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Non può esserci piacere di leggere se non c’è capacità di comprensione. Ma la comprensione di un testo è un

processo creativo di cui la motivazione, l’aspettativa partecipe, il coinvolgimento personale sono parte inte-

grante: sono “l’enzima” che permette ai bambini di digerire con gusto e beneficio anche testi apparentemente

difficili, e quindi di accrescere “sul campo” le loro competenze.

Piacere di leggere e capacità di comprensione vanno dunque insieme, e possono essere sostenuti attraverso

un percorso didattico mirato, quale quello proposto in queste schede.

“Leggiamo insieme” contiene indicazioni per l’insegnante e numerose schede fotocopiabili per attività didattiche,

individuali o di gruppo, da svolgersi prima, durante e dopo la lettura. Basato sulle ricerche più autorevoli della

glottodidattica, propone un percorso che si svolge attraverso tre tipologie di attività:

• attività di anticipazione, momento essenziale del processo di comprensione, perché attiva la presenza

partecipe del lettore e richiama alla memoria il bagaglio pregresso di conoscenze e idee che permetterà

l'integrazione di ciò che si sta per leggere;

• attività che orientano e sostengono il processo di comprensione, guidando l’attenzione del lettore verso

gli aspetti cruciali del testo;

• attività per l’integrazione e la rielaborazione creativa, affinché ciò che il bambino ha letto trovi un proprio

posto nel suo mondo interiore, andando ad arricchire il suo universo di conoscenze, sentimenti, opinioni.

LEGGIAMO INSIEMESchede di lavoro per la lettura attiva

Progetto didattico e testi: Maria CornoProgetto grafico e realizzazione editoriale: Noesis - Milano© 2015 - Edizioni Piemme S.p.A., Milano

QUESTO FIUME È GRANDE COME IL MAREdi Colombo & SimioniIl Battello a Vapore – Serie Arancio

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IL LIBRO

PERCHÉ PROPORLO ALLA CLASSEIl libro ha il fascino dell’avventura in mondi lontani, ma, basato sulla storia vera della colonizzazione americana, offre anche tante informazioni e spunti di riflessione. Il racconto a due voci mostra come la vita dei due protagonisti sia diversa nei contesti e nei modi di vivere, ma anche simile nelle aspirazioni, desideri, problemi, legami famigliari. L’uno cresciuto in una tribù nomade di cacciatori, l’al-tro in una comunità europea stanziale di agricoltori: i due ragazzi hanno in comune gli slanci e i timori dell’uscita dalla fanciullezza, il bisogno di essere protetti e guidati dalla comunità e dalla famiglia unito al desiderio di affrancarsi, di esplorare la vastità del mondo, di mettere alla prova il loro coraggio. Sarà inevitabile per i lettori identificarsi con i protagonisti e sentirsi parte di un territorio così vasto e ricco di bellezza e di vita. Il racconto, condotto da due punti di vista differenti, mostra il rischio di giudicare ciò che è diverso da noi, ma anche come ogni cultura abbia qualcosa di profondo da insegnare. Un libro dunque coinvolgente, con il respiro del rac-conto d’avventura, per scoprire temi importanti:• la diversità tra le culture e la tolleranza;• l’accoglienza del “diverso”;• il rispetto della natura;• la paura e il coraggio;• la bellezza e la fatica di diventare grandi.

Colombo & SimioniQUESTO FIUMEÈ GRANDE COME IL MAREIllustrazionidi Simona BursiSerie Arancio n. 1222010, pagg 208

Gli autoriSono amici da sempre. Lui insegna Storia all’Univer-sità, lei lavora in un gruppo finanziario, scrivono libri insieme e sono anche marito e moglie!

L’illustratoreHa studiato alla scuola del libro di Urbino, dove ha imparato a disegnare, poi è andata a lavorare a Milano e, tra le altre cose, ha realizzato una serie televisiva a cartoni animati intitolata “I Bibi”. Dopo una decina d’anni a Milano, è tornata a vivere a Fano, la sua città. Lì va al mare, disegna al computer, fa la mamma, ogni tanto cucina… Che cosa le riesce meglio? Ovviamente la pasta!

