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linee guida normative per facciate

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  • Gruppo di lavoro Facciate degli edificiLinee Guida Facciate

  • Gruppo di Lavoro Facciate degli edificiSommarioIntroduzione1 La normativa delle facciate2 Il capitolato speciale dappalto sulle facciate3 Lelenco prezzi delle facciate4 Statica dei sistemi di facciata5 Il vetro6 Il fuoco 7 Facciate non standard8 Le facciate verdi9 Prestazioni delle facciate10 Prestazioni acustiche delle facciate 11 Schermature solari12 Posa in opera delle facciate13 Verifica e controllo delle facciate14 Certificazione energetica15 Recladding delle facciate16 Impiego, durabilit e manutenzione17 Formazione sulle facciateProfilo dei redattoriColophon

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  • IntroduzIonea cura di Carlo Battisti

    Linvolucro diventato ormai il sottosistema pi importante di un edificio, per tutti gli aspetti architettonici e di durabilit ad esso legati, ma soprattutto per lo scambio energetico tra inter-no ed esterno che esso rappresenta. E evidente quindi quanto sia importante conoscere al me-glio le sue prestazioni reali e saper disegnare, calcolare, ingegnerizzare, produrre, realizzare e infine gestire le facciate degli edifici moderni in modo da ottenere uneffettiva corrispondenza tra prestazioni reali e requisiti di progetto.

    Su questo tema lavora dal marzo 2012, presso il Cluster Edilizia del TIS innovation park di Bolza-no, il Gruppo di Lavoro Facciate degli Edifici, che comprende i pi importanti operatori del settore altoatesino delle facciate: aziende general con-tractor, fornitori specializzati, progettisti, com-mittenti, centri di ricerca e laboratori, universit. Specie in un territorio come quello dellAlto Adi-ge, fatto di piccole e medie imprese, linnovazio-ne in cooperazione quanto mai importante e i partner del Gruppo stanno percorrendo questa strada con soluzioni indirizzate alla sostenibilit, al

    risparmio energetico e alla qualit architettonica.Nellambito delle tre tematiche principali alle quali sta lavorando il Gruppo (formazione sul-le facciate, normativa e capitolati prestazionali delle facciate, retrofit energetico delle facciate) emersa lesigenza di fare il punto sullo stato dellarte nel settore delle facciate, con un par-ticolare riferimento alle competenze sviluppate localmente. Lambizione era di raggruppare in un unico documento tutte le principali informazioni ritenute necessarie per una vasta platea di tecni-ci (ma non solo) interessati: progettisti di edifici con facciate complesse, aziende produttrici di si-stemi e componenti delle facciate, committenti, studenti e ricercatori, e cos via.

    Dopo il primo documento pubblicato nel 2012 (il Gruppo di Lavoro Facciate degli Edifici, con le schede sui partner, i prodotti innovativi e le principali attivit del Gruppo) pubblichiamo pertanto questo secondo documento Linee Guida sulle Facciate, che non pretende di esse-re esaustivo, ma piuttosto di essere un manuale sintetico in grado di orientare i tecnici attraverso

    le principali tematiche legate alla progettazione e realizzazione delle facciate. Si va pertanto dal quadro normativo di riferimento, alle prestazio-ne energetiche, agli aspetti di verifica, controllo, manutenzione, risanamento, fino a facciate inno-vative come quelle verdi o free-form. Il lettore trover quindi, in modo facilmente accessibile e in unico documento, le principali informazioni utili sulle varie tematiche cos come i riferimenti per approfondirle. Il documento stato scritto a pi mani da molti componenti del Gruppo Fac-ciate, ai quali va il nostro ringraziamento. Un ringraziamento inoltre va ad UNCSAAL (Unione Nazionale Costruttori Serramenti Acciaio Allu-minio e Leghe) per avere messo a disposizione

    i principali documenti elaborati per i propri soci, e a UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione), del quale il Cluster Edilizia del TIS rappresenta il centro regionale di consultazione, divulgazio-ne, informazione e formazione sulla normazione tecnica.

    Bolzano, settembre 2013.

    Perch delle Linee Guida sulle Facciate, dove per facciate intendiamo soprattutto le facciate tecnologiche e complesse di edifici nuovi o da risanare?

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  • Questo documento si propone di elencare le principali normative in uso per lesecuzione di una facciata, ovvero di quelle opere che devono essere conformi alle pi aggiornate normative italiane ed europee in materia di facciate conti-nue e serramenti (leggi, regole e norme tecni-che, direttive comunitarie etc.). I prodotti ed i materiali invece, soggetti obbligatoriamente a marcatura CE, devono essere accompagnati, pri-ma della loro posa in opera, dalla relativa dichia-razione di conformit resa da parte del produt-tore in conformit alle relative norme europee armonizzate di prodotto.

    1.1Le norme ed i relativi organismi riconosciuti

    Secondo la Direttiva Europea 98/34/CE del 22 giugno 1998: norma la specifica tecnica ap-provata da un organismo riconosciuto a svolge-re attivit normativa per applicazione ripetuta o continua, la cui osservanza non sia obbligatoria e che appartenga ad una delle seguenti categorie: a. norma internazionale (ISo) b. norma europea (en) c. norma nazionale (unI)

    Le norme, oltre che da numeri, sono identificate da sigle. Dalla sigla si pu capire da chi stata elaborata la norma e qual il livello di validit. Le principali sigle che caratterizzano le norme sono: UNI: contraddistingue tutte le norme nazio-

    nali italiane e nel caso sia lunica sigla presente significa che la norma stata elaborata diret-tamente dalle Commissioni UNI o dagli Enti Federati;

    EN: identifica le norme elaborate dal CEN (Commissione Europea di Normazione). Le norme EN devono essere obbligatoriamente recepite dai Paesi membri CEN e la loro sigla

    di riferimento diventa, nel caso dellItalia, UNI EN. Queste norme servono ad uniformare la normativa tecnica in tutta Europa, quindi non consentita lesistenza a livello nazionale di norme che non siano in armonia con il loro contenuto;

    ISO: individua le norme elaborate dallISO (International Organization for Standardiza-tion). Queste norme sono un riferimento ap-plicabile in tutto il mondo. Ogni Paese pu decidere se rafforzarne ulteriormente il ruolo adottandole come proprie norme nazionali, nel qual caso in Italia la sigla diventa UNI ISO (o UNI EN ISO se la norma stata adottata an-che a livello europeo).

    ETAG: Per i prodotti per i quali non ancora possibile predisporre una norma, vi una stra-da alternativa alle EN armonizzate, costituita dal rilascio di un Benestare Tecnico Europeo (ETA), ossia unapprovazione dellidoneit allimpiego, coerente con linee guida detta ETAG ovvero Guide per il Benestare Tecnico Europeo predisposte anchesse su Mandato CE da unapposita organizzazione europea lEOTA (European Organisation for Techni-cal Approvals) composta da Amministrazioni Nazionali e Istituti competenti alla valutazione dellIdoneit tecnica di prodotti innovativi.

    1.2Le facciate

    A livello di normazione europea, la norma EN 13830 Curtain walling - Product standard definisce la facciata continua come: Curtain walling - Normalmente essa costituita da un reticolo di elementi portanti verticali ed orizzon-tali tra di loro connessi ed ancorati alla struttura delledificio, al fine di sostenere un rivestimento di facciata continuo e leggero che ha il compito di garantire tutte le funzione tipiche di una pa-rete perimetrale esterna comprese la resisten-

    1 LA NORMATIVA DELLE FACCIATEa cura di Francesco Giovine

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  • za agli agenti atmosferici, la sicurezza nelluso, la sicurezza ed il controllo ambientale, ma che comunque non contribuisce alle caratteristiche portanti della struttura delledificio. Sulla base di quanto indicato dalla norma europea UNI EN 13119 Facciate continue - Terminologia (ad esclusione quindi delle facciate ventilate e del-le coperture trasparenti inclinate) pu essere proposta una classificazione delle tipologie di curtain wall in relazione ai principali schemi di

    funzionamento che attualmente possono essere individuati allinterno del panorama produttivo di questo specifico settore. Con il termine facciata, si intende identificare: Facciate continue a montanti e traversi; Facciate continue ad elementi (cellule); Facciate continue a fissaggio puntuale; Facciate continue ad incollaggio strutturale; Facciate continue a doppia pelle; Facciate e strutture speciali

    La terminologia da utilizzarsi valida per tutte le tipologie di prodotti di cui sopra, ed contenuta nelle seguenti norme: UNI EN 13119 Facciate continue - Terminologia; UNI 7959 Edilizia. Pareti perimetrali verticali.

    Analisi dei requisiti; UNI 8369/1 Edilizia. Chiusure verticali. Clas-

    sificazione e terminologia; UNI 8979 Edilizia. Pareti perimetrali verticali.

    Analisi degli strati funzionali.

    Cuscino ETFESerraggio

    Guarnizio-

    Distanziale

    Struttura portante

    Guarnizione

    Studio per facciata doppia per EXPO 2015,Padiglione Italia Milano - ABeC

    Studio per copertura in EFFE per EXPO 2015, Padiglione Italia Milano - ABeC

    Passerella Camminamento/Ispezione

    Piastra/Staffa

    Telaio contenimento modulo Ductal

    Pannello cm 5 Ductal

    Piastra/Fissaggio Ductal

    Montante

    Sigilatura strutturale

    vetrocamera

    copertina cm 5

    ETFEtrasmittanza2 Layer/1 cuscinoU = 2,9 w/m2K

    3 Layer/2 cusciniU = 1,9 w/m2K

    4 Layer/3 cusciniU = 1,4 w/m2K

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  • 1.3 Il focus delle norme

    Quando parliamo di facciate le normative che maggiormente ci interessano sono quelle che re-golano: la sicurezza in uso, gli aspetti prestaziona-li, il comportamento al fuoco ed il comportamento dei materiali che costituiscono la facciata stessa.

    La sicurezza in uso delle facciate continueLa sicurezza in uso riguarda i seguenti aspetti: vento, peso proprio, carichi accidentali, resisten-za agli urti, deformazioni strutturali delledificio e tolleranze, movimenti termici. In base alla di-rettiva europea prodotti da costruzione (CPD 89/106), al nuovo Regolamento per i Prodotti da Costruzione 305/2011 (CPR), ed alla norma di prodotto UNI EN 13830 gli elementi strutturali costituenti la facciata devono essere considerati strutturali esclusivamente in relazione alla faccia-ta e non in riferimento alledificio, in quanto non influiscono in alcun modo sulle caratteristiche portanti dellintero edificio. Comunque, in quan-to elemento dotato di funzione statica autonoma, la facciata deve essere correttamente verificata. Al fine di garantirne la rispondenza al requisito fondamentale di Sicurezza in uso prescritto dalla CPD, necessario che tali verifiche siano condot-te nei confronti sia dello stato limite di esercizio (SLE) sia dello stato limite ultimo (SLU) in riferi-mento alle azioni agenti su di essa (vento, urti, azione sismica, azioni orizzontali di esercizio, pesi propri). Ad ogni modo, nel panorama legislativo Italiano ed Europeo non esiste una norma tecnica di riferimento specifica per il calcolo statico delle facciate continue; quindi necessario utilizzare e mutuare le informazioni e i processi di calcolo e verifica riportati nel corpo delle norme tecniche a disposizione, relative agli elementi strutturali delledificio. Le normative di riferimento sono le NTC 2008 Norme tecniche per le costruzioni di cui al DM 14 gennaio 2008 e la Circolare ap-

    plicativa 2 febbraio 2009 n. 617, gli Eurocodici, in particolare la UNI EN 1991-1-1 sulle azioni in generale e la UNI EN 1999-1-1 sulle strutture in alluminio. Ovviamente la facciata continua deve garantire, in condizioni di servizio, la sua piena funzionalit non solo nei confronti della sicurez-za degli occupanti, ma anche nei confronti di quei requisiti che connotano la corretta fruizione dellimmobile (controllo della permeabilit alla-ria, resistenza al vento e tenuta allacqua).

