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3Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

sommarioNOVEMBRE - DICEMBRE 2014

BIMESTRALE DEDICATO AI ROTARIANI DEL DISTRETTO 2120

Anno 2014/15n. 3 // Novembre/Dicembre 2014Autorizzazione Tribunale Bari R.S. 1512/08

Coordinatore EditorialeAlfonso [email protected]

Direttore ResponsabileLivio [email protected]

Corrispondenti di zonaFabio di GioiaRC Cerignola, Lucera, Foggia,Foggia Capitanata, Foggia Giordano

Lina GiordanoRC Gargano, Manfredonia,San Giovanni Rotondo, San Severo

Fedele ZaccaraRC Melfi, Potenza, Potenza Ovest, Venosa

Donato DonnoliRC Matera, Policoro Heraclea Centenario,Senise Sinnia, Val d’Agri

Mario FucciRC Andria Castelli Svevi, Barletta, Canosa, Trani

Paolo de GennaroRC Bisceglie, Corato, Molfetta

Pasquale PignataroRC Bari, Bari Castello, Bari Mediterraneo,Bari Ovest, Bari Sud

Luigi PirroRC Acquaviva delle Fonti - Gioia del Colle,Altamura Gravina, Bari Alto Casamassima,Bitonto Terre dell’Olio

Maria Rosa GiangrandeRC Monopoli, Putignano,Rutigliano Terre dell’Uva

Mauro MagliozziRC Grottaglie, Massafra, Riva dei Tessali

Angelo Di SummaRC Ceglie Messapica Terra dei Messapi, Fasano,Martina Franca, Ostuni Valle d’Itria-Rosa Marina

Mario CriscuoloRC Brindisi, Brindisi Appia Antica,Brindisi Valesio, Francavilla FontanaAntonio BiellaRC Manduria, Taranto, Taranto Magna Grecia

Gabriella Di GennaroRC Galatina Maglie Terre d’Otranto,Gallipoli, Lecce, Lecce Sud, Nardò

Redazionepresso Segreteria DistrettualeVia Piccinni, 33 - 70122 BariTelf. 080-5234620Fax 080-5728265

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Impaginazione e StampaITALGRAFICA SUD srl70132 BARI Z.I. - Viale Accolti Gil, 4Tel. 080.5312955 - Fax [email protected]

Acquisizione pubblicitàFranco [email protected] Coordinatore e il Direttore si riservano, aloro insindacabile giudizio, la pubblicazionedel materiale che in ogni caso, dovrà ri-spettare i principi e l'etica del RI e che nonsarà restituito. Si declina ogni responsabi-lità per le opinioni espresse dagli Autori.

Il presente numero è statochiuso il 25 ottobre 2014

Foto di copertinaItalgrafica Sud So

mm

ario

4 EDITORIALELa scoiattola innamorata

Alfonso Forte

6 MESSAGGIO DI NOVEMBREMessaggio del Presidente Internazionale

Gary C.K. Huang

7 LA COPERTINASalute materna e infantile

8 LETTERA DEL GOVERNATORENovembre 2014

Luigi Palombella

9 LETTERA DEL GOVERNATOREDicembre 2014Luigi Palombella

10 SALUTE MATERNA E INFANTILEReportage dal Benin

Eliana Centrone

12 Quali prospettive per un prossimo futuroMariarosa Giangrande

14 Problema di rilevanza umana,umanitaria e sociale

Paola Aprea

16 DOSSIER / 1Novembre, mese della Rotary Foundation

La Fondazione Rotary, luce per il bene comuneRiccardo Giorgino

19 Raccogliere fondi per la Fondazione RotaryMichele Simone

23 La Rotary Foundation,scrigno di umana solidarietà

Francesco D’Alessandro

25 Rotary Foundation = RotaryMario F. A. Massa

27 DOSSIER / 2Dicembre, mese della famiglia e dell’amicizia

La Famiglia Rotariana,nel Natale di amore e servizio

Vito Andrea Ranieri

29 Essere famiglia nel Rotary per aiutarele nuove generazioni a costruire il bene comune

Rocco Giuliani

31 Il Rotary, la famiglia, l’EticaGiuseppe Castagnoli

33La Famiglia ed il recupero dell’etica smarritaGiorgio De Giuseppe

34 L’Amicizia rotariana,viatico di amore e di pace, nel mondo

Lina Bruno Longobardo

35 L’amicizia, fucinadi amore e di pace ovunque

Gabriella Di Gennaro

37 Natale, Amicizia nella famiglia e nel mondoMimma Piliego

38 La Famiglia, alla ricerca dell’etica smarritaEvelina Rosania

40 L’ISTRUTTORE DI CLUBUna formazione in pillole

Livio Paradiso

41 EVENTO INTERDISTRETTUALEPremio Internazionale Colonie Magna Grecia

Margherita Pugliese

43 EVENTO DISTRETTUALELa buona societàFelice De Sanctis

46 EVENTO INTERDISTRETTUALERotary National Day, Mediterraneo Unito

Angelo Di Summa

48 EVENTO DISTRETTUALEMantenimento e sviluppo dell’effettivo

Rocco MistrulliLiliana Santoro

Gianvito CoronaMarco Saraceno

50 L’INTERVISTAConsulente Tecnico - Vincenzo Sassanelli

a cura di Alfonso Forte

52 INFORMAZIONE ROTARIANAFellowship del ciclismo rotariano

“Cycling to serve”Franco Piola

53 Lo scambio giovaniSilvana Petruccelli

54 30 anni del Progetto Trulli - MareSalvatore Chiriatti

55 LA VOCE DEI CLUBa cura di Livio Paradiso

RC Altamura GravinaRC Andria Castelli Svevi · RC Bari

RC Bari Castello · RC Bari SudRC Barletta · RC Bisceglie · RC Brindisi

RC Foggia · RC Foggia Umberto GiordanoRC Galatina Maglie Terre d’OtrantoRC Gallipoli · RC Lecce · RC Lucera

RC Manduria · RC MelfiRC Potenza Ovest · RC Taranto Magna Grecia

66 LA SEGRETERIA INFORMALe visite del Governatore: Novembre-Dicembre

Le prossime manifestazioni rotariane

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Natale si avvicinava a grandi passi;e quella vigilia si presentò d’una tri-stezza particolare per la povera scoiat-tola, stretta in un angusto e oscuroanfratto della montagna.

Ma è bene che io inquadri meglio,amici cari, il territorio dove si svolsel’avventura che sto per raccontarvi.

Tra Basilicata e Calabria c’è ungrande massicio, fatto di montagne su-perbe, di precipizi immani, di collineverdeggianti, di acque pure e di cascateirripetibili, di rocce tenaci e di fragilifalesie . Lo chiamano ‘parco del Pollino’:è tanto grande che non se ne trovanouguali, in tutt’Italia. Affascina oggilarghe correnti turistiche, scrigno com’è

di grandi ricchezze naturali difauna e di flora. Andateci,

amici, e ve ne accorgerete.Una notte di dicembre

di tanti e tanti anni fa, ilsonno del grande parco

fu interrotto da un la-mento lungo, ango-scioso.

Da dove provenis-se, nessuno capì, sulleprime.

Primo a svegliarsifu un pino, il più alto

di tutti; quello chechiamano ‘loricato’;e non vi so dirvi per-

ché.Il messaggio non tar-

dò ad arrivare ai tanti etanti alberi che popolavano il bosco.

E fu così che si svegliarono abeti,faggi, pini, castagni e poi or-

chidee e viole e genziane, la-vande e timo; venne recepito

finanche dalle rare fragoline e dai lam-poni che in quel tempo facevano ancoratimido capolino tra sentieri, radure,spianate e anfratti del parco, per viadel fresco morente autunno. Il richiamopiù bello arrivò da una piccola folla diHibiscus che, resistendo all’invernomite, la facevano ancora da padroni,sfoggiando corolle lussureggianti daipetali rosso fuoco e i lunghi stami cul-minanti in eleganti pistilli.

Intanto, i lamenti si facevano semprepiù insistenti ma nessuno, per ore eore, riuscì ad individuare la fonte diquei richiami.

Nel frattempo anche gli animali,che popolavano l’immenso territorio edavevano avvertito gli ignoti esseoesse,si misero in allarme. Vennero così sve-gliati, in quella notte strana, l’aquilareale, il picchio nero, il gracchio corallino,il lanario, il nibbio reale, il, il corvo im-periale, il falco pellegrino, il lupo ap-penninico, il gatto selvatico, e financoil capriolo e la lontra e il cervo.

Finalmente, il miracolo. Il sole eraormai alto e dominava l’immensità delparco. Ecco che una farfalla dalla vestevistosa, un rosso acceso screziato dinero, quella che chiamano –manco adirlo – la dama del bosco; la quale, va-gando per l’aria già tiepida del nuovogiorno, avvertì vicino, sempre più vicinoil lamento. Pochi batter d’ali ed eccoche scorse, nella cavità di un abete gi-gante, una tana. La farfallinafremente vi si avvicinò, chia-mò con la vocina flebilechi ci fosse in quel nido;ed ecco sbucare la testatimida incerta di unoscoiattolo, che si sa-

l’editorialeDI ALFONSO FORTE

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La scoiattolainnamorata

Alfonso Forte

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

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rebbe poi rivelata una scoiattolinain lacrime.

La dama del bosco, felicedella scoperta finalmente fat-ta, si posò ai margini dellatana e pensò bene di infor-mare immantinente, con illinguaggio del bosco, la‘centralè, voglio dire ilpino loricato. In menche non si dica, lemille e mille cam-panule in vege-tazione miseroin azione il ba-tacchio in do-tazione, sicchéper tutto il par-co echeggiò dellabella notizia delritrovamento!

“Buon giorno”,fu il saluto della farfallaalla scoiattola; quello stesso saluto chetanti e tanti anni dopo sarebbe statoadottato con successo da Papa Francesco.

Poi la dama del bosco: “perché piangi,amica mia; tutto il Pollino è in subbuglio...dimmi qual è il cruccio che ti affligge?”E qui l’animaletto mise fuori tutto ilsuo tormento. “Era già finito il tempodelle nocciole e delle castagne che Ninì,il compagno mio, (non siamo ancorasposati, tu m’intendi), Ninì se ne andòe mi lasciò sola sola....mi disse cheandava giù, verso il piano a cercare unpo’ di quei frutti ancora rimasti...e cheavrebbe fatto presto ritorno a casa;invece niente.... da quel momento sonorimasta sola e desolata...! “ Piangevala derelitta;, poi “Aiutami, farfallina, atrovare il mio Ninì...spargi la notiziaai tuoi compagni e dì loro che Fifì, lascoiattola innamorata che sono io, aspet-to, aspetto. Non fatemi morire d’inediae di dolore.. Natale s’avvicina ...”

Non perse tempo la farfalla. Mise ilmotore nelle ali e raggiunse il Pino lo-ricato, al quale riferì della sco-perta; ma gridò anche l’in-

vito a che tutto il bosco e i suoi abitantisi mobilitassero, alla ricerca di Ninì.

Il tempo non passò invano. Sia lepiante che gli animali del Pollino,

-in giro lo sanno tutti- hannoun cuore d’oro. In men che non

si dica, il grido di Fifì arrivòa Ninì, grazie ai messaggi

(in gergo vegetale) che benpresto erano stati

levati nel-l’aria da abeti, faggi,

pini, castagni e poi orchidee e viole egenziane, lavande e timo; senza diredell’impegno che ci misero le superstitifragoline e lamponi e tanti piccoli fruttidi quel bosco incantato. Senza dirvi,cari lettori, dei messaggi (evidentementein lingua animale) che emisero l’aquilareale, il picchio nero, il gracchio corallino,il lanario, il nibbio reale, il, il corvo im-periale, il falco pellegrino, il lupo ap-penninico, il gatto selvatico, e financheil capriolo e il cervo.

A concludere la bella avventura cipensò ancora una volta la farfalla, ladama del bosco, che raggiunto Ninì,gli indicò il cammino giusto per tornaredalla sua compagna; così che in pocotempo i due piccoli innamorati provaronola gioia del ritrovamento.

Il 25 dicembre era arrivato.Tutto il mondo risuonòdel tocco festoso di

milioni di campane, di quelle vere, diquelle di bronzo. Poi, ben presto i duesi sposarono secondo le sacre leggi, enon passò tempo che arrivasse pureuna nidiata di piccoli scoiattoli. E, comesi diceva allora e ancor oggi si ripete,Fifì e Ninì vissero felici e contenti.

Questa è la storia, stretta è la via;ho detto la mia ,lasciamo che il

Rotary dica la sua...E sì, il Rotary. Come si

fa a non dargli la parola! Lomerita; anzi gli spetta...

E qui mi vien da pensareai milioni di giovani cheoggi vivono in grandi cit-

tà o in piccoli centri sparsinel mondo. E mi piace accostare

queste nuove generazioni al “piccolomondo antico” del Pollino; e alla nostrascoiattolina. Quella si doglievadell’amante smarrito, i giovani vivonogiorni di disagio per l’incerto futuroche si prospetta loro. Eppure, queimilioni di giovani non sanno, perchéforse non è giunta loro la notizia, nonhanno percepito l’esistenza di unarealtà che si chiama Rotary.

Quel Rotary che, come la dama delbosco, indica –con le “Quattro doman-de”- le strade giuste verso la stradasmarrita dell’onesto vivere; che, comele campanelline della fiaba, evoca lemille e mille missioni di aiuti, di amoree di pace, tese a che l’umanità ritrovi -come Ninì e Fifì - le vie dell’incontro,del benessere, della civile serenità.

Perché, alla fine, sia Natale;sia Epifania per tutta la gentedel mondo. n

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l’editorialeDI ALFONSO FORTE

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messaggio di novembrePRESIDENTE INTERNAZIONALE

Distretto 2120 - Puglia Basilicata6 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

Accendi la luce del Rotary! Da quattro mesi siamo impegnati per metterein pratica questo motto, e sono più entusiasta che mai del lavoro che stiamosvolgendo nel Rotary. Sono già stato in ben 22 Paesi, in decine di città, e ho in-contrato migliaia di Rotariani. Ho osservato l'attuazione di progetti incredibilie sono stato ispirato ogni volta da tutto ciò che i Rotariani realizzano in tuttoil mondo. Abbiamo avuto l'onore di partecipare ad eventi Rotary di ogni tipo,da riunioni di club a Istituti, da Giornate del Rotary a cene di beneficenza perla Fondazione.

Anche se ogni evento è memorabile, sono particolarmente onorato quandopartecipo alle celebrazioni dei club. Per me, partecipare a una celebrazione deiRotary club da Presidente del Rotary è come essere invitato a un evento in fa-miglia e scoprire di essere l'ospite d'onore. Davvero, il Rotary è la più grandefamiglia del mondo.

Il Servire fa parte delle fondamenta del Rotary: ogni progetto rappresentaun mattone per costruire "l'edificio" del Rotary. E quindi se questo è il caso,l'amicizia funge da collante, da malta, che cementa questi mattoni. Noto questoogni giorno, ma lo noto in particolare durante gli anniversari dei club, durantei loro centenari.

Essere Presidente del Rotary durante il suo 110º anno, mi consente di averela fortuna di partecipare a diverse celebrazioni del genere. Naturalmente,quando si visitano club centenari, viene subito da chiedersi qual è il loro se-greto – perché ho notato che i club di lunga data sono anche i più produttivi.Sono club di notevoli dimensioni, sono attivi e realizzano ottime opere. Nonsolo, ma questi club si divertono anche.

Naturalmente, proprio questo è il loro segreto: nel Rotary, le amicizie pro-fonde e il servizio vanno mano nella mano. Quando ci piace ciò che facciamo,vogliamo continuare a farlo; vogliamo impegnarci ulteriormente e fare di me-glio. Aspettiamo impazienti le riunioni del Rotary, anche con tutti gli impegni,facciamo spazio al Rotary, ne facciamo una priorità, per vedere i nostri amicie fare la nostra parte nel servizio.

Per questo il Rotary è ancora qui, anche dopo oltre 109 anni. In cinese, noidiciamo:如果人生没有朋友,就等于没有太阳. Una vita senza amici è una vita senza sole.

Le nostre amicizie nel Rotary illuminano la nostra vita; e grazie alle amici-zie nel Rotary, oltre al servire, siamo in grado di continuare a realizzare il no-stro motto, Accendi la luce del Rotary.

Messaggiodel PresidenteInternazionale

Gary C.K. Huang

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7Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

le copertine di “Rotary 2120” - visione futuraNOVEMBRE - DICEMBRE 2014

egi per uppno. Chiama in causa in primo luogo ilrapporto madre-bambino, rapporto cheprimariamente incide sulla qualità dellavita umana e sociale. Lo sviluppo umanoinfatti non può essere pensato al di fuoridella relazione tra madre e bambino, poichéè all’interno di questa relazione che ilbambino nasce e si apre alla vita e amatoimpara ad amare. Queste prime esperienzeaffettive condizionano e rendono possibileil successivo sviluppo del bambino. Èun’acquisizione questa talmente fondativada essere costantemente presente nelle ci-viltà di ogni tempo e di ogni luogo. La ci-viltà di un popolo e di una nazione oggisi misura dall’insieme di misure protettiveche tutelano il rapporto madre-bambino.

Bene hanno fatto gli autori di “Visionefutura” ad inserire tale tema nelle sei areedi intervento e bene operano quei clubche producono services in questa area,progettando e attuando iniziative che mi-rano ad eliminare carenze in questo settorevitale. Va chiarito però che oggi sarebbepiù appropriato sostituire all’espressionesalute materna ed infantile quella di be-nessere della mamma e del bambino, cheevidenzia la necessità di creare all’internodella società una rete di sostegni che inte-ressano vari aspetti e che consentono allamadre di attendere in modo efficace aisuoi compiti di cura in un contesto comequello odierno che vede la madre impe-gnata in attività di vario genere. Le cronachegiornalistiche sono piene di episodi che

p gvissuta che colpiscono perché non risalgonoal secolo scorso ma ai tempi odierni. Nonc’è da stupirsi quindi se l’Italia si confermauno dei paesi con il più basso tasso di na-talità nel mondo. Occorre perciò andareoltre l’aspetto salutistico, che è certamentefondamentale, per collocarsi all’interno diuna prospettiva più ampia che guarda albenessere della famiglia che è fondamentaleper una crescita autenticamente umanadella nostra società.

Come rotariani siamo invitati a richia-mare l’attenzione su questo problema conconvegni e forum, che evidenzino l’im-portanza di un dibattito, che ci veda riunitiintorno ad un tavolo per esaminare quantoè possibile fare sulla scorta delle indicazioniche provengono da altre regioni italiane(si pensi ad esempio al “Family audit” delTrentino che certifica se una organizzazione,sia pubblica che privata, tuteli il benesserefamiliare dei propri dipendenti).

Ma siamo anche chiamati ad impegnarciin concrete attività di servizio, che vadanooltre il semplice dono di strumenti medicalie ci vedano protagonisti, in partenariatocon altre associazioni, di azioni che pro-muovono il benessere familiare e lo assu-mono come parola chiave per il futuro,una parola che può acquistare un valorestrategico trasversale per i diversi settoridella vita pubblica e privata. n

Salutematerna

e infantile

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la lettera del governatoreNOVEMBRE 2014

Distretto 2120 - Puglia Basilicata8 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

Carissime amiche rotariane,carissimi amici rotariani,nell’immaginario collettivo rotariano il mese di novembre richiama alla

nostra mente la Fondazione Rotary, la cui identità dovrebbe essere nota atutti, al di là di qualche equivoco che ancora oggi persiste. Nei discorsi trarotariani si pensa talvolta che la Fondazione sia altro dal Rotary, quasi unaspecie di bancomat dal quale attingere fondi. In realtà la Fondazione è ilRotary stesso, è il Rotary in azione, cioè è il Rotary che progetta e attua i suoiservices.

Contribuire pertanto al finanziamento della Fondazione è dovere di ognirotariano, significa aiutare il Rotary a perseguire i suoi scopi, ad esserepresente nel mondo con interventi di solidarietà, che cercano di porrerimedio alle ingiustizie. Se questa è la natura della Fondazione si comprendonoi motivi per i quali la Fondazione stessa è stata oggetto di un insieme dicambiamenti che hanno lo scopo di renderla più adeguata ai tempi chestiamo vivendo e quindi più efficace. Tali cambiamenti, dopo una fase spe-rimentale, sono ormai entrati in vigore e rappresentano la trama che sostienele attività della Rotary Foundation; va però evidenziato che il nostro Distrettosembra avere qualche difficoltà ad utilizzare i fondi destinati ai GlobalGrant, a progetti di ampio respiro, che, stando alla esperienza di questiultimi due anni non sembrano avere per i club molto appeal. Sarà questouno dei temi sui quali discuteremo insieme nel Seminario che si terrà aMolfetta il 29 novembre p.v.

Ricordo anche ai Voi tutti la necessità di raccogliere fondi per la lotta allaPolio, per la cui eradicazione manca veramente poco. Siamo generosi quindi,anche se la crisi fa sentire i suoi effetti; non facciamo mancare il nostrosostegno alla nostra Fondazione. Questo consentirà di accendere la luce delRotary sulle zone di oscurità presenti nella nostra società: è lo scopo per ilquale esiste il Rotary.

Vi voglio bene e vi saluto con ACCENDI LA LUCE del ROTARY

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bella

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Carissime amiche rotariane,carissimi amici rotariani,il Rotary International dedica il mese di dicembre alla famiglia; non poteva

essere diversamente considerato che in questo mese cade il Santo Natale, cherinvia alla nascita Figlio dell’Uomo, la cui venuta al mondo avviene all’internodi una famiglia.

La famiglia può essere definita usando una felice espressione di M. Heiddeger,una “impresa di vita” nel senso che essa è il luogo dove il bambino viene almondo, si apre alla vita e amato impara ad amare; la famiglia quindi è il luogodove il “cucciolo dell’uomo” istituisce le prime relazioni che gli consentono diandare oltre la famiglia per aprirsi ai primi rapporti nella società.

La famiglia quindi è istituzione centrale e fondamentale per la società – nonè un caso che al centro del presepe vi sia la famiglia di Nazareth – perché è inseno alla famiglia che nascono e si sviluppano quei comportamenti prosocialiche sono alla base del nostro essere e agire da rotariani. Occorre pertantosostenere, favorire e aiutare l’azione formativa della famiglia, senza della qualenon vi è futuro per la società.

Compito primario di ogni società dovrebbe essere il benessere delle famigliein tempi in cui esse sono sottoposte ad ogni forma di pressione, in quanto, allasua tradizionale funzione formativa, si sono aggiunti compiti di cura semprepiù ampi nei confronti, ad esempio, di persone anziane e di figli senza lavoro.Sono questi i motivi che hanno spinto il Rotary ad evidenziare il valore della fa-miglia e a coniare l’espressione “ famiglia rotariana” per riferirsi ai rotariani ealle loro famiglie che insieme costituiscono una sola grande famiglia, quella delRotary.

Buon Natale a Voi e alle Vostre famiglieVi voglio bene e vi saluto con ACCENDI LA LUCE del ROTARY

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9Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

la lettera del governatoreDICEMBRE 2014

Dicembre

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Reportagedal Benin

Sabato 27 settembre, sono a Zinvièda qualche giorno; ormai dopo 10anni, vivo la solita routine quotidiana,ma oggi la giornata è tutta dedicataal Rotary. Alle 8 arriva l’autista invia-tomi dal Club Cotonou Marina e miporta a Calavi: consegniamo un bloccodi servizi igienici ad una scuola ele-mentare. I bambini ci accolgono congioia, cantano e ballano sotto un cielo

grigio e con i piedi nell’acqua fangosadella “crue” : siamo in piena stagionedelle piogge. Ruote, guidoni, il logodel Presidente Internazionale, tutti irotariani con “casacca di ordinanza”realizzata con un tessuto che ognianno cambia e si adegua al motto del-l’anno: tutto inneggia al Rotary.

Alle 10,30 saliamo sul pullman checi porterà a Zinviè per la cerimonia di

consegna del Global Grant. Un’ora emezzo di canti, battute, scherzi, mentreveniamo “frullati” percorrendo unapista sterrata che sembra essere stataappena bombardata.

Mi soffermo a guardare la giornalistache, seduta accanto all’operatore dellaTV locale, scrive freneticamente: scrivedi un Rotary che arriva da un Paeselontano per occuparsi della salute dei

visione futura

Distretto 2120 - Puglia Basilicata10 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

Salute materna e infantile, un progetto da tempo privilegiato dal R.I.Rispondono al tema, due Rotariane, da anni impegnate

nella particolare missione, e una giovane Rotaractiana.

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VISIONE FUTURA

Eliana CentronePast Presidente

RC Bitonto Terre dell’olio

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bambini del Benin, un Rotary che leisente molto vicino perché non parladi problemi, li risolve con concretezzae determinazione, lavorando in strettocontatto con i rappresentanti dellarealtà locale, siano essi rotariani, sindaci,maestri od operatori sanitari.

Arriviamo a Zinviè e tutto è prontoper la cerimonia; dopo un anno di in-tensa attività concludiamo il GlobalGrant che ha visto la partecipazionedi 11 club del distretto 2120 (Acquavi-va-Gioia del Colle, Altamura-Gravina,Bari Castello, Bari Ovest, Barletta, Bi-sceglie, Bitonto Terre dell’Olio, Corato,Molfetta, Rutigliano Terre dell’Uva eTrani), del R.C. Cotonou Marina – Di-stretto 9102, del FODD del nostro Di-stretto e della Fondazione Rotary.L’obiettivo del progetto è di migliorarela qualità della assistenza pediatricapresso l’Ospedale “La Croix” di Zinvièattraverso le seguenti azioni: opere diedilizia (rifacimento della rete elettricae completamento del nuovo padiglionedestinato alla pediatria); corso di for-mazione per gli operatori sanitari delreparto, monitoraggio dei risultati ot-tenuti e valutazione dell’impatto edella sostenibilità del progetto. Il 3 ot-tobre 2013 la Fondazione Rotary haapprovato la domanda di sovvenzioneper un importo di 59,156 USD pari a45.550 €. L’importo ricevuto copre leattività strettamente edilizie: 32.972 €per l’impresa SL-ING Conseil e 12.578€ per l’impresa Vortex Service. Le at-tività di formazione e monitoraggiosono state prestate a titolo di volonta-riato. Le opere edilizie sono state com-pletate, la dottoressa Sonia Storelli haeffettuato il corso di formazione nelsettembre 2013 e nel marzo 2014 (perquesta sua opera meritevole è statainsignita di Paul Harris Fellow) e leattività di monitoraggio sono statecompletate. La cerimonia si svolge se-condo la tradizione rotariana: il salutodel Direttore dell’Ospedale, il discorsodel Presidente del R.C. Cotonou Ma-rina, il mio (in rappresentanza dei clubdel Distretto 2120), il discorso del Di-rettore Sanitario e infine il ringrazia-mento del Direttore dell’Ospedale. Poitutti a visitare le realizzazioni com-pletate. Lunedì 29 settembre, sto cam-minando nei corridoi del reparto dipediatria dell’ospedale e mi viene in

mente Patch Adams. È un pensierostrano, addirittura inopportuno, mapoi considero che la sofferenza di unbambino malato, l’ansia dei suoi ge-nitori, sono sentimenti che hanno lestesse sfumature e la stessa profonditàad ogni latitudine.

Penso ai nostri reparti pediatrici, ef-ficienti, funzionali, con personale qua-lificato, opzioni terapeutiche all’avan-guardia, spazi dedicati alla clown te-rapia. A Zinviè, grazie al Rotary ipiccoli malati saranno accolti in unambiente più confortevole, avrannocure migliori, migliori strumenti didiagnosi e terapia. La grande forzadel Rotary, secondo me, sta proprio inquesta capacità di essere attenti allarealtà ovunque e qualunque essa sia:il bisogno di riscoprire quei valori chela nostra comunità ha sacrificato innome del guadagno ad ogni costo edelle regole di un mercato che pervendere sacrifica i sogni dei nostri gio-vani e la speranza di vedere soddisfattii bisogni primari da parte di unainfinità di bambini cui sono stati negatil’infanzia, la salute, la scuola. Mi piacericordare le attività di gran parte deiclub che hanno partecipato al progetto:i rotariani sono andati nelle scuole delproprio territorio a parlare di correttaalimentazione e hanno parlato deibambini malnutriti, hanno fatto lezionidi educazione civica e hanno parlatodi quel mondo in cui andare a scuolaè un lusso e a cinque anni si va a lavo-rare. Questi club hanno unito in ununico e proficuo agire la progettualitàinternazionale e quella in favore delleproprie comunità. Quando sono andataa fare la lezione di igiene (ormai routinequando costruiamo servizi igienici opozzi nelle scuole o nei villaggi), ibambini della scuola di Calavi hannochiesto se fosse possibile per il Rotaryregalare alla scuola anche un pozzo...l’acqua per bere e per lavarsi le mani!Non si fanno promesse che non si pos-sono mantenere, soprattutto ai bambini.E allora ho risposto che no, non è pos-sibile, perché in Italia c’è una gravecrisi economica ed è sempre più difficileraccogliere fondi. Mi hanno guardatocon quegli occhi enormi, il bianco cherisalta sulla pelle color ebano: comespieghi la crisi a chi vive una quotidianamancanza di tutto, anche di acqua?

Perdonate il giro di parole, ma mi sonosentita... in crisi. Oggi viviamo una re-altà in cui, ad ogni latitudine, per di-versi motivi, tutti ugualmente impor-tanti, sono negati i diritti dell’infanzia.I nostri giornali raccontano storie dibambini abbandonati o maltrattati pro-prio da chi dovrebbe proteggerli, dibambine della media borghesia chevendono il proprio corpo per un vestitofirmato o un telefonino, di giovaniche affogano nella droga o nell’alcolla mancanza di certezze e di ideali, dibambini che si ammalano di obesitàperché cercano nel cibo-spazzaturaquel bisogno di affetto che genitoritroppo impegnatinon sannodare.

Nell’altraparte del mon-do i bambini muoiono per malattie cu-rabili, vengono venduti per lavorarecome schiavi o per essere utilizzaticome inconsapevoli donatori di organi,muoiono di fame, a volte muoiono ap-pena nati, insieme alla loro mamma,perché il parto è avvenuto nel villaggioe l’ospedale è troppo lontano. L’infanzianegata: in forme diverse, per motiva-zioni diverse, ma pur sempre una realtàche mina alla radice lo sviluppo di unasocietà in cui i principi di etica, umanità,fratellanza possano costituire le fonda-menta di un mondo di Pace. Noi rota-riani abbiamo una grande responsabilitàe un grande lavoro da fare: restituire ainostri bambini il mondo delle favole,dei sogni, delle speranze e restituire aibambini dell’altra metà del mondo lasperanza di diventare grandi e di vederesoddisfatti quei bisogni primari cheoggi sono loro negati. n

Questo è il Rotary! (a.f.)

11Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

visione futuraSALUTE MATERNA E INFANTILE

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Salute materna infantileQuali prospettive

per un prossimofuturo

Che delle sei aree di “visione fu-tura” quella relativa alla salute ma-terno-infantile veda a sé dedicata larivista dei mesi Novembre-Dicem-bre, ora mi sembra abbia un che dimagico.

Grata dell’invito rivoltomi dal ca-rissimo Alfonso, ho cominciato a scri-vere di come sia cambiato in questianni il mio atteggiamento di medicovolontario, di come questa bellissima

esperienza sia maturata e con essa ilmio sentire. Ogni missione attesa,preparata eppure sempre più soffertaforse per una sensazione forte, spessodi impotenza, al cospetto di bisogniche di anno in anno ci paiono senzasoluzione e che proprio nel loro per-petuarsi sentiamo enormi.

Eppure l’ostinata volontà di conti-nuare in questa costruzione lenta etenace è essa stessa la conferma di

quanto gratificante sia lavorare perchi è lì e ti attende, silenziosamenteti attende e vede nel tuo esserci laprima “cura”.

Provavo dunque a comporre unoscritto che fosse anche propositivo,soffermandomi magari su come nelmio piccolo abbia ben compreso quan-to per una donna, come per un uomo,l’accesso alla cura sia garantito soloda una forza economica e come per-

Mariarosa GiangrandePast Presidente

RC Rutigliano e Terra dell’uvaMedico ginecologo

visione futura

Distretto 2120 - Puglia Basilicata12 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

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tanto il lavoro e la derivante economiasia fondamentale per le donne e peri loro bambini, per la loro vita perchèsmetta di essere pura sopravvivenzae perchè si aggettivi sempre più inpositivo. Ho pensato alle nostre donnedi Vekky, quelle che consorziatesifruiscono del microcredito (grazie aifondi raccolti e dedicati a tali progettidai Governatori Torsello e Greco) aquelle che pescano e vendono il loropescato protetto dai nostri mercatidi Vekky!

La mia penna non propriamentefluente, s’è poi di fatto arenata. Ormaigiunta al 9 ottobre, ero tra coloro chesalpati da Napoli sono giunti in terradi Sicilia per partecipare al Forumsul Mediterraneo. Si blocco totale chedevo al Forum, per ciò che ho visto,perciò che ho sentito! Stupore, commo-zione, rabbia e rispetto per quantipartono lasciando la propria terra,se stessi ed i propri figli alle spalleper una terra promessa che non sannonemmeno immaginare poichè prima,molto prima devono provare ad im-maginare il mare! Sono questi i mi-granti! Credete, avevo la pelle d’oca:le “mie donne” i “miei bambini” nelconfronto vestono abiti d’oro, nondevono fuggire dalla violenza, dalsopruso, dal silenzio assordante dichi mai avrà voce!

Lì,vederli sui barconi, attaccati aqualche centimetro di vita, comefaccio a pensare alla salute, come fac-cio ad immaginare una strategia peril futuro! Ringrazio Luigi (Palombellamio Governatore), ringrazio MarioGreco che al tema ha fortemente cre-duto, e ringrazio mio marito che miha convinta ad esserci, a Marsala.

Torno e già in nave, su di un marecome olio, tento, provo a riprenderloil mio articolino sulla salute materno-infantile, ma non va, non mi va, lefaccette mute dei bambini su cui gliocchi sbarrati la fanno da padronegli sguardi delle loro madri, forse, edei loro padri, chissà, quei corpi senzaprovenienza e senza futuro mi pos-seggono ancora.

So’ di dover telefonare ad Alfonso,che tra l’altro mi ha invitata a scriverel’articolo per tempo. Sottolineando

in maniera gentile ma perentoria ladata ultima di invio 15 Ottobre !Penso più a cosa dire a lui, e moltomeno a scrivere! Ok, sono già fuoridi due giorni, questa sera lo faccio,seva va, appena rientro dall’incontroorganizzato dal mio R.C. Rutiglianoe Terre dell’Uva sulla “Settimana diallattamento al seno materno”, giuroscrivo; e così mi muovo e raggiungoil luogo di riunione. Valenti profes-sionisti pediatri si rivolgono ad unauditorio variopinto di addetti ai la-vori ma anche di donne da poco di-venute mamme ed ancora di mammecon bambini al seno e nonne al fiancoperchè……non si sa mai. Ma cherazza di serata ne verrà fuori! Sonoun po’ stanca ma l’atmosfera à stranae così vanno le prime immagini delleprime relazioni sullo schermo.

D’un tratto mi rizzo sulla poltron-cina, strizzo gli occhi e vedo, vedo esorrido come se fosse stata proiettataper me; è un guizzo, un attimo e misento rassicurata, mi sento felice eho voglia di scriverlo questo articoloche sia pubblicato o no.

Questa lettera dedico ad Alfonso,e a chi crede nella speranza. Ciò chevedo è una donna con il suo bambinoal seno, uno scatto che si impone con

la forza quieta dei suoi personaggi,che non hanno un nome, una razza,una religione, un luogo o un tempo,io infatti e tutti voi con me ,li ho vistiovunque nella mia Africa e li ho rin-contrati nelle foto dei migranti, suibarconi ed ora ritratti nelle nostrecase accoglienti ma anche per le stradee nei giardini o nei campi di sterminio:sempre la mamma che allatta ed ab-braccia il bambino è segno di vitache non finisce.

