LEVOLUZIONE DEL SISTEMA DI WELFARE IN ITALIA E IN LOMBARDIA NEGLI ANNI DUEMILA Corso di formazione...

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L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI WELFARE IN ITALIA E IN LOMBARDIA NEGLI ANNI DUEMILA Corso di formazione di base per amministratori locali 24 marzo 2012, prima parte Dott. Francesco Bova Esperto e docente di politiche sociali Funzionario del Gruppo consiliare del PD in Regione Lombardia [email protected] [email protected]

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L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI WELFARE IN ITALIA E IN LOMBARDIA

NEGLI ANNI DUEMILA

Corso di formazione di base per amministratori locali

24 marzo 2012, prima parte

Dott. Francesco Bova Esperto e docente di politiche socialiFunzionario del Gruppo consiliare del PD in Regione Lombardia

[email protected] [email protected]

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Francesco Bova: Evoluzione del sistema di welfare, 2012

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UN PO’ DI STORIA. Welfare: quando nasce e sua definizione

Il termine inglese welfare si traduce con "benessere, prosperità".

E’ diventato sinonimo di

assistenza sociale,

così come il welfare state indica lo Stato assistenziale

Nel linguaggio economico viene descritto come "una condizione di felicità e benessere generale causata da buona salute, buone condizioni di vita, un lavoro sicuro, ben remunerato e di soddisfazione, libertà personale, assenza di preoccupazioni per il futuro e simili”.

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UN PO’ DI STORIA. Welfare: quando nasce e sua definizione

Nasce in Europa con il formarsi degli Stati nazionali. Affonda le sue radici nelle Poor Laws di Elisabetta I d’Inghilterra, a cavallo tra il ‘500 e il ‘600, e negli Stati illuminati del ‘700.

E’ la risposta dello Stato ai problemi sociali portati dalla prima industrializzazione: progressivamente l’intervento statale si sostituisce alla beneficenza della Chiesa nell’assistere la massa di poveri creata dallo spopolamento delle campagne e dallo sfruttamento del lavoro nelle fabbriche.

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UN PO’ DI STORIA. Welfare: quando nasce e sua definizione

Con la Rivoluzione francese, sono proclamati i diritti sociali del cittadino. La Costituzione del 1791diventa il punto di riferimento per gli Stati costituzionali. Con il procedere dell’industrializzazione e l’acuirsi del conflitto tra proletariato e borghesia scoppia la "questione sociale".

• L’instabilità aumenta. Per porvi rimedio, alla fine dell’800, il cancelliere prussiano Otto von Bismarck introduce le prime misure di un moderno Stato sociale: le assicurazioni obbligatorie contro i maggiori rischi di povertà, la malattia, gli infortuni sul lavoro e la vecchiaia.

• E’ un tipo di welfare state diverso dal precedente, basato sul principio assicurativo. Si intende garantire a ciascuno un minimo di sopravvivenza, in relazione al contributo dato con il proprio lavoro, attraverso la copertura assicurativa.

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UN PO’ DI STORIA. Welfare: quando nasce e sua definizione

• La svolta arriva negli anni 30, dopo la Grande Depressione del ‘29. E’ conflitto sociale aperto. ll welfare conosciuto fino a quel momento non basta

più, si teorizza la necessità di un intervento più forte dello Stato.

• Dalla Gran Bretagna arrivano le tesi economiche di J.Keynes, favorevole a usare il deficit spending (finanziamento della spesa pubblica) come volano della crescita economica, e i piani di sicurezza sociale di Lord W. Beveridge, estesi a coprire la disoccupazione e l’invalidità.

• Il piano Beveridge (1942) viene considerato come l’atto di fondazione del moderno Stato del benessere. Alla base, c’è il diritto sociale del cittadino di avere buone condizioni di vita. L’assistenza è generalizzata e copre una vasta gamma di rischi, le spese crescenti sono coperte sempre più ricorrendo alla fiscalità generale e quindi all’indebitamento pubblico, oltre che attraverso i contributi versati dai lavoratori.