    Aspetti PrestazionaliSempre pi gli aspetti legati al comportamen-to della facciata ed alla sua relativa prestazione sono oggetto di interesse da parte delle norme. Tra essi annoveriamo le prestazioni energetiche e termiche, le prestazioni acustiche, le prestazio-ni di tenuta allacqua/aria/vento e le prestazioni igrotermiche (come condensa superficiale e in-terstiziale).

    Comportamento al fuocoRiguardano prevalentemente le modalit co-struttive dellattacco tra solaio e facciata e della trasmissione del fuoco tra un piano e laltro.

    Comportamento dei materialiRiguardano il vetro, i sigillanti, lalluminio e lac-ciaio, gli accessori e pi in generale i materiali di rivestimento.

    1.4 Le normative recentiUNI/ TR 11463 Vetro per edilizia

    E stato pubblicato ad ottobre 2012 il Rapporto Tecnico UNI TR 11463 Vetro per edilizia Deter-minazione della capacit portante di lastre in vetro piano applicate come elementi vetrari aventi fun-zione di tamponamento Procedura di calcolo.Il TR, sigla che sta per Rapporto Tecnico fornisce i criteri e le procedure per determinare, median-

    te il calcolo, la capacit portante delle lastre in vetro ai carichi agenti. Esso si applica a lastre di vetro piano in strutture secondarie e aventi fun-zione di tamponamento e riguarda limpiego di vetrazioni coperte dai mandati M101 (porte, fi-nestre, chiusure, cancelli e relativi accessori per serramenti) e M108 (sistemi di facciata).

    LUNI/TR 11463 il frutto dellimpegno, dura-to oltre 2 anni, del gruppo di lavoro GL1 Vetro Piano della Commissione Vetro di UNI che ha analizzato in modo approfondito le norme in es-sere negli altri paesi della Comunit Europea (Au-stria, Germania, Francia) oltre che il lavoro svolto dal gruppo di lavoro della Commissione Europea CEN/TC/129, Working Group 8, da tempo im-pegnata alla predisposizione della prEN 13474 Glass in building - Determination of the load resi-stance of glass panes by calculation and testing. Il rapporto tecnico la risposta italiana alla prEN 13474 che costituisce la base tecnica per il calcolo e verifica delle vetrazioni con funzione di tampo-namento che abbiano almeno 2 lati in appoggio (non sono contemplate le vetrazioni a fissaggio puntuale). Il gruppo di lavoro UNI ha conseguen-temente chiesto il ritiro della UNI 7143:1972 per-ch sostituita appunto dalla UNI TR 11463:2012 ed pertanto da ritenersi superata.

    Le principali novit introdotte: La tensione di progetto ridotta tramite co-

    efficienti di sicurezza del materiale propri del tipo di vetrazione (M) e tramite un fattore di durata del carico (kmod)

    Valuta uno spessore equivalente della ve-trazione stratificata al fine di tener conto del contributo dellintercalare tramite il coeffi-ciente di trasferimento dello sforzo

    Considera collaboranti entrambe le lastre della vetrocamera ripartendo lazione attra-verso il rapporto di rigidezza delle singole lastre oltre che considerare la sollecitazione interna alla vetrocamera (pressione isocora)

    Cnr dt 210/2012 Commissione Cnr vetro strutturale(Istruzioni per la Progettazione, lesecuzione ed il Controllo di Costruzioni con Elementi Strutturali di Vetro)

    Questo documento ha lobiettivo integrare quanto previsto dalle NTC al fine di fornire del-le basi comuni ai progettisti per il dimensiona-mento e la verifica di elementi strutturali in ve-tro, quali travi, pinne, solai come pure facciate, parapetti e piani di calpestio. Il mandato M108 Curtain walling esplicita chiaramente che le facciate sono prodotti privi di alcuna funzione strutturale in quando non partecipano alla sta-bilit delledificio, ma rispondono unicamente al Requisito Essenziale 4 Sicurezza in uso, in accordo con la CPD. Il lavoro si basa sul rispetto degli Eu-rocodici (EN 1990), ma anche della prEN 13474, ufficialmente licenziata dal TC 129/WG8. Al fine di rispettare le classi di conseguenza stato con-dotto un lavoro di calibratura dei coefficienti che porta ad ottenere un coefficiente di sicurezza del materiale pari a M = 2,15 a differenza di quanto proposto nella prEN 13474 (M = 1,80). Lazione della folla non rientra in combinazione dei carichi, ma rimane una verifica locale, come previsto dalle NTC. Allo stato attuale le lastre presenti nelle fac-ciate, nei parapetti e nei piani di calpestio, anche se aventi funzione di tamponamento, rientrano nellapplicazione del documento e sono pertanto considerati elementi strutturali, anche se di classe di conseguenza 1. La classe di conseguenza con-sente di definire quando possibile accettare la riduzione del fattore di sicurezza sulle azioni, in quanto il collasso delle strutture secondarie o dei pannelli di tamponamento non ha lo stesso effetto in termini economici e/o di vite umane del collas-so delle strutture principali.

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  • 1.5 Le normative in fase di revisione

    unI 7697 Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarieI lavori della commissione si sono resi necessari per integrare le applicazioni gi previste e per chiarire alcuni dubbi interpretativi.

    pren 13474 Calcolo e dimensionamento delle lastre di vetroLa prEN 13474, cio la bozza della norma stata scritta, riscritta, messa in pubblica inchiesta, riti-rata per la sua complessit e quindi ripresentata da parte del CEN TC 129. La nuova versione stata ufficialmente licenziata e posta a fine 2012 in pubblica inchiesta definitiva. Mentre la versione precedente era risultata trop-po complicata, questa si semplificata ed ha lo-biettivo di fornire al progettista e allapplicatore (facciatista, serramentista e vetraio) i principi base della progettazione degli elementi vetrati (in accordo con gli Eurocodici). Infatti i princi-pi ed i metodi di calcolo del progetto di norma sono in accordo con lEurocodice EN 1990: Ba-sis of structural design, mentre le azioni sono in accordo con lEurocodice EN 1991: Action on structures.

    1.6Le commissioni tecniche al lavoro

    CEN/TC 33/WG6: Curtain walling In seno al CEN esistono una serie di commissio-ni tecniche (Technical Commission) a loro volta suddivise in gruppi di lavoro (Working Group). Il gruppo TC33/WG6, il cui mandato ancora in essere, ha il compito di armonizzare le norme sulle facciate continue.

    Gruppo di lavoro facciate strutturali SSGS Attualmente le facciate con sistema strutturale di incollaggio del vetro sono escluse dallambito di applicazione EN 13830 e non sono coperte da al-tra norma di prodotto armonizzata. Esiste lETAG 002 che tuttavia propone una procedura lunga e complicata e la norma di prodotto EN 13022 rela-tiva al solo componente sigillante. Il sistema SSGS trasversale alle tipologie di prodotto: facciate e serramenti. Si deciso quindi di approntare una norma di supporto relativa al sistema SSGS che possa essere richiamata nelle specifiche norme di prodotto (EN 13830 e EN 14351): i mandati M101 e M108 non escludono infatti i sistemi SSGS. I grup-pi di lavoro coinvolti in seno al Cen sono: TC33/WG6 (facciate), TC33/WG1 (serramenti), TC129/WG6 (vetro). Lintento comunque quello di in-cludere nella EN 13830 gli SSGS, rimandando alla specifica norma di supporto. Per queste facciate possibile, ad oggi, richiedere un benestare tecnico europeo (ETA) sulla scorta delle linee guida ETAG 002 predisposte dallEOTA. Il benestare tecnico copre i sistemi per facciate continue SSGS, men-tre, ad ogni modo, possibile marcare secondo la EN 13830 le singole facciate continue che includo-no anche lapplicazione di incollaggio strutturale delle vetrazioni. Lattuale versione in vigore della EN 13830:2003 prevede i seguenti requisiti: 1. Reazione al fuoco 2. Resistenza al fuoco 3. Propagazione allincendio 4. Resistenza al carico di vento 5. Resistenza al peso proprio (carico permanente) 6. Resistenza allurto 7. Resistenza ai carichi orizzontali 8. Permeabilit allaria 9. Tenuta allacqua 10. Isolamento acustico 11. Trasmittanza termica 12. Permeabilit al vapor dacqua 13. Resistenza allo shock termico 14. Durabilit

    Attualmente la EN 13830 in corso di revisione per un suo allineamento al CPR, cogliendo an-che loccasione di aggiornarne i requisiti a fronte delle nuove esigenze costruttive e del panorama normativo in materia soprattutto di calcolo stati-co e termico. Sono pertanto state inserite le se-guenti caratteristiche: Resistenza allazione sismica; Resistenza allazione della neve; Propriet radiative (trasmissione luminosa e

    fattore solare). Altri requisiti sono stati eliminati (es. resistenza allo shock termico, permeabilit al vapore ac-queo) o aggiornati (es. resistenza ai carichi oriz-zontali lineari, resistenza allazione del vento). La nuova versione della EN 13830 sar disponibile, salvo rallentamenti nel processo di approvazio-ne, verso la met del 2013.

    Facciate ventilateSu questa tipologia di facciata lUNCSAAL sta elaborando attraverso apposito gruppo di la-voro, un documento operativo dal titolo Linee guida per la progettazione e la posa in opera delle facciate ventilate . Il documento conterr le indicazioni per progettare le facciate ventilate (termica, acustica, etc.) e sar principalmente ri-volto ai progettisti. Questi alcuni tra i principali documenti presi come riferimento dal gruppo di lavoro: ETAG 034 Guideline for European technical

    approval of kits for external wall claddings - Part I: ventilated cladding elements and as-sociated fixing devices;

    Norma UNI 7959:1988 Edilizia. Pareti peri-metrali verticali. Analisi dei requisiti;

    Norma UNI 11018:2003 Rivestimenti e si-stemi di ancoraggio per facciate ventilate a montaggio meccanico - Istruzioni per la pro-gettazione, lesecuzione e la manutenzione - Rivestimenti lapidei e ceramici;

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  • elenco norme

    Leggi e decreti Regolamento prodotti da costruzione

    305/2011 (CPR) e marcatura CE Decreto del Presidente della Repubblica 21

    Aprile 1993, n. 246 - Regolamento di attua-zione della Direttiva 89/106/CEE relativa ai prodotti da costruzione

    Sicurezza in uso Decreto del Ministero delle Infrastrutture

    e dei Trasporti del 14 gennaio 2008 Norme Tecniche per le Costruzioni e circolare appli-cativa 2 febbraio 2009 n. 617

    DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dellarticolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

    DL 19 settembre 1994 n626 Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE - riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

    DL 19 marzo 1996 n242 - Modifiche ed in-tegrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994 n626, recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento del-la sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

    CNR-DT 207/2008 - Istruzioni per la valu-tazione delle azioni e degli effetti del vento sulle costruzioni;

    UNI EN 1999-1-1, Eurocodice 9, Progettazio-ne delle strutture di alluminio, Parte 1-1: Re-gole strutturali generali;

    rendimento energetico in edilizia Legge 9 gennaio 1991 n. 10 - Norme per

    lattuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dellenergia, di

    risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili di energia.

