L’Importanza Di Vivere La Materialità Con Attenzione Spirituale

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L’importanza di vivere la materialità con attenzione spirituale Conversazione con "A" a cura del CIP - Centro Italiano di Parapsicologia Umanistica Il principio di materialità è uno dei concetti più importanti e innovativi di tutto l’insegnamento di "A" in quanto costituisce il fondamentale motivo dell’incarnazione, poiché è l’unica possibilità, per lo spirito, di conoscere il fuori da sé, cioè l’universo materiale in cui sono compresi i corpi. Pertanto vivere la materialità è di fondamentale importanza per la conoscenza e quindi per l’evoluzione dello spirito. Su questo concetto riportiamo uno stralcio di una lezione scaturito dalla domanda che segue: D.: Da molto tempo ci spingi all’esperienza, a muoverci nella realtà con consapevolezza, a promuovere le esperienze invece di subirle, ma noi viviamo un grande tormento perché spesso non sappiamo come muoverci, in quale direzione andare. Siamo consapevoli di essere ingabbiati in una visione organizzata e precisa della vita che ci blocca, per cui non riusciamo a fare le cose solo per il gusto di farle. E’ come se ci trovassimo su una strada dove i cartelli o non li capiamo o sono con nessuna scritta. "A".: I cartelli li avete entrambi. Il più visibile è quello che proviene dal vostro stato di insoddisfazione: se siete insoddisfatti, se non siete realizzati, se avete delle pulsioni che non riuscite a manifestare, desideri che non riuscite e realizzare, vuol dire che siete su una strada sbagliata perché altrimenti stareste bene. Il punto è che voi non li volete capire. Poi ci sono i cartelli più oscuri, quelli che dovete cercare perché fanno parte della vostra natura spirituale cioè il vostro progetto nel mondo. Questo è difficile da decifrare perché si riesce a capirlo solo operando, moltiplicando le iniziative, con l’essere partecipi della vita pubblica, alle lotte, alla passione per modificare il mondo. Muovendovi in tal modo si dischiude la vostra natura interiore, perché se sentite di aderirvi, stimolate anche gli altri, diventate un esempio, mostrate il vostro carattere, la vostra struttura di anima. Per riuscirci bisogna persuadervi che dovete fare alcune cose importanti e cioé combattere la noia, la pigrizia, le abitudini inscritte nei vostri comportamenti umani personali, familiari e pubblici, e analizzare i vostri bisogni, riconoscere i vostri tabù, le paure, le insolvenze e obbedienze a riti, prescrizioni, divieti, analizzare il vostro rapporto con l’autorità e il potere. Bisogna risvegliare la curiosità di cercatori della vita, abbandonare quindi la passività sociale e psicologica, esistenziale e morale diventando protagonisti della vostra vita; riconoscere che si è guidati da norme morali interne, regole che non avete scritto voi, che non vi appartengono, che potrebbero anche essere condivise, ma prima vanno analizzate, studiate, verificate, vanno fatte coincidere o non coincidere con la propria struttura interiore. Il progetto dello Spirito si può manifestare solo se voi lo aiutate lo Spirito. Come lo potete aiutare? Facendo voi, come mente, come corpo il percorso informativo,

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Il principio di materialità è uno dei concetti più importanti e innovativi di tutto l’insegnamento di "A"

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  • Limportanza di vivere la materialit con attenzione spirituale

    Conversazione con "A"

    a cura del CIP - Centro Italiano di Parapsicologia Umanistica

    Il principio di materialit uno dei concetti pi importanti e innovativi di tutto linsegnamento di "A" in quanto costituisce il fondamentale motivo dellincarnazione, poich lunica possibilit, per lo spirito, di conoscere il fuori da s, cio luniverso materiale in cui sono compresi i corpi. Pertanto vivere la materialit di fondamentale importanza per la conoscenza e quindi per levoluzione dello spirito.

    Su questo concetto riportiamo uno stralcio di una lezione scaturito dalla domanda che segue:

    D.: Da molto tempo ci spingi allesperienza, a muoverci nella realt con consapevolezza, a promuovere le esperienze invece di subirle, ma noi viviamo un grande tormento perch spesso non sappiamo come muoverci, in quale direzione andare. Siamo consapevoli di essere ingabbiati in una visione organizzata e precisa della vita che ci blocca, per cui non riusciamo a fare le cose solo per il gusto di farle. E come se ci trovassimo su una strada dove i cartelli o non li capiamo o sono con nessuna scritta.

    "A".: I cartelli li avete entrambi. Il pi visibile quello che proviene dal vostro stato di insoddisfazione: se siete insoddisfatti, se non siete realizzati, se avete delle pulsioni che non riuscite a manifestare, desideri che non riuscite e realizzare, vuol dire che siete su una strada sbagliata perch altrimenti stareste bene. Il punto che voi non li volete capire.

