Canta e cammina, - L'Azione

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Anno CII - Euro 1,20 - copia omaggio 13 dicembre 2016 51 Settimanale della Diocesi di Vittorio Veneto

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Anno CII - Euro 1,20 - copia omaggio

13 dicembre 2016 51S e t t i m a n a l e d e l l a D i o c e s i d i V i t t o r i o V e n e t o

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L’anno scorso, il 24maggio, a 100 anni

dall’inizio della grande Guer-ra, un brivido di commozio-ne è passato sui presentidell’Arena di Verona quando10 mila voci hanno dato iniziocon “l’Inno di Mameli” allamanifestazione “Conto 100,canto pace”. I cori sugli spaltihanno intonato poi con vivapartecipazione “Signore dellecime” e ci hanno emozionatoquando, accompagnatidall’orchestra, hanno esegui-to il “Canone della pace” che,parafrasando il profeta Isaia,proclamava: «Tigre e agnelloinsieme dormiranno e con lelance noi faremo falci, con lespade degli aratri, combatte-remo per la pace»... Lo spet-tacolo era stato organizzatodall’ASAC, l’Associazioneper lo Sviluppo delle AttivitàCorali che raggruppa la quasitotalità dei cori che propon-gono un’attività artistica eche conta nel Veneto 328complessi di cui 66 in provin-cia di Treviso. Per questo nu-mero de l’Azione Illustrataabbiamo ripresentato alcunigruppi corali di Oderzo, Mot-ta e dintorni. A questi com-plessi corali, già a suo tempoproposti sulle colonne deL’azione, sono affiliati centi-naia di cantori che, quando

cantano, riescono a muoverequalche migliaio di personecreando cultura, comunità e,anche, fede.

Tra poco è Natale e inquesto periodo i coristi stan-no preparando i canti natalizi,in un binomio Cori-Natale,che da secoli si manifestagioioso nella Chiesa e nellanostra società. ParafrasandoF. Schubert nel commento diun suo lieder, i canti di Nata-le possono essere definiti «unsacro anelito, colmo di no-stalgia che vuole raggiungerel’infinito». Sacro anelito: per-ché il Natale è una festa sa-cra, ricorda l’incarnazione, lastraordinaria realtà di Dioche si fa uomo. Colmo di no-stalgia: perché il Natale evocapensieri, situazioni, affetti,specialmente dell’infanzia,vissuti “una volta per tutte”che si rinnovano da una vitae, quindi, inevitabilmente, ilNatale è una festa nostalgica.Vuole raggiungere l’infinito: ilNatale ci allarga gli orizzonti;dalla nascita di un Dio che sifa bambino, al raggiungimen-to di Dio. Il quando e come cisono nascosti, ma siamo quiper raggiungere questo infini-to. E la musica è un mezzoquanto mai efficace. Il suonocon tutto il suo contorno disuggestioni ci porta con no-stalgia in un cammino versol’infinito. “Canta e cammina!”– diceva sant’Agostino. Uncammino, quello che i coripresentano, a volte semplice,a volte più complesso, dovenon mancano le forti emo-zioni, che vuole raggiungereil nostro cuore e insieme vo-lare verso l’infinito di Dio.

Dicevo prima che la cora-lità crea “cultura”: infatti, at-traverso i canti tradizionali si

rende omaggio al nostro pas-sato, la cui memoria – diceMario Lanaro - «sprona il co-ro ad elaborare il canto dellatradizione, a reinventarlo ereinterpretarlo, quindi a ri-proporlo con una vocalità incontinua evoluzione e miglio-ramento, necessaria ed indi-spensabile per rendere quelcanto ancora più prezioso.Poi, quando canti, ti si apre ilcuore e ti si spalancano gliorizzonti, così che ti vienevoglia di conoscere ed impa-rare qualche canto sacro,qualche madrigale, qualcosainsomma che costituisce l’es-senza della cultura che ti haplasmato e ti consente inol-

tre di esplorare, per meglioconoscerle, le tradizioni e leculture di altri popoli».

Certo, cantare in coronon è facile: ci vuole dedizio-ne, disciplina, rispetto dell’al-tro, creare insomma un grup-po che, insieme, dà la voceper esprimere momenti edemozioni diverse, siano essedi gioia, di lutto o di preghie-ra. E questo star insieme ècontagioso perché attorno alcoro si crea una rete di pa-renti e amici che partecipa al-la sua vita e risente di quelloche accade sia nel bene comenel male. Spesso il coro stes-so diventa espressione di unacomunità che in esso si iden-

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VIAGGIO TRA I CORI DELLA NOSTRA DIOCESI

Canta e cammina,il Natale è vicino!Avvicinandosi il Natale ab-

biamo pensato di dedicarequesto numero de L'AzioneIllustrata alla coralità popo-lare. Nel settimanale dioce-sano L'Azione da anni l'e-sperto Camillo De Biasi curaun viaggio tra i cori del terri-torio tra Piave e Livenza: perl'occasione ha ripreso e ag-giornato alcuni articoli dedi-cati a cori che hanno sedenell'opitergino mottense. Ac-canto a questi, abbiamochiesto ai nostri collaboratoridi raccontare altri cori delterritorio. Buona lettura.

