L’incontro che ti cambia la vita -...

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PASQUA 2013 PARROCCHIA “MARIA AUSILIATRICE” L’incontro che ti cambia la vita «Entrò anche l’altro discepolo... e vide e credette» (Gv 20,8). È l’esperienza di Giovanni al sepolcro il mattino di Pasqua: “vide e credette”. Aveva compreso di aver incontrato una persona speciale!… meravigliosa! Il Signore! Da qui l’invito. Presto mettiamoci in cammino, anzi «corriamo insieme» (Gv 20,48): vuole far festa anche con noi! È l’incontro con il Signore Gesù, l’incontro che ti cambia la vita! Questo «annuncio» è chiaramente espresso in più punti nella lettera apostolica Por- ta Fidei che Papa Benedetto XVI ha scritto per accompagnarci in questo Anno della fe- de: «È possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuo- re si lascia plasmare dalla grazia che trasforma... L’Anno della fede, in questa prospettiva, è un invito ad un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo… La “fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6) diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vita dell’uomo... La fede è decidere di stare con il Signore per vivere con Lui...». Questo invito del Santo Padre a credere in Colui che è capace di trasformare il cuo- re dell’uomo è appello a prendere in mano la propria vita perché, con un atto di vo- lontà e di libertà, possiamo credere in prima persona, professare esplicitamente la fe-

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PASQUA 2013

PARROCCHIA “MARIA AUSILIATRICE”

L’incontro che ti cambia la vita«Entrò anche l’altro discepolo... e vide e credette» (Gv 20,8).È l’esperienza di Giovanni al sepolcro il mattino di Pasqua: “vide e credette”. Avevacompreso di aver incontrato una persona speciale!… meravigliosa! Il Signore! Da quil’invito. Presto mettiamoci in cammino, anzi «corriamo insieme» (Gv 20,48): vuole farfesta anche con noi! È l’incontro con il Signore Gesù, l’incontro che ti cambia lavita!Questo «annuncio» è chiaramente espresso in più punti nella lettera apostolica Por-ta Fidei che Papa Benedetto XVI ha scritto per accompagnarci in questo Anno della fe-de: «È possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuo-re si lascia plasmare dalla grazia che trasforma... L’Anno della fede, in questa prospettiva,è un invito ad un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo…La “fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6) diventa un nuovo criterio diintelligenza e di azione che cambia tutta la vita dell’uomo... La fede è decidere di stare conil Signore per vivere con Lui...».Questo invito del Santo Padre a credere in Colui che è capace di trasformare il cuo-re dell’uomo è appello a prendere in mano la propria vita perché, con un atto di vo-lontà e di libertà, possiamo credere in prima persona, professare esplicitamente la fe-

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de a qualsiasi età o inqualsiasi condizioneci troviamo e viverefedelmente il Vange-lo secondo le forze eil dono di Grazia chericeviamo. La Pasqua è il tempopropizio per dire «Ci

credo!», «il momento favorevole» per in-contrare il Signore e lasciare che, graziealla volontà di seguirlo, sia Lui a pla-smare e a cambiare la vita di ciascunocosì come Egli vuole, per realizzare lanostra corsa e giungere verso la mèta.Occorre scegliere, decidersi, cioè metter-si in ascolto del Signore Gesù, voler staredietro a Lui da discepoli, vivere fraterna-mente insieme e compiere quelle operebuone che ci mette davanti ogni giornoper essere suoi testimoni nel mondo, di-mostrando così il nostro entusiasmo ela nostra gioia.Quello che serve è innanzitutto la no-stra testimonianza, quella credibile delnostro essere cristiani nei luoghi in cui vi-viamo: famiglia, condominio, lavoro,scuola, parrocchia... La nostra vita di-venterà “icona” del Signore Gesù per chici incontra. Come ogni cammino di fede, anche que-sto tratto di strada, che siamo invitati apercorrere quest’anno, è insieme perso-nale, familiare e comunitario. Chiamati acrescere come persone avendo il corag-gio di accoglierlo e di avere fiducia inlui, impegnandoci a conoscere quelloche ci ha insegnato, fedeli e quindi per-severanti, per rimanere nell’amore diDio. E questo attraverso la preghiera per-sonale, il cambiamento di qualche atteg-giamento, l’apertura nei confronti delprossimo, nella carità fatta di opere buo-ne quotidiane. Ma soprattutto si trattadi avere fede, di credere che Gesù è pron-to a guidare la nostra vita e a cambiarlaper la nostra felicità. Camminare come “famiglia”: doveamarci vuol dire donarci l’un l’altro. Sen-tirsi chiamati a far emergere la bellezza diessere famiglia Cristiana e con il nostro