    Poi ci sono i cartelli pi oscuri, quelli che dovete cercare perch fanno parte della vostra natura spirituale cio il vostro progetto nel mondo. Questo difficile da decifrare perch si riesce a capirlo solo operando, moltiplicando le iniziative, con lessere partecipi della vita pubblica, alle lotte, alla passione per modificare il mondo. Muovendovi in tal modo si dischiude la vostra natura interiore, perch se sentite di aderirvi, stimolate anche gli altri, diventate un esempio, mostrate il vostro carattere, la vostra struttura di anima. Per riuscirci bisogna persuadervi che dovete fare alcune cose importanti e cio combattere la noia, la pigrizia, le abitudini inscritte nei vostri comportamenti umani personali, familiari e pubblici, e analizzare i vostri bisogni, riconoscere i vostri tab, le paure, le insolvenze e obbedienze a riti, prescrizioni, divieti, analizzare il vostro rapporto con lautorit e il potere.

    Bisogna risvegliare la curiosit di cercatori della vita, abbandonare quindi la passivit sociale e psicologica, esistenziale e morale diventando protagonisti della vostra vita; riconoscere che si guidati da norme morali interne, regole che non avete scritto voi, che non vi appartengono, che potrebbero anche essere condivise, ma prima vanno analizzate, studiate, verificate, vanno fatte coincidere o non coincidere con la propria struttura interiore.

    Il progetto dello Spirito si pu manifestare solo se voi lo aiutate lo Spirito. Come lo potete aiutare? Facendo voi, come mente, come corpo il percorso informativo,

  • perlustrativo, uscendo insomma dallo schema corporeo col quale non fate che ripetere il mondo del regno animale.

    Tutto questo significa anarchia verso una societ organizzata in un certo modo?

    In parte s, perch la disobbedienza una virt, perch colui che disobbedisce un virtuoso: la disobbedienza che ha costruito la civilt e perch la disobbedienza sempre stata una rivoluzione contro lappiattimento della tradizione. In nome della tradizione voi stareste ancora sulle palafitte, quindi la disobbedienza che ha portato il cambiamento delle regole e degli atteggiamenti.

    Purtroppo per, una volta raggiunta una trasformazione, gli uomini vengono di nuovo riassorbiti dai vecchi comportamenti, dalla pigrizia, dalle regole, perch ladesione alle regole fa comodo, d soddisfazione, piacere psicologico, conforto, non obbliga a pensare, non obbliga a lottare.

    la lotta la prima cosa da fare.

    I problemi per cui lottare sono tanti e non finiremmo pi per elencarli tutti: da quelli della giustizia, della morale, delletica, per una nuova concezione delleducazione, problemi inerenti la liberazione sessuale, comportamentale e familiare, le cui impostazioni sono tutte sbagliate o da perfezionare. In questo grande lavoro lo Spirito pu riconoscere il proprio progetto spirituale, i motivi della vita e non adeguarsi alle circostanze.

    So bene che siete schiavi delle vostre abitudini, dei vostri affetti, ma la vita appartiene ad ognuno di voi e per quanto possa valere la relazione degli affetti, essi non vi restituiranno mai le esperienze mancate proprio in nome di essi, anche se gli affetti vi sono sembrate le cose fondamentali della vita perch vi davano la sicurezza. Si dovrebbe, invece, vivere nellinsicurezza perch essa vi costringe continuamente a cercare, e anche perch la vita unavventura e piacere del nuovo. Invece vi adagiate continuamente e le vite si svolgono senza pi il piacere di vivere. Poi, dopo unintera vita passata cos diventa molto difficile ritrovarlo il piacere e bisogna lavorare di pi per riafferrarlo. Ma quando si lavora il piacere sempre pronto a ghermirvi perch la natura dellessere non fatta per il dolore, ma per il piacere. Dio non avrebbe mai creato un essere per farlo soffrire, dunque il dolore soltanto ci che voi stessi realizzate rifiutando, con le regole, il piacere dellessere che vi porterebbe alla felicit esistenziale.

    Non affatto vero che solo attraverso il dolore si raggiunge Dio. Esso solo il percorrimento, una volta che c, (o che lo si creato con le proprie mani) a condizione per che il soggetto lotti per eliminarlo, ma il principio divino un principio di gioia, non di dolore.

    D. - Si possono ipotizzare altri interessi spirituali, oltre la via psicologica?

    "A" - Di interessi spirituali ne avete tanti che basta solo puntare un dito alla cieca per prenderne qualcuno. Invece vi aggrovigliate sempre pi nelle vostre vite, penando anche molto, caricandovi di obblighi sempre maggiori e se non ci sono ve li inventate, anche quando potreste vivere diversamente lesistenza.

