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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Dicembre 2012 - numero 55 Il duo Meletti e Casaro, rispettivamente sindaco e vicesindaco del Comune di Manerbio, è cascato sulla mancata approvazione di una variante urbanistica. Quattordici consiglieri comunali (cinque del PDL, quattro del PD, due del FLI, uno del PSI, uno di Manerbio a Sinistra e uno dell’UDC) su venti hanno presentato le loro dimissioni ed il Comune è stato sciolto. Il commissario prefettizio si è già insediato. Probabilmente, si andrà al voto unitamente alle elezioni per la Regione e per il Parlamento. Fin qui la nuda cronaca. Sul piano politico ci sono alcune considerazioni da formulare. Casaro, leader locale della Lega, ha posto sin dal primo giorno, una pesante ipoteca sull’operato dell’amministrazione. Il ricatto è stato lo strumento principe con il quale ha piegato gli alleati. Innumerevoli gli esempi in tal senso. Ne citiamo uno per tutti: nell’estate del 2010 il progetto dell’Housing sociale è stato affossato dalla tracotanza della Lega. Anche l’ultimo episodio ha avuto le stesse sembianze, attraverso alcuni SMS inviati al sindaco con i quali si intimava di votare la variante urbanistica, altrimenti si andava tutti a casa. Orbene, il gruppo consigliare del PDL, in forma unitaria e compatta, ha respinto l’ennesimo ricatto e con un gesto di alta responsabilità ha scelto la strada delle dimissioni, confortato in questo dalla solidarietà di tutti gli altri consiglieri, ad eccezione di quelli leghisti. La materia del contendere è assai miserevole: si tratta di modificare la destinazione d’uso di un’area così da potervi costruire una nuova casa di riposo. L’area è di proprietà di un privato e la sua collocazione è del tutto inidonea ad accogliere tale struttura. La questione è facilmente verificabile da ognuno. È sufficiente che ci si rechi in loco e si rileverà l’incongruenza di una simile scelta. Ancora una volta la Lega a Manerbio, che pure esprime alcuni valenti amministratori in zona, ha dimostrato la sua incapacità a governare. Editoriale Sommario San Gervasio pag 2 San Gervasio e Gottolengo 3 Cigole ed Offlaga 4 Offlaga 5 Calendario bresciano » 6 Lettere » 8 Verolanuova » 9 Orzinuovi » 10 Pontevico, Manerbio e Cigole » 12 Pontevico » 13 Leno » 14 Riccardo Regosa » 16 Manerbio » 17 Santa Lucia » 23 Il nostro dialetto » 24 Direzione: Stefania Brunelli Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino,11-Verolanuova (Bs) Stampa: Tiber spa - Brescia Pubblicazione mensile E-mail: [email protected] Autorizzazione N° 50 del Tribunale di Brescia del 06/12/2007 per inserzioni pubblicitarie email: [email protected] egosa R R iccardo Ricorre quest’anno il centodecimo anniversario della nascita del poeta dialettale, manerbiese di nascita, Riccardo Regosa. Era infatti nato a Manerbio il 26 settembre 1902 da Francesco ed Angela Zappamiglio, in quegli anni gestori dello storico albergo Gambero. Lo stesso Riccardo lo ricorda in una sua arguta presentazione: Senza alcun rimpianto! a pag. 21 “Chè... presente me: -me so nassit al ”GAMBER” l’albergo principàl nel centro dèl paès che l’è compagn dè dì: autentic MANERBIES!“ prosegue a pag. 16

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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Dicembre 2012 - numero 55

Il duo Meletti e Casaro, rispettivamente sindaco e vicesindaco del Comune di Manerbio, è cascato sulla mancata approvazione di una variante urbanistica.Quattordici consiglieri comunali (cinque del PDL, quattro del PD, due del FLI, uno del PSI, uno di Manerbio a Sinistra e uno dell’UDC) su venti hanno presentato le loro dimissioni ed il Comune è stato sciolto.Il commissario prefettizio si è già insediato.Probabilmente, si andrà al voto unitamente alle elezioni per la Regione e per il Parlamento.Fin qui la nuda cronaca.Sul piano politico ci sono alcune considerazioni da formulare.Casaro, leader locale della Lega, ha posto sin dal primo giorno, una pesante ipoteca sull’operato dell’amministrazione.Il ricatto è stato lo strumento principe con il quale ha piegato gli alleati.Innumerevoli gli esempi in tal senso.Ne citiamo uno per tutti: nell’estate del 2010 il progetto dell’Housing sociale è stato affossato dalla tracotanza della Lega.Anche l’ultimo episodio ha avuto le stesse sembianze, attraverso alcuni SMS inviati al sindaco con i quali si intimava di votare la variante urbanistica, altrimenti si andava tutti a casa. Orbene, il gruppo consigliare del PDL, in forma unitaria e compatta, ha respinto l’ennesimo ricatto e con un gesto di alta responsabilità ha scelto la strada delle dimissioni, confortato in questo dalla solidarietà di tutti gli altri consiglieri, ad eccezione di quelli leghisti.La materia del contendere è assai miserevole: si tratta di modificare la destinazione d’uso di un’area così da potervi costruire una nuova casa di riposo.L’area è di proprietà di un privato e la sua collocazione è del tutto inidonea ad accogliere tale struttura.La questione è facilmente verificabile da ognuno. È sufficiente che ci si rechi in loco e si rileverà l’incongruenza di una simile scelta.Ancora una volta la Lega a Manerbio, che pure esprime alcuni valenti amministratori in zona, ha dimostrato la sua incapacità a governare.

Editoriale Sommario

San Gervasio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag . 2

San Gervasio e Gottolengo . . . . . . . . . . . . 3

Cigole ed Offlaga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

Offlaga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

Calendario bresciano . . . . . . . . . . . . . . . .» 6

Lettere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 8

Verolanuova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 9

Orzinuovi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 10

Pontevico, Manerbio e Cigole . . . . . . . .» 12

Pontevico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 13

Leno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 14

Riccardo Regosa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 16

Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 17

Santa Lucia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 23

Il nostro dialetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 24

Direzione: Stefania BrunelliEdizioni “La Pianura”-Via S.Martino,11-Verolanuova (Bs)

Stampa: Tiber spa - BresciaPubblicazione mensile

E-mail: [email protected] N° 50 del Tribunale di Brescia

del 06/12/2007

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egosaRRiccardo

Ricorre quest’anno il centodecimo anniversario della nascita del poeta dialettale, manerbiese di nascita, Riccardo Regosa. Era infatti nato a Manerbio il 26 settembre 1902 da Francesco ed Angela Zappamiglio, in quegli anni gestori dello storico albergo Gambero. Lo stesso Riccardo lo ricorda in una sua arguta presentazione:

Senza alcun rimpianto! a pag. 21

“Chè... presente me:-me so nassit al ”GAMBER”

l’albergo principàlnel centro dèl paès

che l’è compagn dè dì:autentic MANERBIES!“

prosegue a pag. 16

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Dicembre 2012Pag . 2 Pianura S. GervasioS. GervasioLa

I nuovi fenomeni

Poteva il nostro fenomeno non avere degli imitatori?Poteva non avere un pretendente al suo trono?Certo che no!La storia è ricca di simili accadimenti e la nostra piccola e grande comunità non poteva essere l’eccezione rispetto alla regola generale.E infatti uno è già spuntato e si tratta dell’assessore al bilancio.Per poter assurgere alle vette del fenomeno deve attribuirsi il merito di imprese mirabolanti.Quella che poteva essere definita come la più

simile a questo standard, l’aspirante al trono l’ha compiuta il mese scorso, proponendo ben tre variazioni di bilancio di cui la prima che veniva sconfessato dalla seconda, a sua volta modificato dalla terza.Simile confusione mentale meriterebbe uno studio assai approfondito dai luminari del paranormale.In attesa di avere notizie della diagnosi, vorremmo semplicemente dire che stiamo assistendo alla gemmazione di un piccolo fenomeno.Crescerà fino ad oscurare il vero fenomeno?Ai posteri l'ardua sentenza.

Piccoli fenomeni crescono

La tradizione del presepe

Un appuntamento sempre più curioso e seguito che fa riecheggiare con particolarità nel cuore dei Sangervasini il Santo Natale. Quello del 2012 sarà all’insegna della musica e degli effetti speciali, stiamo parlando del famoso presepe di via parco, che viene apprezzato sempre più anche dai visitatori dei comuni limitrofi.Statuine, casette, dettagli, tutti costruiti in modo artigianale con il valore aggiunto dato dal mix di tecnologia e di creatività che anche quest’anno celebrerà non solo le sante festività ma anche la memoria custodita nella chiesetta del Preziosissimo Sangue, meglio conosciuta come la chiesetta dei caduti, poiché ad essi dedicata. Non si può parlare di memoria se non si ricorda chi ha dato il via a questa tradizione, l’amico Angelo Canini, scomparso da quattro anni, che ha saputo trasmettere a chi lavorava con lui nell’allestimento del presepe, la passione, l’attenzione e la premura verso quest’opera volontaria. Il giovane Sangervasino Federico Ambrosio ha preso le redini della situazione da quando Angelo è scomparso coinvolgendo volontari accorsi da diverse zone del paese oltre ai residenti di via

parco. E’ proprio loro che vuole ringraziare Federico per il loro tempo messo a disposizione, in particolare quello di: Angelo, Giovanni C., Nando, Fulvio, Luca, Giovanni B.L’impegno comune ha portato ottimi risultati che ogni anno vanno a crescere nella qualità, come quest’anno con l’allestimento che ha interessato il doppio della superficie utilizzata di solito. “Ciò che unisce i volontari alla messa in opera annuale di

questo presepe” - dice Federico - “è soprattutto il ricordo che abbiamo di Angelo Canini, il vero fondatore, colui che ha dato il via a questa iniziativa, praticamente l’ideatore”.Il presepe sarà visibile a chiunque voglia visitarlo dall’8 dicembre 2012 al 13 gennaio 2013, senza limiti d’orario, in quanto sempre in funzione. E’ con questa opera volontaria fortemente

sentita divenuta ormai tradizione che Federico Ambrosio, i residenti di via parco e tutto il gruppo dei volontari del presepe, vogliono augurare ai cittadini di San Gervasio Bresciano e a tutti i lettori un sereno Natale e un buon 2013.

Marianna Ms Baldo

Continua a crescere la disoccupazione in Italia: in ottobre il tasso di disoccupati ha superato la soglia dell’11% e gli imprenditori sono sempre più in affanno. Anche nella bassa bresciana sta emergendo un quadro economico e sociale allarmante, legato al vero problema dei giorni nostri che è la mancanza del lavoro, sia esso manuale che intellettuale.Mai così alto il livello di disoccupazione, ogni giorno vengono bruciati più di 60 posti di lavoro. Dalle ultime rilevazione effettuate dai Centri per l’impiego della provincia le persone in cerca di lavoro sono 96.975; una falce che miete, a prescindere dall’età e dal sesso, tocca uomini e donne, giovani e padri di famiglia.Il tema è già stato oggetto di una mia precedente lettera al direttore di questo giornale ed ha suscitato vari commenti.Di particolare interesse una osservazione avanzata da alcune persone che così sintetizzo: “perché, in un contesto caratterizzato dalla perdita di numerosi posti di lavoro, nessuno si batte per difendere attivamente nuove prospettive di lavoro occupazionali ? Perché non si difende il DIRITTO AL LAVORO?”In particolare l’osservazione si riferiva alle tante aziende che chiudono nella generale indifferenza e a quelle che in prospettiva potrebbero determinare cospicue occasioni di impiego.Molteplici sono gli esempi che sono sotto gli occhi di tutti.Per non demoralizzarci oltre misura evito di illustrare il bollettino di guerra riportante l’elenco delle aziende che chiudono, ma per rilanciare almeno la speranza di avere un lavoro futuro è opportuno citare un caso concreto e ricordare alcune cose.Mi riferisco al contestato macello che dovrebbe sorgere a Manerbio, un impianto proposto da un industriale valtellinese che investirebbe nella nostra zona 50 milioni di euro con una prospettiva occupazionale di circa 700/800 posti di lavoro, oltre al coinvolgimento degli allevatori bresciani, realizzando una filiera fortissima del suino italiano.Per prima cosa vi è da sottolineare come la farraginosità della nostra legislazione sia la

prima causa delle occasioni perdute. Mentre Giovanni Rana, quello dei tortellini, in meno di un anno realizza uno stabilimento negli USA, in Italia una struttura come il macello non riesce nemmeno ad avere, sempre nell’arco temporale di un anno, una risposta dalla nostra asfissiante burocrazia.La burocrazia resta il nemico numero uno dell’imprenditoria italiana insieme ad una generale sfiducia nei confronti delle istituzioni chiamate a tutelare l’iniziativa economica e a sostenere la crescita. E’ assolutamente necessario procedere in tempi stretti al rinnovamento e alla semplificazione delle procedure amministrative se si vuole dare immediate risposte a coloro che investono sul paese creando nuovi posti di lavoro.La seconda questione riguarda l’aspetto sociale legato alle manifestazioni di contrarietà all’impianto da parte di alcuni gruppi, ritenendolo ad alto impatto ambientale e sociale, innescando un’accesa dialettica.E’ proprio partendo da questa dialettica che mi permetto di esprimere una concreta proposta che permetta alla comunità di Manerbio di esprimersi, tutta, sulla questione macello esponendo il proprio parere con l’indizione di un referendum . Nell’ambito delle forme di partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa, la legge prevede, infatti, la possibilità di indire referendum consultivi su argomenti di interesse locale come può essere l’apertura di un macello, esprimendo democraticamente il proprio voto.Se il risultato del referendum fosse a favore dell’impianto, si raggiungerebbe democraticamente un duplice risultato:- l’apertura dell’impianto e la possibilità di occupare nuovi posti di lavoro, nel quadro di una assoluta rispondenza del macello ai requisiti previsti dalla vigente normativa- il raggiungimento dell’obiettivo attraverso il coinvolgimento di tutta la popolazione, costringendo le Istituzioni preposte ad ascoltare la voce della gente.E’ ora che il cittadino ritorni ad essere protagonista del proprio futuro, difendendo il diritto costituzionalmente sancito ad avere una dignitosa e stabile occupazione per sé e per la propria famiglia.Un invito a riflettere viene dalle parole del Santo Padre Benedetto XVI: “Il lavoratore non e’ bene minore, anche in recessione il primo obiettivo è il lavoro per tutti”.Tutti dobbiamo impegnarci perché ciò si realizzi.

Giampaolo MantelliConsigliere provinciale

LettereLavoro: Questione economica

e sociale

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Dicembre 2012 Pag . 3Pianura Territorio Territorio La

Un 2012 ancora dai bilanci positivi per l’asd Water Ski San Gervasio Bresciano, che dispone del bacino delle Casacce, e per l’asd Jolly Ski School di Brescia che opera nelle acque dei laghetti di via Fusera a San Polo di Brescia.Sono risultati eccellenti che per i due sodalizi che annoverano nelle loro file atleti di prestigio quali Maria Luisa Pajni sul podio in tutte le discipline e per la combinata in Sudafrica, premiata dal presidente Fedele Luzzeri come atleta dell’anno dichiarando “Mai una ragazza italiana under 21 aveva vinto tante medaglie” mentre i flash immortalavano il momento con la giovane atleta al centro affiancata da Giampaolo Mantelli, dallo stesso Luzzeri.La stagione di sci nautico per i bresciani è stata dunque colma di altri risultati. Nicolas Benatti ha iscritto il proprio nome nella storia dello sci nautico conquistando il record italiano in figure tra gli under 21, primato per lungo tempo appartenuto a Chicco Buzzotta. Nicolas con due passaggi straordinari s’è pure piazzato al quinto posto nei campionati europei assoluti. Giammarco Pajni ha ottenuto il miglior risultato italiano tra gli junior e nella stessa categoria ha migliorato il record italiano di salto da vent’anni nelle mani di Bubu Alessi. Pajni sta ancora sciando, superando i rigori stagionali, preparandosi per i mondiali Junior in calendario in febbraio in Australia.C’è poi da citare Matteo Luzzeri che prosegue la sua ascesa nel circuito professionistico mondiale; nel maggio scorso ha mancato la qualificazione al US Master per una boa mentre in agosto ha ottenuto il quinto posto alla tappa del Calgary centrando la prima finale in carriera.Altri risultati di rilievo sono di Alessandro Paci, under 17, bronzo nel salto, e di Alberto La Malfa, giovane di Alfianello che in gara tra gli under 14 ha conquistato l’oro nel salto, argento nel tricks e il bronzo in slalom. Infine l’oro conquistato dal senior Fedele Luzzeri nelle gare di slalom.I due sodalizi hanno partecipato a gare

nazionali e internazionali. Sono affiliati al Coni provinciale del quale, per il settore specifico, è presidente il geom. Giampaolo Mantelli che nella riunione conclusiva dell’annata 2012, al Gelso di Chiesuola, ha elogiato dirigenti, atleti ed associati per l’impegno proficuo nella divulgazione nel Bresciano dello sci nautico.Gli atleti delle due realtà della provincia nel 2012 hanno partecipato a gare nazionali ed internazionali ed il palmares delle due società registra: una medaglia d’oro ed uno di bronzo ai mondiali disputati in aprile in Sudafrica; otto medaglie d’oro, tre d’argento e tre di bronzo agli europei; due ori, un argento ed un bronzo negli assoluti italiani; un oro nella classica di club; dieci ori, tre argenti e due bronzi in quelli di categoria.Risultati che hanno confermato per il settimo anno consecutivo il primato tra le società italiane delle due realtà bresciane.

Un anno di premi per il Water Ski San Gervasio

Nuova Autrice e nuova Compagnia : questi gli ingredienti del successo riscosso durante le tre rappresentazioni della Commedia Teatrale in 3 Atti “EDEN S.P.A. ga pensom noter a faga calà la pansa”.Questa esilarante commedia scritta appositamente dalla Bresciana Giuliana Gnutti per gli “Amici del Teatro”, sapientemente rielaborata e riadattata da Giulia Doninelli sulle misure della nuova compagnia teatrale è andata in scena nel Teatro Comunale Zanardelli con la Regia di Beppe Doninelli e con i Tecnici Manuel Fiorini e Michele Davorio.Il pubblico ha apprezzato l’impegno e la passione per il Teatro di questi attori dilettanti, che durante il giorno sono impegnati in svariate attività lavorative, ma che hanno saputo dedicare buona parte

del loro tempo alla realizzazione dello spettacolo.La storia, particolarmente attuale, tratta della smania di dimagrire sottoponendosi a rinunce e a pesanti sacrifici fisici pur di riacquistare la linea perduta.I due ex coltivatori improvvisatisi “nutrizionista” e “pisicologo” della EDEN S.P.A., che non è una società per azioni, ma un centro “Salutem Per Aquam” ne inventano di tutti i colori per far perdere i chili di troppo ai loro clienti.E le loro trovate suscitano grandi risate da parte del pubblico. Alla fine sarà proprio la vecchia massima “ridere fa bene alla salute ed allo spirito” a trionfare sui chili di troppo.

