L'INDUSTRIA SACCARIFERA ITALIANA - antza.netantza.net/ANTZA/Rivista_files/ISI 3:4-2016.pdf · modo...

24
Anno CIX M MAGGIO - AGOSTO 2016 (I/II Semestre) L'INDUSTRIA SACCARIFERA ITALIANA 3/4 R I V I S T A B I M E S T R A L E Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1 DCB Ferrara

Transcript of L'INDUSTRIA SACCARIFERA ITALIANA - antza.netantza.net/ANTZA/Rivista_files/ISI 3:4-2016.pdf · modo...

Anno CIXMMAGGIO - AGOSTO 2016(I/II Semestre)

L'INDUSTRIA SACCARIFERA ITALIANA3/4

R I V I S T A B I M E S T R A L E

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1 DCB Ferrara

PREGIUDIZI (S. Bertuzzi) ...............................................................

SITUAZIONE DEL MERCATO PETROLIFERO (F. Trivelli) ..

ZUCCHERIFICIO BONORA (A. Lazzari) ........................................

ANTZA...............................................................................................

DALLE RIVISTE .............................................................................

Pag. 33

» 34

» 35

» 39

» 51

BUCKMAN LABORATORIES ITALIANA S.r.l. - Milano ................

BUCKMAN LABORATORIES ITALIANA S.r.l. - Milano ................

N.C.R. BIOCHEMICAL S.p.A. - Castello d’Argile (BO) ....................

» 1a cop.

» 42

» 43

Italia ...........................................................................................................

Europa .......................................................................................................

USA, America Latina ...............................................................................

Africa ........................................................................................................

Asia e Australia .........................................................................................

88,9%

6,8%

2.5%

0,4%

1,4%

S O M M A R I O

INDICE DEGLI INSERZIONISTI

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DELLA RIVISTA

Autorizzazione del Tribunale di Ferraran. 70 del 6.11.57.

Direzione, Amministrazione, RedazioneFERRARA - Via T. Speri, 5Segreteria telefonica e fax: (0532) 206009www.antza.net - [email protected]

Associata all'Unione StampaPeriodica Italiana (U.S.P.I.)

ISSN Periodico AGRISn. 0019 - 7734

ABBONAMENTI:

Italia € 31,00Estero € 31,00

Questo fascicolo costa:

Italia € 5,16Estero € 5,16

Gratis ai Soci dell'A.N.T.Z.A.

SERGIO BERTUZZI

Direttore responsabile

Conto corrente postale n. 13771449

SATE s.r.l. - Ferrara

Buckman Laboratories ItalianaS.r.l.

Via Vitali, 1 - 20122 MilanoTel: Verde 800 782 760Fax: Verde 800 782 761

www.buckman.comE-mail: [email protected]

In copertina:

33«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

F e r r a r a - V i a T i t o S p e r i , 5 - T e l . e F a x 0 5 3 2 . 2 0 6 0 0 9 E - M a i l : i n f o @ a n t z a . n e t

L'INDUSTRIA SACCARIFERA ITALIANAR i v i s t a b i m e s t r a l e d e l l 'A s s o c i a z i o n e N a z i o n a l ef r a i T e c n i c i d e l l o Z u c c h e r o e d e l l ' A l c o l e

PREGIUDIZISergio Bertuzzi

Presidente ANTZA

Un pregiudizio, secondo l’autorevole sentenza diVoltaire, è una opinione senza giudizio. Ai tempinostri, tempi di globalizzazione e di pensieri derivati, ipregiudizi, opinioni che noi accettiamo senza un mini-mo procedimento critico, sono quantità impossibile dadefinire. Sono il limite tendente all’infinito. I massmedia sono i grandi diffusori ed amplificatori, con unapubblicità il più delle volte occulta, delle nostre opinio-ni senza giudizio. A tal proposito, a noi che sullo zuc-chero abbiamo fatto la nostra professione, viene sponta-neo ed immediato fare riferimento a ciò che quotidiana-mente viene propinato sulle virtù dello zucchero, più omeno scuro, di canna. Il termine raffinare, che i chimicidi ogni epoca hanno sempre usato in modo positivo perindicare la purezza di una sostanza, viene oggi demo-nizzato ed usato in modo spregiativo associando inmodo assolutamente improprio la raffinazione delpetrolio a quella degli alimenti.Intendiamoci, noi cre-diamo che lo zucchero greggio di canna, quello che èstato prodotto per essere consumato direttamente esecondo le regole alimentari, sia un ottimo prodotto equando usato correttamente abbia certi effetti positivirispetto allo zucchero bianco. Aprendo una bustina dizucchero greggio di qualità demerara si nota subito ungradevole aroma e sciogliendolo in bocca se ne ha unapiacevole sensazione. È facile pensare che un simileprodotto possa trovare in pasticceria applicazioni e con-sensi. Si deve però distinguere tra zucchero greggio ezucchero greggio. Ci sono in commercio certi greggiche di alto hanno soltanto il prezzo. E sulle qualità salu-tari e benefiche di questi zuccheri bisogna assolutamen-te fermarsi un attimo a riflettere che, vista l’estrema-mente bassa concentrazione dei cosiddetti beneficimicroelementi, per assumerne una quantità sufficiente,bisognerebbe mangiare qualche chilo di questo zucche-ro. Cosa assolutamente impossibile e contraria ad ogniregola alimentare.

A generare opinioni senza giudizio nel consumatore èpartita in primavera, con notevole impiego di mezzi, unacampagna promozionale dell’olio di palma. Si sostene-va che questo olio è amico dell’ambiente e dell’uomopoiché fa risparmiare molto terreno coltivabile, essendo

un ettaro di terreno coltivato a palma 3/4 volte più pro-duttivo di qualsiasi altra pianta da olio, ulivo compreso,Altre particolarità sgradevoli di tale olio sono stateomesse ed ora, ad autunno inoltrato, si assiste ad unacontrocampagna di prodotti senza olio di palma.

Anche il grano duro è stato oggetto ed ancora lo è diinformazioni e controinformazioni. ‘Grano estero killerdella produzione italiana? Semmai è vero il contrariopoiché l’import di grano estero salva il mito della pastaitaliana: il suo gusto e la sua competitività internazio-nale. Così il Presidente di AIDEPI (Associazione delleindustrie del dolce e della pasta italiani) Il riferimento èalla vibrata protesta di Coldiretti per le importazioni digrano duro dall’estero e crollo del prezzo. AIDEPIsostiene che negli ultimi 7 anni i valori proteici delgrano duro italiano sono stati prossimi od inferiori al12%, ampiamente al di sotto dei valori necessari perprodurre pasta di alta qualità. Una controinformazionesostiene che nel grano duro estero molti parametri (tos-sine, geni modificati) sono fuori controllo.

Mentre tutto questo accade la campagna saccarifera inItalia è partita a fine luglio (Minerbio) e ai primi di ago-sto (Pontelongo) Altre fabbriche non sono partite e dif-ficilmente ripartiranno l’anno venturo. Si può solo regi-strare la mini campagna per produrre una minima quan-tità di sugo denso a metà agosto (Termoli) e a metà set-tembre (san Quirico) per produrre sugo greggio concen-trato. Lo scopo di queste campagne che in termini ferro-viari potremmo definire kiss&ride è stata l’esigenza dicollegare la produzione passata a quella della presentecampagna sia reale, sia per conto. La qualità delle bar-babietole lavorate a Pontelongo è discreta (Qz denso90,5) un po’ meno a Minerbio (Qz 90). La fine dellacampagna è prevista per la seconda metà di ottobre, concode finali a Minerbio.Mi piace chiudere con una bellanotizia: il sole 24 ore del 17 settembre titola. Volano lequotazioni dello zucchero, grezzo ai massimi da 4 anni.Negli ultimi 12 mesi il prezzo dello zucchero sui merca-ti internazionali è quasi raddoppiato.Vuoi vedere che chi ha tenuto botta ci ha preso?

