Lieberman Hall cap. 1mario.lavezzi/didatticaMat/ppt2web/Cap8_LH.pdf · Aerei (Boeing, Airbus) ......
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Capitolo 8
Il monopolio e la concorrenza imperfetta
In alcuni casi, è ragionevole pensare che le
imprese possano influenzare il prezzo Oppure, in alcuni casi è ragionevole aspettarsi
che le imprese prendano in considerazione le reazioni di altre imprese alle loro decisioni.
Quando questi aspetti sono importanti, allora il modello della concorrenza perfetta non è appropriato
Il monopolio Si ha un monopolio quando esiste un solo
venditore di una merce o un servizio, senza validi sostituti.
Un mercato in cui opera un venditore del genere si definisce mercato monopolistico
E' importante il concetto di sostituibilità: una impresa è monopolista quando non esistono sostituti validi del suo bene o servizio
Es. dentista in un piccolo paese di montagna
I motivi di esistenza dei monopoli Si hanno monopoli quando esistono barriere
all'entrata Le economie di scala
Se si hanno economie di scala quando una sola impresa opera nel mercato, si ha un monopolio naturale
E' “naturale” perchè una sola impresa può sopravvivere in quel mercato
In particolare, in un monopolio naturale, una singola impresa può produrre ad un costo unitario inferiore a quanto non possano due o più imprese
Spiegazione.. Figura 1
Curva LRATC inclinata verso il basso (es. caso di una attività con rilevante uso di input disponibili “in blocco”)
La domanda di mercato, interseca la curva LRATC. Il punto di intersezione determina la dimensione massima di quel mercato (300 unità)
Se si volesse produrre più di 300 unità, ad es. 350, l'unica impresa presente nel mercato avrebbe un costo unitario pari a €12, ma potrebbe praticare un prezzo pari a €5, quindi non lo farebbe.
Se due imprese volessero dividersi il mercato
(producendo ad es. 175 unità ciascuno), avrebbero un costo unitario perfino maggiore di €12, quindi non lo farebbero.
In un mercato con queste caratteristiche, c'è spazio per una sola impresa.
Ad un'altra impresa potenziale, converrebbe entrare?
No. Perchè (se l'impresa “Incumbent” produce nel punto A): 1) potrebbe entrare cercando di attirare una parte dei 300 clienti: se lo facesse dovrebbe produrre ad un LRATC > 15, e praticare un prezzo maggiore di 15. Quindi non attirerebbe clienti. 2) potrebbe entrare cercando di servire più di 300 clienti, ma in questo caso avrebbe una perdita. Quindi non lo farebbe
No. Perchè (se l'impresa Incumbent produce una
quantità inferiore a 300, supponiamo 250, e quindi consegue un profitto): 1) potrebbe entrare cercando di attirare una parte dei 250 clienti: in questo caso, è tipicamente difficile per la potenziale nuova impresa servire una quantità elevata di compratori, quindi probabilmente i suoi costi di produzione saranno elevati e le sarà difficile praticare un prezzo basso. Inoltre, la “Incumbent” potrebbe sempre ridurre il suo prezzo rendendolo poco più alto del costo medio, il che renderebbe ulteriormente difficile per la potenziale impresa prendersi parte del mercato.
Le barriere legali
Protezione della proprietà intellettuale: brevetti, diritti d'autore, ecc.
Sono tipicamente limitati nel tempo, servono a incentivare la produzione scientifica, letteraria, artistica, ecc.
Le licenze: diritti concessi dallo stato di essere l'unico venditore.
Vengono concesse licenze quando si hanno produzioni che, per la loro natura, sono monopoli naturali (es. poste)
Questo perchè, così facendo, lo Stato assicura che quella merce sia venduta al prezzo più basso possibile (due imprese produrrebbero a costi più elevati)
Le esternalità di rete
Si ha una esternalità di rete quando il numero di appartenenenti alla “rete” aumenta il valore dell'appartenenza alla rete stessa.
