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 Letteratura inglese Il travestimento è un argomento insito e inerente al teatro in quanto tale; lo stesso lavoro dell’attore è quello di travestirsi. Il travestimento è sempre stato sin dai greci un tema importante. È una prassi ma anche una tematica ricorrente in centinaia di opere. L’atto di trasformarsi, di camuffare la propria identità è stato al centro delle commedie da sempre. Questo diventa vero anche nel teatro moderno, che nasce nel rinascimento con la commedia erudita italiana, in cui il tema del travestimento è la maggioranza. È un’eredità anche inglese e di Shakespeare , perché nella commedia di Shakespeare il travestimento è un fenomeno ricorrente e centrale. Esso assume molte forme espressive: ci sono commedie in cui si nasconde la propria identità per poter assistere a quello che succede di nascosto. Ci sono famose figure come Falstaf, o altre nella Commedia degli errori . Il genere comico non esiste senza questo centro motrice del travestimento, per cui in un certo senso il travestimento è tutta la commedia di Shakespeare. Nel nostro corso abbiamo il travestitismo, cioè il travestirsi entrando nei panni dell’altro sesso. Questo è un topos che si trova sin dalle prime commedie greche e latine. La nuova commedia modera inizia da Ariosto in poi, e prende energia anche dalla presenza di questo travestitismo. Questo anche in Shakespeare diventa la forma più importante e ricorrente; per cui in tutte e tre le opere che consideriamo in questo corso c’è al centro la figura femminile travestita da maschio. Questa è una caratteristica di Shakespeare , il quale rivisita e varia questo travestitismo in modo definito e vario, assumendo in Shakespeare implicazioni psicologiche e sociali. In queste commedia è la donna che assume il protagonismo e fa funzionare le cose; una donna sempre costretta a mascherarsi da uomo. Grazie al travestitismo femminile, Shakespeare riesce a mettere in scena la femminilità, dando maggiore spazio alle donne - rispetto a quanto invece non fosse la prassi di quei tempi. Queste donne sono sempre piene di risorse, il che permette loro di sopravvivere nel mondo maschile. Quasi paradossalmente la rappresentazione della donna in Shakespeare passa attraverso il travestitismo. Sono opere che spesso hanno un notevole spessore psicologico grazie soprattutto a questo travestitismo che permette a Shakespeare di inventare la figura femminile sulla scena, figura che fino a quel momento non era esistita se non come stereotipo: in Shakespeare essa supera gli stereotipi. Disguise: identifica qualsiasi cambio di vestito per trasformazione o celare la propria identità, cioè equivalente a travestimento.  Transves tism: ha spesso una connotazione quasi medica, rappresenta cioè una condizione. È più specifico di travestitismo.  Transves tite: chi porta travestimen ti in modo c ostant e

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Letteratura inglese

Il travestimento è un argomento insito e inerente al teatro in quanto tale; lo stessolavoro dell’attore è quello di travestirsi. Il travestimento è sempre stato sin dai greci untema importante. È una prassi ma anche una tematica ricorrente in centinaia di opere.

L’atto di trasformarsi, di camuffare la propria identità è stato al centro delle commedieda sempre.

Questo diventa vero anche nel teatro moderno, che nasce nel rinascimento con lacommedia erudita italiana, in cui il tema del travestimento è la maggioranza. Èun’eredità anche inglese e di Shakespeare , perché nella commedia di Shakespeare iltravestimento è un fenomeno ricorrente e centrale.

Esso assume molte forme espressive: ci sono commedie in cui si nasconde la propriaidentità per poter assistere a quello che succede di nascosto. Ci sono famose figurecome Falstaf, o altre nella Commedia degli errori. Il genere comico non esiste senza

questo centro motrice del travestimento, per cui in un certo senso il travestimento ètutta la commedia di Shakespeare.

Nel nostro corso abbiamo il travestitismo, cioè il travestirsi entrando nei panni dell’altrosesso. Questo è un topos che si trova sin dalle prime commedie greche e latine. Lanuova commedia modera inizia da Ariosto in poi, e prende energia anche dalla presenzadi questo travestitismo. Questo anche in Shakespeare diventa la forma più importantee ricorrente; per cui in tutte e tre le opere che consideriamo in questo corso c’è al centrola figura femminile travestita da maschio. Questa è una caratteristica di Shakespeare ,il quale rivisita e varia questo travestitismo in modo definito e vario, assumendo inShakespeare implicazioni psicologiche e sociali.

In queste commedia è la donna che assume il protagonismo e fa funzionare le cose; unadonna sempre costretta a mascherarsi da uomo. Grazie al travestitismo femminile,Shakespeare riesce a mettere in scena la femminilità, dando maggiore spazio alledonne - rispetto a quanto invece non fosse la prassi di quei tempi. Queste donne sonosempre piene di risorse, il che permette loro di sopravvivere nel mondo maschile. Quasiparadossalmente la rappresentazione della donna in Shakespeare passa attraverso iltravestitismo.

Sono opere che spesso hanno un notevole spessore psicologico grazie soprattutto aquesto travestitismo che permette a Shakespeare di inventare la figura femminile sullascena, figura che fino a quel momento non era esistita se non come stereotipo: inShakespeare essa supera gli stereotipi.

Disguise: identifica qualsiasi cambio di vestito per trasformazione o celare la propriaidentità, cioè equivalente a travestimento.

 Transvestism: ha spesso una connotazione quasi medica, rappresenta cioè unacondizione. È più specifico di travestitismo.

 Transvestite: chi porta travestimenti in modo costante

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Il termine che si usa oggi, che non ha connotazioni psicologiche o morali, è cross-dressing: non è l’abitudine o la pulsione di travestirsi, ma l’atto. È il sinonimo depuratoda qualsiasi connotazione particolare ed è relativo sia al sesso maschile che a quellofemminile.

Drag ha una connotazione simile al cross-dressing, ma è relativo a un certo tipo dispettacolo. In esso c’è sempre qualcosa che porta al grottesco, quasi una caricatura.

Cross-dressing nel teatro elisabettiano

Un motivo particolare per cui Shakespeare si occupa tanto di questa figura dellaragazza travestita, ha a che fare con le stesse convenzioni del teatro elisabettiano. Inesso, infatti, tutti i ruoli femminili erano recitati da ragazzi, boy actor o boy player ;giovani perché così potevano ancora adattare la voce a quella femminile. Molti attori

iniziavano in questo modo all’epoca e poi passavano ai ruoli aggiunti. In As you like it c’è un ragazzo (il boy actor) che interpreta una ragazza la quale impersona un ragazzo.Questo è reso per legge perché le donne non potevano fare cose in pubblico e in scena;quindi i ragazzi acquisivano ottime capacità recitative.

Se da un lato le donne non potevano recitare in scena, i critici del teatro, i puritani cheodiavano il teatro considerandolo una corruzione morale, puntavano le loro criticheproprio su questa figura del ragazzo travestito; era l’oggetto principale del loro disgusto,perché questi ragazzi avevano grandi capacità di seduzione anche nei confronti delpubblico maschile, tanto da rivaleggiare le donne.

Altro aspetto che rendeva questa tematica scottante all’epoca, è una lunga e ferocecontroversia sul modo di vestirsi dell’epoca, che aveva come protagonisti i puritani.Questa era un’epoca in cui il modo di comportarsi e vestirsi degli inglesi stavacambiando grazie all’influenza di modelli di comportamento importati da altri posti,soprattutto dall’Italia, che era il luogo considerato al tempo del peccato. Tutte le nuovemode provenivano dell’Italia. L’inglese che si comportava come l’italiano eraconsiderato travestitismo.

Howard Surrey fu un grande italofilo. Introdusse alcune forme italiane, come il sonetti, ininglese; ma anche fece storia per il suo modo di vestirsi. Per ciò era molto vezzeggiato

dai suoi contemporanei. Era il tipico esempio dell’uomo effeminato, per come lointendevano a quei tempi.

In questo periodo esce una letteratura sulla figura dell’uomo-donna. Fu scritto The

Womanish Man, che critica questo atteggiamento. Il cross-dressing in questo periodo èsentito come una minaccia. Anche perché la società europea di fine 500 aveva unaconcezione della differenza di genere meno precisa della nostra: c’era l’idea che in certecircostanze una donna poteva trasformarsi in uomo, per cui il rapporto tra generi era uncampo minato e non molto stabile, e i vestiti erano ciò che serviva per distinguere.

Famosa fu Moll Cutpurse, donna cross-dressed, che era prostituta e ladra. Ci sono anche

commedie, non di Shakespeare , in cui questa figura reale è rappresentata sulla scena.

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All’epoca di Shakespeare c’era molto interesse sulla questione del genere anche graziealla regina Elisabetta. Ella non era sposata e non aveva figli, quindi non aveva sessualitàe il suo genere era quindi sacrificato. Si mostrava a volte travestita, tipo da soldato. Leispesso si faceva chiamare invece di queen, prince; in pubblico lei metteva da parte laparte femminile per meglio svolgere le proprie mansioni.

Squeaking Cleopatras: the Elizabethan Boy Player.

Lezione 2

Boy actor.

Il fascino dell’androgino: nell’epoca elisabettiana e anche nei tempi antichi questo mito

aveva un forte fascino sull’immaginario letterario, come anche in quello popolare.Nell’epoca elisabettiana era un verbo di culto, soprattutto come categoria filosofica. Unadegli ambiti in cui l’androgina era coltivata nel rinascimento era l’alchimia, in cui lafigura dell’androgeno rappresentava la perfezione. In tutta la simbologia alchemica c’èal centro del cosmo questa figura, che da un punto di vista matematico rappresenta lo0, ed è la base stessa dell’alchimia; da un punto di vista simbolico l’androgeno staassieme a sole e luna, zolfo e mercurio, che erano gli elementi dell’alchimia.L’androgeno riassume in se gli opposti, quindi esprime un’infinita potenzialità, per cuiquesta figura sta al centro un po’ di tutte le arti occulte di origine platonica. C’èun’infinità di rappresentazioni di questa figura all’epoca.

L’elemento dell’androgeno è la completezza, una figura circolare che sussume in se iltutto, mentre i singoli sessi sono figure imperfette. L’oro poteva crearsi solo sotto ilsegno dell’androgeno, a partire dalla base dell’alchimia, già da Trimegisto. L’androgenoè anche rappresentazione della conoscenza, colui che riassume in se tutte le sfere dellaconoscenza. C’era un numero molto grande di queste rappresentazione alla fine del 500.

Quello che ha affascinato sui discorsi dell’androgeno, è “la nostalgia della completezza”.La figura dell’androgeno è quella che ci riporta a un’epoca precedente in cui l’uomo eraun essere completo; è un mito delle origini dell’umanità e dà l’idea che originalmente gliessere umani fossero completi e autosufficienti, la cui divisione è una cosa accadutadopo: e tale divisione è vista come perdita.

Il primo testo in cui la figura l’androgeno è legato al racconto dell’origine dell’eros, cioèdell’amore umano; questo è il Simposio, e in esso a parlarne è Aristofane. Parlandodell’amore, Aristofane non fa un discorso filosofico, come invece avevano fatto ipersonaggi del racconto che avevano parlato prima di lui: Aristofane racconta unastoria. Essa ha un qualcosa di grottesco, ma esprime in sé la potenza dell’amore. Non èun caso che sia un commediografo a parlare di amore attraverso un racconto; inoltrel’amore è la base della commedia, come trionfo dell’amore sulle vicissitudini della vita.Aristofane prende sul serio il suo compito, anche se la storia è un poco comica e

grottesca: esso è per certi versi un racconto aristofanico, serio e ridicolo insieme. Nellastoria della riflessione sull’eros, sull’androginia, questo discorso è fondamentale; tanto èvero che il discorso di Aristofane viene direttamente citato da Shakespeare - anche se

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molti studiosi shakespeariani lo negano: ne La dodicesima notte, nell’ultimo atto,quando i due gemelli maschio e femmina si riuniscono alla fine magicamente, il ducache li guarda dice che sono due metà di una mela scissa in due, che è la stessaimmagine usata anche da Aristofane.

Da questo discorso nascono già le prime idee, come la forma circolare. L’androgino eraposto in un cerchio e partecipa alla dialettica tra terra, sole e luna: egli contiene in setutti i principi dell’universo. Questo racconto, in parte folkloristico e parodico, ha tutti glielementi dei discorsi platonici sulla figura dell’androgeno. È proprio la potenza di questefigure a generare l’invidia degli dei, fino a che Zeus decide di intervenire contro questiche possono rivaleggiare gli dei stessi, prendendo la decisione di tagliarli in due. È laperdita della purezza originaria dell’uomo. C’è un prima e un dopo, ovvero non c’è solouna fissione fisica in due generi, ma anche temporale: prima c’era un’innocenzaarcadica, per cui l’uomo androgeno si abbandonava alla gioia e ai giochi; dopo di chel’uomo perde la propria innocenza, dovendo camminare sulle gambe in verticale e non

potendo più rotolare. L’uomo ha perso lo stato di grazia originale. Nel testo c’è ilparagone al taglio delle sorbe, il quale diventerà un topos e sarà ripreso anche daShakespeare (come già visto↑).

Qui Aristofane spiega l’origine del desiderio. Il desiderio etero non può prescindere dallafigura dell’androgeno, perché non è altro che la ricerca della metà perduta - e questo èpoi quello che si vede anche nelle commedie di Shakespeare , cioè che la scoperta deldesiderio, dell’amore per l’altro genere, passa sempre per attraverso; non ci può essereamore se non passa attraverso cross-dressing. Tutte le commedie presentano unprocesso di maturazione delle protagoniste femminili ma anche di quelli maschili:all’inizio sono acerbi e non sanno cosa vogliono e non sono ancora capaci di amare;grazie al desguise, all’essere costretti ad assumere le sembianze dell’altro sesso,scoprono la possibilità di amare e il desiderio per il maschio. Sin da Aristofane iltravestitismo è il momento di sospensione dell’identità, ma proprio grazie a questo siriesce a scoprire l’altro. La maturazione dei personaggi passa attraverso una faseandrogena. Non si può prescindere dalla figura dell’androgeno se si vuole imparare adamare.

Poi Aristofane racconta anche l’origine di altri tipi di desiderio - oltre quello etero - comequello omosessuale. Qui siamo nella Grecia antica, in cui si predicava la superioritàdell’amore omosessuale, soprattutto maschile. Nelle opere che vedremo c’è sempre un

momento di forte ambiguità, per cui questi personaggi travestiti suscitano fascino inaltri personaggi dello stesso sesso. L’androgeno è al centro di una sorta di desiderioincrociato, avendo un faschino su tutti. Il mito dell’androgeno rimane intatto nell’epocamoderna, e molto in Shakespeare: esso ha tutti i tratti culturali che Platone attribuisce aquesta figura, senza che essi abbiano subito una diminuzione di fascino. Questo è quelloche succedeva anche nelle performance del teatro elisabettiano: il boy actor facevaperdere la testa a uomini e donne.

Questo è il momento fondante del mito dell’androgeno. Siamo però in ambito teatrale,quasi a dire che la nascita dell’androgeno è in contemporanea con quella del teatro.

Lezione 3

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Shakespeare in love. La sceneggiatura è di Tom Stoppard e Marc Norman. Il film èun’insieme di citazioni, basato sull’idea di una donna che vuole diventare boy actor.Ambientazione 1593, periodo di Shakespeare giovane, perché sono gli anni delle primeopere di successo. Già ha avuto successo con I due gentiluomini di Verona, e stascrivendo Romeo e Giulietta.

Lezione 4

Il film ha diverse citazioni. Anche alcuni personaggi sono storicamente esistiti. Ecco unelenco

Christopher Marlow, grande rivale di Shakespeare , coevo perché nato nel medesimoanno, ma affermatosi prima. Ha successo a fine anni ’80, con Faust, Il massacro di Parigi

e altri. C’è un’allusione alla morte di Marlow nel film, nel 1593; la sua morte fu forse pervia del fatto che faceva la doppia vita come spia anticattolica per Elisabetta (nonostantelui fosse probabilmente cattolico). Viene ucciso in un bordello a opera di un’altra spia.Figura più pericolosa di Shakespeare, accusato persino di ateismo e omosessualità ealtro. È anche stata pensata la teoria per cui Marlow possa essere lo stessoShakespeare, per via del fatto che il primo è morto proprio quando il secondo hacominciato ad avere successo.

Il bambino sadico è in realtà John Webster, altro drammaturgo, autore di The Whitedevil; le sue opere sono spesso ambientate in Italia, in una visione machiavellica disangue e vendette.

Philip Henslowe. Grande impresario proprietario di teatri, capo di una delle grandicompagnie, non di Shakespeare (nel film Shakespeare lavora per lui, cosa nonesatta). Questa è una figura molto importante perché finanziava e commissionavaopere. Fu autore di un diario, in cui ci sono tutte le note di registro, e grazie a cuisappiano come funzionava il teatro (es.: anche mancando la scenografia dipinta c’erano

oggetti scenici che portavano gli attori, costumi ricchi, ecc.), il che ci mostra un teatropiù ricco di quanto si pensi.

Will Kempe, primo buffone del teatro di Shakespeare , (quello con il cane), che lasciò lacompagnia nel 1599 e scrisse del suo itinerario fatto danzando in tutta l’Inghilterra. Lui,nel film, rappresenta il buffone in I due gentiluomini di Verone, fatto realmenteaccaduto.

 

La regina aveva il beneficio di aumentare prestigio della rappresentazione teatrale, eamava Shakespeare, per ciò c’erano alcune sue rappresentazione a corte; quello che

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non accadeva era che la regina fosse tra le altre persone in un teatro comune. Essa eraben disposta verso i teatri.

Master of the revels, figura importante della corte, colui che aveva la responsabilità diconsentire o meno tutti gli spettacoli; spesso negava, facendo da censore.