Alessio Magoga

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Vanta ben 54 anni diattività. Correva in-

fatti il mese di ottobre del1962 quando in una salettadell'Hotel Postumia venneindetta la prima riunioneche portò alla costituzionedel Coro Alpes del Cai diOderzo. Primo direttore ful'avvocato Piergiorgio Mo-cerino con la collaborazionedell'illustre maestro Fabri-zio Visentin. La prima uscitaufficiale avvenne l'anno do-po, cantando durante lamessa celebrata davanti alMonumento ai Caduti inquel di Fagarè della Batta-glia. Sono pagine intensequelle che connotano que-sto coro, molti coloro chenelle sue fila si sono appas-sionati al canto e qualcunoha pure trasformato questapassione in professione. Alrepertorio iniziale, costitui-to essenzialmente da cantidi montagna, si sono aggiun-ti negli anni canti natalizi,

canzoni della tradizione po-polare veneta e, grazie agliscambi intrapresi dal Corocon altre nazioni, pure cantiin lingua straniera. All'inten-sa attività concertistica,svolta in tutt'Italia, pian pia-no negli anni si aggiungequalche trasferta all'estero:in Svizzera, Germania, Fran-cia per citarne alcune. Alprimo direttore PiergiorgioMocerino succede il mae-stro Agostino Granzotto.Docente eccelso, non maidimenticato dai coristi, dallapreparazione solidissima eprofonda. Grazie alla sua di-rezione, capace di esaltarele caratteristiche di ciascuncorista fondendole armo-niosamente nella massa co-rale, il Coro Alpes conquistapremi ai più importanti con-corsi nazionali. Venuto man-care il maestro Granzotto,la direzione è assunta dalmaestro Vincenzo Soravia,poi dal maestro Claudio

Provedel, al quale succede ilmaestro Michele Negro.Oggi è diretto dal maestroPaolo Dalla Pietà. Nel set-tembre del 1997 il Coro Al-pes presenta la sua primaraccolta di canti in Cd. A chiscrive piace trarre dalle pa-gine dei ricordi di bambinale suggestive serate al Cir-colo Ufficiali della casermaZanusso, quand'essa era inattività, in occasione dellefestività natalizie. E i magi-strali, solenni accompagna-menti della Messa della mez-zanotte di Natale in duomodiretti dal maestro Granzot-to. Oggi il Coro Alpes con-tinua la sua intensa attività,fiero di un sì glorioso passa-to. Proiettato ad un futurodove l'impegno di tutti i co-risti è intenso ed assiduo,mantenendo così vivi cantipopolari e di montagna chealtrimenti andrebbero per-duti.

Annalisa Fregonese

tifica. È quello che accade inalcune parrocchie, dove si ècreata l’occasione per daresprone e vita al coro parroc-chiale quale punto di incon-tro di tutta la comunità oltreche mezzo per formulare lapreghiera in modo diverso.

Papa Ratzinger, al termi-ne di un concerto in suoonore, ringraziava «coloroche uniscono musica e pre-ghiera nella lode armoniosadi Dio e delle sue opere: es-si ci aiutano a glorificare ilCreatore e Redentore delmondo, che è opera meravi-gliosa delle sue mani». E con-tinuava: «Che la grandezza ela bellezza della musica pos-sano donare anche a voi, ca-ri amici, nuova e continuaispirazione per costruire unmondo di amore, di solida-rietà e di pace».

Buon cammino e BuonNatale!

Camillo De Biasi

Coro Alpes del Cai di Oderzo

Dai canti di montagnaai premi nazionali

Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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Il Coro Alpes

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Il 13 novembre 2014 èprematuramente man-

cato Marco Sofianopulo, unmusicista che ha dedicatouna parte consistente delleproprie energie creative allamusica sacra, con particola-re attenzione a quella di spe-cifica destinazione liturgica.Avevo conosciuto Marco alcorso di lettura di partituradel conservatorio “Tartini”di Trieste con Mario Buga-melli, agli inizi degli anni '70;lui giovane ventenne, digrandi speranze, già diplo-mato in pianoforte che si ac-cingeva al conseguimentodel diploma di composizio-ne, io agli inizi del triennio dimusica corale e direzione dicoro. Le attese nei suoi con-fronti si sono verificate tut-te, poiché è diventato un va-lente direttore e, come di-cevo, uno squisito composi-tore. Da allora ci siamo rivi-sti una o due volte al Con-corso “Seghizzi” di Gorizia epoi da lontano ho seguito lasua vasta produzione e l'in-faticabile attività direttoria-le. È, quindi, con piacere edammirazione che ho seguitola proposta dell'Accademiaopitergina di presentare lecomposizioni corali di Mar-co Sofianopulo, nel quadrodel progetto che “vuolecontribuire a mantenere vi-vo e alimentare un reperto-rio di brani musicali coraliche possano bene rappre-sentare l'arte contempora-nea corale”. L'accademiaCorale Veneta è, dunque, uncoro diverso dagli altri, “ungruppo musicale formato dacoristi e musicisti professio-nisti, semi-professionisti ocomunque con valenti capa-