    DPR 2 aprile 2009, n. 59, Regolamento di attua-zione dellarticolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, con-cernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.

    Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311, Disposizioni correttive ed integrative al DLGS 19 agosto 2005, n. 192, recante at-tuazione alla direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nelledilizia;

    Decreto 2 aprile 1998 - Modalit di certifica-zione delle caratteristiche energetica degli edifici e degli impianti ad essi connessi

    DDG n. 14009 del 15.12.2009 - Approvazione della procedura operativa per la realizzazione dei controlli sulla conformit degli attestati di certificazione energetica redatti ai sensi della DGR 5018/2007 e successive modifiche;

    DGR VIII/8745 del 22 giugno 2008 - Deter-minazioni in merito alle disposizioni per lef-ficienza energetica in edilizia e pe la certifica-zione energetica.

    Acustica in edilizia Decreto Ministeriale 1 marzo 1991 - Limiti

    massimi di esposizione al rumore negli am-bienti abitativi e nellambiente esterno.

    Decreto del Presidente del Consiglio dei Mi-nistri del 5/12/97. Determinazione dei requi-siti acustici passivi degli edifici.

    Legge 26 ottobre 1995, n. 447 - Legge qua-dro sullinquinamento acustico

    D.P.C.M. 31/03/98 - Atto di indirizzo e co-ordinamento recante criteri generali per le-sercizio dellattivit di tecnico competente in acustica, ai sensi dellart. 3, comma 1, lettera b), e dellart. 2, commi 6, 7 e 8, della legge 26 ottobre 1995, n, 447.

    Prevenzione incendi Lettera circolare prot. n 5643 del 31 marzo

    2010 emanata dalla Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica - Guida tecnica per la determinazione dei requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edi-fici civili.

    Decreto 16 febbraio 2007 - Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione.

    Decreto 9 marzo 2007 - Prestazioni di resi-stenza al fuoco delle costruzioni nelle attivit soggette al controllo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.

    Decreto 10 marzo 2005 - Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da im-piegarsi nelle opere per le quali prescritto il requisito della sicurezza in caso dincendio.

    Decreto 15 marzo 2005 - Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attivit disciplinate da specifiche disposi-zioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo.

    norme tecnicheFacciate ventilate UNI 11018 Rivestimenti e sistemi di anco-

    raggio per facciate ventilate a montaggio meccanico - Istruzioni per la progettazione, lesecuzione e la manutenzione - Rivestimenti lapidei e ceramici.

    ETAG 034 - Part 1 Guideline for European technical approval of kits for external wall claddings Ventilated cladding elements and associated fixing devices, edizione febbraio 2008.

    ETAG 034 - Part 2 Guideline for European technical approval of kits for external wall claddings Ventilated cladding elements and associated fixing devices, subframe and pos-sible insulation layer, edizione febbraio 2008.

    Acustica UNI 8204 Serramenti esterni - Classificazione

    in base alle prestazioni acustiche. UNI EN ISO 717-1 Acustica Valutazione

    dellisolamento acustico in edifici e di elementi di edifici Isolamento acustico per via aerea.

    UNI EN ISO 10140-3 Acustica Misurazione dellisolamento acustico in edifici e di ele-menti di edificio Misurazione in laboratorio dellisolamento acustico per via aerea di ele-menti di edificio

    UNI EN ISO 10140-5 Acustica Misurazio-ne dellisolamento acustico in edifici e di elementi di edificio Misurazioni in opera dellisolamento acustico per via aerea degli elementi di facciata e di facciate.

    ISO 10140-10 Acustica Misurazione delli-solamento acustico in edifici e di elementi di edificio Misurazioni di laboratorio delliso-lamento per via aerea di piccoli elementi di edificio.

    ISO 140-10 UNI EN ISO 140-5 (2000) Acustica. Misu-

    razione dellisolamento acustico in edifici e di elementi di edificio. Misurazioni in laborato-rio dellisolamento acustico per via aerea de-gli elementi di facciata e delle facciate.

    UNI EN ISO 140-14:2004 Acustica - Misura-zione dellisolamento acustico in edifici e di elementi di edificio Parte 14: Linee guida per situazioni particolari in opera

    UNI/TR 11175 Acustica in edilizia - Guida alle norme serie UNI EN 12354 per la previsione delle prestazioni acustiche degli edifici - Ap-plicazione alla tipologia costruttiva nazionale

    UNI EN 12354-1 Acustica in edilizia - Valu-tazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Isola-mento dal rumore per via aerea tra ambienti.

    UNI EN 12354-3 Acustica negli edifici Va-lutazione delle prestazioni acustiche degli edifici a partire dalle prestazioni dei prodotti Isolamento al suono aereo contro i rumori provenienti dallesterno.

    UNI EN 12758 Vetro per edilizia - Vetrazioni e isolamento acustico per via aerea Descrizioni del prodotto e determinazione delle propriet

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  • UNI EN ISO 717-2:2007 Acustica - Valuta-zione dellisolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Parte 2: Isolamento del rumore di calpestio

    ISO 20140-9, 1993. Acoustics - Measure-ment of sound insulation in buildings and of building elements - Part /IX: Laboratory me-asurements of room to room airborne sound insulation of a suspended ceiling with a ple-num above it (ISO 140-9, 1985).

    Lastre in gres ceramico UNI EN ISO:10545, parti da 1 a 13: Piastrelle

    ceramiche UNI EN 14411 Piastrelle di ceramica - Definizio-

    ni, classificazione, caratteristiche e marcaturaLastre in pietra naturale UNI 8458 Edilizia - Prodotti lapidei - Termino-

    logia e classificazione UNI 9724/2 Materiali lapidei - Determinazio-

    ne della massa volumica UNI 9724/4 Materiali lapidei - Confeziona-

    mento sezioni sottili e lucide UNI 9724/6 Materiali lapidei - Determinazio-

    ne della microdurezza Knopp UNI 9724/8 1.92 Materiali lapidei - Determi-

    nazione del modulo elastico semplice (mono-assiale)

    UNI 9725 Prodotti lapidei - Criteri di accetta-zione

    UNI 9726 Prodotti lapidei (grezzi e lavorati)-Criteri per linformazione tecnica

    UNI EN 1926 Metodi di prova per pietre natu-rali - Determinazione della resistenza a com-pressione

    UNI EN 1936 Metodi di prova per pietre natu-rali - Determinazione della massa volumetrica reale e apparente e della porosit totale aperta

    UNI EN 12372 Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione della resistenza a flessione sotto carico concentrato.

    UNI EN 12407 Metodi di prova per pietre na-turali - Esame petrografico

    Facciate continue, finestre e porte

    UNI EN 13830 Facciate continue - Norma di prodotto

    UNI EN 14351/1 Finestre e porte - Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali - Par-te 1: Finestre e porte esterne pedonali senza caratteristiche di resistenza al fuoco e/o di tenuta al fumo

    UNI EN 13241/1 Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage Norma di prodotto - Prodotti senza caratteristiche di resistenza al fuoco o di controllo del fumo

    UNI EN 13561 Tende esterne - Requisiti pre-stazionali compresa la sicurezza

    UNI EN 13659 Chiusure oscuranti - Requisiti prestazionali compresa la sicurezza

    ETAG 002 - Part 1 Guideline for European technical approval for structural sealant gla-zing systems (SSGS) - Part 1: Supported and unsupported systems

    ETAG 002 - Part 2 Guideline for European technical approval for structural sealant gla-zing systems (SSGS) - Part 2: Coated Alumi-nium Systems

    ETAG 002 - Parte 3 ETAG 002 - Part 3 Guideline for European

    technical approval for structural sealant gla-zing systems (SSGS) - Part 3: Systems incor-porating profiles with a thermal barrier

    UN EN 12207 Finestre e porte finestre - Per-meabilit allaria - Classificazione

    UNI EN 12208 Finestre e porte finestre Te-nuta allacqua - Classificazione

    UNI EN 12210 Finestre e porte finestre Re-sistenza al carico del vento Classificazione

    UNI EN 1026 Porte e finestre - Permeabilit allaria - Metodo di prova

    UNI EN 1027 Porte e finestre - Tenuta allac-qua - Metodo di prova

    UNI EN 12211 Porte e finestre - Resistenza al carico di vento - Metodo di prova

    UNI EN 12152 Facciate continue. Permeabilit allaria. Requisiti prestazionali e classificazione

    UNI EN 12207 Finestre e porte. Permeabilit

    allacqua. Classificazione UNI EN 12154 Facciate continue. Tenuta allac-

    qua. Requisiti prestazionali e classificazione UNI EN 13116 Facciate continue. Resistenza al

    vento. Requisiti prestazionali e classificazione UNI EN 12153 Facciate continue. Permeabili-

    t allaria. Metodo di prova UNI EN 1026 Finestre e porte. Permeabilit

    allaria. Metodo di prova UNI EN 12155 Facciate continue. Tenuta

    allacqua. Metodo di prova in laboratorio sotto pressione statica

    ENV 13050 Facciate continue. Tenuta allac-qua. Metodo di prova in laboratorio sotto condizioni dinamiche di pressione daria e spruzzo dacqua.

    UNI ENV 13051 Facciate continue. Tenuta allacqua. Prova in sito

    UNI EN 12179 Facciate continue. Resistenza al vento. Metodo di prova.

    UNI EN 947 Porte incernierate o imperniate - Determinazione della resistenza al carico ver-ticale

    UNI EN 948 Porte incernierate e girevoli - Determinazione della resistenza alla torsione statica

    UNI EN 949 Finestre e facciate continue, porte e chiusure oscuranti - Determinazione della resistenza delle porte allurto con corpo molle e pesante

    UNI EN 950 Ante di porta - Determinazione della resistenza allurto con corpo duro

    UNI EN 13049 Finestre - Urto da corpo molle e pesante - Metodo di prova, requisiti di sicu-rezza e classificazione

    UNI EN 13115 Finestre - Classificazione delle propriet meccaniche - Carico verticale, tor-sione e forze di azionamento

    UNI 9723 Resistenza al fuoco di porte ed altri elementi di chiusura. Prove e criteri di classi-ficazione.

    UNI EN 1634-1 Prove di resistenza al fuoco e di controllo della dispersione del fumo per

    porte e sistemi di chiusura, finestre apribili e loro accessori costruttivi - Parte 1: Prove di resistenza al fuoco per porte e sistemi di chiusura e finestre apribili.