entusiasmo rinnovandola come vereChiese domestiche, dove si vive la Fedeconcretamente, confessandola, celebran-dola e testimoniandola con pienezza daognuno. Il pregare insieme per ringra-ziare della bellezza delle nostre famiglie,per le gioie ed affidarci al suo amoreprovvidenziale nelle sofferenze e nelleprove, per intercedere per gli amici e peri nemici e per il mondo. Ma anche nellefeste di famiglia, per esprimere la gioia ela gratitudine per come Dio conduce lanostra vita.E infine è cammino che si svolge nellaComunità, progredendo nella comunio-ne e condivisione fraterna, nella vita sa-cramentale che ha il suo cuore nell’a-scolto della Parola di Dio e nell’incontronell’Eucaristia, e nell’azione missionariaverso tutti, che si fa attenzione, acco-glienza, generosità, disponibilità e servi-zio. La Pasqua che ci prepariamo a celebrarediventi fonte e forza di questo cammino,diventi “voglia di camminare“.

Coraggio, gente! La Pasqua ci dice che la nostra storia ha un senso, e non è un mazzo di inutili sussulti. Che quelli che stiamo percorrendo non sono sentieri ininterrotti. Che la nostra esistenza personale non è sospesa nel vuoto né consiste in uno spettacolo senza rete. Precipitiamo in Dio. In lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo. Coraggio, gente! La Pasqua vi prosciughi i ristagni di disperazione sedimentati nel cuore. E, insieme al coraggio di esistere, vi ridia la voglia di camminare.(Tonino Bello)

Buona Pasqua!Il parroco

don Claudio

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Specialmente durante il mese di Maggio, ma certo anchelungo tutto l’anno, la preghiera del Rosario rappresenta il mo-do forse più facile per contemplare la vita di Gesù, come laMadonna santa l’ha vissuta e contemplata nello SpiritoSanto.Nato come preghiera forse ancor prima dell’anno Mille,esso fu propagandato da san Domeniconella sua forma attuale, e raccomandatodalla stessa santa Vergine in tutte le sueapparizioni nell’epoca moderna.Per le nostre mamme era una preghiera re-citata non soltanto comunitariamente inchiesa e in riunioni familiari, ma anche lamaniera più facile per rimanere in dolcecontatto con Gesù e Maria durante i lavori do-mestici, mentre affidavano loro le preoccupazioniquotidiane, specialmente per i figli e la loro salvezzaeterna.Certo la santissima Vergine accetta di buon grado la reci-ta del Rosario fatta con semplicità, nella buona volontàdi ognuno. Ma se riusciamo a meditare, anzi a contem-plare i Misteri della Vita di Gesù e Maria, allora il fruttodella preghiera non è soltanto più di raccomandazionedelle preoccupazioni quotidiane e di richiesta di aiutonelle nostre necessità, ma diventa addirittura autenticacontemplazione!La contemplazione consiste nel ricreare con la nostrafantasia, ma soprattutto con il nostro cuore, la scenaevangelica del Mistero che abbiamo enunciato. Poi sicerca di evidenziare i particolari più significativi diquella scena, le parole dette, a volte particolari chenormalmente ci sfuggono in una considerazione su-perficiale e affrettata. Tutto questo si può, e forse si deve, fare durante larecita del Padre Nostro e delle 10 Ave Maria. Così,a poco a poco, l’anima penetra nei risvolti del-le Persone di Gesù e Maria, cioè nelle lo-ro anime, nelle intenzioni che aveva-no in quei momenti della loro vita,nella efficacia delle loro parole,nei miracoli operati, nell’offertadelle loro intenzioni a Dio Pa-dre, nel significato del loroprofondo Amore per noi pecca-tori.Insomma, quasi senza volerlo la

