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Linee guida per la progettazione secondo volume Architettura per lAlzheimer

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Linee guida per la progettazione secondo volume

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Centro Interuniversitario di Ricerca TESIS

Regione Toscana

Architettura per l�Alzheimer

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Architettura per l�AlzheimerLinee guida per la progettazione

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Architettura per l�AlzheimerLinee guida per la progettazione

Responsabile scientifico Romano Del Nord

Regione Toscana Giunta RegionaleDipartimento del Diritto alla Salute e delle Politiche di SolidarietàCentro Interuniversitario di Ricerca TESISUniversità degli Studi di Firenze

Firenze 2002

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Regione Toscana Giunta RegionaleDipartimento del Diritto alla Salute e delle Politiche di SolidarietàArea Integrazione Socio-sanitaria e Progetti ObiettivoCentro Interuniversitario di Ricerca TESISUniversità degli Studi di Firenze

RingraziamentiSi ringrazia, per l'aiuto e la collaborazione fornita durante le fasi della ricerca, il personaledirigente e tecnico della Asl 4 Prato e in particolare Anna Maria Calvani e Sandra Vannucci,nonché il Dipartimento del diritto alla salute e delle politiche di solidarietà e in particolarePatrizio Nocentini.

Un vivo ringraziamento anche ad Alan Dilani direttore dell�International Academj fordesign and health e a John Zeisel presidente della Hearthstone Alzheimer Care edell�ISADH, per il contributo e per la documentazione messa a disposizione della ricerca.

La ricerca è stata sviluppata nell'ambito di una Convenzione stipulata con la USL di Prato,tramite la Regione Toscana, e si colloca nel quadro più generale della Ricerca di rilevanteinteresse nazionale MIUR 40% sulle "Strutture architettoniche di ausilio al disagio psichicodell'utenza colpita da demenza senile"

Catalogazione nella pubblicazione (CIP) a curadella Biblioteca della Giunta regionale toscana:

Architettura per l�Alzheimer: il malato di Alzheimer e l�ambiente

I. Dipartimento del diritto alla salute e delle politiche di solidarietàII. Centro Interuniversitario di Ricerca TESISIII. Università degli studi, Firenze IV. Del Nord, Romano1. Malati di Alzheimer � Strutture sanitarie � Progettazione725.53087

Edizioni Regione Toscana

Stampa: Centro Stamapa Regione ToscanaVia di Novoli 73a - 50127 FirenzeMarzo 2002

Tiratura 3000 copieDistribuzione gratuita

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Presentazioni

Per i malati, per le famiglie

Il Progetto Alzheimer è una iniziativa dovuta a tutta la comunitàtoscana.Per noi l�Alzheimer è un problema fondamentalmente umano, cheriguarda le persone malate e i loro familiari. Un problema terribil-mente concreto. Il dramma di una malattia che progressivamentedistrugge una vita e ne mette altre a dura prova. Le cure esistentisono poche, costose e non risolutive.Per noi i malati e le loro famiglie sono il punto di partenza, gliinterlocutori primari, le persone a cui dare aiuto e risposte concre-te. Per farlo abbiamo voluto e finanziato il Progetto Alzheimerdella Regione Toscana.Il progetto sostiene le politiche di assistenza già avviate; crea unanuova rete sperimentale di servizi rivolti all�assistenza, alla dia-gnostica, alla formazione degli operatori, all�informazione e allasensibilizzazione; prevede la distribuzione gratuita di quei farmaciche hanno dimostrato di poter migliorare, rallentando la progres-sione della malattia, la qualità della vita dei malati e delle lorofamiglie.Infine un ringraziamento sincero al Dipartimento di Tecnologiedell�Architettura e Design �P. Spadolini� dell�Università degliStudi di Firenze ed in particolare al Prof. Romano Del Nord per ilcontributo scientifico e culturale e per la passione con cui ha con-dotto la ricerca sugli spazi di vita del malato di Alzheimer.

Enrico RossiAssessore al Diritto alla Salutedella Regione Toscana

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Progetto Alzheimer: un percorso sperimentale

La Regione Toscana ha deciso di affrontare il problemadell�Alzheimer e delle demenze con un progetto specifico, sociale esanitario insieme.Il progetto prevede interventi nel campo dell�assistenza residen-ziale, diurna, domiciliare e nelle residenze sociali assistite, del per-corso diagnostico, dell�intervento farmacologico, della formazionedel personale e dell�attività di ricerca in campo epidemiologico,biochimico ed assistenziale.L�obiettivo del progetto è quello di venire incontro alle esigenzedelle persone e delle famiglie colpite da questa gravissima forma didemenza, che spesso si trovano a dover affrontare da sole e senzastrumenti di comprensione, sostegno, aiuto.In Toscana si stimano affetti da Alzheimer e demenze senili gravinon meno di 15.000 anziani, mentre nel 2001 per 3115 persone dietà superiore ai 65 anni sono state certificate le condizioni di nonautosufficienza per demenza senile, in favore delle quali sono scat-tati gli interventi dei servizi.Particolare attenzione è stata riservata all�aspetto �ambientale� delpercorso di sperimentazione, fornendo specifiche indicazioni per lasistemazione degli spazi assistenziali, con particolare riferimento aquelli destinati ad ospitare il malato di Azlheimer.

Angelo PassalevaVicepresidente della Regione ToscanaAssessore alle Politiche Sociali

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Responsabile scientifico Romano Del Nord

Coordinamento operativo ricerca di base M.Cristina TonelliSviluppo ricerca sulla relazione psicologica fra malattia e ambiente Mirilia Bonnes

Marino BonaiutiSviluppo ricerca sui problemi clinico patologici della malattia Antonio BavazzanoSviluppo ricerca sugli aspetti critici dell'assistenza al malato M. Lia LunardelliSviluppo ricerca sugli aspetti metodologici dell'analisi esigenziale Anna Maria GiovenaleSviluppo ricerca sugli aspetti di strutturazione dei questionari Antonio LauriaSviluppo ricerca sugli aspetti organizzativi dei nuclei esteri Francesca Blasi

Sviluppo ricerca sulle caratteristiche della malattiae cura del cap.I,vol.ISviluppo ricerca sulle caratteristiche della malattia in rapporto all'ambientee cura dei cap.II,III,IV,vol.ISviluppo ricerca sui criteri dimensionalie cura del cap.II, par.4,vol.II Francesca Oddo

Sviluppo ricerca sull'analisi esigenzialee cura del cap.I,vol.IISviluppo ricerca sulle caratteristiche del sistema degli spazie cura del cap.II, par.1,2,vol.IISviluppo ricerca sulle indicazioni progettuali e le soluzioni conformie cura del cap.III, schede per il progetto preliminare e definitivo,vol.II Margherita Rosso

Sviluppo ricerca sul modello di organizzazione funzionale-spazialee cura del cap.II, par.3,vol.IISviluppo ricerca sulle modalità di acquisizione delle informazioni per il progettoe cura del cap.IV,vol.II Daniela Sorana

Sviluppo ricerca sugli aspetti metodologici e strutturali delle linee guidae cura del cap.III, par.2,vol.IISviluppo ricerca sulle indicazioni progettuali e le soluzioni conformie cura del cap.III, schede per il progetto esecutivo,vol.II Roberto Bologna

Coordinamento operativo ricerca progettuale Roberto BolognaSviluppo progettazione Paolo FelliDefinizione proposte progettualie cura del cap.V, vol.II Roberto Bologna Controllo proposte progettuali Giuseppe RidolfiRedazione progetto Antonella Carella, Chiara Cirinnà

Del gruppo di ricerca ha fatto parte Francesco Gurrieri per le problematiche connesse alle modalitàd'intervento su edifici di carattere storico-monumentale.

Revisione testi e layout M. Cristina TonelliElaborazione disegni delle soluzioni conformi nelle schede delle linee guida Massimo RuffilliProgetto grafico, layout ed elaborazione dell'impaginazione editoriale Elisabetta Cianfanelli

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Indice

Linee guida per la progettazione

Criteri di strutturazione delle linee guida 1

Capitolo primoIl sistema delle esigenze e i requisiti funzionali

Gli utenti 3

Le funzioni e le attività elementari 5

Gli ambiti esigenziali e i requisiti connotanti 27

Capitolo secondoIl sistema degli spazi

Le unità spaziali 43

Le aree funzionali-spaziali 69

Il modello di organizzazione funzionale-spaziale 73

Criteri dimensionali 75

Capitolo terzoLinee guida per il progetto

Schede di indirizzo per la progettazione 77

Struttura e contenuti degli elaborati progettuali 161

Capitolo quartoBriefing di progetto 165

Il questionario aperto 166

Le schede 168

Le tabelle 170

Capitolo quintoSperimentazione progettuale per il Centro Alzheimer di Narnali 175

Proposta metaprogettuale 175

Indicazioni per il progetto esecutivo del giardino Alzheimer 178

Tavole 189

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Un edificio destinato ad ospitare i malati di Alzheimer, sia esso acarattere permanente o diurno, deve rispecchiare, nelle caratteristi-che degli spazi, nella sua conformazione e nella sua organizzazio-ne, il loro peculiare modello comportamentale e deve favorire losvolgimento delle attività terapeutiche previste nelle strutture aloro dedicate.Per consentire di progettare correttamente tali struture sono stateelaborate le presenti linee guida che rappresentano l�esito operati-vo degli studi e delle analisi documentate nel primo volume.Di esse potranno avvalersi, in sede operativa, gli amministratorilocali e regionali, i responsabili del procedimento, i validatori delprogetto e i progettisti ovvero le tre tipologie di soggetti rappre-sentati da- gli operatori della fase programmatoria;- gli operatori della progettazione;- gli operatori di controllo e di approvazione del progetto che espri-mono un parere di conformità e di qualificazione dei progetti.Le linee guida pertanto sono finalizzate a perseguire una duplicefinalità:- quella di fornire al progettista uno strumento di guida alla pro-gettazione per gli aspetti specifici legati agli effetti prodotti dalmorbo di Alzheimer;- quella di consentire ai soggetti competenti di verificare la confor-mità alle prescrizioni delle linee guida e di approvare conseguen-temente il progetto.Le linee guida per la progettazione sono articolate in cinque capi-toli. Il primo capitolo tratta degli aspetti esigenziali e funzionali checontraddistinguono le strutture edilizie destinate al trattamentodei pazienti Alzheimer.Il secondo capitolo illustra gli aspetti spaziali che derivano dallatraduzione delle esigenze e delle funzioni in requisiti della struttu-ra edilizia.Il terzo capitolo fornisce, in forma di schede, i riferimenti per lo svi-

Criteri di strutturazione delle linee guida

1

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luppo della progettazione ai vari livelli (preliminare, definitivo,esecutivo) e secondo le diverse scale d�intervento (complesso inse-diativo, organismo edilizio, unità spaziale). Tutte le informazionisono rappresentate in forma tale da consentire al progettista unaconsultazione rapida ed un utilizzo immediato.Il quarto capitolo illustra la metodologia e gli strumenti operativiche consentono di sviluppare il briefing di progetto, ovvero la rac-colta dei dati necessari allo sviluppo della progettazione. Questaparte costituisce un utile strumento sia per la committenza che peril progettista per definire il quadro esigenziale in modo esaustivo eun programma edilizio con esso coerente.Il quinto capitolo costituisce una verifica applicativa delle lineeguida e riguarda il progetto di un giardino ubicato presso il centroAlzheimer di Narnali (Prato). Il progetto ha valore esemplificativodi come le indicazioni progettuali possano essere interpretate in uncaso reale.

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Gli utentiL�individuazione dei fruitori di un centro Alzheimer costituisce unpunto di riferimento basilare per la progettazione, in quanto cia-scuno di essi è portatore di interessi e specifiche esigenze.Per �utenti� si intendono non solamente le persone alle quali lastruttura edilizia è dedicata (i malati di Alzheimer), ma anche tuttii soggetti che direttamente o indirettamente sono coinvolti nellacura del malato (medici, infermieri, assistenti, familiari) e nellaconduzione del centro (addetti ai servizi). Nello schema di pag.4, accanto alle categorie di utenti individuate,nella seguente tabella sono riportate alcune specifiche che infor-mano:- se lo svolgimento delle loro attività richiede uno spazio specifico;- se la loro presenza nella struttura ha una frequenza periodica, sal-tuaria o giornaliera;- se lo svolgimento delle loro attività interagisce con il paziente omeno.

capitolo primoIl sistema delle esigenze e i requisiti funzionali

3

utenti

medici infermieri assistenti

addetti ai servizi

familiari

malati di Alzheimer

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Medico specialista consulente

Medico di medicina generale

Responsabile del centro

Infermiere professionale abilitato a funzioni direttive

Infermiere professionale referente del piano di assistenza

Animatore

Operatore addetto all�assistenza di base

Assistente sociale

Fisioterapista

Caregiver

Paziente

Familiare

Autista

Corriere/Fornitore

Addetto alle pulizie

Giardiniere

Barbiere/parrucchiere

Estetista

Giornalaio

necessità di uno spaziodedicato presenza

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Le funzioni e le attività elementariIn questo paragrafo vengono riportate le funzioni svolte in un cen-tro Alzheimer.Per ogni funzione, individuata da una sigla, si indicano le catego-rie di utenti interessate e le attività elementari che essa comporta.Successivamente sono descritte le attività elementari. Per ciascunadi esse si riporta la sigla di relazione con la funzione; una sinteticaesplicitazione delle sue caratteristiche; tutti i possibili utenti coin-volti nello svolgimento di quell�attività; la coincidenza � nello stes-so ambito spaziale, per compatibilità ed affinità funzionale � fral�attività presa in considerazione ed altre. Questa voce comprendealtre due informazioni: una relativa alla coincidenza temporale,cioè se l�attività coincidente con quella analizzata si svolge con-temporaneamente (c) o non contemporaneamente (nc) rispetto aquella descritta; l�altra relativa alla coincidenza spaziale, cioè se èauspicabile (a) o possibile (p) lo svolgimento dell�attività coinci-dente con quello dell�attività in oggetto.Inoltre, viene indicato l�ambito spaziale in cui l�attività può esseresvolta.

5

il sistema funzionalein un centro Alzheimer

funzioni

utenti coinvolti

attività elementari

relazioni spaziali e temporali

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Funzioni

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PPC

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Inserimento del paziente nella struttura

Programmazione delle attività del paziente

Svolgimento delle attività terapeutiche destinate al paziente

Attività del paziente all�interno del centro

Monitorizzazione giornaliera del paziente

Assistenza di base al paziente

Prestazione di cure mediche

Assistenza generica del paziente

Accompagnamento dei pazienti nel centro

Visite periodiche dei familiari

Cura della persona

Fornitura dei pasti

Fornitura dei giornali

Pulizia del centro

Manutenzione del giardino

Permanenza del personale nel centro

Svolgimento di funzioni direttive

Attività elementari Utenti

1. Colloquio iniziale per l�inserimento2. Verifica dello stato di salute3. Diagnosi infermieristica preliminare4. Compilazione scheda paziente

IaCgP

Mg

1. Valutazione dello stadio della malattia 2. Valutazione delle attitudini del paziente3. Programmazione delle attività individuali e di gruppo

1. Cura della casa2. Cucina terapeutica3. Movimento e percezione di sé4. Manualità 5. Attività ricreative6. Cura della persona7. Consumazione pasti8. Pernottamento/riposo quotidiano

MsIaAP

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1. Cura della casa2. Cucina terapeutica3. Movimento e percezione di sé4. Manualità 5. Attività ricreative6. Cura della persona7. Consumazione pasti8. Pernottamento/riposo quotidiano9. Igiene personale

Ia1. Redazione diario assistenziale

1. Assistenza al paziente non autosufficienteOP

1. Visite periodiche al paziente2. Assistenza straordinaria al paziente3. Assistenza medico-infermieristica giornaliera1. Assistenza al paziente nelle attività programmate 2. Assistenza notturna al paziente

MsMgIaP

Ia CgO AsA P

1. Trasporto del paziente dalla residenza alcentro e viceversa2. Eventuali trasporti legati ad attività programmate

AuOAP

1. Visita al paziente da parte dei familiari2. Colloquio con l�infermiere professionale3. Colloquio con il medico

1. Servizi periodici di cure estetiche

1. Trasporto al centro dei pasti

1. Fornitura dei giornali

1. Pulizia del centro

1. Manutenzione del giardino

1. Utilizzo di spazi destinati al personale2. Custodia degli abiti dei pazienti

1. Svolgimento di funzioni direttive RcId Ia

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IPS IPS1Colloquio iniziale per l�inserimento del paziente

Attività svolta dall�infermiere professionale referente delpiano di assistenza del paziente. L�attività consiste nel colloquio con il paziente, accom-pagnato dal caregiver o da un familiare, per appurare lesue condizioni di salute psico-fisica.L�attività si svolge in uno spazio specifico, dove i sog-getti coinvolti sono seduti attorno ad una scrivania.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

IPS2Verifica dello stato di salute

Attività svolta dal medico e dall�infermiere professiona-le referente del piano di assistenza del paziente. L�attività consiste nell�accertamento delle condizioni disalute psico-fisica del paziente, attraverso un controllomedico generale, prendendo atto delle indicazioni forni-te dal medico di medicina generale o dal medico specia-lista consulente.L�attività si svolge in uno spazio specifico.

IPS3Diagnosi infermieristica preliminare

Attività svolta dall�infermiere professionale referente delpiano di assistenza del paziente. L�attività consiste nelfocalizzare e nel formulare l�obiettivo terapeutico. L�attività si svolge in uno spazio specifico, dove i sogget-ti coinvolti sono seduti attorno ad una scrivania.

IPS4Compilazione scheda paziente

Attività svolta dall�infermiere professionale referente delpiano di assistenza del paziente. L�attività consiste nellaredazione di una scheda personale del paziente, con datianagrafici e clinici ed informazioni relative al vissuto delmalato in epoca precedente la comparsa della malattia.L�attività si svolge in uno spazio specifico, dove i sogget-ti coinvolti sono seduti attorno ad una scrivania.

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infermeria

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Attività elementare

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infermeria

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Attività elementare

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Programmazione delle attività del paziente

PAP1Valutazione dello stadio della malattia

Attività svolta dal medico specialista consulente e dal-l�infermiere professionale referente del piano d�assisten-za del paziente. L�attività consiste nel valutare lo stato d�avanzamentodella malattia, attraverso controllo medico specialisticoe indicazioni fornite dal medico di medicina generale.L�attività si svolge in uno spazio specifico.

PAP2Valutazione delle attitudini del paziente

Attività svolta dall�infermiere professionale referentedel piano di assistenza del paziente.L�attività consiste nel valutare il contesto ambientale efamiliare in cui vive il paziente, il suo attuale grado diautonomia nello svolgere le attività quotidiane e quelloprecedente all�insorgenza dei disturbi comportamentali.L�attività si svolge in uno spazio specifico, dove i sog-getti coinvolti sono seduti attorno ad una scrivania.

PAP3Programmazione delle attività individuali e di gruppo

Attività svolta dall�infermiere professionale referentedel piano di assistenza al paziente e dall�animatore.L�attività consiste nella pianificazione degli interventiutili a risolvere i problemi specifici del malato e nellaprogrammazione delle attività terapeutiche.L�attività si svolge in uno spazio specifico, dove i sog-getti coinvolti sono seduti attorno ad una scrivania.

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SAP SAP1Cura della casa

Attività terapeutica programmata dal personale al finedi gestire i disturbi del comportamento del paziente inmaniera non farmacologica, sostenendo le sue capacitàresidue.Durante lo svolgimento delle diverse operazioni, il per-sonale predispone l�ambiente adeguato, rimuovendo ifattori di distrazione; pone il paziente in una situazionedi coinvolgimento ed attenzione; lo aiuta a svolgere l�at-tività; lo gratifica sia durante sia al termine dell�attività. L�attività si svolge in più unità spaziali ed i soggetti coin-volti sono sia in movimento sia seduti.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

SAP2Cucina terapeutica

Attività terapeutica programmata dal personale al finedi gestire i disturbi del comportamento del paziente inmaniera non farmacologica, attivando le sue capacitàresidue.Durante lo svolgimento delle diverse operazioni, il per-sonale predispone l�ambiente adeguato, rimuovendo i fattori di distrazione; pone il paziente in una situazionedi coinvolgimento ed attenzione; lo aiuta a svolgere l�attività; lo gratifica sia durante che al termine dell�attività. L�attività si svolge in uno spazio specifico incui i soggetti coinvolti sono in piedi o seduti attorno adun tavolo.

SAP3Movimento e percezione di sé

Attività programmata dal personale al fine di gestire ildeterioramento e le anomalie del movimento, tramite lariattivazione psico-motoria e l�esercizio fisico.Il personale ha il ruolo di rimuovere i fattori di distra-zione; di porre il paziente in una situazione di coinvol-gimento; di aiutarlo a svolgere l�attività; di gratificarlosia durante che al termine dell�attività. Lo sviluppo ditale attività avviene in uno spazio debitamente attrezza-to e, nel caso in cui si tratti di passeggiate, lungo percor-si predefiniti. I soggetti coinvolti sono in movimento.

SAP4Manualità

Attività programmata dal personale al fine di mantenerela residua abilità manuale del paziente.Durante lo svolgimento delle diverse operazioni, il per-sonale predispone l�ambiente adeguato, rimuovendo ifattori di distrazione; pone il paziente in una situazionedi coinvolgimento ed attenzione; lo aiuta a svolgere l�at-tività; gratifica il paziente sia durante che al termine del-l�attività. L�attività si può svolgere in più unità spaziali; i soggetticoinvolti sono essenzialmente seduti ma possono essereanche in movimento.

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SAP2SAP4SAP5SAP7APC1APC2APC4APC5APC7ABP1AGP1

SAP1SAP4APC1APC2APC4AGP1

SAP1SAP2SAP3SAP5APC1APC2APC3APC4APC5ABP1AGP1

soggiorno

sala da pranzo

cucina terapeutica

camera didegenza

lavanderiaterapeutica

cucinaterapeutica

percorso divagabon-

daggio

palestra

giardino

soggiorno

cucina tera-peutica

spazio dilavoro

terapeutico

giardino

serra terapeutica

Attività elementare

Svolgimento delle attività terapeutiche destinateal paziente

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SAP SAP5Attività ricreative

Attività terapeutica programmata dal personale al finedi gestire i disturbi del comportamento del paziente inmaniera non farmacologica, attivando le sue capacitàresidue.Durante lo svolgimento delle diverse operazioni, il per-sonale predispone l�ambiente adeguato, rimuovendo ifattori di distrazione; pone il paziente in una situazionedi coinvolgimento ed attenzione; lo aiuta a svolgere l�at-tività; gratifica il paziente sia durante che al termine del-l�attività. L�attività si può svolgere in più unità spaziali ed i sog-getti interessati sono seduti o in movimento.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

SAP6Cura della persona

Attività terapeutica programmata dal personale al finedi gestire i disturbi del comportamento del paziente inmaniera non farmacologica, attivando le sue capacitàresidue.Durante lo svolgimento delle diverse operazioni, il per-sonale predispone l�ambiente adeguato, rimuovendo ifattori di distrazione; pone il paziente in una situazionedi coinvolgimento ed attenzione; lo aiuta a svolgere l�at-tività; gratifica il paziente sia durante che al termine del-l�attività. L�attività si svolge in spazi appositamente attrezzati ed isoggetti interessati sono in piedi e/o seduti.

SAP7Consumazione pasti

Attività durante la quale avviene la ristorazione deipazienti. Il personale predispone l�ambiente adeguato, rimuoven-do i fattori di distrazione, controlla ed aiuta il paziente incaso di bisogno.L�attività si svolge in uno spazio opportunamente attrez-zato ed i soggetti coinvolti sono seduti attorno ad untavolo.

SAP8Pernottamento/riposo quotidiano

Attività dedicata al controllo del paziente durante il suoriposo. Il personale ha il ruolo di sorvegliare il paziente nel casodi malori o di improvvisi risvegli e di intervenire al biso-gno.L�attività si svolge in uno spazio appositamente predi-sposto e opportunamente attrezzato.

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soggiorno

spazio per la musico -terapia

spazio dilavoro

terapeutico

palestra

sala tv

giardino

serraterapeutica

bagno assistito

spazio per le cure estetiche

sala da pranzo

giardino

camera didegenza

Attività elementare

Svolgimento delle attività terapeutiche destinate alpaziente

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APC APC1Cura della casa

Attività svolta dal paziente, costituita da una serie dioperazioni semplici, che non richiedono l�acquisizionedi nuove conoscenze e che comportano minime capacitàdi coordinamento, tipo riordinare, spolverare, spazzare,apparecchiare, sparecchiare, lavare stoviglie, rifare illetto, lavare i panni, stendere, passare lo straccio, asciu-gare, ripiegare i panni, pulire i vetri.L�attività si svolge in più unità spaziali, dove i soggetticoinvolti sono generalmente in movimento.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

APC2Cucina terapeutica

Attività svolta dal paziente, costituita da una serie dioperazioni semplici, che non richiedono l�acquisizionedi nuove conoscenze e che comportano capacità minimedi coordinamento, tipo tagliare e sbucciare verdure ofrutta, grattare il formaggio, fare il battuto, pelare lepatate, tagliare le castagne, schiacciare la frutta, prepara-re le insalate, le spremute, i frullati, i frappè, i dolci, le marmellate, le tisane, il tè ed il caffè.L�attività si svolge in uno spazio specifico in cui i soggetti coinvolti stanno in piedi o seduti attorno ad un tavolo.

APC3Movimento e percezione di sé

Attività svolta dal paziente, costituita da una serie dioperazioni semplici, che non richiedono l�acquisizionedi nuove conoscenze e che comportano capacità minimedi coordinamento, tipo la riattivazione psico-motoria, ilgioco con la palla, il ballo, le passeggiate all�esterno delnucleo e attività di movimento all�interno del nucleo.Lo sviluppo di tale attività avviene in uno spazio debita-mente attrezzato e, nel caso di passeggiate, lungo per-corsi predefiniti. I soggetti coinvolti sono essenzialmente in movimento.

APC4Manualità

Attività svolta dal paziente, costituita da una serie dioperazioni semplici, che non richiedono l�acquisizione dinuove conoscenze e che comportano capacità minime dicoordinamento, tipo intrecciare la lana, piegare la stoffa,scrivere, colorare, disegnare, incollare, spillare fogli, fareil collage, fare la carta pesta, fare e disfare un gomitolo dilana, lavorare a maglia, lavorare all�uncinetto, cucire,tagliare, ricamare, raggruppare oggetti, fare pasta disale, impastare, spingere il carrello-dispensa, raccoglierefrutta e verdura, usare la carta vetrata, fare giardinaggio,innaffiare.L�attività si può svolgere in più unità spaziali, nelle qualii soggetti coinvolti sono seduti, ma possono anche essere in movimento.

P

Ia

A

O

SAP1SAP2SAP4SAP5SAP7APC2APC4APC5APC7ABP1PCM3AGP2

SAP1SAP2SAP4APC1APC4AGP1

SAP1SAP2SAP3SAP4SAP5APC1APC2APC3APC5ABP1AGP1

soggiorno

sala da pranzo

cucina terapeutica

camera didegenza

lavanderiaterapeutica

cucinaterapeutica

percorso divagabon-

daggio

palestra

giardino

serra terapeutica

soggiorno

cucina terapeutica

lavanderiaterapeutica

spazio dilavoro

terapeutico

giardino

serra terapeutica

Attività elementare

Attività del paziente all�interno del centroAPC

P

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A

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SAP3SAP4SAP5APC4APC5ABP1AGP1

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APC APC5Attività ricreative

Attività svolta dal paziente, costituita da una serie dioperazioni semplici, che non richiedono l�acquisizionedi nuove conoscenze e che comportano capacità minimedi coordinamento, tipo ascoltare musica, cantare, legge-re, fare discussioni mirate, giocare a tombola, a bocce, acarte, festeggiare ricorrenze, recitare il rosario, andare amessa, vedere filmati, contare, raccogliere fiori.L�attività si può svolgere in più unità spaziali nelle qualii soggetti interessati sono seduti o in movimento.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

APC6Cura della persona

Attività svolta dal paziente, costituita da una serie dioperazioni semplici, che non richiedono l�acquisizionedi nuove conoscenze e che comportano minime capacitàdi coordinamento, tipo pettinarsi, lavarsi il viso, truccar-si, lavarsi le mani, lavarsi i denti.L�attività si svolge in spazi appositamente attrezzati neiquali i soggetti interessati sono in piedi e/o seduti.

APC7Consumazione pasti

Attività durante la quale avviene la ristorazione deipazienti.L�attività si svolge in uno spazio opportunamente attrez-zato in cui i soggetti coinvolti sono seduti attorno ad untavolo.

APC8Pernottamento/riposo quotidiano

Attività svolta dai pazienti che pernottano nel nucleo e da quelli abituati al riposo pomeridiano.L�attività si svolge in uno spazio opportunamente attrez-zato nel quale i soggetti coinvolti sono sdraiati o in piedi.

P

Ia

A

O

SAP1SAP3SAP4SAP5APC1APC3APC4ABP1AGP1

ABP1AGP1SAP6CP1

SAP8ABP1PCM3

soggiorno

spazio per la musico-terapia

palestra

sala tv

spazio per il culto

giardino

serra terapeutica

bagno assistito

spazio per le cureestetiche

sala da pranzo

giardino

camera didegenza

Attività elementare

Attività del paziente all�interno del centroAPC

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A

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A

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SAP1SAP7APC1ABP1AGP1

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APC9Igiene personale

Attività svolta dal paziente che, se non autosufficiente,viene aiutato da un operatore.L�attività si svolge in spazi appositamente attrezzati.

bagno

bagno assistito

P

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APC6ABP1AGP1AGP2

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DI DI1Redazione di un diario assistenziale

Attività svolta dall�infermiere professionale referente delpiano di assistenza del paziente. L�attività consiste nell�accertamento periodico delle con-dizioni del paziente, attraverso il monitoraggio quoti-diano del comportamento del malato e la redazione dischede giornaliere di valutazione.L�attività si svolge in uno spazio specifico, dove i sog-getti coinvolti sono seduti attorno ad una scrivania.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

IaIPS1IPS2IPS3IPS4PAP1PAP2PAP3PCM1PCM2PCM3VF2

infermeria

archivio

Attività elementare

Monitorizzazione giornaliera del pazienteDI

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ABP ABP1Assistenza del paziente non autosufficiente

Attività svolta dall�operatore. L�attività consiste nel prestare assistenza costante nelleattività quotidiane ai pazienti con ridotte capacità moto-rie e/o con deterioramento funzionale e/o con forti dis-turbi comportamentali.L�attività si svolge in tutti gli ambienti previsti per ilpaziente.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

O

P

APC1APC2APC3APC4APC5APC6APC7APC8APC9AGP1AGP2SAP1SAP2SAP3SAP4SAP5SAP6SAP7SAP8PCM3CP1

soggiorno

sala dapranzo

cucina tera-peutica

camera didegenza

bagno

bagno assistito

percorso divagabon-

daggio

spazio per lamusicotera-

pia

spazio dilavoro

terapeutico

palestra

sala tv

spazio per il culto

spazio perle cure

estetiche

giardino

serra terapeutica

Attività elementare

Assistenza di base del pazienteABP

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PCM PCM1Visite mediche periodiche al paziente

Attività svolta dal medico specialista con la partecipa-zione dell�infermiere professionale. L�attività consiste nell�accertamento periodico (a sca-denza settimanale o quindicinale) delle condizioni clini-che del paziente.L�attività si svolge in uno spazio specifico e nella came-ra del paziente quando impossibilitato a muoversi.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

PCM2Assistenza straordinaria al paziente

Attività svolta dal medico di medicina generale o dalmedico specialista e/o dall�infermiere professionalereferente del piano d�assistenza del paziente. L�attivitàconsiste nell�intervento straordinario del medico o infer-miere professionale in caso di necessità, qualora le con-dizioni di salute del paziente lo rendano necessario.L�attività si svolge in uno spazio specifico e nella came-ra del paziente quando impossibilitato a muoversi.

PCM3Assistenza medico-infermieristica giornaliera

Attività svolta dall�infermiere professionale referente delpiano d�assistenza del paziente. L�attività consiste nelprestare assistenza giornaliera al paziente, accertandosiche lo stesso segua la cura medica prescritta.L�attività si svolge in uno spazio specifico e nella cameradel paziente quando impossibilitato a muoversi.

Ia

Ms

P

IPS2IPS3DI1

PCM3

IPS2DI1

infermeria

camera didegenza

infermeria

camera didegenza

infermeria

camera didegenza

Attività elementare

Prestazione di cure medichePCM

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Mg

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Ia

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IPS2PAP1SAP8APC8ABP1AGP1AGP2

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AGP AGP1Assistenza nelle attività programmate del paziente

Attività svolta da tutte quelle figure professionali che sioccupano di far svolgere le attività terapeutiche alpaziente, dal caregiver e, in sua assenza, da un assisten-te sociale preposto. L�attività consiste nel sorvegliare e nel controllare ilpaziente durante la giornata, nel fornirgli aiuto nellosvolgimento delle attività programmate e nell�interveni-re in caso di un bisogno non previsto.L�attività non si svolge in uno spazio specifico, ma intutti gli ambienti previsti per il paziente. L�attività prevede che i soggetti coinvolti siano in movimento.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

AGP2Assistenza notturna al paziente

Attività svolta dall�infermiere professionale referente delpiano d�assistenza del paziente; dall�operatore addettoall�assistenza di base; da un assistente sociale, se neces-sario. L�attività consiste nel sorvegliare e controllare ilpaziente durante la notte.L�attività si svolge per lo più nella camera di degenza.

Ia

P

O

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Cg

SAP1SAP2SAP3SAP4SAP5SAP6SAP7SAP8APC1APC2APC3APC4APC5APC6APC7APC8APC9ABP1PCM2CP1

soggiorno

sala da pranzo

cucina terapeutica

camera didegenza

percorso divagabon-

daggio

lavanderiaterapeutica

spazio per lamusicotera-

pia

spazio dilavoro tera-

peutico

palestra

sala tv

spazio per il culto

spazio per le cure estetiche

giardino

serra terapeutica

camera didegenza

bagno

percorso divagabon-

daggio

Attività elementare

Assistenza generica del pazienteAGP

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SAP8APC8APC9ABP1

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ACP ACP1Trasporto del paziente dalla residenza al centro e vice-versa

Attività svolta dall�autista del pulmino e dall�operatore.Consiste nel prelevare i pazienti dalle loro abitazioni enel portarli al centro diurno.L�operatore ha il compito di informarsi dai familiari delpaziente di quanto è avvenuto nelle ore trascorse adomicilio. L�attività si svolge essenzialmente nel pulmi-no e nella zona d�ingresso del nucleo e dell�abitazione.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

ACP2Eventuali trasporti legati ad attività programmate

Attività svolta dall�autista del pulmino, dall�animatore edall�operatore addetto all�assistenza di base.L�attività consiste nell�accompagnare i pazienti in luoghialternativi al nucleo (parchi pubblici, supermercati,ecc.). L�attività si svolge nel pulmino, nella zona d�ingresso alnucleo e nello spazio destinato al parcheggio.I soggetti coinvolti sono generalmente in movimento.

