leefbaar In Olanda chi critica l’islam rischiala ...del regista Theo van Gogh, ucciso dai...

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Maria Cristina Giongo dall’Aia Amsterdam dovrebbe essere inserita nel Guinness dei primati per il numero di nazionalità presenti nel suo territorio: 177. Il più alto nel mondo. Ha battuto persino New York, con le sue 150. Senza contare che 123mila dei suoi abitanti hanno la doppia cittadinanza. Questi dati stanno preoccupando sempre più gli olandesi che sino a ora sono stati molto tol- leranti e generosi nei con- fronti degli immigrati, apren- do loro le porte e offrendo lo- ro un tetto. Case pulite, dota- te di tutto il necessario per una vita dignitosa: sussidi da far invidia a un lavoratore di qualsiasi Paese. D’altra par- te le cifre parlano chiaro: at- tualmente ad Amsterdam ci sono 64.588 marocchini e 37.421 turchi. Tanto per fare un paragone, gli italiani sono 1.654 e i tedeschi 6.670. Il primo a ribellarsi a que- sta «vera e propria invasio- ne» fu il regista Theo van Go- gh. Cercò in tutti i modi di atti- rare l’attenzione dei media sul pericolo della cultura- non cultura islamica e dei suoi terroristi. Del suo film Submission si è parlato in tut- to il mondo. Soprattutto per- ché segnò la sua condanna a morte. «Ci elimineranno tut- ti», ripeteva spesso. E tre an- ni fa l’hanno ammazzato co- me un cane, per strada, la- sciando un biglietto sul suo corpo, conficcato nella schie- na con un coltello. Anche la sceneggiatrice di Submission è diventata «famosa». Parlia- mo della bella somala Ayaan Hirsi Ali, considerata un’eroi- na per la lotta che conduce a favore dei diritti delle donne islamiche, deputata del Parti- to popolare per la libertà e democrazia (Vvd). Ayaan Hir- si ha definito il profeta Mao- metto «un perverso tiran- no». Per cui pure lei si trova da tempo nella lista nera dei condannati a morte per bla- sfemia. «Non ho paura di mo- rire - dice -, vengo da un Pae- se dove ogni giorno ci si con- fronta con le malattie, la fa- me, il degrado, la morte. Ci sono abituata. Pertanto conti- nuerò la mia lotta». C’è un’altra donna del Vvd che da anni si batte per la chiusura delle frontiere, Rita Verdonk, 52 anni, cattolica, che è stata dal 2003 al 2006 ministro dell’Immigrazione. È stata definita la «donna di ferro» proprio per la sua in- transigenza nei confronti de- gli immigrati. Nel 2005 ha fat- to approvare una legge mol- to importante sull’integrazio- ne degli stranieri, grazie alla quale sono stati istituiti corsi obbligatori di conoscenza del- la lingua olandese e dell’orga- nizzazione sociale per coloro che vogliono ottenere un re- golare permesso di soggior- no. Nel suo partito ha militato Geert Wilders, di recente sali- to alla ribalta delle cronache per aver paragonato il Cora- no al Mein Kampf di Adolf Hit- ler, chiedendo al Parlamento che venga proibito «in quan- to si tratta di un libro danno- so che istiga alla violenza». Wilders non usa mezzi termi- ni: «Chiudiamo le moschee radicali, mandiamo a casa gli imam e fermiamo l’immi- grazione dei Paesi non occi- dentali, prima che sia troppo tardi. È incredibile quello che sta succedendo in Olan- da. Eppure la tv ha mandato in onda una ripresa girata in segreto nella moschea di Am- sterdam “al Taweed”, men- tre l’imam diceva che gli ami- ci della democrazia erano fi- gli di satana, le donne dove- vano essere bastonate e gli omosessuali buttati giù dai tetti. E noi dobbiamo tenerci in casa questi fanatici? Fuori tutti i gruppi estremisti isla- mici dal nostro Paese». In quanto a minacce... pure lui ne ha accumulate una serie infinita: alcuni siti internet radicali hanno lanciato una vera e propria campagna pubblicitaria a favore della sua eliminazione. Si passa dall’elargizione di un premio di ben 92 vergini alla promes- sa del paradiso eterno e del- l’eterna riconoscenza di Al- lah nei confronti di «qualsia- si islamico disposto a decapi- tarlo». Secondo alcuni Wilders ha ereditato il pensiero di Pim Fortuyn, leader del partito Leefbaar Nederland. L’agget- tivo olandese leefbaar, «vivi- bile», è già di per sé molto si- gnificativo. Fortuyn, che vole- va un’Olanda vivibile, fu ucci- so il 6 maggio 2002, all’usci- ta degli studi televisivi dove aveva registrato un program- ma contro il proliferare del