lezione 6 2014.15

83
Sesta lezione: Sesta lezione: PSICOLOGIA DI COMUNITA’ PSICOLOGIA DI COMUNITA’ CORSO 2014/2015 CORSO 2014/2015 Prof. Luca Scacchi Prof. Luca Scacchi La prevenzione La prevenzione

description

psicologia di comunità

Transcript of lezione 6 2014.15

Page 1: lezione 6 2014.15

Sesta lezione:Sesta lezione:

PSICOLOGIA DI COMUNITA’PSICOLOGIA DI COMUNITA’

CORSO 2014/2015CORSO 2014/2015

Prof. Luca ScacchiProf. Luca Scacchi

La prevenzioneLa prevenzione

Page 2: lezione 6 2014.15

La lezione di oggiLa lezione di oggi

- Prevenzione e politiche sanitarie- Prevenzione e politiche sanitarie

- Caplan e altre classificazioni della prevenzione- Caplan e altre classificazioni della prevenzione

- Il modello biomedico e el sue critiche- Il modello biomedico e el sue critiche

- Strategie di intervento- Strategie di intervento

- Efficacia nella prevenzione- Efficacia nella prevenzione

Page 3: lezione 6 2014.15

Cosa è la prevenzione?Cosa è la prevenzione?

““The core idea”:The core idea”:

azione portata avanti ora che può evitare o azione portata avanti ora che può evitare o limitare una conseguenza indesiderabile od limitare una conseguenza indesiderabile od

uno situazione particolare nel futurouno situazione particolare nel futuro (Levine 2002).(Levine 2002).

Page 4: lezione 6 2014.15

Prevenzione e politiche sanitariePrevenzione e politiche sanitarie

Prevenzione introdotta nelle politiche sanitarie Prevenzione introdotta nelle politiche sanitarie italiane sin da italiane sin da L. 833/1978L. 833/1978 (istituzione SSN): (istituzione SSN):

““promozione, oltre che mantenimento e recupero, promozione, oltre che mantenimento e recupero, della salute fisica e psichica di tutta la della salute fisica e psichica di tutta la

popolazione senza distinzione di condizioni popolazione senza distinzione di condizioni individuali e socialiindividuali e sociali” (art 1)” (art 1)

““prevenzione malattie ed infortuni in ogni ambito prevenzione malattie ed infortuni in ogni ambito di vita e di lavorodi vita e di lavoro “ (art 2) “ (art 2)

Tra i principali obbiettivi dei due ultimi Tra i principali obbiettivi dei due ultimi Piani Sanitari NazionaliPiani Sanitari Nazionali

Page 5: lezione 6 2014.15

Prevenzione in Valle d’AostaPrevenzione in Valle d’Aosta

Nei principi ispiratori Nei principi ispiratori dei dei Piani Sanitario VdA ultimo decennioPiani Sanitario VdA ultimo decennio

““Individuare la prevenzione come Individuare la prevenzione come momento fondamentale di approccio ai momento fondamentale di approccio ai

problemiproblemi e come e come criterio di criterio di impostazioneimpostazione degli interventi . . degli interventi . . . .

(Piano 2002.04)”(Piano 2002.04)”

Page 6: lezione 6 2014.15

Ed in particolare Ed in particolare (Piano 2011.13)(Piano 2011.13)

“ “Si conferma, infatti, l’impostazione già introdotta dal Si conferma, infatti, l’impostazione già introdotta dal precedente documento di programmazione, in base precedente documento di programmazione, in base alla quale il territorio dovrà rappresentare sempre più alla quale il territorio dovrà rappresentare sempre più l’ambito prioritario di riferimento della prevenzione, l’ambito prioritario di riferimento della prevenzione, della cura e della continuità assistenziale …. I della cura e della continuità assistenziale …. I benefici nella salute, apportati dalla continuità di benefici nella salute, apportati dalla continuità di offerta dei programmi di prevenzione sono, rispetto offerta dei programmi di prevenzione sono, rispetto al passato, oggettivi ed evidenti; tuttavia è al passato, oggettivi ed evidenti; tuttavia è necessario ridurre ulteriormente il divario di necessario ridurre ulteriormente il divario di mortalità e di morbosità specifica che ancora mortalità e di morbosità specifica che ancora penalizza le popolazioni di montagna specie per i penalizza le popolazioni di montagna specie per i tumori e le malattie cardiocerebrovascolari, così tumori e le malattie cardiocerebrovascolari, così come occorre continuare a contrastare abitudini e come occorre continuare a contrastare abitudini e stili di vita sfavorevoli quali il fumo, l’alcool, le stili di vita sfavorevoli quali il fumo, l’alcool, le droghe e i non corretti stili di vita, ivi inclusi i droghe e i non corretti stili di vita, ivi inclusi i comportamenti stradali non conformi, in particolare comportamenti stradali non conformi, in particolare nelle giovani generazioni.”nelle giovani generazioni.”

Page 7: lezione 6 2014.15

Razionalizzazione dell’attività di prevenzione e cura Razionalizzazione dell’attività di prevenzione e cura secondo i principi della medicina basata sulle evidenze secondo i principi della medicina basata sulle evidenze e secondo approcci basati sull’appropriatezza clinica, e secondo approcci basati sull’appropriatezza clinica, che potranno essere meglio perseguiti anche che potranno essere meglio perseguiti anche attraverso riorganizzazioni funzionali e organizzative; attraverso riorganizzazioni funzionali e organizzative; (p 15)(p 15)

Prevenzione selettiva, Prevenzione selettiva, ossia azioni non solo orientate a ossia azioni non solo orientate a specifici ed oggettivi bisogni di salute (collegati alle specifici ed oggettivi bisogni di salute (collegati alle principali cause di morte e di morbosità), ma anche, principali cause di morte e di morbosità), ma anche, all’interno di questi, selezionate per gruppi di all’interno di questi, selezionate per gruppi di popolazione a maggiore o minore vantaggio sociale, in popolazione a maggiore o minore vantaggio sociale, in quanto portatori di livelli di rischio diversi;quanto portatori di livelli di rischio diversi;

Piano per la salute ed il benessere 2011/13Piano per la salute ed il benessere 2011/13

Page 8: lezione 6 2014.15

Piano per la salute ed il benessere 2011/13Piano per la salute ed il benessere 2011/13

In aggiunta alle attività di prevenzione attiva primaria, In aggiunta alle attività di prevenzione attiva primaria, inerenti cioè la rimozione dei fattori di rischio per le inerenti cioè la rimozione dei fattori di rischio per le patologie che maggiormente sono cause di morte, la patologie che maggiormente sono cause di morte, la prevenzione secondaria sta ricevendo una buona prevenzione secondaria sta ricevendo una buona partecipazione della popolazione regionale interessata, partecipazione della popolazione regionale interessata, (2 screening per i tumori femminili,…).(2 screening per i tumori femminili,…).

Nella definizione delle politiche regionali di prevenzione Nella definizione delle politiche regionali di prevenzione particolare attenzione … alle nuove emergenze epidemio-particolare attenzione … alle nuove emergenze epidemio-logiche (individuazione del rischio, tumori e screening, logiche (individuazione del rischio, tumori e screening, malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie croniche, malattie osteo-articolari, patologie orali, croniche, malattie osteo-articolari, patologie orali, disturbi psichiatrici, malattie neurologiche, cecità e disturbi psichiatrici, malattie neurologiche, cecità e ipovisione, ipoacusia e sordità) con modalità innovative ipovisione, ipoacusia e sordità) con modalità innovative (promuovere attivamente la prevenzione coinvolgendo (promuovere attivamente la prevenzione coinvolgendo tutti i possibili attori del sistema). tutti i possibili attori del sistema).

