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Maria Luisa Ricci Laboratorio Nazionale di Riferimento per legionelle Dipar9mento di Mala:e Infe:ve Parassitarie ed Immunomediate Is9tuto Superiore di Sanità Genzano 15 Marzo 2013 Linee guida e metodi di indagine e campionamento Istituto Superiore di Sanità

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Maria  Luisa  Ricci  Laboratorio  Nazionale  di  Riferimento  per  legionelle  

Dipar9mento  di  Mala:e  Infe:ve  Parassitarie  ed  Immunomediate    Is9tuto  Superiore  di  Sanità  

     

Genzano  15  Marzo      2013  

Linee  guida  e  metodi  di  indagine  e  campionamento  

Istituto Superiore di Sanità

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 Linee  guida  italiane  

Is2tuto  Superiore  di  Sanità  

 

Insieme  di  informazioni  aggiornate  su  :  

• Epidemiologia  e  sorveglianza    • Diagnosi    clinica  ed  ambientale  e  rela2ve  procedure  • Valutazione,  ges2one  e  comunicazione  del  rischio  • Terapia    • Quasi  tuC  i  paesi    europei  ed  extraeuropei    hanno  emanato  delle          linee  guida  (in  Italia  la  Lombardia,  il  Piemonte  e  l’Emilia    Romagna,  Molise  ne  hanno  prodoIe  anche    di  proprie).  

Consultabili  nel  sito    www.iss.it/registri  nazionali/registro  nazionale  della  legionellosi        

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Linee guida italiane

Is2tuto  Superiore  di  Sanità  

In  Italia,  a  tuI’oggi  sono  sta2  emana2  dal  Ministero  della  Salute  3  documen2  :  

•  Linee  guida  per  la  prevenzione  e  il  controllo  della  legionellosi    

       G.U.  N.  103  del  5  maggio  2000  

•  Linee  guida  recan2  indicazioni      per  gestori  di  struIure  turis2co-­‐receCve  e  termali        

       G.U.      N.  28  del  4  febbraio  2005  

•  Linee  guida  recan2  indicazioni    ai  laboratori  con  aCvità  di  diagnosi  microbiologica  e  controllo  ambientale  della  legionellosi      

•  G.U.  N.  29  del  5  febbraio  2005    

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Is2tuto  Superiore  di  Sanità  

Decreto  no.81    del  9  Aprile  2008    e  successive  modifiche    

In  questo  decreto  Legionella  pneumophila  e  Legionella  spp    sono    presen2  come  rischio  per  i  lavoratori,  e  sono    classificate  nel  gruppo  di  rischio  2,  ossia:  

“Un  agente  che  può  causare  malaCe  in  soggeC  umani  e  cos2tuire  un  rischio  per  i  lavoratori;  è  poco  probabile  che  si  propaghi  nella  comunità;  sono  di  norma  disponibili  efficaci  misure  profilaCche  o  terapeu2che”.  

Pertanto,  sulla  base  di  quanto  definito  all’Art.  271,  il  Datore  di  Lavoro  ha  l’obbligo  di  valutare  il  rischio  legionellosi  presso  ciascun  sito  di  sua  responsabilità  .  Per  l’adozione  delle  misure  proteCve,  preven2ve,  tecniche,  organizza2ve,  procedurali  ed  igieniche  idonee,  si  deve  fare  riferimento  a  quanto  definito  nelle  presen2  Linee  guida.  

 

 

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Linee  Guida  Italiane  

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Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione (G.U. n. 256 del 3 novembre del 2006) .

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European Guidelines for Control and Prevention of Travel Associated Legionnaires’ Disease

Linee Guida Europee ed OMS

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Adottate dal 1 Luglio 2002

Approvate dalla EC nel Giugno 2003

AGGIORNATE NEL SETTEMBRE 2011

http://www.ecdc.europa.eu

Pubblicate  nel  2007  

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Obblighi  e  responsabilità  

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 L’adempimento  delle  norme  per  la  prevenzione  ed  il  controllo  della  legionellosi,  non  sono  un  obbligo  per  i  responsabile  di  una  struIura,  tuIavia    non  lo  esime  dalle  responsabilità  ineren9  alla  tutela  del  diriHo  alla  salute  di  chi  frequenta  il  sito  (lavoratore,  cliente,  paziente,  etc)  o  da  chi  comunque  può  essere  infeHato  da  un  disposi9vo    non  adeguatamente  controllato  (es  infezioni  causate  da  torri  di  raffreddamento,  o  altri  disposi9vi)  