Edward Alleyn, il primo grande attore di quell’epoca, che recitava in tutte le opere diMarlow, e che si arricchì tanto da creare una scuola; fu il primo attore a diventaregentiluomo. Era della compagnia dell’ammiraglio, mentre quella di Shakespeare eraquella del ciambellano.

Richard Burbage, il protagonista maschile di tutte le opere di Shakespeare. Eracollaboratore di Shakespeare. Aveva grande successo con le signore: c’è un episodioper cui, facendo la parte del Riccardo III, una volta una signora gli diede unappuntamento a casa; questo è origliato da Shakespeare che lo sostituiscenell’incontro.

Conte di Wessex si ispira al conte di Essex, grande favorito della regina che si riveleràpoi un traditore, che nel 1601 tenta di sostituirsi alla regina con una congiura; iltentativo fallisce e lui viene ucciso.

Ci sono le guerre dei due teatri, il Rose e il Curtain, i due teatri più importanti.

C’è il gioco delle allusioni letterarie. Il film chiama in causa tre opere. C’è una sorta ditrasformazione di un’opera nell’altra: da I due gentiluomini di Verona (che è la primaopera di Shakespeare sul travestitismo, la prima delle 4. Qui una delle protagonistefemminili, per seguire l’amato Proteo, si traveste da paggio e si trova coinvolta in un

doloroso triangolo amoroso. Un travestitismo motivato dall’amore - che è uno deipossibili motivi di un travestitismo). Shakespeare sta poi scrivendo Romeo e Giulietta,mentre alla fine del film, la storia d’amore tra i due protagonisti sarà d’ispirazione peruna nuova commedia, La dodicesima notte (in cui la protagonista travestita è Viola)

Aristofane. Il primo esempio di prima vera commedia del travestitismo la dobbiamo alui. Fu l’inventore, come commediografo, della trovata del travestitismo di uomo indonna. Questo è presente ne Le donne alle Tesmoforie, 411ac, in occasione della festadedicata alle donne. Commedia che mette in scena un conflitto tra uomini e donne,perché durante questa festa c’è assemblea di donne - in cui non sono ammessi uomini -di Atene che mettono sotto accusa Euripide per il modo il in cui nelle sue opere eglitratta le donne. Euripide per salvarsi da questo, poiché non può entrare nelle assemblee

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perché maschio, invia un attore travestito da donna per difendere la sua causaall’interno dell’assemblea. In questo caso il travestitismo coincide con un attore stesso.Euripide chiede ad Agatone - uno degli attori più famosi dell’epoca -, che delega aun’altro. C ‘è la scena della trasformazione, una scena rituale in cui questo Mnesiloco èritualmente effeminizzato attraverso il taglio dei capelli e altro, e poi vestito da donna e

mandato a difendere Euripide: ma con scarsi risultati.

L’attore per Aristofane è colui che si sacrifica, venendo meno della propria identità: ilsuo dovere è castrarsi, nel senso di essere il meno possibile se stesso. La bravuradell’attore coincide con il grado in cui è capace di disfarsi di se. In questa commedia c’èuna sorta di allegoria dell’attore, per cui il travestitismo è l’emblema del mestiere edella bravura dell’attore: Mnesiloco deve riuscire a recitare il sesso opposto,convincendo in questo modo un pubblico (le donne) piuttosto tosto.

Questa sinonimia tra travestitismo e l’arte di fare l ‘attore la si trova sempre: cioè l’ideache il protagonista travestito sia chiamato a un sacrificio che riguarda tutti gli attori; labravura dell’artista shakespeariano è quello di fare innamorare tutti i sessi di se.L’attore è una figura androgena in questo senso. C’è questa metafora della castrazione,perché colui che si presenta dall’altro rinuncia alla propria sessualità, e questo sitraduce nell’impossibilità di esprimere questo sentimento. La figura dell’eunuco è unadelle metafore importanti della commedia del travestitismo.

Un importante passo successivo sono le commedie di Plauto e Terenzio, i grandi modellidella commedia italiana del rinascimento, importante anche legato Shakespeare chemolto probabilmente le conosceva. Una commedia di Terenzio è Eunuchus, che nonpresenta travestitismo nel senso stretto, perché non c’è passaggio di genere, ma c’è

una simbolica castrazioni: infatti il protagonista, per realizzare il proprio desiderioamoroso, si fa introdurre in casa dell’amata presentandosi come eunuco: questo portache nessuno sospetti di lui e che egli, in quanto dichiaratosi eunuco, faccia da guardiaalla signora, anche durante la toletta. L’ironia paradossale è che il protagonista non sitraveste da donna ma nel suo opposto. Chèrea recita il proprio opposto, infatti lui erauomo passionale, che deve fingersi più spento, perché si sta fingendo eunuco. Questorappresenta sempre la figura dell’attore. Avrà successo Chèrea, perché realizza il suosogno e mette in cinta la ragazza. Poi i due si sposano e tutto sarà smascherato ma nonpunito, anzi.

Anche qui c’è la castrazione come rinuncia, che porta il personaggio a esprimere megliose stesso.

 Tutti i personaggi travestiti in Shakespeare sacrificano qualcosa di se, ma per ottenereil loro desiderio e potersi esprimere meglio.

Questo è il più importante modello per la commedia del rinascimento, quelladell’eunuco. In Shakespeare ci sono molti echi di questa commedia, primariamentel’idea di doversi castrare per ottenere qualcosa.

Quelli di questi due opere di Aristofane e Terenzio sono due momenti della commediaantica che avranno forti ricadute nella commedia moderna.

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Commedia italiana.

Le primissime commedie italiane, nei primi anni del 500, hanno la figura dell’uomo e odella donna travestiti. Il travestitismo lo troviamo in Ariosto, Machiavelli. La primagrande commedia del cross-dressing, nel senso di un travestitismo doppio, è una dellepiù che saranno tra le più ammirate dal teatro inglese: La calandria di Bibbiena. È uncaso straordinario che sia stato rappresentato, perché viene messo in scena a Urbinonel 1513, nello stesso anno in cui il suo autore è fatto cardinale. È una delle commediepiù esplicite sul piano erotico, che festeggia la vitalità soprattutto sessuale, senza avereparticolari vincoli morali, perché i personaggi si esprimono senza freni e alla fine sonoanche premiati.

L’autore, Bibbiena, era un diplomatico legato ai Medici costretto poi dal futuro Leone X afuggire al palazzo ducale di Urbino. Lui era grande amico non solo del duca di Urbino ma

anche del Castiglione. Bibbiena è uno dei personaggi principali del Cortegiano, ed èportavoce di una nuova cultura, di un nuovo senso umanistico della culturarinascimentale. È un curioso il binomio tra la nuova cultura umanistica che si esprimenel Cortegiano e la drammaturgia; Bibbiena era al centro del rinascimento teatrale eculturale.

Il prologo della commedia è di Castiglione. Questa commedia deriva da modelli latini dauna parte, mentre dall’altra dalla novellistica, come Boccaccio. Da Plauto deriva lapresenza di due gemelli (cosa che avviene nei Menecmi), in questa commedia però sonodi sesso opposto e non si conoscono perché allontanati alla nascita. Il protagonista Lidio

si fa introdurre nella casa della donna amata vestendosi da donna, dandosi un nomeche, come si scoprirà poi, è lo stesso della gemella - che però, appunto, lui non conosce-. cioè Santilla; la gemella invece si traveste da uomo e si fa chiamare Lidio. Questocomplica le varie occasioni di scambi di identità. La vittima è Calandro - nome cheproviene da Boccaccio - e tutta l’opera è boccaccesca.

Ci sono due momenti topici: Lidio femmina che produce un monologo, a beneficio delpubblico, in cui egli riflette sulla sua situazione e sul rapporto tra uomini e donne.Questo monologo autoriflessivo, si ritrova sempre nella storia della commedia: cioè ilfatto che il personaggio travestito ferma l’azione e parla della sua condizione ditravestito. L’altro è la II scena atto IV, la quale mostra la castrazione. È il momento della

risoluzione della trama.

Il primo è un momento di meditazione esistenziale e teatrale.

L’altro è uno dei momenti di maggiore erotismo esplicito spinto.

Lezione 5

La prima commedia del travestitismo inglese è opera di un autore venuto di poco prima

di Shakespeare. Siamo negli anni ‘80 del 500. È il primo scrittore che ha vissuto con iguadagni della sua scrittura, John Lyly. Ebbe un periodo di grande successo. Autoreraffinato per avere inventato un nuovo modo di scrivere elegante ma artificiale, retorico;

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fu il primo scrittore elisabettiano in senso stretto, il primo autore ad avere introdotto unnuovo stile, pieno di artifici retorici. Prima si afferma come romanziere, con Euphues-

The anatomy of wyt , del 1578, in cui il tema è l’amore cavalleresco. Il successo è datodall’invenzione di questo stile definito euphuism. Lyly era un uomo istruito a Oxford, e ilsuo stile è un inglese latinizzante (prediligendo parole di derivazione latina) adottando

dispositivi della retorica classica. Fra questi lui ama le figure della simmetria: ha unamania per figure simmetriche, come l’isocolon, cioè periodi di stessa lunghezza,parallelismi, antitesi, figure di suono, di parola. Tutto estremamente artefatto, cosa cheall’epoca fece scalpore, perché la prosa inglese era stata strumentale fino ad allora.

Questo stile artefatto avrà grande ricaduta sul teatro elisabettiano: Shakespeareinizierà ad avere questo stile, soprattutto nelle prime commedie (come il discorso ne I

due gentiluomini di Verona); poi farà anche parodia di questo stile (come in Enrico IV),quando ormai sarà superato.

Nel 1580 Lyly si sposta dal romanzo al teatro. Diventa il gestore di un grande teatro ,Blackfries (che diventerà poi uno di quelli della compagnia di Shakespeare ). In questoperiodo ci sono molte compagnie fatte di bambini, children’s companies, - meno sonoquelle di adulti perché hanno meno successo (anche Amleto si lamenta - quindi lostesso Shakespeare - che queste compagnie attirano di più). Questi bambini eranoprofessionisti (bambini spesso entrati in queste compagnie loro malgrado): questoteatro piaceva alla regina. Era un teatro cerimoniale (non mettevano in scena drammi,ma piuttosto cose allegoriche in stile cortese, fantastico).

Lyly è autore di alcuni successi di queste compagnie, tra cui Endemione e Galatea.Questa è un po’ osé, perché è la prima volta che i bambini recitano en travesti: i

bambini già recitavano nel ruolo di donne, ma è la prima volta, in Galatea, che ci sonodue personaggi femminili che si travestono da maschi.

Galatea fu composta intorno al 1584 e messa in scena davanti alla regina Elisabetta nel1588; può darsi che sia stato scritto per la regina, ma fu pubblicato nel 1592. La storiariguarda il mondo romano della mitologia latina; un mondo romano però anglicizzato,perché ci troviamo nella contea del Lincolnshire. I personaggi sono quelli dellecampagne inglesi, ma hanno nomi latini e hanno a che fare con gli dei romani. C’è unavoluta contaminazione tra mondo rustico inglese e mondo bucolico romano e

soprannaturale.

Nettuno in questo villaggio, ogni 5 anni, esige il sacrificio della vergine più bella delvillaggio per essere data in pasto ad Agar, un mostro, altrimenti il dio minaccia dispazzare via il villaggio. Nella commedia siamo arrivati al 5° anno. Ci sono due fanciulle,sconosciute una all’altra, che i padri cercano rispettivamente di nascondere vestendoleda maschi e mandandole nelle foreste (la presenza della foresta è molto forte in tuttele commedie del travestitismo; è sempre un secondo mondo, in cui la ragazza travestitavaga durante questa fase di non identità, e dove di solito si scopre l’amore); dentro diesso incontrano. Ognuna delle due pensa che l’altro sia un maschio e s’innamorano

l’una dell’altra. Tutti quelli che passano dalla foresta, dalle ninfe ai pastori, siinnamorano anch’essi di questi ragazzi. Interviene cupido per mettere ordine percomando di Diana, e le cose si aggiustano e le due fanciulle tornano tali e si sposano.

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Gallathea, atto II, scena 1° (scheda)

Il primo momento è l’incontro nella foresta tra le fanciulle travestite che si incontrano esi credono maschi l’un l’altra. Il primo discorso di Galatea è il momento di auto-riflessione da parte della protagonista (di cui si è già parlato), in cui esprime unmomento di disagio. In queste commedie è generalmente presente un momento di crisirelativo a questo proprio travestimento, dato sia per il timore di essere scoperta, il chela esporrebbe al pericolo, sia per il timore di non essere in grado di fare bene la propriaperformance, ovvero convincere gli altri del proprio travestimento. C’è sempre questomomento di defaiance, quando il travestitismo riguarda un personaggi donna; quandoinvece è il maschio egli non si pone mai il problema se ce la farà o meno, perché sicurodi se.

Caratteristica di queste commedie del travestitismo è il luogo in cui la psiche femminile

è esplorata maggiormente. Queste donne sono pieni soggetti, non solo oggetti dellosguardo o del desiderio o di mercificazione, ma diventano veri e propri personaggi,consapevoli di quello che fanno e dei rischi che corrono. Questi monologhi delle donnetravestite sono i primi accenni, nel teatro moderno, a un vero e proprio protagonismofemminile.

Nella sintassi ci sono molti parallelismi, assonanze, e altre figure retoriche.

Delle due fanciulle quella più sensibile è Galatea, mentre Filida è più sportivanell’affrontare la sua parte, disposta anche a divertirsi, e più disposta a prenderla comeuna cosa ludica. Spesso in queste commedie le donne riescono meglio degli uomini:sono superiori (il che si vede in Shakespeare, in cui gli uomini fanno figure magre,mentre la donna è piena di risorse). C’è in questo genere di commedia una fortetendenza verso il capovolgimento delle gerarchie e di quelle opposizioni binarie chesono diventate luoghi comuni, come: l’uomo è istruito e la donna no, l’uomo prendel’iniziativa e la donna no; questi vengono sempre rovesciati, e la donna ha maggioreconsapevolezza e intelligenza degli uomini. È una nuova figura di donna,intellettualmente dotata.

Il boy actor tra 500 e 600I teatri furono chiusi dalla rivoluzione puritani nel 1642 e lo rimangono per 20 anni. Inquel periodo scompare la figura dell’attore professionista e del drammaturgo. Avvienecomunque qualche rappresentazione domestica, quindi una certa tradizione di attorimaschi travestiti continua. Quando poi nel 1660 i teatri riaprono entrano per la primavolta le donne attrici, perché non ci sono più le compagnie maschili, quindi le partifemminili sono date alle donne. Ma ci sono ancora attori della vecchia generazionespecializzati nelle parti femminili.

Film Stage beauty . Il film riguarda uno di questi, un ultimo boy actor; il film è centrato su

una rappresentazione dell’Otello. Poi l’attore maschile entra in crisi e perde il suo lavoroe il suo amante, perde il sostegno di un nobile e viene emarginato. Quella che lo

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assisteva nel vestirsi prende le sue parti e gli chiede di addestrarla nel ruolo diDesdemona. Lui accetta.

Lezione 6

I due gentiluomini di Verona.

Prima opera del travestitismo, opera che contiene tutte le tematiche e la drammaturgiadel travestimento che si troveranno anche in quelle future. Questa è un’opera giovanile,addirittura si è ipotizzato essere la prima o comunque tra le primissime. Le date delleopere si Shakespeare sono speculative, infatti ci sono poche date certe. Questa inparticolare, c’è chi l’attribuisce agli anni ‘80, chi ancora prima che Shakespeare arrivi aLondra, chi addirittura tra 93-94; sembrerebbe in ogni caso appartenere ai primi anni‘90, forse al ‘90 stesso ed essere una delle sue prime opere a essere messe in scena a

Londra.

Non si sa dove sia avvenuta la prima rappresentazione, ma sembra improbabile chefosse stata scritta per essere messa in scena in un grande spettacolo - anche se in essasono presenti elementi popolari, tipici delle rappresentazioni per vasto pubblico misto.

È la prima commedia in cui c’è il dispositivo del travestitismo da ragazza in ragazzo(→Giulia si trasforma in Sebastiano).

Si ispira in parte alla tradizione del romance, un genere fantastico, che non aspirava alrealismo (come invece il futuro novel) ma alla fiaba e alla mitologia, spesso coninterventi di carattere soprannaturale: un amor cortese rappresentato in un contesto piùfiabesco che realistico (come invece era ad. es. in Boccaccio).

La trama è presa da un romance portoghese, Diana Enamorada, di Jorge deMontemayor. Dalla tradizione romanzesca Shakespeare eredita una serie di elementi: I

due gentiluomini di Verona è ambientato a corte - e quindi fu scritto forse per essererappresentato davanti alla regina Elisabetta. Prima è la corte di Verona, e poi ci sisposta alla corte di Milano. Dal romance prende anche la presenza pastorale - presenzadel green world -, che contrasta con quello della corte: la foresta fornisce un altrove

dove tendenzialmente il tempo si è fermato, quasi a rappresentare un’età dell’oro, in cuiappunto tutti gli abitanti si dedicano ad attività innocenti - caccia, ecc. -, rappresentandoun rifugio (→Valentino lascia la corte di Milano per andare nella foresta vicino a Mantovain cui trova dei fuggiaschi della corte, dei i fuorilegge alla Robin Hood, cioè fuorileggepiù onesti dei benpensanti invece corrotti della corte. Qui Shakespeare prende laleggenda di Robin che, nel periodo in cui quest’opera viene scritta, è molto di moda e losi ritrova in diversi plays).