    UNI EN 1364-3 Prove di resistenza al fuoco per elementi non portanti - Parte 3: Facciate continue - Configurazione in grandezza reale (assemblaggio completo);

    UNI 1364-4: Prove di resistenza al fuoco per elementi non portanti - Parte 3: Facciate con-tinue - Configurazione parziale;

    UNI EN 14608 Finestre - Determinazione del-la resistenza al carico verticale

    UNI EN 14609 Finestre - Determinazione del-la resistenza alla torsione statica

    UNI EN 1192 Porte - Classificazione dei requi-siti di resistenza meccanica

    UNI EN 1522 Finestre, porte e chiusure oscu-ranti Resistenza al proiettile Requisiti e classificazione

    UNI EN 14019 Facciate continue - Resistenza allurto - Requisiti prestazionali

    UNI EN 107 Metodi di prova delle finestre Prove meccaniche

    Comportamento termico UNI EN 13947 Facciate continue Calcolo del-

    la trasmittanza termica Metodo semplificato UNI EN ISO 10077-1 Trasmittanza termica di fi-

    nestre, porte e schermi - Calcolo della trasmit-tanza termica - Parte 1: Metodo semplificato

    UNI EN ISO 10077-2 Prestazione termica di fi-nestre, porte e chiusure - Calcolo della trasmit-tanza termica - Metodo numerico per i telai

    UNI EN ISO 12567-1 Isolamento termico di finestre e porte - Determinazione della tra-smittanza termica con il metodo della camera calda - Finestre e porte complete

    UNI EN 14500 Tende e chiusure oscuranti - Benessere termico e visivo - Metodi di prova e di calcolo

    UNI EN 13363/1 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate - Calcolo della trasmittanza solare e luminosa - Parte 1:

    16 | TIS innovation park TIS innovation park | 17

  • Metodo semplificato UNI EN 13363/2 Dispositivi di protezione

    solare in combinazione con vetrate - Calcolo della trasmittanza solare e luminosa - Parte 2: Metodo dettagliato.

    UNI EN ISO 6946:2008 Componenti ed ele-menti per ledilizia Resistenza termica e tra-smittanza termica Metodo di calcolo

    UNI EN ISO 13788 Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia - Temperatura superficiale interna per evitare lumidit superficiale critica e condensazione interstiziale - Metodo di calcolo

    Acustica UNI 8204 Serramenti esterni - Classificazione

    in base alle prestazioni acustiche. UNI EN ISO 717-1 Acustica Valutazione

    dellisolamento acustico in edifici e di elementi di edifici Isolamento acustico per via aerea.

    UNI EN ISO 140-3 Acustica Misurazione dellisolamento acustico in edifici e di ele-menti di edificio Misurazione in laboratorio dellisolamento acustico per via aerea di ele-menti di edificio

    UNI EN ISO 140-5 Acustica Misurazio-ne dellisolamento acustico in edifici e di elementi di edificio Misurazioni in opera dellisolamento acustico per via aerea degli elementi di facciata e di facciate.

    ISO 10140-10 Acustica Misurazione delli-solamento acustico in edifici e di elementi di edificio Misurazioni di laboratorio delliso-lamento per via aerea di piccoli elementi di edificio.

    ISO 10140-10 UNI/TR 11175 Acustica in edilizia - Guida alle

    norme serie UNI EN 12354 per la previsione delle prestazioni acustiche degli edifici - Ap-plicazione alla tipologia costruttiva nazionale

    UNI EN 12354-1 Acustica in edilizia - Valu-tazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Isola-mento dal rumore per via aerea tra ambienti.

    UNI EN 12354-3 Acustica negli edifici Valu-tazione delle prestazioni acustiche degli edi-fici a partire dalle prestazioni dei prodotti Isolamento al suono aereo contro i rumori provenienti dallesterno.

    UNI EN 12758 Vetro per edilizia - Vetrazioni e isolamento acustico per via aerea Descrizioni del prodotto e determinazione delle propriet

    Vetrazioni UNI 7143 Vetri piani. Spessore dei vetri piani

    per vetrazioni in funzione delle loro dimen-sioni, dellazione del vento e del carico

    UNI 7697 Vetri piani Vetrazioni in edilizia Criteri di sicurezza

    UNI 7144 Vetri piani Isolamento termico UNI 7170 Vetri piani Isolamento acustico UNI EN 410 Vetro per edilizia Determina-

    zione delle caratteristiche luminose e solari delle vetrate

    UNI EN 572/2 Vetro per edilizia Prodotti a base di vetro di silicato sodo-calcico Vetro float

    UNI EN 673 Vetro per edilizia Determina-zione della trasmittanza termica (valore U) Metodo di calcolo

    UNI EN 12600 Vetro per edilizia - Prova del pendolo - Metodo della prova di impatto e classificazione per il vetro piano

    UNI EN ISO 12543-1 Vetro per edilizia Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza Definizioni e descrizione delle parti compo-nenti

    UNI EN 12150-2 Vetro per edilizia - Vetro di silicato sodo-calcico di sicurezza temprato termicamente - Parte 2 - Valutazione della conformit/Norma di prodotto.

    UNI EN 14179-1 Vetro per edilizia - Vetro di si-curezza di silicato sodo calcico temprato ter-micamente e sottoposto a heat soak test - Parte 1: Definizione e descrizione

    UNI EN 14179-2 Vetro per edilizia - Vetro di si-curezza di silicato sodo calcico temprato ter-micamente e sottoposto a heat soak test -

    Parte 2: Valutazione della conformit/Norma di prodotto

    UNI EN 1279-1 Vetro per edilizia - Vetrate iso-lanti - Parte1: Generalit, tolleranze dimen-sionali e regole per la descrizione del sistema

    UNI EN 13022-1 Vetro per edilizia - Vetrate strutturali sigillate - Parte 1: Prodotti vetrari per sistemi di vetrate strutturali sigillate per vetrate monolitiche supportate e non e vetra-te multiple

    UNI EN 13022-2 Vetro per edilizia - Vetrate strutturali sigillate - Parte 2: Regole di posa

    UNI/ TR 11463 Vetro per edilizia Determina-zione della capacit portante di lastre in vetro piano applicate come elementi vetrari aventi funzione di tamponamento Procedura di calcolo.

    Alluminio e leghe di alluminio UNI EN 573-1 Alluminio e leghe di alluminio.

    Composizione chimica e forma dei prodotti semilavorati. Sistema di designazione sulla base dei simboli chimici.

    UNI EN 573-3 Alluminio e leghe di alluminio Composizione chimica e forma dei prodotti semilavorati Composizione chimica

    UNI EN 755-1 Alluminio e leghe di alluminio - Barre, tubi e profilati estrusi - Condizioni tec-niche di fornitura e collaudo

    UNI EN 755-2 Alluminio e leghe di alluminio - Barre, tubi e profilati estrusi - Caratteristiche meccaniche

    UNI 8634 Strutture di leghe di alluminio. Istruzioni per il calcolo e lesecuzione.

    UNI EN 14024 Profili metallici con taglio ter-mico - Prestazioni meccaniche - Requisiti, ve-rifiche e prove per la valutazione

    Accessori per serramenti 1 UNI 9158 + FA 1 Edilizia. Accessori per fi-

    nestre e porte finestre. Criteri di accettazio-ne per prove meccaniche sull insieme serra-mento-accessori.

    UNI EN 1154 (+prA1) Accessori di serramenti Dispositivi di chiusura controllata della porta

    Requisiti e metodi di prova UNI EN 1155 (+prA1) Accessori di serramen-

    ti Dispositivi elettromagnetici ferma porta per porte girevoli Requisiti e metodi di pro-va

    UNI EN 1158 (+prA1) Accessori di serramenti Dispositivi per il coordinamento della se-quenza di chiusura delle porte - Requisiti e metodi di prova

    UNI EN 179 (+A1) Accessori per serramenti Dispositivi per uscite di emergenza azionati mediante maniglia a leva o piastra a spinta Requisiti e metodi di prova

    UNI EN 1125 (+A1) Accessori di porte finestre Dispositivi per uscite di emergenza coman-dati da barra orizzontale Requisiti e metodi di prova.

    UNI EN 1935 Accessori per serramenti Cer-niere ad asse singolo - Requisiti e metodi di prova.

    Acciaio UNI 7958 Prodotti finiti di acciaio non legato

    di qualit laminati a freddo. Lamiere sottili e nastri larghi da costruzione.

    UNI EN 10079 Definizione dei prodotti di ac-ciaio e a quelle di riferimento per gli specifici prodotti.

    UNI 10163-1 Condizioni di fornitura relative alla finitura superficiale di lamiere, larghi piat-ti e profilati di acciaio laminati a caldo. Prescri-zioni generali

    UNI 10163-2 Condizioni di fornitura relati-ve alla finitura superficiale di lamiere, larghi piatti e profilati di acciaio laminati e a caldo. Lamiere e larghi piatti.

    UNI 10163-3 Condizioni di fornitura relati-ve alla finitura superficiale di lamiere, larghi piatti e profilati di acciaio laminati e a caldo. Profilati.

    UNI EN 10025 Prodotti laminati a caldo di ac-ciai non legati per impieghi strutturali. Condi-zioni tecniche di fornitura.

    UNI EN 10142 Lamiere e nastri di acciaio a

    18 | TIS innovation park TIS innovation park | 19

  • basso tenore di carbonio, zincati a caldo in continuo, per formatura a freddo Condizio-ni tecniche di fornitura

    Acciaio inox UNI EN 10088-1 Acciai inossidabili Parte 1:

    Lista degli acciai inossidabili UNI EN 10088-2 Acciai inossidabili Parte 2:

    Condizioni tecniche di fornitura delle lamiere e dei nastri per impieghi generali.

    Finiture superficiali UNI 3952 Alluminio e leghe di alluminio - Ser-

    ramenti di alluminio e sue leghe per edilizia - Norme per la scelta, limpiego e il collaudo dei materiali.

    UNI 10681 Alluminio e leghe di alluminio - Caratteristiche generali degli strati di ossido anodico per uso decorativo e protettivo.

    UNI EN 12206-1 Pitture e vernici - Rivestimen-ti di alluminio e di leghe di alluminio per appli-cazioni architettoniche - Parte 1: Rivestimenti preparati a partire da materiali in polvere

    UNI ISO 2081 Rivestimenti metallici. Rivesti-menti elettrolitici di zinco su ferro o acciaio.

    UNI ISO 22063 Rivestimenti metallici ed altri rivestimenti inorganici. Metallizzazione ter-mica a spruzzo. Zinco, alluminio e loro leghe.

    UNI 4720 Trattamenti superficiali dei mate-riali metallici. Classificazione, caratteristiche e prove dei rivestimenti elettrolitici di cadmio su materiali ferrosi.

