Leggere Leggero - April 2016

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    con la partecipazione di:

    AA N N N NAA MMAAR R II N NOO BBAAR R BBAAR R AA CCOOMMEELLEESS 

    BBAAR R BBAAR R AA PPEEDDR R OOLLLLOO DDEESSIIR R ÈÈEE CCHHAAR R MMAA N N EEMMMMAA CCAA N N N NAAVVAALLEE FFEEDDEER R IICCAA GGAASSPPAAR R II 

    FFEEDDR R AA CCAAMMPPII GGIIOOVVAA N N N NAA LLIILLIIAA N NAA TTUUOOZZZZOO LLII N NDDAA LLEER R CCAAR R II 

    LLOOR R IIAA N NAA LLUUCCCCIIAAR R II N NII MMAAR R TTII N NAA SSEEMMIILLIIAA 

    MMEELLAA SS p paaccee  N NUU N NZZIIAA AASSSSUU N NTTAA DD''AAQQUUAALLEE 

    PPAAOOLLAA R R OOEELLAA YYLLEE N NIIAA BBAAGGAATTOO 

    FFR R AA N NCCEESSCCOO GGIIAAMMMMOO N NAA GGIIOOVVAA N N N NII BBEER R IIAA 

    IILL CCAAPPIITTAA N NOO LLUUPPOO AALLBBEER R TTOO 

    MMAAUUR R OO AA..  –  –  N Naauugghhttyy PPeenncciill 

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     PPAAK K AALL PPIIEETTR R OO SSAA N NZZEER R II SSTTEEVVEE MMEER R LLII N N TTOO N NYY TTHHEE SSUUBB 

    UULLIISSSSEE VVII N NCCEE N NZZOO CCII N NAA N N N NII VVLLAADDIIMMIIR R OO MMEER R IISSII 

       A   A   u   u   t   t   o   o   r   r   i   i 

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    La caratteristica di questo nostro Calendario è il tema: l’Eros, inquanto componente fondamentale dell’Amore, raccontato nellasua connotazione al femminile. Celebreremo soprattutto la Donnama non con i classici slogan o i consunti luoghi comuni: bensì

    quella vera, piena di passioni e incertezze, attenta e frivola; oggidi fuoco, domani glaciale. Quella Donna che a volte viene frainte-sa, in questa società “mordi e fuggi”, dove tanti sono disposti acredere che tutto si può comprare e in certi casi, purtroppo, otte-nere… anche ricorrendo alla violenza.Le donne, gli Amori e... i Cavalieri che troverete nel Calendariosono un ritratto, un piccolo contributo, alla comprensione del

    complicato e affascinante universo femminile, raccontato da chiha fatto della comunicazione artistica più che un hobby, una Pas-sione...

    QQuuaar r ttaa EEddiizziioonnee -- A Appr r iillee 22001166 a cura di “The Queens” 

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    DDeessiiddeer r iioo ppr r ooiibbiittoo 

    di Anna Mar ino

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    Emily roteò la manopola del volume nella sua autoradio.La musica inondò l’abitacolo. Prese a cantare a squarciago-la le parole di una canzone Pop. Le dita affusolate laccatedi rosso ticchettarono sullo sterzo. L’orologio digitale se-gnò le tre del mattino. Si sentiva estremamente ilare, forse

     più del normale. Probabilmente, merito di tutto l’alcol che

    aveva in corpo. Fuori dai finestrini parzialmente appannati,scorse dei lampeggianti. Rise e pigiò il piedesull’acceleratore. Non gliene fregava niente. Detestava tut-

    to il genere umano. In particolar modo quello maschile. In-curante della sirena che echeggiava alle sue spalle continuòla sua avanzata fuori controllo. Aveva i nervi a pezzi.L’ultima settimana era trascorsa tra fiumi di lacrime e urla.

    Aveva scoperto che il suo fidanzato la tradiva.ʺ  Basta!” si disse. Doveva smetterla di compatirsi. Non nevaleva la pena. Gli uomini erano tutti dei traditori, era nel

    loro DNA. La volante della polizia le sfrecciò accanto su- perandola. Emily frenò di colpo, evitando lo scontro per unsoffio. Un agente in divisa nera scese dall’auto e avanzò

    minaccioso verso di lei. Fece segno di abbassare il finestri-no. Emily sbuffò ma obbedì. Si pentì amaramente di averlofatto quando si ritrovò faccia a faccia con lo sguardo duro e

    sensuale dell’agente: giovane, fisico atletico, spalle larghee che dire di quegli occhi verde giada che la scrutavano in-tensamente! Emily sorrise amabilmente:«Ho…ho fatto qualcosa di male?» Farfugliò L’uomo gettò uno sguardo all’interno dell’abitacolo e pun-tò il fascio di luce della sua torcia verso la borsa.«Esca dall’auto» Intimò. Emily fece per protestare ma poi

    ci ripensò.

