libro della 1c

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Anno scolastico 2007/2008

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L’ LENTA ORGOGLIOSO INCREDIBILE RAZIONALE SIGNORA E AFFASCINANTE NATURALE ZUZZURELLONE OMINO BUONO NOME AMICO INSIGNIFICANTE LENTO CASUALE DA CON UCCIDERE ORMAI CON LA COLTELLO A INSANGUINATO IN FONDO SIGNORA L’ AMICHEVOLE AMICA NOTA MIGLIORE TENNISTA INIMITABILE ISTANCABILE NEGLI ANNI

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Amico

Buono

Come

Dolce

Ermetico

Filosofo

G

Hotel

Importanti

L impidi

Meravigliosi

Non

Orribili

Probabilmente

Questo

Resterà

Solo

Tutto

Un

Vero

Zorro

Feliciarosa Boccia

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Chiara Volpi

spara tanti colpi

Volpi Chiara

ha una zia di nome Mara

Arianna Ferreri

rompe tanti bicchieri

Ferreri Arianna

odia la panna

Margherita Palese

va in ferie tutto il mese

Palese Margherita

è stata ingerita

Valentina Desideri

ha molti pensieri

Desideri Valentina

conosce una fatina

Feliciarosa Boccia

come una rosa sboccia

Boccia Feliciarosa

si è dipinta tutta di rosa

Lisa Grande

ha delle belle mutande

Grande Lisa

tifa solo per il Pisa

Monia Leone

ha un bel cagnolone

Leone Monia

va a una cerimonia

Sandra Alderotti

mangia troppi biscotti

Alderotti Sandra

ha una salamandra

Armando Bartolini

fa lezione ai ragazzini

Bartolini Armando

i cretini stava scacciando

Chiara Volpi

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Ho conosciuto un tale

un tale di Milazzo

che sembrava un pazzo

Ho conosciuto un tale

un tale di Torino

che faceva il fattorino

Ho conosciuto un tale

un tale di Parma

che possedeva un’arma

Ho conosciuto un tale

un tale di Terralba

che si svegliava sempre all’alba

Ho conosciuto un tale

un tale di Sicilia

che beveva l’acqua Lilia

Giacomo Marcelloni

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Giacomo

Intelligente

Amabile

Come

Orlando Bloom

Ma

Ombroso

Martina

Amabile

Ragazza

Certamente

Eccezionale

Lei

Lentamente

Ogni

Notte

Impazzisce

Giacomo Marcelloni

Amabile

Buono

Come

Dentista

Estremamente

Forte

Gagliardo

Ha

Intensamente

Lavorato

Martedì

Nove

Ottobre

Per

Quindici

Ruoli

Speciali

Tutti

Undici

Venerdì

Zappava

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Anziano

Bibliotecario

Concede

Di

Entrare

Fingendo

Gentilmente.

Hanna

Intelligente,

Lentamente

Mentre

Nessuno

Osa

Privarla di quel

Regno

Sa

Tirare

Uva dalle

Vigne

Zeppe

Mi piace andare a gattoni

così schivo i piccioni.

Mi piace guardare gli alberi

ma non mi piace guardare i peri.

Non mi piace fare la spesa

perché portarla poi pesa.

Gabriele Gallerini

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LCUNI ALLI ISONTI ANNO ERCANO ATTERI NFESTATO STREMAMENTE A ACCHINA RUTTOSI UOVA

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CCCC’’’’era una volta una gattina di nome Arianna.

Un giorno scappò nella foresta a curiosare, per vedere

qualche animale nuovo e per fare nuove conoscenze.

Si avviò e trovò dei cacciatori che mettevano delle

trappole grandissime per catturare l’orso più forte

per ucciderlo perché pensavano che scappasse dalla foresta per uccidere le

persone del paese.

La gattina non capiva cosa erano quelle trappole e quando vide che i

cacciatori se ne andarono, andò e mise una zampetta dentro, ma l’orso che

passava di lì si tuffò e salvò la gattina.

A quel punto la gattina disse: -come ti chiami?-

-Mi chiamo Giacomo e sono l’ orso più grande della foresta e tu?- -Io sono un

gattina di nome Arianna e sono venuta a curiosare nella foresta-. Lei

raccontò all’orso per chi erano quelle trappole e

da quel giorno l’ orso e la gattina e diventarono

bravi amici.

Lisa Grande Lisa Grande Lisa Grande Lisa Grande

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C’era una volta un

falegname che stava

intagliando nella carta

un burattino per poi

farlo diventare un

pezzo di legno. Ma il

falegname che si

chiamava Geppetto vide

che il disegno era già

bello così e non volle più

farlo sul legno. Gli

diede un nome, lo

chiamò Pinocchio, dato dal tipo di carta che aveva usato, cioè il pino. Fuori

tirava un vento fortissimo, e Pinocchio con un soffio di vento fu sbalzato fuori

dalla finestra come una piuma, in quel momento nel paese stavano passando due

carabinieri, Pinocchio volò nel viso ad uno dei carabinieri che si mise paura.

Geppetto inseguì: “mi scusi ma quel foglio è mio.” Il carabiniere rispose:”con il

suo foglio ci ha fatto distrarre dal nostro lavoro, tenga il suo foglio ma stia più

attento perché la prossima volta non la perdoniamo.”

Pinocchio però volò via di nuovo e arrivò dalla fata che lo fece diventare un

pezzo di plastica. Pinocchio volle diventare un bambino e ci riuscì, grazie a

Geppetto che lo aiutò e lo trasformò.

Samuele Telesca

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C’era una volta un gatto che viveva in un castello sperduto dal mondo. Lui era il re

del castello e non aveva amici. Un giorno

conobbe degli amici, che erano un cane, una

volpe e un coniglio, e ogni giorno si ritrovavano

per fare delle scommesse, anche se il gatto

non diceva mai niente.

Allora un giorno gli chiesero –perché non li

metti anche tu i soldi?-

- Sono affari miei!-

-Ne hai tanti!-

- E’ uguale !-

- Dai cosa ti costa?!-

-Tutto!-

- Va bene fai come vuoi.-

Per un po’ di tempo il gatto stette a casa. Un giorno mentre era seduto sul suo trono,

felice, arrivarono i suoi amici. I servi stranamente erano presenti e sentirono tutto:

gli amici erano in pericolo. Allora gli chiesero:- Presteresti 70 monete d’oro a i poveri

gatti?-

-State scherzando spero?-

-No!!-

-Ma neanche per idea, siete malati!-

-Ascolta abbiamo urgente bisogno.-

-Non ve li darò mai! Fuori dal mio castello.-

Facendo così non solo perse i suoi amici ma

anche tutti i suoi servitori e così alla fine si

ritrovò solo soletto nel castello.

Giacomo Marcelloni

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Ho conosciuto un tale,

un tale di Lamporecchio

che era sordo da un orecchio

Ho conosciuto un tale,

un tale di Montecatini

che amava tanto i bambini

Ho conosciuto un tale,

un tale di Cerbaia

che d’estate dormiva nell’aia

Ho conosciuto un tale,

un tale di Mastromarco

che andava sempre al parco

Ho conosciuto una tale,

una tale di Messina

che faceva la fattorina

Ho conosciuto un tale,

un tale di Nuoro

che nuotava nell’oro

Ho conosciuto un tale,

un tale di nome Giorgino

che mangiava sempre un brigidino

Ho conosciuto una tale,

una tale di nome Lisa

che era sempre in divisa

Margherita Palese

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BALDUCCI LORENZO GUIDA LA MACCHINA CON VINCENZO LORENZO BALDUCCI MANGIA I CANTUCCI MONIA LEONE VA A SCUOLA CON UN CANNONE LEONE MONIA MANGIA TUTTA LA MACEDONIA ARMANDO BARTOLINI UCCIDE I VIAREGGINI BARTOLINI ARMANDO INDOSSA UNO SCAFANDRO MARGHERITA PALESE MANGIA LA MAIONESE PALESE MARGHERITA È MORTA INTIRIZZITA

Lorenzo Balducci

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Megghy Amata Ricercata Giocosa Happy Esplosiva Radiosa Intraprendente Testarda Amabile Polemica Amichevole Lenta Estroversa Semplicemente Esuberante Margherita Palese

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Viva viva il Carnevale tutti quanti fa ballare i bambini mascherare e i coriandoli tirare la tristezza fa passare e i guai dimenticare viva viva il Carnevale

Lorenzo Balducci

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La scuola Secondaria Berni Francesco è obbligata a mettere tutti gli alunni al fresco Fisica, Musica e Tecnologia sono materie da fare in compagnia Dopo tre anni di giocate ecco arrivano le legnate In questa classe gli alunni stanno attenti come un bel gruppo di dormienti Per chi non studia in questa scuola dopo poco dalla finestra vola Dopo anni in questo sciame ecco arriva l’odiato esame

Lorenzo Balducci

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Ancora

Bassotto

Cerca

Di

Evadere

Fuggendo in

Grandi

Hotel

Inabitati

Lungo il

Mare

Navigando verso

Occidente

Però

Questo

Repertorio

Sta

Terminando

Ugualmente e la

Vigilanza sta

Zizzagando

Alessio Cinelli

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C’era una volta nel regno di Valleverde un ragazzo di nome

Tom, era un ragazzo sveglio e intelligente, e abitava insieme

alla sua povera nonna malata.

Il dottore di famiglia un giorno gli disse che per guarire la nonna avrebbe dovuto

prendere un capello del malvagio stregone che abitava ai confini del regno, per fare

una pozione curativa, ma l’impresa sarebbe stata impossibile.

Tom grazie alla sua testardaggine partì nonostante la nonna e il medico glielo avessero

impedito. Lo stregone, che aveva visto le intenzioni di Tom attraverso la sua magica

palla di cristallo, mandò il suo esercito di cani rabbiosi ad ucciderlo. Tom, grazie a

tutta la sua forza e agilità, riuscì ad arrivare a destinazione passando per tutte le

cime degli alberi della foresta, lasciando così i cani inferociti alle sue spalle, o meglio,

ai suoi piedi.

Arrivato di fronte al portone del palazzo si accorse che lo stregone con un

incantesimo aveva fatto sparire l’accesso sostituendolo con dei massi enormi

impossibili da spostare. Ma proprio mentre Tom si stava per arrendere arrivò lo

Spirito della foresta che con un soffio lo fece saltare così in alto da fargli superare le

mura. Lo stregone non si accorse di niente quando Tom gli piombò addosso dal cielo e

gli strappò un ciuffo di bianchi capelli dalla testa che subito un altro soffio lo fece

balzare fuori dal castello, e via di corsa verso casa dalla povera nonna.

Lo stregone rimase così male dell’accaduto che non uscì mai più dal suo castello, infatti

nessuno ebbe più sue notizie, smise di andare perfino nella sua bottega preferita

quella dove vendono caramelle di rospo e vomito di lucertola, e pensare che era il suo

unico cliente!

Tom ringraziò tanto lo Spirito della foresta, fece guarire la nonna, e vissero tutti

felici e contenti.

FINE Alessio Cinelli

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FEROCE

E

RADIOSA

RAGAZZA

ENERGETICA

RITMICA

IRONICA

AMICA

RADIOSA

IRONICA

ALLERGICA

NON

NATA

APRILE

L’unica Geniale

Importante Inistancabile

Sincera Amico

Amica Non

Laziale

Unico

Calciatore

Approssimativo

Veloce

Onorevole

Leonessa

Piccola

Inistancabile

Corsara

Ha

Innumerevoli

Amori e

Ragazzi

Arrabbiati

Moglie Leale

Onorevole Energetica

Non Onorevole

Impazzita Non

Ancora Emotiva

Arianna Ferreri

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Arianna Ferreri rompe i bicchieri Ferreri Arianna mangia tanta panna Margherita Palese molesta il Paese Palese Margherita è stata ingerita Bartolini Armando i cretini stava scacciando Armando Bartolini fabbricava pannolini Giacomo Marcelloni assaggia i bomboloni Marcelloni Giacomo ha una villa a Como Alderotti Sandra ha una salamandra Sandra Alderotti mangia tutti i biscotti Fiorello va sempre in giro con l’ombrello Enzo Iacchetti mangia tanti spaghetti Elena Sofia Ricci fa tanti capricci

Chiara Volpi & Arianna Ferreri Chiara Volpi & Arianna Ferreri Chiara Volpi & Arianna Ferreri Chiara Volpi & Arianna Ferreri

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SLAPPY, IL PUPAZZO aNIMATO

… Poi abbassai lo sguardo verso Slappy.

In quel momento, vidi le sue labbra

contrarsi. Il pupazzo mi guardò diritto

in faccia e mi fece l’occhiolino. In quel

momento mi accorsi che era animato.

Feci un urlo e Slappy cadde a terra, mio

padre lo raccolse e disse: -Hai visto è

animato! Dici sempre che ti senti sola…

lui è come una persona vera, lo potrai

accudire come un fratellino; cerca

almeno di andare d’accordo con lui visto

che non vai d’accordo con Sara e Jed. Quando litighi con tuo fratello e

tua sorella non riuscite mai a ritrovare la calma e spesso io e tua madre

siamo costretti ad intervenire… spero che con Slappy questo non

accada!- Risposi: - Certo papà te lo prometto!! -

Ero felicissima e corsi nella stanza da disegno di Sara per fargli vedere

Slappy, ma nel frattempo sentii la voce di Slappy che mi disse: -Ehi

lasciami scendere… so camminare anche da solo!-

Lo posai a terra e gli dissi: -Corri, prima che Sara vada via!

Arrivammo nella stanza, ma Sara non c’ era, allora decisi di aspettarla

seduta. Nel Frattempo Slappy girò per la stanza e vide tutti i dipinti di

mia sorella, lei è molto brava a disegnare, ne vide uno da finire così

pensò di aiutare Sara, prese il pennello… e lo accostò alla tela ma io mi

buttai su di lui per fermarlo… stava per rovinare il disegno. Nel

frattempo arrivò Sara che mi disse: -Cosa sta facendo quel pupazzo!

- Ho appena fermato Slappy – bofonchiai ansante tenendo con una mano

il pupazzo e con l’altra il pennello grondante di vernice – stava per

rovinare un dipinto di Sara.-

Tutti mi guardarono allibiti. - Ho visto arrivare te – replicò in tono

insofferente Sara. - L’hai portato tu il pupazzo, Amy ce l’hai ancora in

mano. Come il pennello. -Ma… ma… ma… - balbettai.

I miei occhi saettarono da un volto all’altro. Tutti mi guardarono come

se fossi un’aliena appena arrivata sulla Terra a bordo di un’astronave.

Nessuno dei miei familiari mi credeva.

Nessuno!

Dissi esasperata: -Sono venuta qui solo per far vedere a Sara il pupazzo

che mi era stato appena regalato da papà, ma quando siamo arrivati non

c’era, allora abbiamo deciso di aspettarla! Slappy ha girato tutta la

stanza per vedere i dipinti e ne ha visto uno da finire allora voleva

aiutarla, ha preso un pennello, lo ha intinto nella tempera e stava per

sfiorare la tela, ma io mi sono buttata su di lui e l’ho fermato e poi sei

arrivata tu! Sara rispose: -Va bene questa volta ti perdono ma che non

risucceda!- Io risposi contenta: - Va bene non accadrà mai più!-

Fui molto felice perché Slappy non volendo ci aveva reso più unite e

quando andavamo nella stanza da disegno di Sara, lei gli dava sempre un

pennello, la tinta ed un foglio e lui si metteva a disegnare mentre io

stavo lì a guardarli con ammirazione.

