Lezione 6 12-2010

87
CORSO CORSO CORSO CORSO DI DI DI DI FORMAZIONE FORMAZIONE FORMAZIONE FORMAZIONE SUL DISTURBO AUTISTICO SUL DISTURBO AUTISTICO SUL DISTURBO AUTISTICO SUL DISTURBO AUTISTICO Lezione del 6-12-2010 TERAPIA OCCUPAZIONALE RIABILITAZIONE EQUESTRE MUSICOTERAPIA TEORIA DELLA MENTE Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Associazione Amici di Nico Associazione Amici di Nico Associazione Amici di Nico Associazione Amici di Nico Dott.ssa Anna Pizzileo [email protected] TEORIA DELLA MENTE 1

description

 

Transcript of Lezione 6 12-2010

Page 1: Lezione 6 12-2010

CORSO CORSO CORSO CORSO DIDIDIDI FORMAZIONE FORMAZIONE FORMAZIONE FORMAZIONE SUL DISTURBO AUTISTICOSUL DISTURBO AUTISTICOSUL DISTURBO AUTISTICOSUL DISTURBO AUTISTICO

Lezione del 6-12-2010

TERAPIA OCCUPAZIONALE RIABILITAZIONE

EQUESTREMUSICOTERAPIA

TEORIA DELLA MENTE

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Associazione Amici di NicoAssociazione Amici di NicoAssociazione Amici di NicoAssociazione Amici di Nico

Dott.ssa Anna [email protected]

TEORIA DELLA MENTE

11

Page 2: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� La terapia occupazionale è una modalità riabilitativa articolata in molteplici tecniche diversificate che si basano sulle risposte

� La terapia occupazionale è una modalità riabilitativa articolata in molteplici tecniche diversificate che si basano sulle risposte

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

diversificate che si basano sulle risposte dell’individuo verso l’attività scelta, e che ha lo scopo di prevenire l’invalidità, ottenere effetti terapeutici funzionali motori e psicologico-sociali e migliorare la qualità

della vita (Guazzo,1977)

diversificate che si basano sulle risposte dell’individuo verso l’attività scelta, e che ha lo scopo di prevenire l’invalidità, ottenere effetti terapeutici funzionali motori e psicologico-sociali e migliorare la qualità

della vita (Guazzo,1977)

22

Page 3: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� S’intende,cioè, il trattamento delle condizioni fisiche e psichiatriche, attraverso attività specifiche, allo scopo di aiutare le

� S’intende,cioè, il trattamento delle condizioni fisiche e psichiatriche, attraverso attività specifiche, allo scopo di aiutare le

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

attività specifiche, allo scopo di aiutare le persone a raggiungere il loro massimo livello di funzione e d’indipendenza, in tutti gli aspetti della vita quotidiana

attività specifiche, allo scopo di aiutare le persone a raggiungere il loro massimo livello di funzione e d’indipendenza, in tutti gli aspetti della vita quotidiana

33

Page 4: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� Il trattamento agisce sui processi motori, sensoriali e cognitivi del paziente attraverso un articolato programma di attività strutturate, attività di vita quotidiana, artigianali, espressive, artistiche, sport-terapia, gioco adattato, e altro,

� Il trattamento agisce sui processi motori, sensoriali e cognitivi del paziente attraverso un articolato programma di attività strutturate, attività di vita quotidiana, artigianali, espressive, artistiche, sport-terapia, gioco adattato, e altro,

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

espressive, artistiche, sport-terapia, gioco adattato, e altro, che ha come obiettivo il raggiungimento, per il paziente disabile, della migliore autonomia funzionale possibile e della sua migliore integrazione sociale.

espressive, artistiche, sport-terapia, gioco adattato, e altro, che ha come obiettivo il raggiungimento, per il paziente disabile, della migliore autonomia funzionale possibile e della sua migliore integrazione sociale.

44

Page 5: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� Si configura come un approccio sistemico attento ad identificare le abilità “ad alta priorità” che la persona disabile deve

� Si configura come un approccio sistemico attento ad identificare le abilità “ad alta priorità” che la persona disabile deve

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

priorità” che la persona disabile deve apprendere nei vari ambienti naturali di vitapriorità” che la persona disabile deve apprendere nei vari ambienti naturali di vita

55

Page 6: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� Il Terapista Occupazionale non si basa ciecamente su un curricolo o un “lavoro produttivo”, scegliendo obiettivi che sembrano ottimali per il soggetto, ma

� Il Terapista Occupazionale non si basa ciecamente su un curricolo o un “lavoro produttivo”, scegliendo obiettivi che sembrano ottimali per il soggetto, ma

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

sembrano ottimali per il soggetto, ma esamina l’ambiente comunitario alla ricerca di quelle abilità fondamentali che il ragazzo, attraverso le attività occupazionali, dovrebbe apprendere per una reale integrazione.

sembrano ottimali per il soggetto, ma esamina l’ambiente comunitario alla ricerca di quelle abilità fondamentali che il ragazzo, attraverso le attività occupazionali, dovrebbe apprendere per una reale integrazione.

66

Page 7: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� L’aspetto fondamentale di questo modello “ecologico” è che esso migliora il senso di “soddisfazione” provato dalla persona

� L’aspetto fondamentale di questo modello “ecologico” è che esso migliora il senso di “soddisfazione” provato dalla persona

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

“soddisfazione” provato dalla persona disabile rispetto alle seguenti forme d’adattamento:

“soddisfazione” provato dalla persona disabile rispetto alle seguenti forme d’adattamento:

77

Page 8: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� Adattamento comportamentale: il grado con cui l’individuo segue le norme e le aspettative sociali che regolano le modalità comportamentaliaccettabili nei vari

� Adattamento comportamentale: il grado con cui l’individuo segue le norme e le aspettative sociali che regolano le modalità comportamentaliaccettabili nei vari

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

comportamentaliaccettabili nei vari ambienti.

� Adattamento sociale: la capacità d’iniziare e mantenere relazioni sociali positive con varie persone del suo ambiente.

comportamentaliaccettabili nei vari ambienti.

� Adattamento sociale: la capacità d’iniziare e mantenere relazioni sociali positive con varie persone del suo ambiente.

88

Page 9: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� Adattamento personale: l’abilità di gestire la propria vita col massimo grado d’autodeterminazione.

� Adattamento personale: l’abilità di gestire la propria vita col massimo grado d’autodeterminazione.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

d’autodeterminazione.d’autodeterminazione.

99

Page 10: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� Tutti e tre tipi di adattamento sono molto importanti per determinare il grado complessivo di qualità della vita della

� Tutti e tre tipi di adattamento sono molto importanti per determinare il grado complessivo di qualità della vita della

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

complessivo di qualità della vita della persona disabile e ciò conferma il ruolo giocato dalla Terapia Occupazionale nell’apprendimento delle competenze funzionali.

complessivo di qualità della vita della persona disabile e ciò conferma il ruolo giocato dalla Terapia Occupazionale nell’apprendimento delle competenze funzionali.

1010

Page 11: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� La storia della professione segue varie strade,infatti già nell’antichità Cinesi, Persiani,Aztechi, Incas, Greci ed Egiziani si

� La storia della professione segue varie strade,infatti già nell’antichità Cinesi, Persiani,Aztechi, Incas, Greci ed Egiziani si

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Persiani,Aztechi, Incas, Greci ed Egiziani si servivano di danza, musica, giardinaggio, esercizi fisici, nel loro aspetto culturale e sociale, come forme di occupazione attiva e passiva, giovevoli al superamento di malattie fisiche e psichiche.

Persiani,Aztechi, Incas, Greci ed Egiziani si servivano di danza, musica, giardinaggio, esercizi fisici, nel loro aspetto culturale e sociale, come forme di occupazione attiva e passiva, giovevoli al superamento di malattie fisiche e psichiche.

1111

Page 12: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� GALENO E IPPOCRATE, padri della medicina, esortavano a tener conto, in ogni trattamento, della globalità di mente e

� GALENO E IPPOCRATE, padri della medicina, esortavano a tener conto, in ogni trattamento, della globalità di mente e

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

trattamento, della globalità di mente e corpo, prescrivendo l’uso di attività varietrattamento, della globalità di mente e corpo, prescrivendo l’uso di attività varie

1212

Page 13: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� Quest’interrelazione tra la sfera mentale, fisica, emotiva e sociale è rimasta sempre uno dei punti fondamentali

� Quest’interrelazione tra la sfera mentale, fisica, emotiva e sociale è rimasta sempre uno dei punti fondamentali

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

uno dei punti fondamentali nell’applicazione della terapia occupazionale.

uno dei punti fondamentali nell’applicazione della terapia occupazionale.

1313

Page 14: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� Si parte dalla considerazione che l’uomo è portato naturalmente a svolgere delle attività di vario genere, ma quando viene

� Si parte dalla considerazione che l’uomo è portato naturalmente a svolgere delle attività di vario genere, ma quando viene

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

attività di vario genere, ma quando viene colpito da qualche disfunzione può perdere la capacità di svolgerle. Quindi l’attività può diventare un mezzo naturale per ripristinare le funzioni.

attività di vario genere, ma quando viene colpito da qualche disfunzione può perdere la capacità di svolgerle. Quindi l’attività può diventare un mezzo naturale per ripristinare le funzioni.

1414

Page 15: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� Attraverso il D.M. 136 si stabilisce che il terapista occupazionale, in riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico,

� Attraverso il D.M. 136 si stabilisce che il terapista occupazionale, in riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico,

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell’ambito delle proprie competenze ed in collaborazione con altre figure socio-sanitarie:

diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell’ambito delle proprie competenze ed in collaborazione con altre figure socio-sanitarie:

1515

Page 16: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

1. Effettua una valutazione funzionale e psicologica del soggetto ed elabora in equipe multidisciplinare la definizione del

1. Effettua una valutazione funzionale e psicologica del soggetto ed elabora in equipe multidisciplinare la definizione del

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

equipe multidisciplinare la definizione del programma riabilitativo, volto all’individuazione ed al superamento dei bisogni del disabile ed al suo avviamento verso l’autonomia personale nell’ambiente di vita quotidiana e nel tessuto sociale.

equipe multidisciplinare la definizione del programma riabilitativo, volto all’individuazione ed al superamento dei bisogni del disabile ed al suo avviamento verso l’autonomia personale nell’ambiente di vita quotidiana e nel tessuto sociale.

