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ASTOR PIAZZOLLA Questo straordinario genio musicale, l’uomo che ha rivoluzionato il tango e che ha dato nuova vita e nobiltà a questo genere di musica nacque l’11 marzo 1921 nella città argentina di Mar del Plata. Nel 1924 si trasferisce con la sua famiglia a New York per poi tornare nuovamente in Sud America nel 1936, questa volta a Buenos Aires. Qui, ancora giovanissimo, intraprende la carriera musicale. Riconosciuto da subito come uno straordinario solista di ban- donèon, inizia la sua avventura in un’orchestra che si esibiva nei locali notturni della città, per poi dirigersi verso una procua attività di compositore accademico, studiando con il grande con- nazionale Alberto Ginastera e con Nadia Boulanger a Parigi. Ma la sua autentica vena creativa è legata al tango: è quella la musica che lui sente veramente, tanto che i suoi stessi in- segnanti lo spingono in quella direzione, benché il suo bagaglio artistico fosse straordinariamente ricco e la sua preparazione di altissimo livello. L’amore per l’Europa, la sua aspirazione ad un linguaggio complesso e sosticato, l’omaggio che implicitamente desidera attribuire ai maggiori compositori di sempre, da lui profonda- mente amati, sono elementi imprescindibili del suo far musica. I risultati lo hanno storicamente premiato di tanto sforzo: mai si era sentita una musica così commossa, intrisa di malinconia, ma anche capace di inaspettata aggressività e vitalità. Quando fa dunque ritorno in Argentina, nel 1955 Piazzolla, forma l’Octeto Buenos Aires, un ensemble completamente strumentale, PATRICIA BARONE È nata a Buenos Aires e sin dall’infanzia ha studiato musica, canto e recitazione. Dall’inizio della sua carriera si è dedicata al nuovo repertorio del Tango-Canzone, approfondendone il lin- guaggio, i codici musicali, le tematiche. Ha cantato nei più importanti teatri argentini; in Europa ha can- tato in Germania, Finlandia e in Spagna dove ha riscosso un grande successo personale nella Cumbre Mundial del Tango di Siviglia e al Festival de Tango di Granada nel 2005. Nell’ambito del teatro musicale è stata protagonista, assieme a José Angel Trelles e Raúl Lavie, della commedia musicale Cosa hai fatto di me, che ha riscosso un grandissimo successo nei prin- cipali teatri del Sud America. La sua produzione discograca ha ottenenuto vari premi in Ar- gentina: ha al suo attivo cinque CD propri e numerose collabo- razioni con grandi musicisti e cantanti. Esercita l’attività di docente dal l988, dirigendo la propria scuola per cantanti. SEBASTIÁN HOLZ Viso molto noto in Argentina è cantante, attore e ballerino di amplia esperienza e solida formazione artistica. Nel corso della sua carriera musicale ha affrontato ruoli classici in opere come Il auto magico e Gugliemo Tell e in commedie mu- sicali come Drácula, Grease, Frankestein, Peter Pan. Nell’ambito del tango si è esibito in Umbral, Tango y Música Argentina, Las Cancionistas, La Camorra ed Astor Inédito, un’ opera presentata per la prima volta (marzo 2002) nel IV Festival Buenos Aires Tango, della quale è anche autore oltre che interprete. In televisione è apparso in numerosi programmi e teleromanzi di successo. Nel cinema ha lavorato nei lm Zeritram, Humo e nel famoso lungometraggio di Robert Duval Assasination Tango, girato a Buenos Aires. JUAN VITALI Si è formato come attore sotto la guida di grandi artisti come Raúl Serrano, Alejandra Boero e María Fux. Con una solida carriera artistica, che lo ha portato ad ottenere numerosi premi e riconoscimenti, ha interpretato diversi ruoli da protagonista, in ambito teatrale e televisivo, in importanti produzioni argentine e co-produzioni stranier; numerose sono anche le sue apparizioni in teleromanzi televisivi. Il suo repertorio comprende una grande varietà di opere sia clas- siche che moderne come Doña Rosita la soltera di García Lorca,Taxi a Baghdag di María Verrier, Doce hombres en pugna di R. Rose,Buenos Aires Luz di Jorge Luis Borges, Ha ricoperto più volte il ruolo del Duende nell’operita Maria de Buenos Aires, sia nella ripresa Argentina del 2003, curata dalla Fondazione Astor Piazzolla, che in molte altre tournée europee. QUINTETO FUNDACIÒN ASTOR PIAZZOLLA Il Quinteto Fundaciòn Astor Piazzolla è formato da cinque giovani musicisti che hanno dedicato la loro vita musicale all’esecuzione della musica di Astor Piazzolla: esecutori rafnati delle parti- ture originali del Maestro, oltre ad essere l’unico quintetto al mondo che può vantare il nome del popolarissimo musicista e compositore argentino, sono stati scelti dalla vedova e dal glio di Piazzolla tra i migliori solisti argentini contemporanei. Il giornale “La Naciòn” di loro scrive che: esiste una sorprendente identicazione di questi musicisti con lo stile e l’estetica del Maes- tro. I tre fondamentali supporti del fraseggio musicale, il ban- doneòn, il violino e il pianoforte, comunicano la vibrazione origi- nale delle partiture, imbevuti della tecnica e dell’espressione di Piazzolla nel tentativo di trasmettere la sua insita musicalità. Con questa formazione il quintetto si è esibito nei principali te- atri e auditori argentini, negli Stati Uniti, in Spagna, in Porto- gallo, in Israele, in Uruguay e in Italia. Il Quinteto Fundaciòn Astor Piazzolla vanta inoltre una preziosa collaborazione con il più importante ballerino argentino: Julio Bocca. JULIAN VAT Diplomatosi con lode al Conservatorio Nazionale di Buenos Aires nel 1983, è legato al tango dal 