Libro La Santificazione

download Libro La Santificazione

of 67

Transcript of Libro La Santificazione

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    1/67

    Butindaro Giacinto

    La santificazione

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    2/67

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    3/67

    1

    Introduzione

    Cari fratelli nel Signore, in questo mio scritto tratter lasantificazione, un tema che ritengo molto importanteper noi figliuoli di Dio. Innanzi tutto, tenete bene a

    mente che voi quando siete nati di nuovo (cio quandosiete stati rigenerati da Dio) siete anche stati santificati,cio siete stati resi santi. Le seguenti Scritture lo atte-stano: "Non villudete; n i fornicatori, n glidolatri,n gli adulteri, n gli effeminati, n i sodomiti, n i la-dri, n gli avari, n gli ubriachi, n gli oltraggiatori, ni rapaci erederanno il regno di Dio. E tali eravate alcu-ni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, masiete stati giustificati nel nome del Signor Ges Cristo,e mediante lo Spirito dellIddio nostro" (1 Cor. 6:9-11);"Ma noi siamo in obbligo di render del continuo graziedi voi a Dio, fratelli amati dal Signore, perch Iddio findal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santifi-

    cazione nello Spirito e la fede nella verit" (2 Tess.2:13); "Pietro, apostolo di Ges Cristo, agli eletti chevivono come forestieri nella dispersione del Ponto, del-la Galazia, della Cappadocia, dellAsia e della Bitinia,eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante lasantificazione dello Spirito, ad ubbidire e ad esser co-sparsi del sangue di Ges Cristo..." (1 Piet. 1:1-2).Questa la ragione per cui gli apostoli quando scrive-vano le loro epistole ai credenti li chiamavano anchesanti. Alcuni esempi; Paolo ai Corinzi dice: "Alla chie-sa di Dio che in Corinto, ai santificati in Cristo Ge-s,..." (1 Cor. 1:2); ai Filippesi: "A tutti i santi in CristoGes che sono in Filippi..." (Fil. 1:1); ai Colossesi: "Ai

    santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse..."(Col. 1:2); Pietro nella sua prima epistola dice ai cre-denti: "Ma voi siete una generazione eletta, un real sa-cerdozio, una gente santa..." (1 Piet. 2:9); lo scrittoreagli Ebrei dice: "Perci, fratelli santi, che siete parteci-pi duna celeste vocazione...." (Ebr. 3:1).Voi diletti siete santi in virt dellubbidienza mostratada Ges Cristo poich stato in virt del suo sacrificioespiatorio che siete stati santificati secondo che scrit-to: "In virt di questa volont noi siamo stati santifi-cati, mediante lofferta del corpo di Ges Cristo fattauna volta per sempre" (Ebr. 10:10). Per questo nonavete nulla di che gloriarvi davanti a Dio infatti Paolodice che Cristo ci stato fatto da Dio anche santifica-zione (cfr. 1 Cor. 1:30). Voglio precisare che quandodico che voi siete stati santificati in Cristo Ges mi ri-ferisco a queste cose:y La perfezione quanto alla coscienza che avete ottenu-to mediante il sangue di Cristo secondo che scritto:"Perch con ununica offerta egli ha per sempre resiperfetti quelli che son santificati" (Ebr. 10:14). Perfe-zione quanto alla coscienza che sotto lAntico Pattonon si poteva ottenere perch i doni e i sacrifici offertisecondo la legge erano lombra di ci che doveva veni-re e in essi era rinnovato ogni anno il ricordo dei pec-cati commessi (cfr. Ebr. 9:9-10; 10:1-4): mentre sotto ilNuovo essa si pu ottenere perch Cristo ha offerto sestesso qual sacrificio per i nostri peccati una volta per

    sempre ed il suo sangue rende perfetti coloro che cre-dono in lui (cfr. Ebr. 9:13-14). La vostra separazione dal mondo operata da Dio perfarvi servire la giustizia. Con questo intendo dire cheDio vi ha separati da coloro che vivono nelle tenebreaffinch voi gli foste consacrati per il resto della vostra

    vita. Dio anticamente si scelse il popolo dIsraele se-condo la carne affinch esso lo servisse infatti scritto:"Tu sei un popolo consacrato allEterno, ch lIddiotuo; lEterno, lIddio tuo, ti ha scelto per essere il suotesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla facciadella terra" (Deut. 7:6), ed ancora: "LEterno ti ha scel-to perch tu gli fossi un popolo specialmente suo, fratutti i popoli che sono sulla faccia della terra" (Deut.14:2). Ora, con la venuta di Cristo, Dio si appartatoun popolo sulla terra (la sua Chiesa), composto da tuttiquei Giudei e Gentili che Egli ha strappato da questopresente secolo malvagio affinch lo servano. Questoconcetto espresso da Paolo nellepistola a Tito quan-

    do dice che Cristo Ges "ha dato se stesso per noi affindi riscattarci da ogni iniquit e di purificarsi un popolosuo proprio, zelante nelle opere buone" (Tito 2:14).Quindi voi fratelli siete stati messi da parte da Dio percompiere qualcosa di particolare; ma che cosa? La vo-stra santificazione. Queste Scritture lo attestano: Paolodice ai santi di Roma: "Ma ora, essendo stati affrancatidal peccato e fatti servi a Dio, voi avete per frutto lavostra santificazione..." (Rom. 6:22); ed ai santi di Tes-salonica dice: "Perch questa la volont di Dio: che visantifichiate...." (1 Tess. 4:3), ed anche: "Poich Iddioci ha chiamati non a impurit, ma a santificazione" (1Tess. 4:7); e lo scrittore agli Ebrei dice: "Procacciate

    pace con tutti e la santificazione senza la quale nessunovedr il Signore" (Ebr. 12:14); Pietro dice agli eletti(chiamati da lui gente santa): "Ma come Colui che viha chiamati santo, anche voi siate santi in tutta la vo-stra condotta; poich sta scritto: Siate santi, perch ioson santo" (1 Piet. 1:15-16). Come potete vedere ci so-no diverse Scritture che attestano che noi siamo statichiamati ad essere santi, cio a santificarci nel cospettodi Dio. Santificarsi dunque un ordine di Dio ed cosimportante che detto che senza la santificazione nes-suno vedr il Signore; dico tutto ci perch oggi in se-no a molte Chiese della santificazione se ne sente par-lare come se fosse qualcosa di facoltativo e di non cos

    grande importanza. Ora, fratelli, noi abbiamo per fruttola nostra santificazione; ma come possiamo portarequesto frutto? Questo frutto lo si pu portare solo di-morando in Cristo secondo che disse Ges: "Colui chedimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto"(Giov. 15:5), il che significa osservando i comanda-menti di Dio perch Giovanni dice: "Chi osserva i suoicomandamenti dimora in Lui, ed Egli in esso" (1 Giov.3:24). Noi dunque dobbiamo osservare i comandamentidi Dio per avere una santa condotta nel cospetto di Dioe degli uomini. E naturalmente osservare i comanda-menti di Dio significa non dovere fare alcune cose efarne delle altre. Vediamo dunque ora da quali cose noi

    credenti dobbiamo astenerci per santificarci.

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    4/67

    2

    Lomicidio

    E scritto nella legge: "Non uccidere" (Es. 20:13), percui noi non dobbiamo togliere la vita al nostro prossi-mo. Non facciamo come Caino che era dal maligno -dice Giovanni - e uccise suo fratello, e perch luccise?

    "Perch le sue opere erano malvage, e quelle del suofratello erano giuste" (1 Giov. 3:12). Sotto la grazia pe-r commette omicidio anche chi odia il suo fratello di-ce infatti Giovanni: "Chiunque odia il suo fratello omicida; e voi sapete che nessun omicida ha la vita e-terna dimorante in se stesso" (1 Giov. 3:15). E questoperch la legge di Cristo pi severa di quella di Mo-s: Ges disse infatti ai suoi discepoli: "Voi avete uditoche fu detto agli antichi: Non uccidere, e Chiunque a-vr ucciso sar sottoposto al tribunale; ma io vi dico:Chiunque sadira contro al suo fratello, sar sottopostoal tribunale; e chi avr detto al suo fratello raca, sarsottoposto al Sinedrio; e chi gli avr detto pazzo, sar

    condannato alla geenna del fuoco" (Matt. 5:21-22).Stando cos le cose fratelli, badiamo a noi stessi affin-ch non penetri in noi dellodio verso un fratello o an-che verso una persona del mondo. Amiamoci gli uni glialtri di cuore, intensamente, perch lamore copre mol-titudine di peccati (cfr. 1 Piet. 4:8). Se un fratello peccacontro di noi riprendiamolo pure (con amore), con lasperanza che si ravveda, ma non mettiamoci ad odiarlo.Come dice bene la legge: "Non odierai il tuo fratello incuor tuo, riprendi pure il tuo prossimo, ma non ti cari-care dun peccato a cagion di lui" (Lev. 19:17). Se in-vece chi ci ha fatto torto un peccatore sopportiamolocon pazienza, continuando ad amarlo poich scritto di

    amare i nostri nemici e di fare del bene a quelli che ciodiano (cfr. Luca 6:27).Tra le dodici trib della dispersione a cui scrisse Gia-como cerano credenti che uccidevano e Giacomo lichiam peccatori e li esort a nettare le loro mani e aumiliarsi davanti a Dio (cfr. Giac. 4:2,8-10). Pietro ciesorta affinch nessuno di noi patisca come omicida(cfr. 1 Piet. 4:15).Fratelli, la via dellomicida mena alla fossa infatti scritto: "Luomo su cui pesa un omicidio, fuggir finoalla fossa; nessuno lo fermi" (Prov. 28:17). Dio ha inabominio "le mani che spandono sangue innocente"(Prov. 6:17) e in molti casi fa uccidere chi uccide se-

    condo che scritto: "Il sangue di chiunque sparger ilsangue delluomo sar sparso dalluomo, perch Dio hafatto luomo a immagine sua" (Gen. 9:6).Ladempimento di queste parole sotto gli occhi di tut-ti: negli ambienti malavitosi chi uccide spesso viene asua volta ucciso. "Come hai fatto, cos ti sar fatto"(Abdia 15), continua a dire Dio agli empi. Coloro dun-que che uccidono si espongono alla morte ed infatti lasapienza nellesortarci a non dare retta ai peccatoriquando essi ci diranno Vieni con noi mettiamoci inagguato per uccidere ci dice: " nontincamminare con essi; trattieni il tuo pi lungi dal lo-ro sentiero; poich i loro piedi corrono al male ed essisaffrettano a spargere il sangue costoro pongonoagguati al loro proprio sangue, e tendono insidie allastessa loro vita" (Prov. 1:15-16,18).

    Gli omicidi non erediteranno il regno di Dio infatti sa-ranno scaraventati nello stagno ardente di fuoco e dizolfo (cfr. Ap. 21:8).

    Laborto

    Abortire peccato perch equivale a fare ammazzareuna creatura nel seno di una donna prima che questavenga alla luce. Quindi fratelli e sorelle che siete spo-sati fuggite questo peccato per non attirare su di voilira di Dio che per certo vi punirebbe per tale misfatto.Ovviamente stiamo parlando dellaborto provocato enon di quello naturale che non voluto dalla donna odalla coppia.Ma qual la ragione per cui molte donne abortiscono?Esse abortiscono per non mettere al mondo una creatu-ra non desiderata, non voluta. Ci per non giustificalaborto perch la creatura nel seno della donna pursempre una creatura formata dalle mani di Dio. Oggi,

    laborto in questa nazione permesso dalle autorit sta-tali; rimane per un peccato agli occhi di Dio. Peccatoche si manifesta come tale infatti le donne che aborti-scono provano rimorso e sentono la loro coscienza ac-cusarle. Quelle donne invece che anche dietro consiglioo suggerimento non hanno accettato di abortire sonofelici di non averlo fatto. O donne in Cristo, non abbia-te paura di mettere al mondo tanti bambini; Dio non liabbonder a s stessi una volta nati, ma provveder lo-ro tutto il necessario. Abbiate fede in lui. Sappiate chela Scrittura dichiara beati coloro che hanno molti figli(cfr. Sal. 127:5).