1616

Page 17: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

Le attività scelte terranno, quindi, in considerazione, la patologia, l’età, i bisogni primari, il contesto socio-culturale

Le attività scelte terranno, quindi, in considerazione, la patologia, l’età, i bisogni primari, il contesto socio-culturale

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

bisogni primari, il contesto socio-culturale e le necessità economiche, e rispecchieranno i fattori ambientali che regolano la vita della persona in trattamento.

bisogni primari, il contesto socio-culturale e le necessità economiche, e rispecchieranno i fattori ambientali che regolano la vita della persona in trattamento.

1717

Page 18: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

2. Tratta condizioni fisiche, psichiche e psichiatriche temporanee o permanenti, rivolgendosi a pazienti di tutte le età; utilizza attività sia individuali che di

2. Tratta condizioni fisiche, psichiche e psichiatriche temporanee o permanenti, rivolgendosi a pazienti di tutte le età; utilizza attività sia individuali che di

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

utilizza attività sia individuali che di gruppo, promuovendo il recupero e l’uso ottimale di funzioni finalizzate al reinserimento, all’adattamento e all’integrazione dell’individuo nel proprio ambiente personale, domestico e sociale.

utilizza attività sia individuali che di gruppo, promuovendo il recupero e l’uso ottimale di funzioni finalizzate al reinserimento, all’adattamento e all’integrazione dell’individuo nel proprio ambiente personale, domestico e sociale.

1818

Page 19: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

3.Individua ed esalta gli aspetti motivazionali e le potenzialità d’adattamento dell’individuo affinchè diventi l’unico

3.Individua ed esalta gli aspetti motivazionali e le potenzialità d’adattamento dell’individuo affinchè diventi l’unico

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

dell’individuo affinchè diventi l’unico

protagonista del suo recupero.

dell’individuo affinchè diventi l’unico

protagonista del suo recupero.

1919

Page 20: Lezione 6 12-2010

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

LA TERAPIA OCCUPAZIONALE

4. Propone, ove necessario, modifiche dell’ambiente di vita e promuove azioni educative verso il soggetto in trattamento,

4. Propone, ove necessario, modifiche dell’ambiente di vita e promuove azioni educative verso il soggetto in trattamento,

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

educative verso il soggetto in trattamento, verso la famiglia e la collettivitàeducative verso il soggetto in trattamento, verso la famiglia e la collettività

2020

Page 21: Lezione 6 12-2010

IL RUOLO DELLA TERAPIA OCCUPAZIONALE

IL RUOLO DELLA TERAPIA OCCUPAZIONALE

� RUOLO DELLA T.O. è la formulazione di un Progetto di vita che si concretizza nella ricerca del massimo sviluppo possibile, sia

� RUOLO DELLA T.O. è la formulazione di un Progetto di vita che si concretizza nella ricerca del massimo sviluppo possibile, sia

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

ricerca del massimo sviluppo possibile, sia in termini di acquisizione di abilità, che di capacità affettivo-relazionali e nella promozione del più ampio dispiegamento di tali possibilità.

ricerca del massimo sviluppo possibile, sia in termini di acquisizione di abilità, che di capacità affettivo-relazionali e nella promozione del più ampio dispiegamento di tali possibilità.

2121

Page 22: Lezione 6 12-2010

IL RUOLO DELLA T.O.IL RUOLO DELLA T.O.

� Tutto ciò allo scopo di ottenere un elevato livello di integrazione e di realizzazione (soddisfazione) personale nei diversi

� Tutto ciò allo scopo di ottenere un elevato livello di integrazione e di realizzazione (soddisfazione) personale nei diversi

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

(soddisfazione) personale nei diversi sottosistemi sociali (famiglia, scuola, centro socio-educativo, ambiente lavorativo, comunità, ecc.) nei quali l’individuo si trova ad interagire (Cottini, 1993)

(soddisfazione) personale nei diversi sottosistemi sociali (famiglia, scuola, centro socio-educativo, ambiente lavorativo, comunità, ecc.) nei quali l’individuo si trova ad interagire (Cottini, 1993)

2222

Page 23: Lezione 6 12-2010

IL RUOLO DELLA T.O.IL RUOLO DELLA T.O.

� Fondamentali risultano nella definizione di qualità della vita:

1. Il risalto che viene dato all’autorealizzazione e soddisfazione del soggetto

� Fondamentali risultano nella definizione di qualità della vita:

1. Il risalto che viene dato all’autorealizzazione e soddisfazione del soggetto

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

soddisfazione del soggetto

2. La visine ecologica che non considera solo le caratteristiche del soggetto in situazione di handicap, ma anche quelle dell’ambiente nel quale è inserito, ambiente che va adeguatamente preparato

soddisfazione del soggetto

2. La visine ecologica che non considera solo le caratteristiche del soggetto in situazione di handicap, ma anche quelle dell’ambiente nel quale è inserito, ambiente che va adeguatamente preparato

2323

Page 24: Lezione 6 12-2010

IL RUOLO DELLA T.O.IL RUOLO DELLA T.O.

� L’intervento terapeutico nell’ottica della T.O. tiene presente in primo luogo che il paziente è una persona e che, come tale, ha

� L’intervento terapeutico nell’ottica della T.O. tiene presente in primo luogo che il paziente è una persona e che, come tale, ha

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

paziente è una persona e che, come tale, ha bisogno di certezze, risposte, riconoscimento e presa in carico globale

paziente è una persona e che, come tale, ha bisogno di certezze, risposte, riconoscimento e presa in carico globale

2424

Page 25: Lezione 6 12-2010

IL RUOLO DELLA T.O.IL RUOLO DELLA T.O.

� Inoltre quello che la persona ci porta va visto in termini di significati e non come il sintomo di una malattia, compreso

� Inoltre quello che la persona ci porta va visto in termini di significati e non come il sintomo di una malattia, compreso

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

sintomo di una malattia, compreso all’interno di modalità comportamentali e comunicative limitate.

sintomo di una malattia, compreso all’interno di modalità comportamentali e comunicative limitate.

2525

Page 26: Lezione 6 12-2010

TEMPLE GRANDINTEMPLE GRANDIN� Dopo un po’ cavalcare diventa istintivo;

un buon cavaliere e il suo cavallo formano una squadra. E non è una relazione a senso unico, in cui l’essere umano dice all’animale cosa deve fare. Il cavallo è estremamente sensibile al

� Dopo un po’ cavalcare diventa istintivo; un buon cavaliere e il suo cavallo formano una squadra. E non è una relazione a senso unico, in cui l’essere umano dice all’animale cosa deve fare. Il cavallo è estremamente sensibile al

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

cavallo è estremamente sensibile al cavaliere e risponde alle sue esigenze anche se non glielo si chiede: i cavalli da maneggio smettono di trottare quando sentono che il cavaliere comincia a perdere l’equilibrio. Il cavallo sta attento che nessuno si faccia male.

cavallo è estremamente sensibile al cavaliere e risponde alle sue esigenze anche se non glielo si chiede: i cavalli da maneggio smettono di trottare quando sentono che il cavaliere comincia a perdere l’equilibrio. Il cavallo sta attento che nessuno si faccia male.

2626

Page 27: Lezione 6 12-2010

TEMPLE GRANDINTEMPLE GRANDIN

� Gli animali sono simili agli autistici. Anzi sarei disposta ad affermare che sono effettivamente autistici. Gli animali hanno

� Gli animali sono simili agli autistici. Anzi sarei disposta ad affermare che sono effettivamente autistici. Gli animali hanno

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

effettivamente autistici. Gli animali hanno talenti particolari che gli esseri umani non hanno, proprio come le persone autistiche hanno talenti che gli individui normali non hanno

effettivamente autistici. Gli animali hanno talenti particolari che gli esseri umani non hanno, proprio come le persone autistiche hanno talenti che gli individui normali non hanno

2727

Page 28: Lezione 6 12-2010

PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI

� Qualsiasi creatura pensi per immagini, essere umano o animale che sia, si concentra sui DETTAGLI

� Qualsiasi creatura pensi per immagini, essere umano o animale che sia, si concentra sui DETTAGLI

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

concentra sui DETTAGLI

� VEDE TUTTO E REAGISCE A TUTTO e si sentono terribilmente a disagio quando nel loro ambiente sono presenti dettagli sbagliati

concentra sui DETTAGLI

� VEDE TUTTO E REAGISCE A TUTTO e si sentono terribilmente a disagio quando nel loro ambiente sono presenti dettagli sbagliati

2828

Page 29: Lezione 6 12-2010

PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI

� Questo è l’aspetto degli animali e, soprattutto, delle persone autistiche, con il quale le persone normali hanno maggiori

� Questo è l’aspetto degli animali e, soprattutto, delle persone autistiche, con il quale le persone normali hanno maggiori

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

quale le persone normali hanno maggiori difficoltà ad entrare in contattoquale le persone normali hanno maggiori difficoltà ad entrare in contatto

2929

Page 30: Lezione 6 12-2010

PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI

� Non è possibile convertire la propria natura da verbale a visiva e viceversa.

� Le persone normali sono troppo

� Non è possibile convertire la propria natura da verbale a visiva e viceversa.

� Le persone normali sono troppo

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

� Le persone normali sono troppo CEREBRALI, non solo nei processi di pensiero, ma anche nelle percezioni sensoriali: non vedono una situazione reale, ma un concetto nella loro testa.