Questa la mia speranza e la miavolontà, proviamo a sostenere con-vinti, come se dicessimo una cosanuova, questo binomio superbo e de-licato, maestoso etimido;

proviamoa formare e lavorareperchè ogni mamma rivaluti la suapotenza e voglia nutrire il suo bam-bino perpetuando un rito magico esalvifico. Lavoriamo perché un’infinitàdi falsi miti come gli stereotipi dibellezza del corpo, la sete di autono-mia, di fretta, di affrancarsi a nuovalibertà dopo il parto, non mortifichinoun atto fondamentale per la vita maanche per la futura salute di quelbambino e della sua mamma.

Per una sola volta proviamo ad in-segnare a tutte le mamme e soprat-tutto alle nostre giovani mamme queldolce girototondo, che il piccolo Afri-cano fa attorno alla madre vivendoleprima in seno e poi ruotandole in-dietro stretto dalle stoffe alla suaschiena perché con lei possa andareper poi tornarle innanzi e di lei possanutrirsi. Lei non lo dimenticherà mai.Buffo, vero, che un’immagine leghia se la vita! n

13Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

visione futuraSALUTE MATERNA E INFANTILE

Foto: Anton Ivanov ©

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visione futura

Distretto 2120 - Puglia Basilicata14 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

Salute materna infantile

Problemadi rilevanza umana,umanitariae sociale

Quando parliamo di salute in ge-nere, siamo portati a rifarci alla pa-rola “diritto”, ancor più quando lasalute riguardi le madri e i bambinie ancor più se la nostra attenzionesu questo tema concerne un territoriodeprivato come l’Africa dove esisteun elevato tasso di mortalità sia dimadri, sia di bambini. Basti pensareche dei 20 Paesi con i maggiori tassidi mortalità materna nel mondo, 19si trovano in Africa e, in più, questaregione detiene anche il triste primatomondiale di mortalità neonatale.

Parlando di diritti umani, che ormaicostituisce un problema che coinvolgetutti i Paesi del mondo, assumendoconnotati di crescente attualità, è evi-dente che con questo termine si indicauna serie di caratteristiche costitutivedella persona, diverse ovviamentel’una dall’altra.

Parlare di diritti umani significa ri-ferirsi ad ambiti legislativi che fissanodiritti e doveri per una comunità esono sicuramente un’opera in “fieri”;è un lungo cammino, tuttora in corsoe lungi dall’essere compiuto, poichériguardano valori universali che de-vono essere rispettati da tutti ma che,in realtà, spesso sono sempre piùignorati.

In un paese come l’Africa molti di-ritti sono negati, basti pensare che,in questo Paese, per esempio, solo il55% delle persone ha accesso alle

forniture di acqua sicura per cui moltemalattie in generale trasmissibili enon, sono in aumento e non si devedimenticare che il concetto di salutee benessere è un diritto fondamentaledell’uomo previsto dalla “ Dichiara-zione Universale dei diritti dell’uo-mo”. Inoltre, è insussistente una tutelaper le madri, per assistenza al partoe per malattie infantili prevenibili;l’Africa, in effetti, affronta la crisi sa-nitaria più drammatica del mondoma le soluzioni si possono e si devonotrovare, attraverso interventi umani-tari e miglior coordinamento con glisforzi dei partners internazionali.

In Africa, due elementi sono parti-colarmente importanti: l’accesso aivaccini e ai farmaci e le politiche chene promuovono l’uso.

Fattori come temperature elevate,acqua non potabile, condizioni igie-niche non adeguate e la povertà, in-crementano malattie già esistenti enuove infezioni.

Cosa è possibile fare per migliorarequesta situazione, in nome dei dirittiumani?

La cooperazione sanitaria è unostrumento efficace per combattere ladisuguaglianza in salute, gli aiutiumanitari, il giusto legame tra inve-stimenti e politiche della salute pub-blica e tanto ancora.

È necessario assistere le donne afri-cane durante la gravidanza e il parto,

oltre che naturalmente curare i neo-nati. Crediamo in tutto ciò perchésiamo ben coscienti che anche i socidel Rotaract Distretto 2120 hannodato un contributo efficace a questagiusta causa attraverso plurime ini-ziative in collaborazione con asso-ciazioni di rilevanza anche interna-zionale, quali l’ UNICEF.

Difatti, non bisogna dimenticareche i bambini di oggi sono l’avveniredi ogni Paese e quindi è necessariotutelarli fin dalla nascita per cui in-vestire denaro per la loro salute eper quella delle madri è denaro bencollocato.

C’è ancora tanto da fare, occorreinnanzitutto accelerare e aumentaregli investimenti nei prossimi anni perraggiungere sempre più fondamentalirisultati, al fine di sentirci umani,civili e solidali con chi combatte ognigiorno per la sopravvivenza, ancheperché, ove si tratti di bambini, biso-gna essere ancora più responsabilidelle azioni di intervento.

È doveroso evidenziare quanto ilRotary ha già fatto per le popolazioniafricane: la vaccinazione contro lapoliomelite è stata una sfida oramaiquasi vinta nel corso di questi anni.

Infatti la poliomelite è stata quasieradicata e, a fini preventivi, trenta-sette Stati sono vicini a un traguardonumericamente rilevante di bambinivaccinati contro la polio. n

Paola ApreaRappresentante distrettuale Rotaract

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dossier / 1NOVEMBRE, MESE DELLA ROTARY FOUNDATION

Distretto 2120 - Puglia Basilicata16 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

Al Congresso di Atlanta (1917) Arch Klump, sestoPresidente del Rotary Internazionale, lanciò l’idea diuno strumento operativo, per la filosofia del Rotary,che avesse la finalità di promuovere la comprensionee l’amicizia tra i Popoli di differenti Nazioni per mezzodi concrete ed efficaci iniziative di natura filantropica,assistenziale, culturale o, comunque, di beneficenza.

Questa idea portò alla creazione di un Fondo e, suc-cessivamente, nel 1928 (quando questo Fondo avevaappena raggiunto la consistenza di 6.000 dollari) furonoavviate le procedure per la sua trasformazione in Fon-dazione (nel 1931 fu regolamentata come Ente fiduciarioe nel 1938 costituita in Società senza fini di lucro inconformità alle leggi dello Stato dell’Illinois) con statutoe regolamento appositi.

La Fondazione visse agli inizi, per quanto riguardale contribuzioni, una esistenza piuttosto stentata fino ache due eventi ne segnarono un significativo sviluppo:a) nel 1945 il Dipartimento della Finanza degli Stati

Uniti autorizzò la esenzione, dalle tasse federali sulreddito, dei contributi versati alla Fondazione;

b) nel 1947 la Fondazione accrebbe notevolmente lasua consistenza per il fatto che tutti i rotariani reseroomaggio alla morte di Paul Harris con considerevolielargizioni. In tutti questi anni, attraverso i programmirealizzati soprattutto grazie al Programma 3H (Health,Hungry, Humanity) lanciato negli anni 80 in occasionedel settantacinquesimo anniversario del Rotary, sonostati erogati importanti contributi per finanziare pro-getti destinati a combattere la fame, migliorare la sa-lute, affermare valori umani e sociali. In definitiva,per favorire la pace nel mondo.La Fondazione Rotary è una Associazione senza

fini di lucro.Se la concezione del Rotary è una concezione per-

sonalistica (in quanto tra i suoi principi di base vi è laconsiderazione, il rispetto e la valorizzazione della per-sona) essa è al tempo stesso umanitaria e sociale. Inquesto senso le finalità del Rotary si concretizzano e simaterializzano attraverso la Fondazione, la quale è lostrumento che interpreta il sentimento di amicizia chepervade il credo rotariano come solidarietà comune afavore della comunità di cui facciamo parte.

Ogni anno Il Rotary dedica il mese di novembre

La FondazioneRotary,

luce peril bene

comune

Riccardo GiorginoPresidente Consulta Governatori Emeriti D. 2120

Presidente Coordinatore Commissione R.F. D. 2120Past President RC Bari

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17Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

dossier / 1NOVEMBRE, MESE DELLA ROTARY FOUNDATION

alla Fondazione con lo scopo di far co-noscere i programmi realizzati e di in-coraggiare ogni rotariano a offrire ilsuo contributo per finanziare i progettidella Fondazione (la recente iniziativaogni rotariano ogni anno ha la finalità diinvitare ogni rotariano a versare ognianno 100 USD o più). Le somme versatealla Fondazione sono utilizzate in os-servanza del principio affermato nel-l’impegno fiduciario del 1931 in baseal quale si stabilisce che «tutte le pro-prietà ricevute e trattenute dagli Am-ministratori devono essere ricevute etrattenute in modo fiduciario per spen-derle oppure per spendere la renditaderivante in forma di contributo singoloper, e solamente per, scopi filantropici,assistenziali, educativi o altre attivitàbenefiche, progetti o istituzioni del Ro-tary Internazionale».

I contributi versati alla Fondazionealimentano tre tipi di fondi: annualeper le sovvenzioni e le borse di studio;permanente che è un fondo di dotazioneche assicura l’azione a lungo terminedella Fondazione; per la Polioplus.

Il 1° luglio 2013 è entrato in vigore

per tutti i Distretti il Piano di VisioneFutura che ha cambiato radicalmentele modalità che in passato regolavanole attività della Fondazione.

L’adozione di questo piano ha la fi-nalità di esemplificare programmi e pro-cedure, di migliorare l’impiego delle ri-sorse, di trasferire le decisioni a livellolocale al fine di favorire una più ampiaintegrazione partecipativa, di rendereobbligatorie le regole di gestione ammi-nistrativa. L’uso migliore dei fondi di-sponibili, che è l’elemento che caratterizzail Piano, consente di dare risposte nonsolo più tempestive ma anche più efficaci

ai bisogni dei territori in cui operano ivari Club Rotary. Contrariamente a quan-to avveniva fino al 2007, l’80% dei fondiva ai progetti a lungo termine con mag-giore impatto e il 20% dei fondi a quellia breve termine con minore impatto. Intal modo l’azione dei Club si rafforzaperché vengono prodotti progetti dimaggiore portata mondiale e, in conse-guenza, risulta migliorata la immaginepubblica del Rotary.

Il sistema SHARE definisce le mo-dalità con cui i contributi versati ven-gono utilizzati per sovvenzionare i variprogrammi (fig.1).

Figura 1: Modalità di attribuzione dei fondi per le sovvenzioni ai Distretti

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dossier / 1NOVEMBRE, MESE DELLA ROTARY FOUNDATION

Distretto 2120 - Puglia Basilicata18 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

In sostanza, ogni anno la sommaderivante dal Fondo Programmi an-nuale e dagli interessi del Fondo per-manente maturati nei tre anni prece-denti viene per il 50% attribuita alFOOD (Fondo di Designazione Di-strettuale) e per il rimanente 50% alFondo mondiale. Il 50% del FOOD vaalle sovvenzioni distrettuali e l’altro50% alle sovvenzioni globali (che peròvengono finanziate anche dal Fondoglobale). L’assegnazione dei fondi aiDistretti e ai Club avviene in tempipiù rapidi che in passato.

Le sovvenzioni della FondazioneRotary sono di 2 tipi: distrettuali e glo-bali (le predefinite, inizialmente previstenel Piano, sono state abolite). Le sov-venzioni distrettuali (fino al 50% delFOOD), finanziano su richiesta dei Di-stretti:a) Attività locali, progetti internazionali

o entrambi per aree di interventostabilite dai Distretti e per una du-rata di breve termine.

b) Squadre di formazione professionale.c) Borse di studio senza limitazione di

livello nel percorso di studi, durata,sede, area di studio o importo.Le sovvenzioni globali (50% del

FOOD) sono sostenute dal Fondo mon-diale con una assegnazione minima di15.000 USD (il costo totale minimo delprogetto è di 30.000 USD). Finanziano:a) Progetti umanitari, ad alto impatto

e con partnership internazionale,realizzati nell’ambito di una dellesei aree di intervento. Si tratta diprogetti a lungo termine sostenibili(cioè capaci di mantenere i risultatidopo l’esaurimento dei fondi messia disposizione con le sovvenzionidalla Fondazione) e con risultatimisurabili (cioè in grado di produrrecambiamenti significativi nella vitadei beneficiari anche dopo l’inter-vento dei rotariani).

b) Formazione professionale locale ocon gruppi di professionisti all’estero.

c) Borse di studio post-universitarieper studenti i cui obiettivi profes-sionali sostengono una delle areed’intervento del Rotary.Le aree di intervento riguardano:

pace e prevenzione/risoluzione dei conflitti,prevenzione e cura delle malattie, acqua estrutture igienico-sanitarie, salute materna

e infantile, alfabetizzazione e educazionedi base, sviluppo economico e comunitario.La parte del FOOD non utilizzata nonpotrà essere assegnata l’anno successivoad altre sovvenzioni distrettuali; puòessere ceduta per le Borse della pacedel Rotary e/o trasferita ad altri Distrettio donata al Programma Polioplus.

In definitiva, il Piano di VisioneFutura concede di fatto maggiore fles-sibilità ai Distretti e facilita la collabo-razione tra più Club per progetti dimaggiore portata; «prende tutto ciòche è meraviglioso del Rotary e loporta a un nuovo livello incoraggiandoprogetti internazionali di maggioreportata e sostenibili, incrementandonel contempo la flessibilità per progettilocali, entrambi in risposta ai bisognidella comunità che serviamo» (RonBurton).

I contributi versati alla Fondazioneper la Polioplus sono interamente uti-lizzati per questo programma (fig.1).

Il Programma Polioplus, è un pro-gramma costruito per migliorare la sa-lute e dal 1985 rappresenta il progettodistintivo del Rotary. è finalizzato allavaccinazione contro la poliomielite ealla sua eradicazione in tutto il mondoattraverso la “mobilizzazione sociale”:la motivazione di settori pubblici el’aiuto di privati e di migliaia di vo-lontari impegnati nella campagna divaccinazione.

Il coinvolgimento del Rotary in que-sta iniziativa è iniziato con il successodi un progetto pilota mirante a vacci-nare i bambini delle Filippine nel 1979.Il Rotary ha iniziato la battaglia controla poliomielite nel 1985; allora erano350.000 le persone, soprattutto bambini,che venivano ogni anno colpite dallapoliomielite in 125 Paesi.

Per accordi con la OrganizzazioneMondiale della Sanità la Fondazione(unico organismo non governativo ri-conosciuto) assunse l’impegno di re-perire, nel quadriennio 1986-90, 120milioni di dollari destinati a sosteneree integrare il programma EPI (ExpandedProgram on Immunization) della Orga-nizzazione Mondiale della Sanità. Que-sto programma faceva parte di unapiù vasta strategia delle cure sanitarieelementari aventi lo scopo di migliorarela salute dei bambini e di ridurre la

mortalità infantile per malattie preve-nibili con la vaccinazione (oltre allapoliomielite, la difterite, la pertosse,etc.). Per questo il Programma fu defi-nito Polioplus.

Il ruolo primario del Rotary è stato,fin dall’inizio, la raccolta di fondi, l’ad-vocacy, la sensibilizzazione e la mobi-lizzazione di volontari.

Per rafforzare l’azione del Rotarysi sono aggiunti a partire dal 1985 inquesta battaglia l’Organizzazione Mon-diale della Sanità, I Centri statunitensiper il controllo e la prevenzione dellemalattie, la Bill § Melinda Gates Foun-dation (attualmente per ogni dollaroche il Rotary impegna a favore dellaeradicazione della poliomielite vengonoversati due dollari dalla Bill § MelindaGates Foundation fino a un massimodi 35 milioni di dollari e fino al 2018),l’ONU, l’UNICEF, diversi Governi (Glo-bal Polio Eradication Initiative).

L’iniziativa per l’eradicazione glo-bale della polio è oggi riconosciuta intutto il mondo come un modello esem-plare di cooperazione tra il settore pri-vato e quello pubblico nel persegui-mento degli obiettivi umanitari.

Dal 1985 i casi di poliomielite sonodiminuiti di oltre il 99%. Circa 2 miliardidi bambini sono stati vaccinati grazieal Rotary con un impegno economicodi 1,3 miliardi di dollari e umano dinumerose ore di volontariato.

I casi di poliomielite si sono ridottia circa 400 all’anno (confermati per il2013). Il restante 1% è quello più difficileda prevenire per una serie di fattori:isolamento geografico, scarse infra-strutture pubbliche, conflitti armati,barriere culturali. Esistono tre tipi dipoliovirus. Dal 1999 non sono state re-gistrate vittime da parte del tipo 2; daoltre 18 mesi non si registrano casi dimalattia dovute al poliovirus di tipo 3.Attualmente la battaglia è rivolta alpolio virus di tipo 1.

All’inizio di questo anno è statoraggiunto uno dei più importanti obiet-tivi per la salute mondiale: l’India haottenuto il riconoscimento ufficiale diPaese libero dalla Poliomielite (l'eventoè stato celebrato dall'OMS l’11 febbraioscorso). Il successo dell'India, consi-derata la sede più difficile da cui era-dicare la polio, è un risultato frutto del

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19Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

dossier / 1NOVEMBRE, MESE DELLA ROTARY FOUNDATION

lavoro di un network di 33mila siti disorveglianza, un esercito di 2,3 milionidi vaccinatori e 900 milioni di dosi divaccino orale distribuite solo nel 2011.Attualmente, pertanto, 4 su 6 delle Re-gioni del mondo (pari all’80%) risultaindenne dalla poliomielite.

Il Consiglio centrale aveva fissatoil traguardo del 2005 (anno della ri-correnza del Centenario della Fonda-zione del Rotary) per immunizzare ifanciulli del mondo e liberarli definiti-vamente dalla poliomielite. Le previ-sioni non sono state purtroppo rispet-tate. Esistono ancora tre Paesi in cui ladiffusione del virus della poliomielitenon è mai stato arrestato: Afganistan,Nigeria e Pakistan. L’interruzione dellamalattia in questi Paesi è cruciale perpoter interrompere la recente insorgenzadi casi in Paesi in cui la poliomieliteera stata precedentemente eliminata edove le immunizzazioni di massa deibambini con il vaccino orale devono

continuare fino a quando non saràcompletamente eradicata.

Oggi l’impegno per la eradicazionedella poliomielite è l’obiettivo filan-tropico prioritario del Rotary che rap-presenta l’elemento catalizzatore del-l’impegno della Global Polio EradicationInitiative che mira a eliminare la malattiavirale in tutto il mondo entro il 2018.

All’inizio di quest’anno il Rotaryha annunciato la distribuzione di sov-venzioni per un totale di circa 36 milionidi dollari a sostegno delle attività d’im-munizzazione contro la poliomielite edella ricerca svolta dalla Global PolioEradication Iniziative. Le sovvenzioniincludono 6,8 milioni per l’Afganistan;7,7 milioni per la Nigeria e 926.000dollari per il Pakistan. Oltre a questesovvenzioni il Rotary ha elargito 500.00dollari, a dicembre 2013, come rispostadi emergenza all’epidemia di polio-mielite in Siria, che non aveva riportatocasi dal 1999 (a partire da ottobre 2013

in Siria e fino al 31 gennaio di questoanno sono stati confermati 23 casi, tuttirintracciabili a un ceppo in circolazionein Pakistan).

Gli sforzi, pertanto, sono concentratiper interrompere la poliomielite neitre Paesi dove il virus rimane endemico.Tutti i Paesi trarranno beneficio da unmondo senza poliomielite e sarannodavvero al sicuro solo quando questomorbo sarà debellato; per questo devonocondividere la responsabilità e gli sforziper porre fine a questa malattia debili-tante (sarà la seconda malattia dopo ilvaiolo a essere debellata per sempre).

Dopo circa trenta anni il traguardoappare ora più vicino. Siamo chiamatia uno sforzo ulteriore. Per questo ilPresidente del Rotary internazionale,Gary C.K. Huang, ci sollecita a un par-ticolare impegno. La eradicazione com-pleta della poliomielite dal globo ter-restre è una vittoria per la salute. n

Raccoglierefondi per la

FondazioneRotary Informazioni

e proposte

Raccogliere fondi può non essere impresa ardua a condizione che si opericon entusiasmo: così è in ambito rotariano. Grazie alla generosità dei Rotarianie degli amici del Rotary, le attività della Fondazione Rotary hanno fatto ladifferenza nella vita di milioni di persone in tutto il mondo. È noto che, tramitela propria Fondazione, il Rotary ha assunto diffusione internazionale, ed hapotuto raggiungere lo scopo fondamentale che si prefigge, e cioè di divenire“operatore di amicizia e di pace tra i popoli”. Le donazioni alla Fondazionehanno consentito di migliorare, negli anni, lo stato delle comunità più bisognosepuntando su cause specifiche ad alto impatto quali:

- la promozione della pace nelle aree più colpite da conflitti (attraverso par-tnership con diverse università prestigiose, i borsisti della pace del Rotary svi-

Michele SimonePresidente Commissione Distrettuale

Raccolta fondi Rotary FoundationPast Pres. RC Bari

Prefetto Distrettuale 2014-15

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dossier / 1NOVEMBRE, MESE DELLA ROTARY FOUNDATION

Distretto 2120 - Puglia Basilicata20 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

luppano le doti per rafforzare le ini-ziative di pace, formare i leader localia prevenire e mediare i conflitti e so-stenere l'edificazione della pace a lungotermine).- la prevenzione delle malattie come

polio, HIV/AIDS e la malaria (at-traverso il miglioramento ed am-pliamento dell'accesso alle cure me-diche a basso costo e gratuite nellearee sottosviluppate, forniture divaccini ed antibiotici e l’addestra-mento degli operatori sanitari)

- l’avanzamento dello sviluppo eco-nomico (attraverso la realizzazionedi progetti che mirano a creare leopportunità di lavoro produttivoper giovani e meno giovani ed arafforzare le capacità degli impren-ditori locali e leader delle comunitàpovere).

- lo sviluppo di sistemi idrici e sanitarisostenibili (attraverso progetti cheassicurino i mezzi necessari per po-ter approntare i programmi di for-mazione e di educazione all’usodell’acqua e all’osservanza di normeigieniche).

- la promozione ed il sostegno del-l’istruzione (attraverso il rafforza-mento delle capacità delle comunitàdi sostenere l'alfabetizzazione el'istruzione di base, ridurre la di-sparità tra i due sessi nel campodell'istruzione)

- protezione di madri e bambini (at-traverso progetti che assicurano allacomunità locale i mezzi necessariper poter approntare i programmidi formazione nel campo medico-sanitario per la salute di madri ebambini).Tutti questi progetti straordinari

sono nati gradatamente partendo dal1917, quando il presidente del RI ArchKlumph disse ai delegati del Congressodi Atlanta che sarebbe stato “assoluta-mente opportuno accettare donazionial fine di fare del bene nel mondo”. Larisposta fu cortese e favorevole, ma civolle tempo perché il fondo si costituisseconcretamente. Un anno dopo, il Fondodi dotazione Rotary, come fu origina-riamente chiamato, ricevette dal clubdi Kansas City il primo contributo di26,50 dollari, ossia quello che era ri-

masto dello stanziamento per il con-gresso annuale del 1918, che si era te-nuto in quella città. Dieci anni piùtardi, nel 1928, fu istituita formalmentela Fondazione Rotary durante il con-gresso di Minneapolis e, nei quattroanni seguenti, i fondi a disposizionesalirono a 50.000 dollari. Nel 1947, allamorte di Paul Harris, si aprì una nuovaera per la Fondazione con l’ondata didonazioni inviate in memoria del fon-datore del Rotary. Il 1954 è stato ilprimo anno che ha visto la Fondazionericevere contributi per 500.000 dollari,mentre nel 1965 è stato toccato il tra-guardo di 1 milione di dollari. Daallora, la Fondazione ha perseguitocon grande successo il suo nobile obiet-tivo di promuovere “la comprensionee l’amicizia tra i popoli di nazioni di-verse”. È stupefacente notare che laFondazione comincia a volare alto: nel2004-2005, ad esempio, ha ricevutooltre 80 milioni di dollari in donazionia sostegno dei programmi annuali, econtributi totali per oltre 110 milioni.(“ABC del Rotary ” di Clifford L. Do-chterman P.I. 1992-93).

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21Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

dossier / 1NOVEMBRE, MESE DELLA ROTARY FOUNDATION

COMMISSIONERACCOLTA FONDI

La “Commissione Raccolta Fondi”è stata istituita dalla Fondazione Rotaryper gestire e monitorare le iniziativeda cui prende il nome ed i relativi ri-conoscimenti in ambito distrettuale an-che allo scopo di lasciare maggiore au-tonomia ai distretti in questo ambito.

I principali ruoli della commissionesono:- aiutare i club a stabilire obiettivi di

raccolta fondi e a scegliere le stra-tegie per realizzarli

- organizzare raccolte di fondi a livellodistrettuale e di club

- consigliare i club sulle strategie ediniziative di raccolta fondi

- coordinare le attività svolte nel di-stretto per assicurare ai donatoriun adeguato riconoscimento

- esprimersi in merito alla distribu-zione del FODD

- aiutare i club a raggiungere i propriobiettivi contributivi nell’ambitodel Fondo annuale, del Fondo per-manente e del Fondo Polio Plus.

FONDO ANNUALEIl Fondo annuale è la principale

fonte di finanziamento delle sovven-zioni e dei pro¬grammi della Fonda-zione di anno in anno. Pertanto bisognapromuovere l’iniziativa “Ogni rotarianoOgni anno”, che incoraggia tutti i socia sostenere la Fondazione con la loropartecipazione ad almeno un progettoe con una donazione al Fondo annuale.

Con questa iniziativa la commis-sione:- promuove i tanti successi ottenuti

dalla Fondazione- sostiene i progetti di servizio svolti

dai Rotariani a livello locale e in-ternazionale

- informa i Rotariani sul funziona-mento della Fondazione

- motiva i Rotariani a partecipare alleattività della Fondazione.Le donazioni al Fondo annuale, sia

uniche che continuative, possono esseredestinate dal donatore al programmadi partecipazione/SHARE, al Fondomondiale o a un’a¬rea di intervento.

Il sistema SHARE è la fonte princi-pale di finanziamento dei programmidella Fondazione. È anche lo strumento

con cui si vengono a creare i Fondi diDesignazione Distrettuale (FODD), tra-mite i quali i distretti e i loro club pos-sono finanziare i progetti e i programmidella Fondazione di propria scelta.

Le donazioni al Fondo mondialevengono utilizzate dalla Fondazioneper finanziare le sovvenzioni predefi-nite e, in cofinanziamento, le sovven-zioni globali. Questi fondi sono gestitidagli Amministratori della Fondazione.

Con le donazioni alle aree di inter-vento la Fondazione sostiene iniziativeche fanno fronte alle necessità umani-tarie più urgenti. Le donazioni al Fondoannuale destinate a una qualsiasi dellesei aree di intervento (pace e preven-zione/risoluzione dei conflitti, preven-zione e cura delle malattie, acqua estrutture igienico-sanitarie, salute ma-terna e infantile, alfabetizzazione eeducazione di base, sviluppo economicoe comunitario) vengono conteggiate aifini dell’obiettivo contributivo annualedi club e delle donazioni pro capite.Inoltre sono valide ai fini dei ricono-scimenti destinati ai donatori al Fondoannuale (Ogni Rotariano Ogni Anno,Socio sostenitore della Fondazione Ro-tary, Amico di Paul Harris, Paul HarrisSociety, Grande donatore e Arch C.Klumph Society) e dei riconoscimentiper i club.

Invece i contributi destinati allearee d’intervento non sono conteggiatinei fondi di partecipazione/SHAREdel distretto e non generano Fondi diDesignazione Distret¬tuale. Le dona-zioni al Fondo annuale/SHARE con-tinuano a rivestire un’importanza cru-ciale in quanto rappresentano la fonteprimaria di finanziamento dei pro-grammi della Fondazione.

FONDO PERMANENTEIl Fondo permanente è un fondo di

dotazione istituito per garantire il futurodei programmi e delle attività dellaFondazione Rotary. Le donazioni alFondo vengono investite, e solo unaporzione dei proventi generati dagliinvestimenti è usata per finanziare leattività della Fondazione a sostegnodelle priorità del RI, tra cui le sovven-zioni globali e predefinite e i Centridella pace del Rotary. Per poter conti-nuare a finanziare i suoi programmi la

Fondazione dovrà raggiungere l’obiet-tivo di 1 miliardo di USD in donazionientro il 2025. Le donazioni al Fondopermanente avvengono spesso sottoforma di fondi di dotazione, lasciti te-stamentari o vitalizi.

FONDO POLIOPLUSI fondi destinati alla “Polio Plus”

vengono utilizzati solo per le iniziativesvolte in tutto il mondo nella lotta allapoliomielite. I Rotariani, pertanto, sonoesortati a continuare a sostenere ilfondo sino a quando non si sarà otte-nuta la certificazione globale dell’era-dicazione.

RACCOLTA FONDIL’impegno finanziario dei rotariani

è essenziale per l’attività della Fonda-zione Rotary. Oggi è anche possibiledonare online grazie agli aggiornamentiapportati al sito web del Rotary: leprocedure sono state semplificate e siaccettano donazioni uniche o conti-nuative, nella valuta di diversi Paesi.

Le attività della Fondazione Rotarynon sarebbero possibili senza il sostegnofinanziario dei Rotariani e degli amicidel Rotary.

Ed allora, iniziando dai nostri clubè essenziale raggiungere determinatiobiettivi da cui la Fondazione Rotarypotrà trarre beneficio:- donazione di 100 dollari pro capite- aumento del numero dei soci so-

stenitori della Fondazione, amicidi P.H., benefattori e membri dellaBequest Society (società dei lasciti)

- pianificazione di almeno una rac-colta di fondi aperta al pubblicoper l’eradicazione della Polio o peruna delle sei aree di intervento

- identificare e coltivare un determi-nato numero di potenziali donatoriin grado di elargire 10.000 dollari(e oltre)L’insieme degli obiettivi contributivi

dei club costituirà la raccolta fondidello stesso distretto.

In realtà, potremmo dire che la Fon-dazione Rotary è impegnata in tre ope-razioni di raccolta fondi rivolte a tipo-logie diverse di donatori sia per interesseche per disponibilità finanziaria:- “Ogni Rotariano Ogni Anno” per

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dossier / 1NOVEMBRE, MESE DELLA ROTARY FOUNDATION

Distretto 2120 - Puglia Basilicata22 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

il Fondo Annuale, allo scopo di fi-nanziare (oggi) vari programmi (en-tro il 30/6)

- Iniziative per il Fondo Permanente:per provvedere alle necessità uma-nitarie nel futuro (1 miliardo nel2025)

- Grandi Donazioni/Centri per laPace, fondo dotazione: 95 milioni(2015).Le attività di raccolta fondi sono

più efficaci se condotte in modo per-sonalizzato, adattandole alla realtà lo-cale di ogni distretto. In tema di dona-zioni si distinguono:- donazione nominativa a termine:

istituita per un programma specificoe spesa completamente entro unbreve periodo di tempo; può esserecreata da un singolo individuo, daun’azienda o da una fondazione anome del donatore o della personaindicata dal donatore,

- fondo di dotazione: istituito con uncontributo pari o superiore a 25.000$ a nome del donatore o di personaa lui cara. Il fondo può essere de-stinato all’opzione Share, al FondoMondiale, alle Sovvenzioni Globalio ai centri della Pace del Rotary,

- donazioni commemorative: possonoessere dirette al Fondo Annuale, alFondo Polio Plus o al Fondo Per-manente. Sono un modo per onorareo ricordare una persona cara oppureper festeggiare occasioni speciali,

- donazioni aziendali: dirette al FondoAnnuale, al Fondo Polio Plus o alFondo Permanente. Ovunque esi-stono aziende il cui contributo puòaiutare a conseguire l’obiettivo an-nuo di raccolta fondi distrettuali,

- donazioni pianificate: si tratta di

donazioni effettuate nel corso dellavita del donatore, ma gli utili an-dranno alla F.R. con il decesso deldonatore stesso, conseguendo cosìsgravi fiscali e sicurezza finanziariaper la durata della sua vita.Non dimentichiamo che la Fonda-

zione Rotary dispone di una serie diriconoscimenti da assegnare ai singolisoci ed ai club come segno di apprez-zamento per il loro sostegno: socio so-stenitore della F.R., amico di P.H., cer-tificato di apprezzamento, amico diP.H. multiplo, P.H. Society, grande do-natore, Arch C. Klump Society (perdonazioni che raggiungono i 250.000$), benefattore, Bequest society (per la-sciti testamentari di 10.000 $ o più),club ogni rotariano ogni anno, clubAmici di P.H. al 100%, club sostenitoridella F.R. al 100%.

IDEE E PROPOSTEVediamo, infine, quali ulteriori ini-

ziative si potrebbero realizzare al finedi reperire finanziamenti.

Si potrebbe proporre, naturalmentein un ambito allargato a tutto il distretto,una mostra fotografica sui monumentidelle nostre città o sugli scorci più sug-gestivi delle nostre terre di Puglia eBasilicata.

Il ricavato delle iscrizioni, detrattele spese organizzative, potrebbero co-stituire un primo salvadanaio.

Ancora: una lotteria. Naturalmentenon parliamo di una lotteria qualsiasi,il premio in palio, infatti, dovrebbe es-sere un premio importante (un’auto-mobile o un gioiello) da sorteggiaretra gli oltre 2.000 rotariani del nostrodistretto. Per rendere la nostra lotteriapiù interessante potremmo aggiungere

un secondo ed un terzo premio. Sonocerto che raccoglieremmo una bella ci-fra, soprattutto tentando di interessare(per gli acquisti) imprenditori “inte-ressati” (leggi rotariani).

E poi, ancora, perché non noleggiareuna sala cinematografica (in Bari) epermettere a tutti (o quasi) i rotarianidel distretto di ritrovarsi una sera, nelprossimo mese di dicembre, per assi-stere ad una prima visione di un filmdi sicuro successo, riservata a noi ed ainostri ospiti?

Considerate che un’idea del generefu attuata in tutti i distretti di Franciaqualche anno addietro e, con il conse-guente rilevantissimo ricavato, furonofinanziati studi sulle più diffuse e gravimalattie neurologiche conosciute.

Infine, vorrei invitare da queste pa-gine tutti i presidenti di club ad indi-viduare una serata, a propria scelta,nel prossimo mese di novembre, perdedicarla a questo nostro comune im-pegno, devolvendo il costo di una“conviviale”, di cui ci si priverebbe,alla Fondazione Rotary.

Provate ad immaginare se 1.200.000rotariani, nel mondo, ascoltassero edattuassero, per una sola sera nell’annorotariano questa nostra idea!

“Ho sempre pensato che una fondazionenon potesse che essere il necessario appoggiodi ogni salda costruzione: sono convintoche la nostra FONDAZIONE assicurasolide radici alla costruzione di un futuromigliore per le nuove generazioni.”