1990. Direttore musicale e grande interprete si è esibito in tutto il mondo: ha preso parte a tournée in Europa e in America per gli spettacoli di Zotto – Plebs Tango x 2 e di Juan Carlos Copes Tango Magia e Seduzione; con il suo duo Vat - Macri ha preso parte a tutte le Cumbre Mondiales de Tango, oltre che a numerosi festival internazionali di Tango e Jazz; si è esibito in differenti formazioni con Mecedes Sosa, Elad- ia Blazquez, Ellen Stewart “La Mama” e Cipe Loncovsky. Ha composto la musica per molti spettacoli lavorando con Pepe Cibràn Campoy, Enrique Pinti (Mi bello dragon, commedia musi- cale infantile), Eleonora Cassano, Chet Walker (autore del musi- cal Fosse). Ha composto la colonna originale del lm Perdido por Perdido di A. Lecchi. Ha lavorato insiema a Joan Manuel Serrat nella preparazione del suo ultimo disco Tarres come responsabile della produzione musicale. È direttore musicale nonché autista e sassofonista dello spet- tacolo BoccaTango en el Maipo (con Julio Bocca, coreograe di Ana Maria Stekelman) e dello spettacolo Opera Tango di Ana Maria Stekelman. comprensivo di bandoneon, pianoforte, violini, violoncello, con- trabbasso, chitarra e comincia a dar vita a quello che fu denito il nuovo tango, rivoluzionario nella forma e nei colori rispetto al tradizionale tango argentino. Il linguaggio ritmico, lo spirito fortemente drammatico e pas- sionale, i vividi colori sono gli elementi fondamentali a cui quali Piazzolla si ispira per creare composizioni “quasi” classiche per elaborazione e struttura, servendosi di tutti gli strumenti es- pressivi della musica “colta” e del jazz. Naturalmente, questo non mancò di suscitare rimostranze e dis- approvazione da parte di alcuni conservatori, senza capire che in realtà l’arte di Piazzolla collocava il Tango denitivamente al di là del tempo e dello spazio, offrendo una dimensione colta e as- solutamente nobile a quella tradizione. Fra i suoi titoli più famosi della sua copiosissima produzione (oltre alla tango operita Maria de Buenos Aires, da molti considerata il suo capolavoro) citiamo: Concierto para Quinteto, Adiós Nonino, Libertango, la serie Las cuatro estaciones porteñas, Tristezas de un Doble A, Soledad, Muerte del Angel, Tanguedia, Violentango, Tango apasionado, Five Tango Sensations e moltissimi altri, a cui si aggiungono le numerose colonna sonore realizzate. Oggi Piazzolla è ritenuto a tutti gli effetti uno dei più grandi compositori del Novecento e gode di stima e fama in tutto il mon- do. Le sue composizioni sono interpretate da grandi orchestre e da famosi musicisti classici, oltrechè da numerosi jazzisti. Con la sua opera, il passionale musicista argentino ha dimostrato che il tango può essere un’espressione eterna dello spirito umano. “Sono stanco di sentir dire, che quello che Io faccio non é tango e siccome sono infastidito, vi dico che va bene, che quello che faccio é musica di Buenos Aires. Allora come si chiama???.... Tango. Pertanto quello che Io faccio é Tango....Astor Piazzolla HORACIO FERRER Poeta, scrittore, musicista, attore, Horacio Ferrer è nato a Montevideo (Uruguay). I suoi primi tanghi risal- gono agli inizi degli anni ’50 e in essi già si riconoscono le tematiche e la vena surreale che contraddistinguer- anno il suo stile maturo. In quegli stessi anni, assieme a Victor Nario, realizza a Montevideo un programma radiofonico settimanale, Selección de Tangos. Come evoluzione di questa esperienza, nel 1954 inizierà il Club de la Guardia Nueva che organizzava concerti con Anibal Troi- lo, Horacio Salgan ed il rivoluzionario Octeto Buenos Aires di Astor Piazzolla. Per sette anni Ferrer scrive, dirige la rivista Tangueando, stu- dia il bandoneon e dà vita ad una piccola orchestra mentre le sue liriche e i suoi tanghi rimangono ancora inediti . Nel 1959 appare il suo primo libro El Tango. Su historia y evolución. Dopo aver abbandonato gli studi di architettura ed essersi im- piegato come giornalista, su richiesta di Anibal Troilo, scrive La última grela, un tango che ebbe grandissimo successo e che rappresenta l’inizio della sua parabola di scrittore. Da quel momento la sua carriera è stata un susseguirsi di suc- cessi no al 1967, quando incide i poemi del Romancero Cany- engue con la chitarra di Agustín Carlevaro. Il successo del dis- co fu tale che Astor Piazzolla lo invitò a lavorare assieme, in stretta collaborazione, dando così vita ad un sodalizio artistico durato no al 1973 e destinato a rimanere per sempre un punto di riferimento nella storia della musica del secolo scorso. Da questa collaborazione nacque, nel 1968, l’operita María de Buenos Aires, che debuttò a Buenos Aires con un’orchestra nella quale gura Piazzolla al bandoneon e le voci di Hector de Rosas, Amelita Baltar e Ferrer stesso nel ruolo del Duende. Nel corso della sua carriera artistica Ferrer ha collaborato con artisti come Astor Piazzolla, Roberto Grela, Leopoldo Federico, Raúl Garello e Horacio Salgán (col quale nel 1975 ha composto l’oratorio Oratorio Carlos Gardel), Julio De Caro (Loquita mía), Pedro Laurenz (suoi sono i versi di Esquinero), Armando Pon- tier (El hombre que fue ciudad), Osvaldo Pugliese (Yo payador me coneso) y Aníbal Troilo (Tu penúltimo tango). Ferrer ha inoltre pubblicato saggi (tra i quali ricordiamo El Li- bro del Tango, Arte Popular de Buenos Aires, considerato un punto di riferimento obbligato per tutti gli studiosi e gli ap- passionati di quest’arte) e ricevuto tantissimi riconoscimenti internazionali. Gli Interpreti Gli Autori