Anno CVIIIMAGGIOAGOSTO 20163/4

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 33

34 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

SITUAZIONE DEL MERCATO PETROLIFEROFederico Trivelli

Struttura del mercatoIl prezzo del greggio viene determinato sulla base dellecontrattazioni globali tra domanda e offerta, tali contrat-tazioni avvengono nelle principali borse internazionali,le più importanti sono quelle di New York (Nimex) e diLondra (ICE). Il tipo di contratto standard per la vendi-ta del petrolio nel futuro viene chiamato futures, i con-tratti futures inizialmente riguardavano esclusivamentei prodotti agricoli ma con il tempo si sono estesi ad altretipologie di prodotti. Il petrolio e i diversi prodottipetroliferi vengono venduti prevalentemente usandoquesto tipo di contratto che consente di evitare le flut-tuazioni tipiche del mercato spot (“a pronti”), fissandodi volta in volta un prezzo di scambio che resterà fissoin un arco di tempo determinato. Esistono anche merca-ti di futures non regolamentati, la cui compravenditaavviene al di fuori di un organismo di controllo: è il casodel mercato del Brent, chiamato “15 Day Brent”.I tipi di greggio sul mercato sono numerosi e i contrattivengono chiusi specificando chiaramente il tipo di pro-dotto venduto e le relative caratteristiche tecniche cosìcome devono essere fissati data e luogo dello scambio.Le principali tipologie di greggio sono Dated Brent perl’Europa (il greggio del Mare del Nord), WTI (WestTexas Intermediate) per il continenteAmericano, Dubai per l’Asia. Il mercato petrolifero ècaratterizzato da forte instabilità, complessità, globalità,forte dipendenza dallo scenario politico ed economicomondiale; i mercati futures, anche se resta la possibilitàdi speculazioni, garantiscono un meccanismo di forma-zione del prezzo trasparente.

Situazione attualeL’estrema volatilità che caratterizza il prezzo del petro-lio è sicuramente determinata più dalla variabilità deimercati finanziari che dalle variazioni della produzionee dell’entità delle scorte che non avvengono certo da ungiorno all’altro. Il prezzo attuale del petrolio è basso,eccessivamente basso per i bilanci di molti produttoriche auspicano una ripresa dei prezzi in un futuro abba-stanza prossimo. I fattori esterni che possono, nel medioperiodo, determinare una risalita del prezzo del petroliosono tuttavia molteplici: sicuramente una ripresa gene-rale dell’economia con conseguente aumento dei consu-mi di petrolio ed il passaggio da altri combustibili (car-bone, antracite ecc) al petrolio per questioni ecologiche.Per il momento non è certo se e quando ripartirà l’eco-nomia mondiale e il vantaggio ecologico potrebbe favo-rire il petrolio solo in parte, sia per la preferenza versoil gas naturale sia per il progressivo affermarsi dellefonti rinnovabili. Un’altra variabile da tenere in conside-razione è il progresso tecnologico che, se da un lato con-tribuisce a ridurre i costi di esplorazione ed estrazionedel petrolio, dall’altro tende a ridurre il suo consumocon un più alto livello di efficienza energetica nel suo

utilizzo. Non ultima l’automobile elettrica, la cui affer-mazione sul mercato automobilistico porterebbe comeconseguenza ad ulteriori riduzioni nei consumi dei pro-dotti petroliferi. Un fattore interno al mercato del petro-lio che potrebbe influenzare il rialzo del prezzo è ladiscussa riduzione della produzione mondiale, che pre-vede però un difficile accordo tra i paesi produttori edovrebbe essere di consistenti dimensioni per permette-re un rialzo sensibile. Un livello così basso del prezzodeterminerà alla lunga l’uscita dal mercato dei produtto-ri più deboli finanziariamente o gravati da costi di pro-duzione troppo elevati. E’ questo l’obiettivo principaledella guerra dei prezzi che non riguarda solo gli opera-tori sul mercato, ma coinvolge anche i bilanci statali deipaesi produttori; non a caso questa guerra economica ècondotta dall’Arabia Saudita che ha costi di estrazionemolto bassi e una consistente capacità finanziaria, a dif-ferenza di molti suoi concorrenti.

Prospettive futureUn prezzo remunerativo deve tener conto non solo delpuro costo di esplorazione e di estrazione, ma anche deicosti finanziari connessi a investimenti pesanti e dilungo termine. La situazione attuale del prezzo delpetrolio ha determinato consistenti tagli sugli investi-menti nella ricerca e sviluppo di nuovi pozzi petroliferi;ne deriverà una diminuzione dell’offerta futura, poichésempre più giacimenti sfruttati attualmente andranno adesaurimento senza poter essere rimpiazzati.Lo shale oil, che ha portato gli Stati Uniti a essere ilterzo produttore mondiale di petrolio, può influenzarepesantemente questo scenario; le tecnologie di questosettore si sono particolarmente raffinate consentendo amolti produttori di rimanere sul mercato malgrado iprezzi bassi. A differenza dei pozzi tradizionali, quellidel petrolio di scisto (shale oil) possono essere trivella-ti e poi messi in “stand by”, aspettando un momento piùremunerativo del mercato del petrolio.I produttori statunitensi stanno infatti estraendo petrolioda un numero limitato di pozzi rispetto a quelli trivella-ti, sfruttano quelli più profittevoli economicamentelasciando a riposo gli altri. Se il prezzo del petroliodiventasse più interessante, i pozzi a riposo potrebberoessere operativi in tempi rapidi, agendo così da calmie-ratore sul prezzo del petrolio.Il recente ritorno dell’Iran alle esportazioni di petrolioverso l’Europa dopo un lungo periodo di embargo èsicuramente un ulteriore elemento perturbativo del mer-cato petrolifero mondiale; non meno importanti sarannoda considerare i processi di stabilizzazione in corso inIraq ed in avvio in Libia. In conclusione è impensabileun ritorno del prezzo del petrolio a 100 dollari al barile,è più probabile una stabilizzazione del prezzo tra i 50 e70 dollari, valore che consentirebbe a molti produttori dirimanere sul mercato con adeguato profitto.

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 34

35«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

ZUCCHERIFICIO BONORAAlessandro Lazzari

Lo zuccherificio Bonora rappresenta il quinto stabili-mento ferrarese in ordine di apertura, la cui costruzioneè riconducibile ad un’imprenditoria diversa da quellache fino ad ora ha operato nelle pionieristiche iniziativeindustriali saccarifere di inizio secolo della nostra peni-sola.Nel caso dello stabilimento ferrarese infatti, alcapitale industriale, italiano e straniero, che attiratodalla legislazione protezionista del nostro paese, hafatto convergere in questo settore parte della proprialiquidità, si sostituisce un capitale di provenienza esclu-sivamente agraria in questo caso riconducibile alledisponibilità di Luigi Bonora, del Conte GaleazzoMassari e di Pietro Zanardi. Il primo, Luigi Bonora,proviene da una storica famiglia bolognese, profonda-mente legata alla terra, amministratrice dei fondi appar-tenenti al Ducato di Galliera (titolo creato da Napoleonenel 1812 come dote per la propria nipote GiuseppinaLeuchtenberg in occasione del matrimonio con ilPrincipe di Svezia), comprendente varie tenute tra l’at-tuale comune di Galliera e quello di S.Pietro in Casale.La proprietà di queste terre, vendute nel 1837 alMarchese De Ferrari, veniva ceduta alla sua morte dallamoglie, la Marchesa Maria Brignole Sale al Casato

d’Orleans il quale, pur mantenendone il titolo nobiliarene vendeva le proprietà annesse negli anni venti; nel1925, solo la famiglia Bonora ne possedeva circa 700ettari (una statistica del 1837 quantificava l’estensionedel Ducato in 1.931 ettari). Sempre un Bonora, in que-sto caso Antonio, aveva contribuito, sul finire dell’ 800,all’emancipazione di queste terre dalla mezzadria,improntando il rapporto con i contadini al rispetto del“Patto Bonora”, un contratto che prevedeva l’assegna-zione al colono di una parte del prodotto per remunera-re il proprio lavoro. Le fortune del C.te GaleazzoMassari Zavaglia invece (la cui moglie MariaWaldmann, cantante lirica, è una dei mezzosoprani pre-feriti da Giuseppe Verdi) affondano le radici alla finedel ‘700, anche in questo caso condizionate dagli even-ti napoleonici e in particolare dalla volontà del sovranofrancese di abolire le corporazioni religiose e di secola-rizzarne i beni e le proprietà; in questo contesto la fami-glia Massari acquistava diversi fondi in territorio ferra-rese in precedenza proprietà dei monasteri soppressi;peraltro anche buona parte delle terre appartenenti alDucato di Galliera, amministrate dai Bonora, avevano lastessa origine.Nella primavera del 1900 iniziano i lavo-