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    In fin dei conti poteva rivelarsi un’interessante occasione.

    Aprì lo sportello e scese giù. Con passi malfermi avanzòverso l’agente. Sorrise civettuola: 

    «Non vorrà mica farmi una multa?»«Signora…» «Signorina, prego» Corresse lei.«Bene, signorina» Sottolineò «da dove comincio? Dunque:non si è fermata allo stop. Guidava senza cintura di sicu-rezza. Ha superato il limite di velocità consentito. Ha igno-

    rato l’Alt di un agente e da ciò che vedo…temo aggiunge-rò, guida in stato d’ebrezza.» Emily finse sdegno, ma in realtà sarebbe scoppiata volen-tieri a ridere per la paradossale situazione. Lei che erasempre stata attenta e perfetta per non dar adito a chiac-chiere. La serietà fatta persona. Esempio concreto di virtù.«Non sono affatto brilla mio caro!» Protestò scuotendo il

    capo.Il poliziotto sorrise: due fossette sensuali si disegnarono ailati di quelle labbra carnose e invitanti.«Mi faccia vedere» Replicò ironico «cammini dritto tenen-do l’indice premuto sul naso».

    Emily gli lanciò uno sguardo minaccioso che avrebbe im-

     paurito solo un chiwawa. Gli sfilò davanti zoppicando. Si poggiò il pollice sul naso. Fece un paio di passi, ma tuttointorno vorticò. Perse l’equilibrio, cadde e si ritrovò tra le

     braccia muscolose dell’agente. Col fiato corto, allacciò ledita attorno alla sua nuca. Il succinto tubino nero che in-dossava si sollevò, scoprendo interamente le gambe snellee toniche e la micro lingerie di pizzo nero.

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    Scese un silenzio imbarazzante. Sorrise maliziosamenteall’agente: «Posso sapere come ti chiami?» Chiese passando diretta-

    mente al tu.Indubbiamente, anche l’agente era teso. I suoi occhi lascia-vano trapelare tutta la sua inquietudine.«Alexander» Rispose roco. Nervosamente l’aiutò ad alzar-si.Emily si passò una ciocca di capelli biondi dietro

    l’orecchio e si morse il labbro inferiore in modo suadente.Dalla volante s’udì la voce disturbata della radio trasmit-tente richiedere la presenza dell’agente. Alexander si allon-tanò senza perderla d’occhio. Aprì lo sportello e si acco-modò sul sedile anteriore. Sollevò la trasmittente e rispose.Lei l’osservò ammaliata. Forse a causa dei vari cocktail o

     per la rabbia che le ribolliva dentro, prese una decisione

    folle. Ancheggiando in modo ridicolo sui tacchi raggiunsel’autopattuglia. Alexander alzò lo sguardo, fece per obbiet-tare ma venne messo a tacere dalla bocca vorace di lei. E-mily lo immobilizzò salendogli a cavalcioni. La carica ero-tica di quel bacio spiazzò l’agente. Cedette. Assecondò la

    lingua di lei massaggiandola con desiderio. Quella donna

    era conturbante, sensuale, al punto di fargli perdere total-mente la testa. Le sue robuste dita s’insinuarono sotto lagonna. Raggiunse gli esili slip di pizzo, li scostò. Il contat-to con quella pelle delicata, già eccitata gli procurò un fre-mito per tutto il corpo: la desiderava ardentemente. La vo-leva sua.Emily con gesti frenetici slacciò uno a uno i bottoni della

    divisa. Mise a nudo il torace muscoloso del poliziotto.

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    Odorava di maschio. Strinse i suoi pettorali sodi senzasmettere mai di baciarlo. Era droga pura per lei. Gemette edivaricò maggiormente le gambe quando l’agente

    s’introdusse con l’indice dentro il fiore della sua femminili-tà, stuzzicandola. Alexander la strinse con prepotenza. Lesue labbra presero a giocare prepotentemente, assaporando-la come il più dolce dei frutti. Era ormai, fuori controllo.Emily sospirò di piacere lasciandosi andare a quei baci in-fuocati. Dio quanto aveva desiderato tutto ciò. La sua vita

    era sempre stata monotona. Persino fare l’amore era diven-tata una tediosa routine. Un atto dovuto per soddisfare ilsuo partner. Ma adesso non le importava più di niente. Vo-leva sentirsi libera da ogni tabù. Libera di vivere l’amore