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ASTOR PIAZZOLLAQuesto straordinario genio musicale, l’uomo che ha rivoluzionato il tango e che ha dato nuova vita e nobiltà a questo genere di musica nacque l’11 marzo 1921 nella città argentina di Mar del Plata. Nel 1924 si trasferisce con la sua famiglia a New York per poi tornare nuovamente in Sud America

nel 1936, questa volta a Buenos Aires. Qui, ancora giovanissimo, intraprende la carriera musicale. Riconosciuto da subito come uno straordinario solista di ban-donèon, inizia la sua avventura in un’orchestra che si esibiva nei locali notturni della città, per poi dirigersi verso una profi cua attività di compositore accademico, studiando con il grande con-nazionale Alberto Ginastera e con Nadia Boulanger a Parigi. Ma la sua autentica vena creativa è legata al tango: è quella la musica che lui sente veramente, tanto che i suoi stessi in-segnanti lo spingono in quella direzione, benché il suo bagaglio artistico fosse straordinariamente ricco e la sua preparazione di altissimo livello.L’amore per l’Europa, la sua aspirazione ad un linguaggio complesso e sofi sticato, l’omaggio che implicitamente desidera attribuire ai maggiori compositori di sempre, da lui profonda-mente amati, sono elementi imprescindibili del suo far musica. I risultati lo hanno storicamente premiato di tanto sforzo: mai si era sentita una musica così commossa, intrisa di malinconia, ma anche capace di inaspettata aggressività e vitalità. Quando fa dunque ritorno in Argentina, nel 1955 Piazzolla, forma l’Octeto Buenos Aires, un ensemble completamente strumentale,