    Leutanasia

    Ecco come viene definita leutanasia dal Dizionariodella lingua italiana: Morte serena e senza sofferenze,provocata volontariamente per finalit umanitarie. Inaltre parole una morte accelerata dai medici con ilconsenso dei familiari del sofferente per evitareallessere umano di continuare a soffrire.Io vi esorto nel Signore a riprovare leutanasia perchsi tratta di un omicidio agli occhi di Dio. Chi ha il pote-re di fare vivere e di fare morire gli uomini solo Dio(cfr. 1 Sam. 2:6) e quindi quandanche un vostro fami-

    liare si trovasse dal punto di vista medico in una situa-zione disperata perch secondo i medici condannato amorire dopo indicibili sofferenze senza alcuna possibi-lit di riprendersi voi non dovete dare nessun assenso afarlo morire prima del tempo per farlo smettere di sof-frire o farlo soffrire meno perch in questa maniera voipartecipereste ad un omicidio. E poi chi lo ha detto chequelluomo destinato inesorabilmente a morire? Imedici, e perci degli uomini che non hanno il poteredi prolungare la vita a nessuno, e che hanno una cono-scenza limitata come tutti i mortali. Ma qual il decre-to di Dio verso quelluomo? Che egli viva o che eglimuoia? Non si sa, a meno che Egli non lo riveli dando

    una parola di sapienza a qualcuno, e perci si devepregare Dio di guarirlo. Non bisogna infatti mai perde-re la speranza in Dio perch il nostro Dio in grado diristabilire un uomo che ormai dato per spacciato dagli

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    5/67

    3

    uomini o che si da egli stesso per spacciato. Il caso diGiobbe un esempio eloquente: quando era in mezzo aterribili dolori, con la carne ormai consumata tanto chele ossa si attaccavano ad essa, quando oramai lui pen-sava di dipartirsi da questa terra, e con la moglie cheormai aspettava solo che egli morisse, Dio lo guar e lo

    ristabil alla condizione di prima. Un altro caso dispe-rato dal punto di vista umano fu quello del re Ezechia ilquale nella sua malattia pensava egli stesso di essere unuomo morto, ma Dio ascolt la sua preghiera e vide lesue lacrime e aggiunse ai suoi giorni quindici anni. "Iodicevo: Nel meriggio de miei giorni debbo andarmenealle porte del soggiorno de morti; io son privato delresto de miei anni! Io dicevo: Non vedr pi lEterno,lEterno, sulla terra de viventi; fra gli abitanti delmondo dei trapassati, non vedr pi alcun uomo... dalgiorno alla notte tu mavrai finito..." (Is. 38:10-12) dis-se Ezechia nel suo cantico dopo che fu guarito dal Si-gnore, ma anche: "Che dir? Ei mha parlato, ed ei lha

    fatto;.... ma tu, nel tuo amore, hai liberata lanima miadalla fossa della corruzione, perch ti sei gettato dietroalle spalle tutti i miei peccati" (Is. 38:15-17). Questidue esempi ci stanno a dimostrare in maniera chiaracome Dio potente da capovolgere le circostanze piavverse nella vita degli uomini. Ma il fatto che Diooltre a guarire le malattie incurabili che conducono allamorte gli uomini, in grado di risuscitare i morti,quindi di agire in favore dellessere umano anche dopoche morto.Le risurrezioni descritte nella Scrittura lo attestanoquesto chiaramente, quindi se Dio ha decretato chequelluomo deve prima morire e poi risuscitare, avver-

    r che quello morir e dopo risusciter. E se invece Dionon lo guarir ma lo far morire in mezzo ad atroci sof-ferenze? Sia fatta la sua volont; se egli un credente,quando morir andr ad abitare col Signore, se unpeccatore andr nellAdes nei tormenti e quindi a sof-frire ancora di pi di quanto stia soffrendo. Faccio pre-sente infine che taluni di quelli che muoiono in mezzoad atroci sofferenze sono uomini colpiti dalla verga diDio a motivo delle loro malvagit a cui Dio fa mietereil male che hanno seminato durante la loro vita. NellaScrittura si dice del re Jehoram che Dio, a motivo dellasua malvagit, "lo colp con una malattia incurabiledintestini. E, con landar del tempo, verso la fine del

    secondo anno, glintestini gli venner fuori, in sguitoalla malattia; e mor, in mezzo ad atroci sofferenze" (2Cron. 21:18-19).Lo so che penoso vedere queste persone soffrire sulletto di malattia a motivo delle loro iniquit, ma purebisogna riconoscere che essi hanno fatto soffrire moltidurante la loro vita e che perci giusto che Dio li fac-cia soffrire in quella maniera.Tuttavia noi come credenti, che non ci rallegriamo del-la sventura altrui, dobbiamo essere mossi a compassio-ne verso costoro e pregare per loro soprattutto affinchDio li salvi perch cos anche se moriranno colpiti daDio pure continueranno a vivere in paradiso.

    Lomosessualit maschile e femminile

    La Scrittura dice che nel principio Dio li fece maschioe femmina e disse: "Luomo lascer suo padre e suamadre e si unir alla sua moglie, e i due diventerannouna sola carne" (Gen. 2:24; 1 Cor. 6:16). Quindi

    luomo si deve unire carnalmente solo con la propriamoglie. Questo esclude qualsiasi rapporto carnaledelluomo con un altro uomo e difatti la legge condan-na questo rapporto dicendo: "Non avrai con un uomorelazioni carnali come si hanno con una donna: cosaabominevole" (Lev. 18:22). I sodomiti non erediteran-no il regno di Dio (cfr. 1 Cor. 6:10) ma se ne andrannonel fuoco eterno.Per quanto riguarda la donna va detto che Dio ha stabi-lito che essa si unisca carnalmente solo con luomo(suo marito) e difatti la donna stata fatta per luomo(cfr. 1 Cor. 11:9). Le donne dunque che hanno mutatoluso naturale in quello che contro natura se ne an-

    dranno anchesse nel fuoco eterno.Gli omosessuali, sia uomini che donne, peccano contronatura e contro il proprio corpo; e ricevono in loro stes-si la condegna mercede del loro traviamento perchDio non li lascia impuniti ma gli fa mietere quello cheseminano. Paolo dice infatti ai Romani quanto segue:"Perci Iddio li ha abbandonati a passioni infami: poi-ch le loro femmine hanno mutato luso naturale inquello che contro natura; e similmente anche i ma-schi, lasciando luso naturale della donna, si sono in-fiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, com-mettendo uomini con uomini cose turpi, e ricevendo inloro stessi la condegna mercede del proprio traviamen-

    to. E siccome non si son curati di ritenere la conoscen-za di Dio, Iddio li ha abbandonati ad una mente repro-ba, perch facessero le cose che sono sconvenienti"(Rom. 1:26-28). Quel male chiamato AIDS, che con-traggono uomini e donne dati a vizi contro natura, uno di questi castighi di Dio contro di essi.Badate a voi stessi o fratelli e sorelle, e fuggite questopeccato contro natura: altrimenti passerete leternit nelfuoco eterno con il diavolo e i suoi angeli e tutti gli al-tri peccatori. Ricordatevi che Dio pun le citt di So-doma e Gomorra anche per i peccati contro natura chein essi venivano commessi, e che esse portano "la penadi un fuoco eterno" (Giuda 7).

    Diverse Chiese evangeliche in questi ultimi decenni simostrano tolleranti verso i sodomiti che sono tra di loro(tra cui alcune volte c anche il loro pastore); chiama-no la sodomia una condizione esistenziale che si im-pone ad un dato momento della vita, e non un peccato,non un modo di vivere abominevole che luomo senzaDio e talvolta anche chi ha conosciuto Dio sceglie. Chicondanna la sodomia per costoro rimasto indietro.Fratelli, guardatevi da questi seduttori di menti e cian-ciatori, e da tutti quei fratelli o sorelle che frequentanoi locali di culto e che praticano la sodomia.

    La fornicazione

    "Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato cheluomo commetta fuori del corpo; ma il fornicatore

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    6/67

    4

    pecca contro il proprio corpo .... Perch questa la vo-lont di Dio: che vi santifichiate, che vasteniate dallafornicazione" (1 Cor. 6:18; 1 Tess. 4:3), dice la Scrittu-ra. A Gerusalemme, una delle cose da cui lo SpiritoSanto impose ai Gentili di astenersi fu la fornicazione(cfr. Atti 15:20).

    La fornicazione la relazione carnale illecita tra unuomo e una donna non sposati; quindi fornicazioneanche la relazione carnale tra due fidanzati che ancoranon si sono sposati. E fornicazione perch Dio ha le-gittimato solo il rapporto carnale di un uomo con la suapropria moglie secondo che scritto: "Luomo lascersuo padre e sua madre e si unir a sua moglie e i duediventeranno una sola carne" (Gen. 2:24; 1 Cor. 6:16).Notate che Dio ha detto: "Si unir a sua moglie" e non:Si unir alla sua fidanzata, per comprendere comeDio ha stabilito che luomo deve avere la relazionecarnale solo con colei che sua moglie e con nessunaltro fuori di lei. Ma il mondo, che ha pervertito le di-

    ritte vie del Signore, non la pensa cos, difatti oggi larelazione carnale tra i fidanzati incoraggiata e sban-dierata come se fosse qualcosa di giusto a cui essi han-no diritto e come se in essa non ci fosse nulla di male.Coloro che si levano contro di essa vengono etichettaticome persone piene di tab che rifiutano di adeguarsiai tempi. Ebbene s, noi ci rifiutiamo di conformarciallandazzo di questo presente secolo malvagio; noi cirifiutiamo di chiamare bene il male. E una follia met-tersi a chiamare bene ci che il Creatore ha detto essereun male per luomo e la donna; lIddio che ha formatoil corpo umano e che ha posto in lui il soffio vitale saperfettamente ci che fa bene alluomo e ci che gli fa

    male. La relazione carnale tra luomo e la donna men-tre essi sono fidanzati fa nascere sensi di colpa proprioperch peccato (questo invece non avviene in coloroche sono sposati); per questo noi credenti rifiutiamo didare retta a coloro che fanno passare la fornicazioneper qualcosa di lecito o salutare e benefico, perch essimentono e si gloriano contro la verit, essendo pieni dicontenzione. Dio non pu mentire, e se ha detto tramitePaolo: "Fuggite la fornicazione", perch Egli sa qualisono le funeste conseguenze della fornicazione, e per-ch vuole scamparci da guai e dolori di ogni tipo. Tal-volta i giovani credenti sono tentati a pensare che Dionon voglia il loro bene vietandogli di avere la relazione

    carnale con la loro fidanzata prima del matrimonio; matutto ci falso; una menzogna generata dal diavolo.Non pu essere vero perch Dio amore, Dio buono,Dio giusto. Alcuni dimenticano volontariamente che Dio che ha fatto la donna per luomo; e che lui saperfettamente quando una cosa fa bene e quando inve-ce fa male. Giovani, date retta alla Parola di Dio e vene troverete bene!Ma la fornicazione anche la relazione carnale tra unuomo ed una meretrice; anche questa unillecita rela-zione da dovere evitare. Paolo infatti dice ai Corinzi:"Il corpo per non per la fornicazione, ma per il Si-gnore, e il Signore per il corpo... Non sapete voi che i

    vostri corpi sono membra di Cristo? Torr io dunque lemembra di Cristo per farne membra duna meretrice?Cos non sia. Non sapete voi che chi si unisce a unameretrice un corpo solo con lei? Poich, dice Iddio, i

    due diventeranno una sola carne" (1 Cor. 6:13-16). Lasapienza dice che "la meretrice una fossa profonda"(Prov. 23:27); e chi le ha frequentate prima di conver-tirsi sa quanto sia profonda questa fossa.Noi credenti in Cristo Ges dobbiamo sempre tenerepresente che da quando abbiamo ricevuto Cristo siamo

    diventati il tempio di Dio, ovvero membra di Cristoessendo uno spirito solo con lui; e badate che quando laScrittura dice che noi siamo il tempio di Dio intendedire che noi siamo la casa di Dio secondo che scritto:"La sua casa siamo noi" (Ebr. 3:6). Notate che la casa di Dio e non nostra; perci le nostre membra non ciappartengono pi essendo state comprate da Cristo.Siamo la sua propriet particolare, non apparteniamo anoi stessi, per questo non possiamo fare delle nostremembra luso che vogliamo perch esse sono di Cristo.I fornicatori peccano contro il proprio corpo, e perciprofanano il tempio di Dio; questa la ragione per cui detto che i fornicatori non erediteranno il regno di

    Dio (cfr. 1 Cor. 6:9).I fornicatori vengono puniti da Dio come vennero puni-ti gli Israeliti che commisero fornicazione con le fi-gliuole di Moab (cfr. Num. 25:1-9); Paolo mette inguardia i santi dalla fornicazione ricordando proprioquesta disubbidienza degli Israeliti quando dice: "Ondenon fornichiamo come taluni di loro fornicarono, e necaddero, in un giorno solo, ventitremila" (1 Cor. 10:8).Con un tale che pur chiamandosi fratello un fornica-tore non ci si deve mischiare, anzi neppure mangiare(cfr. 1 Cor. 5:8-11).