Page 9: lezione 6 2014.15

• prevenire mortalità e morbosità cardiovascolare prevenire mortalità e morbosità cardiovascolare mediante la valutazione del rischio individuale …;mediante la valutazione del rischio individuale …;

• ridurre gli eventi infortunistici e le patologie lavoro-ridurre gli eventi infortunistici e le patologie lavoro-correlate …;correlate …;

• realizzare la sorveglianza di patologie, determinanti realizzare la sorveglianza di patologie, determinanti rischi per la salute, favorendo l’implementazione di rischi per la salute, favorendo l’implementazione di sistemi di sorveglianza su comportamenti e stili di vita sistemi di sorveglianza su comportamenti e stili di vita (quali PASSI, OKKIO alla salute, HBSC) coordinati e (quali PASSI, OKKIO alla salute, HBSC) coordinati e raccordati con gli altri sistemi informativi;raccordati con gli altri sistemi informativi;

• prevenire le patologie odontoiatriche, con particolare prevenire le patologie odontoiatriche, con particolare riguardo alla popolazione in età evolutiva, attraverso riguardo alla popolazione in età evolutiva, attraverso l’attivazione di programmi di prevenzione (igiene orale, l’attivazione di programmi di prevenzione (igiene orale, alimentazione, fluoro profilassi sistemica e topica, visite alimentazione, fluoro profilassi sistemica e topica, visite periodiche, ecc.).periodiche, ecc.).

Piano per la salute ed il benessere 2011/13Piano per la salute ed il benessere 2011/13

Page 10: lezione 6 2014.15

OMS 1997OMS 1997

Richiama attenzione su considerevole Richiama attenzione su considerevole crescita disagio psicosociale e necessità crescita disagio psicosociale e necessità

interventi preventivi.interventi preventivi.

Viene riconosciuta opportunità Viene riconosciuta opportunità multidimensionalità interventi (micro e multidimensionalità interventi (micro e

macro) e necessità mobilitazione risorse, macro) e necessità mobilitazione risorse, non solo da parte del sistema formale di non solo da parte del sistema formale di

cura ma anche con responsabilità di cura ma anche con responsabilità di tutto il tessuto socialetutto il tessuto sociale

Page 11: lezione 6 2014.15

Vantaggi …Vantaggi …

Approcci riparativi hanno mostrato Approcci riparativi hanno mostrato difficoltà di realizzazionedifficoltà di realizzazione e e costi molto costi molto altialti in una società di massa democratica. in una società di massa democratica.

Es: in USA è stimata necessità interventi di salute Es: in USA è stimata necessità interventi di salute mentale su 15-20% popolazione (30/50 milioni di mentale su 15-20% popolazione (30/50 milioni di

abitanti)abitanti) (Felner et al., 2000).(Felner et al., 2000).

Per ogni dollaro speso in prevenzione, Per ogni dollaro speso in prevenzione, tra 3 e 10 risparmiati in servizi terapeuticitra 3 e 10 risparmiati in servizi terapeutici

((Rappaport 2000)Rappaport 2000)

Page 12: lezione 6 2014.15

… … e costi della prevenzionee costi della prevenzione

Quindi la prevenzione è importante in una faseQuindi la prevenzione è importante in una fase di risparmio, anche se ci sono di risparmio, anche se ci sono resistenze e controtendenzeresistenze e controtendenze::

“… “… deve tenere in considerazione 2 principali criticità:deve tenere in considerazione 2 principali criticità:

1. le attività di prevenzione per essere efficaci devono 1. le attività di prevenzione per essere efficaci devono essere applicate in maniera essere applicate in maniera vasta e continuavasta e continua;;

2. le attività di prevenzione comportano un 2. le attività di prevenzione comportano un disagio disagio certocerto per un gran numero di persone in vista di un per un gran numero di persone in vista di un vantaggiovantaggio che sarà che sarà distribuito statisticamentedistribuito statisticamente.”.”

(PIANO SANITARIO VDA 2002/04)(PIANO SANITARIO VDA 2002/04)

Page 13: lezione 6 2014.15

Un antefatto: la Germania nazistaUn antefatto: la Germania nazista

Prevenzione parallela a diffusione Prevenzione parallela a diffusione politiche di salute pubblica, politiche di salute pubblica, che si che si sviluppano a partire da controllo sviluppano a partire da controllo delle malattie infettive (delle malattie infettive (primo servizio primo servizio sanitario a Venezia nel ‘500 per la pestesanitario a Venezia nel ‘500 per la peste))

Cancro sino anni ‘30 prima causa di Cancro sino anni ‘30 prima causa di mortemorte

Prima agenzia governativa al mondo Prima agenzia governativa al mondo anticancro in Germania (1900)anticancro in Germania (1900)

Teorie naturiste e salutiste diffuse Teorie naturiste e salutiste diffuse

in cultura tedesca sin da ‘800in cultura tedesca sin da ‘800

Page 14: lezione 6 2014.15

Prevenzione contro cancro e stili di vita non saniPrevenzione contro cancro e stili di vita non sani

Edward Liek (1878-1935): Edward Liek (1878-1935):

““padre della medicina nazista”padre della medicina nazista”

Centralità prevenzioneCentralità prevenzione

“…“…più lo stile di vita è naturale, più più lo stile di vita è naturale, più raro è il cancro …”raro è il cancro …”

Sviluppo Sviluppo diagnosi precoce di massadiagnosi precoce di massa, con , con campagne informativecampagne informative su auto su auto palpazione seno, non uso alcol e palpazione seno, non uso alcol e radiografie su tutta popolazioneradiografie su tutta popolazione ((battaglione ss con raggi x mobili)battaglione ss con raggi x mobili)

Page 15: lezione 6 2014.15

Esempio: la pubblicità sul tabaccoEsempio: la pubblicità sul tabacco

Documentati prima volta effetti nocivi tabacco e Documentati prima volta effetti nocivi tabacco e fumo passivo (F. Muller, 1939)fumo passivo (F. Muller, 1939)

Decreto su controllo pubblicità tabacco (17/12/1941) Decreto su controllo pubblicità tabacco (17/12/1941) Questa deve essere:Questa deve essere:

Discreta, non presentata come Discreta, non presentata come salute o innocentesalute o innocente

Evitare legami con mascolinità, non Evitare legami con mascolinità, non diretta a donnediretta a donne

Non legata a sport o automobiliNon legata a sport o automobili

Non attirare attenzione su basso Non attirare attenzione su basso contenuto nicotinacontenuto nicotina

Proibita su muri, mezzi trasporto, Proibita su muri, mezzi trasporto, per postaper posta

Page 16: lezione 6 2014.15

3 concetti base …3 concetti base …

IncidenzaIncidenza: (: (indice di insorgenzaindice di insorgenza) ) numero di nuovi casi in una numero di nuovi casi in una popolazionepopolazione

PrevalenzaPrevalenza: numero totale dei casi : numero totale dei casi effettivi in una popolazioneeffettivi in una popolazione

RischioRischio: probabilità che una quota : probabilità che una quota popolazione sviluppi uno specifico popolazione sviluppi uno specifico disordine. disordine.

Page 17: lezione 6 2014.15

Rischio come concetto epidemiologicoRischio come concetto epidemiologico

Il concetto si riferisce a:Il concetto si riferisce a:- - condizioni di rischiocondizioni di rischio o o - - popolazione a rischiopopolazione a rischio

E’ errato riferirlo ad un individuoE’ errato riferirlo ad un individuo (soggetto a rischio)(soggetto a rischio) perché è un perché è un concetto epidemiologico.concetto epidemiologico.