radicalismo islamico. Nella lista dei condannati a morte è entrato da poco an- che Ehsan Jami, un ragazzo iraniano di 28 anni che ha fondato un comitato di ex musulmani. «Il Corano non è credibile. È anacronistico. Se vieni dal mondo islamico non vuol dire che devi per for- za essere musulmano», ha detto Jami durante un recen- te dibattito tv. «Essere mu- sulmano non è un fattore ge- netico. Con la creazione di questo comitato voglio dire ai giovani che, come me, amano la libertà, di uscire al- lo scoperto e di ribellarsi a una religione imposta, incivi- le, inumana». Un discorso co- raggioso. E pericoloso. Il giorno dopo, infatti, è stato assalito da tre africani al- l’uscita di un supermercato e picchiato a sangue. Cambiare politica Basta spendere soldi per l’integrazione di fanatici: aiutiamo i nostri vecchi e i nostri handicappati «Il mio idolo è Oriana Fallaci: capì il pericolo musulmano» dall’Aja Geert Wilders, l’uomo politi- co più discusso in Olanda, ci riceve in Parlamento, nel suo studio, fuori dal quale ci sono ben quattro guar- die del corpo. È affabile, deciso, ma per niente arrogante, come gene- ralmente viene descritto dai media del suo Paese. Ha seguito le orme del regista Theo van Gogh, ucciso dai fondamentalisti islamici, ha lo stesso coraggio e gli stessi ideali per cui hanno ammazzato Pim For- tuyn. È sotto scorta da mattina a sera. Signor Wilders, 177 nazionalità presenti in una sola città come Amsterdam non preoccupano? «Certo, mi batto da anni perché il mio Paese possa tornare alla nor- malità». Il suo partito si chiama Partito del- la Libertà. Libertà di..... «Libertà di fare con i propri soldi quello che si vuole. Gli olandesi pa- gano troppe tasse, addirittura il 50%. Mentre si dovrebbe avere il diritto di disporre del proprio dena- ro, guadagnato con tanta fatica. E poi libertà di gioire di una bella giornata di sole e della vita, di gira- re per strada senza essere assaliti, derubati, picchiati. Soprattutto li- bertà di vivere nella propria nazio- ne conservandone la cultura. Infi- ne libertà di esprimere le proprie idee senza per questo essere co- stretti a girare sotto scorta perché vogliono metterti a tacere per sem- pre. La stampa olandese parla ampia- mente della decisione del vostro governo di stanziare 28 milioni di euro per far fronte al problema del radicalismo islamico e degli estremisti di destra. Questa som- ma dovrebbe servire a costituire centri di sostegno per i comuni più colpiti da questa piaga e per instaurare con integralisti e ultrà un proficuo “dialogo intercultura- le”. Che ne pensa? «Un pessimo piano (del partito so- cialista, al governo con i cristiano- democratici del premier Pit Balke- nende, ndr). Con loro il dialogo non serve più. Ci abbiamo provato per anni e non abbiamo ottenuto nulla. Anzi, la situazione è peggiorata. Con questo costoso progetto, asso- lutamente privo di concretezza, trattiamo i colpevoli come vittime. Basta con le parole, con la tolleran- za. Si passi ai fatti». In che modo? «Prima di tutto se non rispettano le nostre norme, le nostre regole e la nostra cultura devono tornare da dove sono venuti. Se commettono crimini, vanno puniti severamente. Se dopo essere usciti di prigione ri- cominciamo a delinquere devono essere espulsi. Dobbiamo chiudere le frontiere, riappropriarci della no- stra terra e usare invece questi fon- di per i nostri vecchi, la sanità, per accudire gli handicappati». La sua dichiarazione sul fatto che il Corano andrebbe proibito come il Mein Kampf di Hitler ha suscita- to molte polemiche, accuse con- tro di lei, anche da parte degli al- tri partiti al governo. Non ha forse esagerato con questa che è parsa una provocazione inaccettabile nei confronti di una religione? «Il Corano è un libro fascista, ag- gressivo, che semina odio. Non vo- glio discriminare o provocare, dico solo che la violenza che trasuda dai testi islamici non la si trova in nes- sun’altra religione: né cattolica, né ebraica, buddhista. Diciamo piuttosto che il Corano è più un’ideologia che una religione. Non ce l’ho con l’islam, con i musul- mani come persone, ma appunto con un’ideologia che vuole privare l’uomo della libertà, che non rispet- ta le donne, che vuole eliminare gli omosessuali. Il mio idolo è Oriana Fallaci: lei aveva capito la pericolo- sità