Dario Cuzzi

Gottolengo, in scena attori sorprendenti col dialetto

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Dicembre 2012Pag . 4 Pianura Territorio Territorio La

Voci maschili cercansi!Voci maschili cercasi. E’ questo l’ accorato appello che arriva dalla Corali S. Andrea di Cignano e S. Martino di Cigole, una storia più che ventennale alle spalle la prima, altrettanto lunga quella della seconda, unite ind i s so lub i lment e dallo stesso Direttore, il Maestro Claudio Bertolini, direttore peraltro anche della Corale “Sotto la Torre” di Manerbio. Capaci di animare manifestazioni, condecorare riti religiosi ed intrattenere con eleganza e maestria il pubblico durante i concerti, mostrando come grazie all’impegno ed alla buona volontà di chi presta la voce o suona si possano raggiungere ottimi risultati, i due cori rischiano però oggi di vedere vanificati tanti sacrifici, tante ore di prove e di studio a causa del diminuire, di anno in anno, del numero dei coristi. A dire il vero a latitare sono ... i signori uomini. “Come una costruzione in cui alcuni mattoni cedono, uno alla volta, trascinando con sé quanto faticosamente edificato.” – ci viene spiegato – “ Restano le pietre, cioè le voci femminili, che unite ai mattoni rimasti ed a quelli

nuovi sorreggono l’impalcatura, ma in cui la sproporzione si avverte.” Il messaggio è chiarissimo. Non dimentichiamo che le corali oggi come in passato costituiscono, per le nostre comunità, un patrimonio prezioso che deve essere accudito e protetto come il più delicato dei fiori perchè in esse troviamo le radici della nostra fede, che sono poi le nostre radici.L’appello è lanciato, la porta è spalancata... Se ci fossero persone interessate, soprattutto uomini (non ne abbia a male il gentil sesso), possono chiamare il maestro Bertolini al 333 68 41 951 oppure recarsi direttamente alle prove che per Cignano sono ogni martedì alle 20,30 a Palazzo Pontoglio (ex scuola elementare).

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Scuole AperteDomenica 16 dicembre scuole aperte al Pascal di Manerbio e al Mazzolari di Verolanuova. Alle 14.30 in aula magna di ciascun istituto il Dirigente Scolastico e i docenti illustreranno i corsi, la formazione offerta, gli sbocchi professionali e di studio. Genitori e ragazzi potranno poi incontrare docenti e studenti dell’Istituto, per chiedere informazioni sulle discipline e la programmazione. Seguirà la visita dei laboratori tecnici, scientifici, linguistici e informatici, delle palestre e dell’auditorium.

DALLE PARITARIE DI MANERBIOLa parrocchia di San Lorenzo è la parrocchia della città di Manerbio. Come altre parrocchie, oltre alle attività pastorali, si occupa anche di attività nel campo dell'assistenza, della cultura e della formazione. In particolare dal 1994 la Parrocchia di San Lorenzo è subentrata alle Suore Orsoline nella gestione della Scuola Primaria "Sant'Angela Merici" e dell'Istituto Professionale "San Filippo Neri" entrambi con sede a Manerbio e nel 2001 ha aperto anche la Scuola secondaria di primo grado "Beato Giuseppe Tovini" completando il ciclo scolastico. L'istituto dispone

dei numeri di telefono: 0309937100 e 0309384182 -mail: [email protected]

L'ELEMENTARE DI PONTEVICOLa Scuola Elementare Paritaria Maddalena di Canossa si trova in via Zanardelli 8, a Pontevico - Telefax 030.930.61.80 - e-mail: [email protected] scuola di Pontevico è inserita nel complesso architettonico del centro parrocchiale S.Luigi, più comunemente conosciuto come Oratorio di Pontevico. Nell'attico della struttura è costituita la parte didattica della scuola.

L’ASILO NIDO DI OFFLAGAL’asilo nido “Il mondo delle coccole” apre le porte della sua nuova e modernissima sede di via Ancelle della Carità a Cignano a quanti fossero interessati a conoscere i molteplici servizi messi a disposizione dei genitori e ... dei loro piccoli.Le educatrici saranno a disposizione di chi desiderasse visitare gli ambienti, ricevere informazioni o iscrivere i propri bimbi per il prossimo anno scolastico, in occasione degli Open Day in programma sabato 12 e il sabato 26 gennaio 2013 dalle 9.30 alle 12.30.

Pregi e qualità del turismo nella Bassa BrescianaGenova, Firenze, Roma: Sono le tappe di una missione tutta bresciana organizzata per divulgare le peculiarità della nostra provincia ad associazioni, circoli ricreativi, agenzie di viaggio e quant'altro promuove turismo e cultura. Del gruppo ha fatto parte Riccardo Geminati (in foto), presidente della Fondazione Pianura Bresciana che ha sede a Cigole. Geminati ha aderito alla proposta di Brescia Tourism ed ha illustrato quanto di culturalmente valido si trova in questa parte di pianura. Ha parlato dell'arte a Verolanuova che nella sua basilica conserva le grandi tele di Giovambattista Tiepolo e altri pittori del settecento veneto; ha illustrato palazzo Cigola Martinoni sede del museo del Rais nel quale si illustrano storia e tradizioni della ruralità; ha riferito delle iniziative che ogni volta fanno registrare una massiccia partecipazione di pubblico; ha illustrato i benefici dell'alimentazione a base di monococco, l'antico cereale tornato in tavola per la caparbietà di coltivatori attenti

al territorio, in una parola ha fatto conoscere all'Italia Cigole col suo circondario che non è solo industria del metallo, ma anche zona di produzione agricola a pregio grazie alla presenza di impianti come quelli di: Tradizioni Padane a Gottolengo, Linea Verde a Manerbio, caseifici che costellano il territorio ai quali confluisce la maggiore quantità del latte italiano prodotto in zona per lavorare formaggi quali grana e molli tra i più celebrati al Mondo. Un'esperienza della quale Geminati parla in termini positivi per come la comitiva bresciana è stata accolta nelle città destinatarie dell'iniziativa. La speranza è che anche la pianura bresciana riesca ad ottenere considerazione negli itinerari nazionali sui quali si sviluppa il turismo.

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Dicembre 2012 Pag . 5Pianura OfflagaOfflagaLa

Il problema delle strade private non cedute al Comune

Dopo l’adozione del P.G.T. (Piano di Governo del Territorio), strumento urbanistico che è andato a sostituire il vecchio P.R.G. (Piano Regolatore Generale), avvenuta nel febbraio 2011, l’Amministrazione offlaghese prosegue la sua azione di riordino urbanistico. Nel Consiglio comunale del 20 novembre scorso si è compiuto infatti un ulteriore e significativo passo verso la conclusione di un’annosa questione considerata centrale dagli amministratori. In tutti e tre i centri (Offlaga, Cignano e Faverzano) esistono strade, per lo più comprese in lottizzazioni risalenti agli anni settanta e ottanta, di pubblico passaggio ma ancora di proprietà di privati perché non convenzionate o con

convenzioni ormai scadute; strade che non possono essere acquisite dal Comune perché non completate cioè mancanti di: caditoie per l’acqua piovana, frazionamenti, illuminazione pubblica, asfaltatura e altro ancora. Comprensibili, ma inutili dunque le lamentele dei tanti cittadini che chiedevano continuamente al Comune la messa in sicurezza di queste strade con la realizzazione di punti luce, marciapiedi o la chiusura di vere e proprie voragini createsi nell’asfalto a causa di piogge e nevicate costituendo in alcuni casi vere situazioni di pericolo. Un pericolo tanto reale da indurre l’Amministrazione, in alcuni casi e a scopo precauzionale a vietarne il transito su alcuni tratti.Unica soluzione per arrivare alla cessione al Comune di queste vie con relativa presa in carico della manutenzione, il raggiungimento di un accordo tra i residenti di queste lottizzazioni al fine di provvedere alla regolarizzazione delle posizioni catastali nonché alla realizzazione delle opere indispensabili per consentire l’acquisizione comunale delle strade in questione.Per chiarire la situazione a tutta la cittadinanza, nel 2010, la giunta offlaghese ha deciso di rendere pubblico, sul notiziario comunale, l’elenco delle vie ad uso pubblico di fatto ancora di proprietà dei privati, manifestando inoltre la disponibilità dell’Amministrazione a facilitare l’accordo tra i cittadini nonché l’espletamento delle pratiche burocratiche necessarie.

Così, anche se con non poche difficoltà, considerata la contingente congiuntura economica che certo pesa sulle tasche dei cittadini, in molti casi a prevalere sono stati il senso civico e ... il buon senso. Del resto in gioco vi è anche il rispetto nei confronti di tutti quei cittadini che invece per le rispettive strade si sono regolarmente accollati gli oneri dell’urbanizzazione primaria e secondaria. Si è così arrivati, il 20 novembre scorso, all’acquisizione al demanio stradale del Comune delle vie: S. Giovanni Bosco, De Gasperi, Da Vinci, Moretto, Tiziano e Giotto; mentre si conta di arrivare presto ad una soluzione anche per le vie S. Imerio e Santi Faustino e Giovita (per quest’ultima vige il divieto di transito) e per altre vie ancora.“Il Comune si è fatto parte attiva” – spiega il sindaco Ferdinando Moretti che ha anche la delega all’Urbanistica – “per consentire ai privati di arrivare ad un accordo e realizzare così le opere di urbanizzazione necessarie per risolvere una situazione che per anni ha costituito un problema.”Nella stessa seduta, il Consiglio comunale ha adottato anche la prima variante al P.G.T.. Ventiquattro le richieste di modifica pervenute all’Ufficio tecnico tra queste in particolare lo spostamento dell’area riservata agli spettacoli viaggianti dall’inizio al fondo dell’area industriale di Cignano. Si tratta di 3.600 mq che saranno a disposizione entro il settembre 2013 mettendo così la parola

fine, anche in questo caso, ad un’annosa questione. Sono state poi accolte alcune modifiche relative a perimetri edificabili in zona agricola o a piani di recupero in zone residenziali o nel centro storico che di fatto vanno a definire situazioni preesistenti. “Non si tratta di una variante sostanziale” – tiene a precisare il sindaco – “ma che semplicemente cerca di andare incontro alle esigenze dei cittadini, non intaccando minimamente le linee generali e l’impostazione del P.G.T.. Cosa che ci fa ritenere che questo importante strumento urbanistico, così come impostato, nel suo complesso, sia stato apprezzato.”E porta senz’altro ad un miglioramento viabilistico l’adozione del nuovo piano di lottizzazione “La Corte dei tigli” a Faverzano che prevede la realizzazione di 15 lotti edificabili destinati ad ospitare unità abitative uni e bifamigliari. Infatti, grazie a questo piano di lottizzazione sarà possibile creare uno svincolo stradale strategico per l’abitato della frazione, che consentirà di deviare il traffico pesante dal paese, caratterizzato da vie strette e da curve pericolose. “Nell’apposita convenzione che regolerà il piano”- conclude il sindaco – “l’elemento viabilistico avrà la priorità rispetto alle altre opere di urbanizzazione e sarà previsto un limite temporale di tre anni per la sua realizzazione.

Ste. Bru.

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La donna che fuma, che fiuta e che sputa, del diavolo è cara amica.

1921 = Si svolge a Brescia il Congresso della Federazione Provinciale lavoratori agricoli aderenti all’Unione del Lavoro di Brescia e provincia. Tra le partecipanti vi è la Lega dei contadini di Manerbio d’ispirazione cattolica.

19 MERCOLEDI’S. FAUSTA“La prima értù dè la fómna l’è chèla dè éssér stémada”.La prima virtù di una donna è quella di essere stimata.

1959 = Si inaugura a Brescia, a cura dell’AAB, la mostra postuma dello scultore Claudio Botta.

20 GIOVEDI’SS. EUGENIO E MACARIO“I amìs sa i cónós ‘n dè ‘l bésògn”.Gli amici si riconoscono nel bisgno.

1932 = Manerbio - A cura del comune, sotto la direzione della segreteria dei fasci femminili, signora Dina Antonioli Ghirardi, vengono ammessi alla refezione, che funziona presso l’asilo infantile, 500 poveri. Vengono inoltre referenziati 200 bambini appartenenti all’asilo e 50 scolari residenti nei cascinali.Per la ricorrenza di Natale il podestà cav. uff.

Antonioli, che ha erogato personalmente lire 500 all’ospedale, 500 al ricovero e 500 alle opere pie assistenziali, ha disposto perché i 500 poveri abbiano delle razioni più abbondanti.

21 VENERDI’S. PIETRO CANISIOSolstizio d’Inverno“L’amùr, la fam e la tòs i-è tré laùr che sa conós”.L’amore, la tosse e la fame, sono tre cose che si conoscono bene.

1935 = Manerbio - Giornata della fede, lanciata il 18 dicembre. Le spose e capi di famiglia italiani offrono alla patria l’anello matrimoniale per resistere alle sanzioni.Dopo la funzione religiosa nella parrocchiale e la benedizione delle fedi d’acciaio, le madri dei caduti consegnano le loro fedi per prime, subito seguite dalle spose.Tra gli esempi più significati si segnalano le 5 medaglie d’argento offerte da Domenica Marelli che erano state conferite al padre nelle guerre d’Indipendenza, la medaglia d’oro conferita alla maestra Rosa Rosanenti Torri dal Ministero della Pubblica Istruzione.

22 SABATOS. FRANCESCA CABRINI“Chi nò réscià, nó rósega”.Chi non rischia non rosica.

1962 = Anche la Camera approva la media statale unificata. Sparisce “l’Avviamento”; dal 1° ottobre 1963 saranno 600 mila gli alunni della nuova scuola.

23 DOMENICAS. GIOVANNI DA KETY“Nó al córer dè braùra, basta rìa a ùra”.Non serve bravura nel correre, basta arrivare in tempo.

1817 = Con sovrana patente, l’imperatore Francesco I indice il nuovo censimento fondiario del regno Lombardo-veneto.Sarà concluso verso il 1850.

24 LUNEDI’S. ADELEVigilia di Natale“Na présa dè tabàc e ‘na racomandassù sa lé néga nissü”.Una presa di tabacco e una raccomandazione non si negano a nessuno.

1935 = Manerbio - Celebrazione della Giornata della madre e del fanciullo organizzata dalla fiduciaria provinciale dei fasci femminili Dina Antonioli Ghirardi.In questa occasione sono state distribuite lire 2.582 a 94 famiglie numerose ed inoltre 30 pacchi di vestiario per un importo totale di 2.900.

25 MARTEDI’S. NATALE“A mangià tant sa scampa póc e a dórmer tànt sa deénta óc”.

A mangiar tanto si campa poco, a dormire tanto si diventa come le oche (stupidi).

1896 = Esce il primo numero dell’Avanti!, quotidiano socialista diretto da Leonida Bissolati.

26 MERCOLEDI’S. STEFANO“L’è mèi ésser sui che mal compagnacc”. E’ meglio essere soli che male accompagnati.

1903 = Muore a Maderno Giuseppe Zanardelli.

27 GIOVEDI’S. GIOVANNI APOSTOLO“‘N gran pénacc söl capèl, nó ‘l fa crèser ‘l servèl”.Un grande pennacchio sul cappello non fa crescere il cervello.

1883 = Manerbio - Fino al 6 gennaio 1884 viene vietato il passaggio sia ai pedoni che ai veicoli sul ponte sul fiume Mella in ragione delle opere di consolidamento al ponte medesimo.

28 VENERDI’SS. MARTIRI INNOCENTI“Ardìf dè la pèste e dè la guera e dei müs che arda ‘n tèra”.Guardatevi dalla peste e dalla guerra e dalle facce chine a terra.

1893 = Dodici società di mutuo soccorso danno vita alla Federazione operaia cattolica bresciana.

29 SABATOS. TOMMASO BECKET“‘Na fómna ‘l l’ha fàt, e ‘n altra ‘l l’ha desfàt”.Una donna l’ha fatto e un’altra l’ha disfatto.

1964 = Giuseppe Saragat presta giuramento come quinto Presidente della Repubblica Italiana; era stato eletto il giorno precedente con 646 voti su 963.

30 DOMENICAS. EUGENIO“A laà la cùa a l’asèn, sa pèrt àiva e saù”.A lavar la coda all’asino, si perde acqua e sapone.

1903 = In occasione della morte di Giuseppe Zanardelli il partito liberale di Manerbio e la Società di mutuo soccorso degli operai di Manerbio, di cui Zanardelli era presidente onorario, inviano due distinti telegrammi di condoglianze.

31 LUNEDI’S. SILVESTRO“A San Sélvèster, la fóiada söl menèster”.A San Silvestro, la sfoglia sul mestolo.

CALENDARIO BRESCIANO

Pianura Territorio Territorio La

DICEMBRE

15 SABATOS. MARIA CROCIFISSA DI ROSA“Besògna masnà quand che ‘l piöf ”.Bisogna macinare quando piove.

1907 = Manerbio - Solenne ingresso del nuovo parroco don Omobono Piotti.

16 DOMENICAS. ADELAIDE“Förtönàt cóme i ca ‘n cièsa”Fortunato come i cani in chiesa.

1701 = Manerbio - “Morse m. Hippolito Bertolo d’anni 70 in circa, munito di tutti li SS. Sacramenti, et morse di ferite avute da iodeschi, sepolto nella parrocchiale”.

17 LUNEDI’S. LAZZARO“Fómna a la finèstra, gàta a la minèstra”.Donna alla finestra, gatta alla minestra.

1860 = Promulgazione della legge elettorale a scrutinio uninominale e suffragio ristretto.

18 MARTEDI’S. GRAZIANO“La fómna ché pipa, ché nasa o che cica, del diaól l’è cara amica”.

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1925 = Nuovi collegi elettorali politici di Brescia. Leno, VI collegio, è composto dai comuni di: Alfianello, Bagnolo Mella, Bassano Bresciano, Cigole, Fiesse, Gambara, Gottolengo, Isorella, Manerbio, Milzanello, Milzano, Montirone, Pavone Mella, Poncarale, Pontevico, Porzano, Pralboino, Remedello Sopra e Sotto, S. Gervasio Bresciano, Seniga, Visano.

GENNAIO

1 MARTEDI’MARIA MADRE DI DIO“Se zènèr nò ‘l zenerèsa, fevrer ‘l fa ‘na gran scóresa”.Se gennaio non “gennareggia”, febbraio fa una gran scoreggia.

1841 = Inizia a funzionare l’Ospedale di Manerbio. Amministratore è Giò Travaglia.

2 MERCOLEDI’SS. BASILIO E GREGORIO“‘L diàol la ‘nsalada có trè róbe ‘l la fa: lèngue de aocàcc dicc de nodér e ls tersa... l’è ‘n mistér”.Il diavolo fa l’insalata con tre cose: lingue di avvocati, dita di notai e la terza... è un mistero.

1826 = L’Imperiale Regia Delegazione provinciale invita l’Imperial Regio Commissario Distrettuale di Leno a presentare il progetto per la costruzione del nuovo Ospedale di Manerbio.L’arch. Antonio Vigliani verrà incaricato del progetto per la costruzione del nuovo Ospedale di Manerbio.L’importo delle opere ammonta a lire austriache 16.809,69 da cui dovrà essere detratta la somma di lire austriache 5.869,33 ricavabile dalla vendita dei materiali e dei legnami rinvenenti dalla demolizione della

preesistente cascina donata da Gabriele Bargnani.La cascina era posta in vicolo del Dosso al civico n° 96 che corrisponde all’attuale via Santa Di Rosa.

3 GIOVEDI’SANTISSIMO NOME DI GESU’“Chi nó sgòba d’istat, d’anvéren ‘l sa ciüccia le önge”.Chi non sgobba d’estate, d’inverno di succhia le unghie.