Page 18: lezione 6 2014.15

La classificazione di Caplan (1964)La classificazione di Caplan (1964)

In contesto di prevenzione psichiatrica, distingue:In contesto di prevenzione psichiatrica, distingue:

Prevenzione primariaPrevenzione primaria: riduzione incidenza di ogni tipo : riduzione incidenza di ogni tipo di disturbi di disturbi (destinatario è popolazione, chi non ha (destinatario è popolazione, chi non ha sviluppato malattia o comportamento target)sviluppato malattia o comportamento target)

Prevenzione secondariaPrevenzione secondaria: riduzione della prevalenza : riduzione della prevalenza cioè della durata dei disturbi in atto cioè della durata dei disturbi in atto (individuazione (individuazione precoce dei disturbi)precoce dei disturbi)

Prevenzione terziariaPrevenzione terziaria: riduzione disabilità, : riduzione disabilità, aggravamenti e disagi conseguenti a malattia aggravamenti e disagi conseguenti a malattia (miglioramento qualità della vita) e (miglioramento qualità della vita) e

Nella pratica Nella pratica spesso si sovrappongonospesso si sovrappongono: es interventi a bassa soglia: es interventi a bassa soglia

Page 19: lezione 6 2014.15

CONTINUUM DELLA PREVENZIONECONTINUUM DELLA PREVENZIONE

Prevenzione Prevenzione primariaprimaria

Prevenzione Prevenzione secondariasecondaria

Prevenzione Prevenzione terziariaterziaria

DisturboDisturboconclamatoconclamato

TempoTempo

Page 20: lezione 6 2014.15

Seidman (1987):Seidman (1987):

PREVENZIONEPREVENZIONE

terziaria è terziaria è trattamentotrattamento

secondaria è secondaria è intervento precoceintervento precoce

solo primaria è vera solo primaria è vera prevenzioneprevenzione

Page 21: lezione 6 2014.15

La classificazione di Gordon La classificazione di Gordon (1983)(1983)

UniversaleUniversale: su intera popolazione : su intera popolazione (cinture (cinture sicurezza, dieta, ecc)sicurezza, dieta, ecc)

SelettivaSelettiva: sottogruppo con rischio più alto : sottogruppo con rischio più alto media media (prematuri, quartieri poveri, ecc)(prematuri, quartieri poveri, ecc)

IndicataIndicata: portatrici di chiari sintomi : portatrici di chiari sintomi prodromici, alto rischio sviluppo di un prodromici, alto rischio sviluppo di un disturbo disturbo (bambini con problemi (bambini con problemi comportamento, ecc)comportamento, ecc)

Page 22: lezione 6 2014.15

Universale

Selettivo

Indicato

Identificazione casi Tr

atta

menti s

tand

ard

per d

istur

bi co

nosc

iuti

Osserva

nza di

terapie

e lung

o

termine

(ridurre

le ricad

ute)

Riabilitazione

Prevenzion

e

Prevenzion

e Mantenimento

MantenimentoLo spettro d’intervento in salute mentaleLo spettro d’intervento in salute mentale

TerapieTerapie

Page 23: lezione 6 2014.15

Il modello biomedicoIl modello biomedico

Centralità dell’intenzionalità: Centralità dell’intenzionalità: la strategia e gli obbiettivi di la strategia e gli obbiettivi di cambiamento devono discendere cambiamento devono discendere direttamente dalla teoria e dalla direttamente dalla teoria e dalla

ricercaricerca

buona prevenzione è buona scienzabuona prevenzione è buona scienza

Page 24: lezione 6 2014.15

Eziologia ed interventoEziologia ed intervento

Individuare cause e fattori su cui Individuare cause e fattori su cui intervenire, partendo da un principio di intervenire, partendo da un principio di

sviluppo/funzionamento “normale”:sviluppo/funzionamento “normale”:

Verifica e misura di dove e come i Verifica e misura di dove e come i processi di sviluppo sono interrottiprocessi di sviluppo sono interrotti

Identificazione delle condizioni che Identificazione delle condizioni che determinano queste interruzionideterminano queste interruzioni

Correzione dello sviluppo interrottoCorrezione dello sviluppo interrotto

Page 25: lezione 6 2014.15

Le 5 fasi dell’Le 5 fasi dell’Institute of Medicine (1994)Institute of Medicine (1994)

1) Identificazione del problema e delle 1) Identificazione del problema e delle cause tramite cause tramite ricerca di basericerca di base

2) Rivisitazione 2) Rivisitazione ricerca per sviluppare ricerca per sviluppare interventointervento

3) Progettare e condurre 3) Progettare e condurre intervento pilota intervento pilota (efficacia)(efficacia)

4) Sviluppare 4) Sviluppare interventi multipliinterventi multipli per per generalizzaregeneralizzare

5) Promuovere 5) Promuovere implementazioneimplementazione nella nella popolazionepopolazione

Page 26: lezione 6 2014.15

Critica alla miglior pratica:Critica alla miglior pratica:

GreenGreen (2001): (2001): dove sorge l’idea che dove sorge l’idea che l’evidenza sull’efficacia di un intervento l’evidenza sull’efficacia di un intervento in un confronto controllato possa essere in un confronto controllato possa essere generalizzata come generalizzata come best practicebest practice in un in un ampia varietà di popolazioni e contesti?ampia varietà di popolazioni e contesti?

Aggiustare gli interventi per adeguarsi Aggiustare gli interventi per adeguarsi a condizioni sociali, culturali ed a condizioni sociali, culturali ed

economicheeconomiche..

Page 27: lezione 6 2014.15

Diversi gap possibiliDiversi gap possibili

Tra modello ed implementazione realeTra modello ed implementazione reale Tra pratica migliore e adattamento ad un targetTra pratica migliore e adattamento ad un target Tra classi sociali diverse nel comportamento individualeTra classi sociali diverse nel comportamento individuale Tra ricercatori e agenzie che implementano serviziTra ricercatori e agenzie che implementano servizi

La pratica migliore è un La pratica migliore è un processoprocesso più che un più che un programma preconfezionato,programma preconfezionato,

- controllo sugli operatori da parte del target,- controllo sugli operatori da parte del target,- valutazione locale, - valutazione locale, - ricerca su come “adattare” i programmi per - ricerca su come “adattare” i programmi per

specifici contesti, individui, gruppispecifici contesti, individui, gruppi

tra ricerca ed intervento:tra ricerca ed intervento:

Page 28: lezione 6 2014.15

Cosa guida la prevenzione?Cosa guida la prevenzione?

I dati oggettivi di ricerca?I dati oggettivi di ricerca?

I valori? I valori?

Le scelte politiche?Le scelte politiche?

Page 29: lezione 6 2014.15

A: SCORAGGIARE LA GENTE A FUMAREA: SCORAGGIARE LA GENTE A FUMAREGiustificazioni

• Fumare causa malattie e riduce la durata della vitaFumare causa malattie e riduce la durata della vita

• Il costo delle cure mediche per le malattie legate al fumo sono care. (e a Il costo delle cure mediche per le malattie legate al fumo sono care. (e a carico della comunità)carico della comunità)

• Il fumo produce assenteismo e perdita di produttività (costi secondari)Il fumo produce assenteismo e perdita di produttività (costi secondari)

• Il fumo danneggia anche i non fumatori, fisicamente (fumo passivo) ed Il fumo danneggia anche i non fumatori, fisicamente (fumo passivo) ed economicamente (costo per lo stato e tasse per il cittadino)economicamente (costo per lo stato e tasse per il cittadino)

Metodi e strategie

• Educazione, informando dei rischi che provocano a se stessi a agli altriEducazione, informando dei rischi che provocano a se stessi a agli altri

• Training, corsi e tecniche per smettere di fumareTraining, corsi e tecniche per smettere di fumare

• Pubblicità, propaganda anti-fumo pagata dalle aziende che fabbricano le Pubblicità, propaganda anti-fumo pagata dalle aziende che fabbricano le sigarette.sigarette.