    Certo, nella vita si devono anche contrarre degli obblighi, ma non dovrebbero mai coinvolgere fino in fondo il vostro piano di esperienza esistenziale, ma viverli in maniera leggermente distaccata come se solo una parte di voi li eseguisse. Non si dovrebbe fare nulla che costasse labolizione della propria vita, non dovreste mai raggiungere quel punto entro il quale vi riconoscete talmente schiavi della situazione da non sapere pi trarre piacere per voi. E questa la saggezza: viversi tutta la materialit nella sua pienezza, ma pronti a distaccarsene, come se una parte di voi vi partecipasse ed unaltra stesse a

  • guardare ci che state facendo. Quella parte di voi che sta a guardare la vostra anima che guarda la vostra mente o il vostro corpo agire.

    Ed allora quella vita che sta osservando quel gesto o quella cosa che si sta facendo pu essere fatta al massimo dellintensit, ma sempre con un occhio vigile che si giudica, che trae beneficio, esperienza dallosservare ci che egli stesso sta facendo, come se lazione appartenesse ad un altro. In quel momento realizzate la doppia visione: lesperienza del fare e lesperienza dello sguardo che vede ci che sta accadendo. Questo diventa allora il modo con cui lanima analizza e perlustra il suo cammino. E questa la logica del meditare, del pensare, la logica dellesistenza dellanima.

    D. - Una cosa che vorrei fare sarebbe quella di morire bene, nel senso di morire con lucidit, capendo quello che sta accadendo. Naturalmente nei limiti di quello che posso fare (dalla paura alle altre cose ) e dal tipo di morte. Penso di utilizzare due strategie: da una parte cerco di precisare me come interiorit per capire meglio il mio livello di coscienza e dove lo devo posizionare; dallaltra empiricamente, ogni volta che mi sento male, cerco di tenere a bada (non so con quale successo) la preoccupazione, la paura, cercando di coagulare il mio essere sul livello della coscienza in modo da essere pi distaccato dal corpo. Puoi darmi qualche consiglio migliore di questi piccoli trucchi?

    "A" - Bisogna imparare a stare attenti a quello che ci sta succedendo, cio seguire metaforicamente con la coda dellocchio, con attenzione laccadimento. Voi lintuite che quello che vi sta accadendo non ancora la morte, ma soltanto magari una malattia, una preoccupazione, unansia. Comunque non ci si pu esercitare al morire, ci si pu esercitare a cose minori diverse da questo fenomeno. E come dicevo prima a proposito del distacco dellosservatore che osserva: questo poi il trucco. Losservatore sempre lanima che si osserva ed ci che deve sopravvivere fino allultimo momento perch possa seguire lavvenimento del corpo, del suo corpo, finch c il linguaggio.

    A quel punto, lanima, cessando il linguaggio con la morte del corpo, continua per un p a ragionare cos ma si accorge che sta perdendo il referente, si accorge di essere morto. Da quel punto la scena cambia: lesperienza del morire finita e in lui comincia lesperienza del ritrovarsi. Tanto per capirci, lanima si fa questo ragionamento: finita la mia mente, ora sono senza la mente ma continuo a ragionare come se avessi una mente, ma so che questa mente cos fatta la perder, e man mano che la perdo dentro di me comincer a formarsi un altro tipo di mente. Ad un certo punto, quasi senza accorgersene, avviene un processo di trasformazione che del tutto involontario, fuori dal suo controllo ed come se si ritrovasse con un altro tipo di mente: lanima si ritrova ad essere un soggetto mentalmente diverso che continua ad essere se stesso ed osserva il proprio corpo, la propria mente che se ne sono andati.

    In colui che muore ci naturalmente non avviene subito perch, come sapete, c una parte psichica che viene conservata, per cui per un certo tempo ci saranno ancora tutti i riferimenti anche della memoria, ma finch non accade che "si addormenti", lanima vivr ancora una parte della Terra. I processi di trasformazione per cominciano subito come quello di aver perduto una parte della mente e di aver capito che il proprio corpo morto.

    Lesperienza del morire unesperienza importantissima, fondamentale, anche perch la si pu fare una volta sola da viventi; in unaltra vita ne farete altre, ma non sempre avrete la preparazione adatta per poter sentire, per viversi la propria morte. E vero che c un oblio naturale, un meccanismo di difesa della natura che difende luomo dalla paura della morte, ma un meccanismo un po vile per chi ha seguito un certo tipo di insegnamento o di preparazione. Molte persone dicono che meglio non sapere il momento della morte. Su questo sono daccordo visto che avete una psicologia cos

  • debole, ma nel momento in cui dovreste accorgervene, ma non si dovrebbe perdere quelloccasione che, se pur vero che ripetibile, diventa per irripetibile nella vostra coscienza di adesso, perch un domani ne avrete unaltra, avrete un altro tipo di personalit. nellambito di questa personalit che dovreste fare lesperienza della vostra morte. Se poi non sar possibile per via naturale, non ne sarete certamente incolpati, ma se avrete la coscienza del morire sar unesperienza davvero positiva, per non dire una gran bella esperienza.

    Stralcio 12/3/99

    Limportanza di vivere la materialit con attenzione spirituale