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Lecco. Morandi si racconta e canta per il Don Guanella
di Claudio Bottagisi
LECCO – Un’altra serata da ricordare. E da incorniciare. Un’altra serata nel segno di Casa
don Guanella e del progetto di agricoltura sociale per l’accoglienza, la cura, la formazione e
l’inserimento lavorativo di giovani a rischio di emarginazione che la comunità educativa
lecchese sta portando avanti e che si sta trasformando, mese dopo mese, da sogno in realtà.
Sul palco dell’Auditorium della Casa dell’economia di Lecco Gianni Morandi. E accanto a lui
Alberto Cova, medaglia d’oro sui 10.000 metri ai Giochi olimpici di Los Angeles del 1984. Un
grande della musica leggera accanto a un grande dello sport italiano.
“Ho visitato oggi Casa don Guanella a Lecco e poi la cascina – ha premesso Morandi – e tanto
dentro la comunità educativa di via Amendola come a Valmadrera ho visto che si respira una
bella aria”.
“La presenza di un grande artista qual è Morandi – ha subito sottolineato don Agostino Frasson,
responsabile della struttura lecchese – può dare un valore aggiunto al nostro progetto, perché fare
musica è bello e perché il bello educa”.
“Sono 45 i ragazzi ospiti a Casa don Guanella – ha aggiunto don Agostino – e provengono da un
po’ tutto il mondo. Alcuni di loro sono arrivati fino a noi dopo avere affrontato quelli che siamo
soliti definire viaggi della speranza. O forse della disperazione”.
Poi via alla chiacchierata tra Cova e Morandi, con quest’ultimo che ha ricordato gli anni della sua
infanzia a Monghidoro, dove il cantante è nato l’11 dicembre del ’44. “La mia età è 7.0, ma è per
non dire che ho 70 anni – ha detto Morandi – Vivevamo in una casa con sole due stanze e giocavo
con mia sorella Nadia. La musica? Io e mio padre cantavamo e di quegli anni ho ricordi felici”.
Ma la svolta, per Gianni Morandi, arriva dopo l’incontro con Ennio Morricone e con Luis Enrique,
il pianista e compositore argentino che vinse l’Oscar per la colonna sonora del film Il postino. E
ancora, con il musicista e produttore Bruno Zambrini.
“Nella vita – ha detto il cantante – conta anche trovarsi nel posto giusto al momento giusto,
come i ragazzi quando incrociano Casa don Guanella sulla loro strada”.
Quindi le prime canzoni della serata, a partire da Andavo a 100 all’ora e da Go-kart twist,
passando per l’intramontabile Fatti mandare dalla mamma (“Avrò il bastone e probabilmente la
canterò ancora”, ha scherzato).
Sullo schermo sono poi passati i volti dei ragazzi del “Don Guanella”. “Per loro la nostra struttura è
una grande famiglia – ha spiegato subito dopo don Agostino – e la loro presenza è trainante per altri
giovani e giovanissimi. E la cascina di Valmadrera sarà un luogo di aggregazione”.
“Culture diverse possono convivere sotto lo stesso tetto – ha aggiunto il sacerdote – e la multietnia
può essere un valore e una meravigliosa opportunità”.
Il divertente racconto di Morandi del suo incontro con il paroliere Mogol, poi altre canzoni: Al bar
si muore, Canzoni stonate, In ginocchio da te, Non son degno di te, La fisarmonica, Bella Belinda,
Se perdo anche te, Scende la pioggia, Se non avessi più te e Il giocattolo.
Sul palco è quindi salito il Sankofa Gospel Ensemble di Milano diretto dal maestro Carlo Rinaldi,
che ha proposto un bel medley di brani di Morandi, prima che in sala venisse proiettato il filmato
sulla realtà di Casa don Guanella e sul progetto della cascina realizzato di recente da Alessandra
De Stefano per la Rai.
Il saluto di Antonio Rossi, lecchese, plurimedagliato atleta della canoa italiana oggi assessore
regionale allo Sport, e il microfono è passato a Vico Valassi. “Qua dentro si fa economia – ha detto
il presidente della Camera di Commercio di Lecco, grande amico dei guanelliani – ma l’economia
di don Agostino è quella di far crescere le persone ed è bello mettersi in gioco per i valori in cui si
crede”.
Poi ancora spazio alle canzoni, con l’omaggio di Morandi a Lucio Dalla prima di proporre alla
platea dell’Auditorium Si può dare di più e Uno su mille, il brano che a metà anni Ottanta rilanciò il
cantante dopo alcuni anni di “silenzio“.
Alla fine la consegna a Morandi e a Cova dei loro ritratti realizzati dall’artista Afran, quindi la
caccia all’autografo e ai selfie. Per un’altra serata da ricordare. E da incorniciare.
DI SEGUITO LE IMMAGINI DELLA SERATA DI MERCOLEDI’ 22 APRILE CON GIANNI
MORANDI ALL’AUDITORIUM DELLA CASA DELL’ECONOMIA