cità artistiche, appartenentigià a diverse formazioni co-rali e che hanno in comuneil desiderio di fare un'espe-rienza musicale nuova con-tribuendo con il proprio ap-porto vocale e strumentalealla concertazione delle pro-poste musicali presentate”.L'anima di questo gruppo èClaudio Provedel il quale,mettendo a frutto la sua ac-curata preparazione musica-le e direttoriale, guida con

entusiasmo anche questocomplesso della cittadina diOderzo. Al suo fianco colla-borano Roberto Brisottoper la parte strumentale eLucia Zigoni per quanto ri-guarda il canto solistico. In-sieme, hanno dato vita ad uninteressante “Concorso diComposizione corale”, de-dicato ai giovani e riservatoa compositori di nazionalitàitaliana nati dopo il 1° gen-naio 1975. Il tema scelto per

l'edizione del 2015 è stato ilseguente: “I popoli uniti nel-la lode a Dio” e doveva ispi-rarsi, anche parzialmente, aiseguenti salmi: Salmo 66“Acclamate Dio, voi tuttidella terra”; Salmo 96 “Can-tate al Signore un cantonuovo”. Una proposta checi deve far sentire orgoglio-si di ospitare nella nostraterra tali fermenti artistico-religiosi.

Camillo De Biasi

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Accademia Corale Veneta di Oderzo

Un'eccellenzadella nostra coralità

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Il coro ANA di Oderzoè recentemente appar-

so in cronaca nazionale inoccasione del terremoto inCentro Italia. Domenica 30ottobre il gruppo alpino do-veva esibirsi a Norcia nellabasilica di San Benedetto, maè crollata. E'È ritornato adOderzo portando in corrie-ra un amico, rimasto senzacasa, con nel cuore la pro-messa di ritornare. Non èper caso che gli alpini del co-ro ANA di Oderzo si sianoprodigati per i profughi delterremoto. Alle loro spallec'è una lunga storia di cantoe di solidarietà che parte dal-la loro amicizia. 1978: eranoappena passati due anni dallanascita che il coro ANA diOderzo già partecipava alla51° Adunata nazionale diModena! Aveva dalla sua duenomi di prestigio, il primo,quello del direttore, pieno dientusiasmo, l'avv. Piergior-gio Mocerino, e il presiden-te, più dietro le quinte, manon meno operoso, il geom.Luigi Casagrande. Avevo co-nosciuto la compagine alpinaalla Rassegna corale di Mianedel 1979 e ricordo ancora illungo discorso fatto con ilpresidente, sotto un capan-none per il rinfresco del do-pocoro, che mi raccontava lapassione e le varie realizza-zioni del giovane coro alpi-no. Sono arrivate, quindi, leinenarrabili e irrepetibilitournées in Germania, Bel-

gio, Svizzera, Slovacchia,Spagna, Inghilterra, Francia,Ungheria, Repubblica Ceca ePolonia, patria di Papa Gio-vanni Paolo II, a Cestokowae Varsavia: sinceramentenon so quanti cori possanovantare un curricolo di que-sto genere. E la memoria dei"veci", soprattutto del se-gretario Agostino Cella, sisofferma sul viaggio negliStati Uniti: l'occasione è da-ta dal gemellaggio conSuffolk, dove l'opiterginoAmedeo Obici, sbarcato inAmerica nei primi anni del'900, ha realizzato un impe-ro commerciale, diventandoil re delle noccioline. Inquella circostanza hannoavuto la possibilità, ovvia-

mente dopo tanto canto, divisitare per ben tre giorniNew York! Altra memoriaviva: il pellegrinaggio a Lour-des, davanti alla cui grotta,unico coro a memoria d'uo-mo - così si vantano -, che haespresso col canto la fedemariana. Il repertorio, poi, èquasi tutto frutto della pen-na del direttore Piergiorgio,pubblicato in un volume daltitolo "Canta il soldato". Lostesso titolo si trova nel CDnel 1992, preceduto nel1982 dal LP "Canti alpini epopolari", e seguito, succes-sivamente, nel 1994, dal CD"Canti di Natale". L'avv. Mo-cerino, dopo 36 anni, ha la-sciato il posto nel 2012 aClaudio Provedel, e anche

se tanta storia del coro è giàscritta, il giovane e prepara-to direttore sta riempiendocon diligenza e nuovo fervo-re altre pagine di cronacacon un affinamento vocaledelle voci e un approfondi-mento culturale del reper-torio sia per i coristi, sia peril pubblico. Dice Luigi Casa-grande, da sempre inossida-bile presidente, che "la ric-chezza del coro è il piaceredi stare insieme con un col-lante che si chiama canto".Questa affermazione nonpuò non attirare altri i gio-vani, oltre i già presenti, chesono chiamati a rinverdire ilcoro alpino ricco di storia edi successi.

