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Classe 4^F (II liceo) del Liceo Classico Statale «Cesare Beccaria» (a.s. 2012/2013) L’Encyclopédie al Liceo Beccaria 1 . Presentazione della ricerca La presenza nella Biblioteca Antica del Liceo di una copia dell’Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences des arts et des métiers, curata da D’Alembert e Diderot, ci ha consentito di approfondire la conoscenza di quest’opera. Il lavoro ha avuto inizio con la lettura della parte del Discorso preliminare di D’Alembert, che riprende – pur modificandolo – il Prospectus redatto da Diderot nel 1750, prima della pubblicazione dell’Encyclopédie, al fine di individuare le informazioni sull’opera offerte dai curatori. Nel Discorso preliminare è affermata con decisione la necessità delle planches, ovvero delle tavole illustrate che avrebbero accompagnato le voci del Dictionnaire raisonné. Abbiamo subito notato che i due volumi di tavole previsti dai due curatori nel progetto iniziale erano infine divenuti undici. Dinanzi a questo dato ci siamo domandati il motivo di questo ampliamento e, in particolare, quali scienze, arti o mestieri lo avessero determinato. Per rispondere ci siamo concentrati sulla classificazione delle figure attraverso la compilazione di una tabella ispirata al Sistema figurato delle conoscenze umane in base al quale Diderot e D’Alembert avevano organizzato il sapere secondo le facoltà dell’intelletto umano, articolato in memoria, ragione e immaginazione. Nell’analisi dei diversi volumi, inoltre, ci siamo posti l’obiettivo di individuare le planches che, a nostro parere, potessero essere rappresentative dell’opera e, infine, ispirandoci al metodo seguito dagli stessi enciclopedisti nella raccolta dei contenuti, abbiamo riunito tutti i nostri lavori. (Annaclara De Tuglie) 2 . I volumi della Biblioteca Antica La Biblioteca antica del Liceo possiede solo otto degli undici volumi della Recueil de planches della terza edizione dell’Encyclopédie, stampata a Livorno, in francese, dall’Imprimerie des Éditeurs:i volumi 2.1, 2.2, 3, 5, 6, 7, 8, 9 , pubblicati tra il 1772 e il 1776. Per quanto riguarda la suddivisione dei testi e delle immagini, nei volumi di formato “in folio” prevalgono le illustrazioni, realizzate con la tecnica della calcografia. Le parti in testo, composte utilizzando sia il carattere romano sia il corsivo sono suddivise in due colonne. I volumi presentano il timbro del Regio Liceo “Beccaria” e molteplici segnature: una manoscritta sulla carta di guardia e tre timbri distribuiti tra frontespizio e carta di guardia. Si trovano inoltre cinque etichette adesive: una sul riguardo della copertina, due sovrapposte sul verso del frontespizio e due sul dorso della copertina. Sul dorso è anche manoscritto il numero del volume. Sulla carta di guardia dei volumi dell’esemplare in nostro possesso appare la scritta “Talù”, inserita a mano, che probabilmente indica il nome del precedente possessore dei volumi. In conclusione, i volumi si trovano nel complesso in buono stato. Infatti, solo le copertine, agli angoli e sui risguardi presentano alcuni danni di lieve entità. (Bernardo Russo)

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Classe  4^F  (II  liceo)  del  Liceo  Classico  Statale  «Cesare  Beccaria»  (a.s.  2012/2013)  

   

