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| 39 LUNEDÌ 9 GENNAIO 2017 | Eco di Biella LETTERE in primo piano Biella perderà la vecchia funicolare così come perse il trenino per Oropa Tutti quelli che ricordano il trenino per Oropa lo rimpiangono. Non solo si è perso un pezzo di storia ma si è buttata via un’opportunità per attirare i turisti. Si giustifica quella scelta sbagliata perché erano altri tempi. Ma purtroppo questo modo di ragionare continua anche oggi. L’Amministrazione che dirige la nostra città ha deciso, senza chiedere il parere dei cittadini (ma questo cosa conta?), di cancellare un altro valore storico: la funicolare del Piazzo. E non è solamente un “valore storico” (un pezzo di passato che si può rottamare) ma è anche valore turistico, quindi economico. Chi viene a visitare il Biellese e la nostra città, e sceglie di salire al Piazzo, certamente preferirebbe utilizzare un’antica e bella funicolare piuttosto che un banale ascensore. A Budapest, attraversando il Danubio, si trova una vecchia funicolare che sale alla città antica. I turisti fanno la coda per acquistare il biglietto e sono contenti di pagare per vedere e servirsi di questo bellissima testimonianza storica. Gli Svizzeri hanno conservato i trenini che si inerpicano con stretti tornanti sui colli alpini e le cremagliere che salgono fin sotto le cime, e noi li invidiamo. Qui in casa nostra, invece, siamo ciechi e non capiamo il profondo valore delle cose che abbiamo e che i nostri antenati ci hanno lasciato in eredità. l Mattia Sella PULIZIA E DECORO Tutto bene, attenti a non esagerare! Scatta l’operazione pulizia nel centro storico. Mi sento piuttosto irritata dall’ennesima stupidaggine... E' vero, via Italia fa schifo, ma attenzione, la colpa non è tutta dei cittadini! Per le sigarette in terra? Innanzi tutto mettete degli adeguati contenitori (ce ne sono pochissimi, sempre stracolmi e quindi puzzolenti) che andrebbero posizionati fuori da ogni negozio (quelli che restano, ovviamente e sono pochi). Per i bisogni di Fido? Vediamo di non esagerare: il solido va bene raccoglierlo, ma la pipì... per favore! Andate innanzi tutto a ripulire da escrementi umani e siringhe i giardini Zumaglini. Volete rivalutare la già morta via Italia? Oppure la volete decrepita? Volete incentivare gli acquisti, le passeggiate in questa splendida via del centro, oppure chiuderla definitivamente a morte sicura!? La gente di Biella è arcistufa di restrizioni idiote e stupide, al solo fine di evitare così la classica "vasca" con Fido; ovviamente anche gli acquisti, già ampiamente penalizzati, verranno meno. Biella è una gran bella città, peccato ci siano “certi” biellesi che la portano piano piano all’autodistruzione. Se questa legge passasse, io e Yuma, eviteremo accuratamente questa via, per andare in luoghi dove le persone, con i loro amici pelosi sono i benvenuti. l Raffaella Coda Bertetto Amoruso & Yuma BUONA SANITÀ In Ginecologia tutto eccellente Pochi giorni prima di Natale sono stata ricoverata presso il reparto di Ginecologia dell’ospedale di Ponderano per un intervento programmato da tempo. Nonostante tutto ciò che si dice io ho trovato un’equipe operatoria, dalle infermiere all’anestesista ai medici persone disponibili educate e gentili nonché veramente professionali, in reparto non è mai mancata la disponibilità e la cortesia e dopo soli tre giorni sono tornata a casa a festeggiare con la mia famiglia! Grazie veramente di cuore a tutti... non ho messo appositamente nessun nome perché nessuno si senta escluso! l Maria Grazia Sauda ANZIANI E SOLI Indifferenza estiva e ipocrisia invernale Ogni anno, nei riguardi delle persone anziane e sole, vi sono due sentimenti umani che si alternano tra di loro come stagioni; sono l’indifferenza estiva e l’ipocr isia invernale. Purtroppo, i problemi che provocano disagi agli anziani soli, sono innumerevoli, dei quali non ci si rende conto, se non dopo averli provati personalmente; o meglio, si tenta di ignorarli come se non esistessero, in quanto se non esistono, non necessitano