• Legislazione: vietare la pubblicità a favore delle sigarette, tassare in modo Legislazione: vietare la pubblicità a favore delle sigarette, tassare in modo deciso questi prodotti, vietare il fumo negli ambienti pubblici, far pagare ai deciso questi prodotti, vietare il fumo negli ambienti pubblici, far pagare ai fumatori il costo delle cure mediche per il fumo. Il fumo potrebbe essere fumatori il costo delle cure mediche per il fumo. Il fumo potrebbe essere completamente proibito.completamente proibito.

Page 30: lezione 6 2014.15

B: INCORAGGIARE LA GENTE A FUMAREB: INCORAGGIARE LA GENTE A FUMAREGiustificazioni

• Fumare aiuta le persone a fronteggiare momenti di difficoltàFumare aiuta le persone a fronteggiare momenti di difficoltà

• Promuovere il fumo ed il suo consumo creerà nuovi posti di lavoro (riduzione Promuovere il fumo ed il suo consumo creerà nuovi posti di lavoro (riduzione della disoccupazione)della disoccupazione)

• Il governo recupera soldi che può impiegare per potenziare i serviziIl governo recupera soldi che può impiegare per potenziare i servizi

• Il fumo riduce la diffusione di malattie croniche nella terza età, in quanto Il fumo riduce la diffusione di malattie croniche nella terza età, in quanto i fumatori tendono a morire prima dei non fumatori. (riduce il costo delle i fumatori tendono a morire prima dei non fumatori. (riduce il costo delle cure geriatriche)cure geriatriche)

• Fumare é piacevole (molti fumatori la ritengono un’attività piacevole) Fumare é piacevole (molti fumatori la ritengono un’attività piacevole)

Metodi e strategie

• Pubblicizzare i vantaggi psico-sociali del fumarePubblicizzare i vantaggi psico-sociali del fumare

• Training formativi sul piacere del fumo (cosa fumare, in che occasioni, Training formativi sul piacere del fumo (cosa fumare, in che occasioni, quando usare il filtro e quando no, la frequenza ottimale (basata su dati quando usare il filtro e quando no, la frequenza ottimale (basata su dati scientificamente basati)scientificamente basati)

• Campagne contro la restrizione della pubblicità (in un paese capitalistico Campagne contro la restrizione della pubblicità (in un paese capitalistico dovrebbe essere possibile pubblicizzare qualsiasi cosa sia legale vendere) dovrebbe essere possibile pubblicizzare qualsiasi cosa sia legale vendere)

Page 31: lezione 6 2014.15

SE QUESTO ESEMPIOSE QUESTO ESEMPIO

VI PAREVI PARE

POCO CREDIBILE …POCO CREDIBILE …

Page 32: lezione 6 2014.15

A: SCORAGGIARE ALLATTAMENTO AL SENOA: SCORAGGIARE ALLATTAMENTO AL SENO

Giustificazioni

• E’ controllato ed adattabile al bambino (intolleranze, ecc)E’ controllato ed adattabile al bambino (intolleranze, ecc)

• Contiene tutte le sostanze utili, comprese quelle che possono mancare nel Contiene tutte le sostanze utili, comprese quelle che possono mancare nel contestocontesto

• Si riduce la trasmissione di malattie dalla madre al bambinoSi riduce la trasmissione di malattie dalla madre al bambino

• Permette una maggiore cura del corpo femminile, e quindi autostima e Permette una maggiore cura del corpo femminile, e quindi autostima e sicurezza della madresicurezza della madre

Metodi e strategie

• Pubblicità su vantaggi latte artificiale.Pubblicità su vantaggi latte artificiale.

• Educazione (training in ospedale e corsi preparto su uso e preparazione Educazione (training in ospedale e corsi preparto su uso e preparazione latte artificiale)latte artificiale)

• Corsi a medici e personale sanitario per spiegare vantaggi latte artificialeCorsi a medici e personale sanitario per spiegare vantaggi latte artificiale

• Kit alle neo mamme con manuali e forniture per prime settimaneKit alle neo mamme con manuali e forniture per prime settimane

• Legislazione: tasse ridotte per latte; favorire rapporti finanziari e Legislazione: tasse ridotte per latte; favorire rapporti finanziari e isituzionali tra cse produttrici e medici/ospedali; ecc.isituzionali tra cse produttrici e medici/ospedali; ecc.

Page 33: lezione 6 2014.15

B: B: INCORAGGIARE ALLATTAMENTO AL SENOINCORAGGIARE ALLATTAMENTO AL SENO

Giustificazioni

• Rinforza il sistema immunitario e protegge durante allattamentoRinforza il sistema immunitario e protegge durante allattamento

• Contatto continuo con la madre, soddisfacendo bisogni relazioneContatto continuo con la madre, soddisfacendo bisogni relazione

• Riduce malattia di Crohn, il diabete mellito di tipo 2, l'atopia, Riduce malattia di Crohn, il diabete mellito di tipo 2, l'atopia,

• Aumenta la sintesi di fattori di crescita (es. IGF-I), e diminuisce la massa Aumenta la sintesi di fattori di crescita (es. IGF-I), e diminuisce la massa grassa (effetto dovuto anche all'IGF-I contenuto nel latte materno)grassa (effetto dovuto anche all'IGF-I contenuto nel latte materno)

• Anche nella madre favorisce serenità e rilassamento (produzione ormoni),Anche nella madre favorisce serenità e rilassamento (produzione ormoni),contrazione utero più rapida e consuma grassi accumulati in gravidanza contrazione utero più rapida e consuma grassi accumulati in gravidanza (ritorno peso(ritorno peso

Metodi e strategie

• Pubblicizzare i vantaggi allattamento maternoPubblicizzare i vantaggi allattamento materno

• Training formativi sull’allattamento materno (ospedale e corsi preparto)Training formativi sull’allattamento materno (ospedale e corsi preparto)

• Supporto informativo, formativo e emotivo in prime settimane di Supporto informativo, formativo e emotivo in prime settimane di allattamento da personale istituzionale e pari (Leche ligue)allattamento da personale istituzionale e pari (Leche ligue)

• Sostegno sui costi allattamento al seno (es. tiralatte, ecc).Sostegno sui costi allattamento al seno (es. tiralatte, ecc).

Page 34: lezione 6 2014.15

Cosa prevenire?Cosa prevenire?Le tematiche di intervento sono Le tematiche di intervento sono influenzate/determinate dal contesto influenzate/determinate dal contesto sociopoliticosociopolitico

Anni 50: malattia mentaleAnni 50: malattia mentaleAnni 60: povertà e svantaggio socialeAnni 60: povertà e svantaggio socialeAnni 70: giustizia economica e socialeAnni 70: giustizia economica e socialeAnni 80: guerra alle drogheAnni 80: guerra alle drogheAnni 90: HIV e AidsAnni 90: HIV e AidsAnni 90-00: immigrazione/integrazioneAnni 90-00: immigrazione/integrazione

Page 35: lezione 6 2014.15

Fattori di rischio e protezioneFattori di rischio e protezione

condizioni condizioni

ambientali (occupazione, territorio, ecc)ambientali (occupazione, territorio, ecc) individuali (età, sesso, coping, ecc) individuali (età, sesso, coping, ecc)

che predispongono allo sviluppo di disturbi che predispongono allo sviluppo di disturbi o hanno funzione compensatoriao hanno funzione compensatoria

Page 36: lezione 6 2014.15

Come si previene in psicologia?Come si previene in psicologia?