L’Encyclopédie  al  Liceo  Beccaria      1  .  Presentazione  della  ricerca  La   presenza   nella   Biblioteca   Antica   del   Liceo   di   una   copia   dell’Encyclopédie   ou   Dictionnaire  raisonné  des  sciences  des  arts  et  des  métiers,  curata  da  D’Alembert  e  Diderot,  ci  ha  consentito  di  approfondire  la  conoscenza  di  quest’opera.   Il   lavoro  ha  avuto  inizio  con  la   lettura  della  parte  del  Discorso  preliminare  di  D’Alembert,   che   riprende  –  pur  modificandolo  –   il  Prospectus   redatto  da  Diderot  nel  1750,  prima  della  pubblicazione  dell’Encyclopédie,  al  fine  di  individuare  le  informazioni  sull’opera     offerte   dai   curatori.   Nel  Discorso   preliminare   è   affermata   con   decisione   la   necessità  delle  planches,  ovvero  delle  tavole  illustrate  che  avrebbero  accompagnato  le  voci  del  Dictionnaire  raisonné.  Abbiamo   subito   notato   che   i   due   volumi   di   tavole   previsti   dai   due   curatori   nel   progetto   iniziale  erano   infine   divenuti   undici.   Dinanzi   a   questo   dato   ci   siamo   domandati   il   motivo   di   questo  ampliamento   e,   in   particolare,   quali   scienze,   arti   o   mestieri   lo   avessero   determinato.   Per  rispondere  ci  siamo  concentrati  sulla  classificazione  delle  figure  attraverso  la  compilazione  di  una  tabella  ispirata  al  Sistema  figurato  delle  conoscenze  umane  in  base  al  quale  Diderot  e  D’Alembert  avevano   organizzato   il   sapere   secondo   le   facoltà   dell’intelletto   umano,   articolato   in   memoria,  ragione  e  immaginazione.  Nell’analisi   dei  diversi   volumi,   inoltre,   ci   siamo  posti   l’obiettivo  di   individuare   le  planches   che,   a  nostro  parere,  potessero  essere  rappresentative  dell’opera  e,  infine,  ispirandoci  al  metodo  seguito  dagli  stessi  enciclopedisti  nella  raccolta  dei  contenuti,  abbiamo  riunito  tutti  i  nostri  lavori.  

(Annaclara  De  Tuglie)      2  .  I  volumi  della  Biblioteca  Antica  La  Biblioteca  antica  del  Liceo  possiede  solo  otto  degli  undici  volumi  della  Recueil  de  planches  della  terza   edizione   dell’Encyclopédie,   stampata   a   Livorno,   in   francese,   dall’Imprimerie   des   Éditeurs:   i  volumi  2.1,  2.2,  3,  5,  6,  7,  8,  9  ,  pubblicati  tra  il  1772  e  il  1776.  Per  quanto  riguarda  la  suddivisione  dei  testi  e  delle  immagini,  nei  volumi  di  formato  “in  folio”  prevalgono  le  illustrazioni,  realizzate  con  la   tecnica   della   calcografia.   Le   parti   in   testo,   composte   utilizzando   sia   il   carattere   romano   sia   il  corsivo  sono  suddivise  in  due  colonne.  I  volumi  presentano  il  timbro  del  Regio  Liceo  “Beccaria”  e  molteplici  segnature:  una  manoscritta  sulla  carta  di  guardia  e  tre  timbri  distribuiti  tra  frontespizio  e  carta  di  guardia.  Si  trovano  inoltre  cinque  etichette  adesive:  una  sul  riguardo  della  copertina,  due  sovrapposte   sul   verso   del   frontespizio   e   due   sul   dorso   della   copertina.   Sul   dorso   è   anche  manoscritto  il  numero  del  volume.  Sulla  carta  di  guardia  dei  volumi  dell’esemplare  in  nostro  possesso  appare  la  scritta  “Talù”,  inserita  a  mano,  che  probabilmente  indica  il  nome  del  precedente  possessore  dei  volumi.  In   conclusione,   i   volumi   si   trovano   nel   complesso   in   buono   stato.   Infatti,   solo   le   copertine,   agli  angoli  e  sui  risguardi  presentano  alcuni  danni  di  lieve  entità.  