dell’invasione islamica! Come lei odio il relativismo, cioè il voler credere che ogni cultura sia la stes- sa, perché non è vero. [MCG] Simona Verrazzo La paura delle moschee sta contagiando l’Europa. Dopo Germania, Svizzera, Francia, Spagna, Grecia e le ultime pro- teste di Roma, è adesso il turno dell’Austria. Nel Paese la «que- stione dei minareti» è stata sol- levata da Jörg Haider e, come succede ogni volta che apre boc- ca, le sue parole sono state ri- prese in patria e all’estero. Il leader dell’Alleanza per il Futu- ro dell’Austria e attuale gover- natore della Carinzia ha spiega- to di non essere contrario ai luo- ghi di culto islamici, ma di non volerli nella regione da lui am- ministrata. «I musulmani han- no tutto il diritto di pregare - ha dichiarato -. Ma non tollero la costruzione di edifici che “spon- sorizzino” il potere della religio- ne islamica». Ai giornalisti Hai- der ha anche ribadito quello che da mesi va chiedendo: una normativa a livello nazionale che regolamenti la costruzione di moschee, con relativi minare- ti, e centri di cultura. Il suo idea- le sarebbe che il Parlamento di Vienna mettesse al bando qual- siasi edificio di matrice islami- ca. Il motivo lo ha spiegato sen- za giri di parole: «Non voglia- mo uno scontro tra culture e per questo non vogliamo istitu- zioni che siano estranee alla no- stra di cultura, quella dell’Euro- pa occidentale». La sua posizione ha trovato il sostegno di Heinz-Christian Strach, astro nascente della for- mazione politica storica della destra austriaca, il Partito libe- rale. L’appoggio di Strach è un grande punto a favore di Hai- der: il poco più che trentenne medico viennese è cresciuto proprio sotto la stella dell’ex premier austriaco. L’alleanza si è poi interrotta nel 2005 quando Haider è stato espulso dal partito. Ora i due si ritrova- no uniti nella stessa battaglia: fermare l’islamizzazione del- l’Austria. Le parole di Haider hanno sco- perto un nervo molto sensibile: il Paese lamenta non soltanto il numero degli immigrati, ma te- me l’imposizione di valori che con quelli austriaci non hanno niente a che vedere. Il governa- tore della Carinzia ha lanciato un appello affinché quando vie- ne costruito un edificio di culto vengano considerate le «tradi- zioni culturali e religiose» del posto che lo ospita. Con undici- mila musulmani su una popola- zione di 400mila, la regione è una di quelle che ne ospita di meno. Eppure la paura è tanta. Haider ha parlato di potere della religione islamica perché i residenti vedono nelle mo- schee, nei minareti e nei centri di cultura con le scritte in ara- bo, il dilagarsi della suprema- zia dell’islam rispetto alla reli- gione cattolica, e con esso an- che dei suoi valori. E sono pro- prio questi a spaventare. Ades- so ancora di più dopo l’elezione in Turchia dell’islamico Abdul- lah Gül a presidente della Re- pubblica: l’Austria, dopo la Ger- mania, è il Paese che ospita la maggiore comunità turca in Eu- ropa e Vienna teme l’arrivo dal Bosforo di un non gradito vento islamista. Ma le proposte di Haider non si sono fermate ai soli edifici: ha chiesto un provvedimento per obbligare i gruppi religiosi a svolgere servizi alla comunità e pronunciare sermoni in lin- gua tedesca. Dall’altra parte gli ha fatto eco Strach, che ha solle- citato misure contro le manife- stazioni estremistiche del- l’islam, incluso il divieto di por- tare il velo a scuola, nelle uni- versità e in luoghi pubblici, ol- tre che l’espulsione per direttis- sima dal Paese dei religiosi estremisti. GOVERNATORE Jörg Haider [FOTO: AP] La Carinzia vuol mettere al bando le moschee Il governatore Haider: «Non tolleriamo costruzioni estranee alla nostra cultura» LA PAURA DEL PROLIFERARE DI MINARETI CONTAGIA ANCHE L’AUSTRIA La politica delle porte aperte ora preoccupa i Paesi Bassi che sono invasi da musulmani Dalla Hirsi Ali a Wilders, molti politici sotto scorta per i loro discorsi contro gli integralisti INTERVISTA AL PARLAMENTARE OLANDESE GEERT WILDERS In Olanda chi critica l’islam rischia la «decapitazione» Il primo a essere ucciso è stato il regista Van Gogh. Oggi la lista degli «infedeli» da eliminare si è ingrossata Per l’alfiere della lotta al fondamentalismo, il Corano non è più religione ma ideologia 10 Esteri il Giornale Giovedì 30 agosto 2007