Così con le parole tratte dal libretto“Appunti” (PDG N.D. Del Secolo 1996-97) chiudo queste righe, grato a chi miha dedicato qualche minuto della suagiornata. n

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Sono stato cooptato nel RotaryClub Bari Sud nel dicembre del 1995,in occasione della Festa degli auguried il distintivo mi fu appuntato dalcompianto PDG Franco Interesse che,in tale circostanza, non mancò di ri-cordarmi, a mo’di esempio, l’impegnorotariano di mio padre, past presidentdel Rotary Club Bari nell’anno 1976– 1977. Nonostante la mia adesione alRotary fosse più che consapevole, inquanto maturata ad oltre 40 anni edanche in virtù di una condivisione divalori sviluppatasi in ambito familiare,molte cose non mi erano chiare e, inparticolare, il ruolo della Rotary Foun-dation che, spesso, veniva vissuto, al-l’interno dei club come quello di unaistituzione si meritoria, priva, però, diricadute concrete nel nostro ambitoterritoriale. Insomma, soprattutto noi(allora) giovani pensavamo che i con-tributi che si andavano ad erogare nonci riguardassero, ma fossero, in sostanza,vera e propria beneficenza a favore diiniziative, sicuramente commendevoli,riguardanti, però, altri paesi, magaridel terzo mondo. Tale disinformazione,ovviamente, era imputabile solo a noie non certo ai dirigenti di club e di-strettuali che, invece, profondevanoogni sforzo per farci comprendere l’im-portanza di questa istituzione rotariana.Per quanto mi riguarda, la svolta siverificò in un pomeriggio di primaverainoltrata, in aeroporto, a Roma, allor-quando, del tutto casualmente, incontraiun socio anziano, un past presidentdel mio club, Pasquale Ginevrino, ilquale mi chiese come vivessi la mia

esperienza rotariana. Gli palesai la miapiena soddisfazione per aver trovatovecchi e nuovi amici e mi soffermaisulle attività di servizio che il ClubBari Sud stava portando avanti. Durantequesta piacevole conversazione, il di-scorso cadde sulla Rotary Foundatione Pasquale, come era solito fare, so-prattutto con coloro cui voleva bene,tagliò corto e mi disse testualmente“Francesco ricordati bene che il Rotaryè la Rotary Foundation”. Mi parlò,quindi, della eradicazione della polioe di quando, da volontario, si era recatoin Marocco per eseguire, insieme adaltri medici, rotariani e come lui vo-lontari, le vaccinazioni. Inoltre, mi rap-presentò quella che era una ovvia evi-denza, cioè che la carenza di proget-tualità da parte nostra era la primacausa del mancato utilizzo dei fondidella Rotary Foundation sul nostro ter-ritorio, cosa questa, che avremmo do-vuto imputare solo a noi e non certo aquella benemerita istituzione. Questaconversazione, assolutamente amabilenei toni, mi fece riflettere e cominciai

23Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

dossier / 1NOVEMBRE, MESE DELLA ROTARY FOUNDATION

La Rotary Foundation,

scrignodi umana

solidarietà

Francesco D’AlessandroPresidente RC Bari Sud 2014/15

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dossier / 1NOVEMBRE, MESE DELLA ROTARY FOUNDATION

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ad approfondire la mia conoscenzadella Rotary Foundation, anche ap-profittando della pazienza di quellasplendida persona che era il PDG Fran-cesco Tatò. Cosa dirvi, amici miei, fuitravolto, come avrebbe detto il com-pianto PDG Pasquale Pastore, da unavera e propria pioggia di commozione.La Rotary Foundation, infatti, era ed èuno scrigno di umana solidarietà,espressa in tutti i campi. Eradicazionedella polio, borse di studio, assistenzain ogni settore, interventi con fornituredi apparecchiature medicali e non, rea-lizzazione di opere per migliorare lavivibilità, insomma non c’è settore incui il Rotary, tramite la Rotary Foun-dation, non abbia fatto sentire la propriavoce, non abbia innalzato il propriovessillo. Forte di questa consapevolezza,grazie anche e soprattutto alla sensibilitàdei miei presidenti, Gino Nisio primae Antonio de Tommasi dopo, il mioclub, quando ne ho retto la tesoreria, èstato in prima fila nelle contribuzionialla Rotary Foundation sì da conquistarela doppia bandierina. Inoltre, con ilpassare degli anni, grazie al sempre

più incisivo intervento dei Presidentidi Commissione Distrettuale, tutti isoci o, quanto meno, la quasi totalitàdi essi, ha preso atto della importanzadi contribuire in maniera consistentealla Rotary Foundation e ad elaborareprogetti per l’utilizzo delle contribuzioninell’ambito del distretto o al di fuoridi esso. L’opera meritoria, sia a livellodi informazione che di formazione,svolta dal PDG Riccardo Giorgino edai suoi più stretti collaboratori hareso possibile l’utilizzo dei fondi dianno in anno stanziati in progetti digrandissima utilità per le popolazionibisognose delle nazioni frontaliere edella nostra terra. Non potete imma-ginare l’emozione che ho provato, du-rante un pellegrinaggio in quel di Med-jugorje, nel vedere allocato, nell’areaantistante un orfanotrofio per i bambinifrutto della cd pulizia etnica, un ser-batoio di acqua potabile, realizzato an-che con fondi della Rotary Foundation,dal Rotary Club Bari Sud in partnershipcon il Rotary Club di Mostar. La visionefutura oggi consente a tutti i club difar valere le proprie doti in termini di

progettualità ispirata da solidarietà espirito di servizio. La completa attua-zione di una tale ambizioso programmapostula una anticipazione congrua delrinnovo delle cariche nei singoli clubonde consentire per tempo la elabora-zione di progetti meritevoli di attingereai fondi stanziati annualmente dallaRotary Foundation. Ed è pacifico chequesto servizio possa essere reso inmisura adeguata solo ed unicamentese adeguati saranno i contributi allaFondazione perché, è bene ricordarlo,oggi amministriamo risorse formatesitre anni fa. Non vi sfuggirà, quindi,che sarebbe auspicabile una collabo-razione, un vero e proprio fil rouge,che colleghi in termini di programma-zione e di azione presidenti del trienniochiamati ad operare sinergicamente inmaniera scevra da inutili egoismo eprotagonismo ma solo ed esclusiva-mente nel superiore interesse del ser-vizio rotariano affinché più personebisognose di aiuto e di opportunitàpossano attingere a quello scrigno disolidarietà che è per l’appunto la RotaryFoundation. n

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La Rotary Foundation (RF), bracciooperativo del Rotary Internationalnegli interventi umanitari nazionalie internazionali, mantiene intatta lasua vocazione e la sua attività sindalla sua creazione, nel 1917, quandofu istituita da Arch. C. Klumpf conun fondo di dotazione di appena26,50 dollari: a oggi il suo successo èstato tale che il sostegno finanziariodei Soci e simpatizzanti alla RF hasuperato il miliardo di dollari. Laprincipale azione umanitaria della RFè stata ed è senz’altro la lotta contro lapoliomielite: anche grazie all’attivitàdella RF oggi questa malattia risultaendemica solo in Afghanistan, Nigeria,Pakistan, ma continua l’attività di vac-cinazione sostenuta dalle donazionialla RF e dal sacrificio di volontari, al-cuni dei quali caduti sul campo, vittimedell’ignoranza di popolazioni asservitea fanatismi falsamente religiosi. Il po-liovirus non è ancora debellato, e ri-compare di tanto in tanto anche neiPaesi più civilizzati (come è avvenutoin Israele e in Brasile, forse frutto di

migrazioni incontrollate da aree en-demiche). La guardia va mantenutaalta e gli sforzi di lotta non devono in-debolirsi né cessare. Le donazioni allaRF nel mondo sono altamente signifi-cative: pur senza raggiungere i livellidi quanto ha donato e dona la Fonda-zione Bill & Melinda Gates, ad esempio,in Italia c’è stata un’eccezionale dona-zione di 4.000.000 di dollari da partedi una figlia di Rotariani, la prof.ssaVera Bazola. Nel 2012 la RF ha ottenutoun A+ dall’American Institute of Phi-lanthropy. Appena il 2% delle uscitedella Fondazione riguarda le speseamministrative, e l’8% va alla raccoltafondi. La RF dedica ai programmipoco meno del 90% delle somme spese(riducendo al minimo i costi ammini-strativi), superando di gran lunga ilvalore di riferimento del 65% che iservizi indipendenti di valutazionedelle organizzazioni caritatevoli con-siderano un indicatore di alta efficienza.La RF ha ottenuto un alto punteggioda alcune delle più influenti agenziedi valutazione di organizzazioni dibeneficenza. Charity Navigator ha datoal Rotary 4 stelle per i risultati conse-guiti nel 2010/2011 e ha dichiaratoche il Rotary “eccede gli standard delsettore e le sue prestazioni sono digran lunga superiori a quelle dellamaggior parte delle organizzazionibenefiche”. Il Better Business BureauWise Giving Alliance ha confermatoche il Rotary soddisfa tutti i 20 standarddi beneficenza responsabile, che ser-vono a valutare le opere di beneficenzain categorie quali governance, efficacia,finanze, raccolta fondi e normativa

sulla privacy. Doniamo allora con ge-nerosità, sicuri che il nostro denarosarà ben utilizzato e non disperso incarrozzoni inutili e dispendiosi. Il Di-stretto 2120 non è purtroppo tra i primiin Italia per contributi pro-capite alFondo di Dotazione della RF e per dipiù nel nostro Distretto i benefattorinon superano il 7 % dei Soci: moltoresta ancora da fare per stimolare unapiù larga partecipazione alle attivitàdella RF. Senza la Fondazione, il Rotarystesso perde gran parte del suo signi-ficato. John Kenny, Chairman dellaRF, ha esortato i Club e i Soci a donaregenerosamente per gli obiettivi del-l’anno in corso: eradicazione del po-liovirus, sostegno alla RF, progressodel programma delle sovvenzioni, pro-mozione della buona volontà e dellapace. La RF può davvero accendere laluce del Rotary nel mondo. Nel recenteForum sulla buona società, realizzatocome incipit dell’anno in cui il DG Pa-lombella ha scelto come motto “Co-struttori del bene comune”, perfetta-mente aderente allo spirito del Rotarye agli scopi della Fondazione, abbiamosentito dire che il buono, il bello e ilvero coincidono. Fare buona societàsignifica portare acqua, istruzione, be-nessere dove c’è poco o nulla, e questorichiede di uscire dai limiti del Clubper impegnare la propria faccia nelchiedere e dare aiuto. Esempio fulgidodi questa scelta sono i martiri dellavaccinazione anti poliomielite e cioè ivolontari che pagano con la vita ilprezzo dell’ignoranza con cui le po-polazioni asservite dagli integralismifalsamente religiosi accolgono la loroattività generosa. La giornata mondialecontro la poliomielite deve avere pocodi celebrativo e molto di operativo,nell’etica dell’agire rotariano. La buonasocietà non è quella dei salotti finanziario intellettuali, ma è la società che sicura dei più deboli, anche senza aspet-tare l’intervento dello Stato. La realiz-zazione della buona società non èperciò un problema di etica pubblicané di morale individuale, ma è unproblema di coscienza, scegliendo diandare a conoscere direttamente i bi-sogni e di agire concretamente perquanto possiamo e dobbiamo fare.Noi siamo e saremo ciò che siamo e

25Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

dossier / 1NOVEMBRE, MESE DELLA ROTARY FOUNDATION

RotaryFoundation= Rotary

Mario F. A. MassaPast Presidente RC Lecce

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dossier / 1NOVEMBRE, MESE DELLA ROTARY FOUNDATION

Distretto 2120 - Puglia Basilicata26 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

saremo capaci di realizzare. La realiz-zazione individuale non può prescin-dere da un rapporto con gli altri equesto rapporto deve fondarsi sulladedizione, sul rispetto, sull’amore. LaRF può fare, e in effetti molto fa, perla realizzazione di una buona societàsu scala mondiale. I Rotariani devonoessere esemplari nel loro stile di vita edevono sentire il dovere di sostenerela Fondazione, nella ricerca del benecomune come ben sottolinea il mottodel nostro Governatore L. Palombella.La RF persegue l’obiettivo della pacenel mondo anche mediante l’erogazionedi borse di studio tramite le sovvenzionidistrettuali e globali a giovani laureandie laureati che si recano all’estero con ilruolo di Ambasciatori per la Pace nelPaese in cui soggiornano. Dal 1947sono state assegnate borse a 41000donne e uomini per un valore com-plessivo di 532 milioni di dollari. Nellaloro permanenza all’estero i borsistifungono da Ambasciatori per la pacenel Paese in cui si recano a studiare.Sostenere ed educare i giovani è una

mission di altissimo profilo. I Rotarianidevono avvertire il senso di responsa-bilità verso le nuove generazioni ecooperare attivamente con la Fonda-zione nei suoi programmi destinati adesse. Le sovvenzioni della RF sosten-gono attività internazionali finanziandoprogetti umanitari e attività locali ri-spondenti ai bisogni delle nostre co-munità. Partecipare alla RF sia me-diante donazioni che con fattiva col-laborazione ai progetti in corso di rea-lizzazione dà modo ai Rotariani ditoccare con mano il vero significatodella solidarietà e di instaurare rapportiinternazionali con le aree disagiate de-dicando parte della loro fortuna diuomini di élite a chi dalla vita ha avutouna sorte meno buona. La solidarietà,base dell’amicizia rotariana intesa noncome chiuso gruppo di conoscenti macome mezzo per aprirsi all’altro, in-fonde concretezza alle tante parole chescriviamo, diciamo, ci scambiamo neinostri incontri. Come scrisse don To-nino Bello, grandissimo Vescovo sa-lentino e alfiere della Pace: “Io andando

in giro un po’ per l'Italia vedo che c'èuna speranza fortissima, una speranzasotterranea, c'è un'economia sommersadella speranza che è incredibile. Quindia voi che vi battete per questi temigrossi della pace, giustizia, libertà,convivialità, solidarietà, tanti e tantiauguri perché non abbiate mai a de-mordere. Non vi dico questo sull'ondadell'entusiasmo perché non sono piùun adolescente da scaldarmi per lecose fatue ma non abbiate mai pauradi sognare, perché il guaio non è cheal mondo ci sono troppi sognatori, mache ce ne sono troppo pochi. Noi dob-biamo tenere alte queste calde utopiee dobbiamo avere come disse Gramsci,il “brivido della passione”. (…) Amicimiei, anche voi giovani, non abbiatepaura di scaldarvi alle calde utopie.Da vecchi vi scalderete alla brace delfuoco che è divampato nella vostragiovinezza. Prenderete le molle pertogliere la cenere e troverete qualchecarboncino ancora acceso, quello cheè divampato nella vostra giovinezzaper scaldarvi un pochino. n

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27Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

Debbo all’impareggiabile Alfonso Forte, che coordinamagistralmente la rivista del nostro Distretto 2120, e allacollaborazione intelligente di Livio Paradiso la trattazionedel tema suggeritomi.

Famiglia deriva dal latino familia: il complesso del famuli,fra cui nell’antica società domestica andavano compresianche i figli sottoposti alla potestà del pater familias. Derivaanche dal termine familio identificato per servo, schiavo. Lapiù antica testimonianza trovata di una famiglia umana èquella di Eulau (Sassonia) rinvenuta in un tomba risalentea 4600 anni contenente i resti di un uomo, una donna e duebambini. La prova fu tratta dall’analisi del loro DNA e con-fermata dalla peculiarità della composizione sepolcrale.Mi pare propedeutico richiamare le normative nella materiade qua. L’articolo 16 della Dichiarazione universale deidiritti dell’uomo, afferma: “Uomini e donne in età adattahanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senzaalcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hannoeguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio eall’atto del suo scioglimento”. Ancora, “La famiglia è il nucleonaturale fondamentale della società e ha diritto a essere protettadalla società e dallo Stato”. La Carta dei diritti dell’UnioneEuropea, all’articolo 7, prescrive il rispetto della vita privatae della vita familiare, del proprio domicilio e delle sue co-municazioni; all’articolo 9, diritto di sposarsi e di costituireuna famiglia, garantiti secondo le leggi nazionali che ne di-sciplinano l’esercizio; all’articolo 33 la garanzia della pro-tezione della famiglia e della vita professionale sul pianogiuridico, economico e sociale. La Costituzione italiana, al-l’articolo 29: “Riconosce la famiglia come società naturale fondatasul matrimonio ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica deiconiugi con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità fa-miliare”. Il nostro codice civile, all’articolo 89, reca disposizionisul divieto temporaneo di nuove nozze e prescrive che“non può contrarre matrimonio la donna, se non dopo trecentogiorni dallo scioglimento, dall’annullamento o dalla cessazionedegli effetti civili del precedente matrimonio”. L’articolo 94, che

reca disposizione sul luogo della pubblicazione, disponeche va chiesta “all’ufficiale dello Stato civile del comune doveuno degli sposi ha la residenza ed è fatta nei comuni di residenzadegli sposi”. L’articolo 107, che reca disposizioni sulla formadella celebrazione, dispone che “l’ufficiale dello stato civile,alla presenza di due testimoni, dà lettura agli sposi dell’art. 143-144 e 147; riceve da ciascuna delle parti personalmente, l’unadopo l’altra, la dichiarazione che esse si vogliono prendere rispet-tivamente in marito e in moglie e di sèguito dichiara che essesono unite in matrimonio”. Il successivo articolo 108 recita:“la dichiarazione degli sposi di prendersi rispettivamente inmarito e in moglie non può essere sottoposta né a termine, né acondizione”.

Il Presidente del Rotary International Gary C. K. Huangha esortato i Rotariani a cooptare i propri familiari permodo da incentivare la compagine con persone che colla-borano fattivamente con i propri coniugi e con i propri ge-nitori. Il Past Presidente del Rotary International KalyanBanerjee, nel suo anno di servizio apicale, detta la primaenfasi il cui nucleo centrale è costituito dalla famiglia allaquale va accreditato un ruolo primario nella società.

Il Governatore emerito, Rocco Giuliani, nell’anno 2012– 2013 conia e commenta, con dovizia di argomenti e di ri-ferimenti, il motto: “essere famiglia a casa, al Rotary… ovunque”,

La Famigliarotariana,nel Nataledi amoree di servizio

Vito Andrea RanieriG. E. 2001/02 Distretto 2120RC Bari Ovest

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dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

Distretto 2120 - Puglia Basilicata28 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

tema illustrato nel congresso che chiude il suo anno di ser-vizio. Lo stesso Giuliani nella lettera del dicembre 2012 af-ferma: “riflettiamo tutti sulla grande ricchezza che la famiglia sadonarci: dall’amore verso il proprio partner con il quale si realizzail miracolo della vita, alla condivisione delle mura domestiche chene costituiscono il prezioso nido e nel contempo l’indiscutibileregno; dalla trepidazione di attesi rientri alla programmazione disogni ambiziosi da realizzare insieme. Torniamo a mettere lafamiglia al centro della quotidianità e dei nostri desideri: vedremocrescere intorno a noi serenità, speranza e tanta, tanta voglia digodere la vita. Sappiamo ad essa donare noi stessi. Quale grandegioia riusciremo così a leggere sui volti dei nostri figli e dei nostrinipoti. Quali valori sapremo trasmettere loro.”

Frate Timoteo D’Addario ricorda: “Il Natale è stata unadelle prime feste celebrate in modo solenne dai primi cristiani,appena ricevuta la libertà di culto dal grande Costantino,stabilendo che fosse celebrato il 25 dicembre”.

Il Past President del Rotary Club di Bari Ovest, PasqualeChianura, nel rilevare i profondi mutamenti socio-economiciche determinano uno scenario di forte instabilità di valori,di condizioni e della stessa identità, pone in rilievo che “lafamiglia è incalzata e sollecitata dall’esterno e dall’interno daprocessi fortemente disomogenei che caratterizzano la nostrasocietà; essa pertanto si trova spesso costretta a fare fronte da solaa una serie di problemi, vissuti con disagio e sofferenza senzariuscire il più delle volte ad individuarne le cause e i punti diforza per rispondere efficacemente agli eventi disfunzionali”.

Nel trattare il tema: “Essere famiglia a casa” la Past Go-vernatrice dell’Inner Weel Lia Gisotti Giorgino, tra l’altro

afferma che la famiglia “necessita oggi più che mai di esseredifesa dagli attacchi che le giungono non solo da una mentalitàsecolarizzata ed edonistica, ma anche di discutibili provvedimentilegislativi che favoriscono la sua disgregazione e ne minacciano ivalori fondamentali destinati a umanizzare ogni uomo e tuttol’uomo”. Non manca di censurare la constatazione dell’al-ternativa antropologica rispetto a quella naturale, laddovesi registra che nove Paesi europei hanno già approvato lenozze gay per cui la famiglia va difesa.

È indubbio che la pratica legalizzata e ormai diffusadella separazione dei coniugi, del divorzio e quelle illegalidel ricorso a tecniche che informano la riproduzione, hannofinito con lo sradicare il concetto della famiglia patriarcale.

È calzante il riferimento del sociologo Bauman, secondoil quale la società odierna deve definirsi liquida perché sisono liquefatti i valori, le regole, le stesse motivazioni e gliobiettivi che ogni famiglia costituita con il matrimonioaveva finito con il condividere. Né va trascurato il riferimentoanche alla poligamia, pure vigente in alcuni Stati, nei qualiè forma di convivenza prevalente. Nel Niger e in altri Statiafricani, dove la vita media è inferiore alla nostra, le donnecontraggono matrimonio e hanno figli nell’età dello sviluppoper modo che spesso bambine dodicenni vengono promessea uomini sessantenni dei quali diventano schiave.

Particolarmente apprezzata, però, in occasione del con-gresso rotariano del 2012, fu la considerazione di Papa An-gadifaje, in breve appellato Amadou, il quale fece riferimentoalla propria famiglia composta oltre che dal padre, dallamadre e da altre due mogli, da una quarta, l’ultima che lareligione mussulmana gli consente di avere, in attesa delventiduesimo figlio. Ugualmente riteneva che la sua famigliafosse molto unita al punto che disse: “ci sentiamo tutti partedi un unico progetto; membra di uno stesso corpo al punto chequando uno di noi ha un problema tutti se ne fanno carico equando uno di noi è in festa è una gioia per tutti: la gioia di esseresquisitamente familia”. Dunque, il concetto di famiglia, co-siddetta allargata, in certi Stati non costituisce una lesionedel principio della unione, purchè composta da padre,madre e figli rispettivi. Non sfugge all’attenzione di coloroche si sono occupati del tema della famiglia la sua progressivatrasformazione, anche non più etero sessuale.

Si va diffondendo, inoltre, la pratica dell’”utero in affitto”secondo la quale l’intera gestazione avviene per tramite diuna donna che per nove mesi porta in grembo un figlio chealla nascita sarà consegnato ai donatori, previo versamentodi un corrispettivo pattuito in un contratto oneroso perconto terzi. In sostanza, la coppia forma gli embrioni e litrasferisce ad una donna che, spinta dal bisogno, accetta didivenire una “madre surrogata”. In Italia è vietato il ricorsoalla detta pratica di poter avere un figlio con il proprioDNA e cederlo ad altri dopo la nascita, ma in molti Statiessa è legale, con la conseguenza che molte coppie siportano all’Estero e, in particolare, in diversi Stati del NordAmerica, in Canada, in Ucraina, in Armenia, in Russia, inIndia dove vi sono donne disponibili a essere madrisurrogate. Il matrimonio tra omosessuali è legale nellagran parte degli USA. La Corte Suprema recentissimamente

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Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

ha persino rigettato il ricorso proposto da alcuni Stati disottrarre alla decisione della magistratura la possibilità diinterloquire. In molte nazioni vengono accolte le istanze dicoloro i quali uniti in matrimonio all’estero chiedono la re-lativa annotazione sullo stato civile nel proprio Stato. Delresto, anche in Italia, si apprende il divergente indirizzo frail Governo e i sindaci di alcuni Comuni sulla legalità dellatrascrizione del matrimonio tra persone dello stesso sessocontratto in altri Stati.

È stato recentemente pubblicato che Elton John, insiemeal suo compagno, alleva un bambino, che ha avuto, graziea una donna che, ricevuto un corrispettivo, ha affittato ilproprio utero per i nove mesi della gestazione, senza chetale figlio avrà mai una madre.

Si pone dunque in discussione l’asserto da sempre ac-cettato che il primo nucleo essenziale, per la Chiesa, è la fa-miglia. La tradizione cattolica, infatti, ha insegnato chel’unione tra l’uomo e la donna è quella di popolare la terrae che la famiglia è composta da due genitori di sessodiverso e dai figli. Afferma Papa Giovanni Paolo II che ”lafamiglia è una comunità di vita che ha una sua consistenza auto-noma” ed altresì, “la famiglia non è la somma delle persone chela costituiscono, ma una comunità di persone”.

Papa Francesco afferma, altresì, che la famiglia “è illuogo dove si impara ad amare, il centro naturale della vitaumana. È fatto di volti, di persone che amano, dialogano, si sacri-ficano per gli altri e difendono la vita, soprattutto quella piùfragile, più debole. Si potrebbe dire senza esagerare che la famigliaè il motore del mondo e della storia”.

Si è svolto nello scorso mese di ottobre per due settimaneil “Sinodo straordinario” sulla famiglia, costituito dall’assembleadei vescovi sulle sfide pastorali alla famiglia nel contestoattuale, al quale hanno partecipato 14 coppie di sposi e 191vescovi. Secondo il documento preparatorio tale assembleagenerale straordinaria deve precisare e raccogliere testi-monianze proposte dai vescovi per annunciare e viverecredibilmente il Vangelo per la famiglia e per cercare lineeoperative per la persona umana e per la famiglia.

Il cardinale Gerhard Muller, prefetto della congregazioneper la dottrina della fede, in sostanza il garante dell’ortodossiacattolica, ricorda che la famiglia cristiana, nel solco dellalegge naturale, è quella formata dall’unione d’amore fraun uomo e una donna resa feconda da Dio che la chiama acooperare nella creazione dandole la possibilità di generarenuova vita. Le unioni di fatto tra omosessuali sono unarealtà che non è più possibile disconoscere e della quale bi-sogna prendere atto, allo stato vietando il ricorso alle lorotrascrizioni nei registri dello Stato civile.

Paternità e maternità costituiscono il nucleo fondantedella famiglia sorta come comunione di vita con lo scopodi generare la prole. In argomento Maria Teresa di Calcuttaaveva posto in evidenza che “c’è tanta sofferenza, perché c’èpoco amore nelle case e all’interno della famiglia”.

La famiglia resta, dunque, una comunità di affetti e direciproco sentire ove ciascuno opera nell’interesse di tutti ecostituisce l’ultimo baluardo contro ogni deriva di qualsiasinatura e genere. n

per aiutarele nuove generazionia costruireil bene comune

Rocco GiulianiG. E. 2012/13 Distretto 2120RC Martina Franca

Il titolo di queste brevi riflessioni contiene e sotto-linea, nel segno della più autentica ed effettiva continuitàprogrammatica, il percorso tematico degli ultimi treanni di servizio del Distretto 2120 - Puglia e Basilicata- del Rotary International con i rispettivi motti: “esserefamiglia a casa, al Rotary,…ovunque”, “un futuro per igiovani”, “costruttori del bene comune”. Perché oggi,più che mai, è utile evocare il concetto di famiglia anchenel Rotary come luogo di solidarietà e di condivisioneove elaborare progetti di servizio tesi ad entusiasmare lenuove generazioni con le quali costruire il bene comune?Negli ultimi decenni l’istituzione “famiglia” sta vivendoun evidente processo di radicale cambiamento. Senzavoler esprimere inutili giudizi moralistici, non possiamonon prendere atto che si sta verificando il fenomenodella cosiddetta “adolescenza interminabile”, della tendenza,cioè, a rimanere a lungo nella casa paterna con riluttanzadei giovani a contrarre matrimonio. Siamo anche nelpieno di una tempesta sociale provocata da una spaventosacrisi economica, probabile conseguenza di una globaliz-zazione che evidenzia una generale impreparazione nel-l’adattare alle nuove esigenze del mercato le regole e gli

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dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

Distretto 2120 - Puglia Basilicata30 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

usi in vigore da secoli ed una preoccupante improvvisazionenella ricerca delle soluzioni più idonee. L’ormai evidentearretramento della nostra economia nazionale (ancorapiù marcato nel nostro meridione), la drammatica dimi-nuzione dei consumi e di conseguenza della produzionee degli scambi, l’incremento progressivo della disoccupa-zione, il difficilissimo ingresso dei giovani nel mondo dellavoro stanno gravemente preoccupando l’intero sistemasocio-economico che pure aveva assicurato dal secondodopoguerra un continuo estendersi del generale benesserecon sacche di povertà sempre più limitate. Ora tutto stacambiando e tutto va ridimensionandosi con un preoccu-pante ritorno alla famiglia monoreddito se non proprio, avolte, in preda a drammatiche situazioni di miseria senzasperanza: espressione evidente di una nuova povertà chefino a ieri si pensava potesse appartenere soltanto al con-tinente nero. A ciò si aggiunge un evidente inaridimentodei rapporti interpersonali ed un chiaro disinteresse ai bi-sogni degli altri in un diffuso clima di isolamento e di dif-fidenza, se non in alcuni casi di profonda inimicizia. Ci sicontinua ad occupare e preoccupare soltanto del p.i.l. edello spread. Continua a mancare del tutto una sanapolitica sociale tesa alla tutela ed alla preservazione dellafamiglia, alla migliore istruzione ed educazione dellenuove generazioni da indirizzare verso il bene comunenel sacramentale rispetto della natura e dell’ambiente. Laclasse politica dirigente, dal livello nazionale a quello re-gionale e locale, vive al proprio interno un clima diprofonda litigiosità che spesso si manifesta con insolentioffese pubbliche, laddove invece dovrebbe viversi unclima di sereno confronto in un dibattito costruttivo ecivile, esempio di maturità civica e di profondo rispettoper le pubbliche istituzioni che devono rimanere un portosicuro ed affidabile per chi naviga in acque costantementeagitate. Da troppo tempo si continua a praticare la politicadel consenso che mira a soddisfare gli effimeri bisognimomentanei di chi deve andare a votare consentendoqualsiasi scempio ambientale e trascurando del tutto diprogettare il futuro di una società più colta, più onesta epiù preparata a saper vivere “insieme”. I risultati sonosotto gli occhi di tutti. Ed il segno più evidente di questaormai innegabile patologia sociale è rappresentato dallagenerale “mollezza”, dalla totale carenza cioè di forzamorale, frutto della lunghissima latitanza di una idoneapolitica di formazione e di pubblica istruzione nella qualeoccorreva anche investire opportune risorse umane e fi-nanziarie. Abbiamo abbandonato al suo destino la culturadella legalità, l’educazione civica, il rispetto per gli altri eper l’ambiente inculcando nei nostri figli i germi dellaraccomandazione e della sopraffazione alla ricerca delproprio esclusivo benessere con abbandono del desideriodi voler stare “insieme agli altri” in un clima di solidarietàe di sussidiarietà. La natura viene sempre più spesso de-predata e stravolta per consentire effimeri ed inutiliguadagni pur nella consapevolezza di arrecare un dannoambientale irreversibile. E così la frittata è servita. Sarà

duro, molto duro venirne fuori. Occorre innanzituttoprendere contezza, senza infingimenti e con tanta umiltà,di quei mali che ci stanno impoverendo dentro, facendodi ciascuno di noi delle isole che non comunicano e nontrasmettono più emozioni ed intenti; occorre bandire ilconcetto, per decenni propinatoci, di considerare acerrimonemico chi non condivide le idee ed i sogni del propriogruppo di appartenenza, così contribuendo inevitabilmentea creare un clima di litigiosità, prima, e di esasperata con-flittualità, poi, trascurando di perseguire il bene comunein una civile sintesi che sia il frutto di un sereno e rispettosoconfronto di cittadini che, prima, si rispettano e, poi, con-seguenzialmente si amano. è l’amore la chiave che apre leporte di una società evoluta e matura e non l’odio ed il di-sprezzo verso chi manifesta una diversa opinione. Edecco emergere l’ineliminabile funzione della istituzione“famiglia” come luogo di incontro e di formazione noncontaminato dalle regole del successo, della carriera, delconsumismo ove si vive e si sviluppa il senso dell’autenticitàe della libertà, dove impera un palpabile amore naturale.

La famiglia resta il più forte ed efficiente “ammortiz-zatore sociale”, l’unica istituzione affidabile nella qualetutti possiamo ancora credere certi di potervi raccoglieresolidarietà e condivisione morale e materiale. La famigliaè il luogo primigenio dell’etica fondata sull’amore ovetutto si progetta per dare un migliore futuro ai propriamati figli.

E questo tradizionale, sperimentato ed affidabilemodello organizzativo va esportato ed esteso all’esternodelle mura domestiche in una visione concentrica dell’or-ganizzazione sociale: nel proprio ambiente di lavoro, nel-l’associazionismo, nel tempo libero, per la strada. Eccoperché sarà bene “essere famiglia a casa, al Rotary, …ovunque”.

Proprio la crisi socio-economica che stiamo attraversandoesalta oggi il bisogno di praticare gli eterni valori della so-lidarietà e della condivisione. Dobbiamo combattere le“nuove povertà” dell’egocentrismo, dell’isolamento e del-l’abbandono sociale affidando al valore “famiglia” l’amoreper una cultura autenticamente solidaristica che persegual’equità generazionale mirante ad assicurare un sano esicuro “futuro per i giovani” diventando tutti quanti “co-struttori del bene comune” nella salvaguardia dell’ambientee nel rispetto delle regole delle civile convivenza.

Sono, queste, le nuove frontiere del nostro impegno diservizio nel quale la famiglia è chiamata ad essere prota-gonista.

Un lungo periodo di “sviluppo economico” volgeormai al termine ed occorre aprirsi a quella nuova frontieradello sviluppo che è rappresentata dallo “sviluppo umano”.È quanto mai necessario progettare insieme questo neou-manesimo ed adottare nuovi stili di vita fondati sulprimato delle relazioni umane, sul recupero della solidarietà,sul consolidamento dell’amicizia civica. Si tratta, alla fine,di proteggere l’uomo con l’amore e con l’amicizia controla distruzione di se stesso. n

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dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

Viviamo in tempi diffi-cili in cui la tanto reclamiz-zata globalizzazione ha di-schiuso nuovi scenari marischia di confondere le co-scienze. Viviamo in tempinei quali la crescita econo-mica appare ormai un gio-iello del passato che è arduofar rivivere a un’intera ge-nerazione di giovani. Vivia-mo una rivoluzione (o un’in-voluzione?) nei costumi checi pone una serie di urgentidomande.

Anche per noi rotarianimolte sono le sfide da af-frontare e le riflessioni dacompiere. Lo facciamo ognigiorno all’interno delle nostrefamiglie, nei luoghi di lavoroe nelle comunità in cui ope-riamo. Lo facciamo conl’esperienza che ci deriva dal-la nostra consuetudine divita e anche dalla apparte-nenza a un sodalizio, il Ro-tary, che rappresenta una pa-lestra di confronto di idee edi arricchimento delle nostreconoscenze. Spesso non sia-mo pienamente consapevolidi ciò che significa essere ro-tariani. Io stesso, nella miaormai lunga militanza, credodi aver attraversato almenoquattro fasi: all’apprendistatoè seguita la maturità con laPresidenza del mio Club, ilRotary Bologna Nord, mentrela terza fase è stata contrad-distinta dall’esperienza comeAssistente del Governatore,attraverso la quale ho sco-perto i tratti comuni che con-traddistinguono l’apparte-

nenza al sodalizio in ognicittà e in ogni regione. Infinela quarta fase, l’esperienzada Governatore, mi ha con-sentito di promuovere l’azio-ne rotariana nella società, co-struire ponti di pace attra-verso i rapporti internazio-nali, dare concreto sostegnoai giovani e a diffondere iprincìpi di cui il Rotary èfiero sostenitore.

Ebbene, dopo aver vissutoqueste quattro fasi, mi sento- parafrasando una notissimadefinizione - un rotariano“adulto” non solo per la lun-ga militanza ma anche, e so-prattutto, perché il mio pa-trimonio valoriale è ormaiun tutt’uno con ciò che il Ro-tary mi ha dato e mi ha inse-gnato. Nel mio anno da Go-vernatore ho voluto, nel corsodelle visite ai Club, porre achi mi ascoltava il seguenteinterrogativo: “Che cosa si-gnifica essere rotariani nel2014? è identico ad esserlostati nel 1930 o nel 1980?”.La domanda voleva sintetiz-zare la personale riflessionesulla mia appartenenza edestenderla a chi mi ascoltava.Nell’interrogativo si riassu-mono infatti l’attualità delRotary e il senso profondodella sua missione.

Che cosa volevo sottoli-neare? In primo luogo il ri-spetto della storia e della tra-dizione che non deve peròtradursi nell’assoluta staticitàbensì nella volontà di coglierele trasformazioni senza di-ventarne strumenti passivi.

Il Rotary,la Famiglia,l’Etica

Giuseppe CastagnoliG. E. 2013/14 Distretto 2072RC Bologna Nord

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dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

Distretto 2120 - Puglia Basilicata32 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

Mi piace ricordare una frasedi Paul Harris: “Uno deimodi – diceva – in cui il Ro-tary sviluppa l’individuo èquello di preservare il ragaz-zo che c’è in noi”. Così esor-tava i rotariani ad essere aper-ti, a percorrere la via indicatadal progresso scientifico, avalorizzare tutti gli elementidi unione tra i popoli per fa-vorire la pace.

È possibile ancora oggi –dopo che il Rotary ha supe-rato la boa dei 100 anni divita – invitare i rotariani apreservare e valorizzare “ilragazzo” che c’è in loro? Otutto può sembrare frutto diun’enfasi fuori tempo? Ri-schio di apparire un ingua-ribile ottimista ma ritengoattualissimo il messaggio diPaul Harris. Il “ragazzo”(spesso con i capelli bianchi)ricordato dal nostro fondatorenon solo deve avere – oggicome ieri - una mentalità gio-vane e aperta ma resta – oggicome ieri – portatore di valoriche non possono mai venirmeno. È qui che troviamo larisposta alla domanda su checosa significa essere rotarianinel 2014. Significa essere fe-deli ai princìpi di libertà, si-gnifica opporsi a quanti que-sta libertà vogliono limitare,significa mettere le nostre co-

noscenze e la nostra profes-sionalità al servizio di chi neha bisogno non facendo solobeneficenza ma costruendoprogetti che aiutino gli altria vivere con dignità, significaaprire ai giovani opportunitàdi cresciuta e di lavoro co-struendo dei cittadini respon-sabili.