MARGHERITA PALESE

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Amabile Ragazza Imprenditrice Affidabile Non Nata Agosto Furba Elegante Riconoscibile Riconoscente Elogiatrice Ristoratrice Impegnata Moglie Amante Rigorosa Generosa Ha Energia Rabbiosa I rritata Tamponatrice Autostrada Pittrice Anallergica Lavoratrice Esasperata Silenziosa Eclettica Graziosa Rimborsatrice Elegante Tartassa Altri Tozza Adorabile Forse Impazzita

Chiara Volpi

Page 24: libro della 1c

Alice va in campagna

CCCC’era una volta una bambina di nome Alice, lei era una bambina di otto anni. Viveva in una bellissima città dove

alcune persone avevano dei poteri soprannaturali, Alice

era una di queste. Alice era in grado di volare. In città

c’erano moltissime case grandissime e anche molti castelli. Un giorno il

suo babbo che lavorava come fattore in un’ azienda agricola perse il

lavoro. Durante una tempesta, il raccolto andò distrutto, perse molti

soldi e non riuscirono a far riprendere l’azienda che dovette chiudere. Il

padre di Alice trovò lavoro in un’altra azienda agricola molto lontana e

allora decise di trasferirsi lì con tutta la famiglia. Alice non era molto

contenta di questo, perché doveva abbandonare la sua casa e

soprattutto le sue amiche. Tutte le sue amiche si riunirono e le fecero

una festa di addio. Alice pianse molto ma purtroppo sapeva che doveva

andare via. Arrivati alla nuova casa, Alice rimase di stucco perchè la

casa era bruttina ed era circondata tutta da campi con qualche casetta

in qua e là. Alice era sempre sola senza amici e tutte le volte che si

avvicinava alle bambine per chiedere se potevano giocare con lei, loro

rispondevano: -No, noi non giochiamo con le bambine arrivate da poco

in paese, giochiamo solo con le bambine che vivono qua da sempre,

quindi torna a casa tua.-

Tutte le volte che le dicevano così, Alice ci rimaneva male e tornava a

casa piangendo. La mamma vedendola piangere le chiese: -Alice cosa ti è

successo?- Alice rispose: -Le bambine del villaggio non vogliono che io

giochi con loro perché sono arrivata da poco in paese- La mamma le

disse per tranquillizzarla: -Non ti preoccupare prima o poi ti

accetteranno- Così Alice si tranquillizzava sempre e tornava fuori. Un

giorno tornando da scuola all’imbocco della stradina di casa, sentì una

vocina che diceva: -Aiuto aiutatemi!- Questa vocina proveniva dal

pozzo. Alice si affacciò e vide la “leader” del gruppo delle bambine che

rifiutavano sempre Alice. La bambina disse: -ti prego fammi uscire …

aiutami!- Alice rispose un po’ arrabbiata: - Perché dovrei farti uscire, tu

ti rifiuti sempre di giocare con me, non dovresti evitare le persone senza

prima conoscerle, io non sono poi così tanto male.-

La bambina rispose: -Hai ragione ho sbagliato avrei dovuto darti una

possibilità, ma ti prego, se non mi aiuti morirò qui. Ti scongiuro chiama

qualcuno e scusami se ti ho fatto soffrire!-

Alice disse: - e va bene siccome io sono una bambina corretta ti farò

uscire. - Alice, grazie ai suoi poteri, andò fino alla fine del pozzo e tirò

fuori la bambina, che appena uscita disse: -Oh mio Dio come hai fatto?-

E scappò. Alice quando tornò a casa raccontò la vicenda alla mamma che

disse: - ora prova ad andare di nuovo a chiedere alle bambine di giocare

con te e vedrai che qualcosa cambierà. –

Alice andò e come sempre tutte non vollero giocare con lei tranne una

che disse: -Lei è una mia amica e da oggi giocherà sempre con noi, ha un

segreto che sappiamo io e lei e che racconterà solo a della vere amiche.-

Da quel giorno diventarono molto unite e vissero per sempre felici e

contente. MARGHERITA PALESE

Page 25: libro della 1c

Anatra

Nave

Balena

Cane

Delfino

Elefante

Farfalle

Gatto

Hotel

Istrice

Lupo

Marmotta

Oca

Pecora

Quaglia

Rana

Serpente

Topo

Uva

Vipera

Zebra

Samuele

Telesca

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Testardo

Esotico

Lento

Entusiasta

Simpatico

Compagno e

Amico

Sincera

Amica

Migliore

Ancora

Neonata

Troppo vivace e

Allegra

Serena

Anche

Birichina

Ronfa

Indifferente

Naturale

Aitante

Solare

Amico

Modesto

Unico

Entusiasta

Libero e

Energico

Samuele

Telesca

Page 27: libro della 1c

AAAANTOLOGIA, LA MIA MATERIA PREFERITANTOLOGIA, LA MIA MATERIA PREFERITANTOLOGIA, LA MIA MATERIA PREFERITANTOLOGIA, LA MIA MATERIA PREFERITA

BBBBABBO NOME COMUNE DI PERSONAABBO NOME COMUNE DI PERSONAABBO NOME COMUNE DI PERSONAABBO NOME COMUNE DI PERSONA

CCCCALCIO, SPORT AMATOALCIO, SPORT AMATOALCIO, SPORT AMATOALCIO, SPORT AMATO

DDDDIDONE, PERSONAGGIO DELL’ENEIDEIDONE, PERSONAGGIO DELL’ENEIDEIDONE, PERSONAGGIO DELL’ENEIDEIDONE, PERSONAGGIO DELL’ENEIDE

EEEELEFANTE, ANIMALE GIGANTE LEFANTE, ANIMALE GIGANTE LEFANTE, ANIMALE GIGANTE LEFANTE, ANIMALE GIGANTE

FFFFABIO, IL MIO NOMEABIO, IL MIO NOMEABIO, IL MIO NOMEABIO, IL MIO NOME

GGGGIULIA, IL NOME DELLA MIA RAGAZZAIULIA, IL NOME DELLA MIA RAGAZZAIULIA, IL NOME DELLA MIA RAGAZZAIULIA, IL NOME DELLA MIA RAGAZZA

HHHHOTEL, A VOLTE COSTOSOOTEL, A VOLTE COSTOSOOTEL, A VOLTE COSTOSOOTEL, A VOLTE COSTOSO

IIIITACA, CITTA’ GRECATACA, CITTA’ GRECATACA, CITTA’ GRECATACA, CITTA’ GRECA

JJJJUVE, LA MIA UVE, LA MIA UVE, LA MIA UVE, LA MIA SQUADRA DEL CUORESQUADRA DEL CUORESQUADRA DEL CUORESQUADRA DEL CUORE

LLLLUCCIOLA, ANIMALE CHE ILLUMINAUCCIOLA, ANIMALE CHE ILLUMINAUCCIOLA, ANIMALE CHE ILLUMINAUCCIOLA, ANIMALE CHE ILLUMINA

MMMMOTORINO, QUELLO CHE AVRO’ TRA DUE ANNIOTORINO, QUELLO CHE AVRO’ TRA DUE ANNIOTORINO, QUELLO CHE AVRO’ TRA DUE ANNIOTORINO, QUELLO CHE AVRO’ TRA DUE ANNI

NNNNAPOLEONE, CONDOTTIEROAPOLEONE, CONDOTTIEROAPOLEONE, CONDOTTIEROAPOLEONE, CONDOTTIERO

OOOOPPOSITE, TRADOTTO IN ITALIANO: DI FRONTEPPOSITE, TRADOTTO IN ITALIANO: DI FRONTEPPOSITE, TRADOTTO IN ITALIANO: DI FRONTEPPOSITE, TRADOTTO IN ITALIANO: DI FRONTE

PPPPAPERINO, PERSONAGGIO DEI CARTONI ANIMATIAPERINO, PERSONAGGIO DEI CARTONI ANIMATIAPERINO, PERSONAGGIO DEI CARTONI ANIMATIAPERINO, PERSONAGGIO DEI CARTONI ANIMATI

QQQQUADRI, NE HO ROTTI TANTIUADRI, NE HO ROTTI TANTIUADRI, NE HO ROTTI TANTIUADRI, NE HO ROTTI TANTI

RRRROSPO, ANIMALE OSPO, ANIMALE OSPO, ANIMALE OSPO, ANIMALE

SSSSOSPENSIONE, SPERIOSPENSIONE, SPERIOSPENSIONE, SPERIOSPENSIONE, SPERIAMO DI NO!!!!!AMO DI NO!!!!!AMO DI NO!!!!!AMO DI NO!!!!!

TTTTAZ, DIAVOLETTO DEI CARTONIAZ, DIAVOLETTO DEI CARTONIAZ, DIAVOLETTO DEI CARTONIAZ, DIAVOLETTO DEI CARTONI

UUUUVA, FRUTTO CHE HO A CASA VA, FRUTTO CHE HO A CASA VA, FRUTTO CHE HO A CASA VA, FRUTTO CHE HO A CASA

VVVVALZER,IL BALLO CHE ODIOALZER,IL BALLO CHE ODIOALZER,IL BALLO CHE ODIOALZER,IL BALLO CHE ODIO

ZZZZORRO, EROE MESSICANOORRO, EROE MESSICANOORRO, EROE MESSICANOORRO, EROE MESSICANO

Fabio Fucentese

Page 28: libro della 1c

C’era uno scolaro di Milano che non studiava mai l’italiano portava sempre dei grossi scarponi e camminava sempre sui talloni quello strano scolaro di Milano Un professore di inglese mangiava trenta torte al mese era grasso come un elefante forse come un ippopotamo gigante quel grasso professore di inglese C’era una volta un signore che passava in oreficeria molte ore prendeva anelli per i suoi monelli grossi come dei fardelli quello strano ladro di un signore

Lorenzo Balducci

Page 29: libro della 1c

CERCASI

HOTEL

IN

AMSTERDAM

ROMA

AMERICA

VELOCE

ONOREVOLE

LEALE

POLPETTINA

INSICURA Non mi piace andare a scuola

perché mi si consuma la suola

mi piacciono gli animali

ma non le cellule staminali

non mi piace andare in montagna

perché preferisco scrivere alla lavagna

mi piace la bistecca

purché non sia secca

non mi piace Francoforte

perché mi ricorda la morte

mi piace la Sardegna

ma non raccogliere la legna

non mi piace Sandrone

perché è un po’ pelandrone

Chiara Volpi

Page 30: libro della 1c

Un giorno Biancaneve

andò nel bosco per

raccogliere dei fiori.

Vide dei nani e pensò che

volevano rubarle i

fiori.

-Allora, cosa state facendo!? – disse Biancaneve.

- Noi, nulla – ribatterono i nani.

- E invece non mi convincete – disse Biancaneve.

Allora Biancaneve prese un bastone e lo lanciò in

testa a Pisolo. Pisolo si arrabbiò e saltò addosso a

Biancaneve. Eolo prese un coniglio per le orecchie e

lo lanciò addosso a Biancaneve. Mammolo andò da

una strega per farsi dare una pozione. Tutti e sette

i nani bevvero la pozione che fece moltiplicare i nani

in quattordici e poi in ventotto. Biancaneve non c’è la

fece più e buttò una bomba. I nani caddero uno a

uno ma rimasero incolumi. Allora i nani saltarono

tutti addosso a Biancaneve. Biancaneve scappò ma il

principe la spaventò con la sua spada incandescente

e svenì. I nani ritornarono sette e vissero vittoriosi

e contenti.

Samuele Telesca

Page 31: libro della 1c

Nella Radura Pianeggiante vivevano o meglio vivacchiavano

tre paperelle. Una era bianca con delle macchie rosse però era molto

pigra. Un’altra era bianca con delle macchie blu e l’altra era bianca

con delle macchie gialle. Le ultime due erano meno pigre della prima.

Non dovete pensare che non avevano un nome, l’avevano eccome! Si

chiamavano Gialla, Blu e Rossa lo potete dedurre dai colori delle loro

macchie. Per tutta l’estate non fecero che divertirsi, ma quando sentirono

le prime piogge, avvertirono il bisogno di una casa. In un primo

momento si rifugiarono nello stagno, ma quando lo stagno si ghiacciò

iniziarono a costruire un riparo. Rossa, essendo pigra, si

costruì una casa con delle canne di bambù ma non trovò

l’approvazione dei due che costruirono una casa di

mattoni.

Un brutto giorno arrivò una volpe andò a “bussare” alla

porta di Rossa e le disse: -Apri voglio farti vedere una

cosa- Ma Rossa rispose: - Sono una papera non un’oca-. Ma

la volpe si arrabbiò e distrusse la casa di bambù. La papera

non sapendo cosa fare si rifugiò a casa delle sue sorelle. La

volpe vedendo che la casa era resistente salì sul camino, ma appena si

gettò si sentì bruciare la coda. Voleva andare via, ma le tre paperelle la

intrappolarono e la mangiarono.

In una lontana fattoria un cane di nome Carl, un Pastore Tedesco, ed un lupo di nome Lenny,si contendevano un pezzo di carne davanti a un pollaio dove le galline

“impazzite” facevano il tifo per l’uno o per l’altro. Ad un certo punto il cane iniziò a

fingere dicendo: -Ohi! Che male il mio stomaco, credo proprio che non riuscirò a

mangiare nemmeno un brodino.-

Però Lenny non abboccò ai piagnistei del cane e mentre diceva: -Te lo faccio passare

io il mal di pancia.- con un salto gli si avventò contro. Il cane fece appena in tempo a

salvarsi, però così facendo svelò il suo trucco. I due si fissarono per un tempo

interminabile quando ad un certo punto i due si avventarono sul pezzo di carne,

nell’impatto alzarono un polverone da non vedere più niente.

Dopo un po’ che litigavano addentarono la carne contemporaneamente diedero uno

strattone così forte che la carne si “alzò in volo” e cadde vicino ad una volpe.

La volpe tutta contenta la mangiò.

Morale:Tra i due litiganti il terzo gode.

Gallerini�Gabriele�

Page 32: libro della 1c

Nella periferia di una cittadina italiana c’era una casetta molto carina

dove abitava una normale famiglia insieme ad una gattina di nome Milly e una

colla tedesca di nome Pritt. Questi due venivano

sempre presi di mira dai loro simili: a Milly dicevano

che era troppo affettuosa e a Pritt che quando

incollava lasciava sempre dei pezzetti di colla. Un

giorno Milly disse a Pritt: - Basta! Non voglio più

essere presa in giro! - - Anch’io! – Rispose Pritt – Che

ne dici di far rigar dritto tutti quelli che si prendono

gioco di noi e degli altri? – gli propose Milly – Si! Ci

sto! – Confermò Pritt.