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Il Santo Rosario

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nostra anima entra in contatto con loSpirito di Dio così come l’hanno rice-vuto, vissuto e forse sofferto Gesù e Ma-ria. È questa la contemplazione: attra-verso il Mistero meditato la nostra animasi unisce allo Spirito Santo che ha santi-ficato l’anima di Gesù e Maria. Quasi di-ventiamo parte delle intenzioni, dell’ac-cettazione della Volontà di Dio, che han-no animato Gesù e Maria.La nostra anima diventa come incan-descente di amore, di offerta di se stessaa Dio, si unisce a quella di Gesù comeanche Maria ha fatto durante la sua vita.Quasi ci si dimentica di “chiedere“ al Si-gnore: è come se si fosse così sicuri delSuo Amore per noi, che non si dubitapiù del Suo aiuto nelle nostre necessità:lo Spirito di Dio e il nostro sono unitidalla contemplazione. Qualcuno addi-rittura arriva alle soglie dell’estasi. E al-lora si accetta la Volontà di Dio con piùchiarezza e forza, proprio come Gesù.Si capisce allora come la preghiera delsanto Rosario sia una preghiera com-pleta: il Padre nostro ci eleva immediata-mente al livello della Volontà di Dio Pa-dre insieme con Gesù che prega con noi.Poi le Ave Maria ci permettono di spro-fondare nella contemplazione del Miste-ro, lasciandoci avvolgere dalla presenzadello Spirito Santo che ha diretto la Vitae lo Spirito di Gesù. Mentre Maria San-tissima ci accompagna come Maestra eMadre nello Spirito Santo. Il Gloria alPadre che termina la decina dà il veroorientamento alla nostra preghiera: non

stiamo rinchiudendoci in noi stessiquando preghiamo, ma siamo aperti econsacrati all’ Amore eterno con cui laSantissima Trinità ci ha amati, scelti, pre-diletti e conservati nella conoscenza delnostro Destino eterno.Preghiera completa, dunque, il santo Ro-sario. Credo proprio di sì. Da secoli i lai-ci ne hanno fatto il loro breviario, la loroLiturgia di Lode, semplice eppure di al-ta contemplazione. Molti lo fanno di-ventare una preghiera che anima la Me-ditazione quotidiana, necessaria perché ledifficoltà della vita e le debolezze quoti-diane non ci stacchino a poco a poco dal-la Presenza Amorosa di Dio, gettandocinei dubbi e facendoci preda del male.Il santo Rosario è dunque contempla-zione, è unione con Dio nello spirito diMaria, può diventare esorcismo quandorecitato in casa, specialmente in unionedi famiglia e di vicini devoti.

don Franco Assom

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Quando mi è stato proposto di fare lacatechista sono stata tentata di rifiutareperché mi sentivo “non preparata”. Quel-lo che mi ha spinto ad accettare è stato ilmio essere innamorata di Gesù Cristo.Se sono qui oggi è perché qualcuno noveanni fa mi ha annunciato Gesù Cristo at-traverso un percorso sui 10 comanda-menti. A quel tempo la mia vita era ri-dotta in macerie: un terremoto aveva rasoal suolo le mie sicurezze. Un amica mi in-vitò a partecipare a delle catechesi che sitenevano una volta alla settimana per unanno circa. Non avevo più niente da per-dere e mi faceva sorridere dovermi rivol-gere a dei “preti” per trovare sostegno econsolazione. Quegli incontri invece han-no rappresentato la mia salvezza! Il fattoche ero ormai povera di tutto ha fatto sìche ascoltassi con profonda attenzionequesto giovane frate che mi parlava dicose trite e ritrite di duemila anni fa!Non potrei annunciare Gesù ai bambinise io stessa non l’avessi conosciuto! GesùCristo ha dato senso alla mia esistenza emi riempie di gratitudine, proprio perquella consapevolezza di essere amatanella mia miseria, nella povertà spiritua-le; e facendomi mendicante del Suo Amo-re Lui mi dona tutto se stesso! Non sonola madre che vorrei essere, né la collega dilavoro che vorrei essere, né la cristianache vorrei, ma so che c’è Qualcuno chemi ama così come sono e con la sua Gra-zia mi aiuta a crescere. La gente oggi è lontana da Dio. Lo sonosoprattutto i giovani. Essi sono distrattidal mondo: lo stile di vita frenetico, latecnologia, i telefonini, facebook, sonoinondati da moltissime informazioni pro-venienti da diverse fonti spesso in con-