    Ladulterio

    Ladulterio la relazione carnale che un marito o unamoglie ha fuori dalla sfera matrimoniale. Per esempiose un uomo sposato si giace carnalmente con la mogliedel suo prossimo commette adulterio. Ladulterio comunemente chiamato relazione extraconiugale.La Scrittura lo condanna in svariate maniere: la leggeinfatti dice: "Non commettere adulterio" (Es. 20:14), edancora: "Se uno commette adulterio con la moglie dunaltro, se commette adulterio con la moglie del suoprossimo, ladultero e ladultera dovranno esser messia morte" (Lev. 20:10). Si noti come secondo la leggecoloro che commettono adulterio, secondo il giudiziodi Dio, sono degni di morte.Ges Cristo ha completato il comandamento della leg-ge relativo al non commettere adulterio infatti ha detto:"Voi avete udito che fu detto: Non commettere adulte-rio. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna perappetirla, ha gi commesso adulterio con lei nel suocuore" (Matt. 5:27-28).Il Signore Ges ha anche detto: "Chiunque manda viala moglie e ne sposa unaltra, commette adulterio; echiunque sposa una donna mandata via dal marito,commette adulterio" (Luca 16:18). Come potete vederecommette adulterio sia chi manda via la moglie e passaa nuove nozze, e sia colui che sposa la donna mandatavia. Anche nel caso sia la donna a ripudiare il marito ea passare a nuove nozze c adulterio perch Ges dis-se: "Se la moglie, ripudiato il marito, ne sposa un altro,

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    7/67

    5

    commette adulterio" (Mar. 10:12). Questo perch ladonna maritata legata al proprio marito per tutto iltempo che egli vive; solo la sua morte le d il diritto dipassare ad un altro uomo. Questo lo spiega bene Paoloai Romani quando dice: "Infatti la donna maritata perla legge legata al marito mentre egli vive; ma se il ma-

    rito muore, ella sciolta dalla legge che la lega al mari-to. Ond che se mentre vive il marito ella passa ad unaltro uomo, sar chiamata adultera; ma se il maritomuore, ella libera di fronte a quella legge; in guisache non adultera se divien moglie dun altro uomo"(Rom. 7:2-3). Questa la ragione per cui i fratelli e lesorelle chiamati da Dio quando erano o divorziati o se-parati non possono sposarsi mentre il loro coniuge ancora in vita, perch se si sposano commettono adul-terio. Guardatevi dunque da tutti coloro che insegnanoche un credente divorziato pu sposarsi mentre il suoconiuge ancora in vita; o che insegnano che nel casoun credente manda via la propria moglie per cagione di

    fornicazione (cio perch gli stato infedele) egli ha ildiritto di risposarsi, perch essi dicono il falso e istiga-no alladulterio le anime.Lo scrittore agli Ebrei dice: "Sia il matrimonio tenutoin onore da tutti, e sia il talamo incontaminato; poichIddio giudicher i fornicatori e gli adulteri" (Ebr. 13:4),e la sapienza afferma che chi tocca la moglie del suoprossimo non rimarr impunito (cfr. Prov. 6:29); cisignifica che coloro che si contaminano con la mogliedel loro prossimo vengono puniti da Dio. Non illudete-vi quindi, e non vi fate sedurre da coloro che dicono,per tranquillizzare coloro che vogliono sposarsi lamoglie del loro prossimo, che anche Davide che era un

    uomo secondo il cuore di Dio commise adulterio e poifu perdonato da Dio, perch Davide fu s perdonato mafu anche giudicato da Dio per avere commesso adulte-rio con Bath - Sheba infatti Dio gli disse tramite il pro-feta Nathan: "Or dunque la spada non si allontanermai dalla tua casa, giacch tu mhai disprezzato e haipreso per tua moglie la moglie di Uria lo Hitteo. Cosdice lEterno: Ecco, io sto per suscitare contro di te lasciagura dalla tua stessa casa, e prender le tue moglisotto i tuoi occhi per darle a un tuo prossimo, che sigiacer con esse in faccia a questo sole; poich tu lhaifatto in segreto; ma io far questo davanti a tutto Israe-le e in faccia al sole" (2 Sam. 12:10-12), e gli fece mo-

    rire pure il bambino che Bath - Sheba gli aveva partori-to (cfr. 2 Sam. 12:14-15,18).Nel libro dei Proverbi vi sono molte esortazioni a fug-gire la donna adultera e con esse anche diverse paroleche mostrano cosa attende coloro che vanno dalla mo-glie del loro prossimo; voglio trascriverle al fine di far-vi comprendere quanto nocivo sia ladulterio perchiunque lo commette: "Se la cerchi come largento...lintelligenza ti protegger; ti scamper dalla donnaadultera, dalla infedele che usa parole melate, che haabbandonato il compagno della sua giovinezza e hadimenticato il patto del suo Dio. Poich la sua casapende verso la morte, e i suoi sentieri menano ai defun-

    ti. Nessuno di quelli che vanno da lei ne ritorna, nessu-no riprende i sentieri della vita" (Prov. 2:4,11-19);"Poich le labbra delladultera stillano miele, e la suabocca pi morbida dellolio; ma la fine cui mena

    amara come lassenzio, acuta come una spada a duetagli. I suoi piedi scendono alla morte, i suoi passi fancapo al soggiorno dei defunti. Lungi dal prendere ilsentiero della vita, le sue vie sono erranti, e non sa do-ve va. Or dunque, figliuoli, ascoltatemi, e non vi dipar-tite dalle parole della mia bocca. Tieni lontana da lei la

    tua via, e non taccostare alla porta della sua casa, pernon dare ad altri il fiore della tua giovent, e i tuoi annial tiranno crudele; perch degli stranieri non si sazinode tuoi beni, e le tue fatiche non vadano in casa daltri;perch tu non abbia a gemere quando verr la tua fine,quando la tua carne e il tuo corpo saran consumati, e tunon dica: Come ho fatto a odiare la correzione, e comeha potuto il cuor mio sprezzare la riprensione? come hofatto a non ascoltare la voce di chi mammaestrava, e anon porger lorecchio a chi minsegnava? poco mancche non mi trovassi immerso in ogni male, in mezzo alpopolo ed allassemblea. Bevi lacqua della tua cister-na, lacqua viva del tuo pozzo. Le tue fonti debbon esse

    spargersi al di fuori? e i tuoi rivi debbon essi scorrerper le strade? Siano per te solo, e non per degli straniericon te. Sia benedetta la tua fonte, e vivi lieto con lasposa della tua giovent. Cerva damore, cavriola digrazia, le sue carezze tinebrino in ogni tempo, e sii delcontinuo rapito nellaffetto suo. E perch, figliuol mio,tinvaghiresti dunestranea, e abbracceresti il seno del-la donna altrui?" (Prov. 5:3-20); "Il precetto una lam-pada e linsegnamento una luce e le correzioni delladisciplina son la via della vita, per guardarti dalla don-na malvagia, dalle parole lusinghevoli della straniera.Non bramare in cuor tuo la sua bellezza, e non ti lasciarprendere dalle sue palpebre; ch per una donna corrotta

    uno si riduce a un pezzo di pane, e la donna adulterasta in agguato contro unanima preziosa. Uno si mette-r forse del fuoco in seno senza che i suoi abiti si bru-cino? camminer forse sui carboni accesi senza scottar-si i piedi? Cos di chi va dalla moglie del prossimo;chi la tocca non rimarr impunito. Non si disprezza illadro che ruba per saziarsi quandha fame; se clto,restituir anche il settuplo, dar tutti i beni della suacasa. Ma chi commette un adulterio privo di senno;chi fa questo vuol rovinar se stesso. Trover ferite edignominia, e lobbrobrio suo non sar mai cancellato;ch la gelosia rende furioso il marito, il quale sar sen-za piet nel d della vendetta; non avr riguardo a ri-

    scatto di sorta, e anche se tu moltiplichi i regali, nonsar soddisfatto" (Prov.6:23-35); "Di alla sapienza:Tu sei mia sorella, e chiama lintelligenza amica tua,affinch ti preservino dalla donna altrui, dallestraneache usa parole melate. Ero alla finestra della mia casa,e dietro alla mia persiana stavo guardando, quando vi-di, tra gli sciocchi, scrsi, tra i giovani, un ragazzo pri-vo di senno, che passava per la strada, pressoallangolo dovessa abitava, e si dirigeva verso la casadi lei, al crepuscolo, sul declinar del giorno, allorch lanotte si faceva nera, oscura. Ed ecco farglisi incontrouna donna, in abito da meretrice e astuta di cuore, tur-bolenta e proterva, che non teneva piede in casa: ora in

    istrada, ora per le piazze, e in agguato presso ogni can-to. Essa lo prese, lo baci, e sfacciatamente gli disse:Dovevo fare un sacrifizio di azioni di grazie; oggi hosciolto i miei voti; perci ti son venuta incontro per

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    8/67

    6

    cercarti, e tho trovato. Ho guarnito il mio letto di mor-bidi tappeti, di coperte ricamate con filo dEgitto; lhoprofumato di mirra, dalo e di cinnamomo. Vieni ine-briamoci damore fino al mattino, sollazziamoci in a-morosi piaceri; giacch il mio marito non a casa; andato in viaggio lontano; ha preso seco un sacchetto

    di danaro, non torner a casa che al plenilunio. Ella losedusse con le sue molte lusinghe, lo trascin con ladolcezza delle sue labbra. Egli le and dietro subito,come un bove va al macello, come uno stolto menatoai ceppi che lo castigheranno, come un uccellosaffretta al laccio, senza sapere ch teso contro la suavita, finch una freccia gli trapassi il fegato. Or dun-que, figliuoli, ascoltatemi, e state attenti alle parole del-la mia bocca. Il tuo cuore non si lasci trascinare nellevie duna tal donna; non ti sviare per i suoi sentieri; chmolti ne ha fatti cadere feriti a morte, e grande lamoltitudine di quelli che ha uccisi. La sua casa la viadel soggiorno de defunti, la strada che scende ai pene-

    trali della morte" (Prov. 7:4-27) .Ma mentre per la sapienza ladulterio da fuggire, perla stoltezza da ricercare infatti oggi ci sono molti chesi dicono savi, ma che in realt sono stolti, che lo con-sigliano perch lo ritengono salutare e apportatore dibenefici alla vita coniugale. Viviamo veramente inmezzo ad una generazione perversa e peccatrice chechiama bene ci che Dio chiama male! Ma noi sappia-mo che la stoltezza ha la bocca chiusa e che le sue ope-re non la giustificano affatto perch sono opere infrut-tuose la cui fine la morte. I fatti parlano chiaro; colo-ro che commettono adulterio con la moglie del loroprossimo sono infelici, vivono nella paura, sono pieni

    di guai di ogni tipo (c chi ha subito disfunzioni car-diache e chi ha contratto malattie veneree, c chi vienericattato, chi viene minacciato, chi viene sfruttato, chiabbandona la sposa della sua giovinezza ed i suoi fi-gli); molti di loro muoiono colpiti dal marito o daunamante della donna adultera e si ritrovano in un at-timo nel soggiorno dei morti in mezzo alle fiamme.Che dire? Bisogna riconoscere che le parole della sa-pienza sono veraci; noi ne vediamo ladempimento incoloro che rifiutano di dare retta alla Parola di Dio.Quindi, riassumendo; devono fuggire la donna adulterasia coloro che ancora non sono sposati, e sia coloro chesono gi sposati perch essa mena luomo alla rovina.