(Bernardo  Russo)        

3  .  Il  numero  dei  volumi  L’Enciclopedia   o  Dizionario   ragionato  delle   scienze,   delle   arti   e   dei  mestieri   include  17   volumi   di  testo  contenenti  più  di  71.000  voci  e  11  volumi  di  tavole  illustrate  con  circa  2000  immagini  .    Diderot   e   D’Alembert   inizialmente,   come   annunciato   nel   Prospectus   e   ribadito   nel   Discorso  preliminare,  avevano  previsto  di  pubblicare  2  volumi  di   tavole   illustrate;  a   lavoro   finito   le   tavole  risultavano  essere  11.  Ciò  accadde  perché  gli  autori  si  resero  conto  che  erano  necessarie  molte  più  figure  per  rappresentare  al  meglio  le  arti  meccaniche,  i  mestieri  e  le  manifatture  (che  occupavano  una  parte  considerevole  dell’opera).    Infatti,  i  dati  da  noi  raccolti  analizzando  gli  8  volumi  della  Biblioteca  Antica  del  Liceo,  considerando  unitariamente   ogni   planche,   mostrano   che   la   percentuale   di   tavole   illustrate   riguardanti   arti,  manifatture   e   mestieri   ammonta   al   84%.   In   particolare   l’8,5%   delle   planches   raffigura   le   arti  meccaniche,   il   44,5%   i   mestieri   e   il   31%   le   manifatture.   Molte   meno   sono   invece   le   tavole  riguardanti  l’ambito  delle  scienze:  troviamo  infatti  l’1%  di  tavole  rappresentati  la  logica,  il  2,5%  la  fisica,  il  7,5  %  la  storia  della  natura  uniforme,  il  5%  la  scienza  della  natura,  il  2%  l’architettura.  

(Davide  Bremi,  Erica  Greco,  Filippo  Moia)      4  .  Una  selezione  di  planches    4.1.  Art  d’ecrire  (Seconde  livraison,  en  deux  parties.  Premiere  partie,  Planche  124)    

La   planche   I   della   sezione   dedicata   alla   scrittura   può  essere   considerata   il   frontespizio   di   questo   intero  gruppo   di   tavole:   detiene,   quindi,   una   funzione   più  introduttiva  che   raffigurativa.   La   tavola   reca   la   scritta  «Art   d’écrire   reduit   a   des   demonstrations   vraies   et  facilar,  avec  des  explications  claires  pour  le  dictionaire  des   artes   par   Paillasson   expert   ecrivan   iurè»   che,  tradotta,   significa   «Arte   della   scrittura   ridotta   a  dimostrazioni   vere   e   semplici,   con   delle   spiegazioni  chiare  per   il   dizionario  delle   arti   a   opera  dell’esperto  scrivano   giurato   Paillasson»     (Paillasson,   1718-­‐1789,  era  un  maestro  scrivano  francese).  L’argomento   introdotto   dalla   planche   occupa   una  parte   considerevole   nell’intero   volume:   ciò   è  indicativo  del  fatto  che  la  calligrafia  fosse  considerata  un’arte  vera  e  propria,  con  sue  regole  specifiche,  e  che  come   tale   dovesse   essere   insegnata.   Inoltre,  l’inserimento   di   un’intera   sezione   dedicata   alla  scrittura   nell’Encyclopédie   è   indice   della   volontà  tipicamente   illuministica   di   diffusione   della   cultura  anche  tramite  l’incremento  dell’alfabetizzazione.    

  (Annaclara  De  Tuglie,  Lisa  Fabbretti,    Giovanni  Mussin,  Sebastiano  Perulli)            