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 35

36 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

ri di costruzione dello stabilimento della societàZuccherificio Luigi Bonora & C. dove l’estensione dellaragione sociale fa riferimento non solo al C.te GaleazzoMassari ma anche al possidente ferrarese Pietro Zanardicoinvolgendo pertanto un’importante fetta della nobiltàagraria emiliana; il capitale sociale di L.2.000.000 vienesottoscritto per metà da Bonora e il resto alla pari daglialtri due soci. Anche in questo caso le premesse che por-tano alla scelta del luogo dove costruire lo stabilimentoe quelle legate all’ingegneria della fabbrica si consuma-no lungo le consuete coordinate ovvero, prossimità aicanali di comunicazione in questo caso garantiti dallavicinanza della stazione ferroviaria e scelta di macchi-nario straniero in questo caso fornito dalla ditta MärkyBromovsky & Schulz per i macchinari dello zuccherifi-cio e dalla Breitfeld Danèk & C. di Praga per l’impian-to di raffineria; la fabbrica effettua la prima campagnanel 1901.In seguito alla scomparsa di Luigi Bonora edel C.te Massari, avvenuta nei primi anni del ‘900, glieredi Bonora decidono di condurre personalmente laguida della società estromettendo gli altri soci. Di que-sti primi anni di attività si ricorda anche una giovanissi-ma Bice Rachele Lia Neppi (1880-1968), che in qualitàdi chimico lavora presso lo stabilimento ferraresedurante la campagna 1904 -1905 (di quel periodo sisegnala la relazione presentata al VI Congresso interna-zionale di Chimica Applicata: Sull’impiego dei variindicatori per il riconoscimento e la determinazionedell’alcalinità degli zuccheri greggi – Roma 1906) e chegià dal 1916 consegue la libera docenza in ChimicaTecnologica delle Fermentazioni presso il Politecnico diMilano; la scienziata ferrarese, in seguito perseguitata edecaduta dall’insegnamento accademico poiché ebrea, èinternazionalmente riconosciuta per i propri contributisull’ Opoterapia, un metodo di cura basato su preparatidi origine animale. Nel 1912 la società anonimaZuccherificio Luigi Bonora & C. con sede in Ferrara invia Cairoli 6 (e dal 1936 in C.so Ercole I° Este, 3), sipresenta con il seguente consiglio di amministrazione:Presidente Antonio Bonora e come Consiglieri il Cav.Ferdinando Bonora, Guido Bonora e Zerbini Giacomo(uno Zerbini Alfonso ne sarà presidente nel dopoguerra)confermando come la leadership della società sia anco-ra saldamente nelle mani della famiglia bolognese.Nell’organico della società ferrarese l’incarico di ispet-tore agricolo è ricoperto dal Prof. Agostino Signa, auto-re nel 1906 di uno dei più famosi manuali Hoepli sullabietola dal titolo “La barbabietola da zucchero”; la con-duzione della fabbrica invece è affidata al direttoreZelinka Francesco (il cui cognome tradisce evidenti ori-gini boeme) e ai Capi-Fabbrica Dott.Enrico Negro eFrancois Giovanni (che da metà degli anni ‘20 risultadirettore dello stabilimento ferrarese).Sempre alla vigi-lia del primo conflitto bellico lo stabilimento ferrareselavora giornalmente 11.000 Q.li di bietole per una pro-duzione annua di zucchero di 60.000 Q.li mentre la raf-fineria produce giornalmente 400 Q.li di raffinato (nel1915 diventeranno 600 Q.li); qualche anno prima, nel1910, lo stabilimento è vittima di un incendio che causa

alla società danni all’epoca quantificati in centomilalire. Se gli anni del regime confermano la direzionedella società da parte della famiglia Bonora (ora il pre-sidente è Albino Bonora e tra i consiglieri ci sono ilCav.Bonora Cesare e l’Ing.Bonora Francesco; ilDott.Antonio Bonora mantiene invece la presidenzaonoraria), dall’altro impongono alla società ferrarese undiversa condotta aziendale, coerente alle nuove coordi-nate economiche stabilite dal nuovo trust saccarifero, ilConsorzio Nazionale Produttori di Zucchero (C.N.P.Z.).Questa continuità, per la società Zuccherificio eRaffineria Bonora è mantenuta anche grazie alla lungi-mirante direzione della società da parte delComm.Emilio Arlotti (1883-1943) che entrato comesemplice impiegato nella società Bonora dopo il diplo-ma ne aveva percorso tutti i gradini sociali fino a diven-tarne gerente (nel 1934 verrà eletto deputato, nel 1940presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara e nel1943, pochi mesi prima della morte, senatore). La dire-zione tecnica è invece affidata all’Ing. Meyer Francescoe a Francois Giovanni quest’ultimo nativo di Tirlemont(Belgio) che dopo una breve parentesi nella raffineriaEridania di Pontelagoscuro e nello stabilimento diCodigoro viene assunto alle dipendenze del Bonora;dopo la consueta gavetta, dirigerà la fabbrica ferraresefino al 1933, anno della sua morte.Una scomparsa pre-matura che impedisce al tecnico fiammingo di vivere leautocelebrazioni del settore saccarifero del 1934 allaFiera di Padova una manifestazione concepita per darerisalto alla recente conquista corporativa, la nascitadella Corporazione delle bietole e dello zucchero, costi-tuita il 5 giugno 1934.Per motivi diversi, anchel’Ing.Meyer Francesco, qualche anno prima, avevalasciato la direzione della fabbrica ferrarese per occu-parsi di un rivoluzionario procedimento di produzionedello zucchero dalla barbabietola, il Sistema DeVecchis, un metodo di lavorazione in uso presso lo zuc-cherificio di Sanguinetto uno stabilimento appartenentealla società Stabilimento Agricolo per la Lavorazionedelle Barbabietole (S.A.L.B.) che effettua la primacampagna nel 1928.Il Sistema De Vecchis, basato sul-l’essiccazione della bietole (ridotte in sottili fettucce perpermetterne la conservazione per lungo tempo) e sullaconseguente possibilità di aprire zuccherifici con mode-sto capitale d’impianto, troverà nel nostro paese diversiepigoni (prima Viterbo e Loreo poi Sanguinetto eFossalta di Portogruaro). Peraltro, i modesti risultatiraggiunti sul campo, non permetteranno a questo proce-dimento di affermarsi (a differenza di quanto accadràall’estero) anche se per un certo periodo contribuirà adestare una certa preoccupazione nel cartello saccarife-ro spaventato dallo scisma che l’affermazione di questomodello avrebbe creato all’interno dell’ortodossia sac-carifera del nostro paese e ai consolidati equilibri che laregolavano. Tornando all’appuntamento padovano lostabilimento ferrarese, ora diretto dall’Ing.Penzo, si pre-senta con una lavorazione bietole giornaliera di 16.200Q.li e un quantitativo di zucchero prodotto nella campa-gna del 1933 di 58.000 Q.li; un output produttivo di