di soluzione e quindi: tutto va ben signora la marchesa! Ecco il significato che il dizionario della lingua italiana dà alle voci solo, solitudine, intelligente e istruito. Solo: senza compagnia, isolato, che non ha con sé altra persona che “v i ve”senza avere accanto a sé familiari, parenti, amici, che soffre di uno stato di isolamento spirituale e affettivo; che è privo di appoggi ecc. Solitudine: lo stato di chi sta o vive solo ecc. Intelligente: colei o colui che non ride mai sulle disgrazie altrui; come il sole brilla di luce propria. Istruito: come la luna, brilla di luce r iflessa. Altri disagi: uno sfratto con relativo trasloco con tutti gli annessi e connessi per finita locazione e non per morosità, tra i quali il reintegro sociale, psicologico e traumatico nel nuovo alloggio e la “spada di D a m o c l e” per un nuovo sfratto e trasloco in età ancora più avanzata, alla fine del nuovo contratto; e non per morosità. Il “v i ve re” isolato in casa ed affrontare le conseguenze di un eventuale malore o incidente domestico, senza poter chiedere di essere soccorsi perché la porta di casa potrebbe essere chiusa a chiave dall’interno dell’alloggio. Lo stato ansioso e depressivo in quanto facile preda di eventuali persone male intenzionale. Quando si sentono abbandonate ed emarginate: un peso morto per la società. Per la memoria confusa, ma soprattutto per l’inevitabilità di ciò che li aspetta in futuro a breve scadenza. Accanirsi contro le persone anziane e sole, è come rubare le caramelle ai bambini ed esserne orgogliosi; allora possono solo piangere per sfogarsi, magari di fronte ad un pasto, consumato in solitudine con l’angoscia nel cuore, in attesa di passare una notte in un letto “f re d d o” e chiedersi se si è ancora in grado di affrontare il giorno dopo. Su tutto questo, sarebbe bene riflettere pensando che gli anni passano e i mesi volano per tutti e che i disagi esistenziali e socio assistenziali non capitano sempre e solo agli altri. Io, personalmente ho constatato quanto sia inutile e dannoso piangere sul latte versato. Colgo l’occasione per porgere i miei sinceri auguri di Buone feste. Sarò degno di una risposta? l Gonnelli Giovanni SOLIDARIETÀ Vicini a Bozzo Rolando per porta imcendiata Esprimiamo la nostra solidarietà militante a Marco Bozzo Rolando, presidente della sezione di Quarona dell’Anpi ed esponente della Cgil Vercelli Valsesia, per il vile atto intimidatorio subito alcuni giorni fa con l’incendio della porta di casa operato da vili neofascisti che, come i loro omologhi degli anni ’20 del secolo precedente, cercano di intimidire chi fa dell’antifascismo militante e dell’accoglienza nei confronti di chi scappa da sanguinosi conflitti - sempre fomentati o addirittura scatenati dall’imperialismo internazionale - la propria condotta di vita, esattamente come Marco Bozzo Rolando. Militanti e simpatizzanti del Pmli auspicano l’organizzazione, entro brevissimo tempo, di un corteo di solidarietà in Valsesia per riaffermare quei valori che resero la Valsesia Medaglia d’oro al valore della Resistenza. l Gabriele Urban Per il Partito marxista leninista di Biella LA VIGNETTA DI CHENZO INTERVENTO SCRIVI ALL’AVVOCATO Cacche, mozziconi e civiltà Prima tradita e poi ricattata Caro direttore, “Il senso civico può essere definito come un atteggia- mento di fiducia negli altri orientato alla disponibilità a cooperare per il miglioramen- to della società in cui si vive”. E’ una frase estrapolata da uno scritto di Francis Fuku- yama - con il quale, ovvia- mente, non ha nulla da spar- tire l’episodio riportato dal suo giornale - ma ben si adatta ai contegni di molti - troppi - concittadini. I quali ritengono che non raccogliere le cacche dei cani, svuotare per strada i posacenere delle auto, buttare cicche, cartacce e bottiglie vuote nelle aree verdi, disper- dere sacchetti di rifiuti lungo le tangenziali non rientri nelle regole da osservare per mi- gliorare la nostra vita perché, tanto, cosa vuoi che sia: c’è sempre chi provvede a ripu- lire. Dimenticando, per igno- ranza ancora