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Maria Cristina Giongodall’Aia

�Amsterdam dovrebbeessere inserita nel Guinnessdei primati per il numero dinazionalità presenti nel suoterritorio: 177. Il più alto nelmondo. Ha battuto persinoNew York, con le sue 150.Senza contare che 123miladei suoi abitanti hanno ladoppia cittadinanza. Questidati stanno preoccupandosempre più gli olandesi chesino a ora sono stati molto tol-leranti e generosi nei con-fronti degli immigrati, apren-do loro le porte e offrendo lo-ro un tetto. Case pulite, dota-te di tutto il necessario peruna vita dignitosa: sussidi dafar invidia a un lavoratore diqualsiasi Paese. D’altra par-te le cifre parlano chiaro: at-tualmente ad Amsterdam cisono 64.588 marocchini e37.421 turchi. Tanto per fareun paragone, gli italiani sono1.654 e i tedeschi 6.670.

Il primo a ribellarsi a que-sta «vera e propria invasio-ne» fu il regista Theo van Go-gh. Cercò in tutti i modi diatti-rare l’attenzione dei mediasul pericolo della cultura-non cultura islamica e deisuoi terroristi. Del suo filmSubmission si è parlato in tut-to il mondo. Soprattutto per-ché segnò la sua condanna amorte. «Ci elimineranno tut-ti», ripeteva spesso. E tre an-ni fa l’hanno ammazzato co-me un cane, per strada, la-sciando un biglietto sul suocorpo, conficcato nella schie-na con un coltello. Anche lasceneggiatrice di Submissionè diventata «famosa». Parlia-mo della bella somala AyaanHirsi Ali, considerata un’eroi-na per la lotta che conduce afavore dei diritti delle donneislamiche, deputata del Parti-to popolare per la libertà edemocrazia (Vvd). Ayaan Hir-si ha definito il profeta Mao-metto «un perverso tiran-no». Per cui pure lei si trovada tempo nella lista nera deicondannati a morte per bla-sfemia. «Non ho paura di mo-rire - dice -, vengo da un Pae-se dove ogni giorno ci si con-fronta con le malattie, la fa-me, il degrado, la morte. Cisono abituata. Pertanto conti-nuerò la mia lotta».