� Le persone normali sono troppo CEREBRALI, non solo nei processi di pensiero, ma anche nelle percezioni sensoriali: non vedono una situazione reale, ma un concetto nella loro testa.

3030

Page 31: Lezione 6 12-2010

PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI

� Gli animali e gli autistici, invece, non vedono una loro personale idea delle cose: vedono le cose REALI.

� Gli animali e gli autistici, invece, non vedono una loro personale idea delle cose: vedono le cose REALI.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

vedono le cose REALI.

� Gli autistici colgono i dettagli di cui è fatto il mondo, mentre le persone normali confondono quegli stessi dettagli nel loro concetto generale di mondo

vedono le cose REALI.

� Gli autistici colgono i dettagli di cui è fatto il mondo, mentre le persone normali confondono quegli stessi dettagli nel loro concetto generale di mondo

3131

Page 32: Lezione 6 12-2010

PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI

� Per gli animali e per le persone autistiche, i lati diversi di uno stesso oggetto hanno effettivamente un diverso aspetto

� Per gli animali e per le persone autistiche, i lati diversi di uno stesso oggetto hanno effettivamente un diverso aspetto

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

effettivamente un diverso aspetto

� Per le persone normali questo non avviene, l’oggetto appare sempre lo stesso anche se lo si vede da prospettive diverse.

effettivamente un diverso aspetto

� Per le persone normali questo non avviene, l’oggetto appare sempre lo stesso anche se lo si vede da prospettive diverse.

3232

Page 33: Lezione 6 12-2010

� Ciò accade perché il sistema nervoso di un essere umano normale si libera di molti dettagli e riempie i vuoti con ciò che

� Ciò accade perché il sistema nervoso di un essere umano normale si libera di molti dettagli e riempie i vuoti con ciò che

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

dettagli e riempie i vuoti con ciò che l’individuo si aspetta di vedere.dettagli e riempie i vuoti con ciò che l’individuo si aspetta di vedere.

3333

Page 34: Lezione 6 12-2010

IMPARARE DAGLI ANIMALI

IMPARARE DAGLI ANIMALI

� Dopo aver esaminato tutte le prove, un gruppo di antropologi australiani si è convinto che nel lunghissimo periodo in cui

� Dopo aver esaminato tutte le prove, un gruppo di antropologi australiani si è convinto che nel lunghissimo periodo in cui

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

convinto che nel lunghissimo periodo in cui furono associati con i lupi, i primi esseri umani impararono a comportarsi e a pensare come loro

convinto che nel lunghissimo periodo in cui furono associati con i lupi, i primi esseri umani impararono a comportarsi e a pensare come loro

3434

Page 35: Lezione 6 12-2010

IMPARARE DAGLI ANIMALI

IMPARARE DAGLI ANIMALI

� I lupi cacciavano in gruppo; gli esseri umani no.

� I lupi avevano strutture sociali complesse;

� I lupi cacciavano in gruppo; gli esseri umani no.

� I lupi avevano strutture sociali complesse;

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

� I lupi avevano strutture sociali complesse; gli esseri umani no.

� I lupi erano altamente territoriali; gli esseri umani no.

� I lupi avevano strutture sociali complesse; gli esseri umani no.

� I lupi erano altamente territoriali; gli esseri umani no.

3535

Page 36: Lezione 6 12-2010

INTELLIG.GENERALE/INTELLIGENZA SPECIALISTICA

INTELLIG.GENERALE/INTELLIGENZA SPECIALISTICA

� Gli animali e le persone autistiche hanno un’intelligenza specialistica, cioè eccelgono in una particolare abilità (visiva, acustica,

� Gli animali e le persone autistiche hanno un’intelligenza specialistica, cioè eccelgono in una particolare abilità (visiva, acustica,

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

in una particolare abilità (visiva, acustica, motoria etc…)

� Le persone normali hanno un’intelligenza generale: un individuo abile in una particolare materia tenderà ad esserlo nelle altre.

in una particolare abilità (visiva, acustica, motoria etc…)

� Le persone normali hanno un’intelligenza generale: un individuo abile in una particolare materia tenderà ad esserlo nelle altre.

3636

Page 37: Lezione 6 12-2010

INTELLIGENZA GENERALE/INTELLIGENZ

A SPECIALISTICA

INTELLIGENZA GENERALE/INTELLIGENZ

A SPECIALISTICA� Insegnare la generalizzazione è spesso un

problema per i bambini con autismo. Per insegnare ad un bambino a generalizzare il principio è farlo in diverse localizzazioni. Se viene insegnato solo

� Insegnare la generalizzazione è spesso un problema per i bambini con autismo. Per insegnare ad un bambino a generalizzare il principio è farlo in diverse localizzazioni. Se viene insegnato solo

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

in diverse localizzazioni. Se viene insegnato solo in un unico posto il bambino potrebbe pensare che la regola si applica solo in quel posto specifico. Questo vale anche per l’addestramento degli animali.

in diverse localizzazioni. Se viene insegnato solo in un unico posto il bambino potrebbe pensare che la regola si applica solo in quel posto specifico. Questo vale anche per l’addestramento degli animali.

3737

Page 38: Lezione 6 12-2010

CHE COS’è LA RIABILITAZIONE EQUESTRE

CHE COS’è LA RIABILITAZIONE EQUESTRE

� Si tratta di una terapia molto particolare e molto stimolante, in quanto il paziente non si trova in un ambiente ospedaliero, ma in uno totalmente diverso, in cui il mezzo per cercare di diminuire il

� Si tratta di una terapia molto particolare e molto stimolante, in quanto il paziente non si trova in un ambiente ospedaliero, ma in uno totalmente diverso, in cui il mezzo per cercare di diminuire il

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

diverso, in cui il mezzo per cercare di diminuire il peso del proprio handicap è un cavallo, una “cosa” grande, viva,calda, che si muove autonomamente, che ha un suo carattere, ma soprattutto un fascino irresistibili, forse atavico.

diverso, in cui il mezzo per cercare di diminuire il peso del proprio handicap è un cavallo, una “cosa” grande, viva,calda, che si muove autonomamente, che ha un suo carattere, ma soprattutto un fascino irresistibili, forse atavico.

3838

Page 39: Lezione 6 12-2010

CHE COS’è LA RIABILITAZIONE EQUESTRE

CHE COS’è LA RIABILITAZIONE EQUESTRE

� Uno dei principali scopi della Riabilitazione è l’integrazione di schemi neuromotori sempre più elaborati attraverso varie fasi di

� Uno dei principali scopi della Riabilitazione è l’integrazione di schemi neuromotori sempre più elaborati attraverso varie fasi di

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

sempre più elaborati attraverso varie fasi di apprendimento.

� Il cavallo permette di ricostruire patterns motori che il portatore di handicap non sarebbe in grado di realizzare spontaneamente.

sempre più elaborati attraverso varie fasi di apprendimento.

� Il cavallo permette di ricostruire patterns motori che il portatore di handicap non sarebbe in grado di realizzare spontaneamente.

3939

Page 40: Lezione 6 12-2010

LA RIABILITAZIONE EQUESTRE

LA RIABILITAZIONE EQUESTRE

� Si tratta di una riabilitazione GLOBALE E ANALITICA.

� GLOBALE: perché sollecita la

� Si tratta di una riabilitazione GLOBALE E ANALITICA.

� GLOBALE: perché sollecita la

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

� GLOBALE: perché sollecita la partecipazoionedi tutto l’individuo, sia nella sua componente psichica che fisica.

� ANALITICA: perché permette di realizzare movimenti gestuali molto precisi.

� GLOBALE: perché sollecita la partecipazoionedi tutto l’individuo, sia nella sua componente psichica che fisica.

� ANALITICA: perché permette di realizzare movimenti gestuali molto precisi.

4040

Page 41: Lezione 6 12-2010

LA RIABILITAZIONE EQUESTRE

LA RIABILITAZIONE EQUESTRE

� La chiave pedagogica è quella di educare con gli animali e di offrire un contesto ricco e stimolante da cui ognuno attinge, con i

� La chiave pedagogica è quella di educare con gli animali e di offrire un contesto ricco e stimolante da cui ognuno attinge, con i

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

e stimolante da cui ognuno attinge, con i propri tempi, quello che in quel momento è più adatto per lui

e stimolante da cui ognuno attinge, con i propri tempi, quello che in quel momento è più adatto per lui

4141

Page 42: Lezione 6 12-2010

FINALITÀFINALITÀ

� Agire sulle difficoltà neuropsicomotorie migliorando: capacità motorie, riflessi, coordinazione, forza, gesto fisico, capacità

� Agire sulle difficoltà neuropsicomotorie migliorando: capacità motorie, riflessi, coordinazione, forza, gesto fisico, capacità

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

coordinazione, forza, gesto fisico, capacità sensoriali, capacità cardio-respiratoria.coordinazione, forza, gesto fisico, capacità sensoriali, capacità cardio-respiratoria.

4242

Page 43: Lezione 6 12-2010

FINALITÀFINALITÀ

� Favorire la dimensione sociale e ricreativa attraverso un ambiente rassicurante e stimolante e soprattutto attraverso il

� Favorire la dimensione sociale e ricreativa attraverso un ambiente rassicurante e stimolante e soprattutto attraverso il

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

stimolante e soprattutto attraverso il contatto col cavallo, il prendersi cura di lui

(pulendolo ed alimentandolo)

stimolante e soprattutto attraverso il contatto col cavallo, il prendersi cura di lui

(pulendolo ed alimentandolo)

4343

Page 44: Lezione 6 12-2010

FINALITÀFINALITÀ

� Favorire la crescita psicologica: allenamento ad affrontare le difficoltà,maggior consapevolezza del Sé

� Favorire la crescita psicologica: allenamento ad affrontare le difficoltà,maggior consapevolezza del Sé

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

difficoltà,maggior consapevolezza del Sé corporeo, integrazione dell’Io attraverso l’integrazione dei distretti corporei.

difficoltà,maggior consapevolezza del Sé corporeo, integrazione dell’Io attraverso l’integrazione dei distretti corporei.