1954 = Iniziano le trasmissioni televisive ufficiali della RAI, in Italia esistono 15 mila televisori, concentrati soprattutto a Torino e Milano. Il prezzo di un apparecchio oscilla tra 160 mila lire (il costo di una moto) e 1 milione e 300 mila lire, in un Paese in cui il reddito medio pro capite annuo è 258 mila lire. Il primo canone di abbonamento viene fissato a 12.550 lire, il più alto d’Europa.

4 VENERDI’S. ELISABETTA ANNA SETON“La lèngua la bàt dóè ‘l dènt döl”.La lingua batte dove il dente duole.

1896 = La Giunta Provinciale Amministrativa rinvia al consiglio Comunale le deliberazioni con le quali venne estesa alla generalità degli abitanti l’assistenza medico-chirurga gratuita.

5 SABATOS. SIMONE“Söi laèr ‘l mél, ‘n scarsèla ‘l córtel”.Sulle labbra il miele, in tasca il coltello.

1920 = Sottoscrizione di un accordo sindacale tra Doussain, direttore del lanificio di Manerbio, Mario Frola, in rappresentanza dell’Associazione Industriale Lanieri, Angelo Pina, segretario della Federazione provinciale tessile aderente al SIT, don

Pianura Territorio Territorio La

Paolo Piacentini, della sezione di Manerbio per i richiesti miglioramenti salariali con effetto retroattivo al 15 novembre 1919.L’aumento retributivo oscillava tra le 0,4 e le 1,5 lire al giorno.

6 DOMENICAEPIFANIA DEL SIGNOREIn basso a sinistra, la natività di Cristo del Ghirlandaio.“‘Nvidia, póra e gelósie, lé ga l’orècia pö fina che ga sia”.Invidia, paura e gelosia, hanno l’orecchio più fino che ci sia.

1929 = Manerbio - Befana fascista con distribuzione di doni presso il teatro comunale alla presenza del podestà, del segretario politico e della segretaria del fascio femminile.

7 LUNEDI’S. CARLO DA SEZZE“La galina che sta ‘n casa, sé nó la ga becàt, la bécarà”.La gallina che sta in casa, se non ha ancora beccato, di certo beccherà.

1932 = Solenne i funerali dell’arciprete don Domenico Melchiorri.Un imponente concorso di folla ha tributato l’ultimo saluto al presule.La famiglia in memoria del defunto ha elargito lire 100 alla cucina economica, lire 100 all’asilo e lire 100 al ricovero vecchi.

8 MARTEDI’S. SEVERINO“‘L val de pö ‘l föm dè la mé càsa, che ‘l ròst dè i altèr”.Vale di più il fumo della mia casa che l’arrosto degli altri.

1889 = Inaugurazione dell’impianto dell’illuminazione pubblica e privata realizzato dai f.lli Molinari.L’impianto è stato costruito dalla ditta Società elettrica Industriale di Milano ed è composto da una turbina ad asse orizzontale da 30 cavalli che aziona un alternatore dalla potenza di 20 kilowatt.Gli studi per la riduzione del vaso San Martina per la creazione del salto sono opera di Pietro Molinari.

9 MERCOLEDI’S. GIULIANOIn alto a destra, un'immagine di San Giuliano.“Chi töl medisìna sènsa màl, ‘l pèrt l’anterès e ‘l capètal”.Chi prende la medicina senza essere malato, perde interesse e capitale.

1937 = Manerbio - Il dopolavoro comunale organizza presso il teatro comunale una serata danzante il cui ricavato viene devoluto alle opere assistenziali.Nei locali delle opere assistenziali del lanificio ha invece luogo la tradizionale dispensa dei pacchi di lana.Grazie all’offerta di Gaetano Marzotto vengono distribuiti 1.350 pacchi di lana nonché 50 corredini per neonati

10 GIOVEDI’S. ALDO“‘N past bù, ‘n past mesà, manté l’òm sà”.Un pasto buono alternato a un pasto a metà, mantengono l’uomo sano.

1937 = Manerbio - Gli allievi della scuola di avviamento organizzano presso il teatro comunale una serata musicale con la direzione del maestro Tambalotti.

11 VENERDI’S. IGINO PAPA“‘L noànta pèr sènt dè i malàcc, sa guarés có le èrbé e có i pagn bagnàcc”.Il novanta per cento degli ammalati guariscono con le erbe e con i panni bagnati.

1798 = Manerbio - Giovanni Regosa, ex frate cappuccino del convento di Verolanuova, ma di natali manerbiesi, viene eletto parroco dai suoi concittadini nei comizi popolari convocati dalla municipalità.

12 SABATOS. MODESTO“L’è mìga töt ór chèl ché stralüs”.Non è tutto oro quello che luccica.

1405 = Ugolino Cavalcabò, signore di Cremona e capo di parte guelfa, venuto in aiuto del Malatesta viene sconfitto da Estorre Visconti a Manerbio.

13 DOMENICAS. ILARIO“Précc e frà, i-è mai contentàt siòr e dutùr, i-è issè a pó a lùr”.Preti e frati non si riescono mai ad accontentare, allo stesso modo i ricchi e i medici.

1985 = Nel pomeriggio, inizia a nevicare facendo scomparire le basse temperature dei giorni precedenti.La nevicata durerà ininterrottamente fino alla mattina del 17 gennaio.La neve raggiunge livelli storici: più di 90 cm.

14 LUNEDI’S. FELICE DI NOLA“I frà i respònt cóme l’abàt l’antùna”.I frati rispondono come l’abate intona.

2000 = A Manerbio viene inaugurata Villa Salute.

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Dicembre 2012Pag . 8 Pianura Lettere Lettere La

LettereIl nuovo canile di Brescia

L’associazione S.O.S RANDAGI (Bs), fondata nell’Ottobre 2000 si avvale della collaborazione di volontari, persone che con il loro impegno danno vita ad una struttura che ha come obiettivo primario l’affido coscienzioso dei cani abbandonati. L’associazione non ha scopi di lucro. Dal 1 Maggio 2001 all’11 dicembre 2011 (giorno del trasferimento dei cani presso la nuova struttura ubicata in Brescia via Girelli 6) l’associazione S.O.S. Randagi ha svolto il suo lavoro presso la struttura ubicata in Orzinuovi (S.O.S. Randagi è

conosciuta anche come Canile di Orzinuovi) L’associazione si impegna sempre di più a fare campagne di sensibilizzazione ed informazione nei confronti della popolazione, attraverso annunci ed articoli su quotidiani e con punti propagandistici (banchetti) presenti sul territorio della provincia di Brescia. I cani dell’Associazione S.O.S. Randagi hanno bisogno di una nuova casa. Certo, l’ideale sarebbe per tutti loro una casa vera, con una famiglia umana , che li coccoli e li curi, facendo dimenticare la malinconia del canile, ma loro non sono solo cuccioli, non sono tutti belli e a volte non sono neanche molto simpatici. MA SONO VIVI e hanno bisogno di un posto adeguato dove stare, un posto confortevole, con una cuccia calda, con tanta bella erbetta su cui correre, con spazi ampi, con box nuovi, con strutture idonee al loro benessere. Per questo motivo il vecchio canile non era più idoneo e non rispettava più le nuove normative vigenti che sono regolate dalla legge regionale in merito al randagismo. Pertanto il Comune di Brescia il 6 ottobre 2010 ci ha assegnato un’area, grande con un bellissimo prato verde dove far tante corse e

tanti giochi. Il 18 luglio 2011 sono partiti i lavori per realizzare il nuovo progetto con l’obiettivo di realizzare una struttura che possa essere definita PARCO CANILE, che abbia lo scopo di rispettare non solo normative igieniche e sanitarie ma bensì di ridare ad ogni ospite la propria identità rispettando la razza, l’età, e la naturale predisposizione naturale di ogni soggetto. Il nostro obiettivo primario è affidare i cani, cercando di trovare per ognuno la giusta collocazione. I nuovi box realizzati sono grandi ed idonei per una buona permanenza, la struttura è dotata di un ambulatorio e di box di degenza. Purtroppo per far qualsiasi cosa ci vogliono i soldi e l’associazione per raggiungere parte dell’obiettivo ha dovuto accollarsi un prestito bancario, ma cogliamo anche l’occasione per ringraziare tutte quelle persone che hanno creduto in noi, sostenendoci con donazioni o

aiutandoci con la vendita dei nostri calendari, libri, coperte ecc…Vi invitiamo a visitare la nuova struttura e ad aiutarci nella realizzazione delle nuove iniziative che durante l’anno metteremo in atto, al fine di vedere un canile finalmente terminato.

Canile Rifugio di Brescia, via Girelli n. 6 Brescia, accanto al punto blu dell’autostrada Brescia Ovestgestito da Associazione SOS RandagiTEL. 3351027273 - 3351022138 - 3476177651APERTO TUTTI I GIORNI, DOMENICA COMPRESA dalle 11.00 alle 17.00Internet: www.canilerifugiobrescia.itFacebook Canile Rifugio Di Bresciae-mail: [email protected]

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Dicembre 2012 Pag . 9Pianura VerolanuovaVerolanuovaLa

La sicurezza stradale all’attenzione del MazzolariDopo un mese dalla prima assemblea d’istituto, proposta da Federico Ambrosio e Federico Rossoni, conclusasi con l’intervista ad Anna Andreussi, campionessa italiana rally del pluripremiato Team Peugeot, la quale ha salutato i ragazzi dell’ITC Mazzolari sensibilizzandoli alla prudenza sulla strada, i due rappresentanti d’istituto proseguono le attività rivolte agli studenti.Proprio sullo spunto di Anna Andreussi hanno deciso di perseguire un importante tema per la seconda assemblea d’istituto, svoltasi su due giornate.Sabato 24 novembre il triennio è stato impegnato con i relatori: il signor Roberto Merli - referente dell’Associazione Famigliari Vittime della Strada di Brescia, il signor Maurizio - ex alcolista anonimo, il dott. Antonio Savoldi - ex funzionario della Polizia Stradale e la partecipazione del Gruppo Verolese Volontari del Soccorso.L’incontro ha coinvolto molto i ragazzi per l’approccio che i relatori hanno avuto, in modo tangibile, pratico, diretto e reciproco, a differenza delle notizie apprese dai media ogni giorno. Per i ragazzi del Mazzolari è stato un confronto ed un profondo spunto di riflessione il sentire le parole e le esperienze degli interlocutori presenti.Roberto Merli, referente dell’associazione famigliari vittime della strada di Brescia, era il padre di un ragazzo, di nome Alessandro,

che gli fu tolto drasticamente a soli 14 anni, investito da una persona che guidava in stato di ebbrezza. Roberto provò nel lontano 2000 a cercare sostegno, avvicinandosi a chi come lui aveva perso un figlio in questo modo ma si trovò solo poiché l’unica organizzazione esistente in Italia di famigliari di vittime della strada aveva sede Roma. Questo lo spinse ad attivarsi e creare una sezione dell’associazione a Brescia divenendone referente.Durante l’intervento sono stati comunicati dati ufficiali come il numero delle vittime della strada in Italia in un solo anno: 5000 persone, circa 13 persone al giorno, oltre alle persone coinvolte in incidenti stradali che riportano serie disabilità con le quali dovranno condividere la propria vita, circa 50 al giorno. Le cause principali e più comuni di questi incidenti sono: l’alcool, le droghe, le distrazioni (cellulare e dispositivi simili) e la stanchezza.Il signor Maurizio ha dichiarato ai ragazzi con la sua esperienza che essere dipendenti dall’alcol è una vera malattia: fisica e psichica. Un’esperienza non positiva contrassegnata successivamente da sensi di colpa per aver gettato via anni preziosi della propria vita.Antonio Savoldi ha toccato un tasto che spesso non si considera. In qualità di ex funzionario della Polizia Stradale ha

Dicembre all’UAVTutti gli incontri alle ore 15,15 nell’aula della biblioteca civica.Martedì 4 dicembre per il ciclo scienza e tecnica “Le nuove tecnologie iperbariche ed il loro vario utilizzo. La camera iperbarica (a suo tempo inventata per effettuare le soste di decompressione dei palombari) è un’attrezzatura che sopporta una pressione superiore a quella atmosferica e in campo medico viene utilizzata per l’ossigenoterapia in presenza di varie patologie. Relatore : Prof. Paolo BorgheseVenerdì 7 dicembre: il nostro dialetto “Forse ac e forse gnac (forse che si e forse che no)”. La ricchezza di una lingua, la gioia di un dialetto. In occasione del 150° anniversario della nascita, una divertente e commovente carrellata tra i tanti personaggi usciti dalla penna di Angelo Canossi (1862-1943), grande poeta dialettale bresciano. Show-men : Tiziano Cervati e Fulvio Anelli.Martedì 11 dicembre, per la serie “la rivoluzione scientifica “Scienza teorica e scienza applicata nel Cinquecento”. Un nuovo modo di pensare che mette l’accento sulla sperimentazione e sulla ragione, per la crescita della conoscenza umana e la comprensione del mondo naturale. Relatore: Prof. Don Pierluigi Pizzamiglio.

Venerdì14 dicembre Trattatistica Cinquecentesca “Due figure fondamentali: il Principe di Niccolò Machiavelli e il Cortegiano di Baldassarre Castiglione.” La corte diviene luogo di fredda azione politica, ma anche di straordinaria raffinatezza. Relatore : Prof.ssa Vanessa MarendaMartedì 18 dicembre l’ora della poesia “Rosetta: una vita fatta dono”. Viaggio attraverso le poesie di Rosetta Mor alla ricerca dei valori che l’hanno sempre ispirata. Relatore : M° Orsola Marisa Rossini con la partecipazione di Massimo Cal vi, Tiziano Cervati e Daria Cremaschini.Venerdì 21 dicembre, la festa di Natale. Recital letterario musicale “Aspettando il Natale”. I migliori auguri con le musiche del quartetto di fiati Quadrophobia (Giacomelli, Ricchelli, Roscia, Rullo) e brani di poesia e prosa a cura di Paolo Peli.Al termine, per scambiarci gli auguri di

Natale e per aggiungere dolcezza alla giornata, un rinfresco offerto, preparato e servito dalle Socie e dai Soci più volonterosi.Buon Natale, buon anno, buone feste !!Le lezioni riprenderanno martedì 8 Gennaio.

Nell’immagine Baldassarre Castiglione nel ritratto di Raffaello.

sottoposto all’attenzione dei ragazzi l’aspetto umano degli incidenti, l’aspetto svolto dalle forze dell’ordine che intervengono sul luogo dell’incidente, alle quali spetta l’amaro compito di annunciare ad una madre nel cuore della notte che il figlio è deceduto in seguito a una collisione mortale.Il Gruppo Verolese Volontari del Soccorso ha scelto di proiettare un video rispetto l’attività di volontariato verso chi sta male, verso chi è coinvolto in sinistri stradali od ancora il servizio di assistenza per il trasporto delle persone che non possono raggiungere in modo indipendente l’ospedale per visite mediche. Il gruppo ha anche ricordato ai ragazzi che sono in programma corsi per soccorritori e che sono i benvenuti. La seconda giornata è stata lunedì 26

novembre rivolta alle restanti classi con la visione del film “Squadra 49” che trattava la professione dei vigili del fuoco. Il gruppo dei Vigili del Fuoco volontari ha poi illustrato e delucidato le divergenze del film rispetto alla vita reale portando casi concreti di cui si è ampiamente discusso.I rappresentanti dell’ITC Mazzolari hanno trattato temi di grande importanza spingendo il resto degli studenti a riflettere grazie a diversi punti di vista. Sicuramente il loro percorso ed il loro programma ha risvolti alquanto interessanti e costruttivi che certamente vanno a rispecchiare la maturità di chi li propone.

Marianna Ms BaldoSopra un’immagine dell’incontro con l’ex alcolista.

Il “Don Pasquale” sul palco del Mazzolari“Concerto Lirico dell’Immacolata” con una selezione da “Don Pasquale” opera buffa in due atti, musica di Gaetano Donizetti nell’auditorium Mazzolari di Verolanuova. Iniziativa con la buona musica con artisti del bel canto e musicisti di rilievo, a sinistra una stampa della scena nel giardino della prima rappresentazione a Londra.Gli interpreti. Fulvio Massa (Don Pasquale) basso, si è diplomato in scenografia presso l’’Accademia di Belle Arti di Bologna e in canto lirico presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna.. Ha proseguito gli studi ottenendo il Diploma di Perfezionamento per Cantanti Lirici presso l’Accademia Verdiana di Busseto.Stefano Ferrari (Ernesto), tenore, ha studiato violino e canto al Conservatorio di Brescia e nel 2000 si diploma al Conservatorio di Mantova. Nel 1995 entra a far parte dell’ “Athestis Chorus” e dal ‘99 inizia a studiare canto con Sherman Lowe.Norina Silvia Mapelli (Norina) soprano, si è diplomata in canto ed in flauto traverso a Bergamo. Ha seguito corsi di perfezionamento. In luglio 2010 è stata protagonista di un importante evento promosso sul Duomo di Milano, nell’ambito de ““Il Canto delle Guglie””.Daniele Girometti (Dottor Malatesta), baritono, si è diplomato al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro nell’anno 2006.

Ha frequentato l’Accademia Lirica di Osimo. Vincitore per il ruolo di Don Parmenione (“L’’Occasione fa il ladro” ossia “Il cambio della valigia” di G. Rossini) nel 3° Concorso internazionale per giovani cantanti lirici “Franco Alfano” e Diploma di merito al Concorso Lirico Internazionale “Riviera Adriatica” – Premio “B. Gigli” – Porto Recanati, 2008. Le musiche eseguite dal “Sestetto Operastyle”, formazione cameristica nata dall’’incontro e dall’’amore appassionato per l’’opera lirica di tre colleghi di Conservatorio (Sergio Delmastro clarinetto, Fausto Polloni fagotto e Giovanna Sorbi pianoforte) con altrettanti giovani e giovanissimi musicisti professionisti del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.

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Dicembre 2012Pag . 10 Pianura OrzinuoviOrzinuoviLa

L’associazione Combattenti e Reduci

La Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Orzinuovi è stata fondata, nella sua struttura attuale, nel 1946. Alla recente scomparsa del cav. Andrea Villaschi, che ne era il Presidente dal 2003, è stato chiamato a ricoprire questa carica Giuseppe Arduino Zanotti. Il Villaschi, a propria volta, era successo ad Angelo Prestini che era stato preceduto da Tito Scalvini.Alla Associazione dei Combattenti vera e propria si è affiancata la struttura dei Simpatizzanti per la medesima Associazione, con lo scopo preciso di non perdere la tradizione con il naturale e fisiologico venir meno del numero degli stessi Reduci. Da pochi anni, inoltre, è avvenuta la fusione con la omologa Associazione di Barco, mentre continua la collaborazione con quella di Orzivecchi.Presidente dei Simpatizzanti dei Combattenti e Reduci è Luciano Rizzi che è validamente affiancato da un Direttivo costituito dal segretario Giuseppe Bertulli, dal tesoriere Giannino Zucchi e dai consiglieri Gregorio Cò e Carlo Regazzi. Attualmente i Reduci sono in numero di 20 ed i Simpatizzanti 40.Questa Associazione svolge il compito primario ed essenziale di mantenere vivo il ricordo dei caduti in guerra e conservare i valori patriottici che a volte, anche e soprattutto nei nostri territori, rischiano di essere dimenticati e misconosciuti. L’ A s s o c i a z i o n e collabora con il Comune per la organizzazione e la riuscita delle ricorrenze del IV novembre e del XXV aprile. Per l ’ a n n i v e r s a r i o della Vittoria di quest’anno, dopo la deposizione nel Parco della corona al monumento alla presenza delle autorità civili,

militari e religiose, oltre che degli alunni delle scuole pubbliche e con relatore l’avv. Paolo Lombardi dell’Associazione Mazziniana di Brescia, è stata celebrata una S. Messa per i circa 500 presenti. Il I novembre precedente, inoltre, gli associati hanno compiuto una visita nelle singole frazioni orceane per rendere omaggio, con corone di fiori, anche ai locali monumenti ai Caduti.Da segnalare l’intervento della Associazione in occasione dell’inaugurazione, il XXV aprile dell’anno passato (2011), della nuova sistemazione delle sepolture dei Caduti partigiani della Madonnina dell’Oglio, per la quale aveva provveduto anche a predisporre gli archi in legno che hanno dato maggiore solennità alla cerimonia.Il 21 giugno viene anche organizzata la “Festa di inizio Estate” presso i Giardini del Parco con deposizione di fiori al monumento e intrattenimenti per le famiglie. Ogni anno vengono altresì organizzate due uscite con finalità specifiche storico-culturali-religiose; quest’anno la prima di esse ha avuto come meta, nel mese di giugno, la città di Ravenna con i suoi suggestivi monumenti, mentre la seconda, nel mese di settembre, si è indirizzata verso la cittadina veneta di Fagaré della Battaglia con visita anche al Sacrario della Grande Guerra.