CDB

Il coro ANA di Oderzo

Il piacere di stare insieme con il canto

Era il coro... delle mammeEra la primavera del

2003, quando alcunemamme decisero di anima-re con il canto la Messa del-la Prima Comunione dei lo-ro figlioli. Da allora sonotrascorsi tredici anni, du-rante i quali questa forma-zione canora veniva affet-tuosamente chiamata il

“Coro delle mamme”. Nelfrattempo qualche mammaè divenuta nonna, si sonoaggiunte delle single e delleragazze... Motivo per il qua-le il coro ha scelto un nomepreciso: “Voci in... canto”. Èun coro giovane, con un ric-co repertorio di canti chevengono eseguiti soprattut-

to per l'animazione dellaMessa domenicale delle9.30 in duomo. Ad unire lecoriste, c'è la comune pas-sione per il canto e la musi-ca, alle quali nel tempo si èaggiunto un bel legame diamicizia. La direzione è cu-rata dal maestro Maria Cri-stina Roveda. All'organo

Mascioni siede la brillanteorganista Elisa Buosi. È uncoro tutto femminile, fa ec-cezione la presenza di Fran-cesco giovane universitarioche ha cominciato a fre-quentare il coro ancora dastudente.

Il coro si ritrova ognisettimana al mercoledì per

Il coro “Voci in... canto” di Oderzo

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le prove, per imparare nuo-vi canti ed anche per ap-profondire aspetti liturgicicollegati all'esecuzione deicanti in chiesa. Viene curatoin particolare l'aspetto vo-cale. Non manca la parteci-pazione, quando se ne pre-senta l'occasione, a semina-ri formativi di canto religio-so e vocalità.

Oltre alla Messa dome-nicale, con i canti che ven-gono sempre scelti in basealla liturgia, il coro “Vociin... canto” anima quella del-la Mezzanotte di Natale, la

Veglia Pasquale, le PrimeComunioni ed un turno del-le Cresime. In occasione delCorpus Domini coordina icoristi dei cori parrocchialidell'opitergino nell'anima-zione della Messa che sisvolge in Piazza Grande.Nel tempo ha arricchito ilproprio repertorio specia-lizzandosi nei canti per laMessa di matrimonio espesso durante l'anno ren-de gioiosa la commoventecelebrazione che vede l'u-nione indissolubile dell'uo-mo e della donna. Il tutto

con spirito generoso, met-tendo le proprie voci al ser-vizio della parrocchia, ren-

dendo le celebrazioni piùintense e partecipate.

Annalisa Fregonese

Un giorno di tanti annifa mi fu presentato

da un amico collega un giova-ne studente che voleva intra-prendere la via della musica.Mi fu chiesto un consiglio cheio diedi ben presto: “Studia,studia, studia... la musica èun'amante dispotica, chiedese non tutto, senz'altro tan-to”. Lo ritrovai diversi annidopo al Conservatorio “B.Marcello” di Venezia, dovestava per terminare i suoistudi di composizione e da al-

lora non ci siamo più persi divista, anche perché BattistaPradal, è di lui che sto parlan-do, si è reso ben visibile nelmondo corale con una car-riera compositiva di alto pro-filo, ottenendo premi a vari li-velli sia in ambito nazionalesia internazionale. Che lo hareso famoso è stato il brano“Le merle gentil et noir deMessiaen” per coro misto a 4voci, premiato al concorsoSeghizzi di Gorizia nel 2005,cui sono seguiti nel 2010 il

primo premio a Boston, nel2013 il primo premio per lamusica liturgica in Californiae, sempre nel 2013, il primopremio al Concorso interna-zionale di composizione “Po-lifoniya” in Lituania. Dell'atti-vità compositiva del M.° Bat-tista Pradal, che si può legge-re ampia e dettagliata suWikipedia, non posso nonaccennare alle sue ultimecomposizioni: quelle sullagrande guerra “Lettere dalfronte” e “Tutti avevano la

faccia del Cristo”; “Campa-ne”, per soli, coro e orche-stra, è stata scritta su com-missione del direttore tede-sco Martin Winkler. Oltre lacomposizione, l'altra grandepassione di Battista Pradal èquella di direttore di coro ed'orchestra. Infatti ha dato vi-ta a diversi cori, ma quello piùimportante è “In musica gau-dium” che ha la sua sedepresso la parrocchia di S. Vin-cenzo de' Paoli ad Oderzo. Ilcomplesso, Coro e Orche-

Il coro Voci in... canto

Per coro orchestra e… tanto pubblicoIn musica gaudium di Oderzo

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stra, è una formazione cheraccoglie al suo interno stu-denti, appassionati di musicae musicisti e, peculiarità delgruppo, è la presenza di uncoro e di un'orchestra fuse inun'unica entità e complemen-tari l'uno all'altra, caratteristi-ca questa che permette dipresentare al pubblico un re-pertorio prevalentemente in-centrato sulla musica corale,soprattutto sacra, con ac-compagnamento dell'orche-stra d'archi oltre che braniper coro a cappella o per so-la orchestra. In particolare èimportante e bello saperedell'esistenza nel territorio diun tale complesso, un gruppodi circa trenta coristi, alcunidei quali studenti di canto ingrado di ricoprire anche iruoli solistici, e di un'orche-stra d'archi i cui componentiprovengono non solo dall'o-pitergino-mottense, ma an-che da diverse zone del tre-vigiano, del veneziano e delpordenonese. L'attività del