    così come l’aveva sempre desiderato. Il conturbante agente

    abbassò la lampo del suo abitino e lo sfilò. Poi fu la voltadel reggiseno. Istintivamente si chinò sui suoi capezzoliturgidi. L’inumidì con la lingua disegnando attorno alle a-reole. Emily inarcò la schiena offrendosi a lui. Era così abi-le, così virile! Sapeva esattamente dove toccarla e cometoccarla. Era passionale ma al contempo delicato. Si fermòun istante. Si guardarono negli occhi. Le loro labbra umiderischiarate dalla luce fioca della luna. Il cuore aumentò i

    suoi battiti nel momento in cui Alexander si sfilò la cinturae con disinvoltura si liberò degli ultimi indumenti, se purgoffamente, data la posizione. Lei rise. Ma non vi era im- barazzo, solo desiderio puro e genuino. Lui la prese per ifianchi sollevandola leggermente. Il pulsante membro sifece largo dentro di lei nonostante l’iniziale resistenza. Nonaveva mai provato nulla di simile. Mugolò di piacere, lo

     bramava, lo desiderava ardentemente.

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    Era folle ciò che stava accadendo, ma troppo tardi per fer-marsi. Si lasciò andare alla passione godendo di ogni suotocco, ogni affondo. Lo sentiva prepotente muoversi dentro

    di lei. Con vigore senza darle tregua. Strinse le sue mani elo accompagnò in quella danza paradisiaca sin quando nonraggiunsero entrambi l’apice del piacere. Alexander inarcò

    la schiena. Annientò ogni centimetro che li separava e silasciò andare a un orgasmo intenso, liberatorio. Emily pog-giò la guancia su torace muscoloso e chiuse gli occhi in at-

    tesa che i battiti del suo cuore tornassero alla normalità.Appagata e serena contemplò la perfezione di quel corpomascolino accarezzandolo con dolcezza. La ricetrasmitten-te Spezzò quella magia. Esigevano l’intervento del poli-ziotto. Alexander con i capelli arruffati blaterò qualche im- precazione. Emily si sollevò per guardarlo negli occhi: nonle importava di finire in prigione, ma il solo pensiero di

     perderlo le causò una fitta allo stomaco. Lo guardò mesta.Lui sorrise. Come se le avesse letta nel pensiero disse:«Senti non sono bravo con le parole ma…» Si passò una

    mano tra i capelli, imbarazzato «insomma, io…vorrei rive-derti.»Emily ebbe un sussulto a quelle parole inaspettate. Il cuore

     perse qualche battito: «Mi stai dicendo, che non sono più inarresto?»«Ti sto dicendo, che sei la cosa più bella che mi sia capitatae non voglio perderti».«Quindi…Niente più multa agente». Ironizzò con rinnova-ta speranza.Alexander sorrise:«Nessuna multa. Ma fossi in te eviterei

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    d’ubriacarmi, almeno che tu non voglia, essere ammanetta-ta?»«Non saprei agente, l’idea mi alletta parecchio. Ti lascio il

    mio numero, se vuoi».«Non occorre. Ho già quello della tua targa» La schernì baciandola a stampo.Emily rise e ricambiò quel bacio con trasporto. Per unavolta forse, aveva fatto davvero la cosa giusta. Quella follial’aveva liberato dalla schiavitù chiamata senso di respon-

    sabilità. Perché fare l’amore non deve essere un dovere, masolo un…Piacere. 

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    SSaar r àà ppr r iimmaavveer r aa di L i l iana Tuozzo

    Con gli occhi chiusi guardoquesto cielo terso

    che mi cattura.

    Se avessi meno anni

    lo percorrerei.

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    Cavalcando nubi di fumo

    troverei la strada. Nel buio ascolto

    la musica del cuore.

    Seguo il ritmo cadenzato

    ma non ho forza di cantare.

    Se avessi meno affanni

    danzerei.col vento che mi guida

    in un abbraccio sereno.

     Il cielo offre

     gocce di sale

    che non voglio

     sanno di pianto.

     Muoio d’amore  per te raggio di sole

     pur solo desiderato.

     Fugace istante.

     Aprirò gli occhi

    dopo il gelo.

     E sarà ancora primavera.

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    HHaappppyy bbiir r tthhddaayy 

    di Desirée Charman

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    Si svegliò che erano già le otto, il marito dormiva ancorasotto la trapunta grigia. Era tornato tardi e si era agitato tut-ta la notte. Era la coscienza che non lo faceva dormire.