Dario Ghirardi

Il fenil Belprato

La strada che conosciamo come Via Convento Aguzzano è fiancheggiata, nella sua porzione che esce dall’abitato di Orzinuovi, da una serie quasi infinita di cascine: Angriano, S. Lorenzo, Ortaglia Paci, Palazzolo, Disciplina, Parenti, Badinella, Santella, Scaramuccia e Scaramuccina, Martinella, Inferno, Fenil Nuovo, Malpaga, Carosetta, Corradini, Tripoli.Proprio nella sua parte terminale, là dove questa stessa strada finisce per sfociare nella provinciale per Roccafranca, si trova un enorme cascinale noto come Fenil Belprato accompagnato, pochi metri prima, dal Feniletto di ugual nome. Quello che maggiormente colpisce in questa cascina è la sua vastità e complessità costruttiva. La caratteristica, però, che la rende unica in tutto il panorama delle cascine orceane, è la presenza, nei due complessi, di ben tre grandi scritte che ancor oggi appaiono evidenti sui suoi muri e che risalgono all’epoca del ventennio fascista. Le prime notizie pervenuteci nei riguardi di questo Fenile, da quando almeno porta questo nome, risalgono al 1641, quando appare di proprietà del nobile Ottavio Belasio.Che fosse una cascina di notevole importanza lo deduciamo dal fatto che i proprietari risultano sempre di elevata condizione, tanto che a metà del 1700 sappiamo che ne erano in possesso i Martinengo nella

persona del nobile signor conte Enrico.Passati gli stabili di Belprato, nella prima metà del 1800, in proprietà del nobile Girolamo Pezzani di Soncino, questi acquistò anche quello che rimaneva del soppresso convento dell’Aguzzano dai Tadini Eredi del fu Giovanni Battista che lo aveva rilevato nel 1804. Morto il Pezzani, la moglie Marietta Bisleri fece restaurare la chiesetta dell’Aguzzano per assicurarvi la messa festiva.Divenutone proprietario il comm. Daniele Palazzoli, oltre a vaste opere di bonifica, promosse anch’egli la ricostruzione della chiesa. Negli anni ’30 del secolo scorso, il Belprato giunse ad ospitare sino a 145 persone; dello stesso periodo sono anche le scritte che ancor oggi campeggiano sui suoi muri. La meglio conservata è quella presente nella parte alta del granaio e che dice: “LA BATTAGLIA DEL GRANO DOVRA’- LIBERARE IL POPOLO ITALIANO - DALLA SCHIAVITU’ DEL PANE STRANIERO”.La scritta presente invece nei pressi dell’ingresso è difficilmente decifrabile; si legge solo la data, 1934, e le parole “….BISOGNA CONSIDERARE …FORZE…”. Questa stessa data lo ha fatto definire, da qualcuno, “di recente costruzione”, ma nella realtà risale almeno al 1500. Su un intero muro del feniletto Belprato si legge ancora abbastanza bene questo classico motto: “IL POPOLO ITALIANO HA CREATO – L’IMPERO COL SANGUE – LO FECONDERA’ COL SUO SUDORE – LO DIFENDERA’ CONTRO CHIUNQUE CON LE SUE ARMI”.

Dario Ghirardi

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Dicembre 2012 Pag . 11Pianura OrzinuoviOrzinuoviLa

Il Convento di Santa Maria di ConioloIl Convento di Coniolo dei Reverendi Padri Servi di Santa Maria della Consolazione, s o p p r e s s o a livello perpetuo nel 1652, venne d u n q u e abbandonato dai religiosi nel 1656 ed i suoi beni passarono in

possesso della Procuratia di Sopra di Venezia, che ce ne fornisce già nel 1661 una interessante e inedita descrizione.“Questo conventino è di soli campi quaranta quasi incolti e va di giorno in giorno deteriorando essendo i casamenti e

la chiesa in maggior parte caduti e rovinati. Stà obbligo di far celebrare una Messa continua, ma le entrate quasi non saranno sufficienti al mantenimento del Sacerdote. La Comunità degli Orzi, sebbene il luogo sia nel suo territorio, non si trova nello stato di poterne fare l’acquisto essendo piena di debiti.”Il Convento consisteva in chiesa, chiostro, casa del massaro, aia, orto, il tutto circondato da muro. Nel monastero vi erano sette stanze con cucina, cantina, granaio, legnaia e stalla. La chiesa era dotata di casa per il custode con orto annesso.Per più di un secolo i beni che erano appartenuti al Convento (59 piò di terra fra Coniolo e Rossa) vennero dati periodicamente in affitto dall’Economo incaricato che era il Vicario di Coniolo, il quale veniva retribuito con 80 scudi annui; abbiamo, in tal senso, un lungo elenco di affittuali soprattutto di Coniolo.Tutti i beni vennero poi messi in vendita con decreto del Senato di Venezia del 4

ottobre 1752, quando l’ultimo affittuale del Convento, che anche vi abitava, risultava essere Tomaso Oldofredi.Il convento soppresso venne acquistato nel 1784 dal signor Lodovico Rossa, la cui famiglia aveva l’abitazione padronale nel paese di Rossa distante circa un km, con l’aggravio di far celebrare ogni festa di precetto una Messa nella chiesa di Santa Maria. A Lodovico successe nella proprietà il figlio Nicola al quale, alla sua morte avvenuta nel 1810, successero la vedova Eleonora Morosini ed i figli minori Lodovico, Flaminio, Girolamo, Teresa.Divenutone unico proprietario il nobile sig. Girolamo, questi nel mese di novembre del 1852 decise di demolire gran parte della chiesetta di Santa Maria, presso la quale erano anche sepolti diversi defunti di Coniolo. Le preghiere della popolazione ottennero solo una dilazione di pochi giorni dell’inizio della demolizione, passati i quali l’agente del Rossa, dottor Antonio Vasini che pure era di Coniolo, qualche giorno

prima che venisse presentata la supplica alla Curia vescovile diede ordine ai muratori di iniziare l’opera e così la chiesa venne ridotta al solo abside come si trova al giorno d’oggi, con grande delusione della popolazione, tanto che, a detta dei fabbricieri d’allora Deldossi, Coffinardi e Barbieri, “ne venne riserbato un insufficiente pezzuolo a guisa di piccola colombaia”.

Dario Ghirardi

Il mobility management a scuolaCinquanta genitori hanno preso parte all’incontro tenutosi nell’aula magna delle scuole primarie Salvo D’Acquisto per iniziativa dell’assessore all’Istruzione del nostro Comune, per dibattere il tema del trasporto degli alunni, sia della scuola elementare che della media di Orzinuovi.La serata ha avuto lo scopo di lanciare l’iniziativa del car pooling, ma è stata anche l’occasione per me e per il dirigente dell’Istituto comprensivo di Orzinuovi Carlo Valotti di incontrare in precedenza alcuni docenti della scuola media Corniani per riavviare la elezione del consiglio

comunale dei ragazzi, che dovrà essere attivato a gennaio 2013: saranno coinvolte le prime e le seconde classi.Agli intervenuti ho detto che nel corso dell’anno scolastico l’Amministrazione comunale intende studiare la fattibilità di una nuova modalità di trasporto, il car pooling.Trattasi di un sistema dove uno o più genitori mettono a disposizione il proprio veicolo per accompagnare a scuola più studenti, in gruppi di viaggio omogenei. Il fine è di ridurre sia il costo del trasporto che il numero di veicoli in circolazione.

Questo tipo di incontro ha avuto carattere divulgativo per i genitori.La formazione su tematiche relative al mobility management è rivolta a coloro che saranno interessati a svolgere, all’interno della scuola, il ruolo di mobility management ossia alla figura che si occupa di organizzare concretamente il trasporto casa-scuola degli alunni valutando la disponibilità delle famiglie e proponendo loro e organizzando forme di trasporto alternative all’uso individuale dell’auto privata.Infine, gli incontri per genitori, insegnanti e personale scolastico sui temi della mobilità

sostenibile e sull’ inquinamento atmosferico – acustico. Il numero dei trasportati è di 198.Il trasporto non verrà tolto comunque: il mio invito è solo per verificare se esistono le condizioni di avviare anche a Orzinuovi il car pooling in modo da poter risparmiare sull’appalto.Risparmi che verrebbero comunque reinvestiti nella scuola.Dagli interventi dei genitori è emersa la complessità del progetto, che non consente al momento di far partire questa iniziativa.

A Borgo San Giacomo, si dimettono le opposizioniLe minoranze all’unisono, la lista civica “Progetto Comune”, la “Lista Civica per Borgo San Giacomo” e parte del PdL fuoriuscito dalla maggioranza, giovedì 29 novembre nel consiglio comunale ha rassegnato le proprie dimissioni.La decisione è maturata per il comportamento dell’attuale maggioranza

che amministra il comune, come è stato ribadito nel comunicato letto durante la pubblica assemblea: “Questo consiglio è umiliato e reso inutile dall’impossibilità di sviluppare un qualsiasi ragionamento, la maggioranza rifiuta ogni proposta dell’opposizione ed ha nei nostri confronti un atteggiamento arrogante”.

Venerdì 14 e sabato 15 dicembre alle ore 21:00 al castello di Padernello si terrà la piece teatrale “L’isola” di Athol Fugard.La regia sarà curata da Giorgio Rosa, attori Andrea Anselmini e Marcello Bergoli e scenografia curata da Andrea Anselmini e Marcello Bergoli.L’ingresso ha un prezzo di 10,00 €.

per informazioni e prenotazioni:

Fondazione Castello di Padernello

030 [email protected] www.castellodipadernello.it

Padernello, il teatro al Castello

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Dicembre 2012Pag . 12

Pontevico, ripresi i lavori per l’ampliamento del cimitero

Dopo la positiva conclusione della nota vicenda che nei mesi scorsi ha rallentato non poco l’attività dell’Amministrazione Comunale di Pontevico sono ripresi i lavori di ampliamento del locale cimitero.Un progetto di notevole rilievo, guardato con notevole interesse da tutta la comunità. “Questo grosso intoppo, che come tutti hanno potuto vedere ha finito per bloccare, di fatto, gran parte della nostra attività – ha commentato il sindaco Roberto Bozzoni – è finalmente alle spalle ed ora possiamo tornare a dedicarci al nostro lavoro per il paese. Vogliamo procedere nuovamente a pieno ritmo e cercare di recuperare il tempo per questo rallentamento.Proprio in questo senso sono ripresi i lavori di ampliamento del cimitero, un’opera che il Comune e Pontevico Energia hanno deciso di realizzare per rispondere alle esigenze avanzate da tante persone. I lavori a questo punto dovrebbero terminare all’inizio della primavera del 2013, intorno al mese di marzo, e prevedono la costruzione, per entrare nel dettaglio, di 208 loculi, 8 cappelle e 288 ossari. Tutto questo insieme alla verifica e alla ristrutturazione straordinaria delle coperture e alla riqualificazione dell’esistente. Sempre per rimanere nei dettagli, colgo l’occasione per ricordare che il costo complessivo dell’intervento è pari a 887.583,86 euro, suddivisi in 773.013,86 euro per i lavori e 114.570,00 euro per gli oneri accessori. La progettazione dell’ampliamento è stata eseguita dalla Pontevico Energia srl, società

a totale partecipazione del Comune, e l’intera operazione si è avvalsa della formula, già sperimentata con successo per altri interventi che abbiamo realizzato durante il nostro mandato a Pontevico, che crea una proficua sinergia tra pubblico e privato, fondamentale per poter realizzare opere a costo zero per le casse comunali. In effetti il finanziamento dei lavori è avvenuto grazie alla concessione ventennale della gestione del cimitero medesimo alla Cogeme spa di Rovato, la società appaltatrice, che sosterrà così l’intero costo dell’intervento”.Il tutto ha preso il via dalle esigenze manifestate da un numero crescente di pontevichesi e viene guidato da un doppio obiettivo: “L’intento di questi lavori che sono finalmente ripresi – ha proseguito lo stesso Bozzoni – è duplice visto che non vogliamo limitarci ad ampliare il cimitero, ma intendiamo anche migliorare il servizio alla comunità. Miglioramenti, quindi, della struttura e dei servizi senza, al tempo stesso, un conseguente aumento delle tariffe. Al contrario le tariffe, già illustrate all’intera comunità attraverso apposite tabelle, non subiranno incrementi di rilievo per i prossimi vent’anni. L’ufficio anagrafe del Comune rimarrà il punto di riferimento dell’intera operazione con la quale siamo convinti di aver dato una risposta concreta ed efficace ad un bisogno molto sentito e delicato per tante persone di Pontevico, che ora, con la ripresa dei lavori, hanno un motivo in più per guardare avanti con fiducia”.

Pianura Territorio Territorio La

Aziende bresciane premiate in SvizzeraSi è svolto a Zurigo un vero e proprio evento che ha voluto porre al centro dell’attenzione la capacità di presentare i propri prodotti e di valorizzare le risorse del proprio territorio di diverse, prestigiose aziende internazionali. La manifestazione, denominata “Start2Match”, è stata organizzata dalla Swiss Business Group ed è stata patrocinata dall’Assoi, l’associazione delle imprese italiane in Svizzera. Il tutto per un incontro economico-produttivo di assoluto rilievo, che ha riservato un occhio di riguardo alle aziende bresciane ed a ditte della nostra pianura. In questo senso durante l’iniziativa internazionale si sono svolti ben due concorsi che hanno voluto premiare progetti innovativi, uno per PMI Award e l’altro per PMI Start Up. In entrambi i casi protagoniste sono state le piccole e medie imprese e tra queste sono riuscite a ritagliarsi uno spazio di indubbio rilievo la “Tradizioni Padane” di Gottolengo e la società cooperativa “L’Antica Terra” di Cigole. Le due importanti realtà del nostro territorio si sono distinte per la loro capacità di innovare e di amalgamare in un dosato connubio genuinità, antichi sapori, prodotti tradizionali ed originali ed un impegno tanto qualificato quanto professionale per raggiungere sempre nuovi obiettivi. La “Tradizioni Padane”, in particolare, ha potuto festeggiare con la vittoria del premio PMI Award la definitiva consacrazione del progetto denominato “Dalla biodiversità

il gusto della salute”, un’iniziativa che ha preso il via dal restauro di palazzo Cigola Martinoni e dalla realizzazione del palazzo del gusto ed ha trovato nella cooperativa sociale agricola “L’Antica terra” una collaborazione ideale per giungere a realizzare nel migliore dei modi lo slogan che è stato posto a guida dell’intera operazione, “il gusto della salute”. Proprio realtà come “Tradizioni Padane” e “L’Antica Terra”, al tempo stesso estremamente legate al loro territorio ed alle loro tradizioni, ma capaci di aprirsi ai mercati internazionali rappresentano un esempio concreto di “made in Brescia vincente” e i contatti e gli attestati ricevuti in Svizzera rappresentano uno stimolo altrettanto prezioso per le due ditte di Gottolengo e di Cigole per proseguire sulla strada intrapresa in questi ultimi anni.

Manerbio, all’UCID la battaglia di Lepanto

Un evento del 1571 passato alla storia come la battaglia di Lepanto. L'argomento è stato trattato dall'arch. Michelangelo Tiefenthaler nella recente riunione dell'Ucid, presentato dal presidente Giuseppe Pozzi. Lo storico scontro si concluse con una schiacciante vittoria delle forze alleate, guidate da Don Giovanni d'Austria su quelle ottomane di Alì Pascià che perse la vita nel conflitto navale. Il relatore ha riferito ampiamente delle forze schierate dai cristiani col concorso della Serenissima di Venezia che reclutò due galee anche a Brescia, del re di Spagna, del Granducato di Toscana e dei Cavalieri di Malta, in totale 216 tra galee e galeazze, sulle quali furono imbarcati 30 mila soldati. La battaglia si risolse nell'arco di tre ore e

San Pio V dedicò subito la vittoria a Santa Maria della Vittoria sull’Islam, convertita poi da Gregorio XIII nella Madonna del Rosario (che ancora oggi noi festeggiamo dopo quasi mezzo millennio). Molti, dopo la vittoria, gli ex-voto offerti alla Madonna, non ultima la stola offerta dal nobile Luzzago tornato incolume con la quale per lungo periodo è stata vestita la Madonna portata in processione ogni anno nella seconda domenica d'ottobre a Manerbio. Per cui la partecipatissima “Seconda d'ottobre”. Grande attenzione dei soci Ucid che, come ogni mese, sono presenti alla riunione mensile nell'ex Convento di via Santa di Rosa.

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Dicembre 2012 Pag . 13Pianura Pontevico Pontevico La

Artisti per PinocchioUna collettiva di artisti che hanno disegnato “Pinocchio” per tutto dicembre a Pontevico, in via XX Settembre, nella galleria “Ermanno Pini Arte”. “C’era una volta… Pinocchio”, il titolo della rassegna con opere di nove artisti che si esprimono nei più diversi stili.Negli acquerelli dell’artista genovese Francesco Musante “Pinocchio” l’artista elabora un mondo immaginario, di cui sembrano padroni solo i bambini, ma affascinano anche il pubblico più adulto.Nel Pinocchio del genovese Emanuele Luzzati traspare l’ingenuità di un mondo meraviglioso insieme all’immediatezza che domina lo stile ricco di magia, fantasia.Il pontevichese Piero Bozzoni, utilizzando la tecnica dell’iperrealismo, esalta l’elemento famigliare legato al burattino. L’artigiano Paolo Fresu si dedica ad una mondo ironicamente fiabesco in cui i personaggi, Pinocchio compreso, sono maschere di vizi e contraddizioni della società moderna. Rosario Morra lavora a china per raccontare visioni assolate, scorci di una Venezia

tranquilla in cui compaiono saltellando piccoli burattini.Gloria Vianello usando pastelli dai colori tenui disegna figure eteree, i cui contorni si perdono per fondersi con l’ambiente caldo e chiuso di spazi privati. Il catanese Elisa Anfuso dipinge favole, donne disincantate che si nutrono di realtà immerse sia nei colori caldi della fantasia che nei colori glaciali del reale che le circonda, Il Pinocchio di Mimmo Paladino è frutto delle ricerche letterarie, tra poesia e letteratura.Attraverso opere di grafica l’artista richiama la fantasia della fanciullezza. Il triestino Bruno Chersicla propone acquerelli caratterizzati dalla semplicità del disegno, con figure statiche dal profilo ligneo, poche tonalità di colore che inducono lo spettatore alla ricerca di motivazioni e sensazioni personali.Orari mostra: martedì - sabato: 9/12–15/19.30; lunedì e domenica : 15/19.30. Ingresso libero.