prima che per carenza di senso civico, che il costo delle violazioni ricade sulla collettività, contribuen- do ad alzare le tariffe delle bollette e a danneggiare l’am- biente. A queste inosservanze, possiamo aggiungere il vezzo di utilizzare le panchine in un modo alquanto “originale”: poggiando i piedi dove, di nor- ma, dovrebbe starci il sedere. Quando vengono ripresi o sanzionati reagiscono in malo modo e portano, a scusante della trasgressione, argomenti che fanno riflettere perché, es- sendo comportamenti per lo- ro abituali, provocano reazio- ni fastidiose e di grande stu- pore. Rientrano nella catego- ria dei modi di fare esecrabili e da sanzionare anche le soste vietate, l’occupazione dei par- cheggi riservati ai disabili e tutto ciò che, più in generale, attiene alla violazione del co- dice della strada. L’utilizzo del cellulare da parte degli automobilisti è doppiamente pericoloso: per chi guida e per chi li incrocia. Ma tant’è, così va il mondo e i controlli sono sempre pochi: per carenza di personale ma non solo. Di- ciamola tutta, un conto è fare una multa per divieto di sosta, altra cosa è sanzionare chi non raccoglie la cacca del ca- ne o si sbarazza della cicca gettandola sul marciapiede o nel tombino. Per ritornare all’episodio ri- portato dalle cronache, sem- bra che la persona colta sul fatto abbia denunciato un cer- to imbarazzo da parte dei vi- gili. E perché mai? Forse per- ché, trattandosi di una prima assoluta, pensavano di com- mettere una forzatura nei con- fronti del malcapitato? Per- sonalmente, ritengo che pre- tendere il rispetto della legge - sanzionando chi la viola - sia un segnale importante da dare ai cittadini: da parte dell’Am- ministrazione e delle forze dell’ordine. Non si preoccu- pino i nostri vigili: al mugu- gno, o alle reazioni scanda- lizzate, si contrapporrà sem- pre il plauso di chi le regole le rispetta, ed in particolare dei negozianti, costretti ad armar- si ogni mattina di scopa e “bagnor” per ripulire i mar- ciapiedi di schifezze di ogni genere. Che un negozio di Biella ha voluto provocatoria- mente esporre in vetrina, per segnalare un problema e in- vitare tutti al “miglioramento della società in cui si vive”. l Marziano Magliola Una moglie tunisina trasferita- si in Piemonte viene a scoprire che suo marito, già da tempo emigrato in Italia, ha portato avanti nel tempo una stabile convivenza con un’altra donna, dalla quale ha anche avuto un figlio,; lui però, invece di negare o nascondere il fatto, ricatta la moglie con l’ultimatum “se proprio non sopporti la situa- zione, puoi tornare in Tunisia da dove sei venuta, visto che senza di me non potresti man- tenerti in Italia”. Oltre il danno la beffa, verrebbe da dire, ed invece la moglie, anziché fare i bagagli e tornarse sconfitta nel suo paese, nel 2013 decide di presentare denuncia avviando quel procedimento che ha visto condannare il ma- rito per il reato di “maltratta- menti contro familiari o con- viventi” di cui all’art. 572 cp. La norma in questione punisce con la pena base della reclu- sione da 2 a 6 anni chiunque “maltratta” una persona della famiglia o comunque convi- vente o a lui affidata per ragioni di educazione, cura o custo- dia. Il concetto del “maltrattare”, tuttavia, è molto ampio: il fatto che la condotta di maltratta- menti non sia puntualmente definita dal Legislatore, lascia ampio spazio alla valutazione del Giudice. Secondo dottrina e giurispru- denza consolidate, tuttavia, può classificarsi come "maltrat- tante" qualsiasi complesso di atti prevaricatori, vessatori e oppressivi reiterati nel tempo, tali da produrre nella vittima un’apprezzabile sofferenza fisi- ca o morale. Nel caso di specie il ricatto alla moglie volto ad imporle la pre- senza dell’amante dietro mi- naccia di tagliarle i viveri e co- stringerla a tornare nel proprio paese d’origine, è stato giudi- cato come una condotta gra- vemente lesiva della persona- lità del familiare, tale da inte- grare gli estremi del reato di cui all’art. 572 cp. l Laura Gaetini [email protected] LETTERE & OPINIONI