Altra fonte importante sono le commedie e i romance di Lyly, da cui prende due o tre

cose, sia dal teatro che dal romance: una di queste è la tematica della commedia, cioèl’amicizia maschile. (Giulia si traveste da uomo perché quello in cui deve andare è unmondo maschilista, tanto che il rapporto tra uomini era considerato migliore del

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rapporto uomo-donna. Ci sono due donne protagoniste che sono oggetti dell’amore eoggetti di scambio.).In quei tempi andava forte il tema dell’amicizia, con una acaratterizzazione misogina, perché la donna diventa quasi merce e ha poca importanzasociale, e il suo ruolo è solo quello di sposarsi e obbedire. Al contrario, l’amicizia tramaschi era una cosa nobile che nobilita un giovane gentiluomo, ed è superiore anche

all’amore uomo-donna. Il rapporto tra Proteo e Valentino è quello di una forte amiciziache sconfina quasi in qualcosa di più forte: non un rapporto omosessuale inteso comeoggi, ma una forma di passione comunque in parte anche fisica, che allora eraaccettata: a quei tempi era ad esempio normale per gli uomini dormire insieme. Ci sonomolte testimonianze di queste forme estreme omosociali, in cui amicizia uomo-uomo ètotalizzante e sorpassa ogni altra, fonte di profonde emozioni e legami. <Es.:ReGiacomo I nelle lettere a Buckingham lo chiama sua moglie>. Questo non è un qualcosadi gay, ma solo un modo di mostrare passione.

Quindi in questo periodo nasce una forte tematica legata all’amicizia, piena però di

misoginia: la donna è altro e tende a creare dissensi tra gli uomini, non rapporto buoni.La donna è quindi un elemento pericoloso, o per lo meno superfluo, perché presentesolo per essere sposata.

Shakespeare riprende questo, e mette al centro della commedia il tema dell’amicizia tramaschi - Proteo e Valentino. Proteo, dovendo scegliere tra il seguire Valentino v a Milano- in cui è andato per completare la sua formazione da gentiluomo - e il rimanere aVerona in cui era la fidanzata, sceglie di seguire l’amico.

La grande innovazione di Shakespeare è il fatto di eleggere come protagonisti reali, nontanto i due maschi, ma le donne, alle quali appartiene il protagonismo morale,drammaturgico, scenico e verbale - cosa che non si trova nelle altre opere del periodo.Giulia decide di andare a Milano per seguire il suo amato e si traveste per proteggersi -in quanto donna - durante il viaggio che deve fare. La percezione degli eventi da partedel pubblico, coincide con quello di Giulia, la quale arriva a Milano e scopre Prometeoinnamorato di Silvia - amata a sua volta da Valentino - il quale la corteggia, anche arischio di tradire l’amico. Giulia, travestita, spia, origlia, e vede tutto quello chesuccede, perché fattasi - vestita da uomo - paggio di Prometeo, il quale la mandaaddirittura a corteggiare per lui Silvia: Prometeo arriverà anche a minacciare Silvia di

stupro - sempre davanti a Giulia travestita .Quindi Giulia è soggetto protagonista ma anche pubblico: è l’unica che sa tutto quelloche sta accadendo, ed è l’unica che ha una visione d’insieme; quindi è Giulia l’oggettodelle sensazioni del pubblico, il quale “fa il tifo” per lei.

Questo è prima volta che succede nel teatro inglese, e per questo è rivoluzionario,perché cambia i valori in campo.

Silvia ha meno risorse di Giulia, ha meno iniziativa ed è più vittima di Prometeo, però sidistingue per la sua fedeltà a Valentino. Qui si forma un sodalizio indiretto tra le due

donne, perché, mentre Giulia vuole proteggere Silvia da questa situazione, Silvia,quando Prometeo fa le sue avance, si preoccupa per quella ragazza di cui lui è già

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fidanzato e che sa innamorata di lui, ovvero Giulia. Quindi questo rapporto risulta modopiù forte di quello maschile, all’interno della commedia.

Il travestimento di Giulia è quello da paggio - travestimento tipico nelle commedie ditravestitismo -, un travestimento fatto per amore - altra scelta tipica. Presentandosi damaschio, porta nel mondo violento degli uomini i valori femminili di fedeltà, moralità, maanche dell’amore vero, non fatto solo di parole. È un ruolo salvifico - che è un topos ditutte le opere di Shakespeare quando si parla di queste donne -, cioè Giulia riesce asalvare l’uomo, il mondo, dal vizio: il mondo è rinnovato grazie all’intervento delladonna: questa è la prima volta che una rappresentazione ha un connotato simile.

Il titolo risulta quindi quasi paradossale, “I due gentiluomini”, quando molto piùappropriato sarebbe stato un titolo che avesse riportato le protagoniste femminili.

Altro aspetto tipico di Shakespeare è l’ambientazione in Italia, i cui riferimentigeografici sono però sempre imprecisi. Shakespeare manca di senso geografico italiano- come nel Racconto d’inverno, in cui dice esserci un grande porto a Mantova, comeinvece non è. Anche ne I due gentiluomini di Verona ci sono gaffe: ad esempio il viaggioverso Milano dei due amici avviene lungo un fiume, cosa che non è possibile nella realtà.Shakespeare non presta molta attenzione ai dettagli geografici: i luoghi dell’Italia sonoluoghi mitici per gli inglesi, che nessuno si occupava di visitare. Sono luoghi famosi inInghilterra, ed avevano una certa attrattiva.

Da un lato l’Italia è fonte della cultura, da cui nascono tutti i generi letterari del tempo -come la tragicommedia de Il mercante di Venezia. La cultura era sinonimo dell’Italia,quindi la scelta dell’ambientazione per Shakespeare era quasi obbligata.

Mantova è molto ricorrente in Shakespeare come luogo altro dalla città - anche inRomeo e Giulietta-; in Shakespeare è un luogo sempre associato con il crimine, ilpericolo, in cui si creano veleni, un luogo off-limits e pericoloso.

D’altro canto, l’Italia era mal vista perché luogo della chiesa cattolica, di corruzione -sull’idea di un Machiavelli cattivo -; era il luogo dei vizi peggiori. Per cui ad esempio laMilano di questa opera, non è un luogo di vere corruzioni, ma comunque viziato, che habisogno di purificazione - che avverrà tramite una donna, Giulia.

La commedia ha poi una sottotrama comica - tipico in Shakespeare - data dallapresenza di un qualche buffone: in questo caso sono due. Nella trama principale c’è unlinguaggio raffinato, aulico, cortese; i personaggi alti parlano quasi sempre in versi - ladistinzione tra versi e prosa è importante in Shakespeare -: parlano in versi sciolti, cheè la forma prediletta da Shakespeare , con pentametro giambico. Mentre i clown usanouna prosa idiomatica popolare, ricca di slang e oscenità; un mondo carnevalesco che ha

la funzione di intrattenere, perché il pubblico era molto variegato : una comicità fisica,che era quindi una attrazione per i membri meno colti. La sottotrama comica è a volteuna presa in giro della trama alta, con un effetto di satira bassa nei confronti dei

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comportamenti delle caste superiori. I comportamenti dei buffoni, sono una parodia diquelli dei personaggi alti.

Il linguaggio dei signori risente molto qui dell’eufoism, fatto di parallelismi, simmetrie,assonanze, anafore, ripetizioni, ecc: è l’unica opera di Shakespeare ad avere questo

stile, per questo sembra un’opera giovanile.

Brani (commentati in classe)

 Tre momenti nella transizione trasformativa di Giulia: il 1° in cui lei decide con la suaancella di travestirsi; 2° quando lei è messaggera d’amore per Proteo - in cui c’è il tipicomonologo femminile in cui essa mostra il proprio disagio per il ruolo che sta recitando;3° scena del riconoscimento in cui la vera identità di Giulia è scoperta e in cui siriconcilia con Proteo che viene perdonato - per poi sposarsi.

Questa è un’opera ovidiana, in cui il tema del metamorfismo è molto presente:Shakespeare ha Ovidio come scrittore preferito e lo cita continuamente nelle sue opere.Il nome Proteo denuncia un’indole che cambia facilmente: rappresenta l’instabilitàdell’uomo e del giovane. Il nome Valentino è per eccellenza il simbolo dell’amorecostante. La presenza trasformativa più importante è quella del fatto che l’amore riescea cambiare il mondo.

1°) È pieno di allusioni al cambio di sesso di Giulia, in cui non si risparmiano battute osé,

nonostante sia un dialogo tra donne. È molto importante il rito del travestimento, larinuncia alla propria sessualità che qui è resa come un gioco. Giulia è una fanciullacasta, però spiritosa ed emancipata - anche perché va da sola sino a Milano. Ha unacerta consapevolezza di quello che fa, mostrando la stessa consapevolezza dell’altrosesso.

Il rifermento alla braghetta faceva parte della moda maschile elisabettiana: la braghettacopriva le parti intime, tendendo ad esagerarle. Il termine inglese è codpiece, in cui cod

significa pesce, quindi il pezzo che copre il pesce; era anche sinonimo per metonimia dipene. Questo riferimento al coldpiece in inglese scatenava ilarità - gioco che in italianonon rende.

Altro riferimento è alla acconciatura: l’uomo elisabettiano aveva capelli lunghi e moltoben acconciati, usando anche le parrucche. Questo ricorda un atteggiamento androgino,un essere effeminati, una moda italiana di acconciare con molta accuratezza, usandoper es. anche nastri di seta. In questo dialogo Giulia gioca sull’androginia: la fanciullatravestita può essere un uomo effeminato o un giovane.

Nell’ultimo passo del 1° nell’originale i versi sono sciolti, cioè blanck verses in iambic

 pentameter : ad es.“his words are bonds, his oaths are oracles” .

2°) Il monologo di Giulia. Esso sembra quasi insito nella commedia del travestitismo,cioè è il momento in cui la ragazza travestita entra in crisi per il disagio che prova

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riguardo il proprio ruolo. Nel caso di quest’opera, ciò che più le crea disagio sta nel fattodi essere messaggero d’amore per l’uomo che ama. Qui si denota un’altro grado diconsapevolezza: mentre i maschi in questa commedia non si interrogano mai, perchéhanno zero autoconsapevolezza, zero autocoscienza, Giulia è costretta a guardare isentimenti contrastanti in lei. Questo sottolinea che questa commedia è una commedia

di formazione femminile, perché una giovane donna, attraverso tutte le ambivalenze diquesto ruolo, si esamina e viene a conoscersi. C’è perciò un processo di maturazione,per cui la Giulia della fine della commedia non è quella dell’inizio, ma è cresciuta.

Lo stesso non si può dire dei maschi: alla fine Proteo è perdonato solo perché la tramaabbia una soluzione come ci si aspetta - soluzione infatti molto criticata. È il modo daparte di Shakespeare di salvare la trama della commedia romantica, la commediadell’amicizia. Forse Shakespeare è consapevole di avere fatto qualcosa solo perchécostretto a fare: infatti questo finale non ha realismo, è pura convenzione, finisce cosìperché deve finire così.

Le donne maturano e gli uomini rimangono quello che sono.

Lezione7

Le opere di Shakespeare risentono molto della forma fisica del teatro come anche degliattori per cui sono scritte.

Il teatro elisabettianoMolti teatri spaziavano nella riva meridionale del Tamigi. Le mura di Londradelimitavano la city , in cui non si potevano costruire teatri e nemmeno essercirappresentazioni, perché questa zona era sotto diretta giurisdizione dei puritani. Iteatranti erano costretti ad andare quindi in periferia - anche se c’era sempre qualchetentativo di aggirare la regola. Le autorità della corona e il suo consiglio privato invecefavorivano il teatro. Quindi c’è un conflitto tra le due potenze di Londra: la city controWestminster e il palazzo reale della Regina.

I primi teatri nascono e crescono fuori dai confini della city. Il primo teatro permanente -

perché precedentemente si usavano le taverne - fu The Theatre, nato nel 1576,costruito da un James Burbage, un falegname, che sarà il teatro della compagnia diShakespeare per quasi 20 anni ; nel 98 si costruisce il Globe - che è praticamente iltrasferimento fisico di quello precedente.

I territori a sud del Tamigi sono zone libere, cioè non sotto il giudizio dei puritani; eranoperò zone malfamate, quindi anche andare a teatro era un po’ rischioso perché eranonon zone molto attraenti o sicure - soprattutto per la borghesia.

L’anno successivo a The Theatre, poco accanto, nel 77, si costruisce il The Courtain.Nell’87 il The Rose, poi nel 95 The Swan.

Sempre fuori dalla city, ma sulla riva settentrionale, ci sono spazi privati usati per lamessa in scena per il pubblico di elite. Il Middle Temple era una scuola di

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giurisprudenza, ma in esso avvenivano anche rappresentazioni, e esso ebbe luogo laprima de La dodicesima notte.

Ci sono rappresentazioni dell’ambiente cittadino dell’epoca, e quindi anche disegni diteatri, i quali però sono spesso discordanti: alcuni li rappresentano come a piantaesagonale o ottagonale, altri con pianta circolare.

Abbiamo informazioni discordanti sulla vera forma del Globe. Oggi si pensa fosse unfinto ovale, che da fuori aveva l’aspetto tondo, ma da vicino in realtà poligono conalmeno 20 lati, che appunto davano l’impressone di una rotondità.

I teatri prendevano la forma di anfiteatro, cioè una forma ovale. Ci sono diverse teorierispetto al modello che ispira questi teatri elisabettiani. 1° teoria, classicista, per cuiquesti teatri volessero rifarsi al teatro romano - e forse un desiderio simile potevaesserci. 2° teoria, popolare, per cui si ipotizza che fossero ispirati alle strutture giàesistenti adibite agli sport sanguinari, come il bear beating - spettacolo che consistevanell’assistere a un orso o un toro che combattevano e venivano sbranati da una muta dicani. In effetti queste due strutture si assomigliano, e ci sono molti casi in cui la stessastruttura, come il Fortune, fosse usata la mattina per il bearbaiting, e il pomeriggio perrappresentazioni teatrali, anche di un certo livello.

Erano teatri fatti di legno ricoperto di calce e intonaco bianco. Il tetto, che copriva solo legallerie e non il palcoscenico e gli spettatori, era di paglia - infatti il Globe è distrutto nel1614 durante la rappresentazione dell’Enrico VIII a causa di un incendio. Sopra il tettoc’era la hat , che copre in parte il palcoscenico mentre l’altra parte i macchinari.

Nel 1989 vengono riscoperte le fondamenta del The Rose, evento clamoroso, perchéc’era così una prova diretta di come fossero fatti i teatri; l’anno dopo si scoprono anchequelle del Globe - le cui fondamenta sono ora sotto un edificio moderno.

Abbiamo un unico documento originale per quanto riguarda l’interno di un teatro, graziesempre a un turista olandese, Johannes de Witt, disegno abbastanza analitico.

Il teatro elisabettiano era un teatro aperto, perché, grazie al palco rettangolare, 15m diprofondità e 8 di larghezza - quindi molto profondo - era circondato dal pubblico; questoè un palco gettante, trust-stage. Un teatro tanto largo e lungo permetteva all’attore divariare la distanza fra se e il pubblico, il che era richiesto da certe scene. Si potevanovariare molto i rapporti con il pubblico: più lontano per scene formali, più vicini quandol’attore parlava con il pubblico, magari per chiedergli sostegno.

Sull’asse orizzontale, avere un palco tanto largo permetteva a Shakespeare di creareun effetto di simultaneità, con diversi gruppi di attori che parlano tra loro

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separatamente, o duellavano separatamente in gruppi (questo nella rappresentazionedelle battaglie). Era una scena aperta che si prestava a una serie di divisioni dellospazio.

Di grande importanza sono le due porte sul retro della scena. Le entrate e le uscite

costituiscono molto in Shakespeare la base dell’economia della performance: neicopioni originali, infatti, non c’erano divisioni in atti e scene - caratteristica introdottosolo successivamente dagli editori -, e quello che segnava la fine di atto o di una scenaera l’uscita dalla scena da parte degli attori.

Uno dei problemi per lo spettatore è l’esistenza di due colonne in stile al centro dellascena, fatte di legno e dipinte per assomigliare al marmo, che però intralciano la vistadel pubblico - ma erano fondamentali per sostenere il teatro.

Non c’erano elementi scenici come quinte o scenografie dipinte, perché avrebberoostruito totalmente la vista del pubblico; quindi la scenografia all’italiana era

impensabile in un teatro del genere. C’erano al massimo letti, o dipinti immobili.

Quello che costituiva l’effetto scenografico maggiore erano i costumi. I costumi degliattori erano spesso ereditati dalla case nobiliari: i nobili, che davano il loro nome,fornivano i loro vestiti - infatti una delle critiche dei puritani era in fatto che venisseroaccostati vestiti riservati all’aristocrazia ai pezzenti che recitano.

C’era il cortile, lo yard, in cui stava il pubblico in piedi - i quali pagavano peròun solopenny. I signori stavano nelle tre gallerie. La politica dei prezzi era al contrario di oggi:più alto si andava più si pagava, per rispettare la gerarchia sociale - i ricchi pagavano

molto per vedere peggio.

Il balcone, la galleria sovrastante il palcoscenico, era usato. Era il luogo in cui spessocompariva il re, per mostrare la sua superiorità sociale e morale. Era uno spaziodedicato anche ai musici: tutte le messe in scena elisabettiane avevano canzoni - infattia fine spettacolo c’erano anche delle danze.

La divisione in spazi verticali: il soffitto sopra il palco era dipinto e rappresentava il cielonotturno e veniva chiamato the Heavens. Questa è un’eredità del teatro religiosomedievale, in cui l’uomo sul palco è sospeso a metà tra the heavens e quellosottostante, chiamato hell, e il suo destino è rappresentato in scena: e in base ai suoi

comportamenti poteva andare su o giù.Questo significa che è un teatro simbolico e antropologico: vuole rappresentare i fattidegli uomini in questo palco sospeso, equidistante da paradiso e inferno. Anche il nomeGlobe intende voler rappresentare tutto il mondo conosciuto. A mostrare questo c’eral’iscrizione davanti ad esso: totus mundus agit histrionem. Il teatro non fa altro dirispecchiare il modo in cui gli uomini recitano nel mondo.