Lo ShiatsuShiatsu è un termine giapponese che significa “pressione con le dita”; l’arte dello Shiatsu è una tecnica corporea che si basa sulla pressione delle dita, delle mani, dei gomiti e delle ginocchia, esercitata lungo particolari percorsi denominati “meridiani energetici” (gli stessi su cui si trovano i punti di agopuntura).La stimolazione di questi punti migliora la circolazione “dell’energia vitale”, intesa come quell’energia che consente al corpo di rigenerarsi. In questo modo si sciolgono i “blocchi energetici” che creano squilibri nell’organismo. Per la Medicina Cinese, infatti, la malattia è dovuta principalmente ad uno squilibrio energetico, ad un blocco di energia che non riesce a fluire nel meridiano, con effetti che si ripercuotono sull’organo o viscere alimentato dal meridiano stesso e che si manifesta inizialmente sottoforma di disagio,

poi di malessere ed infine di malattia.Non è un caso che lo Shiatsu tragga origini dal più antico gesto terapeutico. Posare la mano sulla zona in cui il dolore si manifesta!Tra i primi benefici che si possono osservare praticando lo Shiatsu vi è un generale senso di rilassamento, le tensioni si allentano, la circolazione e la respirazione migliorano. Lo Shiatsu, come le altre discipline di tipo olistico, migliora lo stato generale di benessere alleviando lo stress e l’ansia. Stimola i meccanismi di rilassamento con diminuzione della tensione nervosa e muscolare, di conseguenza può essere un valido aiuto in caso di tensioni alla testa, alla schiena, per disagi di tipo digestivo e intesitnale; aiuta ad alleviare le problematiche inerenti al ciclo mestruale. Stimola una migliore respirazione e un buon sonno.

Per le feste, il mercato trasloca alla domenicaIn occasione delle feste natalizie il mercato settimanale che per consolidata tradizione a Pontevico si svolge il martedì si trasferirà alla domenica. In effetti, in considerazione che martedì 25 dicembre e il seguente martedì 1 gennaio sono giornate festive, il mercato sarà “aperto” in maniera del tutto eccezionale le ultime due domeniche di dicembre, il 23 ed il 30. Un’occasione assolutamente

da non perdere, visto che nella splendida cornice di piazza Mazzini i visitatori non troveranno soltanto le consuete bancarelle ed una coinvolgente atmosfera natalizia, ma anche tante sorprese che renderanno queste due giornate una vera e propria festa aperta a tutte le famiglie e per persone di tutte le età.

Il centro culturale verso la “strada” della soluzioneUn apposito incontro tra il sindaco di Pontevico, Roberto Bozzoni, e il console generale del Senegal, Moukhtar Kouyate, ha impresso una decisa accelerazione alla soluzione di un problema molto sentito da tante persone come quello legato al cosiddetto centro culturale che si trova in pieno centro a Pontevico.Una posizione davvero infelice dal punto di vista logistico, che crea non pochi disagi, sia dal punto di vista del traffico che del parcheggio, agli stessi frequentatori dell’edificio che nel corso degli anni è diventato un frequentato luogo di culto ed agli abitanti di Pontevico.Proprio per questo si sta studiando ormai da tempo un possibile progetto che possa far coesistere ed accontentare le diverse esigenze che sono in campo in questa vicenda che si protrae ormai da troppo tempo. Una felice conclusione che dopo questo autorevole incontro che ha permesso allo stesso console senegalese di sincerarsi di persona della situazione, sembra sempre più vicina e pare presagire uno spostamento del centro culturale (utilizzato anche per cerimonie a carattere religioso) verso i vicini territori di

Alfianello o Milzano. L’edificio collocato nel centro di Pontevico appare ormai del tutto inadatto alla sua funzione.Non a caso il suo lungo cammino risale all’ormai lontano 1987, quando fu il primo centro culturale riservato a cittadini stranieri ad insediarsi in tutta Italia, utilizzando l’attuale palazzina che era stata sede in precedenza della Vivi Bikes.Un primato che, nel corso degli anni, ha fatto assumere all’edificio pontevichese un significato simbolico, che ha richiamato davvero tante persone nel corso degli anni, facendo però sorgere ben presto il problema di come inserire questa nuova realtà nella vita locale.Con parcheggi del tutto inadeguati ed un edificio poco funzionale, la struttura è diventata sempre meno rispondente alle esigenze dei suoi stessi fruitori, tanto che negli ultimi tre anni, in occasione di eventi particolari, la stessa comunità ha cominciato a trasferirsi all’Eib di Brescia oppure a Parma, dove i fedeli hanno trovato soluzioni molto più spaziose e comode. E’ per questo che l’idea di spostare la sede del centro culturale dalla zona centrale di

Pontevico sta trovando sempre più consensi e sembra vicina la soluzione destinata a trasferire questo luogo di culto in spazi adeguati (possibilmente fuori dal centro abitato e con l’opportunità di contare su comodi parcheggi) nei vicini territori di Alfianello o Milzano.

Sono infatti proprio queste due le opzioni che avranno il compito di risolvere una problematica che, in questo momento, riesce a scontentare davvero tutti.Una soluzione che, al tempo stesso, sia in grado di non suscitare nuovi malumori.

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Dicembre 2012Pag . 14 Pianura LenoLenoLa

Esercitazione della Protezione Civile di LenoAlle ore 9.00 di sabato 1 dicembre SCATTA L’ALLARME. Un terremoto è stato registrato nella provincia di Brescia. la scossa e’ stata avvertita chiaramente anche nel territorio di Leno. si registrano danni anche nella locale scuola elementare. Viene allertata la protezione che in pochi minuti raggiunge la scuola.Potrebbe sembrare l’ennesima catastrofe che si abbatte sulla nostra martoriata nazione, invece, fortunatamente, è solo l’inizio della prima esercitazione del gruppo comunale della protezione civile di Leno.Un gruppo che si è formato lo scorso anno e che conta già ventiquattro volontari operativi e formati al corso provinciale.Poter sperimentare insieme alla scuola e a tutti i suoi componenti le procedure che devono essere attivate, con celerità e grande tempestività, per poter affrontare nel modo più efficace eventuali calamità è davvero fondamentale per il gruppo di

protezione civile, che nell’occasione è stato coadiuvato dai volontari della Croce Bianca, dall’Associazione Nazionale Carabinieri, dagli alpini, dal gruppo cinofilo di Ghedi e proprio l’esercitazione dello scorso 1 dicembre ha confermato questa grande importanza.Durante la simulazione dell’intervento i bambini, accompagnati dalle loro insegnanti, hanno lasciato le aule e all’esterno sono stati affiancati dalla protezione civile. si sono simulate situazioni di alunni e adulti dispersi, ritrovati da eccezionali cani da macerie e soccorsi dalla croce bianca. gli alunni, inizialmente divertiti dalla situazione, hanno poi partecipato all’esercitazione in modo attivo e costruttivo, ponendo numerosissime domande a tutti i volontari.L’assessore e referente operativo comunale per la protezione civile, Andrea Bravi, ha commentato così la positiva operazione:

Gadaldi: “Con l’impegno, le soddisfazioni più belle!”Sarà per il fatto di aver raggiunto la ragguardevole età di 88 anni con una freschezza da fare invidia a persone anche molto più giovani, sarà per la passione che sempre ha contraddistinto questa sua lunga esistenza, ma la realtà è

che Ugo Gadaldi scorre i fatti che hanno accompagnato la sua vita con grande serenità.Proprio la stessa sensazione che riesce a trasmettere a chi si ferma ad ascoltarlo: “Per tanti anni la mia vita è stata lavoro e calcio. Ha fatto grandi sacrifici e mi sono impegnato con tutto me stesso. Posso però dire che ho ricevuto grandi soddisfazioni, che mi hanno ripagato per tutto questo.

Ho potuto fare il calciatore e sono stato professionista in Argentina e in Bolivia, dove ho vinto uno scudetto con The Strongest ed ho giocato con tutte le squadre più forti dell’epoca, prima di rientrare in Italia per giocare con il Pisa e il Bolzano. Ho faticato tanto, ma ho anche avuto la fortuna di non subire gravi infortuni che potessero mettere a repentaglio la mia salute. Sarà forse per l’insieme di tutte queste cose che, adesso, dedico gran parte del mio tempo al volontariato, un’attività che porto avanti da ben sedici anni. E’ per me un’emozione sempre nuova, così come mi regala le soddisfazioni più belle di tutta la mia vita il rapporto che ho adesso con mio figlio e le mie due figlie. Sono davvero eccezionali, mi sono sempre vicini e non mi fanno mai mancare niente, sono veramente una grande gioia”. La consapevolezza di avere ricevuto tanto dalla vita, nonostante tutte le difficoltà affrontate e superate, spinge Gadaldi, pur senza alcuna voglia di salire in cattedra, a trasmettere alcuni consigli ai giovani che proprio in questi anni devono decidere e costruire il loro futuro: “Io ho

adattato questi principi al calcio, ma queste cose valgono per tutti gli aspetti della vita. L’insegnamento più importante che ho imparato in questi anni che ho vissuto (e non sono certo pochi… - aggiunge sorridendo -) è che quello che si vuole raggiungere non cade dal cielo, per una sorta di grazia ricevuta. Come succede nel calcio, quello che uno desidera lo deve preparare con tanto allenamento, impegno costante e con una vita adeguata. Nel caso dello sport bisogna condurre una vita sana e regolata, ma più in generale si può dire che niente arriva per caso e che, nello stesso tempo, con gli eccessi, i vizi e le tentazioni non si arriva da nessuna parte. Uno può nascere anche campione (ed è quindi facilitato), ma se non ha la “cabeza” (testa) giusta finisce sicuramente per perdersi, sciupando magari anche un potenziale importante. Dopo che ho smesso di giocare mi è stato chiesto per alcuni anni di allenare. Ci ho provato, ma ho visto che non era nelle mie corde. Vedevo che i ragazzi e le loro famiglie volevano tutto e subito. Bisognava arrivare a tutti i costi, il resto importava poco e niente. Non

è questo il mio modo di interpretare lo sport e la vita”. Un problema legato anche alla mancanza di punti di riferimento e di esempi positivi: “In questo senso io ho cominciato ad amare il calcio sulle orme di mio zio Andrea. Lui giocava nella Roma ed io mi sono ispirato a lui. Non è stato un caso se io ho sempre fatto il terzino sinistro, proprio come lui, e nemmeno se i suoi consigli e le sue parole per me sono state così importanti. Ai giorni nostri i giovani vedono sui campi di calcio esempi di tutti i tipi, ma quelli positivi sono davvero pochi. Può così capitare che vedano il tal giocatore tenere un certo comportamento e credano di poter andare lontano facendo anche loro così. Purtroppo si sbagliano e con certi comportamenti finiscono per perdersi e sciupare, magari, anche le doti messe a disposizione dalla natura. In tutti gli aspetti della vita, come in una partita di calcio del resto, non ci si può mai cullare sugli allori o ritenere di avere ormai vinto. Al contrario bisogna continuare a lottare e cercare di migliorare sempre. Solo così si riconosce un giocatore e… un uomo!”.

“Nel 2009 il Comune di Leno si è dotato del piano d’emergenza. Un documento molto importante, che prevede le possibili situazioni critiche che possono colpire il nostro territorio e detta le operazioni necessarie per farvi fronte.E’ fondamentale, anche alla luce del recente sisma che ha colpito il territorio emiliano, che il gruppo di protezione del nostro comune e la direzione didattica del nuovo comprensorio che riunisce scuola d’infanzia, primaria e secondaria, testino con esercitazioni come quelle dello scorso 1 dicembre la funzionalità dei rispettivi piani.Il gruppo, con a capo Paolo Guerreschi e sotto la regia del comandante della Polizia Locale Nicola Caraffini, sta sviluppando le proprie abilità nella logistica che vede come primo, fondamentale compito l’organizzazione delle operazioni e l’accoglienza delle persone coinvolte nell’emergenza. In

primavera il nostro gruppo di protezione civile collaborerà ancora con il dirigente scolastico, la dottoressa Vanda Mainardi, e con tutto il personale dell’istituto per organizzare l’evacuazione del plesso delle scuole medie e portare parte dei ragazzi nel punto di raccolta comunale previsto nel parco dell’ ex-ippodromo.Proprio a tal proposito - conclude l’assessore Bravi - vorrei ringraziare ancora una volta tutte le associazioni che hanno permesso la buona riuscita della nostra prima esercitazione. Un grazie particolare va ai nostri volontari per l’entusiasmo con cui hanno partecipato a questa prova e a tutti i preparativi che ha richiesto, sottraendo tempo a se stessi ed alle loro famiglie per donarlo alla propria comunità per aumentarne la sicurezza e dare così un senso concreto ed efficace ad una parola che sempre apprezziamo come solidarietà”.

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Dicembre 2012 Pag . 15Pianura LenoLenoLa

Il Capirola trasforma l’asilo in un museo permanenteIl Museo sperimentale d’arti visive è stato inaugurato il 6 Novembre 2012 ed è l’ultima sfida lanciata dall’istituto «Capirola» che nell’asilo dismesso di Leno ha allestito uno spazio espositivo permanente. La mostra “Capirola in Arte” presenta l’opera di due artisti bresciani di alto valore, il pittore Pierangelo Arbosti e lo scultore Remo Bombardieri. «Nonostante le mille difficoltà e il clima di austerità diffusa, non perdiamo l’entusiasmo e la voglia di innovare- osserva la dirigente

del Capirola Ermelina Ravelli -. Attraverso il museo, l’arte incontra i nostri giovani nei loro spazi per creare un contatto quotidiano che possa durare nel tempo e per la vita. Pittura e scultura presentate nella loro essenza sono espressioni di emozioni che interpretano la realtà». L’istituto conferma la sua vocazione sperimentale. «Siamo una scuola - rimarca Ermelina Ravelli -, che costruisce relazioni, incentiva l’espressività, organizza una fitta rete di attività e proposte formative ed educative».

“L’intenzione – spiega la Prof.ssa Olivia Bottesini, referente del progetto – è quella di realizzare uno spazio espositivo permanente dedicato all’arte con l’obiettivo di arricchire e sfaccettare la formazione dei propri studenti.”Arbosti, artista di Ghedi diplomato a Brera, ha esposto in tutta Italia e in molte città del mondo, e tra le altre cose, per il Centro studi Pirandelliano, in collaborazione con l’editrice Mursia ha eseguito di una serie di opere riguardanti i luoghi e la vita di Pirandello.Bombardieri, armonico «manipolatore» del

ferro di Iseo, ha ricevuto il titolo di cavaliere della Repubblica per meriti artistici, ha realizzato importanti opere e numerosi monumenti che si trovano in diverse parti del mondo. La mostra rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2013 e si potrà visitare durante l’orario scolastico.

Olivia BottesiniNelle foto, una veduta del “Museo sperimentale d’arti visive Vincenzo Capirola”.Un’altra veduta della mostra “Capirola in Arte”.

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Dicembre 2012Pag . 16 Pianura Territorio Territorio La

‘Na nòt, èn mès al lac,èn dè 'na gran buràsca,gh'è mórt on pescadùr.

Söl lac, a la matìna,ensìma a la sò barca,coi rém abandunàcc,‘no gh’éra che le récc;e sö le récc ‘na micia:‘na bèla micia biànca.Ma, mort èl sò padrù,on pó perché nüssüs’è piö cürat dè lé,on pó per la passiüla poera micinala gh’è curìda dré.

‘Na bèla nòt San Pieroèl sènt a sgnaolàföra dèl Paradìs;l’empìssa la lantèrna,èl vàrda ‘ncuriusìt:sö ‘n nigulì d’arzèntèl vèt ste bèla miciaintènta a cincinàs,come per preparàsa on grànd riseimènt;per fàs compassiunà,la tùrna a sgnaolà.San Piero ‘la carèssa‘n momènt, e pò ‘l ghe dìs:“‘Na gata ‘n Paradìs?!Che sét vignìda a fà?Sorèc ché ghè n’è mìga!Ma che t’è ignìt èn mèntdè ègner fìn sö ché?”

La micia la ghè cönta‘na stória dè ‘ngrimì.La nòt dèl temporàl,la barca ‘n mes al lac,i sömelèc... i trù...èl fülmin sö la barca...la mort dèl sò padrù:töta la sò passiù!

San Piero ‘lghè fà, serio:“Ma i gàcc j-è birichì:chissà quanti sorècghà fat ‘na bröta fisóta chèi bèi sanfi,sóta chèi barbisì!...Öna micina bianca...la ghè starès benoneèn mès a j-Angilì;ma, l’anima!... com’éla?Pròpe gna ‘n-pecadì?”

“Pròpe gna ‘n-pecadì! - la ghe rispont la miciaon pó murtificàda -.El vàrde, Siòr San Piero,che mé (ghe ‘l pòs zürà)so l’anima piö candidache ‘l pöl enmaginà:come so bianca föra,so bianca anche dè dènt!”

“Alà – ‘l ghè fà San Piero -cöntemel mìga a mé...;chissà che balossàdetè cumbinàet zo lé:bistèche sgrafignade,salàm dè venerdé...;e pò... vé zó dè bèl:‘na qualche scapadìnasöi cop al ciàr dè lünatè l’hèré fada a’ té!Dè nòt, ensì ma ai cop,sóm cosa sè cumbìna...;té tè m’hé za capìt!...Pintìs l’è miga assé!Ghè ulìa ‘na resentàdaper presentàs sö ché!”

“Eh... no – rispónd la micia –l’é mìga necessàre.Entàt, ensìma ai cop,dè nòt al ciar dè lüna(come che ‘l pènsa lü)mé ghè só mai endàda.So sèmper stàda sùla:

sùla sö la me barcadè nòt e po dèl dé;e per tirà a campà(se ‘l völ cridìm a mé)èl varde: mè rincrès...no gho mangiàt che pès:pès dè disnà e de séna!”

“El sarà mìga éra !?”“Ghè ‘l züre, Siòr San Piero:pès dè disnà e dè séna!El vàrde: la mé vital’è töta on venerdé...l’è töta ona noéna.”“Ah... bé: quànd che l’è issé,tè ghé risù anche té.Sentom èl nòst Signùrdè che parér che l’è;chèl che l’è giöst per Lül’è giöst anche per mé.”El ciàpa ‘na ma ‘l telèfono,e ‘l parla col Signùr.Entàt co l’altra ma‘l la tùrna a caressà.

Come per fà capìla sò sudisfassiù,come per diussiù,la sbàssa ‘n po j-üci,la tìra bé le orècee la sè fa pö arèntsperàndo dè capì;ma lé la capés niènt,perché i parla latì.

“Ma sé – dìs el Signur .Se l’è ‘na micia issé,sènza gna ‘n pecadìcome te dìset té,fà pör on’eccessiù;tè lasse carta bianca:mètela sö ‘na stèla,mètela coi pütì;o provisoriamènt,pör che la rèste ché,tègnela lé con té:

sét mìga pescadùr?Quand rìa ‘l sò padrù,la turnarà con lü.L’è pò quistiù dè dé;dìga dè passientàchè pò la ghè stà ‘nsèmatöta l’eternità!”