trasto tra loro. Il più delle volte essi nonhanno alle loro spalle famiglie credenti:sembra che credere in Dio sia roba da bi-gotti. Nel corso degli anni è andata di-strutta l’importanza della figura paterna,e con essa si è andato pericolosamentesviluppando il rifiuto dell’autorità. Losmembramento delle famiglie nel tem-po non ha aiutato.I ragazzi – e purtroppo non solo loro –hanno oggi una visione del mondo li-quida in cui tutto è vero, tutto è falso eniente è certo. Non avendo punti di rife-rimento stabili, alla prima crisi crollano.Hanno bisogno di Qualcuno a cui ap-poggiarsi, che gli indichi la strada, chegli dia il sostegno sicuro. Hanno persole istruzioni per l’uso della vita, vivono acasaccio, usano il corpo, l’amicizia, l’af-fettività, il tempo, nel modo sbagliato.Come potranno ascoltarci? Chi fa la ca-techesi o l’incontro di catechismo, a mioparere, non può e non deve parlare nécome un moralista elencatore di doveri,

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Catechistae... mamma

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né proporre la “lezioncina” modello sco-lastico/didattico, con tanto di scheda dacolorare, in un lasso di tempo che trovobrevissimo! Un’ora (quando è un’ora)vola in un fiat. Così facendo i ragazzi simettono in modalità “audio-off” e pen-sano ai fatti propri.Inoltre trovo opportuno coinvolgere an-che le famiglie dei bambini e dei ragazziche vengono a catechismo. Se non si an-nuncia anche a loro il Kerigma, il rischioconcreto è che tutto quello che facciamocon i loro figli può essere perduto.Dobbiamo parlare ai “poveri” da povericome siamo noi stessi; la differenza stanel fatto che abbiamo trovato un “tesoro”che vogliamo condividere con loro! La gente prima di ascoltare il contenutodi quello che si dice, ascolta la musicadel cuore! Dobbiamo parlare da inna-morati, perché se sei innamorato ti bril-lano gli occhi quando parli del tuo “di-letto”: il tono di voce, il modo di parlarearriva e tocca i cuori di chi ascolta, tantoda suscitare curiosità e il desiderio di co-noscerlo questo “sposo”. Bisogna parlareanche con la propria esperienza e attua-lizzare l’insegnamento del Vangelo a og-gi. Spezzare la Parola di Dio e concretiz-zarla prima di tutto nella mia vita e poiaiutare chi mi ascolta a viverla nella pro-pria. Il Papa nell’annuncio della Quaresimadice ancora che ”la massima opera di ca-rità è proprio l’evangelizzazione, ossia ilservizio della Parola. Non v‘è azione piùbenefica verso il prossimo che spezzare ilpane della Parola di Dio, rendere l’uo-

Date «Sacramenti»MESSA DIPRIMA COMUNIONE:• 25 aprile - 1° maggio(ore 10.30)

SACRAMENTOCRESIMA-RAGAZZI:• 5 maggio (ore 15.30)

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ESAME COMPUTERIZZATODEL PIEDE E DEL PASSO

mo partecipe della buona Notizia delVangelo e introdurlo nel rapporto conDio. L’evangelizzazione – conclude il Pa-pa – è la più alta e integrale promozionedella persona umana”. Ma cosa si fa aquesto scopo?Noi catechisti, se abbiamo fatto questoincontro serio con il Signore, abbiamo ildovere di custodire, coltivare, crescere eprogredire in questa relazione. Abbiamobisogno di una sorta di “formazione per-manente” che ci aiuti – come dice il Papa– a “farci conquistare” dall’amore di Dio,per poter dire come nel Cantico “ho cer-cato l’amore dell’anima mia, l’ho cercatosenza trovarlo... ho trovato l’amore dell’a-nima mia, l’ho abbracciato e non lo la-scerò più” (Cant 3,1-5)