 Infa:….    In  assenza  di  una  norma9va  tecnica  specifica,  una  linea  guida  

ha  lo  stesso  valore  di  una  legge.    (R.  Guariniello  –  Lezione  Magistrale  al  Convegno  “30  anni  di  

Legionella”,  Milano,  12  giugno  2007)  

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Is2tuto  Superiore  di  Sanità  

LINEE  GUIDA  recan2  indicazioni  sulla  Legionellosi  per  i  GESTORI  DI  STRUTTURE  TURISTICO  RICETTIVE  E  TERMALI  

 G.U.      N.  28  del  4  febbraio  2005  

u  Elementi di giudizio per la valutazione del Rischio

u  Norme di comportamento per la riduzione al minimo tale Rischio

Come  mantenere  la  struIura  turis2co-­‐receCva  in  buono  stato  di  salute?  

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Misure di prevenzione per la riduzione del rischio. § Strumento fondamentale da utilizzare per assicurare una

riduzione del rischio di legionellosi, lo non e' il controllo di laboratorio routinario, ma l'adozione di misure preventive, basate sull'analisi del rischio costantemente aggiornata.

§  Di conseguenza tutti i gestori di strutture recettive devono garantire l'attuazione delle seguenti misure di controllo, alcune delle quali devono essere effettuate da personale opportunamente addestrato, che indossi, soprattutto per quelle operazioni che generano aerosol, idonei dispositivi di protezione individuale:

Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute?

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Ogni  struIura  turis2co-­‐receCva  deve  individuare  una  persona  responsabile  per  l'iden2ficazione  e  la  valutazione  del  rischio  potenziale  di  infezione,  che  sia  esperto*  e  che  comprenda  l'importanza  della  prevenzione  e  dell'applicazione  delle  misure  di  controllo.  

Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute?

Nomina  di  un  responsabile.  

*  Cosa  vuol  dire  esperto?  

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Ispezione della struttura.

u Analisi di uno schema aggiornato (se disponibile) dell'impianto, per individuarne i punti critici.

u Accuratezza dell’ispezione per poter evidenziare eventuali fonti di rischio e valutare l'intero impianto, non solamente i singoli componenti.

u Valutazione dell'uso delle varie sezioni o parti dell'impianto, alla ricerca di bracci morti o comunque soggetti a ristagno di acqua a un suo defluire intermittente.

u Valutare l'utilizzo delle differenti aree o della struttura, in funzione di una loro possibile bassa occupazione, che potrebbe favorire la proliferazione del batterio.

Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute?

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Fattori da considerare quando si effettua una valutazione del rischio: A.  fonte di approvvigionamento dell'acqua dall'impianto;

B.  possibili punti di contaminazione dell'acqua all'interno dell'edificio;

C.  caratteristiche di normale funzionamento dell'impianto;

D.  condizioni di funzionamento non usuali, ma ragionevolmente prevedibili (es.: rotture);

E.  prese d'aria per gli edifici (che non dovrebbero essere situate vicino agli scarichi delle torri di raffreddamento).

Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute?

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1.  la  presenza  e  la  carica  di  Legionella;  

2.  condizioni  ideali  per  la  mol2plicazione  del  microrganismo  (ad  esempio:  temperatura  compresa  tra  20  e  50°C,  presenza  di  una  fonte  di  nutrimento  come  alghe,  calcare,  ruggine  o  altro  materiale  organico);  

3.  la  presenza  di  tubature  con  flusso  d'acqua  minimo  o  assente;  l'u2lizzo  di  gomma  e  fibre  naturali  per  guarnizioni  e  disposi2vi  di  tenuta;  

4.  la  presenza  di  impian2  in  grado  di  formare  un  aerosol  capace  di  veicolare  la  legionella  (un  rubineIo,  un  nebulizzatore,  una  doccia,  una  torre  di  raffreddamento,  ecc.);  

5.  la  presenza  (e  il  numero)  di  soggeC  sensibili  per  abitudini  par2colari  (es.  fumatori)  o  caraIeris2che  peculiari  (eta',  patologie  croniche,  ecc.).  

Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute?

FaIori  di  rischio.  