• Il suo primo risultato è l’istituzione in Gran Bretagna del servizio sanitario nazionale, nel 1948. Il modello si diffonde per quarant’anni e trova l’espressione più riuscita della socialdemocrazia dei paesi scandinavi.

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UN PO’ DI STORIA. Welfare: quando nasce e sua definizione

• Il carattere sociale dello Stato italiano è affermato fin dai primi articoli della Costituzione: 2,3,4,31,32,38 e 117

• L’enunciazione dei principi fondamentali si distingue da quelle ispirate al liberalismo individualista e si pone tra le cosiddette concezioni interventiste del socialismo moderato.

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ITALIA: Costituzione e Welfare

L’articolo 2

pone i principi di uguaglianza formale davanti alla legge, e mette in

evidenza che tutti i cittadini hanno

"pari dignità sociale"

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ITALIA: Costituzione e Welfare

L’ARTICOLO 3punta a una migliore giustizia sociale e quindi all’uguaglianza sostanziale perché afferma che:

"è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della personalità umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica economica e sociale del Paese".

L’applicazione di questo principio ha portato all’emanazione di norme volte ad assicurare a tutti i cittadini un livello minimo di benessere e realizzare un sistema di sicurezza sociale con l’ambizione di sostituire i sistemi precedenti basati sulla beneficenza (di natura privatistica e volontaria) e sull’ assistenza (di natura pubblicistica), ma diretta a proteggere i cittadini solo al verificarsi di certi eventi, come malattia, infortunio, invalidità, matrimonio, nascite, disoccupazione involontaria, vecchiaia).

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ITALIA: Costituzione e Welfare

L’articolo 4

riconosce il diritto-dovere al lavoro

la Repubblica … promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto"

principio programmatico che è alla base delle politiche attive per l’occupazione e cui è legata l’attribuzione, in via quasi surrogatoria, dei sussidi di disoccupazione e di altri ammortizzatori sociali”

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ITALIA: Costituzione e Welfare

• L’articolo 31 investe la sfera della famiglia:

• la Repubblica "agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose".

• Sono previsti istituti per proteggere la maternità, l’infanzia e la gioventù.

Il diritto alla salute è enunciato all’articolo 32, che stabilisce anche il diritto degli indigenti a ricevere cure gratuite.

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ITALIA: Costituzione e Welfare

Il diritto allo studio ha un risvolto assistenziale là dove si afferma, all’articolo 34, che la Repubblica eroga borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze per rendere effettivo il diritto a "chi è capace e meritevole" di raggiungere i più alti gradi degli studi, anche se privi di mezzi.

Una parte importante del welfare si fonda sull’articolo 38. C’è l’assistenza: i cittadini inabili al lavoro e privi di mezzi hanno diritto "al mantenimento e all’ assistenza sociale". C’è il diritto degli inabili e minorati all’educazione e all’avviamento professionale. C’è la previdenza sociale: i lavoratori (ma solo i lavoratori) hanno diritto a che siano assicurati "mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria".

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ITALIA: Costituzione e Welfare

l’articolo 117

affida alle Regioni la competenza di disciplinare la beneficenza pubblica, l’assistenza sanitaria e ospedaliera e

l’assistenza scolastica.

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I TRE RAMI STORICI DEL WELFARE

• ASSISTENZA SOCIALE

• SANITA’ dal 1978 il SSN

• PREVIDENZA dagli ammortizzatori sociali alle pensioni

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D.lgs. 31 marzo 1998 n.112 " Ulteriore conferimento di compiti e funzioni

dello Stato alle Regioni e agli Enti Locali”

TUTELA DELLA SALUTE

Attengono alla tutela della salute umana le funzioni e i compiti rivolti alla promozione, alla prevenzione, al mantenimento e al recupero della salute fisica e psichica della popolazione, nonché al perseguimento degli obiettivi del SSN

SERVIZI SOCIALI

Si intendono tutte le attività relative alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti o a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita, escluse soltanto quelle assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario, nonché quelle assicurate in sede di amministrazione della giustizia.

SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITÀ

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LA GRANDE RIFORMA DEL 2000

STATO

Legge

8.11. 2000 nr. 328

Legge quadro per la realizzazione del

sistema integrato

di interventi e

servizi sociali

REGIONE

Legge

12.3.2008 nr.3

Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e

sociosanitario

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AMPIA ACCEZIONE DEL TERMINE DI WELFARE

Un sistema di protezione e di benessere sociale, nonché di promozione dei diritti di cittadinanza, deve necessariamente trovare punti di raccordo tra i diversi sistemi, p.e.:

(quello sanitario; assistenziale; dell’istruzione e della formazione professionale; dell’occupazione; del tempo libero e cultura; abitativo e quello previdenziale)

Non solo assistenza, beneficienza

e sanità

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SISTEMA DI VALORI E STRATEGIE

Curare la malattia

Prendersi cura della persona

dal concetto di malattia e di

disagio

al concetto di salute

come benessere fisico

psichicosociale sviluppo come

dell'autonomia essere umano valorizzazione come della persona cittadino

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SISTEMA DI VALORI E STRATEGIE

LOTTAALLE POVERTA‘

MATERIALI E IMMATERIALI

PROMOZIONEDELLA QUALITA'

DELLA VITA

Previene, riduce, elimina

il bisogno

Promuovepari

opportunità

IL DIRITTO DI TUTTI AL

SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI

FONDAMENTALI

DIRITTI DI CITTADINANZAINDIVIDUALEE SOCIALE

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SISTEMA DI VALORI E STRATEGIE

SI LAVORA SUL PROGETTO DI VITA

DELLA PERSONA

Centralità della persona e della comunità

rispetto a bisogni, interessi, desideri …. e sogni !

per questa ragione

i servizi devono essere integrati

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WELFARE DELLA COMUNITA’

UNIVERSALISTA

Riconosce a tutti

i cittadini i diritti sanciti dalla Costituzione

SELETTIVO

Le risorse della comunità sono destinate in via prioritaria alle

persone più deboli

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WELFARE SELETTIVO

• VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE DELLO STATO DI BISOGNO

(povertà materiali e immateriali)

• MISURAZIONE DEI MEZZI ECONOMICI

(reddito, patrimonio,ecc.)

• ISEE • FATTORE FAMILIA

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DESTINATARI DELLA RETE DEI SERVIZI

Il sistema integrato di interventi e i servizi sociali ha come primi destinatari, in un’ottica insieme di prevenzione e di sostegno, i soggetti portatori di bisogni gravi.

Nella prospettiva universalistica e inclusiva della cittadinanza il sistema dà priorità :

•ai soggetti in condizione di povertà o con limitato reddito•ai soggetti con forte riduzione delle capacità personali per inabilità di ordine fisico e psichico•ai soggetti con difficoltà di inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro•ai soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria che rendono necessari interventi assistenziali•ai minori, specie se in condizione di disagio familiare.

IL CRITERIO DI ACCESSO È LO STATODI BISOGNO

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GLI ATTORI DELLA RETE DEI SERVIZI – anni 2000

IL SISTEMA DEI SERVIZI

ALLA PERSONA

SOGGETTI PUBBLICI

SOGGETTI FOR

PROFIT

VOLONTARIATO

FONDAZIONIPATRONATO

OO.SS.