Es. mercato dei sistemi operativi. Maggiore è il numero di utilizzatori di Windows (appartenenti alla rete), maggiore è il beneficio che ogni singolo utente deriva dal possedere Windows.
Perché? Maggiore è il numero di utenti con cui posso scambiare files, maggiore è il numero di software che troverò disponibili, ecc.
Conseguenze economiche: se una impresa vuole diffondere un prodotto concorrente di Windows (anche oggettivamente migliore), difficilmente riuscirà ad entrare nel mercato
Gli obiettivi e i vincoli di un monopolista
L'obiettivo è la massimizzazione del profitto I vincoli sono rappresentati dai costi e dalla
domanda La decisione di prezzo o della quantità Il monopolista decide il prezzo o la quantità che
gli permettono di massimizzare il profitto Figura 2: curva di domanda e ricavo marginale
(MR) Prima osservazione: un monopolista produrra
una quantità dove MR è positivo Oltre quella quantità: RT diminuiscono e TC
aumentano, quindi i profitti diminuiscono
Il livello di produzione che massimizza il
profitto La regola è che il profitto è massimizzato
quando MR = MC Figura 3 Figura 4 (a/b): profitto positivo e perdita
Nel BP vale la regola di cessazione dell'attività, a meno che il monopolio non dipenda da una licenza. In questo caso lo stato potrebbe sovvenzionare l'impresa
Nel LP, in presenza di profitti positivi, non si ha ingresso di nuove imprese
Un confronto tra monopolio e concorrenza
perfetta Rispetto alla concorrenza, in monopolio:
Il produttore ha un profitto positivo; I consumatori pagano un prezzo più elevato e
consumano una quantità minore (Figura 5) Questo vale se, nell'ipotesi che un mercato
concorrenziale diventi un monopolio, la tecnologia non cambia.
Se con la monopolizzazione si potessero ottenere diminuzioni di costi, allora potrebbe accadere che i consumatori si trovino maggiori quantità della merce a prezzi minori.
La concorrenza monopolistica E' un tipo di concorrenza imperfetta Ha queste caratteristiche:
Numerosi acquirenti e venditori Prodotto differenziato Assenza di barriere all'entrata e all'uscita
Ogni impresa è soggetta ad una curva di domanda decrescente
Questo dipende dal fatto che il prodotto è differenziato (se alzo il prezzo perdo alcuni clienti, ma non tutti)
Tipi di differenziazione:
La qualità L'ubicazione L'opinione dei consumatori
Una impresa in questo mercato ha potere di fissazione del prezzo (è price setter)
La concorrenza monopolistica nel BP Non ci sono grosse differenze rispetto al
monopolio, la curva di domanda è più piatta Figura 6
La concorrenza monopolistica nel LP Non vi sono barriere all'entrata.. Se vi sono profitti positivi, altre imprese
entreranno e toglieranno quote di mercato alle imprese presenti.
Per ciascuna impresa, la curva di domanda si sposterà a sinistra
Figura 7 L'unico equilibrio di LP è quello in cui
ciascuna impresa realizza un profitto nullo (come in concorrenza perfetta).
Concorrenza non di prezzo Una impresa in concorrenza monopolistica può
vendere di più se abbassa il prezzo (concorrenza di prezzo)
Ma può vendere di più se attira più consumatori, ad es. con la pubblicità. Questa si definisce concorrenza non di prezzo e ha come effetto uno spostamento a destra della curva di domanda.
Questo può portare a profitti positivi nel BP, ma non modifica i risultati di LP
L'oligopolio Nella concorrenza monopolistica, una singola
impresa non si deve preoccupare di eventuali reazioni di imprese concorrenti rispetto alle sue decisioni (ad es. di abbassare i prezzi), dato che esistono numerose altre imprese
In alcuni mercati però le imprese sono talmente poche, che le decisioni di ciascuna possono avere effetti rilevanti sulle altre, e quindi provocare reazioni.
In questi casi si ha interdipendenza strategica tra le imprese.
Es. se A abbassa il prezzo toglie molti clienti a B, che quindi potrebbe a sua volta abbassare il prezzo.