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 L'analisi  del  rischio  deve  essere  effeIuata  regolarmente  (almeno  ogni  2  anni)  e  ogni  volta  che  ci  sia  mo2vo  di  pensare  che  la  situazione  si  sia  modificata.  L'analisi  deve,  comunque,  essere  rifaIa  ad  ogni  segnalazione  di  un  possibile  caso  di  legionellosi.  

Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute?

Periodicità  della  valutazione  del  rischio  

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Ogni  struIura  turis2co-­‐receCva  deve  is2tuire  un  registro  per  la  documentazione  degli  interven2  di  valutazione  del  rischio  e  di  manutenzione,  ordinari  e  straordinari,  sugli  impian2  idrici  e  di  clima2zzazione.    TuC  gli  interven2  devono  essere  approva2  e  firma2  dal  responsabile.  

Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute?

Registro  degli  interven2.  

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1.Mantenere l’acqua calda costantemente a temperatura > 50°C;

Misure  di  prevenzione    per  la  riduzione  del  Rischio    

2.Mantenere l’acqua fredda costantemente a temperatura < 20°C o usare un sistema di disinfezione.

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3.Fare   scorrere   l’acqua   (calda   e   fredda)  da   rubine:   e   docce   di   camere   non  occupate,   per   alcuni  minu9   1   VOLTA/SETTIMANA   (e   sempre   prima   che   le  camere  vengano  occupate)  

   

.     4 .Mantene re   pu l i9   e   p r i v i   d i  incrostazioni:  

   -­‐  DOCCE      -­‐  DIFFUSORI        -­‐  RUBINETTI  

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5.  Pulire  e  disinfeIare  almeno  2  VOLTE/ANNO  le  TORRI  DI  RAFFREDDAMENTO  delle  unità  di  condizionamento  d’aria  

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§ 7.Disinfettare il circuito dell’acqua calda con CLORO (50 ppm o 20 ppm) rispettivamente per 1 o 2 ore, dopo gli interventi sugli scambiatori di calore e all’inizio della stagione turistica;

§ 6. Svuotare, disincrostare e disinfettare i SERBATOI di accumulo dell’acqua calda almeno 2 VOLTE/ANNO;

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8.  Pulire  e  DisinfeIare  tuC  i  FILTRI  dell’acqua  ogni  1-­‐3  MESI;  

9.  Ispezionare  mensilmente  i  serbatoi  dell'acqua,  le  torri  di  raffreddamento  e  le  tubature  visibili.  Accertarsi  che  tuIe  le  coperture  siano  intaIe  e  correIamente  posizionate.    

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10. se possibile, ispezionare l'interno dei serbatoi d'acqua fredda, e comunque disinfettare almeno una volta l'anno con

50 mg/l di cloro per un'ora. Nel caso ci siano depositi o sporcizia, provvedere prima alla pulizia. La stessa operazione deve essere effettuata a fronte di lavori che possono aver dato luogo a contaminazioni o a un possibile ingresso di acqua non potabile;

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   11.  Accertarsi  che  eventuali  modifiche  apportate  all'impianto,  oppure  nuove  installazioni,  non  creino  bracci  mor9  o  tubature  

con  assenza  di  flusso  dell'acqua  o  flusso  intermiHente.      12.  Ogni  qualvolta  si  proceda  a  operazioni  di  bonifica,    occorre  accertarsi  che  subiscano  il  traHamento  di  bonifica  

anche:  bracci  mor9  cos9tui9  dalle  tubazioni  di  spurgo  o  prelievo,  le  valvole  di  sovrappressione  e  i  

rubine:  di  bypass  presen9  sugli  impian9;  

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13. In presenza di attrezzature per idromassaggio, occorre assicurarsi che le stesse siano sottoposte al controllo da personale esperto, che deve provvedere alla effettuazione e alla registrazione delle operazioni di pulizia e di corretta prassi igienica come: sostituire almeno meta' della massa di acqua ogni giorno;trattare continuamente l'acqua con 2 - 3mg/l di cloro;

Pulire  e  risciacquare  giornalmente  i  filtri  per  la  sabbia;  controllare  almeno  tre  volte  al  giorno  la  temperatura  e  la  concentrazione  del  cloro;  (ed  anche  il  pH!)    Assicurare  una  operazione  di  disinfezione  accurata  almeno  una  volta  a  seCmana.  