4444

Page 45: Lezione 6 12-2010

FINALITÀFINALITÀ

� Sviluppare tra uomini e cavalli la comunicazione fisica ed emotiva attraverso la sperimentazione delle capacità espressive

� Sviluppare tra uomini e cavalli la comunicazione fisica ed emotiva attraverso la sperimentazione delle capacità espressive

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

la sperimentazione delle capacità espressive ed armoniche del corpola sperimentazione delle capacità espressive ed armoniche del corpo

4545

Page 46: Lezione 6 12-2010

STRATEGIESTRATEGIE

� Rinforzo

� Modeling

� Prompt fisico

� Rinforzo

� Modeling

� Prompt fisico

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

� Prompt fisico

� Fading

� Prompt fisico

� Fading

4646

Page 47: Lezione 6 12-2010

DOLORE E SOFFERENZA DOLORE E SOFFERENZA

� CATTIVO COMPORTAMENTO O

� PAURA?

� CATTIVO COMPORTAMENTO O

� PAURA?

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

4747

Page 48: Lezione 6 12-2010

DOLORE E SOFFERENZADOLORE E SOFFERENZA

� Le paure degli animali, come per le persone autistiche, sono iperspecifiche perché guardano il dettaglio.

� Le paure degli animali, come per le persone autistiche, sono iperspecifiche perché guardano il dettaglio.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

guardano il dettaglio.

� STRATEGIE: desensibilizzazione e addestramento controfobico.

guardano il dettaglio.

� STRATEGIE: desensibilizzazione e addestramento controfobico.

4848

Page 49: Lezione 6 12-2010

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

� <Mia madre mi ha raccontato che si

convinse che poteva fare qualcosa per me

quando si accorse che canticchiavo Bach

� <Mia madre mi ha raccontato che si

convinse che poteva fare qualcosa per me

quando si accorse che canticchiavo Bach

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

quando si accorse che canticchiavo Bach

insieme a lei> Temple Grandin

quando si accorse che canticchiavo Bach

insieme a lei> Temple Grandin

4949

Page 50: Lezione 6 12-2010

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

� Persone autistiche ripetono frasi senza conoscerne il significato, attratte solo dal tono.

� Persone autistiche ripetono frasi senza conoscerne il significato, attratte solo dal tono.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

tono.

� Il tono è l’unico indizio sociale che colgono con più facilità

tono.

� Il tono è l’unico indizio sociale che colgono con più facilità

5050

Page 51: Lezione 6 12-2010

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

� Una mamma riusciva a comunicare con la figlia autistica solo attraverso il canto. Se la mamma cantava <apparecchia la tavola> la

� Una mamma riusciva a comunicare con la figlia autistica solo attraverso il canto. Se la mamma cantava <apparecchia la tavola> la

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

mamma cantava <apparecchia la tavola> la figlia capiva, se glielo diceva normalmente, non capiva.

mamma cantava <apparecchia la tavola> la figlia capiva, se glielo diceva normalmente, non capiva.

5151

Page 52: Lezione 6 12-2010

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

� Parlare al bambino mediante la musica significa non chiedergli nulla: la comunicazione è esclusivamente affettiva.Il gioco suono - musica -silenzio - attesa crea quegli attimi di

� Parlare al bambino mediante la musica significa non chiedergli nulla: la comunicazione è esclusivamente affettiva.Il gioco suono - musica -silenzio - attesa crea quegli attimi di

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

silenzio - attesa crea quegli attimi di ascolto nei quali il bambino, con un balenare dello sguardo, non riesce a nascondere di essere sensibile al "bello",di questa cosa poco concreta, non toccabile che però ci tocca, come

sono le onde sonore.

silenzio - attesa crea quegli attimi di ascolto nei quali il bambino, con un balenare dello sguardo, non riesce a nascondere di essere sensibile al "bello",di questa cosa poco concreta, non toccabile che però ci tocca, come

sono le onde sonore.

5252

Page 53: Lezione 6 12-2010

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

� La musica è uno STIMOLO che provoca RISPOSTE imitative ed emotive, da qui il concetto di DIALOGO SONORO

� La musica è uno STIMOLO che provoca RISPOSTE imitative ed emotive, da qui il concetto di DIALOGO SONORO

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

concetto di DIALOGO SONORO

� È una forma di esperienza, un modo di comunicare fatto di ritmo, di pause, di presenza-assenza, di toni alti e bassi.

concetto di DIALOGO SONORO

� È una forma di esperienza, un modo di comunicare fatto di ritmo, di pause, di presenza-assenza, di toni alti e bassi.

5353

Page 54: Lezione 6 12-2010

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

� CHIAVE DI LETTURA:

� Modo maggiore/tempo lento=serenità

� Modo maggiore/tempo veloce=allegria

� CHIAVE DI LETTURA:

� Modo maggiore/tempo lento=serenità

� Modo maggiore/tempo veloce=allegria

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

� Modo maggiore/tempo veloce=allegria

� Modo minore/tempo lento=tristezza

� Modo minore/tempo veloce=paura

� Modo maggiore/tempo veloce=allegria

� Modo minore/tempo lento=tristezza

� Modo minore/tempo veloce=paura

5454

Page 55: Lezione 6 12-2010

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

� La musica nasce da un sussurro, da una carezza, fino a diventare MELODIA.

� La musica è espressività, è gestione del

� La musica nasce da un sussurro, da una carezza, fino a diventare MELODIA.

� La musica è espressività, è gestione del

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

� La musica è espressività, è gestione del corpo nello spazio, è coordinazione motoria, è alternanza comunicativa, è rispetto del ritmo dell’altro, è incontro con l’altro e con lo strumento musicale, è un facilitatore di emozioni.

� La musica è espressività, è gestione del corpo nello spazio, è coordinazione motoria, è alternanza comunicativa, è rispetto del ritmo dell’altro, è incontro con l’altro e con lo strumento musicale, è un facilitatore di emozioni.

5555

Page 56: Lezione 6 12-2010

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA

� Dal punto di vista terapeutico la musica diviene attiva stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva, impiegata in diverse

� Dal punto di vista terapeutico la musica diviene attiva stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva, impiegata in diverse

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

e cognitiva, impiegata in diverse problematiche come prevenzione, riabilitazione e sostegno al fine di ottenere una maggiore integrazione sul piano intrapersonale ed interpersonale, un migliore equilibrio e armonia psicofisica.

e cognitiva, impiegata in diverse problematiche come prevenzione, riabilitazione e sostegno al fine di ottenere una maggiore integrazione sul piano intrapersonale ed interpersonale, un migliore equilibrio e armonia psicofisica.

5656

Page 57: Lezione 6 12-2010

LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA

LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA

� In tutte le culture dell'antichità musica e medicina erano praticamente una cosa sola. Il sacerdote medico (lo sciamano) sapeva che il mondo è costituito secondo principi musicali, che la vita del

� In tutte le culture dell'antichità musica e medicina erano praticamente una cosa sola. Il sacerdote medico (lo sciamano) sapeva che il mondo è costituito secondo principi musicali, che la vita del

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

secondo principi musicali, che la vita del cosmo, ma anche quella dell'uomo, èdominata dal ritmo e dall'armonia. Sapeva che la musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale, che procura benessere e che nei casi di malattia può ricostituire l'armonia perduta.

secondo principi musicali, che la vita del cosmo, ma anche quella dell'uomo, èdominata dal ritmo e dall'armonia. Sapeva che la musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale, che procura benessere e che nei casi di malattia può ricostituire l'armonia perduta.

5757

Page 58: Lezione 6 12-2010

LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA

LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA

� Per lo sviluppo della sanità mentale ed il benessere, le attività creative sono la chiave per il raggiungimento dell'equilibrio psichico..Attività come il

� Per lo sviluppo della sanità mentale ed il benessere, le attività creative sono la chiave per il raggiungimento dell'equilibrio psichico..Attività come il

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

dell'equilibrio psichico..Attività come il cantare, suonare, danzare, sono direttamente creative, essendo la musica sì una disciplina mentale che ha bisogno di ordine, di attenzione e concentrazione, ma che permette la manifestazione della propria espressività.

dell'equilibrio psichico..Attività come il cantare, suonare, danzare, sono direttamente creative, essendo la musica sì una disciplina mentale che ha bisogno di ordine, di attenzione e concentrazione, ma che permette la manifestazione della propria espressività.

5858

Page 59: Lezione 6 12-2010

LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA

LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA

� Ma perchè i nostri antenati

incominciarono a fare musica? Quali vantaggi ne ricavavano?Oggi

� Ma perchè i nostri antenati

incominciarono a fare musica? Quali vantaggi ne ricavavano?Oggi

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Quali vantaggi ne ricavavano?Oggi gli antropologi mettono in primo piano la capacità della musica di cementare una comunità, scandendone i ritmi e rinsaldando i legami fra i suoi membri.

Quali vantaggi ne ricavavano?Oggi gli antropologi mettono in primo piano la capacità della musica di cementare una comunità, scandendone i ritmi e rinsaldando i legami fra i suoi membri.

5959

Page 60: Lezione 6 12-2010

LE 7 INTELLIGENZELE 7 INTELLIGENZE

� Howard Gardner considera la musica come emanazione di una intelligenza distinta. Egli identifica di fatto sei principali

� Howard Gardner considera la musica come emanazione di una intelligenza distinta. Egli identifica di fatto sei principali

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

distinta. Egli identifica di fatto sei principali facoltà umane: l’intelligenza linguistica,

musicale, logico-matematica, spaziale,

cinestetico-corporeae personale.

distinta. Egli identifica di fatto sei principali facoltà umane: l’intelligenza linguistica,

musicale, logico-matematica, spaziale,

cinestetico-corporeae personale.