    S, vero che ladulterio apparentemente sembra qual-cosa di innocuo e molto piacevole perch cos il diavo-lo lo fa apparire nei film e su molte riviste mondane,ma sappiate che dietro questa sua parvenza si nascondelamarezza e la morte. Non pu essere altrimenti, per-ch la Scrittura lo definisce peccato e attesta in manierachiara che "il salario del peccato la morte" (Rom.6:23). Non illudetevi; non fatevi ingannare dal peccato!Fuggite la donna adultera che sta in agguato contro divoi, anche nel locale di culto talvolta.

    Limpurit

    Che cos limpurit? Nel Dizionario si legge che unasostanza che altera lintegrit o lomogeneit di unacosa. Per cui per esempio se lolio contiene certe so-

    stanze verr detto impuro. Ma non da questa impuritche voi vi dovete guardare perch lolio impuro potetemangiarlo senza averne alcun male, perch limpuritda cui voi dovete guardarvi qualcosa che vi contami-na spiritualmente e vi fa perdere la purit sia del cuoreche del corpo. Per esempio vi dovete guardare dai pen-

    sieri impuri, dai discorsi impuri, dai comportamentiimpuri, e dalle letture impure. In altre parole da qual-siasi oscenit, da qualsiasi cosa che offende il senso delpudore. Cos facendo vi conserverete puri e immacolatiin vista della venuta del Signore. "Beati i puri di cuore,perch essi vedranno Iddio" (Matt. 5:8) disse Ges.Avendo dunque questa promessa del Signore: "Purifi-chiamoci dogni contaminazione di carne e di spiri-to...." (2 Cor. 7:1).

    Alcune forme di divinazione, lo spiritismo, le messenere ed altre opere del diavolo

    Noi, come si conviene a dei santi, dobbiamo fuggireogni forma di magia sapendo che essa condannata daDio essendo un opera del diavolo. Non importa se essa chiamata magia bianca o nera; la magia magia vaaborrita con tutto il nostro essere. Per farvi capire comesono considerati da Dio coloro che praticano una qual-siasi forma di magia trascrivo queste parole che Diodisse ad Israele: "Non si trovi in mezzo a te chi facciapassare il suo figliuolo o la sua figliola per il fuoco, nchi eserciti la divinazione, n pronosticatore, n augu-re, n mago, n incantatore, n chi consulti gli spiriti,n chi dica la buona fortuna, n negromante; perchchiunque fa queste cose in abominio allEterno"

    (Deut. 18:10-12).Per entrare nello specifico, fratelli, voi non dovete met-tervi a leggere la mano (questarte occulta si chiamachiromanzia) o farvela leggere. Quando dunque incon-trate qualche zingara o qualcun altro che vi chiede sevolete letta la mano rispondetegli di no; e a voi giovaniche a scuola facilmente incontrate qualche compagno oqualche compagna che vi vuole leggere la mano dico lastessa cosa, rispondetegli di no, e se qualcuno vi vuoleinsegnare a leggerla rispondetegli sempre di no. Lo soche la lettura della mano non appare un cos gran pec-cato agli occhi dei pi ma quasi uno scherzo, ma vi as-sicuro che rimane un opera del diavolo nonostante lasua innocua apparenza. Rimane pur sempre un qualchecosa che sotto linfluenza di spiriti maligni che puportare ad altre forme di divinazione.Non dovete neppure consultare loroscopo perchanchesso una forma di divinazione (astrologia) inabominio a Dio. Dietro di esso si nascondono gli spiritidel diavolo che vorrebbero farvi credere che il vostrodestino nelle mani degli astri. Il vostro destino comequello di qualsiasi uomo nelle mani di Dio; non illu-detevi e non fatevi illudere quindi. Gli astri non posso-no influenzare in nessun modo la vostra vita come nonpu influenzarla una pietra lungo la strada, o un fiore, oun albero. Tu mi dirai: Che devo fare allora quandoqualcuno mi domanda quando sono nato perch vuolevedere se andr daccordo con me o altre cose? Ri-spondetegli che non glielo volete dire per non fargli

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    9/67

    7

    perdere del tempo e per non sentire delle menzogne sulsuo conto.Anche il cercare di leggere la tazza di caff (caffeo-manzia) una forma di divinazione che dovete fuggiree riprovare. Sappiate che essa un opera del diavolo;nel fondo di una tazza di caff non si pu proprio leg-

    gere nulla a riguardo della vita vostra. Coloro che pre-tendono leggervi il vostro futuro, sono dei ministri diSatana. Se cercano di farlo nei vostri confronti ditegliche voi non credete alle loro menzogne.Unaltra forma di divinazione che voi dovete fuggire la cristallomanzia che consiste nel consultare una sferadi cristallo. Come anche la cartomanzia; cio larte oc-culta che consiste nel leggere il futuro nelle carte.Non andate alle sedute spiritiche dove vengono consul-tati gli spiriti dei morti (negromanzia); sono riunionipresiedute da ministri di Satana che possiedono nel lo-ro corpo degli spiriti maligni. Vi contaminereste e viattirereste lira ardente di Dio come se lattir il re Saul

    consultando levocatrice di En-Dor. Se qualcuno quin-di vi invita ad una seduta spiritica rispondetegli di no emettetelo in guardia dai pericoli che egli corre andan-dovi. Lo stesso discorso vale anche per le messe nere eper qualsiasi riunione presieduta da un mago, da unostregone ecc.Non accettate n talismani, n alcun altro oggetto di cuiviene detto ha questo o quellaltro potere; sono cosefabbricate da ministri di Satana che portano spiriti ma-ligni dovunque vengono messi. Se avete ancora qual-che oggetto di questo tipo distruggetelo o bruciatelosenza indugio.Fuggite anche pratiche come lipnosi, lautoipnosi, che

    vengono compiute con lassistenza di demoni. Vedi ilmio scritto contro il New Age, ed in particolare la partededicata alle terapie e ai poteri occulti presenti nel NewAge, dove parlo in maniera pi specifica contro le artiocculte.

    Le pratiche orientali

    Non molto difficile oggigiorno sentire parlare anchequi in Italia di yoga, di meditazione trascendentale, dimacrobiotica, di agopuntura, e di tante altre praticheche hanno avuto origine in oriente. La pubblicit diqueste pratiche mette in risalto sempre il fatto che chile pratica sperimenta sollievo, pace, gioia, e un miglio-ramento nella salute. C da fidarsi di quello che vienedetto a loro riguardo? No, per niente perch sono delleopere del diavolo che portano tutti coloro che le prati-cano a fare posto in una maniera o nellaltra al diavolo.Lo yoga per esempio ha come scopo quello di metterein contatto (meglio dire di unire perch la parola yogasignifica unione) lo yoghi con la realt ultima ciocon Brahman (che non altro che il diavolo) e farlosentire uno con il Tutto e perci Dio perch secondo lafilosofia indiana tutto Dio (vedi nel mio scritto controil New Age la parte contro lo yoga).La meditazione trascendentale anchessa ha come sco-po quello di unire luomo con Brahman e di fargli rea-lizzare la sua divinit. La ripetizione dei mantra non altro che un invocazione agli spiriti maligni. E vera-

    mente un opera del diavolo questa cosiddetta medita-zione trascendentale (vedi quello che dico contro MTnel libro Il New Age).La macrobiotica e lagopuntura, si propongono di met-tere luomo in armonia con lenergia universale e farglitrovare cos la pace, la gioia e la salute. E perci

    anchesse sono delle opere del diavolo (vedi nel mioscritto contro il New Age la parte dove ho confutatol'agopuntura e la macrobiotica).Tra le pratiche orientali che si propongono di mettereluomo in armonia con lenergia universale, ci sonoanche le arti marziali (vedi nel mio scritto contro ilNew Age la parte contro le arti marziali). Fuggitequindi anchesse. Se qualcuno le sta ancora praticandosmetta di farlo.Ricordatevi che Dio anticamente rimprover gli Israeli-ti dicendo che li aveva abbandonati perch erano "pienidi pratiche orientali" (Is. 2:6).

    Le superstizioni

    Noi credenti siamo circondati da persone che credonoogni sorta di cose. C chi dice che aprire lombrello incasa porta sfortuna, c chi dice che non si mette inviaggio il giorno tredici o alle ore tredici perch questoporta male, c chi non andrebbe mai ad abitare in unacasa che porta il numero tredici perch anche questoporta male, c chi dice che il vedere un gatto nero pas-sare davanti a s porta sfortuna, chi mette sulla portaun ferro di cavallo perch dice che esso porta fortuna,chi porta un cornetto doro perch porta bene, chi unamedaglia, chi qualche altro oggetto che ha il potere di

    proteggerlo dalle sventure. Anche il mettere lanellonuziale ci viene detto una superstizione; qual la su-perstizione? Questa: viene asserito che il quarto ditodella mano sinistra sia in diretta relazione col cuore peruna vena che da questo dito comunica col cuore mede-simo. Per cui lanello nuziale, che simbolodellunione dellamore e della fedelt, va messoallanulare sinistro.Dobbiamo credere qualcuna di queste cose? Per nulla;perch esse sono tutte delle menzogne generate daldiavolo per fare vivere le persone nella paura e portarlea non confidare in Dio. Non mettetevi a credere a nes-suna di queste vanit come anche a tutte le altre chenon ho trascritto, per non fare posto al diavolo nellavostra vita. Voi siete dei figliuoli di Dio che avete Dioper Protettore e per Guida e perci nulla vi pu accade-re durante la giornata senza il suo permesso. TemeteDio e confidate in Lui con tutto il vostro cuore, e nonabbiate paura di niente e di nessuno. I numeri e qual-siasi gesto o evento non hanno nessun potere su di voi.A riguardo del male che arrecano le superstizioni a chile accetta e del bene che ne hanno i credenti dal nonaccettarle tenete davanti ai vostri occhi sempre questipassi: "La paura degli uomini costituisce un laccio, machi confida nellEterno al sicuro" (Prov. 29:25) edanche: "Allempio succede quello che teme, ma ai giu-sti concesso quel che desiderano" (Prov. 10:24).