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Se in una struttura turistico-recettiva si evidenzia la presenza di un potenziale rischio (es.: la temperatura dell'acqua calda e’ inferiore a quella raccomandata; la concentrazione di disinfettante non raggiunge il livello necessario per l'abbattimento della carica batterica; o altro) ….si deve effettuare un campionamento dell'acqua per la ricerca di Legionella, in un numero di siti che sia rappresentativo di tutto l'impianto idrico, e comunque non inferiore a sei.

Misure  da  porre  in  aIo  in  presenza  di  rischio.    

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Misure  da  porre  in  aIo  in  presenza  di  rischio  

I SITI DA CAMPIONARE SONO:

RETE ACQUA CALDA

•  Base del serbatoio •  Ricircolo

•  Almeno 2 siti di erogazione lontani dal serbatoio (docce, rubinetti)

RETE ACQUA FREDDA

•  Serbatoio, possibilmente alla base

•  Punto più distale dal serbatoio

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Esiti del campionamento

 § Se  nega9vo  :  e  non  è  possibile  adoHare  le  misure  di  controllo,  campionare  ogni  mese  x  6  mesi  

§ Se  posi2vo:  MeHere  in  aHo  le  misure  di  controllo  

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Tipi di intervento secondo la concentrazione

di legionella in UFC/L

IMPIANTI IDRICI

< 100 NESSUN INTERVENTO

100-1000 Verificare che siano in atto misure di controllo (bonifica in caso di terme)

1000-10000 In assenza di casi verificare le misure di controllo ed eseguire la valutazione del rischio

In presenza di casi rivedere le misure di controllo ed eseguire BONIFICA

>10000 Contaminazione importante!! BONIFICARE immediatamente verificandone periodicamente l’efficacia.

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TIPI DI INTERVENTO SECONDO LA CONCENTRAZIONE DI LEGIONELLA IN UFC/L

TORRI DI RAFFREDDAMENTO

< 1000 NESSUN INTERVENTO

1000-10000 In assenza di casi verificare le misure di controllo ed eseguire valutazione del rischio

In presenza di casi rivedere le misure di controllo ed eseguire BONIFICA

>10000 Contaminazione importante!! BONIFICARE immediatamente verificandone periodicamente l’efficacia.

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29

Sono tra i luoghi più favorevoli all’insorgenza della Legionellosi:

Ø  frequentate da soggetti a rischio

Ø  favoriscono l’esposizione diretta di aerosol prodotti da piscine e vasche per idromassaggio

Ø  le acque spesso sgorgano ad una temperatura ideale per la moltiplicazione della Legionella

OGNI 6 MESI eseguire la ricerca di Legionella e ogni qual volta vi sia ripresa

dell’attività dopo la chiusura stagionale

ESEGUIRE SEMPRE LE MISURE DI CONTROLLO

ESEGUIRE SEMPRE LA

BONIFICA se il campionamento

ambientale rilevi concentrazione

> 100 ufc/L

STRUTTURE TERMALI

Is2tuto  Superiore  di  Sanità  

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1.Effettuare interventi strutturali per rimuovere i FR

2.Eseguire bonifica (in base alla concentrazione!!!)

3.Valutare efficacia della bonifica

4.Attenersi alle misure di prevenzione

1 .A t t e n e r s i a l l e misure di prevenzione

1.Effettuare interventi strutturali per rimuovere i FR

2.Atteneresi alle misure di prevenzione

3. Ripetere i campionamenti

Is2tuto  Superiore  di  Sanità  

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Is2tuto  Superiore  di  Sanità   [email protected]  Maria  Luisa  Ricci  6/11/2010  

“Linee guida recanti indicazioni per i laboratori con attività di diagnosi

microbiologica e controllo ambientale della legionellosi”. G.U. N. 29 del 5 febbraio 2005  Le  linee  guida  europee  sono  state    il  grande  “input”    anche  per  la  cos2tuzione  di  una  rete  di  laboratori  di  riferimento  regionali  con  lo  scopo  di  assicurare      qualità      ed  efficienza  dei  laboratori  operan2  nel  controllo  ambientale  della  legionellosi  

Laboratori Regionali di Riferimento

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Is2tuto  Superiore  di  Sanità   [email protected]  Maria  Luisa  Ricci  6/11/2010  

 Cos9tuzione  di  una  rete  di  laboratori  di  riferimento  al  fine  di:  

 1.   Tutelare  la  salute  pubblica;  

2.   Tutelare  l’ economia  turis9ca  del  nostro  Paese,  ed  evitare  implicazioni  legali  ai  responsabili  delle  struHure  turis9co-­‐rece:ve.  