Au

O

P

ACP2

APC1

percorso diaccesso al

nucleoriservato alpaziente

parcheggio

atrio/ingresso per

i pazienti

percorso diaccesso al

nucleoriservato alpaziente

parcheggio

atrio/ingres-so per ipazienti

Attività elementare

Accompagnamento dei pazienti nel centroACP

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VF VF1Visita al paziente da parte dei familiari

Attività svolta dai familiari del paziente che si recanonel centro per incontrare il paziente stesso. L�attività si svolge in uno spazio specifico, dove i sog-getti coinvolti sono seduti.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

VF2Colloqui con l�infermiere professionale

Attività svolta dall�infermiere professionale referentedel piano di assistenza e dai familiari del paziente.L�attività avviene in uno spazio specifico e si svolgeintorno ad una scrivania.

VF3Colloqui con il medico

Attività svolta dal medico specialista consulente e daifamiliari del paziente. L�attività avviene in uno spaziospecifico e si svolge attorno ad una scrivania.

P

Cg

F

IPS2IPS3DI1

PCM1PCM2PCM3VF3

spazio per icolloqui

percorso diaccesso al

nucleo riservato ai

non pazienti

infermeria

ufficio/direzione

percorso diaccesso

al nucleo riservato ai

non pazienti

infermeria

ufficio/direzione

percorso diaccesso al

nucleo riservato ai

non pazienti

Attività elementare

Visite periodiche dei familiariVF

Cg

F

Ia

Cg

F

Ms

IPS2IPS3DI1

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CP CP1Servizi periodici di cure estetiche

Attività svolta da un barbiere-parrucchiere e da un�este-tista.L�attività consiste nel fornire al paziente i servizi chesono propri delle due figure professionali citate.L�attività avviene in uno spazio specifico e i soggetticoinvolti sono seduti e in piedi.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

O

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SAP6APC6ABP1AGP1

spazio perle cure

estetiche

Attività elementare

Cura della personaCP

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Coincidenzacon altreattività temporale

Ambitospaziale

spaziale

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a

poss

ibile

20

UtentiFP1Trasporto al centro dei pasti

Attività svolta da un corriere/fornitore.L�attività consiste nel trasporto al nucleodei cibi preparati nella struttura ospedaliera dalla qualeil nucleo dipende.I soggetti coinvolti sono generalmente in movimento.

percorso diaccesso al

nucleo riservato ai

non pazienti

ingresso per i nonpazienti

C

O

A

FP

Fornitura dei pastiFP

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FG FG1Fornitura dei giornali

Attività svolta da un giornalaio.L�attività consiste nel trasporto al nucleo di giornali eriviste.I soggetti coinvolti sono generalmente in movimento.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

Gi

O

percorso diaccesso al

nucleo riservato ai

non pazienti

ingressoper i nonpazienti

Attività elementare

Fornitura dei giornaliFG

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Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

PC1Pulizia del centro

Attività svolta dagli addetti alle pulizie.L�attività consiste nella pulizia del nucleo. L�attività si svolge in tutto il nucleo e prevede che i sog-getti coinvolti siano in movimento.

spogliatoioper il

personale

depositobiancheria

deposito perattrezzi di

pulizia

percorso diaccesso al

nucleo riservato ai

non pazienti

Attività elementare

Ap

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PC

Pulizia del centroPC

PPC1 p

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MG MG1Manutenzione del giardino

Attività svolta da un giardiniere.L�attività consiste nella manutenzionedel giardino annesso al centro e delle eventuali piantepresenti nel nucleo.L�attività prevede che i soggetti coinvolti siano in movi-mento.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

GSAP3SAP4SAP5APC3APC4APC5ABP1

giardino

serra terapeutica

percorso diaccessoal nucleo

riservato alpaziente

percorso diaccesso al

nucleo riservato ai

non pazienti

ricoveroattrezzi

Attività elementare

Manutenzione del giardinoMG

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PPC PPC1Utilizzo degli spazi destinati al personale

Attività che coinvolge tutto il personale impiegato nelcentro e che riguarda quelle funzioni primarie che nonprevedono l�assistenza al paziente.L�attività si svolge in spazi di esclusiva pertinenza delpersonale e vietati ai pazienti.L�attività prevede che i soggetti coinvolti siano in movi-mento o in riposo.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

PPC2Custodia degli abiti dei pazienti

Attività che coinvolge l�operatore addetto all�assistenzadi base. Nel caso di centro diurno, l�attività consiste nelriporre i cappotti dei pazienti in apposito locale e direstituirli alla fine della giornata. Nel caso di nucleo per-manente, l�attività consiste, al momento dell�inserimen-to del paziente nella struttura, nel riporre in appositiarmadi i suoi abiti e, quotidianamente, nella selezione enella fornitura degli indumenti necessari.L�attività si svolge in uno spazio specifico, dove il sog-getto coinvolto è in movimento.

Rc

Ia

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O

DI1PC1

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PPC1ACP1ACP2

archivio

spogliatoioper il

personale

camera per ilpersonale

bagno per ilpersonale

salottino peril personale

guardarobaper i

pazienti

percorso diaccesso al

nucleo riservato ai

non pazienti

ingresso per i nonpazienti

guardarobaper i pazien-

ti

atrio/ingresso per

i pazienti

Attività elementare

Permanenza del personale nel centroPPC

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SFD SFD1Svolgimento di funzioni direttive

Attività svolta dall�infermiere professionale abilitato afunzioni direttive, dall�infermiere professionale referen-te del piano di assistenza e dal responsabile del centro.L�attività consiste nella gestione del centro e nella pro-grammazione terapeutica per i pazienti.L�attività si svolge in spazi specifici dove i soggetti coin-volti sono seduti.

Coincidenzacon altreattività

Utenti

temporale

Ambitospaziale

spaziale

Id

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DI1VF2

ufficio/direzione

Attività elementare

Svolgimento di funzioni direttiveSFD

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Gli ambiti esigenziali e i requisiti connotantiLo studio del modello di comportamento del malato di Alzheimer,in rapporto all�ambiente e agli utenti con i quali interagisce, ha con-sentito di evidenziare le esigenze dei malati e i requisiti che glispazi ad essi dedicati devono soddisfare. Tali esigenze pongono inrisalto gli aspetti critici della struttura edilizia di un nucleoAlzheimer, sottolineano le sue aree problematiche e individuano isuoi requisiti, cioè le qualità necessarie e richieste affinché essapossa conseguire il suo implicito obiettivo terapeutico. Le problematiche esigenziali connesse alla malattia di Alzheimer,che determinano la specificità delle decisioni di natura progettua-le, sono state raggruppate nei seguenti ambiti:- sicurezza,- fruibilità e facilità d�uso,- orientamento spaziale,- orientamento temporale,- benessere visivo,- benessere acustico,- benessere psicologico,- controllo.Per ciascun ambito esigenziale è stata individuata una serie direquisiti della struttura edilizia, che il progettista deve porre allabase del processo di elaborazione delle soluzioni per meglio corri-spondere alle necessità dei pazienti. La precisazione degli ambiti esigenziali e dei requisiti pertinenti èstata determinata dall�analisi delle attività svolte dal malato e daglialtri utenti nella residenza dedicata, nonché dalla verifica dei sin-tomi della malattia e delle sue manifestazioni comportamentali. Aquesto scopo, a conclusione, è riportata schematicamente la corre-lazione fra l'ambito esigenziale individuato, i requisiti dell�ambien-te che esso stabilisce e le manifestazioni del malato che esso inten-de limitare. Per gli aspetti correlati alla specificità della malattia diAlzheimer, l�analisi del quadro esigenziale fa riferimento a quantogià normato per le R.S.A.

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Sicurezza S1Le persone affette dal morbo di Alzheimer presentano un progres-sivo e drammatico deterioramento delle facoltà cognitive e senso-riali, che influisce sulla loro capacità di rendersi conto di possibilipericoli. Disturbi legati alla malattia, come l�aprassia � cioè l�inca-pacità a compiere movimenti coordinati o elementari � e l�agnosia� cioè l�incapacità a riconoscere gli oggetti, anche i più comuni, e illoro utilizzo � si associano ad altri, dovuti all�età, quali la diminu-zione dell�acuità visiva e la difficoltà a percepire il �particolare�rispetto allo �sfondo�� ossia a cogliere la distanza da sé a un qual-siasi oggetto �, compromettendo la sicurezza del malato. Aggravatale quadro il rallentamento psico-motorio tipico dell�anziano chene riduce la stabilità ed è foriero di cadute e di urti. Questi aspettidella condizione del malato rendono fondamentale che nella pro-gettazione dei nuclei per dementi gli spazi rispondano all�esigenzadella Sicurezza attraverso le seguenti classi di requisiti: - di protezione da incidenti [S1.1], che si definisce come la pro-pensione degli spazi destinati ai malati di Alzheimer a prevenire,ridurre ed eliminare ogni pericolo d�incidenti che possano riguar-dare il malato. Nell�ambito di questa classe di requisiti si indivi-duano i seguenti requisiti connotanti: Controllo delle cause di cadute [S1.1.1], cioè la conformazione e la dis-posizione degli spazi, degli elementi tecnici, degli arredi e delleattrezzature dovranno proteggere il malato da eventuali cadute,evitando che inciampi o che scivoli. Lo motiva l�impulso del malato a vagabondare senza alcuna metache, connesso ai suoi deficit psicomotori, lo espone al pericolo dicadute, nonché ad inciampare, sia per la tendenza a trascinare ipiedi sia per la difficoltà ad individuare eventuali ostacoli lungo ilsuo percorso. Controllo delle cause di urti [S1.1.2], cioè la conformazione e la dispo-sizione degli elementi tecnici, degli arredi e delle attrezzaturedovranno proteggere i malati da colpi e scontri.Nel malato l�alterata percezione del �particolare� rispetto allo

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�sfondo� e la riduzione dell�acuità visiva ne compromettono lacapacità di individuare perfettamente la collocazione di un ogget-to nello spazio, così come la progressiva perdita di memoria di nonriconoscere più gli oggetti e la loro funzione. Ne viene che anche un�anta di un armadio aperta, lo spigolo di unmobile e di una parete, un pilastro isolato, le maniglie di porte osportelli possano essere causa di pericolo.Sicurezza d�uso degli oggetti [S1.1.3], cioè gli arredi e le attrezzaturedovranno poter essere usati con sicurezza dai malati affetti dademenza. La progressiva perdita della memoria, la mancanza di coordinazio-ne dei movimenti e la riduzione della vista, diminuiscono la capa-cità dei malati di usare in modo corretto gli oggetti, con la conse-guente eventualità di incorrere in incidenti di vario genere. La cucina terapeutica, per esempio, rappresenta un luogo poten-zialmente pericoloso, se non è progettata con determinati accorgi-menti.Accessibilità limitata di spazi e di oggetti [S.1.1.4], cioè gli spazidovranno poter essere fruiti senza che il malato abbia l�accesso asituazioni pericolose o nocive.Uno dei disturbi tipici del malato di Alzheimer è il vagabondaggio,anche in assenza di una meta. Tuttavia, pur garantendogli la mas-sima mobilità, è necessario interdirgli l�accesso ad ambienti che loespongano ad eventuali rischi. - di protezione dalla fuga [S.1.2], che si definisce come la propen-sione degli spazi a prevenire, ridurre ed eliminare ogni possibilitàdi fuga da parte dei pazienti.Nell�ambito di questa classe di requisiti si individua il seguenterequisito connotante:Controllo delle cause di fuga [S.1.2.1], cioè la conformazione e la dis-tribuzione degli spazi nonché la configurazione dei varchi e delleaperture dovranno evitare che si creino condizioni di fuga.I malati di Alzheimer presentano una spiccata tendenza alla fuga,indotta sia dal senso di estraneità rispetto all�ambiente sia dall�im-

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pulso a continuare a vagabondare. E� così possibile che il malato,trovando porte o cancelli aperti, individuabili e facilmente supera-bili, non esiti ad oltrepassarli e a continuare il proprio cammino,senza prevedere che, a causa del disorientamento spazio-temporalee della sua stessa demenza, non è poi più in grado di tornare sui suoi passi.

Fruibilità e facilità d�uso FR1Il morbo di Alzheimer provoca nelle persone che ne sono affetteuna progressiva alterazione della sfera cognitiva con conseguentecompromissione della memoria, della capacità di calcolo e di giu-dizio, nonché della possibilità di poter apprendere nuove informa-zioni. Tali caratteristiche della malattia pongono il paziente in unasituazione di svantaggio nei confronti di un ambiente che, normal-mente progettato per normodotati o, al più, per portatori di disabi-lità fisiche, risulta ostile al demente ed aggrava il suo senso di inca-pacità a fruirlo correttamente, con conseguenti reazioni di ansia edi aggressività. Un�idonea progettazione degli spazi può, invece,svolgere una funzione terapeutica, aiutando le capacità residue delmalato e aumentandone l�autostima. Diventa a questo puntoimportante che i nuclei progettati per i malati di Alzheimer rispon-dano all�esigenza della Fruibilità e facilità d�uso e siano, quindi,adeguatamente pensati per lo svolgimento delle attività quotidianeattraverso le seguenti classi di requisiti:- di costituzione e dimensionamento [FR1.1], che si definiscecome la tendenza degli spazi destinati ai malati di Alzheimer a con-sentire, per costituzione e dimensione, lo svolgimento delle attivi-tà quotidiane. Nell�ambito di questa classe di requisiti si individuail seguente requisito connotante:Costituzione e dimensionamento degli spazi [FR1.1.1], cioè l�insiemedegli spazi dovrà, per costituzione e dimensione, poter essere frui-to con facilità dai malati affetti da demenza.I pazienti, di fronte a spazi percettivamente incommensurabili,possono reagire con stati d�ansia e d�inquietudine; non riconoscen-do come familiare l�ambiente dove si trovano, non sono in grado né

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di operare delle scelte comportamentali autonome né di orientarsi.Allo stesso modo, percorsi di vagabondaggio troppo lunghi posso-no scoraggiarlo psicologicamente, così come il passaggio di visita-tori o del personale di servizio può essere foriero di inquietudine econfusione.- di accessibilità e praticabilità [FR1.2], che si definisce come lacapacità degli spazi destinati ai malati di Alzheimer ad essere rag-giungibili e praticabili dai pazienti affetti da demenza.Nell�ambito di questa classe di requisiti si individuano i seguentirequisiti connotanti:Accessibilità e praticabilità [FR1.2.1], cioè gli spazi dovranno essereraggiungibili e praticabili, favorendo e sostenendo il vagabondag-gio e lo svolgimento di tutte le attività terapeutiche quotidiane pre-viste per i pazienti. L�accessibilità e la praticabilità degli spazi sono requisiti importan-ti perché i malati possono reagire con manifestazioni aggressive nelcaso in cui o gli sia impedito il libero vagabondaggio o non riesca-no ad attuare un�azione prefissatasi. Per esempio, il malato di fron-te ad un dislivello si blocca, si agita o si deprime.Riconoscibilità e familiarità [FR1.2.2], cioè gli spazi, gli arredi e leattrezzature dovranno essere riconoscibili nella loro funzione daparte dei pazienti. La progressiva perdita della memoria compromette nel malato lacapacità di riconoscere gli ambienti e gli arredi, persino quelli, piùche noti, della propria abitazione. I malati difficilmente riconosco-no gli oggetti che non abbiano già fatto parte del loro patrimonio diesperienze, come, ad esempio, i rubinetti con miscelatore a leva e idistributori di sapone.Comprensibilità del sistema di segnaletica [FR1.2.3], cioè il sistema disegnaletica dovrà essere compreso facilmente.La progressiva perdita della memoria rende difficile, se non impos-sibile, la lettura e la comprensione delle informazioni. Un malato,per esempio, può essere in grado di leggere la scritta �camera didegenza�, ma di non capirne il significato oppure può essere del

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tutto inabile a leggere, avendone perduta la capacità. - di semplicità d�uso [FR1.3], che si definisce come l�attitudinedegli arredi e delle attrezzature presenti in un nucleo Alzheimer adessere utilizzati con facilità da parte dei pazienti.Nell'ambito di questa classe di requisiti é stato individuato ilseguente requisito connotante:Semplicità d�uso degli oggetti [FR1.3.1], cioè gli arredi e le attrezzatu-re dovranno avere caratteristiche tali da essere utilizzati con facili-tà da parte dei malati affetti da demenza.La progressiva perdita della memoria, accompagnata dalla man-canza di coordinazione dei movimenti e dalla riduzione della vista,compromette la capacità di usare in modo corretto gli oggetti.Affinché il malato possa conservare il più a lungo le proprie capa-cità residue, dovrà trovarsi nella condizione di poter svolgere consemplicità tutte le attività, terapeutiche e non, che è invitato a fare.La cucina terapeutica, per esempio, rappresenta un luogo impor-tante dove, soprattutto le donne, possono esprimere le loro capaci-tà residue applicandosi in attività note: fornelli, sportelli, conteni-tori e ogni altra attrezzatura dovranno essere pensati in funzione diun uso autonomo e sicuro da parte del paziente.- di correlazioni [FR1.4], che si definisce come la necessità deglispazi destinati ai malati di Alzheimer ad essere posti in relazionetra loro al fine di favorirne la fruizione da parte dei pazienti.Nell'ambito di questa classe di requisiti è stato individuato ilseguente requisito connotante: Correlazione tra gli spazi [FR1.4.1], cioè l�attitudine degli spazi adessere posti in relazione tra loro in modo da favorire il vagabon-daggio dei malati ed una corretta ed agevole fruizione dei singoliambienti, tenendo conto sia del deterioramento cognitivo sia diquello psicomotorio che colpiscono i dementi. Per esempio, l�accessibilità da parte del malato al giardino in con-dizioni di autonomia richiede la correlazione di questo al nucleo eal relativo percorso di vagabondaggio.

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Orientamento spaziale OS1Le deficienze cognitive costituiscono la principale e la prima mani-festazione clinica della malattia di Alzheimer; fra queste c'è anchela difficoltà ad orientarsi nello spazio, per di più aggravata dallaincapacità a comprendere le informazioni. Ne consegue che ilmalato tende a perdersi anche in ambienti a lui noti, dal quartierein cui risiede alla propria abitazione. In relazione a questi aspettidella malattia è determinante che un nucleo per dementi presentiuna chiara organizzazione spaziale rispondendo all'esigenzadell'Orientamento spaziale attraverso la seguente classe di requisiti:- di comprensione dello schema distributivo e della destinazioned�uso degli spazi [OS1.1], che si definisce come la necessità deglispazi destinati alle persone colpite da demenza ad essere facilmen-te riconoscibili nella propria destinazione d�uso.Nell'ambito di questa classe di requisiti sono stati individuati iseguenti requisiti connotanti:Comprensibilità degli spazi [OS1.1.1], cioè la conformazione e dispo-sizione degli spazi, degli arredi e delle attrezzature dovranno favo-rire la capacità del paziente di orientamento e movimento nell�am-biente. Tale requisito è stato introdotto per rispondere ad un�esigenzacomune ai malati di Alzheimer: essere stimolati a riconoscere glispazi che li circondano, una volta compromessa la loro capacitàmnesica. Creare ambienti riconoscibili, quindi, significa conferireagli spazi caratteristiche di familiarità, utili a stimolare la memoriadel malato.Comprensibilità dello schema distributivo [OS1.1.2], cioè lo schemadistributivo dovrà garantire una sua immediata e semplice com-prensione, al fine di evitare di confondere ulteriormente il malato. Il malato di fronte a soluzioni tipologiche complesse e articolate,tende a disorientarsi e a non essere più in grado di operare dellescelte comportamentali, con conseguenti stati d�ansia, deliri eimmobilità.Identificabilità del sistema di segnaletica [OS1.1.3], cioè il sistema di

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segnaletica dovrà presentare una serie di elementi di riferimentoriconoscibili per consentire al malato di orientarsi.La progressiva perdita della memoria impedisce al malato di orien-tarsi autonomamente per cui è necessaria una segnaletica che gliagevoli la comprensione dell'organizzazione spaziale.

Orientamento temporale OT1Per la progressiva perdita della memoria il malato di Alzheimer ècolpito anche da disorientamento temporale. Per cui un nucleo perdementi deve stimolare la percezione della dimensione temporalenel malato, rispondendo all'esigenza dell'Orientamento temporaleattraverso la seguente classe di requisiti:- di percezione della dimensione temporale [OT1.1], che si defini-sce come l�attitudine degli spazi a far percepire la dimensione tem-porale nelle persone colpite dal morbo di Alzheimer. Nell'ambitodi questa classe di requisiti è stato individuato il seguente requisi-to connotante:Consentire la percezione della dimensione temporale [OT.1.1.1], cioè glispazi dovranno agevolare il senso del trascorrere del tempo e delcambiamento stagionale.Detto requisito assume una particolare importanza rispetto all'alte-razione dei ritmi circadiani, propria del demente, che comportal'inversione del normale ordine di vita.

Benessere visivo BV1Il morbo di Alzheimer � anche a causa della condizione di senilità� determina un progressivo deterioramento visivo, soprattuttonegli stadi avanzati. I pazienti presentano una riduzione dell�acui-tà visiva, difficoltà a cogliere la profondità dello spazio e una mar-cata vulnerabilità all�abbagliamento. Diventa, così, importante chegli spazi destinati ai malati di Alzheimer siano progettati in mododa corrispondere all'esigenza del Benessere visivo, attraverso leseguenti classi di requisiti:- di visibilità [BV1.1], che si definisce come l�attitudine dei nuclei

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Alzheimer a favorire la visibilità degli oggetti e degli spazi.Nell'ambito di questa classe di requisiti è stato individuato ilseguente requisito connotante:Capacità di stimolare un�adeguata percezione delle immagini [BV1.1.1],cioè gli arredi e le attrezzature dovranno essere facilmente visibilie distinguibili da ciò che li circonda. Tale requisito è reso necessario dalla difficoltà di distinguere unoggetto nel suo contesto, di individuare forme diverse se presenta-no colori fra loro simili, di capire le superfici trasparenti e spec-chianti.- di controllo dell�illuminazione [BV1.2], che si definisce comel�attitudine delle fonti d�illuminazione a compensare le alterazionivisive ed ad evitare i fenomeni di abbagliamento.Nell'ambito di questa classe di requisiti è stato individuato ilseguente requisito connotante:Controllo della qualità, della quantità e della collocazione delle fonti d�il-luminazione [BV1.2.1], cioè è necessario che sia garantita un'illumi-nazione costante e diffusa in modo che gli ambienti siano indivi-duabili facilmente nella configurazione e negli arredi, in qualsiasimomento della giornata.

Benessere acustico BA1Il morbo di Alzheimer provoca un progressivo deterioramento udi-tivo, che si manifesta nella difficoltà a localizzare la provenienza disuoni, soprattutto se laterali. I malati di Alzheimer presentanoanche una ridotta tollerabilità verso stimoli sonori eccessivi, cheprovocano loro stati d�ansia e di agitazione: è frequente, ad esem-pio, che essi siano infastiditi e turbati da comandi urlati o dalla pre-senza di altri malati che urlano. Inoltre, i rumori di sottofondoriducono sensibilmente la capacità del malato di prestare attenzio-ne ad un suono. Diventa, quindi, importante che gli spazi destina-ti ai malati di Alzheimer siano adeguati dal punto di vista acustico,rispondendo all'esigenza del Benessere acustico attraverso laseguente classe di requisiti:

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- di controllo dell�acustica [BA1.1], che si definisce come l�attitu-dine degli spazi destinati ai malati di Alzheimer a compensare lealterazioni uditive. Nell'ambito di questa classe di requisiti è statoindividuato il seguente requisito connotante:Controllo delle fonti di suono e di rumore [BA1.1.1], cioè gli spazidovranno contrastare la ridotta funzionalità uditiva dei pazientiper creare loro condizioni serene di vita. I pazienti che si trovino in un ambiente troppo ampio, con diversepersone che parlano, possono risultare confusi e disorientati.

Benessere psicologico BP1La malattia di Alzheimer determina numerosi deterioramenticognitivi, comportamentali e funzionali: all�ansia ed alla depres-sione indotte dall�incapacità a comprendere ed a farsi comprende-re, si associano spesso fenomeni allucinatori, deliri, comportamen-ti ossessivi che pregiudicano la socialità e la sfera emotiva delmalato, rendendolo irritabile ed aggressivo. Tali comportamenticostringono il personale ad un�attività di controllo che, spesso,genera nel malato manifestazioni di intolleranza. Inoltre, poiché lamalattia di Alzheimer si dichiara in modo diverso in ciascun sog-getto, la presenza nel nucleo di pazienti a livelli diversi di demen-za sconforta quelli che alternano alla confusione mentale momentidi lucidità. Ne viene che gli spazi destinati ai malati di Alzheimerdevono essere adeguati, da un punto di vista psicologico, alla vita,alla salute e allo svolgimento delle attività quotidiane dei pazienti,rispondendo all'esigenza del Benessere psicologico, attraverso laseguente classe di requisiti:- di controllo delle cause di turbamento [BP1.1], che si definiscecome l�attitudine di un nucleo per dementi ad evitare possibilicause di turbamento alla serenità dei pazienti.Nell'ambito di questa classe di requisiti sono stati individuati iseguenti requisiti connotanti: Riservatezza e tranquillità degli spazi destinati ai malati [BP1.1.1], cioèun nucleo per dementi dovrà presentare quelle condizioni di pri-

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vacy necessarie alla serenità del malato. In ogni momento della giornata, il malato deve poter scegliereautonomamente di vivere la socialità o di isolarsi. E� necessarioquindi che gli ambienti assecondino il suo desiderio per evitare lesue possibili reazioni aggressive.Controllo dell�illuminazione e dell�abbagliamento [BP1.1.2], cioè l'illu-minazione dovrà garantire una qualità e un'intensità in sintoniacon le reazioni del demente. Un�illuminazione errata e, soprattutto, foriera di abbagliamento,può essere causa di allucinazioni. La presenza di zone d'ombramarcate può generare situazioni di panico per un'erronea valuta-zione del loro significato.Controllo delle fonti di suono e di rumore [BP1.1.3], cioè gli spazi dovranno presentare condizioni acustiche che non turbino la sere-nità del malato.Il malato può, infatti, essere reso ansioso da stimolazioni sonoreimprovvise o eccessive, così come confuso da rumori di fondo per-sistenti e incomprensibili.Riconoscibilità e facile identificabilità [BP1.1.4], cioè gli arredi e glispazi dovranno essere riconoscibili nella loro funzione, per evitarestati d'ansia generati dall'estraneità dell'ambiente. È necessario rendere riconoscibile al malato ogni elemento delnucleo perché qualunque soluzione morfologica che non rientri nelpatrimonio di informazioni del malato rischia di confonderlo e,quindi, di turbarlo.Non intrusività dei sistemi di controllo [BP1.1.5], cioè gli spazi devo-no ricorrere a sistemi di controllo che garantiscano la sicurezza delmalato nel rispetto della sua privacy e del suo benessere psicologi-co. Nel malato la tendenza alla fuga aumenta se egli si rende conto diessere recluso o sorvegliato. I dementi, infatti, se si accorgono diessere controllati, sia dal personale preposto che da telecamere, rea-giscono o con aggressività o con stati d�ansia e deliri.

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Controllo C1Il malato di Alzheimer deve essere tenuto costantemente sotto con-trollo in quanto la sua condizione di demenza lo porta ad azionipericolose per sé e turbative degli altri malati. Al contempo eglideve essere lasciato libero di muoversi e deve essere incoraggiato acompiere autonomamente le attività terapeutiche previste.Neviene che gli spazi destinati ai malati consentano l'attività di sor-veglianza da parte degli operatori preposti, rispondendo all'esi-genza del Controllo attraverso le seguenti classi di requisiti:- di dotazione funzionale al controllo [C1.1], che si definisce comel�attitudine degli spazi destinati ai malati di Alzheimer ad esseredotati di apparecchiature per il controllo del paziente.Nell'ambito di questa classe di requisiti è stato individuato ilseguente requisito connotante:Dotazione di sistemi di controllo [C1.1.1], cioè gli spazi dovrannoessere dotati di sistemi di controllo dei pazienti. È necessario aiutare il compito degli operatori sanitari nella loroattività di sorveglianza diretta sul malato, garantendo dei sistemidi controllo non invasivi che impediscano le fughe e consentano unintervento immediato in caso di necessità.- di facilità di controllo [C1.2], che si definisce come l�attitudinedegli spazi a facilitare il controllo visivo dei malati da parte deglioperatori. Nell'ambito di questa classe di requisiti è stato indivi-duato il seguente requisito connotante: Consentire la più ampia possibilità di controllo visivo da parte degli ope-ratori [C1.2.1], cioè gli spazi dovranno favorire, per costituzionedello schema distributivo e per soluzione degli accessi, il controllovisivo diretto da parte degli operatori. Il personale, mentre è occu-pato nelle attività alle quali è preposto, dovrà essere in grado diseguire con lo sguardo i pazienti in modo che non incorrano ineventuali incidenti o riescano ad uscire dal nucleo.

Nella tabella sinottica di seguito riportata sono illustrate le correlazioni tra esigenze,requisiti e manifestazioni comportamentali del malato.

