L’importanza dell’imballaggio a ridotto impatto ambientale...

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Università degli Studi di Scienze Gastronomiche Seminario Gli imballaggi verdi Un valore aggiunto per il prodotto, un vantaggio per l’ambiente Lab. Chimico di Torino 18 Luglio 2013 prof. Franco Fassio [email protected] L’importanza dell’imballaggio a ridotto impatto ambientale nell’organizzazione di eventi

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Seminario Gli imballaggi verdi

Un valore aggiunto per il prodotto,

un vantaggio per l’ambiente Lab. Chimico di Torino

18 Luglio 2013

prof. Franco Fassio

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ambientale nell’organizzazione di eventi

Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre la stessa cosa. La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dalle difficoltà […]. Chi attribuisce alla crisi i propri insuccessi e disagi, inibisce il proprio talento e ha più rispetto dei problemi che delle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell'incompetenza […] e ciò che ci minaccia è la tragedia di non voler lottare per superarla".

Albert Einstein

Le ragioni della crisi,

la crisi della ragione

Viviamo in un epoca in cui l’economia è fondata sull’utilizzo incondizionato di risorse,

in cui lo spazio e il tempo non conoscono confini e stagioni.

Il conteso attuale SFRUTTAMENTO RISORSE

COMPRESSIONE SPAZIO-TEMPORALE

Seminario “Gli imballaggi verdi” prof. Franco Fassio

Le attività produttive non sono più basate sull’utilità dei beni nella loro capacità di soddisfare bisogni, ma sul loro valore di scambio, ovvero sulle merci.

I bisogni sono un dato secondario la loro funzione è quella di consentire la vendita delle merci prodotte. Si creano - bisogni per garantire la continuità della produzione;

- meccanismi di credito per sostenere i consumi; (prestiti, credito al consumo, carte di credito, etc.)

- debiti pubblici per stimolare la domanda; (Pubblica Amministrazione come principale cliente)

L’uomo è il mezzo che consente il metabolismo delle merci! EC

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Economia irreale ma purtroppo reale…

Seminario “Gli imballaggi verdi” prof. Franco Fassio

…automazione sempre più spinta, delocalizzazione, disoccupazione, guerre per le risorse, speculazione finanziaria, impatto negativo ambientale, sociale e sensoriale…

Tale economia è basata sul principio di competizione tra le parti. E’ caratterizzata da un processo produttivo lineare che, anche se può tendere a lavorare in modo sempre più efficiente o applicando politiche di riciclo e risparmio, durante le varie fasi produttive e a fine ciclo di vita del prodotto, genera rifiuti. Questi rifiuti sono un costo per la società che paghiamo attraverso le tasse!

Economia irreale e il sistema produttivo lineare M

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Seminario “Gli imballaggi verdi” prof. Franco Fassio

Scarti Alimentari: una crisi della ragione? Mai nella storia abbiamo avuto tale disponibilità di cibo per l'umanità, e mai prima ne abbiamo buttato così tanto. In una situazione di crisi, la produzione alimentare nei paesi occidentali è tre volte più grande rispetto alle esigenze del mondo reale. Solo in Italia stiamo sprecando 20 milioni di tonnellate di cibo ogni anno! Con questa quantità si potrebbe nutrire circa 40 milioni di persone. A livello mondiale buttiamo 1.300.000.000 di tonnellate!

Solo nel 2010, in Italia, 15 milioni di tonnellate di prodotti agricoli (3,2% produzione) sono rimasti nei campi. Le cause di questo fenomeno possono essere in sintesi: commerciali (prodotti fuori misura), di mercato (costi di raccolta, del personale, etc.), estetica (prodotti non belli da vedere, perché ammaccati, etc.).

Poi 1,7 milioni di tonnellate, gli scarti imputabili ai processi industriali (2,6%) mentre un 1,2% (nel caso ortofrutta), marcisce nei centri di stoccaggio.

Poi, 267.000 tonnellate nella fase diventano invendibili nella fase di distribuzione.

Ed ancora poi, tra casa, scuola, ristoranti, ogni italiano spreca 1600 euro all’anno cioè il 27% della spesa alimentare annua pro capite, pari a 5724 euro.

capite, pari a 5724 euro. Seminario “Gli imballaggi verdi”

prof. Franco Fassio

Abbiamo rifiuti lungo tutto il ciclo di vita di un prodotto.

Ciclo di vita del cibo

L'aumento del numero di passaggi nella filiera, aumenta la possibilità di generare rifiuti! Ogni volta che buttiamo nella pattumiera cibo stiamo buttando via un pezzettino della vita di chi ha lavorato per farlo più i nostri soldi, ed a questo dobbiamo sommare terra, acqua, clima, etc. Per fare un esempio, lo spreco di prodotti ortofrutticoli in fase di distribuzione implica, in Italia, uno spreco annuale di oltre 73 milioni di metri cubi d’acqua (quella che è servita per produrre quei prodotti da buttare), assieme a circa 400 chilometri quadrati di terra.

Nei paesi industrializzati, i rifiuti si generano principalmente nelle fasi finali di distribuzione e consumo.