Il teatro elisabettiano era decisamente un teatro dell’attore

Lezione 8

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Vested intressed, in italiano “Interessi truccati”, di Marjorie Garber. Considera il cross-dressing un fenomeno che mette in crisi entrambi i sessi e molti luoghi comuni dellanostra cultura.

Secondo la Gaber la persona cross-dressed, assumendo questo abbigliamento, crea un

terzo termine, ilche crea un’angoscia culturale che mette in crisi il binarismo maschiofemmina. Nel momento in cui si apre un terzo termine, viene a crearsi un’ansia ancherispetto ad altre cose. Spesso il cross-dressing non è solo un passaggio di genere, maanche può essere lo spostamento da una classe sociale ad un’altra, nel qual caso laclasse sociale non ha più senso: nel momento in cui si assumono gli abiti deltravestitismo, si rinuncia non solo al genere ma anche al proprio status sociale,venendosi ad aprire uno stato in cui la differenza di classe viene sospesa (ne La

dodicesima notte duca e duchessa si innamorano di un inserviente, travestito: in questocaso, più dell’amore che due persone di rango possono provare per qualcuno di rangoinferiore, ciò che spicca maggiormente è il fatto che sia di uno stato sociale minore). Ci

può essere una tendenza a sottostimare il travestitismo considerandolo solo una sorta diperversione o bizzarria, ma non è così: gli effetti del travestitismo sono radicali e spessopericolosi, perché tutto viene messo in discussione. Questo fenomeno era consideratorischioso e pericoloso e visto malissimo dai moralisti, perché metteva in crisi le ideedella società. È un fenomeno di grande potenzialità culturale.

Le opere che noi vediamo danno ragione a questa tesi. Non è quindi un terzo sesso cheviene fuori con il travestitismo, ma piuttosto un non termine, qualcosa che riapre itermini.

Il mercante di Venezia

L’opera che andiamo a vedere è quella dove le implicazioni e le conseguenze deltravestitismo sono particolarmente radicali e hanno conseguenze profonde e diffuse. Quinon si tratta come ne I due gentiluomini di Verona dove tutto sommato l’ambito deltravestitismo è relativo alla sfera privata (cioè limitato alla sfera di amici e quasidomestica, senza alcune ricaduta pubblica, ideologica o politica del travestitismo). Il

mercante di Venezia è la seconda opera sul travestitismo. In essa, il travestitismo noncomporta solo il passaggio di genere, ma anche un salto più grande che è quellodall’ambiente domestico di Porzia a Belmont fino alla scena maschile, politica e pubblica

del Palazzo Ducale di Venezia. Per fare la sua parte di avvocato lascia il mondo protetto,femminile e privilegiato - in quanto Porzia era erede di un ricco padre - e si avventuranell’arena più squisitamente maschile. C’è non solo l’assumersi responsabilità, maanche un esercizio di potere che è qualcosa di nuovo nell’ambito della commedia. Il

mercante di Venezia è una tragicommedia, perché è una commedia romantica, ma sucui viene gettata l’ombra di una morte annunciata - uccisione dell’ebreo - con sceneserissime di dibattito giuridico, con cui si esce dai consueti confini della commedia toutcourt - che si recupera poi però alla fine. La categoria di tragicommedia, che esisteva inItalia, non era stata portata ufficialmente in Inghilterra, ma già la si cominciava a fare: Il

mercante di Venezia è il primo grande esempio di questa nel teatro inglese.

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È la seconda commedia del cross-dressing, a distanza di 6 anni da I due gentiluomini di

Verona, cioè circa 1596. Questa data è indicata da alcuni elementi interni all’opera. C’ènella prima scena un riferimento all’attualità politica: dopo la sconfitta dell’InvincibileArmada, ci furono scontri navali tra Inghilterra e Spagna; in una di queste vieneconquistata e presa una nave spagnola, Andrea: nel testo c’è il ritrovamento di una

nave Andrew, nome atipico per una nave inglese, il che appunto sembra un riferimentoalla nave spagnola. Questo prendere elementi attuali e riversarli nelle proprie opere, eraqualcosa che i commedianti usavano molto, perché attirava molto il pubblico.

Altro riferimento per datare il Il mercante di Venezia, viene dall’esterno: infatti questaopera è citata nel

1598 da un altro autore, perciò di sicura è stata scritta prima di quell’anno.

Fu probabilmente messa in scena in The Theatre e fu pubblicato in quarto, cioè unapubblicazione poco costosa che testimoniano la popolarità di un testo: queste spessoerano pubblicazioni pirata - come avvenne con l’Amleto. Nel 1660 esce l’edizione inquarto per un pubblico vasto in una edizione abbastanza pulita e quindi forseautorizzata da Shakespeare: ciò era segno che questa opera era molto amata.

Sarà sempre una delle opere più amate e rappresentate.

È l’opera più controversa di Shakespeare. Innanzi tutto perché come protagonista, nei

fatti, anche se non ufficialmente, è il mercante di Venezia, che non è Shylock, maAntonio. Shylock non è solo un ebreo crudele, ma anche colto, eloquente e capace didifendersi e di dare le sue ragioni - dà ragione della sua vendetta contro i cristiani.Quello che attira il pubblico è proprio Shylock. Nella edizione di quarta, in copertina, cisono alcune righe che parlano della trama: qui si parla di Shylock e Porzia, che sono idue poli dell’opera, i quali infatti alla fine si troveranno a confrontarsi nella scena deltribunale, in cui avrà ragione Porzia

È un’opera che ha un titolo ambiguo, perché più che individuare una persona - Antonio,che poi, come personaggio, quasi non esiste - identifica la categoria del mercante, il cheaccomuna tutti i personaggi maschili: cioè i candidati a essere il mercante sono unaschiera: Antonio è mercante; Bassanio è anche lui una specie di mercante, perché coluiche chiede un prestito ad Antonio - che lo chiederò a Shylock -, diventando quindioggetto e soggetto di una transazione monetaria legata alla mercanzia; un po’ tutti icristiani sono contaminati da una filosofia e un linguaggio mercantile, cioè a Veneziatutti a parlano nel linguaggio dell’avventura finanziaria, come se il mondo di Veneziafosse un mondo di mercanti; anche Shylock è un mercante che firma con Antonio unbond con una penale della libbra di carne.

È un mondo, quello di Venezia, maschile e contaminato dal denaro, ecco perché ilpassaggio dall’idillio pastorale di Belmont a quello mercantile di Venezia è un grande

passaggio, in quanto sono due mondi opposti: quello corrotto della città e il green worlddi Belmont.

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Ma anche in Belmont ci sono cose da mercanti: Porzia è legata da un contratto con iltestamento del padre, in cui si dice che lei deve essere conquistata attraverso ilmeccanismo dei tre scrigni, che è sempre una transazione, come a indicare che il padredi Porzia fosse stato anche lui un mercante di Venezia arricchitosi con il commercio.

Shylock non era il primo ebreo del palcoscenico elisabettiano, ma il secondo, dopo The

 jew of Malta, di Marlow, 1590 ca. - probabilmente interpretato da Allayn. In questa c’èun ebreo che conferma, in modo divertente, i peggiori pregiudizi dell’antisemitismo. Èanche lui un usuraio, anche per motivi storici: gli ebrei erano stati esiliati da Londra enon potevano entrare se non convertiti o per fare il mestiere di usuraio, unico mestierericonosciuto agli ebrei. Il nome di questo è Barabbas che all’inizio dell’opera si eraarricchito tanto, e tanto amava il suo denaro che il primo gesto che fa nell’opera èabbracciare le sue monete d’oro - con un abbraccio quasi erotico. La dedizione diBarabbas al denaro e all’arricchimento è tanto assoluto che non esita a uccidere anchesua figlia pur di salvare e aumentare i suoi beni: questo avviene in una scena in cui lafiglia Abbygale lascia il padre e va nella comunità cristiana, in un convento; alloraBarabbas incendia il convento uccidendo la figlia e tutte le suore, per di riavere i suoisoldi che la figlia si era portata dietro. Tutto questo fa appello ai peggiori sentimentiantisemiti degli inglesi e Marlow non cerca di nobilitare questo personaggio, se non cheè molto abile nel tradire e vendere. Succede qui che Barabbas venga sconfitto per nonaver considerato il fatto che i cristiani sono molto più perfidi di lui e hanno menoscrupoli di lui - questo era il pensiero di Marlow, cioè il suo odio per tutte le religioni,infatti lui stesso era ateo -, avendo quindi sottovalutato la loro amoralità. Alla finel’ebreo brucia nel calderone grazie ai sotterfugi dei cristiani.

 Tra le due opere ci son punti di contatto: 1° in fatto che anche Shylock è attaccato aldenaro; 2° che quando la figlia lo lascia, rimpiange i gioielli che lei si è portata con se -ma Shylock non la ucciderebbe mai, perché c’era amore reciproco tra i due; 3° i cristianidi Marlow sono molto machiavellici - nel senso negativo che ne davano gli inglesi -mentre a Venezia i cristiani non sono tanto maligni, ma comunque essi si comportanomale con Shylock, anche se quando hanno bisogno di aiuto vanno da lui. 4° Shylock èpiù colto dei cristiani, infatti può citare sia il vecchio che il nuovo testamento, cosa chenon sanno fare i cristiani che sono molto incapaci, ed è in grado di superarli tutti inqualsiasi confronto dialettico; l’unica che riesce a tenergli testa su questo piano

dialettico e della citazione della bibbia è Porzia (lei è l’unica vera cristiana dellacommedia, mentre gli uomini sono tutti presi dal loro mercanteggiare).

Una delle fonti del mercante è Marlow. Ma c’è anche una fonte italiana, una novella Il

 pecorone di Ser Giovanni Fiorentino, del XIV sec. Questa opera non era mai statatradotta in Inglese, per cui ci sono due ipotesi: o che Shakespeare aveva accesso a unatraduzione non pubblicata e che oggi è andata perduta, oppure che Shakespearel’abbia letta in italiano. Se fosse così, ciò sarebbe la prova della conoscenza della linguaitaliana da parte si Shakespeare (ci sono altri casi simili ce ne sono altri nelle sue opere,

cioè di citazioni per cui era indispensabile che avesse conosciuto testi italiani in lingua).Una possibile spiegazione di ciò, cioè del fatto che potesse conoscere l’italiano - cosache per un attore era molto inusuale -, era in fatto che conoscesse il conte Southampton

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- forse suo amante -, il quale aveva una vasta biblioteca, e quindi Shakespeare avevaaccesso a libri particolari. <Quando scriverà opere storiche, si documenterà molto sulibri di storia, spesso leggendoli nelle varie edizioni, perché a volte da una e l’altrovenivano fatte variazioni; e sicuramente questa biblioteca gli fu molto utile per trovaretutti questi materiali>

In questa novella il pecorone riguarda una donna ricca - come Porzia - che vive aBelmont; la signora sposa un gentiluomo giovane e bello che ha bisogno di soldi - comeper Porzia e Bassanio. Questo con un amico, va da un usuraio ebreo che chiede comepenale una libbra di carne. L’ebreo non viene pagato e porta l’amico in tribunale: anchein questo caso la persona salvifica è la moglie - ma non travestita -, che fa un discorso incorte e convince il giudice ad assolvere il caso dell’ebreo. Questa è la fonte principale.

L’aspetto dei tre scrigni lo si trova nelle Gesta romanorum, tradotto in inglese nel 1577

Shakespeare fa un sincretismo tra le due storie.

Altra fonte è una orale, giornalistico-contemporanea, che riguardava uno dei pochi ebreipresenti in Inghilterra. Va detto che gli ebrei erano stati espulsi nel 1590; nel 1270 il reEdoardo I aveva espulso gli ebrei dall’Inghilterra perché c’era un’onda di antisemitismo,quindi venne fuori una storia, forse inventata, per cui 18 ebrei avevano ucciso uninglese, e perciò vennero impiccati, e da qui si cominciarono ad accusarli di ogni cosa,anche di portare la peste, e vennero ufficialmente espulsi nel 1290. In realtà potevanorimanere sposando la fede cristiana.

Un ebreo marrano, cioè semi-cristiano, fu Rodrigo López. Si era recato in Inghilterra, e siera inserito nella società mostrandosi cristiano, tanto da potersi laureare in medicina -anche se tutti sapevano che era di origine ebraica. Ebbe successo come medico e nel1586 diventa il medico personale della regina. Questa accettazione era una cosa moltoinusuale. Era molto stimano, ma si trova coinvolto in una storia di complotti di corti -sicuramente inventata -, perché uno dei cortigiani lo accusa di una cospirazione peravvelenare della regina: ci fu un grande processo - e il processo non poteva quindimancare nell’opera di Shakespeare Questo processo avviene un paio di anni primadell’opera. López viene ucciso, anche se la regina cercò di prolungare il più possibile ilprocesso. Durante la sua esecuzione disse di amare la regina quanto amasse il suo Gesù

Cristo. Questo suscita ilarità perché sembrava una sorta di confessione mascherata, maprobabilmente, in realtà, aveva davvero cominciato ad essere cristiano.

L’argomento di quel periodo quindi era attuale e controverso, e spiega l’interesse che ilpubblico poteva avere in quegli anni per una commedia di un processo in cui fossecoinvolto un ebreo.

Lezione 9Una delle accuse fatte più spesso a quest’opera è di essere un’opera antisemita,soprattutto nell’ultima parte, in cui Shylock si trasforma nello stereotipo dell’ebreo e la

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sua punizione lo costringe a convertirsi al cristianesimo. Questo è un dibattito apertoancora oggi. Nessuno a quei tempi poteva non essere almeno un poco antisemita: gliebrei non erano accettati o ammessi in molti paesi europei, se non previo l’abbandonodella loro fede. Non erano conosciuti in Inghilterra, perché erano una sorta di culturaesotica che apparteneva ad altri luoghi e altri tempi: l’ebreo è una figura sopravvissuta

a se stesso, perché la presenza ebrea in Inghilterra è del medioevo. All’epoca diShakespeare il discorso sugli ebrei era basato sull’accusa biblica di essere stati gliassassini di Cristo. Uno Shakespeare che scrive in quegli anni di un ebreo, scrive in uncontesto molto antisemita - sono infatti anche gli anni dell’ebreo di Malta. Quindi non cisono dubbi sul fatto che Shakespeare non poteva uscire del tutto da questa visione,facendo un discorso rivoluzionario in cui avrebbe capovolto secoli di giudizi per dare unavisione diversa. Questo lo si vede soprattutto nella scena del processo, in cui la violenzacon cui i cristiani si scagliano contro Shylock reitera il discorso sull’ebreo visto comealtro e come un qualcuno che va espulso e annientato.

Su questa base, nella storia della messa in scena di questa opera, molti registi hannocalcato la mano nel rappresentare il personaggio di Shylock.

In Germania c’era, prima del nazismo, una rappresentazione caricaturale di Shylock,presentato come un ebreo quasi da cartone o fumetto, con tutti i tratti somatici piùscontati e più razzisti: un barba molto folta e rossa - che non è carattere tipico degliebrei,ma era il modo tradizionale già del medioevo di rappresentarli-;. il naso accentuatoa forma di uncino; e poi gli abiti mediterranei molto esotici; il tutto interpretato con unagestualità sopra le righe (ad es. più che camminare, si mostrava Shylock strisciare con ipiedi - altro luogo comune sugli ebrei -). Ma in questi contesti, il personaggio dell’ebreoassume anche caratteri comici: è il cattivo ma anche oggetto di derisione.

Il più famigerato, che ha condizionato la recezione del testo, è la messa in scena nel1943 a Vienna, sotto il Terzo Reich. L’attore protagonista che interpreta Shylock èWerner Krauss, antisemita specializzato nel ruolo di ebrei ridicoli e sanguinari: eral’attore più amato dagli ss, ed era protagonista di un film del 40 di propagandaantisemita. Egli fa questo ritratto di Shylock che è un insieme di tutta una serie digestualità grottesche (queste gestualità sono descritte anche in un articolo).

Molti non hanno perdonato Shakespeare di essersi prestato a questo tipo di propaganda

antisemita.

D'altronde, non si può dire che non ci siano elementi di questo tipo, ma bisognaconsiderare un paio di cose riguardo tempo e alle persone per cui Shakespeare scrive.1° considerazione è il fatto che il testo di Shakespeare è, per l’epoca, il testo menoantisemita che c’è: è l’unica opera teatrale di quei secoli che conceda all’ebreo la parolasciolta, mostrandolo come un grande oratore nell’argomentare le proprie ragioni etichee sociali - non solo quelle per i propri misfatti come quello di Malta -; l’ebreo è l’uomopiù colto dell’opera e il più razionale. 2° considerazione, Shakespeare, come Marlow -ma in modo meno beffardo e provocatorio - rende le colpe di Shylock relative viste in

paragone a quelle dei cristiani, che sono meno colti, meno capaci di argomentare, enemmeno conoscitori della bibbia: nel finale dell’opera, si può vedere l’eccesso dellapunizione data a Shylock da parte dei cristiani come qualcosa contro i cristiani. Ciò che

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rimane nello spettatore alla fine è, infatti, l’immagine di Shylock che esce di scenadistrutto.

Il testo ha in sé molti elementi di resistenza conto l’antisemitismo: non a caso per larappresentazioni naziste, gli attori del Terzo Reich dovevano aggiungere discorsi e

battute al testo originale, perché il personaggio di suo non mostrava l’immaginemalvagia che loro voleva mostrare.

Ci sono grandi attori che hanno interpretato Shylock nella storia del teatro, infatti questopersonaggio piaceva ai grandi attori.

La prima messa in scena moderna fu a opera di Charles Macklin, nel ‘700, ed è la primaversione integrale dell’opera e fu anche il primo tentativo di rappresentare uno Shylockumanizzato, che fa il suo mestiere con dignità. Questo è un importane tradizione

anglosassone molto precoce del recupero di Shylock.