LA STORIAUn gruppo di coloni sbarca nel Nuovo Mondo, sulle rive del fiume San Lorenzo dove, sull’altra sponda, vive una tribù di indiani Algonchini. Le due comunità si osservano a vicenda e, nonostante la diffidenza reciproca, decidono di ignorarsi e convivere in pace. Okuwana Tanka, incuriosito ragazzino indiano, spia i nuovi venuti e si stupisce dei loro strani compor-tamenti. Il coetaneo Hubert, figlio del capo della comunità dei coloni, esplora il territorio sconosciuto e cerca di adattarsi alla nuova situazione, combattuto tra la nostalgia e l’avventura, sognando nuovi amici. Le vicende dei due ragazzi, raccontate a due voci in prima persona, si svolgono e si intrecciano paralle-lamente, simili e diverse. Il ragazzo indiano racconta la vita quotidiana della tribù, l’iniziazione alla caccia, la grande festa, la leggenda dell’Alce Bianco, mitico animale che ogni grande cacciatore sogna di poter vedere. Hubert racconta la fatica di stabilirsi nel nuovo mondo, la costruzione di un villaggio fortifi-cato in legno, il dramma di un incendio scatenato dalla tempesta, l’incontro con pericolosi animali mai visti, come l’alce, la balena, il grande orso bruno. Entrambi stanno crescendo e saranno presto giovani adulti: Okuwana Tanka, con i coetanei, viene inizia-to alla caccia dai saggi del villaggio, Hubert riceve il suo primo fucile. Alle soglie dell’inverno e della stagionale migrazione della nomade tribù indiana, i due ragazzi sfioreranno l’incontro sulla grande rupe dove Okuwana Tanka “vedrà” il grande Alce Bianco e Hubert ucciderà il suo primo orso, mentre il mondo si apre ai loro occhi in tutta la sua vastità e bellezza.

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LE ATTIVITÀPRIMA DI LEGGERE: L’ANTICIPAZIONEPrima di iniziare la lettura, stimoliamo la motivazione e l’attenzione dei bambini con un’attività di antici-pazione del contenuto che, come è noto, costituisce una fase importante del processo di comprensione, in quanto attiva le conoscenze pregresse favorendo un’integrazione significativa dei nuovi contenuti.Mostriamo la copertina e invitiamo i bambini a in-dovinare di che cosa parlerà il libro: che cosa si aspettano? Seguiamo la traccia della scheda di pag. 4. Questo primo contatto con il libro è anche un’occasio-ne per iniziare a scoprire insieme la struttura di una copertina e imparare a ricavarne informazioni. Con la scheda di pag. 5 continuiamo l’attività di anticipazione soffermandoci su alcune illustrazioni che offrono nuovi "indizi" e chiediamo di immaginare come si svolgerà la storia. Portiamo inoltre l’attenzione degli alunni sulla quarta di copertina e sul breve testo di presentazione del libro. Tali attività possono essere svolte anche a coppie o piccoli gruppi. Suggeriamo di stimolare anticipazioni anche nel corso della let-tura, interrompendola in punti in cui l’intreccio si apre a diverse possibilità di evoluzione, chiedendo per esempio: che cosa accadrà ora, secondo voi? Riuscirà il tal personaggio a...? Ecc.

