lecco_17_10_2009a

46

Transcript of lecco_17_10_2009a

Page 1: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 1/46

Page 2: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 2/46

Il nuovo testo unico ha abrogato la precedentenormativa in materia di lavori in altezza:

DPR 547/55, DPR 164/56, D.LGS 626/94

LAVORI IN ALTEZZA - NORME DI RIFERIMENTO

D.Lgs 81/2008 e s.m.i.

In particolare

Titolo IV – Cantieri temporanei o mobili

Capo II – Norme per la prevenzione sul lavoro nelle

costruzioni e nei lavori in quota

Page 3: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 3/46

Art. 107Art. 107 -- DefinizioniDefinizioni

Lavoro in quota: attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di

caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano

stabile

LAVORO IN QUOTA: DEFINZIONE

   <

   2  m

Page 4: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 4/46

Art. 111 - Obblighi del datore di lavoro nell’uso di attrezzature per lavori

in quota

[1] Il datore di lavoro, qualora i lavori temporanei in quota non possonoessere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche

adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di

lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, inconformità ai seguenti criteri:

a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di

protezione individuale;

b) Dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da

eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi

LAVORO IN QUOTA: I PRINCIPI DI PREVENZIONE

Page 5: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 5/46

Realizzazione di posti di lavoro idoneamente protetticontro le cadute dall’alto, anche per i lavori temporanei

Utilizzo, per i lavori temporanei, di misure di protezionecollettiva (opere provvisionali, ponteggi, ecc.)

Utilizzo, per i lavori temporanei, di DPI anticaduta

LAVORO IN QUOTA: I PRINCIPI DI PREVENZIONE

Page 6: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 6/46

PROTEZIONI PERMANENTI DEI LUOGHI DI LAVORO

Nel caso in cui sulle coperture, su ripiani di lavoro, ecc.,

devono svolgersi dei lavori di manutenzione con una frequenza

elevata, devono essere predisposti dei sistemi di protezione

permanente quali parapetti o dispositivi analoghi.

E’ questo il caso di interventi di manutenzione, regolazione da

svolgersi frequentemente in luoghi di lavoro sopraelevati

In questi casi è da evitare il ricorso a sistemi anticaduta

individuali quali linee vita e/o punti di ancoraggio.

Page 7: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 7/46

Le impalcature, le passerelle, i

ripiani, le rampe di accesso, i

balconi ed i posti di lavoro o dipassaggio sopraelevati devono

essere provvisti, su tutti i lati

aperti, di parapetti normali conarresto al piede o di difesa

equivalenti. Tale protezione non è

richiesta per i piani di caricamentodi altezza inferiore a m 2,00.

PROTEZIONI PERMANENTI DEI LUOGHI DI LAVORO

p. 1.7.3

Allegato IV – D.Lgs 81/2008

Page 8: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 8/46

p. 1.7.2.1 – allegato IV D.Lgs 81/2008Parapetto normale

Deve soddisfare le seguenti condizioni:

a ) costruito con materiale rigido e resistente;b ) abbia un'altezza utile di almeno un metro;c ) sia costituito da almeno due correnti, di cui quello intermedio

posto a circa metà distanza fra quello superiore ed il pavimento;É considerato «parapetto normale con arresto al piede» il parapettocompletato con fascia continua poggiante sul piano di calpestio ed

alta almeno cm 15.

É considerata equivalente ai parapetti, qualsiasi protezione, qualebalaustrata, muro, ringhiera e simili, realizzante condizioni disicurezza contro la caduta verso i lati aperti, non inferiori a quelle

presentate dai parapetti stessi.

PROTEZIONI PERMANENTI DEI LUOGHI DI LAVORO

Page 9: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 9/46

PROTEZIONI PERMANENTI DEI LUOGHI DI LAVORO

Altezza della tavola fermapiede

Per l’esecuzione di tutte le operazioni manutentive e di pulizia che

non sono riconducibili a lavori rientranti nel campo di applicazionedel Titolo IV, può essere sufficiente la fascia fermapiede alta 15 cm(punto 1.7.2.1 – Allegato IV), altrimenti la fascia fermapiede deve

avere altezza non inferiore a 20 cm (allegato XVIII p. 2.1.5.1).Nel caso in cui sul luogo di lavoro sia presente una fasciafermapiede di 15 cm, prima dell’esecuzione di lavori edili (o simili) la

stessa dovrà essere integrata opportunamente.

Page 10: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 10/46

Page 11: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 11/46

Art. 122 – Ponteggi e opere provvisionali

Nei lavori in quota, devono essere adottate,

seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate

impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali

o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di

caduta di persone e di cose conformemente ai punti

2, 3.1, 3.2 e 3.3 dell’allegato XVIII.

