Librogame's Land Magazine 4 (72)

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  • 8/2/2019 Librogame's Land Magazine 4 (72)

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    magazine

    Quando il giallo diventa gameDalla Sfda al Lettore di Ellery Queen ai Misteri in cinque minuti

    Direttore

    Alberto Orsini (Dragan)

    [email protected]

    Condirettore

    Francesco Di Lazzaro (Prodocevano)

    [email protected]

    * * *

    Testata in attesa di registrazione

    [email protected]

    magazine

    Anno 7 - Numero 4 (72) APRILE 2012 - Il primo periodico italiano dedicato esclusivamente alla narrativa interattiva - www.librogame.net

    libro sgame LAND

    1

    di Francesco Di Lazzaro

    (Prodocevano)

    Se un qualsiasi appassionato si chie-

    desse quale tra i tanti generi che

    hanno contraddistinto la produzione

    narrativo-interattiva nel corso deglianni sia predominante la risposta

    verrebbe spontanea e immediata: il

    antasy. Allo stesso modo si tende-

    rebbe a pensare che anche le prime

    produzioni di questo tipo possano

    riallacciarsi ad ambientazioni medie-

    valeggianti e a scenari ricchi di ma-

    ghi, el e g uerrieri.

    Questo pu essere parzialmente vero

    se si intendono, quando si parla di

    libri-gioco, solo titoli caratterizzati da

    una struttura a bivi: se per si pensa

    al libro-gioco stesso, nel senso ampio

    del termine, come a un lavoro che

    chiami in causa componenti ludiche

    in grado di stimolare altre dinamiche

    oltre la mera lettura, allora esiste una

    categoria editoriale che da tempi benpi antichi monopolizza questo tipo

    di concept: il giallo-poliziesco, che

    trova il precursore in uno scrittore (o

    meglio, due) di enorme ama e proli-

    cit. Chiunque ami il genere cono-

    scer certamente Ellery Queen, pseu-

    donimo sotto cui si cela una coppia

    di salaci penne: i cugini Frederic Dan-

    nay e Manred Bennington Lee, che

    ebbero lidea di creare il personaggio

    le cui avventure erano pensate da un

    autore che ucialmente portava lo

    stesso nome del suo protagonista.

    Il dinamico duo, senza indugiare

    minimamente, decise di creare un

    periodico a tema (Ellery Queens

    Mystery Magazine, tradotto in Italia

    come Il Giornale di Ellery Queen) su

    cui cominciarono a essere pubblicatele prime storie del giovane giallista-

    investigatore, spesso impegnato ad

    aiutare il padre, afermato ispettore

    della polizia di New York, a risolvere

    intricati casi in apparenza sempre

    inspiegabili. La trovata vincente alla

    base dei romanzi di Queen quella

    della Sda al Lettore: in quasi tutti i la-

    vori che contraddistinguono la vasta

    produzione dedicata al personaggio

    la narrazione viene a un certo punto

    della storia interrotta, e il lettore stes-

    so deve risolvere il caso, utilizzandotutti gli elementi no a quel momen-

    to orniti nel corso dellavventura. Tali

    indizi, per stessa assicurazione degli

    ideatori, sono sempre sucienti a

    individuare colpevole e movente.

    Una volta elaborata la soluzione

    poi possibile conrontarla con quella

    efettiva, immancabilmente inseri-

    ta in appendice al libro, misurando

    cos la propria competenza nel ruolo

    di detective. Una modalit interatti-

    va inedita no a quel momento che

    incontr un vastissimo consenso di

    pubblico; i romanzi di Ellery pubbli-

    cati urono ben 35 e coprirono un

    lasso temporale quasi cinquanten-

    nale: dal 1929 con il primo romanzo,

    La poltrona n. 30 (The Roman Hat Mi-

    stery) al 1972 con lultimo, La Provadel Nove (A Fine and Private Place).

    Solo la morte di Manred, avvenuta

    pochi mesi prima rispetto alluscita

    del lavoro conclusivo, pose ne alla

    prolica attivit della coppia. Tutti

    i volumi urono tradotti in italiano

    dalla Mondadori che ancora oggi ne

    detiene i diritti. Negli anni 80 poi la

    stessa casa editrice milanese rilanci

    la serie enatizzando la componente

    ludica, grazie alla creazione di una

    nuova collana denominata Sda al

    Lettore, che conteneva addirittura al

    suo interno la soluzione dei vari volu-

    mi conservata in una busta sigillata,

    da aprire e vericare solo dopo aver

    elaborato la propria.