gruppo si concretizza in pri-mo luogo con l'organizzazio-ne di due appuntamenti an-nuali molto sentiti e seguiti: ilconcerto di Natale e quelloQuaresimale nella chiesa diS. Vincenzo e poi non nemancano altri in diverse chie-se e teatri della zona. In par-ticolare, nel 2014 il Coro eOrchestra “In Musica Gau-dium” ha tenuto il concertodi apertura del Festival Inter-nazionale “Venezia in Musi-ca” presso il Duomo diCaorle alla presenza di nu-

merose compagini corali ita-liane e straniere. Gruppi epubblico che, data l'alta qua-lità dei suoi membri, posso-no gustare il repertorio pro-posto che, nell'ambito classi-co, prevede brani di compo-sitori quali Fauré, Grieg, Ma-scagni, Mozart, Rossini,Rheinberger, Salieri, Schu-bert, Sibelius, Tschajkovskij eVivaldi. Tra i contemporanei,grazie a preziose collabora-zioni del maestro con impor-tanti musicisti del Triveneto,sono presenti composizioni

dell'udinese Gino Michelazzi,dell'opitergino Fabrizio Vi-sentin, del bellunese Gian-martino Durighello e di Ro-berto Brisotto, musicista ecompositore di Ponte di Pia-ve. Naturalmente un ampiospazio è giustamente riserva-to ai brani del proprio diret-tore, M° Battista Pradal alquale auguriamo di assapora-re con merito, ogni giornopiù, ancora tante soddisfa-zioni compositive e diretto-riali.

CDB

Il coro In musica Gaudium

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La Schola Cantorumdell 'Abbaziale di

Oderzo è profondamentelegata al nome del maestroZeno Lovato. Nato in pro-vincia di Vicenza nel 1910,inizia giovanissimo lo studiodell'organo presso la ScuolaCeciliana di Vicenza, prose-gue gli studi presso la Ponti-ficia Scuola Superiore dimusica sacra a Roma, doveconsegue i diplomi in com-posizione sacra, canto gre-goriano e organo. Ssucces-sivamente si diploma in pia-noforte presso il Conserva-torio di Padova. Chiamatoda Mons. Visentin a Oderzonel novembre del 1932 acoprire il ruolo di organistae maestro di cappella del-l'Abbaziale, Zeno Lovato ef-fettua ininterrottamente ilservizio per 65 anni fino al-l'Epifania del 1998, “serven-do così, come ha amato ri-cordare, sette vescovi”. Perla sua schola, nata ai primianni del '900 sotto la spintacecil iana, compone unadozzina di messe, moltimottetti, oltre a diversi bra-ni di circostanza, lasciandocon la sensibilità che lo hacontraddistinto nella sua at-tività artistica una traccia in-delebile. Il coro del Duomoha rappresentato negli anni

e rappresentatuttora inOderzo l 'e-spressione dellamusica sacra,tenendo contoinnanzitutto, econ assolutapriorità, delcontesto litur-gico nel qualeopera. Ma ssen-za venire menoperò a quel latoartistico, for-mativo, cultura-le che anche ilcanto liturgicodovrebbe averee che ha segna-to negli anni fi-no ad oggi l'attività, grazieanche alla valida guida dimusicisti preparati musical-mente e competenti che sisono susseguiti. Infatti at-tualmente ne sono condut-tori il direttore, maestroClaudio Provvedel e l'orga-nista Andrea Dotta, i qualieseguono un'azione tecni-co-formativa dei coristi la-vorando in pieno accordocon le scelte e le propostesuggerite dal parroco -Mons. Dametto prima e og-gi Mons. Pierpaolo Bazzi-chetto - che con competen-za musicale e profondo spi-

rito liturgico è guida sicuranel far emergere il valorespirituale della musica sacra.Il servizio che la ScholaCantorum offre nelle festi-vità più importanti del tem-po liturgico contribuisce asolennizzare la messa cen-trale della parrocchia concanti di polifonia tradiziona-le e brani originali compostinegli anni, anche recenti,specif icatamente per laSchola del Duomo di Oder-zo, di autori, oltre a Lovato,quali Marco Sofianopulo eRoberto Brisotto, tenendosempre conto in primo pia-

no l'aderenza totale alla li-turgia che si sta celebrando.Non va dimenticato, infine,che la Schola Cantorum vie-ne chiamata spesso a rap-presentare sotto il profilocanoro la Parrocchia in oc-casioni religiose importantifuori Oderzo cercando diportarvi il proprio contri-buto artistico e di fede.