OPERE PROVVISIONALI E PROTEZIONI COLLETTIVE

Page 12: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 12/46

OPERE PROVVISIONALI E PROTEZIONI COLLETTIVE

Allegato XVIII – Viabilità nei cantieri,ponteggi e trasporto dei materiali

punto 2 - ponteggi

punto 3.1 - castelli per elevatoripunto 3.2 - impalcati e parapetti dei castelli

punto 3.3 - montaggio degli elevatori

Page 13: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 13/46

Page 14: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 14/46

OPERE PROVVISIONALI E PROTEZIONI COLLETTIVE

Parapetti dei ponteggi metallici fissiArt. 138 – norme particolari

Per i ponteggi metallici fissi sono possibili le seguenti deroghe rispettoa quanto previsto per i ponteggi in legno, a patto che queste siano

previste dalla loro autorizzazione ministeriale:

• Altezza ultimo piano del parapetto non inferiore a 100 cmdall’ultimo impalcato o dal piano di gronda

• Altezza del parapetto non inferiore a 95 cm

• Altezza della fascia fermapiede non inferiore a 15 cm

Page 15: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 15/46

circa 500

circa 250 circa 250

A B C

Area di lavoro con

collegamentodell'arrotolatore al

piantone B   c   i  r  c  a 

   5   0   0

canale di gronda

montante del parapetto

e ancoraggio per

arrotolatore zona con obbligo

di utilizzo

dell'imbracatura

di sicurezza

zona protetta dai

parapetti

L’art. 91 del D.Lgs 81/2008richiede la predisposizione di un

fascicolo con per la sicurezzanelle successive fasi dimanutenzione dell’opera secondoquanto indicato dall’allegato XVI

dello stesso decreto.

Possono essere utilizzati anchedei sistemi di sicurezza smontabili

e riutilizzabili

Page 16: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 16/46

Gli schemi dei parapetti sono tratti dal catalogo ATLAS s.r.l.

Page 17: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 17/46

OPERE PROVVISIONALI E PROTEZIONI COLLETTIVE

Parapetti realizzati con montanti guardacorpo metallici

Occorre fare riferimento all’art. 122 D.Lgs 81/2008, all’allegato XVIII e

alle schede tecniche del costruttore.

La realizzazione dei parapetti provvisori è normata

UNI EN 13374 del novembre 2004

“Parapetti provvisori. Specifica di prodotto, metodi di prova.

(la norma è in inglese)

Tale norma deve essere presa in considerazione da chi vuol progettarsi

un parapetto provvisorio

Page 18: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 18/46

ArtArt.. 115115 – – SistemiSistemi didi protezioneprotezione controcontro lele cadutecadute

dall’altodall’alto

Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misuredi protezione collettiva (art. 111 c.1 a) si devono

utilizzare sistemi di protezione idonei per l’uso specifico

composti dai seguenti elementi, non necessariamentepresenti contemporaneamente:

Assorbitori di energia, connettori, dispositivo di

ancoraggio, cordini, dispositivi retrattili, guide o linee vita

flessibili, guide o linee vita flessibili, guide o linee vita

rigide, imbracature.

DPI ANTICADUTA

Page 19: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 19/46

Art. 115Art. 115 – – Sistemi di protezione contro le caduteSistemi di protezione contro le cadute

dall’altodall’alto

Il sistema di protezione deve essere assicurato,

direttamente o mediante connettore lungo una guida

o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o

provvisionali.

DPI ANTICADUTA

Page 20: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 20/46

L’ARENA del 23/06/2006

p. 4.1 Allegatop. 4.1 Allegato VIVID.LgsD.Lgs 81/200881/2008

Sui ponti sviluppabili e simili glioperai addetti devono fare uso

della cintura di idonea cintura isicurezza

Page 21: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 21/46

Page 22: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 22/46

Il dispositivo di ancoraggio consiste in un elemento o serie di

elementi o componenti contenente uno o più punti di ancoraggio.

Il punto di ancoraggio può essere strutturale (fisso) o mobile.ancoraggio strutturale : Elemento o elementi fissati in modopermanente a una struttura, a cui si può applicare un dispositivo di

ancoraggio o un dispositivo di protezione individuale.punto di ancoraggio mobile : elemento mobile aggiuntivo montatosulla linea di ancoraggio o sulla rotaia di ancoraggio, a cui si può

applicare il dispositivo di protezione individuale.