PER COMPRENDERE IL TESTOLa lettura favorisce l’arricchimento lessicale in quan-to consente l’acquisizione di nuovi termini, il cui significato può essere intuito dal contesto. A questo importante aspetto della lettura è dedicata la sche-da “Le parole” di pag. 6. Per ognuno dei termini selezionati, presentati all’interno della frase in cui si trovano, si aiuta il bambino a cercare il significato offrendo delle risposte a scelta multipla. La scheda “Animali” di pag. 7 porta l’attenzione sull’ambiente in cui si svolge la vicenda, un am-biente selvaggio e ben diverso da quello europeo a cui i coloni sono abituati, e in cui gli animali hanno un ruolo importante. La scheda “Chi racconta?” di pag. 8 e 9 aiuta il lettore a cogliere e comprendere la particolare struttura del testo, che presenta un racconto a due voci; la selezione di brani, che i bam-bini devono attribuire al narratore corrispondente, riguarda argomenti analoghi, vissuti in modo diverso nei due gruppi degli indiani e dei coloni: in tal modo la scheda vuole stimolare anche un confronto tra le due culture, conducendo gli alunni a un livello di

significato più profondo del testo. Le attività “Di chi si parla?” e “Chi l’ha detto?”, scaricabili dal sito, propongono attività-animazioni da condurre in classe che approfondiscono la caratterizzazione dei perso-naggi, creando un solido terreno per la comprensione del racconto. La scheda “Due famiglie” di pag. 11 è anch’essa finalizzata a riconoscere i protagonisti del racconto, e al tempo stesso a cogliere somiglianze e differenze nell’organizzazione sociale dei due gruppi. La scheda “Punti di vista” di pag. 10 presenta frasi che descrivono lo stesso fenomeno con un significato diverso secondo il punto di vista. Il bambino è invitato a riconoscere chi sta parlando e al tempo stesso a riflettere sulle diversità culturali e i pregiudizi che ne possono nascere. La scheda “Tutto in ordine” di pag. 13 chiede agli alunni di ricostruire la storia mettendo in ordine una serie di frasi-sequenze.

PER INTEGRARE, PER RIFLETTEREIl terzo gruppo di attività è finalizzato all’integrazione dell’esperienza di lettura. Il primo passo è la riela-borazione creativa della vicenda, ma non basta: una reale integrazione di quanto letto, punto d’arrivo di un completo processo di comprensione, deve portare il lettore a "entrare" in prima persona nei contenuti per aggiungere creativamente, giudicare, esprimere opinioni mettendo in gioco le proprie esperienze e co-noscenze. La scheda “E se si incontrassero?” di pag. 12 invita i bambini a immaginare un incontro reale tra i due protagonisti (che nel testo non si incontrano mai), e “Parliamo di... incontro o scontro?” di pag. 14, invita a riflettere sui diversi possibili atteggiamenti nel contatto tra gruppi umani diversi, tema quanto mai attuale nella nostra società multietnica.La scheda “Passaparola” di pag. 15 costituisce, oltre che un primo approccio alla compilazione di una scheda bibliografica, la sintesi di tutto il percorso, in quanto gli alunni devono formulare un loro "consiglio di lettura", esprimendo in breve il contenuto del libro ma anche un proprio giudizio.Nel sito si trovano numerosi altri materiali e idee per animare la ricostruzione della storia e rielaborarla creativamente in forma orale, scritta, grafica, nonché per riflettere sui messaggi che essa propone (“Dia-loghi e pensieri”, “Indiani o coloni?”, “La copertina a modo mio”).

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PRIMA DI LEGGERE

Qual è il titolo del libro?

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Chi ha scritto questo libro?

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Chi è il personaggio raffigurato nel disegno?

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Hai già visto qualcuno vestito così?

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In quale ambiente si trova?

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Di che cosa parlerà questa storia?

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Che cosa ti aspetti? Secondo te, la storia di questo libro…

LEGGI IL LIBRO E SCOPRI SE HAI INDOVINATO!

farà ridere

farà paura

sarà avventurosa

parlerà delle cose di tutti i giorni

sarà noiosa

sarà vera

sarà di fantasia

farà scoprire un mondo diverso

in Italia in America in Africa ....................

nel tempo attuale in un tempo futuro in un tempo passato

USAL’IMMAGINAZIONE!

Osserva bene la copertina. Leggi le parole e guarda l’immagine.

In quale tempo sarà ambientata?

In quale luogo sarà ambientata?