Cioè ogni singola impresa, nel momento in cui
prende una decisione deve tenere conto del fatto che questa provocherà una reazione da parte di altre imprese, che a sua volta potrà provocare una reazione da parte sua, ecc.
Si ha un oligopolio quando nel mercato esiste un numero ristretto di imprese strategicamente interdipendenti
Esempi di oligopoli: Calzature sportive (Nike, Reebok, Adidas..) Aerei (Boeing, Airbus) Automobili (GM, Ford, Chrysler in USA..)
Nell'oligopolio esistono poche imprese a causa
di barriere all'entrata Economie di scala: in maniera simile al monopolio
naturale, le economie di scala possono generare situazioni in cui poche grandi imprese possono restare sul mercato. (vedi Fig. 8, p. 190, lettura facoltativa). Si ha in questi casi oligopolio naturale.
Barriere di reputazione. Per nuove imprese può essere difficile entrare in un mercato per il semplice fatto di essere nuove. Le imprese già operanti possono possedere reputazione, cioè avere compratori “fedeli”
Barriere strategiche: possono essere create dalle
imprese già operanti dal mercato per scoraggiare l'entrata di altre imprese. Es.: tenere capacità produttiva inutilizzata può rappresentare una “minaccia”; stabilire rapporti con i distributori per assicurarsi posti migliori sugli scaffali; fare campagne pubblicitarie per rendere difficile la differenziazione del prodotto a potenziali nuove imprese, ecc.
Barriere legali. I brevetti, i diritti d'autore o norme che limitano la concorrenza internazionale possono creare mercati con poche imprese.
Il comportamento degli oligopoli Questo è il comportamento più difficile da
modellare, rispetto ai casi che abbiamo visto finora, dove non c'era interdipendenza strategica
Il fatto che una impresa si aspetti delle reazioni da parte di altre imprese, implica che essa deve potere prevedere queste reazioni quando prende decisioni, e incorporare queste previsioni nelle sue decisioni
Cerchiamo di capire perchè, ad esempio, il modello della concorrenza monopolistica non può essere utilizzato
Figura 6. In questo caso la singola impresa (Setti) può
decidere di aumentare o diminuire il prezzo, spostandosi cioè sulla sua curva di domanda, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Infatti, eventuali spostamenti lungo la curva di domanda, non avrebbero conseguenze per i prezzi dei beni sostituti, cioè quelli venduti dalle altre imprese presenti nel mercato.
Consideriamo però, ad esempio, il caso in cui la nostra impresa ha solo una concorrente, esistono cioè due sole imprese nel mercato
Se la nostra impresa riduce il prezzo,
probabilmente attirerà una parte consistente dei compratori della sua concorrente.
Quest'ultima può fare almeno due cose: Non fare nulla (improbabile): in questo caso la
curva di domanda della Setti non si sposterebbe, e non ci sarebbero differenze rispetto alla concorrenza monopolistica.
Abbassare il prezzo a sua volta (probabile): allora in questo caso la curva di domanda della Setti si sposterebbe a sinistra, essendo diminuito il prezzo di un bene sostituto
La conseguenza è che, se la Setti considera la
possibilità di abbassare il prezzo, per conoscerne le conseguenze deve sapere quale sarà la reazione della sua concorrente.
In altre parole, la Setti non può considerare la propria curva di domanda stabile in seguito alle sue decisioni di variare il prezzo.
Quindi, per massimizzare il profitto, non può applicare la regola MC=MR, perché la posizione della curva MR dipende dalle decisioni della sua rivale.