Pritt decise di costruirsi un’astronave: trovò due pezzi di ellisse fatti di

metallo, un collare di legno con piccole lampadine rotonde e una ciotola di

plastica trasparente. Milly invece si allenò con i suoi artigli, anche se del resto

era sempre la solita gatta dolcissima.

Da allora in poi i bulli non osarono più prendere in giro quella strana coppia che

iniziò ad essere circondata da amici.

CCCC’era una volta in u’era una volta in u’era una volta in u’era una volta in un regno molto lontano una ragazza molto esigente di n regno molto lontano una ragazza molto esigente di n regno molto lontano una ragazza molto esigente di n regno molto lontano una ragazza molto esigente di

nome Biancaneve che viveva in una casa lussuosa e aveva come schiavetti sette nome Biancaneve che viveva in una casa lussuosa e aveva come schiavetti sette nome Biancaneve che viveva in una casa lussuosa e aveva come schiavetti sette nome Biancaneve che viveva in una casa lussuosa e aveva come schiavetti sette nani nominati: Tonnolo, Sediolo, Vasolo, Librolo, Cellularolo, Fogliolo, Lettolo.nani nominati: Tonnolo, Sediolo, Vasolo, Librolo, Cellularolo, Fogliolo, Lettolo.nani nominati: Tonnolo, Sediolo, Vasolo, Librolo, Cellularolo, Fogliolo, Lettolo.nani nominati: Tonnolo, Sediolo, Vasolo, Librolo, Cellularolo, Fogliolo, Lettolo. Biancaneve bastonava i suoi nani per essere Biancaneve bastonava i suoi nani per essere Biancaneve bastonava i suoi nani per essere Biancaneve bastonava i suoi nani per essere servita come una regina.servita come una regina.servita come una regina.servita come una regina. Vasolo, stanco di ricevere sempre e solo botte, un giorno disse a Tonnolo, il nano Vasolo, stanco di ricevere sempre e solo botte, un giorno disse a Tonnolo, il nano Vasolo, stanco di ricevere sempre e solo botte, un giorno disse a Tonnolo, il nano Vasolo, stanco di ricevere sempre e solo botte, un giorno disse a Tonnolo, il nano della cucina: della cucina: della cucina: della cucina: ---- Che ne dici di mettere del sonnifero nella cena della nostra Che ne dici di mettere del sonnifero nella cena della nostra Che ne dici di mettere del sonnifero nella cena della nostra Che ne dici di mettere del sonnifero nella cena della nostra padrona? padrona? padrona? padrona? ---- ---- Va bene! Sarà un gioco da ragazzi per me Va bene! Sarà un gioco da ragazzi per me Va bene! Sarà un gioco da ragazzi per me Va bene! Sarà un gioco da ragazzi per me ––––rispose Tonnolo.rispose Tonnolo.rispose Tonnolo.rispose Tonnolo. Arrivò l’ora della cena e Biancaneve, appena mise in bocca il primo boccone, cadde Arrivò l’ora della cena e Biancaneve, appena mise in bocca il primo boccone, cadde Arrivò l’ora della cena e Biancaneve, appena mise in bocca il primo boccone, cadde Arrivò l’ora della cena e Biancaneve, appena mise in bocca il primo boccone, cadde in un sonno profondo e fu in quel momento che i nani si munirono di legni e in un sonno profondo e fu in quel momento che i nani si munirono di legni e in un sonno profondo e fu in quel momento che i nani si munirono di legni e in un sonno profondo e fu in quel momento che i nani si munirono di legni e iniziarono a rendere alla loro padrona tutte le botte che avevano ricevuto.iniziarono a rendere alla loro padrona tutte le botte che avevano ricevuto.iniziarono a rendere alla loro padrona tutte le botte che avevano ricevuto.iniziarono a rendere alla loro padrona tutte le botte che avevano ricevuto. Finito il loro lavorFinito il loro lavorFinito il loro lavorFinito il loro lavoro, i nani lasciarono la casa e furono così per sempre liberi.o, i nani lasciarono la casa e furono così per sempre liberi.o, i nani lasciarono la casa e furono così per sempre liberi.o, i nani lasciarono la casa e furono così per sempre liberi. Da quel giorno non si seppe più niente né di Biancaneve, né dei sette nani.Da quel giorno non si seppe più niente né di Biancaneve, né dei sette nani.Da quel giorno non si seppe più niente né di Biancaneve, né dei sette nani.Da quel giorno non si seppe più niente né di Biancaneve, né dei sette nani.

Alessio CinelliAlessio CinelliAlessio CinelliAlessio Cinelli

Page 33: libro della 1c

C’era una volta una ragazza di nome Biancaneve, viveva con i sette nani, in una casetta molto carina.

Un giorno Biancaneve decise di andare a fare spesa.

Brontolo le disse: -Attenta, potrebbe essere

pericoloso!-

-Non preoccuparti!- esclamò la ragazza.

Quando tornò, Biancaneve era più strana di

prima.

Sembrava posseduta dal demonio, e lo era.

Prese un bastone e, avvicinandosi ai nani, glielo

tirò in capo.

Brontolo, si arrabbiò molto e disse: -Come hai osato, io sono il tuo

nano!?-

Biancaneve allora lo stordì con un colpo in testa, lo prese in braccio

e mise i suoi piedi sul soffitto e disse: -Spider

nano - Spider nano, il soffitto tu mi tocchi!!!-

Allora gli altri nani presero asce, coltelli e una

mezzaluna insieme a un macete, erano intenzionati

a levare dal mondo la ragazza.

Biancaneve, allora, uscì di casa facendo una risata

satanica, infine, prese una bomba, la lanciò, e la

casa, con i nani, scomparì.

-Alla fine dovrei dire: “e tutti vissero felici e contenti” ma no!

Tutti vissero infelici e scontenti, perché Biancaneve, dopo un anno

riuscì a far scoppiare il pianeta Terra!

Jacopo Spinelli

Page 34: libro della 1c

A me non piace andare a scuolaA me non piace andare a scuolaA me non piace andare a scuolaA me non piace andare a scuola

nemmeno tagliare l’aiuola.nemmeno tagliare l’aiuola.nemmeno tagliare l’aiuola.nemmeno tagliare l’aiuola.

A me piace curiosareA me piace curiosareA me piace curiosareA me piace curiosare

eppure non mi fa amare.eppure non mi fa amare.eppure non mi fa amare.eppure non mi fa amare.

A me piace l’immaginazioneA me piace l’immaginazioneA me piace l’immaginazioneA me piace l’immaginazione

e cantare una canzone.e cantare una canzone.e cantare una canzone.e cantare una canzone.

A me non piace chi mi guardaA me non piace chi mi guardaA me non piace chi mi guardaA me non piace chi mi guarda

e nemmeno chi mi mandae nemmeno chi mi mandae nemmeno chi mi mandae nemmeno chi mi manda

dei biglietti dalla mansarda.dei biglietti dalla mansarda.dei biglietti dalla mansarda.dei biglietti dalla mansarda.

A me piace tA me piace tA me piace tA me piace tutto questoutto questoutto questoutto questo

del restodel restodel restodel resto

sono sempre arrivata presto….sono sempre arrivata presto….sono sempre arrivata presto….sono sempre arrivata presto….

Feliciarosa BocciaFeliciarosa BocciaFeliciarosa BocciaFeliciarosa Boccia

Page 35: libro della 1c

CENERENTOLA

C’erano una volta in un paese tre sorelle e una matrigna. Una delle tre sorelle, la più povera, era una giovane di nome Cenerentola che era costretta a lavorare giorno e notte.

Arrivò la sera in cui le sorellastre e la matrigna furono invitate a un ballo

organizzato dal principe, partirono e lasciarono Cenerentola sola a casa. Dopo qualche istante un forte bagliore accecò Cenerentola. Era la carrozza della fata. Atterrò e disse a Cenerentola: -non aver paura, ora ti trasformerò in una bellissima ragazza.- Fece un incantesimo e trasformò Cenerentola in una stupenda ragazza. La fata le disse ancora: -ora va’ dal principe.- Cenerentola seguì il suo consiglio e si avviò al castello. Entrò e subito il principe, stupito dalla bellezza di questa ragazza, chiese se voleva ballare con lui. Ma il ballo durò poco perché intervennero le sorellastre e la matrigna mandando un sortilegio su quella coppia. UNA STRANA ACQUA BERRETE E UNA COPPIA DI STUPITI CIOCCOLATINI SARETE. Il principe e Cenerentola si trasformarono in due stupiti cioccolatini fondenti, che furono subito mangiati. In fin dei conti le anime del principe e di Cenerentola si vollero tantissimo bene e così per sempre vissero felici e fondenti.

Lorenzo Balducci

Page 36: libro della 1c

FANS

ANCORA

BELLO

INCITA

ORLANDO BLOOM

FURBO

UNDICENNE

CHE

ESCOGITA

NUOVI

TEMI

E

SCRIVE

ENTUSIASMENTE

LUSSUOSA

INESTIMABILE

STELLA

ARGENTEA

GRAZIOSA

RAGAZZA

ALTA

NON

DEFINITA

ECCENTRICA SE STUDI IN QUESTA SCUOLA

IL TEMPO NON VOLA

MATEMATICA, STORIA, GEOGRAFIA

MAMMA MIA CHE PAZZIA!

ALLA FINE DI ANNI TRE

DI SOMARI NON CE NE E’

Fabio Fucentese

Page 37: libro della 1c

Elettrizzante Pacifico

Dominatore Amico

Oppure Con

Audace Importanti

Riccone Notizie

Di Imbarazzanti

Oro

Taccagna

Afferra

Fugacemente

Impermeabile

Chiara vive in

Habitat

Invernali e

Autunnali ma è

Raccapricciante in

Autunno

Alessio Cinelli

Page 38: libro della 1c

Entusiasmante

Dermatologo

Odiato

Al

Rogo

Da

Osvaldo

Papero

Ancora

Carino

Incontra

Nonna

Ida

Granchio

Ringrinzito

E

Tozzo

Abbronzato

Topo

Arrogante

Fifone

Impaurito

Valida

Amica

Leale

E

Non

Tanto

Impazzita

Nemmeno

Ammattita

Elemosina

Soltanto

In

Delle

Emergenze

Rischiose e

Infernali

Page 39: libro della 1c

IL CANE RIKI E IL LUPO

CCCC’era una volta in una fattoria un cane che stava sempre davanti alla sua cuccia ad abbaiare a tutti i contadini che passavano di là aspettando ogni tanto qualche ricompensa. Riki, era un cane molto intelligente, ma non tanto furbo, però obbediva sempre al suo padrone. Aveva un difetto e cioè quello di vantarsi troppo davanti a tutti gli animali della fattoria. Era un meticcio con il pelo marrone chiaro e bianco e aveva sempre le orecchie e la coda ritta; era un giocherellone e non si stancava mai di correre dietro alle oche e alle anatre per poter giocare con loro. Un giorno quando il suo padrone tornò dal lavoro prese un bel pezzo di carne e lo portò al suo fedele cane, il quale era così felice e contento, che lo leccò per mostrargli la sua gratitudine. Mentre mangiava il suo pezzo di carne tranquillamente davanti al pollaio, da lontano scrutò qualcosa di colore grigiastro-bianco. Dapprima pensò che fosse una palla di neve gigantesca che scendeva velocemente per la collina e travolgeva tutto ciò che si trovava davanti, ma subito dopo capì che non era possibile, poiché non era inverno. Allora pensò a una pecora di colore grigiastro-bianco che correva impazzita su e giù per la collina inseguita da oche che svolazzavano sulla sua testa e infine man mano che questa cosa avanzava, il cane si accorse che era proprio un lupo che minacciosamente si aggrappò su di lui e il pezzo di carne. Riki riuscì a scappare via velocemente e vigliaccamente, tra sé pensò che l’aveva scampata proprio bella, per un attimo aveva temuto il peggio e cioè che sarebbe potuto finire tre le fauci del lupo, proprio come il suo pezzo di carne. Tutti gli animali della fattoria lo derisero e così Riki andò via di lì con la coda tra le gambe. La morale di questa favola è che <<il vantarsi non porta a nulla, è sempre meglio essere umili e avere tanti amici intorno>>.

Feliciarosa BocciaFeliciarosa BocciaFeliciarosa BocciaFeliciarosa Boccia

Page 40: libro della 1c

TRE GNOMETTI E UN ELFO C’era una volta in una piccola casetta sotto un albero di mele, una famigliola di gnomi, composta da due gnomi e tre gnometti. I genitori dicevano sempre ai loro gnometti: - non dovete mai uscire di casa quando noi non ci siamo o vi caccerete in grossi guai.- Un giorno gli gnomi erano usciti per raccogliere bacche e gli gnometti ignari del pericolo che stavano correndo uscirono di casa. Fecero pochi passi e una trappola li prese. Agitandosi sempre più perché assordato dal frastuono, un elfo andò a vedere cosa mai fosse accaduto. -Oh che vedono le mie pupille gnometti intrappolati.- Esclamò l’elfo. -Da quant’era che non mangiavo degli gnomi.- Gli gnometti implorarono pietà ma niente da fare, l’elfo stava già preparando il fuoco per arrostire le prede. -OK chi vuole essere cucinato per primo? -Io - rispose il primo gnometto. -No voglio essere cucinato per primo io-. Ribattè il secondo. -Ma sentitelo, la prego signor elfo cucini me.- Consigliò il terzo. Così all’elfo assillato da quella confusione prese un mal di testa talmente forte che si mise a dormire come un ghiro. Gli gnometti riuscirono a scappare e così vissero per sempre felici e contenti.

Lorenzo Balducci

Page 41: libro della 1c

Ieri ho visto una foca

che rincorreva un’oca

perché aveva bevuto una coca

mischiata ad un caffé di moca

ma ne aveva bevuta poca.

C’era uno scolaro di Milano,

che non studiava mai l’italiano,

ed era così vagabondo,

che decise di girare il mondo,

quel vagabondo scolaro di Milano.

Ho conosciuto un tale,

un tale di Piacenza,

correre da Vincenza,

per chiederle con pazienza:

-Puoi prestarmi la tua lenza?-

Ho conosciuto un tale,

un tale di Lamporecchio,

a cui faceva male un orecchio.

Ho conosciuto un tale,

un tale di Taormina,

che beveva l’aspirina.

Ho visto un tale,

correre come un matto,

dietro un grosso gatto,

che rincorreva un ratto,

sotto un cielo scarlatto.

Alessio Cinelli

Page 42: libro della 1c

C’era una volta

un castello dove viveva Biancaneve che si era

rifugiata lì perché la regina non la sopportava. Lei

era andata in una casa dove ogni cosa c’era per sette

volte uguale. Dopo un po’ Biancaneve si addormentò

sul letto. Quando i sette nani arrivano, lei si svegliò

e li buttò fuori tutti. Loro, poverini non

sapevano cosa fare

per entrare nella

loro casa. Un

giorno si erano

stancati di stare fuori ed elaborano un piano.