4.2.  Chirurgie  (Seconde  livraison,  en  deux  parties.  Seconde  partie,  Planche  61:  Frontispice)    

Nei   volumi   analizzati   le   illustrazioni   dedicate   alle  scienze   e   alle   arti   liberali   risultano   in   numero  inferiore   rispetto   alle   tavole   dedicate   alle   arti  meccaniche   e   ai   mestieri.   Per   questo,   e   per   la  particolarità   del   suo   carattere   allegorico,   abbiamo  scelto   la   rappresentazione   della   Chirurgia,   incisa   da  Antonio  Baratti.  Questa  è   la   spiegazione  della   figura  contenuta  nell’opera:  «La  funzione  del  frontespizio  è  allegorica.  In  un  luogo  campestre  che  è  occupato  sul  fondo  a  sinistra  da  una  grande  roccia,  vediamo  sullo  stesso   lato   sul   davanti   un   albero  malato;   ai   piedi   di  quest’albero   una   figura   simbolica   della   Chirurgia  taglia  alcuni   rami  secchi  con  una  roncola;  nel  mezzo  la   statua   di   Esculapio   tiene   in  mano   il   suo   bastone,  attorno   al   quale   è   attorcigliato   un   serpente;   sul  piedistallo  un  gallo  e  un  corvo;  poi,   sul  davanti,  due  bambini   di   cui   l’uno   si   occupa   delle   piante   e   l’altro  frantuma  delle  foglie;  sulla  destra,  sul  fondo,  un  terzo  bambino  si  occupa  di  raddrizzare  un  albero  e  questo  simboleggia  l’ortopedia;  sullo  stesso  lato,  sul  davanti,  un  quarto  bambino    estrae    da  un  albero  il  suo  succo  ;  in  alto  una  cicogna;  a  terra  diverse  piante  medicinali,  quali   l’aloe,   il  plantago  e   il   rabarbaro».  Questa  planche   richiama   l’ideale   illuministico  del  sapere  operativo,  perché  ricorda  che  i  benefici  della  chirurgia  sono  a  vantaggio  dell’umanità.     (Martina  Lanzi,  Valentina  Samarini,  Chiara  Zamboni)      4.3.  Horologerie  (Troisième  livraison,  Planche  236)  Nell’Illuminismo   l’industria   e   la   tecnologia   diventarono  “la   nuova   anima   del   mondo   morale”   poiché  consentivano   di   estendere   indefinitamente   il   territorio  del   benessere   umano   (Cfr,   Paolo   Quintili,   p.72).  Considerato  appunto   l’interesse  che  nell’età  dei  Lumi  si  palesa   per   le   arti   meccaniche   e   nello   specifico,   per   i  meccanismi   che   formavano   il   theatrum   machinarum  moderno   –   tramutatisi   in   un   mezzo   di   affermazione  culturale   non   solo   per   la   borghesia,   ma   pure   per   la  nobiltà   illuminata   e   per   il   clero   –,   abbiamo   scelto   la  planche  I  della  sezione  sull’Horologerie  revéil  a  poids    per  il   modo   estremamente   analitico   e   minuzioso   con   cui  vengono  descritti   i  singoli  meccanismi  che  compongono  gli   orologi.   Il   disegnatore   raffigura   qui   in   maniera  particolareggiata   il   funzionamento   e   la   struttura   di   una  sveglia.   Essa   consta   di   due   differenti   quadranti  concentrici,   il   maggiore,   che   indica   le   ore,   presenta   i  numeri   romani;   il  minore,invece,  presenta  numeri  arabi  e  svolge  la  funzione  di  sveglia.      

 Nella   seconda   figura   della   medesima   planche   viene   minuziosamente   descritto   il   meccanismo  interno  all’orologio.  Ciascun  pezzo  di  questo  meccanismo  viene  contrassegnato  da  una  lettera  e  da  un  numero  romano,  che  rimandano  ad  una  spiegazione  che  si  trova  nelle  pagine  precedenti.  Tale  spiegazione   presenta   il   funzionamento   di   un   sistema  di   ruote   dentate  mosse   da   una  manovella  esterna  che  deve  essere  azionata  periodicamente.     (Francesca  Mazza,  Anna  Radice  Fossati,  Bernardo  Russo)        4.4.  Histoire  naturelle,  volcans.  Eruption  du  Vesuve  en  1754  (Cinquieme  livraison,  ou  sixieme  volume,  Planche  144-­‐145)  «Sarebbe   senza   dubbio   un   errore   cercarvi   uno   specchio   fedele   della   realtà   sociale,   economica,  scientifica   o   tecnologica   del   tempo».   Tuttavia   le   tavole   «sono   vere   nel   senso   che   ci   danno  effettivamente  l’idea  che  certi  uomini,  tra  il  1748  e  il  1772,  si  erano  fatta  dei  loro  rapporti  con  la  realtà»  (Jacques  Proust,  p.  16).  