Dove, come abbiamo visto, disagi e Dove, come abbiamo visto, disagi e malattie sono individuate tramite malattie sono individuate tramite sintomi e manca chiara e sicura sintomi e manca chiara e sicura

individuazione delle determinanti?individuazione delle determinanti?

Page 37: lezione 6 2014.15

Caratteristiche che riducono la probabilità di Caratteristiche che riducono la probabilità di un individuo di mantenere il suo stato di un individuo di mantenere il suo stato di benessere. Riduce le capacità di un individuo benessere. Riduce le capacità di un individuo di affrontare gli stressor e raggiungere i di affrontare gli stressor e raggiungere i propri obiettivi. propri obiettivi.

Es. vivere in una famiglia con un familiare Es. vivere in una famiglia con un familiare portatore di handicap (limitazioni delle libertà, portatore di handicap (limitazioni delle libertà, tempo, denaro, etc.)tempo, denaro, etc.)

Accumulazione dei fattori di rischio (Haggerty Accumulazione dei fattori di rischio (Haggerty et al., 1994) : si parla di effetto et al., 1994) : si parla di effetto moltiplicativo piuttosto che di effetto moltiplicativo piuttosto che di effetto sommativosommativo

Fattori di rischioFattori di rischio

Page 38: lezione 6 2014.15

Fattore di Fattore di rischiorischio

Comportamento a rischio

Effetti negativi

Fattori Protettivi

Modelli per comportamenti negativi (es. comportamenti a rischio)

Scarso Controllo dei comportamenti negativi/positivi (es. scarsa regolazione emozioni)

Scarso Sostegno (es. isolamento in classe)

Fattori di rischioFattori di rischio

Page 39: lezione 6 2014.15

Caratteristiche ambientali e/o Caratteristiche ambientali e/o individuali che incrementano le individuali che incrementano le probabilità e le capacità di una probabilità e le capacità di una persona di adattamento e di persona di adattamento e di mantenere uno stato di benesseremantenere uno stato di benessere

Es. la nostra rete sociale di sostegnoEs. la nostra rete sociale di sostegno

Fattori di protezioneFattori di protezione

Page 40: lezione 6 2014.15

Fattore di rischio

Comportamento a rischio

Effetti negativi

Fattori Fattori ProtettiviProtettivi

Modelli per comportamenti positivi (es. stili di vita salutari, valori/comportamenti prosociali)

Controllo dei comportamenti negativi/positivi (es. monitoring)

Sostegno (es. rete sociale primaria)

Fattori di protezioneFattori di protezione

Page 41: lezione 6 2014.15

Condizioni socio economiche disagiateCondizioni socio economiche disagiate

scarso sviluppo prerequisiti all’apprendimento

scarso rendimento bocciature

sostegno scolastico istituzionale

DROP OUTDROP OUT

problemi disoccupazione gravidanza scarso delinquenza psicologici precoce reddito

difficoltà di apprendimento

Page 42: lezione 6 2014.15

Buono Buono

MedioMedio

Scarso ScarsoINIZIO CONSEGUENZE

AD

AT

TA

ME

NT

OA

DA

TT

AM

EN

TO

Lo sviluppo non é un processo lineare continuo

PRE ADOLESCENZA TARDA ADOLESCENZA

12

3

4

5

Page 43: lezione 6 2014.15

L’equazione delle competenze socialiL’equazione delle competenze sociali

La formula di La formula di AlbeeAlbee (1982) (1982) centrata sull’individuocentrata sull’individuo

Incidenza dei disordini comportamentali ed emozionali = Incidenza dei disordini comportamentali ed emozionali =

Stress (1) + Vulnerabilità fisica (2)Stress (1) + Vulnerabilità fisica (2)

Abilità di coping (3) + Sostegno sociale (4) + autostima (5)Abilità di coping (3) + Sostegno sociale (4) + autostima (5)

Page 44: lezione 6 2014.15

L’equazione delle competenze socialiL’equazione delle competenze sociali

La formula di La formula di EliasElias (1987) allarga la (1987) allarga la prospettiva includendo fattori ambientaliprospettiva includendo fattori ambientali

Probabilità di disordini comportamentali ed emozionali =Probabilità di disordini comportamentali ed emozionali =

Stressors (6) + Fattori di rischio ambientali (7)Stressors (6) + Fattori di rischio ambientali (7)

Pratiche di socializzazione (8) + Risorse sociali (9) + Opportunità (10)Pratiche di socializzazione (8) + Risorse sociali (9) + Opportunità (10)

Page 45: lezione 6 2014.15

Tenete sempre presente che:…Tenete sempre presente che:…

Ogni problema o disturbo é collegato a più fattoriOgni problema o disturbo é collegato a più fattori Lo stesso fattore può essere associato a più problemiLo stesso fattore può essere associato a più problemi I fattori hanno effetti moltiplicativi (non semplicemente I fattori hanno effetti moltiplicativi (non semplicemente

sommativi)sommativi) Molti problemi sembrano essere dovuti sia a fattori Molti problemi sembrano essere dovuti sia a fattori

ambientali che individualiambientali che individuali Il meccanismo di azione dei fattori é sostanzialmente Il meccanismo di azione dei fattori é sostanzialmente

sconosciutosconosciuto Ci sono più conoscenze sui fattori di rischio che su quelli Ci sono più conoscenze sui fattori di rischio che su quelli

protettiviprotettivi C’é una sostanziale eterogeneità delle conseguenze C’é una sostanziale eterogeneità delle conseguenze

dovute ad un singolo fattoredovute ad un singolo fattore Per età diverse sono importanti fattori diversi a Per età diverse sono importanti fattori diversi a

seconda anche di circostanze diverseseconda anche di circostanze diverse

Page 46: lezione 6 2014.15

Limiti e problemi della prevenzioneLimiti e problemi della prevenzione

Sovrastima soggetti a rischioSovrastima soggetti a rischio: in particolare quando il : in particolare quando il tasso di prevalenza è basso.tasso di prevalenza è basso. Analisi su Primary Mental Health Project (1973) su bambini a rischio (30% in prima elementare): 81% risultato falso positivo (Levine e Perkins, 1987). Problema dei figli di alcolisti (Orford 1990): da solo è un elemento insufficiente

Senso di colpa:Senso di colpa: si può indurre eccessiva si può indurre eccessiva responsabilizzazione su individui.responsabilizzazione su individui. Donne incinte che fumano, bevono, alimentazione.

Effetti imprevisti:Effetti imprevisti: in interdipendenza e multifattorialità, in interdipendenza e multifattorialità, difficile capire conseguenze.difficile capire conseguenze. Educazione stradale a scuola porta ad acquisire prima patente, aumentando autisti giovani. Incremento abilità sociali in gruppi dove il consumo sostanze psicoattive è norma favorisce la diffusione

Controllo sociale:Controllo sociale: utilizzata da governo per repressione.utilizzata da governo per repressione. Esempio della Germania nazista che abbiamo visto

Page 47: lezione 6 2014.15

PromozionePromozione

““La promozione della salute è il La promozione della salute è il processo che favorisce nelle persone processo che favorisce nelle persone l’incremento del controllo sulla, e il l’incremento del controllo sulla, e il miglioramento della propria salute”miglioramento della propria salute”

(WHO, Ottawa Charter, 1986)(WHO, Ottawa Charter, 1986)