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F1.2di accessibilità e praticabilità

F1.2.2 Riconoscibilità e familiarità

F1.2di accessibilità e praticabilità

F1.2.1 Accessibilità e praticabilità

S1Condizionedi sicurezza

Manifestazioni comportamentalidel malato di Alzheimer che i requisiti individuati tendono a limitare

Classi di requisitie requisiti dellestrutture edilizie

S1.1 di protezione da incidenti

S1.1.1 Controllo delle cause di cadute

S1.1.2 Controllo delle cause di urti

Ambiti esigenziali

S1.2di protezione da incidenti

S1.2.1 Sicurezza d�uso degli oggetti

S1.2.2 Accessibilità limitata di spazi e di oggetti

S1.3di protezione dalla fuga

S1.3.1 Controllo delle cause di fuga

F1

- Difficoltà nella percezioneparticolare/sfondo

- Vagabondaggio- Rallentamento psicomotorio- Riduzione dell�acuità visiva- Ridotta abilità di coordinamento del movimento

- Impossibilità di individuare un possibile pericolo

- Agnosia- Aprassia- Progressiva perdita della memoria- Impossibilità di individuare un potenziale

pericolo

- Tendenza alla fuga- Vagabondaggio- Disorientamento spazio - temporale

F1.1di costituzione e dimensionamento

F1.1.1 Costituzione e dimensionamento deglispazi

- Disorientamento spazio - temporale- Difficoltà ad affrontare situazioni nuove- Difficoltà nella percezione particolare/sfondo- Agnosia- Aprassia- Rallentamento psicomotorio- Vagabondaggio- Difficoltà a compiere compiti più o meno

complessi

F1.2di accessibilità e praticabilità

F1.2.3 Comprensibilità del sistema di segnaletica

- Agnosia- Disorientamento spazio - temporale- Progressiva perdita della memoria- Difficoltà ad affrontare situazioni nuove- Impossibilità di apprendere nuove

infor mazioni- Aprassia- Impossibilità di individuare un possibilepericolo

- Difficoltà nel comprendere le informazioni- Impossibilità di apprendere nuoveinformazioni

- Ansietà ed inquietudine- Disorientamento spazio � temporaleCondizione

di fruibilità e facilità d�uso

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OS1.1 di comprensione dello schema distributi-vo e della destinazione d�uso degli spazi

OS1.1.3 Identificabilità del sistema di segnaletica

F1.4di correlazioni

F1.4.1 Correlazione tra gli spazi

F1Condizionedi fruibilità e facilitàd�uso

Manifestazioni comportamentalidel malato di Alzheimer che i requisiti individuati tendono a limitare

Classi di requisitie requisiti dellestrutture edilizie

F1.3 di semplicità d�uso

F1.3.1 Semplicità d�uso degli oggetti

Ambiti esigenziali

- Agnosia- Aprassia- Difficoltà ad affrontare situazioni nuove- Progressiva perdita della memoria- Impossibilità di apprendere nuove infoma-zioni

- Rallentamento psicomotorio- Incontinenza- Disorientamento spazio - temporale- Vagabondaggio- Tendenza alla fuga- Progressiva perdita della memoria

- Disorientamento spazio - temporale- Progressiva perdita della memoria- Difficoltà ad affrontare situazioni nuove e

ad apprendere informazioni nuove- Vagabondaggio- Impossibilità di individuare un potenzialepericolo

OT1.1di percezione della dimensione temporale

OT1.1.1 Consentire la percezione della dimensione temporale

- Disorientamento temporale- Progressiva perdita della memoria

BV1.1di visibilità

BV1.1.1 Capacità di stimolare un�adeguata percezione delle immagini

BV1.2di controllo dell�illuminazione

BV1.2.1 Controllo della qualità, della quantità edella collocazione delle fonti d�illumina-zione

- Allucinazioni visive- Riduzione dell�acuità visiva- Difficoltà nella percezione dei colori - Impossibilità ad individuare un potenziale

pericolo

- Vulnerabilità all�abbagliamento- Allucinazioni visive- Riduzione dell�acuità visiva

- Difficoltà nel comprendere le informazioni- Impossibilità ad apprendere nuove

informazioni- Progressiva perdita della memoria

OS1 OS1.1 di comprensione dello schema distributivoe della destinazione d�uso degli spazi

OS1.1.1 Comprensibilità degli spazi

OS1.1.2 Comprensibilità dello schema distributivo

Condizionedi orientamentospaziale

OT1

BV1

Condizionedi orientamentotemporale

Condizionedi benesserevisivo

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BA1Condizionedibenessereacustico

Manifestazioni comportamentalidel malato di Alzheimer che i requisiti individuati tendono a limitare

Classi di requisitie requisiti dellestrutture edilizie

BA1.1di controllo dell�acustica

BA1.1.1 Controllo delle fonti di suono e di rumore

Ambiti esigenziali

- Ridotta funzionalità uditiva- Difficoltà a localizzare la provenienza del

suono (specie se laterale)- Difficoltà a prestare attenzione ad un suono quando ce ne sono altri in sottofondo

- Ridotta tollerabilità a stimoli sonori eccessivi

- Agnosia

- Allucinazioni, deliri e comportamenti ossessivi

- Agnosia- Intolleranza verso il controllo- Intolleranza nei confronti dei pazienti ad uno stadio della malattia differente

- Irritabilità e aggressività

BP1.1di controllo delle cause di turbamento

BP1.1.4 Riconoscibilità e facile identificabilità

BP1.1di controllo delle cause di turbamento

BP1.1.5 Non intrusività dei sistemi di controllo

- Intolleranza verso il controllo

C1.1di dotazione funzionale al controllo

C1.1.1 Dotazione di sistemi di controllo

C1.2 di facilità di controllo

C1.2.1 Consentire la più ampia possibilità di controllo visivo da parte degli operatori

- Intolleranza verso il controllo- Vagabondaggio- Impossibilità ad individuare un possibile pericolo

- Tendenza alla fuga- Impossibilità ad individuare un possibile pericolo

- Vagabondaggio- Disorientamento spazio � temporale

- Difficoltà nel riconoscere sé stessi- Difficoltà a distinguere tra realtà e fantasia- Allucinazioni e deliri- Intolleranza verso il controllo

BP1.1di controllo delle cause di turbamento

BP1.1.1 Riservatezza e tranquillità degli spazidestinati ai malati

BP1.1.2 Controllo dell�illuminazione e dell�abba-gliamento

BP1.1.3 Controllo delle fonti di suono e di rumore

Condizionedi benesserepsicologico

C1

BP1

Condizionedi controllo

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ambiti di analisi delleunità spaziali

attività elementari

gruppo di fruizione

arredi

attrezzature

accessibilità

unità spaziali di un centro Alzheimer

criteri di dimensionamento

relazioni tra Unità spaziali

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Le unità spazialiLe unità spaziali che costituiscono un centro Alzheimer sono diseguito individuate ed identificate con una sigla alfanumerica(US1, US2, US3�) che serve a contraddistinguerle anche nei suc-cessivi elaborati. E� stabilita una distinzione fra quelle unità spa-ziali che devono essere sempre presenti nelle strutture (di base) equelle non indispensabili (opzionale). Fa seguito una descrizione delle singole unità spaziali secondo unaserie di ambiti informativi che riguardano le attività elementari chevi si svolgono, così come precedentemente definite e descritte; ilgruppo di fruizione; gli arredi e le attrezzature; l�accessibilità almalato (se libera o controllata od interdetta); il criterio di dimen-sionamento; le relazioni spaziali, funzionali e di collegamento conaltre unità; nonché note specifiche relative a informazioni ritenutesalienti. Le schede descrittive si limitano ad evidenziare i requisitiche l�unità spaziale deve avere per corrispondere alle specificheesigenze del malato di Alzheimer; requisiti che dovranno, però,essere integrati con le indicazioni progettuali che compaiono nellesuccessive schede di indirizzo per la progettazione e con le richie-ste della normativa nazionale in fatto di residenze sanitarie assisti-te. Perciò per tutti gli altri aspetti non contemplati si richiamano glistudi e le ricerche già condotte in questo contesto. Ad esempio, nel-l�ambito informativo degli arredi e delle attrezzature, non si ripor-tano tutti gli elementi necessari all�unità spaziale, richiesti dallanormativa, richieste dalla normativa, ma solo quelli opportuni peril malato di Alzheimer; fermo restando che gli uni, assieme aglialtri, devono comunque comparire nel progetto dell�unità spaziale.Nell�ambito delle note, si informa su ciò che deve essere tassativa-mente escluso, per realizzare un ambiente a misura di Alzheimer. Inoltre sono descritte solo alcune unità spaziali, quelle che preve-dono un�organizzazione specifica per l�Alzheimer.

capitolo secondoIl sistema degli spazi

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US1 Atrio/Ingresso per i pazienti

Us2 Soggiorno

Us3 Sala da pranzo

Us4 Cucina terapeutica

Us5 Camera di degenza

Us6 Bagno

Us7 Bagno assistito

Us8 Percorso interno di vagabondaggio

Us9 Lavanderia terapeutica

Us10 Spazio per musicoterapia

Us11 Spazio di lavoro terapeutico

Us12 Palestra

US13 Sala tv

US14 Spazio per il culto

US15 Spazio per cure estetiche

US16 Spazio per colloqui

US17 Infermeria

US18 Ufficio/Direzione

Us19 Archivio

US20 Guardaroba per i pazienti

US21 Spogliatoio per il personale

US22 Camera per il personale

US23 Bagno per il personale

US24 Salottino per il personale

US25 Dispensa

US26 Deposito biancheria

US27 Deposito per attrezzature di pulizia

US28 Rimessa per sedie a rotelle

US29 Ingresso per i non pazienti

US30 Giardino

US31 Serra terapeutica

US32 Percorso esterno di vagabondaggio

US33 Percorso di accesso riservato al paziente

US34 Percorso di accesso riservato ai non pazienti

US35 Ricovero attrezzi

US36 Parcheggio

US37 Lavanderia generale

US38 Cucina generale

US39 Deposito/Magazzino generale

US40 Centrale termica

US41 Connettivo

Unità spaziali di base opzionale

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Attività elementariTrasporto del paziente dalla residenza al centro e vicev-ersa; eventuali trasporti legati ad attività programmate

Gruppo di fruizioneDimensione: totalità del gruppoComposizione: paziente - animatore - operatore addettoall'assistenza di base

ArrediMensole; quadri; bacheche

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta; siste-mi di controllo entrata/uscita

AccessibilitàControllata

NoteEscludere la presenza di tappeti. Prevedere l'occulta-mento della porta dalla parte interna, per ragioni disicurezza.

Atrio-Ingresso per i pazienti

US1

Relazioni con altre unità spaziali

Possibile sovrapposizionespaziale

Possibile aggregazionein un unico vano

Possibile contiguità

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Soggiorno

US2

Attività elementariCura della casa; attività ricreative; manualità; assistenza alpaziente non autosufficiente; assistenza nelle attività program-mate del paziente

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo medio-grandeComposizione: paziente - infermiere professionale referente delpiano di assistenza - animatore - operatore addetto all'assisten-za di base

ArrediCredenza aperta per contenere oggetti di memoria; cassettone;varie tipologie di seduta, singole e a più posti; tende a vetro e/oesterne; ceste terapeutiche; quadri con riferimento alle stagioni;pannelli per i disegni dei pazienti, per le comunicazioni grafichelegate alle festività del periodo, per le fotografie dei malati e deiloro parenti

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta

AccessibilitàLibera

NoteEscludere la presenza di lampade da tavolo e da terra, della tele-visione, di tavolini bassi, di tappeti, di pareti mobili

Criteri di dimensionamentoTener presente che gli ingombri degli arredi devono consentirel'agevole spostamento dei pazienti; prevedere la possibilità dellapresenza contemporanea di tutti gli ospiti e degli operatori;garantire la familiarità dell'ambiente; garantire il controllovisivo diretto da parte del personale di assistenza

Relazioni con altre unità spaziali

Possibile sovrapposizione

spaziale

Possibile aggregazione

in un unico vano

Possibile contiguità

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47

Sala da pranzo

US3

Attività elementariConsumazione pasti; cura della casa; assistenza delpaziente non autosufficiente; assistenza nelle attivitàprogrammate del paziente

Gruppo di fruizioneDimensione: totalità del gruppoComposizione: paziente - infermiere professionale re-ferente del piano di assistenza - animatore - operatoreaddetto all'assistenza di base

ArrediCredenza a giorno; madia; quadri con nature morte;tende a vetro e/o esterne. La larghezza dei tavoli deveconsentire all'operatore, che mangia con i pazienti, dipoter assistere il malato nella consumazione del pasto.

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta

AccessibilitàLibera

NoteEscludere il ricorso a tavoli ad unico appoggio centrale,la presenza di lampade da tavolo e da terra, della televi-sione, di tappeti, di pareti mobili

Criteri di dimensionamentoQualora il differente livello di deficit cognitivo e com-portamentale dei pazienti lo richieda, prevedere che laconsumazione dei pasti abbia luogo in due aree diverse

Possibile sovrapposizionespaziale

Possibile aggregazionein un unico vano

Possibile contiguità

Relazioni con altre unità spaziali

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48

Cucina terapeutica

US4

Attività elementariCucina terapeutica; cura della casa; manualità; assistenza delpaziente non autosufficiente; assistenza nelle attività program-mate del paziente

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo medioComposizione: paziente - infermiere professionale re-ferente del piano di assistenza - animatore - operatoreaddetto all'assistenza di base

ArrediCredenza a giorno; tavoli; sedie; pannelli per comuni-cazioni grafiche; tende a vetro e/o esterne

AttrezzaturePiano di cottura preferibilmente ad induzione elettro-magnetica; lampade che garantiscano luce diffusa e indi-retta

AccessibilitàControllata

NoteEscludere la presenza di tavoli ad unico appoggio cen-trale, di lampade da tavolo e da terra, della televisione,di tappeti

Criteri di dimensionamentoTener presente che il programma terapeutico dipreparazione dei cibi da parte del malato, con l'aiutodegli animatori, possa essere svolto da seduti

Relazioni con altre unità spaziali

Possibile sovrapposizione

spaziale

Possibile aggregazione

in un unico vano

Possibile contiguità

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49

Camera di degenza

US5a

Attività elementariPernottamento e riposo quotidiano; assistenza delpaziente non autosufficiente; cura della casa; assistenzanelle attività programmate del paziente

Gruppo di fruizioneDimensione: piccolo gruppoComposizione: paziente - infermiere professionale re-ferente del piano di assistenza - animatore - operatoreaddetto all'assistenza di base

ArrediScaffalatura del ricordo (per contenere oggetti personalidel paziente, destinati a stimolarne la memoria); tende avetro e/o esterne

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta

AccessibilitàLibera

NoteSi consiglia la camera a due letti. Escludere la presenza di abat-jour, di lampade da terra,di tappeti e di armadi con ante scorrevoli o chiuse a chi-ave.

Criteri di dimensionamentoLa camera può essere dimensionata secondo i minimifunzionali dal momento che non é prevista la permanen-za del paziente, né è necessaria la personalizzazione per-ché la camera non è attribuita individualmente alpaziente. Il letto dovrà essere libero su entrambi i lati perconsentirne un agevole rifacimento da parte delpaziente.

centro diurno

Possibile sovrapposizionespaziale

Possibile aggregazionein un unico vano

Possibile contiguità

Relazioni con altre unità spaziali

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50

Camera di degenza

US5b

Attività elementariPernottamento e riposo quotidiano; assistenza delpaziente non autosufficiente; assistenza notturna alpaziente; cura della casa; assistenza nelle attività pro-grammate del paziente

Gruppo di fruizioneDimensione: piccolo gruppoComposizione: paziente - infermiere professionale re-ferente del piano di assistenza - animatore - operatoreaddetto all'assistenza di base

ArrediScaffalatura del ricordo (per contenere oggetti personalidel paziente, destinati a stimolarne la memoria); tende avetro e/o esterne

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta; siste-mi di controllo notturno

AccessibilitàLibera

NoteOccorre privilegiare camere singole � ma prevederne, inpercentuale, qualcuna doppia, nel caso sia richiesto daglistessi malati � e dotarle ciascuna di un bagno privato e,possibilmente, di un'anticamera. Escludere la presenza di abat-jour, di lampade da terra,di tappeti e di armadi con ante scorrevoli o chiuse a chi-ave.

Criteri di dimensionamentoPrevedere la possibiltà di una personalizzazione del-l'ambiente da parte del malato. Evitare ostacoli lungo il percorso fra il letto e il bagno.Contenere la distanza fra il letto e il bagno.

centro permanente

Relazioni con altre unità spaziali

Possibile sovrapposizione

spaziale

Possibile aggregazione

in un unico vano

Possibile contiguità

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51

Bagno

US6a

Attività elementariIgiene personale; assistenza del paziente non autosuffi-ciente

Gruppo di fruizioneDimensione: piccolo gruppoComposizione: paziente - infermiere professionale ref-erente del piano di assistenza - operatore addetto all'as-sistenza di base

ArrediSpecchio con modalità di oscuramento della superficieriflettente

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta; sis-tema di allarme temporizzato

AccessibilitàLibera

NoteEscludere la presenza di doccia e/o di vasca. Prevederealmeno un bagno di pertinenza agli ambienti comunifacilmente raggiungibile ed individuabile da ogni puntodel nucleo.

Criteri di dimensionamentoNel dimensionamento tenere conto della possibilità chein tale unità spaziale si svolgano delle attività terapeu-tiche legate all�igiene personale del paziente

centro diurno

Possibile sovrapposizionespaziale

Possibile aggregazionein un unico vano

Possibile contiguità

Relazioni con altre unità spaziali

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52

Bagno

US6b

Attività elementariIgiene personale; assistenza del paziente non autosuffi-ciente; assistenza notturna al paziente

Gruppo di fruizioneDimensione: piccolo gruppoComposizione: paziente - infermiere professionale ref-erente del piano di assistenza - operatore addetto all'as-sistenza di base

ArrediSpecchio con modalità di oscuramento della superficieriflettente

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta; sis-tema di allarme temporizzato

AccessibilitàLibera

NoteEscludere la presenza di doccia e/o di vasca. Prevederealmeno un bagno di pertinenza agli ambienti comuni eun bagno per ogni camera di degenza.

Criteri di dimensionamentoNel dimensionamento del bagno afferente agli ambienticomuni, tenere conto della possibilità che in tale unitàspaziale si svolgano delle attività terapeutiche legateall�igiene personale del paziente.

centro permanente

Relazioni con altre unità spaziali

Possibile sovrapposizione

spaziale

Possibile aggregazione

in un unico vano

Possibile contiguità

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53

Bagno assistito

US7

Attività elementariIgiene personale; cura della persona; assistenza delpaziente non autosufficiente

Gruppo di fruizioneDimensione: piccolo gruppoComposizione: paziente - infermiere professionale re-ferente del piano di assistenza - operatore addetto all'as-sistenza di base - fisioterapista

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta

AccessibilitàControllata

NotePrevedere un bagno assistito per i centri permanenti eper i centri diurni non correlati ad una RSA

Possibile sovrapposizionespaziale

Possibile aggregazionein un unico vano

Possibile contiguità

Relazioni con altre unità spaziali

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54

Percorso interno di vagabondaggio

US8

Attività elementariMovimento e percezione del sé; assistenza nelle attivitàprogrammate del paziente; assistenza notturna alpaziente; assistenza del paziente non autosufficiente

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo medioComposizione: paziente - operatore addetto all'assisten-za di base - animatore

ArrediPannelli con i disegni dei pazienti e con le fotografie deimalati e dei loro parenti

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta; corri-mano di sostegno; segnaletica

AccessibilitàLibera

NoteEvitare qualsiasi tipo di ostacolo alla libera circolazionedel malato. Prevedere che il percorso sia tangente ad areedi interesse e non presenti bivi od incroci. Escludere lapresenza di lampade da terra, di tappeti o di corsie.

Criteri di dimensionamentoAssumere come riferimento minimo l'ingombro di duesedie a ruote

Relazioni con altre unità spaziali

Possibile sovrapposizione

spaziale

Possibile aggregazione

in un unico vano

Possibile contiguità

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55

Lavanderia terapeutica

US9

Attività elementariCura della casa; manualità; assistenza nelle attività pro-grammate del paziente

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo medioComposizione: paziente - operatore addetto all'assisten-za di base - animatore

ArrediTavolo; sedie; piani di appoggio ad altezza regolabile;asse di legno; stendipanni; catini; ceste

AttrezzatureLavatoio; lampade che garantiscano luce diffusa e indi-retta

AccessibilitàLibera

NoteEscludere la presenza di lampade da tavolo e da terra, ditavolini bassi, di tappeti

Criteri di dimensionamentoTener presente che alcune fasi del programma terapeuti-co possano essere svolte da seduti

Possibile sovrapposizionespaziale

Possibile aggregazionein un unico vano

Possibile contiguità

Relazioni con altre unità spaziali

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56

Spazio per musicoterapia

US10

Attività elementariAttività ricreative; assistenza del paziente non autosuffi-ciente; assistenza nelle attività programmate delpaziente

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo medioComposizione: paziente - infermiere professionale re-ferente del piano di assistenza - operatore addetto all'as-sistenza di base - animatore

ArrediVarie tipologie di seduta, singola e a più posti; tavolini;scaffali

AttrezzatureSistema di riproduzione audio (Hi-Fi); lampade chegarantiscano luce diffusa e indiretta

AccessibilitàControllata

NotePrevedere la presenza della porta. Escludere la presenzadi lampade da tavolo e da terra, di tavolini bassi, di tap-peti, di pareti mobili.

Relazioni con altre unità spaziali

Possibile sovrapposizione

spaziale

Possibile aggregazione

in un unico vano

Possibile contiguità

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57

Spazio di lavoro terapeutico

US11

Attività elementariManualità; attività ricreative; assistenza nelle attivitàprogrammate del paziente

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo medioComposizione: paziente - operatore addetto all'assisten-za di base - animatore

ArrediTavoli da lavoro ad altezza regolabile

AttrezzatureLavabo; lampade che garantiscano luce diffusa e indiret-ta

AccessibilitàLibera

NoteEscludere la presenza di lampade da tavolo e da terra, ditavolini bassi, di tappeti, di pareti mobili

Criteri di dimensionamentoConsiderare che il programma terapeutico prevede attiv-ità manuali tra loro diverse, per cui va considerata la pre-senza contemporanea di più gruppi di lavoro

Possibile sovrapposizionespaziale

Possibile aggregazionein un unico vano

Possibile contiguità

Relazioni con altre unità spaziali

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58

Palestra

US12

Attività elementariMovimento e percezione di sé; assistenza del pazientenon autosufficiente; assistenza infermieristica gior-naliera; assistenza nelle attività programmate delpaziente

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo medioComposizione: paziente - infermiere professionale re-ferente del piano di assistenza - operatore addetto all'as-sistenza di base - animatore - fisioterapista

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta; sistema di riproduzione audio (Hi-Fi)

AccessibilitàLibera

NoteEvitare la presenza di specchi. Prevedere un bagno.

Criteri di dimensionamentoConsiderare che il programma di riattivazione psico-motoria comprende il ballo e il gioco delle bocce

Relazioni con altre unità spaziali

Possibile sovrapposizione

spaziale

Possibile aggregazione

in un unico vano

Possibile contiguità

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59

Sala TV

US13

Attività elementariAttività ricreative; assistenza del paziente non autosuffi-ciente; assistenza nelle attività programmate delpaziente

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo medio-piccoloComposizione: paziente - operatore addetto all'assisten-za di base - animatore

ArrediVarie tipologie di seduta, singola e a più posti; tavolini;scaffali

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta; tele-visione e riproduttore video

AccessibilitàControllata

NotePrevedere la presenza della porta. Escludere la presenzadi lampade da tavolo e da terra, di tavolini bassi, di tap-peti, di pareti mobili.

Possibile sovrapposizionespaziale

Possibile aggregazionein un unico vano

Possibile contiguità

Relazioni con altre unità spaziali

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60

Spazio per cure estetiche

US15

Attività elementariServizi periodici di cure estetiche; cura della persona

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo piccoloComposizione: paziente - operatore addetto all'assisten-za di base - animatore - barbiere/parrucchiere - estetista

ArrediSpecchio con modalità di oscuramento della superficieriflettente

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta;prevedere un impianto idrico-sanitario; lavabo

AccessibilitàControllata

NotePrevedere la presenza della porta. Escludere la presenzadi tappeti e di pareti mobili.

Relazioni con altre unità spaziali

Possibile sovrapposizione

spaziale

Possibile aggregazione

in un unico vano

Possibile contiguità

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61

Spazio per colloqui

US16

Attività elementariVisita al paziente da parte dei familiari

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo piccoloComposizione: paziente - operatore addetto all'assisten-za di base - familiari

ArrediVarie tipologie di seduta, singola e a più posti; scrivania;libreria; tende a vetro e/o esterne; quadri

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta

AccessibilitàControllata

NotePrevedere la presenza della porta. Escludere la presenzadi lampade da tavolo e da terra, di tavolini bassi, di tap-peti. Garantire la familiarità dell'ambiente.

Criteri di dimensionamentoTener presente che l'ambiente sia a scala domestica

Possibile sovrapposizionespaziale

Possibile aggregazionein un unico vano

Possibile contiguità

Relazioni con altre unità spaziali

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62

Infermeria

US17

Attività elementariColloquio iniziale per l'inserimento del paziente; verificadello stato di salute del paziente; diagnosi infermieristi-ca preliminare; compilazione scheda paziente; valu-tazione dello stadio della malattia; valutazione delle atti-tudini del singolo paziente; programmazione delle attiv-ità individuali e di gruppo

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo piccoloComposizione: infermiere professionale referente delpiano di assistenza - paziente - operatore addetto all'as-sistenza di base - caregiver - medico di medicina gen-erale - medico specialista consulente

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta; cen-tralina del sistema di controllo (quando non localizzatoin altro ambiente presidiato)

AccessibilitàControllata

NotePrevedere la presenza della porta. Escludere la presenzadi tappeti, di lampade da terra.

Relazioni con altre unità spaziali

Possibile sovrapposizione

spaziale

Possibile aggregazione

in un unico vano

Possibile contiguità

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63

Guardaroba per i pazienti

US20a

Attività elementariCustodia degli abiti dei pazienti

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo piccoloComposizione: operatore addetto all'assistenza di base

ArrediArmadio; stand o appendiabiti; ripiani

AttrezzaturePunti luce

AccessibilitàInterdetta

NoteCollocare l�unità spaziale in prossimità dell�ingresso peri pazienti.Prevedere la presenza della porta.

Criteri di dimensionamentoNel dimensionamento tenere conto dello spazio neces-sario per la custodia dei soprabiti di ogni paziente

centro diurno

Possibile sovrapposizionespaziale

Possibile aggregazionein un unico vano

Possibile contiguità

Relazioni con altre unità spaziali

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64

Guardaroba per i pazienti

US20b

Attività elementariCustodia degli abiti dei pazienti

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo piccoloComposizione: operatore addetto all'assistenza di base

ArrediArmadi con ante chiudibili a chiave che abbianoun'etichetta riportante il nome del paziente; stand oappendiabiti; ripiani; portavaligia.

AttrezzaturePunti luce

AccessibilitàInterdetta

NotePrevedere la presenza della porta

Criteri di dimensionamentoPrevedere che ogni paziente necessita almeno di unmodulo armadio a due ante

centro permanente

Possibile sovrapposizione

spaziale

Possibile aggregazione

in un unico vano

Possibile contiguità

Relazioni con altre unità spaziali

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65

Giardino

US30

Attività elementariMovimento e percezione di sé; attività ricreative; manu-alità; consumazione dei pasti; assistenza del pazientenon autosufficiente; assistenza nelle attività program-mate del paziente

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo medio-grandeComposizione: paziente - operatore addetto all'assisten-za di base - animatore - giardiniere

ArrediSedute fisse e mobili ad uno o più posti; tavoli fissi emobili; gazebo; pergolato; fontana; voliera o piccolirecinti per animali; bancali per l'ortoterapia; stendi-biancheria

AttrezzatureRecinzione; punti luce che garantiscano un livello mi-nimo di illuminazione diffusa; sistema di irrigazione;lavatoio; segnaletica

AccessibilitàLibera

NotePrevedere che il giardino sia scandito da percorsi divagabondaggio, lungo i quali si organizzino zonediverse di attrazione; da aree coperte (pergolato, gazebo)che consentano lo svolgimento di attività terapeutiche alriparo dal sole; da uno spazio destinato ad orto

Criteri di dimensionamentoData la difficoltà di orientamento del paziente, con-tenerne le dimensioni

Possibile sovrapposizionespaziale

Possibile aggregazionein un unico vano

Possibile contiguità

Relazioni con altre unità spaziali

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66

Serra terapeutica

US31

Attività elementariAttività ricreative; manualità; assistenza del pazientenon autosufficiente; assistenza nelle attività program-mate del paziente

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo medio-piccoloComposizione: paziente - operatore addetto all'assisten-za di base - animatore - giardiniere

ArrediSedie; tavoli; bancali per l'ortoterapia; scaffali

AttrezzatureLampade che garantiscano luce diffusa e indiretta; sis-tema di irrigazione

AccessibilitàLibera

NoteEvitare ampie superfici vetrate per la struttura edilizia

Criteri di dimensionamentoPrevedere che l'attività di orticoltura possa essere svoltaanche da seduti e che sia possibile la più ampia mobilitàdei pazienti

Relazioni con altre unità spaziali

Possibile sovrapposizione

spaziale

Possibile aggregazione

in un unico vano

Possibile contiguità

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Percorso esterno di vagabondaggio

US32

Attività elementariMovimento e percezione di sé; assistenza nelle attivitàprogrammate del paziente; assistenza notturna alpaziente; assistenza del paziente non autosufficiente

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo medioComposizione: paziente - operatore addetto all'assisten-za di base - animatore

AttrezzaturePunti luce che garantiscano luce diffusa e indiretta; cor-rimano di sostegno; segnaletica

AccessibilitàLibera

NoteEvitare qualsiasi tipo di ostacolo alla libera circolazionedel malato. Prevedere che il percorso sia tangente ad areedi interesse e di sosta e che non presenti bivi od incroci.Tenere presente la necessità che il percorso sia coperto, inmodo da consentirne la fruizione in qualsiasi condizioneclimatica. È necessario che abbia un andamento curvili-neo.

Criteri di dimensionamentoAssumere, per la larghezza, il riferimento minimo del-l'ingombro di due sedie a ruote. Contenerne l'estensione.

Possibile sovrapposizionespaziale

Possibile aggregazionein un unico vano

Possibile contiguità

Relazioni con altre unità spaziali

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68

Percorso di accesso riservato al paziente

US33

Attività elementariAccompagnamento dei pazienti nel centro

Gruppo di fruizioneDimensione: gruppo medio-piccoloComposizione: paziente - operatore addetto all'assisten-za di base - animatore

AttrezzaturePunti luce che garantiscano luce diffusa e indiretta; cor-rimano di sostegno; recinzione; segnaletica

AccessibilitàControllata

NoteEvitare qualsiasi tipo di ostacolo e di dislivello

Criteri di dimensionamentoAssumere, per la larghezza, il riferimento minimo del-l�ingombro di due sedie a ruote

Relazioni con altre unità spaziali

Possibile sovrapposizione

spaziale

Possibile aggregazione

in un unico vano

Possibile contiguità

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69

Le aree funzionali-spazialiL�individuazione delle aree funzionali-spaziali ha per scopo diindicare al progettista le possibili aggregazioni delle unità spazialiin rapporto alla compatibilità ed affinità delle attività che in esse sisvolgono. In tal modo il progettista è anche in grado di caratterizzare le variearee funzionali ai fini della loro riconoscibilità da parte del malato. Le aree funzionali sono articolate in cinque gruppi:l�Area di degenza che comprende le unità spaziali destinate allapermanenza del paziente nel nucleo; l�Area delle attività terapeuti-che che comprende le unità spaziali nelle quali il paziente svolge leattività di tipo occupazionale e terapeutico; l�Area di assistenza egestione che comprende le unità spaziali destinate al personaleinterno ed esterno per i compiti complementari all�assistenza diret-ta al paziente e per quelli di gestione del nucleo; l�Area dei servizigenerali che comprende le unità spaziali utili al regolare funziona-mento e alla conduzione della struttura; il Sistema connettivo checomprende le unità spaziali preposte all�accesso al nucleo, alla per-correnza e ai collegamenti al suo interno.

Per ciascuna area funzionale sono riportate le unità spaziali che lacostituiscono, le attività elementari ad esse correlate e la loro neces-sità in relazione al tipo di nucleo (permanente o diurno).

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Areefunzionalispaziali

Unità spazialiCentropermanente

Attività elementari Centrodiurno

Area degenzaUs5

Us6

Us2

Us3

Us4

Us5

Us6

Us7

Us9

Us10

Us11

Us12

Us13

Us14

Us15

Us30

Us31

Us32

Us7

Us16

Us17

Us18

Us19

Us20

Us21

Us22

Us23

Us24

Us25

Us26

Area attivitàterapeutiche

Area assistenzagestione

APC8, APC1

APC9

APC1, APC4, APC5

APC1, APC7

APC1, APC2, APC4

APC8, APC1

APC9

APC6, APC9

APC1, APC4

APC5

APC4

APC3, APC5

APC5

APC5

APC6

APC3, APC4, APC5, MG1

APC3, APC4, APC5, MG1

APC3

SAP6, ABP1, AGP1

VF1

IPS1,IPS2,IPS3,IPS4,PAP1,PAP2,PAP3,PCM1,PCM2,PCM3, DI1,VF2,VF3

IPS1, IPS4, PAP3, VF2, VF3, SDF1

DI1

PPC1, PPC2

PPC1, PC1

PPC1

PPC1

PPC1

PPC1, PC1

PPC1, PC1

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71

Areefunzionalispaziali

Unità spazialiCentropermanente

Attività elementari Centrodiurno

Us27

Us28

Us29

Us35

Us36

Us37

Us38

Us39

Us40

Us8

Us29

Us32

Us33

Us34

Us41

Area assistenzagestione

Area servizigenerali

Connettivo

PPC1, PC1, MG1, FP1, FG1

ACP1, ACP2, MG1

APC3

FP1, FG1, PPC1

APC3

ACP1, ACP2

MG1

PPC1, FP1, FG1

PC1

PPC1

Us1 ACP1, ACP2, PPC2

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centro diurno

accoglienza diurna

connettivo

area servizi generali

area assistenza gestione

area attività terapeutiche

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Il modello di organizzazione funzionale-spazialePer consentire al progettista di comprendere in modo più imme-diato il sistema di relazioni tra le funzioni e gli spazi costituenti unnucleo Alzheimer si propongono dei modelli di aggregazione fun-zionale-spaziale relativi a un nucleo diurno e a un nucleo perma-nente.Gli schemi metaprogettuali individuano il raggruppamento delleunità spaziali secondo le aree funzionali precedentemente definite;gli eventuali sotto-raggruppamenti all�interno delle aree funziona-li; gli accessi alla struttura; i flussi di persone all�interno della strut-tura, distinguendo, con diversa simbologia, i percorsi utilizzatidagli utenti interni (pazienti e personale) dai percorsi esclusivi delpersonale e da quelli riservati ai visitatori; i flussi di materiali(pasti, biancheria) all�interno della struttura; i punti di controllodiretto e remoto necessari per garantire la sicurezza al paziente.

centropermanente

residenzialità

area di degenza

connettivo

area servizi generali

area assistenza gestione

area attività terapeutiche

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Modelli di aggregazione

Ce

ntro

diu

rno

Ce

ntro

pe

rma

nent

e

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Criteri dimensionaliIl centro diurno e il centro permanente si distinguono innanzituttoper il carattere di sola accoglienza diurna, il primo, di residenziali-tà, il secondo. Questo comporta l�assenza delle camere di degenza dal centrodiurno (che al più ne prevede una), nel quale rimangono comun-que presenti le zone destinate ad altre attività (terapeutiche, digestione, di servizio).Raramente le due tipologie costituiscono realtà autonome e isolate:nella maggior parte dei casi esse afferiscono a strutture sanitarieassistenziali (R.S.A), ad ospedali, a case di riposo o ad altri tipi diricovero.Per l�analogia di tali nuclei protetti con le R.S.A., il riferimento aicriteri dimensionali da adottare per la loro progettazione è quellodato nel D.P.C.M. del 22.12.89 per la realizzazione di strutture resi-denziali per anziani non autosufficienti (ivi compresi i soggettiaffetti da minoranze fisiche, psichiche e sensoriali). Il decreto prevede un valore di 40/45 mq per ospite, superficie con-siderata al netto delle strutture perimetrali.Data l�incidenza della camera di degenza, che si prevede singola, oal più doppia, e con bagno, si assume per il nucleo Alzheimer a

centro permanente

centro diurno

30 mqper ospite

45 mqper degente

criteri dimensionali

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carattere permanente il limite superiore di 45 mq per ospite, men-tre, per il centro diurno, escludendo le degenze e la quota parte deiservizi generali, si assume il valore di 30 mq per ospite.Si precisa che lo standard previsto per il centro diurno non derivadalla semplice sottrazione della superficie destinata alle camere didegenza, in quanto la quota parte dell�area destinata alle attivitàterapeutiche, per esempio, rimane inalterata. Infatti, l�obiettivoterapeutico che informa la definizione dei nuclei dedicati ai malatidi Alzheimer, e cioè lo svolgimento di attività di gruppo mirate asostenere le abilità residue del malato e a promuoverne la socializ-zazione, richiede la presenza degli ambienti ad esse destinati, siache si tratti di un diurno, sia che si tratti di un permanente. Inoltre, per entrambi i centri, alcune unità spaziali, come la US2 e laUS3, sono spesso sdoppiate in funzione del gruppo di utenza edelle sue caratteristiche comportamentali.Come stabilito dallo stesso decreto, nel caso di strutture preesi-stenti e di ristrutturazioni, sono accettabili misure in eccesso o indifetto entro il 20% degli standard di riferimento.