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| 39LUNEDÌ 9 GENNAIO 2017 | Eco di Biella

LET TERE in primo piano

Biella perderà la vecchia funicolarecosì come perse il trenino per OropaTutti quelli che ricordano il trenino per Oropa lo rimpiangono. Nonsolo si è perso un pezzo di storia ma si è buttata via un’oppor tunitàper attirare i turisti. Si giustifica quella scelta sbagliata perché eranoaltri tempi. Ma purtroppo questo modo di ragionare continua ancheoggi. L’Amministrazione che dirige la nostra città ha deciso, senzachiedere il parere dei cittadini (ma questo cosa conta?), di cancellareun altro valore storico: la funicolare del Piazzo. E non è solamenteun “valore storico” (un pezzo di passato che si può rottamare) ma è

anche valore turistico, quindi economico. Chi viene a visitare ilBiellese e la nostra città, e sceglie di salire al Piazzo, certamentepreferirebbe utilizzare un’antica e bella funicolare piuttosto che unbanale ascensore. A Budapest, attraversando il Danubio, si trova unavecchia funicolare che sale alla città antica. I turisti fanno la coda peracquistare il biglietto e sono contenti di pagare per vedere e servirsidi questo bellissima testimonianza storica. Gli Svizzeri hannoconservato i trenini che si inerpicano con stretti tornanti sui collialpini e le cremagliere che salgono fin sotto le cime, e noi liinvidiamo. Qui in casa nostra, invece, siamo ciechi e non capiamo ilprofondo valore delle cose che abbiamo e che i nostri antenati cihanno lasciato in eredità.

l Mattia Sella

PULIZIA E DECOROTutto bene, attentia non esagerare!Scatta l’operazione pulizia nelcentro storico. Mi sento piuttostoirritata dall’ennesima stupidaggine...E' vero, via Italia fa schifo, maattenzione, la colpa non è tutta deicittadini! Per le sigarette in terra?Innanzi tutto mettete degli adeguaticontenitori (ce ne sono pochissimi,sempre stracolmi e quindipuzzolenti) che andrebberoposizionati fuori da ogni negozio(quelli che restano, ovviamente esono pochi). Per i bisogni di Fido?Vediamo di non esagerare: il solidova bene raccoglierlo, ma la pipì... perfavore! Andate innanzi tutto aripulire da escrementi umani esiringhe i giardini Zumaglini. Voleterivalutare la già morta via Italia?Oppure la volete decrepita? Voleteincentivare gli acquisti, lepasseggiate in questa splendida viadel centro, oppure chiuderladefinitivamente a morte sicura!? Lagente di Biella è arcistufa direstrizioni idiote e stupide, al solofine di evitare così la classica "vasca"con Fido; ovviamente anche gliacquisti, già ampiamentepenalizzati, verranno meno. Biella èuna gran bella città, peccato ci siano“cer ti” biellesi che la portano pianopiano all’autodistruzione. Se questalegge passasse, io e Yuma,eviteremo accuratamente questavia, per andare in luoghi dove lepersone, con i loro amici pelosi sonoi benvenuti.

l Raffaella Coda BertettoAmoruso & Yuma

BUONA SANITÀIn Ginecologiatutto eccellentePochi giorni prima di Natale sonostata ricoverata presso il reparto diGinecologia dell’ospedale diPonderano per un interventoprogrammato da tempo.Nonostante tutto ciò che si dice ioho trovato un’equipe operatoria,dalle infermiere all’anestesista aimedici persone disponibili educatee gentili nonché veramenteprofessionali, in reparto non è maimancata la disponibilità e lacortesia e dopo soli tre giorni sonotornata a casa a festeggiare con lamia famiglia! Grazie veramente dicuore a tutti... non ho messoappositamente nessun nomeperché nessuno si senta escluso!

l Maria Grazia Sauda

ANZIANI E SOLIIndifferenza estivae ipocrisia invernaleOgni anno, nei riguardi dellepersone anziane e sole, vi sono duesentimenti umani che si alternanotra di loro come stagioni; sonol’indifferenza estiva e l’ipocr isiainvernale. Purtroppo, i problemi che