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    10/67

    8

    Lidolatria

    La sacra Scrittura ci ordina di guardarci dallidolatriaPaolo dice infatti: "Fuggite lidolatria" (1 Cor. 10:14) eGiovanni alla fine della sua prima epistola dice: "Fi-gliuoletti, guardatevi daglidoli" (1 Giov. 5:21). Ve-

    diamo ora come si manifesta lidolatria al fine di com-prendere che cosa nella pratica non dobbiamo fare pernon diventare agli occhi di Dio degli idolatri.Al monte Sinai mentre Mos si trovava sul monte ilpopolo non vedendolo arrivare disse ad Aaronne: "Or-s, facci un dio, che ci vada dinanzi; poich, quanto aMos, a questuomo che ci ha tratto dal paese dEgitto,non sappiamo che ne sia stato. E Aaronne rispose loro:Staccate gli anelli doro che sono agli orecchi dellevostre mogli, dei vostri figliuoli e delle vostre figliuole,e portatemeli. E tutto il popolo si stacc dagli orecchigli anelli doro e li port ad Aaronne, il quale li presedalle loro mani, e, dopo averne cesellato il modello, ne

    fece un vitello di getto. E quelli dissero: O Israele,questo il tuo dio che ti ha tratto dal paese dEgitto!Quando Aaronne vide questo, eresse un altare davantiad esso, e fece un bando che diceva: Domani sar fe-sta in onore dellEterno! E lindomani, quelli si leva-rono di buonora, offrirono olocausti e recarono desacrifizi di azioni di grazie; e il popolo si adagi permangiare e bere, e poi si alz per divertirsi" (Es. 32:1-6). Lapostolo Paolo prendendo questo esempio di ido-latria del popolo dIsraele dice ai Corinzi: "Or questecose avvennero per servir desempio a noi, onde nonsiam bramosi di cose malvage, come coloro ne furonbramosi; onde non diventiate idolatri come alcuni di

    loro, secondo che scritto: Il popolo si sedette permangiare e per bere, poi salz per divertirsi" (1 Cor.10:6-7). Ma perch non dobbiamo farci degli idoli perrendergli il culto? Perch gli idoli provocano ad ira e agelosia il nostro Dio che il Geloso che vuole che ilculto sia reso solo a Lui. E difatti il popolo dIsraelefacendosi degli idoli nel deserto e rendendogli il cultoprovoc ad ira e a gelosia Dio secondo che scritto:"Essi mhan mosso a gelosia con ci che non Dio,mhanno irritato coi loro idoli vani" (Deut. 32:21). Ec-co perch Dio disse ad Israele: "Non ti fare sculturaalcuna, n immagine alcuna delle cose che sono lassne cieli o quaggi sulla terra o nelle acque sotto la ter-

    ra; non ti prostrare dinanzi a tali cose, e non servir loro,perch io, lEterno, lIddio tuo, sono un Dio geloso chepunisco liniquit dei padri sui figliuoli fino alla terza ealla quarta generazione..." (Es. 20:4-5) ed ancora: "Ordunque, siccome non vedeste alcuna figura il giornoche lEterno vi parl in Horeb in mezzo al fuoco, ve-gliate diligentemente sulle anime vostre, affinch nonvi corrompiate e vi facciate qualche immagine scolpita,la rappresentazione di qualche idolo, la figura dunuomo o duna donna, la figura di un animale tra quelliche son sulla terra, la figura dun uccello che vola neicieli, la figura duna bestia che striscia sul suolo, la fi-gura dun pesce che vive nelle acque sotto la terra..."(Deut. 4:15-18). Come si pu ben vedere tra le sculturee le immagini vietate da Dio ci sono pure quelle di uo-mini e di donne, a riprova questo che sono idoli non

    solo le sculture e le immagini che rappresentano deglianimali, ma anche quelle che rappresentano un uomo euna donna, quindi anche una statua o una immagineche rappresenta Ges, Paolo, o Maria sono degli idoli.Come ben sappiamo per i Cattolici romani non lichiamano idoli e non vogliono assolutamente che noi li

    chiamiamo idoli ma immagini sacre perch loro di-cono che essi non li adorano ma le venerano perchservono loro a ricordarsi di coloro che quelle statue eimmagini rappresentano e imitarne cos le virt. E datoche questo ragionamento potrebbe insinuarsi pure tra divoi, fratelli vi dico che le cose non stanno affatto cos;innanzi tutto perch Dio ha ordinato di non farsi scultu-ra e immagine alcuna di qualsiasi cosa o persona o be-stia non importa dove esse si trovano, e poi perch Egliha detto di non servirle il che significa non pulirle, nonportarle in giro, non mettergli davanti n candele e nfiori e non offrigli nessun sacrificio e non onorarle innessuna maniera, tutte cose che una volta che la statua

    o limmagine stata fatta sono inevitabili che avven-gono infatti abbiamo visto che gli Israeliti dopo essersifatti il vitello doro lo adorarono e gli offrirono dei sa-crifici. E che nessuno fra voi pensi che servendo unastatua o un immagine il servizio verrebbe reso a Dioperch ci non vero; anzi il servizio verrebbe reso aidemoni che si celano dietro qualsiasi idolo. LapostoloPaolo ha detto infatti che "le carni che i Gentili sacrifi-cano, le sacrificano ai demon e non a Dio" (1 Cor.10:20): la stessa cosa si pu dire di qualsiasi servizio osacrificio reso ad una statua o a una immagine; esso offerto ai demoni e non a Dio. E quindi dobbiamo fug-gire qualsiasi servizio o sacrificio reso ad una immagi-

    ne o una statua cosiddetta sacra per non provocare agelosia Dio. A riguardo dei sacrifici agli idoli facciopresente che come credenti siamo chiamati ad astenercidalle cose sacrificate agli idoli (cfr. Atti 15: 20, 29; 1Cor. 10:14-31), sia esse frutta, animali, dolci o altro, equesto perch quelle cose sono contaminate nei sacrifi-ci agli idoli essendo offerte ai demoni e non a Dio. Equindi quando arriva la festa del cosiddetto patrono lo-cale o nazionale ci si deve astenere da qualsiasi cosavenga fatta in onore di quelluomo o di quella donnamorti. Fratelli, se in casa vostra conservate ancora dellestatue o delle immagini della chiesa cattolica romana,prendeteli e distruggeteli.

    Non esistono per solo idoli fatti di legno, di gesso, odi pietra o di carta raffiguranti un animale o unessereumano ma anche altri tipi di idoli. Per esempio quandoun uomo comincia ad amare il denaro egli diventa unidolatra e quindi il denaro diventa il suo idolo; eccoperch Paolo ha detto che lavaro un idolatra (cfr. Ef.5:5). Anche quando un uomo comincia ad amare unsuo familiare pi di Ges Cristo egli diventa un idola-tra; ecco perch Ges ha detto: "Chi ama padre o ma-dre pi di me, non degno di me; e chi ama figliuolo ofigliuola pi di me, non degno di me" (Matt. 10:37).E la stessa cosa si pu dire di chi comincia ad amare illavoro, o la propria casa, o la macchina o qualsiasi altro

    oggetto, pi di Ges Cristo. Chi fa cos in verit non degno di Ges. Quindi per concludere fratelli, non pro-vochiamo ad ira e a gelosia il nostro Dio con nessunaforma di idolatria. Sappiate che gli idolatri non eredite-

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    11/67

    9

    ranno il regno di Dio ma saranno gettati nello stagnoardente di fuoco e di zolfo dove saranno tormentati perleternit (cfr. 1 Cor. 6:9; Ap. 21:8). Con uno che sidice fratello ed un idolatra non ci si deve mischiare,anzi neppure mangiare (cfr. 1 Cor. 5:8-12). TemeteDio, fratelli, amatelo con tutto il vostro essere e rende-

    tegli il culto in ispirito e verit fino alla fine dei vostrigiorni. A lui sia la gloria in eterno. Amen.

    Le gozzoviglie e le ebbrezze

    Le gozzoviglie e le ebbrezze sono due opere della car-ne; la prima consiste nel mangiare smodatamente e laseconda nellubriacarsi con del vino o delle bevandealcoliche. Sono molto diffuse nel mondo e sono porta-trici di nefaste conseguenze nella vita di coloro che sidanno ad esse. Noi credenti dobbiamo astenerci siadallabbuffarci nel mangiare che dalle ubriachezze equesto perch il nostro corpo il tempio di Dio e dob-

    biamo conservarlo in santit ed onore per la venuta delSignore astenendoci da ogni vizio e da ogni eccessoche lo danneggerebbe. Diverse Scritture ci mettono inguardia da queste opere della carne e ci dicono quale la fine di coloro che camminano in esse: La sapienza dice: "Ascolta, figliuol mio, sii savio, edirigi il cuore per la diritta via. Non esser di quelli cheson bevitori di vino, che son ghiotti mangiatori di car-ne; ch il beone ed il ghiotto impoveriranno e i dormi-glioni nandran vestiti di cenci" (Prov. 23:19-21), edanche: "Per chi sono gli ahi? per chi gli ahim? perchi le liti? per chi i lamenti? per chi le ferite senza ra-gione? per chi gli occhi rossi? Per chi sindugia a lungo

    presso il vino, per quei che vanno a gustare il vin dro-gato. Non guardare il vino quando rosseggia, quandoscintilla nel calice e va gi cos facilmente! Alla fine,esso morde come un serpente e punge come un basili-sco. I tuoi occhi vedranno cose strane, e il tuo cuorefar dei discorsi pazzi. Sarai come chi giace in mezzoal mare, come chi giace in cima a un albero di nave.Dirai: Mhanno picchiato.. e non mhan fatto male;mhanno percosso...e non me ne sono accorto; quandomi sveglier?... torner a cercarne ancora!" (Prov.23:29-35). Ges ha detto: "Badate a voi stessi, che talora i vostricuori non siano aggravati da crapula, da ubriachezza edalle ansiosi sollecitudini di questa vita, e che quelgiorno non vi venga addosso allimprovviso come unlaccio...." (Luca 21:34). Lapostolo Paolo ha detto ai Romani: "Camminiamoonestamente, come di giorno; non in gozzoviglie edebbrezze...." (Rom. 13:13), agli Efesini: "Nonvinebriate di vino; esso porta alla dissolutezza" (Ef.5:18); ed ai Galati, dopo avere enumerato le opere dellacarne, tra cui le gozzoviglie e le ebbrezze, ha detto: "Ealtre simili cose; circa le quali io vi prevengo, comeanche vho gi prevenuti, che quelli che fanno tali cosenon erederanno il regno di Dio" (Gal. 5:21).Come potete vedere la Scrittura descrive in svariatemaniere cosa accade a coloro che si danno alle gozzo-viglie ed alle ebbrezze; si rovinano in questa vita e sene vanno in perdizione in quella futura. Ma daltronde

    non pu essere altrimenti perch la Scrittura dice che"chi semina per la propria carne, mieter dalla carnecorruzione" (Gal. 6:8), e che "la via degli empi menaalla rovina" (Sal. 1:6).Fratelli, il frutto dello Spirito temperanza, cio auto-controllo, e noi dobbiamo camminare secondo lo Spiri-

    to, quindi temperatamente, perch questa la volontdi Dio in verso noi. Di certo, se noi camminiamo se-condo lo Spirito riusciremo ad usare in maniera tempe-rata delle vivande e delle bevande, e non adempiremoquesti desideri della carne che sono la gozzoviglia elebbrezza.Con uno che si dice fratello, ma un ubriacone non sideve neppure mangiare (cfr. 1 Cor. 5:8-12).

    Mangiare sangue e cose soffocate

    Quantunque Ges ha detto che "tutto ci che dal di fuo-ri entra nelluomo non lo pu contaminare, perch gli

    entra non nel cuore ma nel ventre e se ne va nella latri-na" (Mar. 7:18-19), dichiarando in questa maniera puritutti quanti i cibi, ci sono delle cose che noi credentinon dobbiamo mangiare. In base alla decisione presadagli apostoli e dagli anziani a Gerusalemme quando siradunarono per discutere se si doveva comandare aiGentili di farsi circoncidere e osservare la legge di Mo-s, le cose che noi non dobbiamo mangiare sono le co-se contaminate nei sacrifici agli idoli (di cui abbiamogi parlato), il sangue (per cui niente sanguinaccio) e lecose soffocate (le carni di animali morti per soffoca-mento). Troviamo infatti scritto negli Atti: "Per la qualcosa io giudico [ Giacomo che parla] che non si dia

    molestia a quelli dei Gentili che si convertono a Dio;ma che si scriva loro di astenersi dalle cose contamina-te nei sacrific aglidoli, dalla fornicazione, dalle cosesoffocate, e dal sangue. Poich Mos fin dalle antichegenerazioni ha chi lo predica in ogni citt, essendo lettonelle sinagoghe ogni sabato. Allora parve bene agli a-postoli e agli anziani con tutta la chiesa, di mandare adAntiochia con Paolo e Barnaba, certi uomini scelti fraloro, cio: Giuda, soprannominato Barsabba, e Sila,uomini autorevoli tra i fratelli; e scrissero cos per loromezzo: Gli apostoli e i fratelli anziani, ai fratelli di fra iGentili che sono in Antiochia, in Siria ed in Cilicia, sa-lute. Poich abbiamo inteso che alcuni, partiti di franoi, vi hanno turbato coi loro discorsi, sconvolgendo leanime vostre, bench non avessimo dato loro mandatodi sorta, parso bene a noi, riuniti di comune accordo,di scegliere degli uomini e di mandarveli assieme ainostri cari Barnaba e Paolo, i quali hanno esposto lapropria vita per il nome del Signor nostro Ges Cristo.Vi abbiam dunque mandato Giuda e Sila; anchessi vidiranno a voce le medesime cose. Poich parso beneallo Spirito Santo ed a noi di non imporvi altro pesoallinfuori di queste cose, che sono necessarie; cio:che vasteniate dalle cose sacrificate aglidoli, dal san-gue, dalle cose soffocate, e dalla fornicazione; dallequali cose ben farete a guardarvi. State sani" (Atti15:19-29).Perci fratelli, qualsiasi insegnamento che in una ma-niera o nellaltra annulla il divieto di mangiare queste

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    12/67

    10

    cose va categoricamente rigettato. Nessuno vi seducadiletti.