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Schede di indirizzo per la progettazioneLe linee guida per il progetto sono strutturate in forma di schedeper renderne più immediata la lettura e articolate secondo il livellodi progettazione e la scala d�intervento.I livelli di progettazione sono quelli definiti dalla legge quadro sulleopere pubbliche (Legge 109/94, sue modifiche ed integrazioni),cioè progetto preliminare, progetto definitivo, progetto esecutivo.Ad essi corrispondono infatti finalità, contenuti e documenti pro-gettuali diversi che la legge esplicita anche attraverso il �regola-mento d�attuazione� (D.P.R. 554/99). Le indicazioni progettualidelle linee guida sono dunque rapportate al livello di approfondi-mento progettuale corrispondente alla specifica fase di progetto eagli elaborati, di natura sia grafica che scritta, che il progettistadeve produrre per rispondere alle prescrizioni di legge.Con scala di intervento si precisa a quale scala si riferiscono le indi-cazioni progettuali rispetto a ciascun livello della progettazione,cioè se alla scala del Complesso Insediativo, dell�OrganismoEdilizio, delle Unità Spaziali.Ogni scheda enuncia un�indicazione progettuale che, in risposta adeterminati requisiti della struttura, indirizza verso la correttasoluzione progettuale. È espressa in modo molto diretto e possibil-mente secondo una formula prestazionale in modo da garantire alprogettista di individuare la soluzione � tipologica o tecnologica �che ritiene migliore purché soddisfi quei requisiti in base ai qualil�indicazione progettuale è stata formulata.La scheda riporta anche una soluzione conforme all�indicazioneprogettuale data, cioè una esemplificazione di un risultato proget-tuale in termini generali e decontestualizzato, ovverosia una o piùalternative tipologiche o tecnologiche rispondenti ai requisiti presiin considerazione; la soluzione conforme è espressa per lo più informa grafica.In fondo alla scheda si propone la localizzazione dell�informazioneprogettuale, che ha una duplice finalità: per il progettista, di indi-viduare in quale tipo di elaborato (tra quelli previsti dal regola-

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capitolo terzoLinee guida per il progetto

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mento di attuazione della legge quadro) egli deve esplicitare l�in-dicazione progettuale e con quale tipo di formulazione specifica;per il soggetto preposto alla verifica del progetto, dove può rin-tracciare l�informazione progettuale e sotto quale modalità diespressione, in modo da poter controllare la conformità del proget-to alle prescrizioni delle linee guida.Inoltre una serie di icone, a margine della scheda, individua i requi-siti ai quali si riferisce l�indicazione progettuale; il carattere di pre-scrizione o di raccomandazione dell�indicazione progettuale per inuclei di nuova costruzione e per quelli da realizzare in una strut-tura esistente, da recuperare o da ristrutturare; se l�indicazione pro-gettuale è rivolta alla spazio interno o allo spazio esterno o adentrambi.

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PROGETTO PRELIMINARE

COMPLESSO INSEDIATIVO

Indicazione progettualeLa capacità ricettiva del nucleo deve essere compresafra 6 e 14 pazienti per i centri permanenti e fra 6 e 10pazienti per i centri diurni.

L�obiettivo terapeutico che informa la definizione deinuclei dedicati ai malati di Alzheimer impone unafilosofia dimensionale che ha il suo punto di forza nellacircoscritta capacità ricettiva. Il fine è di garantire alpaziente tranquillità e riservatezza, per evitargli il piùpossibile condizioni che generino stati di confusione, diagitazione e/o di aggressività.Inoltre l�espletamento del programma terapeutico, inquanto calibrato in rapporto all�individualità clinica diogni malato, richiede una ridotta presenza di ospiti nellastruttura.D�altro canto, l�assunto che l�ambiente del nucleo pre-senti caratteristiche di domesticità e un�atmosfera rassi-curante, prossima a quella familiare, condiziona losviluppo dimensionale del nucleo e, quindi, il numerodelle presenze.

benessere psicologico

Riservatezza etranquillità deglispazi destinatiai malati

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione Soluzione conforme

- TAV.2 Planimetria in scala 1:200 del nucleo con quantificazionedel numero dei posti letto- TAV.9 Tabelle relative ai parametri da rispettare: numero uten-ti, superficie per utente, superficie totale

Localizzazione dell�informazione progettuale

Pp

Ci1

esterno

interno

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La malattia di Alzheimer - di per sé ed anche a causadella condizione di senilità del malato - determina dete-rioramenti e anomalie, che si esprimono in incapacità acompiere movimenti mirati e in ridotta abilità di coordi-namento motorio. Al contempo, lo stato d�ansia, deter-minato nel malato d�Alzheimer dalla sua difficoltà adesprimere in maniera intelligibile le sue esigenze e acapire l�ambiente circostante, si traduce nella tendenzacompulsiva a vagabondare senza alcuna finalità. Pertanto, lo schema planimetrico-distributivo devegarantire condizioni di fruibilità tali da compensare ledifficoltà motorie del paziente.E� evidente, infatti, che differenze di quote all�interno delnucleo ostacolano, o comunque rendono più difficoltosie soprattutto meno sicuri, gli spostamenti autonomi deipazienti. Perciò, la complanarità di ogni superficie desti-nata al nucleo e di essa col giardino, consente al malatodi accedere agli spazi a lui destinati in condizioni diautonomia e di maggiore sicurezza.Proprio il riappropriarsi di condizioni di autonomianella gestione di sé da parte del malato, è intesa comefondamentale traguardo del programma riabilitativoespresso dagli ambienti protesici.

PROGETTO PRELIMINARE

COMPLESSO INSEDIATIVO

Pp

Ci2

esterno

interno

Indicazione progettualeIl nucleo deve svilupparsi su di un unico livello, apiano terra.

- TAV.2 Planimetria in scala 1:200 dell�area e del pianoterra con l�indicazione delle quote altimetriche- TAV.5 Sezioni in scala 1:200 con quote altimetriche diprogetto

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Accessibilià epraticabilità

fruibilità efacilità d�uso

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PROGETTO PRELIMINARE

COMPLESSO INSEDIATIVO

Indicazione progettualeNucleo e giardino devono essere complanari, cosìcome lo sviluppo dei percorsi interni e di quelliesterni.

Il malato di Alzheimer presenta la tendenza alvagabondaggio che, connesso ai deficit psicomotori col-legati alla specificità della malattia od al livello di senil-ità (incapacità a compiere movimenti mirati, ridotte abil-ità di coordinamento del movimento), lo espone al peri-colo di cadute. Considerate anche l�inclinazione a trascinare i piedi e ladifficoltà ad individuare eventuali ostacoli lungo il per-corso, è frequente che il malato possa inciampare.E� quindi necessario controllare le cause di caduta e ren-dere facilmente fruibili i percorsi, garantendo al malatol�autonoma accessibilità.Infatti, in alternativa, egli � se impedito nella sua pul-sione al movimento � può reagire con manifestazioni diinsofferenza e, talvolta, di aggressività.

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione Soluzione conforme

- TAV.2 Planimetria in scala 1:200 dell�area con l�indi-cazione delle quote altimetriche- TAV.5 Sezioni in scala 1:200 con l�indicazione dellospazio giardino e dello spazio interno

Localizzazione dell�informazione progettuale

Pp

Ci3

esterno

interno

Accessibilità epraticabilità

fruibilità efacilità d�uso

Controllo dellecause di cadute

sicurezza

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PROGETTO PRELIMINARE

COMPLESSO INSEDIATIVO

Pp

Ci4

esterno

interno

Localizzazione dell�informazione progettuale

Indicazione progettualeLa morfologia del nucleo deve evitare riferimenti acontesti ospedalieri e sapersi adeguare all�architet-tura locale e/o al contesto ambientale.

- Relazione generale (capitolo dedicato agli aspetti morfologici)- TAV.6 Prospetti in scala 1:200, che illustrino l�identità morfo-logica rispetto al contesto- TAV.7 Assonometria e/o prospettive in scala adeguata conl�indicazione dell�identità morfologica rispetto al contesto

Tale requisito è motivato dalla necessità di considerare ilnucleo Alzheimer non come un edificio sanitario, ostileed asettico, ma come una residenza, i cui tratti di domes-ticità la avvicinino alla normale e rassicurante casad�abitazione.Pertanto, più l�ambiente in cui il paziente vive presentacaratteristiche di familiarità, più il suo controllo su quel-l�ambiente sarà agevolato, con conseguente diminuzionedi stati d�ansia derivanti dalla sensazione di estraneità.La casa deve quindi sempre rappresentare l�elemento ispi-ratore di ogni modifica ambientale.In tal senso, la soluzione tipologica deve perseguire l�o-biettivo dell�immediata riconoscibilità, rispetto ai codicidi interpretazione degli ospiti, al fine di garantire con-dizioni di serenità e di benessere psicologico al malato.Infatti, a detta dei gerontologi, qualunque elemento(oggetto, arredo, aspetto dell�edificio) che non rientri nelpatrimonio di informazioni del malato, rischia di con-fonderlo e, quindi, di creargli stati d�ansia e di depres-sione.

Soluzione conforme

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Riconoscibilitàe facile identifi-cabilità dell�or-ganismo edilizio

benessere psicologico

Comprensibilitàdegli spazi

orientamentospa ziale

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Indicazione progettualeSeparare i flussi di percorrenza destinati ai pazientida quelli destinati al personale, ai familiari, ai forni-tori di servizi.

- TAV.4 Pianta in scala 1:200 con l�indicazione dei per-corsi interni ed esterni tramite adeguata simbologiagrafica

La malattia di Alzheimer è responsabile di deterioramenticognitivi, comportamentali e funzionali, i quali spiegano lafragilità psicologica del paziente. A tali deterioramenti ilmalato spesso reagisce con stati d�ansia e di depressione,anche associati a fenomeni allucinatori, a deliri, a comporta-menti ossessivi, che, manifestandosi in modo improvviso,pregiudicano la sua socialità e la sua sfera emotiva, renden-dolo irritabile ed aggressivo. Il malato va dunque protettorispetto al frequente andirivieni degli operatori, nel cambiodi turno, degli addetti ai servizi, nello svolgimento delle loromansioni, e persino dei familiari dei diversi ospiti del nucleo.La seppur lieve confusione generata da tale andirivieni deter-mina nel paziente, in primo luogo, distrazione dalle attivitàdel programma terapeutico, poi quegli stati d�ansia sopraricordati che si scatenano per cause spesso imprevedibili.Inoltre, i deterioramenti a carico del sistema uditivo compor-tano nel malato ridotta tollerabilità verso gli stimoli sonorieccessivi, che il viavai di persone contribuisce ad aumentare.Compensare questo disagio è utile per prevenire nel malatopossibili ricadute di tipo psicologico-comportamentale.

area destinataai pazientI

area destinataai non pazienti

Localizzazione dell�informazione progettuale

PROGETTO PRELIMINARE

COMPLESSO INSEDIATIVO

Pp

Ci5

esterno

interno

Soluzione conforme

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Riservatezza etranquillità deglispazi destinatiai malati

benessere psicologico

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PROGETTO PRELIMINARE

COMPLESSO INSEDIATIVO

Pp

Ci6

esterno

interno

Indicazione progettualePrevedere un unico accesso al nucleo per i pazienti,dotato di un adeguato sistema di controllo.

- TAV.4 Pianta in scala 1:200 dell�area con l�apposizionedi simboli per denotare l�accesso e il tipo di controllo

Durante il corso della malattia, i pazienti sviluppano unatendenza alla fuga. Essa è dovuta alla perdita di riferi-menti logici con l�ambiente ed è enfatizzata dalla ten-denza compulsiva che essi presentano a vagabondaresenza alcuna finalità. In altre parole, durante ilvagabondaggio, se essi trovano lungo il percorso portefacilmente individuabili od ostacoli facilmente superabili(ad esempio recinzioni), tendono ad oltrepassarli.Tali tentativi di fuga sono spesso da attribuirsi alla sen-sazione di estraneità indotta nel paziente dall�ambienteche non riconosce come proprio.E� frequente così che un malato si avvicini alla porta diuscita del nucleo e cerchi di raggiungere l�esterno.Quando ciò accade il paziente rischia di perdersi e di nonsaper più tornare indietro, considerati tra l�altro i suoideficit cognitivi connessi alla difficoltà di orientamentonello spazio.La presenza di un unico accesso-uscita, fornito diadeguato controllo, riduce la possibilità di fuga e rendepiù semplice l�attività da parte degli operatori.

INGRESSO

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dellecause di fuga

sicurezza

controllo

Dotazione disistemi di controllo

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Indicazione progettualeSeparare lo spazio dedicato ai pazienti dagli accessidestinati al personale, ai familiari, ai servizi.

- TAV.4 Pianta del nucleo in scala 1:200 con l�indicazionedei percorsi interni ed esterni tramite adeguata simbolo-gia

La malattia di Alzheimer è responsabile di deterioramenti cog-nitivi, comportamentali e funzionali, i quali spiegano la fragilitàpsicologica del paziente.A tali deterioramenti il malato spesso reagisce con stati d�ansiae di depressione, anche associati a fenomeni allucinatori, a deliri,a comportamenti ossessivi, che, manifestandosi in modoimprevedibile, pregiudicano la sua socialità e la sua sfera emo-tiva, rendendolo irritabile ed aggressivo.Il paziente va dunque protetto da ogni causa foriera di stress,per esempio dal frequente andirivieni degli operatori e degliaddetti ai servizi, che può indurre sia ansia e paura, sia intoller-anza per la possibile confusione che ne proviene.Inoltre, lo stesso allontanarsi dei familiari, una volta terminata lavisita al malato, qualora venga visto e compreso, può causaresensazioni d�abbandono, con conseguenti stati di depressione odi aggressività.

INGRESSOPAZIENTI

PROGETTO PRELIMINARE

COMPLESSO INSEDIATIVO

Pp

Ci7

esterno

interno

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

raccomandativo

recupero

nu

ova costruzione

Riservatezza e tranquillità deglispazi destinatiai malati

benessere psicologico

INGRESSO NONPAZIENTI

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PROGETTO PRELIMINARE

COMPLESSO INSEDIATIVO

Pp

Ci8

esterno

interno

Indicazione progettualeIn corrispondenza di fonti di rumore, adottareadeguate barriere per ridurre l�incidenza dell�in-quinamento acustico.

- TAV.1 Planimetria in scala 1:200 con l�indicazione dellafonte rumorosa, della soluzione adottata per l�abbatti-mento acustico (per esempio barriera di alberi, ter-rapieno, ecc.) e della sua localizzazione- TAV.5 Sezioni in scala 1:200 con quote altimetriche diprogetto

La malattia di Alzheimer determina, soprattutto neglistadi avanzati, un progressivo deterioramento dellafacoltà uditiva.Tale ridotta capacità rende difficile al malato localizzarela provenienza dei suoni, principalmente di quelli later-ali, così come influisce sulla sua disponibilità alla con-centrazione e alla tolleranza verso stimoli sonori, seeccessivi o se prodotti in concomitanza con altri, di sot-tofondo.Compensare l�aggravio indotto da tale handicap d�or-dine organico-funzionale è utile per prevenire nel mala-to le possibili ricadute di tipo psicologico-comportamen-tale (agitazione, nervosismo, ecc.) e per garantirgli unamigliore qualità di vita.

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dellefonti di suono edi rumore

benessere acustico

Controllo dellefonti di suono e di rumore

benessere psicologico

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PROGETTO PRELIMINARE

COMPLESSO INSEDIATIVO

Pp

Ci9

esterno

Indicazione progettualeNell�orientamento e nella distribuzione del giardinoevitare il più possibile la formazione di ombre portatedagli edifici circostanti e dagli alberi ad alto fusto.

- TAV.3 Planivolumetrico in scala 1:200 con individuazionedelle ombre proiettate dagli elementi costruiti e naturaliesistenti e di progetto, calcolate nei diversi periodi sta-gionali e nelle diverse ore del giorno

La malattia di Alzheimer, insieme alla condizione disenilità, è responsabile di numerosi deficit funzionali chesi sommano a quelli di tipo cognitivo, compromettendoil quadro clinico del malato e riverberandosi sul suocomportamento. In particolare la vulnerabilità all�ab-bagliamento, in sinergia con l�incapacità a distinguere larealtà dai prodotti della fantasia, porta il malato ad inter-pretare i giochi d�ombre come presenze reali. Tali episo-di turbano il malato e pregiudicano la sua sfera emotivo-psicologica, rendendolo irritabile e aggressivo.

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dell�il-luminazione e dell�abbaglia-mento

benessere psicologico

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PROGETTO PRELIMINARE

ORGANISMO EDILIZIO

Pp

Oe1interno

Indicazione progettualeQualora il nucleo Alzheimer faccia parte di un organismoedilizio che ospita altre strutture sanitario-assisten-ziali, prevedere una sua precisa distinzione e sepa-razione da queste ultime.

- TAV.2 Planimetria in scala 1:200 con l�indicazione del-l�area di pertinenza del nucleo Alzheimer rispetto allaRSA di riferimento

La pulsione al vagabondaggio afinalistico e la perdita diorientamento, tipiche manifestazioni cliniche dellamalattia di Alzheimer, determinano la necessità didefinire chiaramente i confini degli spazi dedicati aipazienti. In assenza di tale demarcazione, se adiacente al nucleoAlzheimer si trova un�unità di cura dedicata ad altrapatologia, il malato, durante il suo vagabondare,potrebbe trovarsi in una zona non di sua pertinenza enon essere in grado di tornare sui propri passi.Tale situazione, foriera di confusione nel malato,potrebbe ingenerare in lui stati di smarrimento e diansia. Inoltre, la possibilità che il malato incontri sogget-ti eventualmente più gravi nelle unità di cura adiacenti,potrebbe scoraggiarlo, deprimerlo e turbarlo.

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Riservatezza e tranquillità deglispazi destinatiai malati

benessere psicologico

Costituzione edimensiona-mento deglispazi

fruibilità efacilità d�uso

esterno

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89

PROGETTO PRELIMINARE

ORGANISMO EDILIZIO

Pp

Oe2interno

Indicazione progettualeLa tipologia architettonica adottata deve prefigurareambienti a scala domestica, con locali differenziatinella destinazione d�uso e facilmente identificabili.

- TAV.2 Planimetria in scala 1:200 con l�indicazione del-l�organizzazione tipologica e delle aree funzionali

Le deficienze cognitive costituiscono la principale manife-stazione clinica della malattia di Alzheimer. Tra queste, laprogressiva perdita della memoria compromette nel malatola capacità di orientarsi e riconoscere gli spazi, con implicitericadute nella sua sfera emotivo-psicologica e quindi nel suocomportamento.Emerge perciò la necessità di conferire al nucleo Alzheimerquelle caratteristiche di familiarità utili a stimolare la memo-ria del paziente, al fine anche di diminuire quegli stati d�an-sia in esso causati dalla sensazione di estraneità, indotta daun ambiente che egli non riconosce come proprio. Perquesto motivo il nucleo Alzheimer va concepito non comeun edificio sanitario, spesso percepito ostile in quanto aset-tico, ma come una residenza i cui tratti di domesticità laavvicinino alla normale e rassicurante casa d�abitazione. E�evidente che un ambiente dai tratti domestici, facilmentericonoscibili, contribuirà a rasserenare il malato ed a render-lo più autonomo nel comportamento. Inoltre, considerata ladifficoltà del malato ad orientarsi ed a riconoscere gli ambi-enti, spazi polifunzionali possono essere spesso forieri diconfusione e contribuire alla mancata individuazione dellaloro destinazione d�uso. In tal senso, la precisa connotazionedelle funzioni dei locali può agevolare il malato a dis-tinguerli e a riconoscerli, oltre a favorire spostamenti e sceltecomportamentali autonome.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Costituzione edimensiona-mento deglispazi

fruibilità efacilità d�uso

esterno

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- TAV.2 Planimetria in scala 1:200 del nucleo con desti-nazione d�uso degli ambienti

Indicazione progettualePrevedere un impianto distributivo che si sviluppiintorno allo spazio di vita comune.

La progressiva perdita della memoria provoca nel paziente unaserie di deficit che si esprimono nella difficoltà ad orientarsinello spazio e nella tendenza, quindi, a perdersi anche in ambi-enti a lui noti. Soprattutto di fronte a soluzioni distributive com-plesse e articolate, il malato, non essendo più capace di operarescelte cognitivamente impegnate, tende a disorientarsi e a nonessere più in grado di muoversi autonomamente, con con-seguenti stati d�ansia e di inquietudine. In altre parole, la malat-tia di Alzheimer compromette le normali capacità di identifi-cazione cognitiva dei luoghi e pertanto è utile che gli ambientidestinati al malato siano semplici nella distribuzione e facil-mente comprensibili. Quindi una distribuzione degli spazi des-tinati alla vita comune al centro dell�organismo edilizio garan-tisce al malato comprensibilità spaziale, facile accessibilità anchevisiva, nonché capacità d�orientamento. Inoltre tale dis-tribuzione spaziale permette il controllo visivo da parte del per-sonale, il quale, mentre è occupato nelle attività cui è preposto,può seguire continuamente con lo sguardo i pazienti nei lorospostamenti.

PROGETTO PRELIMINARE

ORGANISMO EDILIZIO

Pp

Oe3interno

1 camere con bagno2 pranzo3 soggiorno4 percorso interno5 spazi per attività6 lavanderia terapeutica

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Comprensibilitàdello schemadistributivo

orientamentospa ziale

controllo

Ampia possibilitàdi controllo visi-vo degli opera-tori

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PROGETTO PRELIMINARE

ORGANISMO EDILIZIO

Pp

Oe4interno

Indicazione progettualeNella configurazione del nucleo e del giardinoprevedere dimensioni tali da non disorientare ilpaziente.

Per il nucleo:- TAV.2 Planimetria in scala 1:200 con l�indicazione della desti-nazione d�uso degli ambienti, quote altimetriche e superfici- TAV.9 Tabella riassuntiva delle dimensioni e delle superficidegli ambientiPer il giardino:- TAV.2 Planimetria in scala 1:200 con l�indicazione delle dimen-sioni totali e parziali delle zone del giardino- TAV.5 Sezioni in scala 1:200 con l�indicazione delle dimensionitotali e parziali delle zone del giardino

Le deficienze cognitive costituiscono la principale mani-festazione clinica della malattia di Alzheimer. In partico-lare, la progressiva perdita della memoria determina nelmalato la difficoltà ad orientarsi nello spazio e, quindi, diperdersi anche in ambienti a lui noti. L�incapacità di com-prendere i luoghi è poi acuita se il malato si trova di frontea soluzioni spaziali dalle dimensioni eccessive. In talcaso lo stato confusionale provoca ansia ed inquietudineche si riverberano nel suo comportamento con blocchimotori e crisi di panico. La verifica di progetti esistentiha confermato che i pazienti tendono ad orientarsi conpiù facilità, ad essere, quindi, più sereni, all�interno diambienti dalla dimensioni domestiche.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Comprensibilitàdello schemadistributivo

orientamentospa ziale

esterno

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Indicazione progettualePrevedere, in funzione del gruppo di utenza e dellesue caratteristiche, un numero adeguato di unitàspaziali per il soggiorno e la sala da pranzo.

- TAV.2 Planimetria in scala 1:200 con l�indicazione delledestinazioni d�uso degli ambienti

La malattia di Alzheimer compromette seriamente la capacità diadoperare correttamente gli oggetti, disturbo aggravato anchedalla difficoltà di riconoscere gli oggetti d�uso quotidiano e dallaridotta abilità di coordinamento motorio. Questi deficit diven-tano eclatanti, per esempio, durante la consumazione dei pasti:spesso il paziente non è in grado di usare autonomamente lestoviglie, con la conseguente necessità di una supervisione con-tinua da parte degli operatori. Tali situazioni generano nel mala-to imbarazzo e agitazione, ma soprattutto possono costituirefonte di turbamento per quei pazienti che, ancora agli esordidella malattia, presentano caratteristiche comportamentali nondel tutto compromesse. Considerata anche la confusione indot-ta nel paziente da un numero elevato di presenze in un unicoambiente, per garantire tranquillità a quest�ultima categoria dimalati, è opportuno che la consumazione dei pasti abbia luogoin due aree diverse, in funzione delle caratteristiche comporta-mentali legate all�evoluzione della malattia. Le stesse esigenzesono richieste all�unità spaziale soggiorno, in maniera tale daconsentire ai pazienti di isolarsi dal gruppo, qualora ne avver-tano la necessità. Lo sdoppiamento delle unità spaziali deveavvenire in ragione di 10 fruitori complessivi per area (inclusi glioperatori). Esso è reso necessario, oltre che dalle motivazioni diordine psicologico, dalle caratteristiche di domesticità che il pro-gramma protesico richiede all�ambiente.

PROGETTO PRELIMINARE

ORGANISMO EDILIZIO

Pp

Oe5interno

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

Costituzione edimensiona-mento deglispazi

fruibilità efacilità d�uso

Riservatezza e tranquillità deglispazi destinatiai malati

benessere psicologico

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Indicazione progettualePrevedere camere di degenza singole o eventual-mente doppie. Il modulo base della camera deve com-prendere un bagno interno e, se possibile, un�anti-camera.

- TAV.2 Planimetria in scala 1:200 del nucleo con l�indi-cazione delle camere di degenza per tipo con riferimen-to all�abaco- TAV.8 Abaco schematico dei tipi di camere di degenza inscala 1:100 con riferimenti codificati alle piante

Se, per parte della giornata, le persone affette da demenza ditipo Alzheimer devono essere coinvolte in un programmaterapeutico di attività di gruppo, è anche indispensabile cheabbiano momenti di tranquillità e di limitata proposta distimoli. Si ritiene pertanto che la possibilità di fruire dicamere singole o tutt�al più doppie garantisca questo obiet-tivo di pausa costruttiva. Al contempo la camera singolaconsente al malato (od ai suoi familiari) di personalizzarel�ambiente, di riconoscerlo, quindi, più facilmente come pro-prio, di mantenere un senso d�identità individuale.Nel caso alcuni residenti traggano benefici dalla presenza diun compagno di stanza, è utile prevedere anche un certonumero di camere doppie, in rapporto alle dimensioni delnucleo. Si esclude il ricorso a camere di degenza organizzateper un numero di posti letto superiore a due, perché l�ambi-ente così progettato assumerebbe i connotati della corsiaospedaliera - soluzione, questa, esclusa dai requisiti postu-lati dal programma protesico -, e indurrebbe nel malato dis-orientamento spaziale, difficoltà ad individuare lo spazio didegenza a lui destinato, senso di frustrazione e di estraneità.

PROGETTO PRELIMINARE

ORGANISMO EDILIZIO

Pp

Oe6interno

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

Riservatezza etranquillità deglispazi destinatiai malati

benessere psicologico

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94

PROGETTO PRELIMINARE

ORGANISMO EDILIZIO

Pp

Oe7

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Localizzazione dell�informazione progettuale

Indicazione progettualeNella definizione del percorso di vagabondaggio del gia-rdino, prevedere l�opportuna correlazione con glispazi del nucleo di riferimento, in modo che ilpaziente possa accedervi autonomamente.

- TAV.4 Pianta in scala 1: 200 con l�indicazione dei per-corsi interni ed esterni tramite adeguata simbologiagrafica

La malattia di Alzheimer - di per sé ed anche a causadella condizione di senilità del malato -, determina dete-rioramenti e anomalie, che si esprimono in incapacità acompiere movimenti mirati e in ridotta abilità di coordi-namento motorio. Al contempo, lo stato d�ansia, determinato nel malatodalla sua difficoltà ad esprimere in maniera intelligibilele proprie esigenze e a capire l�ambiente circostante, sitraduce nella tendenza compulsiva a vagabondare senzaalcuna finalità.Poiché tale pulsione va soddisfatta ed il malato devepoterla esercitare liberamente, lo schema planimetrico-distributivo sarà interprete e responsabile del program-ma riabilitativo, espresso dagli ambienti protesici, e delsuo traguardo di progressiva riappropriazione di con-dizioni di autonomia nella gestione di sé, da parte delmalato.

Soluzione conforme

Correlazione tra gli spazi

fruibilità efacilità d�uso

Accessibilità e praticabiltà

fruibilità efacilità d�uso

esterno

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95

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Indicazione progettualeNella progettazione dei percorsi di vagabondaggio,evitare bruschi cambi di direzione. Dare la prioritàa percorsi chiusi che riconducano al punto dipartenza.

- TAV.4 Pianta in scala 1:200 con l�indicazione dei percorsiinterni ed esterni tramite adeguata simbologia grafica

Le deficienze cognitive costituiscono la principale manife-stazione clinica della malattia di Alzheimer. La progressiva perdita della memoria provoca nel malatouna serie di deficit che si riverberano sulla sua capacità adorientarsi nello spazio. A causa di tali carenze mnemoniche,quindi, il malato tende a perdersi anche in ambienti a luinoti.Non solo, di fronte a soluzioni articolate, egli è incapace dioperare scelte cognitive, si disorienta e non è più in grado dimuoversi autonomamente, con conseguenti stati d�ansia ed�inquietudine.Poiché, però, è insita nel malato di Alzheimer la tendenzaquasi ossessiva a camminare senza alcuna finalità, è neces-sario preorganizzare questa pulsione definendo dei percor-si chiaramente individuabili. Sono consigliati percorsi asviluppo anulare, lungo i quali siano disposti punti di rifer-imento e di attrazione, in quanto stimolano l�orientamentoe, di conseguenza, riducono il comportamento aggressivo emigliorano i cicli sonno-veglia, con conseguente riduzionedi stress anche a carico degli operatori.

PROGETTO PRELIMINARE

ORGANISMO EDILIZIO

Pp

Oe8interno

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

Comprensibilitàdello schemadistributivo

orientamentospa ziale

esterno

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Indicazione progettualeNel giardino prevedere una zona a cielo aperto eduna coperta, per poterne permettere una liberafruizione in ogni situazione meteorologica.

Giardino Alzheimer realizzato presso il nucleo Alzheimer diMontaione (Firenze), arch. G.Roselli

- TAV. 2 Planimetria in scala 1:200 del giardino con evi-denziazione delle zone a cielo aperto e di quelle coperte

Lo stato d�ansia, determinato nel malato di Alzheimer dalla suadifficoltà ad esprimere in maniera intelligibile le sue esigenze ea capire l�ambiente circostante, si traduce nella tendenza com-pulsiva a vagabondare senza alcuna finalità. Se impedito nellasua pulsione al movimento, il malato può reagire con manifes-tazioni di insofferenza e, talvolta, di aggressività. Tenuto contodi tale pulsione, è opportuno che i malati possano vagabondareliberamente non solo all�interno del nucleo, ma anche in giardi-no, a prescindere dalla situazione meteorologica. D�altro canto,la libera frequentazione dell�area verde costituisce l�assunto sulquale si basa la tesi della terapeuticità dei giardini progettati amisura di malato di Alzheimer, in quanto la vita all�aperto nonsolo consente una maggiore libertà di azione e di movimentorispetto a quella possibile esclusivamente all�interno del nucleo,ma contribuisce anche a mantenere un relativo grado di autono-mia, senza creare costrizioni e stress al paziente e al personale.Quindi, mantenere un rapporto diretto e continuo con la natu-ra favorisce il benessere fisico e psicologico del malato.La costante accessibilità del giardino da parte del malato è real-izzabile tramite un sistema di copertura, che protegga sia dalleprecipitazioni, che dall�eccessivo soleggiamento, non solo il per-corso di vagabondaggio, ma anche una sua parte.

PROGETTO PRELIMINARE

ORGANISMO EDILIZIO

Pp

Oe9interno

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Accessibilità epraticabilità

fruibilità efacilità d�uso

esterno

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97

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe1interno

Indicazione progettualeOrganizzare l�impianto distributivo intorno ad unoo più percorsi di vagabondaggio chiusi, ad andamen-to curvilineo.

- TAV.2 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 conl�indicazione dei percorsi interni ed esterni tramiteadeguata simbologia grafica

Lo stato d�ansia, determinato nel malato di Alzheimerdalla sua difficoltà ad esprimere in maniera intelligibilele proprie esigenze ed a capire l�ambiente circostante, sitraduce nella tendenza compulsiva a vagabondare senzaalcuna finalità; tendenza che rimane costante ed inalter-ata per lungo tempo nel decorso della malattia. Per questo vanno previsti dei percorsi che assecondino ilvagabondare; che non presentino, nel loro andamento,occasioni di scelta, che potrebbero rivelarsi traumatichee foriere di confusione o d�incertezza; che siano facil-mente individuabili.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

Costituzione edimensiona-mento deglispazi

fruibilità efacilità d�uso

Comprensibilitàdello schemadistributivo

orientamentospa ziale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

esterno

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98

Indicazione pogettualeAdottare una conformazione degli spazi e una loro corre-lazione in modo da favorire il controllo visivo diretto delpaziente da parte degli operatori.

- TAV.5 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 con l�indi-cazione dei punti preferenziali di controllo e degli angoliliberi di visuale tramite adeguata simbologia grafica

I deterioramenti e le anomalie di comportamento indotti dallamalattia di Alzheimer richiedono una costante supervisionedei pazienti da parte degli operatori. I disturbi funzionali ecognitivi, quelli del comportamento, le spesso eccessivereazioni di carattere emotivo-psicologico (aggressività, statod�ansia, delirio paranoide) e le altre di natura comportamen-tale (difficoltà ad individuare un potenziale pericolo,vagabondaggio afinalistico, pulsione alla fuga) evidenziano lanecessità che il personale fruisca delle più agevoli condizionidi controllo visivo sul paziente, al fine di garantire la sua mas-sima sicurezza. L�attività di controllo da parte del personale,fondamentale in ogni momento della giornata, può esser sem-plificata da una distribuzione e da una conformazione degliambienti che prevedano i locali destinati alle attività comuni alcentro dell�impianto planimetrico e le camere di degenza dis-poste intorno ad essi. Tale distribuzione spaziale permette erende più efficace l�attività di supervisione da parte del per-sonale grazie alla massimizzazione delle aree controllabili visi-vamente, tenuto conto, fra l�altro, che il rapporto numericoprevisto fra operatori e malati non è mai superiore a 1:3/1:4.

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe2interno

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Correlazione tra gli spazi

fruibilità efacilità d�uso

controllo

Consentire il controllo visivoda parte degli operatori

esterno

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Indicazione progettualePrivilegiare una disposizione delle camere di degen-za in modo che siano facilmente raggiungibili dagliambienti di vita comune.

- TAV.3 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 conl�indicazione delle destinazioni d�uso e delle correlazionispaziali (distanze) e visive tra spazi comuni e camere didegenza

Fra le deficienze tipiche della malattia di Alzheimer, laprogressiva perdita della memoria compromette nelmalato la capacità di orientarsi e di riconoscere gli spazi,con implicite ricadute nella sua sfera emotivo-psicologi-ca e quindi nel suo comportamento. Emerge perciò lanecessità che i vari ambienti del nucleo siano fra loro cor-relati in maniera semplice e chiaramente percepibile, alfine di diminuire gli stati di ansia spesso indotti dallostato confusionale e dal disorientamento. Infatti, a causadelle ridotte capacità di identificazione cognitiva deiluoghi, spesso i pazienti non riescono ad individuare lacollocazione della propria camera e sono ridotti nellaloro possibilità di autonomia.

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe3interno

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Comprensibilitàdello schemadistributivo

orientamentospa ziale

Costituzione edimensiona-mento deglispazi

fruibilità efacilità d�uso

Page 108: Linee guida per la progettazione Architettura per l ... · morbo di Alzheimer; ... - se lo svolgimento delle loro attività interagisce con il paziente o ... Infermiere professionale

100

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe4interno

Indicazione progettualePrevedere l�accesso al giardino dagli ambienti comuni.