Alessandra

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Alcuni momenti di vita comunitaria fissati dall’obiettivo della macchina fotografica.� Ritiro in preparazione al Natale di alcuni gruppi della Parrocchia (la celebrazione dei Vespri)�� Battesimo di Angie e Justice� Messa di Natale nel teatro grande di Valdocco� Coro dell’Oratorio impegnato nell’animazione dei canti durante la Messa di Natale� Festa dell’Immacolata: corteo in abiti tradizionali dei tempi di Don Bosco lungo via Garibaldi

� Festa dei Battesimi (13 gennaio 2013) Festa dell’Immacolata: foto di gruppo con i vari personaggi

che ricordano “l’inizio dell’Oratorio” Festa di Don Bosco: momento dello spettacolo in teatro� Festa di Don Bosco (concelebrazione in Basilica - 3 febbraio)� Corso prematrimoniale (gennaio 2013)

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Il Tombolone dell’Epifania nel saloneUNEX centro Famiglie è da sempre unsuccesso, un momento divertente per sta-re insieme in allegria, anche con il diret-tore che... da i numeri, e magari vincendoqualche premio da condividere con i pre-senti o a casa con chi non ha potuto par-tecipare a causa di malanni ed indispo-sizioni. La Festa di Don Bosco all’oratorio è dasempre grandiosa e ben preparata sia peri ragazzi sia per le famiglie; una festamaestosa per ricordare chi ci ha voluto eci vuole tanto bene. Nell’omelia del 31Gennaio il Rettor Maggiore ha sottoli-neato le difficoltà e le aspettative dei gio-vani oggi, difficoltà nel trovare un lavoroche possa permettere loro di avere unapropria famiglia, mentre si aspettano chenoi adulti testimoniamo con coerenza ivalori appresi di condivisione e solida-rietà; un’omelia che deve spingere tutti igenitori a chiedersi se nella vita quoti-diana operiamo sempre da “onesti citta-dini e buoni cristiani”.A questa festa è seguita una bella nevica-ta che ha visto l’oratorio quasi dormien-te sotto la candida coltre; ma è bastatoaprire il portone per vedere una allegrabattaglia a palle di neve. Per fortuna lanevicata è durata poco e la domenicasuccessiva si è potuto festeggiare il Car-

EX-ALLIEVIIN FESTA!

nevale come si deve, con tanti giochi pertutti: dai bimbi padroni dei cortili e delporticato, ai più anziani con un pome-riggio di danze nel salone.All’imbrunire tutti insieme si è dato

fuoco a “Mister Carnevale” per dare spa-zio ad una vera e profonda Quaresima diFraternità. La parola ora passa ai nostrisacerdoti animatori spirituali.

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Quanto può essere divertente organizzare, preparare epartecipare ad un Capodanno e un Carnevale all’ora-torio di Valdocco?Molti potrebbero rispondere: “per niente!”... Invecevi assicuro che per noi non è stato così!!! Realizzareuna bella festa in entrambe le occasioni grazie allabuona volontà ed alla generosa simpatia di molte fa-miglie, che instancabilmente si sono messe in gioco,ha fatto vivere un’esperienza unica nel suo genere eche si è rivelata entusiasmante.Ci siamo riuniti per decidere i cibi da acquistare, le ga-re da svolgere e la divisione delle diverse competenze:e confrontandoci sul da farsi abbiamo preparato ilmateriale necessario e gli ambienti affinché fosseropuliti ed accoglienti, e abbiamo svolto insieme i di-versi impegni assunti uniti dall’amicizia e dall’alle-gria salesiana. Questo ci ha fatto vivere due giornate indimenticabili: procurando il ma-teriale, cucinando, servendo a tavola, animando e soprattutto lasciandosi trascinare dal-la magica simpatia di grandi, giovani e piccini ai giochi ed ai balli proposti!