Page 48: lezione 6 2014.15

PREVENZIONE E PROMOZIONEPREVENZIONE E PROMOZIONE

PREVENZIONEPREVENZIONE

CONCEZIONE SALUTECONCEZIONE SALUTE

assenza di disturbiassenza di disturbi

OBIETTIVOOBIETTIVOriduzione del problema riduzione del problema

PROMOZIONEPROMOZIONE

CONCEZIONE SALUTECONCEZIONE SALUTE

presenza di risorse presenza di risorse personali, sociali e personali, sociali e

fisichefisiche

OBIETTIVOOBIETTIVOsviluppo di abilità e sviluppo di abilità e

competenzecompetenze

Page 49: lezione 6 2014.15

Approcci di interventoApprocci di intervento

Sulla personaSulla persona Cambiamenti nel comportamentoCambiamenti nel comportamento

persuasione, informazione, modellingpersuasione, informazione, modelling EducazioneEducazione

incremento conoscenze e abilitàincremento conoscenze e abilitàinformazione per piccoli gruppi, traininginformazione per piccoli gruppi, training

Sull’ambienteSull’ambiente EmpowermentEmpowerment

lavoro con utenti e comunità nella definizione dei loro bisognilavoro con utenti e comunità nella definizione dei loro bisogniadvocacy, sviluppo di comunitàadvocacy, sviluppo di comunità

Cambiamento socialeCambiamento socialeineguaglianze sulla saluteineguaglianze sulla salutelegislazione, controlli fiscali e sanitarilegislazione, controlli fiscali e sanitari

Page 50: lezione 6 2014.15

Sulla personaSulla persona

Alcuni interventi hanno come focus il livello individuale.Alcuni interventi hanno come focus il livello individuale.

EsempiEsempi

Training su abilità socialiTraining su abilità sociali (Soresi e Nota, 1994).(Soresi e Nota, 1994). Interventi direttivi e molto strutturati per Interventi direttivi e molto strutturati per

apprendere alcune capacità relazione apprendere alcune capacità relazione (es. Just say no!).(es. Just say no!).

Addestramento problem-solvingAddestramento problem-solving (Spivack e Shure, 1989).(Spivack e Shure, 1989). In bambini prescolari, 40 attività di gioco per In bambini prescolari, 40 attività di gioco per

incentivare abilità ICPS incentivare abilità ICPS ((interpersonal cognitive problem interpersonal cognitive problem solvingsolving),), ascoltare, riconoscere emozioni, ecc. ascoltare, riconoscere emozioni, ecc.

Tre principali azioni su pensiero alternativo, capacità Tre principali azioni su pensiero alternativo, capacità previsione e pensiero finalizzatoprevisione e pensiero finalizzato

Page 51: lezione 6 2014.15

Campagne persuasiveCampagne persuasiveContributi della psicologia sociale alla modificazione Contributi della psicologia sociale alla modificazione

di credenze, atteggiamenti e comportamenti di credenze, atteggiamenti e comportamenti

Modello sulle credenze sulla saluteModello sulle credenze sulla salute (US Public Health (US Public Health service): comportamento come risultante tra service): comportamento come risultante tra percezione della minaccia e valutazione su efficacia percezione della minaccia e valutazione su efficacia contromisurecontromisure

Motivazione a progettersiMotivazione a progettersi (1987): comp. funzione (1987): comp. funzione lineare di gravità, suscettibilità, efficacia, lineare di gravità, suscettibilità, efficacia, autoefficacia, costi, vantaggio risposta disadattivaautoefficacia, costi, vantaggio risposta disadattiva

Teorie azione ragionataTeorie azione ragionata (Fishben ed Ajzen, 1975): (Fishben ed Ajzen, 1975): atteggiamento, norme soggettive, intenzione atteggiamento, norme soggettive, intenzione comportamentalecomportamentale

Page 52: lezione 6 2014.15

Lo studio 3 comunità di StanfordLo studio 3 comunità di Stanford

Studio su prevenzione CDH (disturbi coronarici),Studio su prevenzione CDH (disturbi coronarici),Stanford Heart Disease Prevention ProgramStanford Heart Disease Prevention Program

in 3 piccole comunità americane:in 3 piccole comunità americane:1) Campagna informativa mass media1) Campagna informativa mass media2) Incontri informativi con soggetti ad alto rischio2) Incontri informativi con soggetti ad alto rischio3) Gruppo controllo3) Gruppo controllo

Consapevolezza aumenta in entrambe comunità, Consapevolezza aumenta in entrambe comunità, rischio meno 20% prima, meno 28% seconda rischio meno 20% prima, meno 28% seconda comunità (in particolare fumo, dieta, pressione comunità (in particolare fumo, dieta, pressione

sangue)sangue)

Differenza significativa solo primo annoDifferenza significativa solo primo anno

Page 53: lezione 6 2014.15

Strategie sull’ambienteStrategie sull’ambiente

Altri interventi privilegiano azione sull’ambiente Altri interventi privilegiano azione sull’ambiente fisico e sociale o/e interazione tra ambiente ed fisico e sociale o/e interazione tra ambiente ed

individuoindividuo

Spesso mettono accento su promozione del benessere Spesso mettono accento su promozione del benessere oltre che su prevenzione del disagiooltre che su prevenzione del disagio

CowenCowen (1973): prevenzione deve essere diretta ai (1973): prevenzione deve essere diretta ai gruppi, non ai disturbi ma al benessere, in grado gruppi, non ai disturbi ma al benessere, in grado di esser valutata indicando specifici obbiettivi di esser valutata indicando specifici obbiettivi articolatiarticolati

Definizione salute positivaDefinizione salute positiva: “: “grado con cui un grado con cui un individuo può realizzare aspirazioni e soddisfare individuo può realizzare aspirazioni e soddisfare bisogni e dall’altro cambiare o far fronte ad bisogni e dall’altro cambiare o far fronte ad ambiente” ambiente” (OMS 1984)(OMS 1984)

Page 54: lezione 6 2014.15

Il modello transazionale ecologicoIl modello transazionale ecologico

Felner e FelnerFelner e Felner (1989) e (1989) e SeidmanSeidman (1990). (1990). Risultante di due modelli:Risultante di due modelli:

transazionale (transazionale (Semeroff e coll. 1975;Semeroff e coll. 1975; enfatizzazione reciproche e enfatizzazione reciproche e dinamiche interazioni ambiente-individuodinamiche interazioni ambiente-individuo) e Bronfenbrenner) e Bronfenbrenner

1) considerazione regolarità sociali (1) considerazione regolarità sociali (condizioni strutturalicondizioni strutturali))2) Considerazione del problema della relazione fra diversi 2) Considerazione del problema della relazione fra diversi

sistemi (sistemi (mesosistemi).mesosistemi). Gli stili di vita adattivi in un Gli stili di vita adattivi in un contesto possono essere disadattivi in un altro.contesto possono essere disadattivi in un altro.

3) Considerazione dei sistemi con cui non si è in contatto 3) Considerazione dei sistemi con cui non si è in contatto (esostemi)(esostemi)

Questo modello non implica un deficit o una difetto Questo modello non implica un deficit o una difetto della persona. della persona.

Page 55: lezione 6 2014.15

Il progetto STEP (1982)Il progetto STEP (1982)

School Transition Environment ProjectSchool Transition Environment Project

Il focus è alterare l’ecologia del contesto scolastico,Il focus è alterare l’ecologia del contesto scolastico, più che rafforzare capacità individuipiù che rafforzare capacità individui

Strategia multipla per ridurre il rischio Strategia multipla per ridurre il rischio riducendo complessità ambiente scuola ed riducendo complessità ambiente scuola ed

esposizione a studenti più grandi, esposizione a studenti più grandi, incrementando legami tra pari e con docenti.incrementando legami tra pari e con docenti.