    UNI EN 12540 Protezione dei materiali metal-lici contro la corrosione - Rivestimenti elettro-depositati di nichel, nichel pi cromo, rame pi nichel e rame pi nichel pi cromo

    UNI EN 12540 Protezione dei materiali metal-lici contro la corrosione - Rivestimenti elettro-depositati di nichel, nichel pi cromo, rame pi nichel e rame pi nichel pi cromo

    Direttive del marchio di qualit QUALICOAT dellalluminio verniciato (con prodotti liquidi o in polvere) impiegati in architettura

    Guarnizioni UNI 9122-1 Guarnizioni per serramenti. Clas-

    sificazione e collaudo. UNI 9122-2 Edilizia. Guarnizioni per serra-

    menti. Limiti di accettazione per guarnizioni compatte mono estruse

    UNI 9729-1 Guarnizioni a spazzolino per ser-ramenti. Classificazione e terminologia

    UNI 9729-2 Guarnizioni a spazzolino per ser-ramenti. Criteri di accettazione per tipi senza pinna centrale.

    UNI 9729-3 Guarnizioni a spazzolino per ser-ramenti. Criteri di accettazione per tipi con pinna centrale.

    UNI 9729-4 Guarnizioni a spazzolino per ser-ramenti. Metodi di prova.

    UNI EN 12365-1 Accessori per serramenti - Guarnizioni per porte, finestre chiusure e fac-ciate leggere - parte 1 Requisiti e classificazione

    UNI EN 12365-2 Accessori per serramenti - Guarnizioni per porte, finestre chiusure e facciate leggere - parte 2 Prova della forza di chiusura

    UNI EN 12365-3 Accessori per serramenti - Guarnizioni per porte, finestre chiusure e fac-ciate leggere - parte 3 Prova di deformazione (Deflection recovery test method)

    UNI EN 12365-4 Accessori per porte e fine-stre Guarnizioni per porte, finestre chiusure e facciate leggere parte 4 Prova di deforma-zione a lunga durata (Long term recovery test method).

    Sigillanti UNI EN ISO 9047 Edilizia - Sigillanti - Deter-

    minazione delle propriet di adesione in con-dizioni di temperatura variabile.

    UNI 9611 Edilizia. Sigillanti siliconici mono-componenti per giunti. Confezionamento.

    UNI EN ISO 10563 Costruzioni edili - Sigillanti per giunti - Determinazione della variazione in massa e volume.

    UNI EN ISO 10590 Costruzioni edili - Sigillan-ti - Determinazione delle propriet di adesio-ne/coesione in condizioni di estensione man-tenuta dopo immersione in acqua.

    UNI EN ISO 10591 Costruzioni edili - Sigillan-ti - Determinazione delle propriet di adesio-ne/coesione dopo immersione in acqua.

    UNI EN ISO 11431 Edilizia - Prodotti per giun-ti - Determinazione delle propriet di adesio-ne/coesione dei sigillanti dopo esposizione al calore, allacqua e alla luce artificiale attraver-so il vetro.

    UNI EN ISO 11432 Costruzioni edili - Sigillanti - Determinazione della resistenza a compres-sione.

    UNI EN ISO 11600 Edilizia - Prodotti per giun-ti - Classificazione e requisiti per i sigillanti

    ISO 13640 Building construction - Jointing products - Specifications for test substrates.

    UNI EN 26927 Edilizia. Prodotti per giunti. Si-gillanti. Vocabolario.

    UNI EN 28339 + A1 Edilizia. Sigillanti per giunti. Determinazione delle propriet tensili.

    UNI EN 28340 Edilizia. Prodotti per giunti. Si-gillanti. Determinazione delle propriet tensili in presenza di trazione prolungata nel tempo.

    EN 28394 Edilizia. Prodotti per giunti. Deter-minazione dellestrudibilita dei sigillanti mo-nocomponenti.

    UNI EN 29046 Edilizia. Sigillanti. Determina-zione delle propriet di adesione/coesione a temperatura costante.

    UNI EN 29048 Edilizia. Prodotti per giunti. Determinazione dellestrudibilita dei sigillan-ti per mezzo di un apparecchio normalizzato.

    UNI EN 15434 Vetro per edilizia - Norma di prodotto per sigillante strutturale e/o resi-stente ai raggi UV (per impiego in vetrate strutturali sigillate e/o in vetrate isolanti con sigillante esposto).

    Materiali isolanti UNI EN 13162:2009 Isolanti termici per edili-

    zia - Prodotti di lana minerale (MW) ottenuti in fabbrica - Specificazione

    UNI EN 13165:2009 Isolanti termici per edi-lizia - Prodotti di poliuretano espanso rigido (PUR) ottenuti in fabbrica Specificazione.

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  • 2. IL CAPITOLATO SPECIALE DAPPALTO SULLE FACCIATE

    a cura di Carlo noselli

    Il capitolato speciale dappalto un documento di grande importanza nellesecuzione di unope-ra, sia essa pubblica o privata: contiene infatti le norme e le prescrizioni di natura amministrativa e tecnica che regolano lesecuzione di uno spe-cifico contratto dappalto. Il D.P.R. 5/10/2007 n. 207 - Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Co-dice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE) costituisce un buon riferi-mento per la definizione del capitolato speciale dappalto e ne tratta i contenuti, nellambito delle opere pubbliche, allArt. 43 individuando essenzialmente due parti: la prima contiene in genere tutte le indicazioni ritenute necessarie per una completa definizione dellappalto (di tipo amministrativo, economico ecc.) mentre la seconda comprende la descrizione delle moda-lit di esecuzione, le norme di misurazione delle singole lavorazioni, i criteri di accettazione dei materiali, la modalit di esecuzione di eventuali prove, essenzialmente quindi la specificazione delle prescrizioni tecniche. Volendo richiamare il citato articolo del D.P.R. 207/2007:

    Nella prima parte tutti gli elementi necessari per una compiuta definizione tecnica ed economica delloggetto dellappalto, anche ad integrazione degli aspetti non pienamente deducibili dagli elaborati grafici del progetto esecutivo;

    Nella seconda parte le modalit di esecuzione e le norme di misurazione di ogni lavorazione, i requisiti di accettazione di materiali e compo-nenti, le specifiche di prestazione e le modalit di prove nonch, ove necessario, in relazione alle caratteristiche dellintervento, lordine da tenersi nello svolgimento di specifiche lavorazioni; .

    Il capitolato speciale dappalto quindi un docu-mento di natura contrattuale che normalmente viene compilato dal progettista sulla base di

    schemi tipo o modelli predisposti dalla stazio-ne appaltante o da editori specializzati. I tecnici possono quindi avvantaggiarsi di documenti che raccolgono esperienze e conoscenze di settore di alto livello, senza per sottrarsi dallonere di integrarne i contenuti ove necessario, in relazio-ne alle peculiarit dellopera di cui stanno curan-do la progettazione.

    Tra i documenti disponibili quelli della Provincia Autonoma di Bolzano costituiscono strumento di sicuro interesse e utilit: in particolare la se-conda parte ovvero le Disposizioni Tecnico-Contrattuali (DTC). Frutto di un recente e signi-ficativo lavoro dellAmministrazione provinciale raccolgono le esperienze dellattivit locale e di area tedesca e vengono aggiornate con una cer-ta frequenza. Allo stato attuale vige la versione 2011 approvata con D.G.P. del 25.06.2012 n. 963 disponibile sul sito www.provincia.bz.it/edi-lizia/temi/ufficio-appalti.asp).

    Il complesso sistema delle DTC della Provincia parte integrante dei singoli contratti della Provin-cia anche se non materialmente allegate - con-tiene oltre alle DTC Regole generali per lavori di costruzione di qualsiasi tipologia, 63 capitoli, ciascuno dei quali si riferisce ad una ben precisa lavorazione o gruppo di lavorazioni affini o omo-genee. Lorganizzazione delle singole Disposi-zioni tecnico contrattuali sempre la medesima ed articolata in 6 punti:

    Istruzioni per la redazione del progetto Campo di applicazione Materiali elementi costruttivi Esecuzione Prestazioni accessorie e prestazioni particolari Contabilizzazione

    Il tema delle facciate viene trattato in un docu-mento specifico lavori per facciate ma sono poi numerosi i capitoli di sicuro interesse che posso-

    TIS innovation park | 2322 | TIS innovation park

  • no o meglio devono essere presi in considerazio-ne: dalle opere da vetraio, alle opere metalliche, ai lavori in pietra naturale ecc. che completano il quadro complessivo.

    Il campo di applicazione della DTC Lavori per facciate riguarda le facciate continue in gene-rale e i rivestimenti ventilati, comprende quin-di due elementi costruttivi di natura non omo-genea che spesso per si interfacciano tra loro. Viene quindi trattato linvolucro di facciata con riferimento per ad ulteriori capitoli che tratta-no diffusamente aspetti maggiormente specifici come ad esempio le opere da vetraio.

    Di particolare rilevo appare in questa sede il punto 0 che, pur non costituendo clausola con-trattuale, contiene le istruzioni ritenute presup-posto essenziale per la corretta redazione del progetto. Il capitolato individua con chiarezza alcuni contenuti significativi del progetto che dovr quindi contenere precise indicazioni sul cantiere, sullesecuzione, su eventuali difformi-t rispetto alle DTC, sulle prestazioni accessorie e su quelle particolari e sulle unit di misura. Questo aspetto appare particolarmente innova-tivo e significativo nellambito della realizzazione dellopera affidando centralit e precise carat-teristiche al progetto quale presupposto per la realizzazione a regola darte.

    Di sicuro interesse sono poi i documenti proposti da UNCSAAL - Unione Nazionale Costruttori Ser-ramenti Acciaio Alluminio e Leghe - in particolare il documento denominato UX27 Capitolato spe-ciale per facciate continue elaborato in accordo con la norma di prodotto UNI EN 13830 nel 2009

    UNCSAAL partner efficace ed affidabile per i progettisti e, in generale, per i committenti del comparto dellinvolucro edilizio: i documenti, elaborati con la partecipazione dei principali at-tori del settore si caratterizzano per specificit e precisione dei contenuti e sono reperibili sul sito www.uncsaal.it.

    In particolare il documento UX 27 Capitolato speciale per facciate continue si propone come guida per la stesura di un capitolato tecnico per la richiesta di fornitura e posa di facciate continue che pu essere utilizzato come parte speciale di un capitolato generale oppure separatamente ed indipendentemente da questultimo. E uti-lizzabile sia nel contesto di un intervento edilizio ampio e di carattere generale sia in quello di una situazione pi specifica dove la fornitura e/o la posa in opera delle facciate continue costituisca lunico capo dopera oggetto del contratto.

    Nel documento sono reperibili supporti utili per definire caratteristiche e prestazioni che le facciate continue dovranno possedere e che dovranno essere calibrate sulle effettive esigen-ze progettuali e sulla conformit alla normativa vigente. Per ogni requisito o caratteristica viene pertanto suggerita la voce di capitolato (fre-quentemente esemplificata con un prospetto) e in corsivo sono riportati note, commenti, richia-mi alle regolamentazioni e alle norme UNI appli-cabili a questa categoria di opere. Il documento non quindi unopera compiuta ma, piuttosto, uno strumento dinamico di guida.

    Ulteriori elementi di interesse possono essere reperiti nella cospicua produzione documenta-le di UNCSAAL. Il documento denominato UX 60 Guida alla posa in opera delle facciate con-tinue elaborato recentemente (2012) tratta ad esempio in modo dettagliato le problematiche della posa in opera che deve essere effettuata in modo tale da garantire il rispetto dei principali requisiti tecnologici per i quali i rispettivi livelli di prestazione sono gi stati individuati nellambito del progetto (resistenza meccanica, tenuta allac-qua, allaria, isolamento termico, acustico ecc.). Vengono infine trattate le modalit di controllo, di prova e collaudo in opera.