LEGGIAMO INSIEME. Schede di lavoro per la lettura attivaQuesto fiume è grande come il mare, di Colombo & Simioni, Il Battello a Vapore, serie Arancio

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PRIMA DI LEGGERE

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LEGGETE INSIEME IL RETRO DELLA COPERTINA.CI SONO INFORMAZIONI IN PIÙ?

LE VOSTRE IPOTESI SONO CONFERMATE?

Ecco altri indizi: queste sono illustrazioni tratte dal libro.Prova a immaginare la storia e scrivila brevemente qui.Chi saranno i personaggi? Che cosa fanno? Che cosa succederà?


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LE PAROLE

Allibito significa:

pallido molto meravigliato stanco

Le battute sprezzanti sono:

frasi spiritose colpi che spezzano parole di disprezzo

Perplesso significa:

poco convinto confuso triste

Mastodontico significa:

terribile selvaggio enorme

Risoluti significa:

decisi coraggiosi forti

Pag.11

Questo fiume è grande come il mare. Lo ripete in continuazione mio nonno, allibito, da quando abbiamo lasciato l’oceano aperto (…).

Pag.15

(…) sono partiti mascherando il nervosismo con battute sprezzanti su chi se ne restava al sicuro.

Pag.63

Le ho guardate un po’ perplesso, soprattutto per il colore.

Pag.119

Ma subito dopo lo videro riemergere aggrappato alla pinna dorsale di quel mastodontico animale.

Pag.137

Sì, ma adesso è arrivato il momento… Anche i più risoluti sono pre-occupati.

Cerca nel libro e rileggi queste frasi. Scopri che cosa significano le parole in neretto.


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ANIMALI

Pag.14

Pag.33

Pag.16-17

Pag.36

Non ha mai voluto mettere i piedi nell’acqua. Lo prendevamo tut-ti in giro (…) fino al momento in cui in lontananza si è alzato sulla superficie dell’acqua il soffio di una ………………………........................

Un …………………….................... gigantesco, come non ne avevano mai visti in vita loro, stava sollevato sulle zampe posteriori con le zampe grondanti sangue. Ai suoi piedi, i cani giacevano squartati.

Una specie di cervo, ma enorme! Con una grossa gobba e corna gigan-tesche. (…) Fabius ha detto di aver visto una volta la testa imbalsama-ta di un animale come quello in una taverna di un paese del nord: lo chiamano ............................................................

Fin dalla notte dei tempi gli Algonchini sono stati cacciatori. E sono sempre tornati alle loro tende carichi di trofei: si sono coperti con le calde pellicce dei ……………………. (alla cui ricerca qualcuno di voi andrà per la prima volta domani), hanno adornato il collo delle loro squaw con collane di affilati denti di ……………………, si sono nutriti della carne dell’astuto ……………………., hanno decorato gli ingressi dei loro tepee con le corna del possente ……………….., i copricapo dei loro guerrieri portano le penne della maestosa ……………………………..

Nell’ambiente in cui si svolge la storia, la natura è generosa e si trovano tanti ani-mali! Riporta il loro nome al posto giusto.

Pag.131-132

Centinaia e centinaia di pesci, invece di nuotare seguendo la corrente, facevano l’opposto. (…)– Sono ……………………. – è intervenuto Fabius.

CARIBÙALCEORSO

SERPENTELUPOCASTORI

BALENAAQUILA REALESALMONI


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Mi hanno insegnato che le preghiere si dicono la sera, prima di addormentarsi: e io lo faccio. Mi inginocchio di fianco al letto, giungo le mani e recito a voce alta le preghiere che so a memoria.

La storia è raccontata dalle voci dei due protagonisti che si alternano.Chi è il narratore dei seguenti brani? Scrivi nei cerchi l’iniziale del nome:

CHI RACCONTA?

Pag.9-10

(…) ho visto il fiume allargarsi e allargarsi, fino a che la riva opposta è scomparsa, e ho perfino avuto paura che a un certo punto la mia canoa non riuscisse più a trovare la terraferma. Ho pensato a quanta acqua il Grande Spirito doveva aver messo lì, e quanta doveva essercene sotto di me, e mi sono sentito mancare il fiato.