- - Creazione di gruppi 100 persone con cui vengono fatte Creazione di gruppi 100 persone con cui vengono fatte alcune attività, in spazi ristrettialcune attività, in spazi ristretti

- Un incontro settimanale di discussione- Un incontro settimanale di discussione- Ruolo dei docenti come facilitatori- Ruolo dei docenti come facilitatori

Riduzione del 50% dei tassi di abbandono scolasticoRiduzione del 50% dei tassi di abbandono scolastico

Page 56: lezione 6 2014.15

I fattori socio economici nella saluteI fattori socio economici nella salute

Come mostrano Come mostrano questi grafici, questi grafici, la caduta la caduta

dei tassi di incidenza dei tassi di incidenza delle principali delle principali malattie malattie

nella popolazione Usa nella popolazione Usa è stata precedente è stata precedente

a invenzione/scoperta a invenzione/scoperta delle tecniche di cura.delle tecniche di cura.

Page 58: lezione 6 2014.15

Aspettativa di vita e reddito pro-capiteAspettativa di vita e reddito pro-capite

Page 59: lezione 6 2014.15

Nei paesi ricchi non c’è relazioneNei paesi ricchi non c’è relazione

Page 60: lezione 6 2014.15

Ma DENTRO le società SI’Ma DENTRO le società SI’

Page 61: lezione 6 2014.15

La disuguaglianza:La disuguaglianza:

Page 62: lezione 6 2014.15

Salute, problemi sociali e disuguaglianza Salute, problemi sociali e disuguaglianza

Page 63: lezione 6 2014.15

Differenze di classe in paesiDifferenze di classe in paesi diversamente diseguali diversamente diseguali

Page 64: lezione 6 2014.15

FiduciaFiducia

Page 65: lezione 6 2014.15

Prevalenza della malattia mentalePrevalenza della malattia mentale

Page 66: lezione 6 2014.15

Uso sostanze psicoattiveUso sostanze psicoattive

Page 67: lezione 6 2014.15

Mortalità infantileMortalità infantile

Page 68: lezione 6 2014.15

Aspettativa di vita…Aspettativa di vita…

Page 69: lezione 6 2014.15

Tra le tante ragioni: lo stigma…Tra le tante ragioni: lo stigma…

Page 70: lezione 6 2014.15

Importanza interventi socio/economiciImportanza interventi socio/economici

Plaut (1980):Plaut (1980): i progetti di prevenzione dovrebbero mirare i progetti di prevenzione dovrebbero mirare

alla redistribuzione dei redditi e alla alla redistribuzione dei redditi e alla riduzione povertà. Critica ad enfasi su riduzione povertà. Critica ad enfasi su responsabilità individuale (stile di vita).responsabilità individuale (stile di vita).

Amartya Sen (2000).Amartya Sen (2000). Conseguenze della povertà su benessere e Conseguenze della povertà su benessere e condizioni sanitarie (sviluppo malattie/vita condizioni sanitarie (sviluppo malattie/vita media popolazione). Necessità costruire media popolazione). Necessità costruire

sviluppo economico e democrazia per sviluppo economico e democrazia per implementare politiche sanitarie.implementare politiche sanitarie.

Page 71: lezione 6 2014.15

North Karelia Project (Puska, 1972)North Karelia Project (Puska, 1972)

Incidenza eccezionalmente alta CDHIncidenza eccezionalmente alta CDH in una regione rurale della Finlandia, in una regione rurale della Finlandia,

180.000 abitanti. 180.000 abitanti.

Petizione popolare chiede intervento.Petizione popolare chiede intervento.Stile di vita molto rischioso della popolazione per Stile di vita molto rischioso della popolazione per

cultura locale, organizzazione sociale e cultura locale, organizzazione sociale e ambiente fisicoambiente fisico

Coinvolgimento di tutta comunità: servizi locali, Coinvolgimento di tutta comunità: servizi locali, politici, industrie alimentari, mass media, con politici, industrie alimentari, mass media, con

enfatizzazione orgoglio e identità della enfatizzazione orgoglio e identità della popolazione. popolazione.

Page 72: lezione 6 2014.15

Intervento e risultati:Intervento e risultati:

Informazioni operative e generali Informazioni operative e generali formazione leader informali formazione leader informali

restrizioni al fumo restrizioni al fumo promozione alimenti con pochi grassi promozione alimenti con pochi grassi

(caseifici, salumifici, negozi).(caseifici, salumifici, negozi).

Gruppo controllo in altra contea finlandia.Gruppo controllo in altra contea finlandia.Riduzione rischio reale in 10 anni molto netta: Riduzione rischio reale in 10 anni molto netta:

diminuzione mortalità effettiva del 22% in diminuzione mortalità effettiva del 22% in regione, 12% contea controllo e 11% Finlandiaregione, 12% contea controllo e 11% Finlandia

Page 73: lezione 6 2014.15

Multilivello: il progetto PathwaysMultilivello: il progetto Pathways

Basato sulla Basato sulla Social Learning TheorySocial Learning Theory per promuovere attività per promuovere attività fisica e assunzione di cibo consapevole (Davis et al., 2003) fisica e assunzione di cibo consapevole (Davis et al., 2003)

L’intervento mira a: L’intervento mira a: - incrementare la conoscenza dei bambini- incrementare la conoscenza dei bambini- potenziare il senso di controllo personale- potenziare il senso di controllo personale- potenziare comportamenti salutari- potenziare comportamenti salutari

A livello individuale:A livello individuale:- opportunità di sperimentazione nel contesto- opportunità di sperimentazione nel contesto- sviluppo abilità selezione/ preparazione cibo- sviluppo abilità selezione/ preparazione cibo- aumento ore per attività fisica- aumento ore per attività fisica

- A livello ambientale: - A livello ambientale: - servizio fornitura alimenti- servizio fornitura alimenti- coinvolgimento insegnanti e genitori- coinvolgimento insegnanti e genitori- modificazione curricula attività fisica- modificazione curricula attività fisica

Page 74: lezione 6 2014.15

TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALETEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE

(BANDURA, 1986)(BANDURA, 1986)

Page 75: lezione 6 2014.15

MOTTOMOTTO:: il comportamento è influenzato, non tanto dalle il comportamento è influenzato, non tanto dalle conoscenze o dalle intenzioni, quanto dalle conoscenze o dalle intenzioni, quanto dalle “persone “persone significative”significative”

Dai modelli di ruolo avranno origine le aspettative di Dai modelli di ruolo avranno origine le aspettative di autoefficacia sia rispetto autoefficacia sia rispetto all’adozione di un comportamento all’adozione di un comportamento problematicoproblematico (ad esempio la percezione di essere in grado di (ad esempio la percezione di essere in grado di compiere un furto senza essere presi), sia rispetto compiere un furto senza essere presi), sia rispetto alla alla capacità di rifiutarecapacità di rifiutare quel comportamento (ad esempio la quel comportamento (ad esempio la capacità di rifiutarsi di ubriacarsi anche se gli amici lo capacità di rifiutarsi di ubriacarsi anche se gli amici lo fanno)fanno)

VARIABILI CHIAVEVARIABILI CHIAVE Percezione del consumo di sostanze nell’area di residenzaPercezione del consumo di sostanze nell’area di residenza Percezione di disponibilità e facilità di accesso alle sostanzePercezione di disponibilità e facilità di accesso alle sostanze Uso di sostanze da parte dei genitoriUso di sostanze da parte dei genitori Norme dei genitori circa il consumo di sostanzeNorme dei genitori circa il consumo di sostanze Percezione che il consumo di sostanze sia diffuso e normale Percezione che il consumo di sostanze sia diffuso e normale

tra gli amicitra gli amici

TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALETEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE

