yi che risiède nella Milza;5. lo zhi che risiede nel Rene.

Sono queste entità che, coordinate tra di loro, strutturano l'attività psicoe motiva dell'uomo che risulta, così, non disgiunta ma integrata ab orìgine nel funzionamento globale della parte più organica e corporea dell'uomo.

«Quando l'energia ed il sangue si formano, le energie ying e wei cominciano a circolare, i Cinque organi sono costituiti,

lo Shen alloggia nel Cuore: è la vita».

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1) Lo Shen del CuoreIl Cuore svolge un ruolo fondamentale nella medicina cinese in quanto sede dello Shen. «Il Cuore ha la carica di Signore e di maestro; da lui emanalo splendore degli Shen, Quando il Signore diffonde: la sua,luce, i sudditi sono tranquilli, ma se non diffonde la sua luce i suoi ministri sono in pericolo».IL Cuore è mediatore tra le potenze celesti e tutte le istanze dell'organismo;presiede alla vita e all'unità dell'essere umano, costituendo per la persona,come si è visto, ogni tipo di coscienza e consapevolezza. «Il Cuore è la radice della vita; i cambiamenti continui della vita sono effettuati dagli Shen».Dal Cuore dipende l'equilibrio psicofisico della persona e la sua capacità di correlarsi agli altri.

2) HunHun alberga nel fegato.L'ideogramma si compone di due parti: yun, che signi fica dire, parola, nuvola, e gui che significa l'uomo dopo la sua morte, defunto, fantasma e, dopo l'introduzione del buddhismo in Cina, anche demone I cinesi credevano che lo hun rappresentasse la parte spirituale che scompariva subito dopo lo shen e, quando un individuo moriva, si attuavano differenti e solenni pratiche per richiamarlo.Allo hun corrisponde la possibilità d'immaginare, più o meno grande a seconda della potenza energetica del fe gato (organo).

GLI SHEN E LA PSICHE IN MTC

3) PoSi trova nei polmoni.Il carattere pò è preceduto dal carattere che significa bianco, suggerito dall'immagine classica dello spicchio nero della luna debolmente percepibile quando brilla la falce. E la nostra componente oscura e in ombra che determina l'azione o la reazione a livello istintivo, la forza che ci induce a prendere ciò che ci è utile e a respingere ciò che può esserci nocivo, senza aver previa mente riflettuto.L'eccesso dà luogo ad aggressività, l’insuffìcienza ad angoscia.

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4) Yi.

Yi alberga nella milza.yi significa l'intenzione che colui che parla mette nei suoni proferiti. Per estensione, può designare anche il significato che l'intelligenza dell'ascoltatore coglie nei suoni di colui che parla. E’ la « voce del cuore ». Stando all'insegnamento del professor Leung Kok-yuen, lo yi va interpretato nel senso di facoltà di ripetere immagini di cui si abbia coscienza. Permette la riflessione e svolge quindi un ruolo molto importante, consentendo all'individuo di aumentare la massa di informazioni di cui dispone, di memorizzare. Quando è in eccesso, fanno la loro comparsa le ripetizioni, le ossessioni rivolte al passato. Allo yi corrispondono la possibilità di riflessione, il desiderio, la memoria.

5) Zhi

Zhi alberga nei reni.E’ la volontà, intenzione, tendenza, pro posito, scopo.L'ideogramma è formato da due caratteri: xin che si gnifica cuore, sentimenti, intenzione, natura, centro e dal radicale 33 (shi), che significa letterato, funziona rio, coraggioso, marito, soldato, sapiente. Altrove si può leggere che zhi è composto da dieci (shi) e uno (yi). La glossa precisa che tutte le cose sono conv prese fra questi due termini della numerazione. Dieci contiene tutti gli altri numeri semplici, è il simbolo del l'estensione e dei cinque punti cardinali. Nell'accezione più vasta, zhi designa pertanto il saggio, l'uomo che sa ogni cosa: il letterato, il funzionario, il primo ministro designato dal sapere alla sua carica.Possiamo scrivere che shi è l'esecuzione delle inten zioni, la realizzazione di un desiderio, l'intenzione nel l'esecuzione, è la volontà (tensione del cuore) sottesa però dall'idea di ragione - ragione influenzata dal con dizionamento dell'individuo ad opera delle informazioni ricevute e della sua immaginazione

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Relazione tra shen e malattia psicosomatica

Nel Nei Jing, è detto che la collera fa risalire l'energia verso la parte superiore del corpo e nuoce al fegato. Abbiamo visto che la collera è una reazione a uno stress specifico che interessi un elemento energeticamente perturbato. In certa misura, può costituire la reazione normale di un individuo posto in una situazione particolare, ed essere liberatoria, purché non oltrepassi certi limiti. Se è in eccesso, diventa nociva, soprattutto per il fegato. L'eccesso deriva da una mancanza di controllo dovuta allo squilibrio energetico dell'elemento legno, non compensato dagli altri elementi. In realtà, l'armonia tra le entità viscerali dipende dallo stato energetico degli organi.

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MERIDIANI INDICATI IN AGOPUNTURA IN MALATTIA PSICOSOMATICA- DISTURBI DELLO SHEN

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Lo stress ed i disturbi del sonno: interpretazione in MTC

Per la medicina tradizionale cinese il giorno e la notte appartengono rispettivamente alle due energie yang e yin, energie che scorrono nell’universo, nella natura e dentro l’uomo. Yang e yin sono sempre compresenti ed in movimento l’uno verso l’altro e il sonno viene causato da una pienezza fisiologica serale dell’energia yin (analoga all’acqua, all’interiorizzazione, alla passività eccetera) contemporaneamente a un minimo energetico dell’energia yang (il fuoco, l’esteriorizzazione, l’attività). Stati alimentari, situazioni psichiche, fattori climatici per questa medicina sono importanti cause di aumento oppure diminuzione delle due energie che influenzano i vari organi del corpo umano tonificandoli o indebolendoli. L’insonnia viene in agopuntura definita come uno stato di pienezza dello yang serale contemporanea ad un vuoto dell’energia yin (il contrario della situazione fisiologica), in particolare occorre distinguere vari tipi di insonnia causate dalla forza e dalla debolezza di un organo piuttosto che da un altro.  