Altro grande attore romantico è Edmund Kean, che forse fu il più grande attore diShakespeare. Questo riusciva a far commuovere il pubblico nei panni di Shylock, tantoda farlo uscire piangendo.

Lo Shylock ebreo caricaturale non fa parte della tradizione anglosassone. Edwin boothriprende uno Shylock realistico, cercando di tornare all’origine di esso, vestendosi anchecon vestiti mediterranei.

Grande altro attore fu Henry Irving, il più grande attore vittoriano. Lui mostra uno

Shylock come banchiere, cioè come un personaggio necessario all’epoca.In Italia c’è Ermete Novelli, che ci dà uno Shylock molto umano. Il suo monologo era unpezzo che commuoveva il pubblico italiano dell’epoca.

All’inizio del ‘900 si facevano film delle opere di Shakespeare in formato molto corto (10min). Uno di questi è quello con Ermete Novelli.

Atto I, scena I

Nell’incipit dell’opera vengono presentati alcuni cristiani, di cui vengono fatti ritratti nonlusinghieri di questi cristiani veneziani.

C’è Antonio, che sembra malato e rassegnato all’inerzia, e i suoi amici, tra questi c’èGraziano, che è presentato come un logorroico che parla di niente, cioè fa un discorsolungo sul nulla. Questi personaggi sembrano delle maschere. Antonio porta la mascheradella malinconia, Graziano della leggerezza e della vacuità del dire, assomigliando al“dottore” della commedia dell’arte - creato forse appositamente da Shakespearepensando alla tradizione della commedia di Venezia, che lui conosceva bene come sivede in altre opere.

Si mostra nella prima scena una Venezia decadente e viziata, invecchiata. Antoniorappresenta il vecchio, quello stanco triste e non capace di reagire; è una Venezia cheha bisogno di essere rinnovata. Questo è tipico in Shakespeare e nella commedia: si

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inizia in una situazione di declino morale o sociale, in un mondo dominato dalla vecchiagenerazione, in cui mancano valori - se non eccetto, come qui, quello del danaro -, ed èquindi un mondo che va salvato. A partire dalla commedia romana è funzione dellacommedia il portare al rinnovamento della società viziata e corrotta a opera delle nuovegenerazione - in questo caso saranno le donne a portare il rinnovamento e i valori.

Quindi un inizio non allegro e non promettente.

La prima battuta di Antonio ci dice che il mondo è molto malinconico. Ai tempi diShakespeare la malinconia è la malattia più di moda, e la si ritrova in Amleto e in As youlike it. La malinconia era una figura molto studiata all’epoca, per cui il pubblicoriconosce subito il tipo del malinconico che è una condizione psicologica. Questamalinconia, inoltre, è data dal fatto di non trovare spiegazioni.

In questo prima parte ci sono altri due personaggi, Salerio e Salanio, che cercano di darespiegazioni di questo stato di Antonio. Uno dei motivi per la depressione di Antonio, può

essere nel suo rapporto con Bassanio che è un rapporto di vicinanza e intimità maschile,che sconfina quasi in qualcosa di più: Antonio ama Bassanio e questo spiega anche lasua prontezza a soccorre l’amico. Un’altra possibile spiegazione di quella malinconia èquindi quella che accenna Salanio: Antonio ha scoperto che Bassanio si è innamorato diPorzia e quindi lo lascerà

Altra ipotesi su quella malinconia, è che a è triste perché Venezia è triste.

Questo è un tipico inizio shakespeariano, che inizia con malinconia e finisce con allegriaattraverso un lungo percorso.

Anche la 2° scena inizia malinconica, ma questa volta riguarda Porzia: sono quindi tristisia a Venezia che a Belmont.

Nel verso 22 c’è il riferimento al galeone Andrew che ci dice la data dell’opera.

Il linguaggio di tutti i personaggi in questa scena di apertura è un linguaggio mercantile,come verso 40. Tutte le varianti della parola mercant , sono molto ricorrenti nell’opera ein questa scena.

Ventures, verso 42, è un’idea nuova all’epoca, perché indica un investimento a rischio,chiamato oggi venture’s capitalism. È un investimento a rischio che può portare grandi

guadagni, una sorta di tutto o nulla. Antonio ha investito tutto in queste navi: oguadagna molto o perde tutto. Shakespeare era un investitore, perché aveva investitonel teatro e in alcune case, per cui se ne intendeva di investimenti.

Bassanio dice di avere finito il suo patrimonio, con la parola disabiled, verso 123. Questomostra come Bassanio sia una specie di figliol prodigo; anche lui è un venture capitalist ,e lo dice con l’allegoria della freccia. Lui aveva investito più di quanto avesse e ora haperso tutto. Questo è un doppio segnale: 1° che Bassanio è uno spendaccione - e questoper la società protestante di allora era un grave vizio, perché stimavano molto il sapergestire il proprio denaro, e molto malamente l’opposto -; 2° lo mette in contrasto con

Shylock che è invece un attentissimo gestore del proprio denaro. Questo discorso diBassanio è un discorso marcato dal linguaggio mercantile: è interessante notare chequando parla di Porzia ad Antonio e la descriverà, userà un linguaggio petrarchesco, di

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amore cortese con similitudini classiche; si tradisce in Bassanio, invece, la prima voltache inizia a parlarne, la prima cosa che riferisce di lei è il fatto che sia una donna ricca.Neanche questo amore è quindi privo di valore mercantile.<Infatti Porzia metterà allaprova l’autenticità dell’amore di Bassanio che si rivela immaturo: uno dei compiti delladonna, sarà anche purificare Bassanio.>

Lezione 10

L’incipit è sulla malinconia e l’incertezza. Il sad di Antonio indica incertezza: l’incertezzadel non sapere il perché di questa malinconia, l’incertezza data dall’esito ancoraincognito della sua spedizione navale e l’incertezza per il non sapere come reperire isoldi per la missione amorosa di Bassanio al fine di conquistare Porzia. Più che darciinformazioni, questa prima parte ci dà dei punti interrogativi: ci indica chi è ilprotagonista, cioè Antonio quale mercante, ma si vede anche che in Venezia un po’ tutti

sono mercanti, perché ognuno è contaminato dal linguaggio della mercanzia e daglistessi valori del mercato. Questa contaminazione non risparmia nemmeno Bassanio , ilquale invece dovrebbe essere quello che prova un amore disinteressato , poiché infattila prima cosa che ci dice è che lei è ricca.

Ci sono quindi alcuni termini ricorrenti, legati alle parole merchant , venture: questaseconda indica il tentativo da parte dei veneziani di scommettere sulla propria fortuna,sperando di raddoppiarla prendendo però dei rischi: quindi l’altra parola è rischio. ComeAntonio ha rischiato tutti i suoi investimenti in un’impresa potenzialmente disastrosa,anche Bassanio investirà i propri beni - quelli prestatigli da Antonio dopo il patto con

Shylock - per poter conquistare Porzia. Infatti una delle condizioni per corteggiare Porziaè quella per cui, in caso di insuccesso, bisogna rinunciare ai propri beni. Sono situazioniestreme: tutto è portato a un bilico di rischia tutto. Alla fine dell’opera, prima Antonio epoi anche Shylock rischerà tutto - e infatti lo perderà. Questa idea di venture, diun’impresa avventurosa con un rischio calcolato, è un qualcosa che unisce tutta lacommedia. L’unica che sta fuori da questo schema del venture economica è Porzia , lacui venture è dettata solo dall’amore e da valori cristiani, non di tipo commerciale.

Oltre all’umore di malinconia che percorre tutta l’opera, quasi di lutto, c’è dappertutto

l’idea di una società stanca, vecchia. Infatti Antonio, nelle messe in scena diquest’opera, è di solito rappresentato come un vecchio. Nel film con Jeremy Irons,Antonio non è vecchio, mentre dovrebbe esserlo, perché rappresenta una societàvecchia che deve passare la mano alle nuove generazioni. L’opera contrappone unasocietà maschile e vecchia, che passa la mano a una nuova che è rappresentata da unadonna, Porzia .

Infatti nella commedia romana, e in parte anche in quella italiana, c’è sempre il senex ,che è una figura corrotta che ha ancora pulsioni - anche sessuali. Questa figurarappresenta l’ostacolo che deve essere superato.

In questa commedia ci sono due vecchi più uno che però è morto - il padre di Porzia -che anche da morto vuole ostacolare le nuove generazioni. È una società soffocata dauna vecchia che deve alla fine cedere il posto.

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Il film è un adattamento. Ci sono molti tagli e poi ci sono delle aggiunte: la prima scenacontro gli ebrei, la violenza dei cristiani contro gli ebrei. Il film vuole nobilitare Shylock,in quale qui ha buoni motivi per avercela con i cristiani. Questo quadro vuole dare l’idea

di una persecuzione in atto, che ha come conseguenza il desiderio di vendetta diShylock. Queste sono cose implicite del testo che però nel film vengono mostrate (comead es. lo sputo di Antonio a Shylock, che nell’opera non si vede - mentre nel film sì - mapoi lo si trova citato da Shylock)

Atto I, scena II

Siamo a Belmont. Come ne I due gentiluomini di Verona, la commedia romanticashakespeariana si muove in due mondi: green world e mondo corrotto. In questo caso

non è la foresta de I due gentiluomini di Verona o As  you like it , ma è un luogo vicinoVenezia - il luogo di corruzione da sanare - ed è rappresentato da una villa. In essa cisono comunque particolarità del green world: essa è un mondo appartato, innocente,non contaminato dalla società cittadina; luogo in cui i tempi sono diversi - perché nelmondo pastorale i tempi sono più lenti del mondo cittadino (anche perché dietro aquesti c’è l’idea dei tempi dell’arcadia, un mondo in cui giocare, amarsi e godere ipiaceri della vita all’infinito era tutto quello che si faceva).

C’è un primo scambio tra Porzia e Nerissa. Lo scambio tra Porzia e Nerissa è sia serio

che ludico: a Venezia, a differenza di questo luogo appartato, non c’è il tempo perqueste cose, cioè della civile conversazione - quel tipo di conversazione e di maniere dicui si parla nel Cortegiano, perché è un tempo scandito dagli affari, mentre in Belmontè, appunto, scandito dalla conversazione.

Nerissa non è la cameriera, ma piuttosto la dama di compagnia, waiting-woman, cheaccompagnerà Porzia in tutto quello che farà, partecipando alla stessa missione e, comelei, innamorandosi e sposandosi; inoltre è colta, per cui non è una cameriera: c’è quindiun parallelismo tra le due donne.

Porzia parla di stanchezza, aweary , che è una parola usata anche da Antonio nellascena precedente. Sono due scene di stanchezza, ma per due motivi differenti. Porziaha tutti i motivi per essere contenta, perché la sua è una vita agiata; per esserescontenta l’unico motivo è il testamento del padre.

Si introduce in questa sua stanchezza il concetto body , cioè lei è stanca nel corpo: inquesta commedia è fondamentale il concetto di corpo, perché questa è la commedia piùcorporea di Shakespeare, infatti l’oggetto di ogni discorso, sia della vendetta, siagiuridico, ecc., è il corpo (prima di tutto quello di Antonio da cui si dovrebbe prendere la

libbra di carne, ma anche quello di Porzia che sia oggetto di desiderio di tutti icorteggiatori, sia ciò che si travestirà per risolvere l’intreccio), il quale è protagonista, èl’agente tramite cui tutta la commedia si sviluppa.

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Porzia parla di sé come little body , che intende il microcosmo. Porzia nomina, adifferenza di Antonio, il motivo per cui è triste. Mentre Antonio è stanco tout court, leinon è stanca di per sé, ma è stanca del big world, e sembra sentire l’oppressione delmondo esterno. Questo preannuncia che sarà il piccolo corpo di Porzia a cambiare ilgrande mondo, cambiato grazie al travestimento del suo corpo.

In questo primo discorso, Nerissa tiene testa a Porzia , e non ha eccessi di adulazionenei confronti della sua padrona: la rimprovera in termini scherzosi ma anche severi. Diceche le persone che hanno troppo - in questo caso intende Porzia - sono sick , ammalati dieccesso: quindi Nerissa rimprovera Porzia perché lei si lamenta anche se non dovrebbe.Nerissa è una specie di grillo parlante, che aiuterà Porzia a crescere. Porzia è unaragazza che ha studiato a casa e che quindi non consce il mondo esterno; è quindiimmatura e viziata. Uno dei compiti del travestimento è il fare maturare il personaggiofemminile, il che porta con sé anche la maturazione di quello maschile.

Nerissa sottolinea i vizi di Porzia per stimolarla. Porzia le risponde con un gioco di parole:good sentencens, and well pronounced. Questo è un pun, cioè un gioco di parole, percui a una parola si fanno tornare più significati. Questa forma, molto frequente inShakespeare, non è solo una forma di gioco, ma viene usata anche nelle scene serie. InShakespeare il pun è ludico ma anche molto serio, perché spesso nasconde implicazionisemantiche molto pesanti. In questo caso la parola sentences può essere intesa con 3significati: 1° frasi ben costruite, per cui elogia la correttezza semantica di quello che hadetto Nerissa; 2° nel senso di aforismi, proverbi - perché Nerissa fa considerazionigenerali, quindi sembra riportare al significato del latino sententia -; 3°, ancora celato e

profetico, ricorda la sentenza del giudice, per cui sembra che Nerissa abbia condannatoPorzia. Shakespeare riesce a comprimere in una sola parola una serie di situazioni che siritrovano poi nella commedia.

 

Nerissa fa la moralista, e Porzia si scusa dicendo che è più facile predicare chepraticare, confermando questa sua parte di ragazza un po’ viziata e narcisa. Ilnarcisismo è forse un’altra delle condizioni, delle patologie più diffuse in questacommedia: il problema di questa società, oltre la corruzione, è che tutti sono innamoratidi se stessi (Graziato ama il proprio eloquio; Bassanio ama essere bello e essere amato

da Antonio, per cui dovrà imparare a non amare solo se stesso - questo avverrà conl’innamorarsi di Porzia che lo sanerà anche in questo -; Antonio è molto chiuso in sestesso e preso dalle propria malinconia. Ci sono poi altri riferimenti su questonarcisismo, e lo scopo della commedia è alla fine che esso venga abbandonato).

Al verso 22, Porzia usa la parola choose, lamentandosi del fatto che lei non può usarequesta parola, perché non dispone del proprio libero arbitro (e poche righe dopo nespiega il motivo). Qui viene fuori che: 1° Porzia come tutte le protagoniste

shakespeariane usa il linguaggio consapevolmente, cioè in modo metalinguistico, conanche un certo scetticismo verso le parole, cioè come se il linguaggio sia ingannevole(come anche nel verso 11, they would be better if well followed); 2° si introduce un

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argomento fondamentale per la trama principale: lei non può scegliere perché vincolatadal testamento del padre che le impedisce di sposare chi vuole (per questo non disponedel proprio libero arbitrio nel scegliere); per cui lei si sente oggetto di questo decretopaterno che non le permette nessuna discrezione o soggettività.

All’epoca di Shakespeare il fatto che una nobildonna non potesse scegliere marito erauna cosa normale, per cui non è straordinario il fatto che il padre volesse influenzare lavita figlia; anzi è interessante il fatto che Porzia pensi che dovrebbe avere questapossibilità di scelta. Questo la rappresenta già come una donna emancipata, che nonaccetta le condizioni della sua epoca e che non accetta la legge del padre come verbo; eproprio questo suo atteggiamento d’indipendenza ed emancipazione le darà poi lapossibilità di travestirsi, perché solo una donna che non dia peso alle condizioni delproprio tempo può avventurarsi in una cosa simile.

Altra cosa importante qui è che lei si sente - verso24 - figlia legata dalla volontà di unpadre morto. Anche qui ci sono puns seri, uno basato su un gioco di parole su will, cioèso is the will of living daughter curbed by the will of a dead father : nel primo caso puòessere la volontà mentale, ma anche quella pulsionale, il desiderio di lei anche dalpunto di vista sessuale, cioè lei non può scegliersi l’uomo che le pare; nel secondo nelsenso di testamento, delle sue ultime volontà, ma può essere anche un uso di will comeorgano maschile (cioè lei non è libera di desiderare chi vuole perché condizionata dalwill del padre morto, dalla sua mascolinità).

Il padre morto è quindi molto mortuario, e questa, poi, è una commedia marchiata sindall’inizio dalla morte - che ritorna nel fatto che poi Shylock vorrà la morte di Antonio.Anche ne La dodicesima notte c’è questo riferimento a uomini morti, quando si viene a

sapere di tre uomini morti: questa insistenza sulla morte maschile è tipica all’inizio delleopere di Shakespeare, ma la anomalia è che questi, vecchi, anche se morti, continuanoa esercitare la propria will.

Nel caso di quest’opera è importante perché stabilisce il nesso tra il will cometestamento di un padre, e il bound, come legame e contratto: sia il testamento che ilbond sono due documenti relativi uno a Porzia l’altro ad Antonio: entrambi questi dueverranno superati, perché quando Porzia andrà a combattere il bond di Shylock perAntonio, stando davanti a una corte di giudici - la qual cosa è tipicamente maschile-starà combattendo anche il will del padre.

Poi entra un’altra cosa in scena, che mostra che siamo in un mondo di cortesia, in cuidue donne scambiano opinioni e fanno conversazione. In questa commedia solo ledonne sono capaci di questa cortesia, intesa come è esposta nel Cortegiano.