6060

Page 61: Lezione 6 12-2010

AUTISMO E MUSICOTERAPIA

AUTISMO E MUSICOTERAPIA

� L’autismo può compromettere in profondità le funzioni intellettuali e linguistiche, risparmiando tuttavia quelle musicali ... i casi presi in considerazione dalla letteratura

� L’autismo può compromettere in profondità le funzioni intellettuali e linguistiche, risparmiando tuttavia quelle musicali ... i casi presi in considerazione dalla letteratura

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

casi presi in considerazione dalla letteratura neuropsicologica confermano che le facoltà musicali possono svilupparsi, e persino raggiungere l’eccellenza, a prescindere dal restante funzionamento del sistema cognitivo.

casi presi in considerazione dalla letteratura neuropsicologica confermano che le facoltà musicali possono svilupparsi, e persino raggiungere l’eccellenza, a prescindere dal restante funzionamento del sistema cognitivo.

6161

Page 62: Lezione 6 12-2010

AUTISMO E MUSICOTERAPIA

AUTISMO E MUSICOTERAPIA

� Nella vita quotidiana del bambino autistico si crea un insieme di sistemi di comunicazione che si ripetono continuamente. La musicoterapia permette di rompere questa ripetitività spostando

� Nella vita quotidiana del bambino autistico si crea un insieme di sistemi di comunicazione che si ripetono continuamente. La musicoterapia permette di rompere questa ripetitività spostando

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

permette di rompere questa ripetitività spostando la comunicazione verso forme più elastiche e meno sterili, aiutando il bambino ad interagire con stimoli e situazioni differenti che lo inducono ad un’APERTURA COMUNICATIVA

permette di rompere questa ripetitività spostando la comunicazione verso forme più elastiche e meno sterili, aiutando il bambino ad interagire con stimoli e situazioni differenti che lo inducono ad un’APERTURA COMUNICATIVA

6262

Page 63: Lezione 6 12-2010

Teoria della Mente(definizione)

Teoria della Mente(definizione)

E’ la capacità di rappresentarsi gli stati E’ la capacità di rappresentarsi gli stati

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

E’ la capacità di rappresentarsi gli stati mentali propri ed altrui, e di utilizzarli per

fare previsioni

E’ la capacità di rappresentarsi gli stati mentali propri ed altrui, e di utilizzarli per

fare previsioni

6363

Page 64: Lezione 6 12-2010

Teoria della Mente(tappe di sviluppo)

Teoria della Mente(tappe di sviluppo)

Sviluppo completo TdM a 5Sviluppo completo TdM a 5--7 anni7 anni

Stati informativiStati informativi

Sviluppo completo TdM a 5Sviluppo completo TdM a 5--7 anni7 anni

Stati informativiStati informativi

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

�� A 2 anni superano i test di prospettiva semplice; comprensione del A 2 anni superano i test di prospettiva semplice; comprensione del desideriodesiderio (precede l’opinione)(precede l’opinione)

�� A 3A 3--4 anni superano i test di prospettiva complessa4 anni superano i test di prospettiva complessa

�� A 4A 4--5 anni uso delle informazioni per acquisire conoscenza (iniziano a 5 anni uso delle informazioni per acquisire conoscenza (iniziano a considerare considerare l’opinionel’opinione))

�� Dopo i 4 anni comprensione della falsa credenza (inganno)Dopo i 4 anni comprensione della falsa credenza (inganno)

�� A 2 anni superano i test di prospettiva semplice; comprensione del A 2 anni superano i test di prospettiva semplice; comprensione del desideriodesiderio (precede l’opinione)(precede l’opinione)

�� A 3A 3--4 anni superano i test di prospettiva complessa4 anni superano i test di prospettiva complessa

�� A 4A 4--5 anni uso delle informazioni per acquisire conoscenza (iniziano a 5 anni uso delle informazioni per acquisire conoscenza (iniziano a considerare considerare l’opinionel’opinione))

�� Dopo i 4 anni comprensione della falsa credenza (inganno)Dopo i 4 anni comprensione della falsa credenza (inganno)

6464

Page 65: Lezione 6 12-2010

Teoria della Mente(tappe di sviluppo)

Teoria della Mente(tappe di sviluppo)

Sviluppo completo TdM a 5Sviluppo completo TdM a 5--7 anni7 anni

Stati emozionaliStati emozionali

Sviluppo completo TdM a 5Sviluppo completo TdM a 5--7 anni7 anni

Stati emozionaliStati emozionali

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

�� A 2 anni riconoscimento espressioni facciali delle emozioniA 2 anni riconoscimento espressioni facciali delle emozioni

�� A 3A 3--4 anni riconoscimento antecedenti situazionali4 anni riconoscimento antecedenti situazionali

�� A 4A 4--6 anni uso di opinioni e desideri altrui per prevederne le emozioni6 anni uso di opinioni e desideri altrui per prevederne le emozioni

�� A 2 anni riconoscimento espressioni facciali delle emozioniA 2 anni riconoscimento espressioni facciali delle emozioni

�� A 3A 3--4 anni riconoscimento antecedenti situazionali4 anni riconoscimento antecedenti situazionali

�� A 4A 4--6 anni uso di opinioni e desideri altrui per prevederne le emozioni6 anni uso di opinioni e desideri altrui per prevederne le emozioni

6565

Page 66: Lezione 6 12-2010

�� Capacità di espressione mimica/non verbaleCapacità di espressione mimica/non verbale: : postura, viso, postura, viso, intonazione voce.intonazione voce.

�� Capacità di espressione mimica/non verbaleCapacità di espressione mimica/non verbale: : postura, viso, postura, viso, intonazione voce.intonazione voce.

Precursori evolutivi della ToMPrecursori evolutivi della ToM

�� Attenzione condivisaAttenzione condivisa: : contatto oculare, contatto oculare, pointingpointing protoproto--

dichiarativo.dichiarativo.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

dichiarativo.dichiarativo.

�� ImitazioneImitazione: : imitazioneimitazione precoce; imitazione protoprecoce; imitazione proto--

referenziale; imitazione differita.referenziale; imitazione differita.

Nei Nei sogsog. autistici. autistici non è spontanea ed è la copia esatta non è spontanea ed è la copia esatta

del modello del modello

6666

Page 67: Lezione 6 12-2010

�� Gioco simbolicoGioco simbolico:: 3 livelli di gioco3 livelli di gioco

1.1. gioco sensomotorio gioco sensomotorio

2.2. gioco funzionalegioco funzionale

3.3. gioco di finzionegioco di finzione precursore gioco simbolicoprecursore gioco simbolico

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

�� Comunicazione intenzionale:Comunicazione intenzionale: 2 attribuzioni all’interlocutore:2 attribuzioni all’interlocutore:

1.1. essere agenteessere agente

2.2. intenzionalitàintenzionalità

�� Comunicazione intenzionale:Comunicazione intenzionale: 2 attribuzioni all’interlocutore:2 attribuzioni all’interlocutore:

1.1. essere agenteessere agente

2.2. intenzionalitàintenzionalità

6767

Page 68: Lezione 6 12-2010

Teoria della Mente

importanza per il vivere quotidiano

Teoria della Mente

importanza per il vivere quotidiano

� Relazione interpersonale: interpretare e prevedere il comportamento reciproco

� Comunicazione interpersonale (verbale e non verbale): attribuzione significato, intento comunicativo, decodifica linguaggio figurato (ironia, umorismo, metafore) e interpretazione linguaggio letterale, implicito, riconoscere le esigenze informative

� Relazione interpersonale: interpretare e prevedere il comportamento reciproco

� Comunicazione interpersonale (verbale e non verbale): attribuzione significato, intento comunicativo, decodifica linguaggio figurato (ironia, umorismo, metafore) e interpretazione linguaggio letterale, implicito, riconoscere le esigenze informative

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

interpretazione linguaggio letterale, implicito, riconoscere le esigenze informative dell’ascoltatore (formulare ipotesi sullo stato mentale) (Grice, 1975)

� Lettura della mente: comprensione dell’inganno, empatia (prevedere reazioni altrui),riflessione su di sé (metacognizione, autoregolazione, autocorrezione), persuasione a cambiare le idee degli altri

interpretazione linguaggio letterale, implicito, riconoscere le esigenze informative dell’ascoltatore (formulare ipotesi sullo stato mentale) (Grice, 1975)

� Lettura della mente: comprensione dell’inganno, empatia (prevedere reazioni altrui),riflessione su di sé (metacognizione, autoregolazione, autocorrezione), persuasione a cambiare le idee degli altri

6868

Page 69: Lezione 6 12-2010

Teoria della Mente

nei soggetti autistici

Teoria della Mente

nei soggetti autistici

Rispetto a bambini di 5-7 aa normodotati o con deficit dell’apprendimento :

� Riconoscono le espressioni facciali

� Riconoscono le emozioni causate da situazioni

� NON riconoscono le emozioni causate da desideri e/o opinioni

Rispetto a bambini di 5-7 aa normodotati o con deficit dell’apprendimento :

� Riconoscono le espressioni facciali

� Riconoscono le emozioni causate da situazioni

� NON riconoscono le emozioni causate da desideri e/o opinioni

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

� NON riconoscono le emozioni causate da desideri e/o opinioni

� Buona performance a test sulla prospettiva

� NON eseguono prove sull’inganno (test della monetina) e sulla falsa credenza(test di Anne e Sally)

� NON riconoscono le emozioni causate da desideri e/o opinioni

� Buona performance a test sulla prospettiva

� NON eseguono prove sull’inganno (test della monetina) e sulla falsa credenza(test di Anne e Sally)

6969

Page 70: Lezione 6 12-2010

Il Il deficit cognitivodeficit cognitivo giustifica la triade giustifica la triade comportamentale:comportamentale:

1.1. Deficit Deficit qualitativo dell’interazione socialequalitativo dell’interazione sociale-- Aggancio oculareAggancio oculare-- Attenzione congiuntaAttenzione congiunta