Laboratori Regionali di Riferimento

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Laboratori Regionali di Riferimento

Presenti nella maggior parte delle regioni nelle ARPA, nei Laboratori Universitari e nei Laboratori di sanità pubblica.

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Is2tuto  Superiore  di  Sanità   [email protected]  Maria  Luisa  Ricci  6/10/2010  

LABORATORI  CON  ATTIVITÀ  DI    DIAGNOSI  MICROBIOLOGICA    E  CONTROLLO  AMBIENTALE  DELLA  LEGIONELLOSI  

1.Laboratori  di  Base  

2.Laboratori  Regionali  di  Riferimento    3.  Laboratorio  Nazionale  di  Riferimento  

Laboratori Regionali di Riferimento

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Linee  guida  per  la  prevenzione  e    il  controllo  della  legionellosi      

 

Il  documento  riunisce,  aggiorna  e  integra  in  un  unico  testo  tuIe  le  indicazioni  riportate  nelle  preceden2  linee  guida  nazionali  pertanto  esso,  le  sos2tuisce  integralmente.  

Elaborate  da  un  gruppo  di  lavoro  mul2disciplinare  convocato  dal  Dipar2mento  di  Prevenzione  del  Ministero  del  Lavoro,  della  Salute  e  delle  Poli2che  Sociali.    

1.  Parte generale 2.  Allegati

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Ø  ASPETTI GENERALI;

Ø  SORVEGLIANZA E INDAGINE EPIDEMIOLOGICA;

Ø  VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO NELLE STRUTTURE TURISTICO-RECETTIVE;

Ø  VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO NELLE STRUTTURE SANITARIE;

Ø  METODI DI PREVENZIONE E CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE DEL SISTEMA IDRICO;

Ø  INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIONE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI;

Ø  RISCHIO LEGIONELLOSI ASSOCIATO AD ATTIVITÀ PROFESSIONALE.

Linee  guida  per  la  prevenzione  e    il  controllo  della  legionellosi      

 

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Linee  guida  per  la  prevenzione  e    il  controllo  della  legionellosi      

 

u  Allegato 1: Specie e sierogruppi di Legionellau u  Allegato 2: Ricerca di Legionella in campioni di origine umana u  Allegato 3: Campionamento di matrici ambientali per la ricerca di

Legionella u  Allegato 4: Ricerca e quantificazione di Legionella in campioni ambientali u  Allegato 5: Identificazione e conservazione di Legionella u  Allegato 6: Ricerca di Legionella in campioni ambientali mediante Real

Time PCR u  Allegato 7: Revisione Circolare 400.2/9/5708 del 29/12/93 e nuova

scheda di sorveglianza u  Allegato 8: Elenco dei laboratori di riferimento regionale u  Allegato 9: Modulo A ELDSNet u  Allegato 10: Modulo B ELSDNet u  Allegato 11: Questionario per l’indagine di focolai epidemici u  Allegato 12: Lista di Controllo. Sopralluogo di Valutazione del rischio

legionellosi

nuovo  

nuovo  

nuovo  

nuovo  

nuovo  

nuovo  

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Il  controllo  della  contaminazione  da  Legionella  negli  impian2  è  il  risultato  di  interven2  integra2  che  coinvolgono  progeCs2,  gestori,  tecnici,  manutentori,  esper2  di  microbiologia  e  sanità  pubblica.    Fondamentale  è  l’informazione  e    la  formazione  degli  operatori  e  la  collaborazione  tra  competenze  diverse,  ma  complementari.  

Conclusioni  

Is2tuto  Superiore  di  Sanità  

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Conclusioni

Legionella è un microrganismo ubiquitario nell’ambente e molto resistente a trattamenti di disinfezione. La sua eradicazione è quasi impossibile, considerando tutte le strategie che ha sviluppato per sfuggire alle avversità dell’ambiente esterno. Si può tuttavia contenere la carica a livelli molto bassi di rischio, adottando le procedure indicate nelle linee guida. La prevenzione, in questa come in altre malattie infettive, è molto importante e questo è l’approccio seguito del nostro Ministero della Salute per contenere il rischio di infezioni spesso fatali o invalidanti.

In ultimo, fattore non trascurabile, sono da tener presenti anche gli aspetti negativi relativi alle possibili implicazioni legali, economiche e di immagine sia per i nosocomi che per le strutture turistico-recettive e termali .