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

Page 23: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 23/46

La UNI EN 795 classifica i dispositivi di ancoraggio in 5 classi

Classe A : ancoraggio strutturale fisso

Classe B : ancoraggio provvisorio portatile

Classe C : linea di ancoraggio flessibile orizzontale

Classe D : linea di ancoraggio rigida orizzontale

Classe E : ancoraggio a corpo morto per superficie orizzontale

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

Page 24: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 24/46

Art. 111 D.Lgs 81/2008 - Obblighi del datore di lavoro nell’uso di

attrezzature per lavori in quota

2] Il datore di lavoro sceglie il tipo più idoneo di sistema di accesso ai

posti di lavoro temporanei in quota in rapporto alla frequenza di

circolazione, al dislivello e alla durata dell'impiego. Il sistema diaccesso adottato deve consentire l'evacuazione in caso di pericolo

imminente. Il passaggio da un sistema di accesso a piattaforme,

impalcati, passerelle e viceversa non deve comportare rischi ulteriori di

caduta.

LAVORO IN QUOTA: IL SISTEMA DI ACCESSO

Page 25: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 25/46

Tipo di accessoFrequenza accesso

Dislivello Durata

Scala fissa con pedateed alzate prossime allostandard

Alta Alto - Medio Alta

Ponteggio con scala con

pedate prossime allostandard

Alta Alto - Media Media

Ponteggio / ponte su

ruote con all’interno unascala di salita

Media -

Bassa Alto - Media Media

Scala a manoopportunamente

vincolata e posizionata

Bassa Basso Bassa

SISTEMA DI ACCESSO: SCELTA DEL SISTEMA APPROPRIATO

Page 26: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 26/46

Allegato IVAllegato IV – – D.LgsD.Lgs 81/200881/2008

[1.7.1.1] Le scale fisse a gradini, destinate al normale accesso agli

ambienti di lavoro, devono essere costruite e mantenute in modo da

resistere ai carichi massimi derivanti da affollamento per situazioni di

emergenza. I gradini devono avere pedata e alzata dimensionata a

regola d'arte e larghezza adeguata alle esigenze del transito.

[1.7.1.2] Dette scale ed i relativi pianerottoli devono essere provvisti,

sui lati aperti, di parapetto normale o di altra difesa equivalente. Lerampe delimitate da due pareti devono essere munite di almeno un

corrimano.

SISTEMA DI ACCESSO: SCALA FISSA A GRADINI

Page 27: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 27/46

SISTEMA DI ACCESSO: SCALA FISSA A GRADINI

Page 28: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 28/46

Allegato IVAllegato IV – – D.LgsD.Lgs 81/200881/2008

[1.7.1.3] Le scale a pioli di altezza superiore a m 5, fissate su pareti oincastellature verticali o aventi una inclinazione superiore a 75 gradi,

devono essere provviste, a partire da m 2,50 dal pavimento o dairipiani, di una solida gabbia metallica di protezione avente maglie oapertura di ampiezza tale da impedire la caduta accidentale dellapersona verso l'esterno.

[1.7.1.4] La parete della gabbia opposta al piano dei pioli non devedistare da questi più di 60 cm.

[1.7.1.5] I pioli devono distare almeno 15 cm dalla parete alla qualesono applicati o alla quale la scala è fissata.

[1.7.1.6] Quando l'applicazione della gabbia alle scale costituiscaintralcio all'esercizio o presenti notevoli difficoltà costruttive, devonoessere adottate, in sostituzione della gabbia, altre misure di sicurezza

atte ad evitare la caduta delle persone per un tratto superiore ad unmetro.

SISTEMA DI ACCESSO: SCALA FISSA A PIOLI

Page 29: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 29/46

SISTEMA DI ACCESSO: SCALA FISSA A PIOLI

Page 30: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 30/46

X

Xparapetto (h 1 metro)costituito da due correnti

e tavola fermapiede 

scaletta per l'accesso

alla copertura 

scaletta per l'accessoalla copertura

(legata opportunamente)

ancoraggi ponteggio per

mantenere la verticalità

della struttura ed impedirneil robaltamento per azioniorizzontali 

parapetto (h 1 metro)

costituito da due correnti

e tavola fermapiede.Tale protezione dovrà

essere presente su tutti latiprospicienti il vuoto, quindianche sui lati internidell'impalcato 

scaletta per l'accessoalla copertura 

SISTEMA DI ACCESSO: CASTELLO (TORRE CON SCALA)

Page 31: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 31/46

Almeno 1 m

SISTEMA DI ACCESSO: SCALA PORTATILE

Page 32: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 32/46

SISTEMA DI ACCESSO: USO DI PIATTAFORMA ELEVATRICE

Page 33: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 33/46

LAVORI SU COPERTURE NONLAVORI SU COPERTURE NON

PRATICABILI SPUNTI PER UNPRATICABILI SPUNTI PER UN

APPROCCIO SICURO AL PROBLEMAAPPROCCIO SICURO AL PROBLEMA

Page 34: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 34/46

Prima di procedere alla esecuzione dilavori su tetti, lucernari, coperture simili,fermo restando l’obbligo di predisporremisure di protezione collettiva

deveessere accertato che questi abbiano

resistenza sufficiente per sostenere il

peso degli operai e dei materiali di

impiego.Nel caso in cui sia dubbia taleresistenza, devono essere adottati inecessari apprestamenti atti a garantire

la incolumità delle persone addette,disponendo a seconda dei casi, tavolesopra le orditure, sottopalchi e facendouso di cinture di sicurezza.