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 36

37«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

poco superiore a quello ottenuto alla vigilia del primoconflitto bellico. Dal 1936 lo stabilimento ferrarese sidota anche di un Centro per la produzione di seme bie-tole, uno dei cinque centri autorizzati ad esercitaredall’Ente Nazionale Seme Bietole (insieme a Mezzano,Cesena, Bottrighe e al C.A.S.B.I. di Rovigo); un’attivitàscientifica che si chiuderà già nei primi anni del dopo-guerra, dopo essere sopravvissuta, per qualche anno,all’esaurimento degli appelli autarchici che ne avevanosuggerito la nascita.Nello stesso anno la fabbrica tornaa lavorare bietole con un buon ritmo, arrivando nel 1940a macinare 1.090.074 Q.li di bietole esclusivamentelavorate a zucchero (con polarizzazione media di15,54% poiché la società Bonora non si dedicherà maialla produzione di alcol carburante); la campagna diquell’anno si consuma in una sessantina di giorni, tra il31 luglio e il 29 settembre. Peraltro, questo picco stati-stico, si manifesta anche in altri stabilimenti vista l’in-tensa opera di propaganda della stampa di quell’anno,un proselitismo che porterà ad una maggiore superficieimpegnata a barbabietole nella nostra penisola rispettoall’anno precedente (nel 1940 sarà di circa 173.000 etta-ri, un 15% in più rispetto al 1939). Il 1943, come glianni a seguire prima della fine delle ostilità belliche,rappresentano per la fabbrica ferrarese un periodo diffi-cile; nella notte del 14 novembre 1943 il senatore Arlottie altri dieci persone (tra avvocati, magistrati e commer-cianti) vengono prelevati dai repubblichini dalle loroabitazioni e fucilati davanti al Castello Estense, per rap-presaglia contro l’uccisione, il mese prima, del FederaleIgino Ghisellini. Sempre in quegli anni, all’interno dellostabilimento ferrarese, si segnala l’attività di PietroBalboni, dirigente della società saccarifera Bonora cheinsieme alla moglie Luisa Gallotti (che diventerà ilprimo sindaco donna di Ferrara, dal 1950 al 1958),accomunati dallo stesso spirito, entrano in contatto conalcuni membri della resistenza; la loro dimora diventeràben presto un luogo sicuro per il movimento clandesti-no ferrarese. Il 29 dicembre 1943, verso le 13,15, lo sta-bilimento ferrarese viene pesantemente bombardatodalle forze aeree alleate e con i successivi attacchi (13per l’esattezza con il lancio di circa 400 bombe) risultaparzialmente distrutto; il bilancio dei danni conta anchediverse maestranze che prestano servizio in fabbricadurante il bombardamento.Ancora oggi, in quello cheallora era il magazzino delle polpe secche e seme, sonovisibili lungo le pareti perimetrali i fori d’entrata pro-dotti dalla deflagrazione dei bombardamenti; una lapideall’indomani della fine della guerra (6 agosto 1946)ricorda le 13 vittime dello stabilimento Bonora, mentreuna targa all’ingresso dello stabilimento, concessa dallasocietà Eridania, è stata posta invece nel dicembre del2000 dal tuttora vivente, Maestro del Lavoro PacificoGiberti (detto Ciccio) per ricordare come unico soprav-vissuto i compagni di lavoro scomparsi. Il ricordo deicolleghi caduti è sempre stato presente nei pensieri diGiberti come la sua abilità a costruire i modellini inscala dei macchinari utilizzati in zuccherificio (funzio-nanti ad aria compressa), che in un qualche modo per-

mettono di ricordare un’altra parte dello stabilimentoBonora ovvero quella legata alla presenza di alcunipezzi della cosiddetta “ fabbrichetta”, uno stabilimentoin miniatura fatto costruire all’interno dello zuccherifi-cio di Ferrara A negli anni ‘70 dal direttore. L’impianto,costruito in scala, consentiva la simulazione di diversefasi di lavorazione della fabbrica anticipandone l’evi-denza empirica; in seguito allo smantellamento di alcu-ni corpi di fabbrica per i lavori di riqualificazione dellostabilimento di Argine Ducale, parti della fabbrichettasono state spostate in un magazzino tuttóra esistenteall’interno dello stabilimento Bonora. Sotto la direzionetecnica del Dott.Squarcia (che in aggiunta al ruolo haricoperto anche l’incarico di segretario dell’A.N.T.Z.A.dal 1926 al 1947) e quella amministrativa delDott.Finelli (che aveva preso parte al secondo conflittobellico come Ufficiale di Commissariato) si consolidala difficile opera di ricostruzione dello stabilimento fer-rarese che iniziata nel 1945 permette alla fabbrica ditornare in attività, seppure a regime ridotto, già nell’e-state del 1946 e a piena potenzialità dall’anno successi-vo (con una produzione di 2.000 Q.li di zucchero nelleventiquattr’ore). Negli anni ‘50 si consuma per lo stabi-limento ferrarese l’ultima fase della gestione Bonora;nel 1951 scompaiono il Dott.Antonio Bonora (che rico-priva il ruolo di presidente onorario) e il Comm.AlbinoBonora (consigliere di amministrazione che, in prece-denza, per quasi venticinque anni, aveva ricopertoanche la carica di presidente); nel 1956 si spegne anchel’ultimo componente della famiglia bolognese apparte-nente al consiglio di amministrazione della società: UgoBonora. Sono anni difficili, dove alle agitazioni dellemaestranze si aggiungono le divisioni sul fronte degliindustriali; l’unità di intenti che aveva caratterizzato lagestione del C.N.P.Z. durante gli anni del regime, ora(nel 1952) cede il testimone alle due correnti di cartellolungo le quali si polarizza gran parte del settore sacca-rifero: l’Unione Zuccheri (il cui quorum è compostoprincipalmente dagli stabilimenti di Piaggio, Montesi eanche Bonora) e il Consorzio Saccarifero Italiano(riconducibile perlopiù all’azienda Eridania e alle sueconsociate). Il risultato di questa dicotomia si traduce inricorrenti crisi di sovrapproduzione e minori marginiper gli industriali nel contesto tutt’altro che rassicuran-te degli scenari futuri che si profilano all’indomani deiTrattati di Roma; per questo motivo, già dal 1957 ilfronte saccarifero si ricompatta sotto il ConsorzioNazionale Produttori di Zucchero. Malgrado l’ultimaricapitalizzazione della società ferrarese daL.96.000.000 a L.192.000.000 (aprile 1955), e dopoalcuni esercizi chiusi in perdita (a cominciare da quellodel 1956), la famiglia bolognese Bertolini proprietariadello stabilimento (attualmente, la holding di famigliala “Bertolini Dott.Gustavo srl ”, è una società attivanella produzione e distribuzione di prodotti chimici)decide di abbandonare l’industria saccarifera; la societàZuccherificio e Raffineria Bonora diventa una consocia-ta della Saccarifera Lombarda, un’insegna collegataall’Eridania e che quest’ultima ingloba nel 1967 (insie-

