LEZIONE 9 Ingegneria cellulare II CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN BIOTECNOLOGIE DEL FARMACO AA...
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LEZIONE 9Ingegneria cellulare II
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN BIOTECNOLOGIE DEL FARMACO AA 2010-11
Adriana Maggi
Applicazioni dell’ingegneria cellulare.
RICERCA DI BASE
Studio della regolazione dell’espressione genica. Analisi di mutazioni di elementi cis e trans
Analisi struttura funzione delle proteine eucariote
Riconoscimento della funzione di una proteina (oncogeni, geni oncosoppressori)
APPLICAZIONI INDUSTRIALI
Screening di molecole farmacologicamente attive (HTS)Produzione di biofarmaci
Biological reporter: molecules acting as
surrogate, measurable, indicators of a given
molecular event
I geni reporter
Bassa sensibilità per mancanza di amplificazione
(non è una reazione enzimatica)
Monomerico, non richiede substrato, assente nei
mammiferi, varianti con diversa di fluorescenza.
fluorescent proteins (GFP, varianti RFP,
BFP)
Elevata attività endogena in alcuni tipi cellulari.
Proteina di secrezione, saggio colorimetrico
molto sensibile.
Fosfatasi alcalina (Umana)
Richiede l’aggiunta di cofattore, O2, ATP.
Alta attività specifica, mancanza di attività
endogena (basso background)
Luciferasi (Lucciola)
Presenza di attività endogena in cellule di mammifero, enzima
tetramerico (risposta non lineare)
Ben caratterizzata, stabile, rilevazione
automatizzabile
B-Galattosidasi (Batterica)
SVANTAGGIVANTAGGIGENE
fluorescent proteins
La green fluorescent protein è una proteina naturale (prodotta dalla medusa Aequorea victoria) di piccole dimensioni (238 aa 26,9 kd) che se eccitata da una radiazione nel campo dell’ultravioletto (395 nm), ma anche del visibile (475 nm, colore blu) emette una radiazione di colore verde (505 nm)
Osamu ShimomuraPremio Nobel 2008
Fluoroforo di GFP è un tripepide Ser-deidroTyr-Gly che è ciclizzato:
p-idrossibenzilidene-imidazolidone
Nella struttura tridimensionale della GFP alcuni residui basici fanno ponti a idrogeno con atomi di ossigeno (His148 con Tyr66 e Gln94 o Arg96 con l’ imidazolidone.) stabilizzando il fluoroforo
L’emissione di luce avviene tramite un meccanismo sequenziale di un processo autocatalitico in assenza di cofattori. La reazione inizia con una rapida ciclizzazione tra la Ser65 e la Gly67 per formare un intermediato (imidazolin-5-one) seguita da una reazione di ossidazione della Tyr66.
La reazione è termosensibile, ma una volta prodotta la GFP è molto stabile.
La proteina è stata cristallizzata e la sua struttura determinata. La GFP funziona in forma dimerica la struttura cilindrica è sostenuta da foglietti beta, le dimensioni del cilindro sono 30 Å di larghezza e 40 Å di lunghezza , segmenti ad alfa elica chiudono I cilindri da ambedue le parti e costituiscono lo scheletro per la formazione del fluoroforo che si trova al centro dei cilindri. Questa particolare struttura con fogietti beta esterni e alfa eliche interne forma una nuova classe di proteine denominata beta-can. Si tratta di una struttura molto stabile e difficilmente degradabile.
La conoscenza della struttura ha permesso di generare una serie di mutanti, il primo dei quali è stata una muazione puntiforme (S65T) descritta da Roger Tsien nel 1995 che migliora le caratteristiche dello spettro di emissione (509 nm) con una fluorescenza più sostenuta e più stabile nel tempo e lo spostamento del picco di eccitazione a 488 nm.
Negli anni a seguire, il gruppo di Tsien ha sviluppato una vastissima gamma di proteine fluorescenti (YFP, EBFP, EBFP2, citrine, Venus, ecc)Roger Tsien, premio Nobel 2008
Imaging dell’espressione genica attraverso i sistemi reporter. Le proteine
fluorescenti (GFP e BFP).