    Maria gli voltò le spalle e guardò la luce tenue del mattinointrappolata nel tessuto pesante delle tende. Le faceva malela testa perché aveva bevuto troppo. La bottiglia è un ami-co che ti chiede il conto ogni mattina.Fu allora che la vide. Era appesa a un’anta dell’armadio, proprio di fronte ai piedi del letto. Una bellissima pelliccia

     bianca e vaporosa che sembrava essersi materializzata dalnulla. Il mio regalo di compleanno.Si alzò e si avvicinò per toccarla. Doveva sentire con le suemani che era una cosa vera, che non era un sogno.Il marito si svegliò proprio in quel momento e la vide in piedi davanti alla pelliccia mentre la accarezzava. La mano

    con le unghie laccate di rosso la lisciavano come se fosseuna cosa viva. Questa cosa lo eccitò.- Spogliati –  le disse. –  Togli tutto e indossa solo la pellic-cia.Maria fece un sorriso tiepido e fece scivolare le coulotte aterra. Poi indossò la pelliccia e lasciò che il marito la toc-

    casse. Muove le mani come se stesse impastando qualcosa.Quando la sua erezione raggiunse livelli soddisfacenti, siinginocchiò davanti alla moglie e cominciò a baciare ora la pelliccia, ora i peli passando da uno all’altro come se fosse-ro una cosa sola. Nel farlo si masturbava muovendo la ma-no sempre più veloce.

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    Le venne sulla pelliccia con un grugnito e la sculacciò perringraziarla di averlo fatto godere così tanto.Mentre il marito era in bagno, Maria si tolse la pelliccia e

    la appese di nuovo alla stampella: impregnata di sperma edi saliva sembrava già vecchia.C’era una bottiglia in frigo, bisognava brindare a questa

    cosa.

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    AAnnggoolloo ccoottttuur r aa…… 

    di Giovanna Esse

    Questo mese mi approprio dell’angolo dedicato alla cucina perpromuovere un piatto semplice e genuino, a base di prodotti tipicidella tradizione e assolutamente italiani. A Napoli, per Pasqua, si mette in tavola il Piatto Santo, ma la suafacile composizione ne fa un graditissimo antipasto primaverile.

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    Piatto Santo, semplicissimo.

    Procuratevi uova freschissime (calcolare circa 2 uova a persona)e fatele sode dalla mattina, poi salumi affettati: Salame Napoli,Salame Milano, Salsiccia piccante, Spianata, Pancetta tesa sta-gionata e Capocollo.Per chi gradisce anche qualche fetta di Speck o di crudo di Par-ma.

    Procuratevi poi una Ricotta Salata, tipo Montella, da tagliare a fet-te di circa un centimetro. Preparate il tutto in una sperlunga diporcellana, per aggiungere un tocco speciale, grattugiate un po’di scorza di limone sulle fette di ricotta e delle paprica sulle uova,tagliate a metà.

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    VViivvoo di Pietro Sanzer i

    Guardo il cielo, ascolto le emozioni,

     sussurro alle stelle, Piango.

     Il tuo sguardo penetra il mio cuore

     Le tue lacrime lentamente solcano il mio viso

     Piango

    Sono tormentato da mille paure

     Mille insicurezze. Ti penso, ma tu non ci sei Piango.

     Languidi baci sulla pelle morbida,

    tu ci sei.

    Vivo.

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      2  0  1  6 - 

      N a u g  h

      t y   P

     e n c

      i  l   d

      i   M a u r o

      A . 

    LLaa PPiinn UUpp ddii aappr r iillee 

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    NNaauugghhttyy PPeenncciill by Mauro A.

    Mauro A. è un illustratore specializzato nella realizzazione di af-fascinanti ed eleganti progetti grafici. Incantato, come tanti artisti,

    dalla versatile, incomparabile, bellezza del corpo femminile, neisuoi nudi, banalmente e volutamente definiti col termine “Pin Up”,  Mauro riesce a cogliere quel mix scabroso, tipicamente femmini-le, quella soave contraddizione, che si estrinseca dalle sue tavo-le: innocenza, sensualità… mistero. Ogni opera di Mauro, nella raffinata e sapiente semplicità del trat-

    to è un incanto per i sensi: impossibile descrivere la ridda di emo-zioni che solo l’originale può trasmettere. Laddove la carta, lie-vemente ruvida, trattiene e trasmette tutta l’emozione dell’artistae dell’anima erotica della sua modella. Le Opere di Mauro A. sono pezzi unici e rari, vengono realizzatein grande formato e inviate complete di cornice a giorno.Per richieste, curiosità o informazioni:

    CONTATTI: [email protected] 

    mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]

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    AAppppuunnttaammeennttoo aa mmaaggggiioo 

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    © Giovanna Esse - 2016

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