Lo stato d�ansia, indotto nel malato di Alzheimer dallasua difficoltà ad esprimere in maniera intelligibile le pro-prie esigenze e a capire l�ambiente circostante, si traducenella tendenza compulsiva a vagabondare senza alcunafinalità. Se impedito nella sua pulsione al movimento, ilmalato può reagire con manifestazioni di insofferenza e,talvolta, di aggressività. Poiché il vagabondaggio è una delle poche attività cherimane inalterata nel tempo, persino negli stadi avanzatidella malattia, è comprensibile come essa vada assecon-data ed incoraggiata, al fine anche di stimolare le capac-ità residue del malato.In tal senso è utile che gli spazi verdi protetti siano facil-mente raggiungibili dal malato, in modo tale da garan-tirgli libertà di movimento e autonomia decisionale. Lafacile accessibilità, la correlazione e la complanarità fra ilnucleo e il giardino diventano quindi parametri neces-sari a garantire la fruizione autonoma dell�area verde.

- TAV.2 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 conl�indicazione degli accessi interno/esterno e con l�evidenzi-azione del percorso di vagabondaggio tramite adeguatasimbologia grafica

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Accessibilità epraticabilità

fruibilità efacilità d�uso

Correlazione tra gli spazi

fruibilità efacilità d�uso

esterno

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101

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe5interno

Indicazione progettualeNell�ambiente comune, separare chiaramente l�area destina-ta al pranzo, da quella del soggiorno e da quella per le attiv-ità terapeutiche. Lo schema planimetrico�distributivo deveconsentire al malato l�immediata riconoscibilità delladiversa funzione di tali aree.

- TAV.3 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 conl�indicazione delle destinazioni d�uso

La malattia di Alzheimer compromette le normali capacità cog-nitive dell�individuo, ne altera il comportamento e determinareazioni d�ansia, per la difficoltà del malato a comprendere e afarsi comprendere. In particolare, la progressiva perdita dellamemoria provoca numerosi deficit che, a lungo andare, si tra-ducono anche nella difficoltà ad orientarsi nello spazio e a dis-tinguere la diversa destinazione d�uso degli ambienti. Di frontea soluzioni distributive complicate il malato, già incapace dioperare scelte cognitivamente impegnate, tende a disorientarsie a non essere più in grado di relazionarsi con lo spazio, con con-seguenti stati d�ansia e di inquietudine. E� perciò necessariogarantire al malato ambienti comuni comprensibili nella lorofunzione, espliciti nella loro organizzazione distributiva, facil-mente individuabili dal punto di vista visivo, che possano quin-di rassicurarlo in quanto chiari nella connotazione e nella local-izzazione.Infatti è emerso che la multifunzionalità di una stessa area (adesempio, il tavolo dell�area pranzo usato anche per un pro-gramma terapeutico) ha comportato effetti di disorientamentonei malati e la loro incapacità a portare a termine l�attività pre-vista. Se ne evince che se è utile avere un ambiente unico per lavita comune, è altrettanto indispensabile ordinarne la dis-tribuzione in maniera esplicita per sotto aree funzionali.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Comprensibilitàdello schemadistributivo

orientamentospa ziale

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102

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe6interno

Indicazione progettualeNell�organizzazione degli ambienti comuniprevedere luoghi nei quali il paziente possa appartar-si, da solo o in piccola compagnia, pur non perdendol�osservazione delle attività di gruppo.

La malattia di Alzheimer determina un deterioramentocognitivo, comportamentale e funzionale. Ad esso ilmalato spesso reagisce con stati d�ansia e di depressione,anche associati a fenomeni allucinatori, a deliri, a com-portamenti ossessivi che, manifestandosi in modoimprevedibile, pregiudicano la sua socialità e la sua sferaemotiva, rendendolo irritabile ed aggressivo.A causa del citato deterioramento delle sue facoltà e deidisturbi ricordati ad esso collegati, il malato, quandocoinvolto in attività terapeutiche di gruppo, può reagiretanto con una diminuzione del rendimento applicativo,tanto con comportamenti impropri, quanto con apatia etendenza ad alienarsi dal gruppo.In ogni momento della giornata, quindi, il malato diAlzheimer deve avere la possibilità di scegliere autono-mamente di vivere la socialità o di isolarsi.Da qui la necessità di spazi che garantiscano momenti diprivacy al malato e, al contempo, facilitino il suo reinse-rimento nelle attività collettive.

- TAV.3 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 con l�indi-cazione delle zone di conversazione, di soggiorno e deglispazi ai quali afferiscono tramite adeguata simbologia

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Riservatezza etranquillità deglispazi destinati ai malati

benessere psicologico

esterno

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PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe7interno

Indicazione progettualeLo sviluppo dei percorsi di vagabondaggio deveessere contenuto e deve risultare facilmente indi-viduabile.

- TAV.2 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 conl�indicazione delle distanze massime di percorrenza traaree funzionali (camere/cucina, camere/soggiorno, sog-giorno/cucina, ecc.) e dello sviluppo complessivo

A causa della perdita della memoria, la capacità di iden-tificazione cognitiva dei luoghi da parte del malato diAlzheimer si riduce soprattutto se egli si trova di frontea soluzioni distributive complesse ed a dimensioni chenon riesce a dominare. Ne consegue in lui uno stato didisorientamento e d�inquietudine che lo porta perfino anon essere in grado di muoversi autonomamente. Anche percorsi di vagabondaggio troppo lunghi pos-sono disorientare, agitare e scoraggiare il paziente che,sebbene mosso dalla continua pulsione all�errare, neces-sita di poter controllare visivamente lo spazio cir-costante, per non perdere riferimenti noti. La con-statazione che il vagabondare rimane costante persinonegli stadi avanzati della malattia, avvalora la necessitàdi dover rivolgere attenzione particolare alla definizionedei percorsi ad esso dedicati.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Comprensibilitàdello schemadistributivo

orientamentospa ziale

Costituzione edimensiona-mento deglispazi

fruibilità efacilità d�uso

esterno

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PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe8interno

Indicazione progettualeNel percorso di vagabondaggio interno ed esterno,prevedere zone di interesse ad esso tangenti, per sti-molare l�attenzione e l�orientamento del paziente.

Lo stato d�ansia, determinato nel malato di Alzheimer dallasua difficoltà ad esprimere in maniera intelligibile le sue esi-genze e a capire l�ambiente circostante, si traduce nella ten-denza compulsiva a vagabondare senza alcuna finalità.Per questo motivo é importante che il percorso sia ritmatoda zone che stimolino il suo interesse, accendano la suaattenzione e lo distolgano dal continuo errare.Oltre a zone di sosta e di riposo, ombreggiate e dotate dipanchine, il percorso deve presentare punti di riferimento edi attrazione (piante dai colori vivi e dal profumo coinvol-gente, zone destinate all�orticoltura, voliere, serre, fontane,ecc.) Il percorso, in altri termini, deve essere concepito comeun circuito che propone una serie di �incontri� atti a stimo-lare la curiosità e l�orientamento del malato, il cui fine ter-apeutico è il recupero di una sua partecipata attenzioneverso la realtà esterna. Anche la presenza di animali domes-tici, seppure limitata a poche specie, rende completa la sti-molazione sensoriale dell�ambiente naturale e crea ulterioripunti di attrazione lungo il percorso.

- TAV.2 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 con l'indi-cazione dei percorsi interni ed esterni e delle aree servite,con relative destinazioni d�uso, con localizzazione degli ele-menti di orientamento e specifica della loro natura (elemen-to architettonico/ d�arredo/ elemento naturale) tramiteadeguata simbologia grafica

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Comprensibilitàdello schemadistributivo

orientamentospa ziale

esterno

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105

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe9interno

Indicazione progettualePrevedere percorsi liberi da ostacoli e privi di dislivelli e barriere.

- TAV.2 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 conl�indicazione dei percorsi interni ed esterni, dei dislivelli,delle eventuali pendenze e relative rampe, tramite oppor-tuna simbologia grafica e quote altimetriche

La malattia di Alzheimer, di per sé � e a causa della con-dizione di senilità del malato �, determina deteriora-menti tali da condizionare il coordinamento motorio delmalato e la sua capacità di compiere movimenti mirati.A peggiorare il quadro clinico intervengono disturbivisivi che alterano la percezione del rapporto partico-lare/sfondo e riducono l�acuità visiva, così che risultacompromessa la capacità del malato di individuare per-fettamente la conformazione degli ambienti.Lo strumento decisionale a disposizione del progettistapuò pervenire a risposte risolutive dei problemi posti datali deficit del malato, attraverso un controllo dell�ambi-ente in termini di sicurezza e di fruibilità. E� necessariopertanto farsi cura che i piani di calpestio non presentinoostacoli al moto né occasioni improvvise di perdita diequilibrio, che non siano presenti negli ambienti � internied esterni � elementi difficilmente individuabili, pertrasparenza o per dimensioni o per scarso contrasto cro-matico.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dellecause di cadute

sicurezza

Controllo dellecause di urti

sicurezza

Accessibilità epraticabilità

fruibilità efacilità d�uso

esterno

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106

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe10interno

Indicazione progettualePrevedere la complanarità dei piani di calpestio dei per-corsi, delle aree di sosta e del tappeto erboso.Per interventi su edifici esistenti, nel caso di dislivelliineliminabili, prevedere rampe dalla pendenza contenuta.

La malattia di Alzheimer � di per sé ed anche a causadella condizione di senilità del malato � determina dete-rioramenti e anomalie, che si esprimono nell�incapacità acompiere movimenti mirati e in una ridotta abilità dicoordinamento motorio. Al contempo, lo stato d�ansia,determinato nel malato di Alzheimer dalla sua difficoltàad esprimere in maniera intelligibile le sue esigenze e acapire l�ambiente circostante, si traduce nella tendenzacompulsiva a vagabondare senza alcuna finalità.Pertanto, lo schema planimetrico del giardino devegarantire condizioni di fruibilità tali da compensare ledifficoltà motorie del paziente.E� evidente infatti che le differenze di quota ostacolano,o comunque rendono più difficoltosi e soprattutto menosicuri, gli spostamenti autonomi dei pazienti. Proprio il riappropriarsi di condizioni di autonomianella gestione di sé da parte del malato, è inteso comefondamentale traguardo del programma riabilitativoespresso dagli ambienti protesici.

- TAV.1 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 conl�indicazione delle quote planimetriche ed altimetriche- TAV.9 Sezioni in scala 1:100 con l�indicazione dellequote altimetriche

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

8%

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Accessibilità epraticabilità

fruibilità efacilità d�uso

Controllo dellecause di cadute

sicurezza

esterno

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PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe11interno

Indicazione progettualeEvitare che il malato possa incorrere infenomeni d�abbagliamento nel passare dall�in-terno del nucleo al giardino.

- TAV.2 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 conl�indicazione degli accessi interno/esterno e degli accorg-imenti utilizzati per filtrare il passaggio interno/esterno

La malattia di Alzheimer, insieme alla condizione disenilità, è responsabile di numerosi deficit a carico delsistema visivo, quali la riduzione dell�acuità visiva, laminore sensibilità ai contrasti, la difficoltà a percepire ledistanze e la vulnerabilità all�abbagliamento. In partico-lare quest�ultima, in sinergia con l�incapacità del malatodi distinguere la realtà dai prodotti della sua fantasia, èresponsabile di stati allucinatori.L�improvvisa luminosità alla quale egli può essere sottopostonel passare dall�interno all�esterno, può spingerlo ad inter-pretare l�abbagliamento o l�ombra come presenza reale di unapersona a lui ostile. Si tratta di delirio paranoide, cioè della con-vinzione, non fondata e di natura persecutoria, di trovarsiinnanzi a qualcuno ostile. Ciò turba il malato e pregiudica la suasfera emotivo-psicologica, rendendolo irritabile e aggressivo.Per tale motivo, è necessario che l�accesso al giardino siamediato in modo tale che il salto di luminosità risulti fil-trato e meno invasivo.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Controllo qual-ità, quantità e collocazionefonti d�illumi-nazione

benessere visivo

Controllo dell�il-luminazione edell�abbaglia-mento

benessere psicologico

esterno

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108

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe12interno

Indicazione progettualeRendere interdette al paziente le seguenti unitàspaziali: deposito per attrezzature di pulizia, rimessaper sedie a rotelle, deposito biancheria e ricoveroattrezzi.

I deterioramenti cognitivi indotti dall�Alzheimer, in primoluogo la perdita della memoria, riducono le capacità intellet-tive del malato e le rendono simili a quelle di un bambino, dietà via via decrescente, in rapporto al progredire della malat-tia. Tale condizione comporta difficoltà da parte del malato diAlzheimer a riconoscere potenziali fonti di pericolo. Al con-tempo, lo stato d�ansia, determinato nel malato dalla sua diffi-coltà ad esprimere in maniera intelligibile le sue esigenze ed acapire l�ambiente circostante, si traduce nella tendenza com-pulsiva a vagabondare senza alcuna finalità. Poiché ilvagabondaggio è una delle poche attività che rimane inalter-ata nel tempo, persino negli stadi più avanzati della malattia,è comprensibile come essa vada assecondata ed incoraggiata,al fine anche di stimolare le capacità residue del malato.La libertà di spostamento del malato costituisce, quindi, unrequisito fondamentale nella progettazione degli spazi perdementi. E� altrettanto evidente, però, che il rispetto della suasicurezza sia assunto come fondamento progettuale.

- TAV.3 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 con l�indi-cazione delle unità spaziali accessibili e non ai pazienti e dellesoluzioni adottate per rendere inaccessibili gli spazi predetti

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Accessibilitàlimitata di spazi

sicurezza

esterno

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109

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe13interno

Indicazione progettualeEvitare negli ambienti comuni la presenza diporte, eccezione fatta per il locale tv e per quellodestinato alla musicoterapia.

- TAV.7 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 conl�indicazione dei percorsi e delle posizioni di porte efinestre tramite adeguata simbologia grafica

Le deficienze cognitive costituiscono la principale ma-nifestazione clinica della malattia di Alzheimer. La pro-gressiva perdita della memoria provoca nel malato unaserie di deficit che si riverberano sulla sua capacità ad ori-entarsi nello spazio. A causa di tali carenze mnemoniche,quindi, il malato tende a perdersi anche in ambienti a luinoti. Non solo, di fronte a soluzioni articolate, egli è inca-pace di operare scelte cognitive, si disorienta e non è più ingrado di muoversi autonomamente, con conseguenti statid�ansia e d�inquietudine. La separazione dei diversi localidestinati alla vita comune e alle attività terapeutiche con-tribuisce a confondere i pazienti, che possono non ricor-dare la collocazione di un ambiente oppure la funzione chein esso si svolge. E� opportuno invece che i vari locali, purmantenendo costante la propria connotazione funzionale,siano raggiungibili visivamente, in modo che il malatopossa identificarli e orientarsi con più facilità ed essereanche stimolato a partecipare alle attività proposte dal pro-gramma terapeutico.

stanza TV

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Comprensibilitàdegli spazi

orientamentospa ziale

Accessibilità epraticabilità

fruibilità efacilità d�uso

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110

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe14interno

Indicazione progettualeEvitare le porte scorrevoli negli ambienti destinati alpaziente.

Poiché il morbo di Alzheimer comporta una progressivacompromissione della memoria, della vista, della capac-ità di calcolo e di giudizio, nonché di trattenere nuoveinformazioni, il malato si trova in una situazione di svan-taggio nei confronti dell�ambiente.Qualunque elemento (oggetto, arredo, aspetto dell�edifi-cio) che non rientra nelle informazioni acquisite dalmalato, lo confonde e lo turba e non si presta ad esserefruito autonomamente da lui. E� necessario, quindi, ren-dere riconoscibile e familiare l�ambiente a lui pertinente.

- TAV.7 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 con l�indi-cazione delle porte interne ed esterne, delle modalità di apertura(ad ante incernierate) e del senso di apertura

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Riconoscibilità efacile individua-zione di elementitecnici

benessere psicologico

Riconoscibilitàe familiarità di elementi tecnici

fruibilità efacilità d�uso

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111

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe15interno

Indicazione progettualePrevedere per le porte modalità d�apertura talida non costituire ostacolo al moto e causa diinfortuni in caso d�urto.

- TAV.7 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 conl�indicazione delle porte interne ed esterne, delle modalitàdi apertura (con ante incernierate) e del senso di apertura

I deterioramenti cognitivi indotti dall�Alzheimerriducono le capacità del malato e le rendono simili aquelle di un bambino, di età via via decrescente, in rap-porto al progredire della malattia. Tale condizione comporta nel malato difficoltà ariconoscere potenziali fonti di pericolo; può, quindi,accadere che durante il vagabondaggio egli urti controuna porta non riconosciuta come tale.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dellecause di urti

sicurezza

esterno

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112

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe16interno

Indicazione progettualeEvitare pareti vetrate continue (dal pavimento al soffitto).

La malattia di Alzheimer � di per sé ed anche a causadella condizione di senilità del malato � è responsabile dideterioramenti a carico del sistema visivo, che si tra-ducono in alterazioni della percezione particolare/sfon-do, nella riduzione dell�acuità visiva, in minore sensibil-ità ai contrasti cromatici, in difficoltà a percepire le dis-tanze, nonché in vulnerabilità all�abbagliamento. Talecondizione è aggravata dalle deficienze cognitive indottedalla malattia che, a lungo andare, azzerano la capacitàdel malato di interpretare correttamente l�ambiente cir-costante.E� possibile quindi che il malato non riesca a percepire lapresenza di una parete vetrata e che, nel tentativo di rag-giungere l�esterno, ci sbatta contro. In opposizione od inalternativa, il malato, sempre per le cause sopra dette, difronte ad una vetrata intera può reagire in modo alluci-natorio, credendo l�esterno una rappresentazione.

- TAV.8 Prospetti in scala 1:100 con l�indicazione dellepartiture e delle dimensioni degli infissi

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Riconoscibilitàe facile individ-uazione di ele-menti tecnici

benessere psicologico

Controllo dellecause di urti

sicurezza

esterno

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113

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe17interno

Indicazione progettualePrivilegiare una disposizione delle finestre sulpaesaggio circostante, in modo da stimolare neipazienti l�orientamento temporale.

- TAV.7 Pianta in scala 1:100 con l�indicazione delle visualiprincipali e delle posizioni delle finestre in relazioneall�esterno visibile- TAV.9 Sezioni longitudinali e trasversali in scala 1:100 conl�indicazione delle caratteristiche dell�esterno visibile

Per il malato di Alzheimer é difficile comprendere lo scor-rere del tempo, distinguere le varie stagioni dell�annooppure il giorno dalla notte. Questo può derivare dalla con-fusione indotta dalla degenerazione cerebrale e, in partico-lar modo, dalla perdita di memoria. Anche il normale equi-librio dei ritmi circadiani risulta alterato nel paziente condemenza, con conseguenti stati d�ansia e di smarrimento,che contribuiscono ad accentuare depressione ed estrania-mento dalla realtà. Per ridurre l�ansia nel malato, i pro-grammi terapeutici si attengono ad una routine regolare,con eventi che scandiscono e strutturano la giornata, facen-do sì che essa non diventi una successione di fatti impre-visti. Può essere quindi utile un rapporto del malato conl�esterno che stimoli i processi della memoria attraverso laconstatazione della variazione del tempo nell�arco dellagiornata e, anche, delle stagioni nell�arco dell�anno.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Consentire lapercezione delladimensione temporale

orientamentotemporale

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114

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe18interno

Indicazione progettualeNella definizione delle finestre adottare delle dimen-sioni ed una localizzazione che permettano di guardarefuori senza sporgersi.

I deterioramenti cognitivi indotti dall�Alzheimer, in primoluogo la perdita della memoria, riducono progressiva-mente le capacità intellettive del malato al punto che eglinon riconosce potenziali fonti di pericolo.Così, se l�altezza da terra della finestra non è opportuna-mente calibrata, può accadere che il malato, sporgendosi,cada. Inoltre, finestre facilmente scavalcabili possono rap-presentare occasione di fuga, desiderio spesso presentenel malato, per le sue condizioni di deterioramento cogni-tivo. Il voler fuggire è, infatti, dovuto alla perdita di rifer-imenti logici con l�ambiente, al senso di estraneità nei con-fronti di una realtà che non riconosce come propria ed èenfatizzato dalla tendenza compulsiva a vagabondaresenza alcuna finalità. In altre parole, durante ilvagabondaggio, se il paziente trova lungo il percorsofinestre facilmente scavalcabili cerca automaticamente dioltrepassarle.

- TAV.10 Sezioni schematiche verticali in scala 1:50 deidiversi tipi di finestre con l�indicazione delle quote prin-cipali (davanzale o parapetto misurato rispetto al filoesterno della facciata)

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dellecause di cadute

sicurezza

Controllo dellecause di fuga

sicurezza

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115

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe19interno

Indicazione PROGETTUALEQualora le finestre siano prospicienti ad unospazio non di pertinenza del nucleo, prevederel�apertura della sola parte superiore dell�infisso.

- TAV.4 Pianta in scala 1:100 con l�indicazione del tipo dispazio prospiciente (strada, altra proprietà)

I deterioramenti cognitivi indotti dall�Alzheimer, inprimo luogo la perdita della memoria, riducono le capac-ità intellettive del malato e le rendono simili a quelle diun bambino, di età via via decrescente, in rapporto alprogredire della malattia. Tale condizione comporta dif-ficoltà da parte del malato a riconoscere potenziali fontidi pericolo. Così la finestra, se può essere facilmentescavalcata, rende possibile la fuga, così come l�acciden-tale caduta.

parte apribile

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dellecause di cadute

sicurezza

Controllo dellecause di fuga

sicurezza

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116

Indicazione progettualePrevedere per le finestre schermature e/o qualsiasi altrasoluzione che eviti fenomeni di abbagliamento o pro-nunciati giochi di ombre.

La malattia di Alzheimer, insieme alla senilità, è respon-sabile di numerosi deficit del sistema visivo, quali l�al-terazione della percezione particolare/sfondo, lariduzione dell�acuità visiva, la minore sensibilità ai con-trasti, la difficoltà a percepire le distanze e la vulnerabitàall�abbagliamento. In particolare quest�ultima, in con-comitanza con l�incapacità del malato di distinguere larealtà dai prodotti della sua fantasia, è responsabile distati allucinatori. L�eccesso di soleggiamento o i giochi d�ombre possono,quindi, generare in lui l�interpretazione dell�abbaglia-mento o dell�ombra come presenza reale di una persona.Si tratta di delirio paranoide e cioè della convinzione,non fondata e quasi di natura persecutoria, di trovarsiinnanzi a qualcuno ostile. Tali episodi turbano il malatoe pregiudicano la sua sfera emotivo-psicologica, renden-dolo irritabile e aggressivo.

- TAV.10 Sezione schematica verticale in scala 1:50 deitipi di finestre con l�indicazione delle quote principali(davanzale o parapetto misurato rispetto al filo esternodella facciata) e delle soluzioni adottate per evitare lapenetrazione del sole

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe20interno

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dell�il-luminazione edell�abbaglia-mento

benessere psicologico

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117

Indicazione progettualeOccultare il cancello d�ingresso al nucleo e larecinzione del giardino.

La tendenza alla fuga, tipica del malato di Alzheimer, èdovuta alla perdita di riferimenti logici con l�ambiente, alsenso di estraneità nei confronti della realtà ed è enfatiz-zata dalla tendenza compulsiva a vagabondare senzaalcuna finalità che egli presenta. In altre parole, duranteil vagabondaggio, se il paziente trova lungo il percorsoporte facilmente individuabili od ostacoli facilmentesuperabili (ad esempio recinzioni o cancelli bassi ericonoscibili) cerca automaticamente di oltrepassarli.Quando ciò accade, il paziente rischia di perdersi e dinon saper più tornare indietro, considerati fra l�altro isuoi deficit cognitivi connessi alla difficoltà di orienta-mento nello spazio.

- TAV.4 Pianta in scala 1:100 con l�indicazione degliaccessi, delle recinzioni e degli accorgimenti adottati- TAV.9 Sezioni in scala 1:100 della recinzione

PROGETTO DEFINITIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pd

Oe21interno

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dellecause di fuga

sicurezza

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118

Indicazione progettualePrevedere la possibilità da parte del malato dipersonalizzare la camera di degenza.

- TAV.3 Pianta in scala 1:100 con l�indicazione delle cameredi degenza per tipo

Le persone affette da Alzheimer hanno bisogno di viverein ambienti simili a quelli domestici.La possibilità di personalizzare la propria camera didegenza diventa fatto fondante non solo per supportareil senso di individualità del malato, ma soprattutto perorganizzargli una serie di stimoli, di memorie del pro-prio passato, utili a compensare i suoi deficit. Che ilmalato abbia a disposizione un ambiente suo, personale,arredato con oggetti a lui cari e familiari, è terapeuticonella stessa misura in cui quest�ambiente consentemomenti di autonomia dal gruppo, di pausa dallo sti-molo costante delle attività terapeutiche.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Riservatezza etranquillità deglispazi destinatiai malati

benessere psicologico

Riconoscibilitàe facile identifi-cabilità di spazi ed arredi

benessere psicologico

PROGETTO DEFINITIVO

UNITA� SPAZIALE

Pd

Us5Iinterno

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119

Indicazione progettualeEvitare che la porta del bagno afferente alla camera didegenza sia in asse con quella della camera stessa.

La tutela della privacy e della dignità del malato costitu-isce un obiettivo di fondamentale importanza nell�orga-nizzazione degli spazi destinati ai pazienti con demenzadi tipo Alzheimer. Poiché la camera di degenza è l�ambi-ente nel quale, più che in altri, il malato si ritira alla ricer-ca di tranquillità e di riservatezza, è necessario evitarglicon opportune scelte progettuali, che si verifichino occa-sioni di disagio.

- TAV.7 Pianta in scala 1:100 con l�indicazione dei percor-si e delle posizioni di porte e finestre tramite adeguatasimbologia grafica

PROGETTO DEFINITIVO

UNITA� SPAZIALE

Pd

Us6IIinterno

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Riservatezza etranquillità deglispazi destinati ai malati

benessere psicologico

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120

Indicazione progettualeEvitare la collocazione della televisione negli ambi-enti comuni e prevedere una sala dedicata alleproiezioni televisive.

- TAV.3 Pianta in scala 1:100 con l�indicazione della salatv e della localizzazione della televisione

I deterioramenti a carico del sistema uditivo comportano nelmalato ridotta tollerabilità verso gli stimoli sonori eccessivi, iquali possono costituire causa di stati d�ansia e di agitazione.Compensare l�aggravio indotto da tale handicap d�ordineorganico-funzionale è utile per prevenire nel malato possibiliricadute di tipo psicologico-comportamentale. I suoni prodottidalla televisione, ad esempio, oltre a infastidire i malati coinvoltiin attività di gruppo, possono essere causa di allucinazioni udi-tive. Il malato potrebbe attribuire i suoni emessi dalla televisionea persone reali e andare incontro, così, a episodi di delirio e diaggressività. D�altro canto le immagini televisive possono costi-tuire anch�esse causa di turbamento e generare forme simili diallucinazione. In tale situazione il malato può reagire con stati dipaura intensa o con comportamenti aggressivi, in quanto sitrova di fronte ad una situazione che non capisce e che nonriesce a controllare. Consentire solo a quei malati che non incor-rono in stati allucinatori di seguire i programmi televisivi risul-ta un atto di affermazione della loro autonomia e, al contempo,un segno di rispetto verso le diverse necessità altrui.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dellefonti di suono edi rumore

benessere psicologico

Controllo dellefonti di suono edi rumore

benessere acustico

PROGETTO DEFINITIVO

UNITA� SPAZIALE

Pd

Us13IIIinterno

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121

- TAV.2 Pianta in scala 1:100 con l�indicazione dei percorsidel giardino, delle aree coperte e non

Lo stato d�ansia, determinato nel malato di Alzheimerdalla sua difficoltà ad esprimere in maniera intelligibilele sue esigenze e a capire l�ambiente circostante, si tra-duce nella tendenza compulsiva a vagabondare senzaalcuna finalità.Se impedito nella sua pulsione al movimento, il malatopuò reagire con manifestazioni di insofferenza e, talvol-ta, di aggressività. Perciò è opportuno che i malati pos-sano vagabondare liberamente non solo all�interno delnucleo, ma anche in giardino, a prescindere dalla situ-azione meteorologica. D�altro canto, la libera frequen-tazione dell�area verde costituisce l�assunto sul quale si basala tesi della terapeuticità dei giardini progettati a misura dimalato di Alzheimer: la vita all�aperto consente al pazienteuna maggiore libertà di azione e di movimento contribuen-do al suo benessere fisico e psicologico.

Indicazione progettualePrevedere un sistema di copertura per il per-corso di vagabondaggio, al fine di permettere lasua libera fruizione con ogni situazione meteo-rologica.

PROGETTO DEFINITIVO

UNITA� SPAZIALE

Pd

Us32IV

esterno

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Accessibilità epraticabilità

fruibilità efacilità d�uso

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122

Indicazione progettualeNella progettazione illuminotecnica prevedere unsistema di illuminazione che permetta la fruizionedel giardino nelle ore di buio.

La necessità di prevedere una corretta illuminazionedegli spazi esterni è fattore imprescindibile quando siprogetti nuclei destinati a malati di Alzheimer. La ten-denza compulsiva al vagabondare dei malati spesso nontrova riduzione né durante le ore notturne né in con-dizioni climatiche inclementi.Ciò comporta la previsione di un sistema d�illumi-nazione che renda chiaramente e uniformemente per-cepibile il piano di calpestio del percorso esterno, conpunti luce in numero e in tipo di illuminamentoadeguati, ma, al contempo, partecipi dei deficit ottico-percettivi dei pazienti nonché di quelli cognitivi, inprimo luogo la difficoltà a dominare l�abbagliamentoluminoso senza subire crisi di allucinazioni o di panico.

- TAV.6 Pianta in scala 1:100 con l�indicazione della local-izzazione degli apparecchi illuminanti, della loro tipolo-gia e del loro campo d�illuminazione

PROGETTO DEFINITIVO

UNITA� SPAZIALE

Pd

Us30V

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Controllo qualità,quantità e collo-cazione fontid�illuminazione

benessere visivo

esterno

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123

- TAV.3 Pianta in scala 1:100 con l�indicazione di eventu-ali elementi d�acqua e loro tipologia

L�acqua è un elemento connaturato al giardino e può costi-tuire per il malato uno stimolo interessante (uno zampilloo una fontana possono creare uno stimolo uditivo e incu-riosire il malato). Tuttavia la sua presenza deve essere pen-sata in modo tale da contrastare i possibili effetti negativi:ad esempio, il rischio di reazioni di panico da parte delmalato nel caso in cui veda la sua immagine riflessa dal-l�acqua. Infatti, l�incapacità del malato di distinguere larealtà dai prodotti della sua fantasia può indurlo ad inter-pretare la sua immagine riflessa come altra persona scate-nandogli la convinzione, non fondata e di natura persecu-toria, di trovarsi innanzi a qualcuno ostile. Tali episodi tur-bano il malato e pregiudicano la sua sfera emotivo-psico-logica, rendendolo irritabile e aggressivo. Inoltre, la presen-za di specchi d�acqua può far desiderare al paziente diimmergervisi, con conseguenti, molteplici rischi.

Indicazione progettualeEvitare specchi d�acqua ferma, a livello delpiano di calpestio.

PROGETTO DEFINITIVO

UNITA� SPAZIALE

Pd

Us30VI

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dell�il-luminazione edell�abbaglia-mento

benessere psicologico

Controllo dellecause di cadute

sicurezza

esterno

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124

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe1interno

La malattia di Alzheimer � di per sé ed anche a causadella condizione di senilità del malato �, determina dete-rioramenti ed anomalie, che si esprimono nell�incapac-ità a compiere movimenti mirati e in ridotta abilità dicoordinamento motorio. Al contempo, lo stato d�ansia,determinato nel malato dalla sua difficoltà ad esprimerein maniera intelligibile le sue esigenze ed a capire l�am-biente circostante, si traduce nella tendenza compulsivaa vagabondare senza alcuna finalità.Poiché il vagabondaggio è una delle poche attività cherimane inalterata nel tempo, persino negli stadi avanzatidella malattia, è comprensibile come essa vada assecon-data ed incoraggiata, al fine anche di stimolare le capac-ità residue del malato. In tal senso è necessario che lepavimentazioni siano progettate in modo da per-mettere al malato di camminare con agevolezza esenza incorrere in possibili incidenti.

- TAV.2 Pianta in scala 1:50 con indicazione dei tipi dipavimentazione e della geometria di posa in opera conriferimenti codificati alle prescrizioni capitolari- Prescrizione capitolare relativa ai tipi di pavimen-tazione, con l�indicazione del materiale, del colore, delformato, della superficie e del coefficiente di attrito

Indicazione progettualeScegliere tipi di pavimentazione che consentano al pazientedi camminare agevolmente, rispettando la sua tendenza atrascinare i piedi. Evitare soluzioni con materiali che pre-sentino un�apprezzabile deformazione sotto carico, qualimoquette, sabbia, ghiaia, terreno sciolto.

Localizzazione dell�informazione progettuale

Soluzione conforme

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Accessibilità epraticabilità

fruibilità efacilità d�uso

Controllo dellecause di cadute

sicurezza

esterno

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PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe2interno

Indicazione progettualeI pavimenti devono essere perfettamente complanarifra loro, omogenei nel materiale, nella texture e nellacomponente cromatica. Evitare pavimentazioni congiunti evidenti.

- TAV.2 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione dei tipi dipavimentazione, della geometria di posa in opera, deltipo di materiale, di formato e dei dislivelli minimi incorrispondenza delle soglie interno/esterno - Prescrizione capitolare relativa ai tipi di pavimen-tazione, con l�indicazione del materiale, del colore, delformato, della superficie e del coefficiente di attrito

Il malato di Alzheimer presenta una tendenza compulsiva alvagabondaggio che, connessa ai deficit psicomotori collegatialla specificità della malattia o alla condizione di senilità(incapacità a compiere movimenti mirati, ridotte abilità dicoordinamento del movimento), lo espone al pericolo dicadute. Considerate anche l�inclinazione a trascinare i piedie la difficoltà ad individuare eventuali ostacoli e a superarependenze, sia pure minime, è frequente che il malato possainciampare. E� quindi necessario controllare le cause dicaduta, pur facilitando in ogni modo la mobilità autonomadel malato. Ad aumentare il rischio di cadute contribuisconoi deterioramenti a carico del sistema visivo e, in particolare,l�incapacità a discernere correttamente la dimensione dellaprofondità e, quindi, a distinguere il particolare dallo sfon-do. Essi inducono nel malato uno stato confusionale che èavvalorato dai deficit cognitivi propri della malattia diAlzheimer. Tale stato confusionale induce il malato ad inter-pretare le possibili variazioni nella tessitura del pavimento enel materiale così come l�eventuale alternanza della compo-nente cromatica come variazioni di quota, come buchi. Adesse reagisce con paura, bloccandosi o, qualora la variazionemorfologica o materica sia al centro della superficie, cammi-nando rasente al muro per evitarla.