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 37

38 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

me alle Distillerie Italiane e alla Saccarifera Sarda). Alivello produttivo lo stabilimento ferrarese, nel 1956, èin grado di lavorare giornalmente 22.000 Q.li bietole;nel 1961 la potenzialità aumenta a 25.000 (in quellacampagna lo stabilimento ferrarese lavora quasi800.000 Q.li di bietole con una produzione di 102.928Q.li di zucchero estrattibile). Output produttivi che evi-dentemente non risultano adeguati al piano di ristruttu-razione della società genovese che ora è di proprietàdell’imprenditore ravennate il Cav. Attilio Monti e chegià dal Natale del 1968, tramite il proprio presidente,l’Avv.Domenico Borasio, comunica ai dipendenti inservizio negli stabilimenti coinvolti, l’imminente chiu-sura e il relativo programma di licenziamenti / trasferi-menti. Una formalizzazione peraltro, di quanto già damesi era trapelato tra le maestranze delle fabbriche eche suscita una violenta protesta anche da parte di isti-tuzioni, organizzazioni sindacali, studenti e popolazio-ne. Ottanta giorni di lotta, che coinvolgeranno granparte delle fabbriche ferraresi dell’Eridania tra cuianche il Bonora, dettagliatamente descritti da RenatoSitti nella sua pubblicazione “Processoall’Eridania”(1970) che entrano di diritto “… per i suoicaratteri e i suoi esiti , nella nuova fase della lotta diclasse e della lotta politica apertasi in Italia dopo leelezioni del maggio 1968…”(cit. Enrico Berlinguer,contenuta nel testo di Sitti). Passati indenni gli anni ‘60il Bonora, ora di proprietà Eridania, sotto la direzionetecnica dell’Ing.Massari inaugura una nuova fase diupgrade della propria impiantistica.L’ Ing.Massari (con-sigliere A.N.T.Z.A. dal 1961 e consigliere segretario dal1979) proviene dalla scuola del C.te Malaguzzi Valeri, icui insegnamenti, maturati nello stabilimento diBologna durante la militanza alle dipendenze dellaS.I.I.Z. lo portano, ancora trentenne, alla conduzionedello zuccherificio di Comacchio della societàZuccherificio del Volano e successivamente alla direzio-ne della fabbrica di Pontelagoscuro della RomanaZuccheri. Entrato in Eridania nel 1970 in avvicenda-mento all’ Ing.Scarduelli (che aveva traghettato la fab-brica nel passaggio da Saccarifera Lombarda aEridania), dopo due anni di direzione dello zuccherifi-cio di Ficarolo, arriva alla conduzione dello stabilimen-to ferrarese dove coordina la realizzazione di un innova-tivo impianto per il nostro paese di dezuccherazione delmelasso. Un’immagine dello zuccherificio Bonora neglianni ‘80 è fornita dal Piano Bieticolo Saccarifero coor-dinato dal Ministro dell’Agricoltura e delle ForesteFilippo Maria Pandolfi (approvato con delibera CIPEdel 7 marzo 1984), che vede la fabbrica ferrarese mar-ciare con una potenzialità di lavorazione giornaliera di60.000 Q.li di bietole e una produzione di zuccherogiornaliera di 5.000 Q.li, target raggiunti anche grazie airecenti ammodernamenti / potenziamenti della casa bie-tole (1982). Lo stabilimento che conta su un organico di39 impiegati e 95 operai fissi ai quali si aggiungono nelperiodo stagionale rispettivamente 117 e 165 unità pre-senta una capacità di immagazzinamento zucchero di2.000 T. in silos e 4.400 T. in sacchi; alla produzione di

zucchero raffinato di 1°categoria si aggiungono quelladi melasso, polpe surpressate e concentratoproteico.Peraltro, l’anamnesi dello stabilimento emersadal Piano Bieticolo Saccarifero, non sembra lasciarescampo alla fabbrica ferrarese, quando la nuova pro-prietà (Gruppo Ferruzzi), sul finire del 1987, ne decidela chiusura contestualmente allo zuccherificio diComacchio (dove l’anno successivo nascerà il primoimpianto sperimentale di Etanolo); lo stabilimentoBonora continuerà comunque a lavorare per gli anni aseguire solo con il reparto confezionamento. Sul finiredegli anni ‘90 prende corpo la volontà di trasferire lastorica sede dell’Eridania Spa da Genova a Ferrara; l’a-rea sulla quale viene edificata la nuova direzione del-l’insegna genovese (nel frattempo trasformata inGruppo Italo Francese) è quella dell’ex zuccherificioBonora. Dal novembre del 1998 al dicembre del 1999 lostorico stabilimento ferrarese è oggetto di un interventodi recupero dove come afferma l’Ing.Luigi Brasca,Amministratore Delegato Eridania Spa nel 2000 : “… ilvecchio edificio è stato svuotato e rimontato, i nuoviimpianti installati, i servizi e gli arredi messi in funzio-ne, i vecchi fabbricati demoliti, le aree circostanti spia-nate e pulite, con lavori anche imprevisti come la ricer-ca, fortunatamente infruttuosa, di eventuali residui bel-lici.” Anche in questo caso, come già accaduto per lariqualificazione dello stabilimento di Ferrara A, dietro ilteam di architetti che lavora su questo progetto, c’e’ ilProf. Loris Macci. La sede viene inaugurata il 26 feb-braio 2000 alla presenza delle autorità, nell’occasionerappresentate da: Romano Prodi (Presidente dellaCommissione Europea), da Enrico Bondi(Amministratore Delegato Montedison), dall’ On. PaoloDe Castro (Ministro per le Politiche Agricole), dalSindaco di Ferrara Gaetano Sateriale (recentementeautore di un romanzo ambientato a metà degli anni ‘70in uno zuccherificio ferrarese), da Stefano Meloni(Presidente di Eridania Beghin Say ed Eridania Spa) edal già citato Ing.Brasca. Dal 2003, in seguito alle notevicissitudini societarie l’edificio non accoglie più lasede dell’Eridania Spa, e negli anni successivi ha ospi-tato altre attività di terzi. Ancora oggi, dell’avito presi-dio industriale, rimangono comunque il silos zucchero equalche pertinenza di fabbrica come l’ex magazzinodelle polpe secche, ultimi testimoni della storia saccari-fera dello stabilimento di Via del Lavoro che come ilPino Barillari di Cinque storie ferraresi (romanzo diGiorgio Bassani che ricorda i tragici fatti della notte del29 dicembre del ‘43), avvertono i passanti dell’accadu-to. Scrive Bassani a questo proposito: “... E ripeto, nonè che queste parole vengano urlate, oh no. Si tratta piut-tosto di un avvertimento, di un consiglio largito col tonodi chi non si aspetti di essere ascoltato, né dopo tuttoabbia molta voglia di farsi ascoltare: e parli perciò,come conviene, senza troppo gridare. Difatti il risultatoè questo: che il turista, o chiunque altro si trovi a cal-care in quel momento il marciapiede da tutti evitato,continua di solito per la sua strada senza dare maisegno di avere inteso quello che gli si dice.”

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 38

39«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

Il giorno 13 giugno 2016 a Genova ci ha lasciato

Adelmo Mantovani

Nato a Mirandola MO il 28 agosto 1924 conseguì la maturità classica presso il LiceoGiovanni Pico della Mirandola. Frequentò il biennio propedeutico presso l’Università diModena e si laureò in ingegneria elettrotecnica presso l’università di Bologna. Durantegli anni di studio lavorò come contabile tecnico presso la Distilleria di Mirandola (alcoolcarburante), divenuta nel 1948 zuccherificio (zucchero greggio). Nel 1950 fu assuntocome capo fabbrica dalla Cirio per lo stabilimento di Capua. Passò poi alla CISSELnello stabilimento di Santa Eufemia Lamezia e successivamente fu nominato direttore a

Strangoli. Nei primi anni 60 passò all’Eridania nella sede centrale e ne divenne direttore tecnico ed iniziò presso que-sta Società una rapida carriera che lo portò a ricoprire la carica di direttore generale. Quando, nel 1985, Eridania dopoun maxi aumento di capitale decise di investire sull’etanolo da cereali per diminuire la dipendenza dal petrolio, inviòMantovani in USA a ricoprire la carica di responsabile della Missalco l’azienda sul Mississippi nata per la produzio-ne di alcol.I tempi non erano ancora maturi e la politica remava contro e l’iniziativa americana ebbe molti ostacoli.Ritornato in Italia fu nominato amministratore delegato della neonata ISI Agroindustriale che aveva assorbito la SIIZ.Nel 1991 ISI fu assorbita da Eridania ZN e Adelmo Mantovani lasciò il servizio per pensionamento. Grande lavora-tore, ricco di iniziative e di entusiasmo guidò Eridania ZN negli anni del grande boom del settore saccarifero italia-no, con acquisizioni di Società estere come Beghin Say francese. Fu anche grande tecnico saccarifero, studioso e teo-rico di svariati processi innovativi; non possiamo dimenticare l’invenzione del MET che ancora viene utilizzato daidue restanti zuccherifici italiani. Di ANTZA fu a lungo vice Presidente e volentieri partecipava alle riunioni tecnicheche si tenevano a Ferrara. Lascia in quanti l’hanno conosciuto un vivo ricordo di forte personalità, aperta alle nuoveidee anche non sue e rispettoso e riconoscente verso i suoi collaboratori. Al figlio Giorgio e ai famigliari tutti le sen-tite condoglianze di ANTZA.