Il Il deficit cognitivodeficit cognitivo giustifica la triade giustifica la triade comportamentale:comportamentale:

1.1. Deficit Deficit qualitativo dell’interazione socialequalitativo dell’interazione sociale-- Aggancio oculareAggancio oculare-- Attenzione congiuntaAttenzione congiunta

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

2.2. Deficit qualitativo della comunicazioneDeficit qualitativo della comunicazione-- Assenza atto protoAssenza atto proto--dichiarativodichiarativo-- Deficit pragmaticaDeficit pragmatica-- Assenza Assenza TurnTurn--TalkingTalking

3.3. Deficit nel gioco e nell’immaginazioneDeficit nel gioco e nell’immaginazione

2.2. Deficit qualitativo della comunicazioneDeficit qualitativo della comunicazione-- Assenza atto protoAssenza atto proto--dichiarativodichiarativo-- Deficit pragmaticaDeficit pragmatica-- Assenza Assenza TurnTurn--TalkingTalking

3.3. Deficit nel gioco e nell’immaginazioneDeficit nel gioco e nell’immaginazione

7070

Page 71: Lezione 6 12-2010

Insegnare gli stati mentali informativiInsegnare gli stati mentali informativiInsegnare gli stati mentali informativiInsegnare gli stati mentali informativi

5 5 livelli di comprensione stati informativilivelli di comprensione stati informativi (percezione, conoscenza, (percezione, conoscenza, credenza) credenza) ::

-- Prospettiva visiva sempliceProspettiva visiva semplice

-- Prospettiva visiva complessaProspettiva visiva complessa

-- Comprensione del principio “vedere porta a sapere”Comprensione del principio “vedere porta a sapere”

5 5 livelli di comprensione stati informativilivelli di comprensione stati informativi (percezione, conoscenza, (percezione, conoscenza, credenza) credenza) ::

-- Prospettiva visiva sempliceProspettiva visiva semplice

-- Prospettiva visiva complessaProspettiva visiva complessa

-- Comprensione del principio “vedere porta a sapere”Comprensione del principio “vedere porta a sapere”

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

-- Prevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa (credenza Prevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa (credenza esatta)esatta)

-- Comprendere le false credenzeComprendere le false credenze

-- Prevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa (credenza Prevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa (credenza esatta)esatta)

-- Comprendere le false credenzeComprendere le false credenze

Ad Ad ogni livello si insegna il principio educativoogni livello si insegna il principio educativo

generale alla base degli stati mentaligenerale alla base degli stati mentali

7171

Page 72: Lezione 6 12-2010

Livello 1Livello 1: : Prospettiva visiva sempliceProspettiva visiva semplice((persone diverse possono vedere cose diverse)persone diverse possono vedere cose diverse)

Livello 1Livello 1: : Prospettiva visiva sempliceProspettiva visiva semplice((persone diverse possono vedere cose diverse)persone diverse possono vedere cose diverse)

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto riconosce ciò che l’altro vede o non vedese il soggetto riconosce ciò che l’altro vede o non vede

-- MaterialeMateriale: cartoncini con figure diverse su ogni lato.: cartoncini con figure diverse su ogni lato.

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto riconosce ciò che l’altro vede o non vedese il soggetto riconosce ciò che l’altro vede o non vede

-- MaterialeMateriale: cartoncini con figure diverse su ogni lato.: cartoncini con figure diverse su ogni lato.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

-- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. : si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. fallisce nel rispondere alla domanda sulla percezione propria e altrui in 1 o fallisce nel rispondere alla domanda sulla percezione propria e altrui in 1 o più test.più test.

-- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se : l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se fallisce si procede a partire dall’insegnamento della percezione propria.fallisce si procede a partire dall’insegnamento della percezione propria.

-- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. : si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. fallisce nel rispondere alla domanda sulla percezione propria e altrui in 1 o fallisce nel rispondere alla domanda sulla percezione propria e altrui in 1 o più test.più test.

-- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se : l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se fallisce si procede a partire dall’insegnamento della percezione propria.fallisce si procede a partire dall’insegnamento della percezione propria.

7272

Page 73: Lezione 6 12-2010

Livello 2Livello 2: Prospettiva visiva complessa: Prospettiva visiva complessa(le persone possono vedere la stessa cosa ma in modi diversi)(le persone possono vedere la stessa cosa ma in modi diversi)

Livello 2Livello 2: Prospettiva visiva complessa: Prospettiva visiva complessa(le persone possono vedere la stessa cosa ma in modi diversi)(le persone possono vedere la stessa cosa ma in modi diversi)

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto comprende cosa vede l’altro e come gli appare.se il soggetto comprende cosa vede l’altro e come gli appare.

-- MaterialeMateriale: cartoncini raffiguranti oggetti comuni.: cartoncini raffiguranti oggetti comuni.

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto comprende cosa vede l’altro e come gli appare.se il soggetto comprende cosa vede l’altro e come gli appare.

-- MaterialeMateriale: cartoncini raffiguranti oggetti comuni.: cartoncini raffiguranti oggetti comuni.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

-- Livello di partenza:Livello di partenza: se il sog. fallisce sulla percezione propria e altrui in 1 o se il sog. fallisce sulla percezione propria e altrui in 1 o più delle 3 prove, si parte da questo livello.più delle 3 prove, si parte da questo livello.

-- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se : l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se fallisce si procede con spiegazione della percezione diritto/rovesciofallisce si procede con spiegazione della percezione diritto/rovescio

-- Livello di partenza:Livello di partenza: se il sog. fallisce sulla percezione propria e altrui in 1 o se il sog. fallisce sulla percezione propria e altrui in 1 o più delle 3 prove, si parte da questo livello.più delle 3 prove, si parte da questo livello.

-- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se : l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se fallisce si procede con spiegazione della percezione diritto/rovesciofallisce si procede con spiegazione della percezione diritto/rovescio

7373

Page 74: Lezione 6 12-2010

Livello 3Livello 3: : Comprensione del principio vedere Comprensione del principio vedere porta a sapereporta a sapere (le persone sanno solo le cose che vedono o (le persone sanno solo le cose che vedono o

hanno sperimentato personalmente)hanno sperimentato personalmente)

Livello 3Livello 3: : Comprensione del principio vedere Comprensione del principio vedere porta a sapereporta a sapere (le persone sanno solo le cose che vedono o (le persone sanno solo le cose che vedono o

hanno sperimentato personalmente)hanno sperimentato personalmente)

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui in base se il sog. prevede il comportamento altrui in base a ciò che sa. a ciò che sa.

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui in base se il sog. prevede il comportamento altrui in base a ciò che sa. a ciò che sa.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

a ciò che sa. a ciò che sa.

-- MaterialeMateriale:: contenitori; 1 bambola; oggetti identici diversi solo per contenitori; 1 bambola; oggetti identici diversi solo per dimensione; ogg. identici diversi solo per colore dimensione; ogg. identici diversi solo per colore

a ciò che sa. a ciò che sa.

-- MaterialeMateriale:: contenitori; 1 bambola; oggetti identici diversi solo per contenitori; 1 bambola; oggetti identici diversi solo per dimensione; ogg. identici diversi solo per colore dimensione; ogg. identici diversi solo per colore

7474

Page 75: Lezione 6 12-2010

-- Livello di partenzaLivello di partenza:: 3 prove3 prove ((1 valutazione di sé, 1 valutazione sugli 1 valutazione di sé, 1 valutazione sugli altri, 1 valutazione a scelta). Dopo aver organizzato la scena si pone 1 altri, 1 valutazione a scelta). Dopo aver organizzato la scena si pone 1 domanda sulla conoscenza e 1 domanda giustificativa.domanda sulla conoscenza e 1 domanda giustificativa.

Se il sog. fallisce a 1 delle tre prove si parte da qui.Se il sog. fallisce a 1 delle tre prove si parte da qui.

-- Livello di partenzaLivello di partenza:: 3 prove3 prove ((1 valutazione di sé, 1 valutazione sugli 1 valutazione di sé, 1 valutazione sugli altri, 1 valutazione a scelta). Dopo aver organizzato la scena si pone 1 altri, 1 valutazione a scelta). Dopo aver organizzato la scena si pone 1 domanda sulla conoscenza e 1 domanda giustificativa.domanda sulla conoscenza e 1 domanda giustificativa.

Se il sog. fallisce a 1 delle tre prove si parte da qui.Se il sog. fallisce a 1 delle tre prove si parte da qui.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

-- InsegnamentoInsegnamento:: si effettua sia per la valutazione di sé, sia per la si effettua sia per la valutazione di sé, sia per la valutazione altrui. Se il sog. fallisce alla domanda sulla conoscenza lo valutazione altrui. Se il sog. fallisce alla domanda sulla conoscenza lo si corregge e gli si fornisce la spiegazione. si corregge e gli si fornisce la spiegazione.

-- InsegnamentoInsegnamento:: si effettua sia per la valutazione di sé, sia per la si effettua sia per la valutazione di sé, sia per la valutazione altrui. Se il sog. fallisce alla domanda sulla conoscenza lo valutazione altrui. Se il sog. fallisce alla domanda sulla conoscenza lo si corregge e gli si fornisce la spiegazione. si corregge e gli si fornisce la spiegazione.

7575

Page 76: Lezione 6 12-2010

Livello 4Livello 4: : Prevedere le azioni sulla base di ciò Prevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa che una persona sa (previsione sulla base della (previsione sulla base della credenza credenza

esattaesatta che una persona ha rispetto a dove si trova un oggetto)che una persona ha rispetto a dove si trova un oggetto)

Livello 4Livello 4: : Prevedere le azioni sulla base di ciò Prevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa che una persona sa (previsione sulla base della (previsione sulla base della credenza credenza

esattaesatta che una persona ha rispetto a dove si trova un oggetto)che una persona ha rispetto a dove si trova un oggetto)

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui sulla se il sog. prevede il comportamento altrui sulla base della sua credenza esatta. base della sua credenza esatta.