San Piero, sudisfàtper chèsta decisiù,él taca via l’telèfono,e ‘l sè la töl èn bràs:“Nom bé – ‘l ghè fà – nom bé:entàt tè rèstet chécon mé ‘n purtineria(sé mai che tè ‘l sè miga,so pescadùr pò a mé);quànd rìa ‘l tò padrùche ‘l vé dal Purtagorio(e ‘l spèta a dé ‘l passàgio)tè turnaré con lü”.Con la linguìna rossache par on carbù ‘n pìs,lé la sè lèca i bafiper la cunsulassiù;e come per incànt,come per un miracol,èco che sè sbalàncaon grand cancèl d’arzènte d’or töt tempestàtdè pèrle e dè brilàncc;San Piero ‘l ghè fa strada,prima ‘l la benedés,e pròpe ‘n chèl momèntsè sènt squilà le trombed’arzènt dèl Paradis;e a la micìna bianca,come per ‘na magia,come per ‘na magia,ghè spunta dò alìnee la sè mèt a ulàco j’alter angilì.E per la prima oltan’anima a quater sanfelecàndos i barbìsl’è ulàda ‘n Paradis.

L’opera poetica di Riccardo RegosaIl nostro giornale da tempo ne ricorda l’opera pubblicando in prima pagina, ogni mese, una sua poesia.In questo numero abbiamo deciso che il modo migliore di ricordarlo era quello di dedicargli una pagina intera pubblicando più poesie così da poterlo meglio conoscere ed apprezzare.

Renzo Bresciani lo ricordava accennando al suo “sorriso non sempre lieto” ed alla “sentenziosità bonaria provata da una triste vicenda quotidiana”.Infatti, Riccardo, trasferitosi molto presto a Brescia dove svolse l’attività di tornitore, venne dichiarato inabile al lavoro per ragioni di salute.

La sua opera poetica è rintracciabile nelle raccolte pubblicate nel decennio 1950-1959.Presso la Biblioteca Queriniana di Brescia è possibile consultare gran parte della sua produzione.Per concludere, ricordiamo che ha vinto il premio del Circolo di cultura Gabriele Rosa

di Brescia, dopo essere stato segnalato per tre anni, oltre a quello avuto al concorso nazionale Tommaso Grossi di Treviglio.La morte lo colse a Brescia il 6 febbraio 1966.

Qui di seguito riportiamo una cernita di poesie in dialetto.

La Mascòt del Paradis

Se te manca l’ombrèl...

Se fuori piove e il vento ‘l tira fés,se ti manca l’ombrello haimé l’è ón gas,perché il buon Dio la manda giù lostès;ma un consiglio ti dò per non bagnàs:“Siccome so che il vino ‘l tè pias fés,rifugiati senz’altro a herne un gós,(della moglie intendòmes dè nüscùs...se ti è caro con lei viver èn pas),e rèstaci finchè nó ‘l gha dismès,perché sé l’aqua viéne giù a traèrsmancandoti l’ombrèl l’è ‘n pó ‘n pastése tu rasenti i muri come un bis,ma torni a casa tanto, tanto mis,che sembri un stràs tirato su dal fòs!”

Se ti manca l’ombrello

Se fuori piove e il vento soffia forte,se ti manca l’ombrello aimè è un guaio,perchè il buon Dio la manda giù lo stesso;ma un consiglio ti do per non bagnarsi:“Siccome so che il vino ti piace tanto,rifugiati senz’altro a berne un goccio,(della moglie intendiamoci di nascosto...se ti è caro vivere con lei in pace),e restaci finchè non ha smesso,perchè se l’acqua viene giù di traversomancandoti l’ombrello è un po’ un pasticcioe tu rasenti i muri come una bisciama torni a casa tanto, tanto bagnato,che sembri uno straccio tirato su dal fosso!”

Con braghe dè tela,pessade, smarìde,le scarpe ‘mpaltàdedè mólta e calsinaamò del dé prima,la spórta furnidadè ‘n quach panadì,ón pò dè salam,ón ciapèl dè strachì,lü ‘l part a bunùrasöl sò trapolòt,e via vèrs Bressa!

Se mai che l’è tarde?‘L pedala pö ‘n frèssa.La strada l’è longa?Entant che ‘l pedala‘l ghè fa na sübiada,l’è bèla e scùrtada!

Ma prim dè lé ottl’è là puntuàl,l’è là ‘n dó ‘l’spètaón compagn de fadìga,‘n amico fedel:el sedèl dè la mólta.

El magüt

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Dicembre 2012 Pag . 17Pianura ManerbioManerbioLa

Le scuole parrocchiali di ManerbioLa scelta dell’istituto scolastico al quale iscrivere i propri figli non è mai facile, sono molteplici infatti gli elementi da valutare e se, quando si tratta di scuola secondaria superiore, in aiuto ci vengono la propensione per questa o quella materia o le aspirazioni professionali dei nostri ragazzi, quando si è chiamati a scegliere quelli che saranno l’ambiente e la base educativa che costituiranno l’avvio del percorso formativo dei più piccoli, allora spesso sono davvero tanti i dubbi che ci assalgono. Per questo negli ultimi anni, per le famiglie, sono diventati preziosi strumenti di orientamento le iniziative di “scuola aperta” che permettono a genitori e a futuri alunni e studenti di visitare gli istituti scolastici, di approfondire la conoscenza dell’offerta formativa, di incontrare docenti e dirigenti, raccogliendo così validi elementi per un confronto tra le diverse scuole del territorio.Anche le “Scuole parrocchiali” di Manerbio, che riunisce la scuola primaria paritaria ”S. Angela Merici” e la secondaria di Primo Grado “Beato G. Tovini” ha così deciso anche per quest’anno di aprire le sue porte a genitori e ragazzi.Un istituto, quello ospitato nell’ex convento di via S. Crocifissa di Rosa che affonda le sue radici nella storia della popolosa cittadina della Bassa. L’attuale edificio ospitava

infatti il convento delle Suore Orsoline dell’Unione Romana che negli anni ’60 decisero di avviare al suo interno una scuola elementare che a lungo si preoccupò dell’educazione e dell’istruzione di piccoli manerbiesi e non, fornendo una scuola decisamente all’avanguardia che già al tempo univa alla comodità del tempo pieno, il doposcuola pre serale, una scuola estiva e personale laico qualificato e selezionato dal proverbiale rigore delle Orsoline che, per gli alunni, si trasformava in una decisamente valida linea educativa. Come dimenticare l’imponente figura della friulana Madre Clotilde, superiora “tutta d’un pezzo” ma dal cuore tenero o la professionalità dell’imperturbabile suor Giuseppina Pascoli a cui era affidata la direzione del triennio di Segretarie d’azienda che nel frattempo era stato aperto; o ancora le prelibatezze culinarie di suor Stella e la dolcezza di suor Carmelina o di suor Cecilia pronte ad accoglierti con il sorriso ogni mattina ...L’avventura scolastica delle suore si chiuse però nel 1994 quando le religiose decisero di non proseguire questo impegno. Fu allora che la parrocchia manerbiese, allora retta dall’indimenticato Mons. Gennaro Franceschetti, prese in carico l’attività scolastica spostando la scuola superiore negli spazi dell’oratorio. Nel 2001 i genitori delle

classi quinte chiesero al nuovo parroco, Mons. Baronio, di avviare anche la scuola media che diventò operativa già per l’anno scolastico 2001- 2002.Le suore Orsoline, rimaste ormai in poche, vennero chiamate ad altri incarichi dalla casa generalizia e lasciarono quindi Manerbio.

ASD Liberty domina la prima gara regionale UISPPronti via, ASD Liberty spicca subito il volo. Non hanno fatto attendere molto le farfalle nerofucsia per offrire la prima prova da incorniciare della stagione. A Milano, il 2 dicembre, nel Trofeo regionale a squadre UISP, prima gara stagionale 2012-13 le ginnaste Liberty di Greta Sandrini centrano subito la prestazione giusta e tingono a tinte nerofucsia il podio vincendo tre categorie su quattro. Insomma un dominio, o poco ci manca. Dopo i tanti mesi passati in palestra a preparare i nuovi esercizi le ginnaste bresciane si sono cimentate in una gara importante, tecnicamente impegnativa come da sempre è il circuito UISP e con numerose avversarie di tutto rispetto. Nella mini prima tre attrezzi vincono Pucci delle Stelle-Soregaroli, terze le compagne Ferrari -

Cappelli - Vittorielli. Nella mini prima quattro attrezzi “the oldies” Cominelli - Cresceri - Spinelli sbaragliano tutte con un ottimo primo posto davanti alle bravissime compagne Abrami - Boschetti. Si sale ulteriormente di difficoltà passando alla I categoria, dove Romeo - Ziletti ottengono un ottimo secondo posto e le compagne Avanzini-Mangiavini - Martini si piazzano ottave. In II categoria brilla il primo posto di Bonvini - Picozzi davanti a Dervishi-Gonzini - Zinoni, quinte. Da gennaio si parte con il campionato individuale, in palio l’accesso al nazionale di Giugno.Intanto domenica 15.12 dalle 17 grande festa in casa Liberty con il saggio natalizio a Fiesse.Info e foto su www.asdliberty.it

La parrocchia, guidata dall’attuale parroco, Mons. Tino Clementi, nel 2007 decise di acquistare il convento che, dopo una serie di lavori di recupero divenne sede definitiva delle scuole parrocchiali. Oggi la scuola, che conta 143 alunni alla primaria e 58 alla Secondaria di Primo Grado, vanta un’offerta formativa di tutto rispetto che inevitabilmente per la natura dell’istituto non può e non si vuole far prescindere dalla formazione umana e spirituale dei ragazzi. Del resto è anche e soprattutto in questo che si contraddistingue la scuola. Una formazione peraltro arricchita, per quanto concerne la primaria, da laboratori specialistici con approfondimento della lingua inglese e alfabetizzazione e approfondimento delle tecnologie didattiche multimediali con laboratori di informatica; dall’accoglienza prevista alle 7,30; da un servizio mensa interno e dal doposcuola (dalle 15 alle 18). Il Tempo scolastico va dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 16.Per la Secondaria di Primo Grado vengono invece proposti numerosi progetti: dal “doposcuola aperto” a quello di “laboratorio e strumenti informatici”, dall’”Introduzione alla lingua latina” a “I giovani e lo sport” e ancora il progetto di “Educazione alla scelta”, percorso di orientamento per affiancare i ragazzi e le loro famiglie nel momento del passaggio al successivo grado d’istruzione. In questo caso l’orario previsto per le lezioni copre 31 ore settimanali più due ore, sempre settimanali, facoltative.Una proposta formativa decisamente ricca capace di unire una consolidata tradizione

educativa ad una moderna visione della didattica. Ecco allora che la scuola parificata, con le sue peculiarità, diventa un’opportunità in più per i genitori del territorio affiancandosi alla proposta delle scuole pubbliche. Non resta dunque che visitare la scuola che ha previsto per la Secondaria di Primo Grado alcune giornate di “scuola aperta”. Dopo quella tenutasi il 27 ottobre scorso le prossime sono in programma per sabato 15 dicembre e sabato 26 gennaio sempre dalle 14,30 alle 17. Martedì 18 dicembre, alle 20,30, il Piccolo Teatro di Manerbio ospiterà lo spettacolo natalizio dei ragazzi della Secondaria di Primo Grado mentre, venerdì 21 dicembre, sarà la volta dei più piccoli dalle 16 alle 19 scuola aperta e festa di Natale: gli alunni delle classi quarte della Primaria proporranno una recita mentre tutte le altre classi si cimenteranno in momenti d’intrattenimento volti ad illustrare le diverse attività scolastiche.La scuola ha già aperto le pre-iscrizioni, necessarie dal momento che i posti sono limitati visto che le classi hanno un massimo di 25 alunni. Per informazioni è possibile chiamare allo 030 9937100 oppure visitare il sito (ora in fase di aggiornamento)www.scuoleparrocchialimanerbio.it

Ste. Bru.

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Dicembre 2012Pag . 18 Pianura ManerbioManerbioLa

Lo studente racconta dal TexasLuca, allievo del Pascal si trova a studiare nel Texas, ha scritto ai suoi colleghi manerbiesi.“Mi trovo a La Porte, ormai, da due mesi e mezzo ma non posso certamente dire che ogni giorno sia uguale all’altro. La scuola è molto stimolante e sono riuscito ad inserirmi senza problemi. Devo ammettere che studiare in inglese è molto duro, ma la fatica è ripagata. Infatti nei test che ho affrontato finora, ho ottenuto ottimi risultati. Qualche settimana fa, si è tenuta la festa della scuola. È stato davvero emozionante viverla in prima persona. Io e gli altri studenti eravamo vestiti eleganti, gli ambienti e la musica ricordavano i balli scolastici dei film americani.Nell’ultimo mese mi sono finalmente, dedicato alle attività extrascolastiche e, in particolar modo, allo sport. Come già avevo detto, in America lo sport è molto importante a livello scolastico. Basti pensare che, verso metà ottobre, c’è stato il match

più importante della stagione, quello contro la città di Deer Park. Essendo il cervo il loro animale simbolo, tutti gli studenti si sono vestiti con abiti da caccia mimetici, portandosi appresso teste imbalsamate di cervi, fucili finti, e trasformando la scuola in una foresta buia, con messaggi di provocazione per la squadra avversaria. Qui si fa tutto in grande stile.Io gioco a pallacanestro e, in una città che vive principalmente di football, noi cestisti siamo messi un po’ in ombra; nonostante ciò, i sostenitori non mancano.Mi alleno tutti i giorni dalle 12.06 alle 13.06, più tre pomeriggi, presso la palestra della scuola; l’allenamento si divide tra gli esercizi e le prove dei vari schemi da usare in partita. La stagione inizia a metà novembre, perciò in questo momento ci stiamo allenando anche più frequentemente del solito. Le regole sono molto rigide, ma credo che giocare a questi livelli faccia apprezzare maggiormente il valore dello sport, perché

Un altro successo per il concerto della Santa Cecilia

Il concerto di Santa Cecilia nel Politeama di Manerbio, della civica associazione musicale “Santa Cecilia” ha fatto registrare un altro successo per la formazione diretta dal maestro Arturo Andreoli. Il programma è stato per la gran parte ispirato all’America, alle sue musiche e ad alcuni dei suoi grandi compositori. Il pezzo forte sono state le Symphonic Dances da West Side Story, il musical capolavoro con partitura di Leonard Bernstein, debuttato a Broadway nel 1957, pochi anni più tardi approdato sul grande schermo ed ancora oggi attualissimo. Una fusione di arie melodiche e romantiche con ritmi moderni jazzati e sincopati, anche “cool”, integrati in strutture complesse di tradizione classica di particolare effetto. Più “popolari” in tema di danze a stelle e strisce: Cajun Folk Song, dalla Country Dance di Frank Ticheli; il Rag tratto dalla Suite of Old American Dances di Russel Bennet. Shenandoah (Ticheli) e Colorado Peaks (Dana Wilson) composizioni che evocano un’America selvaggia ed incontaminata

ispirandosi a due delle zone naturalistiche più affascinanti degli States.La formazione della Santa Cecilia, per l’annuale concerto di fine anno, è stata completata da tre musicisti dell’isola Favignana: Simone Galuppo, alle percussioni; Matteo Incaviglia al basso; Giovanni Balistreri, al sax alto. Tutti bravi ad integrarsi nel complesso manerbiese. Favignana è l’isola del Mediterraneo che il maestro Andreoli frequenta durante l’anno e dove ha contribuito a istituire un scuola di musica sullo schema della “giovanile” che venerdì scorso, nell’ambito del programma per il trentennale dell’istituto, ha tenuto concerto nell’aula magna del Pascal. Applausi ed apprezzamento dagli studenti e dai docenti per l’iniziativa, un contributo alla diffusione dell’arte del pentagramma tra i giovani.

Nella foto di Carlo Monterenzi: la civica Santa Cecilia ed i giovani di Favignana che hanno completato l’organico.

la fatica e l’impegno vengono vissuti come gruppo, e ciò spinge a dare sempre il massimo e a migliorarsi di continuo. Per il resto posso dire che va tutto alla grande. In Texas fa ancora caldo, e considerando che

siamo a novembre, direi che è una piacevole sensazione, anche se strana. La prossima volta sarò felice di raccontarvi di due delle feste più importanti d’America: Halloween e il Ringraziamento. Saluti dall’America”

Al Pascal studenti per l’India

Gli allievi delle classi quinte del Pascal di Manerbio hanno incontrato padre Sebastian, missionario comasco, che ha parlato loro di “Adozioni a distanza”.Da dieci anni il progetto è una costante nelle iniziative degli studenti che raccolgono fondi attraverso varie attività, quali la vendita di fiori o le pesche natalizie di beneficenza. Padre Sebastian ha raccontato varie esperienze che ha vissuto occupandosi di una casa di accoglienza indiana per bambini di strada. Spesso si tratta di bambini che si allontanano dalle loro case in cerca di lavoro e di un futuro diverso; altri fuggono da una situazione familiare difficile e aggressiva; numerosi sono anche i genitori che, morsi dalla povertà, si trovano costretti ad abbandonare i figli.Non stupisce dunque che molti di questi bambini siano invisibili, inesistenti all’anagrafe. Lo tsunami che nel dicembre

del 2004 ha colpito la costa sud-orientale dell’India ha ulteriormente incrementato la povertà e il numero di orfani.Tuttavia, sembra ci sia una speranza. Padre Sebastian mostra alcune fotografie: ragazzi che giocano a cricket (lo sport più popolare in India), altri che imparano a fare il pane, scatti di momenti ricreativi con i volontari e a contatto con la natura.I bambini accolti imparano ad autogestirsi, si confrontano con una realtà più sana e formativa di quella che vivevano per strada. Ognuno ha il compito di stirare i propri abiti, rifare il proprio letto la mattina e acquisire quelle abitudini “domestiche” che in strada non avrebbe l’opportunità di conoscere.Si tratta sicuramente di un passo rilevante nel processo di integrazione nella società, ma ancora più importante è che ai ragazzi viene insegnato un mestiere: il lavoro può dare loro un futuro e la possibilità di mantenere, un giorno, una famiglia.Gli studenti del Pascal di Manerbio hanno avuto così un’occasione per arricchirsi nella loro sensibilità verso questioni sociali del mondo.