Page 76: lezione 6 2014.15

Il progetto PathwaysIl progetto Pathways

- tra il 1997/2000, 1704 studenti di 41 scuole tra il 1997/2000, 1704 studenti di 41 scuole elementari (selezionate casualmente)elementari (selezionate casualmente)

- 3a e 4a elementare: una media di 4 attività per - 3a e 4a elementare: una media di 4 attività per sessione (di 45 minuti) a settimana (per 12 settimane: sessione (di 45 minuti) a settimana (per 12 settimane: 6 in autunno, 6 in primavera)6 in autunno, 6 in primavera)

- 5a: le attività aumentavano da 1 a 2 sessioni- 5a: le attività aumentavano da 1 a 2 sessioni

- attività: strutturate dagli psicologi in collaborazione - attività: strutturate dagli psicologi in collaborazione con un educatore Indian-americancon un educatore Indian-american

- il focus delle sessioni non era sull’obesità ma - il focus delle sessioni non era sull’obesità ma sull’importanza di adottare uno stile salutaresull’importanza di adottare uno stile salutare

Page 77: lezione 6 2014.15

Le attività in classeLe attività in classe

- preparazione di snackpreparazione di snack

- sperimentazione di nuovi cibi- sperimentazione di nuovi cibi

- role playing sulla scelta dei cibi- role playing sulla scelta dei cibi

- promozione di attività fisica attraverso giochi “culturali”- promozione di attività fisica attraverso giochi “culturali”

- i bambini del quinto anno divengono i “modelli” per quelli - i bambini del quinto anno divengono i “modelli” per quelli più piccoli (portano la merenda, dimostrazioni fisiche, etc.)più piccoli (portano la merenda, dimostrazioni fisiche, etc.)

- 2 eventi con il coinvolgimento della famiglia e comunità- 2 eventi con il coinvolgimento della famiglia e comunità

- gli insegnanti sono formati e coinvolti nelle attività con i - gli insegnanti sono formati e coinvolti nelle attività con i ragazziragazzi

Page 78: lezione 6 2014.15

I risultati del progetto Pathways (oss.)I risultati del progetto Pathways (oss.)

Page 79: lezione 6 2014.15

Efficacia della prevenzioneEfficacia della prevenzione

Articolo di Articolo di Santinello e CenedeseSantinello e Cenedese (2002) (2002)

Presentazione meta-analisi su progetti prevenzione:Presentazione meta-analisi su progetti prevenzione:molti di più su persone che su ambiente, (25 a 152)molti di più su persone che su ambiente, (25 a 152)

- Partire da solida base teorica ed empiricaPartire da solida base teorica ed empirica- Approccio globale alla saluteApproccio globale alla salute- Prospettiva a lungo termineProspettiva a lungo termine- Metodologia interattiva e partecipativaMetodologia interattiva e partecipativa

Page 80: lezione 6 2014.15

Caratteristiche prevenzione selettivaCaratteristiche prevenzione selettiva (Springer et al. 2004)

program efficacy

-0,1

-0,05

0

0,05

0,1

0,15

CONTENUTO DEI PROGETTII progetti che sviluppano life skills comportamentali o propongono attività ricreative alternative sono più efficaci di quelli che si focalizzano sulle conoscenze o su variabili di tipo affettivo

STRATEGIE PRATICHE(in generale le metodologie “esperienziali” sono più efficaci della didattica frontale e delle attività condotte esclusivamente dagli adulti)

CONTENUTO & STRATEGIE combinazione life skills comportamentali e metodi interattivi = maggior efficacia

program efficacy

-0,05

0

0,05

0,1

0,15

0,2

interactive non-interactive

life-skills moredominant

life-skills lessdominant

Page 81: lezione 6 2014.15

… caratteristiche dei progetti prevenzione efficaci

DOSAGGIO O ORE DI ATTIVITA’Alto dosaggio (3,3 ore a settimana o

più) vs basso dosaggio (meno di 3,3 ore a settimana).

Maggior dosaggio = maggior efficaciama anche …

Basso dosaggio = nessuna efficacia

program efficacy

-0,04

-0,02

0

0,02

0,04

0,06

0,08

0,1

higher intensity lower intensityCOME E’ STATO SCRITTO IL PROGETTO

COERENZA: organizzazione generale del progetto cartaceo, riferimento ad

un preciso modello teorico da cui derivano gli obiettivi e le strategie del

progetto

CONSISTENZA: organizzazione del progetto in termini di tempi, fasi,

azioni, risorse etc.

Alta coerenza e alta consistenza = maggior efficacia

program efficacy

-0,1

-0,05

0

0,05

0,1

0,15

0,2

highconsistency,

high coherence

lowconsistency,

high coherence

highconsistency,

low coherence

lowconsistency,

low coherence

Page 82: lezione 6 2014.15

SUMMARYSUMMARY

5 CARATTERISTICHE DEI PROGETTI EFFICACI PER RAGAZZI/E A RISCHIO:

1) Life skills comportamentali; 2) Promozione di relazioni positive con adulti e coetanei attraverso la

proposta di attività; 3) Progetti chiaramente strutturati e basati su un modello teorico;4) Favorire la riflessione introspettiva sul proprio comportamento;5) Alto dosaggio.

GLI EFFETTI CHE SI ACCUMULANO.. 4 o più di queste caratteristiche= significativo aumento di efficacia

Le differenze tra gruppo sperimentale e di controllo sono statisticamente significative solo nei progetti che mostrano 4 o più caratteristiche di efficacia

program efficacy

-0,05

0

0,05

0,1

0,15

0,2

0,25

programs with 4 or 5 positive characteristics

all others

Page 83: lezione 6 2014.15

Cosa funziona in prevenzioneCosa funziona in prevenzione (Nation et al., 2003)(Nation et al., 2003)

PrincipiPrincipi DefinizioniDefinizioniMulti-livelloMulti-livello Interventi a diversi livelli o domini (es. famiglia, pari Interventi a diversi livelli o domini (es. famiglia, pari

comunità) comunità) Metodi misti Metodi misti d’insegnamentod’insegnamento

Incremento della conoscenza e consapevolezza, Incremento della conoscenza e consapevolezza, acquisizione o rinforzo della abilità etc.acquisizione o rinforzo della abilità etc.

Sufficiente Sufficiente dosaggiodosaggio

Un certo numero di ore per unità di tempo, un Un certo numero di ore per unità di tempo, un corretto follow-up per il mantenimento degli effetticorretto follow-up per il mantenimento degli effetti

Teoricamente Teoricamente fondatifondati

Le ragioni teoriche oltre che le evidenze empiriche Le ragioni teoriche oltre che le evidenze empiriche sono fondamentali per guidare i programmisono fondamentali per guidare i programmi

Collocazione Collocazione nel temponel tempo

Il programma deve iniziare sufficientemente “presto” Il programma deve iniziare sufficientemente “presto” per incidere sul comportamento ed essere sensibile per incidere sul comportamento ed essere sensibile alla fase di sviluppo del targetalla fase di sviluppo del target

Culturalmente Culturalmente rilevanterilevante

Il programma deve tenere in considerazione il Il programma deve tenere in considerazione il contesto all’interno della quale viene implementatocontesto all’interno della quale viene implementato

Valutazione Valutazione degli esitidegli esiti

Il programma deve avere chiari obiettivi ed essere Il programma deve avere chiari obiettivi ed essere appropriatamente valutato e monitoratoappropriatamente valutato e monitorato

Formazione Formazione adeguata dello adeguata dello staffstaff

Il personale che lavora al progetto deve essere Il personale che lavora al progetto deve essere accuratamente formato per comprendere in tutte le accuratamente formato per comprendere in tutte le sue parti il programmasue parti il programma