provocano disagi agli anziani soli,sono innumerevoli, dei quali non cisi rende conto, se non dopo averliprovati personalmente; o meglio, sitenta di ignorarli come se nonesistessero, in quanto se nonesistono, non necessitano disoluzione e quindi: tutto va bensignora la marchesa! Ecco ilsignificato che il dizionario dellalingua italiana dà alle voci solo,solitudine, intelligente e istruito.Solo: senza compagnia, isolato, chenon ha con sé altra persona che“v i ve” senza avere accanto a séfamiliari, parenti, amici, che soffre diuno stato di isolamento spirituale eaffettivo; che è privo di appoggi ecc.Solitudine: lo stato di chi sta o vivesolo ecc.Intelligente: colei o colui che nonride mai sulle disgrazie altrui; comeil sole brilla di luce propria.Istruito: come la luna, brilla di lucer iflessa.Altri disagi: uno sfratto con relativotrasloco con tutti gli annessi econnessi per finita locazione e nonper morosità, tra i quali il reintegrosociale, psicologico e traumatico nelnuovo alloggio e la “spada diD a m o c l e” per un nuovo sfratto etrasloco in età ancora più avanzata,alla fine del nuovo contratto; e nonper morosità. Il “v i ve re” isolato incasa ed affrontare le conseguenze di

un eventuale malore o incidentedomestico, senza poter chiedere diessere soccorsi perché la porta dicasa potrebbe essere chiusa achiave dall’interno dell’alloggio. Lostato ansioso e depressivo in quantofacile preda di eventuali personemale intenzionale. Quando sisentono abbandonate edemarginate: un peso morto per lasocietà. Per la memoria confusa, masoprattutto per l’inevitabilità di ciòche li aspetta in futuro a brevescadenza.Accanirsi contro le persone anzianee sole, è come rubare le caramelle aibambini ed esserne orgogliosi;allora possono solo piangere persfogarsi, magari di fronte ad unpasto, consumato in solitudine conl’angoscia nel cuore, in attesa dipassare una notte in un letto“f re d d o” e chiedersi se si è ancora ingrado di affrontare il giorno dopo.Su tutto questo, sarebbe beneriflettere pensando che gli annipassano e i mesi volano per tutti eche i disagi esistenziali e socioassistenziali non capitano sempre esolo agli altri. Io, personalmente hoconstatato quanto sia inutile edannoso piangere sul latte versato.Colgo l’occasione per porgere i mieisinceri auguri di Buone feste. Saròdegno di una risposta?

l Gonnelli Giovanni

SOLIDARIE TÀVicini a Bozzo Rolandoper porta imcendiataEsprimiamo la nostrasolidarietà militante a MarcoBozzo Rolando, presidente dellasezione di Quarona dell’Anpi edesponente della Cgil VercelliValsesia, per il vile attointimidatorio subito alcunigiorni fa con l’incendio dellaporta di casa operato da vilineofascisti che, come i loroomologhi degli anni ’20 delsecolo precedente, cercano diintimidire chi fadell ’antifascismo militante edell ’accoglienza nei confronti dichi scappa da sanguinosiconflitti - sempre fomentati oaddirittura scatenatidall ’imperialismo internazionale- la propria condotta di vita,esattamente come Marco BozzoRolando. Militanti esimpatizzanti del Pmli auspicanol’organizzazione, entrobrevissimo tempo, di un corteodi solidarietà in Valsesia perriaffermare quei valori cheresero la Valsesia Medaglia d’o roal valore della Resistenza.

l Gabriele UrbanPer il Partito marxista leninista di

Biella

LA VIGNETTA DI CHENZO

I N T E RV E N TO SCRIVI ALL’AVVOC ATO

Cacche, mozziconi e civiltà Prima traditae poi ricattataCaro direttore,

“Il senso civico può esseredefinito come un atteggia-mento di fiducia negli altriorientato alla disponibilità acooperare per il miglioramen-to della società in cui si vive”.E’ una frase estrapolata dauno scritto di Francis Fuku-yama - con il quale, ovvia-mente, non ha nulla da spar-tire l’episodio riportato dalsuo giornale - ma ben si adattaai contegni di molti - troppi -concittadini. I quali ritengonoche non raccogliere le cacchedei cani, svuotare per strada iposacenere delle auto, buttarecicche, cartacce e bottiglievuote nelle aree verdi, disper-dere sacchetti di rifiuti lungole tangenziali non rientri nelleregole da osservare per mi-gliorare la nostra vita perché,tanto, cosa vuoi che sia: c’èsempre chi provvede a ripu-lire. Dimenticando, per igno-ranza ancora prima che percarenza di senso civico, che ilcosto delle violazioni ricadesulla collettività, contribuen-do ad alzare le tariffe dellebollette e a danneggiare l’am-biente. A queste inosservanze,