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui sulla se il sog. prevede il comportamento altrui sulla base della sua credenza esatta. base della sua credenza esatta.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

base della sua credenza esatta. base della sua credenza esatta.

-- MaterialeMateriale:: mobili e oggetti vari di uso quotidiano; un personaggio mobili e oggetti vari di uso quotidiano; un personaggio giocattolo.√giocattolo.√

base della sua credenza esatta. base della sua credenza esatta.

-- MaterialeMateriale:: mobili e oggetti vari di uso quotidiano; un personaggio mobili e oggetti vari di uso quotidiano; un personaggio giocattolo.√giocattolo.√

7676

Page 77: Lezione 6 12-2010

-- Livello di partenza:Livello di partenza: 3 storie. Si mette uno stesso oggetto in due posti 3 storie. Si mette uno stesso oggetto in due posti diversi; si illustra la credenza altrui; poi si pone 1 domanda sulla diversi; si illustra la credenza altrui; poi si pone 1 domanda sulla credenza e 1 giustificativa. Se fallisce in 1 delle storie, si parte da qui.credenza e 1 giustificativa. Se fallisce in 1 delle storie, si parte da qui.

-- Livello di partenza:Livello di partenza: 3 storie. Si mette uno stesso oggetto in due posti 3 storie. Si mette uno stesso oggetto in due posti diversi; si illustra la credenza altrui; poi si pone 1 domanda sulla diversi; si illustra la credenza altrui; poi si pone 1 domanda sulla credenza e 1 giustificativa. Se fallisce in 1 delle storie, si parte da qui.credenza e 1 giustificativa. Se fallisce in 1 delle storie, si parte da qui.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore illustra la scena e la credenza altrui; fa 1 l’operatore illustra la scena e la credenza altrui; fa 1 domanda sull’azione, 1 giustificativa e 1 di controllo sulla credenza. Se domanda sull’azione, 1 giustificativa e 1 di controllo sulla credenza. Se

il sog. fallisce l’operatore fornisce la risposta esatta e il perchè.il sog. fallisce l’operatore fornisce la risposta esatta e il perchè.

-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore illustra la scena e la credenza altrui; fa 1 l’operatore illustra la scena e la credenza altrui; fa 1 domanda sull’azione, 1 giustificativa e 1 di controllo sulla credenza. Se domanda sull’azione, 1 giustificativa e 1 di controllo sulla credenza. Se

il sog. fallisce l’operatore fornisce la risposta esatta e il perchè.il sog. fallisce l’operatore fornisce la risposta esatta e il perchè.

7777

Page 78: Lezione 6 12-2010

Livello 5: Comprendere le false credenze (previsione sulla base della credenza erronea che l’altro ha su dove sia un

oggetto)

Livello 5: Comprendere le false credenze (previsione sulla base della credenza erronea che l’altro ha su dove sia un

oggetto)

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede che se l’altro non sa che le cose sono se il sog. prevede che se l’altro non sa che le cose sono cambiate penserà che sono le stesse (cambiate penserà che sono le stesse (falsa credenzafalsa credenza).).

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede che se l’altro non sa che le cose sono se il sog. prevede che se l’altro non sa che le cose sono cambiate penserà che sono le stesse (cambiate penserà che sono le stesse (falsa credenzafalsa credenza).).

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

cambiate penserà che sono le stesse (cambiate penserà che sono le stesse (falsa credenzafalsa credenza).).

-- MaterialeMateriale:: una casa da tavolo, bambola o pupazzo, contenitori.una casa da tavolo, bambola o pupazzo, contenitori.

cambiate penserà che sono le stesse (cambiate penserà che sono le stesse (falsa credenzafalsa credenza).).

-- MaterialeMateriale:: una casa da tavolo, bambola o pupazzo, contenitori.una casa da tavolo, bambola o pupazzo, contenitori.

7878

Page 79: Lezione 6 12-2010

-- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 scenette2 scenette

1.1. Spostamento inattesoSpostamento inatteso: 1 domanda sulla credenza altrui, 1 domanda : 1 domanda sulla credenza altrui, 1 domanda giustificativa, 1 domanda di controllo.giustificativa, 1 domanda di controllo.

2.2. Contenuto inatteso: Contenuto inatteso: 1 domanda sulla credenza iniziale del sog.,1 1 domanda sulla credenza iniziale del sog.,1 domanda sulla falsa credenza del sog.,1 domanda sulla realtà, 1 domanda sulla falsa credenza del sog.,1 domanda sulla realtà, 1 domanda sulla credenza altrui.domanda sulla credenza altrui.

Se il sog. fallisce sulla credenza altrui in 1 di 3 storie, si parte da qui. Se il sog. fallisce sulla credenza altrui in 1 di 3 storie, si parte da qui.

-- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 scenette2 scenette

1.1. Spostamento inattesoSpostamento inatteso: 1 domanda sulla credenza altrui, 1 domanda : 1 domanda sulla credenza altrui, 1 domanda giustificativa, 1 domanda di controllo.giustificativa, 1 domanda di controllo.

2.2. Contenuto inatteso: Contenuto inatteso: 1 domanda sulla credenza iniziale del sog.,1 1 domanda sulla credenza iniziale del sog.,1 domanda sulla falsa credenza del sog.,1 domanda sulla realtà, 1 domanda sulla falsa credenza del sog.,1 domanda sulla realtà, 1 domanda sulla credenza altrui.domanda sulla credenza altrui.

Se il sog. fallisce sulla credenza altrui in 1 di 3 storie, si parte da qui. Se il sog. fallisce sulla credenza altrui in 1 di 3 storie, si parte da qui.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore organizza il gioco; pone le domande sulla l’operatore organizza il gioco; pone le domande sulla credenza; se il soggetto fallisce, fornisce la risposta esatta e gli spiega il credenza; se il soggetto fallisce, fornisce la risposta esatta e gli spiega il

perchéperché. .

-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore organizza il gioco; pone le domande sulla l’operatore organizza il gioco; pone le domande sulla credenza; se il soggetto fallisce, fornisce la risposta esatta e gli spiega il credenza; se il soggetto fallisce, fornisce la risposta esatta e gli spiega il

perchéperché. .

7979

Page 80: Lezione 6 12-2010

La comprensione delle emozioni si può La comprensione delle emozioni si può insegnareinsegnare

La comprensione delle emozioni si può La comprensione delle emozioni si può insegnareinsegnare

5 livelli di comprensione delle emozioni:5 livelli di comprensione delle emozioni:

-- Riconoscere le espressioni del viso nelle fotografieRiconoscere le espressioni del viso nelle fotografie

-- Riconoscere le emozioni in disegni schematiciRiconoscere le emozioni in disegni schematici

5 livelli di comprensione delle emozioni:5 livelli di comprensione delle emozioni:

-- Riconoscere le espressioni del viso nelle fotografieRiconoscere le espressioni del viso nelle fotografie

-- Riconoscere le emozioni in disegni schematiciRiconoscere le emozioni in disegni schematici

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

-- Identificare le emozioni causate da situazioniIdentificare le emozioni causate da situazioni

-- Identificare le emozioni causate dal desiderioIdentificare le emozioni causate dal desiderio

-- Identificare le emozioni causate da opinioniIdentificare le emozioni causate da opinioni

Ad Ad ogni livello si insegna il principio educativoogni livello si insegna il principio educativogenerale alla base dell’emozionegenerale alla base dell’emozione

-- Identificare le emozioni causate da situazioniIdentificare le emozioni causate da situazioni

-- Identificare le emozioni causate dal desiderioIdentificare le emozioni causate dal desiderio

-- Identificare le emozioni causate da opinioniIdentificare le emozioni causate da opinioni

Ad Ad ogni livello si insegna il principio educativoogni livello si insegna il principio educativogenerale alla base dell’emozionegenerale alla base dell’emozione

8080

Page 81: Lezione 6 12-2010

Livello 1: Riconoscimento delle espressioni del viso nelle fotografie

Livello 1: Riconoscimento delle espressioni del viso nelle fotografie

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto riconosce, in foto, l’espressione di 4 emozioni se il soggetto riconosce, in foto, l’espressione di 4 emozioni primarie (gioia, tristezza, rabbia, paura).primarie (gioia, tristezza, rabbia, paura).

-- Materiale:Materiale: foto di volti di persone che esprimono 4 emozioni.foto di volti di persone che esprimono 4 emozioni.

-- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. : si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto riconosce, in foto, l’espressione di 4 emozioni se il soggetto riconosce, in foto, l’espressione di 4 emozioni primarie (gioia, tristezza, rabbia, paura).primarie (gioia, tristezza, rabbia, paura).

-- Materiale:Materiale: foto di volti di persone che esprimono 4 emozioni.foto di volti di persone che esprimono 4 emozioni.

-- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. : si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

-- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. : si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. fallisce nel riconoscimento delle 4 emozioni.fallisce nel riconoscimento delle 4 emozioni.

-- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore etichetta le 4 espressioni; il sog. abbina le foto di : l’operatore etichetta le 4 espressioni; il sog. abbina le foto di cui dispone con quelle stimolo.cui dispone con quelle stimolo.

-- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. : si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. fallisce nel riconoscimento delle 4 emozioni.fallisce nel riconoscimento delle 4 emozioni.

-- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore etichetta le 4 espressioni; il sog. abbina le foto di : l’operatore etichetta le 4 espressioni; il sog. abbina le foto di cui dispone con quelle stimolo.cui dispone con quelle stimolo.

8181

Page 82: Lezione 6 12-2010

Livello 3: Identificare emozioni causate da situazioni

(fig. 3, 4, 11, 12 paura; 15, 16, 23, 24 gioia; 27, 28, 33, 34 tristezza; 43-46 rabbia)

Livello 3: Identificare emozioni causate da situazioni

(fig. 3, 4, 11, 12 paura; 15, 16, 23, 24 gioia; 27, 28, 33, 34 tristezza; 43-46 rabbia)

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui in una determinata se il sog. prevede il comportamento altrui in una determinata situazione. situazione.