Pag.60

Le nostre scarpe, fatte di pelle di daino, sono perfette per camminare veloci e in silenzio. Proteggono dalle pietre aguzze e dalle spine, eppure sono leggerissime.

Pag.60

– Vuoi dire che mi stai portando a caccia?!– Sì. Ormai sei quasi un uomo. (…)Papà sapeva benissimo quello che stava facendo: altre volte mi aveva portato a cacciare con sé, ma questa volta era diverso. L’aveva fatto davanti a tutti e questo era un segno di grande fiducia nei miei confronti.

Pag.108

Mi è stato insegnato che la giornata deve sempre iniziare con una preghiera di ringraziamento al Grande Spirito e alla Madre Terra per tutta la bellezza di cui ci hanno circondato. Ho scelto una preghiera tradizionale che mi hanno insegnato da piccolo.

Pag.138

Il mio paese! La mia casa! Mi è venuta una nostalgia… Mi si sono riempiti gli occhi di lacrime.

OKUWANA TANKA → O HUBERT → H

Pag.112


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Hai notato? I due bambini vivono in modo molto diverso, ma alcune esperienze sono simili. Colora allo stesso modo i cerchi dei testi che parlano dello stesso argomento. Poi discutete in classe: che cosa c’è di simile e che cosa c’è di diverso nei racconti dei due protagonisti?

Pag.11

Ci siamo accorti che eravamo in acque dolci e che quella doveva essere la foce di un fiume. Un fiume che abbiamo risalito per giorni e giorni, procedendo lenti e con cautela, perché siamo su un veliero, e una secca o un banco di scogli affioranti non sarebbe stato un bell’incontro. È un fiume grande, certo, ha detto mio padre, ma non sappiamo quanto è profondo.

Pag.135

Un posto vale un altro, perché tutti valgono molto. È bello pensare che che la mia casa è enorme, senza confini. E non mi spiace lasciare un certo posto, perché quel posto è dappertutto.

Pag.34

Ieri mattina papà mi ha chiamato e mi ha preso in disparte.– Ho un regalo per te. Ma non è un regalo per giocare. È una cosa da grandi, perché ormai sei quasi un uomo.E mi ha teso un fucile.

Pag.86

Poi ha gridato: – E adesso facciamo festa! Perché ce lo meritiamo proprio! Si accenda il falò! E versiamoci da bere!Si è dato fuoco a una grande pira di legna, Fabius ha iniziato a darci dentro con il violino e abbiamo aperto una botte di vino che avevamo portato dalla Francia. Tutti si sono serviti e si è ballato e cantato a lungo.

Pag.82

Grandi grida di entusiasmo e di approvazione si sono levate e il nostro vecchio sachem ha gettato una torcia sull’enorme cumulo di legna preparato da noi al mattino, che in pochi secondi ha preso fuoco.– Ricordate: il battito dei tamburi – ha gridato – è il battito del nostro cuore, del cuore della nostra gente!

Pag.44

In mezzo a quell’intrico era impossibile fare anche un solo passo senza rumore. Soprattutto con le mie scarpe di cuoio… (…) Le mie scarpe, adatte alle strade petrose della Normandia, qui fanno troppo rumore e non mi permetterebbero di avvicinarmi di nascosto nemmeno a un animale sordo.


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PUNTI DI VISTAIn questi brani alcuni comportamenti dei coloni sono raccontati da due punti di vista diversi. Collega i testi che parlano della stessa cosa e poi indica quale punto di vista esprimono scrivendo nello spazio "I" per INDIANI oppure "C" per COLONI.

Pag.31

Le radici degli alberi stanno nella terra, e lì crescono e si sviluppano per nutrire la pianta, che non per niente si chiama così, perché è piantata. L’idea che un albero potesse essere portato in giro ci pareva così assurda che non ne riuscivamo a capire il senso. Certo, erano proprio strani questi Pelle Bianca!