Andarono dal principe e gli dissero che c’era una

bella fanciulla non sposata. Il principe andò da

Biancaneve e se ne innamorò. Dopo qualche anno che

stavano insieme si sposarono e nacque una figlia e

così vissero felici e contenti. Igli Xhafa

Page 43: libro della 1c

C’era una volta: un re diranno subito i miei lettori, no c’era una volta un

lupo e un cane che si contendevano un pezzo di carne vicino ad un pollaio. Il cane, Giovanni, non sopportava quando il lupo Marco, lo chiamava barboncino o pecorella perché il suo pelo era a riccioli piccoli e

bianchi.

- È mio !!- - No, è mio!!- - No veramente il pollo l’ho ammazzato io!!!-

- No veramente l’ho afferrato io!!!-

E così ribattevano Giovanni e Marco. Per un attimo si erano calmati, allora il cane Giovanni (pensando di essere furbo), provò a riprendere il pezzo di

carne, che era davanti a Marco.

- Stai fermo barboncino! Perché come ho già detto il pollo l’ho

ammazzato io.-

L’ira del lupo Marco fece accucciare il cane Giovanni. Dopo dieci minuti arrivò la volpe e vide da lontano il pezzo di carne che aveva Marco

davanti.

La volpe prese tutta la potenza e corse davanti a loro afferrando il pezzo

di carne gridando:

- Fra i due litiganti il terzo gode!!!-

Sabrina Rubino

Page 44: libro della 1c

Grande

Amico

Bambino

Rispettoso

Intelligente

Energico

Legge

Eneide

Galante

Accompagnatore

Lentamente

Lugubre

Elegantemente

Risponde

In

Numero

Indefinito Ho conosciuto un tale un tale di Livorno che dormiva tutto il giorno Ho conosciuto un tale un tale di Torino che faceva il facchino Ho conosciuto un tale un tale di Catanzaro che come lavoro faceva il faro Alla scuola di Lamporecchio qualcuno ha perso l’orecchio come è strana questa scuola ogni mese facciamo la ola

Gabriele GalleriniGabriele GalleriniGabriele GalleriniGabriele Gallerini

Page 45: libro della 1c

EDOARDO PACINI FA I PASTICCINI PACINI EDOARDO DI ORIGINE E’ SARDO. LISA GRANDE SEI DAVVERO GIGANTE GRANDE LISA HA DIPNTO LA MONNALISA. MICHELA GIACINTI PENSA TROPPO AI DIPINTI. GIACINTI MICHELA COLORA SEMPRE LA TELA.

HO CONOSCIUTO UN TALE UN TALE DI MARMOTTA CHE PENSAVA SOLO ALLA MELA COTTA HO CONOSCIUTO UN TALE UN TALE DI PISA CHE PENSAVA SEMPRE ALLA MARISA

HO CONOSCIUTO UN TALE UN TALE DI PALERMO CHE URLAVA COME UN MERLO HO CONOSCIUTO UN TALE UN TALE DI CARRARA CHE AVEVA UN MACCHINA CARA

HO CONOSCIUTO UN TALE UN TALE DI FUCECCHIO CHE SI E’ SUICIDATO PER UN FAZZOLETTO

Fabio Fucentese

Page 46: libro della 1c

Amica Buona Carina Drammatica Emozionante Forte Grande Happy Impassibile Lenta Mammona Nuotatrice Operosa Pagliaccio Quotata Rispettata Sincera Tenera Unica Vera Zuccona Margherita Palese

Page 47: libro della 1c

La scuola a Lamporecchio

è un edificio vecchio

ci sono molti professori

che hanno padri muratori

ma se prendi confidenza

finirai in presidenza

se abbiamo sostituzione

formeremo un’ostruzione

noi stiamo facendo l’orto

ma in quella terra tutto è morto.

Mi piace il gelato

perché rinfresca il palato

Non mi piace la verdura

perché è insipida e dura

Mi piace il treno

perché sembra senza freno

Non mi piace Winnie The Pooh

perché è stupido sempre più

Mi piace il folletto

perché è proprio un piccoletto

Non mi piace il pugilato

perché esci infortunato

Mi piace Ulisse

perché vince senza risse

Non mi piace Rete Quattro

perché Fede è proprio matto

Mi piace la 500

perché vola come il vento

Non mi piace la montagna

perché l’acqua è sempre stagna Gianluca GiannottiGianluca GiannottiGianluca GiannottiGianluca Giannotti

Page 48: libro della 1c

Giocatore L ’unica Importante Importante Alla Sincera Nazionale Amica L ’ Unico Calciatore Amico Attaccante Leale Estremamente Goleador Sincero Inarrestabile Scienziato Attaccante Inarrestabile Noto Orefice Non Olandese Tosto per Tutti Imitano lui

Page 49: libro della 1c

HO CONOSCIUTO UN TALE UN TALE DI LATINA CHE NON STAVA ZITTO DALLA SERA ALLA

MATTINA HO CONOSCIUTO UN TALE UN TALE DI SPAGNA CHE OGNI GIORNO PER LUI ERA CUCCAGNA HO CONOSCIUTO UN TALE UN TALE DI PORTOGALLO CHE POSSEDEVA UN BUFFO PAPPAGALLO

HO CONOSCIUTO UN TALE UN TALE DI CESENA CHE MANGIAVA SEMPRE DOPO CENA HO CONOSCIUTO UN TALE

UN TALE DI ROMANIA CHE NON CONOSCEVA NEANCHE LA SUA ZIA

Lorenzo Balducci

Page 50: libro della 1c

C’erano una volta Mastro Ciliegia, che non era affatto intelligente, e Geppetto che era tutto il contrario, perché lui era sì povero, ma molto intelligente. Ognuno di essi aveva un burattino: ovviamente Mastro Ciliegia se lo era fatto fare da un falegname esperto, mentre Geppetto se lo era costruito da solo, prendendo i pezzi all’IKEA. Il burattino di Mastro Ciliegia si chiamava Achille, mentre quello di Geppetto si chiamava Pinocchio ed era un po’ lento nel fare le cose. Tutti gli abitanti del paese in cui abitavano avevano

un burattino. Un giorno Geppetto e Mastro Ciliegia videro un volantino che diceva “Gara di burattini, in premio ci saranno due cassette di castagne e 40 soldi!”. Geppetto decise immediatamente di partecipare e anche mastro Ciliegia ci fece un pensierino, non per il premio, ma solo per la soddisfazione di vincere. Geppetto appena arrivato a casa lo disse subito a Pinocchio che restò di stucco e disse: “Dobbiamo assolutamente vincere, perché se vinciamo potremo sfamarci per molto tempo e quindi non patiremo la fame”. “Hai assolutissimamente ragione Pinocchio” rispose Geppetto. “Sì, ma …. Che cosa dobbiamo fare per vincere?” domandò Pinocchio. “Credo di essermi dimenticato di guardare perché stavo leggendo qual era il premio” rispose Geppeto “ora vado a vedere, tu aspettami qui in casa”. Dopo qualche minuto Geppetto tornò, “voi burattini dovrete fare una corsa intorno al villaggio” disse Geppetto “cosa!!!! Io a metà sarò sfinito!” disse Pinocchio, “ma tu sai che puoi batterli” disse a Pinocchio per incoraggiarlo perché il burattino stava già pensando di rinunciare alla gara. Tutti e due andarono fuori, Pinocchio cominciò a correre, cosa che stava facendo anche Achille. Geppetto lo salutò: “Buongiorno mastro Ciliegia, buongiorno Achille!” “Buongiorno e ora mi scusi, ma Achille deve essere in forma per partecipare alla gara” disse Mastro Ciliegia “lei e Pinocchio verrete a vederlo?” “Certo, anzi noi ci saremo di sicuro, perché Pinocchio partecipa alla gara del giro del villaggio” disse Geppetto. “Ah! Partecipa anche lui?” “Certo” rispose Geppetto. “Ma a proposito, ora dov’è Pinocchio?” domandò mastro Ciliegia. “Là si sta allenando, sa noi ci teniamo moltissimo a vincere almeno potremo sfamarci per un po’”. A quel punto tornò da Pinocchio. Achille era molto bravo e Pinocchio, beh… si dava da fare, però quello che poteva fare lo faceva bene e con volontà. Arrivò il giorno della gara. C’erano molti partecipanti fra i burattini ma Mastro Ciliegia era sicuro di vincere. Il giudice dette il via e tutti i burattini partirono. In testa c’era Achille che andava a tutto fuoco poi c’erano tutti gli altri e alla fine c’era Pinocchio. Quasi alla fine erano tutti stanchi morti, Achille che era in testa cominciò a rallentare perché non ce la faceva più e gli facevano male le gambe come a tutti i burattini. L’unico che non era stanco era Pinocchio, che andando piano piano passò avanti a tutti, anche ad Achille. Così Pinocchio vinse. Geppetto fu molto contento e con il premio poterono sfamarsi per molto tempo. Questo dimostra che la lentezza non sempre è un difetto.

Page 51: libro della 1c

UUUUn giorno Claudio giocava sotto il portone e, nella strada, passò un bel

vecchio con gli occhiali d’oro, che camminava curvo appoggiandosi ad

un bastone.

Proprio davanti al portone, il bastone gli sfuggì di mano e cadde.

Claudio fu pronto a raccoglierlo e lo porse al vecchio.

- grazie ma non mi serve- disse sorridendo- se ti piace tienilo-

E senza aspettare risposta, il vecchio si allontanò.

Claudio rimase lì, col bastone fra le mani a non sapeva cosa

farne. L’osservò: era un bastone di legno, col manico ricurvo e il

puntale di ferro.

Senza pensarci picchiò due volte il puntale per terra. Oh meraviglia! Il

bastone era diventato una bacchetta magica che era in grado di

trasformare le cose in oro e viceversa. Claudio era così contento di

questo oggetto che lo fece vedere a tutti e tutti erano invidiosi della

bacchetta a tal punto che molti cercarono di rubarla. Un giorno Claudio

era in casa a giocare e aveva la bacchetta sul davanzale della finestra

chiusa. Un suo compagno di scuola di nome Luca bussò alla porta e

Claudio cortesemente lo fece entrare. Luca propose: - perché non

giochiamo con la tua bacchetta?-

-Va bene – acconsentì Claudio - ma cosa facciamo? -

-Trasformiamo tutte le cose della tua casa in oro e viceversa.- disse Luca

Claudio disse felice: - va bene iniziamo!!!!-

Trasformarono tutte le cose in oro e arrivati all’ultimo oggetto Luca

disse a Claudio: -posso provare io a trasformare questa sedia in oro?-

Claudio acconsentì: - va bene, prova pure!-

Luca trasformò con successo la sedia in oro e poi scappò con la

bacchetta.

Claudio lo insegui e appena raggiunto, gli prese la bacchetta di mano e

andò di corsa in casa chiudendo a chiave la porta. Si assicurò che Luca

non lo avesse seguito, prese la bacchetta e dopo aver trasformato la sua

casa come prima, la spezzò in due. Uscì di casa, andò verso i cassonetti

della spazzatura e la gettò nei rifiuti. Tutto a un tratto vide dietro di sé

il vecchio che gli aveva dato il bastone che disse: - Sei stato ragionevole a

gettare la bacchetta perché tutti la vorrebbero e molti sarebbero capaci

di qualunque crimine pur di averla, tu invece vedendo il tuo amico che

l’ha rubata senza preoccuparsi della vostra amicizia, hai preferito

liberartene per non scatenare invidie. Questo ti fa onore perché la

bacchetta ti avrebbe reso ricco e hai comunque deciso di rinunciarci!! Ti

meriti tutto l’oro del mondo!!-

Il vecchio prese la sua bacchetta e fece diventare Claudio un miliardario

pieno d’oro. Visse per sempre felice e contento nella sua bellissima villa

di venti piani rivestita in oro purissimo.

MARGHERITA PALESE

Page 52: libro della 1c

Ho conosciuto un tale

un tale matto

che se ne va in giro con un ratto

Ho conosciuto un tale

un tale della Birmania

che vuol placar la sua smania

Ho conosciuto un tale

un tale australiano

che ha visto un marziano

Ho conosciuto un tale

un tale egiziano

che prendeva un cobra in mano

Ho conosciuto un tale

un tale tedesco

che mangia solo cibo fresco

Ho conosciuto un tale

un tale di Riccione

a cui piaceva il piccione

Ho conosciuto un tale

un tale pacifico

che mangiava un intero fico

Ho conosciuto un tale

un tale maremmano

che possedeva un alano

Ho conosciuto un tale

un tale piccolino

che sembrava un delfino

Ho conosciuto un tale

un tale fioco

che mi piaceva poco Gianluca Giannotti

Page 53: libro della 1c

I NERAZZURRI DI MILANO

FESTEGGIANDO LO SCUDETTO FANNO UN GRAN BACCANO

ABBIAMO VISTO IL PRESIDENTE MORATTI

DARE BICCHIERI DI SPUMANTE E TORTA NEI PIATTI

SONO RIMASTI CON UN FICO SECCO GLI ALTRI TIFOSI DI MILANO

ALLA SCUOLA MEDIA BERNI DI LAMPORECCHIO

CI SI DIVERTE PARECCHIO

Lisa Grande

Page 54: libro della 1c

Ho conosciuto un tale un tale di Cerbaia che un giorno cascò nell’aia Ho conosciuto un tale un tale di Borgano che dalla pazzia si tagliò una mano Ho conosciuto un tale un tale di San Marino che era molto carino Ho conosciuto un tale un tale di Toscana che aveva tanta grana Ho conosciuto un tale un tale di Messina che amava la farina Ho conosciuto un tale un tale di Pisa a cui piaceva Lisa in divisa Ho conosciuto un tale un tale di Sardegna che era amante della legna Chi non studia in questa scuola diverrà un ciuco di colore viola. Alla fine del primo anno tanti somari lo ripeteranno. Storia, lettere e geografia mamma mia che pazzia!!!

Chiara Volpi

Page 55: libro della 1c

Margherita Palese è sempre in paese Palese Margherita ama giocare con Rita

Balducci Lorenzo guida la moto con Renzo Lorenzo Balducci mangia tanti cantucci

Gianluca Giannotti mangia tanti biscotti Giannotti Gianluca ha picchiato la nuca

Greta Tafi guida tanti motoscafi Tafi Greta conosce sempre la meta

Valentina Desideri vuole molti piaceri Desideri Valentina gioca con la sua amica Tina

Cinelli Alessio ha al braccio un Casio Alessio Cinelli regala molti anelli

Leone Monia Le monete conia

Monia leone ha un bel gattone

MARGHERITA PALESE MARGHERITA PALESE MARGHERITA PALESE MARGHERITA PALESE

Page 56: libro della 1c

<<SSSSi può sempre aver bisogno anche di chi è più piccolo di te>>: questa è la morale della favola dello squalo bianco e del piranha rosso. Questi due animali vivevano nello stesso posto e tutti e due avevano una caratteristica in comune: dei denti aguzzi come punte affilate atte a sbranare qualsiasi cosa. Un giorno, lo squalo, sempre in cerca di prede, si imbatté nel piranha, il quale gli sferrò un contrattacco afferrandolo da dietro sul collo. E lo squalo disse: -piranha tu sei molto forte!