125

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Accessibilità epraticabilità

fruibilità efacilità d�uso

Controllo dellecause di cadute

sicurezza

benesserepsicologico

Riservatezza etranquillità deglispazi riservatiai pazienti

esterno

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126

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe3interno

La malattia di Alzheimer è responsabile di deteriora-menti a carico del sistema visivo che si traducono, tra glialtri, nell�incapacità di leggere la terza dimensione enella ridotta sensibilità ai colori, soprattutto se tra lorosimili.Questi deterioramenti impediscono al malato di coglierela profondità dell�ambiente in cui si trova, facendoglipercepire lo spazio in modo piatto: ad esempio, lapercezione della reale dimensione di una stanza da partedel malato è resa problematica dall�incapacità di dis-tinguere con precisione la linea di demarcazione trapavimento e parete.Una più corretta ed immediata lettura della profondità edei vari piani nello spazio può essere favorita da un usodel colore come strumento di informazione e di suppor-to.

- TAV.1 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione delle fini-ture superficiali e relativa legenda con l�esplicitazionedelle caratteristiche della finitura tramite simbologiagrafica convenzionale o codificata

Indicazione progettualePrevedere il contrasto visivo tra il pavimento e lepareti.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Capacità distimolare unaadeguatapercezionedelle immagini

benessere visivo

esterno

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127

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe4interno

Indicazione progettualeNel caso di presenza di scale, prevedere la differen-ziazione fra alzata e pedata di ogni gradino.

- TAV.1 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione delle fini-ture superficiali fornite dai sistemi codificati- Prescrizione capitolare relativa ai tipi di pavimen-tazione, con l�indicazione del materiale, del colore e dellasuperficie

La malattia di Alzheimer, accompagnata dalla con-dizione di senilità, è responsabile di numerosi deficit acarico del sistema visivo, quali la riduzione dell�acuitàvisiva, la difficoltà a percepire le distanze, l�alterazionedella percezione particolare/sfondo, la minore sensibil-ità ai contrasti cromatici e la difficoltà a cogliere la pro-fondità.Questi deficit pongono il paziente in una condizione disvantaggio nei confronti dell�ambiente e, mentre concor-rono a determinare possibili incidenti, compromettono lasua già ridotta capacità di operare scelte autonome, conimplicite ricadute emotivo-psicologiche.In particolar modo, la presenza di scale in un nucleoAlzheimer costituisce un elemento di indubbio limite edi effettivo pericolo per i pazienti, anche per quelle man-canze a carico del sistema motorio, dovute alla vecchia-ia, che possono rendere loro faticoso e difficile il supera-mento di dislivelli, seppur minimi.Quindi per i centri Alzheimer di nuova costruzione, ènecessario evitare il ricorso a scale. Per i centri previsti inun edificio già esistente, in cui siano presenti scale, sidovrà creare la più favorevole condizione di autonomafruizione della barriera architettonica, attraversosoluzioni progettuali che ne garantiscano anche la facileindividuazione.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dellecause di cadute

sicurezza

Capacità di sti-molare unaadeguatapercezionedelle immagini

benessere visivo

esterno

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128

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe5interno

La malattia di Alzheimer � di per sé ed anche a causadella condizione di senilità �, è responsabile di deterio-ramenti tali da condizionare il coordinamento motoriodel malato e la sua capacità di compiere movimentimirati.A peggiorare il quadro clinico intervengono disturbivisivi che si traducono in alterazioni della percezioneparticolare/sfondo, in riduzione dell�acuità visiva, inminore sensibilità ai contrasti cromatici, in difficoltà apercepire le distanze, nonché in vulnerabilità all�ab-bagliamento.Tale condizione impedisce al malato di interpretare cor-rettamente l�ambiente circostante, per cui è possibile cheegli, durante il suo vagabondare afinalistico, non riesca apercepire con esattezza lo spazio e scontri contro gliangoli delle pareti, ferendosi.

- TAV.9 Particolare costruttivo tipo in scala 1:5 dellasoluzione adottata per evitare gli spigoli vivi- Prescrizione capitolare relativa alla soluzione adottataper evitare gli spigoli vivi

Indicazione progettualeNegli angoli delle pareti, evitare soluzioni a spigolovivo.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dellecause di urti

sicurezza

esterno

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129

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe6interno

Indicazione progettualeNella progettazione d�interni, evitare il ricorso apareti mobili perché la conformazione degli spazirimanga costante.

- Prescrizione capitolare relativa agli arredi

La malattia di Alzheimer compromette le normali capac-ità cognitive del malato; in particolare, la progressivaperdita della memoria da parte del malato provocadeficit che determinano difficoltà ad orientarsi nellospazio ed a distinguere la diversa destinazione d�usodegli ambienti. Il malato, quindi, necessita di vivere inluoghi che non subiscano variazioni o di assetto morfo-logico o di organizzazione funzionale, in quanto la sta-bilità di oggetti e di arredi e delle loro collocazione lorassicura nei suoi comportamenti, lo sostiene nelle suecapacità decisionali residue e ne favorisce l�autonomia.Viceversa, il malato, di fronte a soluzioni distributivemutevoli, tende a disorientarsi ed a non essere più ingrado di relazionarsi con lo spazio, con conseguenti statid�ansia e d�inquietudine.E� perciò necessario garantire al malato ambienti dallaconformazione costante, facilmente individuabili dalpunto di vista visivo, che possano quindi rassicurarlo inquanto chiari nella connotazione e nella localizzazione.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Comprensibilitàdello schemadistributivo

orientamentospa ziale

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130

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe7interno

La malattia di Alzheimer � di per sé ed anche a causadella condizione di senilità del malato � è responsabile dideterioramenti a carico del sistema visivo, che si tra-ducono in un�alterazione della percezioneparticolare/sfondo, nella riduzione dell�acuità visiva, inuna minore sensibilità ai contrasti, nella difficoltà a per-cepire le distanze, nonché nella vulnerabilità all�ab-bagliamento. Inoltre la malattia è responsabile di stati d�ansia, chesono indotti dall�incapacità del malato ad esprimere leproprie esigenze o a comprendere l�ambiente in cui sitrova, e che si palesano con una sua pulsione continua alvagabondare senza meta, sia di giorno che di notte.Ne viene la necessità di prevedere una qualità luminosadegli ambienti che assecondi, in ogni momento dellagiornata, la autonoma espressione del comportamentodel malato, evitandogli occasioni di pericolo, dovutetanto alla deficienza di illuminazione quanto adimprovvisi abbagliamenti.

- TAV. 6 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione dellalocalizzazione esatta degli apparecchi illuminanti , dellaloro tipologia e del loro campo d�illuminazione- Prescrizione capitolare relativa agli apparecchi illumi-nanti ed alle loro caratteristiche illuminotecniche

Indicazione progettualeNella progettazione illuminotecnica, prevedere unlivello d�illuminamento minimo generale costante.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dellecause di cadute

sicurezza

Controllo dellecause di urti

sicurezza

Controllo qua-lità,quantità ecollocazionefonti d�illumi-nazione

benessere visivo

esterno

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131

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe8

esterno

interno

Indicazione progettualeNella progettazione illuminotecnica, prescegliere sis-temi d�illuminazione indiretta e/o posizionare lefonti luminose fuori dal campo visivo dei pazienti.

- TAV.6 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione della local-izzazione esatta degli apparecchi illuminanti, della lorotipologia e del loro campo d�illuminazione- Prescrizione capitolare relativa agli apparecchi illumi-nanti e alle loro caratteristiche illuminotecniche

La malattia di Alzheimer, in concomitanza con la con-dizione di senilità, determina numerosi deterioramenti acarico del sistema visivo, che si traducono nellariduzione dell�acuità visiva, nella vulnerabilità all�ab-bagliamento, nella difficoltà a percepire le distanze enella minore sensibilità ai contrasti cromatici.Ad aggravare la situazione interviene la tendenza, tipi-camente senile, a guardare verso il basso, con la con-seguente limitazione del campo visivo; ciò pone ilpaziente in una posizione di svantaggio nei confrontidell�ambiente, in quanto è frequente che, in presenza diluci dirette o posizionate a terra, il malato vengaabbagliato e sia vittima, di conseguenza, di stati alluci-natori.Tali episodi turbano il malato e pregiudicano la sua sferaemotivo-psicologica, rendendolo irritabile ed aggressivo.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dell�il-luminazione edell�abbaglia-mento

benessere psicologico

benessere visivoControllo qualità, quantità,collocazionefonti di illuminazione

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PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe9interno

Le deficienze cognitive indotte dalla malattia diAlzheimer sono responsabili anche della difficoltà ariconoscere l�ambiente, gli arredi, le attrezzature e le lorofunzioni. Nel caso dei comandi degli impianti, quandoquesti sono facilmente accessibili, accade spesso che ilmalato li manipoli arbitrariamente e senza alcuna cog-nizione di fatto. Ne consegue un loro uso improprio daparte del malato, con la correlata eventualità di incorrerein incidenti di vario genere. Da qui la necessità di limi-tarne l�accessibilità ai malati in ragione sia della lorosicurezza sia di una più spedita gestione della strutturada parte del personale.

- Prescrizione capitolare relativa ai comandi impiantistici

Indicazione progettualeOccultare ai pazienti i dispositivi di comando deivari tipi di impianti.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Accessibilitàlimitata di spazie di oggetti

sicurezza

esterno

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133

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe10interno

Indicazione progettualeEvitare il ricorso ad allarmi sonori che possano tur-bare il benessere psicologico del malato.

- Prescrizione capitolare relativa ai sistemi di segnalazione

La tendenza alla fuga, propria dell�Alzheimer, e i deteri-oramenti cognitivi in seguito ai quali i malati non sonopiù in grado di riconoscere potenziali fonti di pericolo,rendono necessarie dotazioni di controllo destinate asorvegliare i pazienti.Occorre tener presente che i deficit a carico del sistemauditivo comportano nel malato ridotta tollerabilità versogli stimoli sonori eccessivi ed improvvisi, i quali possonocostituire causa di stati d�ansia e di agitazione.Prevenire l�aggravio indotto da tale handicap d�ordineorganico-funzionale è utile per impedire che il malatoabbia possibili ricadute di tipo psicologico-comporta-mentale (agitazione, stati d�ansia, aggressività, nervosis-mo) e per garantirgli una migliore qualità di vita.E� preferibile quindi ricorrere a strumenti di controlloche consentano di informare il solo personale della situ-azione di pericolo in cui il malato sta incorrendo.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dellefonti di suono edi rumore

benessere acustico

Non intrusivitàdei sistemi dicontrollo

benessere psicologico

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134

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe11interno

Le persone affette dal morbo di Alzheimer presentanouna progressiva diminuzione delle proprie capacità cog-nitive e sensoriali. La diminuzione dell�acuità visiva, lavulnerabiltà all�abbagliamento, causa di stati allucinatoriseguiti spesso da episodi di delirio paranoide, la diffi-coltà nella percezione particolare/sfondo, che si mani-festa nell�incapacità di individuare perfettamente la col-locazione di un oggetto nello spazio, riducono sensibil-mente nel malato la capacità di individuare, di compren-dere e di distinguere un possibile pericolo. A tali deficitse ne aggiungono altri, quali il rallentamento psico-motorio e la ridotta abilità di coordinamento, forieri dicadute e di urti. Inoltre, la progressiva perdita di memo-ria porta il paziente a non riconoscere più gli oggetti e laloro funzione.Quindi, poiché nel malato di Alzheimer è alta la possi-bilità di incorrere in incidenti, è necessario che tutte lesoluzioni vetrate del nucleo e del giardino presentinocaratteristiche di sicurezza.

- TAV. 10 Abaco degli infissi in scala 1:20 con l�indi-cazione del tipo di vetrature- Prescrizione capitolare relativa agli infissi

Indicazione progettoaleLe superfici vetrate degli infissi devono garantirel�incolumità in caso di urto.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Sicurezza d�usodegli oggetti

sicurezza

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135

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe12interno

Indicazione progettualeNella scelta delle porte, privilegiare quelle che, perpeso e dimensione, richiedano un utilizzo di ridottoimpegno fisico.

- TAV. 10 Abaco degli infissi in scala 1:20 con l�indi-cazione delle tipologie adottate

La malattia di Alzheimer, � di per sé ed anche a causadella condizione di senilità del malato � , determinadeterioramenti e anomalie che si esprimono nell�inca-pacità a compiere movimenti mirati, nella ridotta abilitàdi coordinamento e nella diminuzione della forza fisica. Questi deficit limitano l�autonomia d�azione del pazienteche, di conseguenza, reagisce con stati d�ansia e d�inqui-etudine, qualora si renda conto di non essere in grado diportare a termine un�attività o si veda ostacolato nellasua pulsione al vagabondaggio. Viceversa, la possibilità di aprire o di chiudere con facil-ità le porte può contribuire a conservare e stimolare lecapacità residue del malato e a favorire in lui quell�au-tostima, considerata obiettivo terapeutico del program-ma di ambiente protesico.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandatii-

recupero

nu

ova costruzione

Semplicitàd�uso deglioggetti

fruibilità efacilità d�uso

esterno

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136

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe13interno

La malattia di Alzheimer, insieme alla condizione disenilità, è responsabile di numerosi deficit a carico delsistema visivo. Di questi, la vulnerabilità all�abbaglia-mento, in sinergia con l�incapacità del malato a di-stinguere la realtà dai prodotti della sua fantasia, èresponsabile di stati allucinatori.Il malato, di fronte a superfici riflettenti, può smarriretemporaneamente la vista od il senso di sé, così comepuò interpretare la propria immagine riflessa come pre-senza reale di un�altra persona. Si tratta di delirio para-noide, e cioè della convinzione, non fondata e quasi dinatura persecutoria, di trovarsi innanzi a qualcunoostile. Tali episodi turbano il malato e pregiudicano lasua sfera emotivo-psicologica, rendendolo irritabile eaggressivo.

- TAV. 1 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione delle finituresuperficiali fornite dai sistemi codificati- TAV.10 Abaco degli infissi in scala 1:20 con l�indi-cazione del tipo di finiture- Prescrizione capitolare relativa ai tipi di finiture delle pareti,con l�indicazione del materiale, del colore e della superficie.

Indicazione progettualeNella finitura di porte e/o pareti, evitare superficiriflettenti.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Controllo dell�il-luminazione edell�abbaglia-mento

benessere psicologico

esterno

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137

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe14interno

Indicazione progettualeNella scelta cromatica delle porte degli ambientiaccessibili al paziente, adottare colori diversificatiper aree funzionali.

- TAV. 10 Abaco degli infissi in scala 1:20 con l�indi-cazione dei colori e delle aree funzionali alle quali gliinfissi appartengono

Fra le deficienze tipiche della malattia di Alzheimer, laprogressiva perdita della memoria compromette nelmalato la capacità di orientarsi, di riconoscere e di dis-tinguere le diverse destinazioni d�uso degli ambienti,con implicite ricadute nella sua sfera emotivo-psicologi-ca e, quindi, nel suo comportamento.L�uso della componente cromatica facilita l�orientamen-to, in quanto può fungere da codice, quasi una seg-naletica passiva, che guida gli spostamenti del paziente.La diversa colorazione delle porte, in rapporto alla desti-nazione d�uso dell�ambiente al quale esse danno accesso,costituisce un espediente capace di stimolare nel malatole opportune associazioni. Recenti studi hanno evidenzi-ato come il colore sia un efficace stimolatore per pazien-ti colpiti da morbo di Alzheimer, in quanto intensifical�attenzione del malato, quando è chiamato a svolgeredeterminate prestazioni che lo impegnano cognitiva-mente. Il colore, quindi, deve essere usato dal progettistanon come elemento sussidiario, ma come strumento diinformazione e di supporto.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Riconoscibilitàe familiaritàdegli elementitecnici

orientamentospa ziale

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PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe15interno

La malattia di Alzheimer � di per sé ed anche a causadella condizione di senilità � , è responsabile di deterio-ramenti a carico del sistema visivo, che si traducono, tragli altri, nella riduzione dell�acuità visiva, nella difficoltàdi percezione dei colori, soprattutto se tra loro simili, enella minore sensibilità ai contrasti cromatici.Tale condizione è aggravata dalle deficienze cognitiveindotte dalla malattia che, a lungo andare, azzerano lacapacità del malato di interpretare correttamente l�ambi-ente circostante.Una più facile comprensione dell�ambiente determinanel malato una maggiore autonomia e quell�autostimaconsiderata fondamentale traguardo del programmariabilitativo espresso dagli ambienti protesici.

- TAV. 10 Abaco degli infissi in scala 1:20 con l�indi-cazione dei colori e dei contrasti cromatici adottati

Indicazione progettualeNella soluzione cromatica di finitura delle porte degliambienti accessibili al paziente, utilizzare un colorecontrastante rispetto a quello della parete afferente,per favorirne l�individuazione.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Capacità di sti-molare unaadeguatapercezionedelle immagini

benessere visivo

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Indicazione PROGETTUALEOccultare alla vista del paziente le porte dei locali adaccessibilità interdetta.

- TAV. 10 Abaco degli infissi in scala 1:20 con l�indi-cazione degli accorgimenti adottati per dissimulare lapresenza della porta

I deterioramenti cognitivi indotti dall�Alzheimer, inprimo luogo la perdita della memoria, riducono le capac-ità intellettive del malato e le rendono simili a quelle diun bambino, di età via via decrescente, in rapporto alprogredire della malattia.Tale condizione comporta difficoltà da parte del malatodi Alzheimer a riconoscere potenziali fonti di pericolo.Al contempo, lo stato d�ansia, determinato nel malatodalla sua difficoltà ad esprimere in maniera intelligibilele sue esigenze e a capire l�ambiente circostante, si tra-duce nella tendenza compulsiva a vagabondare senzaalcuna finalità.Poiché il vagabondaggio è una delle poche attività cherimane inalterata nel tempo, persino negli stadi avanzatidella malattia, è comprensibile come essa vada assecon-data ed incoraggiata, al fine anche di stimolare le capac-ità residue del malato.La libertà di spostamento del malato costituisce, quindi,un requisito fondamentale nella progettazione deglispazi per dementi. E� altrettanto evidente, però, che ilrispetto della sua sicurezza sia assunto come fondamen-to progettuale.

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe16interno

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Accessibilità li-mitata di spazie di oggetti

sicurezza

Controllo dellecause di fuga

sicurezza

esterno

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140

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe17interno

La malattia di Alzheimer determina un deterioramentocognitivo, funzionale e comportamentale. Una dellemanifestazioni di questa sommatoria di deficit è la perdi-ta della capacità di leggere la terza dimensione: il malatopercepisce l�ambiente in modo piatto senza avvertire ladistanza tra i vari oggetti o la loro precisa collocazione,con intuibili conseguenze nel suo rapporto con lo spazio.Gli risulta, infatti, difficile capire la posizione di unasedia rispetto alla parete, del corrimano rispetto al muro.Una più corretta e facile comprensione dello spazio puòessere indotta dallo strumento progettuale, attraverso lacalibrata regia dei rapporti cromatici fra particolare esfondo.

- TAV. 10 Abaco degli infissi in scala 1:20 con l�indi-cazione dei contrasti cromatici adottati per i sistemi dimanovra

Indicazione progettualeNella scelta delle maniglie delle porte, adottare uncolore diverso e contrastante da quello della porta,per facilitarne l�individuazione da parte del paziente.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Capacità di sti-molare unaadeguatapercezionedelle immagini

benessere visivo

esterno

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141

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe18interno

Indicazione progettualeNella scelta delle maniglie per porte, finestre ed arre-di-contenitori, adottare soluzioni che risultino famil-iari ai pazienti ed evitare forme spigolose.

- Prescrizione capitolare relativa alle maniglie, con do-cumentazione fotografica, o simile, sulle tipologie adottate

La malattia di Alzheimer comporta una progressivacompromissione della memoria, della vista, della capac-ità di calcolo e di giudizio, nonché l�incapacità a trat-tenere nuove informazioni. Tali deficit pongono ilpaziente in una situazione di svantaggio nei confrontidell�ambiente, aggravata qualora esso propongasoluzioni sconosciute alla sua esperienza.Infatti, la perdita della memoria, responsabile dei distur-bi di agnosia e aprassia, compromette la possibilità delmalato di riconoscere gli ambienti, gli arredi e gli ogget-ti d�uso quotidiano che non siano entrati, nel recente pas-sato, nella sua familiarità domestica, con la conseguenzadi confonderlo e di turbarlo.E� necessario quindi rendere familiare l�ambiente a luipertinente. In questo caso, la riconoscibilità dellemaniglie da parte del malato può stimolare l�eserciziodella sua memoria residua, favorire quella autostimaconsiderata obiettivo terapeutico del programma diambiente protesico, nonché permettergli di vagabondaresenza trovare impedimenti al suo cammino. Inoltre, poiché la malattia riduce la capacità del malatodi individuare i possibili pericoli, sarà compito del prog-ettista curare fino al dettaglio la definizione degli ambi-enti, in modo da garantirne la fruizione, in totale sicurez-za.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Sicurezza d�usodegli oggetti

sicurezza

Semplicitàd�uso deglioggetti

fruibilità efacilità d�uso

Riconoscibilitàe f a m i l i a r i t àdegli oggetti

fruibilità efacilità d�uso

esterno

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142

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe19interno

La malattia di Alzheimer è responsabile di deteriora-menti a carico del sistema visivo che si traducono, tra glialtri, nell�incapacità di leggere la terza dimensione enella ridotta sensibilità ai colori, soprattutto se tra lorosimili.Questi deterioramenti impediscono al malato di individ-uare la reale posizione degli oggetti in un ambiente, inquanto percepisce lo spazio in modo piatto.Una più corretta ed immediata lettura della profonditàpuò essere aiutata dal colore, se usato come strumento diinformazione e di supporto ai deficit cognitivi del mala-to.

- TAV.3 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione dello svilup-po planimetrico del corrimano in corrispondenza deipercorsi, con l�indicazione della tipologia e della col-orazione dell�elemento

Indicazione progettualePer il corrimano presente nei percorsi divagabondaggio, prevedere un colore contrastante conquello dello sfondo.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Capacità di sti-molare unaadeguatapercezionedelle immagini

benessere visivo

esterno

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143

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe20interno

Indicazione progettualeNella progettazione e/o nella scelta degli arredi, priv-ilegiare forme e materiali che risultino familiari aipazienti.

- TAV.7 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione del tipo diarredo e rimando alla prescrizione capitolare- Prescrizione capitolare relativa agli arredi, con docu-mentazione fotografica, o simile, sulle tipologie adottate

La progressiva perdita della memoria, connessa al di-sturbo dell�aprassia, compromette la capacità diriconoscere gli ambienti, gli arredi e gli oggetti d�usoquotidiano. Poichè l�andamento della malattia determi-na progressive difficoltà nella comprensione dell�ambi-ente, il malato difficilmente riconosce quegli arredi chenon abbiano già fatto parte del proprio patrimonio diesperienze.Pertanto, più l�ambiente in cui il paziente vive presentacaratteristiche di familiarità, più il suo controllo su quel-l�ambiente sarà agevolato: ciò contribuirà a ridurre in luiquegli stati d�ansia indotti dal senso di estraneità e agarantirgli benessere e serenità. La casa deve quindisempre rappresentare l�elemento ispiratore di ogni deci-sione progettuale.Inoltre, la riconoscibilità degli arredi da parte del malato� considerata la sua difficoltà ad apprendere e trattenerenuove informazioni � può stimolare l�esercizio della suamemoria residua e, attraverso la fruizione autonomadegli oggetti, favorire quell�autostima considerata obiet-tivo terapeutico del programma sotteso al progetto diambiente protesico.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Riconoscibilitàe familiaritàdegli arredi

fruibilità efacilità d�uso

esterno

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PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe21interno

Fra le deficienze tipiche della malattia di Alzheimer, laprogressiva perdita della memoria compromette nelmalato la capacità di orientarsi, di riconoscere e di dis-tinguere le diverse destinazioni d�uso degli ambienti,con implicite ricadute nella sua sfera emotivo-psicologi-ca e, quindi, nel suo comportamento.L�uso attento della componente cromatica facilita l�orien-tamento, in quanto può fungere da codice, quasi unasegnaletica passiva, che guida gli spostamenti delpaziente. La diversa colorazione degli arredi in funzionedella destinazione d�uso degli ambienti costituisce unespediente capace di stimolare nel malato associazionicorrette.Recenti studi hanno evidenziato come il colore sia unpotente stimolo nei pazienti colpiti da morbo diAlzheimer, in quanto esso intensifica l�attenzionedurante lo svolgimento di determinate prestazioni, comeappunto l�orientarsi nello spazio. Il colore, quindi, deveessere concepito come strumento terapeutico rispetto aideficit cognitivi del malato.

- TAV.7 Pianta in scala 1:50 dell�arredo degli ambienticon l�indicazione della loro colorazione per aree fun-zionali

Indicazione progettualeNella progettazione e/o nella scelta degli arredi, uti-lizzare colori diversi in funzione della destinazioned�uso degli ambienti.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Comprensibilitàdegli spazi

orientamentospa ziale

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PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe22interno

Indicazione progettualeNella progettazione e/o nella scelta degli arredi priv-ilegiare colori contrastanti rispetto a quelli dellosfondo, per garantire la loro immediata individu-azione da parte dei pazienti.

- Prescrizione capitolare relativa agli arredi con la docu-mentazione fotografica, o simile, sulle tipologie adottate

La malattia di Alzheimer, accompagnata dalla con-dizione di senilità, è responsabile di numerosi deficit acarico del sistema visivo, quali la riduzione dell�acuitàvisiva, la difficoltà a percepire le distanze, la vulnerabil-ità all�abbagliamento, l�alterazione della percezione par-ticolare/sfondo e la minore sensibilità ai contrasti cro-matici.Ciò aggrava ulteriormente la capacità dei pazienti, giàcompromessa dalla stessa malattia, di riconoscere l�am-biente e li sottopone all�eventualità di incorrere in inci-denti.In tal caso il colore � intendendo anche la tonalità cro-matica del materiale naturale utilizzato - diventa unostrumento, a disposizione del progettista, per guidarel�informazione e supportare la comunicazione difruizioni e di comportamenti, riducendo la condizione disvantaggio del malato rispetto allo spazio.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Capacità di sti-molareun�adeguatapercezionedelle immagini

benessere visivo

Controllo dellecause di cadute

sicurezza

Controllo dellecause di urti

sicurezza

esterno

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I deficit cognitivi, e in particolar modo la progressivaperdita della memoria, rendono difficile se non talvoltaimpossibile, al malato tanto la lettura di un testo quantola comprensione delle informazioni in esso contenute. Egli, per esempio, può essere in grado di leggere la scrit-ta �camera di degenza�, ma non capirne il significato o,addirittura, può perdere del tutto la capacità di leggere.E� quindi necessario poter mettere il malato nella con-dizione di orientarsi nello spazio con l�ausilio di un si-stema di segnaletica, che egli riesca ad interpretare.Poiché il livello di deficienza cognitiva dei malati diAlzheimer non è omogeneo, si consiglia di utilizzarecontemporaneamente una gamma diversificata di seg-nali: iconici, cromatici e di lettering.La teoria della �Comunicazione Ambientale� (environ-mental communication) consiglia l�utilizzo di segnaligrafici e di disegni che raffigurano la funzione del luogoindicato: una semplice illustrazione di un piatto, di uncoltello, di una forchetta e di un cucchiaio, espostaall�esterno della sala da pranzo, può aiutare il paziente acapire che si tratta della zona nella quale si consumano ipasti.

- TAV.3 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione dellalocalizzazione esatta dei punti predisposti per la se-gnaletica visiva- TAV.11 Abaco in scala appropriata della segnaletica

Indicazione progettualePrevedere un sistema di segnaletica che spieghi ladestinazione degli ambienti.

PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe23interno

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Identificabilitàdel sistema disegnaletica

orientamentospa ziale

Comprensibilitàdel sistema disegnaletica

facilità d�usofruibilità

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PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe24

Indicazione progettualeNella scelta di sedute con bracciolo, privilegiarequelle con un piano di seduta ampio.

- Prescrizione capitolare relativa agli arredi con docu-mentazione fotografica, o simile, sulle scelte adottate

La progressiva perdita della memoria, accompagnatadalla mancanza di coordinamento dei movimenti e dallariduzione della vista, diminuisce nei malati la capacità diusare in modo corretto gli oggetti, con la conseguenteeventualità di incorrere in incidenti di vario genere.Affinché il malato possa conservare il più a lungo possi-bile le proprie capacità residue, l�ambiente dovrà pro-porsi quale ausilio al suo agire, in condizioni di autono-mia.I deficit sopra rilevati, ad esempio, possono determinarenel malato il rifiuto ad utilizzare poltrone o sedie con ibraccioli, perché proprio la presenza del bracciolo èavvertita come ostacolo alla precisa individuazione delpiano di seduta. Pertanto, il progettista dovrà tenereconto di questa difficoltà nella scelta degli arredi, senzaarrivare alla riduttiva conclusione di evitare sedute conbraccioli.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Semplicitàd�uso degli arre-di

fruibilità efacilità d�uso

Sicurezza d�usodegli arredi

sicurezza

interno

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PROGETTO ESECUTIVO

ORGANISMO EDILIZIO

Pe

Oe25

I deficit cognitivi tipici della malattia di Alzheimer con-dizionano la condotta del malato e lo espongono ad unavariabilità di comportamenti, spesso improvvisi nel loromanifestarsi. Affinché il malato abbia un ambientepartecipe delle proprie imprevedibili esigenze, essodovrà presentare flessibilità nell�organizzazione deglioggetti d�arredo.In questo senso, offrire tipologie di seduta diverse con-sente al malato di scegliere la soluzione che trova piùrispondente e di decidere se sostare in compagnia o iso-larsi. Quindi, le sedute dovranno essere tanto singole (la dife-sa del proprio spazio è un comportamento esasperato nelmalato di Alzheimer che, di fronte a presunti atti diintrusione, può avere reazioni aggressive), quanto a piùposti e ammettere disposizioni conviviali per stimolare imalati alla vita di relazione.

- TAV.7. Pianta in scala 1:50 con l�indicazione del tipo diarredo e rimando alla prescrizione capitolare- Prescrizione capitolare relativa agli arredi con do-cumentazione fotografica, o simile, sulle scelte adottate

Indicazione progettualePrevedere varie tipologie di seduta, atte a soddisfarele esigenze sia del singolo che dei gruppi.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Riservatezza etranquillità deglispazi destinatiai pazienti

benessere psicologico

interno

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149

PROGETTO ESECUTIVO

UNITA� SPAZIALE

Pe

Us6Iinterno

Indicazione progettualeNella progettazione dei bagni destinati ai pazienti,prevedere una differenziazione cromatica fra sani-tari, pavimento e pareti.

- TAV. 1 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione delle fini-ture superficiali e relativa legenda con l�esplicitazionedelle caratteristiche della finitura tramite adeguata sim-bologia grafica convenzionale o codificata- TAV. 7 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione dell�arredodegli ambienti e della loro colorazione per aree funzio-nali- Prescrizione capitolare relativa agli arredi, con docu-mentazione fotografica, o simile, sulle tipologie adottate

La malattia di Alzheimer, affiancata dalla condizione disenilità, è responsabile di un progressivo deterioramentodel sistema visivo, che si manifesta, tra l�altro, nella dif-ficoltà di percepire i colori, soprattutto se simili tra loro,di cogliere la profondità dello spazio e, quindi, la realeposizione di un oggetto nell�ambiente. A causa di ciò,può accadere che il paziente non sia in grado di individ-uare la corretta collocazione dei sanitari, se questi sonodi colore si-mile od uguale a quello delle pareti e/o deipavimenti. Ciò determina l�incapacità da parte del mala-to ad utilizzare in modo appropriato le attrezzature delbagno.Ne consegue la necessità di un progetto cromatico cheagevoli il malato nella fruizione autonoma dello spazio.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Capacità di sti-molare unaadeguatapercezionedelle immagini

benessere visivo

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150

PROGETTO ESECUTIVO

UNITA� SPAZIALE

Pe

Us6II

La progressiva perdita della memoria, connessa ai di-sturbi di agnosia e aprassia, compromette la capacità diriconoscere gli ambienti, gli arredi e gli oggetti d�usoquotidiano. Il malato difficilmente comprende gli ogget-ti che non abbiano già fatto parte del proprio patrimoniodi esperienze, come ad esempio può accadere per i rubi-netti con comando a leva, a fotocellula, a pedale, tuttiquelli, cioè, che non siano entrati, nel recente passato,nell�uso domestico.La riconoscibilità degli oggetti d�uso da parte del malatopuò stimolare, infatti, l�esercizio della sua memoriaresidua, favorire in lui quell�autostima, considerata obi-ettivo terapeutico del programma di ambiente protesico;al contrario la difficoltà nel fruire autonomamente delleattrezzature, perché non comprese, può indurgli stati diaggressività e/o di depressione.

- Prescrizione capitolare relativa alla rubinetteria, condocumentazione fotografica, o simile, sulle tipologieadottate

Indicazione progettualeNella progettazione dei bagni destinati ai pazienti,prevedere un tipo di rubinetteria tradizionale, facil-mente riconoscibile da parte dei malati.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Riconoscibilitàe familiaritàdegli arredi

fruibilità efacilità d�uso

interno

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151

PROGETTO ESECUTIVO

UNITA� SPAZIALE

Pe

Us6III

Indicazione progettualeNella progettazione dei bagni destinati ai pazienti,prevedere un comando del wc facilmente riconosci-bile da parte del paziente.