    Anni dopo, con lavvento della narra-

    tiva interattiva canonica, tra il 1980

    e il 1990, anche la trovata della sda

    venne recuperata. Del resto, alme-

    no in Italia, il concetto di ondo non

    era mai scomparso, perpetrato nel

    tempo sulle pagine della Settimana

    enigmistica, attraverso piccoli gialli a

    umetti che il lettore poteva risolvere

    in pochi minuti, conrontando, anche

    in quel caso, la propria soluzione con

    quella efettiva, proposta in ondo

    al periodico. In Germania un autore

    piuttosto antasioso, Wolgang Ecke,scrisse una serie di racconti molto

    succinti, tra le due e le cinque pagi-

    ne di lunghezza, con casi da risolve-

    re. Il taglio delle opere ovviamen-

    te meno ranato rispetto a quello

    dellantesignano Queen: la speranza

    di ondo era che i volumetti cos con-

    ezionati potessero interessare un

    pubblico pi giovane, pescando tra

    gli appassionati dei libri-gioco a bivi,

    che in quel periodo erano in piena

    espansione. Lidea ebbe un certo suc-

    cesso in patria e venne prontamente

    ripresa dalla casa editrice EL di Trie-

    ste, che proprio in quel momento co-

    minciava ad avere ottimi riscontri di

    vendita con la sua collana interattiva

    denominata Librogame.Nasceva cos una nuova serie, che

    venne semplicemente denita Enig-

    mi: quattro volumetti antologici che

    raccolgono una ventina di brevi sto-

    rie a sondo giallo. Il primo, Un Vol-

    to alla Finestra (Das gesicht an der

    scheibe) vede la luce nel 1986, lulti-

    mo, Il Segreto della Giunca (Das Ge-

    heimnis der alten Dschunke), appena

    lanno dopo. Nuovi elementi vengo-

    no aggiunti rispetto alla canonica

    Sda al Lettore: ogni racconto viene

    catalogato, a seconda della dicolt,

    con un punteggio, che ha una dop-

    pia e precisa unzione. Inatti i punti

    attribuiti servono sia a identicare,

    agli occhi dellutente, la complessi-

    t della storia, consentendo cos ai

    meno smaliziati di evitare i conrontipi duri, e a coloro che si ritengono

    pi esperti di saltare a pi pari quelli

    eccessivamente morbidi, sia ad attri-

    buire al lettore stesso una valutazio-

    ne. La somma numerica totalizzata

    inatti dovr, al termine della lettura,

    essere conrontata con una specica

    tabella posizionata a ne libro, che

    valuter, tramite una scala crescente,

    le capacit di investigatori.

    Un elemento ludico aggiuntivo quin-

    di, che amplicava ulteriormente

    linterattivit di questo genere di vo-lumi. Tuttavia i risultati di vendita in

    Italia non urono esaltanti: i ragazzi

    erano molto pi attratti dai libri-gio-

    co a struttura classica, e oltretutto il

    genere giallo non era tra quelli che

    tirava di pi allepoca, almeno tra le

    nuove generazioni. Lesperimento

    quindi si chiuse senza lasciare trop-

    pi ricordi, e per individuare unopera

    caratterizzata da una struttura ane

    bisogner attendere pi di ventanni,

    almeno in Italia.

    Nel 2009 la casa editrice Morellini ha

    deciso di recuperare un lavoro vec-

    chio di due decadi, risalente al 1989,

    di un prolico autore statunitense,

    Ken Weber. Proprio nel 1989 inatti

    lo scrittore aveva ideato i 5 Minute

    Mysteries, ancora una volta una seriedi racconti brevi che proponevano al

    lettore scenari polizieschi e misteri

    da risolvere. Molta parte dellopera

    di Weber assimilabile a quella, leg-

    germente antecedente, di Ecke: la

    struttura compatta e velocemente

    usuruibile delle storie, il taglio gio-

    vanilistico, anche se leggermente pi

    elaborato rispetto a quello della con-

    troparte tedesca, il sistema di pun-

    teggio che premia i lettori in grado

    di risolvere i vari casi, persino le am-

    bientazioni, che spesso richiamano

    quelle del giallo classico esattamente

    come accadeva in Enigmi; a dirla tut-

    ta, lautore germanico non rinuncia

    di tanto in tanto a collocare le av-

    venture nella contemporaneit della

    sua patria natia, utilizzando anche

    nomi di strade e localit teutoniche.

    Leditore italiano ci mette qualcosa

    di suo, aggiungendo una tabella va-

    lutativa molto simpatica a ne libro: i

    punteggi inatti vi permetteranno, di

    essere Poirot (leggendario), Colombo

    (quasi inallibile), Marlowe (che ha un

    eccellente intuito e lo accompagna

    a un duro, ripetitivo, ma utile lavoro

    sul campo), Coliandro (che ha qual-

    che pecca ma unottima base, e con

    un po di impegno potrebbe realiz-zare cose egregie) e Clouseau (che,

    inevitabilmente, non ne azzecca una

    e combina solo pasticci). La collana,

    che mantiene nella traduzione I Gialli

    da Risolvere in 5 Minuti, unassonan-

    za con il titolo originale, nonostante

    il taglio tuttaltro che innovativo, rie-

    sce ad avere un certo successo, orse

    anche per loggettiva mancanza di

    concorrenza nel settore. Il primo vo-

    lume, Quattro Spari nella Notte viene

    rilasciato nel 2009, e alla solida base

    composta dal libro di Weber (che

    per non viene riproposto intera-

    mente), si accompagno il contributo

    dellitaliano Giampiero Rigosi.

    I casi sono reschi e di acile lettura: la

    dicolt anche abbastanza ben bi-lanciata, cosa che non si pu dire dei

    successivi volumi, che tendono verso

    leccessiva semplicit, anche quando

    si sceglie di cimentarsi con le sde

    pi impegnative. Pochi mesi dopo

    uscito il secondo capitolo della serie,

    Omicidio a Banjee House, seguito nel

    2010 da La Questione Irlandese e nel

    2011 da Caccia al Ladro Gentiluomo.

    Con lavvento del terzo volume vie-

    ne indetto, con un bando pubblicato

    alla ne del libro, un concorso per la

    realizzazione di racconti di genere da

    includere, come premio, nei successi-

    vi titoli della saga: unidea intelligente

    che, oltre a garantire indubbi vantag-

    gi economici alla Morellini, consente

    di aggiungere unulteriore compo-

    nente ludica a quelle gi stimolantiche contraddistinguono la struttura

    di ondo dellopera. Il lavoro ancora

    in corso e si attende la difusione del-

    la nuova uscita annuale, riguardante

    il quinto titolo della collana, che do-

    vrebbe essere rilasciata in estate.