Nei paesi in via di sviluppo, le perdite si verificano nelle fasi iniziali, ad esempio per mancanza di adeguate tecniche agricole, per le infrastrutture per il trasporto e lo stoccaggio (come, ad esempio, la catena del freddo).

da buttare), assieme a circa 400 chilometri quadrati di terra.Seminario “Gli imballaggi verdi”

prof. Franco Fassio

Per ogni europeo si producono all'incirca 840 kg di cibo all'anno. 560 ce li mangiamo, al ritmo, di circa 1,5 kg al giorno. Che fine fanno gli altri 280 kg? Poco meno di 200 vengono sprecati prima che il consumatore ci metta su gli occhi. Nei campi, nelle aziende di trasformazione, nei supermercati. Gli ultimi 95 kg circa ci premuriamo personalmente di acquistarli per poi buttarli in pattumiera.

I nordamericani non sono da meno: dei 900 kg di cibo a loro disposizione, 600 li mangiano, 180 li perdono di vista prima del momento dell'acquisto, 120 li acquistano per poi buttarli.

Gli abitanti dell'Africa subsahariana e del Sud Est asiatico, sprecano molto meno: circa 6 kg a testa gli africani, circa 11 kg a testa gli asiatici. Ma attenzione: il cibo a disposizione di ognuno di loro è la metà del nostro: 460 kg. Il modello di sviluppo dominante, sta mostrando tutti i suoi limiti. Dal 1974 lo spreco mondiale di cibo è cresciuto del 50%. Ma è cresciuto anche il numero dei denutriti.

Economia irreale ma purtroppo reale…

Seminario “Gli imballaggi verdi” prof. Franco Fassio

Calcoli dell’AMA (Azienda Municipalizzata per l’Ambiente) di Roma stimano in 250 euro a tonnellata il denaro necessario per lo smaltimento dei rifiuti alimentari. Moltiplichiamo questo numeretto per 1.300.000.000 e vediamo come, a livello globale, servirebbero 325 miliardi di euro all’anno solo per smaltire i rifiuti alimentari. Nel 2010 la FAO dichiarò che per eliminare la fame nel mondo sarebbero serviti circa 33,5 miliardi di euro.

Economia irreale ma purtroppo reale… Come smaltiamo i rifiuti ?

Seminario “Gli imballaggi verdi” prof. Franco Fassio

Seminario “Gli imballaggi verdi” prof. Franco Fassio

Ispirarsi alle dinamiche del SISTEMA NATURA Nel mondo vivente troviamo sistemi all’interno di sistemi. Essi si pongono in relazione fra loro creando qualcosa di più di una statica somma di elementi, un qualcosa che ci permette di dire che: l’intero sistema relazionale vale di più della somma dei singoli elementi.

La Natura non conosce il significato della parola RIFIUTO poiché

ogni eccedenza viene metabolizzata dal sistema nel fluire dinamico attraverso i cinque regni: Monera, Prototisti, Funghi, Piante e Animali

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Il sistema alimentare Dobbiamo pensare il sistema alimentare come un unico sistema che produce la giusta quantità di cibo per un territorio con la giusta quantità di energia.

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Spreco di clima: l’offerta alimentare Carrello della spesa virtuale (dati WWF 2010) Essi esprimono il rapporto tra cibo ed emissioni calcolati sul fabbisogno di un individuo maschio adulto:

Bovino 500gr 3,09 kg CO2 eq. Ovino 500 gr 0,88 kg CO2 eq. Pollo 500 gr 0,93 kg CO2 eq. Maiale 500 gr 1,15 kg CO2 eq. Salumi 100 gr 0,44 kg CO2 eq. Pesce allevato 500 gr 0,9 kg CO2 eq. Pesce pescato 500 gr 0,61 kg CO2 eq Latte locale 1 lt 0,17 kg CO2 eq Latte non locale 1 lt 0,27 kg CO2 eq Parmigiano locale 200 gr 0,53 kg CO2 eq Parmigiano non locale 200 gr 2,21 kg CO2 eq Mozzarella locale 125 gr 0,09 kg CO2 eq Mozzarella non locale 125 gr 0,1 kg CO2 eq Uova n 6 0,05 kg CO2 eq Riso 500 gr 0,23 kg CO2 eq Farina di Mais 500gr 1,95 kg CO2 eq Pasta 500 gr 0,91 kg CO2 eq Pane 500 gr 0,44 kg CO2 eq Legumi busta da 500 gr Non locali, non stagionali, non bio 1,37 kg CO2 eq Legumi busta da 500 gr Bio non locale non stagionale 1,08 kg CO2 eq Legumi busta da 500 gr Locale-bio-stagionale 0,7 kg CO2 eq Ortaggi 500 gr congelati 1,39 kg CO2 eq

Legumi busta da 500 gr Bio non locale non stagionale 1,08 kg CO2 eq Legumi busta da 500 gr Locale-bio-stagionale 0,7 kg CO2 eq Ortaggi 500 gr congelati 1,39 kg CO2 eq

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Gli imballaggi negli eventi

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Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre

promotori della ricerca

progetto sistemico è a cura di

EVENTI SISTEMICI

DESIGN

Seminario “Gli imballaggi verdi” prof. Franco Fassio

Manifesto del Salone 2006, il concetto di Buono, Pulito e Giusto

delinea i parametri di una nuova qualità che i prodotti alimentari dovrebbero raggiungere: tre caratteristiche fondamentali, inscindibili e strettamente correlate che un prodotto/produzione deve avere per poter essere definito di qualità.

