LILIUM (Lilium sp.) - FitoDifesa · LILIUM - Impiegare prodotti a base di Tolclofos-metile...

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LILIUM LILIUM                  (Lilium sp.) Famiglia:                 Liliaceae Fusarium oxysporum (tracheofusariosi) Su bulbi e radici principali si presentano delle macchie giallo-brune che evolvono in marciumi. Success Si consiglia la sterilizzazione del terreno in preimpianto della coltura. Una volta insediatosi, il fungo è di difficile contenimento. Utilizzare materiale di propagazione di sicura pr - Impiegare prodotti a base di Procloraz o di Thiofanate-methil. Cliccare qui per maggiori informazioni. Penicillium sp. 1 / 8

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LILIUM

LILIUM                   (Lilium sp.)

Famiglia:                  Liliaceae

Fusarium oxysporum

(tracheofusariosi)

Su bulbi e radici principali si presentano delle macchie giallo-brune che evolvono in marciumi. Successivamente questi possono diffondersi anche a steli e foglie. Le piante colpite vanno incontro ad avvizzimenti e dissecamenti. Sezionando il cormo si osserverà il tipico marciume secco con imbrunimento dei vasi. La malattia è favorita dalle alte temperature. Si consiglia la sterilizzazione del terreno in preimpianto della coltura.

Una volta insediatosi, il fungo è di difficile contenimento. Utilizzare materiale di propagazione di sicura provenienza. Si consiglia di sradicare e bruciare prontamente le piante infette, provvedendo immediatamente a irrorazioni radicali.

- Impiegare prodotti a base di Procloraz  o di Thiofanate-methil.

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Penicillium sp.

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(marciume dei bulbi)

Si tratta di una muffa di colore tipicamente verde-azzurro, che colpisce i bulbi in magazzino. Se trascurata può comprometterne lo sviluppo una volta portati in coltivazione, determinandone il marciume. Adottare misure di profilassi soprattutto durante la conservazione/preparazione dei bulbi. Sarà utile una preventiva concia degli stessi. - Utilizzare prodotti a base di Procloraz .

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Colletotrichum sp.

(marciume dei bulbi)

Sulle scaglie del bulbo si evidenziano delle macchie tondeggianti più chiare al centro che ai bordi. Queste evolvono in marciumi molli che compromenttono seriamente lo sviluppo della pianta.La malattia è favorita da temperature medio alte accompagnate da elevati livelli di umidità e ristagni idrici al suolo. Condizioni di perduranti piogge associate a temperature medio alte, sono quelle che devono indurre ad un maggiore livello di attenzione e di intervento. Disinfezione preventiva dei bulbi. - Utilizzare prodotti a base di Procloraz.

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Phytophtora sp. - Pythium sp.

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(marciume basale)

Il fungo determina lo sviluppo di un marciume bruno nella parte basale della pianta (Pythium più specificatamente su bulbo e radici, Phytophtora un pò più in alto, su colletto e fusto). I tessuti parenchimatici della porzione interessata tendono a sfaldarsi, determinando avvizzimento e, nei casi più gravi, morte dell'intera pianta. La malattia si sviluppa più velocemente a temperature miti (primavera-autunno). Fattore predisponente è l'insufficiente drenaggio del terriccio con conseguenti ristagni di umidità.

Si consiglia la sterilizzazione del terreno in preimpianto della coltura.

Creare condizioni colturali che limitino i ristani idrici a livello radciale (terriccio adeguatamente soffice, bagnature, arieggiamento della serra). Alla comparsa dei primi sintomi intervenire con trattamenti al piede.

- Impiegare prodotti specifici. Per es. Propamocarb o Metalaxyl.

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Rhizoctonia solani  

(mal del colletto)

Il fungo determina un caratteristico marciume secco e bruno in prossimità della zona del colletto, in forma di tacche brune e irregolari, leggermente depresse. Se tirata verso l'alto, la parte aerea tende a staccarsi dalle radici. In conseguenza di ciò si assiste ad una crescita stentata con possibili avvizzimenti fogliari. La malattia si manifesta nei periodi subito successivi all'impianto.

Si consiglia la sterilizzazione del terreno in preimpianto della coltura.

Intervenire nelle prime settimane successive alla messa a dimora, curando di bagnare adeguatamente la zona del colletto.

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- Impiegare prodotti a base di Tolclofos-metile

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Botrytis sp. 

(muffa grigia)

Il fungo può colpire foglie, steli, fiori e bulbi. Su tutti si formano macchie irregolari di marciumi molli. Su queste, in condizioni di alta umidità ambientale, si svilupperà la tipica muffetta grigia. Attivare tutte quelle pratiche colturali sfavorevoli allo sviluppo della malattia (adeguata circolazione d'aria, concimazioni equilibrate e non troppo azotate, eliminazione dei ristagni di umidità al suolo). Intervenire, ai primi sintomi, con prodotti specifici. - Intervenire con prodotti a base di Pyraclostrobin + Boscalid (SIGNUM ), Procloraz , Pyrimethanil ( SCALA ).

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Rhizoglyphus sp.

(acaro del cormo)

Questo piccolo acaro scava delle gallerie nei tessuti del bulbo, aggiungendo al danno diretto quello di aprire la strada ad infezioni fungine e batteriche secondarie. Il ragnetto si sviluppa a temperature comprese tra i 15 e i 30°C.