• PATRICIA BARONE • È nata a Buenos Aires e sin dall’infanzia ha studiato musica, canto e recitazione. Dall’inizio della sua carriera si è dedicata al nuovo repertorio del Tango-Canzone, approfondendone il lin-guaggio, i codici musicali, le tematiche. Ha cantato nei più importanti teatri argentini; in Europa ha can-tato in Germania, Finlandia e in Spagna dove ha riscosso un grande successo personale nella Cumbre Mundial del Tango di Siviglia e al Festival de Tango di Granada nel 2005. Nell’ambito del teatro musicale è stata protagonista, assieme a José Angel Trelles e Raúl Lavie, della commedia musicale Cosa hai fatto di me, che ha riscosso un grandissimo successo nei prin-cipali teatri del Sud America.La sua produzione discografi ca ha ottenenuto vari premi in Ar-gentina: ha al suo attivo cinque CD propri e numerose collabo-razioni con grandi musicisti e cantanti.Esercita l’attività di docente dal l988, dirigendo la propria scuola per cantanti.

• SEBASTIÁN HOLZ •Viso molto noto in Argentina è cantante, attore e ballerino di amplia esperienza e solida formazione artistica.Nel corso della sua carriera musicale ha affrontato ruoli classici in opere come Il fl auto magico e Gugliemo Tell e in commedie mu-sicali come Drácula, Grease, Frankestein, Peter Pan. Nell’ambito del tango si è esibito in Umbral, Tango y Música Argentina, Las Cancionistas, La Camorra ed Astor Inédito, un’ opera presentata per la prima volta (marzo 2002) nel IV Festival Buenos Aires Tango, della quale è anche autore oltre che interprete.In televisione è apparso in numerosi programmi e teleromanzi di successo. Nel cinema ha lavorato nei fi lm Zeritram, Humo e nel famoso lungometraggio di Robert Duval Assasination Tango, girato a Buenos Aires.