Ecco perciò che i princìpirotariani sono assolutamentevivi e vegeti perché non siesauriscono in una sola epo-ca. E l’etica ne costituisce unfulcro determinante. Pensia-mo alla prova delle quattrodomande: possono, a un giu-dizio superficiale, apparirequasi banali eppure inter-pretano nella loro semplicitàl’essenza dell’etica rotariana.Che valeva quando furonoformulate e vale ancor oggi.

Anzi oggi ne sentiamoancor più il bisogno in unmondo in cui agli Schettinosi aprono addirittura le portedi un’aula universitaria, men-tre i De Falco vengono emar-ginati dopo aver fatto il lorodovere. Nella mia esperienzarotariana mi onoro di averorganizzato nel lontano 2004il primo Convegno sull’Etica,cui ne seguì un altro nell’annosuccessivo. Sentivo già allora,assieme agli Amici e alleAmiche che condivisero il

progetto, l’assoluta necessitàdi ribadire il valore dei prin-cìpi e dei comportamenti ro-tariani in un mondo in cui ilrelativismo può portare aconfondere il senso profondodelle cose. Sono passati diecianni ma il tema è sempre al-l’ordine del giorno. I nostricomandamenti sono la nostraforza, il nostro elemento di-stintivo. Oggi, nel 2014, cosìcome cento anni fa. Il chenon vuol dire che siamo vec-chi, anzi siamo dei “ragazzi”come voleva Paul Harris per-ché forti del nostro patrimo-nio di valori possiamo con-frontarci con le novità e va-lutarle con il giusto spirito,cambiando dove è necessarioma rendendo ancor più soli-da e radicata la tradizionerotariana dove essa rimaneviva e attuale.

Se vogliamo che il nostrostorico edificio rimanga inpiedi, dobbiamo avere fortiradici e salde fondamenta.In questo contesto la famigliaresta – a mio avviso – unpunto di riferimento, un nu-cleo essenziale su cui si svi-luppa il tessuto sociale e sicostruisce anche la strutturarotariana. Il Rotary deve ave-re la piena consapevolezzadell’importanza dei princìpiche si esprimono nella fami-

glia, favorendo la nascita dinuovi nuclei familiari e con-servando quelli esistenti gra-zie alla condivisione di valoriche favoriscono l’unità di in-tenti e la coesione.

È un compito arduo. Sevogliamo lo sguardo a ciòche accade attorno a noi, ve-diamo troppi fattori di divi-sione e troppi ostacoli (anchelegislativi) alla sviluppo dellafamiglia. Ma questo non devefermarci, anzi deve rappre-sentare uno stimolo a impe-gnarci per trasmettere i prin-cìpi rotariani, sicuri che conessi si creano anche le basiper consolidare l’istituto fa-miliare e renderlo – comedovrebbe sempre essere – ilcentro della nostra società.

Oggi Etica, Famiglia e Ro-tary si esprimono in un unicocontesto e si muovono versoun’unica direzione, senzatentennamenti e senza con-fusioni. Il che non significachiudersi nel proprio recinto,ma confrontarsi con quantola società può esprimere intermini di novità. La forzadelle nostre convinzioni ciconsente di affrontare questasfida con serenità e con con-sapevolezza di dare un con-tributo essenziale per rinsal-dare il tessuto sociale. n

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33Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

La Famigliae il recuperodell’eticasmarrita Sen. Prof.

Giorgio de GiuseppePast Pres. RC Lecce

La famiglia, l’istituzione più anticadell’umanità, presente in ogni lati-tudine perché appartiene alla naturadell’uomo e della donna, è in crisi.

Questa affermazione non vuole so-stenere che non esistano più, ovunque,famiglie le quali affrontano e superanodifficoltà di ogni specie, riuscendo asalvaguardare la serenità dei rapportitra i coniugi e tra loro ed i figli. Vuoledire che, se ancora la famiglia tradi-zionale regge e continua a rappresen-tare il più sicuro pilastro per la stabilitàe l’ordine dell’intera organizzazionesociale, tuttavia sarebbe errore gra-vissimo sottovalutare le diffuse crepeche la minacciano ed il concentricoattacco cui è sottoposta da cento anni.

I protagonisti di tale aggressione,consapevoli o non delle conseguenze,non hanno saputo mai proporre un’al-ternativa alla famiglia e, proprio perquesto, la loro confusa azione è esiziale.Non lo hanno fatto, semplicementeperché non esistono alternative.

Sulla crisi della più antica “societànaturale fondata sul matrimonio” di-scutono i sociologi, si interrogano ipolitici più avveduti, se ne preoccu-pano le associazioni più pensose deldestino dell’umanità, come il RotaryInternazionale che pone l’argomentoal centro di studi e di iniziative nelmese di dicembre di ogni anno, mentrela Chiesa Cattolica tenta di trovare ri-sposte in un sinodo che, per la com-plessità della questione ha bisogno,

dopo un accorto coinvolgimento delleconferenze episcopali, di due sessioniper tentare di formulare proposte alPontefice.

In realtà, nessuno possiede la bac-chetta magica, perché i veri protagonistisono i miliardi di uomini e donne dis-seminati in tutto il mondo i quali, coni loro comportamenti, determinano lesorti dell’istituto familiare. Ovunquele coppie hanno formidabili problemiquotidiani che affrontano molto spessoin solitudine, frastornati da suggestioni,le quali, subdolamente, presentanoidola effimeri ed inconcludenti.

Il passaggio dalla famiglia patriar-cale alla famiglia nucleare è alla basedella crisi. Per millenni le famigliehanno vissuto insieme a parenti edhanno trasmesso, nell’incontro dellegenerazioni, cultura ed esperienze. Siabitava tutti nella stessa casa o in abi-tazioni attigue e si aveva la certezzadi contare sulla solidarietà di parentie di amici, con i quali venivano con-divisi gioie e dolori, speranze ed ideali.I figli rappresentavano l’unica realtàalla quale valeva la pena sacrificareaspirazioni, tentazioni, sogni. Felicitàsignificava non ledere la speranza difelicità degli altri. L’altruismo prevalevasull’egoismo. Questa famiglia non esi-ste più perché intorno è crollato rapi-damente il mondo di riferimento. Per-ciò, bisogna studiare, capire, aiutarela famiglia, divenuta, nel volgere dipochi anni, monade che non conosce

neppure chi le abita accanto e che, alproprio interno, non trova spesso nétempo né volontà per colloquiare ecomprendersi. Sarebbe interessanteper i paesi che non hanno una politicaper la famiglia, a cominciare dal nostro,chiedersi quanto costi alla collettivitàil disordine procurato dalle famiglieche sono allo sfascio. Verrebbero fuoricifre impressionanti che sarebbe statopiù razionale impiegare per dare ri-sposte concrete ad alcune delle esi-genze che angustiano le famiglie.

I soldi, però, da soli servono apoco, se manca un impegno serio anon irridere, denigrare, compromettereun istituto unico ed indispensabile.Infatti, se in questi ultimi decenni nonè stata realizzata una efficace politicaa sostegno della famiglia, molto hacontribuito l’insinuante ed abile pseu-do-cultura la quale, quando e comeha potuto, servendosi in particolaredegli strumenti della tecnologia mo-derna, ha eroso l’istituto familiare sic-ché a molti è sembrato anacronisticodifenderlo e sostenerlo.

Al punto in cui siamo, non bisognaarrendersi né farsi dominare da unpessimismo nichilista. Ognuno, nelproprio campo ed utilizzando le risorsedi cui dispone, deve con intelligenzae fantasia fare tutto, ma proprio tutto,per contribuire a rivalutare il ruolosociale della famiglia, istituzione in-dispensabile per l’umanità, oggi e do-mani. n

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dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

Distretto 2120 - Puglia Basilicata34 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

L’Amicizia rotariana,viatico di amoree di pace, nel mondo

Lina Bruno LongobardoPast PresidentR.C. Ceglie Messapica Terra dei Messapi

Avere un amico e poter contare sudi lui rappresenta una ricchezza dalvalore inestimabile. Parlo, naturalmen-te, non di conoscenza e buoni rapportiannodati per qualche circostanza o be-neficio, ma di “amicizia vera”, quellain cui, come diceva Michel de Montai-gne, “ le anime si mescolano, si intrecciano,si confondono l’una con l’altra in un legamecosì stretto da annullare e far dimenticarela connessione che le ha unite”.

L’amicizia, come l’amore, è un’al-chimia; non si sa perché nasce fra alcunie fra altri no, ma quando c’è resiste alpassare del tempo e alla lontananza:una vera amicizia è per sempre ed èuno dei sentimenti più belli e più rariche esistano.

È proprio sul grande valore dell’AMICIZIA che, nel lontano 1905, PaulHarris costruì il Rotary ed essa costi-tuisce, e costituirà sempre, il valore as-soluto che caratterizza la nostra Asso-ciazione. Ma cosa intende il Rotary perAmicizia?

La definizione che più si avvicinaal concetto di amicizia rotariana è quelladata da M. Reisman “amico è colui a cuipiace e che desidera fare del bene ad unaltro e che ritiene che i suoi sentimentisiano ricambiati”, dunque un sentimentoaltruistico e sincero.

Spesso, però, anche dai Rotarianiquesta parola viene intesa in modo im-proprio ed equivocata con conoscenza,confidenza, assidua frequentazione,collaborazione finalizzata alla benefi-cenza, in realtà essa comprende varialtri elementi: sicuramente simpatia,affetto, interesse a relazionarsi, affinità,fiducia ma anche, e soprattutto, stima,reciprocità, rispetto della diversità, one-stà, lealtà, tolleranza, cooperazione. Lostesso Manuale di procedura, indicatra le finalità del Rotary: “Promuovere esviluppare relazioni amichevoli tra i proprisoci per renderli meglio adatti al servire”.“Propagare la comprensione reciproca, labuona volontà e la pace tra Nazione e Na-zione...”

Se la presenza di persone con variecompetenze ad alto livello è la marciain più che garantisce successo e soste-nibilità ai progetti , per questo impegnol’amicizia è un cemento indispensabileperché fra amici fa più piacere parteci-pare al servizio e perché l’amicizia, ti-

rando fuori il meglio di noi , ci rendepiù forti ed efficienti nell’ attuare i tantiprogrammi rotariani che sono, purnella loro varietà e diversità, finalizzatiad incrementare la comprensione frale persone e a favorire la pace tra i po-poli. Non a caso“ Adoperarsi al serviziodell’umanità”- “Costruire ponti di amiciziaattraverso il mondo” sono alcuni deimotti usati dai Presidenti internazionaliper esortare i Rotariani ad usare le pro-prie professionalità come opportunitàdi servizio alla società e a promuoverel’amicizia. Lo stesso Paul Harris ripetevaspesso: “Se noi sapremo coltivare la virtùdell’amicizia, l’ influenza del Rotary varcherài confini del nostro cerchio immediato ecome una pietra gettata nello stagno, pro-vocherà onde che si allargheranno sempredi più”.

Oggi, forse è più difficile di untempo essere buoni Rotariani: la societàè cambiata, molti valori sono entrati incrisi e si sono notevolmente complicatii rapporti sociali e di lavoro.

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dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

Il Rotariano che vive in questa so-cietà, può comunque far leva sui postidi rilievo che occupa per contribuire arisolvere i tanti problemi senza inva-denza, senza pregiudizi, senza volontàdi sopraffazione, servendo in silenzioed umiltà e ponendosi come esempiodi comportamento e di azione per te-stimoniare concretamente la validitàdell’ideologia rotariana alla cui basec’è l’idea morale dell’accettazione delvalore essenziale ed irrinunciabile dellapersona umana e il considerare ognialtro uomo , indipendentemente dallasua condizione, razza o cultura, unproprio pari. “E come mille piccoli ruscellifanno un grande fiume, il contributo generosodi migliaia di rotariani contribuirà a faregrande il Rotary “ riuscendo a perseguire,o quanto meno a favorire, il fine ultimodi questa Associazione: la pace nelmondo. Sembra un’utopia parlare diPace in questi anni bui, funestati daiproblemi della sovrappopolazione, dellafame, della mancanza di giustizia socialee dal terribile conflitto in Siria doveuomini innocenti, che spesso si trovanoin quei luoghi per prestare aiuto allapopolazione inerme, vengono barba-ramente uccisi, ma è proprio in questifrangenti che i Rotariani devono impe-gnarsi di più, facendo leva sui valoridell’Amicizia e dell’ Amore.

Più che da trattati tra governi o da

accordi tra potenti, la pace, infatti, puòessere garantita dal comportamento edalle scelte degli individui , da unaconvinta cultura del dialogo , da rapportidi convivenza fondati sull’amore e lafratellanza.

“ L’anima della pace è l’Amore” ( PaoloVI) ed essa “non può regnare tra gli uominise prima non regna nel cuore di ciascunodi loro (Karol Woitila ,) quindi ogni per-sona, e soprattutto ogni Rotariano, deveimparare ad ascoltare il proprio cuoreed impegnarsi per costruire una culturadi pace fondata sulla comprensione re-ciproca, sul rispetto della figura umana,sulla benevolenza. La necessità di “ri-comporre i rapporti di convivenza nellagiustizia e nell’amore”, (“Pacem in terris”)e l’esortazione di Papa Francesco ad“educare e formare una nuova generazionecapace di crescere nel rispetto , condivideregli ideali di pace, capace di lavorare insieme”sembrano essere i motivi ispiratori deiprogrammi rotariani dedicati alle nuovegenerazioni, programmi che da anniormai, offrono a tanti giovani l’oppor-tunità di vivere esperienze, culturali,educative e professionali fondamentaliper crescere senza chiudersi nei propriinteressi ,ma guardando all’altro conamicizia e amore così da promuoverela comprensione tra i popoli.

Nell’ Interact e nel Rotaract i ragazzii imparano a comprendere il vero senso

dell’amicizia e, guidati da ideali eticicomuni, si adoperano per migliorarsi emigliorare la comunità di cui analizzanoproblemi e bisogni per poi risolverlicon l’entusiasmo proprio della loro età.Grazie agli Scambi di Gruppi di Studioed alle Borse di studio molti giovani pro-fessionisti conoscono paesi e popoli di-versi e, condividendone la quotidianità,si confrontano con la loro cultura, im-parando ad apprezzarne le peculiarità.Il programma impegnativo e rigorosodel Ryla consente a tanti adolescenti disviluppare il senso della leadership cheli renderà capaci di ricoprire ruoli diresponsabilità nella società futura.

Queste importanti occasioni , inse-gnando ad accettare ed apprezzare ledifferenze esistenti tra i vari paesi ,educano concretamente le nuove ge-nerazioni a vivere “sentendosi correspon-sabili del proprio destino e del destino dialtri popoli, cercando di aiutarsi vicende-volmente a sviluppare le proprie e le altruipotenzialità.”

Per concludere la Pace a cui il Rotaryaspira non è solo “assenza di guerra” ma èsoprattutto presenza di condizioni di giustiziareciproca, rispetto per la vita, solidarietà,libertà, tolleranza, consapevolezza di esseremembra vive di una comunità mondiale ,una Pace che nasce dall’ amicizia disinte-ressata ed è vivificata ed alimentata dallaforza dell’ Amore. n

L’amicizia, fucinadi amore e di pace,ovunque Gabriella Di Gennaro

Imprenditrice,Past President RC NardòAssistente Governatore 2014 2015

Ringrazio Alfonso Forte, “pennasopraffina”, per avermi invitata aparlare di un tema così importantequale l’amicizia, valore fondantedell’essere rotariani .

In realtà non è facile al giornod’oggi parlare di amicizia, in un’epocain cui, ahimè, con l’imperversare difacebook e di tutti i social network,con tutte le migliaia di amicizie virtualie i molteplici contatti ,o con il continuoscambiarsi messaggistica su whatsapp

si rischia di trattare familiarmentetutti, anche quelli che in realtà amicinon sono, rischiando così di“essereamici di tutti e amici di nessuno”come sosteneva Aristotele.

L’amicizia è un sentimento pro-fondo e dal significato così vasto, taleda destare l’interesse di studiosi epensatori, poeti, filosofi appartenentia tutte le culture e religioni ma, esat-tamente, cosa vuol dire il termineamicizia?

Esso corrisponde al termine grecophilia, e si incontra nella filosofiagreca dapprima come concetto fisicoin Empedocle , e insieme anche di di-vinità, che spinge in armonica unitàgli elementi (aria,acqua,terra e fuoco). Poi lo si trova in Aristotele, nell’eticanicomachea, una raccolta di appunticonsiderata il primo trattato sull’eticacome argomento filosofico specifico.l ’ottavo e il nono libro sono dedicatiproprio all’amicizia, che il filosofo

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dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

Distretto 2120 - Puglia Basilicata36 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

considera “una cosa non soltanto ne-cessaria, ma anche bella...”; “ l’amiciziaè una virtù o s’accompagna alla virtù;

Cicerone nel “Laelius” afferma econferma quella terza ipotesi, ovveroche l’amicizia, lungi dal risolversi inmodo esclusivo nella sfera dell’utile edell’interesse particolare dal singoloindividuo, deve fondarsi prima ditutto tra i “boni cives” su una comu-nione di valori etici condivisi, aventiil loro cardine nel concetto di virtus.

Inoltre essa “è una cosa necessariaper la vita infatti nessuno sceglierebbedi vivere senza amici, anche se avessetutti gli altri beni…”(Aristotele)

“E si ritiene che gli amici siano ilsolo rifugio nella povertà e nelle altredisgrazie; ai giovani l’amicizia è d’aiutoper non errare,ai vecchi per assistenzae per la loro insufficienza ad agire acausa delle loro debolezze, a quelliche sono nel pieno delle forze per lebelle azioni”.

Aristotele sostiene che vi sono tredifferenti modi di classificare l’amicizia:quella basata sull’utile,quella fondatasul piacere e quella fondata sulle virtù.Inutile a dirsi che è da preferire l’ultimadelle tre, perché più duratura e sincera.Da non dimenticarsi, sempre secondoAristotele, la dimensione politica del-l’amicizia: “Le cose degli amici sonocomuni... Tra fratelli e tra amici tuttoè comune, tra gli altri uomini invece,sol-tanto cose determinate e per alcuni dipiù e per altri di meno,giacché anchele amicizie sono amicizie in misuramaggiore o minore”.

L’amicizia quindi ha un valore fon-damentale nella comunità che va oltreal beneficio personale o all’utilità bi-laterale o multilaterale “giacché la co-munità politica non mira soltanto alvantaggio presente, ma a ciò che è

utile alla vita intera”. L’amicizia è quelvalore aggiunto che da qualità alle ca-pacità già insite nelle persone e alleloro competenze.

Ed è proprio in virtù di questo cheil Rotary vuole delle classifiche as-sortite, un insieme di persone con di-verse competenze professionali. solocosì ogni rotariano secondo le suecompetenze, è un’opportunità di ser-vizio alla società. Il Rotary ci invita asviluppare le relazioni amichevoli, innome del reciproco rispetto, della re-ciproca fiducia, stima e aiuto versol’altro, con l’unico scopo di guadagnarequalità e garantire in tal guisa, successoe sostenibilità ai progetti nelle comu-nità.

La filosofia rotariana, che ponel’amicizia alla base della propria esi-stenza, la concepisce come forma eticadell’amore in cui la stima si anteponeall’affetto ed il rapporto relazionalecoinvolge più persone. quindi nonsolo ed esclusivamente frequentazione,ma fondamentalmente condivisionedegli stessi principi etici e morali.

Una delle finalità fondamentali delRotary, chiaramente espressa nel nostromanuale di procedura, è quella di…promuovere e sviluppare relazioniamichevoli tra i propri soci per renderlimeglio atti al servire ...e ancora... pro-pagare la comprensione reciproca,labuona volontà e la pace tra le nazionimediante il diffondersi nel mondo direlazioni amichevoli...

L’amicizia per il rotariano dunquenon è solo un fine, ma fondamental-mente un mezzo per meglio servirel’uomo e i suoi bisogni e ancora piùimportante è il fatto che essa non è unobbligo, una costrizione. II Rotary puòincoraggiare comportamenti etici edimpegno sociale o raccomandare la

tolleranza, la comprensione e l’indul-genza, ma l’amicizia non è una conse-guenza dell’appartenenza al Rotary.l’amicizia, quella vera, nasce in virtùdelle regole del Rotary e del quale ilRotary è fucina: il comportamentoetico all’interno e all’esterno, la tolle-ranza e la cooperazione ,sono fonda-mentali per realizzare gli scopi che ilRotary si prefigge. ecco la ragione perla quale nel Rotary non si entra su do-manda ma su cooptazione: perché gli“amici” si scelgono. solo chi è già ro-tariano riesce ad individuare un altrosoggetto che risponda alle caratteri-stiche fondamentali dell’appartenenza.l’amicizia , dunque, è frutto di nostralibera scelta, ecco, allora, il profondosignificato dell’amicizia rotariana: unlegame che va ben più al di là dellaparentela, che ci unisce ben più al dilà di ogni altra relazione e proprio invirtù di quella libera scelta ci dà lapossibilità, ma anche la grande re-sponsabilità, di diventare costruttoridel bene comune, come recita il mottodi quest’anno del nostro governatore!

Mi piace chiudere con una frase inlingua originale, estrapolata dal di-scorso che Paul Percy Harrys fece du-rante la convention del 27 giugno 1933a Boston esprimendosi proprio a pro-posito del ruolo dell’amicizia nel Ro-tary, che egli definiva come la rocciasu cui aveva fondato l’associazione eche, se vera e genuina, è anche madredi quella tolleranza, che il nostro fon-datore definì come il cemento che loha tenuto insieme per tanti anni: “Ifyou have the love of your fellow menin your hearts, my friends, you are apotential rotarian.”! (Se avete l’amoredei vostri simili nei vostri cuori, amicimiei, siete dei potenziali rotariani!).

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Il Natale è per molti la festa delconsumismo e del sentimentalismosuperficiale, tutto questo però non av-viene nelle famiglie in cui è vivo eprofondo il senso di questa solennità.

Il Natale deve essere considerato iltempo favorevole per lo scambio, oltreche dei doni, di gesti d’affetto e grati-tudine per gli altri. È la festa della vitae il massimo emblema della tradizione.

Il Natale cristiano ricorda il donoper eccellenza che Dio ha fatto al-l’umanità: Diventare uomo e condi-videre l’umana condizione.

Il tempo che stiamo vivendo èchiamato a grandi sfide e può forsetrovare proprio nella tradizione unpunto di forza in grado di risvegliareil senso della nostra identità tenendociben saldi alle nostre radici. Per quantomi riguarda, sin da piccola, vivevo ilNatale con il cuore colmo di gioia as-pettando tutta la sua magia e il suostupore. Il Natale diventava un mo-mento spensierato e unico da trascorrerecon tutta la mia famiglia, rammento imomenti più belli trascorsi con miopadre, a lui spettava il compito dellacostruzione del Presepe, sempre bel-lissimo e pieno di effetti speciali.

A me toccava il compito di addob-bare l’albero con luci variopinte e filidorati. Papà mi raccontava che il “padredel presepio” è stato San Francescod’Assisi , che, nel Natale del 1223,aveva costruito il primo presepio inun bosco. Papa Onorio III, gli avevapermesso di uscire dal convento diGreggio, così il fraticello d’Assisi avevaeretto una mangiatoia all’interno diuna caverna in un bosco, vi portò unasino ed un bue viventi, ma non laSacra Famiglia. San Francesco avevatenuto la sua famosa predica di Nataledavanti ad una grande folla di persone,rendendo così accessibile e compren-sibile la storia del Santo Natale a tutti

coloro che non sapevano leggere.Papà mi raccontava anche la storia

dell’abete sempreverde considerato ilsimbolo della vita da tutte le culture,mentre gli addobbi colorati rappresen-tavano i frutti e i dolci di un tempo, le-gati ai rami dell’albero per simboleg-giare la nascita della vita attraversoun albero che non muore mai.

I racconti e la voce allegra di miopadre mi incantavano. Era il momentoperfetto per stare insieme. Rammentol’arrivo dei doni, ma anche le lunghepasseggiate e le visite agli zii e ai cugini.La mamma mi faceva indossare i vestitinuovi mi pettinava i lunghi capellibiondi adornandoli con dei fiocchi diraso rosa. Dopo andavamo a piedi dicasa in casa ad augurare il buon Natale.Lo sfarzo non era ancora vertiginoso esprecone la semplicità regnava sovrana.Papà mi parlava della sua adolescenzadel Natale del dopo guerra, in unaItalia povera ma ricca di speranza conuna grande voglia di riscattarsi. Misembra ancora di sentire e respirare lapositiva sensazione di sacralità di queimomenti, le persone, le parole, i discorsii semplici gesti.

Insieme a papà incontravamo anchealcune famiglie, che conosceva sololui, a cui portavamo alimenti e giocattoliper i più piccoli. In questo modo ciaprivamo al mondo vivendo autenti-camente il significato del Santo Natale:celebrare la vita mettendola sempreal primo posto. La società di oggi ècambiata caratterizzandosi dalla dis-gregazione atomistica della comunità.Gli individui sono rimasti isolati dallamaggior parte delle relazioni che danno

senso all’esistenza. Oggi più che mai èimportante il valore della testimonianzaperché ci dona la speranza nel futuroe il periodo natalizio si presta allamagia del lieto fine: l’albero può esserescosso dal vento, alcune volte da veree proprie tempeste, ma la forza dellatradizione e della cultura è ben salda epresente in ognuno di noi e nel clubche rappresentiamo sul nostro territorio.Il Rotary è tradizione, è cultura.

Tradizione è il Natale che da sempreè segno di bontà e di solidarietà. È iltempo propizio per coltivare e maturareun genuino atteggiamento di ascoltodel momento storico, non facile, chestiamo vivendo. L’impegno continuodella famiglia rotariana è quello dioperare nel mondo intero seminandopace e amore seguendo le direttive delfondatore Paul Harris.

La famiglia rotariana opera laboriosaaffrontando e risolvendo importantitematiche mondiali: alfabetizzazione,salute, fame, acqua, pace, giovani,eradicazione della polio. Tutto questosi è potuto realizzare perché si è partedi un gruppo di amici legati da unsentimento d’affetto vivo e reciproco.L’amicizia e la condivisione sono car-dini importanti su cui gira la ruota delROTARY. Il Natale è il giorno in cuigli uomini mettono in pratica i miglioriprecetti che hanno imparato, i miglioriche conoscono e i migliori di quelliche si sforzano di conoscere.

Il donare prende il posto delguadagnare. Se il futuro del Rotarysarà positivo come il suo passato, se ilRotary rimarrà fedele ai suoi ideali,ogni giorno sarà Natale. n

37Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

Natale,Amicizia

nella famigliae nel mondo

Mimma PiliegoPast President RC Brindisi Valesio

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dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

Distretto 2120 - Puglia Basilicata38 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

La spinta alla riflessione sull’eticasmarrita e al suo indispensabile re-cupero mi arriva dalla lettura di unarecente intervista rilasciata dal socio-logo francese Alain Touraine, profes-sore emerito presso l’École des HautesÉtudes en Sciences Sociales (EHESS) diParigi, uno dei più importanti sociologicontemporanei viventi, autore di in-numerevoli saggi sulla sociologia dellacrisi. Touraine spiega la sua tesi: laglobalizzazione ha svuotato il signi-ficato delle istituzioni. Il suo pensieroconsidera, da un lato, la crisi econo-mica che da anni scuote l’Europa edil mondo intero e coglie, dall’altro, lanuova realtà geopolitica, in un uni-verso fatto di cambiamenti repentinie di globalizzazione.

In uno scenario così “decomposto”le istituzioni fondamentali – la fami-glia, la scuola, l’impresa e la politicastessa - vacillano in modo pressochétotale e si sgretolano su se stesse.

La Famiglia,alla ricerca

dell’eticasmarrita

Evelina RosaniaPast President RC Venosa

Per riempire il vuoto occorre unarisposta fondata sulla difesa dei dirittiumani, diritti naturali, non negoziabili,universalmente riconosciuti perchépreesistono a qualunque tipo di or-ganizzazione sociale.

Come si può non concordare conl’analisi lucida e puntuale operatadallo studioso francese e non consi-derare che la globalizzazione, annun-ciata al mondo come una opportunitàper l’umanità, si sia di fatto rivelataun fenomeno di affermazione dellalogica del profitto e del potere, a quasitotale svilimento dell’individuo e delsuo bagaglio etico?

Non v’è dubbio che la globalizza-zione abbia prodotto la perdita disenso dell’individuo stesso, che negliultimi decenni è stato sempre più af-fascinato dall’immensa, quanto pre-caria, opportunità di costruire relazioniin rete, coltivando un’identità più ef-fimera e virtuale e meno reale.

E, dunque, l’onda lunga della glo-balizzazione ha prodotto lo smarri-mento proprio di quei principi fon-damentali posti a presidio di qualsiasivivere civile, affievolendo persino lariflessione speculativa sul comporta-mento pratico dell’uomo.

L’etica, infatti, come strumento ope-rativo di ricerca del vero bene perl’uomo, quale mezzo di discernimentosu cosa sia giusto fare o non fare, haconsentito di individuare, nel corsodei secoli, i doveri morali che la per-

sona ha verso sé stessa e verso glialtri, e i criterî di giudizio sulla moralitàdelle azioni umane.

La perdita di questo strumento èstata devastante per il genere umano!Quali, allora, i rimedi per ritrovarla?Quale la strategia da seguire per unefficiente recupero dell’etica?

La famiglia, come prima e fonda-mentale espressione della natura socialedell’uomo, è il punto da cui ripartire.Nel suo nucleo essenziale è la sedeprivilegiata in cui poter sperimentare,come in un laboratorio, la ricerca del-l’etica e, dunque, il suo recupero.

Nella famiglia si realizza il compitoarduo e avventuroso di collegare ledifferenze fondamentali dell’umano:quelle tra generi, generazioni e stirpi.

E non è tutto!La famiglia, infatti, consente di uma-

nizzare tutto ciò che da lei nasce e inessa vive. Così si crea il cosiddetto“consorzio familiare”. Luogo degliaffetti più profondi, ma anche dei do-lori più intensi.

Non sorprende, perciò, che nel pri-mo considerando del Preambolo dellaDichiarazione dei diritti umani, ap-provata il 10 dicembre 1948 dall’As-semblea Generale delle Nazioni Unitetestualmente si legga: “Considerato cheil riconoscimento della dignità inerentetutti i membri della famiglia umana edei loro diritti, uguali e inalienabili, co-stituisce il fondamento della libertà dellagiustizia e della pace nel mondo (…)l’Assemblea Generale proclama la presentedichiarazione universale come ideale co-mune da raggiungersi da tutti i popoli eda tutte le Nazioni…”

Nel 1994 l’Organizzazione delle Na-zioni Unite, mettendo in luce quantola questione familiare fosse fonda-mentale per gli Stati membri, assunsel’iniziativa di proclamare l’Anno In-ternazionale della Famiglia e nello stessoanno anche la Chiesa di Roma feceproprio il tema internazionale del-l’ONU dichiarando il 1994 Anno dellaFamiglia.

Nella Lettera di Giovanni Paolo II alleFamiglie quel Papa, divenuto Santo,si rivolse ai destinatari affermandoche “…quando manca la famiglia, vienea crearsi nella persona che entra nel

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39Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

dossier / 2DICEMBRE, MESE DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA

mondo una preoccupante e dolorosa ca-renza che peserà in seguito su tutta lavita…” e che “…la famiglia si trova alcentro del grande combattimento tra ilbene e il male, tra la vita e la morte, tral’amore e quanto all’amore si oppone.Alla famiglia è affidato il compito dilottare prima di tutto per liberare le forzedel bene…”

Oggi, nel 2014, esattamente ven-t’anni dopo l’Anno Internazionaledella Famiglia indetto dall’ONU, laConfederazione delle OrganizzazioniFamiliari dell’Unione Europea, (CO-FACE), dando voce a milioni di fa-miglie, ha proclamato il 2014 AnnoEuropeo della Conciliazione tra vita Pro-fessionale e vita familiare.

E questo nella prospettiva di rea-lizzare uno degli obiettivi della stra-tegia Europa 2020, che è la riduzionedella povertà. Rafforzando, infatti, lapossibilità di conciliare il lavoro conle responsabilità familiari e di cura,verosimilmente molte famiglie po-trebbero di fatto ridurre il loro rischiodi finire sotto la soglia di povertà, of-frendo ai propri figli una migliore

educazione e migliori prospettive peril futuro.

Di grande attualità è il Sinodo stra-ordinario dei Vescovi sulla Famiglia,voluto da Francesco ad ottobre, perdiscutere, con linguaggio aperto enuovo ,della famiglia nelle sue tantesituazioni critiche, dovute sia a fattoriinterni che esterni: famiglie ferite, ma-trimoni misti, famiglie imperfette. Èuna riflessione a tutto campo volutada Bergoglio che proseguirà con il Si-nodo generale nel 2015 nella ricercadi strade e strumenti nuovi su cui ètempo che anche la Chiesa si interro-ghi. Dunque, la Famiglia è un buonviatico perché è il primo luogo in cuisi apprendono le regole di convivenza,in cui si maturano, prima che altrove,diritti e si assumono doveri. Ecco chela naturale e sana organizzazione fa-miliare, strutturata secondo ruoli bendefiniti può essere trasposta come va-lido metodo di azione all’esterno dellemura domestiche, cioè nella scuola,nel lavoro, nella politica, nelle orga-nizzazioni sociali, nella pratica degliaffari, nelle relazioni umane, per il

recupero di quella perdita di sensodella persona umana.

Abbiamo, quindi, a portata di manola giusta via d’uscita dalle macerieprovocate dall’egemonia del profitto.Un paradigma perfetto da mutuarein opportunità.

In questo cammino di rinascita e dirinnovamento il Rotary Internationalriveste un ruolo primario. Infatti, po-nendo in essere uno sforzo creativoper realizzare capillari azioni a favoredei territori in cui opera, il sodaliziorotariano può dare slancio nuovo evitale al recupero dell’etica smarrita,perché, considerato come famigliaoltre che come comunità di servizio,rappresenta molto di più dell’azionedei suoi singoli appartenenti messiinsieme. Il Rotary come attore delcambiamento.

Per dirla con Touraine: “Attore èun individuo o un gruppo di tali cheal nome di diritti universali aumentala propria capacità di agire per accre-scere la propria autonomia... Attorein materia di azione, opinione ed in-tervento.” n

END POLIO NOWDal PDG Christian MichaudCoordinatore “End Polio Now” Zona 12

Bonjour,Veuillez trouver ci-joint 32ème polionewsletter.

24 octobre 2014Journée mondiale contre la polio2 novembre 2014 départ de la Route du Rhumavec un bateau portant le logo End Polio Now.

Plusieurs pays décident d’utiliser le vaccin injectable.Le Pakistan toujours un obstacle(83% des cas recensés dans le monde).

N’hésitez pas à diffuser cette newsletter,autour de vous afin de mieux faire connaitrecette action “extraordinaire”.

