Liberarsi della codardia è vuotare la coppa

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La Montaña, 07 settembre 2016. “Liberarsi della codardia è vuotare la coppa” Miei cari semi, In una città viveva un re ed arrivò il giorno in cui si sposò, fu un matrimonio maestoso, il re aveva incontrato una donna bellissima, serena, con un gran cuore e quando la guardava provava pace ed armonia. Era il re più felice della Terra, osservava il suo sguardo e vedeva il cielo, contemplava il suo sorriso e si riempiva d’allegria, era molto felice. Erano invitati ad un’ inaugurazione di una piazza molto grande e, come esige il protocollo, la regina sta sempre alcuni passi dietro il re, e il re sposo pensò: “Com’è brava! Rispetta il protocollo, sta dietro di me”. Poi ci furono altre feste dove li invitarono come ospiti d‘onore. In una festa c’era una mela, era rimasta solo la mela perchè la festa stava finendo, la regina la prese in mano e il re le disse: “Volevo mangiarla io!” e lei con un sorriso la divise a metà e lui disse: “Che brava, ha condiviso la mela con me!”. E così si innamorava ogni giorno di più. Passeggiavano, parlavano e il re commentava sempre a corte: “Ho una moglie meravigliosa! Condivide con me, mi lascia passare davanti, mi dà la priorità, mi mette sempre in primo piano, sorride, è generosa”, erano molto felici. La regina era una persona semplice, amabile ed era molto felice, non aveva ambizioni, unicamente adempiere i suoi doveri nei confronti di suo marito e del suo popolo.

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La Montaña, 07 settembre 2016.

“Liberarsi della codardia è vuotare la coppa”

Miei cari semi,

In una città viveva un re ed arrivò il giorno in cui si sposò, fu un matrimonio maestoso, il re aveva incontrato una donna bellissima, serena, con un gran cuore e quando la guardava provava pace ed armonia. Era il re più felice della Terra, osservava il suo sguardo e vedeva il cielo, contemplava il suo sorriso e si riempiva d’allegria, era molto felice.

Erano invitati ad un’ inaugurazione di una piazza molto grande e, come esige il protocollo, la regina sta sempre alcuni passi dietro il re, e il re sposo pensò: “Com’è brava! Rispetta il protocollo, sta dietro di me”.

Poi ci furono altre feste dove li invitarono come ospiti d‘onore. In una festa c’era una mela, era rimasta solo la mela perchè la festa stava finendo, la regina la prese in mano e il re le disse: “Volevo mangiarla io!” e lei con un sorriso la divise a metà e lui disse: “Che brava, ha condiviso la mela con me!”. E così si innamorava ogni giorno di più.

Passeggiavano, parlavano e il re commentava sempre a corte: “Ho una moglie meravigliosa! Condivide con me, mi lascia passare davanti, mi dà la priorità, mi mette sempre in primo piano, sorride, è generosa”, erano molto felici.

La regina era una persona semplice, amabile ed era molto felice, non aveva ambizioni, unicamente adempiere i suoi doveri nei confronti di suo marito e del suo popolo.

Un giorno, non so cosa accadde, forse una corrente d’aria? O forse una tazza di brodo bollente lo aveva bruciato? Fu un dettaglio! Il re divenne furioso ed iniziarono a discutere ed egli diceva: “Avevo fame e non mi hai lasciato mangiare la mela! Dovevi passare sempre dietro di me e invece ti sei avvicinata per accarezzarmi il viso! Perchè

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ti sei messa al mio livello per darmi un bacio quando credevi che stessi soffrendo?! Dovevi stare sempre dietro di me! Perchè quando mi applaudono e mi salutano anche tu lo fai?!”

Ed iniziò a lamentarsi di tanti dettagli, tanto che la regina guardava e non riconosceva quell’uomo che era suo marito, quell’uomo che era il suo compagno, quell’uomo che era suo amico.

La domestica e il segretario del re le dissero: “Maestà, non ne tenga conto perchè non ne avrà per molto, è semplicement un momento di rabbia, d’ira, quando sarà passato si renderà nuovamente conto di tutte quelle frasi e parole che pensa di lei, maestà”.