• JUAN VITALI •Si è formato come attore sotto la guida di grandi artisti come Raúl Serrano, Alejandra Boero e María Fux.Con una solida carriera artistica, che lo ha portato ad ottenere

numerosi premi e riconoscimenti, ha interpretato diversi ruoli da protagonista, in ambito teatrale e televisivo, in importanti produzioni argentine e co-produzioni stranier; numerose sono anche le sue apparizioni in teleromanzi televisivi.Il suo repertorio comprende una grande varietà di opere sia clas-siche che moderne come Doña Rosita la soltera di García Lorca,Taxi a Baghdag di María Verrier, Doce hombres en pugna di R. Rose,Buenos Aires Luz di Jorge Luis Borges,Ha ricoperto più volte il ruolo del Duende nell’operita Maria de Buenos Aires, sia nella ripresa Argentina del 2003, curata dalla Fondazione Astor Piazzolla, che in molte altre tournée europee.

• QUINTETO FUNDACIÒN ASTOR PIAZZOLLA •Il Quinteto Fundaciòn Astor Piazzolla è formato da cinque giovani musicisti che hanno dedicato la loro vita musicale all’esecuzione della musica di Astor Piazzolla: esecutori raffi nati delle parti-ture originali del Maestro, oltre ad essere l’unico quintetto al mondo che può vantare il nome del popolarissimo musicista e compositore argentino, sono stati scelti dalla vedova e dal fi glio di Piazzolla tra i migliori solisti argentini contemporanei. Il giornale “La Naciòn” di loro scrive che: esiste una sorprendente identifi cazione di questi musicisti con lo stile e l’estetica del Maes-tro. I tre fondamentali supporti del fraseggio musicale, il ban-doneòn, il violino e il pianoforte, comunicano la vibrazione origi-nale delle partiture, imbevuti della tecnica e dell’espressione di Piazzolla nel tentativo di trasmettere la sua insita musicalità.Con questa formazione il quintetto si è esibito nei principali te-atri e auditori argentini, negli Stati Uniti, in Spagna, in Porto-gallo, in Israele, in Uruguay e in Italia. Il Quinteto Fundaciòn Astor Piazzolla vanta inoltre una preziosa collaborazione con il più importante ballerino argentino: Julio Bocca.

• JULIAN VAT • Diplomatosi con lode al Conservatorio Nazionale di Buenos Aires nel 1983, è legato al tango dal 1990. Direttore musicale e grande interprete si è esibito in tutto il mondo: ha preso parte a tournée in Europa e in America per gli spettacoli di Zotto – Plebs Tango x 2 e di Juan Carlos Copes Tango Magia e Seduzione; con il suo duo Vat - Macri ha preso parte a tutte le Cumbre Mondiales de Tango, oltre che a numerosi festival internazionali di Tango e Jazz; si è esibito in differenti formazioni con Mecedes Sosa, Elad-ia Blazquez, Ellen Stewart “La Mama” e Cipe Loncovsky. Ha composto la musica per molti spettacoli lavorando con Pepe Cibràn Campoy, Enrique Pinti (Mi bello dragon, commedia musi-cale infantile), Eleonora Cassano, Chet Walker (autore del musi-cal Fosse). Ha composto la colonna originale del fi lm Perdido por Perdido di A. Lecchi.Ha lavorato insiema a Joan Manuel Serrat nella preparazione del suo ultimo disco Tarres come responsabile della produzione musicale.È direttore musicale nonché fl autista e sassofonista dello spet-tacolo BoccaTango en el Maipo (con Julio Bocca, coreografi e di Ana Maria Stekelman) e dello spettacolo Opera Tango di Ana Maria Stekelman.