- Prescrizione capitolare relativa agli arredi, con docu-mentazione fotografica, o simile, sulle tipologie adottate

A causa dei deficit connessi con il morbo di Alzheimerqualunque elemento (oggetto, arredo, aspetto dell�edifi-cio) che non rientri nelle informazioni acquisite dal mala-to, lo confonde e lo turba. E� necessario, quindi, renderericonoscibile e familiare l�ambiente a lui pertinente. Lariconoscibilità degli oggetti d�uso da parte del malatopuò stimolare l�esercizio della sua memoria residua,favorire in lui quell�autostima, considerata obiettivo ter-apeutico del programma di ambiente protesico. Perciò lescelte progettuali devono tenere conto sia della prece-dente storia socio-culturale del malato sia della localiz-zazione temporale, variabili che impongono attenzione eflessibilità nei confronti del suo patrimonio di conoscen-ze morfologiche.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Riconoscibilitàe facile individ-uazione delleattrezzature

benessere psicologico

Riconoscibilità efamiliarità delleattrezzature

fruibilità efacilità d�uso

interno

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152

PROGETTO ESECUTIVO

UNITA� SPAZIALE

Pe

Us6IV

esterno

La progressiva perdita della memoria, connessa al di-sturbo dell�aprassia, compromette la capacità diriconoscere e di distinguere gli ambienti, gli arredi e glioggetti d�uso quotidiano. Inoltre, la riconoscibilità dellecomponenti di arredo da parte del malato � consideratala sua difficoltà di apprendere e trattenere nuove infor-mazioni � può stimolare l�esercizio della sua memoriaresidua e, attraverso la loro fruizione autonoma, favorirequell�autostima, considerata obiettivo terapeutico delprogramma sotteso al progetto di ambiente protesico. Alcontrario, la difficoltà nel fruire autonomamente delleattrezzature, perché non comprese, può indurgli stati didepressione e/o di agitazione.

- Prescrizione capitolare relativa agli arredi, con docu-mentazione fotografica, o simile, sulle tipologie adottate

Indicazione progettualePrevedere una soluzione che consenta al malato didistinguere la funzione del bidet da quella del wc.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Riconoscibilitàe familiaritàdegli arredi

fruibilità efacilità d�uso

interno

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153

PROGETTO ESECUTIVO

UNITA� SPAZIALE

Pe

Us6V

Indicazione progettualeLa tavoletta del wc dovrà essere priva di coperchio edi un colore brillante e contrastante con la parete econ il pavimento.

- Prescrizione capitolare relativa agli arredi, con docu-mentazione fotografica, o simile, sulle tipologie adottate

La malattia di Alzheimer � di per sé ed anche a causadella condizione di senilità del malato � è responsabile dideterioramenti a carico del sistema visivo, che si tra-ducono in un�alterazione della percezioneparticolare/sfondo, nella riduzione dell�acuità visiva, inuna minore sensibilità ai contrasti cromatici, nonché inuna difficoltà a percepire le distanze.Tale condizione è aggravata dalle deficienze cognitiveindotte dalla malattia, che, a lungo andare, azzerano lacapacità del malato di interpretare adeguatamente l�am-biente circostante e, di conseguenza, di operare sceltecomportamentali corrette ed autonome.E� possibile quindi che il malato non riuscendo ad indi-viduare la posizione del wc possa utilizzarlo in modoimproprio od, addirittura, cadere e farsi male.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Capacità di sti-molare unaadeguatapercezione delleimmagini

benessere visivo

Controllo dellecause di cadute

sicurezza

interno

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154

PROGETTO ESECUTIVO

UNITA� SPAZIALE

Pe

Us6VI

Le deficienze cognitive proprie dell�Alzheimer, in con-comitanza con la difficoltà del malato a distinguere larealtà dai prodotti della sua fantasia, sono spesso causadi stati allucinatori.Aggrava ulteriormente il quadro clinico l�incapacità delmalato a riconoscere non solo le persone a lui note, comei familiari, ma persino sé stesso: egli, infatti, non siriconosce, avendo di sé l�immagine delle sue fattezzegiovanili.Il malato può, quindi, reagire alla propria immagine ri-flessa nello specchio in modo allucinatorio percependolacome presenza reale di persona estranea. E� perciò vitti-ma di stati di inquietudine nella convinzione di trovarsidi fronte a qualcuno di ostile. Tali episodi turbano ilmalato e pregiudicano la sua sfera emotivo-psicologica,rendendolo irritabile ed aggressivo.

- Prescrizione capitolare relativa agli arredi, con documen-tazione fotografica, o simile, sulle tipologie adottate

Indicazione progettualePrevedere la possibilità di occultare lo specchio,qualora sia causa di turbamento per il malato.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Riservatezza etranquillità deglispazi destinatiai pazienti

benessere psicologico

interno

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155

PROGETTO ESECUTIVO

UNITA� SPAZIALE

Pe

Us6VII

Indicazione progettualeNella progettazione del bagno destinato ai pazienti,prevedere un sistema di allarme temporizzato che se-gnali il prolungarsi della permanenza del pazientenel bagno stesso.

- TAV.4 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione della loca-lizzazione esatta dei dispositivi di rilevamento, dellaloro tipologia e del tipo di segnalazione al personale

La malattia di Alzheimer determina nel malato una seriedi deterioramenti cognitivi e di anomalie comportamen-tali che ne limitano l�autonomia d�azione e che, contem-poraneamente, lo sottopongono al continuo rischio diincidenti.Quindi, se, da una parte, il paziente deve essere lasciatolibero di agire e di fruire da solo dei servizi igienici, permantenere attive le sue capacità residue, dall�altra, è nec-essario che gli operatori vigilino sulla sua incolumità. Il sistema di controllo da adottare dovrà essere scelto inmodo da tutelare la dignità del paziente e da noninvadere la sua privacy; per cui, si consiglia di privile-giare metodi di segnalazione fra i meno invasivi.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

controllo

Dotazione disistemi di controllo

interno

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156

PROGETTO ESECUTIVO

UNITA� SPAZIALE

Pe

Us4VIII

La malattia di Alzheimer � di per sé ed anche a causadella condizione di senilità del malato � è responsabile dideterioramenti a carico del sistema visivo, che si tra-ducono in un�alterazione della percezioneparticolare/sfondo, nella riduzione dell�acuità visiva enella difficoltà a percepire le distanze. Ad aggravare lasituazione concorrono sia l�incerto coordinamento deimovimenti sia la progressiva perdita della memoria. Neconsegue che la capacità del malato di usare in modocorretto gli oggetti diminuisce, con la frequente possibil-ità di incorrere in incidenti di vario genere. A questo proposito, la cucina terapeutica costituisce unluogo potenzialmente pericoloso, se non vengono adot-tati determinati e specifici accorgimenti, volti a prevenirepossibili cause di pericolo.

- Prescrizione capitolare relativa alle attrezzature per lacottura dei cibi

Indicazione progettualeNella scelta dei fornelli per la cucina terapeutica,evitare quelli che presentino elementi di pericolo peri pazienti.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Sicurezza d�usodegli oggetti

sicurezza

interno

Gas stop

Induzione elettromagnetica

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157

PROGETTO ESECUTIVO

UNITA� SPAZIALE

Pe

Us 31IX

I progressivi disturbi della memoria e l�alterazione dellecapacità cognitive più comuni, dei quali è responsabile lamalattia di Alzheimer, generano un esasperato stato didepressione nel malato, dovuto anche alla perdita dellafiducia in sé stesso e nelle proprie possibilità. Di fronte atale situazione si ricorre ad un approccio di tipo riabili-tativo: dopo aver valutato le effettive condizioni delpaziente, i suoi reali deficit e le capacità ancora illese,viene formulato un programma terapeutico finalizzato astimolare le abilità residue e a supportare quelle com-promesse. Nell�ambito di tale programma, la cura del-l�orto costituisce un�attività di tipo prevalentementemanuale che può favorire il parziale recupero dell�au-tostima nel malato, soprattutto in quegli anziani chehanno vissuto e lavorato in campagna. Per garantirecomunque ad ogni paziente la possibilità di dedicarsiautonomamente alla cura dell�orto, è necessario prog-ettare sia bancali per chi non è in grado di chinarsi, siaorti fruibili da disabili in carrozzina. E� evidente che ibancali devono essere progettati ergonomicamenteanche in funzione delle esigenze di quest�ultima catego-ria di utenza.

Indicazione progettualePrevedere varie tipologie di bancali per l�ortoterapia.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale- Prescrizione capitolare relativa agli arredi con docu-mentazione fotografica, o simile, sulle scelte adottate

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Semplicitàd�uso oggetti

fruibilità efacilità d�uso

interno

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158

PROGETTO ESECUTIVO

UNITA� SPAZIALE

Pe

Us30X

La malattia di Alzheimer determina numerosi deteriora-menti cognitivi, comportamentali e funzionali, causa diansia, di depressione, di fenomeni allucinatori, di deliri,di comportamenti ossessivi che pregiudicano la socialitàe la sfera emotiva del malato, rendendolo irritabile edaggressivo.Per non aggravare tale condizione d�instabilità emotiva,nel caso in cui la zona verde confini con aree potenzial-mente foriere di stress, è consigliabile celarne lapercezione per evitare ulteriori fonti di disagio.Al contrario, se l�esterno presenta scenari che tutelano oincrementano una situazione di benessere psicologicoper il malato, è raccomandabile valorizzarli creandovisuali opportune.Esse, tra l�altro, consentiranno di stimolare nel malato uninteresse verso il mondo esterno, riducendo quegli statidi alienazione facili a verificarsi nei soggetti con demen-za di tipo Alzheimer.

- TAV.8 Pianta in scala 1:50 dell�area recintata con l�indi-cazione degli angoli di visuale libera e del tipo di visuale

Indicazione progettualeNella progettazione della recinzione permettere lavista solo di eventuali visuali gradevoli.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

raccomandativa

raccomandativa

recupero

nu

ova costruzione

Riservatezza etranquillità deglispazi destinatiai pazienti

benessere psicologico

interno

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159

PROGETTO ESECUTIVO

UNITA� SPAZIALE

Pe

Us30XI

Indicazione progettualeNella progettazione botanica prevedere piante che, intotale sicurezza, forniscano al malato la percezionedel cambiamento stagionale e stimoli sensoriali(visivi, tattili, olfattivi).

- TAV.5 Pianta in scala 1:50 con l�indicazione delle sistemazionia verde e delle specie naturali (alberi, arbusti, fiori, ecc)

Nella progettazione del giardino Alzheimer, la pianifi-cazione botanica non si deve circoscrivere a mere moti-vazioni estetiche, in quanto svolge un ruolo strategico eterapeutico. La vegetazione è uno strumento che con-sente al malato di accorgersi del cambiamento stagionalee, quindi, di percepire quel trascorrere del tempo, com-promesso dalla malattia. Inoltre può fornire stimoli sen-soriali, utili ad acuire il suo interesse e ad accentuare lasua attenzione, come può diventare punto di riferimentospaziale della passeggiata e del vagabondare. Si dovran-no, quindi, privilegiare piante che presentino caratteris-tiche olfattive e cromatiche con inflorescenze grandi edai colori appariscenti, date le ridotte capacità visive delmalato. Le scelte botaniche saranno mirate a preferireessenze non urticanti o pungenti, in modo da consentireal malato di toccarle in condizioni di sicurezza. Inoltre,va considerata la possibilità che il malato ingerisca o cer-chi d�ingerire quello da cui è attratto, per cui è necessariogarantire l�edibilità di fiori, frutti, foglie e piante, vistaanche l�incapacità del paziente ad individuare potenzialifonti di pericolo. La vegetazione deve quindi essereattraente, colorata, profumata, manipolabile senza rischidi incidenti, non velenosa, evocante il trascorrere deltempo per la diversità dei colori e delle forme cheassume con il trascorrere delle stagioni.

Soluzione conforme

Localizzazione dell�informazione progettuale

prescrittiva

prescrittiva

recupero

nu

ova costruzione

Capacità di sti-molare unaadeguatapercezione delleimmagini

benessere visivo

Sicurezza d�usodegli oggetti

sicurezza

estate

inverno

esterno

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tavoletematiche

elaborati graficielaborati scritti

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161

progettonucleoAlzheimer

Struttura e contenuti degli elaborati progettualiAl fine di favorire il compito del progettista nella predisposizionedella documentazione relativa alla progettazione di un nucleoAlzheimer, si propone l�elenco degli elaborati progettuali richiesti.Esso è articolato per i tre livelli della progettazione � preliminare,definitiva, esecutiva � ed è strettamente correlato al paragrafo delleschede delle linee guida denominato Localizzazione dell�informazioneprogettuale.Tale elenco ha lo scopo di segnalare immediatamente al progettistaquali siano i documenti da produrre a ciascun livello della proget-tazione per attestare che le indicazioni progettuali sono state rece-pite e dimostrare la conformità del progetto ad esse.

progetto preliminare

progetto esecutivo

progetto definitivo

linee guida

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PROGETTO PRELIMINARE

Relazione generaletavola 1 Planimetria dell�area in scala 1:200 con:

- indicazione delle fonti rumorose, della soluzione adottata per l�ab-battimento acustico (per esempio barriere di alberi, terrapieno, ecc.) edella sua localizzazione

Schededelle linee guida

tavola 2 Planimetria dell�area in scala 1:200 con: - indicazione delle zone a cielo aperto e di quelle coperte del giardino - indicazione della destinazione d�uso degli ambienti- indicazione dell�area di pertinenza del nucleo Alzheimer rispettoall�eventuale RSA di riferimento e dei possibili tipi di interferenza - indicazione delle camere di degenza per tipo con riferimento all�abaco - numerazione dei posti letto - indicazione delle quote altimetriche e planimetriche

Planivolumetrico in scala 1:200 con:- individuazione delle ombre proiettate dagli elementi costruiti e natu-rali esistenti e di progetto calcolate nei diversi periodi stagionali enelle diverse ore del giorno

Pianta in scala 1:200 del nucleo/dell�area con:- indicazione dei percorsi interni ed esterni tramite adeguata simbolo-gia grafica - apposizione di simboli per denotare gli accessi diversificati per uti-lizzo e il tipo di controllo

Sezioni in scala 1:200:- indicazione delle quote altimetriche di progetto - indicazione delle dimensioni totali e parziali delle zone del giardino - indicazione dello spazio giardino e dello spazio interno

Prospetti in scala 1:200: - indicazione dell�identità morfologica rispetto al contesto

tavola 3

tavola 4

tavola 5

tavola 6

tavola 7 Assonometria e/o prospettiva in scala adeguata- indicazione dell�identità morfologica rispetto al contesto

Abaco schematico in scala 1:100 - dei tipi di camere di degenza con riferimenti codificati alle piante

Tabelle relative ai parametri da rispettare:- delle dimensioni e delle superfici degli ambienti - numero utenti, superficie per utente e superficie totale

tavola 8

tavola 9

capitolo dedicato agli aspetti morfologici

Oe9

Ci8

Ci9

Oe2, Oe3, Oe4, Oe5

Ci4

Oe1

Ci2, Ci3, Oe4

Oe6Ci1

Ci5, Ci7, Oe7, Oe8

Ci6

Ci2, Ci8

Oe4Ci3Ci4

Ci4

Oe6

Ci1

Oe4

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PROGETTO DEFINITIVO

tavola 1 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 con: - indicazione delle quote planimetriche e altimetriche e superfici

tavola 2 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 con:- indicazione dei percorsi interni ed esterni, diversificati per utilizzotramite adeguata simbologia grafica - indicazione delle distanze massime di percorrenza tra aree funziona-li (camere/cucina, camere/soggiorno, soggiorno/cucina, ecc.) e dello sviluppo complessivo - indicazione dei percorsi interni ed esterni e delle aree servite, conrelative destinazioni d�uso, con localizzazione degli elementi di orien-tamento e specifica della loro natura (degli elementi architettonici/diarredo/elemento naturale�) tramite adeguata simbologia grafica - indicazione degli accessi interno/esterno e degli accorgimenti utiliz-zati per filtrare il passaggio interno/esterno - indicazione dei percorsi del giardino, delle aree coperte e non - indicazione dei percorsi interni ed esterni, dei dislivelli, delle even-tuali pendenze e delle relative rampe tramite opportuna simbologiagrafica e quote altimetriche - indicazione degli accessi interno/esterno e del percorso di vagabon-daggio tramite adeguata simbologia grafica

Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 con: - indicazione delle destinazioni d�uso - indicazione delle destinazioni d�uso, delle correlazioni spaziali(distanze) e visive tra spazi comuni e camere di degenza - indicazione delle unità spaziali accessibili e non ai pazienti e dellesoluzioni per rendere inaccessibili gli spazi predetti - indicazioni di eventuali elementi d�acqua e delle loro tipologie - indicazione della sala tv e della localizzazione della televisione e dell�hi-fi - indicazione delle zone di conversazione, di soggiorno e degli spazi aiquali afferiscono tramite adeguata simbologia - indicazione delle camere di degenza per tipo

Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 con: - indicazione degli accessi all�area, delle recinzioni del giardino e degliaccorgimenti adottati per dissimulare la presenza della recinzione - indicazione del tipo di spazio prospiciente (strada, altra proprietà)

Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 con:- indicazione dei punti preferenziali di controllo e degli angoli liberi divisuale tramite adeguata simbologia grafica

Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 con:- indicazione della localizzazione degli apparecchi illuminanti, dellaloro tipologia e del loro campo d�illuminazione

tavola 3

tavola 4

tavola 5

tavola 6

tavola 7 Pianta dell�area e del nucleo in scala 1:100 con:- indicazione delle porte interne ed esterne, delle modalità ( ad anteincernierate) d�apertura e del senso di apertura - indicazione delle visuali preferenziali e della posizione delle finestrein relazione all�esterno visibile - indicazione dei percorsi e delle posizioni di porte e finestre tramiteadeguata simbologia grafica

Prospetti in scala 1:100 con:- indicazione delle partiture e delle dimensioni degli infissi (ed indica-zione del tipo di spazi prospicienti del prospetto)

Sezioni in scala 1:100- indicazione delle quote altimetriche - indicazione della recinzione e degli accorgimenti adottati per dissi-mulare la presenza della recinzione - longitudinali e trasversali, con indicazione delle caratteristiche del-l�esterno visibile

tavola 8

tavola 9

Sezioni schematiche in scala 1:50:- verticali, dei diversi tipi di finestre con l�indicazione delle quote prin-cipali (davanzale o parapetto misurato rispetto al filo esterno della fac-ciata) e delle soluzioni adottate per evitare la penetrazione del sole

tavola 10

Oe10

Oe1

Oe4

Oe9Us32IV

Oe11

Oe8

Oe7

Oe6

Us13IIIUs30VI

Oe12

Oe3

Oe5

Us5I

Oe19

Oe21

Oe2

Us30V

Oe13, Us6II

Oe17

Oe14, Oe15

Oe16

Oe17

Oe21

Oe10

Oe18, Oe20

Schede dellelinee guida

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PROGETTO ESECUTIVO

tavola 1 Pianta in scala 1:50 con:- indicazione delle finiture superficiali e relativa legenda con l�esplici-tazione delle caratteristiche della finitura, tramite simbologia graficaconvenzionale o codificata

Schede dellelinee guida

tavola 2 Pianta in scala 1:50 con:- indicazione dei tipi di pavimentazione, della geometria di posa inopera, del tipo di materiale, di formato e dei dislivelli minimi in corri-spondenza delle soglie interno/esterno con riferimenti codificati alleprescrizioni capitolari

Pianta in scala 1:50 con:- indicazione dello sviluppo planimetrico del corrimano in corrispon-denza dei percorsi, con indicazione della tipologia e della colorazionedell�elemento - indicazione della localizzazione esatta dei punti predisposti per lasegnaletica visiva

Pianta in scala 1:50 con:- indicazione della localizzazione esatta dei dispositivi di rilevamento,della loro tipologia e del tipo di segnalazione al personale

Pianta in scala 1:50 con:- indicazione delle sistemazioni a verde e delle specie naturali (alberi,arbusti, fiori, ecc.)

Pianta in scala 1:50 con:- indicazione della localizzazione esatta degli apparecchi illuminanti,della loro tipologia e del loro campo d�illuminazione

tavola 3

tavola 4

tavola 5

tavola 6

tavola 7 Pianta in scala 1:50 con:-gli arredi con indicazione della loro colorazione per aree funzionali - indicazione del tipo di arredo e rimando alla prescrizione capitolare

Pianta in scala 1:50 con:- indicazione dell�area recintata con l�individuazione degli angoli divisuale libera e del tipo di visuale

Particolare costruttivo in scala 1:5 della soluzione adattata per evitaregli spigoli vivi

tavola 8

tavola 9

Abaco degli infissi in scala 1:20- indicazione dei colori, dei contrasti cromatici e delle aree funzionalialle quali gli infissi appartengono - indicazione del tipo di finiture, colore e superficie - indicazione delle tipologie adottate - indicazione degli accorgimenti adottati per dissimulare la presenzadella porta - indicazione del tipo di vetratura - indicazione dei contrasti cromatici adottati per i sistemi di manovra

tavola 10

tavola 11 Abaco in scala appropriata della segnaletica e della simbologia adot-tata

Prescrizionecapitolarerelativa

- ai tipi di pavimentazione e finiture delle pareti, con indicazione delmateriale, del colore, del formato, della superficie e dei dislivelli mini-mi in corrispondenza delle soglie interno/esterno - agli infissi e relative maniglie, con documentazione fotografica, osimile, sulle tipologie adottate - ai sistemi di segnalazione per la sicurezza del paziente - alla soluzione adottata per evitare gli spigoli vivi - alle attrezzature per la cottura dei cibi - agli apparecchi illuminanti e alle loro caratteristiche illuminotecniche - ai comandi impiantistici - alla rubinetteria, con documentazione fotografica, o simile, sulle tipo-logie adottate- agli arredi, con documentazione fotografica, o simile, sulle tipologieadottate

Oe3, Oe4, Us6I,Oe13

Oe1, Oe2

Oe19

Oe23

Us6VII

Us30XI

Oe7, Oe8

Oe20, Oe25

Oe21, Us6I

Us30X

Oe5

Oe17Oe11

Oe16Oe12Oe13

Oe14, Oe15

Oe23

Us6IIOe9Oe7, Oe8

Oe6, Oe20, Oe22, Oe24, Oe25, Us6I, Us6III, Us6IV, Us6V, Us6VI, Us31IX

US4VIIIOe5Oe10, Oe11

Oe18

Oe1, Oe2, Oe4, Oe13

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Da un punto di vista concettuale la progettazione può essere inte-sa come un processo di risoluzione di un problema. In tale pro-spettiva l�attività di acquisizione degli input di progetto (briefing)costituisce l�imprescindibile premessa conoscitiva volta a definire i�dati del problema�, sia che si tratti di interventi di nuova costru-zione sia di ristrutturazione. La finalità generale perseguita dal briefing è quella di creare il sup-porto informativo necessario per l�individuazione di direzioni diintervento progettuale, con il particolare obiettivo di risolvereeventuali criticità e ottimizzare e migliorare complessivamente lecondizioni di svolgimento delle varie attività negli spazi costituen-ti la struttura edilizia del centro. Nel caso di interventi di ristruttu-razione le finalità conoscitive del briefing sono volte essenzialmen-te alla registrazione dello stato di fatto nel quale andrà ad inne-starsi l'intervento progettuale, mentre nel caso di nuove costruzio-ni esse consistono principalmente nella strutturazione dell'insiemedei dati esigenziali che informeranno il progetto.Il quadro esigenziale che in maniera specifica si può rilevare con glistrumenti di briefing di seguito descritti è costituito dai bisogni delpersonale sia in riferimento al ruolo di supporto terapeutico e con-trollo dei pazienti sia in riferimento alla propria permanenza all�in-terno del centro.

Due sono le categorie di informazioni che costituiscono il necessa-rio presupposto conoscitivo alle azioni progettuali ovvero quellevolte alla- definizione del complesso delle attività svolte dal personale all�in-terno del centro- individuazione delle condizioni ambientali e strumentali necessa-rie per lo svolgimento delle suddette attività.Per raccogliere queste informazioni può ipotizzarsi la predisposi-zione di tre tipologie di strumenti:a- il questionario aperto e la lista delle unità spaziali (Cfr. Allegato I).

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capitolo quartoBriefing di progetto

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Quest�ultima ha il compito di fungere da supporto pre-strutturato� in quanto riferito a informazioni omogenee ripetitive � per racco-gliere le risposte degli interlocutori apponendo un semplice sim-bolo, così da accelerare i tempi e minimizzare il rischio di perditadi dati durante la somministrazione del briefingb- le schede (Cfr. Allegato II), la cui compilazione richiede essenzial-mente l'apposizione di simboli o la scrittura di brevi testi in rela-zione a categorie di informazioni specifichec- la tabella delle relazioni funzionali tra le attività ( Cfr. Allegato III),la cui compilazione prevede essenzialmente l'uso di codici alfanu-merici predisposti per l'evidenziazione delle relazioni tra le attivi-tà.Si fa rilevare che gli strumenti qui elencati - e riportati in allegato -, sebbene già utilizzati in esperienze di progettazione, hanno valo-re principalmente esemplificativo in quanto indicativi delle tipolo-gie di informazioni che devono essere raccolte, mentre la formaspecifica del supporto (schede, liste, elenchi, tabelle etc.) può esse-re passibile di modifiche per migliorarne l'operatività in sede disomministrazione.

Il questionario apertoIl questionario aperto, in quanto strumento di briefing che valoriz-za l�apporto conoscitivo degli interlocutori, risulta adatto per l�ac-quisizione di informazioni su aspetti o problematiche di cui i ricer-catori hanno un basso livello di conoscenza.In particolare, il questionario può essere utilizzato per raccoglierele seguenti tipologie di informazioni, qui brevemente descritte rela-zionandole alle rispettive principali finalità progettuali:- descrizione della dimensione spaziale-funzionale complessiva del centro(ingressi, unità spaziali) e della consistenza quantitativa e qualitativa(in termini di ruoli ricoperti) degli operatori della struttura. I dati inerenti la descrizione fisica della struttura possono agevol-mente essere raccolti utilizzando come supporto tabelle a tal finepredisposte come la già menzionata lista delle unità ambientali.

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Nel caso, poi, di interventi di ristrutturazione ci si può proficua-mente avvalere della planimetria del centro per la esatta localizza-zione degli ingressi e delle varie unità ambientali. Sempre delletabelle possono essere adottate per raccogliere i dati inerenti la con-sistenza quali-quantitativa degli operatori. In termini più ampi e con validità generale, può dirsi che la sceltadel supporto per la registrazione delle risposte degli interlocutorideve essere operata sulla base dei criteri base di riduzione com-plessiva del tempo di somministrazione del briefing e di minimiz-zazione del rischio di perdita di dati durante la loro registrazione. Per ciò che attiene le finalità progettuali, le informazioni sulladimensione spaziale-funzionale della struttura consentono essen-zialmente di conoscere il funzionamento complessivo del centro,mentre le informazioni sugli operatori consentono di avere un fon-damentale termine di riferimento per il dimensionamento deglispazi costituenti la struttura edilizia � sia che si tratti di ristruttu-razione sia di interventi di nuova costruzione.- informazioni attinenti le strategie future di sviluppo della strutturaQueste informazioni - nel caso di interventi di ristrutturazione dicentri esistenti - costituiscono essenzialmente il supporto conosci-tivo per eventuali adeguamenti della consistenza dimensionaledella struttura o per risolvere l�alloggiamento di nuove attivitàpreviste o, ancora, per il riuso di spazi ospitanti attività in via didismissione. In termini più generali, la finalità di queste informazioni, sia che sitratti di interventi di ristrutturazione sia di nuova costruzione, con-siste nell�assicurarsi che la soluzione progettuale che si andrà a pre-figurare non risulti obsoleta a breve termine.- informazioni volte ad evidenziare le criticità - funzionali e/o gestionali -riferite alla scala dell�intera strutturaQueste informazioni hanno l�obiettivo manifesto di focalizzare l�a-zione progettuale sui nodi critici a livello della struttura nel suoinsieme- opinioni su aspetti specifici

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L�azione progettuale deve sempre armonizzarsi con i punti di vista,le opinioni di coloro che operano - o opereranno - nella strutturaoggetto dell�intervento progettuale (un esempio significativo diargomento sul quale è opportuno raccogliere il parere del persona-le può senz'altro ritenersi quello del controllo dei pazienti attraver-so dispositivi elettronici come le telecamere, le quali comportanodelle imprescindibili valutazioni in merito alle limitazioni dellaprivacy dei pazienti).

Per ciò che attiene la scelta degli interlocutori del questionarioaperto possono esprimersi alcuni, fondamentali criteri base: leinformazioni che si riferiscono agli aspetti di natura gestionale estrategica sono pressochè esclusivamente acquisibili dagli operato-ri che ricoprono ruoli dirigenziali; le informazioni che si riferisco-no al funzionamento routinario, quotidiano della struttura sonoacquisibili da operatori che svolgono funzioni di coordinamento �nel caso specifico l�infermiere responsabile del piano di assistenzache possiede una visione d�insieme sia delle caratteristiche dellastruttura sia delle sue problematiche; per le informazioni su aspet-ti specifici � pareri, chiarificazione di nodi critici, ecc. � deve pre-vedersi il coinvolgimento degli operatori che svolgono le attivitàinteressate con l�avvertenza generale che, qualora le risposte pre-vedano dei cambiamenti di natura strutturale � incremento del per-sonale, acquisti di attrezzature, ecc. � deve comunque compiersiuna verifica incrociata volta a definirne il grado di fattibilità attra-verso l�interrogazione dell�operatore che svolge il ruolo di dirigen-te.

Le schedeLe schede costituiscono uno strumento finalizzato a raccogliere leinformazioni inerenti le attività svolte dal personale e le condizio-ni � ambientali e strutturali � necessarie per il loro svolgimento.Questo strumento ha un livello superiore di pre-strutturazionedelle informazioni, sulle quali si vogliono acquisire dati specifici,

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rispetto al questionario aperto. Per ciò che attiene l'organizzazionecomplessiva dell'insieme delle schede si è qui assunta come grigliadi riferimento la lista delle macrofunzioni e la relativa scomposi-zione delle macrofunzioni in attività elementari.Le schede hanno la finalità di raccogliere informazioni circa leseguenti categorie di variabili:1) le attività compiute nel centro (cosa viene fatto),2) le caratteristiche qualitative (chi) e quantitative (quanti) relativeal gruppo degli attori coinvolti in ciascuna attività3) le unità ambientali dove si svolgono le attività (dove) 4) le caratteristiche di utilizzazione delle varie unità ambientali(sincronica e diacronica)5) le caratteristiche temporali delle attività (quando e per quantotempo)6) le condizioni ambientali necessarie per lo svolgimento delle atti-vità (luce, temperatura, controllo visivo dei pazienti)7) le dotazioni di arredi e di attrezzature (di cosa si abbisogna perlo svolgimento di ciascuna attività)

Non tutti i tipi di informazioni qui elencati saranno �automatica-mente� riportati in ogni scheda di briefing ma sarà necessario ope-rare una selezione critica adottando solo quelle informazioni rite-nute significative nella descrizione della attività di volta in voltaoggetto di analisi. Tuttavia, le categorie 1-4 e 7 saranno presenti intutte le schede.Per ciò che attiene le principali finalità progettuali delle categoriedi informazioni poco sopra elencate si riferisce quanto segue:

- le categorie 1) e 2) costituiscono una griglia di riferimento indi-spensabile per la valutazione delle necessità spaziali e l�individua-zione dei principali connotati tipologici della struttura;- la categoria 3) permette di conoscere in termini spaziali il com-portamento del personale attraverso una localizzazione spazialepuntuale di ciascuna attività;

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- la categoria 4) permette essenzialmente di valutare la compatibi-lità tra attività svolte sincronicamente/diacronicamente nellamedesima unità ambientale; - la categoria 5) permette - congiuntamente alle informazioni dellacategoria 4) - di valutare l�eventuale compatibilità diacronica tra leattività e di ottimizzare l�utilizzazione degli ambienti costituenti lastruttura;- le categorie 6) e 7) permettono di conoscere le caratteristicheambientali e le dotazioni di attrezzature e arredi necessari per losvolgimento in condizioni confortevoli delle attività.Nell'allegato II vengono mostrate le modalità di compilazione.

Le tabelleLa tabella delle relazioni funzionali tra le attività ha il fine di rile-vare la natura dei flussi � e dunque delle relazioni funzionali � chesi instaurano tra le diverse attività svolte all�interno del centro. Iflussi, come specificato nella tabella, possono essere riferiti sia aglioperatori, sia ai materiali sia allo scambio di informazioni.Dal punto di vista progettuale i flussi degli operatori e dei materialiindividuano le relazioni spaziali � in particolare i caratteri di vici-nanza e prossimità, nel primo caso, e di collegamento di servizio,nel secondo caso � delle unità ambientali in cui si svolgono le atti-vità legate dal flusso degli operatori e dei materiali. Il flusso delleinformazioni, invece, non necessariamente implica dei requisiti dinatura spaziale, dato l�uso oramai generalizzato delle tecnologieinformatiche che consentono di prescindere dalla dimensione spa-ziale per lo scambio delle informazioni. Tuttavia, com�è evidente, lerelazioni spaziali di vicinanza/prossimità sono invece implicatedallo scambio di informazioni su supporto cartaceo.Nell'allegato III, data la finalità puramente esemplificativa, è ripor-tata solo la prima pagina della tabella delle relazioni funzionali trale attività, dato che le pagine seguenti ripropongono tutte la mede-sima struttura.

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US1 Atrio

US2 Soggiorno

US3 Sala da pranzo

US4 Cucina terapeutica

US5 Camera di degenza

US6 Bagno

US7 Bagno assistito

US8 Percorsi di vagabondaggio

US9 Lavanderia terapeutica

US10 Spazio per musicoterapia

US11 Spazio di lavoro

US12 Palestra

US13 Sala tv

US14 Spazio per il culto

US15 Spazio cure estetiche

US16 Spazio per colloqui

US17 Infermeria

US18 Ufficio-Direzione

US19 Archivio

US20 Guardaroba pazienti

US21 Spogliatoio per personale

US22 Camere per personale

US23 Bagno per personale

US24 Salottino per personale

US25 Dispensa

US26 Deposito biancheria

US27 Deposito attrezzature pulizia

US28 Rimessa per sedie a ruote

US29 Ingresso per non pazienti

US37 Lavanderia generale

US38 Cucina generale

con controllopresente

prevista

libera

interdetta

Accessibilità al paziente

Allegato IEsemplificazione di questionario per l�acquisizione di informazionirelative alle Unità spaziali

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Allegato IIEsemplificazione per l�acquisizione di informa-zioni relative alle attività e alle condizioninecessarie per il loro svolgimento

Macrofunzione A

Attività x

Attività y

Attività z

AA BB CC DD al

Svolgimento attività

Questo campo ha il fine di raccogliere informazioni integrative che possono meglio specificare i dati raccolti attraverso la scheda o,anche, informazioni che sono difficilmente rilevabili e formalizzabili attraverso il meccanismo bloccato della scheda, (come, ad esem-pio, i commenti svolti dagli intervistati durante la somministrazione delle schede di briefing).