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classificazione dell’insonnia secondo la medicina tradizionale cinese

1) Insonnia da insufficienza di milza. L’eccesso di preoccupazioni, stress psichici, riflessioni, rimuginazioni continue portano all’indebolimento energetico della milza; insieme all’insonnia data da risvegli frequenti vi è inappetenza, ventre gonfio, o vi possono essere nausee, palpitazioni, diminuzioni della memoria, sudori freddi, colorito del viso pallido.

2) Insonnia da insufficienza di rene. L’eccesso di paura indebolisce il rene; i sintomi dell’insonnia sono dati dalla difficoltà ad addormentarsi ma possono essere accompagnati da dolori lombari, ronzii auricolari, vertigini, irritabilità, palpitazioni, faccia rossa, dolore al petto in un punto a metà dello sterno.

3) Insonnia da disfunzione dello stomaco. Gli eccessi alimentari nuocciono allo stomaco; i sintomi dell’insonnia sono la difficoltà ad addormentarsi e i risvegli durante la notte, che possono essere accompagnati da dolori gastrici, eruttazioni, pesantezza di testa, gusto amaro in bocca.

4) Insonnia da pienezza di fegato. La collera causa pienezza di fegato, insieme al fattore climatico vento che è anch’esso causato dalla pienezza di fegato. I sintomi sono: incubi notturni, difficoltà ad addormentarsi, continui risvegli, risvegli precoci mattutini e possono essere accompagnati da sete di bevande fredde, mal di testa, collera, arrossamento agli occhi, fastidiose contratture muscolari.

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Il trattamento si avvarrà dei Meridiani Distinti prescelti in rapporto ai sintomi associati (anoressia Milza, agitazione Cuore, collerosità Fegato, paura Rene, ecc.).

Oltre al trattamento del Meridiano Distinto (Punto Jing distale o He, punto di riunione in alto ed in basso), sono importanti i punti Finestra del Cielo associati ed il punto di contatto con il Du Mai, secondo alcuni Autori il 20GV  o il 14GV, oppure, secondo altri: -         Fegato 20GV, -         Rene 21GV, -         Milza 22GV, -         Polmone 23GV, -         Cuore 24GV.

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L’AGOPUNTURA NELL’INSONNIA E LE FASI DEL SONNO IN MTC

A)Fase del silenzio interiore o del ritmo alfa di circa nove cicli al secondo.B) I.a fase si desicronizza con aspetto minuto a basso voltaggio, irregolare.C) II.a fase comparsa dei fusi.D) III.a fase ad onde ampie al ritmo di una al secondo.E) IV.a fase onde delta sincrone ed ampie.F) fase REM

Ritmo alfa + fase uno + fase due-> yang nello yin.Fase tre + fase quattro -> yin nello yin.Fase REM yang nello yin.

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Trattamento agopunturistico dell' insonnia:

62 V (shen mo:meridiano dell'ora shen 15-17) punto chiave di Yang Keò;4GI (roKu, fondo valle); 36S; 7C (shenMen, porta dell'anima); 6 M (sanYnsiao. Riunionedei 3 yin);6R ( tchaoHae, mare luccicante) punto chiave di Yin keò, per fare penetrare lo yang nello yin a livello delle palpebre (1V)1R (mette in comunicazione l'energia della terra con l'uomo), 20VG (mette in comunicazione l'energia dell'uomo con quella celeste).

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il trattamento dell’insonnia con elettroagopuntura presso l’ambulatorio del dott. REN JIAN NING ([email protected])

JIANGSU TCM HOSPITAL – ACUPUNCTURE DEPARTMENTNANJING, CHINA APRILE 2007

Il 20 du mai mette in comunicazione l'energia

dell'uomo con quella celeste.

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CONCLUSIONI

La filosofia taoista raccomanda di non appesantire il cuore, perché un cuore ingombro di sentimenti e di passioni è un cuore tormentato e questo suo stato è

molto dannoso per la salute; la medicina cinese sottolinea come gli stress psichici possano essere causa primaria dell’insorgere delle malattie.

Anche in agopuntura, solo una diagnosi corretta della malattia, può portare ad una indicazione terapeutica corretta e ad una scelta di punti e tecniche da

adattare al paziente nel corso del trattamento. Anche nella terapia cinese è utile ricercare le cause della patologia, non solo a

fini diagnostici, ma anche a fini terapeutici agopunturali.L’agopuntura infatti è in grado di agire sulle patologie, o perché agisce sulle

cause che le determinano, eliminando i processi infiammatori locali, mobilizzando le risorse antiinfiammatorie, organiche e neuro-ormonali, o perché

riporta alla normalità le funzioni alterate dell’organo colpito. La qualità del risultato terapeutico,dipende strettamente dalla comprensione del

meccanismo patogenetico. Il confronto tra l’antico sistema cinese e le tecniche diagnostiche più recenti, ci consente una adeguata diagnostica e quindi di usare l’agopuntura nel modo più

coretto, associata o no seconda dei casi,alle terapie occidentali.

E’ necessario considerare sempre il principio che esiste il malato e non la malattia, per poter identificare ogni singolo paziente nella complessità di tutti i

suoi aspetti vitali, fisici e psichici.