L'attività, i programmi ela storia della “Schola Can-torum” del Duomo sono vi-sibili inoltre sul sito internetwww.coraledelduomoo-derzo.it

CDB

Legati al maestro Zeno LovatoLa "Schola Cantorum" dell'Abbaziale di Oderzo

La Schola Cantorum

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II coro parrocchiale diSan Giovanni di Mot-

ta rappresenta una realtàcorale storica del Motten-se. È nato nel 1975 per ini-ziativa dell'allora parrocodon Guerrino Cescon, esoprattutto per la mae-stria di don NazzarenoMorandin, al quale è statointitolato il coro stesso. Inquel primo periodo venne,infatti, diretto proprio dadon Nazzareno, mentreall'armonium - poiché nonesisteva un organo vero eproprio - sedeva RaffaeleMarcon, allora sedicennee studente di pianoforte.La corale crebbe fino acontare sessanta elementi.E per questa compagine, dicu i era r iconosciuta laqualità esecutiva a livello

diocesano, hanno scrittopartiture inedite autoricome don Mansueto Viez-zer. Dopo diversi anni difruttuosa attività, legataessenzialmente al servizioin parrocchia, la corale ha

dato svolgimento ad unaserie di concerti di Nataleospitando anche corali dialtre parrocchie e diven-tando essa stessa ospitepresso altre realtà. Attual-mente la cora le “Don

Nazzareno” è compostada circa 30 elementi ditutte le età, è diretta dalmaestro Gian Luca Mar-con ed è accompagnata al-l'organo dalla maestra An-tonella Bellè.

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Nel nome di don Nazzareno MorandinLa Corale don Nazzareno di San Giovanni di Motta di Livenza

La corale Don Nazzareno

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Era il 1971, quando ungruppo di amici, sot-

to la guida del francescanofra Antonio ErmenegildoTonello, iniziarono a muo-vere i primi passi come co-ro del Santuario della Ma-donna dei Miracoli di Mottadi Livenza. Ben presto, deci-sero anche di darsi un no-me, e il nome fu quello diLuca Lucchesi (Motta di Li-venza, 23 maggio 1741 -Bonn, 21 marzo 1801). Daquel 1971, la corale, ne hafatta di strada. A quei quat-tro amici, se ne sono ag-giunti di altri. È arrivata lacomponente femminile. Dal2013, la corale è diretta daMarco Girardo, cresciutonel coro, nel quale è entra-to a farne parte nel 2005come corista. Con la dire-

zione di Girardo il coro, do-po gli anni di studio dedica-ti al canto gregoriano, haampliato il proprio reperto-rio, aggiungendo alla polifo-nia rinascimentale e al cantosacro con l'accompagna-mento dell'organo, la po-lifonia contemporanea. Afar parte del repertorio delcoro, sono così entrati ilgiovane norvegese OlaGjeilo, il russo Rihards Du-bra e poi Brian Schmidt. Aquesti si aggiunge il vittorie-se Giorgio Susana, attualedirettore del Corocastel diConegliano, che sarà ospitedel coro “Luca Lucchesi”sabato 17 dicembre, per iltradizionale concerto diNatale. In questi ultimi an-ni, il coro, sostenuto dei la-boratori vocali. Spiega Mar-

co Girardo: «Si tratta di se-rate in cui il coro si con-fronta con altri maestri. Ilcoro è reduce dal Festivaldella coralità veneta di Pa-dova dove è stato premiatocon un giudizio di distinzio-ne». Prossimi appuntamen-ti? Dicembre fitto di impegniper la corale. Spiega MarcoGirardo: «Il 17 dicembre ab-

biamo in programma il Con-certo di Natale in Santuariocon il coro Castel di Cone-gliano. Il giorno dopo, almattino siamo a Cessaltoper l'animazione della Messadelle 9.30 e subito dopoeseguiremo qualche brano,mentre il 23, abbiamo un al-tro concerto».

Gianandrea Rorato

Da quattro amici a coro internazionaleCoro Luca Lucchesi di Motta di Livenza

Il coro Luca Lucchesi

Ven. 16/12/2016 ore 16.00-18.00Sab. 14/01/2017 ore 16.00-18.00Presentazione: ore 16.00Sede di Motta

Sab. 17/12/2016 ore 15.00-18.00Sab. 21/01/2017 ore 15.00-18.00Presentazioni: ore 15.30 e ore 16.30Sede di Motta

Sab. 17/12/2016 ore 15.00-18.00Sab. 21/01/2017 ore 15.00-18.00Presentazioni: ore 15.00 e ore 16.30Sede di Oderzo

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SCU LAAPERTA

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1413 dicembre 2016

I L L U S T R A T A

Il coro della chiesa diSanta Maria del le

Grazie di Mal intrada, aMotta di Livenza, ha sem-pre animato le celebrazio-ni a partire dagli anni Ot-tanta ed ha visto avvicen-darsi tante ragazze e ragaz-zi con l'aiuto di vari stru-mentisti, soprattutto chi-tarristi.

Una continua spinta eincoraggiamento non sonomai mancati per l'attivitàdel coro da parte dei par-roci e cappellani che hannoprestato servizio nella par-rocchia, vedendo in questoservizio alla comunità diMalintrada una scintilla difreschezza e vitalità sem-pre nuova e diversa.

Da 25 anni presta servi-zio come organista e come

direttore del coro OscarTomasella che circa 7 annifa ha promosso anche l'at-tuale formazione, radunan-do persone di diverse età,accomunate dalla passioneper il canto.

La presenza di timbridiversi ha permesso al co-ro di ampliare il propriorepertorio, arricchendo laliturgia di ogni domenicadell'anno, proponendo an-che canti da un repertoriopiù impegnato, durante lecelebrazioni solenni. Inol-tre il coro “Santa Mariadelle Grazie” è invitato avari concerti in zona, inparticolare nel periodo na-talizio, potendo contaresull'accompagnamento dialcuni strumenti suonati diamici musicisti.