Pag.32

Oggi abbiamo trasbordato le ultime piante che abbiamo portato dall’Europa. Sono dei piccoli meli. Che bello se già l’anno prossimo potessimo mangiare le nostre meline aspre!

Pag.74

C’è una bellissima novità, oggi: abbiamo finito di costruire le case. (…) Nella mia branda quella sera mi sono addormentato pensando che avevo attorno a me dei muri solidi e vicino c’erano le altre “case” e oltre la palizzata del fortino: era come stare in una città, e i pericoli, il freddo, l’ignoto erano chiusi fuori.

Pag.73

I tronchi erano stati piantati a terra, uno di fianco all’altro, a disegnare un grandissimo quadrato, con una sola porta di accesso. (…) Non capivo proprio perché i Pelle Bianca avessero quello strano accampamento, ma che senso aveva? Potevano aver costruito quella palizzata per chiudersi dentro: ma che ragione c’era di fare un viaggio per arrivare in questa terra immensa e poi chiudersi dentro a uno spazio così piccolo?

Anche a te è capitato di osservare comportamenti che ti sono sembrati strani solo perché sono diversi da quelli a cui sei abituato? Parlatene in classe ed esprimete le vostre opinioni: c’è un punto di vista giusto e uno sbagliato?


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DUE FAMIGLIELe famiglie di Hubert e di Okuwana Tanka sono diverse ma anche un po’ simili. Sai distinguere i famigliari dei due bambini? Scrivi sotto a ogni fumetto il nome di chi ha pronunciato quelle parole: MAMMA, PAPÀ o NONNO; colora lo spazio di rosso per i parenti di Owuwana Tanka e di verde per i parenti di Hubert.

Pag.62

Pag.14

Pag.118

Pag.127

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Pag.165

Quando un Algonchino uccide un animale, poi, lo ringrazia. Lo ringrazia perché la sua morte è la vita del cacciatore… Ricordati, tutto questo è ancora più importante che imparare a tirare con precisione una freccia: Madre Terra tratta bene chi tratta bene i suoi ospiti.

Se questo fiume è così grande, quanto saranno grandi i pesci che ci nuotano?

Non mi dire che non ti ho mai raccontato di quando Quat Aktana ha cavalcato le balene!

Il tuo nome, lo sai, vuol dire ”falco silenzioso che guarda lontano”. Anche lui è un piccolo falco silenzioso, e anche i suoi occhi possono vedere lontano. Ma, probabilmente, ha rischiato di morire perché non ha guardato vicino a sé, addirittura nel suo stesso nido. Specialmente quando non si è ancora grandi e forti, bisogna tenere gli occhi aperti su tutto.

Non mi dire che non ti ho mai raccontato di quando Quat Aktana ha cavalcato le balene!

E adesso fila a cambiarti. E andiamo a vedere se quest’orso è davvero così grande da farsela addosso quando lo si incontra.


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PERSONE SPECIALII due protagonisti vivono sulle sponde opposte dello stesso fiume e non si incontrano mai, anche se vivono avventure parallele. Immagina che un giorno si incontrino: che cosa direbbero? Scrivilo nei fumetti.

Che cosa potrebbero fare insieme i due bambini dopo essersi incontrati? Immagina e scrivi.


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TUTTO IN ORDINE

Una nave di coloni francesi approda sulla riva di un grande fiume in America. Sull’altra riva abita una comunità di indiani.

Per gli indiani è ora di smontare il campo e spostarsi per l’inverno. Okawana Tanka sale per l’ultima volta sulla rupe e lascia un acchiappasogni appeso a un albero. Poco dopo, Hubert sale anch’egli alla rupe, trova l’acchiappasogni e lo porta con sé.

I ragazzi del villaggio indiano vengono portati per la prima volta a caccia di castori: la sera prima l’anziano capo del villaggio racconta le storie dei grandi cacciatori e la leggenda dell’Alce Bianco. Hubert va in esplorazione ma fugge spaventato. Le sue scarpe non sono adatte al nuovo ambiente e la mamma gliene fa un paio nuove, morbide e silenziose.