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formazioneL’ISTRUTTORE DI CLUB

Distretto 2120 - Puglia Basilicata40 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

Cos’è il Rotary? Cosa fa? Chi sonoe cosa fanno i rotariani? A queste do-mande, all’apparenza semplici, pur-troppo non tutti i rotariani sono ingrado di rispondere correttamente.Accade sovente che alcuni rotariani -difficile quantificarli - continuino aconoscere poco il Rotary; anche seiscritti da anni, indossando il distintivo,partecipando ad alcune riunioni e pri-vilegiando quelle in cui non si trattanotemi di “noiosa” informazione rota-riana. Le ragioni della scarsa cono-scenza dei fondamenti del Rotary,possono essere molteplici. In primis,accade che i nuovi Soci siano cooptati– o con una dose di ironia potremmodire “catapultati” – nel Club, senzaavere ricevuto un’idonea formazionerotariana. E qui si inserisce la figuradell’Istruttore del Club, creata pochianni or sono, per sopperire alle lacunein tema di formazione e d’informazionerotariana. Prima di attivare l’iter dellapresentazione della candidatura, sa-rebbe auspicabile che l’Istruttore del

Unaformazionein pillole

Livio ParadisoDirettore Resp. Rivista Distretto 2120V. Pres. Comm. Distr. Informazione rotarianaIstruttore di Club RC Bari Mediterraneo

Club, d’intesa con il Socio presentatoree il Presidente, fornisca al cooptandole basilari informazioni sul Rotary.Ma, purtroppo, accade sovente che ilcooptato “scopra” il Rotary soltantodopo l’ammissione; proprio come ac-cadeva in passato, quando i promessisposi di un matrimonio “combinato”dalle famiglie senza consultarli, si co-noscessero a cose fatte, andando in-contro ad esiti non sempre felici. Nonè un caso che il maggior numero diabbandoni riguardi i nuovi soci, ap-pena si rendono conto di essere entratia far parte di un’associazione diversada come la immaginavano. Abbandonideterminati, quindi, da un peccatooriginale, ovvero la preventiva (primadella cooptazione) lacunosa conoscenzadel Rotary. Con la conseguente delu-sione di non trovare, nella realtà, l’ago-gnata associazione di mero intratte-nimento, basata principalmente suimomenti conviviali, gastronomici,mondani, eleganti, che talvolta fannoda contorno agli eventi rotariani; odelusi dal non aver trovato una lobbyaffaristica, dove incrementare il propriobusiness. Tutte errate immagini delRotary che naufragano con la cono-scenza della nostra realtà associativa,basata sul nobile impegno rotarianofinalizzato a “servire al di sopra diogni interesse personale” per costruireun modello di comprensione e di pacea livello mondiale. Altra priorità è co-stituita dalla formazione “continua”indirizzata a tutti i soci, e in particolareai soci non fondatori, quelli che nonhanno seguito il ciclo di formazione

esaustivo tenuto nel periodo che pre-cede la costituzione del Club. Pocheriunioni, brevi e sintetiche, per renderliconsapevoli dell’utilità della presenzae dell’impegno nel Rotary, delle op-portunità di relazionarsi con 1,2 milionidi Rotariani nel mondo, e anche deidoveri del Rotariano. E sarebbe anchenecessario invitare i nuovi soci a par-tecipare al SINS, il seminario di istru-zione nuovi soci organizzato dal Di-stretto, ed agli altri Forum che perio-dicamente il Distretto organizza. Quan-to alla formazione e all’aggiornamentodi tutti i soci, compresi quelli di piùantica cooptazione e i fondatori, sa-rebbe utile vederli partecipare alle riu-nioni sui temi di informazione/for-mazione rotariana, che dovrebberoessere organizzate almeno una voltaal mese, ma che non sempre risultanole riunioni più frequentate. Ma l’ideache mi permetto di avanzare, sullascorta della mia esperienza di Istruttoredi Club, è quella di dispensare pilloledi Rotary; ovvero, all’inizio degli in-contri più seguiti, quando sono presentisoci, coniugi e ospiti, inclusi potenzialicooptandi, il Presidente potrebbe leg-gere poche righe di formazione o in-formazione rotariana. Meno di un mi-nuto, una “pillola”, diversa per ogniriunione, che dia risposte ai principaliquesiti: cos’è il Rotary, cosa fa, chisono e cosa fanno i rotariani, la lottaalla polio, la prova delle quattro do-mande, la visione la missione del Ro-tary, le vie d’azione e altro. Con l’effettodi “catturare” il massimo dell’atten-zione sui fondamenti del Rotary, spal-mati su più riunioni. Una pillola ariunione per far conoscere, poco pervolta, a soci e ospiti, il “vero” Rotary:quello capace di fare, di servire, dielevare l’etica professionale, di favorirela comprensione internazionale; ac-cendendo il nostro orgoglio di appar-tenenza e – Light up Rotary - illumi-nando la strada dei Rotariani, costrut-tori del bene comune.

Responsabilitàdell’Istruttore di Club

Per assicurare un piano d’istruzioneper il Club, il Presidente dovrebbenominare un Istruttore di Club, chedovrà collaborare con il Consiglio di-rettivo e le Commissioni di Club, con

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41Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

evento interdistrettuale

l’Assistente del Governatore, la Com-missione d’istruzione e il Governatoreper ottenere il supporto e nuove idee.

Compiti dell’Istruttore di Club• Identificare le esigenze di forma-

zione dei soci;• Pianificare un programma al mese

per tutti i soci;• Incontrare i nuovi e potenziali soci,

da soli o in piccoli gruppi;• Gestire un programma di mento-

ring;• Condurre un programma di svi-

luppo della leadership;• Aiutare con la pianificazione stra-

tegica.

Il Piano d’istruzione peril Club dovrebbe assicurare:• Partecipazione dei dirigenti di club

alle riunioni di formazione;• Orientamento consistente e conti-

nuo per nuovi soci;• Opportunità educative agli attuali

soci;• Programma di sviluppo di leader-

ship disponibile per tutti i soci.

Chi si occuperàdella formazione?

• Istruttore di Club• Membri di commissione• Soci di Club• Istruttori esterni o esperti di de-

terminate materie.

Quando si svolgeràla formazione nel Club?

• Durante le riunioni di Club• Alle assemblee di Club• Durante il tempo libero dei soci

La Missione del Rotary è serviregli altri diffondendo elevati standardetici e promuovendo comprensione,buona volontà e pace attraverso unarete di professionisti, imprenditori epersonalità di spicco della comunità.

La Visione del Rotary è essere uni-versalmente riconosciuto per l’impe-gno a servire al di sopra di ogni inte-resse personale.

I cinque Valori sono i principi dibase della cultura rotariana: amicizia,servizio, diversità, integrità, leader-ship. n

Premio InternazionaleColonie

Magna Grecia“Arialdo Tarsitano”

Celebrata la 34ª edizioneGioia del Colle 19/21 settembre 2014

Margherita PugliesePast Presidente RC

Acquaviva delle Fonti-Gioia del Colle

Il 19, 20 e 21 settembre il RC Acquaviva delle Fonti Gioia del Colleha organizzato ed ospitato la XXXIV Edizione del Premio InternazionaleColonie Magna Grecia “Arialdo Tarsitano”, prestigiosa manifestazioneche ogni anno si svolge in diverse località dei distretti meridionali 2120e 2100.

Il Premio, cui aderiscono oltre 50 RC Club, è frutto della lungimiranteintuizione del Presidente R.C. Corigliano-Rossano, Arialdo Tarsitano, per“valorizzare, con la sollecitazione al recupero della identità storica, le risorseumane e ambientali nei territori di Calabria, Campania, Lucania e Puglia chefurono comunque interessati o influenzati da insediamenti di colonie greche, perconcorrere alla promozione, in dette Regioni, di un autonomo processo evolutivo”.

Dal 1978, ogni anno viene assegnato a personalità che hanno contribuitoa diffondere il pensiero classico e la tradizione delle colonie della MagnaGrecia.

La tre giorni, che ha visto la presenza di circa duecento partecipanti, si ècaratterizzata per un fitto calendario di eventi che, a partire, venerdì 19,dall’ Assemblea dei Delegati del Premio e dalla visita al Castello Federicianodi Gioia del Colle, sede del Museo Archeologico, si sono articolati nel Con-vegno, sabato 20, presso la LUM Jean Monnet di Gioia del Colle e nellavisita al Parco Archeologico di Monte Sannace, concludendosi, domenica21, con la visita alla Cattedrale e Cripta in Acquaviva delle Fonti e Messacelebrata dal Vescovo Mons. Giovanni. Ricchiuti.

Come sottolineato dal Presidente del Club ospitante, GiovanniLosurdo,“esempio straordinario di impegno senza riserve, di collaborazione, discambio culturale, di Amicizia, il Premio rappresenta un’opportunità importanteper il Club che lo organizza, per il territorio ospitante e per il Rotary. I nostri

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evento interdistrettualePREMIO INTERNAZIONALE COLONIE MAGNA GRECIA

Distretto 2120 - Puglia Basilicata42 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

territori, da sempre luogo di incontro dipopoli e culture diversi, sono impregnatidi tracce e reperti storici, un patrimoniostorico –culturale che va conosciuto e va-lorizzato. Ed il Rotary, attraverso il Premio,contribuisce alla conoscenza e alla diffusionedi questo patrimonio e alla valorizzazionedelle risorse umane del territorio.Com-prendere la realtà in cui si vive, conoscerele potenzialità della società che ci circonda,della nostra città e del nostro territorio,recuperare la nostra identità storica e ter-ritoriale, costituisce la base per la rinascita,soprattutto per le Nuove Generazioni, diun sentimento di orgoglio e di apparte-nenza.E attraverso l’incontro tra rotarianidi diversi distretti, il lavoro degli studiosi,la collaborazione con le Istituzioni, con laScuola, con gli Operatori economici – haconcluso Losurdo - nascono nuove si-nergie per la costruzione di un modello dilavoro che facilita la creazione di unterreno culturale comune ed alimenta pro-getti e programmi di sviluppo”.

Dopo i saluti delle Autorità civilipresenti (il Presidente del ConsiglioRegionale della Puglia, Onofrio Introna,il Sindaco di Gioia del Colle, SergioPovia, il Sindaco di Acquaviva delleFonti, Davide Carlucci), e del Delegatodel Club ospitante, Nicola Madaro, ilPresidente del Premio, Prof. GianfrancoCamisa, ha evidenziato come “’essereoggi, qui, a Gioia del Colle per parlaredell’antica Peucezia, ci conferma che ilSud d’Italia possiede “immensi tesori”che ne costituiscono la vera grande ric-chezza: ricchezza culturale ma anche eco-nomica, capace, se sfruttata in manieraadeguata, di provvedere a se stessa, salva-guardando il nostro immenso patrimonioartistico-culturale e apportando benessereai territori che li custodiscono”.

Il Prof. Camisa ha concluso invi-tando il mondo della cultura ad aprirsiall’esterno, per attirare le nuove ge-

nerazioni sì che esse possano esserecoscienti ed orgogliose del nostro pas-sato e del grande patrimonio culturalea cui esso ha dato vita.

A seguire, i saluti del rappresen-tante del Governatore Giancarlo Speziedel Distretto 2100, Salvatore Aloisio,e del nostro Governatore Luigi Pa-lombella, che, nel condividere le finalitàdi un Premio che riesce, attraverso lavalorizzazione del Territorio, a pro-muovere Turismo ed Economia, haauspicato per il futuro un Premio cheprivilegi abilità e competenze delleNuove Generazioni.

Il Dott. Luigi La Rocca - Soprin-tendente per i Beni Archeologici dellaPuglia, ha introdotto l’ interessanterelazione della Dott.ssa Angela Ciancio(Direttore Parco Archeologico di MonteSannace - Museo Nazionale di Gioiadel Colle) sul tema “Monte Sannacenell’antica Paucezia. Ricerche e studi”.

“L’abitato di Monte Sannace (l’anticaThuriae) rappresenta l’esempio meglioconservato e conosciuto di città dell’anticaPeucezia, inserita nel quadro culturaledella Magna Grecia”. “L’abitato – haproseguito la Dott.ssa Ciancio - esistentedal VII-VI secolo a.C. al II-I a.C., si è cir-condato di possenti mura difensive e si èorganizzato in una zona bassa, con case,botteghe, strade e tombe, e una zona alta

(l’antica acropoli), con edifici pubblici ereligiosi, un’agorà e tombe monumentali,decorate da pitture policrome”.

L’area, dal 1977 parzialmente ac-quisita al demanio dello Stato e sotto-posta a vincolo archeologico ed inte-ramente tutelata dalla Soprintendenzaper i beni archeologici della Puglia, èoggi un Parco archeologico e natura-listico, aperto al pubblico ed inseritonella più ampia area protetta di LamaS. Giorgio, meta di frequentazione turisticae sede di laboratori didattici e di campi-scuola universitari. Numerosi i ritrova-menti di oggetti antichi sin dalla secondametà dell’Ottocento; nel 1929, il primoscavo ufficiale, sotto la guida di MicheleGervasio. Dal 1957 cominciano le ricercheregolari della Soprintendenza archeologica.Fino al 1966 gli scavi sono diretti daBianca Maria Scarfì, e, tra il 1976 e il1985, da Ettore De Juliis. Ripresi nel1992, proseguono fino al 2003, con inter-venti di restauro e di valorizzazione.Infine, “grazie a finanziamenti dell’Unione Europea , nell’area, sono staterealizzate nuove attività di conservazionee valorizzazione e sono stati ripresi studie ricerche.

Dopo averne tracciato un breveprofilo, il Prof. Mario Mello (Coordi-natore del Comitato Scientifico delPremio) ha assegnato l’altorilievo (sim-bolo del premio) e opera dell’artistaGerardo Sacco, allo studioso premiato,Prof. Francesco D’Andria (ProfessoreOrdinario di Archeologia Universitàdel Salento), che ha concluso i lavoricon la sua “Lectio Magistralis” sultema “Sistema Ecomuseale della Pu-glia”. Illustrando il progetto “ mappedi comunità” inserito nell’ambito deiprogetti sperimentali del PPTR Puglia,l’eminente Relatore ha sottolineatocome, attraverso l’attività di ricercasul territorio regionale, sia stato pos-sibile creare una rete di ecomusei ca-ratterizzata da nuove pratiche di ge-stione ed organizzazione, fondate sullapartecipazione della comunità, conlaboratori partecipati. L’azione am-ministrativa di alcuni Comuni, la sot-toscrizione di protocolli di intesa conRegione ed Università, hanno innescatonuovi processi di conoscenza ed edu-cazione al patrimonio locale, promuo-vendo una cittadinanza più consape-vole del valore del paesaggio comebene capitale per le future generazionie realizzando uno sviluppo locale au-tosostenibile. n

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43Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

evento distrettuale

Il bello, il vero e il buono coinci-dono, come ricorda la vecchia filosofiaaristotelica, concezione poi assuntadal cristianesimo. Quale migliore ri-cetta per la “buona società”? La buonasocietà è quella che si prende cura deiconcittadini più deboli, non aspettache lo Stato intervenga, agisce subito.Ecco perché dobbiamo costruire in-sieme questa buona società che siprende cura degli altri, degli ultimi,specialmente in un momento comequesto in cui il tessuto della convivenzacivile mostra segni evidenti di lacera-zione e di dissolvimento che finisconoper disorientare e impaurire i singoli,

La buonasocietà

Felice De SanctisRC Molfetta

provocando un indebolimento dei le-gami sociali.

E questo è il Rotary dei 4 fondatori,il Rotary delle origini, oggi più chemai attuale, anche perché le condizionidel 1905 di Chicago somigliano moltoa quelle della società odierna.

In poche battute il Governatoredel Distretto 2120 Luigi Palombellaha sintetizzato il tema del forum sulla“buona società” tenutosi il 27 settembreall’Hotel Parco dei Principi a Bari, untema che assume così una valenza dielemento fondativo dell’intero annorotariano.

E Palombella ha portato ad esempio

concreto quello dell’impegno dei gio-vani rotaractiani (presenti in gran nu-mero al forum) che per tre giorni, du-rante il naufragio del Gargano, prece-dendo gli altri, si sono precipitati inzona per fare servizio a favore dellepopolazioni colpite dall’alluvione.Ecco una visione immediata ed efficacedella “buona società”, come quella for-mata dai tanti volontari rotariani cheda anni sono impegnati, anche a rischiodella propria vita, nei Paesi dove silotta ancora contro la polio.

“Questi sono i rotariani che vo-

gliamo, questi sono i giovani che vo-gliamo”, ha aggiunto il Governatore.

“Nella nostra azione dobbiamometterci la faccia: andiamo in giro adire che facciamo questo, che questoè il Rotary: l’azione sul territorio è ilmodo migliore per celebrare la giornatamondiale della polio, senza bei discorsi,ma con l’esempio concreto di testi-monianza di vita e di servizio, con in-terventi mirati al bene comune, se-condo i principi della solidarietà edella sussidiarietà”.

E al concetto di “bene comune”, siè richiamato anche il PDG Mario Gre-co, nella sua introduzione, parafra-

ForumBari 27 settembre 2014

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evento distrettualeFORUM LA BUONA SOCIETÀ

Distretto 2120 - Puglia Basilicata44 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

sando l’idea di “buona società” del-l’economista statunitense Galbraith,quella in cui si rovescia il sistema divalori, perché dietro ad ogni crisi c’èuna crisi di valori. Quello della buonasocietà è, per Mario Greco, un argo-mento interessante, fuori dagli schemi,ma profondamente legato al tema deicostruttori del bene comune. Del restoil richiamo all’economista statunitense,non è casuale, quando si consideriche la società attuale somiglia a quellaamericana degli anni Novanta. Vivia-mo in un'epoca di speculazioni senzafreni. Occorrono una partecipazionecollettiva e comportamenti condivisi,senza restare prigionieri di conserva-torismi e localismi. La buona societàallora si può costruire proprio con lafilosofia del Rotary, mettendo a di-sposizione etica e capacità professio-nali. Ma quali sono i fondamenti dellabuona società? Ha provato a spiegarliil prof. Costantino Esposito dell’Uni-versità di Bari, con un intervento digrande respiro che ha offerto moltispunti di riflessione. Lo stesso relatoreha subito precisato di non voler offriresoluzioni precostituite, perché quellodella buona società è un problema diconoscenza: cosa possiamo e dobbiamofare. Oggi è stata accelerata la tendenzaa considerare la propria esistenza in-dividuale come il centro della realtà.In questa sorta di nichilismo post mo-derno, è stata enfatizzata la tendenza

ad affermare se stessi perdendo ilsenso di sé. Perché vogliamo essercied essere protagonisti con soldi e po-tere. Ma dobbiamo avere la coscienzache siamo ciò che siamo capaci di rea-lizzare. Ecco perché è un problema diconoscenza. Ognuno deve realizzarsinelle sue potenzialità. La nostra sog-gettività è data, proviene da altri. Noisiamo nati, noi proveniamo, non siamonoi stessi. Da una parte l’io che decideil proprio essere, dall'altra parte l'iosempre più decentrato, che sembracontare meno nel lavoro: stiamo almondo per un senso più grande dinoi. Non è possibile vivere senza unsenso più grande di me, non sono acaso al mondo, ma perché qualcunomi ha voluto. Se non accetteremo mainoi stessi, prevarrà lo scetticismo, unnichilismo vissuto. Per natura siamolupi, (homo homini lupus), la societàè fatta di un accordo per non sbranarci,per timore che qualcuno più fortepossa farlo prima. Siamo rimasti ani-mali sociali, abbiamo una strutturadella dinamica della relazione: abbiamobisogno di relazioni.

Ma la “buona società” è anchequella della social innovation, dell’in-novazione sociale: nuove strategie,concetti, idee e organizzazioni chesoddisfano bisogni sociali di ogni tipo,dalle condizioni di lavoro, all’educa-zione, alla salute, allo sviluppo dellecomunità, insomma, tutto ciò che raf-forza la società civile.

Un tema affascinante sviluppatocon grande capacità divulgativa edespositiva dal prof. Federico Pedrocchidel Sole 24 ore, il quale ha subitosgombrato il campo da ciò che è ef-fettivamente innovazione da ciò chenon lo è, altrimenti si rischia la banalità.Certo innovazione è il miglioramentodi efficienza in attività diffuse. Se iltram è un ristorante che gira per lacittà: una cosa diversa che non c'eraprima, siamo di fronte a un’innova-zione. Perché questo concetto è di tiposociale, un rapporto culturale, emotivodel proprio modo di vita.

Ad esempio, il citofono collegatoal cellulare, crea una soluzione rela-zionale che prima non c'era. Infattipermette a chi si reca all’abitazione oall’ufficio di qualcuno, assente in quelmomento, di mettersi in contatto conlui grazie al collegamento diretto frail campanello del citofono e il telefono

cellulare dell’interessato, che così di-venta immediatamente rintracciabilee permette di mettersi subito in contattocon lui. E qui torna il concetto del bi-sogno di relazione fra le persone, giàsviluppato dal prof. Esposito e che èla base fondamentale della buona so-cietà. A questo proposito Pedrocchiha proposto una riflessione sul ruolodelle piazze: oggi non esistono piùluoghi ampi di scambio e di confrontofra gli uomini, perché le moderne strut-ture architettoniche, a differenza diquelle del passato, non sono progettateper questo fine, non sono luoghi divita, non sono consumabili. Ecco perchéoccorre progettare nuove piazze.

Un altro esempio facile facile disocial innovation? La cerniera lampoche non ha bisogno di due mani, madi una sola per essere chiusa. Una so-luzione innovativa a un problema so-

ciale è quella più efficace, efficiente,sostenibile ed equa di tutte le soluzioniesistenti e in grado di generare valorediffuso per tutta la società e non tantoper singoli individui. Tra l’altro è pro-vato che l’utilizzo sociale di una qua-lunque innovazione tecnologica, eco-nomica, produttiva, cambia il mododi interagire e di comportarsi. Il biso-gno di relazioni è molto sentito e de-siderato da ogni popolo: ad Helsinkii cittadini hanno lanciato due giornidi pranzo all'aperto per stare insieme.

Ecco perché occorre gettare il cuoreoltre l’ostacolo, creando emozione,tensione, desiderio per produrre in-novazione sociale.

Chi meglio del PDG GiuseppeViale poteva tracciare la storia del co-dice etico rotariano del 1915 e la suaevoluzione nel tempo fino ai giorninostri? E Viale non ha deluso le aspet-tative con una relazione efficace conla quale ha ricordato i principi essen-ziali come quello di promuovere lalealtà fra i cittadini, fondamento di

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45Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

evento distrettualeFORUM LA BUONA SOCIETÀ

ogni etica. Del resto l’intento del fon-datore Paul Harris nella Chicago del-l’epoca, era quello della ricostruzionemorale di una società in profondacrisi di valori. E Viale ha sviluppatotutto l’excursus storico del codice eticoe la sua evoluzione nel tempo, con lanecessità di superare errori tattici esospetti di agnosticismo (tanti furonogli attacchi della Chiesa), rimarcandoche il Rotary, pur confermando l’aspet-to laico, conserva pur sempre una re-ligiosità nel suo codice di comporta-mento. Viale ha ricordato alcuni deiprincipi fondamentali come quello diappartenere a una comunità di uomini,la coscienza dei propri doveri qualimembri di una società con la necessitàdi contribuire al bene della collettività,utilizzando a tal fine le proprie capacitàprofessionali. Il codice etico non èaltro che la cornice del comportamentoche tutti i rotariani dovrebbero averenella loro operatività come professio-nisti e cittadini che intendono spendersiper il bene della collettività.

Nella sue conclusioni il Governa-tore del Distretto 2120, Luigi Palom-bella, ha ringraziato tutti per i validicontributi e gli spunti di riflessioneofferti, sottolineando la necessità ditornare allo spirito originario dei fon-datori, riscoprendo il ruolo dello stu-pore, della capacità di meravigliarsi,tipica dei bambini.

Il fondamento dello stupore è lafantasia che ci deve accompagnarenella nostra azione, permettendo dirinnovarci sempre. Di qui la necessitàdi andare sul territorio per dire chisiamo e quali sono i nostri valori. Pa-lombella ha infine ricordato le paroledel vescovo di Molfetta, in odore disantità, don Tonino Bello, che dicevache gli uomini da soli non possonovolare, perché hanno un’ala sola ehanno bisogno dell’ala di riserva del-l’altro per volare abbracciati. n

Ai margini del Forum«La buona società»All’ottimo resoconto del FORUM “La buona società”redatto dal giornalista rotariano Felice De Sanctis,ecco seguire una felice suggestione di un altro giornalista,che al Rotary si onora di appartenere,l’amico carissimo Antonio Biella del RC Taranto Magna Grecia.Eccone la densa riflessione.

Un senso più grandeanche per il Rotary

Un laico (rotarianamente parlando) è venuto a dirci - in definitiva -che il Rotary... non è laico. È accaduto ai lavori del Forum sulla BuonaSocietà, e ha fatto tirare un sospiro di sollievo a molti.

Forse non è una perdita di tempo (e di spazio tipografico) sottolinearebrevemente - da una particolare angolazione - un paio di passaggiimportanti della relazione del prof. Costantino Esposito dell’Università diBari. In primo luogo l’illustre relatore ha affermato che: «Non si puòvivere senza un senso della vita, un senso più grande di sé». Per rispettodi ogni sensibilità, il prof. Esposito non ha citato il significato vero di que-st’espressione così fondamentale per i cattolici e per i credenti in sensolato: come esempio ha portato la consapevolezza di essere figli di unpadre e di una madre. Ma qui andremmo sul piano di monsieur de La Pa-lisse.

In realtà, da sempre, e per tutti, la ricerca di un senso ultimo della vitaporta gli uomini a guardare al di sopra del livello umano, ben al di sopradi un padre e una madre terreni. E la consapevolezza (o anche la ricerca,a volte) di questo senso più grande di sè, dà senso a tutto l’agire terreno.È così che la filantropia diventa la compassione del samaritano; è così -per non tirarla lunga - che l’azione di un Club Rotary (che diventacomunità rotariana) “entra nella città” con una forza e una credibilità im-pensate. Per dirla con una parola e un concetto amati dal nostro GovernatoreLuigi Palombella, un Rotary siffatto può davvero “stupire” all’esterno,nonché “stupirsi” al proprio interno.

E a proposito del “come” operare perseguendo il fine della “buona so-cietà”, il prof. Esposito non ha trovato di meglio che chiamare nuovamentein causa la cultura cattolica e rifarsi alle parole di Sant’Agostino: «Il tipodi città che si vuole realizzare dipende da ciò che amiamo e a cui teniamoveramente».

Ecco, nella difficile e a volte affannosa ricerca di programmi anche peri nostri Club, questa indicazione può davvero illuminare la strada.

Ovviamente, dovremmo ricordarcene anche quando candidati politicidi vari livelli ci propongono i loro programmi spesso fotocopia. Dovremmochiedere loro: «Ma tu cosa ami veramente della tua città, del tuo popolo?».Ma per ora contentiamoci di rivolgere questo interrogativo a noi stessi - equi facciamo un passo indietro - per dare un senso più alto al nostro agirerotariano.

Antonio Biella

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evento interdistrettuale

Distretto 2120 - Puglia Basilicata46 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

Poteva sembrare un paradossovelleitario o una provocazione. Parlaredi “Mediterraneo Unito” oggi, infatti,non sembra proprio un esercizio direalismo.

Il Mediterraneo oggi è mare di la-cerazioni dolorose, di stragi, di morte,di scontri di culture, di guerre guer-reggiate, di integralismi, di minacceche oscurano il futuro di tutti. SulMediterraneo gravano ben 64 Statiinteressati da guerre che sfuggonoad ogni logica diplomatica perchécoinvolgono oltre 570 gruppi armati

RotaryNational Day,Mediterraneo Unito

Angelo Di SummaPresidente Comm. Distr. News DigitaliPast Pres. RC Fasano

e milizie irregolari. È solo del 15 otto-bre scorso l’allarme del Consiglio Su-premo di Difesa italiano sulla minacciareale dell’Isis giunto ormai alle portedell’Europa e dell’Italia.

Quello che per secoli è stato laculla della civiltà sembra esserne di-ventato la tomba.

È il mare attraversato quotidiana-mente dai barconi dei migranti al-l’inseguimento di una speranza troppevolte finita in una tragedia di cui nonsi riesce a intravedere la fine. È ilmare che il 18 luglio 2013 a Lampe-dusa, al cospetto del mondo distrattoe ignavo, ha fatto gridare “vergogna”a Papa Francesco, il Papa delle peri-ferie, e lo ha spinto a denunciare “laglobalizzazione dell’indifferenza” difronte alle stragi di vite umane, diuomini, di donne, di bambini.

In questo snodo di problematicità,che è carne viva e dolente della nostracontemporaneità, il Rotary dei 13 Di-stretti italiani, con l’adesione del Pre-sidente Internazionale Gary Huang,ha deciso di entrare senza reticenze e

senza indifferenze, dedicando proprioal tema del “Mediterraneo Unito” ilRotary National Day, svoltosi a Mar-sala dal 10 al 12 ottobre 2014.

Quale allora il senso di questascelta così impegnativa?

Come ha ricordato il moderatoredella prima sessione di lavori, il Go-vernatore emerito del nostro Distretto2120 Mario Greco, (che nel suo annodi governatorato, il 2011-2012, si eradato il motto “Il dialogo al centro dellediversità per un Mediterraneo mare dipace”), se il compito assegnato que-st’anno ai rotariani è quello di “ac-cendere la luce del Rotary”, è propriolì dove regna il buio che la luce deveessere accesa. Nessun paradosso quin-di e nemmeno provocazione, ma solofedeltà coerentemente testimoniata aivalori fondanti del nostro Movimento:valori “della internazionalità, della culturadelle diversità, della tolleranza, della so-lidarietà, del dialogo, della inclusione”.Una testimonianza che è nello stessotempo presa di coscienza e procla-mazione profetica della centralitàdell’uomo, “anche oltre il 35° paralle-lo”.

Può il Mediterraneo tornare adessere unito nella prospettiva dellapace, degli scambi di studio e profes-sionali, della utilizzazione razionaledelle sue risorse ambientali ed eco-nomiche, dell’integrazione dei popolie delle culture?

I giorni di lavoro e di passionevissuti nel Teatro Impero della citta-dina dei Mille, organizzati con entu-

Marsala, 10/12 Ottobre 2014Due narrazioni per una grande idea di pace

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47Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

evento interdistrettualeROTARY NATIONAL DAY

siasmo dagli amici del Distretto 2110sotto la guida del DG Giovanni Vac-caro, non hanno certo fornito una ri-sposta, né avrebbero potuto farlo.Troppo immane il problema per pen-sare a soluzioni prossime.

Essi hanno tuttavia posto con forzae lucidità la centralità drammatica diuna realtà, cercando di definirla estoricizzarla, senza indulgere in fugheretoriche e senza rivendicare prota-gonismi fuori luogo.

È stato innanzitutto uno sforzo diascolto della società civile, delle isti-tuzioni, della diplomazia, degli esperti,degli operatori sociali e culturali, delleforze dell’ordine, delle Università, deivolontari, dei soggetti impegnati inprima linea soprattutto sul fronte dif-ficile dell’accoglienza.

Da questo punto di vista per ilRotary è stato anche un esercizio diumiltà, ma con la grande voglia dicomprendere e, soprattutto, di esserci,con la forza disarmata del proprioessere “microcosmo di un mondo in pace,un modello che le nazioni dovrebbero se-guire”, per dirla con il fondatore PaulHarris.

E proprio su questi due piani ilRotary National Day ha sviluppato ilsuo impegno.

“Qui ci sono due diverse narrazioni,una politico-istituzionale e una che pos-siamo definire della coralità condivisa”.La frase è del Governatore del nostroDistretto, Luigi Palombella, il cui in-tervento, rispondendo alla inquietantedomanda “si può rimanere ignavi dinanzialle stragi?”, ha segnato la secondagiornata dei lavori.

Il Governatore Palombella ha fattol’elogio di un Rotary che non si auto-celebra, ma passa all’azione, di unRotary che non amplifica istanze dapresentare al potere politico, ma, “li-berandosi di sovrastrutture che talorane hanno oscurato l’essenzialità”, sipreoccupa di agire, rendendosi pre-sente e visibile sul territorio.

“Non banalizziamo l’invito di GaryHuang ad accendere la luce del Rotary, –ha sottolineato Palombella- quell’invitoè rivolto, individualmente, a ciascuno dinoi e, nello steso tempo, ci chiama incausa come movimento. Dobbiamo ac-

cendere tutti la nostra luce sulle oscuritàdelle strade del mondo. Ci sono due verbiche ci devono far da guida: avvicinarsi,cioè farci prossimo di chi più ha bisogno,e servire, cioè far qualcosa di utile per glialtri”.

Certo la grande idea di un Medi-terraneo unito sembra oggi naufragareverso il suo opposto, ma forse questaè una ragione di più perché il Rotarytenga sempre accesa la sua fiammella.Palombella ha richiamato espressa-mente il mito, caro alla tradizionepuritana americana, della “città sulcolle”, luminosa per cui tutti possanovederla. “We shall be as a City upon ahill, the eies of all people are upon us”:così nel 1630 John Winthrop. Quelmito era certamente ben presente aiFondatori quando misero le basi perla nascita del Rotary.

Non è mancato, nelle parole delGovernatore Palombella, il ricordodell’esodo albanese verso la Pugliadegli anni ’90 e l’arrivo a Bari delmercantile Vlora carico di ventimiladisperati. L’emergenza umanitariacoinvolse anche don Tonino Bello, ilvescovo santo di Molfetta, che chiamòa raccolta i cittadini in una gara maivista prima di solidarietà. “Fu allora–ha concluso Palombella, molfetteseanche lui- che ho imparato a cammi-nare le vie della città”.

E così non sono mancate a Marsalale testimonianze di tante azioni diservizio realizzate da Club e Distrettirotariani di tutta Italia in direzionedell’accoglienza e della inclusione dei

profughi e dei rifugiati. Tra l’altro èstato anche presentata “Parla connoi”, una guida plurilingue, a curadi Raffaella Spini ed Elisabetta Conti,realizzata dai Distretti rotariani italianiper consentire una prima forma didialogo con i migranti sbarcati in Si-cilia. Altre iniziative specifiche sonostate dirette verso i bambini, le vittimepiù esposte di questa tragedia.

Si pensi che solo nei primi settemesi del 2014 in Sicilia sono giunticirca 9500 minori, di cui 6500 sbarcatisenza familiari.

Piccole grandi azioni, forse inade-guate alla immensità del problema.Ma, nel frattempo, altri, Paesi e Isti-tuzioni, hanno continuato ad alzaremuri di egoismo e di cinismo.

Il Rotary no. Il Rotary a Marsalaha detto di esser pronto a accettare lasfida del sogno di un Mediterraneotornato finalmente unito. n

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evento distrettualeL’EFFETTIVO

Distretto 2120 - Puglia Basilicata48 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

Mantenimentoe Sviluppo

dell’Effettivo

Il 25 ottobre, nella prestigiosa cor-nice del Teatro Stabile nella piazzaprincipale di Potenza, si è svolto ilForum distrettuale “Mantenimento esviluppo dell’effettivo”. L’evento, for-temente voluto dal Governatore LuigiPalombella, è stato organizzato daiclubs Rotary di Potenza, PotenzaOvest, Melfi e Venosa.

Rocco MistrulliPresidente Rotary Club Potenza

Liliana SantoroPresidente Rotary Club Potenza Ovest

Gianvito CoronaPresidente Rotary Club Melfi

Marco SaracenoPresidente Rotary Club Venosa

I lavori sono stati aperti da RoccoMistrulli, presidente del Club Potenza,che, a nome anche dei presidenti deglialtri clubs, ha ringraziato le autoritàrotariane ed istituzionali presenti edha rivolto un caldo saluto ai numerosipartecipanti pugliesi e lucani. Nelconcludere il saluto Rocco ha sottoli-neato l’importanza per ogni club del-l’obiettivo di mantenere e svilupparel’effettivo, tanto da configurare, conuna metafora edilizia, ogni club comeun cantiere aperto d’iniziative al ri-guardo.

Ha quindi preso la parola DarioDe Luca, sindaco della città di Potenza,ringraziando per aver scelto Potenza,il che ha consentito a tanti rotarianidi conoscere o conoscere meglio lacittà ed augurando a tutti i presentiun buon lavoro.

La sessione dei saluti è stata con-

clusa dall’intervento di Riccardo Gior-gino, Presidente del Consiglio dei Go-vernatori Emeriti, che ha positiva-mente commentato la scelta della sedeed ha sottolineato la centralità deltema dell’effettivo nelle politiche ro-tariane.

Introducendo i relatori della tavolarotonda programmata, l’Istruttore Di-strettuale Mario Greco ha tratteggiatole problematiche che rendono la que-stione dell’effettivo di importanzacruciale in questa fase di vita del Ro-tary Internazionale: mentre la popo-lazione mondiale aumenta – con espo-nenziale aumento dei bisogni sociali- il Rotary registra una persistentestagnazione quantitativa e la popola-zione media dei rotariani resta troppoelevata (soltanto meno dell’11% deirotariani nel mondo ha un’età inferioreai 40 anni). Scopo del Forum – hadetto Mario – è quello di tratteggiarele dinamiche dell’effettivo e, soprat-tutto, di individuare efficaci vie diazione per invertire la tendenza.