Anima le messe dagli anni OttantaCoro "Santa Maria delle Grazie" di Malintrada

Su interessa-mento di Ro-

sanna De Bortoli,direttrice del CoroSan Bartolomeo diCamino, anche que-st'anno alcuni coridella forania si sonoritrovati proprio aCamino ad animareinsieme la messa nella ricorrenza di santa Cecilia martire,patrona della musica: si tratta di un'iniziativa itinerante na-ta spontaneamente alcuni anni fa e che dal 2012 si tiene re-golarmente ogni anno. Lo scorso 22 novembre hanno par-tecipato i cori di Camino, Mansuè, Basalghelle e Porto-buffolè, i cui coristi hanno riempito i banchi fin quasi in fon-do alla chiesa. La funzione è stata concelebrata da donGiorgio Maschio e don Ugo Cettolin.

Alcuni coristi delle foranie di Oderzo-Motta animano la messa nel giorno di santa Cecilia a Camino

I cori della foraniaassieme per S. Cecilia

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13 dicembre 2016I L L U S T R A T A 15

La Corale di Fossalta Maggiore

Come i cori parroc-chiali di Mansuè e

Camino per quanto riguardale foranie di Oderzo e Motta,anche la Corale di FossaltaMaggiore manda dei coristiad animare le celebrazioni acarattere diocesano a Vitto-rio Veneto. Questo perchéda almeno quindici anni alcu-ni di essi seguono i percorsidiocesani di formazione pergruppi corali parrocchiali te-nuti da Daniela Miele, la qua-le è anche direttrice del corodella Cattedrale. «Fu il no-stro parroco di allora, donPierluigi Cesca, a metterci lapulce nell'orecchio» dice Er-minia Morassut, direttrice delcoro. «Nessuno di noi avevastudiato musica, ma questi in-contri, oltre alla nostra for-mazione liturgica, sono servi-

ti e servono anche ad impa-rare nuovi canti, confrontarsicon altri cori, stringere rela-zioni». E di relazioni e colla-borazioni da segnalare ce ne

sono: in alcune ricorrenzeparticolari la Corale San Mar-co anima la messa anche allacasa di riposo dell'ospedale diOderzo, e sempre a Oderzo

da anni mantiene legamicon il coro ANA, il qua-le partecipa insieme adaltri ospiti al concerto diNatale a Fossalta, e que-sto per iniziativa di un al-tro ex parroco, don An-tonio Cella. Altro ap-puntamento a cui Fos-salta non manca mai èl'anniversario dell'appa-rizione mariana a Mottadi Livenza del 9 marzo.Una difficoltà? Il ricam-bio generazionale. «Ti-rar su i giovani è diffici-le», ammette Erminia.Tra un anno esatto il co-ro festeggerà trent'anni:nacque infatti l'8 dicem-

bre 1987 promosso dal par-roco dell'epoca, il defuntodon Teonisto Ceschin.

Andrea Pizzinat

Il coro di Fossalta Maggiore

A scuola di coralità in diocesi

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I L L U S T R A T A

La Corale di San Mansueto di Mansuè

Abbiamo fatto duechiacchiere con Luca

Enzo e Beniamino Zanutto,componenti della Corale diSan Mansueto della parroc-chia di Mansuè. Beniamino,che è pure animatore della li-turgia in parrocchia, sostiene- dopo una ricerca - che laCorale sia attiva almeno dal1954, ai tempi di mons. Giu-seppe Nardo il quale, da ap-passionato di canto, volle for-mare un coro maschile efemminile. Da allora, tra alti ebassi fisiologici, l'attività dellaCorale è proseguita ininter-rottamente. Nel 1972 inol-tre, su iniziativa delle SuoreFrancescane Angeline, nac-que anche un coro di giovaniche, col passare del tempo, sisono integrati nel coro degliadulti, influenzandolo con le

"mode" musicali dell'epoca,strumenti musicali compresi,e ingrossandone le fila fino afarle raggiungere i sessantacomponenti. Beniamino eraproprio uno di quei ragazzi.Luca fa invece parte del corosolo, si fa per dire, datrent'anni e da una quindicinaè subentrato come direttoreall'attuale organista, Giusep-pe Bonadio. Da allora la Co-rale ha deciso di non limitareil proprio servizio alle cele-brazioni natalizie e pasqualima a tutte le ricorrenze prin-cipali dell'anno. Nel tempo siè formato un nuovo coro diragazzi con buone prospetti-ve di crescita. In certe occa-sioni si ritrova a cantare coigrandi, coinvolgendoli nel lo-ro repertorio decisamentepiù ritmico: la storia, insom-

ma, si ripete. Il coro attual-mente conta una trentina dicoristi ma è un po' carente dibassi. D'altronde si tratta unimpegno non indifferente,prevedendo prove ogni setti-mana da settembre a giugno.

Per il resto la parrocchia puòvantare l'invidiabile presenzadi ben tre organisti: oltre al“titolare”, lo stesso Luca suo-na l'organo e ai due si affiancail giovane Alberto Maluta.