    1,00 [Pt:1648, Nd:5380]

    0,24

    -0,34

    -0,91

    -1,48

    -2,05

    -2,63

    -2,82 [Pt:151, Nd:216]

    Plate Disp:DZ (mm)

    Deformata delle sollecitazioni delle vetrate della scuola superiore per professioni sociali Marie Curie. Nuovo accesso palestra Risanamento facciate Landhaus 2, Bolzano

    24 | TIS innovation park TIS innovation park | 25

  • 3. LELENCO PREZZI DELLE FACCIATEa cura di Francesco Giovine

    3.1 Le facciate e limportanza del giusto prezzo

    Il ruolo di un prezziario delle facciate quello di descrivere in maniera univoca loggetto della fornitura e le relative prestazioni da richiedere, con lobiettivo di avere un parametro economi-co attendibile e per questo utile a progettista e committente. Le informazioni necessarie al for-nitore sono essenzialmente di quattro tipologie: descrittive (che definiscono le caratteristiche ge-nerali delle opere oggetto del capitolato), tecno-logiche (relative ai materiali, ai componenti, alle finiture e alla posa in opera), prestazionali (che individuano i livelli di qualit attesa dei prodotti) e contrattuali (relative a competenze, responsa-bilit e oneri dei vari attori che intervengono nel processo edilizio in oggetto). Le caratteristiche e prestazioni che le facciate oggetto di una gara devono possedere, neces-sitano di essere pertanto calibrate sulle effettive esigenze progettuali e sulla conformit alla nor-mativa vigente: solo in questo modo la determi-nazione del prezzo pu essere realistica. Questo ci porta a ritenere di estrema importanza la spe-cifica tecnica riferita alla nostra tipologia di fac-ciata in quanto diversamente, ovvero in presen-za di una descrizione omnicomprensiva e cio con la presunzione di poter descrivere le diverse tipologie di prodotti oggi presenti sul mercato, si rischia di creare ampi varchi interpretativi con ripercussioni deleterie e non veritiere per pro-gettista e cliente.

    Classificazione e criteri di scelta delle facciate continue: un problema di termini

    La suddivisione del curtain wall in diverse tipolo-gie e sistemi costruttivi una problematica non trascurabile in quanto non si in presenza di ununivocit terminologica e conseguentemente

    di prezzo; inoltre la stessa evoluzione tecnologi-ca del settore introduce di continuo termini nuo-vi e specifici, in buona parte comprensibili solo agli addetti ai lavori. La definizione di curtain wall, come categoria particolare di pareti ester-ne non portanti, composti da elementi modulari ripetuti, eseguiti in officina e montati in opera, a cui vengono affidate tutte e sole le funzioni di se-parazione tra interno ed esterno, di per s non sufficiente a definirne correttamente gli aspetti tecnologici e funzionali in quanto tale definizio-ne si applica in generale alle facciate di tipo leg-gero. In accordo con la norma di prodotto UNI EN 13830, con il termine facciate continue si in-tendono infatti diverse tipologie di prodotti che possono distinguersi principalmente tra metallici e non-metallici. La facciata continua un prodot-to metallico se realizzato con la combinazione di metallo, vetro ed altri materiali di rivestimento supportati o dotati di un telaio metallico. La fac-ciata non metallica invece una parete qualun-que, di qualunque materiale, non progettata per sostenere carichi verticali e collocata allesterno delle solette di piano.

    Ma vediamo meglio le loro distinzioni:

    1. Facciata continua metallica a montanti e traversi: facciata continua costituita da un telaio portante in montanti e traversi metallici, con partizioni vetrate apribili o no, con pan-nello cieco di parapetto (spandrel) con faccia esterna in vetro oppure metallica, pietra natu-rale o altro materiale di finitura esterna.

    2. Facciata continua metallica a telai: facciata continua costituita da unossatura portante in montanti e traversi metallici e da tamponamen-ti (del tutto simili a quelli del caso precedente) intelaiati e prefabbricati in officina e successi-vamente collegati in opera al reticolo di facciata mediante accoppiamento meccanico.

    TIS innovation park | 2726 | TIS innovation park

  • 3. Facciata continua metallica ad elementi o celle: facciata continua costituita da elementi di telaio a montanti e traversi metallici, dotata di una partizione vetrata apribile o fissa e dallo spandrel; tutti i pezzi, in alcuni casi anche la vetrazione, vengono assemblati interamente in officina e poi montati in opera.

    4. Facciata continua strutturale: facciata realizzata con tamponature vetrate apribili o fisse, con struttura a montanti e traversi me-tallici; le lastre di vetro sono incollate al telaio metallico tramite luso di sigillanti strutturali. Una facciata continua strutturale pu essere realizzata sia con la tecnologia a montanti e traversi, che a telai oppure a elementi.

    Sigillatura strutturale

    Serraggiocon farfalla

    Montantefacciata

    5. Facciata continua semi-strutturale: fac-ciata realizzata con tamponature vetrate apri-bili o fisse, con struttura a montanti e traversi metallici (del tutto simile a quella del caso precedente) solo che le lastre di vetro sono fissate al telaio metallico con luso di sigillan-ti strutturali e con accessori di trattenimento meccanico su due o su quattro lati.

    Facciata montante - traverso per Parco Aquatico Santa Chiara, Rende (CS) - ABeC Studio per facciata strutturale per EXPO 2015, Padiglione Italia Milano - ABeC

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  • 3.2 descrizione e prescrizioni particolari del prezziario

    Il documento descrittivo della nostra faccia-ta, affinch possa essere univocamente letto e ragionato dal fornitore/costruttore, deve con-tenere tutti i dati informativi e gli obiettivi tec-nico-prestazionali. Occorre precisare le norme di riferimento e i valori prestazionali, loro classi e metodi di prova, le prove richieste in sito se presenti, la presenza di elementi antieffrazione e campionature al vero: tutti questi fattori pos-sono determinare una sensibile oscillazione di prezzo se non esattamente individuate nel testo al quale legato il prezziario. Esaminiamo quali sono allinterno di ogni singola tipologia gli altri fattori che possono incidere sul prezzo unitario della nostra facciata:

    1 Modulazione del reticolo di facciata (Ovvero interasse verticale ed orizzontale)

    2 Tipologia e dimensioni dellapertura infisso (a battente apribile verso linterno, a vasistas, a sporgere ecc.)

    3 Presenza di caratteristiche formali architet-toniche rilevanti (Sporgenze, raccordi vertica-li e/o orizzontali)

    4 Interfacce con opere al contorno5 Attacchi (al piano terra, al corpo scale, alla co-

    pertura)6 Raccordo a soffitto e al pavimento, logge, spi-

    goli e altri elementi 7 Collegamento della facciata agli elementi

    strutturali delledificio8 Attacchi alla struttura portante (tipologia e

    consistenza delle staffe di sostegno)9 Finiture superficiali dei telai metallici (spesso-

    re, resa, codici di riferimento)10 Vetrazioni

    Questultime sono estremamente importanti. Di seguito elenchiamo alcuni tra i punti che occorre

    sempre indicare: se si tratta di tamponamenti opachi, oppure

    trasparenti fissi, o apribili la tipologia di vetro (vetrocamera o vetro sin-

    golo) se trattasi di vetro piano, curvo, float, stratifi-

    cato, armato, temprato spessori (se trattasi di vetrocamera oltre allo

    spessore delle singole lastre costituenti deve essere indicato anche lo spessore dellinter-capedine e leventuale riempimento)

    se basso emissivo e/o a controllo solare e re-lativa faccia interessata dal coating

    i parametri termo-energetici e acustici

    un prezziario razionale e facile da leggere a tutela della stazione appaltanteIl fatto di avere ununica descrizione che com-prenda le varie tipologie rischia di diventare approssimativo come metodo. La costruzione di un sistema che per mezzo di parametri e ca-sistiche contempli tutte le condizioni al contor-no, potrebbe invece avere maggiore efficacia. Questo si potrebbe ottenere riferendosi in parte allottimo lavoro in tal senso gi svolto da UNCSAAL, affinandone ulteriormente il metodo nello specifico per la provincia di Bolzano. Tale lavoro preparatorio al prezziario, consentirebbe di classificare e catalogare i vari raccordi e coro-namenti nelle loro molteplici combinazioni e per-metterebbe una facilitazione della stima econo-mica da parte degli operatori. Lobiettivo futuro infatti realizzare un documento suddiviso nelle 5 tipologie individuate dalla norma di prodotto UNI EN 13830, e parametrizzato secondo le 3 di-mensioni tipiche del modulo/reticolo di facciata in larghezza (cm 90, 120, 150), con una descri-zione specifica, individuando poi un metodo che consenta -per interpolazione lineare- di quotare le altre dimensioni non comprese. Distinguendo poi tra intervento ex-novo e tra intervento sul pa-trimonio edilizio esistente, si riuscirebbe a essere

    ancora pi precisi nella stima (questo per i diversi aspetti logistici e di cantierizzazione da conside-rare nei 2 casi in menzione).

    A chi rivoltoIl futuro nuovo prezziario sar rivolto ai Progetti-sti e gli Enti Committenti privati e pubblici della provincia di Bolzano nella fase di computazione dei lavori e nelle gare di appalto. I prezzi presenti nel listino dovranno derivare dalla raccolta di dati omogenei, ovvero saranno riferiti ad elementi con le medesime caratteristi-che tecniche, provenienti da aziende distribuite su tutto il territorio provinciale oltre che nazio-nale e rappresentative sia della produzione di Serramenti sia di quella delle Facciate Continue. Compito del Gruppo facciate in seno al TIS po-trebbe essere infine quello di una successiva elaborazione secondo metodologia statistica e sulla scorta della banca dati che si andr a cre-are. Attraverso apposite tabelle sar possibile classificare le varie tipologie in modo semplice e sintetico e ci aiuter gli operatori del settore nella stima economica dei lavori. A tal proposito particolarmente interessante come punto da cui partire il prezziario elabo-rato da UNCSAAL impegnata da anni in un lavo-ro di diffusione del listino presso le Camere del Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura italiane che, in molti casi, lo assumono come par-te integrante dei propri prezziari.

    I prezzi di facciate continue aventi caratteristiche diverse da quanto indicato nelle descrizioni e nel capitolo Specifiche tecniche andranno co-munque valutati di volta in volta. Ci vale anche per quelle facciate che, per esigenze estetiche o strutturali, richiedono profilati con dimensioni che comportano pesi superiori a quelli indicati nelle descrizioni delle singole tipologie.

    La facciata continua in molti casi dotata di pan-nelli inseriti allinterno del reticolo di facciata di

    cui deve essere indicato il materiale dello strato esterno, la densit, la conducibilit termica, la finitura superficiale esterna e una trasmittan-za termica complessiva. Tipi e posizione delle opere accessorie sono pure determinanti. Ad esempio i sistemi di protezione dallirraggiamen-to solare, di pulizia facciata, i dispositivi di ven-tilazione, zoccolini, velette o canaline per tende concorrono tutti a modificare i costi della facciata e devono essere specificati. I raccordi con pila-stri, divisori e controsoffitto, le soglie su muret-ti o davanzali, i mobiletti copri fan-coils, come pure le controfodere interne o le canalizzazioni per passaggio impianti, sono opere accessorie le cui finiture spesso vanno a incidere sui costi della manodopera.