Associazione Nazionalefra i Tecnici dello Zucchero e dell'AlcoleFerrara - Via Tito Speri, 5 - Tel. e Fax 0532 - 206009 e-mail: www.antza.net - [email protected]

Presidente: Dott. SERGIO BERTUZZI - Presidente Onorario: Prof. Giorgio Mantovani

Consiglieri: Dr. Ing. CARMINE AURILIO - Dott. MARIO BIMBATTI - Dott. MAURIZIO BOTTERI - Dott. RICCARDO CASONI - Dr. Ing. EMANUELECAVALLARI - Dr. Ing. ENIO CIARROCCHI - Dott. DARIO EMILIANI - Dott. FABIO FILIPPINI - Dr. Ing. ANTONINO LENTINI - † P. Ch. FRANCOMANISCALCO - Dott. MARCO MARANI - Dott. ULISSE MASCIA - Dott. NICOLA MINERVA - Dott. GIORGIO PEZZI - Dr. Ing. LEONARDO POCATERRA- Dr. Ing. PAOLO REATTI - Dott. GIAMPIERO RIDOLFI - Dott. SANDRO URBINATI

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE in carica

Sindaci: P.I. ALESSANDRO COCCHI - Rag. SANTINO GAZZOTTI - † P.I. BRUNO CORAZZA

Segretario: Dott. ELENA TAMBURINI

ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA ANTZA 2016

Sabato 28 Maggio 2016, alle ore 10, a norma degli arti-coli 9, 10, 11, dello Statuto Sociale, nel prestigioso cubi-culum artistarum, presso l’ Archiginnasio di Bologna,sede delle conferenze dell’Accademia Nazionale diAgricoltura, si è tenuta l’Assemblea Generale ANTZA2016 con il seguente o.d.g.- Nomina del Presidente dell’Assemblea

- Lettura ed approvazione del verbale della sedutaprecedente

- Relazione morale ed economica del Consigliosull’esercizio 2015

- Relazione dei Sindaci sul bilancio 2015- Futuro della nostra AssociazioneA dare il benvenuto ai numerosi partecipanti, mentre le

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 39

40 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

gentili signore presenti potevano vedere Bologna dai tettidi San Petronio in via straordinaria fornito di un ascenso-re, ci aspettava il prof. Giorgio Cantelli Forti Presidentedell’Accademia.Cantelli Forti ha illustrato la lunga vita dell’Accademiache, nata nel 1807, ancora oggi riveste grande importan-za culturale non solo per Bologna. L’Accademia che pro-muove la conoscenza scientifica relativa all’agricoltura eai molteplici aspetti ad essa connessa, trova ancor oggidiversi campi per svolgere la propria efficace azione. Inquesti ultimi anni, grande importanza, nelle relazioniaccademiche, hanno avuto la qualità del cibo e la nutra-ceutica che vuole coniugare nutrizione e farmaceuticamettendo in rilievo le qualità salutari dei cibi.É, quindi, molto importante avere oggi qui in Accademia,ha detto Cantelli Forti, Voi che siete i tecnici dello zuc-chero italiano, alimento ancora fondamentale, a dispettodei detrattori, ed ingrediente non trascurabile di tanti ali-menti e bevande. Sullo zucchero vale la pena fare unariflessione in questa Accademia per valutarne il modocorretto di produzione, conservazione ed utilizzo. Ciaccorderemo con il vostro Presidente per un giornata distudio.Aprendo i lavori, il Presidente ANTZA, Sergio Bertuzzi,ha ringraziato il Presidente Cantelli Forti per le gentiliparole indirizzateci e per la promessa di future, moltoimportanti, collaborazioni. Rivolgendosi poi ai numerosiSoci presenti ha rivolto loro il suo caldo saluto ringrazian-doli per la fedeltà che sempre dimostrano alla nostraAssociazione, che compie 108 anni. “È veramente emo-zionante trovarci qui, ha detto il Presidente, in questa sededella prima Università del mondo, e, in più, nella sededell’Accademia Nazionale di Agricoltura, che ha duesecoli di vita e che ancora mostra una straordinaria vita-lità al servizio delle nostre scienze agrarie ed ambientali.Al punto -1 dell’ordine del giorno è stato nominato peracclamazione Presidente dell’Assemblea l’ing. GiovanniCervellini che ha ricoperto prestigiosi incarichi per laSADAM, giunto per l’occasione dalla sua Avezzano.Giovanni Cervellini, assumendo la Presidenza, ha ringra-ziato per l’onore concessogli, ha brevemente ricordato lalunga militanza come tecnico saccarifero ed ha invitatoANTZA a proseguire nel tentativo di far conoscere l’im-portanza avuta dalla nostra industria e di promuovere, neiGovernanti, la consapevolezza della necessità della perma-nenza anche nel futuro di una industria saccarifera italiana.Passando al punto -2, Giovanni Cervellini ha posto inapprovazione il verbale dell’Assemblea precedente dopoaver ottenuto l’approvazione a darlo per letto in quantopubblicato sul numero 3/4 2015 di ISI.Al punto 3 la parola è ritornata al Presidente ANTZA.Il nostro Presidente ha illustrato l’attività della nostraAssociazione nel 2015.Si è svolta la riunione tecnica Filippo Buia, SullaCampagna 2015, a Minerbio con una ottima partecipa-zione di Soci ed addetti al settore. Come al solito le rela-zioni sono state molto apprezzate dai convenuti e ladiscussione che ne è seguita è stata utile a chiarire ulte-riormente molte questioni.

La nostra rivista ISI è uscita regolarmente per 5 numeri,essendo stato pubblicato il numero 3-4 in maniera unita-ria, e continua a rappresentare il motivo qualificante edunificante per la nostra Associazione.La pubblicità sulla nostra rivista trova ancora convintiinserzionisti e questo è un fatto veramente importante peril bilancio economico dell’Associazione che deve fare iconti con il ristrettissimo numero di Società che ancoraoperano in campo saccarifero.Il Presidente Bertuzzi ha poi voluto, in maniera moltoprecisa, illustrare ai Soci il momento assai delicato chesta attraversando il nostro settore e, di conseguenza,anche la nostra Associazione. Sul mercato mondiale e suquello domestico, il prezzo dello zucchero sta conoscen-do un perdurante minimo che mette in difficoltà la nostraindustria, che oltre ai problemi,, ovvi, di bilancio, devereperire risorse, ma dove?, per rendere interessante pergli agricoltori il prezzo delle barbabietole. Abbiamo un punto specifico in ordine del giorno e a quel-lo rimando.Potete vedere che il nostro bilancio si chiude per l’anno2015 con un risultato più negativo di quello degli anniprecedenti. La ragione principale è che d’accordo con inostri Sindaci è stato compiuto una operazione di puliziadi precedenti posizione pregresse, vecchie di molti anni,relative a fatture per pubblicità non saldate. Sono ditte daanni ormai non più sul mercato ed impossibile da recu-perare.Il Presidente dell’Assemblea ha posto ai voti la relazioneche è stata approvata all’unanimità.La parola è poi passata al Presidente del collegioSindacale rag. Santino Gazzotti che ha svolto la relazio-ne del Collegio Sindacale al bilancio d’esercizio al 31Dicembre 2015

“Signori Soci, il bilancio che il Vostro Consiglio d’Amministrazione sottopone ad approvazione si chiudecon le seguenti risultanze:

STATO PATRIMONIALEAttivitàImmobilizzazioni € 142.557,14Attivo circolante € 15334,88Totale attività € 165.892,02Disavanzo di gestione € 11.487,35Totale a pareggio € 177.379,37PassivitàPatrimonio € 168.886,66Debiti € 4.298,32Fondi ammortamento € 4.298,32Totale passività € 177.379,37

CONTO ECONOMICOVendite e profitti € 22.303,46Spese e perdite € 33.890,91Disavanzo di gestione € 11.427,35

Il bilancio è stato redatto nel rispetto dei principi conta-bili e della competenza.