Lo strumento utilizzato nella teoria economica
per studiare le situazione di interazione strategica tra agenti (come le imprese) si chiama teoria dei giochi
Il personaggio interpretato da Russell Crowe nel film “A Beautiful Mind” è John Nash, uno dei principali studiosi che hanno contribuito allo sviluppo della teoria dei giochi
Giochi di oligopolio Consideriamo due imprese (stazioni di
servizio): Gianni e Filippo Questa situazione si definisce duopolio Il problema per ciascuno è decidere tra due
possibili azioni: fissare un prezzo basso fissare un prezzo alto
Figura 8: matrice dei pay-off: indica le quattro possibili combinazioni delle azioni delle imprese, indica i profitti per ciascun giocatore nelle quattro ipotesi
Altre ipotesi:
Ciascun giocatore deve scegliere la propria azione senza sapere quale azione verrà scelta dall'altro
Una volta presa una decisione, questa non potrà essere modificata per un certo periodo di tempo
Dal punto di vista di Gianni: è sempre preferibile scegliere un prezzo basso.
Scegliere un prezzo basso è la strategia dominante di Gianni
Lo stesso vale per Filippo Una strategia dominante per un giocatore è la
migliore a prescindere da quella adottata dagli altri
In questo gioco entrambi sceglieranno il prezzo
basso Il prezzo di equilibrio in questo mercato sarà il
prezzo basso. Se entrambi hanno una strategia dominante, è
facile individuare l'esito del gioco. Nella realtà le cose sono molto più complesse:
Le strategie possono essere numerose I giocatori possono essere numerosi Possono non esistere strategie dominanti I giochi possono essere ripetuti nel tempo
Quando i giochi sono ripetuti, possono
emergere risultati come il comportamento cooperativo.
Il comportamento cooperativo nell'oligopolio Nella Figura 8 si nota che esiste una
combinazione di strategie che genera maggiori profitti per entrambi (alto-alto)
Se le imprese “giocano” più volte, allora potrebbero avere il tempo di scoprire che conviene loro collaborare e fissare entrambi un prezzo alto.
La collusione esplicita Le parti si incontrano e stringono un accordo. La forma più esplicita è il cartello In questo caso le diverse imprese si comportano
come un monopolista, fissando prezzo e quantità che massimizzano il profitto totale
La quantità totale da produrre è ripartita tra gli aderenti al cartello.
Se una delle imprese aderenti al cartello aumentasse la propria quota di produzione, farebbe abbassare il prezzo concordato
Cartello più famoso: OPEC (paesi produttori di petrolio)
Se il cartello sembra il modo più semplice per
gli oligopolisti di ottenere profitti più elevati, perchè non si organizzano tutti in questo modo?
Perchè in molti paesi, i cartelli sono illegali La collusione tacita Se la collusione esplicita è spesso vietata, gli
oligopolisti possono ricorrere alla collusione tacita
Per ottenerla possono ad esempio adottare una strategia come:
Di norma fisserò un prezzo alto, se il mio concorrente lo fissa alto, continuerò a farlo. Se lo fissa basso, lo abbasserò anch'io
Questo tipo di strategia si indica come tit-for-
tat (“occhio per occhio”) Nel caso delle stazioni di servizio, è possibile
che il gioco evolva verso la situazione in cui entrambi fissano un prezzo alto
In questo caso il gioco avrà un esito cooperativo, e le imprese otterranno il profitto più alto
Anche la collusione tacita ha dei problemi: Può essere anch'essa considerata illegale Esistono spesso incentivi per le imprese a non
rispettarla
Il futuro dell'oligopolio Esistono forze nei sistemi economici che
possono favorire o contrastare la formazione di oligopoli
Le leggi anti-trust Gli interventi sono essenzialmente di tre tipi:
Impedire accordi collusivi Limitare le attività delle grandi imprese Impedire fusioni che portino ad eccessivo potere di
mercato
La globalizzazione dei mercati
Da un lato l'estensione dei mercati implica l'ingresso di altre imprese, il che può ridurre il potere oligopolistico
Dall'altro può favorire l'aumento delle dimensioni delle imprese già esistenti, e quindi aumentarne il potere oligopolistico
Le innovazioni tecnologiche Il progresso tecnologico può favorire, ad es, la
nascita di nuovi prodotti e dare la possibilità anche a piccole imprese di servire mercati lontani (ad es tramite internet)
Il progresso tecnologico può però favorire alcune imprese in particolare (ad es se esso può essere introdotto e sfruttato da poche imprese)