L’intervento del Governatore LuigiPalombella si è svolto su due binari:Luigi non ha negato la gravità del fe-nomeno della stagnazione dell’effet-tivo, problema questo del Rotary, maanche di tutte le grandi organizzazionidel Paese, reso più grave dall’attualecongiuntura economica e sociale delPaese, che spinge all’individualismo.

D’altra parte, però, il Governatoreha pronunciato con convinzione im-portanti parole di speranza: in materiadi effettivo i clubs fino ad oggi visitatihanno risposto in modo molto positivooffrendo l’immagine di un Distrettopieno di entusiasmo. Raccogliendoun invito esplicito in tal senso, i clubsvisitati hanno dato luogo a moltenuove ammissioni di soci dai curriculaestremamente qualificati e fra loroopportunamente diversificati. I datisull’effettivo del primo semestre 2014confermano quest’impressione, inver-tendo il segno “-“ degli anni scorsi,con un saldo distrettuale netto positivodi 12 nuovi soci.

Proseguendo, Luigi ha tratteggiatol’immagine del nuovo socio rotariano:questi deve eccellere nelle sue attivitàprofessionali e costituire un riferimentoin tal senso. Deve, inoltre, garantirequalità di etica sociale e professionale,importante segno distintivo in un pe-riodo tristemente caratterizzato daldeclino dell’etica della classe politica

Potenza, 25 ottobre 2014

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49Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

evento distrettualeL’EFFETTIVO

e non solo. Ma il socio rotariano devegodere anche di un’altra importantequalità: la pro-socialità, ovvero quelgrappolo di comportamenti che siconcretizzano nell’essere disponibileverso gli altri mostrandosi comunquesorridenti e capaci di divertirsi aiu-tando.

Il secondo intervento centrale dellagiornata è stato svolto da AndreaOddi, ingegnere meccanico, socio delClub Milano Ovest, già Governatore,Coordinatore della zona 12. A lui eraassegnato il compito di tracciare unprofilo dei problemi di effettivo a li-vello macro e di individuare le lineedi azione che si vanno definendo. Alivello mondiale la consistenza quan-titativa del Rotary resta da anni inva-riata, nell’ordine di 1,2 milione disoci. Tale dato nasconde, però, diffe-renti dinamiche geografiche: gli USAregistrano un saldo netto negativo dicirca 50 mila soci l’anno; altri grandipaesi come il Giappone e l’Australiasi mantengono stazionari; l’Est delmondo cresce sia in termini di sociche di contribuzione. In tale contestol’Europa si mantiene stazionaria nelsuo insieme, con un Nord in cresciutaed un Sud in contrazione. Qui si re-gistra una notevole correlazione fra ilivelli di benessere e la maggiore pre-senza rotariana, mentre la nascita dinuovi clubs non ha inciso nell’aumentodell’effettivo. Un dato significativo èquello relativo alla presenza femminile:in Europa il numero di soci di sessofemminile cresce in misura significa-tiva, avvicinandosi al dato mediomondiale (nell’ordine del 19%).

In tale contesto, dal 2009 il Rotaryha iniziato una profonda azione dirinnovamento, mettendo a punto unastrategia incentrata su tre temi fon-damentali: la crescita quantitativa equalitativa dell’effettivo, l’immaginepubblica, lo sviluppo delle azioni diservice. Nel concludere l’interventoAndrea ha invitato il Distretto ed iclubs a muoversi decisamente lungoqueste tre linee di azione.

Il secondo intervento di rotarianiamici del Distretto 2120 è stato svoltoda Salvatore Salpietro, ingegnere, gior-nalista pubblicista, già Presidente delclub di Paternò, già Governatore, Re-sponsabile della task force sull’effettivodella zona 12. Nel suo ampio inter-vento Salvatore ha, fra l’altro, datoconto delle tendenze del Distretto

2120 che, nel 2013, faceva registrareun saldo negativo di 106 soci mentre,nel primo semestre 2014, registra l’in-versione la tendenza con un +12,come aveva già notato Luigi Palom-bella. Fra i punti di debolezza si se-gnala, anche nel 2120, l’elevata etàmedia dei soci e la scarsa consistenzadella classe d’età compresa fra i 35ed i 45 anni. Nel distretto le donnecostituiscono il 13,57% ed occorre,quindi, guardare ad esse – ed ai gio-vani – con ulteriore, rinnovato inte-resse. Interessanti suggerimenti sonoemersi nell’intervento di Salvatore:fra essi il nuovo strumento del “clubsatellite” (un club ancora insufficientea vivere di vita propria ed associatoad una sorta di club padrino) e l’eclub (il club nel quale i momenti disocializzazione avvengono per via in-formatica che sembra particolarmentegradito alle fasce d’età più giovani).

Il saluto del Presidente del Consi-glio Regionale di Basilicata Piero La-corazza è parso solo apparentementeinterrompere le considerazioni ed iragionamenti sull’effettivo. Il Presi-dente ha sottolineato la tradizione distretta collaborazione da anni istauratacon i clubs Rotary fin dalla sua Presi-denza della Provincia di Potenza. Leelevate e diversificate qualità profes-sionali dei soci del Rotary e la saggezzache essi portano, ha rilevato il trenta-settenne Lacorazza, sono molto utiliin questa fase di crisi, nella quale ilrinnovamento non deve rimuoverela saggezza. Nel concludere, poi, haindicato una tappa: il 2019. Il 16ottobre 2014 ha costruito un nuovopotenziale elemento di coesione ter-ritoriale e sociale della Basilicata:l’aver proclamato Matera “capitaleeuropea della cultura 2019” offre l’oc-casione all’intera regione di offrirsiall’immagine pubblica. In ciò il Rotary,ha concluso Lacorazza, può svolgereun ruolo importante.

La tavola rotonda è poi ripresacon altri interessanti interventi di VitoCasarano – PdG e coordinatore di-strettuale dell’azione interna – SabinoChingoli – presidente della commis-sione distrettuale per la conservazionedell’effettivo – e Carmela Bonelli –presidente del Club di Riva dei Tessali,segnalatosi per la forte crescita quali-tativa e quantitativa recente.

Concluso il giro d’interventi dellatavola rotonda si sono succeduti di-

versi interventi dal pubblico, fra iquali quelli di Marco Torsello (PdG),di Luca Gallo – Governatore designato,di Antonio Biella – del club TarantoMagna Grecia – di Lorenzo D’Anisi(Potenza Ovest) e Francesco Occhi-negri (presidente di Lecce Sud).

Forse non ci siamo resi ben contodi ciò che è avvenuto stamani inquesto teatro, ha detto Luigi Palom-bella nel trarre le conclusioni del Fo-rum: è venuto qui un Presidente delConsiglio Regionale a chiederci di es-sere disponibili per la comunità lucana.Perché lo ha detto? Si è chiesto Luigi.Perché siamo il più grande serbatoiodi risorse umane al mondo. E allora,dobbiamo essere pienamente consa-pevoli di queste nostre grandi poten-zialità e “metterci la faccia” ed usciredalle nostre stanze come ho fatto io,ha continuato Luigi, nella conferenzastampa del giorno prima, nella qualeho parlato dell’impegno del Rotaryper l’eradicazione della poliomelitenel mondo. Con questa consapevo-lezza ed entusiasmo dobbiamo svol-gere anche l’attività di proselitismo:l’ingresso dei nuovi soci deve esseresegnalato come un evento essenzialenella vita del club. Il nuovo sociodeve entrare in modo solenne e vaseguito da un socio tutor e da tutto ilclub. Richiamando l’apprezzato in-tervento di Lorenzo D’Anisi, Luigiha continuato ricordando che dei gio-vani non occorre solo parlare, ma bi-sogna accoglierli realmente, prestandoattenzione costante all’azione del Ro-taract e dell’Interact. Ed è a questopunto che Luigi ha lanciato un’im-portante provocazione: perché nonproponiamo agli Ordini Professionaliuna convenzione per offrire ai giovanilaureati occasioni di stages negli studidei professionisti rotariani? Ragionia-mo su quest’ipotesi, ha continuatoLuigi, e non limiti amici ai convegnisul tema.

Nel concludere i lavori il Gover-natore si è detto pienamente soddi-sfatto dello svolgimento del Seminarioed ha ringraziato i clubs organizzatori.Si sono battuti perché si svolgesse aPotenza – ha concluso Luigi – e sonostati bravi a realizzarlo. Ci hannofatto conoscere, inoltre, una bellissimacittà. Riprendendo il presidente La-corazza ha assicurato la disponibilitàdel Rotary a far si che “Matera 2019”divenga anche “Basilicata 2019”. n

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l’intervista

Distretto 2120 - Puglia Basilicata50 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

Vincenzo, so che sei tornato da qual-che giorno da una visita ad un GlobalGrant effettuata per conto della RotaryFoundation di Evanston. In che modoè iniziata questa avventura?Tutto è iniziato, in entrambe le occasioniche mi hanno visto monitor visitor, conuna semplice mail. Cortese, stringata. Pro-veniva da Evanston, dal Senior Coordinatordell’Office of the General Counsel, ChristianPepera. Poche righe: “Caro Rotariano Sas-sanelli, saluti da Evanston. Sei stato sceltoper servire come visitatore per il monito-raggio di un Matching Grant nella qualitàdi Consulente Tecnico della Rotary Foun-

dation”. A seguire i dettaglisul numero ed il sito del-

la sovvenzione pari-taria, le scadenze e

qualche principiogenerale in temadi obblighi e pro-cedure.Sei rimasto sor-

preso, compia-ciuto, intimorito

o solo affascinatoal momento del primo

incarico?La prima sensazione, grandissima, è statadi sorpresa. Non mi spiegavo bene comepotessi essere stato scelto per un incaricoRotariano internazionale, poi ho ripensatoa qualche mese prima, ad un webinar (se-minario sul web, per chi non pratichi certetecniche di aggiornamento) ed in particolaread alcune mie domande che avevano riscossoparole di apprezzamento e, forse, mi sonodato una risposta.Ma, probabilmente, a vantaggio dichi legge, occorre fare due passi in-dietro - e rendere noto ai cortesi lettorichi può essere e come si diventa Con-sulente Tecnico della Rotary Foun-dation?The Rotary Foundation Cadre of TechnicalAdvisers è un team di Rotariani di tuttoil mondo che si offrono volontari per revi-sionare, monitorare, e valutare i progettidi sovvenzione della Rotary Foundation.Questo team – che attualmente conta 415Rotariani provenienti da tutto il mondo,in buona parte Governatori Emeriti - ècomposto dai consulenti tecnici, dai coor-dinatori tecnici, e da un cadre chair. Peressere un membro iscritto del team occorreessere socio attivo di un Rotary Club in

ConsulenteTecnico

Personaggio nuovonella Rotary Foundation

funzione, essere in regola con la FondazioneRotary e con il Rotary International, rin-novare la propria iscrizione ogni tre anni,ricevere l’endorsement del Governatoredel proprio Distretto per la iscrizione,avere esperienza professionale in almenouna delle aree di focus della Rotary Foun-dation approvate dai Trustees e/o nel fi-nancial auditing, parlare almeno due lingueoltre quella madre.

E tu quando e come sei diventatouno dei Cadre?Io sono uno dei Cadre da quasi due anni,e, cioè, da quando è stato cassato il pro-gramma dei Volontari del Rotary. Comenaturale continuazione della mia appar-tenenza ai Volunteers, convinto che ciascunRotariano debba mettere al servizio dellanostra Associazione le proprie competenzee risorse, ho scelto di iscrivermi tra iCadre, con l’endorsement dell’allora Go-vernatore Chino Giuliani. Ricevo dellemail, una rivista elettronica internazionalededicata (“Tech Talk”), partecipo a qualchewebinar, insomma faccio parte di ungruppo, alle dirette dipendenze ed a supporto

della sede centrale della Rotary Foundation,costantemente aggiornato sulle esperienzedella Rotary Foundation che, talvolta èchiamato anche a dare propri giudizi oconsigli su procedure, modalità di asse-gnazione delle sovvenzioni, criticità ri-scontrate e sulle norme di assegnazione diDistrict e Global Grants.

Come funziona il sistema di asse-gnazione degli incarichi?Beh, a dire il vero, non conosco questo si-stema. Conosco pochi dati, infatti, peraverli letti su Tech Talk. So solo, che il62% dei Cadre ha ricevuto almeno un in-carico e che la meta dichiarata è quella diarrivare ad assegnarli al 100% dei Con-sulenti Tecnici. Credo, però, che gli incarichisiano distribuiti sulla base delle competenzedel visitor che devono sposare una dellesei aree di focus della TRF, delle lingueparlate dai Cadre, della vicinanza geograficae delle pregresse esperienze nel campo dellevisite effettuate. In realtà, nonostante ladichiarata meta del 100% a taluni – comeal sottoscritto – è accaduto di avere più diun incarico.

Il R.I. e la sua Fondazione non si fermano nello sforzo di essere in ognimaniera utili alla comunità, inventandosi nuovi compiti ed esplorandonuove opportunità. Da qualche tempo è nata una figura originale nellastrategia rotariana; si chiama “Consulente tecnico”. Di tale speciale incaricoè stato, di recente, affidatario un Rotariano eccellente, Vincenzo Sassanelli,past Presidente del RC Bari e Cordinatore dello Staff del Governatore.Per presentare ai nostri Lettori questa nuova figura di operatore ma so-prattutto per capire più precisamente il ruolo a lui assegnato, abbiamoposto all’amico Sassanelli alcune domande, alle quali Vincenzo ha fornitole seguenti esaustive risposte. Lo ringraziamo. (a.f.)

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51Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

l’intervistaCONSULENTE TECNICO

Quando ed in funzione di cosa av-viene la assegnazione degli incarichi?Vi sono altre incombenze connessecon il tuo status?Gli incarichi sono di due tipi: di review,nella fase di istruzione del Global Grant odi accertamento in loco.Gli affidamenti delle visite, di solito, av-vengono in previsione delle riunioni deiTrustees, che si tengono usualmente inaprile ed in ottobre. Pertanto, gli incarichivengono affidati nel mese di gennaio e nelmese di luglio e prevedono che le relazionivengano inviate entro il 15 marzo ed il 15settembre.Gli elaborati prodotti sono corposi e detta-gliati, tutti in inglese e spesso superiorialle 20-30 pagine, oltre allegati. Tali rela-zioni, nella forma di risposte a precisiquesiti, sono rivolte a fare conoscere, proprioai nostri Trustees, la situazione generaledella sovvenzione, elementi di criticità,impatto sulla comunità, rispondenza allenorme di eleggibilità e sostenibilità, mi-glioramento dell’immagine pubblica delRotary, miglioramento della conoscenzainterna dei meccanismi Rotariani, crescita

dei Club e delle relazioni interne ed inter-nazionali in conseguenza della sovvenzione.Le visite devono durare tre giorni, e pre-vedono, oltre all’accertamento in situ, in-contri con progettisti, amministratori locali,Rotariani partecipanti al service, organiz-zazioni cooperanti, beneficiari del progettoe la partecipazione ad almeno un meetingdel Club contatto primario locale.Occorre anche porre una serie di quesiti alClub contatto primario internazionale equesto di solito avviene con qualche Skypecall, con telefonate o mediante mail. Tuttele notizie, impressioni e suggerimenti rac-colti da ciascuno dei Cadre verranno esa-minati prima dal Senior Coordinator del-l’Office of the General Counsel, poi dalCoordinatore Regionale di area delle Sov-venzioni ed infine daranno al Trustee diriferimento della sovvenzione un chiaroquadro di riferimento sullo stato del servicee sui miglioramenti da porre in essere. Viè poi un altro aspetto del nostro impegnoche è quello volto a migliorare l’informazionedei Rotariani. Ed infatti, a me, proprionelle scorse settimane è stato richiesto discrivere un articolo sull’ultima visita com-piuta sulla rivista mondiale dei Cadre,“Tech Talk”.

Bene, abbiamo finito con la descri-zione, ma Vincenzo, dicci, ora, perconcludere, quali sono le tue impres-sioni dopo i tuoi due impegni?Carissimo Alfonso, in primo luogo vorreiringraziarti per avermi dato la possibilitàdi fare conoscere ad altri Rotariani questoteam e la sua missione. Hai colto, con la

tua riconosciuta sensibilità, uno dei puntinodali delle richieste della TRF. Noi Cadre,infatti, siamo incoraggiati a propagandareil nostro ruolo per far sì che il maggiornumero di competenze e risorse siano postea disposizione di Evanston. Dopo questapremessa – per me doverosa - vengo allarisposta vera e propria.Le due esperienze, seppure diverse, sonostate entrambe importanti ed entusiasmanti.Ho visitato due realizzazioni Rotariane digrande impatto e di grande prospettiva.Ho potuto imparare molto circa la orga-nizzazione dei service, i rapporti interna-zionali ed anche quello che la TRF diEvanston si attende da ogni sovvenzione.Oltre al fatto che mi è ben più chiara laforma mentis dei nostri funzionari e Tru-stees. E questo posso ben dire che potràservire a me, ai miei Club ed al Distrettonella preparazione di nuovi progetti cheabbiano accesso alle Sovvenzioni Globali.Sotto il profilo personale posso dire chesono stato accolto, con le differenze dovuteai diversi costumi locali dei Rotary Club,in maniera sempre straordinaria ed ho al-lacciato contatti e relazioni personali conaltri Rotariani.Mi si è scaldato il cuore nel vedere bambini,abili e diversamente abili, poter godere diinfrastrutture e di una educazione primaimpensabile.E poi, ho toccato ancora una volta conmano la grandezza del nostro Rotary e laveridicità del motto della TRF: “Doinggood in the world”. Ancora una voltaGRAZIE ROTARY. n

Riunione di lavoro presso il Municipiodel Comune di Baneasa (Romania)

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All’interno del Rotary Internationalsono sorte nel corso degli anni le “Fel-lowships”, gruppi di persone che condi-vidono gli stessi interessi e organizzanoattività benefiche nel nome della loro pas-sione sportiva o del loro hobby. Le fel-lowships offrono ai rotariani di tutto ilmondo una opportunità di incontro confinalità benefiche all’insegna dell’interesseche hanno in comune.

“Cycling to serve” è lo slogan di quelladedicata ai ciclisti, di cui ho l’onore diessere dal 2007 Presidente italiano. Ognianno, insieme alla segreteria della stessaFellowship, a cui capo c’è Engarda Gior-dani, una rotariana e socia del mio stessoClub (il Rotary Club di Orta San Giulio),organizziamo diversi momenti di incontrotra gli appassionati e gli iscritti, italiani eda tutto il mondo, gli amici che ci sup-portano ed il pubblico in genere. La fon-dazione ufficiale della Fellowship del Ci-clismo risale al 1988, grazie all’impegnoed alla volontà di alcuni rotariani belgi eolandesi accomunati da una grande pas-sione per la bicicletta. Lo scopo divennefin da subito quello di legare il divertimentosportivo ad una finalità benefica, eccoperché venne stabilito che nelle competi-zioni che avrebbero coinvolto i membri, ivincitori di ciascuna categoria avrebberoricevuto in premio contributi da destinaread iniziative concrete promosse dal proprioClub di appartenenza. Sono numerose leiniziative che la fellowship internazionaleogni anno propone, l’evento più importanteè sicuramente il Campionato Mondialedi Ciclismo che permette ai soci di tutto ilmondo di mostrare il loro talento, rigoro-samente non professionistico, attraversouna appassionante sfida organizzata ognianno in uno stato differente, ma semprein luoghi di interesse turistico.

Proprio nello scorso mese di agosto,dal 22 al 24, si è svolto il 30° Mondiale diCiclismo Rotariano in Belgio, a Heist-Op-Den-Berg, al quale ho preso parte con al-

cuni ciclisti rotariani iscritti alla Fellowshipitaliana.

Dopo 10 anni in cui ho sempre parte-cipato al Mondiale e in cui ho visto sfumareil podio, ho conquistato la tanto attesamedaglia d’oro e sono stato proclamatoCampione del Mondo per la categoria acui appartengo (55-65 anni); con me unaltro socio e amico è arrivato in prima po-sizione per la categoria Over 65, GianfrancoZanetti. Due Campioni del Mondo perl’Italia, un’emozione unica, che non di-menticherò certo facilmente, condivisacon amici rotariani e amanti come medella bicicletta.

La squadra italiana in media può sem-pre contare sul supporto di 60/70 sociiscritti ogni anno, infatti l’iscrizione hascadenza annuale e va rinnovata per poterpartecipare agli eventi che proponiamo.Esiste una Fellowship Internazionale, checoordina quelle dei singoli stati e organizzaa sua volta momenti di aggregazione ri-correnti, oltre al Campionato Mondiale,ricordiamo la “4 Days”, una manifestazionedi 4 giorni interamente dedicata al ciclismoturistico, e dà supporto agli eventi ciclisticilocali dei singoli Paesi membri.

In Italia gli appuntamenti periodiciche proponiamo agli iscritti ogni annosono il Campionato Italiano di CiclismoRotariano, il Raduno della Fellowship,che tradizionalmente coincide con il per-corso di una tappa del Giro d’Italia, peranticipare solo di poche ore i professionistie misurarci sullo stesso tracciato, e la par-tecipazione di una rappresentanza diciclisti rotariani a L’Eroica, una pedalatain sella a biciclette d’epoca che si svolgenel mese di ottobre ogni anno in Toscana.A questi si aggiungono numerosi eventi

in cui la Fellowship viene coinvolta, or-ganizzati direttamente oppure da ClubRotariani. Il Rotary Club Orta San Giulio(provincia di Novara) ha intrapreso nel2007, anno in cui ha organizzato il Mon-diale di Ciclismo proprio al Mottarone,un grande impegno umanitario a favoredel Burundi, che è poi stato portato avantinegli anni ed ha coinvolto tutti i Presidentiche fino ad oggi si sono susseguiti, il Pro-getto Masango.

La chiave del consenso e dei successiche l’iniziativa raccoglie è costituita dal-l’intervento diretto del Club di Orta SanGiulio, sia dal punto di vista economicoche “fisico”. In questi anni il nostro Clubha saputo raccogliere quasi 500.000 € siain denaro che in materiali (attrezzaturesanitarie, letti, tubi, piastrelle…), e tra ipiù importanti progetti realizzati fino adoggi ricordiamo: un orfanotrofio, una casaaccoglienza per ragazze madri, un presidiosanitario con 50 posti letto, una sala parto,un laboratorio analisi, il pronto soccorsoed una farmacia, un acquedotto, un edificioadibito a lavanderia con asciugatrice au-tomatica, un fabbricato in legno con re-cinzione per allevamento avicolo, alcunestrutture di recinzione e regimazione frane,la revisione di un impianto idroelettrico aturbina, un generatore di corrente con po-tenza di 60 kw, la fornitura di apparecchimedico sanitari con arredo e farmaci, laristrutturazione di uno stabile di acco-glienza per i parenti dei degenti, sonostati organizzati numerosi tornei di calciocoinvolgendo i ragazzi ed i bambini dellacomunità di Masango, le scuole e la Par-rocchia, delle proiezioni cinematograficheperiodiche in Chiesa e abbiamo inoltre incarico la gestione organizzativa per ado-zioni a distanza di 50 orfani. Il prossimoprogetto che abbiamo in cantiere è moltoambizioso, l’obiettivo è di costruire unastruttura che possa accogliere i mediciche prestano servizio per la comunità, laCasa del Medico. Richiede un ingente in-vestimento, ecco perché la Fellowship Ita-liana del Ciclismo sta lavorando in simbiosicon il Rotary Club di Orta San Giulio inmaniera particolare, e molti altri club ro-tariani ed associazioni che abbracciano lacausa e decidono di portare il loro aiutoconcreto e di sensibilizzare alla causa perriuscire a raccogliere i fondi necessari perfare diventare presto questo progetto realtà.

Per restare sempre informati sulle no-vità e sulle nostre attività visitate: www.cy-clingtoserve.it e seguite il profilo Facebook:www.facebook.com/fellowitaliana

Per avere maggiori informazioni, laSegreteria è a vostra disposizione all’in-dirizzo email: [email protected] al numero 0322 912380. n

informazione rotariana

Distretto 2120 - Puglia Basilicata52 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

Interessante iniziativa di servizioRilevata la notorietà che sta conquistando l’iniziativa, ospitiamocon piacere la presentazione della qui rappresentata‘Fellowship rotariana”, richiesta e gentilmente inviataci dai promotori.

Fellowship del ciclismo rotariano“Cycling to serve”Franco PiolaPresidente RC Orta San Giulio, D. 2030

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Carissimi amici rotariani,come ben sapete, uno dei programmi

del Rotary International a favore dellenuove generazioni è lo Scambio Giovani.Il programma è aperto a ragazzi e ragazzedi età compresa fra o 15 ed i 19 anni.Per potersi qualificare, i candidati devonoaver conseguito risultati scolastici su-periori alla media ed aver dimostratodi possedere doti di leadeship nell’ambitodella loro comunità. Inoltre devonoessere flessibili ed aperti a nuove espe-

rienze ed essere eccellenti ambasciatoriculturali. Ogni candidato deve esseresponsorizzato da un Rotary Club locale,aver inviato la sua candidatura per iscrit-to e sostenere un colloquio personale. Ilprogramma viene gestito completamentedai soci rotariani ed, in genere, agli stu-denti, rispettivamente alle loro famiglieo a i loro tutori, spetta l’onere dellespese per:

- Viaggio aereo di andata e ritorno;- Assicurazione viaggi ( inclusa coper-

tura medica, infortunio e malattie);- Tutti i documenti di viaggio, come il

passaporto ed il visto;- Acquisti giornalieri di beni di prima

necessità, viaggi intermedi e gite lo-cali;

- Sessione di lingua straniera o altroorientamento culturale;

- Fondo di emergenza per spese im-previste durante l’anno.

Esistono tre opportunità di scambio:

1) SCAMBI ANNUALI (scadenza do-mande 31.12.2014) per giovani tra i16 ed i 18 anni che intendano trascorreun intero anno scolastico in un Paesestraniero;

2) SCAMBI BREVI (scadenza domande31.03.2015) per giovani tra i 15 ed i19 anni che intendano trascorre 3-6settimane in un Paese straniero;

3) CAMPS ITALIANI E ALL’ESTERO(scadenze da verificare sul sito web,sezione “Camp”) per giovani tra i 15ed i 25 anni che per un periodo di 2 o3 settimane si incontrano e condivi-dono iniziative culturali, sportive osociali.

Tutte le informazioni sono disponibilisul sito www.rotaryscambiogiovani.it

Per il ritiro dei moduli di partecipa-zione ci si potrà rivolgere alla Segreteriadistrettuale e per ogni altra informazioneutile, la Commissione Distrettuale, dame presieduta, è a vostra disposizione.

Un abbraccio nel Rotary. n

53Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

informazione rotariana

Lo scambio giovani

Silvana PetruccelliPresidente Commiss. Distr. Scambio giovaniPast Pres. RC Senise Sinnia

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informazione rotariana

Distretto 2120 - Puglia Basilicata54 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

Carissimi amici rotariani,diciamo subito che la pubblicazione

che ci accingiamo a leggere non è un li-bro; non ha la veste, non c'è unicità nelcontenuto, non ha un suo stile, comeun libro deve avere per essere tale. Siavvicina di più ad un incrocio tra ilGiornale Aziendale ed il cosidetto HauseOrgan, con una serie di notizie raccontatee vissute in 30 anni di attività da ungruppo di amici rotariani appartenential Progetto Distrettuale Pluriennale Trulli- Mare, immaginato e creato dal defuntoPDG Avv. Franco ANGLANI, al soloscopo di dare concretezza ai principi diServizio ideati da Paul HARRIS, fonda-tore del Rotary International nel lontano23 Febbraio 1905 a Chicago nello Statodell'Illinois (USA).

Troverete un mosaico variopinto divicende, di realizzazioni, di personaggisimpatici, generosi e, a modo loro, au-tentici, i quali hanno consentito, conpari dignità, a costruire un caleidoscopiodi colori, di idee, di impegno per ottenereuna risultante esplicita visibile e condi-visibile ma spontanea, dove tutti si sen-tono autori, artefici e protagonisti, in

un contenitore vademecum, aggregatiper recitare una commedia goliardica,quasi una satira oraziana, in linea conlo spirito latino dei nostri più lontaniepigoni e messa in scena su un palco-scenico che ha per sfondo un fondale efondamento; la consapevolezza che lavita è bella e che le cose che ci circondanosono una grande bellezza ricevuta, conautentica amicizia rotariana.

Siamo una ciurma di rematori sullastessa galea fianco a fianco colmedesimo impegnomuscolare, desiderosisoltanto di giungere allameta in una esplosionedi fuochi d'artificio e lan-cio di coriandoli partitida un mortaio per colo-rare una favola.

Anche se ci sentiamoanonimi dentini di unasimbolica ruota motrice,dal corpo di ghisa, che gi-riamo insieme ad essa pertrasmettere il suo generosomoto ad un albero sul qua-le sono calettati i molteplici servizi esco-gitati dal Rotary in una grandezza glo-bale, e che, per far fronte a tali esigenze,incorpora la tenacia dell'acciaio speciale,ed un cuore degli operatori che acquistala dignità dell'oro.

Vivere il Progetto Trulli - Mare ècome sentirsi artefici e complici dellatrasformazione del primo nostro passo,in cammino e in progresso; dall'urlo in-comprensibile alle parole e al pensiero,dal segno insignificante al numero e alcalcolo; dal rumore incompreso alla mu-sica e all'armonia.

In attesa di una valida introduzione,vi diciamo: leggetelo, guardatelo, teneteloin mente, fate svolazzare le pagine persentirne il profumato fruscio ed ascoltatein esso la vostra stessa voce.

Tra la cabala, la dottrina, il pensiero,diamo fuoco ad una miccia affinché siintraveda e si oda, ancora una volta, lalongilinea silouette di Franco ANGLANIdall'ammiccante sorriso.

Ci accorgiamo, con diffidenza che lapenna scorre a ruota libera sul foglio,istintivamente, come un robot senza at-tendere una benché minima riflessionedella mente, uno sforzo di logica, unaconseguenza, proprio come si svolgonospontanee, quasi per magia, le riunionidel Trulli - Mare; senza inibizioni, spiri-tose, gaudenti.

Ognuno di noi dice liberamente lasua battuta, ognuno fa le sue osserva-zioni, ognuno commenta, qualcuno fo-tografa. Ci divertiamo a prenderci ingiro per cogliere un sorriso con una bat-tuta anche stupida e magari condita conun eloquente gesto scaramantico. Solistiin un coro festoso, per

approdare dall'immaginazione alla realtà,uno per tutti e tutti per uno, ed un acutoesorbitante per meglio gustare una sin-fonia, che dura da 30 anni, e, per conclu-dere questa cartolina, formuliamo devotiringraziamenti, le scusa sincere per glierrori ed omissioni, con il sorriso sullelabbra, e come solevano fare i nostriamici, con un frasario epistolare dellepersone semplici e poco istruite, maespressivo e sempre autentici, dicendovi:"a nome di tutti i componenti del ProgettoTrulli - Mare, vi saluto, vi bacio e sottomi firmo il vostro amico. n

30 anni del ProgettoTrulli-Mare

Salvatore Chiriatti,Past Presidentdel RC Ostuni Valle d’Itria e Rosa Marina

FONDATO DAL PDG FRANCO ANGLANI 1984 - 2014

Per ricordare l’evento, gli attuali Responsabili del Progetto hanno pro-mosso la pubblicazione di un elegante libro con pagine a colori, seguitoda un’edizione in DVD. Pubblichiamo qui di seguito parte dell’Introdu-zione al volume, curata da Salvatore Chiriatti, Past Presidente del RCOstuni Valle d’Itria e Rosa Marina.

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55Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

la voce dei clubALTAMURA GRAVINA - ANDRIA CASTELLI SVEVI

I Presidenti dei Club e i Corrispondentipossono inviare articoli aventi

contenuto esclusivamente rotariano,a mezzo posta elettronica

all’indirizzo [email protected],contenendo la lunghezza

in 2.500 battute, spazi inclusi,e allegando una foto.

a cura diLivio [email protected]

la vocedei club

RC AltamuraGravina

Educazionealla nutrizioneVito Denora

Il Rotary Club Altamura - Gravina,in ottobre, universalmente ricono-sciuto come mese della prevenzione,ha realizzato un incontro-dibattitoaperto alla cittadinanza sul temadell'alimentazione, inteso come in-formazione, educazione alla nutri-zione e prevenzione delle malattie.Un service che ben rientra nell'areadi intervento della Rotary Foun-dation “ Prevenzione e cura dellemalattie”e che si colloca coerente-mente nel mese dedicato all'azioneprofessionale. L'evento, tenutosi il3 ottobre 2014 presso la sala “Tom-maso Fiore” del Monastero del Soc-corso in Altamura, alla presenza diGigi Pirro assistente del Governa-tore Luigi Palombella, di numerosisoci e amici rotariani, ha riscontratoampio consenso sia da parte della

cittadinanza numerosamente inter-venuta, sia da parte dei tecnici spe-cialisti della materia, medici e nu-trizionisti presenti. L'incontro, daltitolo “Siamo quello che mangia-mo?”, ha visto come relatori ilProf.Giovanni De Pergola, rotarianodel Club Bari Sud, Professore As-sociato di Medicina Interna dellaFacoltà di Medicina della Universitàdi Bari e la Dott.ssa Angela DiNatale, Biologa Nutrizionista. Idue specialisti hanno trattato insiemetutti i vari aspetti dell'argomento:le ultime mode delle numerose tra-smissioni televisive sulla cucina, ilcarattere pubblicitario dell'alimen-tazione, i fenomeni di costume, lenumerose diete di diverso genere,le errate credenze, le novità degliultimi studi, l'importanza dell'equi-librio e varietà dei cibi, l'acquistodei cibi “a km.0”, la “dieta medi-terranea” con prodotti che sianoproprio del Mediterraneo, la “pira-mide alimentare” sovvertita dalleultime ricerche, la riabilitazione diuna moderata assunzione di caffè,alcol, olio (assolutamente extra ver-gine), frutta secca ed infine,la semprevalida preferenza per tanta frutta everdura fresche da mangiare intutto l'arco della giornata. Un'ali-mentazione “intelligente” crea acatena processi virtuosi sul sistemavascolare, sul sistema immunitario,sul peso, sulla digestione, sulla pellee quindi sul generale benesserefisico. La nostra alimentazione deveanche essere variamente “colorata”di rosso, giallo, verde, viola, nero,ma rispettando la bio-diversità e lacultura espressa dal territorio.L’obiettivo dell’evento è stato quellodi suscitare un maggiore interesse

nei confronti di un’alimentazionecorretta, fornendo spunti educativisu come ogni individuo possa av-vicinarsi al cibo in modo consapevolefornendo elementi di riflessione sucome gli alimenti possano, se uti-lizzati in modo corretto, contribuireal mantenimento della salute e allaprevenzione di molte malattie. L'at-tenzione silenziosa del folto pubblicoe gli interventi successivi hannodecretato il pieno raggiungimentodello scopo. La serata si è conclusain amichevole atmosfera conviviale. •

RC AndriaCastelli Svevi

Restaurodi un affrescoVittorio Massaro

L’impegno del Rotary club AndriaCastelli Svevi per l’arte e la culturapunta l’obiettivo sull’antica chiesaandriese intitolata a San Dome-nico. Il presidente del club, Giu-seppe Guglielmi, ha annunciatol’avvio di un “service” finalizzatoa raccogliere fondi per il restaurodell’affresco che raffigura la Ma-donna di Costantinopoli, per in-tensità espressiva e fattura unodei più suggestivi presenti nella

chiesa. L’annuncio durante unincontro tra i rotariani del clubandriese, l’economo della Diocesidi Andria, mons. Nicola De Ruvo,e l’arch. Rosangela Laera, proget-tista e direttore degli ultimi lavoridi restauro della chiesa. «Dopo27 anni di chiusura – ha ricordatoGuglielmi presentando gli ospiti– la Diocesi e i fedeli possono fi-nalmente tornare a fruire di unodei più antichi segni della cristia-nità locale. La struttura è stataconsolidata e ripulita, tanti dettagliarchitettonici e artistici sono statiriportati alla luce, ma c’è ancoratanto da fare e noi del Rotary nonvogliamo rimanere indifferenti».Il portone d’ingresso della chiesadi San Domenico fu chiuso nel1987 per lavori di restauro maicompletati. Solo dal 2004, quandola Diocesi si riprese l’immobiledalla Sovrintendenza ai Beni cul-turali, furono eseguite opere “disomma urgenza”, come la coper-tura della sacrestia: il tetto ri-schiava di crollare e, oltre al dannostrutturale, sarebbe andata di-strutta anche la mummia del Ducadi Andria Francesco II del Balzoche vi è custodita. L’architettoLaera, ripercorrendo la travagliatastoria degli ultimi 27 anni, ha ri-cordato la visita che, nel 2001,Vittorio Sgarbi – allora sottose-

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gretario ai Beni culturali – imposeforzando i lucchetti del cantiere el’intervento decisivo del deputatoandriese Benedetto Fucci per ot-tenere da Palazzo Chigi un fi-nanziamento della quota dell’ottoper mille dell’Irpef per l’anno2010, a diretta gestione statale:circa 800 mila euro, grazie ai quali– in poco più di un anno e mezzo– sono stati conclusi gli interventistrutturali. Il 26 settembre scorsola prima celebrazione liturgica,presieduta dal Vescovo diocesano,mons. Raffaele Calabro, a chiusuradei riti per la festività dedicata aiSanti Medici. Mons. De Ruvo,invece, ha guidato l’uditorio inun viaggio virtuale alla scopertadei 10 tra conventi e monastericensiti in Andria nel 19° secolo,molti dei quali da decenni abban-donati o adibiti ad altri usi o ad-dirittura demoliti, come quelloannesso proprio alla chiesa di SanDomenico (il più antico dei con-venti Agostiniani). L’economo del-la Diocesi ha anche ricordato chefino al 1800 Andria contava al-l’incirca 14 mila abitanti e cheoltre 300 di essi appartenevanoad Ordini religiosi. •

RC Bari

Giovani neipaesi in viadi sviluppoStefano Marrone

Martedì 16 settembre. In unasplendida serata presso la balconatadel CUS BARI, da dove potevamoammirare la bellezza del porto edella nostra città, abbiamo parte-cipato ad un incontro di grandepathos. L’amico e socio del nostroclub Re-nato La-forgia harelazio-nato sullasua espe-rienza divita e la-voro comemedico delCUAMM

(Collegio Universitario AspirantiMedici Missionari) in Africa. Larelazione è stata accompagnatada altre testimonianze ed inter-venti.Renato ha in primis ringraziatoil Club per la borsa di studio ero-gata ad uno studente del Mozam-bico sotto la presidenza di VincenzoSassanelli; la borsa fu impiegataper permettere la frequenza dellafacoltà di medicina presso l’Uni-versità Cattolica a Maputo.Il relatore ha ricordato i suoi primianni in Africa nel 1980 quandolui e l’amico-collega Enzo Pisanierano gli unici due medici delSud Italia volontari che si spo-stavano tra Etiopia e Mozambico.In particolare ha voluto raccontaredella realtà del Mozambico doveha operato molte volte: un lavoroduro e pericoloso sia per le condi-zioni oggettive sia per l’aspettosoggettivo del lavoro. Un’impres-sione comune a tutti i volontari ein generale ai viaggiatori che van-no in Africa per la prima volta èquella dell’impotenza. Per fortunala realtà odierna è diversa, grazieal lavoro dei tanti volontari delCUAMM e della Comunità diSant’Egidio la situazione del Mo-zambico. Grazie al loro lavoro ilcontributo dei medici volontarianche provenienti dal nostro Sudè enormemente aumentato e sisono fatti grossi passi in avantisia nell’educazione che nell’assi-stenza attraverso la costruzionedi numerose scuole, di universitàe di strutture ospedaliere. Quellescuole, università e ospedali hannooggi bisogno del nostro aiuto per-ché non ritornino nello stato didegrado e abbandono di un recentepassato. Per queste ragioni Renatoha voluto presentare insieme allasua, la testimonianza di tre giovanimedici: Francesco di Gennaro, Fe-derica Laterza e Annalisa Saracinoche hanno soggiornato o sono inpartenza per l’Africa. I tre volon-tari hanno mostrato video, im-magini suoni e colori di un conti-nente in cui si affaccia non solosperanza ma una concreta occa-sione di riscatto.