Le gare di dolci e di ballo hanno regalato momenti felicia cui hanno partecipato tutti con semplicità e tanta ener-gia e reso la serata del Capodanno di buon auspicio perquello nuovo: il trenino musicale ed il karaoke hannoconcluso in bellezza la serata e tutti siamo tornati alle no-stre case con i cuori pieni di gioia.Il Carnevale è stato colmo di sorprese grazie alle masche-re che improvvisamente comparivano nel salone, ma so-prattutto grazie alla simpatia dei bambini che hanno bal-lato e giocato con la musica e le stelle filanti.Un consiglio: alle prossime occasioni partecipate nume-rosi perché... NON VE NE PENTIRETE! Provare per cre-dere. A presto,

Laura e tutta la banda delle famiglie di Valdocco

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CATECUMENATO:che cosa vuol dire?Ce lo spiegano Ruby, Jessica e Vanessa cheda due anni si sentono chiamate “catecu-mene”, poi “elette”, poi “neofite”.Già i primi cristiani hanno fatto questo per-corso. Non c’è un’altra strada per diventarecristiani che la scoperta della presenza diGesù nella nostra vita quotidiana, presenzache ci rende capaci di aderire a Lui con unascelta libera, graduale e totalizzante.Diventare cristiani è rivestirsi di Gesù, di-ventare nuove creature, avere in noi gli stes-si sentimenti. Diventare cristiani è più checelebrare dei riti religiosi, che comportarsimoralmente bene: è scegliere Gesù e amar-lo sopra ogni altra creatura.L’iniziazione cristiana o catecumenato è sta-ta istituita come percorso per giungere a vi-vere da cristiani, imparando a poco a pocoil Vangelo e la sua proposta di vita, nella co-munità-Chiesa. Il catecumenato non è unametodologia pastorale, ma è un accompa-gnamento della Chiesa per diventare cri-stiani: noi, con il rito di ammissione al ca-tecumenato, abbiamo iniziato due anni fa,nel novembre 2011. La lettura del Vangelo, la sua spiegazione ciha fatto incontrare Gesù, Figlio di Dio e celo ha fatto conoscere come Colui che salva,l’unico Salvatore.Attraverso le tappe della consegna della Bib-bia, del Credo e del Crocifisso abbiamopartecipato gradualmente alle celebrazionidella comunità cristiana, abbiamo impara-to a pregare, abbiamo ringraziato il Signoreper aver offerto la sua vita per noi.Nel secondo anno di cammino ci sono sta-ti spiegati i Sacramenti: il Battesimo, la Cre-sima, l’Eucaristia che celebreremo nellaprossima Veglia pasquale (30 marzo 2013).Insieme all’accompagnamento del parrocoe della Comunità cristiana ci sono stati mo-menti “diocesani”: i ritiri spirituali con lacelebrazione del rito dell’unzione con l’oliodei catecumeni, il colloquio con il sacer-

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Battesimo di Elizabethdurante la Veglia di Pasqua 2012

dote incaricato dal Vescovo per il catecu-menato, l’incontro con il vescovo in Catte-drale per l’imposizione del nome cristia-no. La nostra preparazione avrà la sua tap-pa culminante nella veglia pasquale quan-do saremo battezzate.Diventeremo cristiane per libera scelta, do-po un percorso impegnativo ma bello, do-po un apprendistato che non è stato solo losvolgimento di un programma, ma un cam-mino verso Gesù, di cui vogliamo esserediscepole fedeli.Chiediamo alla Comunità cristiana di so-stenerci con la preghiera, con il buon esem-pio e vogliamo incontrarci ogni domenicanella partecipazione alla S. Messa.Grazie a tutti e auguri di Buona Pasqua.

Ruby, Jessica e Vanessa

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Una storia per pensare

La gabbiaUn sacerdote, che viveva in un piccolopaese, la mattina di Pasqua arrivò inChiesa, portando con sé una gabbia ar-rugginita. La sistemò vicino al pulpito. Lagente, stupita, si chiedeva il senso.Il sacerdote iniziò a parlare. «Ieri mentre passeggiavo vidi un ragazzocon questa gabbia. Dentro tre uccelliniche tremavano dal freddo e per lo spa-vento. Lo fermai e gli chiesi:“Cos’hai figliuolo?”.“Tre vecchi uccelli”, mi rispose.“Cosa farai di loro?”. Chiesi.«Li porterò a casa e mi divertirò», risposeil ragazzo. «Li stuzzicherò, strapperò lorole piume così litigheranno. Mi divertiròtantissimo».“Ma presto o tardi ti stancherai di loro.Allora cosa farai?”.“Ho dei gatti. A loro piacciono gli uccel-li li darò a loro”.Rimasi in silenzio per un momento, poigli chiesi: “Quanto vuoi per questi uc-celli?”.“Cosa?!!! Mica li vuoi, sono uccelli dacampo, niente di speciale. Non cantano.Non sono nemmeno belli!”.“Quanto vuoi?”, chiesi di nuovo.Pensando fossi pazzo, mi disse: “10 eu-ro!”.