L’argomento di questa conversazione sono i candidati che si presentano per cercare diconquistare Porzia, i quali vengono bocciati tutti in questa conversazione come nondegni, tranne Bassanio che oltretutto, di quelli di cui parlano, è l’unico non presente.Questa panoramica è un gioco divertente, ma importante perché sono tutti pretendenti

stranieri. Venezia era una repubblica molto ammirata dagli inglesi, infatti questo è ilperiodo in cui l’Inghilterra cerca di rivaleggiare questa città. Venezia è una sorta dispecchio per l’Inghilterra, cioè è quello che sta nascendo in Inghilterra; quindi c’è affinità

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tra Inghilterra e Venezia, per cui rappresentare Venezia è rappresentare l’Inghilterra.Venezia è anche considerata sede della cultura, soprattutto per la sua politica egiustizia. In quest’opera abbiamo una rappresentazione della civiltà di quell’epoca,perché i veneziani erano considerati i più eleganti e un modello culturale.

Questa scena mostra l’ottica di Porzia, che è veneziana, e per cui l’ottica è quellaveneziana sugli altri paesi, che guarda dall’alto in basso gli altri Stati considerandoliinferiori. Porzia esprime pensieri sugli altri. Tutti sono stranieri e visti come inadeguati,e l’unico che può aspirare alla mano di Porzia deve chiaramente essere un veneziano -infatti Bassanio. Nella descrizione di questi canditati, essi sono mostrati attraverso imaggiori luoghi comuni relativi al paese di appartenenza.

Le persone descritte sono tutte persone considerate incivili e vengono rappresentatiridicoli.

Il napoletano è fissato sul proprio cavallo. Questo è proprio fissato - il che riprende il

tema narcisista - e ama solo i cavalli, quindi non è capace - come poi anche gli altripretendenti - di conversare.

Il conte Palatino è un altro malinconico. È un personaggio viziato, narciso, non apertoall’altro. Questo è un po’ una caricatura di Antonio ed è preso dalla propria sadness: leinon può sposarsi con un malinconico, perché sarebbe una condanna all’infelicità. Anchelui non sa essere civile, perché appunto anche lui non sa conversare.

Monsieur Le Bon è un effeminato, una specie di dandy che si cura solo di sé, che nonvede al di là di se stesso.

La cosa più divertente per il pubblico dell’epoca era quello su Falconbridge, un inglese. Illimite dell’inglese è non avere una caratteristica dominante, perché questo è un uomosenza qualità, senza identità culturale e personale. È un rifermento a Falcon. Nonconosce i codici del mondo, perché cerca di copiare le altre nazioni nei modi di vestirsi enei comportamenti e non riesce in nulla: ma insieme non costruisce la propria ’identità.Questa è una rappresentazione di come l’Inghilterra era considerata, e questoautoritratto divertiva molto il pubblico. E poi questo è uno scozzese, con cui gli inglesierano in conflitto spesso. Qui c’è forse anche un’allusione al futuro: c’è il problema dellaregina che invecchia e non ha eredi e c ‘è l’ipotesi che il prossimo Re sarebbe potutoessere uno scozzese, cosa che non sarebbe piaciuta agli inglesi.

Poi c’è il tedesco, il nipote del duca di Sassonia, indicato come un ubriacone: tipicoluogo comune verso i tedeschi.

Si scopre poi che nessuno di questi presunti corteggiatori in realtà si presenterà allascelta dello scrigno, perché sono tutti codardi e hanno paura delle condizioni impostedal padre di Porzia, cioè rischiano di perdere troppo - il che li porterebbe a rischiare dinon poter poi sposare altre donne.

L’ultimo che viene descritto è Bassanio, che invece è ben visto.

Qui si apre un punto interrogativo mai risolto: Bassanio è il prescelto e proprio luiriuscirà a fare la scelta giusta, ma questo avverrà forse grazie a un qualche aiuto diPorzia che forse gli indica la direzione giusta.

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Poi tutti questi è il momento del moro, principe del Marocco. È uno straniero.L’introduzione mostra che lui rappresenta l’altro etnico e l’altro religioso. Esso èparagonabile a Shylock, perché si distingue dai bianchi veneziani. Mentre gli altri sono

tagliati fuori per l’inadeguatezza, il moro è rifiutato per motivi etnici, per il colore dellapelle, infatti Porzia dice che ha la pelle del diavolo - preferirebbe che la confessasse chela sposasse.

Questo anticipa quello che Shakespeare scriverà dopo 5 anni, Otello, il quale sposeràl’equivalente di Porzia, la fanciulla più corteggiata di Venezia, andando così contro tuttele regole.

Lezione 11

Si dice che su Shakespeare non sappiamo niente, ma questo non è del tutto vero,perché rispetto a molti suoi contemporanei ne sappiamo abbastanza. Nei secoli glistudiosi si sono molto esercitati nella ricerca di qualsiasi traccia e qualcosa è venutofuori. Ci sono dei semmai colleghi come Webster, su cui sappiamo poco. Su Shakespearesi hanno informazioni che non costituiscono una narrazione completa, ma piena di zoned’ombra: tutto quello che sappiamo lo sappiamo attraverso una serie di documentianagrafici e giudiziari - da cui viene anche fuori che Shakespeare era un tipo piuttostolitigioso.

L’immagine di Shakespeare

Ci sono diversi ritratti tra i molti del suo periodo a essere candidati per esserel’immagine di Shakespeare.- L’unico ritratto ufficiale e conosciuto di Shakespeare èl’incisione riportata nell’edizione First Foglio, edizione prima di tutte le opere, fatta diMartin Droeshout - anche se è fatto 8 anni dopo la morte di Shakespeare. Questo è unritratto un po’ stilizzato, ma, visto che fu approvato dagli attori della compagnia,sicuramente una certa somiglianza deve esserci. C’è chi sostiene che qui Shakespearesia ritratto come attore travestito per un personaggio di una commedia di Ben Johnson.Uno Shakespeare leggermente calvo e ritratto probabilmente in età più giovanile.

Il secondo più autorevole candidato - anche perché assomiglia al primo - è il “Chandos”portrait, perché posseduto da un nobile. Fu fatta da Joseph Taylor, datato nel 1610 equindi sarebbe 6 anni prima della morte di Shakespeare, quindi quando aveva circa 46anni. La galleria dei ritratti di Londra,dice che è l’unico ritratto che ha una qualchepretesa di essere stato fatto dal vivo - se c’è un ritratto fatto dal vivo di Shakespeare èquesto. Dietro a questo quadro c’è anche una storia, per cui il possessore sembra fossestato il figli di Shakespeare, il che mostrerebbe una certa autenticità dell’immagine

C’è poi anche il “Sanders” portrait, una famiglia benestante: ma non ci sono motivi per

credere che questo ritragga Shakespeare, se non perché il proprietario e ritrattistainsieme era un pittore delle scene della compagnia di Shakespeare, quindi anche suo

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collega. Dietro c’è un’inscrizione che dice essere rappresentato in esso Shakespeare. Leanalisi fatte sulla cornice dicono che risale al ‘600 e non sono state ritoccate.

“Stratford” portrait: questo ha una certa somiglianza con il busto posto sulla tomba siShakespeare nella Trinity Cherch di Stratford.

“Gratfon” portrait: l’unico motivo per cui lo si possa essere considerato vero è la dataimpressa nella tela che indica la nascita del personaggio - quindi una prova poca valida.

“Cobbe” portrait: l’unico motivo per pensare possa essere lui in questo quadro, è chequesto ritratto è rimasto per secoli dal conte di Southampton, che era l’amante forse diShakespeare

Altro problema è quello di: chi scriveva le opere di Shakespeare?

C’è un’associazione di pensiero che attribuisce le opere di Shakespeare al conte diOxford: questo però nasce prima e muore prima di Shakespeare, per cui ci sarebbe ilproblema delle opere scritte dopo il 1604 - anno in cui il conte muore.

Il punto di partenza di questo pensiero è una posizione snob, che nega la possibilità chele opere di Shakespeare possano essere state scritte da uno che era figlio di un guantaioe un basso attore: opere tanto nobili dovevano essere scritte da un nobile. Ma le operedi Shakespeare erano scritte da qualcuno che frequentata e viveva il teatro e questoconte difficilmente passava il proprio tempo in teatri di città.

C’è poi la candidatura di Marlow. Questo muore mentre Shakespeare arriva allosplendore.

Altro candidato è Sir Francis Bacon. Questa attribuzione è data dal fatto che si sonotrovati anagrammi del nome Francis Bacon.

Altra tesi risale agli anni ’30. Recentemente recuperata ed è quella dello Shakespeareitaliano: Shakespeare era amico con John Florio, e la teoria è che il padre di John, cheera scrittore fuggito dall’Italia durante la controriforma, scrivesse le opere in italiano e

 John poi le traducesse in inglese.

I documenti veri che abbiamo.

Il primo è quello del battesimo nel registro del Trinity Cherch. In questa storia diShakespeare c’è circolarità, perché il battesimo era il 26 aprile, quindi la data di nascitarisale probabilmente al 23 come anche la data della morte. È una data un po’ sospetta,e il motivo di questo è che il 23 aprile è il giorno di San Giorgio, patrono dell’Inghilterra:sembra strano che il più grande poeta inglese sia nato e morto il giorno del patronoinglese.

Altro mito era che venisse da una famiglia povera. Il padre era un artigiano, ma lamadre era membro della famiglia Header, che era una delle famiglie più rispettate nellacontea. Anche il padre ebbe successo e divenne l’equivalente del sindaco di Stratford.Shakespeare quindi veniva da una famiglia borghese e non povera. Shakespeare è il

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terzo di otto figli della coppia e interessante è che di questi lui è il primo a sopravviverel’infanzia, quindi si può dire essere il primo genio. È una famiglia con predilezioniteatrali, perché anche l’ultimo nato diventa attore. Questa attitudine al teatro la si puòcollegare al fatto che il padre fosse il sindaco di Stratford, perché nel suo ruolo eraquello che doveva visionare la varie compagnie che passavano per il paese. Il periodo

durante l’infanzia di Shakespeare era un periodo di grande fervore di compagnie, cioè cisono le prime compagnie che girano per fare rappresentazioni- spesso ancora i vecchimorality plays. Per cui Shakespeare, come figlio del sindaco, deve avere assistito adiverse rappresentazioni. Il motivo per cui Shakespeare diventa attore può essere cheun giorno si unì a una di questo compagnie quando passarono.

Sposa Anne Hathaway, più grande di 6 anni. La prima figlia di Shakespeare nasce apochi mesi dal matrimonio dei due, quindi quando si sono sposati Anne era già incinta, eforse è per questo motivo che Shakespeare la sposò. Hanno 4 figli: Susanna, due gemelliHamnet e John Hall, e poi Judith. Shakespeare sembra preferire Susanna a cui lascia tutti

i suoi averi.

L’educazione di Shakespeare

Probabilmente frequentò la Stratford Grammar School, dove si imparava molto lagrammatica latina, quindi l’unica materia era latino praticamente, anche in riferimentoai testi e alla loro memorizzazione. Shakespeare a scuola leggeva e imparava amemoria Ovidio, che è la sua fonte costante. Quello che immaginiamo è cheShakespeare andò in questa scuola, che erano scuole create dalla regina per permettere

anche a bambini dotati anche di famiglie modeste di poter studiare: buona parte deigrandi scrittori e politici dell’età elisabettiana aveva frequentato questo tipo di scuola.

Si pensa che la sua carriera scolastica sia stata breve, perché all’età di 12 anni dovettelasciarla (e generalmente si iniziava verso i 7 anni) perché il padre entò in crisieconomica e politica. La sua attività era calata e anche per la propria fede fu unostacolo, perché lui era cattolico in paese in cui la religione di stato era ilprotestantesimo. Il padre di Shakespeare lasciò un testamento spirituale in cui confessala sua adesione al cattolicesimo: un testo in italiano portato da Milano in Inghilterra.Shakespeare fu quindi forse educato come cattolico, ma non lo farà mai vederenell’ambiente londinese, perché sarebbe stata la fine della sua carriera.

Nel 1586 il nome del padre di Shakespeare è cancellato dalla lista dei consiglieri. Tuttoquesto fa si che Shakespeare abbia una sorta di missione di riscattare la reputazionedella propria famiglia, perché la disgrazia del padre mette il proprio nome a un bassolivello sociale.

Nel 1596 Shakespeare fa per conto del padre una domanda all’ufficio responsabile deititoli e degli stemmi, per il titolo di gentiluomo: a quei tempi questo era un vero eproprio titolo che doveva essere accettato dalla corte e c’era l’attribuzione di unostemma. Shakespeare fu quindi molto segnato da questa precipitosa caduta sociale e

dall’aver dovuto lasciare la scuola. Shakespeare fa domanda, ma in realtà compra iltitolo, perché non avrebbe i prerequisiti sociali.

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Lui stesso fa il proprio stemma. Noi sappiamo che Shakespeare era anche un artistagrafico. A fine carriera c’è una prova che lui e Burbage avessero avuto una commissioneper fare un’impresa che dovesse essere portata sullo scudo del duca in un torneo;Shakespeare inventò l’impresa e Burbage lo eseguì pittoricamente.

Questo stemma è un pun visivo: c’è un’aquila reale che ha tra le ali una penna(stiletto)-lancia(che fa riferimento al suo nome, scuoti-lancia); di sopra c’è scritto non sanz droict .Questo titolo poi fu sospeso perché ci fu un’indagine della corona sui titoli comprati, mapoi gli viene ridato - forse perché pagò di più.

Ci sono due periodi in cui non si hanno notizie su Shakespeare: 1578-1582, in cuiShakespeare sparisce. Una delle ipotesi è che Shakespeare trovò rifugio a Hoghton

 Tower, nel Lancashire, che rifugiava militanti cattolici; Hoghton aveva messo su unacompagnia teatrale in casa e uno dei giovani attori protetti si chiamava William

Shakeshaft: il conte nel suo testamento dice a un amico di avere cura di questo ragazzo.Shakeshaft non è lo proprio lo stesso di del cognome Shakespeare, ma in questo periodoi cognomi avevano spelling che variava facilmente: se fosse così questo dimostrerebbeShakespeare cattolico e mostrerebbe la sua educazione, perché in questo posto avrebbepotuto avere un’educazione quasi universitaria. Ipotesi interessante ma noncomprovata.

Altro periodo di buco è 1585-1592. Nel 92 è già a Londra ed è nominato come attore eautore. Nell’85 - 89 entra nella compagnia del ciambellano: non si sa perché né come. Cifu una messa in scena nell’87 vicino a Stratford, in cui una compagnia perse uno degli

attori - ucciso da un altro attore in una rissa - e quindi avevano bisogno di un sostituto:questo potrebbe essere stato un motivo per Shakespeare di entrare nella compagnia.

Robert Greene fa riferimento a Shakespeare in una lettera del 1592, in cui lo definisceuno venuto dal basso che pretende di fare l’autore senza averne i requisiti. Altro grandeautore dell’epoca, Thomas Nasche, testimonia il grande successo di Shakespeare per ilsuo saper commuovere le masse. Quella di Greene era una testimonianza di invidia,questo, parlando dell’Enrico VI, lo elogia.

Southampton era la figura più importate legata a Shakespeare, sia dal punto di vistaeconomico che affettivo. Molti credono che a lui si riferiscano i sonetti di Shakespeare. Il

rapporto con questo spiega come Shakespeare potesse avere accesso alle sue fonti.Southampton aveva una biblioteca sterminata in cui c’erano sempre anche i libri appenastampati.

Nel 1597 Shakespeare grazie al triplice ruolo che ha nella compagnia del ciambellano,azionista (cioè ricavava anche i guadagni dalla compagnia), scrittore e attore, potémolto arricchirsi e nel 1597 si poté comprare la seconda più grande casa di Stratford. Ilsuo pensiero fisso era Stratford, prima con il titolo e poi comprando là una casa.

Shakespeare aveva molte proprietà ed era molto esigente con i suoi affittuari, per cuifece molte denunce.

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Nei primi anni del 1600 si trova in una zona poco raccomandabile, nella Londraorientale, quella più povera, come ospite in Silver Street, ospite pagante di una famigliafrancese protestante di ugonotti. Qui Shakespeare viene chiamato in causa in un altroprocesso in cui deve testimoniare e di questo c’è la registrazione della suatestimonianza. Successe che il proprietario aveva promesso al suo genero una somma

come dote per la figlia; quando poi questo ragazzo sposa la figlia, il padre di lei si rifiutadi dare la dote promessa. I due ragazzi allora citano il padre di lei e chiamano atestimone Shakespeare, che aveva sentito l’uomo promettere. Nella testimonianza c’èuno Shakespeare molto furbo, che vuole dare ragione ai ragazzi ma senza forzare pernon inimicarsi però il padre: questo mostra uno Shakespeare molto attento che nonscontenta nessuno e non risolve il caso, capacissimo di dissimulare e sapersi districarecon l’eloquio - quindi non sembra improbabile che abbia saputo ben nascondere lapropria fede cattolica in ambito londinese.

Il testamento di s.

Shakespeare è piuttosto generoso nei confronti degli amici e degli attori e lascia a tuttisomme di denaro e cose di valore. Invece è tirchio con la moglie perché le lascia il lettosecondario, quello di riserva.

Altro è il modo diverso di trattare le figlie: a Judith lascia una coppia d’argento, mentretutto il resto va a Susanna. Si intravede un’organizzazione famigliare piuttosto divisaalla Re lear.

Lezione 12

Nella fonte de Il Pecorone, la figura femminile è una sorta di femme fatale, facendo unaserie di prove che Giannetto deve superare per riuscire a conquistare la signora (il cheriprende il fatto dei tre scrigni in Shakespeare). Quello che rimane fedele alla fonte,anche se poi ne Il mercante di Venezia c’è un’espansione del personaggio, è la presenzadell’ebreo, del giudeo, che già chiede il contratto della libra di carne. Qui il giudeo, alcontrario, non ha nome ed è una pura funzione narrativa, non è un personaggiosviluppato.

L’ebreo qui abita a Mestre, quindi fuori di Venezia, mentre in Shakespeare lo straniero,Shylock,fa parte di Venezia.