possiamo aggiungere il vezzodi utilizzare le panchine in unmodo alquanto “originale”:poggiando i piedi dove, di nor-ma, dovrebbe starci il sedere.Quando vengono ripresi osanzionati reagiscono in malomodo e portano, a scusantedella trasgressione, argomentiche fanno riflettere perché, es-sendo comportamenti per lo-ro abituali, provocano reazio-ni fastidiose e di grande stu-pore. Rientrano nella catego-ria dei modi di fare esecrabili eda sanzionare anche le sostevietate, l’occupazione dei par-cheggi riservati ai disabili etutto ciò che, più in generale,attiene alla violazione del co-dice della strada. L’utilizzodel cellulare da parte degliautomobilisti è doppiamentepericoloso: per chi guida e perchi li incrocia. Ma tant’è, cosìva il mondo e i controlli sonosempre pochi: per carenza dipersonale ma non solo. Di-ciamola tutta, un conto è fareuna multa per divieto di sosta,altra cosa è sanzionare chinon raccoglie la cacca del ca-ne o si sbarazza della ciccagettandola sul marciapiede o

nel tombino.Per ritornare all’episodio ri-portato dalle cronache, sem-bra che la persona colta sulfatto abbia denunciato un cer-to imbarazzo da parte dei vi-gili. E perché mai? Forse per-ché, trattandosi di una primaassoluta, pensavano di com-mettere una forzatura nei con-fronti del malcapitato? Per-sonalmente, ritengo che pre-tendere il rispetto della legge -sanzionando chi la viola - siaun segnale importante da dareai cittadini: da parte dell’Am-ministrazione e delle forzedell’ordine. Non si preoccu-pino i nostri vigili: al mugu-gno, o alle reazioni scanda-lizzate, si contrapporrà sem-pre il plauso di chi le regole lerispetta, ed in particolare deinegozianti, costretti ad armar-si ogni mattina di scopa e“bagnor” per ripulire i mar-ciapiedi di schifezze di ognigenere. Che un negozio diBiella ha voluto provocatoria-mente esporre in vetrina, persegnalare un problema e in-vitare tutti al “miglioramentodella società in cui si vive”.

l Marziano Magliola

Una moglie tunisina trasferita-si in Piemonte viene a scoprireche suo marito, già da tempoemigrato in Italia, ha portatoavanti nel tempo una stabileconvivenza con un’altra donna,dalla quale ha anche avuto unfiglio,; lui però, invece di negareo nascondere il fatto, ricatta lamoglie con l’ultimatum “seproprio non sopporti la situa-zione, puoi tornare in Tunisiada dove sei venuta, visto chesenza di me non potresti man-tenerti in Italia”.Oltre il danno la beffa, verrebbeda dire, ed invece la moglie,anziché fare i bagagli e tornarsesconfitta nel suo paese, nel 2013decide di presentare denunciaavviando quel procedimentoche ha visto condannare il ma-rito per il reato di “maltratta -menti contro familiari o con-v ive n t i ” di cui all’art. 572 cp.La norma in questione puniscecon la pena base della reclu-sione da 2 a 6 anni chiunque“maltratta” una persona dellafamiglia o comunque convi-vente o a lui affidata per ragioni

di educazione, cura o custo-dia.Il concetto del “maltrattare”,tuttavia, è molto ampio: il fattoche la condotta di maltratta-menti non sia puntualmentedefinita dal Legislatore, lasciaampio spazio alla valutazionedel Giudice.Secondo dottrina e giurispru-denza consolidate, tuttavia,può classificarsi come "maltrat-tante" qualsiasi complesso diatti prevaricatori, vessatori eoppressivi reiterati nel tempo,tali da produrre nella vittimau n’apprezzabile sofferenza fisi-ca o morale.Nel caso di specie il ricatto allamoglie volto ad imporle la pre-senza dell’amante dietro mi-naccia di tagliarle i viveri e co-stringerla a tornare nel propriopaese d’origine, è stato giudi-cato come una condotta gra-vemente lesiva della persona-lità del familiare, tale da inte-grare gli estremi del reato di cuiall’art. 572 cp.

l Laura Gaetinil e t t e re @ e c o d i b i e l l a . i t

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