La qualità di un prodotto

il suo intero ciclo di vita

PRODUZIONE PROMOZIONE VENDITA CONSUMO DISMISSIONE

Il sapore e la percezione organolettica del cibo contenuto non sono gli unici fattori che definiscono la qualità di un prodotto: è necessario valutare e dare uguale importanza al suo intero

ciclo di vita ed al contenitore.

Seminario “Gli imballaggi verdi” prof. Franco Fassio

Sei tu che come co-organizzatore contribuisci responsabilmente a raggiungere l’obiettivo del 70% di differenziazione

INTERNO: punti di raccolta differenziata presidiati da volontari Legambiente

ESTERNO: controllo della filiera di dismissione con la collaborazione dei consorzi di filiera

in collaborazione con

co-organizzatore contribuisci responsabilmente a raggiungere l’obiettivo del 70% di differenziazione

INTERNOINTERNO punti di raccolta ESTERNO: controllo della filiera

in collaborazione con Raccolta differenziata e valorizzazione dei rifiuti

Dalla natura alla natura in collaborazione con

scenario progettuale materiali biodegradabili – Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre 2008

Materiali per la fruizione del cibo e shopper completamente biodegradabili, destinati alla produzione di compost, con il quale si fertilizza il terreno in modo naturale.

I coperti sono stati circa 200.000

-!risparmiati 68 kg di CO2 ogni 1.000 pasti: (risparmiati emissioni di CO2 come se ci fossero 450 auto in meno circolanti a Torino ogni giorno). -!risparmiati 515 KWh ogni 1.000 pasti (pari a circa 26.000 lampadine da 50 W non accese per ognuno dei 5 giorni della manifestazione)

Seminario “Gli imballaggi verdi” prof. Franco Fassio

per lo spazio Slow Food Educa Slow Food Bazar

Iniziative sviluppate per il Salone Internazionale del Gusto

Shopper e tovagliette in carta riciclata

In collaborazione con il Laurea in Progetto Grafico e Virtuale del Politecnico di Torino

Cassette di legno certificato per esporre i prodotti freschi

dei Presìdi Slow Food

PACKAGING IN CARTA E LEGNO

Aiuta a sensibilizzare alla raccolta differenziata

Recupero dei tappi in sughero nell’Enoteca Slow Food e generazione di pannelli isolanti per bioedilizia

alla raccolta differenziata

Valorizzazione di imballaggi attraverso la promozione di nuovi modelli di consumo

Riutilizzo dei pallet a fine evento per la logistica e stoccaggio

top dei banchi realizzato in Ecomat ottenuto dal riciclo della sansa esausta miscelata in parte a polipropilene vergine e riciclato pre o post-consumo.

Legno certificato PEFC Programme for Endorsement of Forest Certification

foreste gestite in maniera da rispettare la biodiversità e le esigenze sociali, economiche e ambientali delle generazioni attuali e future

Produttore dei Greenpallet®

materia prima: pioppo luogo di produzione:

mantovano

Certificati AssoSCAi per il controllo

della filiera produttiva allestimento realizzato con pallet

Abbattimento dei costi per gli attori del sistema e consolidamento della rete di collaborazioni

Legno certificato PEFC Programme for Endorsement of Forest Certification

Utilizzo di materiali eco-sostenibili e allungamento del ciclo di vita dei materiali per allestimento

Seminario “Gli imballaggi verdi” prof. Franco Fassio

Seminario “Gli imballaggi verdi” prof. Franco Fassio

Il mercato del bancale/pallet in Italia !"#$!%&'(#&)*"+*,-,.#*/#-,'0%1(#*1%/*%"(#&,/#2%//,1#!

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Principali flussi del legno di pioppo tra i Paesi Europei

x1000 m 3 m 3 x1000 Belgio 228 209 Bulgaria 34 0 Croazia 18 18 Francia 0 217 Italia 457 0 Serbia 0 106 Spagna 5 13 Ungheria 0 214

742 777

Export Import

L’Italia è il 2° produttore europeo di Pallet. Nel nostro territorio non esiste una corretta politica per la silvicultura ed inevitabilmente ci sono problemi di reperimento della materia prima per far fronte ai quali, dobbiamo ricorrere all’importazione di legno dall’estero.

L’Italia importa l’80% del legname per imballaggio, nell’ordine di 2.800.000 tonnellate annue e di cui circa il 60% non ha garanzie di tracciabilità e legalità.

Seminario “Gli imballaggi verdi” prof. Franco Fassio

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Lo sviluppo di packaging ecologici diventa uno strumento per una forte presa di

coscienza del consumatore che lo rende capace di riconoscere, valutare,

apprezzare e infine scegliere un prodotto.

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Un esempio di esportabilità del modello sistemico