Okawana Tanka trova una rupe da cui può osservare meglio i vicini. Si stupisce quando vede che stanno costruendo un villaggio di case di legno circondate da una palizzata. Terminata la costruzione, i coloni festeggiano. Anche gli indiani fanno la grande festa del Pow Wow, ma la interrompono perché sentono che c’è una tempesta in arrivo: rinforzano le tende e vi si rifugiano. Un fulmine colpisce il villaggio dei coloni e brucia una casa.

Appare sul fiume un cucciolo di balena. Alcuni coloni lo inseguono, ma la loro barca viene rovesciata dalla mamma balena. I coloni si salvano e riescono a far ritorno alle case. Okawana Tanka ha osservato tutto dalla sua rupe e chiede al nonno come mai i cacciatori indiani non cacciano le balene.

Gli indiani scoprono i nuovi venuti, e i coloni notano la presenza degli indigeni. Dopo aver discusso, entrambi decidono di evitare scontri perché pensano che in quella terra grande e ricca ci sia posto per tutti.

Okawana Tanka sulla rupe ha l’impressione di vedere il grande Alce Bianco, ma un orso lo attacca alle spalle. Anche Hubert è salito alla rupe. Senza vedere il bambino indiano, si accorge dell’orso e gli spara. Okawuana Tanka, ferito, riesce a tornare al suo villaggio; Hubert corre a casa annunciando che ha ucciso l’orso: dapprima non viene creduto ma poi riceve elogi e festeggiamenti.

Okuwana Tanwa, un bambino indiano, osserva curioso i nuovi venuti. I coloni intanto esplorano la nuova terra e scoprono la presenza di grandi animali, tra cui un orso che uccide uno di loro. Il papà di Hubert, capo della comunità dei coloni, regala al bambino un fucile.

Che cosa è successo prima? Che cosa è successo dopo?Metti in ordine le frasi e ricostruisci la storia.

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PARLIAMO DI INCONTRO O SCONTRO?

Questi non sono uomini dalla pelle rossa come noi e tutti quelli che vi-vono qui!

Questa terra è stata data a noi Al-gonchini e non ad altri. Spazziamoli via subito. Tornino da dove sono venuti!

Il Grande Spirito ha mandato dei nuovi semi per questa terra. Non saranno gli Algonchini a strappare senza ragione i germogli che nasce-ranno. Ho parlato.

Formiamo delle pattuglie, e andiamo a snidarli, quei selvaggi!

Non staremo mai tranquilli finché nei dintorni ci saranno quelle bestie!

Verranno a combatterci? Li acco-glieremo come si deve.Verranno in pace? In pace li acco-glieremo. Ma io spero che ci lascino semplicemente vivere qui, in tran-quillità. Sono convinto che questa terra è grande abbastanza per tutti.

Sia gli indiani sia i coloni discutono sull’atteggiamento da tenere verso gli abitanti dall’altra parte del fiume. Ci sono paura e diffidenza…

Partecipa anche tu alla discussione: che cosa ne pensi? Come risponderesti al capo se fossi un indiano o un colono? Scrivilo nei fumetti.

Leggete insieme le vostre frasi e discutetene in classe. Riflettete insieme: pensate che queste affermazioni valgano anche nei confronti degli immigrati che arrivano nel nostro Paese?

Ma i capi delle due comunità la pensano in modo diverso.

QUERCIA PARLANTE

INDIANI COLONI

LANFRANC


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PASSAPAROLA

Consiglio questo libro a ........................................................................................................

Ti presento il libro: ecco di che cosa parla.

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Questo libro mi è piaciuto perché…

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Il personaggio che mi è piaciuto di più è ..............................................................................

perché ....................................................................................................................................

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L’episodio che mi è piaciuto di più è stato quando ...............................................................

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Quell’episodio mi è piaciuto perché…

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Penso che questo libro piacerà anche a te perché…

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PRESENTA QUESTO LIBRO A QUALCUNO CHE CONOSCI!


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