Nella novella il patto non è molto evidente chi lo proponga, ma è un accordo cheprendono insieme e di cui sono entrambi contenti e convinti; nella commedia, invece, èimportante che sia proprio Shylock a proporre questo patto - ma in questa novella l’ebronon è personaggio.

Atto I, scena III

Questa scena è strutturata sul conflitto etnico e religioso, riguardo la questione deldenaro ma anche riguardo i valori morali in gioco. Questo si presenta come uno scontro

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fra culture, linguaggi e, in parte, fra nuovo e vecchio testamento. È il terzo inizio dellacommedia: cose simili sono caratteristiche in Shakespeare - ed è una cosa che accadene La dodicesima notte. Questi tre inizi danno la panoramica, non solo dei luoghi in cuisi svolge la vicenda, ma soprattutto della divisione filosofico - ideologica dellacommedia: Belmont mondo femminile; Venezia mondo dei mercanti; Ghetto mondo si

Shylock e della sua etnia, un mondo che si oppone a quello dei cristiani anche seconverge in alcuni valori.

La scena inizia media res: Bassanio e Shylock hanno già parlato del patto, cheammonterebbe a 3000 ducati per 3 mesi. Il 3 è il numero magico e strutturale di questacommedia: 3 scene, 3 luoghi, 3 protagonisti, 3 scrigni, 3 corteggiatori che tenteranno. Ètutta molto consapevolmente costruita intorno al 3.

Questo 3 si presta a letture teologiche e antropologiche. È il numero più forte nellecredenze popolari. Su questo 3 i due giocano la visione del mondo. Ha un simbolismoparticolare per gli ebrei dell’epoca ma anche dei cristiani: per Shylock è un numeromagico; per i cristiani è ben augurante perché fa riferimento alla trinità.

Al verso 5, Bassanio si fa portavoce di se stesso e di Antonio, mostrando di poterdisporre del corpo di Antonio: sia in termini finanziari sia in termini fisici, perché Antoniogli ha donato se stesso totalmente, come atto di estremo sacrificio e amore. Bassaniodispone di Antonio come fosse un oggetto. Antonio shell be bound. bond significa ancheun legame a livello fisico. A Shylock piace molto questa espressione e la ripete. Shylockè molto più consapevole dei cristiani delle sfumature semantiche delle parole e dei varisignificati ideologici: è molto più sapiente dei cristiani ed è uno dei più inquietantigiocatori di parole.

Nel verso 12 c’è un altro esempio di questo: Antonio is a good man. Good può riferirsi alfatto che sia un uomo per bene - come lo intende Bassanio -; ma lo si può usare anchecome sostantivo di oggetto di possesso, un bene. Shylock sta dicendo che Antonio è unuomo saldo, offre una garanzia, quindi è un altro esempio di scivolamento semantico dicui Shylock si rivela subito maestro e spiazza Bassanio che non è all’altezza.

Shylock mostra di sapere tutto su Antonio: mentre i cristiani hanno poche curiosità suShylock e il suo mondo, non conoscendo nulla di lui, dei suoi costumi o della bibbia,Shylock conosce tutto sui cristiani e conosce e cita il nuovo testamento. Si è informatosulla situazione mercantile di Antonio e sulle sue ventures, e dà un ritratto della sua

situazione che, per gli inglesi del tempo, era un sunto di quello che era un tipicoveneziano, ovvero campione del commercio e delle spedizioni marittime verso ognipossibile luogo della terra - molto ammirate dagli inglesi appunto- : il veneziano èpadrone del mare e dei continenti.

Antonio ha una nave a Tripoli, una nelle Indie, una in Messico: quindi su tutte le rotteconosciute allora c’era il dominio veneziano. Non a caso - e questo è uno sguardo versoil pubblico inglese che lo fa ridere di se stesso - il quarto vascello è verso l’Inghilterra.Shylock è consapevole della parola venture - che è una parola tematica dell’opera.Venture ha valore di caso, di rischio, un qualcosa che Shylock non approva: viene fuori

un rapporto speculare tra Shylock usuraio e Antonio mercante, in cui uno condanna ilmodo di guadagnare dell’altro - Antonio si lamenta dell’usura, Shylock non approva che ipropri beni vengano messi di fronte a un grande rischio.

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C’è un po’ un’ipocrisia dei cristiani secondo Shylock, dicendo che essi condannanol’usura, ma se ne servono quando ne hanno bisogno.

Qui siamo all’inizio del capitalismo. Shylock disapprova il concetto di venture, del rischioper guadagnare somme ingenti: per lui è una forma di irresponsabilità, di incoscienza,

perché i soldi - di cui lui ha un grande rispetto - devono essere garantiti e non fidati alcaso.

In generale compare un ebreo molto attento alle parole e diverso dai luoghi comuni: maalcuni luoghi comuni, come l’attaccamento al denaro, al contrasto contro i cristiani,comunque sono in parte presenti.

Shylock prende ogni parola che dice Bassanio o Antonio, e ci gioca sopracapovolgendola e ritorcendogliela contro: quindi qualsiasi cosa uno di loro dica, dàun’arma a Shylock da poter usare in contro balzo a loro, anche sulle cose più innocenti.

Bassanio si trova in difficoltà in questo scambio, perché consapevole di essereschiacciato dalla superiorità intellettuale di Shylock . Prova a fare un gioco diriallacciamento ma questo lo mostra ancora più ignorante. Bassanio è un uomo che inquesto stato non merita Porzia, perché qui si mostra ignorante e limitato, e propriol’ebreo mostra questi suoi limiti. Qui fa una grande gaffe invitando Shylock a cena, nonsapendo che gli ebrei non possono condividere una cena cristiana. E questo dàun’occasione d’oro a Shylock di poter accusare i cristiani come mangiatori di maiale: malo fa non da una prospettiva ebraica ma da una prospettiva cristiana, citando il nuovotestamento. Cita l’episodio in cui il Nazzareno - cioè Gesù, nominato con scherno - fapassare un demonio dal corpo di un uomo posseduto al corpo dei maiali: allora Shylock

chiede perché, se Cristo ha fatto questo ai maiali, loro mangino i maiali. Shylockconosce bene il nuovo testamento per conoscere il nemico, perché così facendo ha piùchance di difendersi contro di loro.

Anche dopo, quando entra Antonio, di nuovo cita il nuovo testamento. ParagonandoAntonio a un pubblicano - i pubblicani erano gli esattori di tasse romani, e spesso sonomenzionati nel nuovo come sinonimo della corruzione romana: in questo caso inparticolare quindi sta pensando ai romani che catturano Cristo. Lui lo paragona a unservile pubblicano, e dice di odiarlo perché è cristiano. Con questa parola hate vienefuori il conflitto religioso-etico, attraverso la contrapposizione tra cristiani ed ebrei - inquesto caso viene fuori l’ebreo stereotipo.

Shakespeare mischia elementi di luoghi comuni con elementi di grande apertura neiconfronti dell’ebreo, che è il personaggio più importante e profondo della commedia.Altra cosa che Shakespeare fa è di dare voce all’ebreo: pur conservando alcuni aspettiantisemiti, gli dà una voce di grande eloquio che usa argomenti che i cristiani non sonoin grado di articolare.

L’accusa nei confronti dei cristiani è quella di doppiezza. Gli ebrei sono condannati per lapratica di usura, ma da loro comunque usati. Di nuovo qui tira fuori il corpo fisico diAntonio, in una metafora.

Shylock è rappresentate della sua etnia ed è obbligato a vincere per conto della propriatribù.

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Lezione 13

Questa scena è dominata dal numero 3 che è il numero simbolico di questa commedia.C’è una dialettica ideologica tra l’ebreo (che privilegia il numero tre, che è il simbolodella sacralità: infatti la benedizione del rabbino è divisa in tre parti e l’invocazione a Dioè un “Sacro Santo” ripetuto 3 volte). Questa ridondanza del 3 è più forte in Shakespeareche non nella fonte, in cui non è specificato il periodo di 3 mesi, inoltre la cifra è 10000fiorini, non 3000 ducati. Shakespeare decide di articolare tutto intorno al numero 3 inquesta che è la 3° scena. Ci sono molti studi numerologici su Shakespeare, per cui si èvisto che i numeri sono molto ben calcolati in Shakespeare e mai casuali.

Dal verso 105. Shylock con la dialettica si difende contro i cristiani e li accusa per la loro

discriminazione nei suoi confronti. Questo in tutta la letteratura inglese è la prima voltain cui si dà la parola all’ebreo, guardando dalla sua prospettiva la discriminazionereligiosa. Da ciò si vede che c’è uno sforzo inedito di dare soggettività all’ebreo.

Shylock ripercorre i vari episodi di maltrattamenti e insulti subiti a mano dei cristiani; glistessi cristiani non negano, anzi Antonio rincara le dosi e accentua il suo modo ditrattare Shylock dicendo che questo è scusato dal modo di fare giudeo.

Verso 108. Shylock produce un altro pesante intenso gioco di parole sulla parola

sufferance: fa una sorta di aforisma sulla sua etnia. Questa battuta è spesso citata daglistessi ebrei come una sorta di motto, perché sufferance ha qui un significato diverso dalmoderno, che indica sopportazione come sottomissione: in questo caso sopportazionedell’intera tribù. Ma, essendo all’inizio dell’età moderna, la lingua stava cambiando. Allafine 500 questo termine indicava la sofferenza ed è sempre stato visto comeun’affermazione profetica: per cui l’insegna della razza o della tribù ebraica è quella diessere condannati a soffrire. Shylock è poco sofferenze nel primo senso, cioè quellodella sottomissione, infatti pianifica la vendetta, e quindi non subisce; ma è destinatosuo malgrado a dover soffrire nel secondo senso, quello profetico, perdendo tutto quelloche ha, denari, religione, affetti.

La parola stranger in and foot me as you spurn a stranger (randagio) cur quirappresenta lo Shylock come straniero a Venezia. In questa opera è forte l’idea dellostraniero, ed è estranea ogni cosa che non sia veneziana: nonostante Shylock siaveneziano è trattato come estraneo. Lo stesso vale per i pretendenti di Porzia. Veneziavuole mantenere solo se stessa. Il solo fatto di esser stranger in questa commedia ècondanna alla non esistenza.

Verso 132. Antonio rivendica il suo rifiuto nei riguardi di Shylock: a lui sembra legittimo

maltrattare Shylock per il fatto di essere di culture diverse. Invita Shylock a trattarlo danemico: vuole un contratto di inimicizia. Invita Shylock a trovare una forma di contrattoche dimostri l’inimicizia razziale tra i due.

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Antonio sembra sempre una vittima sacrificale, infatti usa la parola penalty , una qualcheforma di punizione: vuole per il suo amore impossibile offrirsi come sacrifico, comevittima, e l’ebreo è pronto a venire incontro a ciò.

Shylock propone di arrivare a un accordo - verso 140 -. Ci sono una serie di puns su

kind e su gentle, che all’epoca di Shakespeare erano sinonimi. Gentle può volere direessere gentile di modi, ma anche essere cristiano, cioè non ebreo. Ci sono una serie diallusioni alla differenza razziale con i cristiani: un ebreo non può essere gentile (gentle).Kind significa anche razza. Quello che c’è sotto il ripetere questa parola è sottolineare laloro differenza. Questo gioco finisce con la battuta gentle jew, che è una specie dicontrosenso: il che è anche profetico, perché Shylock sarà costretto a diventare gentle

perché dovrà convertirsi cristiano.

Il modo in cui Shylock propone questo bond è quello di merry bound, cioè quasi unoscherzo, mentre invece è molto serio. Anche qui ci sono dei riferimenti al corpo diAntonio, che è un corpo sacrificale ed è sempre visto come nudo, come un oggetto dicarne sacrificale. Ai versi 147 e 148, facendo riferimento alla libbra di carne, Shylockdescrive il corpo di Antonio quasi come un oggetto erotico. Anche fair qui ha doppiosenso: da un lato significa chiaro, pallido di carnagione; ma in nell’inglese di quel temposignifica bello. (nei sonetti di Shakespeare questa parola si riferisce a un uomo comeoggetto sessuale). Antonio, non potendo offrire il proprio corpo a Bassanio, questo corpolo offre al migliore offerente. C’è molta enfasi su questo aspetto carnale, che Shylockriprende nel verso 163 in cui dice che è uno scherzo perché effettivamente la carneumana non vale nulla. Quindi diventa carne animalesca, perché paragonata a carne dianimale. C’è quindi un’insistenza sulla carne di Antonio.

Atto II, scena I - VII - IX

Scena degli scrigni. Questa è preso dalla Gesta romanorum. Il primo episodio di questiriguarda Marocco che sceglie lo scrigno d’oro. Marocco è un uomo non distintointellettualmente, che valorizza il valore superficiale delle cose, infatti sceglie l’oro.Questo è un personaggio con un comportamento e una retorica iperboliche. È eloquentema è un eloquio esotico ed eccessivo, ed è attratto ingenuamente da ciò che luccica dipiù, e la poesia che trova dice che non è oro tutto ciò che luccica. È caratterizzato comeuomo ingenuo poco acculturato.

Poi c’è il principe di Aragona, che è meno iperbolico ma sempre pomposo, soprattuttoha un eccesso di amor proprio. Si reputa quasi superiore all’oggetto del desiderio: cioè èlui che deve essere meritato, non Porzia; lui è superiore a Porzia e a tutti gli altri. Luirifiuta l’oro perché è ciò che sceglierebbero tutti, e non scegli ciò che sceglierebbe lamoltitudine perché non si mischia con gli spiriti volgari.

La scelta dei tre scrigni è stata molto studiata sia in ambito letterario che antropologico.C’è un famoso saggio di Freud. Freud scrive spesso su Shakespeare, infatti spesso si

rivolge al teatro. Questo saggio parla prima de Il mercante di Venezia e poi di Re lear .Freud prima racconta la storia. Dice che la scelta di Bassanio e la motivazione che dàquesto non sono coerenti. Sembra esserci un significato nascosto in questi tre scrigni.

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Freud menziona uno studio dell’800 che paragona questo episodio a un mito estone, unpoema epico estone, in cui ci sono tre pretendenti, sole, luna e il figlio delle stelle.Bassanio sceglie il piombo perché figlio delle stelle. Freud non accetta questa lettura epropone di capovolgimenti, quasi come stesse leggendo il mercante come fosse unsogno. Nella altre versioni della storia sono le donne a scegliere, mentre nel mercante è

l’uomo a scegliere tra tre scrigni. Se fosse un sogno si penserebbe che i tre scrignirappresenterebbero delle donne. Il piombo è anche il mutismo - nella scelta del piomboe della sua poesia c’è enfasi sul mutismo, mentre oro e argento sono metalli loquaci -quindi è associato alla morte. La scelta del piombo è la scelta della morte stessa. È unascelta scaramantica: per superare la morte uno sceglie l’annientatrice per legarsi a lei.Per Freud è una scelta tra tre funzioni della donna: madre, compagnia e morte (madreterra che abbraccerà l’uomo dopo la morte).

Nella scena di quando Bassanio sceglie il piombo, ci sono una serie di riferimenti allamorte (come la musica mortuaria, una valorizzazione del silenzio, ecc.) quindi la lettura

di Freud non è arbitraria anche se discutibile. C’è qualcosa di paradossale nella scelta diBassanio, perché sceglie la morte per ottenere la vita.

Lezione 14

Atto III, scena II

A questo punto il pubblico e Porzia sanno in quale scrigno è la sua immagine: ma lei èvincolata dal testamento del padre a non rivelare la verità. Quindi c’è un suo impegnoetico a mantenere il segreto e questo crea in Porzia forti emozioni contrastanti, perchévuole che Bassanio scelga bene e nel mentre ha paura che possa scegliere sbagliato.

Quello che molti si chiedono è se Porzia si mantenga al patto del padre, oppure se conqualche sotterfugio nascosto dia una qualche indicazione a Bassanio: c’è infatti unapossibile lettura della scena in cui sembra che qualche indizio accompagni Bassanionella scelta. Questa è una questione che riguarda soprattutto la scelta della messa inscena, cioè se far capire al pubblico che a Bassanio sia dato un aiuto o meno.

Il primo discorso di Porzia è scandito dalla tematica del tempo e dei tempi dell’azionedella scelta, e dal tema delle sua passioni. Qui c’è una Porzia un parte dominata da

passioni conflittuali tra loro: da una parte il desiderio che le cose vadano al buon fine,dall’altra il non tradire il patto del padre.

Il primo verso contiene una delle parole tematiche della commedia. Si è già visto che inquesta commedia alcune parole sono riprese in diversi versi per creare quasi un motivomusicale. In questa prima battuta una parola che sarà decisiva è la parola tarry , cioè ilprendere tempo, non affrettarsi, aspettare, indugiare; è una parola che si ritroverà nellascena del processo perché questo stesso verbo, sempre usato da Porzia, deciderà ilmomento in cui il processo si trasforma da un apparente vincita di Shylock nella suasconfitta.

Questa scena introduce il tema di prendere il giusto tempo per decidere.

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Si è visto che questa opera è stata finora scandita da una certa fretta, come ad es. lascadenza al corteggiamento di Porzia che ha dato un ritmo veloce nella ricerca deldenaro, senza mai che ci fosse il tempo di riflettere: subito si fa il patto tra Shylock eAntonio e non ci pensa troppo sopra. I tempi, invece, a Belmont sono diversi: qui c’è unritmo più lento in cui il tempo è quasi idealmente sospeso. Quindi il valore di fare le cose

meditatamente si contrappone alla frenesia di Venezia. Questo è anche il principio diPorzia , la quale mostra fiducia nel processo di maturazione: ci vuole il giusto tempo perarrivare alla maturazione delle cose e delle persone. Questa commedia mostral’immaturità, soprattutto di Bassanio, che anche dopo sposato dovrà superare una provadatagli da Porzia per potersi meritare Porzia e la fallirà. Il tempo lento è quellofemminile, quello affrettato è quello degli uomini in questa commedia.