C’è un’altra donna del Vvdche da anni si batte per lachiusura delle frontiere, RitaVerdonk, 52 anni, cattolica,che è stata dal 2003 al 2006ministro dell’Immigrazione.È stata definita la «donna di

ferro» proprio per la sua in-transigenza nei confronti de-gli immigrati. Nel2005 ha fat-to approvare una legge mol-to importante sull’integrazio-ne degli stranieri, grazie allaquale sono stati istituiti corsiobbligatori di conoscenza del-la lingua olandese edell’orga-nizzazione sociale per coloroche vogliono ottenere un re-golare permesso di soggior-no.

Nel suo partito ha militatoGeert Wilders, di recente sali-

to alla ribalta delle cronacheper aver paragonato il Cora-no alMein Kampf diAdolf Hit-ler, chiedendo al Parlamentoche venga proibito «in quan-to si tratta di un libro danno-so che istiga alla violenza».Wilders non usa mezzi termi-ni: «Chiudiamo le moschee

radicali, mandiamo a casagli imam e fermiamo l’immi-grazione dei Paesi non occi-dentali, prima che sia troppotardi. È incredibile quelloche sta succedendo in Olan-da. Eppure la tv ha mandatoin onda una ripresa girata insegreto nella moschea di Am-

sterdam “al Taweed”, men-tre l’imam diceva che gli ami-ci della democrazia erano fi-gli di satana, le donne dove-vano essere bastonate e gliomosessuali buttati giù daitetti. E noi dobbiamo tenerciin casa questi fanatici? Fuoritutti i gruppi estremisti isla-

mici dal nostro Paese». Inquanto a minacce... pure luine ha accumulate una serieinfinita: alcuni siti internetradicali hanno lanciato unavera e propria campagnapubblicitaria a favore dellasua eliminazione. Si passadall’elargizione di un premiodi ben 92 vergini alla promes-sa del paradiso eterno e del-l’eterna riconoscenza di Al-lah nei confronti di «qualsia-si islamico disposto a decapi-tarlo».

Secondo alcuni Wilders haereditato il pensiero di PimFortuyn, leader del partitoLeefbaar Nederland. L’agget-tivo olandese leefbaar, «vivi-bile», è già di per sé molto si-gnificativo.Fortuyn, che vole-va un’Olanda vivibile, fu ucci-so il 6 maggio 2002, all’usci-ta degli studi televisivi doveaveva registrato un program-ma contro il proliferare delradicalismo islamico.

Nella lista dei condannatia morte è entrato da poco an-che Ehsan Jami, un ragazzoiraniano di 28 anni che hafondato un comitato di exmusulmani. «Il Corano non ècredibile. È anacronistico.Se vieni dal mondo islamiconon vuol dire che devi per for-za essere musulmano», hadetto Jami durante un recen-te dibattito tv. «Essere mu-sulmano non è un fattore ge-netico. Con la creazione diquesto comitato voglio direai giovani che, come me,amano la libertà, di uscire al-lo scoperto e di ribellarsi auna religione imposta, incivi-le, inumana». Un discorso co-raggioso. E pericoloso. Ilgiorno dopo, infatti, è statoassalito da tre africani al-l’uscita di un supermercatoe picchiato a sangue.

Cambiare politicaBasta spendere soldiper l’integrazionedi fanatici: aiutiamoi nostri vecchi ei nostri handicappati