Un solo esempio delle grandi dif-ficoltà che s’incontrano in quel-l’encomiabile attività: un partoogni 16 è a rischio mentre questafrazione scende a 1 ogni 2800 neipaesi sviluppati. Il CUAMM vuoleraddoppiare i parti assistiti por-tandoli da 25 mila a 50 mila nelgiro di 1-2 anni e soprattutto edu-care più ostetriche locali ad assi-stere le partorienti.Quei filmati nella loro semplicitàe durezza hanno lasciato in tuttinoi una traccia indelebile di emo-zione e commozione che ci porte-remo per sempre nel cuore. Tuttoè stato immediatamente chiaro, inostri commenti, le nostre parole,i pensieri assolutamente superfluie inadatti a descrivere quello cheavevamo provato. •

RC Bari Castello

Gita a Trani:cultura,religione,gastrononiae impegnorotarianoVinicio Coppola

È stata una gita particolare, quellapromossa dal presidente del BariCastello Giovanni Oricchio, cheha sortito effetti portentosi chesono andati al di là dell’allettanteprogramma, ossia degli spuntinon solo culturali, di una “fullimmersion” tra auliche testimo-nianze di un passato glorioso chevede in primo piano il Castellovoluto da Federico II. Ospiti ro-tariani Francesco D’Alessandroe Francesco Porcelli con le rispet-tive consorti. Ma l’escursione aTrani ha avuto un altro merito, aprescindere dalle laute libagioniche, grazie alle prelibatezze culi-narie locali, hanno ricreato unafestosa atmosfera: ha consentitodi riacquistare quell’entusiasmoche si era fortemente appannatodopo la perdita di un amabile

compagno di cordata, Alfredo Con-te. A darci man forte in questorecupero dello stare insieme è stataproprio la dolce e coraggiosa mogliedi Alfredo, Chiara. Il simpaticoincontro ha preso il via sin dagliapprocci in pulman, quando dopoil benvenuto del presidente, il pre-fetto Franco Massarelli, ha distri-buito a profusione cornetti di variotipo, pregni di marmellata o crema.Poi una volta a destinazione, sia-mo stati accolti dall’amabile sorrisodella compagna del presidente,Pina Chiarello, e dall’architettoFrancesca Onesti; quindi, è co-minciata la simpatica passeggiataper Trani, tra religioni e cultura.In primo luogo, dopo aver visitatoimportanti chiese, si è parlato deirapporti con la comunità ebraicache ha avuto una forte influenzain loco, come attestano le artistichesinagoghe. Quindi, la parola ètoccata alla padrona di casa delcastello federiciano, la direttriceMargherita Pasquale, che si èsoffermata su fasti e nefasti delturrito maniero, a partire dallastele di Arnaldo Pomodoro che dàil benvenuto da uno degli ingressi,per finire al fossato colmo d’acquache un tempo circondava il ma-niero. Quindi si è accennato allevarie destinazioni: prigione poli-tica, custodia del tesoro regio, de-posito di materiale bellico e dimoratemporanea del sovrano. E, dulcisin fundo, la visita nella stupendacattedrale, quasi a picco sul mare,dove un eccellente cicerone, il par-roco don Nicola Maria Napolitano,responsabile dei beni culturalidell’Arcidiocesi. Il quale ci ha de-liziato con il suo dotto e forbitoeloquio, parlandoci delle vicissi-tudini dell’antica chiesa, ma anchedi altri argomenti, compresi quelliriguardanti l’antica comunitàebraica. Si è parlato, dunque, delpassato e del presente. Ma anchedel futuro. Lo attesta in manierainequivocabile la foto ricordo che,insieme con il parroco, ritrae i gi-tanti accanto al manifesto “Endpolio now”, come dire che siamoorami agli sgoccioli del grandeimpegno rotariano. E anche il no-stro presidente Oricchio è scesoin campo con una ricca sporta ditarallini allo scopo di raccoglierealtri fondi pro polio. •

la voce dei clubBARI - BARI CASTELLO

Distretto 2120 - Puglia Basilicata56 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

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RC Bari SudInterclub

Incontro conl’ambasciatoreitaliano inGran BretagnaCarmen Russo

“Il semestre di Presidenza italianadell’UE: la collaborazione tra Italiae Gran Bretagna in tema di disoc-cupazione giovanile” è il titolodella relazione che l’Ambasciatored’Italia in Gran Bretagna, S.E.Pasquale Terracciano, ha tenutodurante la riunione organizzata,il 19 settembre 2014, presso l’HotelPalace, dal Rotary Club Bari Sudin Interclub con i Rotary ClubsBari Ovest, Bari Castello e BariMediterraneo. Dopo i saluti di ritoa tutte le Autorità presenti e le co-municazioni del segretario GennaroRanieri la parola è passata al Pre-sidente Francesco D’Alessandroper la presentazione e l’introduzionedell’Illustre Relatore. Il dott. Pa-squale Terracciano, dopo una lungae brillante carriera diplomatica,nel maggio 2013 ha assunto l’in-carico di Ambasciatore d’Italia inGran Bretagna, è sposato con laSignora Karen (che per l’occasionelo ha accompagnato), ha tre figlied è socio onorario del Rotary ClubNapoli Flegreo. L’Ambasciatoreitaliano a Londra ha parlato dellagrande attenzione che il RegnoUnito pone nei confronti dell’Italiae con riferimento agli investitoriha specificato che quest’ultimi con-fidano nella serietà degli italiani,nella loro volontà di fare le riformenecessarie e nella possibilità di riu-scirci. Si palesa, dunque, una gran-de apertura di credito che troveràconferma nella graduale ed effettivarealizzazione delle riforme strut-turali. La crescita, ossia il molti-plicatore, può essere creato da unapolitica virtuosa che si caratterizza

per la sussistenza di due filoni diazione principale: uno è quello delcompletamento del mercato uniconel settore dei servizi, dell’energiae del digitale (che sono tutti molti-plicatori di crescita), e l’altro filoneè quello del commercio interna-zionale. È in corso di negoziatotra l’Unione Europea e gli StatiUniti un ambizioso accordo com-merciale di libero scambio il TTIP(Transatlantic Trade and Inve-stment Partnership) che consistenella creazione di un mercato tran-satlantico unico con standards co-muni e con tariffe azzerate. Haconcluso la riunione il GovernatoreDistrettuale Rotary 2120, Prof.Luigi Palombella, il quale ha fattodelle significative riflessioni sulfuturo delle giovani generazioniin questo momento di grave crisieconomica segnato da dati di di-soccupazione giovanile sempre piùallarmanti. Il Governatore ha ri-badito l’esortazione di Gary Huang:“ Light up Rotary”, “Accendi laluce del Rotary”, cioè di accenderela luce di speranza nei giovani cheormai sconfortati e privi di certezzenon sperano più e non vedono da-vanti a sé alcun futuro. L’invito,dunque, è quello di essere “co-struttori del bene comune”, propriocome recita il motto distrettuale, edi sviluppare concretamente pro-getti e attività rotariane basatesulla solidarietà intergenerazionalee rivolte con grande forza alle gio-vani menti del nostro Paese. •

RC Bari Sud

Laterza el’editoria nelmondo digitaleMichele Sarra

Il Rotary Club Bari Sud ha dedicatola serata del 15 settembre 2014 aduna interessante relazione di ap-profondimento sul tema dell'in-fluenza delle tecnologie digitali nelsettore dell'editoria tenuta dallaDott.ssa Federica Dentamaro dellacasa Editrice Laterza. Dopo i salutidel Presidente del club, FrancescoD’Alessandro e l’intervento di Lino

Pignataro, Assistente del Gover-natore, nel corso della serata, larelatrice ha illustrato come le tec-nologie digitali abbiano influenzatole diverse fasi della filiera produttivaeditoriale: progettazione, realizza-zione e diffusione del prodotto edi-toriale. Le tecnologie digitali stannoprofondamente innovando l’attivitàeditoriale, a cominciare dalle fasidi progettazione dei contenuti. Allastruttura lineare a cui eravamoabituati si è infatti affiancata quellacosiddetta ipertestuale, che spessoè anche multimediale: la possibilitàdi integrare audio e video in untesto apre scenari di sviluppo forsepiù complessi da elaborare, ma ric-chi di potenzialità. I libri sono oggidiffusi anche in formato digitale:gli ebook, che si possono scaricareda Internet e leggere su ebookreader e tablet. E’possibile realizzareebook ipertestuali e multimediali,come gli iLibra, di recente pubblicatida Laterza in collaborazione con“Repubblica”. Internet ha cambiatoil modo di vendere e acquistarelibri. Webstore come IBS o Amazonhanno una potenziale clientela dicentinaia di migliaia di utenti esono quindi in una posizione divantaggio rispetto agli editori, acui spesso riescono a imporre rigidecondizioni contrattuali. Il web hain compenso ampliato gli spazi dicomunicazione per gli editori, chetramite siti web ed email possonooggi gestire con maggiore autono-mia i propri messaggi promozionalie verificarne l’efficacia con appositisistemi di monitoraggio. Uno stru-mento di marketing potentissimoè costituito dai social network, chepermettono agli editori di interagiredirettamente con i lettori. Esistonosocial network espressamente de-dicati ai libri e alla lettura: gliiscritti possono scrivere recensioni,scambiare opinioni con altri utenti,organizzare gruppi di discussione.Le due piattaforme più diffuse,Goodreads e aNobii, sono state direcente acquisite rispettivamenteda Amazon e da Mondadori. La-terza si appresta a mettere in lineaLEA (Libri E Altro), una piatta-forma social che sul modello diSpotify permette lo streaming deilibri e la condivisione della lettura.Gli abbonati a LEA potranno leg-gere, sottolineare e commentare itesti, accedere a contenuti specialie interagire con gli altri utenti econ gli autori. •

RC BarlettaInterclub

Omaggioall’Armadei CarabinieriSandro Attolico

Nella sala conferenze del Brigantino2, i Club hanno celebrato i 200anni dalla nascita dell’Arma deiCarabinieri. Alla cerimonia eranopresenti l’Assistente del Gover-natore del Distretto 2120 MarioFucci; il Vice Prefetto della Pro-vincia BAT, Dott.ssa G. Cazzella;il Presidente della Provincia BAT,Dott. F.sco Ventola; il Gen.GaetanoNanula, Il Col.Maurizio Favia,nuovo Comandante Guardia di Fi-nanza Barletta; il Col. Nicola Serio,nuovo Comandante dell’82° RGTFanteria “Potenza” di Barletta; ilDott.F.sco Barracchia, Presidentedell’Ass. Carabinieri in Congedodi Barletta; i Presidenti dei Clubdi Trani e Canosa, oltre ai numerosiSoci del sodalizio barlettano. IlPresidente Gen.Carmelo Manca-rella, dopo aver ringraziato i nu-merosi ospiti, si è soffermato inmodo particolare sul termine “Fe-deltà” del quale l’Arma ne ha fattoe ne fa quotidianamente una ban-diera: “Nei Secoli Fedele” è il suomotto araldico; “Virgo Fidelis” neè la Patrona;”La Fedelissima” è ilnome dato alla sua marcia d’or-dinanza. Relatore della serata èstato il Gen.Claudio Vincelli, Co-mandante della Legione PugliaCarabinieri Bari, il quale dopo unabreve illustrazione con slides ricchedi informazioni e testimonianzestoriche (a partire dal 1814), si èsoffermato su quella che è l’attualeorganizzazione dell’Arma, nonchésulla sua capillare diramazione ter-ritoriale. Particolare interesse hasuscitato la rappresentazione sta-tistica, distinta per le province pu-gliesi, delle varie patologie crimi-nose: rapine, scontri a fuoco, reaticontro l’ambiente, reati contro lepersone, etc.. così come le diversecompetenze in tema di vigilanza econtrollo, di prevenzione e repres-sione dei reati contro l’ambiente,di tutela del patrimonio artistico e

57Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

la voce dei clubBARI SUD - BARLETTA

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la voce dei clubBARLETTA - BISCEGLIE

Distretto 2120 - Puglia Basilicata58 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

culturale. Dopo la relazione delComandante Vincelli, sono inter-venuti il Presidente della ProvinciaBAT, Dott.Ventola e il Vice PrefettoVicario Dott.ssa Cazzella, i qualihanno ringraziato l’Arma dei Ca-rabinieri per la vicinanza alle Isti-tuzioni, ai cittadini e per i lusin-ghieri risultati a tutela della serenitàe democrazia del territorio tutto.Infine, il Presidente della Associa-zione Carabinieri di Barletta Bar-racchia, si è soffermato sulla storiadell’Associazione in modo parti-colare, egli ha sottolineato il con-tributo, anche di sangue, che l’Ar-ma ha dato in quella che è passataalla Storia come la “ResistenzaBarlettana” nella quale furonotrucidati inermi cittadini tra iquali sei Vigili Urbani, già Ca-rabinieri, a ridosso del Palazzodelle Poste in Piazza Caduti. Hachiuso la serata l’Assistente delGovernatore, il Dottor Mario Fuc-ci, il quale - oltre che a porgere isaluti ed i complimenti del Go-vernatore Luigi Palombella peressere stato, il R.C. di Barletta,l’unico, nel’ambito del Distretto,ad aver organizzato una seratadedicata all’Arma dei Carabinierinel suo Bicentenario - ha esplicitatoi complimenti all’Arma per i ri-sultati ottenuti e ha formulato gliauguri di una sempre maggiorecollaborazione sinergica tra le Isti-tuzioni, i cittadini e i rappresen-tanti delle Forze dell’Ordine. •

RC Barletta

RicercaBiopsicociberneticaSandro Attolico

Il 16 ottobre 2014, nella sala con-ferenze del Brigantino 2, successodi pubblico all’evento organizzatodal Rotary Club di Barletta conPresidente Carmelo Mancarella.Lapresentazione del libro “Manuale

Teorico-Pratico di Ricerca Biopsi-cocibernetica (Cafagna Editore2014) dello studioso di fama in-ternazionale, Michele Dinicastro,ha costituito una straordinaria oc-casione di divulgazione delle in-triganti indagini compiute nel suolaboratorio su fenomeni oggi ancoraritenuti inspiegabili. La serata,presentata dal geologo ed autoreAlfredo De Giovanni, ha riservatonon poche sorprese per l’eterogeneouditorio. Oltre alla esposizionedelle rigorose metodologie d’inda-gine adottate nello studio delle in-terazioni cognitive “anomale” (te-lepatia, chiaroveggenza, precogni-zione), Dinicastro ha anche rela-zionato su alcuni casi apparizionaliche hanno “stuzzicato” partico-larmente l’interesse della platea.Numerose le domande del pubblicosu avvenimenti vissuti in primapersona, che hanno ricevuto lepuntuali risposte da parte del re-

latore; quest’ultimo, spesso, inter-rogato e affiancato da De Giovan-ni.E’ stato interessante conoscerele ricadute delle indagini in terminidi intelligence e di ritrovati tecnici.Ad esempio, la realizzazione deiREG (Random Event Generator),strumenti quantistici ad interfacciainformatica sviluppati dai ricer-catori della Princeton University,che consentono di sperimentarel’interazione mente-materia, ovverola capacità della mente di modificarelo stato di quiete o di moto dei si-stemi fisici. Come pure la vicendastorica collegata all’invenzione del-l’elettroencefalogramma, ideato dalmedico tedesco Hans Berger (1873-1941) negli anni venti dello scorsosecolo, proprio per studiare un fe-nomeno telepatico occorso tra luie sua sorella.Si è anche parlato dei preziosi con-tributi forniti da diversi scienziatidi fama mondiale che si sono inte-ressati a questo ambito di studi :Charles Richet (1850-1935), premionobel per la medicina nel 1913,Brian Josephson (1940), premionobel per la fisica nel 1973, il fisicoteorico francese, Olivier Costa deBeauregard (1911-2007), etc. Hachiuso la serata il Presidente Man-carella, soddisfatto dell’interazionetra il relatore ed il pubblico. •

RC Bisceglie

Festadella scuolaall’insegna dellainternazionalitàMassimo Cassanelli

È stata l’internazionalità il filoconduttore della tredicesima edi-zione della Festa della Scuola or-ganizzata dal Rotary Club Bisceglielo scorso 18 settembre, durante laquale sono state conferite borse distudio ai migliori neodiplomatidelle quattro scuole superiori bi-scegliesi: Tommaso Clemente, Gian-carlo Occhionigro, Roberto Del-l’Orco, Samira Ben Hiba. Intervi-stati da Nadia Di Liddo, socia RCBisceglie, e dal presidente del Ro-taract Club Bisceglie Fabrizio DiTerlizzi, i quattro hanno raccontatole loro storie, i loro progetti, le loroaspirazioni, dimostrando prepara-zione, tenacia e determinazione.Ospite d’onore della serata è statoil Prof. Luca Gallo, GovernatoreNominato del Distretto Rotary2120 per l’anno 2016-2017 e pro-fessore ordinario di educazionecomparata presso l’Università degliStudi di Bari, che ha sapientementemesso a confronto il sistema for-mativo italiano con quelli di altripaesi europei ed extraeuropei spessopresi a riferimento in ambito edu-cativo, tra cui quello finlandese,quello tedesco e quello americano.Quanto enunciato dal prof. Galloha trovato conferma nelle testimo-nianze di tre giovani biscegliesiche hanno frequentato il quartoanno di liceo all’estero: Anna DiGioia e Roberta Padalino negliStati Uniti d’America, GiuseppeRana in Cina. Intervistati da Mau-rizio Simone, giovane socio RCBisceglie e globetrotter, hanno fattoemergere le peculiarità delle espe-rienze vissute: lo spirito di gruppoe l’attenzione alle attività associativee sportive negli USA, il fortissimosenso di disciplina in Cina. Racconticoloriti e ricchi di ironia e ilaritàche hanno entusiasmato il nume-roso e qualificato pubblico presentein sala, con la sorpresa finale di

una pergamena cinese sulla quale,con l’acqua, Giuseppe Rana hascritto in ideogrammi “Amo l’Ita-lia”. Tra tutti i neodiplomati conil massimo dei voti, destinatari diun Attestato di Merito, sono statepoi sorteggiate altre borse di studioper la partecipazione a corsi di lin-gua inglese. A concludere la serataè stato Paolo Silvano De Gennaro,assistente del Governatore LuigiPalombella, che ha espresso il suoplauso all’iniziativa sapientementecoordinata dal presidente del RCBisceglie Giovanni Cassanelli. Ap-puntamento a settembre 2015 perla quattordicesima edizione dellaFesta della Scuola. •

Dialogomedico-pazientein oncologiaGiovanni Cassanelli

Ottobre è per il Rotary il mesedell’Azione Professionale, ma è an-che il mese della prevenzione on-cologica: l’idea di mettere in sinergiaun’eccellenza professionale del ter-ritorio con l’esigenza di prestareun importante servizio di caratteresociale è stata alla base dell’inizia-tiva tenutasi lo scorso 9 ottobre,in interclub con la locale sezionedella Fidapa, presso l’Hotel Salsellodi Bisceglie. Relatore è stato il dott.Nicola Sasso, oncologo, dirigentemedico presso gli Ospedali Riunitidi Foggia, che ha tenuto una effi-cacissima conversazione sul tema“Salute e prevenzione: dialogo tramedico e paziente in oncologia”,nel corso della quale, con una chia-rezza oltremodo significativa inconsiderazione della delicatezzadell’ambito di cui si trattava, si èsoffermato in particolare sui car-cinomi della mammella e del pol-mone, nonché sull’efficacia dellepiù recenti cure disponibili. Padrinodella serata è stato il GovernatoreEmerito, nonché socio onorario delclub di Bisceglie, prof. TommasoBerardi, il quale, Maestro di scuola

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59Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

la voce dei clubBRINDISI VALESIO - FOGGIA

e di vita del dott. Sasso, ha rimar-cato l’importanza degli aspettilegati all’accompagnamento del pa-ziente oncologico da parte del medicoche, attraverso le sue auspicabilidoti di umanità, deve sostenereanche moralmente l’ammalato aiu-tandolo ad affrontare il suo difficilepercorso. Non a caso, un momentoessenziale della serata è coincisocon l’intervento della Presidentedell’APLETI (Associazione Puglieseper la Lotta alle Emopatie e ai Tu-mori Infantili), dott.ssa Monia Pin-zaglia, e con la giornalista delTGnorba24, dott.ssa Francesca Ro-dolfo, testimonial dello spot attra-verso la trasmissione del quale Te-lenorba sostiene l’associazione chemira, mediante una pluralità diazioni (a carattere sportivo, musicale,ricreativo) a supportare, presso ilreparto di oncoematologia infantiledel Policlinico di Bari, i piccoli pa-zienti e le loro mamme, in modo daricreare intorno a loro un contestoil più possibile affine a quello do-mestico e familiare. Alla relazionedel dott. Sasso è seguito un ampiodibattito che ha permesso al foltopubblico presente di approfondirealcuni degli aspetti più significativilegati a una tematica tanto delicataquanto di estrema attualità. •

RC BrindisiValesio

GiovanipremiatiMimma Piliego

Il Rotary Club Brindisi “Valesio”il 27 settembre 2014 ha premiatoquattro giovani eccellenze brindisineche si sono realizzate in quattrodifferenti ambiti: Francesco Milizia,Miriana Morciano, Luca Maglio eRuben Balestra. Il mese di settembrenel calendario rotariano è dedicatoalle nuove generazioni. Le nuovegenerazioni sono una fonte preziosa

di energia, passione ed entusiasmo.Per attrarre giovani al Rotary, oc-corre essere audaci, occorre raccon-tare loro, la storia di un esercito di1,2 milioni di rotariani mobilitatiin tutto il mondo che “ servono aldi sopra di ogni interesse personale”.Il Rotary Club Brindisi “Valesio”, anche in quest’anno rotariano,con-tinua a collaborare con gli IstitutiScolastici locali e con i giovaniportando confronto, entusiasmo enuove idee. Alla serata è intervenutoil Dirigente Scolastico dell’ITISMaiorana di Brindisi prof.re Sal-vatore Giuliano che ha descritto, aipresenti in sala, i progetti realizzatidal suo Istituto Scolastico. Il progettopiù famoso conosciuto sia a livellolocale che nazionale è il progetto “BOOK IN PROGRESS.” I giovani,accompagnati dai loro familiari,hanno espresso attraverso paroled’entusiasmo la gioia di essere statipremiati e hanno ringraziato il Ro-tary Club Brindisi Valesio per averorganizzato una serata a loro dedi-cata. Miriana Morciano anno 1997studentessa dell’ITIS Maiorana diBrindisi giovane promessa dellascherma italiana. La giovane atletaè riuscita a conquistare diverse finalinazionali di categoria. Convocatadal Commissario Tecnico della Na-zionale di spada, Sandro Cuomo, apartecipare agli allenamenti azzur-rini che hanno avuto luogo dal 1settembre al 9 settembre 2014. LucaMaglio anno 1996 studente di Chi-mica Industriale presso l’ITIS Ma-iorana di Brindisi di se stesso dice:nel mio percorso di studente già al-l’età di 14 anni ho iniziato ad inte-ressarmi alla musica ed a scriveretesti in particolare genere RAP, in-cidendo più di 25 brani. Il nomed’arte è BLADE. Ha partecipato amolti eventi come il Tour music fe-stival, arrivando in semifinale, allasagra gastronomica di Brindisi e alCantagiro. Francesco Milizia, stu-dente dell’ITIS Maiorana, è il gio-vane talento digitale che ha portatol’Italia sul podio conquistando lamedaglia d’argento alla ventiseiesimaedizione delle Olimpiadi Interna-zionali d’Informatica 2014 a Taipei,Taiwan. Ruben Balestra, nato aBrindisi il 19 novembre 2004 fre-quenta la quinta elementare allaDon Milani di Brindisi. Pratica ilTaekwondo dall’età di cinque anni.Il suo istruttore è Cosimo Spinelli.Dal 2013 è mezza cintura nera. Havinto 20 medaglie d’oro. Nel mesedi maggio 2013 è diventato Cam-pione Italiano ai campionati italianitenutosi nella città di Roma. La se-rata è stata presentata dalla inte-ractiana Dalia Piceci. •

RC Foggia

GiuseppeRosati, uomoenciclopedicoAntonella Quarato

Calorosa partecipazione di amici ro-tariani ha inaugurato la ripresa del-l’anno 2014-15, dopo la pausa estiva,il 25 settembre all’Hotel Cicolella.In perfetta armonia con la lineaguida che il Presidente Giulio Treg-giari ha riassunto nel suo motto “essere quel che si è”- dare risaltoalle eccellenze locali e promuoverela cultura del “ rimanere sul territorioper averne cura e valorizzarlo”-, èl’intervento del Past President, avv.Francesco Andretta su GiuseppeRosati nel bicentenario della morte.Al suono della campana seguonogli Inni e la Preghiera del Rotarianoe il presidente, dopo i saluti di rito eil benvenuto ai numerosi ospiti, siprepara ad accogliere la nuova socia,la dottoressa Monica Bonassisa, -laureata in scienze geologiche e at-tualmente Direttore Generale e Am-ministratore Unico della BonassisaDrilling Company -, per la cerimoniadel giuramento e della consegna deldistintivo. Nel mese dedicato alleNuove Generazioni si parla di Ro-taract e della pregevole iniziativa,in parte finanziata dal Rotary ClubFoggia, di questi nostri giovani pienidi idee, entusiasmo e grinta, direcarsi nelle zone colpite dall’allu-vione per aiutare concretamente aspalare il fango e a ripulire case,strade, negozi e dare un sostegnonon solo materiale ma anche confortoe incoraggiamento. Testimone diquesta due giorni di solidarietà unvideo che è proiettato all’inizio dellaserata.(youtube.com/watch?v=W7UQ1FzOGV0) Interessante e accat-tivante, ricca di aneddoti e curiosità,puntuale da un punto di vista storicocon adeguata documentazione, larelazione del Past President Fran-cesco Andretta sulla figura di Giu-seppe Rosati, uomo enciclopedico!E tale risulta davvero dalle paroledel relatore che, in un excursussulla vita e le opere del noto perso-naggio foggiano, evidenzia le nonpoche, branche del sapere (e nonsolo) nelle quali Rosati si è rivelato

un’eccellenza! Partendo dai tristiepisodi dell’infanzia e della suaprima formazione, Andretta ci pre-para a comprendere, in un certosenso, la personalità di un uomodal carattere scontroso e incline alrisentimento, fondamentalmentesolo ma con un amore per lo studioed il sapere, una curiosità e una ge-nialità di fondo che lo rendono unodei personaggi di spicco del periodoin cui vive e che gli permetterannodi lasciare un segno profondo nellacultura italiana ed europea e nellanostra città. Ma -e ci ricongiungiamoal motto del presidente-, nonostantequesta cultura eclettica, una famainternazionale e una genialità pro-iettata verso l’innovazione, Rosatinon avverte la necessità di ampliareulteriormente i suoi orizzonti al-lontanandosi da Foggia e FrancescoAndretta termina proprio con unacitazione del Newton pugliese: “Inquanto a me, che nato sono in unacittà assai piccola, per impedire chediventi ancora più piccola, amo dirimanervi ». •

Bentornatoa casaGiulio Treggiari

Sabato 18 ottobre il Rotary Clubdi Foggia, alla presenza di autoritàcivili, militari e religiose, ha inau-gurato la statua “Ritorno a Casa”dono del Club alla città di Foggianel corso delle celebrazioni delsessantesimo anno dalla fonda-zione.Alla cerimonia ha partecipato ilGovernatore del Distretto 2120Luigi Palombella accompagnatodalla gentile sig.ra Anna e nu-merosissimi rotariani e cittadini.La statua, realizzata dal maestroLeonardo Scarinzi, raffigura unanonimo viaggiatore che, giuntoalla stazione ferroviaria di Foggia,percorre l’antistante piazzale Vit-torio Veneto e volge lo sguardoverso la città. Nel discorso inau-gurale il Presidente Giulio Treg-giari ha voluto dare le motivazionesia della scelta che del dono: omag-

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la voce dei clubFOGGIA UMBERTO GIORDANO - GALATINA MAGLIE TERRE D’OTRANTO

Distretto 2120 - Puglia Basilicata60 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

gio a chi ritorna ed anche a chiresta perché le città hanno bisognodelle proprie eccellenze e delle pro-prie intelligenze; omaggio a chiuna casa l’ha dovuta abbandonareforzatamente con la speranza ditornarci in condizioni più favore-voli o di trovarne finalmente altra;omaggio alla vocazione ferroviariadi Foggia e ricordo dei terribilibombardamenti del 1943 che pro-prio in quei luoghi hanno mietutomigliaia di vittime civili. Ha anchesottolineato come la scelta di una“statua da strada” fosse voluta siaper inserire l’elemento artisticonel tessuto urbano (come in mol-tissime altre città), sia perché rap-presenta non un monumento maun elemento dinamico e sia comesegnale di integrazione: non acaso la custodia della statua èstata affidata ai Fratelli della Sta-zione, lodevole gruppo di volontariche si occupano della prima acco-glienza. Nell’occasione in favoredi tale meritevole associazione ilR.C. Foggia ha effettuato una do-nazione per contribuire all’arredodi un dormitorio di prima acco-glienza. Ha quindi ringraziato siala precedente che l’attuale Am-ministrazione Comunale per l’aiu-to nella realizzazione del progetto.L’intervento del Governatore LuigiPalombella è stato particolarmentesignificativo. Egli ha sottolineatocome i services in favore dellacittà ci riportano agli albori delRotary: infatti il primo service fula dotazione di arredo urbano.Inoltre ha segnalato come il valoredell’accoglienza sia da perseguiree che il diverso e l’estraneo devonodiventare una risorsa per le co-munità. Ha invitato i rotarianiad “uscire” dai Clubs ed a colla-borare con le istituzioni in favoredel territorio. Ha quindi preso laparola Luigi Miranda, presidentedel Consiglio Comunale e rappre-sentante dell’AmministrazioneComunale, che ha lodato l’inizia-tiva ed accettato, a nome dellacittà, il dono.E’ stata quindi scoperta la statuatra gli applausi dei numerosissimiintervenuti. Piace raccontare come,sin da dopo l’inaugurazione, lastatua è meta di continue visite eche la comunità l’ha già accoltacon benevola simpatia. •

RC FoggiaU. Giordano

Progetto“L’Officinadel giocoche non c’è”Rosario Palumbo

Nutrita partecipazione di pubblicoe mass-media alla conferenza stampadi presentazione del progetto di so-lidarietà <Sotto una buona stella>, sostenuto dalla Banca della Cam-pania, per la promozione socio-cul-turale e di riabilitazione dei bambinidiversamente abili, tenutasi giovedì4 settembre nella sede ASSORI diFoggia. Nell’ambito dell’iniziativaè stato presentato, dal Presidentedel Club Foggia “U. Giordano”Paolo Di Fonzo, il progetto “L’Of-ficina del gioco che non c’è” , allapresenza del Direttore Generale An-tonio Rosignoli, del Vice-SindacoFrancesco D’Emilio, dell’Ass.re allaP.I. e Politiche Educative Carla Ca-labrese e del Presidente ASSORICostanzo Mastrangelo. Tale pro-getto, approvato dall’apposita Com-missione Distrettuale, è stato ideatoe concepito in continuità con le ini-ziative già realizzate negli anniscorsi, volte a dispiegare sul territorioquel ruolo di promozione sociale edi solidarietà che sono indirizzi fon-danti della filosofia rotariana ed inperfetta sintonia col motto del Go-vernatore Luigi Palombella “co-struttori del bene comune “. “L’of-ficina del gioco che non c’è” , lungidall’essere una ludoteca tradizionale,si propone di realizzare uno spaziodestinato a bambini normodotati eportatori di disabilità, in un sistemainclusivo e flessibile, idoneo a pro-muovere una virtuosa interazionecon i soggetti più indifesi, in un’etàscevra da ogni forma di pregiudizio.Le attività saranno svolte in orariextracurricolare e rivolte ad alunnidella Scuola di Istruzione Primaria“OASI” di Foggia insieme a bambinidella comunità territoriale. Gli spazidell’Officina saranno allestiti nellasede dell’AS.SO.RI ONLUS, par-tner del progetto; una moderna

struttura ideata e condotta con am-mirevole ed instancabile abnegazionedal dott. Costanzo Mastrangelo,primario di pediatria degli OO.RR.di Foggia, socio e past-president delClub Foggia “U. Giordano” , insi-gnito di PHF. La struttura ASSORIè impegnata da oltre un trentennioa favorire l’inserimento di bambiniportatori di disabilità in contestiscolastici e sociali normali. Luogo,clima e contesto culturale giusti,quindi, per l’implementazione dell’Officina, il cui obiettivo è quello disoddisfare i bisogni ricreativi diogni diversità, in perfetta osmosicon i soggetti normodotati, stimo-lando ciascuno ad esprimersi al me-glio, attraverso l’allestimento di an-goli di curiosità e di sperimentazione,quali il teatro dei burattini, le ombrecinesi, la panca luminosa, l’angolodei travestimenti, l’angolo musicale,l’angolo artistico espressivo, l’angolodel movimento. Non, quindi, ludo-teca tradizionale, ma “officina” doveinventare e reinventare, le attivitàludiche. L’Officina del gioco chenon c’è, appunto! •