    Buttare via gli avanzi del pasto e della cena

    Giovanni dice che dopo che Ges sfam circa 5000

    uomini con pochi pani e pochi pesci, egli disse ai suoidiscepoli: "Raccogliete i pezzi avanzati, ch nulla se neperda. Essi quindi li raccolsero, ed empiron dodici ce-ste di pezzi che di que cinque pani dorzo erano avan-zati a quelli che avean mangiato" (Giov. 6:12-13). Daqueste parole di Ges si capisce molto bene che gli a-vanzi che rimangono a casa nostra dopo mangiato nonvanno buttati ma vanno conservati per essere mangiatiin seguito. Qualcuno forse dir: Ma a che serve con-servare quattro cucchiai di minestra o un pezzetto dipane o pochi spaghetti? Al che io rispondo: E perchmai si dovrebbero buttare delle cose ancora buone damangiare che sono state anche santificate dalla parola

    di Dio e dalla preghiera? Quale diritto si ha di farlo?

    Non rendere grazie prima di mangiare davanti agli in-creduli

    Fratelli, siccome so che ci sono taluni che ritengonoche bisogna rendere grazie prima di mangiare soloquando si in casa con altri fratelli, ma non ce n bi-sogno quando si in casa di increduli o in piazza o al-trove, vi esorto a riprovare questo modo di ragionare edi fare. Voi dovete rendere grazie a Dio prima di man-giare il vostro cibo dovunque vi troviate e con chiun-que vi troviate. Vi ricordo a tale proposito che Gesrese grazie a Dio per i cinque pani e i due pesci davantia cinquemila uomini senza contare le donne e i bambi-ni (cfr. Giov. 6:11; Matt. 14:19), e Paolo rese grazieprima di mangiare sulla nave davanti a centinaia dipersone incredule (cfr. Atti 27: 35-36). Non vi vergo-gnate di rendere grazie per il vostro cibo davanti agliincreduli; perch anche questo gesto serve loro cometestimonianza. Gli ricorda infatti che c gente sullaterra che crede di ricevere il cibo dallIddio che nelcielo e perci lo ringraziano sempre prima di prenderecibo. A differenza di loro che non ci pensano minima-mente che il cibo che mangiano glielo abbia provvedu-

    to Dio nella sua grande bont.Il fumo

    La Parola di Dio, bench non dica esplicitamente chefumare peccato, pure fa comprendere che fumare peccato. Esaminiamo il fumare la sigaretta o il sigaro;che cosa ? Qualcosa di necessario, qualcosa di saluta-re per il proprio corpo? No, non n qualcosa di neces-sario e neppure qualcosa di salutare per il proprio cor-po. Paolo dice: "ogni cosa m lecita, ma non ogni cosa utile" (1 Cor. 6:12), e il fumare la sigaretta tra lecose inutili. Ma non solo inutili ma anche nocive; per-

    ch risaputo che fumare la sigaretta fa male, e cheogni anno muoiono tante persone a causa di malattieprocurate dal fumo. Ora, dato che fumare fa male alcorpo, ci significa che se un credente fuma danneggia

    il tempio di Dio e Paolo dice che "se uno guasta il tem-pio di Dio, Iddio guaster lui; poich il tempio di Dio santo; e questo tempio siete voi" (1 Cor. 3:17). Questa la ragione per cui coloro che si convertono al Signoredevono smettere di fumare.Alcuni anni fa un pastore di una chiesa evangelica in

    una sua intervista su un giornale dichiar che una si-garetta dopo il caff non gli sembra peccato. Purtrop-po questo uomo stato tratto in inganno dallapparenzainnocua di questo peccato, per questo parla cos edinsegna cos. Noi dissentiamo profondamente da questaaffermazione (purtroppo condivisa da molti pastori e-vangelici): fumare un vizio, o detto in altri terminiuna mondana concupiscenza da cui il credente si deveastenere per conservare il proprio corpo in santit edonore.Alcuni dicono: La sigaretta mi rilassa; questo falsoperch la sigaretta non pu trasmettere tranquillit acolui che la fuma; la pace e la tranquillit le d Dio

    senza lausilio della sigaretta. Se la sigaretta rilassa al-lora dobbiamo dire anche che i calmanti calmano chinon ha pace e che i sonniferi fanno dormire chi nonriesce a dormire; mentre meglio dire che essi stordi-scono chi ne fa uso e lo intossicano. Noi riteniamo checome i credenti non hanno bisogno di prendere calman-ti e sonniferi perch hanno il Signore ch da loro lacalma in mezzo alle distrette e il sonno quando devonodormire, cos nessun credente ha bisogno della sigaret-ta per rilassarsi.In Isaia sono scritte le seguenti parole che fanno pro-prio per colui che bench abbia creduto continua a fu-mare perch reputa che fumare non peccato: "Un tal

    uomo si pasce di cenere, il suo cuore sedotto lo travia,s chei non pu liberare lanima sua e dire: Questo chetengo nella mia destra non una menzogna?" (Is.44:20).Sappiano tutti coloro che ancora fumano che devonosmettere subito di fumare; voi direte: Come possiamofare? Innanzi tutto sappiate che voi potete farcela inCristo Ges perch scritto: "Io posso ogni cosa in Co-lui che mi fortifica" (Fil. 4:13); poi vi dico di pregareDio nel nome di Cristo Ges affinch vi liberi da que-sto vizio e lui vi liberer una volta per sempre. Lottatecontro il peccato, non accarezzatelo.

    Le droghe

    Abbiamo appena detto che fumare peccato; ma pec-cato pure drogarsi iniettandosi nelle vene cocaina o e-roina o prendendo degli allucinogeni come per esempioLSD. Il motivo lo stesso; perch il nostro corpo iltempio di Dio e questo tempio santo e va conservatoin santit ed onore (cfr. 1 Tess. 4:4). Quindi fratelli, voiche avete avuto esperienza con la droga non tornate adrogarvi per nessun motivo, e voi invece che la droganon lavete conosciuta non accostatevi ad essa. Statelontani anche dagli allucinogeni perch essi vi distrug-gerebbero la mente e vi porterebbero in contatto con idemoni. E risaputo infatti che coloro che prendonoquesti allucinogeni cominciano a fare dei viaggi astralie ad incontrare in essi dei mostri e a vedere cose strane.

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    13/67

    11

    Rubare

    Lapostolo Paolo nella sua epistola agli Efesini dice:"Chi rubava non rubi pi, ma saffatichi piuttosto a la-vorare onestamente con le proprie mani, onde abbia diche far parte a colui che ha bisogno" (Ef. 4:28).

    Quindi, chi prima di convertirsi al Signore era un ladroperch prendeva piacere nellappropriarsi dei beni al-trui con la frode e con la violenza, ora non deve pi ru-bare, ma deve lavorare onestamente per guadagnarsi davivere e avere di che aiutare i bisognosi. Vorrei che no-taste che Paolo dice: "Saffatichi a lavorare onestamen-te" il che significa che il credente non solo deve lavora-re con le proprie mani per condursi in modo degno delVangelo, ma deve anche lavorare onestamente, cionon deve truffare nessuno con il suo lavoro per guada-gnare di pi. Ricordatevi che la sapienza dice che "meglio poco con giustizia, che grandi entrate senzaequit" (Prov. 16:8). Non lasciatevi dunque ingannare

    dalle seguenti parole che sono in bocca a molti: Ruba-no tutti e rubo pure io.Rubare peccato; e come tutti i peccati il diavolo lo faapparire o come lecito o come innocuo: ma esso non n lecito perch Dio dice: "Non rubare" (Es. 20:15), enon neppure innocuo tanto vero che la sapienza di-ce: "Il pane frodato dolce alluomo; ma, dopo, avr labocca piena di ghiaia" (Prov. 20:17), perci non asso-ciamoci con coloro che rubano per non esporre ad uninsidia lanima nostra. Vorrei dire qualcosa altro; ancheil rubare ai propri genitori peccato infatti la sapienzadice: "Chi ruba a suo padre e a sua madre e dice: Non un delitto!, compagno del dissipatore" (Prov.

    28:24). Come anche peccato rubare per aiutare i bi-sognosi (cosa che invece permette la morale cattolicaperch non lo considera uningiustizia). I servi, secon-do linsegnamento biblico, non devono rubare nulla ailoro padroni ma mostrarsi verso di essi sempre leali eubbidienti (cfr. Tito 2:9-10). I ladri non erediteranno ilregno di Dio (cfr. 1 Cor. 6:10).

    Mentire

    Oggi, mentire unabitudine per molti, una cattiva abi-tudine dobbiamo dire. Ma voi, fratelli, non dovete con-

    formarvi a questo malcostume ma dire sempre la veritsecondo che scritto: "Perci, bandita la menzogna,ognuno dica la verit al suo prossimo perch siamomembra gli uni degli altri" (Ef. 4:25). Anania quandoport il denaro ai piedi degli apostoli per avere loromentito dicendo che era tutto quanto lui e sua moglieavevano ricavato dalla vendita di un loro possesso fuprima ripreso dallapostolo Pietro con queste parole:"Anania, perch ha Satana cos riempito il cuor tuo dafarti mentire allo Spirito Santo e ritener parte del prez-zo del podere? Se questo restava invenduto, non resta-va tuo? E una volta venduto, non ne era il prezzo in tuopotere? Perch ti sei messa in cuore questa cosa? Tu

    non hai mentito agli uomini ma a Dio" (Atti 5:3-4), epoi fu fatto morire da Dio infatti cadde e spir. La stes-sa sorte tocc a sua moglie la quale poche ore dopo, aduna specifica domanda di Pietro su quel denaro, con-

    ferm la versione mendace del marito (cfr. Atti 5:7-10).Fratelli, tutti noi siamo tentati in molte occasioni daldiavolo a dire bugie: resistiamogli e diciamo la verit.Ricordiamoci che "le labbra bugiarde sono un abomi-nio per lEterno" (Prov. 12:22) e che tutti coloro che

    amano e praticano la menzogna saranno gettati nellostagno ardente di fuoco e di zolfo (cfr. Ap. 21:8,22:15).Unultima cosa infine: siccome che noi credenti nondobbiamo partecipare alle opere infruttuose delle tene-bre non ci lecito mentire neppure per fare un favore alprossimo. Mi spiego meglio; coloro che lavorano inufficio spesso ricevono lordine o dal capo ufficio o daqualche collega di lavoro di dire quando rispondono altelefono a qualcuno che domanda di parlare con loro,che non ci sono. Che deve fare quindi il credente a cuiviene detto di dire al telefono che Tizio, momentanea-mente non in ufficio quando in realt egli si trova in

    ufficio e non vuole essere disturbato? Egli deve rifiu-tarsi di dire la menzogna, e perci deve fare presente achi gli dice di rispondere che non c, che lui quandorisponder dir la verit, perci dir che in ufficio se in ufficio, e che non in ufficio se in realt non inufficio.