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui in una determinata se il sog. prevede il comportamento altrui in una determinata situazione. situazione.

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

-- MaterialeMateriale: 12 illustrazioni per ogni emozione.: 12 illustrazioni per ogni emozione.

-- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 illustrazioni per ogni emozione; 1 domanda 2 illustrazioni per ogni emozione; 1 domanda sull’emozione e 1 sul perché; se fallisce ad 1 domanda per ognuna delle 4 sull’emozione e 1 sul perché; se fallisce ad 1 domanda per ognuna delle 4 emozione si parte da qui.emozione si parte da qui.

-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore mostra l’illustrazione; fa la domanda l’operatore mostra l’illustrazione; fa la domanda sull’emozione e poi indica il disegno giusto; spiega il perché.sull’emozione e poi indica il disegno giusto; spiega il perché.

-- MaterialeMateriale: 12 illustrazioni per ogni emozione.: 12 illustrazioni per ogni emozione.

-- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 illustrazioni per ogni emozione; 1 domanda 2 illustrazioni per ogni emozione; 1 domanda sull’emozione e 1 sul perché; se fallisce ad 1 domanda per ognuna delle 4 sull’emozione e 1 sul perché; se fallisce ad 1 domanda per ognuna delle 4 emozione si parte da qui.emozione si parte da qui.

-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore mostra l’illustrazione; fa la domanda l’operatore mostra l’illustrazione; fa la domanda sull’emozione e poi indica il disegno giusto; spiega il perché.sull’emozione e poi indica il disegno giusto; spiega il perché.

8282

Page 83: Lezione 6 12-2010

Livello 4: Identificare emozioni causate dal desiderio

Livello 4: Identificare emozioni causate dal desiderio

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il se il sogsog. identifica le emozioni altrui in base al fatto che il . identifica le emozioni altrui in base al fatto che il desiderio si avveri o meno. desiderio si avveri o meno.

-- MaterialeMateriale: 24 illustrazioni per la tristezza e 24 per la gioia.: 24 illustrazioni per la tristezza e 24 per la gioia.

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il se il sogsog. identifica le emozioni altrui in base al fatto che il . identifica le emozioni altrui in base al fatto che il desiderio si avveri o meno. desiderio si avveri o meno.

-- MaterialeMateriale: 24 illustrazioni per la tristezza e 24 per la gioia.: 24 illustrazioni per la tristezza e 24 per la gioia.

(gruppo A gioia fig. 1, 2, 5, 6; gruppo B tristezza fig. 1, 2, 5, 6)

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

-- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 illustrazioni per ogni gruppo; si mostra la scena; si 2 illustrazioni per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra il desiderio e poi la situazione reale; 1 domanda sull’emozione; se illustra il desiderio e poi la situazione reale; 1 domanda sull’emozione; se fallisce ad 1 domanda sull’emozione in 1 o più storie si parte da qui.fallisce ad 1 domanda sull’emozione in 1 o più storie si parte da qui.

-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore mostra l’illustrazione; spiega il desiderio e la l’operatore mostra l’illustrazione; spiega il desiderio e la situazione reale; fa la domanda sull’emozione indicando le due espressioni; situazione reale; fa la domanda sull’emozione indicando le due espressioni; se il se il sogsog. risponde correttamente gli chiede il perché; in caso contrario, . risponde correttamente gli chiede il perché; in caso contrario, l’operatore fornisce entrambe le informazioni. l’operatore fornisce entrambe le informazioni.

-- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 illustrazioni per ogni gruppo; si mostra la scena; si 2 illustrazioni per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra il desiderio e poi la situazione reale; 1 domanda sull’emozione; se illustra il desiderio e poi la situazione reale; 1 domanda sull’emozione; se fallisce ad 1 domanda sull’emozione in 1 o più storie si parte da qui.fallisce ad 1 domanda sull’emozione in 1 o più storie si parte da qui.

-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore mostra l’illustrazione; spiega il desiderio e la l’operatore mostra l’illustrazione; spiega il desiderio e la situazione reale; fa la domanda sull’emozione indicando le due espressioni; situazione reale; fa la domanda sull’emozione indicando le due espressioni; se il se il sogsog. risponde correttamente gli chiede il perché; in caso contrario, . risponde correttamente gli chiede il perché; in caso contrario, l’operatore fornisce entrambe le informazioni. l’operatore fornisce entrambe le informazioni.

8383

Page 84: Lezione 6 12-2010

Livello 5Livello 5: : Identificare emozioni causate da opinioniIdentificare emozioni causate da opinioni

(gruppo A: opinione esatta, desiderio esaudito fig. 2, 3; gruppo B: opinione esatta, desiderio non esaudito fig. 8, 9; gruppo C: opinione errata, desiderio esaudito fig. 4, 5;

gruppo D: opinione errata, desiderio non esaudito fig. 2, 3 )

Livello 5Livello 5: : Identificare emozioni causate da opinioniIdentificare emozioni causate da opinioni

(gruppo A: opinione esatta, desiderio esaudito fig. 2, 3; gruppo B: opinione esatta, desiderio non esaudito fig. 8, 9; gruppo C: opinione errata, desiderio esaudito fig. 4, 5;

gruppo D: opinione errata, desiderio non esaudito fig. 2, 3 )

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il se il sogsog. prevede le emozioni altrui in base al fatto che pensi che il suo . prevede le emozioni altrui in base al fatto che pensi che il suo desiderio si sia avverato o meno. desiderio si sia avverato o meno.

-- MaterialeMateriale: 12 illustrazioni per ogni gruppo; 3 vignette per ogni illustrazione : 12 illustrazioni per ogni gruppo; 3 vignette per ogni illustrazione (situazione reale, desiderio, opinione).(situazione reale, desiderio, opinione).

-- È raggiuntoÈ raggiunto se il se il sogsog. prevede le emozioni altrui in base al fatto che pensi che il suo . prevede le emozioni altrui in base al fatto che pensi che il suo desiderio si sia avverato o meno. desiderio si sia avverato o meno.

-- MaterialeMateriale: 12 illustrazioni per ogni gruppo; 3 vignette per ogni illustrazione : 12 illustrazioni per ogni gruppo; 3 vignette per ogni illustrazione (situazione reale, desiderio, opinione).(situazione reale, desiderio, opinione).

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

(situazione reale, desiderio, opinione).(situazione reale, desiderio, opinione).

-- Livello di partenza:Livello di partenza: 1 illustrazione per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra la 1 illustrazione per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra la situazione reale, il desiderio e poi l’opinione; l’operatore chiede conferma del situazione reale, il desiderio e poi l’opinione; l’operatore chiede conferma del desiderio e dell’opinione; poi 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione; si desiderio e dell’opinione; poi 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione; si chiede perché; domanda sull’emozione legata alla conclusione se fallisce ad 1 chiede perché; domanda sull’emozione legata alla conclusione se fallisce ad 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione, in 1 o più storie si parte da qui.domanda sull’emozione causata dall’opinione, in 1 o più storie si parte da qui.

-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore illustra la storia; spiega il desiderio e l’opinione; fa la l’operatore illustra la storia; spiega il desiderio e l’opinione; fa la domanda sul desiderio e sull’opinione, e sull’emozione causata dall’opinione domanda sul desiderio e sull’opinione, e sull’emozione causata dall’opinione fornendo un suggerimento; gli spiega il perché. fornendo un suggerimento; gli spiega il perché.

(situazione reale, desiderio, opinione).(situazione reale, desiderio, opinione).

-- Livello di partenza:Livello di partenza: 1 illustrazione per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra la 1 illustrazione per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra la situazione reale, il desiderio e poi l’opinione; l’operatore chiede conferma del situazione reale, il desiderio e poi l’opinione; l’operatore chiede conferma del desiderio e dell’opinione; poi 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione; si desiderio e dell’opinione; poi 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione; si chiede perché; domanda sull’emozione legata alla conclusione se fallisce ad 1 chiede perché; domanda sull’emozione legata alla conclusione se fallisce ad 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione, in 1 o più storie si parte da qui.domanda sull’emozione causata dall’opinione, in 1 o più storie si parte da qui.

-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore illustra la storia; spiega il desiderio e l’opinione; fa la l’operatore illustra la storia; spiega il desiderio e l’opinione; fa la domanda sul desiderio e sull’opinione, e sull’emozione causata dall’opinione domanda sul desiderio e sull’opinione, e sull’emozione causata dall’opinione fornendo un suggerimento; gli spiega il perché. fornendo un suggerimento; gli spiega il perché.

8484

Page 85: Lezione 6 12-2010

Sviluppare il gioco del “fare finta”Sviluppare il gioco del “fare finta”Sviluppare il gioco del “fare finta”Sviluppare il gioco del “fare finta”

1º livello Gioco sensomotorio (compresi comportamentistereotipati o rituali)

2º livello Gioco funzionale emergente (1 o 2 esempi)

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

3º livello Gioco funzionale acquisito (3 o 4 esempi)

4º livello Gioco del far finta emergente (e distinzione finzione /realtà)

5º livello Gioco del far finta acquisito

8585

Page 86: Lezione 6 12-2010

Il processo di autoregolazioneIl processo di autoregolazione

Capacità di modulare comportamenti, emozioni, aspetti cognitivi ed attività fisiologiche per

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

aspetti cognitivi ed attività fisiologiche per regolarne l’espressione

8686

Page 87: Lezione 6 12-2010

Il processo di autoregolazioneIl processo di autoregolazione

I processi di regolazione definiscono:

• La “qualità” dell’emozione

• Il valore che assume in termini sociali (regole di esibizione)

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce

• Il valore che assume in termini sociali (regole di esibizione)

• Scelta di strategie di coping

processo di autoregolazione metacognizione

8787