Come fai, tu, piccolo scricciolo a battere me che sono tanto grosso?- -Squalo è vero che tu sei tanto forte e tanto grosso ma nel combattimento non c’è solo la forza ma c’è anche l’astuzia…io ti proporrei di cessare il combattimento perché finirà male. -Quindi tu mi chiedi una tregua giusto? E tregua sarà-. Fecero pace e il piranha se ne andò. Dopo tanto tempo lo squalo cadde in una trappola di pescatori ma con grande amicizia il piranha ruppe la rete con i denti e lo liberò. La morale è evidente: bisogna farsi amici gli altri,anche se sono tanto più piccoli e talvolta deboli da arrendersi, possiamo avere un giorno bisogno di loro. Questa conclusione è giustissima e ci sono moltissimi esempi nella vita che lo dimostrano. Grandi generali, importanti feudatari,che avevano potuto conquistare la fedeltà dell’ultimo soldato, dell’ultimo vassallo, mostrandosi generosi, furono poi da questi salvati nel momento del pericolo. Del resto è evidente che tutti, nessuno escluso, abbiamo bisogno gli uni degli altri. C’è qualcosa nella morale della favola,così intensa,che non mi piace. La bontà attira la bontà, la generosità genera la riconoscenza, è vero e soprattutto è bello e non lo sarebbe altrettanto, se ogni atto buono fosse dettato solo dal desiderio di trarne un possibile vantaggio in futuro, se si fosse generosi solo per calcolo. Lo squalo fu buono con il piranha, senza prevedere che in futuro gli sarebbe stato utile,così anche noi dobbiamo fare del bene agli altri non per ottenere dei favori o meriti, ma semplicemente per stabilire un rapporto di amicizia. La morale con la quale concludo questa favola non deve essere interpretata in senso così letterale, su un piano di dare e di avere, ma va intesa da un punto di vista più spirituale: l’amicizia deve estendersi a tutti, senza tener conto della potenza e della ricchezza, perché un amico vero, fedele e pieno d’amore, anche se umile, è un bene più prezioso di un ricco e potente,ma incapace di affetto profondo.

Feliciarosa BocciaFeliciarosa BocciaFeliciarosa BocciaFeliciarosa Boccia

Page 57: libro della 1c

Ho conosciuto un tale

un tale di Mastromarco

che tira con l’arco

Ho conosciuto un tale

un tale di Roma

che ha la moglie in coma

Ho conosciuto un tale

un tale di colonica

che si chiama Veronica

e suona la fisarmonica

Ho conosciuto un tale

un tale di Siena

che ride come una iena

Ho conosciuto un tale

un tale di Lago Puccini

che fa di cognome Larini

e gli puzzano i calzini

Ho conosciuto un tale

un tale che si chiama Antonietta

che era sempre in bolletta

Ho conosciuto un tale

un tale di nome Teresa

che bussa sempre in Chiesa

Sabrina Rubino

Page 58: libro della 1c

Feliciarosa Boccia Boccia Feliciarosa spacca la roccia annusa una rosa Monia Leone Leone Monia spara con il cannone si spaccia per Sonia Valentina Desideri Desideri Valentina prende i bicchieri ti dà la manina Gianluca Giannotti Giannotti Gianluca fa gli agnolotti scava una buca Margherita Palese Palese Margherita va in paese fa una partita Sabrina Rubino Rubino Sabrina mi dà un bacino guarda la cartina

C’era un cane giocherellone che faceva sempre il birbone mentre da solo si gingillava e giocava con ciò che aveva quel noioso di un cane giocherellone.

Favolosa Bambina Ermetica Onorata L ’unica Civetta Impazzita Con Che Importante Imita Amicizia Aistain Rumorosa Oppure Solo Angosciata

Feliciarosa Boccia

Page 59: libro della 1c

C’era una piccola città,

di nome Modalità

dove viveva un topo,

a cui piaceva dire “dopo”.

Abitava in una casa

che per lui era la N.A.S.A.

era un topo nano

e anche un po’ pagano.

In casa aveva un fiore

che produceva tante more.

C’era una volta una professoressa di storia

che si chiamava Gloria

era un po’ matta

e anche un po’ rifatta

quella rifatta prof. di storia

Un giorno ho visto un fiore

che produceva more

era molto bello

che quando pioveva si riparava con l’ombrello

C’era una volta la mia amica Greta

a cui piaceva tanto la Feta

di origine era italiana

ma di salute non tanto sana

quella mia strana amica di nome Greta

Chiara Volpi

Page 60: libro della 1c

In un piccolo villaggio di pescatori irlandesi, viveva una famiglia molto povera, composto da: padre, madre e

dalla piccola Mirtilla, una vivace

una bambina di dieci anni.

Nonostante fossero poveri

erano molto uniti e felici.

Purtroppo in un giorno di

tempesta il padre, che

faceva il pescatore,

scomparve in mare. La

madre si ammalò di

dispiacere e quindi era

Mirtilla che si doveva

occupare di tutto:

scuola, cucina, e dopo la

scuola fare dei piccoli

lavori. Quando Mirtilla andava a

scuola la mamma si raccomandava di non passare mai lungo la

scogliera perché gli anziani del villaggio erano convinti che il

sentiero era frequentato dai pirati. Un giorno Mirtilla non

obbedì e scivolando cadde in un dirupo; passato lo spavento si

rimise a camminare per riuscire a tornare a casa e ad un certo

punto si accorse della grotta. Dopo mille difficoltà riuscì a

entrare e, con sua grande sorpresa trovò il tesoro. Ma un

vecchio pirata che da tempo cercava questo tesoro voleva

uccidere la bambina per impossessarsene. Il padre non era

morto, ma avendo perso la memoria, viveva nascosto dentro la

grotta, riuscì a salvare Mirtilla e a uccidere il pirata. Così porto

il tesoro al villaggio con grande felicità di tutti.

Arianna Ferreri

Page 61: libro della 1c

C’era una volta, un bambino di nome Zic, povero,

povero tanto povero che non si poteva permettere

di comprare i quaderni per andare a scuola. Non

aveva neanche dieci anni e pur essendo piccolo era

tutto sporco e in testa indossava una coppola

malandata a righe bordò, verdi e panna; portava un

cappotto lungo anch’esso trasandato, i calzini

dovevano essere bianchi, invece erano tutti

sporchi e bucati. Per passatempo prendeva i fogli

di giornale e creava giochi, animaletti, barche…..

Li vendeva a poche sterline ed erano piuttosto

carini. Un giorno riuscì a fare un soldatino. Per

terra aveva trovato un tappo di sughero e ci aveva

fatto la testa. Con un altro tappo di sughero, più

grande gli fece il corpo, coperto da un giacchetta

rosea, fatta da lui. Trovò anche un ferma campioni, lo aprì e con esso ci fece un fucile.

Gli fece una gamba, ma un’altra, purtroppo non poté fabbricarla perché aveva finito la

carta. E infine, con due spilli colorati, gli fece gli occhi. All’improvviso, davanti a sé

vide un’ombra: erano cinque ragazzi benestanti, molto più grandi di lui.

-Ecco, ci mancavano anche loro - pensò

-Guarda guarda chi c’è!!! – disse il ragazzo più grande.

-Il bambino che ha i calzini bucati e con quello che guadagna non si può permettere

neanche di comprarsi un chicco di caffè!- prolungò il discorso un altro.

-Via di qua!!! non puoi dar noia a tua sorella?… - disse il primo della fila, rivolgendosi a

Zic.

-Se sei coraggioso, vieni stasera verso le otto giù al porto, chiacchiereremo un po’-.

Da lì si spostarono e presero tutte le sue creazioni compreso il soldatino e lo

gettarono nel ruscello che passavi di lì. Un uomo, che aveva sentito e visto tutto,

parlò con Zic, e gli disse che la sera ci sarebbe stato anche lui, ma il ragazzo continuò

dicendogli di non scomodarsi, l’uomo si rassegno e andò a casa. Ormai erano giunte le

otto di sera, Zic s’incamminò al porto pensieroso. Arrivato, quei ragazzacci gli davano

spintoni, pestate, calci di tutto di più!!! “Per caso” stavano passando dei gendarmi, e

quando videro quel povero ragazzo maltrattato, arrestarono il gruppetto e li

portarono in caserma. Dal cespuglio sbucò l’uomo del pomeriggio, e in mano aveva il

soldatino di carta. Poi portò Zic a casa sua e lo allevò come fosse suo figlio. Con sua

grande felicità andò a scuola ed imparò tante cose, ma pur essendo impegnato nello

studio continuò a fabbricare giochi con la carta.

Arianna Ferreri

Page 62: libro della 1c

Un lupo molto crudele ma con grande forza di volontà un giorno decise

di diventare amico di tutti e di aiutare quelle razze che aveva ucciso in

passato.

Molti anni prima, questo lupo crudele aveva sterminato un’intera famiglia di

beagle risparmiando però un piccolo cucciolo che aveva suscitato in lui molta

tenerezza e compassione che lo aveva pentire del terribile gesto compiuto.

Un giorno avendo molta fame andò a chiedere il pasto in una fattoria vicino al

posto in cui aveva ucciso un bearle. Con molta sorpresa, si trovò davanti il

cucciolo risparmiato e così gli disse:- “ ti ricordi di me ? “

E lui rispose: - “ sì tu sei quel lupaccio cattivo che uccise

mio fratello e mio padre ! “

Lui con la malinconia negli occhi gli disse:

- “ Sì, ma adesso sono cambiato “ .

Il lupo vide una ciotola piena di cibo e decise di prenderla,

ma il cane glielo impedì lanciandogli una sfida.

Il lupo quasi scherzosamente disse: - “ io ora non sono più quel lupo spietato

che conoscevi”. Il cane lo prese in giro per pochi minuti, dopo di che il lupo gli

si scagliò contro il cagnolino e disse: - “Lo vuoi

capire che non accetto la sfida anche a costo di

morire di fame”.

-“ Complimenti! Questo era per metterti alla prova “.

Disse il cane.

-“ Tu sei proprio uguale a tuo padre”. Disse il lupo.

Tutta la fattoria rimase a bocca aperta davanti alle

loro parole, il cane spinse la ciotola con la zampa

verso di lui e disse: - “ te lo meriti, questo

cambiamento da parte tua era proprio inaspettato”.

Il cane non perdonò mai il gesto che il lupo commise

contro la sua famiglia ma divennero amici

inseparabili.

Gianluca Giannotti

Page 63: libro della 1c

C’era una volta una ragazza cattiva di nome Susanna . Aveva due sorelle buone una di nome Giada e l’altra Giulia; lei le comandava sempre a bacchetta, loro rispondevano sempre di “SI”. Un giorno arrivò una lettera che diceva: - Le fanciulle che vogliono sposare i principi Jacopo & Fabio devono partecipare al party in loro onore.- Ma Susanna non voleva portare Giada & Giulia. Così chiamarono la loro fata madrina di nome Sabrina e riuscirono ad andare anche loro. La sorella le vide e fece una scenata, ma così migliorò tutta la situazione, perché i principi le

videro. Jacopo prese Giada mentre Fabio prese Giulia, così ballarono quasi tutta la notte. Ad un certo punto videro che la

sorella stava andando via e corsero via ma sfortunatamente persero le scarpette. Jacopo e Fabio trovarono le loro scarpette, andarono dal padre che gli

disse che avrebbero dovuto cercarle. Dopo molti giorni le trovarono e le sposarono e vissero felici e contenti, tranne Susanna che rimase sola come un cane. C’era una prC’era una prC’era una prC’era una professoressa d’ Italiano ofessoressa d’ Italiano ofessoressa d’ Italiano ofessoressa d’ Italiano che veniva da Milano che veniva da Milano che veniva da Milano che veniva da Milano giocava a pallina giocava a pallina giocava a pallina giocava a pallina insieme a Paolinainsieme a Paolinainsieme a Paolinainsieme a Paolina quella divertente prof. d’ Italianoquella divertente prof. d’ Italianoquella divertente prof. d’ Italianoquella divertente prof. d’ Italiano

Lisa Grande Lisa Grande Lisa Grande Lisa Grande

Page 64: libro della 1c

Limpida

Inossidabile

Simpatica

Allegra

Giocherellona

Radiosa

Artistica

Naturale

Dolce

Euforica

Lisa Grande

Jolly

Abbronzato

Con

Occhi

Profondi

Orgogliosi

Simpatico

Pimpante

Intelligente

Non juventino

Estroverso

Letteralmente

Luminoso

Interista

Page 65: libro della 1c

C’era una volta un vaso non messo a caso era di polistirolo e non si scioglieva nemmeno se andava al polo come avrà fatto poveraccio con tutto quel ghiaccio. C’era una volta un pavone color giallo-limone la coda era un arcobaleno perché l’apriva in un baleno. In Autunno un Unno rapì il pavone e gli uomini non se ne fecero una ragione. Qualcuno lo riconquistò ma non si sa come andò. A me piace il gelato al gusto cioccolato con nocciola e mascarpone tutti lo mangiano come un leone ma anche la fragola non è da dimenticare con la panna ci si può annegare.

C’era un pallone molto spendaccione un giorno rimase senza un soldo perché si rimpinzò come Poldo quel mangione di un pallone C’era un pescatore che si credeva un gran signore ma non pescava niente perché non usava la lente quel “cecato” pescatore La prof. di Italiano guida sempre contromano la gente gliene dice tante ma lei ascolta solo i canti di Dante quella sbadata prof. di Italiano

Gallerini GabrieleGallerini GabrieleGallerini GabrieleGallerini Gabriele

Page 66: libro della 1c

ALESSIA, COMPAGNA DI PALLAVOLO

BARBARA, IL NOME DI MIA MADRE

CHIARA, IL MIO NOME

DIARIO SEGRETO

ELEFANTE, ANIMALE MOLTO GRANDE

FELICITA’

GATTO, ANIMALE FELINO

HOTEL

ILARIA, AMICA DI PALLAVOLO

LUCA, MIO ZIO

MARCO, MIO PADRE

NANETTI, STATUETTE DA GIARDINO

ORSO POLARE

PASQUA: FESTA

QUARRATA, CITTA’ ITALIANA

ROSPI, ANIMALI VISCIDI

SUITE D’ALBERGO

TAVOLIERE DELLA PUGLIE

UVA, MOLTO BUONA

VOLPI, IL MIO COGNOME

ZUCCHERO, SI METTE NEL CAFFE’

Chiara Volpi

Page 67: libro della 1c

Parla

Apertamente

Lamporecchiano

E

Sempre

Espressamente

Vanitosa

Onesta

Libera

Poco

Isterica

Sono

Ancora

Bambina

Ribelle

Impicciona

Notevolmente

Amata

Ragiona

Umanamente

Bisognosa

Intelligente

Non

Ostinata

Sabrina Rubino

Page 68: libro della 1c

Ho conosciuto un tale un tale di Montecatini che ai cinquantenni, comprava i palloncini!!

Ho conosciuto un tale un tale di Violini che si ciucciava i calzini.

Mi piace ballare, invece che cucinare. Mi piace sfilare, invece di andare a giocare. Mi piace cantare invece di lavorare.