Li presi, 10 dalla tasca e glieli misi inmano.

Come un fulmi-ne il ragazzosparì. Presi lagabbia e condelicatezzaandai in uncampo do-

ve c’eranoalberi, erba e

fiori. Aprii lagabbia e con

gentilezza lasciailiberi gli uccellini.

Ecco perché questa gabbia vuota». Poi cominciò a raccontare questa storia.

«Un giorno satana e Gesù stavano con-versando. Satana era appena tornato dalgiardino dell’Eden tutto borioso e gonfiodi superbia. Diceva: “Ho appena cattura-to l’intera umanità. Ho usato una trap-pola che sapevo non avrebbe trovato re-sistenza, un’esca che sapevo ottima. Liho presi tutti!”.“Cosa farai con loro?” Chiese Gesù e sa-tana rispose, “Oh mi divertirò con loro!gli insegnerò a sposarsi e a divorziare,come odiare e farsi del male a vicenda,come bere e fumare e bestemmiare. Gliinsegnerò a fabbricare armi da guerra,fucili e bombe e ammazzarsi fra loro. Midivertirò un mondo!”.“E poi, quando hai finito di giocare conloro, cosa ne farai?”. Chiese Gesù.“Oh li ucciderò”, esclamò satana con su-perbia».

«Quanto vuoi per loro», chiese Gesù.«Ma va!!! Non la vuoi questa gente. Nonsono per niente buoni, sono cattivi. Liprenderai e ti odieranno. Ti sputerannoaddosso, ti bestemmieranno e uccide-ranno. Non puoi volerli!!!».«Quanto vuoi?» chiese di nuovo Gesù.Satana guardò Gesù e sogghignando dis-se: «Tutto il tuo sangue, tutte le tue lacri-me e tutta la tua vita».

Gesù disse, «AFFARE FATTO!»E POI PAGÒ IL PREZZO.Nella Chiesa il silenzio era assoluto. Il sa-cerdote prese la gabbia e uscì.

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BATTESIMIEntrati nella comunitàdei credenti in Cristo

Bernava Andrea, 25 novembre 2012Orlanda Beatrice, 25 novembre 2012Caltagirone Luna, 25 novembre 2012Todisco Andrea, 25 novembre 2012Borgogno Olivia Eva Marina, 8 dicembre 2012Palomino Abregù Hilary Gissele,8 dicembre 2011Anticona Magan Aiscia Naomi, 22 dicembre 2012Fanelli Cecilia, 13 gennaio 2013Mauriello Rebecca, 20 gennaio 2013Ruggiero Anna, 17 febbraio 2013Ruggiero Lorenzo, 17 febbraio 2013

MATRIMONIHanno unitoil loro amore in Cristo

Michelini Filippo e Palermo Francesca Maria,24 novembre 2012Cusintino Giancarlo e Bongiovanni Elena Lidia,8 dicembre 2012Truccero Marco e Serra Ylenia, 15 dicembre 2012

DEFUNTIRiposano in Cristo

Di Viesti Roberto, anni 42, 25 novembre 2012Beccati Antonio, anni 44, 29 novembre 2012Bonada Roberto, anni 70, 1 dicembre 2012Ciano Rosaria, anni 84, 9 dicembre 2012Blanda Giovanni, anni 83, 19 dicembre 2012Fiorelli Maria Teresa, anni 74, 28 dicembre 2012Depalma Domenico, anni 85, 1 gennaio 2013Parmè Anna, anni 92, 1 gennaio 2013Basini Erminia, anni 83, 4 gennaio 2013

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ATTI PARROCCHIALI(dal 21 novembre 2012 al 22 febbraio 2013)

PARROCCHIA MARIA AUSILIATRICEPiazza Maria Ausiliatrice 9 – 10152 TORINO

Tel. 011 5224655011 5224650 - parroco

E-mail: [email protected]: www.parrocchia.valdocco.it

ORARIO UFFICIO PARROCCHIALEda Lunedì a Venerdì 9.00-11.30 e 15.00-18.30sabato mattina 9.00-12.00Salvo impegni legati all’attività pastorale parrocchiale.