Questo tema del tarry può essere un primo indizio per Bassanio (forzando un po’ lecose): Porzia propone la tematica della lentezza del tempo che è associatotradizionalmente con il tema del peso - c’è una tradizione medievale che associa ilprendere tempo con il peso dei metalli pesanti, in particolare il piombo. La tematica deltarry , è richiamata tradizionalmente con due motti latini maturandun o festina lente: sesi vuole arrivare prima bisogna andare lentamente, bisogna aspettare il giusto tempo.

Del festina lente ci sono diverse rappresentazioni. In una c’è un’aquila legata con unacatena a un rospo che lo rallenta; un’altra con un delfino intrecciato a un’ancora; altra diuna farfalla a cui si è agganciato un granchio (che si ritrova in Pene d’amor perdute).

Porzia parla poi del tempo tenuto fermo dal peso, come se fosse legato a un metallo

pesante - che tradizionalmente era il piombo.Nel 2° verso parla di hazard, che è uno dei termini usati nel linguaggio mercantile diVenezia: questo mostra una contaminazione di Belmont da parte del mondo veneziano.Questo indica l’investimento a rischio, che mostra l’impresa di Bassanio simile alventure di Antonio. Dice poi forbear .

Porzia fa tenerezza in questo discorso perché - a differenza del proprio solito eloquio dicui è capace come si è visto - non riesce ad articolare bene il discorso, perché piena diforti emozioni contrastanti: questo mostra un equilibrio tra le sue emozioni e la suarazionalità. Questo primo pezzo è pieno di informazioni contrastanti in cui lei inciampa. Il

discorso di Porzia è una sorta di discorso logico: lei è il personaggio più razionale - anchese in questo caso la sua razionalità è soverchiata in parte dai sentimenti. Tutto questosuo ragionare è sottoforma di linguaggio sillogistico.

Poi nel verso 14 sposta il discorso: dice che gli occhi di lui l’hanno divided. Questo è unlinguaggio medico: in questo periodo si stava affermando il linguaggio dei dottori. Porziausa metafore, ma con un linguaggio molto anatomico. Poi c’è un finto lapsus. Questolinguaggio chirurgico non può non far pensare al corpo di Antonio. In un certo sensoPorzia si offre come sostituta di Antonio nell’amore di Bassanio: lei offre ora il suo corpoin sacrificio a Bassanio.

Al verso 22 si arriva al riferimento al peso. Il valore del silenzio e della parsimoniaverbale sono un’altra tematica di questa opera: chi parla troppo è visto come lo sciocco,come colui che ruba tempo all’altro. Questa tematica è legata a quella del piombo, il

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quale rappresentava il silenzio - e quini anche la tomba. Shakespeare usa piese unaparola antica per indicare il pesare. Bassanio sceglie in base ai valori propostigli inquesto discorso, cioè quelli del peso, dell’indugiare, del silenzio, che sono indizi su cui luipotrebbe soffermarsi. Ma lui è impaziente e vuole fare subito, mentre Porzia continua aprendere tempo.

Nel verso 40 Porzia introduce altri possibili indizi per Bassanio. Introduce il tema dellamusica. Deve essere una musica non allegra ma quasi funebre, e Porzia fa poiriferimento al mito del canto del cigno, che muore cantando: quindi se Bassanio perderàmuore come il cigno. È una musica associata con la morte. (Freud spiega come la sceltadel piombo sia associata alla morte). La musica che lo accompagna è una musica chepuò portare alla morte, e quindi questo dovrebbe indicargli di andare verso il piomboche rappresenta la morte.

È una canzone sulla morte, quindi proprio una canzone mortuaria. In alcune messe inscena, soprattutto quelle recenti, c’è la tendenza di vedere la canzone come ilmomento in cui si dà maggior aiuto a Bassanio . Spesso a cantarla è Nerissa, la qualequindi sa come modulare la canzone per meglio aiutarlo. È una canzone in tono minoree poco allegro e questo aumenta l’atmosfera di riferimenti mortali. Ma la maggior spintasta nelle parole rimate di questa canzone. Finora i dialoghi sono in versi liberi:Shakespeare usa questi per i momenti di Belmont e versi prosaici per quelli di Venezia.Ci sono quindi due registri: aulico e più popolare. Questa canzone è invece in rime: rimepiuttosto insistite, in cui c’è molta enfasi nella rima head, che nelle messe in scena èenfatizzato. Questo nasconde forse due possibili rime non esplicitate: una è dead, mapiù importante fa rima lead - anche se rimane una parola nascosta. Quindi un attentoascoltatore potrebbe arrivare a intuire.

Quando arriva il momento della riflessione di Bassanio questi sembra avere imparatoqualcosa. Prima fa un discorso meditativo - quindi forse ha imparato la lezione delprendere tempo - con una riflessione piena di riferimenti mitici: ad es. Ercole, per cuiuna prova fu la scelta tra vita contemplativa o vita attiva; poi fa un discorso piùneoplatonico sul tema di opposizione tra apparenza e sostanza, cioè non farsi ingannaredalle apparenze, il che condurrebbe la sua scelta sul metallo meno appariscente. Questomostra che è sulla buona strada.

Nel verso 88 riprende il tema di Porzia della pesantezza e quindi della lentezza: si deveapprezzare lentamente con il tempo ad imparare cos’è la vera bellezza, che non è quellaapparente. Quindi alla fine rifiuta l’oro perché è associato con la superficialità e conl’eccessiva decorazione; poi l’argento perché lo associa al denaro, perché ai tempirappresentava il metallo che usavano tutti - e rifiutando esso quindi rifiuta il mondo delcommercio (anche se poi vincendo la prova può vincere molti denari, quindi un discorsoun po’ ipocrita) -. Infine sceglie il pesante e sobrio piombo, per cui lui ha imparato adapprezzare il peso e quindi la sostanza di questo, associando anche il piombo alla morteche lo commuove più dell’eloquenza.

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Al verso 112 Porzia riprende il tema del denaro e invita Bassanio a trattenere il proprioeccesso: siamo sempre nel luogo del non eccesso, cioè Belmonte. Eccesso qui è anchesinonimo di interesse finanziario, perché lei usa una metafora finanziaria. Da Belmonte,anche nei momenti più intensi, non si smette di guardare verso i valori corrotti diVenezia che Porzia invita a mettere da parte.

Dentro lo scrigno c’era una miniatura. Le miniature dell’epoca di Elisabetta in Inghilterraerano le uniche cose con cui gli artisti inglesi potessero rivaleggiare gli altri paesi:questa miniatura sembra paragonare Porzia alla regina Elisabetta. Bassanio reintroduce,complimentandosi per la bellezza della miniatura, il tema dell’apparenza. Qui c’è iltermine shadow molto usato da Shakespeare, anche per indicare gli attori stessi: questoviene dal mito della caverna che Shakespeare conosce molto bene - come si vede anchealla fine della Tempesta - quasi a indicare che anche il teatro è ombra.

Verso 170-171 Porzia affida a Bassanio un anello simbolico della loro unione -unioneanche sessuale - cioè un anello già coniugale. È un anello che rappresenta la femminilitàstessa di Porzia. L’unica condizione che lei pone è non dare via questo anello: quindiquesta è una seconda prova dopo quella dello scrigno, con cui Bassanio deve dimostrarela propria virilità tenendo fede alla promesso di non separarsi da questo anello. PoiBassanio fallirà in questa prova per mano della stessa Porzia : l’anello è una provaancora maggiore dello scrigno per Porzi . Questo mostra che Bassanio deve ancoraattendere per essere degno di lei.

In quest’opera ci sono molte donne che si travestono: Nerissa e Porzia, ma anche Jessica. Non ci sono altre opere in cui ci siano tante donne travestite.

Lezione 15

Porzia non è il primo personaggio a travestirsi: nell’opera ci sono tre donne a travestirsi.Prima di lei e Nerissa, Jessica si traveste per poter fuggire dalla casa paterna e per poterraggiungere Cristiano e passare al campo cristiano. Il travestimento di Jessica segna unpassaggio tra due culture: lei tramite il travestitismo arriva ad abbracciare la religionecristiana - quella a cui dovrà adeguarsi poi anche Shylock .

 Tra Porzia e Jessica c’è un parallelismo. 1° sono figlie di padri opprimenti; 2° il padre di Jessica è autore di un contratto come anche il padre di Porzia. 3° anche Jessica portacon se la dote, come Porzia , al proprio amato, perché fuggendo da casa porta con separte delle ricchezze del padre. 4° Jessica si traveste durante il carnevale - e anchePorzia si dovrà travestire -, cosa che Shylock disapprova e verso cui ha unatteggiamento “puritano” - che in inglese erano non solo quelli della fede ma anchequelli che condannavano i travestimenti -: questo è un atto di trasgressione verso ilpadre bigotto.

Il travestimento di Porzia, tra i vari lavori Shakespeare, è quello più ricco di implicazioni:si veste da avvocato/giudice e quindi il suo travestimento rispetto alle altre commedie

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comporta non solo un rischio personale, ma anche una responsabilità giuridica e etica,perché può sentenziare vita o morte. In questo caso è un scendere nel campo maschileper eccellenza: nelle altre commedie la donna travestita rimane un po’ al margine. Quiinvece assume ruolo maschile, andando in quello che è il luogo più paternalista diVenezia. In questo travestimento c’è un riferimento un po’ fiabesco che viene dalla

fonte: questa una trovata che sa più del fantastico che del realismo, perché sono moltele caratteristiche del caso che sarebbero opinabili da un punto di vista del reale (comefa conosce tanto bene la legge, ecc..)

Una delle caratteristiche del travestitismo è che, essendo una convenzione teatrale,introduce un elemento che sospende per un certo periodo alcune leggi del realismo,quindi non ci aspettiamo che Porzia sia o meno credibile come maschio o come giudice -anche se poi Porzia si rivelerà all’altezza, malgrado la sua innocenza nella preparazionegiuridica.

Atto III, scena IV

Verso 57 work : è sia un compito - di maschio e di giudice -, ma qui anche significa quasiuna magia, un trucco, come se stesse combinando una sorta di incantesimo - perché illavoro che dovranno compiere comprenderà appunto il travestirsi. Poi c‘è un riferimentoal fatto che loro faranno finta di avere quello che a loro più manca, con enfasi su lack .Anche Antonio durante il processo si riferirà a se con un riferimento alla castrazione.Porzia e Antonio sono due castrati. Ci sono vari legami tra Porzia travestita da uomo eAntonio castrato simbolicamente. Lei descrive se stessa alludendo a ciò che fanno i boy

actor. Il boy actor era figura adolescenziale sempre a confine tra infanzia e pubertà equindi il rischio è che la voce gli cambia: lei si identifica in questa figura e si caratterizzacome una figura a confine tra due tipi di opposizioni: si rappresenta come in un’età aconfine.

Nerissa, che è sempre all’altezza della situazione, al verso 78 dice una cosa erotica: turn

to men, che è un pun e può significare sia cambiare sesso che andare a uomini.

Atto IV, scena I

Il doge di Venezia - in inglese Duke - si dichiara impotente, cioè c’è la totale disfattadella patriarchia veneziana verso Shylock, perché nessuno dei maschi presenti può farealcun che nei confronti della rivendicazioni di Shylock: qui siamo di fronte a unasituazione di impotenza generale. C’è l’appello inutile nei confronti Shylock di esseregentle jew da parte del doge, che Shylock diniega rispondendo che lui è jew e fa leva suciò. In questa risposta, verso 41, fa riferimento sempre al corpo di Antonio ne parladefinendo il pezzo che gli è dovuto con i termini di putrida carne: il corpo di Antonio ècome se fosse già morto per Shylock che lo dà già per morto.

Shylock è il vero principe del foro - luogo totalmente maschile - e dà esibizione delle sue

armi retoriche, che dimostrano la sua superiorità nei confronti dei suoi avversare chesono incapaci di rispondergli.

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Bassanio anche prova a parlare con lui: qui c’è una forma espressione che Shakespearedi solito usa nei drammi. Questa è ripresa da Seneca - dal verso 66 - fatta di frasi brevie rapidi scambi retorici con anche altre figure retoriche, come il chiasmo, antitesi, ecc -molto usata nei dramma. È una scena pubblica di orazioni, quindi Shakespeare sfruttal’occasione per mettere in atto tutte le possibili forme di bravura retorica e il campione è

Shylock , fino all’arrivo di Porzia .

Entra Porzia .

Rappresenta un dottore giovane che inizialmente dà l’impressione di essere inesperto -quando invece si mostrerà tutt’altro - il che la farà sembra una facile preda a Shylock .Questa figura si rappresenta come poco esperta, ad es. chiedendo all’inizio chi sial’ebreo e chi il mercante. Questa ridondanza mostra una ingenuità da parte di Porzia: leiripete il solito gesto dell’appello alla moderazione di Shylock dicendo - verso 180 - che

lui deve essere clemente. Shylock gioca su questa parola must .

Allora poi si introduce il tema - introdotto da Porzia e che nessun maschio aveva fattoprima - della misericordia, merci. Questo è il più famoso discorso dei discorsishakespeariani. È un discorso cristiano: è Porzia che introduce nel mondo di Venezia undiscorso cristiano che i personaggi maschili non erano stati in grado di proporre.

Questo discorso deriva da due fonti bibliche riferite al nuovo testamento. L’idea dellamisericordia come il centro della fede e della cultura cristiana viene dalle lettere airomani di S. Paolo, in cui questo confronta la religione ebraica e quella cristiana, dicendoche la religione ebraica ha al centro la misericordia mentre quella cristiana sì. Altra fonteè Matteo, il discorso di Gesù sulla beatitudine.

La prima battuta dice che la qualità della misericordia non è forzata ma disponibile atutti e non ristretta solo ad alcuni - con anche un gioco su gentle. È due volte beata lamisericordia, perché colui che dona la misericordia sarà a sua volta benedetto - comescritto in Matteo. Verso 190: fa altro riferimento al nuovo testamento.

Porzia fa un appello a Shylock da un punto di vista sia cristiano che ebreo, ma Shylock èpoco persuaso da questi ragionamenti.

Prima Porzia sembra dare ragione da un punto di vista giuridico a Shylock, e Shylockdopo le prime diffidenze verso questo giudice comincia a considerarlo un giusto -paragonandolo a Daniele. Tutto è liscio per Shylock con Antonio sempre più pronto alsacrificio.

C’è una curiosa battuta di Antonio a versi 114-115: “io sono un infetto castrato delgregge, il più adatto alla morte”. Questa è una delle frasi shakespeariane più dibattutedalla critica: sicuro è il riferimento alla castrazione e forse essa rappresenta unaconfessione. Antonio è un personaggio che si è distaccato dal gregge per la condizionedi castrato, che può essere anche un riferimento a un suo amore a un uomo. Qui è forteil suo desiderio di morte: Antonio si vuole offrire come un agnello sacrificale alla morte.

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C’è una parola tematica che compare due volte in questa scena e entrambe le voltecambia il processo in atto: la prima volta sembra dare ragione a Shylock da un punto divisto molto legalista. Il confronto fra cultura cristiana e ebraica apre un confronto:l’atteggiamento di Shylock nei confronti del suo bond è un atteggiamento letterale, cioèun’interpretazione alla lettera di ciò che c’è scritto, e non come vorrebbero i cristiani

con una interpretazione. Questo per il pubblico inglese è una sorta quasi di caricaturadel modo in cui gli ebrei leggevano la bibbia, cioè una lettura letterale della bibbia, equindi non esegetica come quella della tradizione cristiana: questo attaccamento allalettura alla lettera può essere visto come un tratto ebraico - dalla prospettiva dell’epoca.

Proprio su questo Porzia farà leva per sconfiggere Shylock: la tattica vincente di Porzianon è quella in realtà di chiedere clemenza a Shylock , ma quella di prendere il suostesso atteggiamento di lettura del bond e caricaturarla, essendo ancora più letterale dilui. Questa strategia e cambiamento di rotta nel procedimento è segnalata di nuovodalla parola tarry - verso 303. Questo è il momento di disfatta di Shylock . Le cose si

capovolgono e quindi Shylock non può più avere la carne. Shylock è sconfitto perché èscritta questa legge nero su bianco - quella per cui si mostrerà che lui non deve faruscire una sola goccia di sangue da Antonio.

C’è poi un altro tarry, che scandisce un’altra tappa di questo processo, una secondalegge che lega Shylock, hold.: secondo un’altra legge, qualsiasi straniero - Porzia siriferisce a Shylock con la parola alien, termine molto forte - che attenti alla vita di unveneziano deve per questo essere processato. A Shylock vengono confiscati tutti i beniper avere minacciato una vita cristiana.

L’ultima tappa è quella del dover rinunciare al suo ebraismo e abbracciare la religione

cristiana.

Il doppio colpo di scena è stato quindi che Porzia si è trasforma in Shylock, diventandolei, nel processo, il vero ebreo. Shylock era stato in grado di fare i versi dei cristianianche citando il nuovo testamento e alle loro abitudini in tutta l’opera, ora è Porzia chepuò farlo con lui.

Esame scritto: 3 parti: 1° 20 (ca.) domande/risposte brevi; 2° commento a un brano delmercante (o i due gentiluomini di verona); 3° breve saggio. 3 ore. Anche per 12 cfu.

Bonus per chi frequenta la conferenza di lunedì alle 17:30. All’aula magna dellebiblioteca universitaria (si entra dal 35, non 33)

Date aula II dalle 13:00 alle 16:00 venerdì 25 marzo.

Le lezioni riprenderanno il 28 marzo.

Per i 12 cfu ci sarà un secondo scritto.

Leggere anche le altre due opere.

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Manuale: cap. Shakespeare; cap. sul ‘500/’600;

[email protected] ganiu aladeola

[email protected] vicky

[email protected] stephen

[email protected] Elena