«Il mio idolo è Oriana Fallaci:capì il pericolo musulmano»dall’Aja

�Geert Wilders, l’uomo politi-co più discusso in Olanda, ci ricevein Parlamento, nel suo studio, fuoridal quale ci sono ben quattro guar-die del corpo. È affabile, deciso, maper niente arrogante, come gene-ralmente viene descritto dai mediadel suo Paese. Ha seguito le ormedel regista Theo van Gogh, uccisodai fondamentalisti islamici, ha lostesso coraggio e gli stessi idealiper cui hanno ammazzato Pim For-tuyn. È sotto scorta da mattina asera.Signor Wilders, 177 nazionalitàpresenti in una sola città comeAmsterdam non preoccupano?«Certo, mi batto da anni perché ilmio Paese possa tornare alla nor-malità».Il suo partito si chiama Partito del-la Libertà. Libertà di.....«Libertà di fare con i propri soldiquello che si vuole. Gli olandesi pa-gano troppe tasse, addirittura il50%. Mentre si dovrebbe avere ildiritto di disporre del proprio dena-ro, guadagnato con tanta fatica. Epoi libertà di gioire di una bella

giornata di sole e della vita, di gira-re per strada senza essere assaliti,derubati, picchiati. Soprattutto li-bertà di vivere nella propria nazio-ne conservandone la cultura. Infi-ne libertà di esprimere le proprieidee senza per questo essere co-stretti a girare sotto scorta perchévogliono metterti a tacere per sem-pre.La stampa olandese parla ampia-mente della decisione del vostrogoverno di stanziare 28 milioni dieuro per far fronte al problemadel radicalismo islamico e degliestremisti di destra. Questa som-ma dovrebbe servire a costituirecentri di sostegno per i comunipiù colpiti da questa piaga e perinstaurare con integralisti e ultrà

un proficuo “dialogo intercultura-le”. Che ne pensa?«Un pessimo piano (del partito so-cialista, al governo con i cristiano-democratici del premier Pit Balke-nende, ndr). Con loro il dialogo nonserve più. Ci abbiamo provato peranni e non abbiamo ottenuto nulla.Anzi, la situazione è peggiorata.Con questo costoso progetto, asso-lutamente privo di concretezza,trattiamo i colpevoli come vittime.Basta con le parole, con la tolleran-za. Si passi ai fatti».In che modo?«Prima di tutto se non rispettano lenostre norme, le nostre regole e lanostra cultura devono tornare dadove sono venuti. Se commettonocrimini, vanno puniti severamente.Se dopo essere usciti di prigione ri-cominciamo a delinquere devonoessere espulsi. Dobbiamo chiuderele frontiere, riappropriarci della no-stra terra e usare invece questi fon-di per i nostri vecchi, la sanità, per

accudire gli handicappati».La sua dichiarazione sul fatto cheil Corano andrebbe proibito comeil Mein Kampf di Hitler ha suscita-to molte polemiche, accuse con-tro di lei, anche da parte degli al-tri partiti al governo. Non ha forseesagerato con questa che è parsauna provocazione inaccettabilenei confronti di una religione?«Il Corano è un libro fascista, ag-gressivo, che semina odio. Non vo-glio discriminare o provocare, dicosolo che la violenza che trasuda daitesti islamici non la si trova in nes-sun’altra religione: né cattolica, néebraica, né buddhista. Diciamopiuttosto che il Corano è piùun’ideologia che una religione.Non ce l’ho con l’islam, con i musul-mani come persone, ma appuntocon un’ideologia che vuole privarel’uomo della libertà, che non rispet-ta le donne, che vuole eliminare gliomosessuali. Il mio idolo è OrianaFallaci: lei aveva capito la pericolo-sità dell’invasione islamica! Comelei odio il relativismo, cioè il volercredere che ogni cultura sia la stes-sa, perché non è vero.

[MCG]

Simona Verrazzo

�La paura delle moscheesta contagiando l’Europa. DopoGermania, Svizzera, Francia,Spagna, Grecia e le ultime pro-teste di Roma, è adesso il turnodell’Austria. Nel Paese la «que-stione dei minareti» è stata sol-levata da Jörg Haider e, comesuccede ogni volta che apre boc-ca, le sue parole sono state ri-prese in patria e all’estero. Illeader dell’Alleanza per il Futu-ro dell’Austria e attuale gover-natore della Carinzia ha spiega-to di non essere contrario ai luo-ghi di culto islamici, ma di nonvolerli nella regione da lui am-ministrata. «I musulmani han-no tutto il diritto di pregare - hadichiarato -. Ma non tollero lacostruzione di edifici che “spon-sorizzino” il potere della religio-ne islamica». Ai giornalisti Hai-