    Discorso assai delicato quello sulla Sicurezza in caso di incendio che tradotto in termini econo-mici pu far alzare i valori economici delle nostre facciate. La richiesta di questa prestazione deve essere valutata in funzione delluso previsto del prodotto e della destinazione duso delledificio. Qualora specificatamente richiesto, la facciata continua dovr essere di classe di resistenza al fuoco nei riguardi della propagazione verticale dellincendio in facciata continua. A tal proposito in corrispondenza del collegamento con i solai, dovr essere completata da idonei elementi ta-glia fuoco aventi classe di resistenza opportuna. Anche gli isolanti e le guarnizioni, in questo caso dovranno essere di classe di reazione al fuoco e avranno costi maggiori. Insomma tanto pi generica e succinta la no-stra descrizione di facciata tanto pi relativo sar il valore di prezzo a esso associato; per questo, il lavoro che il gruppo facciate si propone di fare sar utile a individuare il giusto budget oltre che a contenere danni e inutili dispendi monetari.

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  • 4. STATICA DEI SISTEMI DI FACCIATAa cura di Francesco Giovine e roland rossi

    4.1 Processo progettuale

    Punto di partenza dellanalisi strutturale dellin-volucro risulta la sua concezione strutturale ov-vero la definizione del ruolo che questo deve assolvere allinterno del sistema-edificio. Questo vuol dire individuare perfettamente quali sono le azioni che andranno ad agire su di esso e come queste verranno assorbite o ridistribuite o trasfe-rite alla struttura portante delledificio. Generalmente le azioni che possono interessare linvolucro sono le seguenti: peso proprio degli elementi costruttivi (pro-

    fili, pannelli, lastre, moduli, elementi di fissag-gio e di collegamento, elementi di finitura, accessori)

    carico del vento (pressioni e depressioni, di-vergenza torsionale, fenomeni del distacco dei vortici,

    fenomeni di sincronizzazione, oscillazioni ga-loppanti, flutter, buffeting)

    azioni di uragani, tifoni, grandine, calamit naturali

    azioni sismiche dilatazioni termiche movimenti differenziati tra i componenti interazione involucro/struttura carico neve azioni da manovre di apertura/chiusura atti vandalici azioni intrusive attentati terroristici bomb-blast azioni belliche fissaggio di schermature solari (tende a rullo

    esterne, brise-soleil, ecc.) fissaggio di sporti o pensiline supporto di insegne operazioni di trasporto e montaggio operazioni di manutenzione, riparazione, so-

    stituzione e pulizia

    Accanto alle azioni sopra indicate esistono pro-blematiche di ultima generazione legate a pro-blemi molto specifici come: shock termici problemi di aerodinamicit problemi di ottimizzazione strutturale (form-

    finding) azioni dovute alla presenza di doppie pelli problemi di isolamento (tasselli a taglio termico) vibrazioni fatica failure, fessure, rotture comportamento post-rottura (fail-safe)

    In particolare il processo di progettazione strut-turale pu essere schematizzato come una se-rie di operazioni che vanno dallindividuazione e dalla quantizzazione delle azioni agenti sulla struttura, allanalisi delle tensioni e delle defor-mazioni generate, al dimensionamento delle se-zioni e degli spessori in funzione delle tensioni e delle deformazioni calcolate, alla determinazione della sicurezza strutturale con opportuni fattori di sicurezza, per giungere alla produzione dei documenti e degli elaborati grafici di progetto necessari per trasmettere in maniera esaustiva e dettagliata i risultati. Lanalisi e il dimensiona-mento strutturale dellinvolucro deve essere strettamente collegata alle altre fasi del progetto (progetto architettonico, progetto della struttura portante, progetto degli impianti) al fine di ve-rificare simultaneamente che tutte le esigenze siano soddisfatte. La progettazione strutturale viene cos a interessare diverse fasi del progetto nel suo complesso, che vanno dalla concezione iniziale, alla modellazione, allanalisi strutturale, alla definizione dei sistemi di fissaggio e ancorag-gio, fino alla produzione delle tavole esecutive di progetto, confrontandosi continuamente con le esigenze architettoniche e impiantistiche.In fase di progettazione strutturale dellinvolucro bene individuare la corretta suddivisione dei compiti che devono assolvere i diversi compo-

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  • nenti. Per questo motivo necessario ricorrere a precisi schemi gerarchici che permettano di individuare il ruolo che i vari elementi strutturali sono chiamati a ricoprire (prediction). La finali-t quella di eliminare sovradimensionamenti e appesantimenti della struttura pur nel manteni-mento dei prefissati livelli di sicurezza. Altro fattore molto importante nella progetta-zione strutturale la creazione di ridondanze, ovvero di sistemi che permettano di supplire strutturalmente a eventuali deficienze strutturali o rotture di componenti (per esempio elementi di fissaggio, lastre di vetro, ecc.) durante le condi-zioni di esercizio senza negare la possibilit di uti-lizzo delledificio o di sostituzione di componenti o parti di struttura in condizioni di sicurezza.

    Le fasi di progettazione strutturale devono inoltre prevedere le analisi delle strutture nelle diverse condizioni transitorie di trasporto e mon-taggio (o smontaggio) valutando sia il compor-tamento post-rottura che analizzando le azioni che potrebbe innescare la rottura di una lastra vetrata sul resto del sistema-struttura. La progettazione richiede pertanto accurate mo-dellazioni e calcoli, necessitando anche delluso di software e programmi FEM sia per le analisi globali che di dettaglio al fine di simulare e ve-rificare il comportamento dellinvolucro nelle diverse condizioni di esercizio. Le fasi attraverso le quali andare a progettare staticamente una facciata sono:1. acquisizione dei dati di progetto;2. analisi dei carichi e loro combinazioni;3. definizione schema strutturale;4. analisi strutturale;5. statica di dettaglio (nodi, ancoraggi, ecc.)

    I principali metodi di dimensionamento possono essere cos riassunti: dimensionamento secondo il metodo delle

    tensioni ammissibili dimensionamento secondo la probabilit di

    rottura dimensionamento secondo il metodo degli

    stati limite (ultimo e di esercizio)

    Il metodo delle tensioni ammissibili consiste nel verificare che le tensioni presenti su tutti i punti del materiale non superino un prefissato valore ammissibile, considerando compromessa la sta-bilit della struttura nel momento in cui anche un solo punto entra in crisi. Il dimensionamento secondo la probabilit di rottura analizza invece il comportamento a rottura e il variare delle sol-lecitazioni in funzione del tempo, permettendo cos di considerare lo sviluppo delle tensioni che agiscono per lungo tempo e su grandi superfici in maniera negativa. Infine il metodo di dimen-sionamento secondo gli stati limite considera di-verse situazioni limite o scenari di cedimento del-la struttura. In questo modo vengono considerati sia la probabilit di un carico, sia il ruolo dellele-mento nella stabilit della struttura in generale oltre che leffetto del cedimento dellelemento.

    Nel caso della progettazione strutturale di invo-lucri in vetro, risulta particolarmente importante analizzare il cosiddetto post rupture behaviour. Risultando infatti il vetro un materiale fragile, in cui sono peraltro possibili rotture spontanee, sar necessario analizzare il comportamento post-rottura al fine di garantire comunque il funzionamento dellintera struttura senza pre-giudicarne la stabilit e la sicurezza (fail-safe). Da quanto detto emerge come sia piuttosto com-plesso concepire strutturalmente linvolucro. Questo proprio perch i compiti che deve assol-vere sono sempre pi complessi e sofisticati e le prestazioni che devono essere raggiunte sono sempre pi severe.

    4.2 resistenza meccanica e sicurezza in uso

    Sono 2 i documenti che richiamano questi due importanti concetti: La direttiva europea 89/106/CEE e la UNI EN 13830.La direttiva europea 89/106/CEE: comunemente detta CPD (Construction Products Directive) una direttiva europea del 21.12.1988. E rimasta in vigore fino al 24.02.2011 mentre dal 24 aprile 2011, entrato in vigore parzialmente il Regolamento dei Prodotti da Costruzione (CPR - Construction Products Regulation). Poich lentrata in vigore del CPR solo parziale (vedi art. 68 del CPR stes-so) la direttiva ha ancora parte della sua validit. Il 1 luglio 2013 il CPR avr piena applicazione e la direttiva non sar pi applicabile. La CPD ha lobiettivo di assicurare che i prodotti da costru-zione che vengono immessi sul mercato siano costruiti o realizzati in modo che lopera di co-struzione nella quale sono integrati rispetti alcuni requisiti ritenuti essenziali per la sicurezza, la sa-lute e altre esigenze di ordine collettivo delluten-za. Ci significa che in quanto elemento dotato di funzione statica autonoma, la facciata deve es-sere correttamente progettata e verificata sotto il profilo del suo comportamento meccanico. La direttiva - recepita con il DPR n. 246 del 21 aprile 1993 allallegato A parla del requisito essenziale 4, che descrive il concetto di resistenza meccani-ca di una facciata continua come rispondente al requisito pi generale di sicurezza in uso.La norma di prodotto UNI EN 13830: definisce la facciata continua come insieme di elementi strutturali verticali e orizzontali collegati insieme e ancorati alla struttura portante delledificio e tamponamenti, a formare un involucro leggero continuo che garantisce tutte le funzioni normali di una parete esterna, ma che non assume alcu-na delle caratteristiche portanti della struttura delledificio.

    4.3 Parete esterna e facciata

    La differenza fondamentale tra una facciata con-tinua e una generica parete esterna consiste nella relazione con la struttura dell edificio. La faccia-ta continua assolve tutte le funzioni proprie di una parete esterna ad esclusione del supporto di carichi verticali trasmessi dai solai, funzione assolta esclusivamente dalle strutture verticali dell edificio. Le facciate continue essendo porta-te dalla struttura dell edificio, non contribuiscono alla stabilit dell edificio. Lesclusione della funzio-ne di supporto dei carichi verticali ha consentito la realizzazione di sistemi di facciata leggeri, faccia-te con orditura metallica ed elementi di tampona-tura opachi o trasparenti, composti con differenti materiali e tecnologie. Il sistema viene definito leggero proprio perch soggetto a carichi per-manenti limitati al peso proprio dei componenti la facciata: l orditura metallica, gli elementi di tamponatura fissi e apribili, gli elementi accessori, elementi aventi peso proprio contenuto rispetto agli elementi costituenti le pareti in muratura e le pareti portanti in genere. Gli elementi strutturali costituenti la facciata devono essere considerati strutturali esclusivamente in relazione alla facciata e non in riferimento alledificio, in quanto non in-fluiscono in alcun modo sulle caratteristiche por-tanti dellintero edificio.