Is2tuto  Superiore  di  Sanità  

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

Istituto Superiore di Sanità

§ Una volta effettuato il sopralluogo della struttura, si può procedere al campionamento

§ IMPORTANTE!!! Un campionamento corretto è di fondamentale importanza per ottenere l’ analisi corretta di un campione per la ricerca di Legionella.

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

Istituto Superiore di Sanità

Prima di iniziare un’ indagine ambientale si devono raccogliere informazioni sull’impianto idrico e di climatizzazione

§ Mappa dell’impianto (quando esistente); § conduttura principale di rifornimento dell’acqua; § serbatoi d’acqua calda e fredda; § bracci morti, zone con stagnazione, camere non utilizzate; § Vetustà e composizione dell’impianto; § Collocazione dell’impianto di climatizzazione e delle relative

uscite; § Si deve richiedere, al responsabile dell’edificio, il registro di

manutenzione con tutti gli interventi ordinari e straordinari effettuati sugli impianti. Se questo non dovesse esistere prendere informazioni su eventuali lavori svolti o su interventi di bonifica effettuati.

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

Istituto Superiore di Sanità

Ø  Se  l’analisi  del  rischio  riporta  un  esito  posi2vo  (ad  es  quando  la  temperatura  è  inferiore  al  valore  raccomandato    che  deve  essere  

           >  di  50°C);  Ø  Impossibilità  di  adoIare  misure  di  controllo;  Ø  Per  controllare  l’efficacia  di  misure  di  controllo;    Ø  Per  verificare  l’efficacia  di  un  nuovo  sistema  di  bonifica  Ø  Alla  riapertura  di  struIura  turis2co-­‐receCva  e  termale;  

Ø  Torri  di  raffreddamento  che  sono  in  esercizio  (almeno  2-­‐4  volte  l’anno);  

Ø  Vasche  di  idromassaggio.  

Quando  campionare?  

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

Istituto Superiore di Sanità

Chi  deve  fare  il  campionamento?  

Personale  qualificato  (elemento  questo  su  cui  concordano  tuHe  le  linee  guida)  che:  

1.   Conosca    l’ecologia  di  legionella  e  dei  faHori  che  ne  favoriscono  la  sopravvivenza  e  la  crescita;  

2.   Conosca    come  si  effeHua  la  valutazione  del  rischio;    3.   Conosca    gli  elemen9  di  base  del  campionamento  

microbiologico,  in  par9colare  il  conceHo  di  sterilità.    

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

Istituto Superiore di Sanità

Misure  di  sicurezza  per  gli  operatori  Il  tecnico  che  raccoglie  i  campioni  non  dovrebbe  appartenere  ad  una  categoria  a  rischio  (persone  che  sono  soIoposte  a    traIamento  con  cor2costeroidi,che  abbiano  affezioni  croniche  a  carico  dell’  apparato  respiratorio,  diabe2ci,  etc)    Indossare  Disposi2vi  di  Protezione  Individuale  (guan2,  maschere,  occhiali  proteCvi);    Minimizzare  la  formazione  di  aerosol  facendo  scorrere  l’acqua  delicatamente;    Evitare  l’esposizione  ad  aerosol;    Le  torri  di  raffreddamento  dovrebbero  essere  spente  20’  prima    di  effeIuare  il  campionamento.  

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

Istituto Superiore di Sanità

Materiale occorrente •  Disposi9vi  di  protezione  individuale    •  Schema  dove  registrare  i  deIagli  del  campionamento  

effeIuato  •   Bo:glie  sterili    (1-­‐  5  L)  con  9osolfato  di  sodio  allo  0,01%,  o  

con  EDTA  a  10mg/L;    •  Tamponi  sterili;  •  ProveHe  con    2-­‐5  ml  di  acqua  sterile;  •  DisinfeHante  :etanolo  al  70%  v/v,  propanolo  al  70%  v/v,  

ipoclorito  di  sodio  al  10%;  •  Termometro;  •  Pennarelli  resisten2  all’acqua  o  e2cheIe;  •  Buste  di  plas2ca  sterili;  •  Pinze  sterili;  •  Elas9ci;  •  Forbici;  •  Borsa  per  il  trasporto  refrigerato  dei  campioni  •  Macchina  fotografica  

 

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

Istituto Superiore di Sanità

(quando  è  superiore  ai  20°C)  Pun2  più  caldi  (perché  dispos2  vicino  ad  una  fonte  di  calore  o  perché  con2gui  al  sistema  dell’acqua  calda);    ….  In  ogni  caso  nelle  aree  ad  alto  rischio  in  un  ospedale.      