Citosol BFP
Golgi GFP
Le luciferasi sono una classe di enzimi ossidativi che agendo su un substrato specifico causano la produzione ( luciferasi di lucciola, e suoi
derivati ricombinanti, Luc 2, ecc) ' (lucem ferre).
Luciferasi
luciferina + ATP → luciferil adenilato + PPi luciferil adenylato + O2 → ossiluciferina + AMP + fotoni
Utilizzo di proteine bioluminescenti o fluorescenti per studi di funzione geniche, di correlazioni-struttura-funzione, studi di
regolazione di espressione genica
Lo studio della regolazione dell’espressione genica. I sistemi reporter
X
Y
Gene reporterPromotore
Elementi di regolazione cis
Z
Elementi di regolazione trans
Prodotto genico
facilmente
quantizzabile
*** **
endo wt1-399
182-599
S122A
C241/244A
G525R
L543/544A0
1
2
3
4
ER
acti
vit
y(f
old
over
basal)
*** **
A AF-1 DBD AF-2D F -COOH
:wt
:1-399
:182-599
:S122-A
:C241/244-A
:G525-R
:L543/544-A
A AF-1 DBD AF-2D FNH2- -COOH
A AF-1 DBD
DBD AF-2D F -COOH
A AF-1 DBD AF-2D F- -COOH
A AF-1 DBD AF-2D F- -COOH
A AF-1 DBD AF-2D F- -COOH
A D F -COOH
:wt
:1-399
:182-599
:S122-A
:C241/244-A
:G525-R
:L543/544-A
NH2
NH2
NH2
NH2
NH2-
-
S236A
**
Effetto di mutazioni specifiche sulla attività trascrizionale del recettore degli estrogeni
Un esempio storico. L’analisi del promotore del gene tk del virus Herpes Simplex
+1
-20-40-60-80-100
GC CCAAT GC TATA
++
++----
Generazione di mutanti
Trascrizione in oociti di Xenopus laevis
+ + + +- - - -
Analisi di Northern
Studio di funzione genica:
l’esempio della identificazione della funzione
di Nip-2 e protimosina
01234567
c nip 0.5 nip 1.5 nip 2.5Ce
ll d
ea
th (
de
ad
ce
lls
/dis
h)x
1
0 2
16 h 24h 48h
0
5
10
15
20
0 1 4 16 24 48
nip
2 m
RN
A
Hours after Locke
bnip-2 expression associates to cell death
• Nip-2 pro-apoptotic activity is blocked by overexpression of Bcl-2• mutants of nip-2 in the Bcl-2 binding domani fail to cause apoptosis
Meda et al. 2001
CTRL
BNIP2
BNIP2CTRL
100
75
50
25
BNIP2CTRL
200
150
100
50
CTRL
BNIP2
%su
rviv
al%
pro
lifer
atio
n
0
0
TRANSFEZIONE DI bnip2/PROT-A cDNA IN MCF-7 CELLS
ap
op
tosi
pro
life
razio
ne
STUDI DI STRUTTURA-FUNZIONE
Greene et al. EMBO reports 8, 6, 563–568 (2007)
Structure of TFMPV-E2/ER ligand-binding domain. (A) The structure of one monomer of ER is shown as a ribbon diagram, with the bound GRIP1 coactivator peptide coloured red. The compound is shown in a stick representation, with carbon atoms coloured green, oxygen atoms coloured red and fluorine atoms coloured pink. (B) A stereo view of part of the ligand-binding pocket bound to oestradiol (top panels; Protein Data Bank code 1ERE), or TFMPV-E2 (bottom panels). The ligands are coloured green and are shown in a stick representation. (C) TFMPV-E2 is shown in a 2F o–F c electron density map, contoured to 1.5 . ER , oestrogen receptor ; GRIP, glutamate receptor interacting protein; TFMPV-E2, trifluoromethyl-substituted phenylvinyl oestradiol compound
Greene et al. EMBO reports 8, 6, 563–568 (2007)
Applicazioni dell’ingegneria cellulare.