Valentina Desideri

Page 69: libro della 1c

C’era un ragazzo di MilanoC’era un ragazzo di MilanoC’era un ragazzo di MilanoC’era un ragazzo di Milano che si credeva un Sovranoche si credeva un Sovranoche si credeva un Sovranoche si credeva un Sovrano Il suo nome era Rossi Il suo nome era Rossi Il suo nome era Rossi Il suo nome era Rossi perché era appassionato di De Rossiperché era appassionato di De Rossiperché era appassionato di De Rossiperché era appassionato di De Rossi quello strano ragazzo di Milanoquello strano ragazzo di Milanoquello strano ragazzo di Milanoquello strano ragazzo di Milano

CCCC’’’’era una volta Federicoera una volta Federicoera una volta Federicoera una volta Federico che incontrò un suoche incontrò un suoche incontrò un suoche incontrò un suo amico amico amico amico

mentre mangiava un cornettomentre mangiava un cornettomentre mangiava un cornettomentre mangiava un cornetto llllo o o o sputò in facciasputò in facciasputò in facciasputò in faccia all’ amichetto all’ amichetto all’ amichetto all’ amichetto

quelloquelloquelloquello sputacchione sputacchione sputacchione sputacchione di di di di Federico Federico Federico Federico CCCC‘‘‘‘era era era era una volta Ninauna volta Ninauna volta Ninauna volta Nina chechecheche era era era era molta molta molta molta carina carina carina carina mmmma quandoa quandoa quandoa quando si arrabbiava si arrabbiava si arrabbiava si arrabbiava ssssembrava unembrava unembrava unembrava un mostro di lava, mostro di lava, mostro di lava, mostro di lava, quellaquellaquellaquella Nina birichina Nina birichina Nina birichina Nina birichina che era molto carina.che era molto carina.che era molto carina.che era molto carina.

Ho conosciuto un taleHo conosciuto un taleHo conosciuto un taleHo conosciuto un tale Un tale di LampUn tale di LampUn tale di LampUn tale di Lamporecchio orecchio orecchio orecchio Che non si puliva mai l’orecchio Che non si puliva mai l’orecchio Che non si puliva mai l’orecchio Che non si puliva mai l’orecchio

Ho conosciuto un tale Ho conosciuto un tale Ho conosciuto un tale Ho conosciuto un tale Un tale di Torino Un tale di Torino Un tale di Torino Un tale di Torino Che non smetteva mai di giocare a “chiappino” Che non smetteva mai di giocare a “chiappino” Che non smetteva mai di giocare a “chiappino” Che non smetteva mai di giocare a “chiappino”

Igli Xhafa

Page 70: libro della 1c

La volpe era a caccia di qualcosa da mettere sotto i denti, trovò un passero bello cicciotello e la volpe gli disse: “Come sei bello uccellino vieni un po’ giù per farti ammirare meglio”. Il passerotto saggiamente le risposte: “Io non me la bevo! Vai in fondo alla strada, lì c’è un coniglio

prova a convincere lui.” La volpe arrivò dal coniglio e gli disse: “vieni qua per farti toccare, il tuo pelo sembra davvero soffice”. Il coniglio le rispose molto ostinatamente: “Ma chi credi di corrompere? Vai in cima alla montagna, lì troverai uno scoiattolo di sicuro lui è più stolto di me.” La volpe salì la montagna non trovò nessuno, e questa è stata la prima volta che l’astuzia della volpe è stata battuta.

Lorenzo Balducci

Page 71: libro della 1c

Il mio programma preferito si intitola

“House of Mouse: Il Topoclub” (in

originale “House of Mouse”). Questo

programma viene trasmesso su TOON

Disney durante l’ora di cena e ciò mi porta

a doverlo registrare ogni sera. ”House of

Mouse” insieme ad un altro cartone

animato di Topolino (“Mickey Mouse

Works”) forma un ciclo di trasmissioni

chiamato “ TUTTO TOPOLINO”. ”House of

Mouse: Il Topoclub” oltre ad essere il nome del pro gramma, è anche il nome

del locale che viene gestito da Topolino, Paperino, Minni, Paperina, Pippo,

Max (il figlio di Pippo) ed Orazio. In questo local e Topolino conduce lo

spettacolo, Paperino accoglie gli ospiti, Pippo svo lge il ruolo di capo–

cameriere, Orazio manda in onda i cartoni animati, Minni organizza lo

spettacolo, Paperina controlla che tutti gli ospiti abbiano il biglietto e Max si

cimenta nella parte del parcheggiatore delle macchi ne degli ospiti. Questi

ultimi sono i personaggi dei film Disney come ad es empio Cenerentola,

Aladdin, Biancaneve, Kuzko, Winnie the Pooh. Nel co rso dello spettacolo si

presentano sempre degli ostacoli che potrebbero cau sare la chiusura del

locale poiché Topolino ha firmato un contratto in c ui è scritto chiaramente

che il locale chiuderebbe solo nel caso in cui lo s pettacolo venisse interrotto

ciò nonostante ogni sera i protagonisti del cartone animato riescono a

risolvere i problemi. “House of Mouse: Il Topoclub” è il mio programma

preferito perché in questo periodo mi piacciono par ticolarmente i cartoni

animati della Disney.

Alessio Cinelli

Page 72: libro della 1c

C’era un bambino di nome Gesualdo che era tifoso di Ronaldo ogni giorno mangiava soufflè caldo e si bruciava con il suo amico Aldo com’era strano quel bambino di nome Gesualdo

Per chi studia in questa scuola ogni giorno il tempo vola. La scuola media Jaquerio ha un programma molto serio

Topolino Filiberto si è nascosto sotto il letto e la mamma poveretta gli ha tirato la scopetta corri corri in farmacia gli hanno detto scappa via corri corri all’ospedale gli hanno detto:-tu stai male

Jacopo Spinelli

Page 73: libro della 1c

Ho conosciuto un tale un tale di Cartagine che non risolveva mai un’indagine Ho conosciuto un tale un tale di nome Giocondo che non trova mai il fondo

Lorenzo Balducci mangia troppi cantucci Balducci Lorenzo assomiglia a Renzo Monia Leone è astuta come un piccione Leone Monia adora la peonia

Jacopo Spinelli

Page 74: libro della 1c

Ancora Bello Cadetto Dorme E

Fantastica Grandiosi Habitat Inabitati Lontani Migliaia. Nonni O

Paperini Qui Ridono Sul Tappeto Ultra-moderno Vivace Zebrato

Intrattiene Amici Con Onorevoli Pasti Omaggio

Senza Pietà Invento Novelle E

Leggo Libri Imbarazzanti

Jacopo Spinelli

Page 75: libro della 1c

C’ERA UNA VOLTA UNA TARTARUGA CHE SI VANTAVA PERCHÉ ERA LA PIÚ LENTA DEL BOSCO. LEI DICEVA A TUTTI GLI ANIMALI CHE NON L’AVREBBE BATTUTA NESSUNO, PERCHÉ LEI ERA LA PIÚ LENTA. UN GIORNO LA TARTARUGA FU SFIDATA DA UNA LUMACA, A QUEL PUNTO LA LUMACA, IMPIEGANDO 30 MINUTI, ARRIVO’ FACCIA A FACCIA CON LA

TARTARUGA, E LE DISSE: -TI SFIDO A UNA GARA ALL’ULTIMA ARRIVATA!!!!!!!- LA TARTARUGA ACCETTO’ CON GRANDE SICUREZZA. ALLORA I DUE ANIMALI FECERO CENNO DI PARTIRE. NON VI POTETE IMMAGINARE LE POVERE BESTIE CHE DOVEVANO ASPETTARE IL TRAGUARDO DI QUEI DUE. LA TARTARUGA E LA LUMACA ARRIVARONO DOPO DIECI ORE DALLA PARTENZA. E IMMAGINATEVI CHI VINSE, NON LA TARTARUGA MA LA LUMACA. A QUESTO PUNTO C’E’ UN PROVERBIO CHE POTREBBE COINCIDERE CON QUESTA FAVOLA. ECCOLO QUA: CHI SI LODA SI IMBRODA.

JACOPO SPINELLI

Page 76: libro della 1c

C’era una volta un ragazzo molto intelligente, ma non aveva voglia di studiare, così, per far passare il tempo, stava fisso alla televisione. Questo ragazzo si chiamava Vittorio, un giorno, non c’era nessun programma, così, non sapendo cosa fare, iniziò a parlare con la TV. Dopo qualche scambio di parole, la televisione, si rivolse a lui con un’aria egoista e gli disse:

-Ehi,tu ragazzino, cosa fai?- -Guardo la TV- -Oh, ciuco, questo lo so, ma perché non studi?- -Non ho voglia!!!-

-Fattela venire, perché da grande poi, non farai niente, non lavorerai, non avrai una casa…- Il ragazzino intimorito da queste parole, da quel giorno iniziò a studiare e, dopo, quando diventò adulto, ebbe un gran lavoro, e diventò miliardario.

JACOPO

SPINELLI

Page 77: libro della 1c

Non mi piace il mio gatto

quando fa il matto

Non mi piace il viola

assomiglia a mia sorella Lola

Mi piace l’ Inglese

perché è una lingua molto cortese

Mi piace la cioccolata

perché dalla mia terra è nata

C’era un bambino di nome Luca

che cascava in una buca

la sua mamma lo brontolava

perché sempre lui si sporcava

quel imbranato di nome Luca

C’era un signore di Benevento che parlava al vento

neanche il vento lo ascoltava

perché sempre lui brontolava

quel chiacchierone di Benevento. Samuele Telesca

Page 78: libro della 1c

MARGHERITA PALESE molesta il paese PALESE MARGHERITA si è fatta eremita CHIARA VOLPI guarda i pioppi FABIO FUCENTESE corre nell’empolese JACOPO SPINELLI sta simpatico ai bidelli ALESSIO CINELLI ripara gli occhielli VALENTINA DESIDERI sta sempre nei suoi pensieri GIACOMO MARCELLONI assaggia i bomboloni MARCELLONI GIACOMO ha una villa a Como GIANLUCA GIANNOTTI spara i botti GIANNOTTI GIANLUCA sogna di diventare un duca SABRINA RUBINO sfoglia il giornalino RUBINO SABRINA è una brava bambina EDOARDO PACINI gioca con i bambini GRANDE LISA ascolta i brani di “Elisa”

LORENZO BALDUCCI quando scrive si ispira a Carducci BALDUCCI LORENZO vuol esser chiamato “Renzo” a TAFI GRETA le piace Eta- Beta GABRIELE GALLERINI annusa i calzini GALLERINI GABRIELE adora le mele SAMUELE TELESCA odia la pesca TELESCA SAMUELE assomiglia a Manuele

MONIA LEONE calcia il pallone PAOLA PAOLINI colpisce quanto i cecchini ARMANDO BARTOLINI come i vampiri ha i canini DI……..

Gioca sempre volentieri

Mangia tanta panna

Page 79: libro della 1c

C’era una volta una principessa di nome Amy. Amy

aveva i capelli biondi, era alta e magra, aveva sempre

dei bellissimi vestiti lunghi e sempre rosa perché il

rosa era il suo colore preferito. Anche il castello era

rosa all’esterno e all’interno. Un giorno mentre era

fuori in giardino a raccogliere delle rose rosa con la

sua gatta di nome Lola, arrivò una strega che le disse:

“Che brutte rose che hai nel tuo giardino! Io nel mio

ne ho bellissime!”

La principessa rispose educatamente: “Non penso

proprio! Le mie rose sono le più belle in questo regno, addirittura ho

venti giardinieri 24 ore su 24 per curarle.”

La strega fece una proposta: “Allora stanotte a mezzanotte

incontriamoci qui così ti porto nel giardino del mio castello per farti

vedere le bellissime rose che crescono lì!”

Amy domandò: “Ma le rose che crescono nel tuo giardino sono rosa?”

“Ma certo… se non fosse stato così non te lo avrei nemmeno detto! –

disse la strega- e ora… con permesso principessa, vado ad annaffiare le

mie rose!”

La principessa: “Ma certo vai pure.”

La strega andò al suo castello per preparare una pozione magica per

darle alle rose. La pozione serviva per annaffiare le rose che una volta

impregnate con quella sostanza sarebbero diventate velenose e così

sarebbe bastato far pungere la principessa con le spine della rosa per

farla cadere in un sonno profondo.

La mezzanotte giunse e la strega andò al castello a prendere Amy e la

portò al suo giardino. Amy disse: “Mi piacciono le tue rose ne posso

raccogliere una per piantarla nel mio giardino?”

“Ma certo, raccogline pure quante ne vuoi – rispose la strega.”

Amy staccò una rosa e nel raccoglierla si punse con una spina e cadde in

un sonno profondo.

La strega portò la principessa nella propria camera, ma siccome aveva

paura che qualcuno la salvasse, mise un drago a farle da guardia.

Si poteva risvegliare soltanto se la sua sorellina o il suo fratellino le

avessero fatto mangiare delle fragole, per la precisione quattro di

numero. Il giorno dopo il suo fratellino di nome Mike passò di lì e

curioso di cosa custodisse il drago andò verso il castello e passò di

nascosto quando il drago dormiva. Andò in camera e c’era un foglio con

su scritto “se svegliarmi tu vorrai, quattro fragole farmi mangiare dovrai”. Mike guardò bene la fanciulla e si accorse che era la sua

sorellina, allora andò nel bosco in cerca di fragole. Dopo poco ne trovò

proprio quattro, tornò al castello e le fece mangiare ad Amy, che appena

ebbe finito l’ultima fragola si risvegliò. Amy abbracciò Mike felice e

tornarono a casa sani e salvi, e vissero per sempre felici e contenti

tranne la strega che fu condannata a vita a pelare le patate nel castello

della principessa.

MARGHERITA PALESE

Page 80: libro della 1c

Ho conosciuto un tale un tale di Napoli che si mette sempre la propoli Ho conosciuto un tale un tale di Cerbaia che torna sempre dalla balia Ho conosciuto un tale un tale di Mastromarco che litiga sempre per andare al parco Ho conosciuto un tale un tale di Lamporecchio che non si lavava mai l’orecchio Ho conosciuto un tale un tale di via Aldo Moro che canta sempre in coro

Nella scuola di Lamporecchio se non fai i compiti di tiran un orecchio e se ti giri per parlare ti metton al muro a pensare. Se non ti fai interrogare ti minacciano di non mangiare. È una bella scuola questa ma spero che presto faremo festa.

Feliciarosa Boccia

Page 81: libro della 1c

Giocatore

Invitato

A

Non

Leggere

Ulteriormente

Con

Amicizia

Giocatore

Intruso

Anche

Nel

Numero

Odiato

Trovato

Testardamente

Irresistibile

Laborioso

Ostinato

Restrinto

E

Non

Zoticone

Ovviamente

Bell’

Amico

Lorenzo

Dorme

Urtando

Continuamente

Contrastato

Ignorato

Gianluca Giannotti

Page 82: libro della 1c

Nella scuola media Francesco Berni,

alle professoresse saltano i nervi.

Arte, scienze, storia,

se studi molto avrai gloria.

Se frequenti svogliatamente,

non avrai nulla nella mente.

Chi non studia in questa scuola,

a lui i libri non fanno gola.

Alla fine di quest’anno,

i somari tanti saranno.

Alessio Cinelli

Page 83: libro della 1c

Ci troviamo nell’antica casa di Penelope e di Ulisse, che tornò a casa dopo dieci

anni dalla fine della guerra di Troia.