ONG

COOPERATIVE SOCIALI

ASSOCIAZIONISMO

FAMIGLIARETE AMICALI E

RAPPORTI DI BUON VICINATO

AZIENDESERVIZI

ALLA PERSONA

ORATORI

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PECULIARITA’ DEL WELFARE LOMBARDO

La famiglia al centro delle politicheRealizzazione del Mercato dei serviziCentralità del ruolo delle ASLAttori privilegiati: Famiglia,Terzo settore, Impresa

Forte utilizzo dei titoli sociali Forte depubblicizzazione dei serviziScarsa integrazione tra sociale e sociosanitarioProcedure per il debito informativoAccreditamento e contrattualizzazioneLibertà di sceltaInvestimento sulla governance della rete

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DOCUMENTI REGIONALI PER LEGGERE IL SISTEMA DI WELFARE LOMBARDO

STATUTO PIANO REGIONALE DI SVILUPPODOCUMENTO DI PROGRAM. ECONOMICA E FINANZIARIA REG.PIANO SOCIO SANITARIO REGIONALEREGOLE DI SISTEMA SANITA’REGOLE DI SISTEMA FAMIGLIA E POLITICHE SOCIALIINDIRIZZI PER IL PIANO DI ZONADECRETI ATTUATIVI LR. 3/2008LEGGI DI SETTORE (famiglia, minori,disabili, dipendenze, carcere) PIANI D’AZIONE REGIONALETESTO UNICO (terzo settore, sanità)

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NUOVI FENOMENI E NUOVI BISOGNI

IMPOVERIMENTO DELLE FAMIGLIE

AUMENTO DELLA POPOLAZIONE ANZIANA

AUMENTO DELLA POPOLAZIONE NON AUTOSUFFICIENTE

AUMENTO DI STRANIERI EXTRACOMUNITARI

AUMENTO DI SOGGETTI CON FRAGILITA’ RELAZIONALE

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LE NUOVE LINEE DI INDIRIZZODELLA GIUNTA REGIONALE

Come cambia il lessico

WELFARE DELLA SUSSIDIARIETA’

WELFARE DELLA COMUNITA’

WELFARE DELLA SOLIDARIETA’

WELFARE DELLA SOSTENIBILITA’

WELFARE DELLA RESPONSABILITA’

WELFARE DELLA CONOSCENZA

WELFARE CONTRATTUALE

WELFARE AZIENDALE

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WELFARE DEL PROSSIMO FUTURO

RIFORMARE

IL WELFARE ATTRAVERSO

LA LETTURA

DEI

NUOVI BISOGNI

E DELLE

NUOVE RIFORME

RECESSIONE ECONOMICA

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

INVECCHIAMENTO POPOLAZIONE

NON AUTOSUFFICIENZA

RIFORMA DELLE PENSIONI

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO

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LE NUOVE RIFORME E IL MODELLO DI WELFARE LOMBARDO

Il modello di welfare lombardo, caratterizzato dal mondo del terzo settore e dalla famiglia come risorse del sistema,dovrà rimodularsi rispetto alle riforme delle pensioni e del mercato del lavoro

L’innalzamento dell’età lavorativa avrà ripercussioni sulla qualità della vita delle famiglie e sulla rete dei servizi:

+ richiesta di servizi per l’infanzia+ richiesta di servizi per grandi anziani+ richiesta di servizi per non autosufficienti+ richiesta di badanti

Meno volontari = contrazione del Volontariato

Meno disponibilità della famiglia nella cura di minori e anziani = maggiore richiesta di intervento pubblico (asili nido, RSA, ADI)

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L’AGENDA POLITICA DEL GRUPPO

I PROGETTIDI LEGGEREGIONALEE ALCUNEINIZIATIVE SUAMBITISPECIFICI

Disciplina del Fondo regionale non autosufficienza

Normativa badanti

Microcredito interventi povertà

Riforma ISEE

Interventi a favore dei genitori separati

Interventi contro il gioco d’azzardo patologico

Interventi sulla violenza sessuale

Interventi per il Garante dell’Infanzia

Interventi sul carcere

Interventi su particolari patologie (autismo)