    La calunnia

    Voi fratelli dovete bandire la calunnia. Ma che cosa la calunnia? La calunnia unaccusa inventata controqualcuno per fargli del male. Nelle Scritture abbiamo iseguenti esempi di calunnie lanciate contro degli inno-

    centi per fargli del male: La moglie di Potifar quando vide che Giuseppe si ri-fiut di giacersi con lei e fugg da lei lasciandole nellemani la sua veste lo calunni dinanzi alla gente di casasua ed a suo marito infatti scritto: "Chiam la gentedella sua casa, e le parl cos: Vedete, ei ci ha menatoin casa un Ebreo per pigliarsi giuoco di noi; esso ve-nuto da me per giacersi meco, ma io ho gridato a granvoce. E comegli ha udito chio alzavo la voce e grida-vo, mha lasciato qui la sua veste, ed fuggito fuori. Esi tenne accanto la veste di lui, finch il suo signorenon fu tornato a casa. Allora ella gli parl in questamaniera: Quel servo ebreo che tu ci hai menato, venneda me per pigliarsi giuoco di me. Ma comio ho alzatola voce e ho gridato, egli mha lasciato qui la sua vestee se n fuggito fuori" (Gen. 39:14-18) . Iezabel, la moglie del re Achab, istig gli anziani e inotabili della citt di Naboth a fare calunniare Nabothper poterlo mettere a morte e cos far avere ad Achabsuo marito la vigna di Naboth (che si trovava presso ilpalazzo di Achab e che Naboth si era rifiutato di ceder-la al re) difatti la Scrittura dice: "E scrisse delle letterea nome di Achab, le sigill col sigillo di lui, e le mandagli anziani ed ai notabili della citt di Naboth che abi-tavano insieme con lui. E in quelle lettere scrisse cos:Bandite un digiuno, e fate sedere Naboth in prima filadavanti al popolo; e mettetegli a fronte due scellerati, iquali depongano contro di lui, dicendo: Tu hai male-detto Iddio ed il re; poi menatelo fuor di citt, lapida-

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    14/67

    12

    telo, e cos muoia. La gente della citt di Naboth, glianziani e i notabili che abitavano nella citt, fecerocome Izebel avea loro fatto dire, secondo chera scrittonelle lettere chella avea loro mandate" (1 Re 21:8-11). I capi sacerdoti calunniarono Ges davanti a Pilatodicendogli: "Abbiam trovato costui che sovvertiva la

    nostra nazione e che vietava di pagare i tributi a Cesa-re..." (Luca 23:2). Questa era una accusa falsa perchGes non sovvert la nazione giudaica e non viet maidi pagare i tributi a Cesare anzi a proposito diquestultima cosa ordin di pagarli perch disse: "Ren-dete dunque a Cesare quel ch di Cesare..." (Matt.22:21). Degli uomini subornati (istigati di nascosto a fare co-sa contraria al proprio dovere) calunniarono Stefanodicendo: "Noi labbiamo udito dir parole di bestemmiacontro Mos e contro Dio" (Atti 6:11).I calunniatori ossia i falsi testimoni secondo la legge diMos quando veniva accertato che la loro testimonian-

    za era falsa ed inventata dovevano essere puniti infattiDio aveva detto: "Quando un testimonio iniquo si leve-r contro qualcuno per accusarlo dun delitto, i dueuomini fra i quali ha luogo la contestazione compari-ranno davanti allEterno, davanti ai sacerdoti e ai giu-dici in carica in que giorni. I giudici faranno una dili-gente inchiesta; e se quel testimonio risulta un testimo-nio falso, che ha deposto il falso contro il suo fratello,farete a lui quello chegli avea intenzione di fare al suofratello. Cos torrai via il male di mezzo a te" (Deut.19:16-19). Nel libro dei Proverbi viene riprovato il fal-so testimonio in questi termini: "Chi spande la calunnia uno stolto" (Prov. 10:18), "lempio getta sugli altri

    vituperio ed onta" (Prov. 13:5), "Con la sua boccalipocrita rovina il suo prossimo" (Prov. 11:9), "Il falsotestimonio non rimarr impunito" (Prov. 19:5).Come potete vedere da voi stessi la falsa testimonianzaproferita contro qualcuno per rovinarlo condannatadalla Scrittura, e chi la proferisce uno stolto e nonrimarr impunito. Ma nonostante la Scrittura parli chia-ro a tale riguardo; ci sono alcuni in mezzo al popolo diDio che prendono piacere nel calunniare infattisinventano ogni sorta di accuse contro taluni uominiintegri che camminano nellintegrit al solo fine di al-lontanare da loro gli amici e farli apparire agli occhidegli altri dei malfattori. La calunnia per codesta gente

    unarma con la quale pensano di rovinare alcuni enella quale confidano, ma la calunnia si manifesta pri-ma o poi come tale e perci cade a terra e coloro che ladivulgano vengono svergognati e puniti da Dio comemeritano.

    Giudicare

    Fratelli, Ges ha detto: "Non giudicate.." (Matt. 7:1).E chiaro dunque che non si deve giudicare il propriofratello. Ma che cosa significa non giudicare il propriofratello? Per fare questo mi servir di alcune Scritture. Paolo dice ai Corinzi: "Non giudicate di nulla primadel tempo, finch sia venuto il Signore, il quale metterin luce le cose occulte delle tenebre, e manifester iconsigli de cuori; e allora ciascuno avr la sua lode da

    Dio" (1 Cor. 4:5). Ora, taluni dei Corinzi avevano giu-dicato Paolo inferiore, davanti a Dio, a Apollo e a Cefainfatti alcuni tra di loro dicevano di essere di Apollo ealtri di Cefa, ma cerano anche altri che lo avevanogiudicato superiore a questi ministri del Signore perchsi erano messi a dire: Io sono di Paolo. Al che Paolo li

    ammon e gli disse tra le altre cose: "A me poi pochis-simo importa desser giudicato da voi o da un tribunaleumano; anzi, non mi giudico neppur da me stesso. Poi-ch non ho coscienza di colpa alcuna; non per questoper sono giustificato; ma colui che mi giudica, il Si-gnore" (1 Cor. 4:3-4), facendogli capire che il giudizioapparteneva a Dio e sarebbe stato lui a giudicarlo infe-riore o superiore ad Apollo o a Cefa, mentre loro que-sto non potevano farlo perch non potevano conoscereappieno il cuore di lui e quello di Apollo e di Cefa. Daqui lordine di non giudicare di nulla prima del tempoquando il Signore premier ciascuno secondo la suafatica, ma tenendo conto anche delle cose nascoste agli

    altri (sia buone che cattive) compiute o dette o pensate.E chiaro dunque che da questo punto di vista noi nonpossiamo giudicare un fratello dicendo che pi gran-de di un altro o avr un premio maggiore di un altro osar fatto sedere pi vicino al Signore di un altro. Per-ch solo Dio conosce tutti i pensieri, tutte le opere, etutte le parole di un suo figliuolo. Paolo ha detto ai Romani: "Quanto a colui che de-bole nella fede, accoglietelo, ma non per discutere opi-nioni. Luno crede di poter mangiare di tutto, mentrelaltro, che debole, mangia legumi. Colui che mangiadi tutto, non sprezzi colui che non mangia di tutto; ecolui che non mangia di tutto, non giudichi colui che

    mangia di tutto; perch Dio lha accolto. Chi sei tu chegiudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade cosa che riguarda il suo padrone; ma egli sar tenuto inpi, perch il Signore potente da farlo stare in pi.Luno stima un giorno pi dun altro; laltro stima tuttii giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nellapropria mente. Chi ha riguardo al giorno, lo fa per ilSignore; e chi mangia di tutto, lo fa per il Signore, poi-ch rende grazie a Dio; e chi non mangia di tutto fa co-s per il Signore, e rende grazie a Dio... Ma tu, perchgiudichi il tuo fratello? E anche tu, perch disprezzi iltuo fratello? Poich tutti compariremo davanti al tribu-nale di Dio; infatti sta scritto: Comio vivo, dice il Si-

    gnore, ogni ginocchio si piegher davanti a me, ed ognilingua dar gloria a Dio. Cos dunque ciascun di noirender conto di se stesso a Dio. Non ci giudichiamodunque pi gli uni gli altri..." (Rom.14:1-6,10-13). Daqueste parole si evince che quando un fratello haunopinione diversa da un altro sui cibi, nel senso chelui per esempio ritiene di astenersi dalla carne, non de-ve giudicare colui che la carne invece la mangia perchmangia di tutto, e questo perch Dio come ha accoltolui che mangia solo legumi ha accolto anche laltro chemangia anche la carne. Sia lui che laltro fanno cos peril Signore perch prima di mangiare rendono grazie aDio quindi lui che debole nella fede (perch mangia

    legumi) non deve giudicare laltro che siccome che forte nella fede mangia di tutto. Ma anche il fratelloche mangia di tutto ha un obbligo verso laltro fratelloinfatti non lo deve sprezzare. Anche a proposito dei

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    15/67

    13

    giorni la stessa cosa; se un fratello ha riguardo ad unparticolare giorno per una sua convinzione particolare(il Sabato o la Domenica, ecc.) e fa cos per il Signore,non deve giudicare colui che invece non stima quelparticolare giorno nella stessa maniera perch per luitutti i giorni sono uguali. E colui che stima tutti i giorni

    uguali non deve sprezzare colui che ha riguardo ad ungiorno particolare. In altre parole i fratelli si devonoaccogliere come Dio ha accolto loro in Cristo e nondevono mettersi a discutere su queste opinioni persona-li. Ognuno, in questo caso, si deve tenere la sua con-vinzione per se stesso presso Dio e non deve rattristarelaltro per la sua convinzione. Stima e rispetto per ilfratello dunque qualunque sia la sua opinione personalein materia di cibi e di giorni. Badate che questo discor-so non affatto in favore allordine di astenersi da de-terminati cibi che alcuni rivolgono perch in questocaso si tratta di una dottrina di demoni (cfr. 1 Tim. 4:1-5), ma solo in favore di un opinione personale di un

    fratello che non ordina proprio a nessuno di astenersida un determinato cibo. Giacomo ha detto: "Non parlate gli uni contro gli al-tri, fratelli. Chi parla contro un fratello, o giudica il suofratello, parla contro la legge e giudica la legge. Ora, setu giudichi la legge, non sei un osservatore della legge,ma un giudice. Uno soltanto il legislatore e il giudice,Colui che pu salvare e perdere; ma tu chi sei, che giu-dichi il tuo prossimo?" (Giac. 4:11-12). Si tenga pre-sente innanzi tutto che Giacomo in questa lettera si ri-volgeva a dei Giudei che avevano creduto infattiallinizio dellepistola scrive: "Giacomo, servitore diDio e del Signor Ges Cristo, alle dodici trib che sono

    nella dispersione, salute" (Giac. 1:1), e quindi a perso-ne che conoscevano la legge e che in certi puntilosservavano ancora (ma non per esser giustificati).Probabilmente tra questi fratelli Giudei di nascita alcu-ni che ritenevano non doversi conformare pi a certiriti dei padri parlavano contro o giudicavano altri cheinvece si mantenevano attaccati ad essi. Ricordiamociche in Gerusalemme, dopo che Paolo fu tornato dal suoterzo viaggio apostolico, cerano migliaia di Giudei cheavevano creduto ed erano zelanti per la legge (Atti21:20), quindi non ci sarebbe da meravigliarsi se anchenella dispersione cerano dei Giudei che avevano cre-duto ed erano zelanti per la legge. Allora Giacomo fu

    costretto a scrivere a questi fratelli di non parlare con-tro o giudicare questi fratelli perch cos facendo essiparlavano contro o giudicavano la legge. Quindi quelnon giudicare il proprio fratello di cui parla Giacomooccorre interpretarlo in questa maniera.A questo punto qualcuno domander: Ma allora noinon possiamo esprimere nessun giudizio sui fratelli innessuna circostanza in base alla parola di Dio? No,affatto, perch ci sono altre Scritture che attestano chenoi possiamo anzi dobbiamo giudicare. Vediamo inquali casi ci permesso giudicare. Paolo ai santi di Co-rinto in relazione al fatto che alcuni processavano ilfratello davanti agli ingiusti invece che davanti ai santi

    ha scritto: "non sapete voi che i santi giudicheranno ilmondo? E se il mondo giudicato da voi, siete voi in-degni di giudicar delle cose minime? Non sapete voiche giudicheremo gli angeli? Quanto pi possiamo

    giudicare delle cose di questa vita! Quando dunque a-vete da giudicar di cose di questa vita, costituitene giu-dici quelli che sono i meno stimati nella chiesa. Io dicoquesto per farvi vergogna. Cos non v egli tra voineppure un savio che sia capace di pronunziare un giu-dizio fra un fratello e laltro?" (1 Cor. 6:2-5). Come si

    pu ben vedere a noi santi lecito esprimere un giudi-zio nelle liti fra i fratelli. Non c affatto bisogno che ifratelli portino la loro causa davanti agli infedeli perchi santi sono in grado di giudicare delle cose di questavita. Anche nel caso che uno ha commesso determinatipeccati lecito ai santi giudicarlo dandolo in mano diSatana ed estrometterlo dalla raunanza: Paolo per e-sempio a quello che si teneva la moglie di suo padre inCorinto lo giudic dicendo: "Quanto a me, assente dipersona ma presente in ispirito, ho gi giudicato, comese fossi presente, colui che ha perpetrato un tale atto.Nel nome del Signor Ges, essendo insieme adunativoi e lo spirito mio, con la potest del Signor nostro

    Ges, ho deciso che quel tale sia dato in man di Satana,a perdizione della carne, onde lo spirito sia salvo nelgiorno del Signor Ges" (1 Cor. 5:3-5). Anche Imeneoed Alessandro erano stati giudicati da Paolo venendodati in man di Satana infatti scritto: "Fra questi sonoImeneo ed Alessandro, i quali ho dati in man di Satanaaffinch imparino a non bestemmiare" (1 Tim. 1:20).Ecco perch Paolo ci ha detto: "Non giudicate voi quel-li di dentro? ...Togliete il malvagio di mezzo a voi stes-si" (1 Cor. 5:12). Perch noi abbiamo, come Chiesa,lautorit di giudicare i malvagi (fornicatori, avari, ido-latri, oltraggiatori, ubriaconi, e rapaci) ed estrometterlidallassemblea.