D: Cosa hai provato quando i mendicante che poi era Ulisse entrò in casa? R: Ho avuto un po’ di paura perché pensavo

volesse farmi del male.

D: Come hai reagito quando lui è riuscito a far passare una freccia nei dodici anelli? R: Sono rimasta davvero stupefatta perché

sapevo che solo Ulisse riusciva a far ciò.

D: Come ti sei sentita quando quel mendicante ti ha parlato del segreto del letto?

R: Sono rimasta senza parole perché solo io e mio marito, cioè Ulisse,

sapevamo di questa cosa, era il nostro segreto e non lo avevamo detto a

nessuno.

D: Pensavi che Ulisse fosse morto dopo tutti questi anni di assenza? R: Avevo perso ormai tutte le speranze. Tutti quelli sopravvissuti erano tornati

e io quindi pensavo fosse morto. Ma quando quel mendicante cominciò a parlare

del letto allora capì subito che quello era mio marito Ulisse.

Chiara Volpi

Page 84: libro della 1c

Gabriele Gallerini mangia i brigidini Gallerini Gabriele produce il miele Lorenzo Balducci mangia i cantucci Balducci Lorenzo è identico a Renzo Margherita Palese ingrassa tre chili al mese Palese Margherita va sempre in gita

Gianluca Giannotti mangia i biscotti Giannotti Gianluca ha battuto la nuca Valentina Desideri non si lava da ieri Desideri Valentina corre di mattina

Gabriele Gallerini

Page 85: libro della 1c

Ci troviamo tra i resti della città di Troia e abbiamo qui con noi Elena, la bellissima donna troiana che ha fatto scoppiare una guerra per amore. Domanda: -Signora Elena… Meglio Troia o la Grecia?- Risposta: -Mi dia pure del “tu”…Se avessi potuto decidere, perché come sapete sono stati gli dèi a decidere per me, secondo me era meglio Troia, perché quando sono arrivata, mi hanno accolto molto bene. Priamo mi considerava come una figlia.-

D: -Hai sentito vero amore per Paride? - R: -Si, perché Paride è molto dolce, gentile, affettuoso e bello.- D: -E quando è arrivato Menelao con suo fratello Agamennone, Achille e i Mirmidoni e tutte quelle navi, come pensavi di riuscire a cavartela?- R: -Me lo aspettavo, perché conoscendolo… è un tipo vendicativo! Ma quando ho visto Achille mi sono spaventata, perché è molto forte. - D: -Cosa hai provato a proposito del duello tra Paride e Menelao?- R: (fa un sospiro) –Quando ho visto Paride in pericolo mi sono preoccupata moltissimo al pensiero che Menelao avrebbe potuto ucciderlo… Volevo correre lì per dire a Menelao che uccidesse me, che ero io la sola colpevole… ma sono stata trattenuta a Palazzo.- D: -Con che coraggio hai guardato Andromaca in faccia, quando Ettore è morto?- R: -Mi sono vergognata molto- (si rattrista) -ma dovevo ugualmente andare a consolarla, perché è stata colpa mia se Ettore è morto. È stato molto difficile. D: -Se potessi tornare indietro, seguiresti Paride oppure rimarresti accanto a tuo marito, resistendo agli dèi?- R: (Fa un lungo sospiro) -Se potessi ritornare indietro, resisterei agli dei. D: -Adesso quale futuro ti aspetta?- R: -Devo tornare a Sparta con Menelao… cercherò di essere una regina ospitale e una moglie corretta.- E dai resti di Troia è tutto, continuate a leggerci !!!

classe 1° C

Page 86: libro della 1c

Grande

Indimenticabile

Amico

Non

Litiga

Uccide

Con inquilini

Amanti

Il ballo Il ballo è un movimento

che si fa anche con il mento

La campanella suona

ma molte volte stona

I bambini vanno a casa

e così costruiscono la N.A.S.A.

Un nano dormiglione

che mangiava tutti in un boccone

abitava in un abitazione

che faceva paura anche a un leone

il suo nome e cognome

era Giulio il Bravone

Greta TafiGreta TafiGreta TafiGreta Tafi

Page 87: libro della 1c

Greta Tafi guida molti motoscafi. Tafi Greta guarda sempre gogeta

Palese Magherita ha lo smalto alle dita Margherita Palese torna sempre al suo paese Feliciarosa Boccia lavora per la C.I.A Boccia Feliciarosa ha sempre una matita rosa

Leone Monia è sempre in armonia Monia Leone ha un rosso gattone

C’era un volta un bambino di nome Davide che usava sempre il “tide” per essere pulito e profumato e quindi da tutti amato quel pulitino di nome Davidino C’era una volta una bambina di nome Clementina che era un gran birichina un bambino uno schiaffo le tirò e lei si ribellò quella bambina di nome Clementina

Greta TafiGreta TafiGreta TafiGreta Tafi

Page 88: libro della 1c

Ho conosciuto un tale un tale di San Baronto che è un gran tonto Ho conosciuto un tale un tale di Pisa che ha un negozio di nome Carpisa

Ho conosciuto un tale un tale di Montecantini che ha tanti fratellini Ho conosciuto un tale un tale di Roma che ha una croma Ho conosciuto un tale un tale di Cagliari che si chiama Ari Ho conosciuto un tale un tale di Bergamo che mi ha detto ti amo Ho conosciuto un tale un tale di Vercelli che a colazione mangia piselli Ho conosciuto un tale un tale di Manfredonia che mangia la macedonia

Ho conosciuto un bambino un bambino di nome Mariolino che ha un cagnolino di nome Giannino

Greta TafiGreta TafiGreta TafiGreta Tafi

Page 89: libro della 1c

Non mi piace andare a scuola perché mi si consuma la suola

Non mi piace studiare perché devo faticare Non mi piacciono i serpenti perché sono violenti

mi piace nuotare perché non devo faticare

Scuola Francesco Berni dove i professori si ammalano di nervi Scuola Francesco Berni dove gli studenti dormono indegni

Margherita Palese

Page 90: libro della 1c

Alessio Cinelli

suona i campanelli

Cinelli Alessio

indossa un CASIO

Lorenzo Balducci

mangia tanti paninucci

Balducci Lorenzo

gioca sempre con Renzo

Feliciarosa Boccia

è dura come una roccia

Boccia Feliciarosa

profuma come una rosa

Valentina Desideri

nel campo ha tanti peri

Desideri Valentina

ogni giorno va in piscina

Jacopo Spinelli

indossa sempre Lelli Kelly

Spinelli Jacopo

corre veloce come un topo

Fabio Fucentese

ascolta sempre “Elio e le storie tese.

Fucentese Fabio

dorme sempre in un pagliaio

Edoardo Pacini

è il capo di una tribù di leoncini

Pacini Edoardo

è sempre molto ardo

Monia Leone

mangia un gran gelatone

Leone Monia

è la migliore amica di Sonia

Alessio Cinelli

Page 91: libro della 1c

Moglie Lieve onorata e non ordinata impazzita non ancora estroversa

Valentina Delicatamente alta estroversa lieve solare e impicciona non desidera troppo essere innamorata rispettata non in classe ancora!

Nome e cognomeNome e cognomeNome e cognomeNome e cognome Margherita Palese ha cento anni e ne dimostra un mese Palese Margherita si lima le dita

Arianna Ferreri ha dei bellissimi bicchieri Ferreri Arianna mangia la panna

Fabio Fucentese non mangia bignè da un mese

Fucentese Fabio è andato nel granaio

Valentina Desideri

Page 92: libro della 1c

Mi piace Non mi piace

Non mi piace la gallina

perché sa di farina

Mi piace l’insalata perché è dolce e profumata

Non mi piace il pomodoro perché puzza di castoro

Mi piace la frittata

perché è molto vellutata

Non mi piace la paella perché puzza di mozzarella

Mi piace il sofficino

perché è morbido e croccantino

Lorenzo Balducci

Page 93: libro della 1c

In un tempo lontano

lontano, ed in un luogo

sperduto vivevano due

animali, il Ghepardo e il

Puma, che litigano

sempre per il territorio

conquistato. I due

facevano di tutto per

mangiare. Un giorno, finito il loro cibo andarono a caccia. Si

incontrarono e si dissero l’ un con l’ altro: - “ Io sono più forte!!”

“Sì sì come no lo vedremo chi è il più forte, perché non facciamo

una battaglia?”

“Ci sto, quando?”

“Tra due giorni”.

“OK. Vedremo chi è più forte”. Nei due

giorni che seguirono i due animali non

fecero altro che allenarsi. Finalmente

arrivò il momento del combattimento.

“Sei pronto? Sappi che perderai”

“Questo è tutto da vedere” rispose il

puma. Finito lo scontro il puma morì e il

ghepardo stette bene per tutta la vita.

Giacomo Marcelloni

Page 94: libro della 1c

C’era una volta, in una lontana città una strega malvagia

che voleva addormentare una principessa di nome Aurora.

La strega che voleva addormentare la principessa Aurora,

provò un incantesimo da lontano che consisteva nel lanciare

il sortilegio con

delle parole

magiche. La strega

ci riuscì? No, e

allora fece dei

ripetuti incantesimi.

Ma niente da fare,

la principessa era

sveglissima.

Allora la strega

decise di mandare i suoi orchi e troll.

Gli orchi attaccarono Aurora ma lei tirò fuori una spada

laser e cominciò ad uccidere tutti gli orchi e i troll. Si

ritrovò faccia a faccia con la strega e la strega le disse

“sei molto più forte dall’ultima volta!”

“E mi sono alleata molto”.

“Allora addio mi arrendo”.

E la principessa visse per sempre felice e contenta.

Giacomo MarcelloniGiacomo MarcelloniGiacomo MarcelloniGiacomo Marcelloni

Page 95: libro della 1c

Mi piace studiare ma non mi piace suonare Mi piace il gatto ma non mi piace il suo scatto Mi piace giocare ma non mi piace studiare Mi piace vedere il Milan ma non mi piace ascoltare Bob Dylan Mi piace la Juve ma non mi piace la città che produce le uve

Igli Xhafa

Page 96: libro della 1c

CCCC’era una volta una principessa

di nome Aurora. Quando Aurora

ebbe compiuto diciotto anni una

strega le fece un sortilegio che

doveva addormentare la

principessa e non farla svegliare

più. Ma qualcosa andò storto…

infatti la principessa soffriva di

insonnia. La strega cercò ogni

incantesimo per fare

addormentare la principessa, alla

fine ne trovò uno che consisteva

nel fare baciare la principessa ad

un principe. La strega andò dal

principe per convincerlo ma il

principe non volle perchè era già

impegnato. Il principe trovò per

caso la principessa mentre stava

passeggiando nel bosco e le disse:

“ieri una strega è venuta da me

per chiedermi se ti potevo

baciare per farti addormentare

per sempre”.

La principessa rispose

preoccupata: “e tu … cosa gli hai

risposto?”

E il principe: “naturalmente ho

risposto di no anche perché io sono già fidanzato con un'altra principessa!”

E la principessa rispose tranquillizzata: “ohh!!!!! Menomale ma… mi è venuta in

mente una cosa!!”

…e scappò via senza aggiungere una parola. Aurora tornata a casa fece

convocare il principe di un paese lontano. Era un principe molto brutto e

molto vecchio, inoltre la sua famiglia era caduta in disgrazia e aveva perso

tutti i suoi beni.

La principessa quando lo incontrò gli disse: “se tu bacerai la strega che vive nel

bosco, io ti salverò dalle tue disgrazie e ti ricomprerò di tutti i beni perduti!”

Il principe rispose: “vadoooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!”

Il principe si recò nel bosco, incontrò la strega e dopo una corte spietata….la

baciò!!

La strega cadde in un sonno profondo e il principe andò da Aurora a ricevere il

suo premio!!

Aurora si congratulò con il brutto principe e gli dette ciò che aveva promesso.

La strega non si risvegliò mai più e ancora oggi giace nella sua casetta,

dormendo come un sasso.

Margherita Palese

Page 97: libro della 1c

CCCC’era una volta un rospo, che si chiamava

Tony. Lui abitava in una foresta con altri animali: tigri, leoni, pantere, orsi, avvoltoi… insomma, tutti gli animali più feroci e potenti. Essi erano intimoriti da Tony, perché diceva: -Voi dovete rispettarmi altrimenti, io, avvertirò il mio grande, anzi, grandissimo amico: il GIGANTE.- -Noi saremo tuoi sudditi per sempre!!!!!!!!!!!!!-risposero gli animali. Un giorno la tigre disse: -Dovremo provare a uccidere quell’ignobile essere!!!!!!!!!.- -Si, ma come facciamo se dovesse evocare il

GIGANTE? - ribatté di scatto la pantera. -Rischieremo!!!!!!- esclamò il leone. Gli animali, perciò decisero di lottare. Essi si ritrovarono faccia a faccia, si guardarono molto

attentamente e il rospo capì le intenzioni delle belve e perciò, eseguì un incantesimo che fece resuscitare il GIGANTE. Gli animali si prepararono a combattere. Sembrava che dovessero perdere, ma all’improvviso unirono le forze e riuscirono a sconfiggere il GIGANTE e il malefico rospo. Festeggiarono con una gran festa e da quel giorno vissero felici e contenti.

Jacopo Spinelli

Page 98: libro della 1c

LA PICCOLA PESTE

C’era una volta un bambino di nome Billi che era molto birbone e faceva

disperare la sua mamma. Combinava una marachella dopo l’altra e non stava un

minuto fermo. Si divertiva ad arrampicarsi su tutti i mobili della sua casa

aiutandosi con le sedie; aveva solo cinque anni, ma una ne faceva e cento ne

pensava. La sua povera mamma non sapeva cosa fare per riuscire a calmarlo

almeno un po’. “Come farò quando diventerà grande, se è già una peste ora che

è così piccolo?” pensava tra sé e sé.

Nonostante lo mettesse in punizione, per lui era sempre un gioco; doveva stare

seduto sul divano, ma ne approfittava per cantare e la sua mamma, non poteva

obbligarlo a stare zitto. Anche quando andava all’asilo ne combinava di tutti i

colori; una mattina, mentre giocava a nascondino con i suoi amici, decise di

nascondersi dietro l’armadietto della sua maestra Silvia ed ebbe la bella idea

di mettersi alcuni vestiti che aveva trovato lì dietro. Indossò una maglia che

gli faceva da vestito ed un cappello che gli tappava gli occhi. Quando fu pronto

uscì dall’armadietto convinto che nessuno lo avrebbe riconosciuto, ma non andò

così. All’inizio gli altri bambini lo scansavano non sapendo cosa fosse

quell’esserino strano che si aggirava per i corridoi dell’asilo. Dato che Billi

camminava in ginocchioni, erano convinti che si trattasse di un cagnolino. Non

vedendo dove andava, sbatteva da tutte le parti, fino a quando non sbattè

contro le gambe della sua maestra che lo riconobbe subito. - Billi, che cosa stai

facendo con i miei vestiti? – gli domandò la maestra.