RICERCA DI BASE
APPLICAZIONI INDUSTRIALI
Screening di molecole farmacologicamente attive (HTS)Produzione di biofarmaci
Studio della regolazione dell’espressione genica. Analisi di mutazioni di elementi cis e trans
Analisi struttura funzione delle proteine eucariote
Riconoscimento della funzione di una proteina (oncogeni, geni oncosoppressori)
Screening di molecole farmacologicamente attive.
ER cDNA
ERE LUC Potenziali ligandi
CTR CTRE2LU
C
Un
its
LUC
ERER
High-throughput Screening (1)
La possibilità di automatizzare la detezione del reporter consente uno screening ad “alto flusso”.
Library di molecole
Saggio biologico automatizzabile
Piattaforma Robotizzata
Elaborazione digitale dei
dati
High-throughput Screening (2)
1990. 20 ricercatori
1.5 milioni di molecole/anno
Oggi. 4 ricercatori
2.5 milioni di molecole/anno
I più moderni saggi di screening consentono la determinazione della POTENZA e della
SPECIFICITA’ della sostanza testata.
Applicazioni dell’ingegneria cellulare.
RICERCA DI BASE
APPLICAZIONI INDUSTRIALI
Screening di molecole farmacologicamente attive (HTS)Produzione di biofarmaci
Studio della regolazione dell’espressione genica. Analisi di mutazioni di elementi cis e trans
Analisi struttura funzione delle proteine eucariote
Riconoscimento della funzione di una proteina (oncogeni, geni oncosoppressori)
Produzione di biofarmaci
La produzione delle proteine terapeutiche in microorganismi non è sempre possibile soprattutto per le modificazioni post-
traduzionali
L’utilizzo di cellule animali consente di ottenere prodotti proteici
strutturalmente più simili al fisiologico, ma pone serie difficoltà tecniche e costi
più elevati.
IMPIANTO DI FERMENTAZIONE PER LA PRODUZIONE DI PROTEINE TERAPEUTICHE
Difficoltà nella produzione di biofarmaciIstituzione di Master cell banks caratterizzate in
dettaglio per stabilità genetica, tempi di crescita, contaminazioni, numero di copie del vettore, livello di espressione del transgene.
Preparazione di Manufacturers cell banks sottoposte ad ulteriore caratterizzazione prima e dopo il caricamente nell’impianto pilota
Controllo su larga scala della stabilità nelle condizioni di fermentazione, con la preparazione di Extended cell banks.Controllo delle condizioni di produzione
Recupero e produzione
Caratterizzazione del prodottoCONTROLLO
QUALITA’
Controllo di qualità di proteine terapeutiche
Spettrometria di massa
Presenza di DNA cellulare
Presenza pirogeni
Presenza di proteine cellulari
Presenza di proteine seriche
HPLC
SDS PAGE/Western
Determinazione dello stato di purezza
Composizione in acido sialico
Composizione in carboidrati
Sequenziamento N-terminale
Mappa peptidica
HPLC
Isoelectrofocusing
SDS PAGE Western
Saggio immunologico
Saggio biologico
Caratterizzazione della proteina
TPA ricombinante
Il primo farmaco ricombinante prodotto in cellule di mammifero
Cellule CHO (Chinese Hamster Ovary)
Pregressa conoscenza nella produzione di vaccini
Assenza di attività tossica per l’uomo
Stabile integrazione di geni eterologhi
Crescita in sospensione o monostrato
Modificazioni post-traduzionali corrette
Alcuni esempi di proteine terapeutiche in commercio
BHK (Baby Hamster Kidney
cells)
Fattore VIICHOGlucocerebrosidasiCHOEritropoietinaCHOInterferone betaCHOFSHE.ColiG-CSFE.ColiIL-2E.ColihGHE.ColiInterferone alfaE.ColiInsulina
E.Coli, CHOTPA