Andrea Pizzinat

La Corale di San Mansueto

Dai tempi di mons. Giuseppe Nardo

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In Veneto l’obbligo vac-cinale non verrà rein-

trodotto, mantenendo quan-to previsto dalla Legge n.7 del2007 che punta sull’adesioneconsapevole e responsabilealle vaccinazioni, ma sonopreviste una serie di azioniaggiuntive per assicurare ilrecupero delle coperture

vaccinali e per garantire la sa-lute della collettività, a frontedi una calo generalizzato intutto il Paese dell’adesione al-le vaccinazioni in età pediatri-ca, con un forte coinvolgi-mento dei Sindaci nella loroqualità di Autorità SanitariaLocale. questa la via sceltadalla Giunta regionale per ri-

spondere al progressivo calodelle vaccinazioni in età pe-diatrica, contenuta in una de-libera dal titolo “misurestraordinarie per il recuperodelle coperture vaccinali inetà pediatrica nella Regionedel Veneto”, nella quale siadottano “misure ecceziona-li” per il recupero delle co-

perture e si approvano le“procedure operative per lagestione delle vaccinazioni”,le “indicazioni per il recuperodelle coperture vaccinali” e il“report sull’attività vaccinaledell’anno 2015 e il monito-raggio della sospensionedell’obbligo vaccinale al 31marzo 2016”.

Misure di recupero delle coperture vaccinali

La decisione della Giunta regionale

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Numero unico prenotazione visite 0422-1912900

Sperimentare un nuovomodello di relazione

tra Pubblico e Privato perrafforzare e condividere lacultura della sicurezza neiluoghi di lavoro del territorio:è l’obiettivo primario dell’ac-cordo sottoscritto dalle Ulss7, 8 e 9 del territorio, la Di-rezione Inail di Treviso e l’or-ganismo paritetico OPP Tre-viso Industria costituito daUnindustria Treviso e Orga-nizzazioni Sindacali. L’accor-do punta a stabilire un con-fronto costante tra le parti,all’insegna della trasparenza,dello scambio di informazionie della messa a punto di stru-menti operativi sempre piùavanzati per la prevenzione diogni rischio legato in partico-lare all’utilizzo delle macchi-ne, a tutela dei lavoratori edelle imprese. Riduzione delrischio di infortunio, quindi, einsieme un nuovo modello direlazioni con la sperimenta-zione in provincia di Treviso,per la prima volta in Italia, diun rapporto innovativo trasoggetto pubblico e privato.In particolare, verranno spe-rimentate e valutate nuovemetodiche di intervento pre-ventivo per le aziende in cui,essendo già stati raggiuntibuoni livelli preventivi, è ne-cessario analizzare rischi resi-dui che si possono concretiz-

zare soprattutto in attività di-verse dalla normale produ-zione (attrezzaggio, manuten-zioni periodiche, pulizie, in-terventi in caso di anomalia).La particolare natura di questirischi, non facilmente rilevabi-li in occasione di un sopral-luogo ordinario dello Spisal -Ulss, richiede un approcciosecondo un modello territo-riale condiviso di assistenza esupporto alle imprese nellaprevenzione dei rischi per lasicurezza sul lavoro. Si tratta,quindi, di supportare operati-vamente le aziende manifattu-riere nella gestione della sicu-rezza dei lavoratori, migliora-re l’approccio al processo divalutazione e gestione dei ri-schi finalizzata a ridurre il nu-mero degli incidenti e degliinfortuni sul lavoro, migliora-re l’organizzazione aziendalefinalizzata alla prevenzione deirischi. Il piano, che per certecaratteristiche ha una valenzasperimentale, avrà duratatriennale (2016-18). La speri-mentazione è partita in 100aziende selezionate dagli Spi-sal, per avviare l’attività diprevenzione, con particolareriferimento alla promozionedi sistemi di gestione della si-curezza e salute e che giàstanno utilizzando gli stru-menti operativi di autovaluta-zione proposti dagli stessi Spi-

sal e la consulenza e assisten-za messe a disposizione. I ri-sultati della sperimentazionesaranno poi messi a disposi-zione di tutte le aziende ma-nifatturiere del territorio, perarrivare a una maggiore con-sapevolezza, collaborazione eserenità nei confronti deglieventuali controlli degli Spisal.L’azione di prevenzione è giàiniziata e si svolge su due li-velli: il primo prevede il rag-giungimento del livello mini-mo di sicurezza previsto dallanormativa in materia di siste-mi di protezione delle mac-

chine e delle attrezzature. Ilsecondo livello mira a unostandard ancora più elevatodi sicurezza, che possa preve-nire anche gli infortuni chepossono accadere in modooccasionale, vengono previ-ste delle procedure specifi-che nel sistema di gestionedella sicurezza, relative allamanutenzione delle macchi-ne e di analisi delle cause de-gli infortuni (ed eventualmen-te degli incidenti senza lesio-ni) al fine di rimuovere le cau-se ed evitare il ripetersi dieventi.

Sicurezza sul lavoro:nuovo modellopubblico / privato

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