    Ci sono poi altre scritture che ci attestano che noi cre-denti possiamo emettere dei giudizi senza incorrerenella punizione di Dio. Per esempio Ges disse a deiGiudei : "Non giudicate secondo lapparenza, ma giu-dicate con giusto giudizio" (Giov. 7:24) ed ancora: "Eperch non giudicate da voi stessi ci che giusto?"(Luca 12:57). Paolo ai Corinzi dice: "Io parlo come apersone intelligenti; giudicate voi di quello che dico" (1Cor. 10:15), ed anche: "Giudicatene voi stessi: E egliconveniente che una donna preghi Iddio senzesser ve-lata?" (1 Cor. 11:13), ed ancora: "Parlino due o tre pro-feti, e gli altri giudichino..." (1 Cor. 14:29). Quindicome credenti possiamo giudicare molte cose, ma non

    secondo lapparenza ma con giusto giudizio. E tra letante cose che possiamo e dobbiamo giudicare ci sonole profezie che vengono proferite in seno alla Chiesadai profeti.In mezzo al popolo di Dio ci sono dei falsi profeti chesono dei ministri di Satana travestiti da ministri di giu-stizia. Come possiamo esprimere questo giudizio a lororiguardo? Perch portano frutti cattivi. Ges infatti hadetto che lalbero si riconosce dal suo frutto, e percicome si pu riconoscere lalbero buono cos si pu ri-conoscere anche lalbero cattivo (cfr. Matt. 7:15-20;12:33-35). E questi sono alberi cattivi perch il fruttodella loro bocca cattivo e non buono. Se la Scrittura

    quindi li chiama falsi noi li dobbiamo chiamare in que-sta maniera. Non vi fate ingannare dalle parole dolci elusinghiere di taluni (anche con molti anni di fede) che

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    16/67

    14

    hanno paura di smascherare questi impostori per evita-re un eventuale persecuzione.Un altra cosa che mi preme dire infine che quando sidice che certe sorelle non si santificano con modestiaperch si mettono le minigonne, o vanno scollate o congioielli doro addosso o con i pantaloni, o si truccano

    ecc., non si sta per nulla giudicandole ingiustamenteperch il giudizio non dato secondo lapparenza main base a fatti reali. Cos anche quando si dice che tantifratelli amano il mondo e non hanno lamore del Padrein loro, non si sta giudicandoli ingiustamente perch ifatti parlano chiaro; essi amano il mondo e le cose chesono nel mondo. E cos quando si dice che certi predi-catori servono Mammona e non il Signore Ges perchvogliono essere pagati un tot per ogni predicazione, oper ogni preghiera per un malato, o per una profeziaecc. non si sta giudicandoli ingiustamente ma equa-mente in base al loro iniquo comportamento. E potreiproseguire con molti altri esempi simili. Ma ditemi fra-

    telli: Se uno vi dice che ha piantato nel suo campo unalbero di ciliege e questo porta prugne e voi dite chequello un pruno potreste mai accettare la sua ripren-sione che vi dice che non dovete dire che quellalbero un pruno ma un ciliegio? Non credo proprio. E perchmai nel vedere dei credenti che amano la moda, il truc-co, i gioielli, la televisione, la partita di calcio, il dena-ro, andare a ballare, al mare ed ai parchi di divertimen-to, fornicare, commettere adulterio, praticare la menzo-gna e la doppiezza, si dovrebbe essere accusati di giu-dicare ingiustamente costoro dicendo che essi non han-no lamore del Padre in loro e che vivono una vita perloro stessi e non per il Signore? Perch mai si dovrebbe

    dire che essi sono spirituali? Forse perch frequentanoun locale di culto con fuori scritto Chiesa EvangelicaPentecostale o perch dicono di parlare in lingue operch profetizzano? E perch mai si dovrebbero chia-mare servi di Dio taluni che sanno imbastire un discor-so con alcuni versetti della Bibbia messi uno dopolaltro ma poi vivono una vita in aperta ribellione con-tro Dio avendo il proprio cuore esercitato alla cupidigiaed essendo dati alle concupiscenze della carne?Dico questo perch oggi purtroppo tanti pastori pur dinon riprovare le opere infruttuose delle tenebre perpe-trate in seno alla chiesa (il che significherebbe attirarsilinimicizia di non pochi) ricorrono anche al versetto

    che dice di non giudicare, ingannando cos tanti fratelli.

    Il parlare sconveniente che non edifica

    Fratelli, ora voglio parlarvi della lingua e di come deveessere il nostro modo di parlare affinch sia gradito aDio e che cosa non dobbiamo proferire per non conta-minarci.Ora, la lingua un membro del nostro corpo (piccoloper il vero) situato nella nostra bocca. Dio disse a Mo-s: "Chi ha fatto la bocca delluomo?.. non soniolEterno?" (Es. 4:11), quindi la nostra bocca lha fattaDio, e siccome che "lEterno ha fatto ogni cosa per unoscopo" (Prov. 16:4), anchessa serve. Noi sappiamo cheDio ha fatto la bocca alluomo per parlare e per man-giare e per bere e difatti noi per mezzo di essa lodiamo

    e preghiamo Dio, parliamo per comunicare agli altri inostri pensieri, le nostre opinioni, i nostri sentimenti esoprattutto la Parola di Dio; e sempre per mezzo di essamangiamo e beviamo per nutrire il nostro corpo affin-ch abbia le forze necessarie per lavorare e per muo-versi liberamente. Ora, Ges un giorno disse: "Non

    quel che entra nella bocca che contamina luomo; maquel che esce dalla bocca, ecco quel che contaminaluomo" (Matt. 15:11), ci significa che non c nullafuori di noi che entrando in noi possa contaminarci equesto perch "nessuna cosa impura in se stessa"(Rom.14:14), perch "tutto quel che Dio ha creato buono; e nulla da riprovare, se usato con rendimentodi grazie; perch santificato dalla parola di Dio e dal-la preghiera" (1 Tim. 4:4). Ma se vero che quello chemangiamo non pu contaminarci perch santificatodalla Parola di Dio e dalla preghiera, pure vero chepossiamo contaminarci facendo uscire dalla bocca pa-role disoneste. A questo punto necessario fare questa

    premessa, e cio che "quel che esce dalla bocca vienedal cuore" (Matt. 15:18), quindi quello che luomo dicecon la bocca non altro che quello che ha nel cuore. Ilcuore delluomo possiamo paragonarlo ad una speciedi magazzino da dove luomo tira fuori continuamentequello che vi ha accumulato; per questo che si capi-sce che persona , quella con cui abbiamo a che fare,anche da come parla, perch le parole che dice rifletto-no esattamente i pensieri del suo cuore. Ges disse in-fatti: "Dallabbondanza del cuore la bocca parla.Luomo dabbene dal suo buon tesoro trae cose buone;e luomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cosemalvage" (Matt. 12:35). Vi siete mai domandati perch

    luomo buono parla in maniera differente dalluomomalvagio? Questo avviene perch luomo buono nelsuo cuore ha riposto la sapienza di Dio e perci quandoparla, parla con sapienza e con giustizia secondo che scritto: "La sapienza riposa nel cuore delluomo intelli-gente, ma in mezzo agli stolti si fa tosto conoscere"(Prov. 14:33), e "la bocca del giusto sgorga sapienza"(Prov. 10:31); mentre il malvagio avendo un cuore pie-no di malvagit fa sgorgare dalla sua bocca la perversi-t. Che dobbiamo fare quindi noi per non peccare conla nostra lingua e cos contaminarci mediante di essa?Dobbiamo custodire il nostro cuore, per questo infattila sapienza dice: "Custodisci il tuo cuore pi dogni

    altra cosa poich da esso procedono le sorgenti dellavita" (Prov. 4:23). Ma se noi facciamo posto, nel nostrocuore, allincredulit e alliniquit, sappiate che di cer-to tutto ci si ripercuoter negativamente anche sul no-stro modo di parlare. Alcuni esempi tratti dalla Scrittu-ra per spiegare questo concetto. Nei salmi detto che"lo stolto ha detto nel suo cuore: Non c Dio" (Sal.14:1), ma egli oltre a dirlo nel suo cuore, lo dice purecon la bocca; perch? perch dallabbondanza del suocuore parla la sua bocca. La cosa dunque chiara, daun cuore incredulo escono espressioni di incredulit. Enon forse questo che ci insegna anche lesempio degliIsraeliti nel deserto? Certo, vediamolo da vicino. Dio

    defin gli Israeliti "una generazione dal cuore incostan-te" (Sal. 78:8) e "un popolo sviato di cuore" (Sal.95:10). Ora, Dio Colui che investiga i cuori e le reni ela testimonianza che Egli rese del cuore di quegli Israe-

  • 8/14/2019 Libro La Santificazione

    17/67

    15

    liti verace. Ma vediamo ora come parlarono gli Israe-liti per capire come il loro modo di parlare rifletteva lacaparbiet del loro cuore e lincredulit che cera inesso. Dopo che i dodici esploratori, mandati da Mosad esplorare il paese di Canaan, tornarono presso laraunanza dIsraele e fecero il loro rapporto su quello

    che avevano visto, siccome che dieci di loro disseroche bench il paese fosse buono essi non avrebbero po-tuto soggiogarlo perch il popolo che vi abitava eraforte e potente, la raunanza si mise a mormorare controMos ed Aaronne e disse: "LEterno ci odia, per questoci ha fatti uscire dal paese dEgitto per darci in manoagli Amorei e per distruggerci" (Deut. 1:27), ed anche:"Nominiamoci un capo, e torniamo in Egitto" (Num.14:4); cos essi non credettero a Dio che aveva detto alpopolo: "Ecco lEterno, il tuo Dio, tha posto il paesedinanzi; sali, prendine possesso, come lEterno, lIddiode tuoi padri, tha detto; non temere, e non ti spaventa-re" (Deut. 1:21). E fu proprio a cagione della loro in-

    credulit che Dio li fece perire nel deserto e non li feceentrare nella terra promessa. Ma quelle parole di incre-dulit da dove uscirono? Dal loro cuore sviato e incre-dulo.Vediamo ora quali sono queste cose malvage che esco-no dal di dentro e contaminano luomo; Ges disse: "Edal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivipensieri, fornicazioni, furti, omicid, adulter, cupidi-gie, malvagit, frode, lascivia, sguardo maligno, calun-nia, superbia, stoltezza. Tutte q