Se   si   prende   in   considerazione   la  planche   II   nella   sezione   di   Storia  Naturale:   Mineralogia   che  rappresenta   l’eruzione   del   Vesuvio  del   1754,   notiamo   quanto   questa  affermazione  sia  vera.  Essa   riporta   al   centro   della   figura   il  vulcano  che  erutta  lava  e  lapilli,  cosa  che   ha   un   forte   impatto   visivo.   A  fare   da   cornice   a   questo   spettacolo  della  natura,  posti  su  delle  rocce,  tre  uomini   osservano   e   commentano  meravigliati   la   scena.   Essendo  totalmente   irrealistico   porre   queste  tre   figure   come   spettatori,   dato  l’alto   rischio   che   ciò   comporta,   è  

chiaro  l’intento  di  sottolineare  il  legame  tra  natura  e  uomo.  «Se  si  bandisce  dalla  faccia  della  terra  l’uomo  o  l’essere  pensante  e  contemplante,  lo  spettacolo  patetico  e  sublime  della  natura  diventa  una   scena   triste  e  muta.   L’universo   tace,   il   silenzio  e   la  notte   lo   invadono.  Tutto   si   trasforma   in  un’immensa   solitudine   dove   i   fenomeni   non   osservati   da   nessuno,   si   succedono   oscuri   e  muti»  scrisse,  infatti,  Diderot  nell’articolo  «Encyclopédie».  

(Elena  Brambilla,  Anna  Giusti,  Giulia  Malchiodi)                        

4.5.  Imprimerie  en  Lettres.  L’Operation  de  la  Casse  (Sexième  livraison,  ou  septième  volume,  Planche  4)    È  stata  scelta  la  planche  I  della  sezione  intitolata  Imprimerie  en  Lettres     perchè   fu   anche   grazie   alla   stampa   che   la   cultura   si  diffuse   oltre   i   confini   dell’aristocrazia   e   dell’alta   borghesia.  Infatti,   la   stampa   a   caratteri   mobili   che   permetteva   di  pubblicare   una   maggiore   quantità   di   libri   in   una   minore  quantità   di   tempo,   ad   un   prezzo   meno   elevato   favorì   un  incremento  della  produzione  e  del  consumo  di  cultura.  In   questa   tavola,   che   rappresenta   l’interno   di   una   stamperia,  sono   illustrati   i   tre   momenti   fondamentali   del   lavoro.   Viene  innanzi  tutto  raffigurato  il  compositore  che  posiziona  i  caratteri  su   un   apposito   supporto,   detto   compositorio.   I   caratteri  venivano  poi  legati  strettamente  con  degli  spaghi,  per  formare  la   pagina   in   piombo   da   stampare.   Dopo   la   correzione   delle  bozze  e   la  disposizione  delle  pagine   in  una   tavola   tipografica,  queste   passavano   all’operaio   battitore,   che   si   occupava   di  tamponare   i   caratteri   stampanti   con   l’inchiostro.   Terminata  quest’operazione,  si  procedeva  alla  stampa.  

(Martina  Calderaro,  Martina  Caprotti,  Beatrice  Toscano)        4.6.  Perruquier  Barbier  (Septième  livraison,  ou  huitième  volume,  Planche  99)  Le   tavole   VII   e   VIII   rappresentano   diversi  modelli   di   parrucche   dell’epoca.   Le   parrucche   sono   il  simbolo  delle  classi  sociali  privilegiate  del  Settecento,  ma  le  tavole  mettono  anche  in  evidenza  la  