§  Il campionamento dovrebbe essere rappresentativo di tutto il sistema in quel momento, il numero minimo è 6, come precedentemente indicato;

§  Punti maggiormente colonizzati (come si evince dal sopralluogo effettuato e dalla conseguente analisi del rischio).

§  Si dovrebbe inoltre campionare nelle condizioni in cui si sono verificati i casi (in genere le peggiori), ovvero: concentrazione minima di biocida e/o bassa temperatura dell’acqua calda;

Quan9  campioni  ?  Campionamento  dell’acqua  fredda    

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

Istituto Superiore di Sanità

Cosa  campionare?  

§ Acqua, del circuito dell’acqua calda ed eventualmente anche fredda (quando la temperatura è superiore a 20°C);

§ Acqua dei bacini di raccolta delle torri di raffreddamento; § Acqua delle vasche idromassaggio; § Acqua di condensa e filtri degli impianti di condizionamento; § Acqua dei nebulizzatori e dei dispositivi della respirazione; assistita; § Acqua di fontane, soprattutto quelle interne.

§  Incrostazioni e biofilm, diffusori delle docce, rompigetto dei rubinetti,tubi flessibili delle docce, bacini di raccolta delle torri, serbatoi, vasche idromassaggio, filtri, fontane, etc; Depositi dei serbatoi di accumulo

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

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• Nei  bacini  di  raccolta  dell’acqua  tenendosi  lontani  dal  punto  di    immissione  dell’acqua    (galleggiante)    • Interfaccia  acqua/aria  (tamponi)  

Dove effettuare il campionamento nelle torri di raffreddamento

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

Istituto Superiore di Sanità

§ Secondo il protocollo analitico delle linee guida del 2000: Senza flussaggio e senza flambare § Per la ricerca di legionella in un impianto idrico in condizioni

di utilizzo comune, prelevare preferibilmente dal circuito dell’acqua calda, senza flambare al punto di sbocco senza far scorrere precedentemente l’acqua.

Con flussaggio e flambatura § Per la ricerca quantitativa di legionella all’interno

dell’impianto, flussare l’acqua per 5-10 minuti, flambando allo sbocco.

§ Misurare la temperatura mentre avviene il flussaggio dell’acqua.

Come  campionare  

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

Istituto Superiore di Sanità

Importante! Evitare la cross-contaminazione § cambiando guanti ad ogni prelievo; § Sterilizzando i termometri ogni volta che viene effettuata una misurazione (con alcool propilico, etilico o ipoclorito di sodio) oppure, utilizzare un recipiente a parte per misurare la temperatura.

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

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Conservazione dei campioni

§ Nel trasporto i campioni devono essere protetti dalla luce e dal calore e mantenerli ad una temperatura di ambiente se analizzati entro le 24 h;

§ Nel caso in cui non sia possibile eseguire l’analisi entro 24 h, conservare a 5 ± 3°C per un tempo che non dovrebbe eccedere 2 gg.

§ Ciò riduce il recupero di Legionella poiché può indurre lo stato di non-coltivabilità ma evita la moltiplicazione di altra flora microbica.

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

Istituto Superiore di Sanità

§ L’aria non umidificata generalmente non è fonte di legionelle;

§ Diversamente, l’aria proveniente dalle torri di raffreddamento o dagli umidificatori adiabatici può contenere Legionella anche in elevate concentrazioni;

§  Il campionamento in questi casi richiede il prelievo di almeno 1m3, utilizzando il SAS (Surface Air System, PBI international), ed il risultato si esprimerà in UFC/m3

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Metodi  di  indagine  e  campionamento  

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§ La rilevazione di Legionella in campioni d’acqua dovrebbe dare un’indicazione del grado di contaminazione della matrice che si è andati a campionare.

§ In relazione ai risultati ottenuti si devono adottare le più appropriate misure di controllo per evitare il rischio di diffusione di Legionella, ….anche se la concentrazione ritenuta a rischio per l’infezione nell’uomo rimane ancora una questione dibattuta.

§ Infatti la possibilità di contrarre l’infezione dipende, a parità di dose, da molteplici fattori: la virulenza dello stipite batterico, la suscettibilità dell’ospite,il tempo di esposizione, la distanza dalla fonte di trasmissione.

CONCLUSIONI