    4.4 Le verifiche da effettuare

    Per garantire il requisito fondamentale relativo alla sicurezza in uso prescritto dalla CPD, necessario che tali verifiche siano condotte nei confronti sia dello stato limite di esercizio (SLE) sia dello stato limite ultimo (SLU) in riferimento alle azioni agenti sulla facciata (pesi propri, urti, azione sismica, ven-to, azioni orizzontali di esercizio). Cosa altro deve

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  • garantire la facciata in condizioni di servizio? La piena funzionalit: non solo nei confronti della si-curezza degli occupanti, ma anche nei confronti di quei requisiti che definiscono la corretta fruizione dellimmobile (permeabilit all aria, resistenza al vento e tenuta allacqua). Nel verificare SLU e SLE in conseguenza alle diverse combinazioni delle azioni, occorre valutare anche la combinazione si-smica e quella accidentale ove richiesto. La verifica allo SLU una verifica di sicurezza mentre la veri-fica allo SLE invece una verifica di corretto fun-zionamento che consiste nella valutazione che la deformazione sotto carico rientri nei limiti previsti dalle norme (UNI EN 13830): deformazione limite del montante soggetto

    ad azione orizzontale: L/200 o comunque non superiore a 15 mm;

    deformazione limite del traverso soggetto ad azione orizzontale: L/200 o comunque non superiore a 15 mm;

    deformazione limite del traverso soggetto ad azione del solo peso proprio verticale: L/500 o comunque non superiore a 3 mm.

    4.5 Le norme di riferimento

    Nel panorama legislativo italiano ed europeo non esiste una norma tecnica di riferimento specifica per il dimensionamento statico delle facciate continue; quindi necessario utilizzare e mutuare le informazioni e i processi di calcolo e verifica riportati nel corpo delle norme tecniche a disposizione, relative agli elementi strutturali delledificio. Tra le norme tecniche che trovano applicazione per le facciate continue, necessa-rio ricordare principalmente: NTC 2008, Norme Tecniche per le Costruzioni

    di cui al DM 14 gennaio 2008 e circolare n. 617; CNR-DT 207/2008 - Istruzioni per la valutazio-

    ne delle azioni e degli effetti del vento sulle costruzioni;

    UNI EN 1999-1-1, Eurocodice 9, Progettazione delle strutture di alluminio, Parte 1-1: Regole strutturali generali;

    UNI EN 13830 Facciate continue Norma di prodotto (norma armonizzata relativa alla marcatura CE).

    4.6 Azioni e sollecitazioni

    Al fine di ottimizzare e rendere efficace la proget-tazione strutturale dellinvolucro bene indivi-duare le azioni e le sollecitazioni che andranno ad agire su di esso. Azioni che naturalmente dovran-no essere strettamente legate al contesto geogra-fico nel quale ledificio andr collocato.Tra geografia e calcolo strutturale esiste infatti un forte legame dovuto principalmente al fatto che la localizzazione determina specifiche azioni di carattere sismico, carichi neve e del vento, caratte-ristiche geologiche, condizioni climatiche, oltre a richiedere eventuali prestazioni speciali come per esempio in caso di zone politicamente instabili (zone a forte presenza terroristica, zone di guerra, ecc.). Non ultimo la localizzazione geografica de-termina le normative di riferimento che andranno rispettate in fase di progetto e gli standard ener-getici ai quali fare riferimento. Ci che rimane in-variato risulta essere il processo di progettazione strutturale, ovvero le varie fasi di concezione, pro-gettazione, calcolo e verifica dellinvolucro stesso. Le azioni da considerare principalmente nel cal-colo della sollecitazione di una facciata continua sono di 2 tipi: permanenti e variabili.

    a) Permanenti peso proprio dellorditura della facciata (reti-

    colo in alluminio, staffaggi e accessori); peso portato dalla facciata (tamponamenti

    ciechi e trasparenti, schermature);b) Variabili vento: azione espressa in kN/m2 (calcolata

    in conformit con il Paragrafo 3.3 delle NTC 2008 e alla Circolare applicativa 2 febbraio 2009 n. 617) o CNR-DT 207/2008 - Istruzioni per la valutazione delle azioni e degli effetti del vento sulle costruzioni);

    neve: applicabile nel caso di inclinazioni com-prese tra 60 e lorizzontale, azione espressa in kN/m2 (calcolata in conformit con il Paragra-fo 3.3 delle NTC 2008).

    E bene ricordare infine che ai fini della marcatura CE, necessario che il Produttore sottoponga un

    prototipo della facciata a una serie di prove speri-mentali di laboratorio finalizzate a certificarne le prestazioni (resistenza al vento, permeabilit alla-ria e tenuta allacqua) in condizioni sia di esercizio che di sicurezza. Particolare importanza assume la prova di resistenza al vento che permette di verificare sperimentalmente il comportamento deformativo e di resistenza della facciata conti-nua sia in condizioni di esercizio, sotto lazione del carico di progetto del vento, che di sicurezza attraverso lapplicazione di un carico incrementa-to di un fattore di sicurezza pari a 1,5. *

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  • 5. IL VETROa cura di roland rossi

    5.1 Anforderungen und Bemessung von Glas

    Der Trend hin zu transparenten, filigranen, leicht wirkenden Strukturen und lichtdurchlssigen Bauwerken wird immer strker. Glas gehrt zu den Materialien im Bauwesen, die Architekten seit jeher besonders faszinieren. Neue Entwic-klungen in der Glastechnologie und -verarbei-tung sowie mit den mittlerweile sehr guten Dmmwerten ist es mglich innovative und bisweilen khne Entwurfskonzepte fr Gebu-dehllen umzusetzen. Genau hier kann die Projektgruppe TIS Fassaden ansetzen und als Schnittstelle zwischen Architektur und den In-genieurdisziplinen, zwischen Architektur und Glasindustrie, zwischen Normung und Praxis fungieren. Hier werden die Aktivitten mehre-rer Institutionen, Hersteller und Dienstleister, die sich auf hohem wissenschaftlichem und techno-logischem Niveau mit dem Werkstoff Glas be-schftigen, effizient vernetzt.

    Um diesen Anforderungen gerecht zu werden braucht es Regelwerke zur Bemessung von Gla-skonstruktionen und qualitativen bzw. experi-mentellen Beurteilungen.Auf nationaler Ebene gab es letzthin folgende Dokumente die Bewertungs-, Bemessungs- bzw. Konstruktionsregeln fr Flachglas zum Inhalt hat-ten:

    UNI/TR 11463: 2012Vetro per edilizia - Determinazione della capacit portante di lastre piane di vetro utilizzate come elementi di tamponamento

    UNI/TR 11404: 2011Vetro isolante con ottima qualit ottica utilizzato per i serramenti

    CNR-DT 210/2012

    Istruzioni per la Progettazione, lEsecuzione e il Controllo, di Costruzioni con Elementi Strutturali di Vetro

    UNI 7697 2007 . in berarbeitungsfase Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie

    pr EN 16612:2013 . in inchiesta pubblica (ex prEN 13474-1)Glass in building Determination of the strength of glass panes by calculation and te-sting

    Die Bemessung und Konstruktion von Verglasun-gen soll durch diese neue Normengeneration auf eine neue Grundlage gestellt werden. Der vorliegende Text gibt eine bersicht ber den derzeitigen Stand der Regelwerke und deren wichtigsten Inhalte.

    Dabei ist zu erwhnen, dass auch im Glasbau bei der statischen Bemessung auf das Teilsi-cherheitskonzept umgestellt wird. In der aktuel-len Fassung der UNI/TR 11463:2012, welche sich an die prEN13474 anlehnt, wird das neue Si-cherheitskonzept eingefhrt und ist somit kon-form mit dem NTC 2008 Norme tecniche per le costruzioni.

    Der europische Normungsentwurf des CEN/TC129/WG8 fr die Bemessung im Glasbau prEN 16612:2013 hat das Ziel der Schaffung ei-ner einheitlichen Bemessungsregelung fr Glas. Durch die Komplexitt der Regeln und die be-sonderen Eigenschaften des Werkstoffs Glas sowie der Zwischenschichten, ist eine prakti-sche Dimensionierung kaum mglich und bei einfachsten Verglasungen bedarf es aufgrund der vielen Lastfallkombinationen bereits speziel-ler Software. Die UNI/TR11463 hat zum Ziel, die wesentlichen und besonderen Parameter des Werkstoffs Glas wie z. B. die Zeitabhngigkeit der Festigkeit von Floatglas, Isolierglaseffekte,

    TIS innovation park | 3938 | TIS innovation park

  • Schubverbund bei Verbundsicherheitsglas, etc ... fr die Bemessung so zu erfassen, dass sie angemessen bercksichtigt werden, aber noch praktisch handhabbar sind.

    Weiters ist zu erwhnen, dass bei Verbundsi-cherheitsglser zustzlich zur bekannten Zwi-schenschicht aus Polyvinylbutyral (PVB) neuar-tige Zwischenlagen entwickelt wurden, wie z.B. SentryGlas Plus der Firma Dupont, wo eine baurechtliche Anerkennung der teilweisen Bercksichtigung des Verbundes bei der stati-schen Bemessung vorliegt. Die Tragfhigkeit von VSG Einheiten ist mageblich von der zeit- und temperaturabhngigen Verbundwirkung der Fo-lien beeinflusst. Der Schubmodul von PVB-Folien ist im Wesentlichen abhngig von der Lastdauer und der Folientemperatur.

    5.2 Statische Anforderungen:

    Neben den Wind, Verkehrs- und Eigenlasten sind die Klimalasten ein typischer Lastfall fr Isolier-glas. Sie entstehen wegen des luftdicht abge-schlossenen Scheibenzwischenraums aus den Luftdruck- und Temperaturdifferenzen zwischen Herstell und Einbaubedingungen und werden nach UNI/TR 11463 bercksichtigt.Damit Isolierverglasungen die wrmetech-nischen Kenngren beibehalten ist eine dauerhafte Abdichtung der Scheiben durch den Randverbund notwendig. Dieses Konstruktion-sprinzip ermglicht keinen Druckausgleich mit den sich ndernden ueren Bedingungen. Diese Druckunterschiede bewirken ein Aus- und Einbauchen der Glasscheiben, sprich eine Ver-drehung am Randverbund. Diese klimatischen Lasten werden magebend vom Gasvolumen im Scheibenzwischenraum bestimmt. Die Belastung auf Glas und Randver-bund wird umso grsser je mehr Gas im Zwi-

    schenraum ist, je steifer der Scheibenaufbau ist und je geringer die Isolierglasabmessungen sind. Daher ist der Klimabelastung bei Dreifach-Isolierglas mit groen Scheibenzwischenrumen und mglichen asymmetrische steifen Aufbau-ten wegen Absturzsicherung, Betretbarkeit und Schallschutz besonderes Augenmerk zu widmen und darauf zu achten, dass die Tragfhigkeit und Dauerhaftigkeit gewhrleistet ist. Erhhte Belastungen durch Aufheizen des Schei-benzwischenraumes sind auch durch Verwen-dung von integrierten Sonnenschutzsystemen und Scheiben mit hohen Absorptionsgrad zu erwarten.

    5.3 Resttragfhigkeit:

    Kann die vllige oder teilweise Zerstrung eines tragenden Glasbauteiles nicht ausgeschlossen werden, so ist der Nachweis der Resttragfhigkeit zu fhren. Die Resttragfhigkeit