convivenza   di   diversi   ruoli   e   classi   all’interno   della  struttura  sociale.    La  planche  I  della  sezione,  dedicata  al   Perruquier   Barbier,   mostra   infatti   la   bottega   del  barbiere  in  cui  si  trovano  i  garzoni  al  lavoro  e  i  clienti  aristocratici,   immagine   che   mette   in   luce   la   forte  discrepanza  tra   le  due  classe  sociali,  ma  il  necessario  legame  che  lega  l’una  all’altra.  Inoltre   le   tavole   scelte  affiancano  all’interesse  per   la  conoscenza   pratica   di   arti   e   mestieri,   il   gusto   per  l’estetica  delle  classi  dominanti,  e  mostrano  scorci  di  quotidianità  non  altrimenti  conoscibili.  Nel   ciclo   di   planches   riferito   alla   produzione   di  parrucche,  vengono  mostrati  l’atelier  del  barbiere,  gli  strumenti,   le   misure   e   i   prodotti   finiti   della  lavorazione.   Il   genere   di   parrucche   prodotte   si  differenziano   in:   parrucche   “a   cuffia”   (fig.   1,2),   “a  borsa”   (fig.   3,4),   “a  nodo”   (fig.   5,6),   “da  nobile”   (fig.  10),”chierica”   (fig.12),   “da   brigadiere”,   “a   due   code”  (fig.1,2),   “quadrata”   (fig.3,4),   “con   un   nastro”,   “con  ricci”  (fig.  7,8;  9,10)  e  ciocche  arricciate  (fig.  12,16).                                                            (Gaia  Carnevale  e  Marta  Scicchitano)  

   

4.7.  Tabletier  (Huitième  livraison,  ou  neuvieme  volume,  planches  126-­‐127)  Anche  il  volume  VIII  evidenzia  la  differenza  nello  stile  di  vita  tra  classe  lavoratrice   e   classi   privilegiate,   descritta   da   Jacques   Proust   come   un  «dittico:   da   una   parte   il   “lusso   utile”,   dall’altra   il   lavoro   produttivo,  ciascuno   trova   la   sua   ragion   d’essere   nell’altro»   (Jacques   Proust   p.  722).  Per  questo,  mentre  il  volume  VIII  è  in  prevalenza  costituito  da  planches  che  illustrano  il  lavoro  in  manifatture  e  mestieri,  abbiamo  scelto  come  rappresentative  la  126  e  la  127  che  raffigurano  alcuni  giochi  da  tavolo:  gli  scacchi  e  il  trictrac  (nome  francese  per  il  backgamon).  Si  può  allora  cogliere   il  diverso     stile  di  vita:   le  poche   tavole  dedicate  agli  usi  delle  classi   benestanti   raffigurano   i   loro   passatempi,   in   quanto   queste  potevano  occupare  il  tempo  divertendosi.        I   giochi   di   queste   planches   sono   giochi   di   società   che   sviluppano   la  logica   e   potenziano   la   ragione   tanto   valorizzata   dai   pensatori  illuministi.  Nella   tavola   di   pagina   126   sono   riportati   con   una   visuale   frontale   e  dall’alto   i   diversi   pezzi   degli   scacchi.   Questi   sono   posti   tra   loro   in  posizione   gerarchica   e   non   molto   diversi   gli   uno   dagli   altri   (l’unica  particolare  e  realistica  è  la  torre).  È  interessante  notare  che  il  cavallo  è  sostituito   con   il   cavaliere.   Nella   tavola   seguente   sono   raffigurate   le  scacchiere   in   diverse   prospettive   (in   una   di   queste   sono   indicati   le  posizioni  dei  pezzi),  nella  parte  inferiore  il  trictrac  e  le  sue  pedine.        

(Evelina  Marazza  e  Elena  Mozzati)            4.8.  Tinture  des  Gobelins  (Neuvieme  livraison,   ou   dixieme   volume,  planche  1-­‐2)  La   Tinture   des   Gobelins,   incisa   da  Jean   Lucine   Radel,   mostra   l’interno  di   uno   stabilimento   manifatturiero.  Rappresenta   la   cooperazione   tra  l’uomo   e   la   forza   della   natura   nei  processi  produttivi.   In  questa  tavola  è   evidente   l’intento   di   porre   al  centro   dell’opera   l’uomo   capace   di  promuovere  il  progresso.  In  primo  piano  possiamo  vedere  un  gran   contenitore   per   il   lavaggio  (figura   A)   collegato   alla   cisterna  tramite  un  tubo  (figura  C):  il  flusso  d’acqua  è  regolato  da  un  rubinetto  (figura  B).  In  piedi  di  fianco  al  contenitore  ci  sono  due  lavoratori  che  spingono  nel  contenitore  pieno  d’acqua  i  drappi  (figura  N)  da  lavare  con  due  lunghe  aste  (figura  M).  A  fianco  dei  contenitori  ci  sono  tavoli  sui  quali  posano  