comprensivo di bandoneon, pianoforte, violini, violoncello, con-trabbasso, chitarra e comincia a dar vita a quello che fu defi nito il nuovo tango, rivoluzionario nella forma e nei colori rispetto al tradizionale tango argentino. Il linguaggio ritmico, lo spirito fortemente drammatico e pas-sionale, i vividi colori sono gli elementi fondamentali a cui quali Piazzolla si ispira per creare composizioni “quasi” classiche per elaborazione e struttura, servendosi di tutti gli strumenti es-pressivi della musica “colta” e del jazz. Naturalmente, questo non mancò di suscitare rimostranze e dis-approvazione da parte di alcuni conservatori, senza capire che in realtà l’arte di Piazzolla collocava il Tango defi nitivamente al di là del tempo e dello spazio, offrendo una dimensione colta e as-solutamente nobile a quella tradizione. Fra i suoi titoli più famosi della sua copiosissima produzione (oltre alla tango operita Maria de Buenos Aires, da molti considerata il suo capolavoro) citiamo: Concierto para Quinteto, Adiós Nonino, Libertango, la serie Las cuatro estaciones porteñas, Tristezas de un Doble A, Soledad, Muerte del Angel, Tanguedia, Violentango, Tango apasionado, Five Tango Sensations e moltissimi altri, a cui si aggiungono le numerose colonna sonore realizzate. Oggi Piazzolla è ritenuto a tutti gli effetti uno dei più grandi compositori del Novecento e gode di stima e fama in tutto il mon-do. Le sue composizioni sono interpretate da grandi orchestre e da famosi musicisti classici, oltrechè da numerosi jazzisti. Con la sua opera, il passionale musicista argentino ha dimostrato che il tango può essere un’espressione eterna dello spirito umano.

“Sono stanco di sentir dire, che quello che Io faccio non é tango e siccome sono infastidito, vi dico che va bene, che quello che faccio é musica di Buenos Aires. Allora come si chiama???.... Tango.Pertanto quello che Io faccio é Tango....”

Astor Piazzolla

HORACIO FERRERPoeta, scrittore, musicista, attore, Horacio Ferrer è nato a Montevideo (Uruguay). I suoi primi tanghi risal-gono agli inizi degli anni ’50 e in essi già si riconoscono le tematiche e la vena surreale che contraddistinguer-anno il suo stile maturo. In quegli stessi anni, assieme a Victor Nario,

realizza a Montevideo un programma radiofonico settimanale, Selección de Tangos.Come evoluzione di questa esperienza, nel 1954 inizierà il Club de la Guardia Nueva che organizzava concerti con Anibal Troi-lo, Horacio Salgan ed il rivoluzionario Octeto Buenos Aires di Astor Piazzolla. Per sette anni Ferrer scrive, dirige la rivista Tangueando, stu-dia il bandoneon e dà vita ad una piccola orchestra mentre le sue liriche e i suoi tanghi rimangono ancora inediti . Nel 1959 appare il suo primo libro El Tango. Su historia y evolución. Dopo aver abbandonato gli studi di architettura ed essersi im-piegato come giornalista, su richiesta di Anibal Troilo, scrive La última grela, un tango che ebbe grandissimo successo e che rappresenta l’inizio della sua parabola di scrittore.

Da quel momento la sua carriera è stata un susseguirsi di suc-cessi fi no al 1967, quando incide i poemi del Romancero Cany-engue con la chitarra di Agustín Carlevaro. Il successo del dis-co fu tale che Astor Piazzolla lo invitò a lavorare assieme, in stretta collaborazione, dando così vita ad un sodalizio artistico durato fi no al 1973 e destinato a rimanere per sempre un punto di riferimento nella storia della musica del secolo scorso. Da questa collaborazione nacque, nel 1968, l’operita María de Buenos Aires, che debuttò a Buenos Aires con un’orchestra nella quale fi gura Piazzolla al bandoneon e le voci di Hector de Rosas, Amelita Baltar e Ferrer stesso nel ruolo del Duende.Nel corso della sua carriera artistica Ferrer ha collaborato con artisti come Astor Piazzolla, Roberto Grela, Leopoldo Federico, Raúl Garello e Horacio Salgán (col quale nel 1975 ha composto l’oratorio Oratorio Carlos Gardel), Julio De Caro (Loquita mía), Pedro Laurenz (suoi sono i versi di Esquinero), Armando Pon-tier (El hombre que fue ciudad), Osvaldo Pugliese (Yo payador me confi eso) y Aníbal Troilo (Tu penúltimo tango).Ferrer ha inoltre pubblicato saggi (tra i quali ricordiamo El Li-bro del Tango, Arte Popular de Buenos Aires, considerato un punto di riferimento obbligato per tutti gli studiosi e gli ap-passionati di quest’arte) e ricevuto tantissimi riconoscimenti internazionali.