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 40

41«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

I Soci in regola con le quote di iscrizione al 31/12/2015sono 340.

Alla luce degli elementi di nostra conoscenza il CollegioSindacale esprime parere favorevole all’approvazionedel bilancio al 31 Dicembre 2015 e Vi invita ad approva-re il bilancio esprimendo così il Vostro consenso a quan-to è stato fatto.

L’Assemblea, unanime, approva.

Il punto 5 dell’o.d.g, recitava: Futuro della nostraAssociazioneLa parola è passata al nostro Presidente che ha detto:Signori Soci: Come già accennato, e come Voi ben sape-te, per la nostra industria corrono tempi assai difficili.Una sola Società, la Coprob di Minerbio è rimasta attivanella produzione di zucchero da barbabietole in Italia. Èun fatto per noi tecnici, molto spiacevole e per il PaeseItalia, con la sua alta qualificazione nell’agro-industria,estremamente negativo. La sensazione è che non ci sirenda conto di quello che si butta alle ortiche abbando-nando un settore che altri Paesi, USA in primo piano,considerano strategiche e non abbandonatile ai capriccidi un mercato ormai solamente speculativo preda di rego-lamenti che proprio i grandi speculatori dettano al legi-slatore. Così stanno le cose, ma la nostra centenariaAssociazione non può abbandonare il gioco proprio men-tre si é fatto tanto pesante e richiede, tra l’altro, specifi-che conoscenze. Specifiche conoscenze che noi abbiamomaturato con la nostra attività e con gli studi che i colle-ghi che ci hanno preceduto ci hanno lasciato, copiosi edimportanti. Avete sentito dal Presidente dell’Accademia

quale importanza ha oggi la nuova scienza della nutra-ceutica, e quanto sia importante saper produrre alimentisecondo le regole della buona scienza e della correttanutrizione. La nostra Associazione con il medesimo logoANTZA dovrebbe ora chiamarsi Associazione nazionaledei tecnici degli alcoli e degli zuccheri (questo proporròalla prossima Assemblea a fine campagna a Minerbio)Molteplici gli zuccheri che hanno grande importanza emolteplici gli alcoli che il mercato richiede. La nostrarivista è ricca di lavori che trattano questi argomenti e gliautori sono nostri Soci, molti ancora tra noi. Che ci siabisogno di questo allargamento lo dimostra anche la tra-sformazione del vecchio sito che ospitava uno zuccherifi-cio a Bottrighe e che ora produrrà, da zuccheri isobuta-nolo.Vi lascio con il compito di considerare in modo positivoa questo allargamento per rivederci a fine anno aMinerbio.

Si è poi parlato nelle varie delle quote di iscrizioneANTZA. Argomento già molte volte trattato e mai risol-to, ma che ora diventa ineludibile visto le ristrettezzedelle nostre fonti di finanziamento.Molto si è discusso e si è deciso di trattare l’argomentonell’Assemblea di fine campagna a Minerbio ancora intempo per fissare le quote 2017.Giovanni Cervellini, finito il suo compito comePresidente dell’Assemblea ha passato la parola nuova-mente al nostro Presidente che ha dichiarato chiusal’Assemblea ed invitato i convenuti al pranzo sociale cheanche quest’anno, grazie al prezioso interessamento di unnostro Socio si è svolto nelle belle sale del CircoloBononia, nei pressi delle Due Torri.

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 41

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 42

Un partner Italiano per zucchero Italiano.

I nostri prodotti:

Antischiuma acque di trasporto e lavaggio bietoleAntischiuma per sughi zuccherini

Biocidi alternativi approvati FDAFlocculanti

Antincrostanti sughiAntincrostanti Acque

Fluidificanti massa cottaFormulati per lavaggi

Inibitori di corrosioneAdditivi per circuiti Termici approvati FDA

Consorzi batterici per lagunaggi e impianti fanghi attivi

Il nostro Global Service:

Risultati sicuri e personalizzati in base alle esigenze del cliente

Piena collaborazione e dialogo con i tecnici di stabilimento

Rispetto delle leggi ambientali, delle normative e della sicurezza

Tecnologie dinamiche alla ricerca di soluzioni efficaci e convenienti

N.C.R. Biochemical S.p.A.

Via dei Capentieri, 8 - Zona Industriale �il Prato�

40050 Castello d�Argile (BO)

Tel. +39 051 6869611 - Fax + 39 051 6869617

www.ncr-biochemical.it - [email protected]

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 43

44 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

L’ ingegner Adelmo Mantovani, il cui necrologio leggiamo in questo numero di ISI, nei primi anni di pen-sione, come ci dice il suo collega e compagno di studi ing. Giuliano Salani, portò a termine un suo studiosul processo di diffusione, ampliando e completando, anche per la diffusione continua, la teoria di Silineche risaliva agli anni ’30. La nostra rivista, dice Salani, pubblicò questa sua opera, che essendo trattata adun livello matematico molto elevato, non ebbe, a mio giudizio, quella attenzione che avrebbe dovuto avere.Mi pare opportuno, per onorare la memoria di Adelmo Mantovani, ripubblicarla facendo notare che nonsi tratta solo della teoria della diffusione fine a se stessa, ma viene completata per l’intero reparto dell’e-strazione: diffusione, pressatura e riciclo dell’acqua di spremitura. Nella teoria di Mantovani, infatti, siipotizza. per l’acqua di alimentazione della diffusione un contenuto in zucchero superiore a zero, mentrenella vecchia teoria si aveva acqua priva di zucchero (fresch wasser).

Ben volentieri accogliamo l’invito del nostro Giuliamo Salani.

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 44

45«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 45

46 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 46

47«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 47

48 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 48

49«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 49

50 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 50

51«L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 108, 2016, n. 3/4

Coloro i quali desiderano vedere riassunto in questa rubrica qualche articolo che loro inte-ressa, possono segnalarne gli estremi bibliografici alla Redazione. Le fotocopie degli arti-coli originali di cui viene riportato il riassunto possono essere richieste alla Redazione. La lettera maiuscola fra parentesi posta alla fine del riferimento bibliografico indica la lin-gua in cui l'articolo originale è stato pubblicato dalla rivista citata.(I) = Inglese; (F) = Francese; (T) = Tedesco; (U) = Ungherese; (P) = Polacco; (R) = Russo;(S) = Spagnolo; (C) = Cecoslovacco; (TK) = Turco; (G) = Greco; (DA) = Danese; (SW) =Svedese; (FL) = Finlandese; (IT) = Italiano; (Y) = Jugoslavo; (GI) = Giapponese.