Una tombola per il MemoOmaggio a Memo Bortolozzi della compagnia “Chèi dè Manerbe”, della quale il poeta è stato il fondatore ed il mai dimenticato animatore, con lo spettacolo “Tombolàda bresàna”annunciata nella serata di sabato 8 dicembre, con l'ammonimento scritto nella vulgata, com'era giusto: “Se ta pàrlet an dialèt bresà mòla tòt e vè a zugà!! nòni, màme, fiòi e bubà!!! Entràda gratis uscita àch!”.Solo in italiano, perchè tutti abbiano a comprendere, il grazie ai “commercianti manerbiesi che hanno permesso, con

generosità, la realizzazione dello spettacolo” consentendo un'abbondante dotazione del montepremi per: ambo, terno, quaterna cinquina e tombola.Serata divertentissima com'erano quelle che Memo realizzava regalando agli spettatori momenti di autentica e spensierata allegria ottenendo come unica ricompensa l'applauso caloroso che lo stimolava a proseguire a scrivere significative poesie e testi di commedie unici nei quali sono raccontate vicende reali della comunità

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Dicembre 2012 Pag . 19Pianura ManerbioManerbioLa

Anche se spesso diversi automobilisti si lamentano per l’eccessivo numero di rotatorie, la Provincia di Brescia non ha mai smesso di intervenire nei punti critici presenti sulle sue arterie, salvando 380 vite umane in 10 anni, evitando a 380 famiglie di piangere un loro congiunto, e questo è un impegno che non verrà mai meno. I progressi ottenuti dalla Provincia di Brescia dal 2001 al 2010 nel campo della sicurezza stradale sono il risultato di centinaia di interventi infrastrutturali di messa in sicurezza delle strade.I dati disponibili degli studi effettuati prima e dopo la realizzazione delle rotatorie, hanno fortemente incoraggiato l’Amministrazione Provinciale ad utilizzare questo tipo di intersezione: in generale il numero degli incidenti con feriti si è ridotto del 75%, mentre quello degli incidenti mortali è sceso del 95%.Gli effetti sulla sicurezza stradale dovuti alla configurazione geometrica di una intersezione con circolazione rotatoria

I VANTAGGI

- Diminuzione della velocità di percorrenza nell’area di intersezione e lungo il tratto stradale dove è posizionata la rotatoria. - Diminuzione (da 24 ad 8) dei punti di conflitto ed eliminazione dei conflitti “ortogonali”: conseguente riduzione del numero degli incidenti stradali e della loro gravità. - Fluidificazione del traffico a causa della completa eliminazione dei tempi morti. - Possibilità di compiere in sicurezza la

manovra di svolta a sinistra e di inversione di marcia. - In presenza di rotatorie la percepibilità dell’area di intersezione è superiore, di conseguenza è più elevato il livello di attenzione dell’utente. Per l’utente (anche non abituale) risulta più chiaro il funzionamento dell’intersezione.Per gli incroci a quattro diramazioni tra due strade, una considerata come principale, con un traffico di 15.000 veicoli/giorno, e l’altra come secondaria, con un flusso veicolare non superiore ai 5.000 veicoli/giorno, ci si attende a seguito della riorganizzazione dell’intersezione il seguente risultato: 1÷2 incidenti con feriti ogni 5 anni laddove l’intersezione ad incrocio ordinario presentava circa 1÷2 incidenti con feriti ogni anno.Per quanto riguarda gli incidenti mortali, si è verificato che il numero degli incidenti mortali rispetto al numero complessivo degli incidenti con danni alle persone si dimezza una volta riconvertita l’intersezione tradizionale in rotatoria.

Maria Teresa VivaldiniAssessore Provinciale ai LLPP

LettereLa questione delle rotatorie in Provincia

Manerbio, una stazione brutta, ma proprio brutta

La stazione della linea ferroviaria Brescia-Olmeneta in quel di Manerbio, un'immagine da classificare fra le brutture di un nucleo urbano che si è voluto definire città.L'edificio è imbrattato dentro e fuori con scritte inimmaginabili.La costruzione ha l'aspetto di un fabbricato abbandonato, invece è frequentato da lavoratori, studenti e viaggiatori in generale

che si affidano al treno per viaggiare i quali non possono disporre dei servizi in quanto sigillati con un robusto lucchetto.Insomma una situazione nella quale nessuno ha avuto il buon senso di porvi rimedio.Eppure una parte del fabbricato è stata destinata ad un bar che per trovarsi in posizione isolata è oggetto di ruberie e vandalismi a cicli periodici: almeno sei incursioni dall'inizio del 2012.

Era un furgone affidato ai VigiliNella zona artigianale di via Leno, nel deposito dell'Aci gestito dall'officina Bracchi di Manerbio addetta al soccorso stradale, è in deposito da alcuni anni. Sulla carrozzeria stanno le scritte: Polizia Locale Manerbio. C'è ancora la targa come s'usa per i veicoli normali per i quali è richiesta tassa di circolazione. Era un esemplare interamente elettrico, acquistato da una delle amministrazioni del centrosinistra del passato e doveva servire ai vigili urbani (del corpo di polizia municipale) per controllare il territorio. Ma il mezzo lo si vide poco per le strade. Dotato di ogni attrezzatura per compilare verbali e rilevare

infrazioni, aveva costantemente le batterie scariche. E' finito in deposito e lo abbiamo fotografato: devastato all'interno, privo di fanali e segnaletica luminosa (rubati? Forse costituivano una riserva alla quale attingere senza rendere conto ad alcuno). Viste le condizioni viene da chiedere: perché non è stato spedito alla demolizione? chi paga il conto del deposito?

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Dicembre 2012Pag . 20 Pianura ManerbioManerbioLa

Fermenti commercialiAndar controcorrente spesso ha indotto a posteriori l’appellativo, a chi ne ha avuto il coraggio, di precursore e di antesignano.Su questo giornale sull’associazione culturale ISLO a cui si fa riferimento, più volte è stato scritto come il condominio sia quella barriera architettonica che impedisce il decollo dell’area ex Marzotto: fu polemica aspra, nonostante l’idea fosse supportata da accademici urbanisti.La premessa è dovuta per smorzare sul nascere eventuali prese di posizione integraliste e per invitare a un sereno e razionale confronto sul tema in oggetto.Ho avuto sentore che si discute, non solo per accademia, su un’idea-proposta di riportare il mercato settimanale al centro del paese.L’idea, ad una prima valutazione, pare sconcertante ma una successiva riflessione, anche attuativa, mi ha indotto a una considerazione possibilista.In ogni città, paese e borgo vicino o lontano, elemento caratterizzante e qualificante, in modo reciproco, è l’ubicazione del mercato settimanale nei centri storici o da almeno nei luoghi più antichi e radicati della tradizione.Sentirsi comunità, incontrarsi, verificarsi della stessa terra d’origine e perchè no fare gossip, cioè pettegolare crea atmosfera piacevole, arricchita dalle novità del “...sentito dire” e “...hai visto che”, invita alle confidenze è occasione di sussurro anche audace che le comunicazioni elettroniche non consentono con egual sapidità.Anche il vestimento delle persone che lo popolano è all’uopo e tipico: ne consegue un’immagine bella, piccante, sonora, un quadro squillante e ciarliero di cittadini aggregati.

Definiti così la funzione, il carattere storico-culturale e la sua anima sociale si evince il motivo profondo che sottende alla richiesta di porre fine all’esilio del mercato e il suo diritto di riappropriarsi degli spazi del luogo natio.Le continue decentrazioni così come le delocalizzazioni produttive sono certamente causa non ultima della stagnante crisi economica come anche del decadimento estetico di degrado dei centri storici per i quali si fanno vari tentativi di rianimazione, con evidenti scarsi risultati, data l’esiguità e la limitatezza degli interventi, che al contrario, se continuativi e settimanali hanno qualche speranza di riuscita.Insomma porre argine alle forze dispersive e disgreganti, rigravitando i cittadini verso il centro, riequilibrando così anche la distribuzione della spesa.Quanto espresso non intende celare l’interesse mercantile della richiesta, ma ci pare ampiamente giustificato dalle premesse suddette.Più che nelle modaiole notti bianche episodiche, si deve credere in giorni chiari e laboriosi per continuità e contenuti.Si ritiene che il disagio di vario tipo e di poche ore per i residenti possa essere tollerato e giustificato e anzi costituisca viatico attrattivo per una riabitazione del centro che si svuota e quindi significare un ritorno anche in termini di valori.Si precisa che, per centro non ci si riferisce ad alcuna cintura viaria ma bensì al cuore sentimentalmente inteso del paese per arte, religione.In ogni caso ambasciator non porta pena...

Giovanbattista Bisetti

I ritardi del macello

Il signor Pini, titolare dell’azienda che intende costruire il macello per i suini a Manerbio, che tante polemiche ha già sollevato e che, con ogni probabilità, continuerà a provocare, è davvero un uomo sfortunato.Nel mentre rilasciava un’intervista al Giornale di Brescia, che la pubblicava il 23 novembre 2012, nella quale paventava che se ci fossero stati altri ritardi nell’approvazione del progetto, avrebbe valutato l’opportunità di dirottare altrove la sua iniziativa imprenditoriale, proprio nello stesso momento la Provincia di Brescia sospendeva l’iter di approvazione della pratica del macello.Come già detto la colpa è della mancata produzione dei documenti integrativi da parte dei professionisti del signor Pini.Ecco spiegato uno dei motivi per il quale il progetto non va avanti.Il signor Rolfi, vicesindaco di Brescia, nonché segretario provinciale della Lega, è invece uno sbadato.Il 27 novembre 2012 i quotidiani locali riportano una sua dichiarazione nella quale tentava di scaricare la responsabilità di un eventuale trasferimento del macello, come minacciato dal signor Pini, in altro luogo ai consiglieri comunali del PDL, rei di aver affossato la buona amministrazione del carroccio.Lo abbiamo definito sbadato per la semplice ragione che la Provincia di Brescia è presieduta dall’onorevole Molgora, pure lui leghista al pari del signor Rolfi.Certo, il primo è un bossiano, il secondo è un barbaro sognante (più barbaro che altro).Fatte le dovute premesse veniamo ai fatti.In questa sede non vogliamo dare giudizi di merito sulla validità o meno del progetto.Vogliamo con questo articolo raccontare in modo semplice, dati ufficiali alla mano, il tortuoso iter burocratico amministrativo del progetto del macello e stabilire di chi siano le responsabilità per i ritardi.Ecco la cronistoria degli accadimenti.Un’azienda del signor Pini, imprenditore valtellinese con macelli all’estero, acquista nel luglio 2011 un’area di circa 90 mila metri quadrati per costruirvi un macello analogo a quelli esteri.Incarica un pool di progettisti per predisporre il relativo progetto.Il progetto viene presentato all’amministrazione comunale di Manerbio che con delibera di giunta del 23 novembre 2011 esprime parere favorevole.

Lo stesso fa il consiglio comunale nella seduta del 28 novembre 2011.Il 29 novembre, cioè il giorno successivo, il Comune avvia la procedura.Il 30 novembre, cioè il giorno dopo l’avvio della procedura, il Comune sospende il procedimento perchè manca la Valutazione Ambientale Strategica (VAS).Il 16 dicembre il Comune convoca una conferenza dei servizi relativa allo Sportello Unico presso il quale era stato

depositato il progetto.Il 20 gennaio 2012 si tiene la conferenza di cui sopra.Il 16 maggio 2012 la giunta comunale delibera l’avvio della VAS.Il 3 luglio 2012 si tiene la prima conferenza dei servizi per la VAS.In questa occasione l’ARPA, chiede una corposa mole di documenti integrativi.Il 07 agosto2012 viene depositata, presso la Provincia, la domanda di autorizzazione integrata ambientale e il 08 agosto 2012 la ditta Pini procede a far pubblicare l’avviso di avvio del procedimento per tale autorizzazione.L’11 settembre 2012 si tiene una seconda conferenza dei servizi per la VAS.In questa sede la Provincia avanza una serie di perplessità.Il 22 novembre 2012 la Provincia sospende l’iter burocratico amministrativo relativo alla pratica in oggetto, in quanto non sono pervenuti i documenti integrativi richiesti dall’ARPA e dal alcuni comuni contermini.Questa è la semplice e pura cronaca dei fatti che ognuno può verificare presso gli uffici comunali di Manerbio.In un anno il Comune e l’azienda non sono riusciti a completare la VAS.In genere la VAS necessita di un periodo per la sua approvazione che va dai quattro ai sei mesi.Di chi è la colpa dei ritardi?È presto detto: del Comune che ha atteso maggio per avviare la VAS e dell’azienda che non ha prodotto la documentazione richiesta.Come è evidente lo scioglimento del consiglio comunale non ha nulla a che vedere con i ritardi lamentati.Anzi, l’intervista del signor Pini ha tutte le caratteristiche di una perorazione, tra l’altro non richiesta, a favore del sindaco e di Casaro suo vice.In altre parole si è trattato di una indebita invasione di campo che ha ottenuto il risultato opposto.Sciolto il Consiglio Comunale, il signor Pini ha proseguito con altre interviste insistendo sul tema dei ritardi omettendo ogni volta di spiegarne il perché, attribuendo colpe a tutti fuorché a se stesso e al sindaco e vicesindaco.Questo articolo ha la precisa funzione di riportare la incontrovertibile verità dei fatti, checché ne dica il signor Pini nei suoi sproloqui giornalistici.

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Dicembre 2012 Pag . 21Pianura ManerbioManerbioLa

Senza alcun rimpiantoL’alleanza tra il PDL e la Lega è clamorosamente naufragata e con essa il ticket composta dal sindaco Meletti e dal suo vice Casaro.Molteplici sono le ragioni che sottendono al fallimento politico.Ne illustriamo le principali.Per primo va sottolineata la situazione di dissesto finanziario in cui versava il Comune al momento del passaggio delle consegne con il precedente sindaco, responsabile della voragine venutasi a creare nel bilancio comunale.Se a questo stato di cose si aggiungono i ripetuti e pesanti tagli operati dal governo centrale, era inevitabile dover celebrare le nozze con i fichi secchi.Detto questo, il sindaco ha impostato una politica di tagli che ha creato malcontento tra la cittadinanza.Ai tagli si sono sommati gli aumenti delle aliquote IMU e di tutto quello che era possibile aumentare, ragion per cui ci si è venuti a trovare in una situazione di disagio sociale e politico notevole.In situazioni di questo tipo è la politica che fa la differenza e nella mancanza di politica, pur in presenza di un incontrovertibile quadro finanziario prefallimentare, vi è stata la principale causa del fallimento.Infatti, non vi è stata una guida politica e si è proceduto alla cieca senza aver chiaro gli obiettivi da perseguire.

Inevitabili i passi falsi.Basta ricordare forse il meno grave, ma dal valore simbolico assai elevato: l’occupazione di parte di Piazza Cesare Battisti da parte di un bar che ha precluso la circolazione veicolare attorno alla piazza.Altri più significativi sono da ricercare nella dissennata politica urbanistica.Dopo aver fatto affiggere l’avviso con il quale si revocava l’adozione del PGT, deliberata dalla precedente amministrazione, con un’imprevista retromarcia lo si approvava definitivamente.Le ragioni di questo dietro-front confliggevano con il programma elettorale.Non solo: nel corso degli anni si sono approvate diverse varianti con il dichiarato intento di fare cassa.Risultato finale: nessuna operazione è decollata e la cassa è restata desolatamente vuota.A dire il vero l’unica entrata consistente per le casse comunali è stata il perdurante agguato agli automobilisti con l’autovelox che ha fruttato un incasso annuo di circa un milione di euro.Incasso che negli ultimi tempi si è ridotto sempre di più in quanto l’agguato riusciva solo ai danni degli automobilisti di passaggio perchè i nostri conterranei, dopo essere taglieggiati, si erano dimostrati oltremodo prudenti.

Per ciò che concerne l’utilizzo degli impianti sportivi di proprietà comunale vi è da ricordare che, in ragione dell’innalzamento delle tariffe, le società sportive manerbiesi sono emigrate nei paesi limitrofi.A questo proposito vi è da ricordare lo scandalo della gestione della piscina comunale, come già denunciato da questo giornale.Tutta la vicenda è viziata da gravi irregolarità e l’ultima delle quali è la paradossale situazione di una società in liquidazione che investe nella copertura di campi da tennis.È una vicenda questa che poteva succedere solo dove i leghisti amministrano la cosa pubblica.Gli uomini in camicia verde hanno collezionato una serie incredibile di errori.Fare esempi è cosa sempre pericolosa, viste le inevitabili suscettibilità dei nostri, ma è inevitabile.Ne evidenziamo due.La prima è la lettera, per così dire anonima, la cui penna è intinta nell’inchiostro verde, con cui quest’estate si è voluto rimuovere il gazebo che un gruppo di anziani aveva eretto presso la Madonnina sulla vecchia strada per San Gervasio.La cosa è recente e troppo nota per essere

qui ulteriormente esplicitata.Fortunatamente il buon senso ha ricondotto alla normalità i belligeranti con le casacche verdi.La seconda è il casus belli per cui l’amministrazione è caduta e cioè il ricatto operato dalla Lega nei confronti degli alleati: o passa la variante urbanistica per realizzare una casa di riposo in un anfratto di via Palestro o si va tutti a casa.Anche in questo caso il buon senso ha trionfato: tutti a casa.Di amministratori di tale fatta la città di Manerbio non ne ha bisogno con buona pace della Lega.Per ultimo ci permettiamo di ricordare che questa amministrazione si riscatta proprio per l’epilogo.Le dimissioni dell’intero gruppo consigliare del PDL è uno scatto di orgoglio che rivaluta il suo operato, in precedenza schiacciato da un sindaco succube della tracotanza della Lega.Anche le dimissioni dei gruppi consigliari di opposizione hanno felicemente contribuito alla cacciata dal palcoscenico di questa compagnia di guitti.Questa uscita di scena da parte dei leghisti non lascia alcun rimpianto.

Cesare Meletti ed il risentimento

Vorrei, una volta tanto, che ci si esprimesse in termini diversi dal solito politichese allorquando si commenta le dimissioni del primo cittadino di Manerbio.Vorrei tentare un approfondimento relativo alla psicologia del nostro personaggio, tentativo senza il quale risulterebbe impossibile comprendere l’accaduto.Il fattaccio nasce dalla rivolta di alcuni assessori e consiglieri comunali contro le incredibili forzature del sindaco in merito ad una variante urbanistica.Non c’è nulla di più intollerabile, per un uomo solo al comando, che subire

un affronto di un sonoro no alle proprie volontà, per non parlare di critica.All’affronto si risponde in un solo modo: tocco terra e non gioco più.La notte, però, porta consiglio e la mattina successiva ci si rimangia la decisione.Infatti, da quando in qua un sindaco dimissionario ritira le deleghe agli assessori del proprio partito? Da quando in qua il risentimento sconfigge in raziocinio?“Il risentimento si appiccica al carattere, non alle idee; il risentimento appartiene agli anfratti dell’animo umano, non alla politica; il risentimento varia con l’umore dei singoli ed è insensibile alla riflessione istituzionale.Insomma, combina guai.”Cesare Meletti rischia di essere ricordato per il suo risentimento nei confronti dei suoi compagni di partito, per non aver saputo distinguere i propri torti da quelli degli altri.“Con il ressentiment non si fa politica.Come insegna la favoletta di Esopo.Chi disprezza quello che non può ottenere, si comporta come la volpe con l'uva: non è ancora matura! Ma il risentito va oltre: odia l'uva matura e preferisce quella acida, buona solo per la vendetta.”