Unitàspaziale

Utilizzazione USper altre attività

Sincronica Diacronica

Illuminazione

Arrediprincipali

AttrezzatureprincipaliN

atur

ale

Art

ific

iale

Osc

urab

ilità

Attività elementariLe informazioni da acquisire consistono nella conferma - o meno - dello svolgimento delle singole attivi-tà elencate e nell�eventuale integrazione della lista. La conferma dello svolgimento di una data attività èformalizzata annerendo il quadratino corrispondente.

Gruppo di fruizioneLe abbreviazioni (AA, BB ecc.) identificano i vari attori.Le informazioni da acquisire consistono nella individuazione del tipo e numero di attori coinvolti nellosvolgimento di ciascuna attività elementare.La compilazione prevede l�espressione del numero di ciascun tipo di attore coinvolto nello svolgimentodi ogni singola attività elementare.

Unità spazialeL�informazione da acquisire consiste nella identificazione dell�unità spaziale utilizzata per lo svolgimen-to di ciascuna delle attività elencate.

Durata attivitàL�informazione di natura temporale qui presente è quella che si riferisce alla durata di svolgimento delleattività (in altri casi può essere significativa la identificazione di �quando� l�attività viene svolta).

Utilizzazione delle USLe informazioni da rilevare consistono nella individuazione delle modalità di utilizzo delle varie Unitàspaziali. La compilazione prevede la registrazione delle eventuali attività che sincronicamente e/o dia-cronicamente vengono svolte nella US attraverso l�uso di codici (o abbreviazioni) preventivamente defi-niti per l�identificazione di ciascuna delle attività svolte nella struttura edilizia.

Le condizioni di illuminazioneLe informazioni da acquisire sono volte a definire le condizioni di illuminazione necessarie per lo svolgi-mento delle varie attività. Attraverso l�apposizione di un segno di barratura nei quadrati predisposti siformalizza la necessità di illuminazione naturale. Per ciò che attiene l�illuminazione artificiale vanno evi-denziate le caratteristiche che la luce deve avere (diffusa, regolabile, concentrata); e le esigenze di oscu-rabilità dell�ambiente (totale, parziale).

Le dotazioni di impianti e attrezzatureLe informazioni da acquisire consistono nella individuazione dei principali elementi di arredo e attrez-zature necessari per lo svolgimento delle varie attività.

Condizioni svolgimento attività

Durataattività

Note

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di materialidi operatori

di informazioni

Flussi

1Inserimento del paziente nella struttura

1.A Colloquio iniziale

1.B Verifica stato di salute

1.C Diagnosi infermieristica preliminare

1.D Compilazione scheda paziente

1.E altro

1.F altro

supporto Cartaceo supporto Informatico

di operatori

3Svolgimentodelle attività delpaziente all�interno del centro

2Programmazionedelle attività delpaziente

2.A Valutazione stadio della malat-tia

2.B Valutazione delle attitudini delpaziente

2.C Programmazione attivitàindividuali e di gruppo

2.D Altro

2.E Altro

3.A Cura della casa

3.B Cucina terapeutica

3.C Movimento e percezione del se

3.D Manualità

3.E Attività ricreative

3.F Cura della persona

3.G Consumazione pasti

3.H Riposo quotidiano

3.I Igiene personale ed evacuazione

3.L Altro

3.M Altro

4Monitorizzazionegiornaliera

del paziente

4.A Redazione diario assistenziale

4.B Altro

4.C Altro

5Assistenza di base al paziente

5.A Assistenza del paziente nonautosufficiente

5.B Altro

5.C Altro

Allegato IIIEsemplificazione di tabella per l�acquisizionedi informazioni relative alle relazioni funzio-nali fra le attività

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Area disperimentazione progettuale

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La ricerca sperimentale elaborata dal Centro Interuniversitario diRicerca TESIS, oltre a predisporre uno strumento normativo atto aqualificare la progettazione delle residenze sanitarie destinate aimalati di Alzheimer, ha sviluppato a fine solo strumentale un�ipo-tesi progettuale su una realtà esistente, per testare l�applicabilitàdelle linee guida formulate.Tale ipotesi progettuale ha recepito le indicazioni della ASL 4 diPrato e il suo desiderio di realizzare un giardino Alzheimer in un�a-rea a verde prospiciente la Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA)di Narnali, priva allo stato attuale di qualsiasi soluzione organiz-zativa. Nella RSA è, infatti, in funzione da tempo un centro diurnoAlzheimer, ricavato in una parte del piano terreno dell�edificio,mentre si prospetta in un futuro molto prossimo di riconvertireun�altra porzione del piano terreno, limitrofa a quella del centrodiurno, a nucleo residenziale per i malati di Alzheimer.L�intervento si è allora interessato di rifunzionalizzare a livelloprevalentemente tipologico gli spazi interni dell�esistente centrodiurno e quelli destinati al centro residenziale, in modo da ipotiz-zare sinergia fra i due nuclei; di organizzare il giardino, nonché diprevedere un nuovo blocco edilizio, di collegamento fra i due cen-tri, per ampliare gli spazi terapeutici.

Proposta metaprogettuale Al margine nord-occidentale del Comune di Prato, nella frazionedi Narnali, fra Via del Guado e Via di Maliseti, in una zona giàdotata di tutti i servizi di urbanizzazione primaria e secondaria, èpresente una RSA che già comprende un centro diurno Alzheimer,di impianto a forma di T. Il tessuto urbano in cui è situato tale edificio è interessato da unedificato prevalentemente residenziale, leggermente decentratoverso la frazione di Maliseti, caratterizzato anche da alcuni edificipubblici, negozi, una banca e una chiesa che contribuiscono a nonemarginare i soggetti insediati, che possono così mantenere deilegami con il normale evolversi della vita.

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capitolo quintoSperimentazione progettuale per il centro Alzheimer

di Narnali (Prato)

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La proposta progettuale si é concentrata sull'area del centro diurnoAlzheimer, l'ala della RSA da destinarsi a centro permanenteAlzheimer e la zona a verde adiacente alla RSA di proprietà dellaASL4, destinata ad ospitare il giardino Alzheimer. Allo stato difatto, la porzione della RSA utilizzata dal centro diurno Alzheimere ricavata al piano terreno del braccio longitudinale della costru-zione a forma di T, manca di una corretta impostazione degli acces-si, di una organizzazione degli spazi tale da favorire il controllodiretto dei malati, di un percorso interno di vagabondaggio, di unademarcazione con gli ambienti pertinenti alla RSA.L'ala da destinarsi a centro residenziale Alzheimer, locata al pianoterreno del braccio sud della RSA, oltre a necessitare di una riorga-nizzazione degli spazi interni, richiede che sia prevista una corre-lazione con l'adiacente centro diurno in funzione di una futura piùfacile gestione dei due nuclei.Al contempo, l'area verde ipotizzata per il girdino Alzheimer, pro-spiciente la zona dei nuclei, presenta una tale estensione che non nerende corretta la sua completa utilizzazione, come le linee guidahanno postulato. Ciò ha portato a pensare di destinarne una parteai nuclei Alzheimer e un'altra a spazio verde attrezzato per laR.S.A., che di fatto manca di un giardino di respiro proporzionaleal numero dei suoi ospiti. Tale scelta ha anche permesso di dotare icentri di Alzheimer di un ingresso indipendente da via di Maliseti,lasciando in funzione quello da via del Guado per la sola RSA, non-ché di prevedere due accessi pedonali al giardino Alzheimer riser-vati al giardiniere ed al personale. Di conseguenza, tra via diMaliseti e le due aree verdi è stata prevista una zona filtro alberatacon un�area riservato a parcheggio.L�obiettivo principale dell�intervento progettuale è stato quello direalizzare un ambiente protesico che tenesse conto delle reali esi-genze del malato di Alzheimer.Il progetto prevede sia la ristrutturazione degli spazi interni,attualmente occupati dal centro diurno e dalla R.S.A., sia la costru-zione di nuovi spazi esterni all�edificio. La ristrutturazione degli

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spazi interni si rende necessaria per supplire alle attuali carenzedella struttura e per ottenere ambienti efficienti e ben fruibili dal-l�utenza prevista; la costruzione di un nuovo blocco edilizio corre-lato ai due centri Alzheimer mira a compensare l�insufficienza dispazi comuni, offrendo ambienti da utilizzare per lo svolgimentodelle attività terapeutiche. Nello stabilire la nuova conformazionedegli spazi, si è fatto in modo che l�intervento fosse meno invasivopossibile e che fosse in grado di rispondere sia alle esigenze delmalato che a quelle gestionali-operative.Il nucleo Alzheimer che si prospetta sarà quindi organizzato in treparti: il centro diurno nella sua attuale collocazione, il centro resi-denziale nell�ala destinata e il nuovo blocco per le attività terapeu-tiche (oggetto di nuova costruzione), utilizzabile sia dal centro resi-denziale che dal diurno.Il centro diurno, a cui si accede da via Maliseti attraverso un vialealberato, nella nuova conformazione presenta nella parte destrarispetto all�asse longitudinale della struttura, tutti gli spazi di ser-vizio di pertinenza del personale. Ciò per evitare che si possa gene-rare nel paziente confusione in merito agli spazi a lui accessibili eper indirizzarlo in modo chiaro verso la zona pensata per le attivi-tà terapeutiche. Questa é dislocata nella restante parte dell'area delcentro diurno e si collega attraverso un percorso di vagabondaggioalle zone comuni del centro permanente, nonché al nuovo bloccoposto in una piccola area verde prospiciente i due nuclei.Il percorso interno di vagabondaggio, oltre ad unificare le tre aree(centro diurno, centro residenziale e blocco per le attività), è l�ele-mento portante del progetto. Grazie al suo andamento chiuso adanello, oltre al vagabondaggio del malato, il percorso consente l�ac-cesso a tutti gli spazi terapeutici e, quindi, permette di distrarre ilpaziente dal suo cammino e di coinvolgerlo nelle varie attività pre-viste negli ambienti a lui tangenti.Il nuovo blocco pensato per le attività terapeutiche è stato disloca-to al margine della piccola area verde prospiciente i due centri efunge da luogo di convergenza del centro residenziale e di quello

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diurno. Di dimensioni contenute, per non disorientare il paziente,costituisce anche un collegamento al giardino vero e proprio e alcontempo un limite alla porzione di verde sulla quale si affaccianoi due centri.Nella sua composizione si è evitato ogni riferimento a contestiospedalieri: attorno a un�area centrale di sosta, si presentano le�stanze� destinate alle attività terapeutiche, un giardino d�invernoe i necessari servizi igienici.

Indicazioni per il progetto esecutivo del giardinoAlzheimerLa ricerca ha indicato l�importanza di un�area verde opportuna-mente predisposta per supportare ed enfatizzare le capacità resi-due che il paziente può ancora esprimere, nonché il suo grado diautonomia.Il giardino ha rappresentato nella storia il continuo tentativo dimantenere, ricostruire ed umanizzare la memoria dell�ambientenaturale. Pertanto il giardino, l�orto, lo spazio verde sono luoghifamiliari alla memoria, che rimangono nel vissuto anche di chi haperduto la memoria di sé; il giardino rappresenta quindi il luogodove al malato è consentito di godere della libertà di uscire all�a-perto, di riappropriarsi della natura a patto che sia di facile acces-so e soddisfi la pulsione al movimento.Le persone affette da Alzheimer sono sottoposte a processi di pro-gressiva riduzione delle capacità cognitive dovuti alla degenera-zione delle facoltà celebrali e a perdita della memoria verso sia lapropria realtà umana che l�ambiente. La strutturazione dell�ambiente terapeutico per gli affetti daAlzheimer costituisce, parallelamente alle ricerche mediche e far-macologiche, un obiettivo teso a determinare condizioni di rallen-tamento dei processi involutivi e degenerativi specifici. Se l�am-biente fisico deve compensare i deficit sensoriali e percettivi causa-ti dalla demenza, lo spazio esterno diventa una pertinenza fonda-mentale, considerando che il comportamento dei malati è basato su

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una forte pulsione alla deambulazione e al tempo stesso é necessa-rio contenere (e controllare) l�ambito di deambulazione. Ciò signi-fica dover far coincidere esigenze contrapposte e per questo i crite-ri di progettazione devono essere ricondotti ad un�integrazioneorganica tra spazi interni e spazi esterni, considerando la strutturadegli spazi esterni funzionale al programma terapeutico specificoper i malati.I risultati della ricerca svolta dal Centro TESIS sono stati applicatiall�intervento sul giardino per il quale sono stati formulati iseguenti criteri progettuali:- dare sfogo al vagabondaggio- limitare il �campo d�azione� del paziente in modo mimetizzato enon coercitivo- prevenire complicanze e sintomi comportamentali- garantire il controllo a vista degli operatori sanitari- avere un rapporto diretto e continuo con l�interno del nucleo- compensare i disturbi di memoria e prevenire il disorientamento- garantire l�accessibilità e la fruizione notturna- stimolare le abilità funzionali residue e compensare le disabilità- evitare al malato stimoli stressanti e la privazione sensoriale- garantire le capacità decisionali residue del malato- adeguarsi ai ritmi ed ai bisogni del paziente- avere un�atmosfera familiare e normalizzata- creare un�immagine ambientale riconoscibile e rassicurante- facilitare lo svolgimento dei programmi terapeutici- consentire l�esercizio di attività ricreative a contatto con la natura.Il progetto vuole negare innanzi tutto il concetto del parco natura-listico di �estetica passiva� per affermare invece l�idea di un luogodove il fruitore può avvalersi di diversi stimoli, seguire esperienzeinterattive, maturare delle conoscenze, apprendere rilassandosi osvagarsi semplicemente.Partendo da questo concetto, il giardino è definito da elementi�pieni� - spazi destinati ad attività specifiche, riferimenti visualiche lo ritmano - e da �vuoti� che, configurati come percorsi sinuo-

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si, si dispiegano in curve e serpentine, fino a lambire tutti gli ango-li interessati dalla composizione. Il percorso, infatti, può esseredefinito come una �passeggiata cinematica�, lungo la quale si suc-cedono tre aree a tema, concepite come �stanze� vivibili dal visita-tore. Il percorso è l�elemento generatore e strutturante del proget-to. Esso realizza una sequenza controllata di stimoli percettivi(colori, suoni, profumi), ha uno sviluppo anulare per evitare bivied incroci e permette al malato di tornare sempre al punto di par-tenza. La sua caratteristica precipua è soprattutto quella di distrar-re il paziente dal continuo vagabondare e di renderlo partecipe disituazioni diverse, siano esse attività occupazionali, momenti disocializzazione, di rilassamento, di incontro o di sosta.E� importante che il percorso sia intercalato con aree di sosta che siconfigurano come �mete da raggiungere�. Tali aree sono di forma e dimensioni variabili, a seconda della fun-zione e del numero di utenti; sono luoghi dove lo scandire tempo-rale si realizza attraverso l�esperienza di attività varie, che possonoandare dalla sosta contemplativa al lavoro manuale. L�intenzione è, infatti, quella di realizzare uno spazio �da scoprire�,quasi un �luogo delle meraviglie�, in cui il paziente si senta pro-tetto e possa riappropriarsi del proprio tempo, del proprio spazio,del proprio corpo. Un elemento essenziale nella composizione èdeterminato dal terrapieno che delimita verso l�esterno il giardinoin modo sicuro, cioè invalicabile per il malato e al contempo chiu-de lo spazio verde a lui destinato. Coperto dal manto erboso, essosi presenta come un elemento che si inserisce in modo naturale nelpaesaggio circostante ed è caratterizzato da un andamento armo-nioso e collinare.Il giardino è per eccellenza il luogo ove più facilmente il malatopuò essere guidato a riscoprire i suoi sensi, può percepire il cam-biamento stagionale e il fluire del tempo, può essere risvegliatonella sua attenzione verso l�ambiente. L�obiettivo è quindi quello di creare un ambiente che esalti le infor-mazioni positive e mitighi gli stimoli negativi. Per un efficace con-

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seguimento di tale obiettivo, le informazioni fornite dall�ambientedevono essere di tipo plurisensoriale, interessare cioè più sensicontemporaneamente, in modo da interagire efficacemente con lecapacità percettive residue.I luoghi dove ciò può avvenire sono:- lo spazio del colore, in cui viene stimolata la percezione visivaattraverso il colore della vegetazione (fiori, foglie e corteccia deglialberi);- lo spazio del gusto, dell�olfatto e del tatto, in cui è possibile coglie-re frutti, assaporare l�aroma delle piante officinali e avere contattodiretto con le piante stesse;- lo spazio della concentrazione, che consiste in uno spazio diforma circolare, attrezzato per lo svolgimento di attività manuali ericreative, che permette di attrarre il paziente al suo interno;- il luogo della stimolazione uditiva, individuato da una voliera,collocata in posizione centrale rispetto all�intero giardino, in quan-to elemento di riferimento visivo anche a distanza. Inoltre essacostituisce un elemento tradizionale del giardino.

Gli accessiIl progetto del giardino Alzheimer è organizzato all�interno di unterrapieno, che costituisce il limite verso lo spazio esterno. L�areaoggetto dell�intervento ha una superficie totale pari a 2230 mq equella interna al terrapieno di 960 mq circa.L�accesso al giardino avviene sul lato nord-ovest da un unicoingresso, in comunicazione diretta con il blocco per le attività tera-peutiche che è posizionato nell�area compresa fra il centro diurno eil centro permanente. Sono inoltre presenti un accesso di servizio per il personale, postoa fianco dell�ingresso principale al centro diurno, ed uno per il giar-diniere, posto sul lato est dell�area, che permette di accedere diret-tamente al ricovero degli attrezzi e al giardino stesso, attraversouna porta mimetizzata lungo il percorso.

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Il percorsoL�elemento che definisce i limiti dell�area fruibile dai pazienti ècostituito da un percorso pavimentato e coperto, che garantisce l�u-tilizzo del giardino anche in caso di condizioni meteorologiche sfa-vorevoli. Ha una larghezza media di 2,10 m ed è lungo complessi-vamente circa 110 m.Tale percorso è delimitato sul lato esterno dal terrapieno che haun�altezza variabile da 2,80 m, sul lato sud e sud-est, ai 2,50 m viavia decrescenti fino alla quota zero sul lato ovest. La morfologia del terrapieno ben si integra nel paesaggio circo-stante in quanto, esternamente, ha fattezze collinari e un anda-mento variabile per garantire a sud un�adeguata protezione dalsoleggiamento, senza schermare a nord la visuale verso i monti inlontananza. Assume anche l�identità di un elemento tecnologico dalle diverseconnotazioni: semplice copertura, contenitore (lungo di esso tro-viamo un ricovero per gli attrezzi del giardiniere, uno spazio dideposito e dei bagni), supporto per attività diverse (area per l�orto-terapia e area per lo svolgimento di attività ricreative), nonchè perpiante rampicanti ed elementi di seduta.La struttura portante del terrapieno è in cemento armato gettato inopera, opportunamente impermeabilizzata e internamente rivesti-ta con pannelli di legno.Lungo il lato sud e sud-est del giardino la struttura presenta unamensola a sbalzo a quota 2,50 m, che sostiene la copertura, e unazona funzionale che comprende i bagni accessibili ai pazienti, unospazio di deposito ed un ricovero per gli attrezzi riservato al giar-diniere. Da questo punto in poi il muro di contenimento inizia adecrescere in modo graduale, lasciando emergere la struttura disupporto della copertura, costituita da pilastri fissati al muro dicemento. Qui la chiusura verso l�esterno è costituita non da una parete ma daelementi vegetali, quali siepi schermanti. Esse sono state utilizzate anche come limite di demarcazione tra le

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zone accessibili e quelle non accessibili ai pazienti. La copertura delpercorso è leggera e costituita da elementi modulari, listelli dilegno ancorati a dei correnti, ed ha una struttura portante in legnolamellare dal design quanto più familiare possibile. Essa è l�ele-mento unificante delle diverse aree del giardino, trattato in modounitario a livello tecnologico e presenta un profilo che varia in cor-rispondenza dell�ingresso e degli spazi attrezzati per segnalare gliaccessi e le aree funzionali e orientare il paziente.L�elemento di copertura deve rispondere a requisiti diversificati ecomplessi, viste le esigenze comportamentali del malato diAlzheimer, pertanto il progetto propone diverse soluzioni possibi-li della finitura: senza tenuta all�acqua, coperta dal verde dellepiante rampicanti o da stuoie, e con tenuta all�acqua, realizzatatramite più alternative: lastre di rame o di policarbonato, tavole dilegno o membrana in pvc.

Le aree tematicheLe aree interne delimitate dal percorso sono state caratterizzate inmodo diversificato, tanto da diventare delle aree tematiche cheoffrono differenti stimoli al paziente.L�area più vicina all�ingresso è definita �spazio del colore� ed ècaratterizzata da piante selezionate in modo da garantire la pre-senza del colore in ogni periodo dell�anno. Quest�area ha l�obietti-vo di catturare l�attenzione del paziente attraverso una successionedi stimoli visivi.Nella parte più ad est trova collocazione lo �spazio del gusto, olfat-to e tatto�, che comprende una zona destinata all�ortoterapia, unaal frutteto e un�altra alle piante aromatiche e commestibili in gene-re. In particolare l�orto rappresenta un elemento altamente signifi-cativo e simbolico, in quanto consente lo svolgimento di attivitàche danno al malato interesse e soddisfazione e che gli permettonodi riappropriarsi del rapporto con la vita in genere, attraverso lamanualità e il contatto diretto con la vegetazione. Accanto all�ortosono state inoltre collocate piante che hanno la caratteristica di

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emettere profumazioni intense al solo sfregamento delle foglie. Ilfrutteto consente al paziente di ritrovare un ambiente familiare alsuo vissuto e di orientarlo temporalmente. E� il luogo, all�internodell�area, in cui è possibile cogliere e assaporare dei frutti libera-mente e in totale sicurezza. La zona destinata agli aromi contienepiante aromatiche e commestibili in genere.La terza area tematica è stata chiamata lo �spazio della concentra-zione� ed è caratterizzata dalla presenza di un�area attrezzata eriparata, all�interno della quale i pazienti possono svolgere diverseattività terapeutiche. Nell�area è collocato un solo grande albero,avente come finalità quella di attirare l�attenzione del paziente, edè delimitata da piante di diversa altezza e grandezza, che induco-no i pazienti a permanere all�interno dell�area.Le tre aree sono percorse da un vialetto sinuoso, che permette alpaziente di attraversare ciascuna area, di permanere negli spazi disosta o semplicemente di contemplarne il paesaggio.Centralmente rispetto al giardino e visibile da tutti i punti dell�areaè posizionata la voliera, elemento che riconduce alla stimolazionedella percezione uditiva ed arricchisce di suoni il giardino e rap-presenta un punto di riferimento spaziale per il paziente. Altri ele-menti che hanno lo scopo di essere dei �segnali� facilmente distin-guibili, tanto da poter essere d�aiuto nell�orientamento, sono postiin prossimità dell�ingresso-uscita e dei due bracci che partono dalcentro del giardino; si tratta di una torretta lignea con asta porta-bandiera, di una fontana e di una scultura.

ArrediDi notevole importanza è la scelta degli arredi, in quanto devonoassicurare l�incolumità d�uso, la protezione da cadute e una corret-ta fruibilità in termini di semplicità, praticità e riconoscibilità;devono garantire l�accessibilità diretta, la socializzazione ma anchela privacy, minimizzare i fattori di stress e possedere particolaridotazioni per lo svolgimento delle attività del giardino; devonopossedere un aspetto familiare ed essere realizzati con materiali

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caldi e piacevoli al tatto.Gli arredi sono stati differenziati in base alle diverse zone del giar-dino, pur avendo le stesse caratteristiche formali.Le panchine hanno la seduta e lo schienale in legno con struttura disupporto in acciaio, ancorata alla pavimentazione.

PavimentazioniLa pavimentazione deve garantire la sicurezza d�uso (protezioneda cadute), e quindi essere antisdrucciolo e antiriflesso; nonchè uncerto benessere visivo, evitando possibilmente la presenza di fughetra gli elementi che la compongono e mantenendo uniformità ditexture e colorazione. È preferibile scegliere per essa colorazionichiare e luminose in contrasto col verde della vegetazione circo-stante, affinché sia facilmente individuabile.Essa si differenzia a seconda dei percorsi: lungo i percorsi princi-pali e all�interno delle aree di sosta è stata realizzata in calcestruz-zo con legante in resina trasparente, che, a seconda del tipo inertinaturali, permette di ottenere la colorazione desiderata. Ha inoltrecaratteristiche di notevole resistenza al gelo, all�abrasione, alla fes-surazione e agli urti. Lungo i vialetti interni è previsto l�uso di bloc-chetti di cls autobloccanti.Tutte le superfici pavimentate hanno una pendenza massima del2% per permettere un facile deflusso delle acque verso le canalettedi raccolta. La pendenza non deve essere percepibile per prevenirecadute o situazioni di panico.Il sistema di raccolta delle acque avviene verso un canaletta di rac-colta interrata, lungo il percorso principale e intorno alla voliera,attraverso una piccola fessura presente tra due zanelle in pietra econtinua lungo tutta l�estensione delle canalette. In questo modo sievitano elementi che possono compromettere l�incolumità delpaziente, quali pendenze accentuate dalla pavimentazione, disli-velli tra la pavimentazione e le aree verdi, eliminando così possibi-li cause di pericolo.

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IlluminazioneL�impianto d�illuminazione permette la fruizione notturna del giar-dino Alzheimer. Il malato di Alzheimer scambia spesso il giornocon la notte e quindi il vagabondaggio si può manifestare anchenelle ore notturne; deve quindi essere possibile una fruizioneincondizionata del giardino. Inoltre, può essere necessario unpotenziamento della luce diurna, in particolari condizioni meteo-rologiche.Nel progetto è stato previsto un impianto di illuminazione chedovrà illuminare unicamente i percorsi, per evitare che un pazien-te acceda ad un�area di sosta e vi rimanga tutta la notte. L�impiantolungo il percorso dovrà essere dotato di punti luce in numero e tipodi illuminamento adeguato e rendere chiaramente e uniformemen-te percepibile il piano di calpestio. L�effetto del progetto di illumi-nazione dovrà tenere conto di tutti gli elementi presenti sulla scena:luci estremamente diffuse e uniformi appiattiscono eccessivamen-te l�ambiente, viceversa un contrasto eccessivo o l�abbagliamento,nonché l�illuminazione dal basso, drammatizzano l�ambiente, ren-dendolo ostile.La proposta progettuale prevede l�utilizzo di un sistema di illumi-nazione diffuso, disposto lungo il percorso principale, ancorato allastruttura portante della copertura. L�ampiezza del fascio luminosoconsente di illuminare tutto il percorso in modo uniforme. Tutti glialtri percorsi saranno dotati di lampioni a palo, che forniscono unrichiamo alla tradizione.

VegetazioneLa vegetazione è il tessuto connettivo che sostiene tutte le attivitàche si svolgono nel giardino Alzheimer, è occasione di stimolo sen-soriale e soprattutto strumento di esercizio di attività (cura delgiardino e dell�orto) compatibilmente alla fase in cui si trovano imalati; è inoltre stimolo per il recupero - attraverso il vedere e,quindi, il rivivere - di situazioni già vissute ma apparentementedimenticate o, meglio, difficili da evocare. Occorre, infatti, conside-

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rare che la generalità dei malati di Alzheimer, oggi più o meno set-tantenni, ha vissuto parte della propria vita in aree rurali dove laconoscenza delle piante è sensibilmente accentuata. L�obiettivo èstato quello di evitare zone di scarso interesse vegetazionale, dis-ponendo soluzioni capaci di catturare lo sguardo, di guidarlo e diaccoglierlo come un abbraccio.Di particolare importanza è stata la relazione alberi-percorsi nelladeterminazione della struttura del progetto, in quanto i primi rap-presentano i �volumi principali� ed i secondi gli �elementi guida�.Il volume di un albero, infatti, al pari di un edificio, ha la capacitàben precisa di incidere nell�organizzazione dello spazio ed essisono stati generalmente posizionati in punti strategici, tanto dapoter diventare dei riferimenti per il malato, o sono stati scelti inbase a caratteristiche ben precise, proprio per poter attrarre la suaattenzione. Parallelamente all�analisi delle essenze vegetali è statocondotto uno studio sulle ombre proprie e portate degli elementiarchitettonici del progetto. Tali ombre costituiscono una potenzialefonte di pericolo per il paziente, pertanto si è cercato proprio attra-verso la vegetazione, di �occupare� le aree maggiormente ombreg-giate, in modo da evitare la proiezione a terra di ombre nette.L�individuazione dei requisiti che devono avere le essenze vegeta-li deriva dalle caratteristiche del comportamento dei malati. Sonoperaltro state evitate tutte le specie velenose, spinose, repellenti opericolose in genere. La selezione tra le varie specie è stata effet-tuata considerando le diverse funzioni che esse devono svolgere; inrealtà molte specie possono svolgere più di una funzione. Le prin-cipali tipologie funzionali all�interno delle quali sono state rag-gruppate le specie adatte al giardino di Alzheimer sono le seguen-ti:- schermi visivi: piante sempreverdi o con foglie persistenti anchein inverno o con ramificazione molto fitta tale da realizzare unoschermo anche in mancanza di foglie;- specie da bordura: piante di taglia piccola, media o grande, dai 25cm ai 30-60 cm e oltre;

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- specie ombreggianti (ombra lieve): specie a chioma espansa confogliame rado;- specie attrattive, interessanti per la colorazione delle foglie (fogliecaduche): specie che presentano colori evidenti, sia in autunno ched�inverno sia in primavera o estate, soprattutto per il contrasto dicolore di questi soggetti rispetto ad uno sfondo di vegetazione;- specie attrattive, interessanti per la fioritura, le caratteristichedelle foglie e/o la corteccia: si tratta di piante che oltre ad offrireattrazione visiva, favoriscono stimolazione tattile, viste le partico-larità che presentano (foglie lucide, verde brillante, corteccia fine ovellutata o che si sfoglia in veli sottili di colore evidente);- specie attrattive (vista) e stimolanti (tatto, olfatto): piante che,oltre ad offrire attrazione visiva, favoriscono stimolazione tattilema anche olfattiva, sono specie da fiori perenni, a fiori perenni, afiori grandi oppure con infiorescenze evidenti dai colori fortioppure specie annuali o biennali da fiore adatte a fioriture stagio-nali;- specie stimolanti (olfatto): piante interessanti per il profumo;- specie rampicanti: specie che di norma richiedono un sostegnopiù o meno articolato;- specie interessanti per la commestibilità dei frutti: sono state presein considerazione perché sono attrattive per avifauna, che è un ele-mento capace di arricchire di stimoli l�ambiente e diversificare laqualità dei �suoni ambientali� del giardino. Tali piante sono statescelte in modo che i frutti, una volta lavati, non richiedano partico-lari operazioni di pulizia o preparazione, a parte l�eliminazione delnocciolo o dei semi;- piante officinali e orticole: si tratta di specie di uso comune;- tappeto erboso: presenta una diversa tessitura e fattura in basealla possibilità che sia o no calpestabile.

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Schema generale degli interventi previsti per il centro Alzheimer residenziale ediurno (planimetria). In blu è indicata la parte di edificio interessata dalla ristrut-turazione finalizzata a creare il centro Alzheimer diurno e residenziale adiacentealla RSA; in rosso è indicato il nuovo corpo edilizio che ospita le attività terapeu-tiche a supporto del centro Alzheimer; in verde è rappresentata l�area destinata agiardino per il centro Alzheimer e in giallo l�area destinata a giardino per la RSA.

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Indicazioni per la riorganizzazione funzionale degli spazi interni (planimetria).L�intervento di ristrutturazione prevede un�articolazione del centro residenziale ediurno in aree funzionali: in blu l�area degenza del centro residenziale; in rosso glispazi assistenziali-gestionali; in giallo gli spazi terapeutici che si sviluppano attor-no al percorso di vagabondaggio; in verde gli spazi di servizio generali, l�utilizzodi alcuni dei quali è condiviso dalla RSA.

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Indicazioni per la progettazione del giardino (planimetria). Il giardino si svilup-pa all�interno di un sistema di percorrenza anulare a cui si accede dal nuovo corpoedilizio destinato alle attività terapeutiche. L�area del giardino è suddivisa in trezone: la zona della stimolazione visiva, o zona del colore (in blu), dove prevalgo-no essenze vegetali particolarmente attrattive per gli aspetti cromatici; la zona deltatto, del gusto e dell�olfatto (in rosso) in cui prevalgono essenze vegetali partico-larmente odorose e idonee per la coltura e per essere assaporate; la zona della con-centrazione (in giallo) dove possono essere esercitate attività manuali all�aperto; laparte esterna del giardino (in verde) è resa inaccessibile al paziente.

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Progetto del giardino: sviluppo dei percorsi e aree funzionali (planimetria). Ilpercorso anulare che delimita il giardino soddisfa le pulsioni alla deambulazionecontinua del paziente, ma al tempo stesso offre gli stimoli e le occasioni per disto-glierlo da essa e renderlo partecipe alla fruizione dello spazio all�aperto. Una seriedi riferimenti architettonici e di arredo orientano il paziente all�interno del giardi-no, concepito secondo i criteri di massima sicurezza per il malato.

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Progetto del giardino: copertura del percorso principale (planimetria). Il sistemadi copertura costituisce l�elemento architettonico che conferisce unitarietà a tuttala composizione. Esso è configurato con ampiezze e pendenze differenti a secon-da delle aree funzionali e della necessità di segnalare punti di riferimento per l�o-rientamento del paziente: l�uscita, le zone di sosta, le zone per le attività pratiche,i punti di confluenza con altri percorsi secondari.

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Indicazioni progettuali per la realizzazione del sistema di copertura del percor-so principale. Gli elaborati grafici rappresentano le sezioni tipo previste per lediverse zone lungo il percorso e forniscono indicazioni progettuali ad un livello diapprofondimento pre-esecutivo.

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Viste assonometriche delle coperture del percorso che delimita il giardino. Lacopertura costituisce un sistema di riferimento e orientamento per il paziente inquanto, attraverso le variazioni morfologiche e i cambi di inclinazione, consentedi individuare le differenti aree funzionali e i punti di accesso.