RC GalatinaMaglieTerre d’OtrantoInterclub

1° InternationalSummerCampGiuseppe Garrisi

In una splendida serata, nella festosaed elegante cornice di “ Villa Vil-lani”, messa a disposizione da PietroVillani, uno dei soci fondatori delClub Galatina Maglie Terred’Otranto, e da sua moglie Adriana,si è concluso il primo “Camp In-ternazionale” organizzato dal Di-stretto 2120. L’ evento è stato cele-brato alla presenza del Governatore

Luigi Palombella, dei cinque pre-sidenti dei Club salentini,( IsabelleOzstasciyan, Francesco Occhinegro,Antonio Di Leo, Cesare Sabato eGianfranco Manco), del Commo-doro della Flotta Sud-Est GiuseppeGarrisi, della Console Turca in Pu-glia Pinar Ugursal Bolognini, delProcuratore Capo del Tribunaledeiminori di Lecce Dott.ssa MariaCristina Rizzo, del ProcuratoreAggiunto Antimafia di Lecce DottorAntonio De Donno e di alcuniospiti tra cui la Prof.ssa Alizia Ro-manovic. La formula dell’ospitalitàa nove ragazzi (6 femmine e 3 ma-schi) di età compresa tra i 17 ed i19 anni, provenienti da diversipaesi: Estonia, Finlandia, Irlanda,Romania, Russia, Sud Africa eTurchia, che nel loro viaggiare inSalento, sono stati accompagnatisempre da Federico Vergine. E ilPresidente Gianfranco Manco hasottolineato, come il risultato rag-giunto sia stato il frutto dell’impe-gno e della collaborazione delle fa-miglie ospitanti: Piero ed AdrianaVillani, Pierantonio e Lucia Garrisi,Alberto e Flora De Pascalis, Fabioe Gabriella De Pascalis, Giuseppeed Antonella Vergine, Rita e PaoloValletta. Nel suo intervento, il Go-vernatore Luigi Palombella, facendoriferimento al motto della rivolu-zione francese: “libertè, egalitè, fra-ternitè”, ha affermato che lo scopofondamentale del Rotary è quellodi assicurare la pace tra i popoli eche tale pace si potrà raggiungerequando saremo in grado di assicu-rare la fraternità.Un camp internazionale, ha proprioil compito di creare quello spiritodi fraternità che unisce tra loropopoli amici, ossia creare un senti-mento profondo all’interno di unrapporto caratterizzato da tensionee dimensione emotiva. La fraternitàè un concetto filosofico profonda-mente legato all'ideale di libertàed uguaglianza. Il Governatore,dopo aver lodato il Club di Galatina,per il suo impegno e per la realiz-zazione del “campus” che ha ri-chiamato sul nostro Distretto l’at-tenzione di Andrea Cremoncinipresidente del Multidistretto Ita-liano, ha voluto conoscere tutti igiovani partecipanti, ricordandocome il proprio motto sia “ Co-struttori del bene comune”, affer-mando che il bene comune si realizza

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61Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

la voce dei clubGALLIPOLI - LECCE

a partire soprattutto dalle nuovegenerazioni. Particolarmente emo-zionante è stato il saluto di OctavianIosif, ospite della famiglia Villani,che abbracciando tutti ha detto: “Voi fate parte della mia vita, viporterò sempre nel cuore ed ho giàdetto ai miei genitori che voglioavere quale mio ospite Corrado cheio sento come un fratello”. •

RC Gallipoli

Visita delGovernatoreGiuseppe Ruggero Negro

Compresenti autorità rotariane edi PDG prof. Riccardo Giorginoed il dr. Marco Torsello, si è dipa-nata il giorno 13 settembre 2014la visita del governatore al RCGallipoli, nella splendida cornicedel prestigioso G.H. Costa Brada.Si è discusso dei progetti e deiservice intrapresi dal club perl'anno rotariano in corso. L'en-tusiasta e vulcanico presidentedel Club di Gallipoli, dr. AntonioDi Leo, per l'occasione ha avutoparole di vivo apprezzamento perla figura del prof. Luigi Palombella,interpretandone il pensiero: "ilnostro governatore ha un inno-vativo metodo di ragionamento-ha rimarcato l'oratore- "ogni que-stione deve essere esaminata dapunti di vista paralleli e distintiche poi finiranno col fondersi,pro-ducendo copiosi frutti,risultantidal processo della loro sintesi.Così ad esempio il Rotary si sin-tetizza con il processo storico dicontinuità e discontinuità deglieventi solo se mette a frutto lapropria rete di differenti profes-sionalità per il bene sociale; altroesempio è dato dalla interpreta-zione del motto internazionale"Accendi la luce del Rotary “ siaorientale, riferentesi alla filosofiadi Confucio, che ribadisce "esserepreferibile accendere un piccololume che restare nella totale oscu-rità”, che occidentale e cristianadella luce come simbolo di vita,delcreato ed, in senso lato, di bene.Fondendo questi due concetti siperviene alla loro sintesi: il Rotary

non ha da essere una luce staticacome quella di una lampada, bensìuna luce in movimento; ovvero irotariani devono farsi parte attivaper migliorare la società,venendoincontro ai bisogni materiali edimmateriali di chi versa in diffi-coltà, facendosi costruttori delbene comune. Altro esempio èdato dall'esame della vita stessa,in cui, nel pensiero del governatore,il piano esistenziale contingenteed immanente si intreccia, fon-dendosi, con quello trascendente,ovvero con quello della spiritualitàe degli angeli custodi. Dalla sim-biosi di questi due piani nascel'utopia: il palcoscenico dei nostrisogni e delle nostre aspirazionida rivolgere al bene sociale che cisi deve impegnare a realizzare"aiutiamo l'aurora a nascere”-esortava l'inattingibile don ToninoBello. E noi Rotariani, seguendol’insegnamento di Palombella, ab-biamo provato a fondere due pianidifferenti: quello legato al mottointernazionale"Accendi la lucedel Rotary"con quello del nostroillustre mentore:" Costruttori delbene comune". Ne risulta la sintesiche recita: "è necessario dare amoreper avere una società migliore".Il dare disinteressato,infatti,costi-tuisce la migliore forma di comu-nicazione con i propri simili,ancheperchè,secondo un anticodetto,"l'amore che esce dallaporta,inaspettatamente,e spessoin altra forma imprevista,rientradalla finestra" quanto viene donatopuò non essere corrisposto nellostesso modo,ma ciascuno ha tempie modi per ricambiare l'amore ri-cevuto”. La proficua serata si èconclusa in un piacevole clima diamicizia, facendoci sentire tutti...un tantinello migliori. •

Regata velica"Rotary CupGovernor”Giuseppe Ruggero Negro

"Albo signanda lapillo", la datadi domenica 14 settembre 2014,cheha visto la celebrazione della VII^edizione della regata velica "Rotary

Cup Governor" nell'edenico brac-cio di mare immerso in una maliadi turchese,antistante il luminosocircolo della vela di Gallipoli. Lecondizioni meteo erano perfette,conun piacevole refolo di fresco mae-strale che rendeva terso il cielo edincrespato il pelago, in una asso-lata e calda giornata settembrina.Deus ex machina dell'evento èstato il giovane e solare presidentedel RC di Gallipoli, dr.AntonioDi Leo,ben coadiuvato dal brillantepresidente del circolo della veladi Gallipoli dr.Michele de Simone.Insieme hanno saputo felicementecogliere l'ottimo esito di tale ma-nifestazione sportiva, con l’aiutoofferto da sponsor e con il patro-cinio del comune di Gallipoli,de-clinando in un autentico spiritodi amicizia lo sport con la solida-rietà. I proventi della regata infattisaranno devoluti al reparto pe-diatrico dell'ospedale di Gallipolie concorreranno all'acquisto diuna lampada per fototerapia ne-cessaria per il trattamento del-l'ittero neonatale. Numerosi,comenelle precedenti edizioni sono statii gruppi partecipanti di diverseclassi nautiche. Rimarchevole l'in-tervento,al momento della pre-miazione,di autorità rotariane:inprimis il governatore del distretto2120, prof. Luigi Palombella,uni-tamente al PDG prof.RiccardoGiorgino,al PDG dr.Ginetto Ma-riano Mariano ed al PDG dr.Marco Torsello. Delle autorità ci-vili, si fa menzione della d.ssa An-tonella Greco,vicesindaco di Gal-lipoli,del tenente di vascello dr.Mir-ko Negro, in rappresentanza delcomandante della Capitaneria diporto di Gallipoli e la dirigentedell'Istituto Nautico di Gallipoli,d.ssa Paola Apollonio. Il Gover-natore nel premiare i vincitori,haespresso il vivo apprezzamento perquesto importante eventosportivo,sottolineando come le sfidenello sport possano essere una sa-piente metafora delle sfide che siaffrontano ogni giorno nella vita eche i gareggianti,a maggior ragio-ne,abbiano in se medesimi, lo spiritoadeguato per superare gli ostacoliche la quotidianità presenta. Il pre-sidente dr.Antonio Di Leo ha volutoribadire come il RC. di Gallipoli,nel-l'occasione,abbia agito in perfettasimbiosi con le istituzioni,con gli

sponsor e con altri enti e, cometale, questo evento sportivo si prestiad essere un ottimo esempio di si-nergie organizzative da emularein altri campi. "La regata, che hauna valenza nazionale,si proponeogni anno,-ha sottolineato l'ora-tore-anche come manifestazionesimbolica di pace,proprio perchègiocata nel mediterraneo,vetustaculla di numerose,antiche civiltàche vi si affacciano, nonchè croceviadi molteplici e diverse espressionidi arte e di pensiero”. •

RC LecceInterclub

I Club del Salentoincontranoil RC RomaMario F. Massa

Nella serata del 3 ottobre 2014 ilRC Roma, tra i decani dei Clubd’Italia avendo compiuto ben 90anni di età, ha incontrato i RC sa-lentini. Il Sindaco di Lecce, PaoloPerrone, Socio del RC Lecce, ha sot-tolineato che, alla vigilia della sceltadella capitale europea della culturaper il 2019, gara che vede in campola città di Lecce con ottime chance,incontrare il Club di Roma che èpresieduto da M.G. Licci, di famiglialeccese, è la dimostrazione dell’ec-cellenza della città del barocco e dellegame che i leccesi emigrati man-tengono con la loro terra. La Presi-dente del RC Roma, M.G. Licci, haringraziato i Presidenti e i Soci deicinque RC salentini, riuniti perl’occasione, l’Assistente del Gover-natore G. de Gennaro, il PDG L.Mariano-Mariano, presenti alla se-rata. La festa dei 90 anni del RCRoma, ha affermato la PresidenteLicci, sarà la festa della storia delRotary International in Italia. ILRC Roma organizzerà poi a Romanel mese di novembre una seratadedicata alle eccellenze pugliesi intutti i campi, dall’enogastronomiaalla produzione industriale, dall’arteallo spettacolo. I Presidenti dei Clubsalentini hanno formulato un indi-rizzo di saluto agli ospiti romani,

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la voce dei clubLECCE - LUCERA - MANDURIA

Distretto 2120 - Puglia Basilicata62 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

invitandoli ad apprezzare le bellezzee le peculiarità del Salento. In par-ticolare, F. Occhinegro, Presidentedel RC Lecce Sud, ha voluto salutaregli ospiti romani proiettando un vi-deoclip in cui si esegue una canzoneispirata al motto del Governatoredel Distretto 2120 L. Palombella emusicata su un testo scritto dalgrande religioso salentino Don To-nino Bello. I. Oztasciyan, Presidentedel RC Lecce, ha sottolineato l’im-portanza dell’amicizia rotariana edel piacere di incontrarsi in spiritodi condivisione di principi e com-portamenti, in particolare per chicome lei proviene dalla nuova Roma,la antica città di Costantinopoli,fondata con questo nome e oggi di-ventata Istanbul. G. di Gennaro,Assistente del Governatore, ha con-cluso gli interventi portando il salutodel DG L. Palombella e rimarcandoche i distretti 2080 e 2120 da tempocollaborano a importanti progettidi solidarietà. La serata è proseguitacon una convivale in cui sono statiserviti anche alcuni piatti tipici dellatradizione culinaria salentina, ispi-rata a semplicità di preparazione egenuinità di ingredienti. •

RC Lecce

Incontro conl’Ambasciatoredell’ArmeniaMario F. Massa

La sera del 20 settembre il Club haaccolto l’Ambasciatore della Re-pubblica Armena S.E. Sargis Gha-zaryan che ha parlato sul tema“Armenia, una giovane Repubblicadalla storia millenaria”. L’eventosi inserisce nel programma di con-tatti nazionali e internazionali vo-luto dalla Presidente del RC LecceIsabelle Oztasciyan Bernardinid’Arnesano. L’Ambasciatore del-l’Armenia Sargis Ghazaryan è ungiovane ambasciatore nato nel

1978 con un cv invidiabile. Hastudiato in Italia al collegio armenodi Venezia Moorat Rafael e si èlaureato all’università di Triestedove ha conseguito anche il dotto-rato di ricerca. Ha avuto vari in-carichi a livello internazionale. E’Ambasciatore della Repubblica delArmenia presso il Quirinale. Parlaarmeno, italiano, inglese, russo efrancese. La sera che è stato ospiteal nostro club ha parlato della mil-lenaria storia del popolo armenomettendo in evidenza anche i le-gami antichi tra l’Armenia e l’Italiasin dai tempi del Impero Romano.L’Imperatore Nerone incoronò aRoma nel 60 d.C. re d’ArmeniaTigrane VI, ultimo discendentedei Re di Cappadocia. Ha messoanche l’accento sul fatto che l’Ar-menia fu la prima nazione ad adot-tare il Cristianesimo come religionedi Stato nel 301 con San GregorioIlluminatore che dopo lunga pri-gionia convertì e battezzò il re Ti-ridate III. Ha parlato della difficoltàper gli armeni di essere un popolocristiano circondato da secoli dapopoli e stati mussulmani dai qualihanno subito varie persecuzioninei secoli, culminati con il geno-cidio del 1915 da parte del imperoottomano, all’epoca governato piùche dal sultano dai Giovani Turchi.Ha fatto riferimento al mancatoriconoscimento del genocidio daparte della Turchia. Ha parlatodello stato attuale del Armenia disoli 23 anni che, con molte difficoltàe soprattutto con gli investimentie le donazioni degli armeni delladiaspora, vive un periodo di svi-luppo in vari settori. Ha invitatogli imprenditori italiani ad investirein Armenia dicendo che ci sonocondizioni molto favorevoli dalpunto di vista finanziario e tribu-tario. Ha augurato buon viaggioa chi doveva partire dopo pochigiorni per l’Armenia e natural-mente ha detto di essere felice dipartecipare alla nostra riunione.Il RC Lecce ha effettuato a finesettembre un viaggio turistico cul-turale in Armenia con ampia par-tecipazione visitando bellezze sto-riche, artistiche e naturali di quelPaese, non lontano geograficamentedall’Italia, ma ancora poco cono-sciuto e non adeguatamente ap-prezzato. •

RC Lucera

Visita delGovernatoreMaria Massaro Bambacigno

Il 4 Settembre 2014, Il RotaryClub di Lucera riceve la visitaistituzionale per l’anno rotarianoin corso, del Governatore LuigiPalombella con la sua gentile con-sorte, signora Anna Lucrezia. IlPresidente in carica del Club, Dott.Prof. Romeo Fanelli, ha letto, comed’ordinanza il prestigioso curri-culum dell’Illustre ospite, ha rap-presentato il suo impegno per ilDistretto ed ha introdotto il temaportante intorno al quale sarà in-centrata tutta l’attività dell’interosodalizio, nel corso del suo mandato.Ha poi introdotto, tra il serio ed ilfaceto, com’è consono alla sua in-dole, il nuovo socio cooptato, la-sciando al Governatore la solennitàdell’investitura. Tra gli applausidei soci, delle consorti e degli ospitiintervenuti, il Dott. Roberto Carlinoha indossato per la prima volta ilsegno distintivo del Rotary. L’oc-casione, è stata il pretesto per rin-verdire, con la lettura del giura-mento, la fedeltà ai sommi valorirotariani, che non è pleonastico ri-cordare ogni volta che ci si incontra.Il Governatore Palombella, poi, havoluto, nell’illustrare il suo pro-gramma distrettuale, calarlo nelterritorio, sposando in toto il pro-gramma del Presidente Fanelli e,comunque, arricchendolo delle sueconsiderazioni. Quest’anno, infatti,il Rotary di Lucera si propone divivere il territorio, per farsi meglioconoscere e per testimoniare il bi-nomio imprescindibile Rotary-Ser-vice. Laddove ogni rotariano do-vesse mettere a disposizione delClub le sue competenze professio-nali, tanto da riuscire a realizzareil progetto “Restauro delle TermeRomane”, laddove ogni rotarianodovesse impegnarsi fino in fondoa salvaguardare il bene comune,attraverso la valorizzazione del pa-trimonio tramandato, anche con ilricorso a partnership, laddove tuttociò avvenga, per il nostro Gover-natore si sarà realizzato concreta-mente il sogno rotariano di PaulHarris, servire con spirito di fra-

tellanza e lealtà ed il suo sognoquello di lavorare per la “costru-zione del bene comune”, perché,se si serve in tal senso, si concorrealla costruzione del più ampiosogno che è la pace nel mondo.Perchè, se è vero che i valori sonoimmortali, è altrettanto vero chela loro realizzazione deve passareattraverso l’azione dell’uomo, chedeve essere una “luce accesa” nonsolo nel Rotary, ma nell’intera so-cietà, luce atta a dissolvere ingiu-stizie e diseguaglianze. Di altret-tanta importanza è l’altro temache sarà sviluppato nell’anno ro-tariano del Presidente Fanelli, che,con l’ausilio del Governatore haindetto, in Lucera, per il prossimomese di marzo, un Forum incen-trato sul ruolo della donna, qualeportatrice della sua “altruità” ri-spetto all’uomo. Il GovernatorePalombella ha, infatti, avallato laconsiderazione secondo la qualeogni donna non è l’alter ego del-l’uomo, ma proprio altro rispettoall’uomo, laddove per “altro” nonsi debba intendere né in senso mi-noritario nè maggioritario, né, tan-tomeno, egualitario; “altro” è di-verso, è complementare, è unico ecaratterizzante. Di qui, come logicaconseguenza, l’invito a cooptarepiù donne socie per il necessarioarricchimento di un Club a matriceprevalentemente maschile. •

RC Manduria

IYFR: cambiodi timone alcomando dellaFlotta Sud-EstMaria Carmela Bonelli

Il 9 settembre il R.C. Manduriaha ospitato il passaggio di timonetra il Commodoro Giuseppe Garrisied il Vice Commodoro Lucio Fa-

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63Distretto 2120 - Puglia BasilicataROTARY 2120 | NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

la voce dei clubMELFI - POTENZA OVEST - RIVA DEI TESSALI

nizza, il quale ha assunto il co-mando della Flotta Rotariana ItaliaSud-Est per il biennio 2014/2016.La cerimonia - alla quale hannopreso parte soci del Club ed iforiani,tra cui Enzo Pirato, Vice Com-modoro e Segretario operativo in-ternazionale, ed il Rear Commo-doro Francesco Mariano Mariano- è stata solennizzata dalla pre-senza dell’International Commo-dore Sergio Santi, primo italianoa rivestire la carica più alta delsodalizio internazionale, che vantaotto flotte in Italia; tra queste,ap-punto, la flotta Sud-Est. Il presi-dente Giovanni Galeandro haespresso compiacimento per il pas-saggio del timone nelle mani diun socio di Manduria, il past pre-sident Fanizza. «La flotta Sud-Est, ha affermato, è una gemmadel Rotary International. Le fel-lowships fortificano gli ideali ro-tariani di amicizia e servizio.L’IYFR(International YachtingFellowship of Rotarians) lo fa at-traverso la nautica».«Sono parti-colarmente felice - ha esordito Ser-gio Santi - di essere sullo Jonio, apoca distanza da Taranto, cittàdove sono stato giovane ufficialedi Marina. La Flotta va sulla giu-sta rotta. L’IYFR opera seguendolo spirito del R.I.; si pensi ai tantiprogetti umanitari, tra i quali, daultimo, quello per le Filippine,dove abbiamo costruito 4 villaggie consegnato 52 barche da pescaattrezzate». È stata poi la volta diGiuseppe Garrisi:«termina un pe-riodo che ci ha visti impegnati alivello nazionale ed internazionale.Penso alla regata di Gallipoli, al-l’amicizia con la flotta siciliana,al meeting di Napoli, al Congressointernazionale di Lisbona, alla Fe-sta della marineria a La Spezia.Sono grato a tutti coloro che mihanno consentito questa esperienzaspeciale».Un pensiero anche peril Commodoro entrante, Lucio Fa-nizza, del quale ha messo in evi-denza le doti morali, umane e pro-fessionali. Indubbiamente, moltoe bene ha operato il comandanteGarrisi, nel cui biennio è statasostenuta anche la raccolta digiubbotti per i pescatori africani.Anche la “navigazione interna”lo ha visto costantemente impe-gnato - soprattutto in ambito di-strettuale - nella pubblicizzazionedelle fellowships ed in particolaredell’IYFR, rischiando talvolta «cri-tiche di protagonismo», così comeegli stesso ha inteso sottolineare.Ripensamenti? Nessuno, perché«consapevole della necessità di“fare” Rotary ovunque e sempre».

Il Commodoro Fanizza, al quale ètoccato concludere e riepilogare ipassaggi fondamentali, si è sof-fermato sulla significativa presenzadi Sergio Santi. Da uomo concretoqual è, Lucio Fanizza ha solo sfio-rato le linee programmatiche ed icompiti da affrontare, indugiandoinvece sull’azione di GiuseppeGarrisi, caratterizzata dall’ade-renza allo spirito rotariano e dauna grande considerazione pertutti i membri della flotta. “Buonvento in poppa”, dunque, al nuovoComandante! •

RC Melfi

Nuovedinamiche dellavoro giovanileGianvito Corona

Serata frizzante e ricca di spunti.Il 12 Settembre, nella sede delClub Rotary di Melfi, “Relais laFattoria”, Raffaele Ricciuti (Am-ministratore Unico di SviluppoBasilicata) ha mirabilmente in-trattenuto “Rotariani” e “Rota-ractiani” sulle nuove dinamichedel lavoro giovanile. In una pia-cevolissima e numerosa conviviale,dopo gli inni e i saluti, alla pre-senza del Past Governor NicolaDario Del Secolo, il relatore hafotografato lo stato dell’arte dellavoro giovanile nella nostra Re-gione, sottolineando sia le criticità,sia le grandi opportunità da co-gliere in ragione dei profondi cam-biamenti dell’assetto economicomondiale. Il lavoro attraverso “larete” offre alla grande creatività,peculiarità solo italiana, occasionienormi per artigiani e piccoli in-dustriali. Le domande incalzantidei giovani hanno suggellato unapiacevolissima serata, conclusa conuna cena frugale ma gustosa. •

RC PotenzaOvest

Concertoper le Giornateeuropee delpatrimonioLorenzo D’Anisie Mariano Pernetti

Il 20 Settembre 2014 alle ore20,30,nella Sala del Cortile delMuseo Archeologico Nazionale"Dinu Adamesteanu" a PalazzoLoffredo di Potenza, si è tenutoun concerto per la serata conclu-siva con la Prof.Laura Latorraca,che ha eseguito diversi brani dichitarra classica a ritmo di “Fla-menco Nuestro”. La serata è pro-seguita con i Maestri Davide Cer-vellino, chitarra flamenca, DomenicoPicciani, flauto e Fausto Piccianialle percussioni. In conclusione siè esibito il “Battente Quartet”cheha eseguito brani di musica popolare.L'iniziativa ,che rientra nelle ma-nifestazioni della Giornata Europeadel Patrimonio 20 Settembre 2014,è stata organizzata dalla Soprin-tendenza per i Beni Archeologicidella Basilicata, dalla FIDAPABPW Italy - Sezione Potenza e dalROTARY CLUB POTENZAOVEST ed è contenuta nel pro-gramma nazionale del Ministerodei Beni Culturali. Le “GiornateEuropee del Patrimonio” è unamanifestazione ideata nel 1991 dalConsiglio d'Europa e dalla Com-missione Europea con l'intento dipotenziare e favorire il dialogo e loscambio in ambito culturale tra leNazioni europee. È stata un'occa-sione di straordinaria importanzaper riaffermare, presso l'opinionepubblica, il ruolo centrale dellacultura nelle dinamiche sociali ita-liane. L’iniziativa è stata di granderilevanza ed ha aperto alla Cittàdi Potenza le bellezze archeologichecontenute nel suo museo nazionaleoltre ad aver offerto l’opportunitàa giovani maestri del Conservatoriodi Musica della Città di renderevisibile le proprie ricerche musicalinelle sonorità mediterranee e po-

polari. La serata ha avuto un buonsuccesso di pubblico. Ancora unavolta il Rotary, insieme ad altreassociazioni della città è riuscito apromuovere la cultura e i giovani,patrimonio da coltivare e da di-fendere, oltre che da promuovere.Inoltre, occasioni come queste,sono fondamentali per far cono-scere il ruolo ed il significato delmessaggio rotariano, a sostegnoed a servizio della collettività edei giovani, per coltivare la pacenel bene comune. . •

RC Rivadei Tessali

21° Rotaryper i CastelliMaria Carmela Bonelli

Il 28 settembre il Club di Rivadei Tessali ha ospitato la 21a gior-nata del “ Rotary per i Castelli”,progetto distrettuale nato a Brin-disi il 9 settembre 2010 con loscopo di radicare il Rotary nelterritorio attraverso i manieri,luoghi-simbolo della storia e dellamemoria civile, economica ed ar-chitettonica delle comunità. « Par-tendo dal Castello Alfonsino - haspiegato Franco Facecchia, Dele-gato del Governatore - abbiamovoluto rispondere ad uno dei prin-cipi del nostro sodalizio, ovverola “cultura” e nello specifico lanecessità di conoscere i luoghi,la storia e le bellezze artistichevisitando torri e castelli, talvolta

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la voce dei clubRIVA DEI TESSALI - TARANTO MAGNA RECIA

Distretto 2120 - Puglia Basilicata64 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

poco noti ».La prima parte dellagiornata, svoltasi a Laterza, al-l’interno della restaurata cavalle-rizza del Palazzo marchesale, èstata caratterizzata da un momentodi riflessione, che si è avvalso delprezioso contributo del Sindacodi Laterza Gianfranco Lopane.Franco Facecchia ha riepilogato letappe del Progetto distrettuale, delquale è l’ideatore, mentre è toccatoa Carlo dell’Aquila tracciare - dapar suo - la genesi e l’evoluzionedel pregevole manufatto architet-tonico, che a breve dovrebbe ospitareil Museo della maiolica laertina,come preannunciato dal Primo cit-tadino. Peraltro, l’Associazione“Studio e Ricerca sulle maiolichein Terra d’Otranto”, rappresentatadalla decoratrice Livia del Tufo, haofferto al Club un pregevole alba-rello, per il sorteggio a favore dellaPolioPlus alla quale ha collaboratosignificativamente anche la notapittrice Mirella Bitetti. Il PDGTitta De Tommasi, colonna scien-tifica del progetto, si è soffermatosull’idea di castello, luogo fisico,ma anche mentale « perché - tra ibeni culturali - è il più evocativo,anche dove i castelli non sono maiesistiti». Ha poi preso la parolaun ospite illustre, Giuseppe Viale,Board Director per il biennio2014/2016, la cui presenza è statomotivo d’orgoglio speciale per tuttied in particolare per il Club ospi-tante. Il plauso del prof. Viale hainorgoglito il Club di Riva dei Tes-sali: «qui, oggi - così come ieri aBari - si respira l’aria del Rotaryautentico, animato da entusiasmoe radicato nel territorio. ». La con-clusione è stata sigillata dall’au-torevole intervento del GovernatorePalombella, il quale ha indicatol’importanza della strategia «perpiccoli passi e l’urgenza di lavorareall’interno delle Città attraversouna partnership tra tutti i soggettiche agiscono sul territorio, tra iquali il Rotary, pronto a fare lapropria parte». I partecipanti sisono poi spostati a Ginosa, perammirare la possente mole del ca-stello ed il villaggio rupestre delCasale. Nel pomeriggio è stata lavolta di Girifalco, masseria contorre medievale, ove i proprietari,Vincenzo e Rossella Cascio hannoaperto le porte del proprio Museodella Civiltà contadina e della cap-

pella privata. I visitatori hannocolto l’anima antica del luogo che,come i castelli di Laterza e di Gi-nosa, ha subito variazioni, anchevolumetriche, attraverso le quali èpossibile cogliere quelle “mani”del tempo, che ne rendono parti-colarmente suggestiva la letturastorico-memoriale. •

Visita delGovernatoreGino Dell’Orco

Il Club di Riva dei Tessali ha vis-suto il 30 agosto una serata storica,poiché la Visita ufficiale del Go-vernatore Luigi Palombella - eventoatteso ed adeguatamente preparato- è stata anche l’occasione privi-legiata per l’immissione di ottonuovi soci (M. Enrica Caldarazzo,Franco Castria, Eugenio Cavallo,Michele Ferrante, Sveva Greco,Giampiero L’Ingesso, AntonelloMobilio, Aldo Siggillino) e per laconsegna delle PHF a Gianni An-gelini, Paola Giovinazzi e Pier-francesco Greco. Facendo riferi-mento alla sua precedente perma-nenza nella prestigiosa località jo-nica in occasione della competizionevelica svoltasi il 17 agosto, il Go-vernatore ha avviato il suo inter-vento con parole che hanno inor-goglito tutti i soci ed in particolarela presidente M. Carmela Bonelli:« Non esiste nella storia del Rotaryun Club che abbia avuto una visitacosì lunga come quella che ho de-dicato a Riva dei Tessali, avviatafin dal 14 agosto. Ho avuto mododi conoscerlo bene; amo toccare conmano le cose e vederle in azione.Non mi bastano le parole.[…] è unClub che ho subito apprezzato edamato, del quale rilevo un partico-lare importante, richiamato nellarelazione della presidente, la qualeha usato la categoria della storia.E’ un Club profondamente radicatoin questo contesto,un Club storico,la cui carta fondativa è espostapermanentemente». Parlando abraccio, con grande padronanzadegli argomenti trattati, la sua at-tenzione si è poi fermata sull’in-gresso dei nove soci (Sara de Filippisha ricevuto il distintivo dalle manidel Governatore il 16 agosto, ndr)e sull’origine del simbolo rotariano,la ruota: « la rotellina che noi por-tiamo richiama la ruota dei pionieri.Essa esprime il mito della frontiera.

I carri spostavano continuamentela frontiera[…] Questo avete fattoanche voi stasera. Avete spostatola frontiera di qualche metro avanti,ammettendo nuovi soci. Ben novedurante la mia prima visita è qual-cosa di sorprendente». Al terminedel suo intervento, durante il qualeha avuto parole di elogio per laPresidente, il Governatore - in se-gno di deferente omaggio - ha ce-duto la parola al socio onorariodel Club, il celebre Accademicodei Lincei Cosimo Damiano Fon-seca, suo professore alla facoltà diPedagogia e riconosciuto Maestrodi generazioni di studenti. Per isoci è stata un’ulteriore ed ap-prezzata “dose” di autentico saperee di vera saggezza. •

RC TarantoMagna Grecia

Progetto per ilcampo di calcioAntonio Biella

Il dott. Antonio Rubino, Presidentedel Rotary Club Taranto MagnaGrecia, ha voluto presentare unprogramma di finanziamento pro-mosso dal Club e dedicato ad unaneocostituita cooperativa di giovanidonne della Città Vecchia di Ta-ranto. Il tutto è iniziato già daiprimi mesi di quest’anno, quandoi futuri dirigenti del Club tarantinocontattarono Don Marco Morrone,chiedendogli quali fossero le ne-cessità della sua parrocchia nellaCittà Vecchia. Uno dei suggeri-menti fu il rifacimento del campodi calcio annesso alla Parrocchiadi San Giuseppe ed ormai in de-grado dopo 20 anni di onorato ser-

vizio. Il RC Taranto Magna Greciaha attivato la sua rete di professio-nisti. Ottenute le dovute autoriz-zazioni, il direttivo del Club ta-rantino ha seguito la costituzionedi una cooperativa di giovani donnedisoccupate della Città Vecchia el’avvio delle pratiche di finanzia-mento regionali NIDI (Nuove Ini-ziative D’Impresa) per tale coope-rativa. Il 13 settembre scorso ilclub ha invitato in una serata-ca-minetto il dottore commercialistaLuciano Latartara, che con grandesensibilità ha seguito proprio lesuddette pratiche. L’obiettivo diquesto progetto, ha spiegato il dott.Latartara, è quello di agevolarel’autoimpiego di persone con dif-ficoltà di accesso al mondo del la-voro. L’iniziativa viene attuata daPuglia Sviluppo S.P.A. È un pro-getto di finanza agevolata col qualela Regione sostiene le microimpresedi nuova costituzione, con un con-tributo a fondo perduto e un prestitorimborsabile. Il dott. Latartara hasottolineato come questi nuovi au-tofinanziamenti favoriranno i neoimprenditori locali con rate e tassimolto bassi. Con NIDI si potrannoavviare nuove imprese in molteplicisettori: attività manifatturiere, edi-lizia, riparazione autoveicoli e mo-tocicli, affittacamere e bed&break-fast, ristorazione con cucina, servizidi informazione e comunicazione,istruzione, agenzia di viaggio, sa-nità e assistenza sociale non resi-denziale, attività artistiche e spor-tive e attività di servizi per la per-sona. Il Presidente al termine dellarelazione ha ringraziato il relatoreper la chiarezza e la competenzadimostrata e soprattutto per lagrande disponibiltà nel collaborareall’iniziativa del RC Taranto Ma-gna Grecia. Gli obbiettivi dell’ini-ziativa sono molteplici: creare nuo-ve occasioni di lavoro per i membridella cooperativa, avvicinare i gio-vani allo sport. •

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la segreteria informaDISTRETTO 2120

Distretto 2120 - Puglia Basilicata66 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 | ROTARY 2120

LA SEGRETERIALa Segreteria del Distretto 2120

ha sede in BARIalla Via Piccinni, 33

Telefono e fax: 080.523 46 20E-mail: [email protected]

Sito web: www.rotary2120.it

ORARIDal lunedì al giovedì9.00 - 19.00

Venerdì9.00 - 17.00

Vito ValenteSegretario DistrettualeTel. 080 33 44 786Cell. 335 82 83 230E-mail: [email protected]

I RESPONSABILI DI SEGRETERIA

Erika BresciaAddetta alla SegreteriaCell. 327 99 03 227

Le visitedel GovernatoreNOVEMBRE - DICEMBRE 2014Martedì 18 novembre TarantoMercoledì 19 novembre Taranto Magna GreciaLunedì 24 novembre Brindisi ValesioMartedì 25 novembre BrindisiMercoledì 26 novembre Brindisi Appia Antica

Lunedì 1 dicembre Bari SudMartedì 2 dicembre BariMercoledì 3 dicembre Bari MediterraneoGiovedì 4 dicembre Bari OvestVenerdì 5 dicembre CoratoMartedì 9 dicembre Bari Alto - CasamassimaMercoledì 10 dicembre Rutigliano Terre dell’Uva

Le prossimemanifestazionirotarianeSeminario Distrettualesulla Rotary FoundationMOLFETTA, 29 NOVEMBRE 2014Successivamente saranno comunicati i dettagli della manife-stazione, insieme alla comunicazione di eventuali altri incontridistrettuali.

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