Gli InterpretiGli Autori

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07 Fundación Astor Piazzolla - Studiomusica PATRICIA BARONE / Maria

SEBASTIÁN HOLZ / Cantor

JUAN VITALI / El Duende

QUINTETO FUNDACION ASTOR PIAZZOLLANicolás Guershberg / pianoSergio Rivas / contrabassoPablo Mainetti / bandoneónGermán Martinez / chitarraSebastían Prusak / violino

ENSEMBLE FUNDACION ASTOR PIAZZOLLA Pablo La Porta / batteria e percussioniFabián Keoroglanian / vifrafono/xilofonoDiego Tejedor / violinoNéstor Tedesco / violoncelloGabriel Falconi / violaJulián Vat / fl auto

CORO Ariel MoreaSalvador Andrés SurianoFilomena Andrea Karina Pablo Enrique OliverCristina CapraruloMorgana Marchesi

Direzione musicale / JULIAN VAT Maestro del coro / CRISTINA CASAL

Direzione artistica generale e costumi:LAURA ESCALADA PIAZZOLLA

SUNTO DEI QUADRI SCENICI / Prima Parte

QUADRO 1: Alevare / In levare

Notte a Bueons Aires. Il Duende, spirito della notte porteña, evoca l’immagine dimenticata di Maria.

QUADRO 2: Tema de Maria / Tema di Maria - Strumentale

QUADRO 3A: Balada renga para un organito loco / Ballata lenta

per un organetto impazzito Il Cantor e il Duende accompagnati dalle Voci degli Uomini che Tornano dal Mistero, raccontano la storia della nascita di Maria, venuta alla luce “un giorno che Dio era ubriaco”.

QUADRO 3B: Yo soy Maria / Io sono Maria Maria canta una canzone e si presenta.

QUADRO 4: Milonga carrieguera por Maria la niña / Milonga

nello stile di Evaristo Carriego per la bambina Maria

Dopo l’evocazione di Maria ha inizio il racconto della sua vita. Un giovane narra come Maria sia posseduta da forze strane che la allontanano da lui. Maria lo respige. Lui la condanna a udire per sempre la sua voce nella voce di tutti gli uomini.

musica di ASTOR PIAZZOLLA

testo di HORACIO FERRER

QUADRO 5: Fuga y misterio / Fuga e mistero - Strumentale.

QUADRO 6: Poema valseado / Poesia in forma di valzer Corrotta da un bandoneon, come nelle antiche leggende di tango, Maria canta la sua conversione alla vita oscura.

QUADRO 7: Tocata rea / Toccata dell’accusa Il Duende accusa il bandoneon di avere sedotto e corrotto Maria.

QUADRO 8: Miserere Canyengue de los ladrones antiguos en las

alcantarillas / Miserere Canyengue dei vecchi ladri nella fogna Maria discende nelle fogne dove l’Antico Ladro Maggiore, nel corso di una messa grottesca, condanna la sua ombra a ritornare all’inferno della città e della vita, eternamente tormentata dalla luce del sole.

SUNTO DEI QUADRI SCENICI / Seconda Parte

QUADRO 9: Contramilonga a la funerala por la primera muerte

de Maria / Contramilonga funebre per la prima morte di Maria

Il Duende descrive il funerale che le creature della notte fanno per Maria

QUADRO 10: Tangata del alba / Tangata dell’alba - Strumentale.

QUADRO 11: Carta a los arboles y a las chimeneas / Lettera agli

alberi e ai comignoli

Non avendo nessuno a cui raccontare i suoi turbamenti, l’Ombra di Maria scrive una lettera agli alberi e ai comignoli del quartiere dove è nata.

QUADRO 12: Aria de los analistas / Aria degli psicanalisti

Maria arriva al circo degli psicanalisti, dove, stimolata dal Primo Psicanalista, si sforza di ritrovare i ricordi che non ha.