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Dicembre 2012Pag . 22 Pianura ManerbioManerbioLa

Le dimissioni dei Sindaci nella storia di ManerbioLe dimissioni da sindaco di Manerbio di Cesare Meletti ci inducono a scavare nella storia cittadina per evidenziare i casi analoghi, succeduti nel passato, e per trarre dei paralleli.Nell’Ottocento, i sindaci venivano nominati con Regio decreto ed erano scelti fra i consiglieri comunali, per cui non era infrequente il caso di un contrasto tra la volontà degli elettori, che erano in numero esiguo rispetto alla popolazione, e la scelta operata dal Prefetto che era colui che sceglieva il nome del sindaco da indicare nel Regio decreto.Nel Novecento si instaura un nuovo criterio per l’elezione del sindaco che viene eletto dai consiglieri comunali in carica.Tale sistema è rimasto in vigore fino al 1994 con l’approvazione della riforma che ha visto l’elezione diretta del sindaco da parte dei cittadini.La modalità di elezione del sindaco da parte dei consiglieri comunali in carica è, evidentemente, soggetta a possibili e ripetute crisi durante il quinquennio della sindacatura.Manerbio ha registrato nel corso del Novecento alcuni casi di sindaci dimissionari per conflitti politici.Il primo episodio vede protagonista il Dottor Angelo Ruggeri nel gennaio 1904.Ruggeri era stato eletto due anni prima da una coalizione di liberali moderati e di cattolici in contrapposizione agli zanardelliani al potere a Manerbio da oltre trent’anni.Le tensioni politiche però tra cattolici ed i liberali moderati si palesano immediatamente.Infatti, Ruggeri viene eletto sindaco in agosto e tre mesi dopo, per iniziativa dei cattolici, il consiglio comunale è chiamato a votare una delibera circa l’insegnamento religioso nelle scuole.Ruggeri, che è esponente liberale, si oppone e la delibera non viene approvata.La sindacatura di Ruggeri procede con alti e bassi fino al luglio del 1903 allorquando sono i cattolici a chiedere le dimissioni del sindaco.Le dimissioni vengono respinte grazie

alla convergenza dei due filoni liberali, i moderati e gli zanardelliani in funzione anticattolica.Era palese che con questo quadro politico e con le tensioni fra i due tronconi dei liberali da un lato e i cattolici dall’altro non vi era più terreno comune di collaborazione.Ruggeri si dimette nel gennaio 1904 e si insedia come Regio commissario Umberto Magrini, che indice le nuove elezioni per il 6 marzo 1904.I liberali riunificatisi in funzione anticattolica conquistano la maggioranza assoluta.Il più votato dei liberali raccoglie 255 voti mentre l’ultimo degli eletti ne consegue 215, mentre i cattolici registrano un risultato che va dai 244 voti del più votato ai 137 per l’ultimo.La terza lista in lizza era quella socialista che totalizza 69 voti.Ruggeri viene eletto sindaco a capo di una coalizione che si caratterizzava più per i contenuti di un laicismo esasperato che per altro.Ciò determina un altro terremoto politico nelle elezioni parziali del 23 luglio 1905 che vedono un avanzamento dei cattolici a scapito dei liberali.Anche questa seconda sindacatura di Ruggeri è caratterizzata da continue tensioni tra le due anime liberali.A metà mandato Ruggeri viene sostituito nella carica di sindaco da Luigi Colturi, leader degli ex zanardelliani e sindaco in precedenza per quasi trent’anni.Si cambia il sindaco, ma la navigazione è assai travagliata e tutto ciò sfocia nelle dimissioni dell’intera giunta.È il febbraio 1909 quando il consiglio comunale elegge il nuovo sindaco e la nuova giunta, grazie ad una inedita e malferma alleanza tra cattolici ed ex zanardelliani.Peccato che i consensi ricevuti siano talmente pochi che la sera stessa si dimettono sia il nuovo sindaco che un assessore di parte liberale.Rimangono così in carica gli altri tre assessori di cui due di parte cattolica (Raccagni e Tenchini) ed uno di parte liberale (Zaccaria Brusinelli).Quest’ultimo viene chiamato a fare

le funzioni di sindaco in attesa di un chiarimento.Dopo pochi giorni anche Zaccaria Brusinelli si dimette della carica salvo ritirare le dimissioni dopo due settimane.Il Comune è retto pertanto da una giunta monca con il Brusinelli assessore facente le funzioni di sindaco.Questo stato di cose si protrae fino alla scadenza naturale della sindacatura.Le elezioni comunali si tengono il 10 luglio 1910 e vedono in lizza quattro liste contendenti.Alle tre precedenti si aggiunge quella dei commercianti.L’esito è scontato.I cattolici, grazie anche al passaggio nelle proprie fila di due esponenti liberali, conquistano la maggioranza relativa.I loro candidati oscillano da un minimo di 150 voti ad un massimo di 200.I socialisti sovranzano, sia pure di poco, i liberali con una forbice che va da 111 a 146 voti.I risultati elettorali vedono, infine, l’insuccesso della lista dei commercianti che raccolgono solo 70 voti.Viene rieletto per la terza volta sindaco Angelo Ruggeri che raccoglie, nella seconda votazione, 9 voti su 17 presenti.La sua elezione è frutto della paura dell’avanzata dei socialisti.Da qui in poi la vita amministrativa del Comune trascorre tranquilla per oltre un decennio.Bisogna attendere la fine del 1922 per registrare le dimissioni di un altro sindaco.Il 10 ottobre 1920 il PSI, che alle elezioni politiche dell’anno precedente aveva raccolto la maggioranza assoluta dei voti, manca la conquista del Comune a causa dell’alleanza di tutte le forze politiche in funzione antisocialista.Viene eletto sindaco Ernesto Piazzoni, da poco tornato a Manerbio dopo essere stato direttore generale a Roma del Ministero della guerra.Piazzoni si dimetterà dalla carica nel dicembre 1922, dopo la conquista del potere da parte dei fascisti.La crisi dell’amministrazione è determinata

dalle dimissioni di 9 consiglieri su 20, ovvero di tutti coloro che non si erano alleati con i fascisti.Interviene la sottoprefettura di Verolanuova la quale spinge per fare eleggere Giacomo Colturi, segretario del locale fascio.La sindacatura di Colturi è di breve durata e terminerà in ottobre con le dimissioni dei rimanenti 11 consiglieri comunali.Il 16 ottobre 1923 si insedia come Regio commissario il Cavalier Stagnani.Il 25 maggio 1924 le elezioni comunali vedono il trionfo della lista fascista che elegge tutti e 20 i consiglieri comunali.Per ritrovare la presenza di un commissario prefettizio a Manerbio bisognerà aspettare la crisi finale del regime fascista.Emilio Antonioli, podestà dal 5 marzo 1931, si dimette dalla carica e viene sostituito da Renato Gorno nell’ottobre 1942.Il precipitare degli eventi, sia politici che bellici, fa si che nel settembre 1943 a Gorno succede Castore Saracco nelle vesti di commissario prefettizio.Alla liberazione Saracco sarà destituito e deferito per l’epurazione.L’avvento della Repubblica, con l’avvento della DC, registra un quarantennio di stabilità politica amministrativa.É solo nella consigliatura 1970/1975 che si nota una certa effervescenza.In questo quinquennio sono ben tre i sindaci che verranno eletti dal consiglio comunale.Per primo Paolo Antonioli, successivamente Costanzo Boglioli e per ultimo Pier Andrea Cazzaniga.Nel 1994 viene eletto sindaco Dialma Agnese Cantaboni, moglie di Pier Andrea Cazzaniga, che resterà in carica fino al 2004. Questo, in estrema sintesi, il succedersi di sindaci dimissionari e di commissari prefettizi sino ad oggi.Una possibile conclusione è che ogni qualvolta un sindaco si dimette risulta vincitore nelle successive elezioni lo schieramento opposto. Questo schema risulta confermato anche nel singolare caso di Angelo Ruggeri che è stato eletto sindaco per ben tre volte, ma sempre a capo di diverse coalizioni.

Michelangelo Tiefenthaler

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Dicembre 2012 Pag . 23Pianura Territorio Territorio La

Santa Lucia, una tradizione radicata nella Bassa

Qui di seguito riportiamo un testo segnalatoci dalla dott.ssa Serena Solano della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia circa la sovrapposizione cultuale che si è verificata tra la dea Épona e Santa Lucia.

La festa della dea Épona, celebrata il 18 dicembre, come si rintraccia dal frammento del calendario romano di Guidizzolo, con evidenza svolgeva la funzione di segnare un passaggio cruciale nel tema della fertilità legato al ciclo dell’anno solare che attorno a questa data si conclude e sta per rinascere: di nota il fatto che nell’antichità romana Ops-Iside era festeggiata il 19 dicembre. In questa data, anche nelle Metamorfosi di Apuleio, a Roma la dea Iside compare in sogno di notte a Lucio, nel tempo in cui il sole aveva compiuto un anno intero, chiaramente in prossimità del solstizio invernale e a ridosso delle Opalia.Nella tradizione cristiana la funzione calendariale, occupata precedentemente dalla divinità femminile Epona, già accomunata con Iside attraverso un complesso processo di assimilazione, sincretismo e sostituzione del culto, avvenuto per similitudine di funzioni che riconducono al solstizio, garantite dalla posizione calendariale e non per identità totale, viene ricoperto da Santa Lucia, attraverso dei simboli che riprendono gli

attributi iconografici della dea celtica: la donna a dorso dell’asino, la cornucopia o il piatto dei frutti. Da ricordare, inoltre, che dal 1582, data di introduzione del calendario gregoriano, la ricorrenza del solstizio invernale risulta il 21 dicembre, mentre prima di allora, nel calendario giuliano, era fissata al 13 dicembre.La memoria del martirio di Santa Lucia, ricordata nel Martirologio romano al 13 dicembre come “vergine e martire, che, mentre visse, custodì la lampada accesa per lo Sposo in arrivo, e una volta condotta alla morte per Cristo meritò di convolare a nozze con Lui, di possedere quindi la Luce che non si spegne”, è attestata da una passio, composta in greco tra il V e il VI secolo, e da altra in latino. Su questa tradizione si è stratificata la leggenda popolare medievale che ha visto in Lucia, per la consueta coincidenza per cui il significato del nome abbia rilievo nella realizzazione del percorso della vita (nomen/omen), l’assegnazione del patronato sulla vista, proposto successivamente dalla

tradizione letteraria, secondo cui la ragazza si sarebbe strappata gli occhi per non cedere alle suppliche del promesso. Fortemente attestata è la funzione solstiziale nella tradizione folklorica: ancora oggi alcuni modi di dire che vanno scomparendo, proprio per la perdita della funzione della ricorrenza, confermano tale valenza: “Santa Lucia, la notte più lunga che ci sia”, ma anche “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”; inoltre, Lucia è apportatrice di doni e di luce, nel cambiamento del nuovo corso che si va preparando, anche nella tradizione nordica, in Danimarca e in Svezia, in cui la festa della santa viene celebrata con l’elezione di una “vergine saggia” che guida le compagne in processione, vestita di bianco e con una corona di sette candele sulla testa.

Tratto da Angelo Giorgi e Pier Paolo Merlin, Epona e Santa Lucia: funzioni calendari ali tra cultura romana e cristianesimo in Il Calendario di Guidizzolo Feste e culti in età romana, a cura di Serena Solano, Carpenedolo (BS) 2012.

Il sincretismo tra Santa Lucia e la dea Épona

Uno dei più chiari e cari ricordi della mia infanzia è legato a Santa Lucia.Con tutti i bambini dell’asilo sono inginocchiato in cerchio nell’atrio con le mani davanti agli occhi e gli occhi chiusi per sicurezza. Sono eccitatissimo perché sta per passare Santa Lucia e quindi a breve avrò il mio regalo, ma nel contempo ho il terrore di vederla poiché SO che diverrei cieco all’istante!Da quando ho sentito la campanella dell’asino di Santa Lucia sono diventato una statua non mi muovo, sento il rumore delle scatole dei doni fino a quando il rumore non si fa prossimo. La curiosità prevale sul terrore ed apro gli occhi solo dopo aver sentito che di fronte a me viene depositato l’agognato regalo che poi scoprirò essere un camioncino giallo e blu di plastica, uguale per tutti i maschietti. Le mani rimangono ben fisse davanti ai miei occhi così posso solo vedere degli scorci di pavimento, nello stesso momento in cui apro gli occhi, scorgo appena il mantello di

garza bianca che copre i piedi della Santa e per paura richiudo repentinamente gli occhi oramai certo della mia imminente cecità!Incredibilmente nessuno si è accorto della mia fugace sbirciatina, soprattutto la Santa e quindi ancor oggi riesco a vedere. Ovviamente poi non ho riaperto gli occhi fino a quando non ho più sentito il rumore del campanello dell’asino e le suore non ci hanno invitato a guardare il regalo appena ricevuto.Qual’è l’origine della devozione popolar-infantile per la Santa siracusana? Come mai è ancora tanto forte solo in alcune aree del Nord Italia, tanto da scalzare per importanza (sempre agli occhi di un bambino) il Natale o l’Epifania?Santa Lucia era una giovane di famiglia possidente promessa in sposa ad un giovane romano pagano, anch’esso di Siracusa, durante il periodo delle persecuzioni nei confronti dei Cristiani. Lucia aveva una madre, Eutichia, con dei problemi di vista che invano aveva speso fortune nel tentativo di non divenire cieca. Confidando nella sua fede infine, Santa Lucia va in processione al sepolcro di S. Agata e prega la Santa al fine di ricevere la grazia per la madre.S. Agata le appare in sogno e le chiede come mai chieda a lei una grazia quando la può fare direttamente. Ritornata a Siracusa la Santa appura la guarigione della madre e dichiara alla madre di volersi consacrare a Cristo. Irremovibile circa la sua decisione inizia a vendere i beni della propria dote al fine di donare il ricavato ai poveri. Il promesso sposo, insospettito dalle sue azioni, la denuncia come cristiana all’Arconte di Siracusa Pascasio.Questi la interroga e lei non solo non abiura, ma risponde fermamente alle accuse contro i Cristiani. Non riuscendo ad averla vinta,

Pascasio la sottopone alla tortura al fine di ottenerne l’abiura (nella pala del Lotto qui a fianco si vede uno degli episodi del giudizio in cui i soldati tentano di portare via la Santa divenuta pesantissima), senza però riuscirci. I tormenti inflitti alla giovane sfociano nel suo martirio tramite decapitazione.Non vi sono testimonianze di particolari supplizi inferti ai suoi occhi fino al XV secolo, ma sicuramente l’associazione alla vista della Santa è avvenuta già in antico vista la concomitanza tra il nome Lucia ed il termine latino Lux (Luce) dal quale deriva.Il corpo della Santa verrà conservato per alcuni secoli nella sua città natale, salvo poi essere trasposto a Costantinopoli e da lì trafugato dai Veneziani che lo portarono nella chiesa di San Geremia a Venezia, dove tuttora giace.Fin qui la storia, ma da dove deriva il culto nella nostra area e perché porta i doni?Con ogni probabilità l’origine del culto nella nostra area si deve ad una epidemia di “male agli occhi” del XIII secolo verificatasi a Verona che colpiva particolarmente i bambini. Risultando inutile qualsiasi tentativo di arginare la malattia coi mezzi dell’epoca la popolazione decise di fare una processione senza mantello ed a piedi scalzi verso la chiesa S. Agnese dedicata anche a Santa Lucia la sera del 12 dicembre. Per combattere la ritrosia dei bimbi, viste le condizioni climatiche, i genitori promisero ai figli che la Santa, per ricompersarli, avrebbe fatto loro trovare dei regali.Da allora è nata la tradizione, per ringraziare la Santa dei doni di far trovare dei dolci alla stessa sulla tavola (che poi ne lascerà altri a sua volta) e fuori dall’uscio di casa un poco di fieno al fine di incentivare l’asinello a fermarsi.

Dagli anni 30 del XX secolo si è aggiunto l’uso di scrivere una lettera per Santa Lucia in cui il bimbo dimostra il proprio impegno nell’anno ed accenna alla Santa quali siano i regali più graditi.L’area di diffusione di questa tradizione è strettamente legata al territorio della Serenissima che in qualche modo ha caldeggiato la tradizione, visto che la Santa è anche patrona della città lagunare insieme a San Marco.Di particolare interesse è l’articolo che segue in quanto mostra una connessione tra il culto della Santa ed un culto gallo-romano soggiacente alla tradizione cristiana.

Michelangelo Tiefenthaler

In alto a sinistra, Caravaggio, Sepoltura di Santa Lucia 1608; in alto a destra, Lorenzo Lotto, Santa Lucia davanti al giudice 1532; nell’articolo sotto a sinistra, una raffigurazione antica della dea Épona.

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Dicembre 2012Pag . 24 Pianura Territorio Territorio La

INGREDIENTI per 8 persone:Preparazione: 20 min.Cottura: 40-50 min.

20 cl di succo d’arancia;5 cucchiai di cacao;150 gr di zucchero;150 gr di burro ammorbidito;3 uova;50 gr di mandorle macinate;200 gr di farina;1 cucchiaio di buccia d’arancia grattugiata;1,5 cucchiaini di lievito chimico.PREPARAZIONE:Versate in una casseruola il succo d’arancia, unite il cacao e 50 gr di zucchero. Fate riscaldare il composto a fuoco dolce, finchè il cacao si sarà completamente sciolto.Ponete in una ciotola il burro e lo zucchero rimasto e lavorate con un cucchiaio di legno mescolando con forza. Ottenuta una crema omogenea, incorporate le uova (uno per volta).Miscelate in una terrina le mandorle, la farina, la buccia d’arancia e il lievito, poi aggiungeteli alla crema preparata prima. Infine amalgamate anche il composto a

base di cacao.Versate l’impasto in uno stampo a corona rivestito di materiale antiaderente oppure imburrato e infarinato con cura.Fate cuocere per 40-50 minuti in forno preriscaldato a 180 °C.Lasciate intiepidire il dolce prima di toglierlo dallo stampo e farlo raffreddare su una griglia.Consigliamo di servire il turbante di cioccolato con crema pasticciera aromatizzata con buccia d'arancia grattugiata.

Il dolce del meseTurbante di cioccolato

Il nostro dialettoPiccolo dizionario dialettale dei

termini in via d’estinzioneBõrèga: rutto.Borèla: rotula, oggetto a morfologia rotonda.Bórer: ringhiare.Borghegiàro: abitante di sobborgo.Borgõl: persona grassoccia, lubrica.Bõrla: burla, azione di beffa e di scherzo, tiro birbone.Borlà: gabbare, prendere per il naso.Bórlà: cadere.Bõrnandél: discolo, bulletto.Bòss: scazzone, pesce di fosso, pene piccolo.Bòsgerol: scazzone grosso.Bósa: pecora.Bósà: incornare.Bõsarõla: piccola buca, bucherella, trappola per passeri nella colombaia.Bõsca: fuscelletto, pagliuzza.Bõschéta: rotolino di carta per estrarre a sorte, piccolo bosco.Boscà: prendere, brucare, ottenere.Boscai: boschi fitti a vegetazione intricata.Boscarõl: vitello divezzato.Bõsét: bottiglietta, flaconcino.Bòt: botto, tocco, ore tredici.Bõt: germoglio.Bõtà: buttare, emettere il getto.Bòta: colpo di sfortuna.

Bóta: botte del liquame.Botarèl: polpaccio.Botasõ: vomitare.Botasõl: stomaco, ventriglio, pancia, budella.Bràca: manciata, quantità di una mano.Braga (e diminutivi): calzone, pantalone.Braghèta: annodatura per uccelli da richiamo.Bramisia: desiderio, avidità, ingordigia.Brasà: abbracciare, stringere con le braccia, cingere.Brása: braci.Brasàt: brasato.Brasènt: bracciante.Bréch (sbréch): difficoltà, pasticcio, garbuglio.Bregolà: cadere, cascare, stramazzare.Brénta: cinquanta litri di vino.Bréntina: trenta litri di vino.Bridine: camposanto.Broà: sbollentare.Brofadèl: grumo di farina.Brognõl: prugnolo.Brõsch: brusco, asprigno.Brostole: ciccioli.Bruncu: palo a forcella.Brunsì: paiolo di bronzo.Brusaboca: persicaria.