i  tessuti  già  lavati  (figura  D),  alla  cui  sinistra  si  trova  il  camino  per  riscaldare  il  bollitore  (figura  E).  Il  lavoro  umano  è  raffigurato  anche  sullo  sfondo,  dove  due  uomini  si  occupano  di  far  girare  i  drappi  in  un  contenitore  per  tingerli.  Il  volume  ci  informa  che  questo  lavoro  era  svolto  all’aperto,  in  riva  al  fiume;  quando  però  l’acqua  era  sporca  o  agitata,  o  altre  condizioni  non  permettevano  di  uscire,  il  lavaggio  avveniva  all’interno  dello   stabilimento.   La  macchina  F  è  un  utensile   sul  quale     vengono  appesi   i   panni  per  essere  asciugati.   La  porta   (figura  G)   comunica   con   la   riva  di   un   fiume  da   cui,  probabilmente,   veniva   attinta   l’acqua   impiegata   nella  manifattura.   Sulla   destra   della   planche   si  trova  una  catena  (figura  H):  quando  viene  tirata,  l’acqua  passa  dalla  cisterna  al  serbatoio  (figura  I),  e  da  qui  ai  contenitori  raffigurati  nell’immagine  A.  L’immagine  L  raffigura  una  parte  del  serbatoio.         (Davide  Bremi,  Erica  Greco,  Filippo  Moia)      5  .  Bibliografia  e  sitografia    − Encyclopédie,  ou  Dictionnaire  raisonné  des  sciences,  des  arts  et  des  métiers,  par  une  societé  de  

gens  de  lettre.  Mis  en  ordre  et  publié  par  M.  Diderot,  de  l’Académie  Royale  des  Sciences  &  des  Belles-­‐Lettres    de  Prusse;  &  quant  à  la  Partie  Mathématique,  par  M.  D’Alembert,  de  l’Académie    Royale  des  Sciences  de  Paris,  de  celle  de  Prusse  &  de  la  Societé  Royale  de  Londres,  Livourne,  De  l’Imprimerie  des  Éditeurs,  1770,  vol.  1  

− Recueil   de   planches,   sur   les   sciences,   les   arts   liberaux,   et   les   arts   mechaniques,   avec   leur  explication,  Troisieme  edition,  Livourne,  De  l’Imprimerie  des  editeurs,  1772-­‐1776,  voll.  2.1,  2.2,  3,  5,  6,  7,  8,  9  

 − Casini  Paolo  (a  cura  di),  Enciclopedia  o  dizionario  ragionato  delle  scienze,  delle  arti  e  dei  mestieri  

ordinato  da  Diderot  e  D’Alembert,  Laterza,  Bari  2003  − Franchi  Franca,  L’Encyclopédie:  la  macchina  del  sapere  (catalogo  della  mostra),  Civica  biblioteca  

Angelo  Mai,  Bergamo  1998  − Proust   Jacques   (a   cura   di),   Il   mestiere   e   il   sapere   duecento   anni   fa:   tutte   le   tavole  

dell’Encyclopédie  française,  Mondadori,  Milano  1983  − Quintili  Paolo,  Illuminismo  ed  Enciclopedia,  Carocci,  Roma  2003    − Biblioteca   Nazionale   Centrale   di   Firenze,   Catalogo   del   Polo   BNCF,   in:  

opac.bncf.firenze.sbn.it/opac  − Fondazione  Istituto  Internazionale  di  Storia  economica  “F.  Datini”,  Biblioteca  in  linea.  Immagini  

per   la   storia   economica   e   sociale:   Denis   Diderot,   Jean   Le   Rond   D’Alembert,   Encyclopedie,   ou  Dictionnaire  raisonne  des  sciences,  des  arts  et  des  metiers,  par  une  societe  de  gens  de  lettres,  in:  www.istitutodatini.it/biblio/images/it/riccard/9886/htm/elenco.htm