der ha anche ribadito quelloche da mesi va chiedendo: unanormativa a livello nazionaleche regolamenti la costruzionedi moschee, con relativi minare-ti, e centri di cultura. Il suo idea-le sarebbe che il Parlamento diVienna mettesse al bando qual-siasi edificio di matrice islami-ca. Il motivo lo ha spiegato sen-za giri di parole: «Non voglia-mo uno scontro tra culture eper questo non vogliamo istitu-zioni che siano estranee alla no-stra di cultura, quella dell’Euro-pa occidentale».

La sua posizione ha trovato ilsostegno di Heinz-ChristianStrach, astro nascente della for-mazione politica storica della

destra austriaca, il Partito libe-rale. L’appoggio di Strach è ungrande punto a favore di Hai-der: il poco più che trentennemedico viennese è cresciutoproprio sotto la stella dell’expremier austriaco. L’alleanzasi è poi interrotta nel 2005quando Haider è stato espulsodal partito. Ora i due si ritrova-no uniti nella stessa battaglia:fermare l’islamizzazione del-l’Austria.

Le parole di Haider hanno sco-perto un nervo molto sensibile:il Paese lamenta non soltanto ilnumero degli immigrati, ma te-me l’imposizione di valori checon quelli austriaci non hannoniente a che vedere. Il governa-

tore della Carinzia ha lanciatoun appello affinché quando vie-ne costruito un edificio di cultovengano considerate le «tradi-zioni culturali e religiose» delposto che lo ospita. Con undici-mila musulmani su una popola-zione di 400mila, la regione èuna di quelle che ne ospita dimeno. Eppure la paura è tanta.

Haider ha parlato di poteredella religione islamica perchéi residenti vedono nelle mo-schee, nei minareti e nei centridi cultura con le scritte in ara-bo, il dilagarsi della suprema-zia dell’islam rispetto alla reli-gione cattolica, e con esso an-che dei suoi valori. E sono pro-prio questi a spaventare. Ades-

so ancora di più dopo l’elezionein Turchia dell’islamico Abdul-lah Gül a presidente della Re-pubblica: l’Austria, dopo la Ger-mania, è il Paese che ospita lamaggiore comunità turca in Eu-ropa e Vienna teme l’arrivo dalBosforo di un non gradito ventoislamista.

Ma le proposte di Haider nonsi sono fermate ai soli edifici:ha chiesto un provvedimentoper obbligare i gruppi religiosia svolgere servizi alla comunitàe pronunciare sermoni in lin-gua tedesca. Dall’altra parte gliha fatto eco Strach, che ha solle-citato misure contro le manife-stazioni estremistiche del-l’islam, incluso il divieto di por-tare il velo a scuola, nelle uni-versità e in luoghi pubblici, ol-tre che l’espulsione per direttis-sima dal Paese dei religiosiestremisti.GOVERNATORE Jörg Haider [FOTO: AP]

La Carinzia vuol mettere al bando le moscheeIl governatore Haider: «Non tolleriamo costruzioni estranee alla nostra cultura»

LA PAURA DEL PROLIFERARE DI MINARETI CONTAGIA ANCHE L’AUSTRIA

La politica delleporte aperte

ora preoccupai Paesi Bassi

che sono invasida musulmani

Dalla Hirsi Alia Wilders, molti

politici sottoscorta per i lorodiscorsi controgli integralisti

INTERVISTA AL PARLAMENTARE OLANDESE GEERT WILDERS

In Olanda chi critica l’islamrischia la «decapitazione»

Ilprimoaessereuccisoèstato il registaVanGogh.Oggila listadegli«infedeli»daeliminaresiè ingrossata

Per l’alfiere della lotta al fondamentalismo,il Corano non è più religione ma ideologia

10 Esteri il Giornale � Giovedì30agosto2007