Miei semi questa storia non è solo di quei re, sono le vostre, sono le vostre quando i vostri mariti rientrano a casa e il loro piatto preferito non c’è, e giustamente vi dicono: “Invece di farmi il riso o i fagioli, perchè non mi hai fatto le patate fritte se sai che mi piacciono?” E la coppa inizia a riempirsi; e poi si va a cambiare perchè fa molto caldo e dirà: “La mia camicia preferita non è stirata? E la moglie risponderà: “La stavo finendo, ma prima sono venuti i bambini e mi hanno detto che andavano a fare sport e ho dovuto dare loro i calzini”; e dopo dirà: “La mia auto, la mia macchina non è ancora pulita?!” “No, non ho avuto tempo di portarla all’autolavaggio”.

Quando quello stesso uomo ha elogiato la buona cucina, le cose ben fatte, la capacità e l’intelligenza di quella moglie. E’ successo anche a voi, a te, amici miei, miei giovani, quando arrivate a casa da scuola stanchi e dite: “Mia mamma mi chiede di nuovo che sparecchi, che lavi i piatti o semplicemente che rimetta in ordine la mia camera, che rifaccia la mia camera”.

Avete pensato quanto tempo ha passato lei? A preparare da mangiare, a pulire, a fare la spesa, però è molto orgogliosa dei suoi figli e anche i figli sono orgogliosi di quella madre o di quel padre e se passiamo al fidanzato o alla fidanzata, all’amato o all’amata, che gli sembra la ragazza più bella del mondo o il ragazzo con il corpo più bello del mondo e un giorno si rendono conto che loro dipendono troppo da Whatsapp, dal cellulare, che sono sempre lì che mandano, mandano Whatsapp. “Con chi

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starà parlando? A chi lo starà mandando? Sarà qualcuno migliore di me?”. O lei “Non gli interesso più, non mi vuole più, preferisce il cellulare, forse starà chattando con un’altra ragazza, sarò l’unica?” e lì inizia la violenza o magari qualcos’altro.

Mie stelle e miei semi, pensate che quanto di buono vedete in una persona, ha sempre anche l’altro lato della medaglia e che tutto può essere perfetto se accettate le due facce della moneta.

Molti pezzi d’argento con il tempo anneriscono, però se si puliscono tornano a brillare, perchè ciò che è autentico è sempre lì nel cuore. Perchè volete pensare male o mettere zizzania, quando tutto può essere positivo e i sogni si possono realizzare?

Guardate, c’era una madre che aveva tre figli, tre figli meravigliosi. Il maggiore un uomo generoso, onorato, lavoratore, bellissimo, amorevole e dolce, pensa solo a lavorare e dare amore alla sua ragazza, il secondo un cuore enorme, un cuore grande come tutto il pianeta, un ragazzo come un cavaliere templare, onore e lealtà e pensa solo ad aiutare i suoi compagni; e l’altro studia cucina, vuole diventare chef, anche lui con le stesse qualità, lavoratore, onesto, onorato, nobile e amorevole, adorano la loro madre e la loro madre non lo sapeva e parlava sempre del loro lato negativo, li incolpava e sono tre angeli, tre stelle, tre gioielli.

Il maggiore ha il nome di un evangelista Mattia, il secondo ha il nome di un emiro orientale Omar e il terzo il nome con cui chiamano Santa Claus in Germania, vale a dire Nicolàs. E finalmente ha aperto gli occhi! Ed ha visto che sì, sono tre perle, sono tre stelle, vedete com’era facile?

Miei semi, guardate bene prima di seminare il dubbio, di seminare zizzania, invidia e gelosie, quei pensieri di frustazione, di vedere solo il lato che non ci piace degli altri, guardate il lato buono e siete sempre in tempo a scrivere, a dire che vi siete sbagliati, o a chiedere scusa per il vostro comportamento, fosse anche solo per non averlo portato in un buon ristorante, avergli pagato una buona bottiglia di vino, aver ringraziato perchè un giorno vi hanno lavato i vestiti, si meritano

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sempre il meglio e lo possiamo sempre fare e se non avete soldi potete fargli una pizza e con un’arancia fare la spremuta, saranno ugualmente felici.

Attenzione giovani! Colui che ha molto, dà poco e colui che ha poco ha sempre il suo cuore aperto.

Servidora vi manda tutto il suo amore e chiede che vediate sempre il lato meraviglioso degli esseri umani che si alimentano della Luce.

Con tutto il mio amore,La Jardinera