Il parroco è disponibile dal lunedì al venerdì, nel suo ufficio, al mattino ed al pomeriggio (sabato solo mattino), salvo impegni particolari legati alle attività della Comunitàe impegni pastorali.

Per sicurezza è preferibile fissare un incontrotelefonando in parrocchia.

Balestrieri Antonetta, anni 86, 5 gennaio 2013De Nardi Rita, anni 78, 6 gennaio 2013Procopio Franco, anni 62, 8 gennaio 2013Bruno Maria Cristina, anni 97, 13 gennaio 2013Di Somma Alfonso, anni 80, 15 gennaio 2013Dellino Maria, anni 85, 18 gennaio 2013Casella Giuseppe, anni 72, 19 gennaio 2013Menduni Giuseppe, anni 87, 22 gennaio 2013Bena Carla, anni 75, 24 gennaio 2013Prina Giorgina, anni 83, 26 gennaio 2013Sessa Giuseppa, anni 85, 27 gennaio 2013Iannone Angiolina, anni 89, 6 febbraio 2013Zaccaro Adelaide, anni 91, 11 febbraio 2013Chiadò Fiorio Luigia, anni 88, 15 febbraio 2013Montarolo Teresina, anni 82, 17 febbraio 2013

UN ANNO DI VITA PASTORALEstatistiche parrocchia anno 2012Battesimi n. 95Prime Comunioni n. 73Cresime n. 75– ragazzi n. 48– giovani-adulti n. 27Matrimoni n. 29Funerali n. 79

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APPUNTAMENTI RELIGIOSI DI FAMIGLIAopportunità per un cammino di fede

Settimana Santa

Domenica 24 marzo - DOMENICA DELLE PALMESante Messe secondo l’orario festivo con Benedizione dell’ulivoOre 10.30 Benedizione dell’ulivo all’oratorio, processione verso

la Basilica, S. Messa con lettura della Passione del Signore

Giovedì 28 marzo - GIOVEDÌ SANTOOre 7.30 Liturgia delle Ore con le comunità religiose di ValdoccoOre 18.00 Celebrazione della S. Messa in «Coena Domini»

con la “lavanda dei piedi”Ore 21.00 Adorazione Eucaristica

Venerdì 29 marzo - VENERDÌ SANTOOre 7.30 Liturgia delle Ore con le comunità religiose di ValdoccoOre 16.30 VIA CRUCIS in BasilicaOre 17.00 VIA CRUCIS in oratorio con i bambiniOre 18.00 Celebrazione della PASSIONE DEL SIGNOREOre 20.45 VIA CRUCIS cittadina

(dal santuario della Consolata alla Cattedrale)

Sabato 30 marzo - SABATO SANTOOre 7.30 Liturgia delle Ore con le comunità religiose di ValdoccoOre 21.00 Solenne VEGLIA PASQUALE

Domenica 31 marzo - PASQUA DI RISURREZIONESante Messe secondo l’orario festivo.

don Claudio, don Franco, don Gianni, don Franco.Le comunità salesiane e delle Figlie di Maria Ausiliatrice

porgono a tutti i migliori auguri di una SANTA PASQUA DI RISURREZIONE.

Copie stampate: 3.500 (tutte diffuse gratuitamente) • L’offerta libera, aiuta a sostenere questo giornaleParrocchia di Maria Ausiliatrice - Piazza M. Ausiliatrice 9

Tel. 011.52.24.655 / 011.52.24.1 - 10152 Torinoe-mail: [email protected]

Autorizz. del Trib. di Torino n. 3520 dell’11/4/85 - Direttore Responsabile: Luigi Zulian - Stampa: Scuola Grafica Salesiana, Torino

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