DALLE RIVISTE

Prodotti chimici dalle biomasse: il -valerolattone,alternativa sostenibile ai solventi dipolari aproticiin reazioni di cross-coupling

La Chimica e l’Industria, anno XCVII n°13 –Gennaio/Febbraio 2015, pag.52-55Chiara Petrucci e Luigi Vaccaro, Università di Perugia

Il dipartimento dell’energia americano ha classificatol’acido levulinico tra i 10 derivati da biomassa piùimportanti. E’ un intermedio per la produzione di erbi-cidi, poliacrilati e resine di policarbonato con volumidi produzione fino a 2 milioni di t/anno. Tra i derivatipiù interessanti dell’acido levulinico troviamo il -vale-rolattone (GVL) un estere ciclico a 5 atomi di carbonioottenuto per idrogenazione generalmente realizzatacon catalizzatore a base di rutenio.Il GVL si presentacome liquido incolore dall’odore dolce, caratteristicache lo rende adatto alla produzione di profumi e comeadditivo alimentare. La sua tossicità è molto bassa eanche il pericolo di infiammabilità è ridotto, conside-rata la sua bassa volatilità, proprietà che lo rendonoadatto all’utilizzo come mezzo di reazione sicuro. IlGVL risulta essere stabile ma anche abbastanza reatti-vo da essere trasformato in numerosi prodotti chimicie in precursori di bio-carburanti come il butene, l’aci-do valerico e il 5-nonanone (Schema 1). Negli ultimianni l’interesse delle maggiori industrie chimiche efarmaceutiche verso l’impiego di solventi alternativi aquelli comunemente usati è notevolmente cresciuto. Inparticolare è stato posto l’accento sulla necessità dievitare i solventi più problematici per tossicità e diffi-coltà di smaltimento, sostituendoli quando possibilecon solventi più sostenibili e sicuri. Non bisognadimenticare infatti che i solventi attualmente usatinella produzione industriale contribuiscono per circal’80% dei rifiuti prodotti e sono principalmente deriva-ti da petrolio. Il GVL rispetta i criteri di sostenibilità inquanto la sua produzione richiede meno passaggi equindi meno energia rispetto alla produzione di moltisolventi convenzionali e inoltre gli intermedi principa-li della sua sintesi (acido levulinico, acido formico,HMF) sono solubili in acqua il che facilita la loro bio-degradabilità. Infine nella preparazione del GVL nonsono coinvolti composti alogenati o fosforati, con ilrisultato di una minore pericolosità. L’uso come sol-vente del GVL derivato da biomasse è un esempio cru-

ciale nell’ottica di rendere la produzione chimica indi-pendente dalle risorse fossili. Le reazioni di cross-cou-pling carbonio-carbonio catalizzate da palladio sonouno strumento sintetico indispensabile per la prepara-zione di molecole di interesse sia in ambito farmaceu-tico e agroalimentare sia per la preparazione di semi-conduttori organici. Queste reazioni sono state general-mente eseguite ed ottimizzate in mezzi di reazionedipolari aprotici come N,N-dimetilformammide(DMF) e N-metilpirrolidinone (NMP) che tra tutti pre-sentano i maggiori problemi per la loro tossicità e ledifficoltà connesse allo smaltimento. Recentemente ilLaboratorio di Green Synthetic Organic Chemistrydell’Università di Perugia si è interessato all’uso diGVL come alternativa eco-sostenibile ai solventi dipo-lari aprotici. Il GVL possiede proprietà del tutto para-gonabili a questi solventi, in particolare la sua polarità( =36,47 a 25°C) è molto simile a quella di DMF (36,7)e NMP (32,0). Al contrario la sua tossicità è notevol-mente più bassa e le problematiche relative allo smal-timento sono ridotte poiché è biodegradabile e in casodi incenerimento non produce gas tossici. Sono statestudiate in GVL le reazioni coupling di Heck-Mizoroki,Sonogashira e Hiyama. I risultati delle prove dimostra-no che il GVL è un solvente eccellente per la sostitu-zione dei solventi dipolari aprotici convenzionali.Applicato in varie condizioni di reazione e su moltepli-ci substrati il GVL ha permesso di ottenere rese soddi-sfacenti, paragonabili a quelle in solventi tradizionali.Il GVL, a causa della sua limitata capacità di comples-sazione verso il palladio, rilascia una minore quantitàdi catalizzatore in soluzione. Questo da un lato rallen-ta la velocità di reazione ma consente di minimizzare illeaching, si ottengono così prodotti puliti senza ricor-rere a metodi di rimozione del metallo.

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 51

ASSOCIAZIONE NAZIONALE FRA I TECNICIDELLO ZUCCHERO E DELL’ALCOLE

44121 FERRARA VIA TITO SPERI 5www.antza.net [email protected]

AI SOCI ANTZAAGLI OPERATORI DEL SETTORE

La campagna saccarifera 2016 sta per terminare. Solo due zuccheri-fici sono rimasti in attività. È quindi un momento molto difficile peril nostro settore. Segnali confortanti arrivano dal mercato dello zuc-chero che sembrano premiare chi ancora resiste, Sui risultati dellacampagna e su molti altri argomenti di nostro interesse, la nostraAssociazione incluso, ne parliamo:

VENERDÌ 25 NOVEMBRE 2016

SALA POLIVAVENTE CO.PRO.B MINERBIO

ORE 10

GIORNATA FILIPPO BUIA

SULLA CAMPAGNA 2016e uno sguardo al futuro

Al termine dei lavori, previsti per le 13,30 colazione di lavoro inmensa COPROB.

Il PresidenteSergio Bertuzzi

Antza 3-4/16_35266 Antza n 3-06 v5 12/10/16 11:01 Pagina 52

3 «L’Industria Saccarifera Italiana», vol. 107, 2014, n. 6

LISTA DI FORNITORI

Pubblichiamo in questo fascicolo e pubblicheremo in altri fascicoli e la lista dei nostri inserzionisti, fornitori di mac-chinari, prodotti, sementi o altro, che interessino l’industria saccarifera o la coltivazione della bietola. I dati di ogniditta inserzionista presente, anche per una sola volta, sulle pagine della nostra rivista nel 2016, vengono automatica-mente e gratuitamente introdotti in tale lista. I dati di ditte non inserzioniste vengono inclusi nella lista pubblicata suitre fascicoli al prezzo di euro 300,00 +20% IVA.

BABBINI S.p.A.Località Belchiaro, 135/A Tel.: +39 0543 98340047012 CIVITELLA DI Fax: +39 0543 983424ROMAGNA (FC) E-mail: [email protected]

Web: www.babbinipresses.com

BMA BRAUNSCHWEIGISCHE MASCHINENBAUANSTALT AGPostfach 3225 Tel.: +49 531 8040D-38022 BRAUNSCHWEIG Fax: +49 531 804216Germania E-mail: [email protected]

Web page: www.bma-de.com

Agente per l’Italia:Dott. Marta BrusoniRappresentanze Industriali P.zza Rossetti 2/23 - 16129 Genova

Tel.: +39 010 561784Fax: +39 010561784

SESVANDERHAVE ITALIA S.p.A.

via Romagna 220

47522 Cesena (FC)

www.sesvanderhave.com

BORSARI E. & C. SRLVai di Mezzo, 114 Tel.: +39 059 54911041015 NONANTOLA Fax: +39 059 540511Modena E-mail: [email protected]

Web: www.gruppoborsari.it

BUCKMAN LABORATORIES ITALIANA SRLVia Vitali, 1 Tel.: 80078276020122 MILANO Fax: 800782761

E-mail: [email protected]

N.C.R. BIOCHEMICAL SPAVia dei Carpentieri, 8 Tel.: +39 051 686961140050 Castello d’Argile (BO) E-mail: [email protected]

www.ncr-biochemical.it

CARLA IMPORT SEMENTI SRL

Via Porta Adige, 36 B Tel.: +39 0425 3001445100 ROVIGO Fax: +39 0425 30105

E-mail: [email protected]: www.carlasementi.it

KWS ITALIA S.p.A.

Via Secondo Casadei 8 Tel 0543 474611

47122 Forlì (FC)

NALCO ITALIANA SRLViale dell’Esperanto, 71 Tel. +39 06 5456500000144 ROMA Fax +39 06 54565300

E-mail: [email protected] [email protected]

www.nalco.comwww.ecolab.comwww.nalco.ecolab.com

NEOTERM S.r.l.Via René Vanetti, 83/A Tel.: +39 0332/33028422100 VARESE Fax: +39 0332/331508

E-mail: [email protected]: www.neoterm.it

C.A.F.A.CONSORZIO AUTOTRASPORTATORI FERRARESI ARTIGIANIVia Canneto, 1144123 Pontelagoscuro (Fe) Tel.: 0532 797500

URSINI VINCENZOVia Patuzza, 41/A Tel./Fax 0532/80967844016 San Biagio (FE) cell. 335.7768707