QUADRO 13: Romanza del Duende poeta y curda / Romanza del

Duende poeta e ubriacone

Perduta l’Ombra di Maria, ubriaco e appogiato al bancone di un bar surreale, il Duende comincia disperatamente a chiamarla. At-taverso tre marionette, anch’esse ubriache, manda un messaggio all’Ombra di Maria, dicendole che sarebbe rinata.

QUADRO 14: Allegro tangabile - Strumentale.

QUADRO 15: Milonga de la anunciacin / Milonga

dell’annunciazione

L’Ombra di Maria è stata raggiunta dalle tre marionette mandate dal narratore e si abbandona alla rivelazione della fecondità.

QUADRO 16: Tangus Dei Mattino di una domenica di dicembre, piena estate, il Duende e una Voce di Quella Domenica vedono in un palazzo in costruzione l’Ombra di Maria partorire. Le Impastatrici di Taglierini e i Tre Muratori Maghi gridano meravigliati che quella madre vergine, redenta dal dolore e dall’ombra, non dà alla luce un Bambino Gesù, ma un’altra Bambina Maria. È Maria, morta e resuscitata dalla sua stessa ombra, oppure è un’altra Maria? Tutto è fi nito… O forse cominica adesso? Nè il narratore, nè nessun altro al mondo può darci la risposta.

Maria de Buenos Aires è stata presentata la prima volta al Planet Theatre di Buenos Aires nel maggio del 1968. La veste originale dell’operita, come era stata concepita da Astor Piazzolla e Horacio Ferrer, è in forma semi-scenica molto simile a un Oratorio, con tutti i musicisti presenti sul palco assieme alle voci soliste e al coro.Dopo il debutto, Maria de Buenos Aires è stata presenta-ta in tutto il mondo e ha conosciuto un incredibile suc-cesso, anche se, di fatto, nel tempo è stata trasformata in Opera-teatrale-musicale.Nel 2003 la Fundacion Astor Piazzolla ha riproposto l’operita a Buenos Aires nella sua versione originale in forma semiscenica, allo scopo di far risaltare pienamente la purezza della sua musica.

Maria de Buenos Aires narra la storia della città di Buenos Aires, fondata nel 1536 e chiamata “Puerto de Nuestra Senora Santa Maria del Buen Aire”. Il nome “porto” fu imposto perché la città nacque sulla sponda destra del fi ume Rio de la Plata. Qui sbarcarono migliaia di emigranti provenienti da vari paesi d’Europa, che arricchirono con il loro lavoro e la loro cultura la nostra terra. A causa dell’ostilità creatasi con gli aborigeni delle tribù vicine la città venne però abbandonata e venne fondata una seconda volta, nel 1580 e chiamata defi nitivamente Buenos Aires.

L’argomento dell’operita Maria de Buenos Aires è la trasposizione metaforica di queste vicende.

Maria è infatti il simbolo della città di Buenos Aires che, dopo l’antica fondazione rimane disabitata: metaforica-mente si trasforma in ombra e attraversa un lungo peri-odo di patimento, abbandono e dolore. Alla sua morte Maria dà alla luce una nuova Maria, una bambina adulta, generata dai ricordi e dalla sua ombra sullo sfondo di un’intricata trama legata ad antiche e oscure cospirazioni.

Le note del bandoneon danno voce, nel corso dell’operita, al suo straziante passato e alla la sua speranza di tras-formarsi, chissà quando, in una nuova Maria.

Laura Escalada Piazzolla

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Maria de Buenos Aires è stata presentata la prima voltaal Planet Theatre di Buenos Aires nel maggio del 1968.La veste originale dell’operita, come era stata concepitada Astor Piazzolla e Horacio Ferrer, è in forma semi-scenica molto simile a un Oratorio, con tutti i musicistipresenti sul palco assieme alle voci soliste e al coro.Dopo il debutto, Maria de Buenos Aires è stata presenta-ta in tutto il mondo e ha conosciuto un incredibile suc-cesso, anche se, di fatto, nel tempo è stata trasformata in

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