- Gioco a nascondino! – rispose Billi - Se si sposta e mi fa

passare vado a fare bomba libera tutti.-

La signora Silvia gli ordinò di togliersi tutta quella roba di

dosso, altrimenti lo avrebbe punito severamente. Ma Billi

non poteva e, soprattutto, non voleva farsi bombare, così,

disubbidendo, passò sotto le gambe della maestra e corse

verso la bomba. L’insegnante andò su tutte le furie, lo

prese per un braccio e lo mise a sedere in un angolo dell’aula. Ma anche in

questa situazione trovò il modo per giocare e divertirsi, si mise a fare tutti i

versi dei suoi amici, facendoli distrarre da ciò che diceva la loro maestra.

Iniziarono a ridere facendo arrabbiare ancora di più la maestra.

- Ma è possibile! Billi sei un piccolo diavolo!-

Detto questo, finalmente arrivò l’ora di tornare a casa e la signora Silvia fu

molto felice di essere arrivata alla fine di questa giornata. Il piccolo Billi tornò

a casa con la sua mamma che lo sgridò nuovamente, pur sapendo che doveva

stare attento perché lui era pronto a combinare chissà quanti altri guai.

Sabrina Rubino

Page 99: libro della 1c

C’era una volta un re e una

regina che erano disperati

perché non avevano figli, ma

tanto disperati da non poter dir

quanto. Un bel giorno la regina

dette alla luce una bella

bambina. Fu fatto un battesimo

di gala, si diedero per comari

alla principessa tutte le fate

che si potevano trovare nel

paese perché ciascuna di esse

le facessero un regalo; e così

toccarono alla principessa tutte

le perfezioni immaginabili di questo mondo. Dopo la cerimonia del battesimo, la

corte tornò al palazzo reale, dove si dava una gran festa in onore delle fate.

Davanti a ciascuna di esse fu messa una magnifica apparecchiatura, in un

astuccio d’oro massiccio, dove dentro c’erano un cucchiaio, una forchetta e un

coltello d’oro finissimo, tutti tempestati di diamanti e di rubini. Mentre

stavano prendendo posto al tavolo, si vide entrare una vecchia fata, la quale

non era stata invitata con le altre, perché da oltre cinquant’anni non usciva più

dalla sua torre e tutti la credevano morta o incantata. Quando la principessa

diventò grande si fece costruire, da suo padre, un bel castello per andarci ad

abitare. Per passare il tempo durante la giornata, si metteva sempre a cucire,

ma un brutto giorno si punse con l’ago, e da quel giorno la principessa si agitò

sempre di più. La strega che da giorni osservava la principessa, decise di farla

pungere con una rosa per farla addormentare, ma l’effetto fece il contrario.

La fata cattiva, allora, le diede un sonnifero talmente potente che la

principessa dormì per secoli nel bosco, fino a quando arrivò un bel principe che

…… la baciò e la sposò e vissero felici e contenti.

Sabrina Rubino

Page 100: libro della 1c

CCCC’era una volta un gatto di nome Lolly.

Lolly aveva sei mesi era piccolo, giallo e carino, aveva un collare rosso

con un piccolo ciondolino con inciso la

lettera L ed un gatto giallo, con un

brillantino al posto dell’occhio. Lolly

portava sempre questo collare perché

glielo aveva regalato un canino di nome

Bobby. Bobby era un canino di sette mesi,

piccolo e arancione. Anche lui portava

sempre un collare giallo che gli aveva

regalato Lolly e anche il suo

aveva inciso la sua

lettera e un canino

rosso con un brillantino

al posto dell’occhio. Un

giorno Lolly e Bobby

vennero separati, Bobby

venne portato in un

canile e Lolly in un gattile. Bobby tutti i giorni

pensava a Lolly e diceva: -Speriamo che un giorno

una parsona venga ad adottarmi!- Lolly al gattile

diceva le stesse cose e sperava di poter rivedere

presto il suo amico.

Un giorno al canile venne una persona che adottò Bobby. Lui appena

uscito dal canile scappò e corse al gattile ma Lolly non c’era più perché

l’avevano adottato così andò a cercarlo per tutte le case della città e alla

fine lo trovò in una casa brutta e vecchia. Appena si videro si

abbracciarono e scapparono al parco per giocare insieme, andarono a

bere in uno stagno dove una rana che si chiamava Ciarlatana disse loro: -

state attenti! Nel parco di notte si aggira un lupo che sembra molto

amichevole ma se gli date confidenza potrebbe mangiarvi in un sol

boccone.- Lolly rispose: - grazie!! staremo attenti.- Poi rivolgendosi a

Bobby disse: -dove dormiremo stanotte? - - Io so che c’è una bellissima

tana colorata e accogliente dove vanno alcuni animali- disse Bobby –

potremo rifugiarsi lì!- Lolly esclamò: - OK andiamo. – Si avviarono e

arrivati alla tana, appena entrati videro il lupo e Lolly esclamò subito: -

Ti prego lupo non ci mangiare siamo troppo piccoli e magri per te, non ti

stuzzicheremo nemmeno l’appetito!- Il lupo che si chiamava Wolf disse

con ironia : -Ah ah ah! Mangiarvi?! E chi vi mangia… io non mangio

animali come voi! Per tutta la vita mi sono nutrito con bacche e

cespugli… chissà perché tutti pensano male di me! Forse sarà il mio

aspetto ma io non sono così cattivo! Amici miei datemi retta, non

fidatevi mai dell’apparenza! – Dal quel giorno Lolly, Bobby e Wolf

diventarono grandi amici e rimasero tutta la vita insieme.

Margherita PaleseMargherita PaleseMargherita PaleseMargherita Palese

Page 101: libro della 1c

Alta Bella Con Difetti. Estroversa Fantastica e Gioiosa. Ha I Languidi Moro Neri Occhi Poi Quei Riccioli Sono Tanti Unici Voluminosi Zittona Non mi piace a pallone giocare perché le regole non so rispettare Non mi piace il formaggio perché per me è solo un miraggio.

Non mi piace sfilare perché mi fa annoiare.

Valentina Desideri

Page 102: libro della 1c

C’era una professoressa di tecnica che aveva una bambina di nome Monica che era molto birichina e giocava con lei a fare l’imbianchina quella decoratrice della prof. di tecnica

E’ prezioso l’oro come un tesoro il diamante è bello come un brillante lo smeraldo me l’ ha regalato Aldo il mio gioiello ora fa parte di un anello quel rubino è piccolino

Il cuscino è soffice come un pulcino il mio pupazzo è pazzo Il mio letto assomiglia ad un tetto Il mio cappotto è prezioso come un lingotto La mia sciarpa assomiglia ad un’ arpa.

Margherita Palese

Page 103: libro della 1c

C’era una volta un gatto di nome

Flora, era un gattino piccolo, di colore

bianco con il musino, la coda e le zampe

rosa. Portava sempre un collare rosa

con un ciondolino lilla. Lei aveva un’

amica di nome Lola. Lola era un cane

piccolo, bianco e marrone. Portava

sempre un collare celeste chiaro e il

ciondolo celeste. Loro stavano sempre

insieme, ma un giorno quando stavano passeggiando nel parco

l’accalappiacani catturò Lola e la portò al canile. Flora cercò di

rincorrere il camioncino, ma non ce la fece. Quando il camioncino arrivò

al canile sbatterono Lola in una gabbia con le sbarre tutte arrugginite,

con i muri neri, tutta puzzolente e piena di scarafaggi, topi e ragni. Le

davano da mangiare una volta al giorno: pochi croccantini e poca acqua

e se finiva non gliela ridavano nemmeno.

Lola pensava sempre a Flora e diceva: - Speriamo che un giorno Flora mi

trovi!-

Intanto la sua amica la stava cercando finché un bel giorno… la trovò al

canile e cercò di aprire la gabbia per liberarla, ma non ci riuscì. Flora

disperata andò a chiamare il lupo nel bosco che la aiutò a far fuggire

Lola. Da quel giorno tutti al parco parlarono di loro e grazie alla loro

disavventura si fecero un sacco di amici tranne una!!

Lei era Colette, una gattina dal pelo rosa lunghissimo e due occhi celesti

come il mare. Il suo aspetto poteva far pensare che fosse un animale

dolcissimo ma, come spesso accade, a volte l’apparenza inganna!!

Infatti Colette non era affatto dolce ma tanto bella quanto spietata. Un

giorno mentre Lola e Flora parlavano con tutti i loro amici arrivò

Colette e disse: -domani vediamoci qui al parco alle ore 17.23 non un

minuto di più mi raccomando.-

Lola e Flora risposero in coro: -va bene ci saremo!-

L’indomani arrivate alle 17.23 Lola e Flora erano già lì. Arrivò anche

Colette con una pistola in mano e cominciò a sparare all’impazzata!! La

sua follia durò molto ma per fortuna Lola e Flora fecero in tempo a

mettersi in salvo nascondendosi dentro il bidone dell’immondizia.

Colette era rimasta con un unico colpo da sparare! Riuscì a trovare le

due amiche e puntò l’arma contro Lola, ma Flora trovò un pezzo di ferro

fra i rifiuti e quando Colette sparò, glielo mise di fronte per parare Lola.

Per miracolo il proiettile colpì il pezzo di ferro e tornò indietro verso

Colette. La gatta si accasciò a terra colpita dallo sparo che lei stessa

aveva esploso. Lola era salva e Colette in fin di vita, ma Flora non poteva

sopportare che un gatto morisse, così chiamò di corsa un amico

veterinario per salvarla. Colette fu ricoverata nell’ospedale dei gatti e

dopo lunghe cure si salvò e chiese perdono per quello che aveva fatto. A

volte l’invidia può portare a conseguenze drammatiche anche se questa

volta per fortuna tutto si risolse per il meglio!

MARGHERITA PALESE

Page 104: libro della 1c

CCCC’era una volta un pinguino di nome Pingu, era piccolo

rispetto a tutti gli altri pinguini e portava sempre un papillon

rosso. Pingu aveva un vero amico, di nome Fochy. Fochy era

una foca che portava sempre con sé una cravatta a strisce, una

verde più chiara e una verde più scura. Un giorno si persero

nella grotta ghiacciata. Avevano molta paura, soprattutto

Pingu che disse facendosi prendere dal panico: “Ehi Fochy

secondo me….moriremo tutti e due!”

Fochy rispose, un po’ preoccupato: “Ma no che non moriremo!

Riusciremo ad uscire stanne certo!”

Camminarono per ore e ore e ore fino a che non trovarono la

fine della grotta dove c’era il più crudele degli animali che

vivevano lì e cioè la tigre glaciale. La tigre aveva delle zanne

lunghe e affilate era di colore marroncino chiaro con delle

unghie lunghe e affilate. Si chiamava Rudy e faceva spavento

solo a guardarla. Quando Pingu e

Fochy si trovavano di fronte a lei

la supplicarono in ginocchio di non

mangiarli. La tigre disse: “Ragazzi io

ho fame! Qualcosa devo mangiare

quindi o mi procurate

dell’abbondante cibo, oppure vi

sbranerò per pranzo”.

I due amici impauriti chiesero a

Rudy : “Cosa dobbiamo fare per

salvarci la pelle?”

E la tigre disse loro: “Io vi

accompagnerò fuori da qui e voi

dovrete procurarmi un cinghiale

per pranzo. Avete un’ora di tempo

dopo di che vi mangerò”.

Così li fece uscire dalla grotta, Pingu e Fochy si misero in cerca,

guardarono per tutti i ghiacciai …ma niente! Nessun cinghiale!

Intanto la tigre si strusciava le zampe soddisfatto!

L’ora era passata e Rudy disse: “TEMPO SCADUTO! ora sarete il

mio pranzo”.

Pingu e Fochy iniziarono a gridare e a piangere terrorizzati. La

tigre si avventò verso di loro e all’improvviso si fermò e fece:

“Paura è!!!…ci siete cascati!?! ho appena mangiato e sono

davvero sazio e poi … la vostra carne non mi piace. A me piace

solo la carne di bradipo!!!!

……ma se volete possiamo giocare insieme ?”

Pingu disse: “O mio dio ………. Che paura credevo che tu fossi

davvero cattivo!!”

Fochy rispose: “è sì… e proprio vero il detto: can che abbaia non

morde!... ma adesso andiamo a giocare!”

Pingu esclamò: “Sì andiamo!”

Margherita Palese

Page 105: libro della 1c

La principessa Aurora, nota come la Bella Addormentata, ha un grosso, anzi, grossissimo problema: Aurora deve

addormentarsi, ma non ci riesce! E la fiaba? Come può andare

avanti?

Chiamano streghe,

stregoni, maghi…

tutte le creature

fantastiche dicono che

è impossibile farla

dormire.

Ad un certo punto,

arriva un uomo

qualunque, un dottore

mai visto fuori dalla

sua amata farmacia.

Dalla giacca enorme, tirò fuori un boccettino. Era un intruglio

puzzolente, verde, giallo, ma specialmente rosso, fatto da lui

stesso e se ci si metteva un dito dentro si avvertiva caldo, ma

allo stesso tempo freddo. Precisamente erano le magie e

pozioni di tutti i maghi racchiuse in quella ampolla, e in più ci

aveva aggiunto tre tipi di sonniferi differenti. Ma come poter

fare per fare bere la pozione alla principessa?

-Abbiamo assunto i più bravi maghi della città e con una

potente magia, finalmente abbiamo fatto addormentare la

principessa- disse il gran ciambellano di corte. Un sospiro di

sollievo! Arriva il principe, bacia la ragazza, facendo il suo

dovere ma … la principessa non si sveglia più!

Ma questa e un’altra storia che non ho voglia di raccontarvi.

Arianna Ferreri

Page 106: libro della 1c

Amichevole

Leale

Estremo

Super

Simpatico

Importante

Occhialuto

Cristiano

Importante

Notevolmente

Elettrico

Lealmente

Leale

Innocente

Alessio Cinelli

Page 107: libro della 1c

Ho conosciuto un tale di Lamporecchio

che mangiava con l’ orecchio

Ho conosciuto un tale di Venezia

che vive alla Spezia

Ho conosciuto un tale di Torino

che non sta zitto neanche un secondino

Ho conosciuto un tale di Siracusa

che non accetta alcuna scusa

Ho conosciuto un tale di Agrigento

che ha uno strano accento

Ho conosciuto un tale di Livorno

che è meglio non aspettarlo al ritorno

Ho conosciuto un tale di Novara

che ballava in una bara

Samuele Telesca

Page 108: libro della 1c

Classe I C : Balducci Lorenzo, Boccia Feliciarosa, Cinelli Alessio, Desideri Valentina, Ferreri Arianna, Fucentese Fabio,

Gallerini Gabriele, Giannotti Gianluca, Grande Lisa, Marcelloni Giacomo, Pacini Edoardo, Palese Margherita, Rubino Sabrina, Spinelli Jacopo, Tafi Greta, Telesca Samuele, Volpi Chiara, Xhafa Igli.

Opuscolo realizzato dalla

professoressa

La Classe ringrazia per la

collaborazione

la prof.ssa Giacinti MichelaGiacinti MichelaGiacinti MichelaGiacinti Michela

e il prof. Del Monaco MassimoDel Monaco MassimoDel Monaco MassimoDel Monaco Massimo