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Linee Guida secondo biennio e quinto anno Direttive n. 4 e 5 del 16 Gennaio 2012 Funzione strumentale – Sostegno al riordino dei cicli

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Linee Guida

secondo biennio e quinto anno

Direttive n. 4 e 5 del 16 Gennaio 2012

Funzione strumentale – Sostegno al riordino dei cicli

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Le Linee Guida (Direttive n. 4 e 5 del 16 gennaio 2012) si riferiscono al passaggio al nuovo ordinamento degli Istituti Tecnici e Professionali, relativamente al secondo biennio e al quinto anno.

Il documento non si presenta come un prescrittivo “programma ministeriale”, “ma vuole costituire un sostegno all'autonomia delle istituzioni scolastiche, per un’adeguata definizione del piano dell’offerta formativa”.Funzione strumentale – Sostegno al riordino dei cicli

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I contenuti curriculari, declinati in competenze, conoscenze ed abilità, vanno intesi come una base di riferimento per la programmazione didattica di istituto, di classe e di insegnamento. (vedi allegato n°1)

La singola materia, nell’ambito della programmazione del Consiglio di classe, concorre al raggiungimento dei risultati di apprendimento relativi ai settori economico, tecnologico o professionale. (vedi allegato n°2)Funzione strumentale – Sostegno al riordino dei cicli

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Strumenti indispensabili per l’integrazione tra Area di istruzione generale e Aree di indirizzo sono:•la conoscenza delle esigenze del territorio;•le esperienze di studio svolte in contesti reali;•l’adozione di metodologie condivise;•l’attenzione a modelli e linguaggi specifici;•il laboratorio come strumento di indagine e verifica; •le attività di alternanza scuola-lavoro.

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Sono questi gli strumenti attraverso i quali conoscenze, abilità e competenze, peculiari delle diverse discipline, possono “essere acquisite e attivate in maniera integrata”.

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«Lo studente, infatti, durante l’attività laboratoriale, applica linguaggi di carattere generale e specifico, raccoglie ed elabora dati per mezzo di idonea strumentazione, costruisce, verifica e confuta modelli, affinandone i processi di adeguamento alla realtà».

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Sul piano organizzativo occorre:potenziare il ruolo del Consiglio di classe

che, nell’ambito della sua programmazione, dovrà individuare:

1. i risultati di apprendimento relativi all’indirizzo (specificando competenze e abilità da conseguire in terza e in quarta);

2. le metodologie didattiche da adottare per il loro conseguimento;

3. le integrazioni tra le discipline da sviluppare anche per la progettazione e realizzazione delle Unità di apprendimento.

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Il nuovo ordinamento degli Istituti Tecnici e Professionali sottolinea l’importanza delle metodologie didattiche “attive” e dei collegamenti con il mondo del lavoro e delle professioni presenti sul territorio, compresi il volontariato ed il privato sociale.

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Le imprese sono considerate luogo di apprendimento e di formazione che concorrono, con esperienze di stage, tirocinio e alternanza scuola-lavoro, alla realizzazione di un comune progetto educativo, favorendo l’acquisizione di nuclei tematici professionali legati al profilo in uscita.

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Infine, nel quinto anno l’attività didattica è diretta ad approfondire i contenuti affrontati nel precedente biennio col metodo dei casi e dell’area di progetto.

“Lo svolgimento di casi aziendali riferiti al tessuto economico locale consente:di favorire l’autonomia scolastica e il radicamento sul territorio;di stimolare negli studenti autonomia elaborativa, capacità di ricerca e abitudine a produrre in gruppo.Funzione strumentale – Sostegno al riordino dei cicli

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È opportuno, infine predisporre per ogni classe un dossier che contenga:

le esperienze didattiche attivate; i prodotti realizzati dal gruppo classe nel corso del secondo biennio e 5° anno;i risultati ottenuti nell’acquisizione delle competenze.

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Grazie per l’attenzione e

buon lavoro!

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