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Eliminare i bulbi infestati e sottoporre gli altri a concia in acqua calda.Sulla pianta intervenire con acaricidi specifici facendo sgocciolare la soluzione insetticida.

- Tra i prodotti ad azione adulticida si possono impiegare: Bifenazate, Fenazaquin. - Tra gli ovicidi si cita Clofentezine.

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Tetranycus urticae

(ragnetto rosso)

L'azione parassitaria del ragnetto rosso si manifesta con punteggiature e scolorimenti, anche piuttosto diffusi, che possono conferire un aspetto "bronzato" alle foglie e, nel caso di forti infestazioni, rallentare o bloccare la vegetazione. I ragnetti si evidenzieranno (meglio con l'aiuto di una lente di ingrandimento) preferibilmnete sulla pagina inferiore. L'elevato numero di generazioni annuali e l'accavallamento dei diversi stadi vitali, rendono la lotta a questo parassita particolarmente problematica. Infestazioni sono possibili nella stagione estivo-autunnale

Intervenire con acaricidi specifici miscelando un ovicida con un adulticida. Durante l'irrorazione bisogna curarsi di raggiungere la pagina inferiore delle foglie. 

- Tra i prodotti ad azione adulticida si possono impiegare:Bifenazate, Fenazaquin. - Tra gli ovicidi si cita Clofentezine.

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Frankliniella occidentalis

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(tripide)

Le punture del parassita determinano deformazioni e depigmentazioni, su germogli e fiori (ma anche sui bulbi). In caso di forti infestazioni tutta la pianta può vedere rallentata (se non bloccata) la sua stessa crescita. I piccoli insetti si rifugiano generalmente all'interno degli apici fogliari o dei boccioli, e saranno più facilmente osservabili con l'ausilio di una lente di ingrandimento (5 X). Si ricorda che il tripide è vettore di Virus fitopatogeni.

Intervenire ai primissimi sintomi e/o quando le condizioni ambientali facciano presagire la presenza del parassita (inizio primavera).

- Tra gli altri, si possono impiegare prodotti a base di Spinosad (TRACER 120 SC), clorpirifos (TERIAL 75 WG ), dimetoato (PERFEKTHION NEW) .

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Nottue - Tortricidi

(larve di lepidotteri)

Sia le foglie che gli steli fiorali vengono recisi alla base dall'azione trofica di piccole larve marroncine o verdastre con costumi prevalentemente notturni. Durante il giorno sarà pertanto difficile osservare la presenza diretta di individui. Generalmente i picchi di infestazione si hanno a partire dalla tarda estate e per tutto il periodo autunnale. Ma in climi e/o annate particolarmente miti si può rilevare la presenza dell'insetto quasi per tutto l'anno. Intervenire alla comparsa dei primi sintomi, spostando l'orario di irrorazione quanto più possibile verso le ore serali e lasciando percolare leggermente la soluzione insetticida anche a livello del colletto.  

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- Si indica l'impiego di Piretroidi , di Chitinoinibitori,  Clorpirifos ( TERIAL 75 WG ), spinosad ( TRACER 120 SC ).

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Aphis sp.

(afidi)

Individui verdi e/o bruni si sviluppano in colonie più o meno dense e numerose sulle parti più tenere (germogli) della pianta. Al danno diretto dato dall'indebolimento della pianta per sottrazione di linfa, si aggiunge la produzione di melata, con conseguente possibile sviluppo di fumaggini, nonchè la potenziale trasmissione di Virus patogeni di vario tipo. Le infestazioni, che si manifestano già all'inizio della primavera, si presentano di solito "a macchia di leopardo" ed evolvono, poi, più o meno rapidamente nelle zone circostanti. E' utile intervenire alla comparsa dei primi individui. - Impiegare prodotti a base di Alfametrina ( FASTAC ), dimetoato ( PERFEKTHION NEW )   o aficidi specifici (es. Imidacloprid).

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Ditylenchus sp. - Pratylenchus sp 

(nematodi)

Si tratta di nematodi che aggrediscono la parte aerea (stelo e foglie, dove determinano lesioni necrotiche) o la parte ipogea (bulbo e radici, a livello dei quali determinano distorsioni, galle, marcescenze e, in conseguenza, un generale indebolimento della pianta). In assenza di sintomatologia chiara e specifica la diagnosi potrà avvenire solo attraverso esame microscopico. Il loro sviluppo è maggiore nei mesi estivi.

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Si consiglia la sterilizzazione del terreno in preimpianto della coltura.

Alle prime avvisaglie di infestazione, una volta individuato il tipo specifico di parassita, intervenire con nematocidi specifici.  - Impiegare prodotti specifici quali, ad esempio, Etoprofos.

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Erwinia carotovora

(marciume batterico)

Questo batterio determina un marciume acquoso a maleodorante a livello di bulbo e colletto. In una prima fase si assiste a ingiallimenti, nanismi e stentata vegetazione. In seguito, anche abbastanza rapidamente, le piante colpite collassano e muoiono. Ambienti asfittici e temperature medio alte, favoriscono lo sviluppo della malattia. Si consiglia la sterilizzazione del terreno in preimpianto della coltura.

Assicurare un ambiente di coltivazione arieggiato e ben drenato.Trattamenti al piede con prodotti a base di RAME (sebbene non risolutivi) possono aiutare a contenere e/o prevenire la malattia. 

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