Lavori speciali – art. 148 del D.Lgs 81/2008

Page 35: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 35/46

Norma UNI 8088

Norma UNI 8088Norma UNI 8088 – – Lavori inerenti le coperture dei fabbricatiLavori inerenti le coperture dei fabbricati – –Criteri di sicurezzaCriteri di sicurezza

2.3 Copertura non praticabileCopertura sulla quale non è possibile l’accesso o il transito di

persone senza la predisposizione di particolari mezzi e/o misuredi sicurezza contro il pericolo di caduta di persone e/o di cosedall’alto nè rischi e contro lo scivolamento.

2.2 Copertura praticabile

Coperture sulla quale è possibile l’accesso ed il transito dipersone, anche con attrezzature portatili, senza predisposizionedi particolari mezzi e/o misure di sicurezza, in quanto nonsussistono rischi di cadute di persone e/o cose dall’alto né rischi

di scivolamento in condizioni normali.

Page 36: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 36/46

Motivi di non praticabilità di una copertura

• Assenza o inadeguatezza del sistema di accesso

• Assenza o inadeguatezza della protezione anticaduta sui bordi

• Insufficiente portata del piano di calpestio rispetto al tipo di attivitàche si deve svolgere (peso delle persone, peso dei materiali, peso

delle attrezzature)

• Presenza di aperture non protette• Presenza di lucernari non portanti

• Presenza di aree di coperture non portanti accanto a zone portanti

(es. tettoie a filo della copertura del capannone)• Assenza di mezzi di sicurezza sulle coperture

Page 37: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 37/46

Motivi di non praticabilità di una copertura

Page 38: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 38/46

Cosa fare prima di accedere ad una copertura (non conosciuta)

• Raccogliere dal committente i dati circa la pedonabilità epraticabilità della copertura

• Procedere ad una accurata verifica dalla parte sottostante, per

rilevare l’eventuale presenza di lucernari non protetti, lucernarichiusi e altri elementi pericolosi.

• Nel caso di controsoffitti non accessibili, procedere se necessario

allo smontaggio di alcuni tratti in modo da verificare l’assenza dilucernari coperti.

• Procedere ad un’ispezione della copertura da luogo sicuro, o da una

piattaforma elevatrice• In base ai dati raccolti, se la copertura non è pedonabile e

praticabile definire le modalità operative e il sistema di sicurezza più

idoneo per eseguire il lavoro.

Page 39: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 39/46

Norma UNI 8088 – Le misure previste

4.2.3 Strutture costituite dasolette con aperture

Per la prevenzione degli

infortuni conseguenti allacaduta dall’alto attraverso leaperture, può essere adottatauna delle soluzioni elencate

per le strutture reticolari,ovvero può essere posto inopera un parapetto normale sulperimetro delle aperture

stesse.Quanto sopra vale anche perle strutture a shed,

relativamente alle finestrature

Page 40: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 40/46

Norma UNI 8088 – Le misure previste

4.3.1 Mezzi personali di protezione

Qualora non sia possibile realizzare uno degli apprestamenti

precedentemente indicati per la prevenzione degli infortuniconseguenti alla caduta dall’alto di persone sia attraverso lestrutture sia dal perimetro, è necessario che gli operatori siano

dotati e facciano uso di idonea cintura di sicurezza con bretelle,collegata a fune di trattenuta vincolata a parti stabili esistenti oda realizzare allo scopo

Page 41: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 41/46

Le reti provvisorie non metalliche

La costruzione, la scelta e l’utilizzo delle reti di protezioneanticaduta sono normate dalle seguenti norme tecniche:

UNI EN 1263 – 1 (2003) – Reti di sicurezza. Requisiti disicurezza, metodi di prova

UNI EN 1263 – 2 (2003) – Reti di sicurezza. Requisiti di

sicurezza per il montaggio delle reti di sicurezza.

La circolare 13/1982 detta delle norme per l’utilizzo delle reti,inspirandosi a norme tecniche francesi ormai superate dalle

norme EN sopra riportate.

Page 42: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 42/46

Impalcati di protezione sottostanti

Page 43: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 43/46

Reti metalliche permanenti

U ili di DPI i d

Page 44: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 44/46

Utilizzo di DPI anticaduta

E i di l i d ll t tt t t

Page 45: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 45/46

Esecuzione di lavori dalla parte sottostante

Taglio con

cesoia manuale

o con flex

Page 46: lecco_17_10_2009a

7/25/2019 lecco_17_10_2009a

http://slidepdf.com/reader/full/lecco17102009a 46/46